+ All Categories
Home > Documents > “Prof. questo qua non se la fidava a dipingere!” · Niente di nuovo. Me l’aspettavo. Appena...

“Prof. questo qua non se la fidava a dipingere!” · Niente di nuovo. Me l’aspettavo. Appena...

Date post: 23-Feb-2019
Category:
Upload: hakiet
View: 212 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
15
Il talento degli artisti “Prof. questo qua non se la fidava a dipingere!” Traducendo dal siculo-studentese all’italiano il riferimento era a Munch e alla sua presunta incapacità di dipingere bene la scena dell’ Urlo. Niente di nuovo. Me l’aspettavo. Appena ci si avvicina al Novecento e cominciano a perdersi le forme ci sarà sicuramente qualcuno che farà questo commento. Inutile spiegare che l’arte come copia del vero era, ed è, un concetto sorpassato. Inutile raccontare l’ urgenza di nuovi linguaggi espressivi . La cosa più semplice ed efficace è andare a vedere quello che quegli artisti sapevano fare a prescindere da come avevano deciso di dipingere. Munch, dicevamo. Ebbe una formazione piuttosto eterogenea ma studiò anche disegno, pittura e scultura. Le sue prime opere rivelano un talento precoce.
Transcript

Il talento degli artisti

“Prof. questo qua non se la fidava a dipingere!”

Traducendo dal siculo-studentese all’italiano il riferimento era a Munch e alla suapresunta incapacità di dipingere bene la scena dell’Urlo.

Niente di nuovo. Me l’aspettavo. Appena ci si avvicina al Novecento e cominciano aperdersi le forme ci sarà sicuramente qualcuno che farà questo commento.

Inutile spiegare che l’arte come copia del vero era, ed è, un concetto sorpassato.Inutile raccontare l’urgenza di nuovi linguaggi espressivi. La cosa più semplice edefficace è andare a vedere quello che quegli artisti sapevano fare a prescindere dacome avevano deciso di dipingere.

Munch, dicevamo.

Ebbe una formazione piuttosto eterogenea ma studiò anche disegno, pittura escultura. Le sue prime opere rivelano un talento precoce.

Appurato che sapeva dipingere che fine ha fatto quella capacità artistica nell’Urlo?

Ha fatto la fine che doveva fare: è stata piegata alla necessità di dire qualcosa che undipinto accademico non sarebbe riuscito a raccontare. Il dolore di un uomo che sentela natura gridare intorno a lui e il cielo grondare sangue si può raccontare con una

tecnica da realista? Per niente!

Come ho già spiegato parlando della lettura dei dipinti, soggetto, tecnica e poeticanon sono tre elementi separati e separabili. Nella vera opera d’arte ognuno di questiaspetti è funzionale agli altri: la forma è già contenuto.

Per questo anche Mondrian, alla ricerca di un’arte sempre più astratta ed essenziale,finisce col dipingere solo strisce nere con poco colore.

Che ci vuole a farle? Nulla.

La cosa difficile, invece, è saper disegnare molto bene e abbandonareprogressivamente il virtuosismo per arrivare a un passo dal niente. I fiori di Mondrianprima di Mondrian spiegano perfettamente questo percorso e forse restituisconovalore alle tele neoplasticiste che conosciamo tutti.

Curiosamente dipinge fiori anche Kurt Schwitters, un artista dada molto diverso daMondrian. E lo fa dopo aver realizzato gli assemblaggi più assurdi.

Queste le sue opere figurative.

E queste, quelle per le quali è noto.

Fiori pure per Schiele. Delicati come quelli delle stampe giapponesi, non ricordanoaffatto i suoi nodosi corpi espressionisti.

È irriconoscibile anche Kandinsky prima dell’Astrattismo. Paesaggi, ritratti, marine.

È alla ricerca di un linguaggio diverso che lo porterà verso la perdita totale della figura.

Abbiamo visto qualcosa del genere anche per Kelly confrontando i suoi primi studisulla natura e le sue tele geometriche.

Un caso da manuale è quello di Picasso. Della sua abilità straordinaria si vantava conparole ormai celebri: “A dodici anni sapevo disegnare come Raffaello, però ci ho messotutta una vita per imparare a dipingere come un bambino”.

Presuntuoso? Giudicate un po’ voi!

Praticamente non c’è artista del Novecento, tra quelli che sembrano degli incapaci, chenon abbia dato dimostrazioni di talento. Qualche altro esempio?

Ecco due paesaggi di Klee, uno tradizionale e uno a modo suo.

E poi una natura morta di Matisse e la sua celebre Danza.

E persino i disegni anatomici di Pollock prima dei dripping.

E che dire di Duchamp? Oltre a fare i ready-made sapeva disegnare mica male!

Gli esempi potrebbero essere infiniti. Ma bastano questi a capire che anche se unartista sa disegnare e dipingere in modo ‘corretto’ potrebbe non bastargli. Potrebbeavere la necessità di superare la descrizione precisa del mondo per raggiungereforme apparentemente più grezze o più elementari.

D’altra parte l’arte non si misura a cottimo (più lavoro c’è voluto e più vale) e non sivaluta sulla verosimiglianza (altrimenti, oltre a quella contemporanea, dovremmo buttarvia anche quella egizia, quella cicladica, quella minoico-micenea, quella medievale,giusto per dirne alcune).

Il senso dell’arte si misura sulla forza espressiva dell’opera, sulla capacità dicomunicare un modo di stare al mondo e di raccontare la propria epoca.

Anche un taglio su una tela può essere arte. Ma questo ve l’ho già raccontato…


Recommended