Professor Claudio Cacciamani – Professoressa Sonia Peron
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I risultati del questionario per la rilevazione
del Sentiment del mercato immobiliare
Primo Quadrimestre 2017
Presentazione
Da diversi anni Sorgente Group S.p.A. e il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università degli Studi di
Parma collaborano su temi e ricerche di economia e finanza immobiliare.
In tale ambito, è nato il primo corso universitario di Economia e Finanza Immobiliare in Italia, che vede la partecipazione,
in qualità di docenti, di figure di spicco del mondo immobiliare nazionale e internazionale, a cui è stata affiancata la
realizzazione di numerose pubblicazioni e convegni.
Fin dall’inizio della collaborazione, l’attività di ricerca è stata istituzionalizzata in un Laboratorio per le Ricerche
sull’Economia e la Finanza Immobiliare.
All’interno di questo, ha preso forma il progetto per la rilevazione del “Sentiment Immobiliare”, l’analisi della percezione
di operatori e investitori sull’andamento del mercato immobiliare in Italia.
L’Osservatorio sul “Sentiment” Immobiliare
Il progetto, realizzato in partnership con Sorgente Group e Federimmobiliare, si propone di osservare e analizzare su base
quadrimestrale le aspettative a livello qualitativo delle diverse categorie di operatori dell’industria immobiliare e la
percezione sull’andamento del mercato e degli investimenti nel comparto Real Estate. Un particolare approfondimento è
dedicato al “Sentiment” espresso dagli operatori della finanza immobiliare (SGR, SIIQ, Società quotate).
La presente edizione del questionario è stata distribuita nel primo quadrimestre 2017, con l’obiettivo di verificare il
“Sentiment” relativo al mercato nei dodici mesi successivi.
All’interno del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università degli Studi di Parma, coordinatore
scientifico del progetto è il professor Claudio Cacciamani, affiancato dalla professoressa Federica Ielasi, mentre attuale
coordinatrice operativa è la professoressa Sonia Peron.
Alla rilevazione hanno risposto circa duecento operatori del mercato immobiliare, appartenenti ai seguenti principali
settori: trading, development, property, facility, progettazione, valutazione, consulenza, finanza immobiliare, oltre a
numerosi professionisti specializzati nel comparto (ingegneri, architetti, geometri, notai…).
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L’evoluzione dell’Indice Fiups da gennaio 2012 a aprile 2017
Il Fiups è un acronimo di Federimmobiliare, Università degli Studi di Parma e Sorgente Group ed è la sintetizzazione del
Sentiment. L’indice è realizzato da Sorgente Group.
L’indice elaborato, seppure con un lieve decremento rispetto al quadrimestre precedente, mette in evidenza un trend che,
soprattutto nell’ultimo biennio, è comunque in crescita, come evidente dalla linea di tendenza ottenuta per interpolazione
dei valori riscontrati dal 2011 a oggi.
Distribuzione del campione intervistato in base al settore di appartenenza.
Sono ammesse risposte multiple.
Dal grafico emerge come continuino a essere rappresentati, seppure con differente incidenza, quasi tutti i comparti
professionali e istituzionali nei quali si articola il settore immobiliare.
18,0018,68
17,18
16,91
16,70
16,86
17,62
17,67
18,56
18,18
17,95
17,98
19,50
19,21
20,0519,74
19,3319,14
19,62
19,72
12
15
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IIIquad
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IIquad
IIIquad
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2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
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SEZIONE A
1) Ritiene che l’economia del Paese negli ultimi 12 mesi sia
2017 I quadr.
Molto migliorata 2,97%
Migliorata 52,48%
Rimasta stabile 42,57%
Peggiorata 1,98%
Molto peggiorata 0,00%
Il panel indica un netto miglioramento della percezione della congiuntura economica nel primo quadrimestre 2017. In
particolare, emerge come sia diminuita la percezione di un trend negativo dell’economia, a favore del miglioramento e
della stabilità.
… e prevede che nei prossimi 12 mesi
2017 I quadr.
Migliorerà molto 3,96%
Migliorerà 50,50%
Rimarrà stabile 42,57%
Peggiorerà 2,97%
Peggiorerà molto 0,00%
2,97%
52,48%
42,57%
1,98%
Molto migliorata
Migliorata
Rimasta stabile
Peggiorata
Molto peggiorata
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Le risposte fornite dagli operatori intervistati indicano come, con riferimento alla prospettiva futura (orizzonte temporale a
12 mesi), si stia pienamente consolidando un sentiment in miglioramento.
Il sottostante pie chart evidenzia tale risultato. E’ importante sottolineare che nessuno degli intervistati prevede un netto
peggioramento e meno del 3% abbia una percezione negativa sull’andamento dell’economica nei prossimi mesi.
Si evidenzia come ci sia una sostanziale omogeneità di risposte tra l’analisi della situazione passata (ultimo anno) e le
prospettive future (prossimo anno).
2) Ritiene che l’attività complessiva del settore immobiliare negli ultimi 12 mesi sia…
2017 I quadr.
Molto migliorata 0,00%
Migliorata 58,42%
Rimasta stabile 37,62%
Peggiorata 3,96%
Molto peggiorata 0,00%
Nella valutazione del primo quadrimestre 2017, gli operatori ritengono, con specifico riferimento al settore immobiliare, di
essere in una fase di miglioramento. Solo meno del 4% degli intervistati ritiene che l’attività complessiva del settore
immobiliare sia peggiorata.
3,96%
50,50%
42,57%
2,97%
Migliorerà molto
Migliorerà
Rimarrà stabile
Peggiorerà
Peggiorerà molto
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… e prevede che nei prossimi 12 mesi
2017 I quadr.
Migliorerà molto 1,98%
Migliorerà 65,35%
Rimarrà stabile 30,69%
Peggiorerà 1,98%
Peggiorerà molto 0,00%
Il sentiment immobiliare riscontrato per i futuri 12 mesi prevede una situazione migliore rispetto agli scorsi 12 mesi: quasi
due terzi degli intervistati prevede il miglioramento dell’economia e quasi un terzo percepisce una situazione di stabilità;
del tutto residuale (in totale 4%) la quota del campione che ha scelto le altre opzioni.
58,42%
37,62%
3,96%
Molto migliorata
Migliorata
Rimasta stabile
Peggiorata
Molto peggiorata
1,98%
65,35%
30,69%
1,98%
Migliorerà molto
Migliorerà
Rimarrà stabile
Peggiorerà
Peggiorerà molto
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3) L’andamento dell’attività della Sua azienda (o studio professionale, rispetto a 12 mesi fa), oggi è:
2017 I quadr.
Molto aumentata 4,00%
Aumentata 45,00%
Rimasta stabile 45,00%
Diminuita 6,00%
Molto diminuita 0,00%
Quanto rilevato con riferimento al settore immobiliare, si riflette anche sull’attività degli operatori. Come per il settore nel
suo complesso, anche per le singole attività il sentiment prevalente indica un miglioramento o una stabilità. Solo il 6% degli
intervistati segnala, con riferimento agli ultimi 12 mesi, una diminuzione delle proprie attività.
4) Prevede che l’andamento della sua attività (aziendale o professionale) nei prossimi 12 mesi:
2017 I quadr.
Aumenterà molto 4,00%
Aumenterà 43,00%
Rimarrà stabile 48,00%
Diminuirà 5,00%
Diminuirà molto 0,00%
4,00%
45,00%45,00%
6,00%
Molto aumentata
Aumentata
Rimasta stabile
Diminuita
Molto diminuita
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Le aspettative sulle attività (aziendale o professionale) degli intervistati per i prossimi 12 mesi si dividono, quasi
equamente, fra chi prevede una stabilità (48%) e chi un aumento (43%); del tutto trascurabili le altre opzioni. Tale risultato
rispecchia quanto rilevato nelle precedenti domande e conferma un trend positivo del settore.
5) Nei prossimi 12 mesi prevede di:
2017 I quadr.
Assumere personale in maniera consistente 4,39%
Ridurre il personale 4,39%
Effettuare nuovi investimenti 34,21%
Sviluppare nuove linee di business 28,07%
Aumentare la visibilità (internet, social, ecc.) 28,95%
4,00%
43,00%
48,00%
5,00%
Aumenterà molto
Aumenterà
Rimarrà stabile
Diminuirà
Diminuirà molto
0% 50%
Assumere personale in maniera consistente
Ridurre il personale
Effettuare nuovi investimenti
Sviluppare nuove linee di business
Aumentare la visibilità (internet, social, ecc.)
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Le aspettative positive riferite alle singole attività si traducono nell’individuazione delle seguenti strategie di intervento:
sviluppare nuove linee di business, aumentare la visibilità ed effettuare nuovi investimenti. Nel complesso, appare un
comparto che intende imprimere una decisa accelerazione alle proprie attività.
6) EVOLUZIONE DEI PREZZI IMMOBILIARI (rispetto alla situazione attuale)
2017 DATI DEL I QUADRIMESTRE
Forte
riduzione
Moderata
riduzione Stabilità
Moderata
crescita
Forte
crescita
Residenziale 0,00% 3,03% 40,40% 56,57% 0,00%
Uffici 0,00% 7,07% 46,46% 46,46% 0,00%
Commerciale 0,00% 4,12% 38,14% 56,70% 1,03%
Industriale 1,04% 12,50% 55,21% 28,13% 3,13%
Alberghiero 0,00% 6,06% 41,41% 52,53% 0,00%
Il sentiment dei prezzi di mercato degli immobili segnala indicazioni decisamente positive, per tutte le asset class eccezion
fatta per il comparto industriale che continua a destare ancora perplessità nel settore. Tutti gli altri comparti, si muovono su
un sentiero di crescita o di stabilità.
0%
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30%
40%
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60%
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Residenziale
Uffici
Commerciale
Industriale
Alberghiero
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7) EVOLUZIONE DEI TEMPI MEDI DI VENDITA (rispetto alla situazione attuale)
2017 DATI DEL I QUADRIMESTRE
Forte
riduzione
Moderata
riduzione Stabilità
Moderata
crescita
Forte
crescita
Residenziale 4,04% 19,19% 47,47% 29,29% 0,00%
Uffici 2,06% 29,90% 44,33% 23,71% 0,00%
Commerciale 2,02% 39,39% 40,40% 18,18% 0,00%
Industriale 0,00% 18,37% 61,22% 20,41% 0,00%
Alberghiero 0,00% 23,23% 45,45% 25,25% 6,06%
Il tempo medio di vendita rimane ancora stabile, nelle percezioni degli operatori, con una tendenza a crescere per il
residenziale ed una a diminuire per il commerciale che rappresenta il comparto più dinamico.
8) SCONTO MEDIO PRATICATO
2017 DATI DEL I QUADRIMESTRE
Nullo Molto basso Basso Alto Molto alto
Residenziale 1,02% 16,33% 47,96% 32,65% 2,04%
Uffici 5,00% 25,00% 42,00% 27,00% 1,00%
Commerciale 6,00% 47,00% 31,00% 13,00% 3,00%
Industriale 5,05% 7,07% 38,38% 42,42% 7,07%
Alberghiero 5,00% 30,00% 43,00% 21,00% 1,00%
0%
10%
20%
30%
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Residenziale
Uffici
Commerciale
Industriale
Alberghiero
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Quanto evidenziato per i tempi medi di vendita emerge anche con riguardo allo sconto medio praticato. Il comparto più
attraente appare quello commerciale, mentre il settore residenziale sembra ancora in lieve affanno indice che domanda e
offerta non sono ancora perfettamente allineate. Rimane problematico il settore industriale, segno di un processo di
ristrutturazione delle aziende e della mancanza di immobili dal contenuto tecnologico e dal posizionamento rispetto alle
principali infrastrutture non in linea con le nuove esigenze quali, ad esempio, quelle dei magazzini dell’e-commerce.
0%
10%
20%
30%
40%
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60%
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Residenziale
Uffici
Commerciale
Industriale
Alberghiero
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SEZIONE B
1B) AREA GEOGRAFICA ITALIANA CHE PRESENTA LE MIGLIORI OPPORTUNITA'
2017 DATI DEL I QUADRIMESTRE
Nord Est Nord Ovest Centro Sud Isole
Residenziale 51,16% 25,58% 18,60% 4,65% 0,00%
Uffici 44,19% 46,51% 9,30% 0,00% 0,00%
Commerciale 35,71% 38,10% 11,90% 9,52% 4,76%
Industriale 47,50% 52,50% 0,00% 0,00% 0,00%
Alberghiero 7,14% 19,05% 30,95% 19,05% 23,81%
Come nelle precedenti rilevazioni, è confermato il divario tra le migliori opportunità di investimento nel settore
immobiliare, che vengono percepite provenire dal Nord Italia e dal Centro rispetto a quelle del Sud e delle Isole. Il Nord
Est sembra presenti le migliori aspettative per la totalità dei comparti considerati, seguito dal Nord Ovest. Discorso a parte
per il settore alberghiero per il quale si vedono buone prospettive nel Centro Italia e nelle Isole.
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Nord Est
Nord Ovest
Centro
Sud
Isole
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2B) EVOLUZIONE QUALITATIVA DEGLI INVESTIMENTI A ROMA E MILANO
(MIGLIORE OPPORTUNITA’)
2017 DATI DEL I QUADRIMESTRE
ROMA -
CENTRO
ROMA -
SEMICENTRO
ROMA -
PERIFERIA
MILANO -
CENTRO
MILANO-
SEMICENTRO
MILANO -
PERIFERIA
Residenziale 20,00% 10,81% 16,13% 13,95% 10,81% 28,21%
Uffici 13,33% 70,27% 16,13% 34,88% 62,16% 10,26%
Commerciale 44,44% 2,70% 22,58% 41,86% 13,51% 5,13%
Industriale 0,00% 0,00% 45,16% 0,00% 8,11% 56,41%
Alberghiero 22,22% 16,22% 0,00% 9,30% 5,41% 0,00%
Il focus relativo a Roma e Milano, le due città italiane caratterizzate dal mercato immobiliare più dinamico,
evidenzia come, per entrambe le città, il centro cittadino sia particolarmente appetibile per gli investimenti nel
settore commerciale mentre gli uffici nella fascia intermedia tra centro e periferia; il settore industriale, proprio
per la localizzazione tipica degli immobili afferenti a tale destinazione, si concentra sulle zone periferiche.
L’alberghiero sembra guardare con attenzione ai quartieri più centrali della capitale, dato in linea con le
rilevazioni aggregate a livello di macro aree geografiche precedentemente commentate.
Per gli altri settori non si percepisce un’area nettamente predominante rispetto alle altre.
3B) GRANDE CITTA’ ITALIANA CHE PRESENTA LE MIGLIORI OPPORTUNITA’ DI
INVESTIMENTO
2017 DATI DEL I QUADRIMESTRE
Residenziale Uffici Commerciale Industriale Alberghiero
1 ROMA MILANO MILANO MILANO ROMA
2 MILANO ROMA ROMA GENOVA MILANO
3 FIRENZE BARI FIRENZE BOLOGNA FIRENZE
4 MODENA TORINO BOLOGNA PADOVA VENEZIA
5 TORINO PARMA NAPOLI VENEZIA NAPOLI
In corsivo in caso di Ex aequo
L’analisi delle città più attraenti per gli investitori domestici, conferma quanto precedentemente rilevato: Roma e Milano
occupano, per tutte le destinazioni analizzate, le prime due posizioni della classifica, ad eccezione del settore industriale
che vede la seconda posizione contesa tra Genova, Bologna e Padova. Il capoluogo lombardo primeggia nel settore degli
uffici, commerciale e industriale, mentre Roma copre la prima posizione nel settore residenziale e alberghiero. Firenze
condivide la seconda posizione con Milano nel settore residenziale e alberghiero, segno che il ventaglio di città oggetto di
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attenzione da parte degli investitori si sta ampliando, probabilmente anche a causa dell’effetto combinato derivante dalla
saturazione delle location prime di Roma e Milano e della crescente attenzione verso l’Italia.
4B) CITTA’ DI VILLEGGIATURA ITALIANA A VOCAZIONE INTERNAZIONALE CHE
PRESENTA LE MIGLIORI OPPORTUNITA’ DI INVESTIMENTO
2017 DATI DEL I QUADRIMESTRE
Residenziale Commerciale Alberghiero
CAPRI 25,71% 27,78% 35,00%
CORTINA 17,14% 30,56% 30,00%
PORTOFINO 8,57% 19,44% 0,00%
TAORMINA 25,71% 8,33% 20,00%
COURMAYEUR 14,29% 5,56% 15,00%
Altro 8,57% 8,33% 0,00%
Passando alle mete turistiche d’élite, secondo gli operatori intervistati, Capri e Cortina rappresentano le città per le quali si
prevedono i maggiori investimenti, proprio grazie alla riconoscibilità internazionali di queste due città. Taormina e
Courmayeur presentano delle buone possibilità per i settori residenziale e alberghiero, mentre Portofino per quello
commerciale.
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CAPRI CORTINA PORTOFINO TAORMINA COURMAYEUR Altro
Residenziale
Commerciale
Alberghiero
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6B) EVOLUZIONE QUANTITATIVA DEGLI INVESTIMENTI IMMOBILIARI DA PARTE DI
INVESTITORI ISTITUZIONALI (rispetto alla situazione attuale)
2017 DATI DEL I QUADRIMESTRE
Forte
riduzione
Moderata
riduzione Stabilità
Moderata
crescita
Forte
crescita
Fondi pensione 0,00% 16,67% 38,10% 45,24% 0,00%
Casse previdenza 0,00% 9,52% 35,71% 54,76% 0,00%
Compagnie assicur. 0,00% 4,76% 52,38% 42,86% 0,00%
Con riferimento agli operatori istituzionali si confermano le aspettative di stabilità e di crescita di investimenti immobiliari.
Solo una minima percentuale degli intervistati ritiene che tali investitori potranno ridurre il proprio portafoglio, forse
trattandosi di limature nell’asset allocation.
7B) EVOLUZIONE QUALITATIVA DEGLI INVESTIMENTI IMMOBILIARI DA PARTE DI
INVESTITORI ISTITUZIONALI (SI INDICHI IL COMPARTO IN CUI SI ATTENDONO
MAGGIORI INVESTIMENTI)
2017 DATI DEL I QUADRIMESTRE
Residenziale Uffici Commerciale Industriale Alberghiero
Fondi pensione 26,19% 45,24% 16,67% 4,76% 7,14%
Casse previdenza 35,71% 42,86% 2,38% 7,14% 11,90%
Compagnie assicur. 19,05% 47,62% 14,29% 7,14% 11,90%
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30%
40%
50%
60%
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Fondi pensione
Casse previdenza
Compagnie assicur.
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Secondo il panel intervistato gli investitori istituzionali guardano con attenzione al comparto uffici che raccoglie quasi il
50% delle preferenze indipendentemente dall’investitore analizzato. Anche il settore residenziale continua a catalizzare,
seppur in maniera decisamente minore rispetto a quello terziario, l’interesse degli investitori istituzionali. Rispetto al
passato, risulta in riduzione l’attenzione nel comparto alberghiero.
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Fondi pensione
Casse previdenza
Compagnie assicur.
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9B) EVOLUZIONE DELL'ACCESSO AI FINANZIAMENTI BANCARI (rispetto alla situazione attuale)
2017 DATI DEL I QUADRIMESTRE
Maggiore difficoltà di
accesso al credito Stabilità
Maggiore facilità di
accesso al credito
Investitori retail 16,53% 55,65% 27,82%
Investitori istituzionali 0,00% 37,21% 62,79%
Come nella precedente rilevazione, per tutte le tipologie di operatori si consolida una migliore capacità di accesso al
credito, soprattutto per gli investitori istituzionali.
16,53%
55,65%
27,82%
Investitori retail
Maggiore difficoltà diaccesso al credito
Stabilità
Maggiore facilità di accessoal credito
37,21%
62,79%
Investitori istituzionali
Maggiore difficoltà diaccesso al credito
Stabilità
Maggiore facilità di accessoal credito
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11B) EVOLUZIONE RAPPORTO TRA FINANZIAMENTO EROGATO E VALORE
DELL’IMMOBILE (rispetto alla situazione attuale)
2017 DATI DEL I QUADRIMESTRE
Riduzione Stabilità Incremento
Residenziale 2,33% 83,72% 13,95%
Uffici 6,98% 69,77% 23,26%
Commerciale 2,33% 76,74% 20,93%
Industriale 6,98% 79,07% 13,95%
Alberghiero 16,28% 62,79% 20,93%
Il rapporto tra finanziamento erogato e valore dell’immobile si dimostra perlopiù stabile, come in passato. Le percentuali di
crescita si innalzano comunque, in modo pressoché indifferenziato.
13B) EVOLUZIONE DELLA DOMANDA DI INVESTIMENTO IN QUOTE DI FONDI
IMMOBILIARI
2017 DATI DEL I QUADRIMESTRE
Forte
riduzione
Moderata
riduzione Stabilità
Moderata
crescita Forte crescita
Ordinari retail 19,05% 2,38% 61,90% 11,90% 4,76%
Ordinari riservati 0,00% 6,98% 46,51% 41,86% 4,65%
Ad apporto retail 21,43% 0,00% 64,29% 14,29% 0,00%
Ad apporto riservati 0,00% 0,00% 54,76% 45,24% 0,00%
Speculativi 0,00% 4,65% 67,44% 23,26% 4,65%
Fondi di fondi 0,00% 29,27% 53,66% 17,07% 0,00%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
Riduzione rapporto Stabilità Incremento rapporto
Residenziale
Uffici
Commerciale
Industriale
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La domanda di investimento attraverso i fondi immobiliari da parte di investitori istituzionali si conferma stabile, con una
prevalenza per quelli sia riservati tout court, necessari soprattutto per razionalizzare il patrimonio, sia per quelli speculativi,
che siano in grado di fornire apporti di rendimento anche in termini di plusvalenze.
14B) EVOLUZIONE DELLA DOMANDA DI COSTITUZIONE DI FONDI IMMOBILIARI
2017 DATI DEL I QUADRIMESTRE
Forte
riduzione
Moderata
riduzione Stabilità
Moderata
crescita Forte crescita
Ordinari retail 16,28% 6,98% 53,49% 23,26% 0,00%
Ordinari riservati 0,00% 11,36% 38,64% 50,00% 0,00%
Ad apporto retail 15,91% 6,82% 63,64% 13,64% 0,00%
Ad apporto riservati 0,00% 2,38% 57,14% 40,48% 0,00%
Speculativi 0,00% 14,63% 63,41% 17,07% 4,88%
Fondi di fondi 0,00% 17,07% 65,85% 17,07% 0,00%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Forte riduzione Moderata riduzione Stabilità Moderata crescita Forte crescita
Ordinari retail
Ordinari riservati
Ad apporto retail
Ad apporto riservati
Speculativi
Fondi di fondi
Professor Claudio Cacciamani – Professoressa Sonia Peron
- Università degli Studi di Parma -
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In merito alla domanda di costituzione di nuovi fondi immobiliari, vi è una situazione di stabilità con moderata crescita per
quelli ad apporto, riservati e, in parte, speculativi. Tale indicazione è in linea con quella che emerge dalla domanda
precedente. Interessante notare come stia prendendo piede nel sentiment degli operatori la categoria di “fondo di fondi”,
che meglio delle altre può produrre un’efficace diversificazione del patrimonio immobiliare degli investitori istituzionali.
Queste rilevazioni connotano la stabilità di questa tipologia di strumenti, il cui ruolo è ormai consolidato all’interno delle
differenti tipologie di investimento.
15B) EVOLUZIONE DEI RENDIMENTI IMMOBILIARI DA LOCAZIONE
2017 DATI DEL I QUADRIMESTRE
Forte
riduzione
Moderata
riduzione Stabilità
Moderata
crescita
Forte
crescita
Residenziale 0,00% 2,33% 67,44% 30,23% 0,00%
Uffici 0,00% 13,95% 58,14% 27,91% 0,00%
Commerciale 0,00% 4,65% 53,49% 34,88% 6,98%
Industriale 2,33% 30,23% 44,19% 23,26% 0,00%
Alberghiero 0,00% 9,30% 60,47% 25,58% 4,65%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Forte riduzione Moderata riduzione Stabilità Moderata crescita Forte crescita
Ordinari retail
Ordinari riservati
Ad apporto retail
Ad apporto riservati
Speculativi
Fondi di fondi
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- Università degli Studi di Parma -
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Per quanto riguarda il mercato della locazione si conferma la tendenza alla stabilità, con una percezione di crescita dei
rendimenti immobiliari da locazione per quasi tutti i comparti; situazione a se stante per il comparto industriale per il quale,
seppur prevalga la percezione di stabilità dei rendimenti (44%), una discreta percentuale di intervistati percepisce una
moderata riduzione (30%), in parte bilanciata da coloro che vedono una crescita (23%).
16B) EVOLUZIONE DEI RENDIMENTI IMMOBILIARI DA CAPITAL GAIN
2017 DATI DEL I QUADRIMESTRE
Forte
riduzione
Moderata
riduzione Stabilità
Moderata
crescita
Forte
crescita
Residenziale 0,00% 35,71% 42,86% 16,67% 4,76%
Uffici 2,50% 37,50% 37,50% 17,50% 5,00%
Commerciale 0,00% 14,63% 56,10% 24,39% 4,88%
Industriale 2,38% 47,62% 38,10% 7,14% 4,76%
Alberghiero 0,00% 19,05% 50,00% 21,43% 9,52%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Forte riduzione Moderata riduzione Stabilità Moderata crescita Forte crescita
Residenziale
Uffici
Commerciale
Industriale
Alberghiero
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- Università degli Studi di Parma -
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Per i rendimenti da capital gain il sentiment prevalente è di stabilità, con percentuali che vanno dal 38 al 50%, ad
esclusione del settore industriale, per il quale si evidenzia una moderata riduzione, e di quello degli uffici per il quale la
percentuale di intervistati che denota una stabilità dei rendimenti è la stessa di quelli per cui si è avuta una moderata
riduzione.
Escludendo la percentuale di chi rileva la stabilità di rendimenti, per cogliere il sentiment del panel intervistato a riguardo è
utile analizzare il saldo tra coloro che riscontrano una crescita e chi una riduzione: per i comparti residenziale, direzionale e
industriale prevale la percezione di una riduzione, mentre per l’alberghiero ed il commerciale una crescita.
Tale analisi mostra l’impossibilità di cogliere in modo chiaro un comportamento nettamente prevalente sugli altri.
17B) EVOLUZIONE DEI RISCHI IMMOBILIARI: RISCHIO LOCATARIO
2017 DATI DEL I QUADRIMESTRE
Forte
riduzione
Moderata
riduzione Stabilità
Moderata
crescita
Forte
crescita
Residenziale 4,65% 11,63% 65,12% 18,60% 0,00%
Uffici 4,65% 11,63% 58,14% 25,58% 0,00%
Commerciale 4,65% 13,95% 60,47% 16,28% 4,65%
Industriale 0,00% 11,63% 65,12% 23,26% 0,00%
Alberghiero 0,00% 4,65% 74,42% 16,28% 4,65%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Forte riduzione Moderata riduzione Stabilità Moderata crescita Forte crescita
Residenziale
Uffici
Commerciale
Industriale
Alberghiero
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- Università degli Studi di Parma -
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Come per la precedente rilevazione, il rischio locatario, quello più sensibile al ciclo economico e al rischio vacancy,
nell’ultimo quadrimestre mostra segni di stabilità sempre più marcati: tuttavia, a differenza di quanto riportato per il III
quadrimestre del 2016, è tornata a crescere la percentuale di chi ritiene che tale rischio sia cresciuto nel corso del I
quadrimestre del 2017, specialmente per il comparto direzionale, industriale e alberghiero.
Questo è probabilmente da ricondurre alle ristrutturazioni organizzative ancora in atto nel comparto dei servizi e
industriale.
18B) EVOLUZIONE DEI RISCHI IMMOBILIARI: RISCHIO BENE ENDOGENO
2017 DATI DEL I QUADRIMESTRE
Forte
riduzione
Moderata
riduzione
Stabilità
Moderata
crescita
Forte
crescita
Residenziale 4,76% 2,38% 61,90% 30,95% 0,00%
Uffici 4,76% 7,14% 73,81% 14,29% 0,00%
Commerciale 4,76% 7,14% 47,62% 35,71% 4,76%
Industriale 4,76% 7,14% 59,52% 28,57% 0,00%
Alberghiero 4,76% 7,14% 69,05% 14,29% 4,76%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Forte riduzione Moderata riduzione Stabilità Moderata crescita Forte crescita
Residenziale
Uffici
Commerciale
Industriale
Alberghiero
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- Università degli Studi di Parma -
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Con riguardo al rischio immobiliare endogeno, prevale per tutti i settori la percezione di una stabilità variabile, a seconda
del comparto, tra il 48% e il 74%. Tuttavia anche le percentuale di chi riscontra una moderata crescita di tale rischio non è
trascurabile, specie per i comparti residenziale, commerciale e industriale. Ciò va ricondotto anche all’incertezza legislativa
e tributaria che sta interessando il comparto immobiliare in un clima di continua incertezza politica.
19B) EVOLUZIONE DEI RISCHI IMMOBILIARI: RISCHIO BENE ESOGENO
2017 DATI DEL I QUADRIMESTRE
Forte
riduzione
Moderata
riduzione
Stabilità
Moderata
crescita
Forte
crescita
Residenziale 4,76% 7,14% 54,76% 28,57% 4,76%
Uffici 4,76% 2,38% 61,90% 30,95% 0,00%
Commerciale 4,76% 2,38% 59,52% 28,57% 4,76%
Industriale 4,76% 7,14% 59,52% 28,57% 0,00%
Alberghiero 4,76% 4,76% 64,29% 21,43% 4,76%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Forte riduzione Moderata riduzione Stabilità Moderata crescita Forte crescita
Residenziale
Uffici
Commerciale
Industriale
Alberghiero
Professor Claudio Cacciamani – Professoressa Sonia Peron
- Università degli Studi di Parma -
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Infine, il rischio bene esogeno è percepito in stabilità e in moderata crescita. Questa indicazione conferma quanto rilevato
già in passato, mettendo in evidenza la necessità di una maggiore riqualificazione del patrimonio immobiliare a tutti i
livelli.
SEZIONE INTEGRATIVA
A) Ritiene che investimenti immobiliari in settori “non tradizionali” quali le RSA, il social housing, le residenze
studentesche, le infrastrutture, le energie rinnovabili e, più in generale, i real asset, possano contribuire al rilancio
del settore immobiliare? (Dare una sola risposta)
Sì 36,67%
No 43,33%
Forse 20,00%
Il panel degli intervistati non denota uniformità di giudizio sull’apporto che gli investimenti nei real asset possano dare al
rilancio del mercato immobiliare. Probabilmente ciò è connesso ad una scarsa conoscenza di iniziative legate a tali asset
class e da una generale diffidenza del settore verso nuove forme di business.
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Forte riduzione Moderata riduzione Stabilità Moderata crescita Forte crescita
Residenziale
Uffici
Commerciale
Industriale
Alberghiero
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Sì No Forse
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B) Le nuove forme di finanziamento e acquisto di immobili come il rent to buy e il leasing a privati avranno effetti?
(Dare una sola risposta)
Sì 52,75%
No 19,78%
Forse 27,47%
Circa il 53% degli operatori intervistati ritiene che le nuove forme di finanziamento e acquisto di immobili come il rent to
buy e il leasing possa avere effetti di rilievo nel mercato immobiliare italiano, intravedendo in tali strumenti dei modi per
coniugare l’esigenza di abitazioni e la mobilità lavorativa e geografica che connota le nuove generazioni.
Tali risultati confermano quanto emerso durante la rilevazione, ovvero che gli operatori attendono, nei prossimi 12 mesi, un
miglioramento della congiuntura economica del Paese e del relativo settore immobiliare.
Risulta interessante verificare nelle prossime rilevazioni se tali strumenti, più indirizzati al mercato retail, possano essere
un concreto ausilio alla ripresa del settore delle costruzioni, in particolare, e di quello immobiliare, in generale.
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Sì No Forse