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Prof. Stefania Negri Cattedra Jean Monnet in Diritto europeo della salute, dell’ambiente e della sicurezza alimentare
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Prof. Stefania Negri

Cattedra Jean Monnet in Diritto europeo della salute,

dell’ambiente e della sicurezza alimentare

Sezione I

Interrelazioni tra diritti umani ed ambiente

Sezione II

Il diritto ad un ambiente salubre nella giurisprudenza

della Corte europea dei diritti dell’uomo

Interrelazioni tra diritti umani

ed ambiente

Diversi approcci alla interrelazione tra diritti umani

ed ambiente

� Il diritto all’ambiente salubre quale diritto umano per se

� L’ambiente salubre quale condizione di pieno godimento di altri

diritti umani (con conseguente affermazione di obblighi di tutela

dell’ambiente derivanti dalla tutela dei DU)

� Esercizio di taluni diritti umani quale condizione essenziale per

una migliore protezione dell’ambiente (in particolare nei processi

decisionali)

� 1948 – 1970 � assenza di riferimenti ai diritti legati

alla tutela dell’ambiente (DUDU, CEDU, Patti, CADU)

� 1970 - 1990 � dalla marginalizzazione alla centralità

� 1990 – 2000 � accento sullo sviluppo sostenibile

l’ambiente

� 2000 – 2015 � realizzazione degli OSM (Obiettivi di

sviluppo del Millennio, OSM 7)

� strategia post-2015 � Agenda 2030 e realizzazione

degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS 6, 7, 13, 14,

15)

Elementi determinanti: scienza, diritto, opinione

pubblica, cooperazione internazionale

� Evoluzione delle conoscenze scientifiche

� Contributo dei movimenti ambientalisti e sviluppo di

una coscienza ecologica

� Adozione di leggi nazionali (in particolare

sull’inquinamento atmosferico e delle acque)

� Negoziazione di numerosi accordi multilaterali

� Contributo delle conferenze delle Nazioni Unite

sull’ambiente e lo sviluppo sostenibile (1972, 1992,

2002, 2012)

� Strumenti in materia di ambiente

� Sottolineano sempre più frequentemente l'importanza della

tutela ambientale per i valori culturali, estetici e patrimoniali che

sono al cuore dei diritti umani

� Includono sempre più spesso diritti procedurali

� Strumenti in materia di diritti umani

� Nella relativa giurisprudenza interpretativa ed applicativa si

affrontano in maniera crescente le dimensioni ambientali dei

diritti alla vita, alla salute, alla privacy, al cibo, all'alloggio, alla

proprietà ed alla non-discriminazione � cosiddetto fenomeno di

« greening dei diritti umani »

� Affermazione progressiva del diritto

� Previsione a livello nazionale (costituzioni/

leislazione nazionale)

� Previsione a livello regionale (strumenti

giuridici in materia di tutela dei diritti umani)

� Nessuna affermazione a livello universale

Protocollo addizionale alla Convenzione americana in tema di

diritti economici e sociali 1988

Articolo 11. Diritto ad un ambiente sano

� 1. Ognuno ha diritto di vivere in un ambiente sano e di

avere accesso ai servizi pubblici di base.

� 2. Gli Stati Parti promuovono la protezione, la

preservazione e il miglioramento dell’ambiente.

Carta africana dei diritti dell’uomo e dei popoli, 1981

Articolo 24

� Tutti i popoli hanno diritto a un ambientesoddisfacente e globale, favorevole al loro sviluppo.

Protocollo alla Carta africana dei diritti dell’uomo e dei popoli, relativo ai diritti delle done in Africa, 2003

Articolo 18. Diritto ad un ambiente sano e sostenibile

� 1. Le donne hanno diritto di vivere in un ambiente sano e sostenibile.

� ……

Carta araba dei diritti dell’uomo, 2004

Articolo 38

� Ogni persona ha il diritto ad un livello di vita adeguato per sé

e la propria famiglia, che assicuri il loro benessere e una vita

dignitosa, in cui è compreso cibo, vestiario, alloggio, servizi e il

diritto ad un ambiente sano. Gli Stati Parti adottano tutte le

misure necessarie, in proporzione delle loro risorse, per

garantire questi diritti.

Dichiarazione dei diritti dell’uomo dell’ASEAN, 2012

� Il diritto ad un ambiente sicuro, salubre e sostenibile

costituisce una componente del diritto ad un livello di

vita sufficiente (par. 28 f)

Convenzione sull'accesso alle informazioni, la partecipazione dei cittadini e l'accesso alla giustizia in materia ambientale (Convention di Aarhus), 1998

Articolo 1. Finalità

� Per contribuire a tutelare il diritto di ogni persona, nelle generazioni presenti e future, a vivere in un ambiente atto ad assicurare la sua salute e il suo benessere, ciascuna Parte garantisce il diritto di accesso alle informazioni, di partecipazione del pubblico ai processi decisionali e di accesso alla giustizia in materia ambientale in conformità delle disposizioni della presente convenzione.

Carta dei diritti fondamentali dell’UE, 2000

Articolo 37

Tutela dell’ambiente

� Un livello elevato di tutela dell'ambiente e il

miglioramento della sua qualità devono essere integrati

nelle politiche dell'Unione e garantiti conformemente al

principio dello sviluppo sostenibile.

� Non contengono disposizioni sul diritto all’ambiente

salubre

◦ Convenzione europea dei diritti dell’uomo 1950

◦ Patti internazionali delle Nazioni Unite 1966

◦ Convenzione americana sui diritti dell’uomo 1968

� Diritti il cui godimento è particolarmente minacciato

dal degrado ambientale (diritti sostanziali)

� Diritti il cui esercizio contribuisce all’elaborazione di

politiche ambientali migliori (diritti procedurali)

Diritti sostanziali(minacciati dai cambiamenti climatici, dalla

desertificazione, dalle catastrofi naturali)

� Diritto alla vita Diritto alla salute

� Diritto di proprietà Diritto all’abitazione

� Diritto al cibo Diritto all’acqua

Diritti procedurali(essenziali per una migliore governance ambientale –

«democrazia ambientale»)

� Diritto alla libertà di espressione e di associazione

� Diritto all’informazione

� Diritto di partecipazione ai processi decisionali

� Diritto ad un ricorso effettivo

Il diritto ad un ambiente salubre nella

giurisprudenza della Corte europea

dei diritti dell’uomo

� Incompetenza ratione materiae◦ Commissione europea:� S. c. Repubblica Federale Tedesca 1969

� X e Y c. Repubblica Federale Tedesca 1976

� X c. Repubblica Federale Tedesca 1981

◦ Corte europea� Kyrtatos c. Grecia 2003: “né l’articolo 8 né alcun altro

articolo della Convenzione è specificamente destinato a garantire una tutela generale dell’ambiente in quanto tale”

� Fadeyeva c. Russia 2005: “nessun diritto alla preservazione dell’ambiente è incluso come tale tra i diritti e le libertà garantite dalla Convenzione”

Selmouni c. Francia 1999: “la Convenzione è uno strumento vivente che deve essere interpretato alla luce delle condizioni attuali”→ fattori da considerare:

� mutate condizioni di vita

� concezioni e valori prevalenti nelle società democratiche

→ obiettivo:

� realizzare il connubio tra diritti umani e protezione dell’ambiente al di là del dato testuale

� Ambiente inteso come “valore oggettivo” di interesse generale

◦ Costituisce uno scopo legittimo che giustifica restrizioni statali e riconosce ampio margine di apprezzamento/discrezionalità in capo alle autorità statali ◦ Può limitare l’esercizio dei diritti e delle libertà

individuali da cui possono derivare danni ambientali◦ Non è idoneo a conferire veri e propri obblighi giuridici

di protezione dell’ambiente a carico degli Stati◦ Non impone la realizzazione di standards minimi di

tutela ambientale

Art. 1 Protocollo 1 – diritto di proprietà

◦ Caso Herrik 1985: divieto di residenza in una costruzione sita nella zona verde dell’isola di Jersey

◦ Caso Fredin 1989: revoca dell’autorizzazione allo sfruttamento di una cava di ghiaia

◦ Caso Pine Valley Development Ltd 1991: revoca della licenza edilizia per lo sviluppo di un’area industriale

◦ Caso Uuhiniemi 1994: vincoli imposti su alcuni terreni per effetto di un programma di protezione di aree rivierasche di fiumi e laghi

◦ Caso Photiades Ltd 1998: vincoli naturalistici imposti su determinati terreni che consentivano solo la realizzazione di opere destinate a preservarne le caratteristiche naturali

◦ Caso Bahia Nova 2000: revoca delle autorizzazioni ottenute per la costruzione di un centro turistico a Maiorca in seguito alla riclassificazione dei terreni come zona naturale d’interesse speciale◦ Caso Aarniosalo 2005: espropriazione ai danni

degli abitanti dell’isola finlandese di Lubankaper salvaguardare l’habitat naturale del picchio dorsobianco◦ Caso Saliba 2005: demolizione di un immobile

costruito in evidente violazione delle norme urbanistiche◦ Caso Kozubek 2007: vincoli d’inedificabilità

imposti in aree urbane destinate a verde

� Ambiente inteso come “valore soggettivo” di interesse individuale

◦ Fa parte integrante della sfera di diritti e libertà di ciascun individuo

◦ Tende ad ampliare la portata degli obblighi positivi di protezione dell’ambiente a carico degli Stati

◦ Gli Stati hanno obblighi sia di natura sostanziale sia di natura procedurale, ritenuti funzionali alla realizzazione di singoli diritti tutelati dalla Cedu

� Art. 2 Cedu → obbligo positivo degli Stati di adottare misure appropriate per salvaguardare la vita dei soggetti sottoposti alla loro giurisdizione

◦ Caso Oneryildiz 2004: responsabilità della Turchia per la morte di alcune persone causata da un’esplosione di metano in una discarica di rifiuti domestici → la Corte ha stabilito che un violazione del diritto alla vita può configurarsi anche in relazione a situazioni di inquinamento ambientale

� Art. 2 Cedu (aspetto procedurale)

Caso Smaltini (2015) (decisione sulla ricevibilità)

� Il caso riguardava gli effetti dell'inquinamento ambientale derivante dall'attività di un impianto siderurgico sulla salute della prima ricorrente, deceduta per leucemia. Il marito ed i figli, che aveva continuato il ricorso dinanzi alla Corte, affermavano che l'esistenza di un nesso di causalità tra le emissioni nocive dall’industria e lo sviluppo del cancro era stata dimostrata.

� La Corte ha dichiarato invece il ricorso irricevibile in quanto manifestamente infondato. Esaminando il ricorso della prima ricorrente sotto l'aspetto procedurale relativo all'articolo 2 della Convenzione, la Corte ha ritenuto in particolare che la ricorrente aveva beneficiato di una procedura in contraddittorio in cui le indagini erano state completate su sua richiesta. Per la Corte, la ricorrente non aveva dimostrato che, alla luce delle conoscenze scientifiche disponibili al momento dei fatti, il diritto alla vita era stato violato nel suo aspetto procedurale.

� Art. 2 Cedu → obblighi positivi

◦ Adozione ed attuazione di un adeguato sistema normativo ed amministrativo per la regolamentazione di attività pericolose idoneo a ridurre il rischio per la vita delle persone potenzialmente esposte◦ Adeguata informativa al pubblico sui rischi

derivanti da esposizione all’inquinamento causato da certe attività industriali◦ Conduzione di indagini effettive da svolgersi

con diligenza e speditezza al fine di accertare le circostanze che hanno determinato la morte e stabilire le eventuali responsabilità

Art. 8 Cedu → applicabile in via estensiva ad ogni “intrusione indiretta” nella vita privata

� Rischi ambientali e accesso alle informazioni sull’inquinamento industriale

� Antenne cellulari � Inquinamento acustico (traffico aereo,

aeroporti, parchi eolici e di energia eolica) � Sviluppo urbano � Raccolta, gestione, trattamento e

smaltimento dei rifiuti � Contaminazione delle acque

Inquinamento industriale � danni alla salute

◦ Caso Lopez Ostra 1994: concernente un impianto di smaltimento dei rifiuti con emissioni nocive: “l’inquinamento ambientale può influire sul benessere degli individui ed impedire loro di godere della propria abitazione in modo tale da creare un impatto negativo sulla loro vita privata e familiare”◦ Caso Fadeyeva 2005: concernente le emissioni

altamente nocive di un’acciaieria privata; responsabilità dello Stato per non aver regolamentato l’industria privata◦ Caso Giacomelli 2006 : concernente le esalazioni nocive

provenienti da un impianto autorizzato senza preventiva valutazione d’impatto ambientale◦ Caso Tatar 2009: concernente i processi tecnologici

(comprendenti l'uso di cianuro di sodio all'aperto) usati da un'azienda nella sua estrazione dell'oro

Raccolta, trattamento e smaltimento di rifiuti

� Caso Brânduse (2009): concernente i cattivi odori provenienti da una discarica di rifiuti situata a circa 20 metri dalla prigione in cui il ricorrente era detenuto, che peggioravano la sua qualità di vita e di benessere

� Caso Di Sarno et al. (2012): concernente lo stato di emergenza (dall'11 febbraio 1994 al 31 dicembre 2009) relativo alla raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, in Italia, dove i ricorrenti hanno vissuto e / o lavorato, compreso un periodo di cinque mesi in cui i rifiuti si sono accumulati nelle strade

Inquinamento acustico nelle vicinanze delle zone aeroportuali di Gatwick e Heathrow (Casi Powell e Rayner (1990); Hatton (2003); Flamembaum et al. (2012))

� Considerazione del benessere economico del Paese� Minimizzazione delle interferenze nei diritti individuali� Valutazione preventiva d’impatto ambientale� Assenza di perdita economica

Inquinamento acustico da rumori provenienti da locali notturni e da vicinato◦ Caso Moreno Gomez (2004)◦ Caso Deés (2010)◦ Caso Mileva et al. (2010)◦ Caso Dubetska et al. (2011)◦ Caso Bor (2013)◦ Caso Chris (2014)

� Art. 8 Cedu → obblighi positivi

◦ Obbligo d’introdurre una disciplina legislativa e d amministrativa tendente ad una prevenzione efficace dei danni all’ambiente e alla salute◦ In caso di attività pericolose ciò comporta l’adozione

di regole specifiche concernenti l’autorizzazione, la messa in funzione, lo sfruttamento ed il controllo dell’attività in questione◦ Obbligo di svolgere indagini e studi appropriati per

una valutazione preventiva d’impatto ambientale◦ Obbligo di rendere accessibili al pubblico le

conclusioni di tali indagini e tutte le altre informazioni utili◦ Obbligo di garantire agli individui il diritto ad un

ricorso dinanzi ad un’autorità giudiziaria

� Limiti → impossibile affermare l’esistenza di un diritto ad un ambiente salubre completo ed azionabile autonomamente◦ Competenza ratione materiae◦ Requisito della qualità di vittima◦ Natura sussidiaria della protezione◦ Margine di apprezzamento statale

� Prospettive◦ Possibilità di far valere la nozione di “vittima potenziale”◦ Alleggerire l’onere della prova◦ Consentire la presentazione dei ricorsi a classi di vittime

accomunate dall’esposizione al medesimo rischio ambientale

◦ Fare maggior ricorso alla procedura di sentenza pilota

Prof. Stefania Negri

[email protected]


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