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ISS
N 1
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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma
La Lega Pro giudica i suoi arbitri
Legge sugli Stadi
Tutto quello che dovete sapere sulla proposta di Legge 2800
Grisoli 7
L’intervista
Maurizio Zamparini: dal Palermo agli investitori stranieri
Morgigno 10
IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 ANNO 3 - N° 7 24 febbraio 2011 1€
Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009
Amministrazionevia F.T. Marinetti, 221 - 00143 Roma
Tel/Fax 06.5000975email: [email protected]
Direttore responsabileMassimiliano Giacomini
email: [email protected]
CaporedattoreFlavio Grisoli
email: [email protected]
RedattoriFabiola Rieti, Sara Sbaffi
email: [email protected]
Segretaria di RedazioneGerarda Angela Lomonaco
email [email protected]
[email protected] [email protected]
Hanno collaborato Guido Del Re, Riccardo Morgigno
Stefano Santini
Realizzazione GraficaWalter Fantauzzi - www.walterfantauzzi.com
Stampa: Global Stampa - Via Angelo della Pergola, 5 - 00176 Roma
Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Ogni
volta che ci si avvicina al mondo Federale
ci si accorge che fioccano i contratti di dirit-
to privato e che invece di dare lavoro a per-
sone capaci lo si dà sempre agli stessi. Se il
coordinatore della commissione per l’attività
scolastica è la “pensionata sì ma a casa non
ci vado” Barbara Benedetti, il suo pari della
commissione per l’attività di base è il profes-
sor Stefano d’Ottavio che, oltre ad essere, o
essere stato, Professore Associato presso la
Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Universi-
tà di Tor Vergata a Roma, nel Corso di Laurea
di base in Scienze Motorie e nel Corso di Lau-
rea Specialistica in Scienze e Tecniche dello
Sport e Coordinatore Scientifico dell’Area
tecnico sportiva dei corsi di Laurea in Scienze
Motorie relativamente al punto precedente,
è anche preparatore atletico della Ternana
Calcio. Bravo D’Ottavio, per carità, ma ci chie-
diamo perché la Federazione ricorre sempre
a contratti di collaborazione e di diritto priva-
to. Tornando alla Barbara Benedetti anche
i vigilantes che lavorano presso la sede del
Settore Giovanile e Scolastico si sono chiesti:
“Ma non era andata in pensione?”. E giù una
grossa risata. A proposito di risate: sul Comu-
nicato Numero 63 del 18/2/2011 il Segreta-
rio del Comitato Regionale Lazio ne ha com-
binata un’altra delle sue, leggete qua: 1.2.
RADUNI PER GIOVANI CALCIATORI: Si auto-
rizza lo svolgimento dei seguenti raduni: So-
cietà Organizzatrice: USD TOR DI QUINTO in
collaborazione GENOVA CFC in programma
per il giorno: Lunedì 287 marzo 2011 - ore
15.00 presso il campo sportivo: Vittorio Testa
di Roma riservato a calciatori: nati dall’ 1-1-
1997 fino al 31/12/1994. A parte il fatto che
tutto il mondo sa che la società ligure si chia-
ma Genoa e non Genova, per arrivare al 287
marzo, data del raduno, i ragazzi del 1994
avranno, almeno, compiuto diciotto anni….
Intanto Giancarlo Abete ha perso l’ennesima
occasione per non fare figuracce, visto che in
una recente intervista rilasciata a Repubblica
ha dichiarato che: “Manca alle nostre squa-
dre forse una continuità di risultati, perché
con le due milanesi, nelle ultime quattro edi-
zioni, abbiamo vinto due Champion’s e due
finali di Intercontinentale. Probabilmente
non abbiamo quel livello di presenza diffusa
in termini di continuità dei risultati che con-
sente di portare nelle fasi finali più squadre,
e ci affidiamo agli exploit delle singole squa-
dre, nella singola stagione, quindi perdiamo
posizioni nel ranking, con la nostra media dei
risultati che risulta più bassa di paesi come
Spagna, Inghilterra e Germania, che sono
i nostri principali competitor”. Ma io dico,
a parte il fatto che l’Intercontinentale non
esiste più, lui è solo il presidente della FIGC.
Mica può sapere tutto. O forse è lui il vero se-
gretario del Cr Lazio, visto che non ne azzec-
ca una come lui. Bisognerebbe che qualcuno
insegni al “non legato alle logiche della pol-
trona” che per vendere il prodotto del calcio
nostrano avrebbe dovuto solo dire che dopo
un periodo splendido dove l’Italia ha vinto
Mondiale, due Champion’s e due Mondiali
per Club una lieve flessione ci può stare, ma
che il nostro resta sempre e comunque il
migior calcio del mondo. Rilasciando quelle
dichiarazioni Abete ha deprezzato ancora di
più il prodotto calcio. Compli-
menti.
Giancarlo “non legato alle logiche della poltrona” Abete deprezza il prodotto calcio
Massimiliano GiacominiMassimiliano Giacomini
NUMERO 7 - 24 febbraio 20112 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
T C A STattica
LEGENDA
Curiosità Approfondi-mento
Statistica
Giornata di campionato piena di avveni-
menti strani e in un certo senso anche
drammatici. Cominciamo dalle prestazioni ar-
bitrali, che in alcuni casi indignano. In Chievo-
Milan è stato dato un gol a Robinho irregolare,
con Banti a due passi (non può non averlo vi-
sto, né può affermare che la mano fosse invo-
lontaria). Poi c’è il macroscopico fuorigioco di
Ranocchia contro il Cagliari con il segnalinee in
perfetta linea. C’è poi il chiaro rigore su Toni
che Mazzoleni ha preferito non dare (a par-
te la disastrosa, supponente prestazione dei
bianconeri). E poi, sportivamente parlando, fa
male vedere l’esultanza di Robinho in campo e
di Galliani in tribuna... Ma tant’è. Prima di de-
dicarmi al disastro Roma, voglio dire che l’altra
squadra capitolina, zitta zitta e senza proclami
particolari, è in zona Champion’s, grazie sopra-
tutto all’intelligente gestione di Reja e del suo
campione Hernanes. Ranieri paga sulla sua
pelle le scelte del compromesso. Per conten-
tare tutti ha scontentato tutti. Non esiste che
una squadra di tal portata vinca facile per 3-0
e poi si faccia rimontare sino a perdere 4-3 in
venti minuti. I dilemmi societari non aiutano a
risolvere una stagione che pareva finire in glo-
ria e che invece rischia di finire nel dramma e
molti giocatori, anche importanti, a giugno fa-
ranno le valigie. Questa situazione succede in
quelle squadre dove i Rais che hanno in mano
i mass media tengono la situazione sotto con-
trollo e sono gelosi se qualcuno toglie loro il
palcoscenico nonostante siano giunti all’ulti-
mo tango. È il momento di darci una rinfresca-
ta anche nel settore tecnico, ma all’orizzonte
non ci sono giovani mister in grado di guidare
squadre importanti se nell’organico di queste
dominano sempre i faraoni cir-
condati dai loro lacchè.
Per Ranieri è suonata la campana. Ma per altri si è giunti all’ultimo tango4 NUMERO 7 - 24 febbraio 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Mauro Gasperini
6 NUMERO 7 - 24 febbraio 2011
Fine del Commissariamento e inizio dei guai?
Il 20 giugno si decreterà la fine del Commissariamento dell’Interregiona-le, ora bisognerà vedere come reagiranno i rais dell’ex Comitato visto che il segretario Mauro De Angelis ha in mano le chiavi del potere della Serie D
Voci dal Palazzo
w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Alleluia, Alleluia, il Tentenna s’è deciso
e tra poco ci sarà il cambiamento del-
lo Statuto, non tutto per carità dato che:
Arbitri, Allenatori e calciatori non molle-
ranno la presa facilmente, che farà diven-
tare l’Interregionale un Dipartimento della
Lega Nazionale Dilettanti. Così si metterà
fine al Commissariamento dell’Interregio-
nale. Commissariamento che ha tenuto in
stallo il mondo della Serie D per due anni,
visto che il Commissario deve far sì che
tutto vada per il verso giusto ma non può
decidere cambiamenti. In pratica il Com-
missario è un traghettatore, ma dopo due
anni diventa un peso come anche Carlo
Tavecchio ha più volte ammesso. Ora bi-
sognerà vedere come i capi dell’Interre-
gionale prenderanno questo cambiamen-
to perché si vocifera nelle sacre stanze di
Piazzale Flaminio che Mauro De Angelis,
segretario dell’Interregionale, abbia preso
il comando e che il Consiglio dei nove pre-
sidenti, istituito per garantire tutte le so-
cietà, pensi più ai fatti delle proprie squa-
dre che al bene comune. Altro punto che
potrebbe essere preso in esame è quello
riguardante il Calcio Femminile che ogni
anno costa (in perdite) alla Lega Dilettanti
circa 300mila Euro. Alcune società hanno
chiesto un incontro al presidente Carlo Ta-
vecchio, si mormora per chiedere la testa
di Giancarlo Padovan, che a sua volta ha
invitato a partecipare all’incontro il nume-
ro uno della Divisione Calcio Femminile.
Che però non ha voluto presenziare. Suc-
cessivamente la notizia è apparsa su alcuni
organi di stampa, e c’è chi sussurra che l’ex
direttore di Tuttosport non abbia trovato
di meglio da fare che armare la tastiera di
alcuni colleghi, ma il Padovan ha respinto
le velate accuse ai mittenti, seppur ci dico-
no con qualche impaccio. Un gran casotto
visto che ora l’erede dell’ex presidentessa
Natalina Ceraso Levati (mai troppo rim-
pianta!!!!!) dovrà presentare un piano
di rientro per una situazione che risulta
ingestibile da parte della Lega Dilettanti,
visto che i presidenti dei Comitati regio-
nali si sono ribellati e hanno chiesto, pe-
rentoriamente, di smetterla di pagare per
le mancanze del movimento femminile
italiano. Ora le soluzioni sono due: la pri-
ma è che Padovan riesca a presentare un
piano di rientro attuabile e che ridia vigo-
re al calcio femminile, oppure che il presi-
dente Giancarlo “Torquemada-non legato
alle logiche della poltrona” Abete metta
mano al portafogli della Federcalcio e pa-
ghi lui i 300mila Euro di disavanzo annuo.
Tutto questo è altamente improbabile, la
FIGC potrebbe dare “ossigeno” solo una
tantum ma non è possibile che lo faccia
anno dopo anno, visto che anche nel Club
Italia c’è una spesa che riguarda la Nazio-
nale Femminile. Club Italia che è gestito da
Demetrio “prezzemolino” Albertini, che
presenzia a tutto, è in ogni luogo, sembra
uno e trino ma alla fine stringi stringi non
conclude niente. Non ha un’idea e non sta
rimettendo benzina nel motore di quello
che dovrebbe essere, scusate la ripetizio-
ne ma ci stiamo adeguando alle dichiara-
zione dei “capoccia” del calcio, il motore
economico dell’intera Federazione Italiana
Giuoco Calcio. Invece di presenziare, sa-
rebbe opportuno che il Club Italia riuscisse
a portare “moneta sonante” nelle casse
della FIGC, anche perchè visti gli sprechi
perpetuati in Via Allegri, c’è poco da stare
tranquilli. Basti pensare che dei computer
comprati in Sudafrica, e spariti da tempo,
non importi nulla a nessuno. Bé, proprio a
nessuno no, visto che a noi inte-
ressa. Eccome.
Siamo giunti ormai alla stretta finale per quanto
riguarda l’approvazione del disegno di legge che
riguarda le “Disposizioni per favorire la costruzione
e la ristrutturazione di impianti sportivi e stadi a so-
stegno della candidatura dell’Italia a manifestazioni
sportive di rilievo europeo e internazionale”, come
si legge nell’intestazione del testo approvato il 7 ot-
tobre 2009 dalla VII Commissione permanente del
Senato e passato poi alla omologa alla Camera dei
Deputati. Premesso che questo testo era, appunto,
finalizzato a sostenere la candidatura italiana per
l’organizzazione dei campionati europei di calcio del
2016 (che, come sappiamo, sono stati poi assegnati
alla Francia), il testo presenta numerosi spunti di in-
teresse e, come prevedibile, anche “interessi” nel
vero senso della parola. Il primo dato da affrontare
che confuta l’essenza stessa del disegno di legge, è
che nel dossier presentato dalla FIGC alla commis-
sione UEFA che avrebbe poi deciso chi si sarebbe
aggiudicato l’organizzazione di EURO 2016, gli
stadi da riammodernare erano solamente tre. Ab-
bastanza evidente, quindi, che Platini e compagnia
abbiano deciso per un Paese che è molto più avanti
di noi complessivamente sotto il punto di vista
dell’impiantistica sportiva. Ma tant’è, qui in Italia
le cose si fanno così. Ancora aleggia lo spettro de-
gli sprechi e dell’occasione persa rappresentata da
Italia ’90, in occasione del quale si sarebbe potuto
(e dovuto) agire diversamente. L’accento posto dai
relatori dei vari progetti di legge e dai componenti
della VII Commissione permanente della Camera su
questo aspetto è emblematico. È necessario, tutta-
via, compiere un piccolo sforzo esegetico su questo
disegno di legge. Il testo unificato che il 7 ottobre
2009 ha avuto il via definitivo dal Senato è nato
dalla unificazione, appunto, di 3 disegni (n.1193,
n.1361 e n.1437). Quello dal quale è scaturito il
testo attualmente all’esame della Camera (denomi-
nato C.2800), ha preso i tratti salienti del ddl 1361.
Al comma 2 dell’art. 1 è interessante notare come:
“le opere oggetto della presente legge sono dichia-
rate di preminente interesse nazionale, di pubblica
utilità, indifferibilità ed urgenza”. Questo significa
che sottostanno a delle particolari deroghe e pro-
cedure semplificate in materia di approvazione da
parte degli enti locali. Di questo comma, nel testo
della Camera non c’è traccia, anche se successiva-
mente questi termini sono ripresi. Il fatto che non
sia stato inserito però, tra le norme generali, è sig-
nificativo. La prima questione che ha fatto saltare
sulla poltrona il presidente della Lega Pro Mario
Macalli è quella relativa alla definizione di “stadio”.
Riportiamo letteralmente (Art.2, comma 1, let-
tera a)): “[…] l’impianto sportivo, purché di almeno
10.000 posti a sedere allo scoperto e di 7.500 posti
a sedere al coperto”. È abbastanza evidente che
la stragrande maggioranza di impianti della Terza
e Quarta Serie Nazionale non rientrano in questa
casistica, quindi non potrebbero usufruire della
Legge. Come vedremo, in fase di discussione alla
Camera, queste cifre subiranno un decremento.
Alla lettera c), c’è la definizione di “complesso multi-
funzionale”: “il complesso di opere comprendente
lo stadio, […], abbinati ad una o più strutture, […],
destinate ad attività commerciali, ricettive, di svago,
per il tempo libero, culturali e di servizio, nonché
eventuali insediamenti residenziali o direzionali
tali da valorizzare il complesso”. Qui c’è, appunto,
l’introduzione della possibilità per i “soggetti pro-
ponenti” (che possono essere le società sportive, o
privati o l’amministrazione pubblica, come vengono
definiti nel testo) di costruire nei pressi dell’impianto
dei fabbricati ad uso residenziale. Altro passo im-
portante, quello esplicato dal comma 3 dell’art. 3:
“Il Piano triennale di intervento straordinario – da
elaborarsi d’intesa fra la presidenza del Consiglio
dei Ministri, ministri delle finanze, dello sviluppo
economico, dell’interno, delle infrastrutture e dei
trasporti, sentiti i pareri dell’ANCI, del CONI, previo
parere della Conferenza Stato-Regioni e le province
autonome di Trento e Bolzano – prevede la con-
cessione di contributi destinati all’abbattimento
degli interessi sul conto capitale degli investimenti.
Segue a pagina 8
77w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 7 - 24 febbraio 2011
La Legge sugli Stadi Flavio Grisoli
La VII Commissione della Camera al completo (Foto camera.it)
A tale proposito è prevista la creazione di un fondo
nel quale far confluire i contributi ex art.28 com-
ma 4 legge 29 novembre 2007, n.222. Fondo del
quale, però, nel testo della Camera non c’è traccia. Per
quanto riguarda l’individuazione delle aree (art.4),
questo deve essere supportata da “uno studio di fat-
tibilità, comprensivo delle valutazioni di ordine socia-
le, ambientale e infrastrutturale, degli impatti paesag-
gistici e delle esigenze di riqualificazione paesaggistica”.
Studio di fattibilità, da approvarsi in tempi stretti, in
modo da valorizzare i caratteri di urgenza, indifferibil-
ità e di pubblica utilità (art.4, comma 2, 4). Ovvia-
mente, nel caso l’area individuata sia di proprietà de-
maniale, si offre la possibilità ai comuni di cedere a
titolo oneroso il diritto di superficie al soggetto propo-
nente. Diritto che, nel caso di fallimento della società
sportiva o di altro soggetto proprietario o superficia-
rio: “[…] ai sensi del presente articolo, il diritto di pro-
prietà, se il fallimento avviene entro il termine di dieci
anni dall’acquisto, e il diritto di superficie, in ogni tem-
po, vengono meno e il bene rientra nel patrimonio del
comune nel cui territorio è ubicato” (art. 6, comma 7).
L’art. 5, comma 1 elenca il contenuto essenziale dei
progetti per la realizzazione di nuovi stadi o impianti
polifunzionali: a) garantire l’equilibrio economico e fi-
nanziario della gestione del bene; b) garantire le mi-
gliori condizioni di visibilità per gli spettatori; c) preve-
dere locali da adibire a palestra, servizi commerciale,
ad attività sociali ad uso della cittadinanza; d) garantire
la massima sicurezza degli stadi. Il comma 3 dello
stesso articolo, elenca altre disposizioni di cui il sogget-
to proponente deve tenere conto: a) diversificazione
delle attività all’interno della struttura; b) previsione di
box o palchi privilegiati; c) massima adattabilità alle
riprese televisive; d) previsione di un sistema di teleca-
mere a circuito chiuso. Altro pomo della discordia, che
ha fatto gridare al rischio speculazioni, è il comma 4
dell’art. 6, che recita: “In tale contesto – quello della
possibile modifica della destinazione d’uso dell’area
dove costruire o ristrutturare l’impianto da parte della
amministrazione pubblica – il comune può prevedere
la possibilità di un ampliamento edificatorio delle cu-
bature che già insistono
sull’area interessanta, in
modo da garantire
l’equilibrio economico-
finanziario della gestio-
ne dello stadio o del
complesso multifunzio-
nale e la loro redditività”.
A questo proposito, pro-
prio per evitare che im-
prenditori troppo ag-
gressivi e profittatori potessero fare man bassa, alla
Camera è stato inserito questo testo al comma 3, art.
4: “[…] fatta salva la normativa vigente in materia di
vincoli storico-artistici-architettonici, archeologici e
idrogeologici”. L’art. 7 prevede le misure incentivali alle
quali i soggetti proponenti possono accedere per ve-
der favorita la loro attività edificatorio-ristrutturatrice,
come le agevolazioni erogate dall’Istituto per il credito
sportivo ex art.28, comma 4, Legge 29 novembre
2007, n.222, che riprende le disposizioni emanate
dalla Legge 4 aprile 2007, n.41 art.11, e che concorre
ad incrementare il fondo speciale di cui all’art. 5 della
Legge 24 dicembre 1957, n.1295 (la legge che diede
vita all’Istituto per il credito sportivo), oltre ai contribu-
ti erogati dalle amministrazioni pubbliche locali. Il
comma 2 dell’art.7 ci dice che sono preferiti i progetti
che prevedono la realizzazioni di complessi sfruttabili
durante tutto l’arco dell’anno e che siano idonei anche
ad eventi a carattere sociali e culturale, e che preve-
dano l’utilizzo di tecniche di costruzione innovative e
la realizzazione di impianti di produzione di energie
alternative. Arriviamo adesso al vero punto focale di
tutta la questione: l’articolo 8. Nelle proposte di legge
che hanno dato vita al disegno di legge appena esem-
plificato, in nessuno dei tre si faceva menzione ad una
possibile modifica del decreto legislativo 9 gennaio
2008, n.9 (il cosiddetto “Decreto Melandri”, sulla disci-
plina della titolarità e della commercializzazione dei
diritti audiovisivi sportivi e relativa ripartizione delle
risorse). Il ddl uscito dalla Commissione del Senato ha
apportato le modifiche che tutti ormai conosciamo
alla ripartizione della mutualità che la Serie A deve alle
Leghe minori (art. 22) e anche alla quota che la stessa
Lega di A (all’epoca era Lega Nazionale Professionisti,
poi scissasi questa estate in A e B) deve devolvere alla
“Fondazione per la mutualità generale negli sport
professionistici a squadre” (art. 23). Ebbene, al com-
ma 2 del testo originale si legge: “La quota di cui al
comma 1 – che l’organizzatore della competizione,
cioè la LNP e la LEGA PRO, devono riservare alla Fon-
dazione – non può essere inferiore al quattro per
cento delle risorse complessive derivanti dalla com-
mercializzazione dei diritti di cui all’art.3, comma 1”.
Questo comma, nel testo del Senato, è stato abroga-
to. È stato invece implementato il comma 1, dove si
specifica che la quota di cui sopra non è più del 4%,
ma dello 0,5%, e sono state aggiunte le seguenti pa-
role: “fermo restando che, in riferimento al solo orga-
nizzatore del campionato di Serie A, la quota dello
0,5% è quella di cui all’art.24”. Articolo 24, quello che
determina la “Mutualità per le categorie inferiori”, che
è stato interamente sostituito: La Lega di Serie non
deve più, come abbiamo visto, il 4% alla Fondazione
ma lo 0,5%, che si innesta in un 10% totale di devoluz-
ioni alle categorie inferiori: 7,5% alla Serie B, 1% alla
Lega Pro, 0,5% alla Fondazione e 1% alla LND. Ultimo
particolare, questo, che ha sconvolto Macalli. Che
nelle scorse settimane ha intentato un ricorso al TNAS
del CONI per chiedere l’applicazione del Decreto Me-
landri (dato che la Lega di A non ha provveduto a
nominare i suoi membri, ma la modifica del comma 7
dell’art.23 – quello relativo alla composizione del CdA
88 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 7 - 24 febbraio 2011
Abete, Crimi e Tavecchio (Foto Archivio)
della Fondazione – da parte della VII Commissione
della Camera potrebbe essere stata inserita proprio
per salvare Beretta) e il relativo sblocco della mutual-
ità, visto che proprio la Fondazione se ne dovrebbe
occupare. Questo testo, poi, licenziato lo ricordiamo il
7 ottobre 2009, è passato all’esame della VII Commis-
sione permanente della Camera, presieduta da Val-
entina Aprea. Nonostante le belle parole spese dai
vari componenti e relatori sul fatto che questo prov-
vedimento sarebbe dovuto uscire velocemente da
quell’Aula, i lavori (iniziati l’11 maggio 2010, quindi
sette mesi più tardi), ha “partorito” un nuovo testo
(che, come sappiamo, non è stato approvato in fase
deliberante, quindi dovrà necessariamente passare
all’esame della Camera e da lì, chissà se uscirà e, se lo
farà, chissà come) che presenta delle modifiche im-
portanti, alcune delle quali le abbiamo già elencate in
precedenza. Intanto, il numero di posti necessari af-
finché un impianto possa rientrare nella fattispecie:
da 10mila posti a sedere allo scoperto, si passa a
7.500; e dai 7.500 allo scoperto si è passati a 4.000. Al
comma c) dell’art. 2 manca il riferimento alla possibil-
ità di ai complessi residenziali nella definizione di
“Complesso multifunzionale”, ma è riportato al com-
ma 2 dell’art.5. Art. 3, comma 4: si prevede, nell’ordine
di un 2% del costo totale dei lavori di costruzione, un
piano per la realizzazione di impianti sportivi scolastici.
Iniziativa che ha ricevuto il plauso del sottosegretario
allo Sport Rocco Crimi, come si evince dalle dichiaraz-
ioni in sede di dibattito in Commissione. La “Melandri”
non viene toccata, tranne che per il succitato art.23,
comma 7. Mentre invece, c’è l’introduzione ex novo
dell’art.9: “Norme a sostegno delle attività sportive”.
Sostanzialmente, si tratta della modifica dell’art.13
della Legge 23 dicembre 2000, n.388 (la Legge Finan-
ziaria, per intenderci), che prevede degli sgravi fiscali e
dei crediti d’imposta per quelle società professionis-
tiche che si impegnano nella sottoscrizione di primi
contratti da “Giovani di Serie”. Norma che sappiamo,
è stata propugnata dal presidente della Lega Pro Ma-
calli, e che permette così alle sue società, che hanno la
mission di valorizzare i giovani, di continuare il per-
corso di valorizzazione dei settori giovanili. È stato in-
serito, rispetto al testo uscito dal Senato, anche un
articolo 11: “Le disposizioni di cui alla presente legge si
applicano anche ai progetti in costruzione o ristrut-
turazione degli impianti sportivi in corso di esecuzione
alla data della sua entrata in vigore”. Chi non sta pen-
sando alla Juventus alzi la mano. Questo testo, come
dicevamo, dovrà ora essere passato al vaglio della
Camera dei Deputati. Con Gino Tapinassi presidente
della Commissione Rapporti Istituzionali ed Enti locali
della LND, uno dei maggiori esperti di questa legge,
cerchiamo ora di fare il quadro della situazione su
quali potranno essere gli scenari futuribili: «I problemi
maggiori sono quelli sollevati dal presidente della
Lazio Claudio Lotito, che non ha visto di buon occhio la
modifica dell’art. 4, comma 3 sui rischi idrogeologici.
Su questo se ne potrebbe anche discutere in fase di-
battimentale in aula. Oltretutto – prosegue Tapinassi
– Lotito si può scordare che lo Stato tiri fuori anche un
solo centesimo per finanziare le opere. Se lui li ha i
soldi, lo stadio se lo costruisce, ma se non li ha, è un
problema suo». In molti non sanno che ora, al vaglio
della VII Commissione del Senato c’è il cosiddetto
“Disegno di Legge sul dilettantismo” (il n.1813, su iniz-
iativa dei senatori Rusconi, Barelli, Giambrone, Pittoni,
D’Alia, Asciutti, M.Garavaglia e Butti), che prevede im-
portanti agevolazioni alle società sportive dilettan-
tistiche atte a favorire il riammodernamento delle
impiantistiche. «I due provvedimenti – come affer-
mato anche da Crimi – devono andare di pari passo. I
soldi dello Stato servono a quello, ai dilettanti, perché
ne hanno bisogno. Perciò il percorso dei due prov-
vedimenti sarà paritetico, ma devono essere appro-
vati insieme», afferma Tapinassi. Il discorso della ripar-
tizione dei diritti TV è certamente l’argomento più
spinoso: «Per il momento la ripartizione è quella us-
cita dal Senato. Poi però, successivamente, si darà la
possibilità di presentare emendamenti per modifi-
care questa ripartizione – come sembra succederà,
con una quota della Lega Pro che si dice potrebbe
passare al 2,5% e quella della LND all’1,5% - una volta
che questo disegno di legge arriverà all’esame in aula
tra circa un mese, una volta approvato il decreto “Mil-
leproroghe”. Sicuramente, ne sono certo, non sarà un
dibattimento lungo, auspico che si possa trovare una
soluzione condivisa in tempi brevi. Quello che so, è
che saranno presentati emendamenti a favore della
Lega Pro e della LND». Chiaramente, poi, in aula ci si
dovrà contare nel momento in cui si passerà al voto
degli emendamenti: «Bé, è chiaro. Chi avrà più pol-
vere, farà più fuoco», commenta Tapinassi. Sembra
quasi un “do ut des”: «Sì, diciamo di sì. Il sottosegre-
tario Crimi auspica che i due provvedimenti escano
insieme. Da una parte si cederebbe qualcosa a Lotito
e compagnia, ma dall’altro ci sarebbe un guadagno
importante per la LND sulla ristrutturazione degli im-
pianti e sulla sanatoria delle irregolarità delle società
dilettantistiche sulle sponsorizzazioni». Qualcuno dice
che le modifiche apportate alla “Melandri” potreb-
bero essere stralciate prima di arrivare in Aula: «No,
non sarà così. Il ddl sarà portato all’esame della Cam-
era così com’è. E comunque, vorrei ricordare che Ma-
calli e Tavecchio sono creditori della LNP». Ma la Fon-
dazione non è stata creata, quindi quei fondi non
hanno motivo di esistere: «La LNP avrebbe dovuto
accantonare ugualmente quelle cifre per la Fondazi-
one, perché si tratta di somme che prima o poi sareb-
bero dovute essere messe a disposizione a chi di do-
vere». Infine, cerchiamo di capire insieme a Tapinassi
quali possano essere i tempi di approvazione: «Pre-
metto una cosa. La Serie A ha pagato una cambiale
alla B per separarsi. Così com’è giusto che loro faccia-
no i loro interessi, gli altri devono cercare i propri. Poi
in Aula contano i numeri, è evidente. Ma è difficile
pensare a livello politico che si possa dire di no al mi-
glioramento della situazione del dilettantismo e dei
giovani. Per quanto riguarda i tempi di licenza della
Legge, io credo che realisticamente – conclude Tapi-
nassi – si possa segnare come il mese di maggio la
data “x”. Dopodiché i due rami del Parlamento si
scambieranno i due ddl per la definitiva approvazi-
one. Sono fiducioso, perché c’è stato l’impegno di
tutti affinché si riesca a trovare una
soluzione il più possibile condivisa».
99w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 7 - 24 febbraio 2011
Riccardo Morgigno
MZ oppure Emmezeta, come vi pare.
Maurizio Zamparini è un fiume in piena,
il suo Palermo è in corsa per un posto in Cham-
pions League e con l’obiettivo di vincere la Tim
Cup per la prima volta. Il Presidente rosanero
non risparmia pensieri e parole per nessuno:
«La legge sugli stadi? Mancano i posti di lavoro
e la legge è ferma da due anni. Beh, ci sono le
solite lentezze burocratiche italiane e la solita
stupidità tipica della nostra classe dirigente, a
tutti i livelli, anche e soprattutto chi gestisce il
calcio, che sta morendo piano piano. Sono de-
gli incompetenti, con i nuovi stadi si darebbe la-
voro a migliaia di persone fra negozi, alberghi
e centri commerciali. Giovani che potrebbero
trovare un lavoro in tempi brevi. Siamo un Pae-
se assurdo e stupido, siamo alla canna del gas.
La gente deve darsi una bella svegliata, con
una bastonata dovrebbero buttare in mare
tutta la classe politica. Gli italiani si devono
svegliare proprio come ha esclamato Benigni a
Sanremo». Nuovi stadi stanno sorgendo e altri
sono in cantiere: «La Juventus ha avuto molte
agevolazioni per la costruzione del suo nuovo
impianto che aprirà i battenti a luglio, mentre
il Cagliari di Cellino è dovuto andare a mettere
i mattoni nel vicino comune di Elmas accanto
all’aeroporto. Cellino non è gradito dal comune
di Cagliari e perciò farà il suo stadio, se lo farà,
in un paese vicino ma molto attrezzato». E il
suo progetto palermitano? «Il nuovo stadio del
Palermo avrà una capienza di 35mila posti tut-
ti a sedere. La Regione Sicilia è autonoma e per
questo non avremo problemi in questo senso,
si farà ne sono sicuro. Io lo stadio in Sicilia lo
farò senz’altro, perché tutto il calcio italiano ha
bisogno di nuove strutture: siamo ultimi in Eu-
ropa e ultimi nel mondo». Anche i russi hanno
in mente di costruire il nuovo stadio del Vene-
zia, che ne pensa? «Voglio proprio vedere. A
Venezia ci ho rimesso 200 miliardi, è una città
dove non si può fare calcio. Tutti nel mondo co-
noscono la città lagunare ma il calcio non può
essere sviluppato in questa città. Non so come
faranno. Rispetto alla Salernitana, che come
il Venezia ha cambiato proprietà, i veneti non
hanno “buffi” (debiti) da smaltire. Sono in serie
D, il Venezia costa zero euro. Non è per il calcio
ma solo per il turismo. Se torna in A ci perde
tanti soldi come ho fatto io anni fa. Non cre-
do che ai russi faranno fare il nuovo impianto
sulla terraferma, sono decenni che a Mestre ne
parlano, chissà se vorranno fare questi grossi
investimenti, io non ci credo, con 150 milioni di
euro si compravano la Roma e ne avanzava-
no anche». Ma lei, Zamparini, ha mai pensato
di comprare un club all’estero? «No mai, sto
bene qui e quando lascerò il Palermo smetterò
di fare il presidente. E vorrei precisare una cosa,
ho letto su internet alla pagina di Wikipedia
che mi riguarda, che sarei dirigente e finanzia-
tore del club laziale vicino Roma del Fidene Fo-
otball Club. Non è vero nulla, è una panzana».
MZ è nato a Sevegliano in provincia di Udine,
il 9 giugno 1941, numero uno del Palermo
dal 2002, anno in cui ha rilevato il pacchetto
Zamparini: “Italia, Paese dell’assurdo”
10 NUMERO 7 - 24 febbraio 2011
(Foto Archivio)
w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
azionario di maggioranza da Franco Sensi per
una cifra vicina ai 20 milioni di euro. Nato nella
terra di confine con la Slovenia e la Croazia, ha
però una chiara idea della Nazionale italiana
di calcio e del suo futuro sviluppo: «Gli oriundi
vanno bene, basta che siano bravi. Ma sì, non è
un problema, anzi, come fanno da tanti anni la
Francia e l’Inghilterra con le loro colonie. Basta
anche che siano attaccati alla maglia. Ormai è
così la nostra cultura, noi non abbiamo avuto
le colonie come i francesi ma avevamo e abbia-
mo gli emigranti, tutto qua». E l’Italia contro la
Slovenia, c’è molto della sua squadra nella gara
del 25 marzo a Lubiana: «I miei sloveni sono
fortissimi, gli azzurri rischiano moltissimo con-
tro di loro. Ilicic è micidiale ma anche Bacinovic,
Kurtic e Andelkovic. Sarà dura per Prandelli».
Il Catania argentino come lo vede? «Devono
stare attenti a non retrocedere. Simeone è un
bravo allenatore e farà molta strada, loro sono
argentini e noi sloveni». Lo sente ancora Rino
Foschi? «E certo, qualche volta ci sentiamo, ora
sta facendo un buon lavoro a Padova e forse
centra i play-off. Anche i padovani sono mol-
to esigenti come i palermitani ma qui la città
conta un milione di abitanti». E di Novellino
cosa dice? «Lo presi come allenatore al Ve-
nezia tanti anni fa, è molto bravo e serio. Ora
è sulla panchina del Livorno e gli faccio i miei
auguri per questa nuova avventura in Toscana,
una piazza molto calda». Mi scusi presidente,
ma cosa fate con Liverani? «Fabio è un gran-
de giocatore, ma il calcio di oggi va ad una
velocità incredibile. È normale che alla sua età
voglia provare nuovi stimoli. Forse andrà negli
Stati Uniti, in Arabia o in Giappone. Comunque
secondo me farà una grande carriera come
allenatore». Sul Palermo claudicante di que-
sto periodo cosa vuole aggiungere? «Qualche
volta è una squadra senza carattere come a
Bologna, abbiamo anche tanta sfiga e Rossi
deve rifletterci su e puntellare la difesa perché
ci bucano troppe volte. Al 50% resta a Palermo,
poi vedremo. Così anche Pastore, lo voglio te-
nere ancora un altro anno, il nostro attacco è
tra i migliori in serie A. Se la Juve lo vuole? Non
lo vendo alla Juve ma il prezzo è di 70 milioni,
è un giocatore sublime». Emmezeta chiosa poi
sulle vicende che hanno colpito alcuni suoi gio-
catori: «Cavani lo scorso anno fu rapinato e mi
chiese subito di essere ceduto, ora è a Napo-
li. Anche Miccoli ha subito una rapina di oltre
trentamila euro con la moglie e i figli che fu-
rono legati. Ora anche Abel Hernandez è stato
minacciato con una pistola, ed ha solo 19 anni.
È molto giovane, ora si è calmato, è sereno.
Palermo non è una città pericolosa, anzi, ma
di certo questi piccoli crimini stanno aumen-
tando perché non c’è lavoro. Abel resta con noi
e ci darà una mano per questo difficile finale
di stagione». Infine un desiderio dei tifosi, il
ritorno della maglia palata a righe verticali ro-
sanero, un ritorno al passato che tanto intriga
e riaccende la passione del Barbera: «Stiamo
parlando con la Legea e già dalla scorsa estate
è in cantiere il ritorno di questa maglia tanto
attesa e rivoluta dai nostri tifosi. Chissà - con-
clude - che non sia un bel regalo
di ferragosto».
11NUMERO 7 - 24 febbraio 2011
Questo l’elenco completo degli allenatori esonerati da Zamparini:
Venezia ‘88/89: Fabbri per Cerantola Venezia ‘89/90: Sabadini per
Pasinato Venezia ‘91/92: Marchesi per Zaccheroni e Zaccheroni per
Marchesi Venezia’92-93: Maroso per Zaccheroni e Zaccheroni per
Maroso Venezia ‘94/95: Ventura (Maifredi, Geretto, Ventura, Rossi
e ancora Geretto) Venezia ‘95/96: Bellotto per Marchioro Venezia
‘96/97: De Vecchi-Fontana per Bellotto, Bellotto per De Vecchi-Fon-
tana Venezia ‘99/00: Spalletti (Materazzi, Spalletti, Oddo) Venezia
‘01/02: Buso per Prandelli e Magni per Buso Palermo ‘02/03: Arrig-
oni per Glerean e Sonetti per Arrigoni Palermo ‘03/04: Guidolin per
Baldini Palermo ‘05/06: Papadopulo per Del Neri Palermo ‘06/07:
Guidolin (Gobbo-Pergolizzi, Guidolin) Palermo ‘07/08: Guidolin per
Colantuono e Colantuono per Guidolin Palermo ‘08/09: Ballardini
per Colantuono. Palermo ‘09/10: Zenga.
TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTEC
(Foto Archivio)
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12 NUMERO 7 - 24 febbraio 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
26
È del Piacenza di mister Madonna il colpo gros-
so della 27esima giornata della serie bwin.
L’undici biancorosso, sotto di due reti in casa del
Siena (Caputo e Calaiò), riesce a raggiungere e
poi superare in extremis i bianconeri di Conte.
Prima Cacia, poi nella ripresa Bianchi e la zampa-
ta finale di Guzman, al 90’, regalano al Piacenza
il 3 a 2 finale. Altra caduta eccellente quella del
Novara sul terreno del Livorno del nuovo tecnico
Walter Novellino. I ragazzi di Tesser vanno subito
sotto per merito di una rete di Belingheri, e non
riescono più a raggiungere il pari. Approfitta delle
due sconfitte l’Atalanta, a cui basta uno scialbo
0-0 sul terreno della Reggina per riconquistare
il primato solitario in classifica a quota 52. Non
sfrutta l’occasione per ridurre le distanze dalla
vetta il Varese, fermato in casa dal Frosinone
sul 3-3 nel posticipo. Doppio vantaggio dei pa-
droni di casa con Neto Pereira, poi nella ripresa
Cesaretti firma il 2-1; Correa sembra chiudere il
giochi all’80’, ma Stellone e ancora Cesaretti fan-
no tornare l’undici di Sannino sulla terra. Torna
a vincere anche il Torino di Lerda, tre punti con-
tro il Pescara sono vero e proprio ossigeno per
salvare la panchina. Sotto in casa dopo il gol di Di-
amoutene, i granata ribaltano il risultato con De
Vezze, Antenucci e Bianchi. Vince rovesciando in
extremis il risultato anche l’Albinoleffe di Mon-
donico contro il Padova: al gol di Vantaggiato su
rigore, risponde Torri sempre dal dischetto, poi
vittoria nel recupero con Foglio. Colpo del Vice-
nza in casa del Cittadella, grazie alla rete di Botta.
Costa invece la panchina a Corini (torna Men-
ichini) la sconfitta del Crotone sul terreno del
Sassuolo. In zona salvezza l’Ascoli supera il Por-
togruaro con una “zuccata” di Mendicino, men-
tre Triestina e Modena pareggiano 2-2: doppio
vantaggio ospite con Pasquato e Tamburini, gli
alabardati impattano grazie e Testini e Taddei.
Nell’anticipo del venerdì successo del Grosseto
su un buon Empoli. Gol decisivo di Caridi nel re-
cupero dopo le reti di Immobile e
Musacci.
Madonna fa il miracolo
Classifica P G V N S GF GS
Atalanta 52 27 15 7 5 32 18Novara 51 27 14 9 4 46 22Siena 49 27 13 10 4 43 24
Varese 44 27 11 11 5 34 20Reggina 39 27 10 9 8 31 28Livorno 38 27 10 8 9 35 33Torino 38 27 10 8 9 32 33
Vicenza 38 27 11 5 11 29 31Empoli 36 26 8 12 6 30 25Pescara 35 26 9 8 9 28 29Padova 35 27 8 11 8 39 33
Grosseto 34 27 9 7 11 28 35Albinoleffe 34 27 9 7 11 34 43Sassuolo 31 27 8 7 12 29 31Piacenza 31 27 7 10 10 38 42Modena 31 27 6 13 8 29 36Crotone 30 27 6 12 9 24 30
Cittadella 28 27 6 10 11 29 34Portogruaro 28 27 7 7 13 24 38
Ascoli-6 27 27 8 9 10 27 32Triestina 27 27 5 12 10 22 33
Frosinone 25 27 5 9 12 28 41
27° Giornata 18-19-21/02/2011Albinoleffe - Padova 2-1Ascoli - Portogruaro 1-0Cittadella - Vicenza 0-1Grosseto - Empoli 2-1Livorno - Novara 1-0Reggina - Atalanta 0-0Sassuolo - Crotone 2-0Siena - Piacenza 2-3Torino - Pescara 3-1Triestina - Modena 2-2Varese - Frosinone 3-3
MARCATORI
16 gol: Cacia (Piacenza, 2r)
15 gol: Coralli (Empoli, 5r)
Succi (Padova, 5r)
12 gol: Gonzalez (Novara)
Bonazzoli (Reggina, 2r)
Bianchi (Torino, 2r)
28° Giornata 25-26/02/2011Atalanta-SassuoloCrotone-TriestinaEmpoli-Cittadella
Frosinone-GrossetoLivorno-AscoliModena-SienaNovara-Varese
Padova-PiacenzaPescara-AlbinoleffePortogruaro-Torino
Vicenza-Reggina
Stefano SantiniAllenatore: Madonna (Piacenza)
Rubinho(Torino)
Knezevic(Livorno)
Marino(Udinese)
Caridi(Grosseto)
Guzman(Piacenza)
Defalco(Sassuolo)
Neto Pereira(Varese)
Bianco(Frosinone)
Cofie(Piacenza)
Lazarevic(Torino)
Cesaretti(Frosinone)
Menichini: il ritorno
13NUMERO 7 - 24 febbraio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u 13
Quando Leonardo Menichini lasciò il
Crotone era in zona play-off, ora lo
ritrova in zona play-out. Il “discepolo” di
Mazzone (è stato suo vice per dieci anni)
è stato ingaggiato dal Crotone nel giugno
dello scorso anno, poi è stato esonerato
“misteriosamente” dopo la terza sconfitta
in casa contro il Vicenza quando si trovava
a soli sei punti dalla zona spareggi promo-
zione. Al suo posto subentrò Eugenio Cori-
ni, già noto giocatore di Brescia, Juventus,
Palermo, Chievo. Probabilmente ancora
inesperto come allenatore (il suo primo in-
gaggio è stato al Portogruaro ma per pochi
giorni, andò via del ritiro precampionato)
non si è dimostrato all’altezza del suo ap-
pellativo, “il Genio”, rimediando una sola
vittoria in dieci partite e otto punti totali.
Ora la società è tornata sui suoi passi e a
dirigere la panchina rossoblu sarà di nuovo
mister Menichini, secondo la pratica diffu-
sa in Italia di richiamare i tecnici esonerati
in precedenza. Il comunicato ufficiale re-
cita: “(…) Menichini già conosce gruppo e
ambiente, avendo lavorato da luglio a no-
vembre con questi calciatori”. Intervistato
sia per il nostro sito che per il settimanale
a fine novembre, subito dopo l’esonero,
aveva detto: “Siamo stati sempre nella
parte sinistra della classifica, peraltro gio-
cando un buon calcio. Probabilmente la
società pensa che un altro tecnico possa
fare meglio del sottoscritto, ma io credo
che questo gruppo abbia dato il massimo”.
E ci ha visto lungo, tant’è che oggi, a di-
stanza di tre mesi, ci confessa: «Sono stato
un buon profeta. Io so quello che riesco a
dare alla squadra e non è facile per chi vie-
ne dopo di me ottenere gli stessi risultati».
Risollevare le sorti degli “squali” calabresi
non sarà facile, ma il tecnico di Ponsacco
lancia una sferzata di positività: «Bisogne-
rà lavorare a livello psicologico e soprat-
tutto sul morale. È necessario ritrovare i
sorrisi, purtroppo le sconfitte incupiscono.
Dobbiamo risollevare il morale a questi
ragazzi, devono riscoprire la voglia di gio-
care e proporsi. Il mio obiettivo primario è
portare la squadra a divertirsi di nuovo». I
prossimi tre incontri saranno fondamenta-
li per la salvezza, i rossoblu hanno in pro-
gramma Triestina, Varese e Ascoli: «Per
me le prossime quindici gare, fino alla fine
del campionato, sono tutte importanti,
ma di solito preferisco concentrarmi su
una partita per volta». In particolare è il
terreno del Varese che può impensierire il
mister ex Lumezzane (lo scorso anno sulla
panchina dei bresciani conquistò, alla gui-
da di una squadra di giovanissimi, la Cop-
pa Italia di Lega Pro, e raggiunse gli ottavi
di finale della Tim Cup), visto che è dal 6
novembre scorso, proprio sotto la sua di-
rezione, che il Crotone non ottiene vittorie
fuori casa ed è la squadra con il peggior
rendimento esterno in campionato: «Io
questo non lo sapevo e neanche mi inte-
ressa. Quando c’ero io non era così, io ri-
prendo la squadra adesso e quello che è
stato fatto prima non voglio considerarlo.
Io in trasferta ho fatto bene ad Ascoli, Sie-
na, Empoli, Albinoleffe e Frosinone quindi
con me non andava male in esterna, cer-
chiamo di riprendere da dove
mi sono fermato».
Sara Sbaffi
15 NUMERO 7 - 24 febbraio 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Panchine bollenti e valzer di mister sono ormai all’ordine
del giorno in Lega Pro. Divorzi che sembrano insanabi-
li, smentiti poi da inaspettati ritorni e nuovi arrivi che danno
speranza. A farne le spese sempre gli allenatori, ma quanti
meritano questa sorte? Le società, con l’occhio al bilancio,
cercano di ottenere il massimo profitto con il minimo impe-
gno facendo della prima legge dell’economia il loro grido di
battaglia. Purtroppo si finisce per creare squadre inadatte alla
categoria e impongono all’allenatore di turno il miracolo. Na-
turalmente la categoria superiore offre palcoscenici più am-
biziosi e risvolti economici più interessanti, ma l’impressione
è che le società vogliano, come dice la saggezza popolare, “La
botte piena e la moglie ubriaca”. (Fabiola Rieti)
Le società e la regola della “Botte piena e moglie ubriaca”I A DIVISIONE - Girone A
2 A DIVISIONE - Girone A 2 A DIVISIONE - Girone B 2 A DIVISIONE - Girone C
I A DIVISIONE - Girone B
CLASSIFICA
Gubbio -1 51
Sorrento 41
Alessandria -1 37
Bassano 36
Salernitana -3 35
Spal -1 33
Lumezzane -1 33
Ravenna 33
Reggiana 32
Verona 32
Spezia -2 31
Cremonese 30
Como -1 28
Sudtirol 26
Pergocrema -1 25
Pavia 25
Monza 19
Paganese 16
CLASSIFICA
Tritium -2 41
Pro Patria -4 40
Pro Vercelli 39
Lecco 35
Feralpisalò -2 35
Savona -4 30
Rodengo Saiano -2 30
Renate 28
Sambonifacese 27
Canavese -6 27
Montichiari 24
Virtus Entella -1 22
Valenzana -1 21
Sacilese 19
Casale 16
Mezzocorona 14
Sanremese 14
CLASSIFICA
Carpi 46
Carrarese 41
Giacomense 32
Chieti 31
San Marino 30
L’Aquila 29
Poggibonsi 28
Prato 28
Celano 23
Bellaria 22
Gavorrano 21
Crociati Noceto 21
Sangiovannese -10 17
Fano -2 16
Giulianova 14
Villacidrese -10 8
CLASSIFICA
Latina -2 41
Trapani -1 38
Aversa Normanna 34
Milazzo 34
Pomezia 32
Neapolis Mugnano 32
Avellino 32
Matera 31
Melfi -2 26
Lamezia 26
Fondi 24
Brindisi -1 22
Isola Liri 20
Campobasso 19
Vibonese -1 12
Catanzaro -5 -2
CLASSIFICA
Nocerina 55
Benevento 43
Atletico Roma 40
Juve Stabia 38
Siracusa 35
Taranto 35
Lucchese 34
Foggia -2 34
Lanciano 32
Andria 28
Cosenza -3 26
Viareggio 26
Ternana -2 26
Gela 26
Foligno -2 25
Pisa 23
Barletta 23
Cavese -7 19
25° Giornata 27/02/2011Gubbio-Como
Lumezzane-BassanoPaganese-Reggiana
Pavia-MonzaPergocrema-Spezia
Salernitana-SpalSudtirol-CremoneseSorrento-Alessandria
Verona-Ravenna
24° Giornata 27/02/2011Canavese-Casale
Lecco-Rodengo SaianoMezzocorona-Montichiari
Pro Vercelli-TritiumSacilese-Pro PatriaFeralpisalò-Renate
Sanremese-Virtus EntellaSavona-Sambonifacese
Riposa: Valenzana
21° Giornata 27/02/2011Bellaria-PratoChieti-Celano
Fano-Crociati NocetoGavorrano-Carrarese
Giulianova-San MarinoL’Aquila-Villacidrese
Poggibonsi-GiacomenseSangiovannese-Carpi
21° Giornata 27/02/2011Aversa Normanna-Trapani
Avellino-FondiBrindisi-Matera
Campobasso-Isola LiriLatina-PomeziaMilazzo-Melfi
Vibonese-CatanzaroVigor Lamezia-Neapolis Mugnano
25° Giornata 27/02/2011Barletta-Siracusa
Benevento-CosenzaCavese-PisaFoggia-Gela
Foligno-TernanaLanciano-AndriaLucchese-Taranto
Nocerina-Atletico RomaViareggio-Juve Stabia
MARCATORI
17 Gol: Paulinho (Sorrento, 6r)
14 Gol: Gomez (Gubbio, 4r)
12 Gol: Cipriani (Spal)
10 Gol: Ferrario (Monza, 2r)
9 Gol: Ferrari (Lumezzane, 1r)
MARCATORI
16 Gol: Ripa (Pro Patria)
11 Gol: Fabbro (Lecco, 2r)
9 Gol: Pietribiasi (Sambonifacese)
Tarallo (Savona, 4r)
MARCATORI
12 Gol: Gaeta (Carrarese, 1r)
10 Gol: Pietranera (Crociati N., 4r)
Falomi (Celano, 2r)
8 Gol: Cesca (Carpi)
Giglio (Carpi, 3r)
MARCATORI
10 Gol: Guazzo (Melfi, 3r)
9 Gol: Grieco (Aversa N., 3r)
Giannone (Matera)
Perrone (Trapani, 1r)
Mangiapane (Lamezia, 5r)
MARCATORI
14 Gol: Insigne (Foggia, 2r)
12 Gol: Ciofani (Atl.Roma, 4r)
Sau (Foggia)
Marotta (Lucchese)
11 Gol: Innocenti (Barletta, 1r)
24° Giornata 20/02/2011Alessandria - Sudtirol 0-0Bassano - Pavia 0-0Como - Sorrento 3-2Cremonese - Verona 1-2Monza - Gubbio 2-3Ravenna - Paganese 1-0Reggiana - Lumezzane 0-2Spal - Pergocrema 0-1Spezia - Salernitana 2-1
23° Giornata 20/02/2011Casale - Feralpisalò 0-0Montichiari - Sacilese 0-1Pro Patria - Canavese 1-2Renate - Valenzana 1-0Rodengo - Pro Vercelli 0-0Sambonifacese - Sanremese 0-1Tritium - Savona 0-0Virtus Entella - Lecco 1-1
Ha riposato: Mezzocorona
20° Giornata 20/02/2011Bellaria Igea - Gavorrano 1-0Carrarese - Chieti 1-1Celano - Poggibonsi 3-0Croc. Noceto - Giulianova 3-2L’Aquila - Carpi 1-2Prato - Sangiovannese 2-1San Marino - Fano 2-2Villacidrese - Giacomense 0-1
20° Giornata 20/02/2011Fondi - Milazzo 1-2Isola Liri - Avellino 0-3Matera - Catanzaro 1-0Melfi - Vibonese 2-0Neapolis - Aversa Normanna 0-0Pomezia - Campobasso 1-2Trapani - Latina 3-2Vigor Lamezia - Brindisi 1-1
24° Giornata 20/02/2011Andria - Nocerina 0-1Atletico Roma - Lucchese 1-2Cosenza - Barletta 1-1Gela - Foligno 0-0Juve Stabia - Virtus Lanciano 1-0Siracusa - Cavese 1-0Taranto - Pisa 2-1Ternana - Benevento 1-3Viareggio - Foggia 0-4
Quarant’anni e non sentirli. Paolo Sciac-
caluga è nato nel 1971 a Genova e que-è nato nel 1971 a Genova e que-nel 1971 a Genova e que-
sta potrebbe essere la sua ultima stagione
da capitano del Ravenna: «Ogni anno dico
che è l’ultimo, anche lo scorso sono stato in
dubbio fino alla fine e poi sono rimasto. Valu-
terò a fine campionato il da farsi». L’esperto
regista giallorosso, che nel 2009 ha raggiunto
il traguardo delle cento presenze con questa
maglia, vede ancora il calcio nel suo futuro:
«Io vorrei rimanere in questa citt à, per moti -Io vorrei rimanere in questa città, per moti-
vi familiari e perché mi trovo bene in questa
società. Da cinque anni sono qui e vorrei con-
tinuare a lavorare in ambito calcistico, o da di-
rigente o da allenatore. Però finché sono an-
cora sul campo non ci penso e mi concentro
solo sulle partite». Nella sua lunga carriera ha
militato in squadre come il Siena e l’Hellas Ve-
rona in Serie B o il Pavia nella vecchia C/1 regi-
strando oltre trecento presenze in Lega Pro e
novantasette in B. Ma a quale di queste squa-
dre è rimasto affettivamente più legato? «A
Siena ho avuto grandi soddisfazioni (ha vissu-
to il passaggio in serie cadetta dopo cinquan-
tacinque anni vincendo il girone A) e di tutte
le squadre in cui ho giocato ho un bel ricordo.
Tutte, tranne Verona. Lì sono stato male so-
prattutto nei rapporti con i dirigenti. La città
è bellissima, ma quell’esperienza è stato un
periodo molto negativo». Capitan Sciaccaluga
è stato protagonista di un episodio che gli fa
onore nell’ultimo incontro del girone d’anda-
ta contro il Monza. Il congolese Christofer Ou-
alembo è stato oggetto di cori e fischi razzisti
da parte della curva romagnola e a fine gara,
preso dalla rabbia, è corso verso i tifosi avver-
sari togliendosi la maglia e piangendo. Il cen-
trocampista giallorosso lo ha tranquillizzato
e, abbracciandolo, lo ha ricondotto negli spo-
gliatoi. Un importante gesto antirazzista per
prendere le distanze dalla minoranza dei suoi
sostenitori: «Purtroppo queste cose accadono
spesso anche nel calcio minore. Il mio è stato
un gesto normale, Oualembo è giovane ed
inesperto, gli ho detto solo di non prenderse-
la. Ne hanno parlato molti giornali ma io non
volevo fare l’eroe, mi è venuto istintivo però
il problema rimane». Il Ravenna è stato mul-
tato per l’accaduto, ma con uno sconto pro-
prio perché il capitano ha difeso l’avversario.
La passata stagione, conclusasi al tredicesimo
posto, è stata segnata da un triste episodio
che ha compromesso le sorti della squadra:
il decesso dell’attaccante Brian Filippi a soli 20
anni a causa di un incidente stradale. Il cam-
pionato 2010/11 invece è iniziato in modo
stentato per i ragazzi di mister Leonardo Rossi
che poi sono riusciti a risollevarsi attestandosi
a metà classifica: «Siamo parti ti con l’obietti -Siamo partiti con l’obietti-
vo di salvarci il prima possibile. I primi incontri
sono stati disastrosi, eravamo ultimi e in una
brutta situazione. Ora siamo riusciti a ripren-
dere posizioni - conclude Sciaccaluga - ma
non bisogna far confusione, dobbiamo rima-
nere concentrati e con i piedi ben
saldi a terra».
Sara Sbaffi
Sciaccaluga: “A Ravenna il mio presente e il mio futuro”
(Foto Archivio)
17NUMERO 7 - 24 febbraio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Fabiola Rieti e Sara Sbaffi
Errare è umano, ma perseverare è diaboli-
co! Commettere un errore una volta ci può
stare, ma continuare a compierlo è sintomo di
qualcosa che non funziona. Da questa settima-
na parte la nostra inchiesta sulla classe arbitrale
della Lega Pro dove metteremo sotto la lente
d’ingrandimento l’operato delle giacchette nere
partendo dall’opinione dei dirigenti delle squa-
dre di Lega Pro e analizzando il lavoro, la tenuta
atletica, le lacune, il comportamento in campo
dei direttori di gara, valutando anche le possi-
bili soluzioni per migliorare il settore. Giuseppe
Pavone, dirigente sportivo del Foggia, non ama
parlare degli arbitri: «Se si è forti si vince altri-
menti no». Eppure la squadra pugliese in que-
sta stagione ha inviato ben due missive alla FIGC
per segnalare le sviste arbitrali e anche le la-
mentele di mister Zeman sono state numerose.
In particolare le polemiche sugli eventuali torti
subìti si riferiscono al gol di Raffaele Biancolino,
attaccante del Cosenza, che ha strappato con le
mani il pallone dalle mani del portiere rossone-
ro Simone Santarelli: ha poi segnato, esultato
e ingiustamente, e nell’incredulità generale, è
stata convalidata la rete. Il dossier del club dei
“satanelli” segnala anche il grave infortunio di
Giovanni Tomi, dovuto all’entrata pericolosa di
Stefano Dicuonzo in area di rigore non sanzio-
nata con la massima punizione. La gara
in questione è quella di Coppa Italia
contro la Juve Stabia che, oltre a pro-
curare un danno gravissimo al terzino
(rottura dei legamenti della caviglia si-
nistra) ha causato anche un danno eco-
nomico alla società (che elargirà lo sti-
pendio ad un giocatore inutilizzabile). Il
ds rossonero però non si sbilancia mol-
to e, giudicando l’operato arbitrale di
quest’anno, afferma: «C’è scarsa quali-
tà, si fanno errori dovuti all’inesperienza. Non
credo che ci sia cattiva fede, il problema è che
si sta cercando di creare un nuovo gruppo arbi-
trale che ha bisogno di farsi le ossa». Sul com-
portamento in campo degli arbitri non vuole
rispondere perché non direttamente coinvolto:
«Fuori dal campo sono disponibili e tranquilli, in
campo non lo posso sapere – asserisce brusca-
mente - quindi dovreste chiederlo ai giocatori».
Per quanto riguarda il livello fisico e atletico dei
direttori di gara, Pavone non ha nulla da obiet-
tare: «Da quello che ho potuto vedere io, sono
abbastanza in forma». Giuseppe Pavone, che
non è certo il primo arrivato ma ha una lunga
esperienza prima come giocatore e poi come
dirigente dello stesso “Foggia dei miracoli” che
arrivò in Serie A, traccia quelle che secondo lui
possono essere le soluzioni per migliorare il set-
tore arbitrale italiano: «Ci vuole solo passione,
voglia di emergere e sacrificio, queste tre cose
sono alla base di tutto». Mentre sull’aiuto tec-
nologico anche nelle serie minori è scettico:
«Io non credo molto nella moviola o ad altri
stratagemmi tecnici, per me il calcio è bello così
com’è». Anche il Benevento, dopo aver inviato
La Lega Pro e gli arbitri
1818 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 7 - 24 febbraio 2011
Pavone, ds del Foggia (Foto Archivio)
un ricco dossier su dubbie decisioni operate dai
direttori di gara ai loro danni, aveva chiesto un
colloquio privato con il presidente della Lega Pro
Mario Macalli e il designatore della CAN-PRO
Stefano Farina. In attesa della convocazione,
Massimo Mariotto, direttore generale dei gial-
lorossi, da vero gentleman si mostra disponibile
e conciliante nei confronti della classe arbitrale:
«Direi che il livello è buono. Ritengo che le scelte
arbitrali non hanno influito più di tanto sul corso
del campionato». La dichiarazione sembra un
po’ in contrasto con la scelta di Giuseppe Lam-
parelli, delegato allo Sport per la Provincia di Be-
nevento, che al termine del derby con la Noce-
rina inviò una nota di protesta alla Federazione
Italiana Giuoco Calcio, alla Lega Italiana Calcio
Professionistico e alla Commissione Arbitri Na-
zionale Pro per chiedere maggiore vigilanza sul-
le direzioni che fino a quel momento, a suo dire,
avevano penalizzato i campani. Il dirigente del
Benevento però, precisa e prende le distanze:
«Noi abbiamo fatto un esposto, ma non siamo
al primo posto non certo per
i torti arbitrali». Sulla condi-
zione atletica dei direttori
si dice soddisfatto: «Si sta
creando una buona gene-
razione, li trovo bene anche
dal punto di vista fisico-at-
letico». Le lacune maggiori,
tuttavia, sembrano investire
gli assistenti: «Noi abbiamo
rilevato due episodi a nostro
sfavore dove hanno sbaglia-
to gli assistenti. C’è da dire,
a loro parziale discolpa, che
è anche il ruolo più difficile,
perché si decide tutto in una
frazione di secondo». Spes-
so emergono polemiche sul
comportamento in campo
degli arbitri, secondo alcuni
non sempre inclini al dialo-
go, ma Massimo Mariotto
fa un’analisi imparziale: «Da
ex calciatore posso dire che
dipende anche molto da
come si propone l’atleta. Per
esempio c’è un allenatore
in serie A che fa arbitrare le
partite di allenamento a tur-
no ai giocatori stessi per far-
gli capire meglio cosa si prova a stare dall’altra
parte. La squadra e il capitano devono aiutare
il direttore di gara, anche perché spesso sono
arbitri giovani che entrano in stadi importanti
e cominciano a sentire la pressione, quindi c’è
bisogno ed è fondamentale l’aiuto di tutti». Se
molto si è fatto per aiutare la classe arbitrale
ad elevarsi a buoni livelli, tanto si deve ancora
fare e il direttore generale del Benevento sug-
gerisce una possibile strada: «Qualche anno fa ,
quando ho fatto il corso a Coverciano già si va-
lutavano diverse ipotesi, ma oggi con la riforma
dei campionati ormai alle porte è forse possibile
fare concretamente qualcosa. Una soluzione
potrebbe essere “convertire” quei calciatori che
non trovano spazio nel mondo del calcio profes-
sionistico, avviandoli ad una carriera da arbitri».
Sul supporto tecnologico invece Mariotto pone
un freno: «Le tecnologie nella nostra serie sono
difficili da applicare per un motivo soprattutto
economico. Le società fanno già fatica così, ma
nelle serie superiori non avrei dub-
bi ad inserirle da subito».
1919w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 7 - 24 febbraio 2011
Mariotto, dg del Benevento (Foto Archivio)
21NUMERO 7 - 24 febbraio 2011
Dopo le dimissioni di mister Volpi, il Montevar-
chi chiama sulla panchina Roberto Biffi, ex
calciatore di Milan, Parma e Palermo. Il nuovo al-
lenatore della squadra toscana ha già fissato gli obi-
ettivi: «Vogliamo mantenere la categoria, siamo
avvantaggiati sulla zona calda e vorremmo starne
lontani per concludere il campionato in tranquillità
e fare un buon programma per il prossimo anno».
Infatti 28 punti, con un vantaggio di cinque lunghe-
zze sulle inseguitrici, sono un buon bottino da am-
ministrare. Il mister ha trovato un ambiente sere-
no: «Ho avuto qualche difficoltà all’inizio, perché la
pioggia ha condizionato i campi e le sedute di al-
lenamento, ma sono ragazzi vogliosi e credo che il
cambio di panchina porti sempre ad una scossa».
Sui suoi ragazzi il mister è fiducioso: «Il punto forte
di questa squadra sono molti giovani interessanti
in ruoli decisamente importanti. Quando si cam-
bia l’allenatore c’è qualcosa che non ha funzionato
e il cambiamento dà motivazioni nuove a questi
giocatori. Il punto debole di questa squadra non
lo dico per non avvantaggiare gli avversari». Per
chi come Biffi ha avuto esperienze nei massimi
campionati le difficoltà della categoria non sono
poche, ma la maggiore: «È quella di schierare i gio-
catori under per regola, quindi tutte le volte che si
sostituisce un giovane bisogna ritrovare un giusto
assetto non solo tattico, ma anche considerando
le annate dei giocatori. Così siamo allenatori calco-
latori e dobbiamo stare attenti, perché un cambio
sbagliato può costare punti importanti e mandare
in fumo settimane di lavoro». Il mister del Monte-
varchi auspica prospettive diverse anche nelle se-
rie superiori: «Certo, se hanno fatto questa regola
degli under un motivo c’è, ma far giocare giocatori
perché è dovuto non è il massimo. Ci adeguiamo
alle regole, ma se un giocatore è bravo gioca co-
munque. Mi piacerebbe però vedere anche nel
calcio professionistico una regola simile per far
giocare più giovani italiani e meno
stranieri».
Il Montevarchi riparte da BiffiFabiola Rieti
w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Fabiola Rieti
Timore di conflitto di interessi a Gaeta nel
corso della partita con il Francavilla Fc, gio-
cata lo scorso 6 febbraio, e sull’episodio torna
a parlare il vicepresidente della squadra laziale,
Antonello Buono. Molti i punti oscuri della vi-
cenda, dalla nomina dei direttori di gara a quan-
to accaduto sul campo. Oltre al direttore di gara
Ruggiero Doronzo di Barletta, sono coinvolti i
due collaboratori Simone di Lecce e Pignatelli
di Taranto. Il dubbio può nascere scorrendo la
provenienza della terna e questo in prima bat-
tuta non era sfuggito neanche al Gaeta, come
spiega il vice del patron Damiano Magliozzi:
«La designazione della terna arbitrale già ci
aveva lasciato perplessi, perché è “coinvolta”
con squadre pugliesi e avevamo sollecitato un
intervento per evitare polemiche e ingiustizie
nei confronti delle squadre interessate alla lot-
ta per i primi posti della classifica». Un dubbio
che è diventato una certezza proprio nel corso
della partita, come ci racconta il numero due
dei biancorossi: «Al di là degli aspetti tecnici,
durante la gara ci sono stati negati due rigori
macroscopici e ci hanno fermato diverse volte
in posizioni di fuorigioco molto dubbie. I gioca-
tori, ben otto, ci hanno poi riferito che l’arbitro
ha detto “Non vi sprecate più di tanto perché
tanto il campionato lo vince il Nardò”. Noi non
abbiamo cercato un confronto verbale con il di-
rettore di gara proprio per evitare squalifiche o
decisioni a nostro sfavore, ma siamo andati di-
rettamente dal commissario chiedendo un suo
intervento. L’arbitro naturalmente ha negato le
accuse. È stato comunque un episodio molto
increscioso». Antonello Buono ha poi svelato le
prossime mosse del Gaeta sulla vicenda: «Ab-
biamo fatto un esposto in Federazione per non
farci arbitrare da terne “vicine” ad altre squadre
che sono coinvolte nella lotta per il campionato.
Noi non ci siamo permessi di contestare, voglia-
mo andare in campo tranquilli, tutelati e gioca-
re a calcio senza alibi. Sono situazioni poco edu-
cative anche per gli under che, sentendo queste
frasi, possono pensare che tutto sia già deciso a
tavolino e demoralizzarsi». Il dirigente del Gae-
ta si sofferma sui cambiamenti possibili per cer-
care di non assistere più a situazioni di questo
tipo: «L’unica soluzione per migliorare l’operato
arbitrale è la maggiore attenzione, che va al di
là delle reali capacità dell’arbitro nel dirigere la
gara. Noi affrontiamo spese importanti e avere
il dubbio che qualcosa non vada non ci fa stare
tranquilli. La sede arbitrale deve farsi delle do-
mande». E magari darsi anche delle risposte. In
conclusione Antonello Buono ci tiene a tutelare
il suo Gaeta: «Non sappiamo se verranno presi
provvedimenti per Doronzo ed eventualmente
quando, perché sono procedure interne all’As-
sociazione degli arbitri. Abbiamo manifestato,
però, la volontà di non venire diretti da arbitri
legati a squadre in lotta, perché diciamo “no” al
conflitto di interessi, anche se va
di moda».
Il Gaeta alza la voce: “Mai più arbitri pugliesi”
23NUMERO 7 - 24 febbraio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Fuga in contropiede di Nicoletti che si lancia
in attacco attirando su di sé un difensore,
pallone scaricato sulla destra per Giovanni
Amodeo, che davanti al portiere lo supera e
da posizione defilata riesce a insaccare con un
preciso rasoterra. È il 37’ del secondo tempo
ed è questo il racconto del centesimo gol di
“John”, Giovanni Amodeo del SandonàJesolo.
Per il bomber della squadra veronese, quello
dello scorso 6 febbraio era il sedicesimo gol
stagionale (oggi sono diciassette dopo il gol
nell’ultima giornata contro il Torviscosa, ndr)
che regalava la certezza della vittoria contro
il San Paolo Padova, una delle migliori squa-
dre del campionato. Classe ’82, nato in pro-
vincia di Alessandria, Amodeo è una punta
di 190 centimetri al quale però piace giocare
con i compagni, fare sponde con la palla ra-
soterra. La gioia del centesimo gol è arrivata
inaspettata perché Giovanni solo dopo il gol
segnato al San Paolo è stato avvertito dai suoi
compagni della quota gol appena raggiunta:
«Sono venuto a saperlo dopo la gara quando
ci siamo messi a fare un po’ di calcoli. Non era
un obiettivo che mi ero prefissato però ora che
l’ho raggiunto sono sicuramente soddisfatto
anzi, ora punto ai centocinquanta». Amodeo
insomma non è un tipo alla Pippo Inzaghi, con
la calcolatrice sempre in mano che conta i pro-
pri gol. In stagioni che vanno sempre nel modo
giusto, ce ne sono altre in cui il pallone sembra
non voler mai entrare, come gestire queste
situazioni per chi con il gol ha un rapporto così
speciale? «Ormai dopo tante stagioni ho cap-
ito come comportarmi. Prima quando ero più
giovane mi innervosivo e perdevo di vista qual
era l’obiettivo con la mia squadra. Adesso, con
l’esperienza, quando mi accorgo di passare
per un momento in cui la porta sembra stret-
tissima, cerco di non pensarci e soprattutto di
fare qualcosa in più per la squadra e non per
me stesso. È vero comunque, ci sono momenti
difficili ed altri in cui ti senti in grado di segnare
anche tirando da centrocampo. Un esempio
su tutti è stata la scorsa stagione in cui in metà
campionato sono riuscito ad andare a rete per
ben ventisette volte». Con tutti questi gol è si-
curamente difficile scegliere il migliore, quello
che ha provocato le maggiori emozioni. Così
Amodeo ne sceglie ben tre, segnati da bomb-
er qual è, ovviamente nella stessa partita: «Qui
col Sandonà sono sicuramente molto affezion-
ato ad una tripletta segnata contro il Venezia.
In quella giornata tutto è andato a meraviglia
sia per me che per la squadra, veramente dei
gol da ricordare». Con tanti gol fatti invece è
più semplice capire qual è il gol “alla Amodeo”
segnato da Amodeo: «Il centesimo gol contro
il San Paolo Padova, cioè scartando il portiere.
Non è davvero un mio gol caratteristico. Io
sono abituato a tirare di prima, dentro l’area,
magari sfruttando un passaggio
filtrante o un cross dalla fascia».
Piero Barbaro
25NUMERO 7 - 24 febbraio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
(Foto Archivio)
2626
27NUMERO 7 - 24 febbraio 2011 27w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
La sosta del campionato è stata molto utile al
Boville Ernica, sia per recuperare i numerosi
infortunati sia per riprendere fiato dopo le tre
sconfitte consecutive. Il tecnico della formazi-
one laziale, Franco Perilli ce lo conferma: «Riu-
sciremo a recuperare una buona parte degli in-
fortunati, abbiamo sfruttato al meglio la pausa
proprio per prepararci e ripartire». I blugranata
torneranno in campo il prossimo 27 febbraio,
allo stadio “Montorli” è attesa la compagine del
S.Antonio Abate, una squadra che in trasferta
ha conquistato molti più punti che in casa:
«Questo non mi preoccupa assolutamente –
ci tiene a precisare Perilli - rispettiamo tutti i
nostri avversari e non ci facciamo intimorire.
La nostra forza sta nel gruppo e nella voglia di
lavorare con umiltà». I ciociari sembrano inca-
paci di pareggiare, tre sole partite impattate
su venti giocate: «La nostra squadra ha una
mentalità che punta al risultato sia in casa che
fuori. Cerchiamo sempre di fare il massimo per
ottenere i nostri scopi. Le partite si giocano per
vincerle». A dieci giornate dalla fine della sta-
gione gli obiettivi sono rimasti gli stessi che vi
eravate prefissati all’inizio? «Noi stiamo facen-
do un grande campionato, oltre ogni previsio-
ne. Quando sono arrivato qui la dirigenza mi ha
chiesto di puntare alla salvezza fino all’ultima
giornata e noi siamo riusciti a fare meglio». Il
Boville, infatti, si trova nella zona alta della clas-
sifica nonostante le ultime sconfitte, per questo
deve ringraziare anche le dirette avversarie che
non hanno vinto. «Io ho molta fiducia nel mio
gruppo, ci sono giocatori importanti. Purtroppo
abbiamo sette giocatori esperti, mentre gli altri
sono tutti giovani e quand’è così basta che tre o
quattro dei senior vengano meno che si palesa-
no i problemi. Oltretutto il nostro è un girone in-
fuocato, una vera palestra per i più giovani che
in questo modo fanno esperienza e
crescono».
Perilli: “Boville, devi ripartire”Sara Sbaffi
29NUMERO 6 - 17 febbraio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Quali sono le mani di partenza? La migliore tabel-
la delle mani di partenza con cui iniziare a gioca-
re a poker è senza dubbio quella di David Sklansky. La
puoi trovare facilmente su internet e scaricartela, te-
nendola vicino mentre giochi. Qual è la tua posizione
al tavolo? L’ordine in cui i giocatori agiscono dipende
da dove sono seduti in relazione al mazziere o dealer.
Questo fattore è importante, infatti quanto prima
devi agire, tanto più forte deve essere la tua mano,
poiché quanti più giocatori ci sono dopo di te, maggio-
re è la possibilità che uno di loro abbia delle carte più
forti delle tue. Quanto dovresti rilanciare? Se nessuno
ha rilanciato prima di te, rilancia semplicemente 4 big
blind + 1 big blind per ogni giocatore che è entrato nel
piatto prima di te. Se un avversario ha rilanciato pri-
ma di te, allora rilancia per 3 volte l’importo del rilan-
cio originario. Se c’è stato più di un rilancio prima di te,
una cosa è certa: non ti fare coinvolgere a meno che
tu non abbia una mano monster. Gioca soltanto AA
e KK, due assi e due re. Se hai realmente una mano
monster, in questo scenario la tua linea di gioco è sem-
plice: vai all-in. Due donne (QQ) o asso re (AK) vanno
passate, così come qualsiasi altra mano che non sia
AA o KK. Che succede se qualcuno rilancia dopo di te?
Se hai una coppia di assi o di re, dovresti continuare a
rilanciare. La migliore cosa che si possa fare è tentare
di andare all-in al preflop. Alcuni principianti hanno
difficoltà a fare una cosa del genere, ma tieni presente
che sei di gran lunga in vantaggio contro ogni coppia
per circa l’80%. Difficilmente potrai trovare un’oppor-
tunità più redditizia per un all-in. Passa tutte le altre
mani, comprese AK e AQ, per quanto difficile ti possa
risultare. Se hai una pocket pair più piccola di AA o KK,
puoi fare un’eccezione e vedere un rilancio, a condi-
zione che sia te che l’avversario abbiate uno stack di
almeno 20 volte l’importo che stai per vedere. Inoltre
nei limiti inferiori incontrerai abbastanza spesso gio-
catori che effettuano soltanto dei miniraise. Indipen-
dentemente da cosa pensi stiano facendo, non ha
sicuramente molto senso. Se sei già entrato nel piatto
e un avversario rilancia dopo di te con un miniraise,
dovresti fare sempre call, a meno che tu non abbia
chiaramente AA o KK, con cui dovresti controrilancia-
re. In conclusione, scegliere le mani di partenza giuste
è già metà dell’opera e numerosi giocatori buttano i
loro soldi proprio in questo punto. Il tuo motto dovrà
essere “winning by folding” (vincere facendo fold).
Le basi pre-flop nel poker cash game
R EPUBBLICA DI SAN MARINO – È fuga!
Si stacca il Pennarossa e vola a + 4
dalla Cosmos. Fondamentali i 3 gol ai dan-
ni del Domagnano, sempre più relegato
all’ultima posizione del raggruppamento
B. Dicevamo della Cosmos, la squadra ti-
tana non è riuscita a superare lo scoglio
Tre Fiori: la squadra di mister Floriano
Sperindio è scesa in campo determinata
a consolidare il proprio primato in testa
al gruppo A con un sonoro + 8 sul Mu-
rata di mister Alberto Manca. E pensare
che va avanti la Cosmos con Fucili al 39’
del primo tempo. Il Tre Fiori però fa qua-
drato e prima di scendere negli spogliatoi
rimette la gara in parità con Macina. Il sec-
ondo tempo è tutto gialloblu: al 57’ va in
gol Macerata e nell’arco di 3 minuti (88’ e
91’) Amici mette il sigillo alla gara. Faeta-
no-Murata finisce 0-0, forse un’occasione
sprecata per entrambe le squadre: il Faeta-
no avrebbe potuto accorciare le distanze
sulla Juvenes/Dogana, mentre il Murata,
sempre con la speranza di un passo falso
del Tre Fiori, sarebbe quantomeno rimas-
ta in scia alla squadra di Sperindio. Sha-
bani la fa da padrone nella gara Cailungo-
Virtus. L’attaccante infatti, sigla tutte e 3 le
reti per la squadra ospite rispettivamente
al 19’, 24’ e 58’. Il gol della bandiera per il
Cailungo, arriva su rigore al 76’. A far paura
ai ragazzi rossoverdi non è la sconfitta ma
i soli 4 punti ottenuti finora. Non si fanno
male Folgore/Falciano e Fiorentino, alme-
no non di più di quanto se ne siano fatto
fino ad oggi. Le due “penultime” si affron-
tano e
p a r e g -
g i a n o ,
un 1-1
scialbo
che non
serve a
nessuna
d e l l e
d u e
compagini ormai risucchiate nella parte
più bassa delle rispettive graduatorie.
La Juvenes/Dogana vince invece per 3-2
in casa contro il Tre Penne: entrambe a
quota 19 punti in classifica hanno com-
promesso la lotta per un posto nei play-
off già da tempo. Migliore il caso del Tre
Penne però, visto che a quota 19 trova
anche Libertas e San Giovanni. Sarà cer-
tamente bagarre fino all’ultima giornata.
Chiudiamo con una gara da metà classifica
ma sconsigliata ai deboli di cuore o a colo-
re che non sono abituati a saltare in piedi
dal seggiolino. Simon Parma infatti dovrà
pagare un fisioterapista a tutti i tifosi de La
Fiorita che al 3’, al 18’ e al 20’, sono saltati
in piedi per esultare ai suoi gol. Nel mezzo,
al 10’, Monac apre le marcature per il San
Giovanni e al 39’ lo imita Duarte. Siamo sul
4-2 ma al 41’ Bollini trova il tempo per ria-
cutizzare il mal di schiena dei tifosi titani
di fede gialloblu, siglando il 5-2. Al rien-
tro dagli spogliatoi è ancora La Fiorita ad
andare in gol con Alessandro Guidi al 52’.
Quando tutto sembra finito, ecco ancora
due guizzi del San Giovanni, al 59’ segna
Ugolini su rigore e al 88’ Righi
sancisce il definitivo 6-3.
Pennarossa in volata. Frena la CosmosLuigi Cardarelli Campionato Sammarinese
CAMPIONATO SAMMARINESE
CLASSIFICA GRUPPO APennarossa 31Cosmos 27La Fiorita 23Juvenes/Dogana 19Faetano 14Fiorentino 8Cailungo 4
MARCATORIGRUPPO A10 Gol: Marco Fantini (Juvenes/Dogana)8 Gol: Simon Parma (La Fiorita)7 Gol: Mario Fucili (Cosmos)6 Gol: Valentin Grigore (Fiorentino) Paolo Montagna (Cosmos) Enrico Foscoli (Pennarossa)
GRUPPO B8 Gol: Alessandro Giunta (Tre Fiori)7 Gol: Manuel Dominici (Folgore/Falciano) Federico Amici (Tre Fiori)6 Gol: Sossio Aruta (Tre Fiori) Roberto Gatti (Murata) Adolfo Hirsch (Virtus)
14° Giornata 19-20/02/2011Cailungo-Virtus 1-3Folgore/Falciano-Fiorentino 1-1Juvenes/Dogana-Tre Penne 3-2La Fiorita-San Giovanni 6-3Pennarossa-Domagnano 3-0Tre Fiori-Cosmos 4-1Faetano-Murata 0-0
CLASSIFICA GRUPPO BTre Fiori 31Murata 23San Giovanni 19Tre Penne 19Libertas 19Virtus 16Folgore/Falciano 11Domagnano 5
15° Giornata 26-27/02/2011Murata-Pennarossa
Cosmos-VirtusDomagnano-Fiorentino
Libertas-FaetanoFolgore/Falciano-La Fiorita
Juvenes/Dogana-San GiovanniTre Penne-Cailungo
31NUMERO 7 - 24 febbraio 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u