+ All Categories
Home > Documents > Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

Date post: 29-Dec-2021
Category:
Upload: others
View: 5 times
Download: 1 times
Share this document with a friend
26
Il mondo sistemico Prima parte: Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi e metodi di osservazione
Transcript
Page 1: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

Il mondo sistemico

Prima parte:

Introduzione alla

Teoria dei Sistemi

Complessi e metodi

di osservazione

Page 2: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

Il pensiero sistemico

• Emerge nella comunità di biologi, evoluzionisti, fisici epistemologi, neuroscienziati, scienziati cognitivi

• Altamente interdisciplinare

• Studio dei sistemi complessi adattivi e dei fenomeni emergenti ad essi associati

• Con una modalità che è profondamente diversa dall’approccio deterministico lineare a cui siamo normalmente abituati

Page 3: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

© Modelli di Comunicazione

Descrizione della realtà

Noi tendiamo a pensare in modo lineare e sequenziale

MA IL MONDO NON VA IN QUESTO MODO

Page 4: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

© Modelli di Comunicazione

Descrizione della realtà 2.0

Page 5: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

© Modelli di Comunicazione

Per accompagnarci lungo il cammino

Seek simplicity and distrust it

Alfred North Whitehead (1861–1947)

Matematico e filosofo inglese. Noto per la «filosofia di processo», scrisse con Bertrand RussellI i Principia Matematica

Whitehead sosteneva che la realtà consiste di processi piuttosto che di oggetti materiali, e che i processi sono meglio definiti dalle loro relazioni con altri processi, non da frammenti di materia che esistono indipendentemente

l'uno dall'altro.

Page 6: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

© Modelli di Comunicazione

I rassicuranti filtri percettivi

La visione lineare è solo unFiltro percettivo.

Page 7: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

7© Modelli di Comunicazione

E’ difficile pensare sistemico.

Page 8: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

8

• Perché il mondo è un sistema

• Perché il nostro lavoro è effetto di un sistema

• Perché il giro di affetti e amicizie è un sistema

• Perché noi siamo un sistema

• Perché la nostra mente è un sistema

E’ difficile pensare sistemico. Perché fare questa fatica?

© Modelli di Comunicazione

Page 9: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

9

• Avere più strumenti per leggere la realtà e vedere il quadro d’insieme

• Aumentare le zone di influenza e responsabilità

• Governare situazioni ricorrenti e apparentemente insolubili

• Allenare il pensiero strategico

• Sviluppare strumenti per pensare fuori dagli schemi (innovazione)

Pensare sistemico …alcuni vantaggi

© Modelli di Comunicazione

Page 10: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

10

E ’ un insieme di unità interagenti che sono in relazione tra loro. Lo stato di ciascuna unità è vincolato, coordinato, o dipendente dallo stato delle altre unità. Perciò quando si interagisce con un componente di un sistema, si interagisce in realtà con tutto l’insieme.

E’ possibile dividere tutti i sistemi in due grandi categorie:

• Sistemi Lineari

Tipicamente, le macchine. Un sistema è lineare se lo si può scomporre in un

insieme di sotto-sistemi indipendenti tra loro.

• Sistemi Non-lineari

I vari componenti del sistema interagiscono e si definiscono a vicenda così da renderne impossibile la separazione per analizzare il sistema passo-passo e “a blocchi”. Tipicamente, gli esseri viventi.

Come definiamo un sistema

© Modelli di Comunicazione

Page 11: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

11

I sistemi che si presentano in natura e in ogni forma organizzativa umana sono essenzialmente non-lineari. Tuttavia, per semplificare inizialmente le indagini o per scopi applicativi, si ricorre spesso in prima istanza all’ipotesi di linearità.

Si considerano, cioè, in prima approssimazione trascurabili gli effetti della non-linearità e si approntano modelli matematici che descrivono il sistema come se fosse lineare (linearizzazione).

Questo significa gestire le dinamiche del sistema “come se” fossero:

• Isolabili su aree locali• Dipendenti da sequenze lineari causa-effetto• Computabili

Come tutte le approssimazioni, a volte può funzionare, ma altre no.

LINEARIZZAZIONE: COMODA E RISCHIOSA

© Modelli di Comunicazione

Page 12: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

12

Se un sistema è un insieme di parti che si influenzano reciprocamente, si può parlare di sistemi più o meno complessi facendo riferimento:

•al numero di connessioni / influenze presenti nel sistema. Più connessioni = più influenze reciproche = più complessità

•alla varietà dei componenti del sistema e al modo in cui tutta questa varietà interagisce

•alla gerarchia interna dei componenti del sistema (nell’organismo umano le cellule, gli organi e I sistemi di organi). Queste gerarchie aumentano la varietà delle connessioni/influenze.

•alla linearità (prevedibile) o non linearità (non prevedibile) delle interazioni di un sistema complesso

Poco o tanto, I sistemi sono complessi

© Modelli di Comunicazione

Page 13: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

13

Gerarchie di sistemi

© Modelli di Comunicazione

Così gli atomi si combinano in molecole, le molecole formano cellule, le cellule si combinano per formare i tessuti, i tessuti per formare gli organi e gli organi per formare gli

organismi.

Uno degli elementi fondamentali dell'organizzazione negli organismi viventi è la sua natura gerarchica, ovvero l'esistenza di più livelli di sistema all'interno di ogni sistema più ampio.

Page 14: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

14

• Una caratteristica dei sistemi complessi è data dal fatto che dentro a ognuno di essi esistono diverse catene di retroazione, ovvero l’output di una o più parti del sistema «tornano indietro» e diventano input di altre parti del sistema: il feedback.

• Il feedback è considerato positivo se accresce l’output del sottosistema in cui entra, viceversa è considerato negativo.

• E’ proprio l’esistenza di questi feedback che rende impossibile calcolare in modo lineare quale sarà lo stato complessivo del sistema in un determinato istante

E’ TUTTA UNA QUESTIONE DI RETROAZIONE

© Modelli di Comunicazione

Page 15: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

15

Un sistema è chiuso e aperto

© Modelli di Comunicazione

Un elemento che caratterizza i sistemi complessi non lineari è il fatto che sono

APERTI sul piano strutturale: scambiano continuamente materia, energia e informazione con il contesto di cui sono parte..

CHIUSI sul piano organizzativo: tutto ciò che «entra» nel sistema viene utilizzato per ricostituire e far crescere il sistema stesso. Ciò che non serve è respinto oppure espulso.

Se uno o entrambi questi processi vengono ostacolati o impediti, anche il sistema entra in uno stato di crisi e non può continuare ad esistere.

Page 16: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

16

Ogni sistema ha dei confini

© Modelli di Comunicazione

L’apertura/chiusura del sistema assieme agli altri requisiti

definiscono i CONFINI del sistema.

I confini non sono tanto strutture di separazione, quanto di

interfaccia tra il sistema e il contesto di appartenenza:

definiscono uno spazio interno in cui valgono regole specifiche

che invece non valgono al di fuori di essi; e

contemporaneamente regolano i processi di scambio in/out.

I confini non devono necessariamente essere materiali (come nel

caso dei sistemi viventi): possono essere culturali, legali, sociali

ecc.

Page 17: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

17

Dalla non-linearità di interazione tra le componenti di un sistema scaturisce l’attitudine di questo a esibire proprietà inspiegabili sulla base delle leggi che governano le singole componenti stesse:

« Il comportamento emergente di un sistema è dovuto alla non-

linearità.

Le proprietà di un sistema lineare sono infatti additive: l’effetto di un

insieme di elementi è la somma degli effetti considerati separatamente,

e nell’insieme non appaiono nuove proprietà che non siano già presenti

nei singoli elementi.

Ma se vi sono termini/elementi combinati, che dipendono gli uni dagli

altri, allora il complesso è diverso dalla somma delle parti e compaiono

effetti nuovi.”

Esempi: Una squadra non è la somma dei giocatori, la competitività di un’azienda non è la somma della competitività dei collaboratori

Proprietà emergenti

© Modelli di Comunicazione

Page 18: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

18

Per capirci meglio

© Modelli di Comunicazione

Page 19: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

19

Per capirci meglio

© Modelli di Comunicazione

L’organizzazione e la flessibilità non è nelle singole formiche, che hanno comportamenti possibili molto limitati e deterministici

L’organizzazione emerge:

• Dalle innumerevoli relazioni tra le formiche, (soggette a retroazioni interne)

• Dalla gerarchia tra i componenti, che aumenta la varietà delle interazioni possibili.

• Dall’accoppiamento strutturale e dai feedback con l’ambiente esterno

L’organizzazione e l’efficacia del sistema formicaio emerge dalla rete di relazioni

Page 20: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

20

Per capirci meglio

© Modelli di Comunicazione

L’intelligenza non è nei singoli neuroni. Nessun neurone è intelligente

L’intelligenza, il fenomeno della mente, emerge :

• Dalle interazioni dei neuroni

• Dall’accoppiamento strutturale e dai feedback con l’ambiente

Unità semplici =neuroniConnessioni complesse e interazioni dinamiche che portano informazione

Page 21: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

21

Per Bateson la mente non è un’entità localizzabile in un organismo individuale (scatola cranica, personalità, anima, …) ma un processo interattivo, “una danza di parti interagenti”: dove l’unità evolutiva non è un organismo ma “l’organismo-nel-suo-ambiente”.

Lo stesso tema ritorna nel concetto dell’accoppiamento strutturale ambiente organismo di Maturana e Varela

Evoluzione mente e Contesto

© Modelli di Comunicazione

Page 22: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

22

La non-linearità è una caratteristica dei cosiddetti dei sistemi adattivi complessi o CAS (complex adaptivesystems, J.Holland): cioè sistemi complessi in grado di adattarsi e cambiare in seguito all'esperienza, come ad esempio gli organismi viventi, caratterizzati dalla capacità di evoluzione: cellule, organismi, animali, uomini, organizzazioni, società, politiche, culture .

All'interno di questo filone di ricerca si sono mosse anche le «scienze umane», tentando di introdurre la teoria della complessità all'interno del loro paradigma teorico, attraverso l'introduzione dei concetti di auto-

organizzazione, non linearità, eco-organizzazione

(termine caro a Bateson e Morin) e comportamento

emergente.

Sistemi adattivi complessi

© Modelli di Comunicazione

Page 23: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

23

•Il contesto pone continuamente nuove sfide sempre più complesse, a cui un sistema – per restare tale- deve rispondere con schemi di complessità almeno pari a quella delle perturbazioni che provengono dall’esterno.

•Un Sistema Intelligente è strutturato in modo tale da poter utilizzare il “disordine” per evolvere (cfr. Piaget, Taleb)

•Ciò significa che un Sistema Intelligente è fondato sul cambiamento e l’evoluzione : è un Complex Adaptive System (CAS)

un sistema intelligente è fondato sul cambiamento

© Modelli di Comunicazione

Page 24: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

24

Crisi sistemica

© Modelli di Comunicazione

Un sistema complesso può andare in crisi.

“Crisi”: dalla parola greca Krisis, cioè decidere, separare, da radice

indoeuropea *krei- ’setaccio’.

Decisione a sua volta viene dal verbo latino Decidere, in origine “staccare”, “separare”.

Si ha crisi sistemica quando cambiamenti ad alcuni parametri interni o esterni al sistema pregiudicano i processi tra i suoi componenti rendendo incerto o impossibile il mantenimento del suo funzionamento dinamico.

Quando una crisi sistemica non recede, porta a punti di biforcazione del

sistema.

Page 25: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

25

Biforcazioni e catastrofi

© Modelli di Comunicazione

Si dice che si ha una biforcazione quando una piccola variazione dei parametri causa un cambiamento “qualitativo” del sistema, ovvero un cambiamento del numero dei punti di equilibrio o della loro natura.

Tali cambiamenti possono anche portare a una “catastrofe”, cioè a una discontinuità totale del sistema. I valori per cui si hanno modifiche qualitative al sistema sono detti “valori critici”.

Spesso nei sistemi dinamici o complessi l’esito di una biforcazione è altamente imprevedibile.

wēi jī

Page 26: Prima parte Introduzione alla Teoria dei Sistemi Complessi ...

26

Robusto? Meglio antifragile

© Modelli di Comunicazione

Un sistema in un certo contesto può essere definito

• Fragile – quando il suo range di variazione è limitato, la stabilità è

critica e le configurazioni interne rigide

• Robusto- quando il range di variazione è basso, ma la stabilità è forte e le configurazioni interne rigide

• Resiliente – quando il range di variazione è alto, la stabilità è forte e le configurazioni interne elastiche

• Antifragile – quando il range di adattabilità è alto, la stabilità è bassa e le configurazioni interne variabili


Recommended