Facoltà di Scienze dell‟Uomo e della Società
Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive
ECONOMIA DELLE AZIENDE DELLO SPORT
A.A. 2014 - 2015
SPUNTI DI RIFLESSIONE
Prof.ssa Elisa Rita Ferrari
Economia delle Aziende dello Sport – A.A. 2014-2015 – Prof.ssa E.R.Ferrari
L’azienda come sistema aperto
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L’Economia Aziendale
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Il concetto di istituto
Un istituto si presenta come complesso di elementi e di fattori, di energie e di
risorse personali e materiali. Esso è duraturo. Il suo permanere è della specie
dinamica, sia per la fenomenologia interna, sia per quella dei rapporti esterni
con l‟ambiente. Come complesso è ordinato (sorge, continua, si estingue)
secondo proprie leggi anche di varia specie (fisiche, sociologiche, economiche,
religiose, e cosi via) ed in multiforme combinazione. …L‟istituto presenta
inoltre il carattere dell‟essere autonomo, ma di un‟autonomia relativa per i
nessi con le altre componenti della società umana. (C. Masini)
Istituti:
Famiglia, Impresa, Associazioni non-profit, Enti pubblici, ecc.
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Definizione di azienda
Istituto economico destinato a perdurare che, per il
soddisfacimento dei bisogni umani, ordina e svolge in continua
coordinazione la produzione, o il procacciamento o il consumo
della ricchezza” (G. Zappa, 1956)
Rapporto mezzi – fini
Bisogni umani
Scarsità delle risorse
Produzione/Consumo
Istituto
Soggetto economico
Interessi istituzionali
Reddito e Capitale
…
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Il concetto di azienda
L‟azienda è un sistema di forze economiche che sviluppa, nell’ambiente di cui è parte
complementare, un processo di produzione, o di consumo o di produzione e consumo insieme, a
favore del soggetto economico, ed altresì degli individui che vi cooperano
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Tipologie di aziende
• aziende di produzione – Impresa
• aziende di consumo e patrimoniale – Famiglia
• azienda di produzione e di consumo (composta)
pubblica – Enti locali, Aziende pubbliche, ecc.
"… Economia d'azienda, disciplina che tratta degli ordinamenti economici primi e del loro immediato
ambiente; svolge una delle parti iniziali della scienza economica. E' il risultato di ricerca scientifica e di
sistemazione unitaria delle teorie speciali delle aziende familiari, delle aziende di produzione, delle aziende
composte pubbliche, ossia degli ordinamenti economici di istituti privati e pubblici (la famiglia, l'impresa,
l'ente locale territoriale, lo stato); vi si costruisce così una teoria economica generale delle unità primarie
fondamentali del sistema economico". C. Masini
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Oggetto dello studio
L‟azienda è…
L‟oggetto della nostra analisi è l‟azienda, che verrà analizzata sia in relazione
alle sue caratteristiche ed ai rapporti interni tra le sue componenti, sia in
relazione alle sue interconnessioni con l‟ambiente esterno
un sistema …
… economico …
… aperto …
… e dinamico
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Il sistema aziendale
Elementi costitutivi del sistema aziendale
Va inteso non solo come forza
lavoro disponibile, ma anche e
soprattutto come gruppi di persone
che interagiscono all‟interno
dell‟impresa
Vanno intesi non solo come
l‟insieme degli strumenti
necessari per la realizzazione
dell‟attività, ma anche come
l‟insieme delle conoscenze
tecniche (know-how) necessarie
allo svolgimento delle stesse
Elemento umano Mezzi tecnici Attività
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Le relazioni intrattenute con l’ambiente esterno
Input Output
A) Fattori produttivi:
- materie prime
- impianti
- lavoro e servizi
- capitale monetario
B) Influssi ambientali:
- norme di legge
- vincoli culturali
- vincoli sociali
- ecc.
A) Vendite di:
- beni
- servizi
B) Altri output:
- valori culturali
- conoscenze tecnol.
- influenze politiche
PROCESSI DI
TRASFORMAZIONE
Feedback
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L’impresa e il proprio ambiente
L‟impresa è un sub-sistema di un insieme più ampio, alle cui
regole generali di comportamento non può sottrarsi se vuole
assicurarsi l‟equilibrio e la sopravvivenza
Ambiente generale
Ambiente specifico
Impresa
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L’impresa e il proprio ambiente generale
Mercati di Acquisizione
Lavoro
Tecnologie Materie prime
Fonti di energia
Capitali
MERCATI DI SBOCCO
AZIENDA
BENI O SERVIZI
Ambiente culturale Ambiente politico-legislativo
Ambiente sociale
Ambiente fisico-naturale Ambiente economico
Ambiente tecnologico
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L’impresa e il proprio ambiente specifico
Azienda
Settori Mercati
Elettronico
Informatico
Manifatturiero
Siderurgico
Tessile
Altri
ACQUISIZIONE FATTORI
PRODUTTIVI
Lavoro
Tecnologie
Materie prime
Fonti di energia
Capitali
DI SBOCCO
Su base geografica
Su base settoriale
Su altre basi
N.B.: Il mercato può essere inteso sia come insieme di scambi
che come insieme di relazioni
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Le diverse tipologie di aziende
aziende di produzione, ovvero le aziende che perseguono la realizzazione del profitto (obiettivo predominante) attraverso il soddisfacimento dei bisogni umani ;
aziende di erogazione, ovvero le aziende che perseguono il soddisfacimento dei bisogni umani attraverso il reperimento e il successivo impiego delle risorse necessarie. Economicamente, esse non perseguono il guadagno, ma il pareggio di bilancio, per questo si dice che non hanno scopo di lucro;
aziende composte, ovvero le aziende in cui si perseguono allo stesso tempo sia l'obiettivo di soddisfare i bisogni umani (che è predominante) sia quello, subordinato al primo, di realizzare una gestione produttiva (un esempio è costituito dagli enti pubblici).
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Le aree funzionali dell‟azienda
Aree funzionali
Per capire meglio quali siano le modalità di funzionamento concreto di
un‟azienda è utile scomporre la gestione della stessa in funzioni, effettuando
così un‟analisi per aree funzionali, e cioè in gruppi di operazioni omogenee dal
punto di vista tecnico
ricerca e sviluppo
finanza
organizzazione e personale
amministrazione e controllo
pianificazione strategica
marketing
produzione e logistica
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Funzioni caratteristiche e funzioni integrative
Organizzazione e personale
Produzione e logistica
Pianificazione strategica
Finanza
Amministrazione e controllo
Ricerca e sviluppo
Marketing
Ambiente
esterno
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La pianificazione strategica
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La pianificazione strategica
La pianificazione strategica mira a:
• formulare in maniera esplicita e precisa gli obiettivi di lungo
termine della gestione aziendale
• formulare le scelte strategiche adatte al raggiungimento di tali
obiettivi
• formulare i piani d‟azione necessari per tradurre in pratica le
intenzioni strategiche
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La pianificazione strategica
Alcune considerazioni:
• serve a proiettare l’azienda in un futuro lontano per ricercare le
condizioni di equilibrio complessivo, spesso trascurate nella
gestione operativa
• è la funzione aziendale meno tangibile
• è strettamente connessa alla funzione di controllo gestionale
• le scelte strategiche non vanno confuse con le scelte operative,
anche se nella pratica la linea di confine è spesso indefinita
• l’arco temporale investito dalla pianificazione strategica è
solitamente pari a 3 o 5 anni
• periodicamente va effettuato il c.d. controllo strategico
• rischio: trasformare la pianificazione strategica in un documento
affascinante ma concretamente inutile
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La «Ricerca e sviluppo»
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Ricerca & Sviluppo
L’ area Ricerca e Sviluppo rientra nelle aree caratteristiche in quanto va a caratterizzare l’ impresa attraverso la percezione dei cambiamenti ambientali, elaborando in tal modo proprie procedure per intervenire nell’ ambiente.
Non è detto che questa area sia sempre esistente nell’impresa, ma questo dipenderà dal comportamento dell’imprenditore nei confronti dell’ambiente esterno.
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Ricerca & Sviluppo
L’ imprenditore può avere un comportamento :
Passivo o di adattamento: cioè si adatta a quelli che sono i cambiamenti ambientali; in questo caso non esiste un’ area formalizzata di ricerca e sviluppo.
Anticipativo: cioè si adatta ai mutamenti ambientali copiando le innovazioni prodotte dai concorrenti. In questo caso possiamo dire che l’impresa è influenzata dall’ambiente esterno e non lo influenza, coglie solo i segnali forti.
Quindi – tranne in casi eccezionali - non necessita di un personale addetto alla funzione ricerca e sviluppo che, non essendo autonoma, può essere svolta: da altre aree, come ad esempio l’ area Marketing.
Attivo o Innovativo : inteso come comportamento anticipativo dei mutamenti ambientali. In questo caso sussiste la necessità di un’area autonoma di ricerca e sviluppo.
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Teorie dell’innovazione
Teoria di Schumpeter, che scinde l’innovazione in due elementi costitutivi:
Invenzione: è la prima forma di realizzazione di un’idea o di una conoscenza scientifica attraverso l’opera di soggetti inventori che agiscono al di fuori e indipendentemente dal processo d’impresa.
Attuazione: è tipico dell’imprenditore che sfrutta economicamente le opportunità offerte dalle invenzioni per tradurle in nuovi prodotti e/o processi
Processo innovativo d‟impresa
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L’innovazione d’impresa
Innovazione in senso lato – amministrativa: consiste nel raggiungimento di maggiore efficienza e migliore efficacia nelle attività svolte nell’ambito delle diverse aree funzionali d’impresa. È comune a tutte le funzioni aziendali
Innovazione in senso stretto - tecnologica: riguarda l’introduzione di nuovi prodotti e/o processi. È prerogativa tipica della R&D. Questa può riguardare:
Processi produttivi
Prodotti
Combinazioni innovative prodotti-processi
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L’innovazione d’impresa
Innovazione di prodotto : cioè acquisizione di nuove conoscenze per creare nuovi prodotti o migliorare prodotti già esistenti.( Per prodotto si intende la sua funzione d’ uso, cioè la sua capacità di soddisfare bisogni ). Essa può riguardare:
prodotti nuovi che richiedono conoscenze diverse da quelle proprie dei prodotti preesistenti;
prodotti adattati e migliorati per consentire un loro nuovo utilizzo (p.1°-2°-3° generazione)
Innovazione di processo produttivo. Può riguardare:
un processo produttivo innovativo, che richiede conoscenze e capacità tecnologiche diverse da quelle dei processi già esistenti;
modifiche al processo produttivo esistente, tali da migliorarlo, ma che non comportano un salto tecnologico.
Innovazione come combinazione innovativa tra processo-prodotto:
un prodotto nuovo si può avere con una differenziazione totale sia del prodotto che del processo produttivo o con lo stesso processo produttivo, però migliorato;
un processo produttivo nuovo può essere utilizzato per produrre lo stesso prodotto (cercando con le nuove tecnologie di diminuire i costi), o un prodotto migliorato.
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Articolazione della R&D
Attività di ricerca: riguarda l’insieme degli studi, delle analisi, delle elaborazioni, volti ad incrementare le risorse di conoscenze sia scientifiche che tecniche in possesso dell’impresa
Attività di sviluppo: rappresenta la prosecuzione logica dell’attività di ricerca e consente di selezionare in modo crescete le idee innovative attraverso una continua verifica sperimentale e la realizzazione dei prototipi, delle prime serie sperimentali fino al piano operativo di fabbricazione sistematica.
Rischio economico legato ai costi per ottenere dei risultati
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Attività di Ricerca
Attività di ricerca di base: non ha obiettivi specifici di immediata applicazione. Ha carattere essenzialmente esplorativo
Attività di ricerca applicata: presenta obiettivi specifici di conveniente applicazione. Essa ha carattere intensivo e presenta le seguenti configurazioni:
Ricerca applicata difensiva – persegue l’obiettivo di mantenere gli attuali livelli di conoscenza
Ricerca applicata d‟inseguimento – tende ad ampliare le conoscenze limitando le innovazioni altrui
Ricerca applicata d‟avanguardia – mira al conseguimento di una leadership.
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Attività di Sviluppo
Terminata la ricerca applicata con la creazione della innovazione l’impresa può:
vendere l’ innovazione ;
sfruttarla all’interno.
Nel caso di vendita dell‟innovazione, questa va prima brevettata e successivamente venduta sul mercato della tecnologia. Un prodotto può essere coperto da brevetto solo quando è assolutamente innovativo (processo nuovo o prodotto nuovo).
Inoltre un bene brevettato è giuridicamente tutelato.
Invece quando un prodotto è solo migliorato, prende il nome di know-how cioè conoscenze scientifiche delle imprese in alcuni campi coperte solo dal segreto industriale, e può anch’esso essere venduto sul mercato della tecnologia.
Se l’ impresa opta per quest’ultima scelta, ha inizio la fase dello sviluppo vera e propria. La sua realizzazione consiste nel tradurre i risultati della ricerca in possibili e convenienti attuazioni di:
Prodotti
Processi
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Fasi dell’attività di Sviluppo
PRODOTTI
FASE 1: redazione di piani operativi, progetti per lo sfruttamento interno dell’ innovazione;
FASE 2: creazione del prototipo attraverso il quale si analizza la fattibilità del piano operativo;
FASE 3: immissione del bene nel processo produttivo, produzione su scala industriale;
FASE 4: sperimentazione, cioè collocazione del bene sul mercato.
PROCESSI
La sperimentazione dei processi tende a verificare empiricamente la fondatezza e l’applicabilità dei progetti in corso
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Sviluppo e Strategia
In relazione agli obiettivi strategici dell’impresa,
l’attività di sviluppo si suddivide in:
Sviluppo in senso stretto – si propone di sviluppare quei risultati della ricerca che consentano all’impresa di ottenere prodotti o processi richiedenti conoscenze diverse da quelle relative a prodotti e processi correnti
Sviluppo di adattamento o miglioramento –
Prodotti: individuare nuove possibilità applicative nel soddisfacimento dei bisogni, anche in settori diversi da quelli correnti
Processi: individuare opportune modificazioni nell’ambito delle tecnologie già utilizzate
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Il Marketing
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Che cos’è il Marketing?
…il processo sociale e manageriale mediante il quale
una persona o un gruppo ottiene ciò che costituisce
oggetto dei propri bisogni e desideri creando, offrendo
e scambiando prodotti e valore con altri.
Kotler
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Alcuni concetti fondamentali
Bisogni, desideri, domanda.
Prodotti e servizi.
Valore e soddisfazione.
Scambio, transazioni e relazioni.
Mercati.
…operare sui mercati allo scopo di realizzare scambi in base ai
quali il singolo e i gruppi ottengono quanto è necessario per
soddisfare i bisogni ed i desideri umani
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Domande semplici…risposte complesse
Chi sono i nostri clienti?
Quale beneficio unico ed importante offriamo?
Sono sostenibili tali benefici?
Marketing Management
Analisi, pianificazione, realizzazione e controllo dei programmi finalizzati
a creare, consolidare e mantenere scambi vantaggiosi con gli acquirenti
compresi nel mercato obiettivo al fine di conseguire gli obiettivi aziendali
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Che cos’è il Marketing?
Apprendere a produrre ciò che si può vendere vs.
vendere ciò che si può produrre.
Identificare e soddisfare i bisogni del cliente.
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soddisfazione acquisto fidelizzazione
Perchè la soddisfazione del cliente?
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Soddisfazione
del cliente
Fidelizzazione
Aumento del valore
percepito del servizio
Rafforzamento
dell’immagine
Incremento vendite
Profitti
Perché la soddisfazione?
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La pianificazione di marketing
Chi siamo?
Dove ci troviamo?
Come stiamo?
Dove vogliamo andare?
Come vogliamo andarci?
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Come stiamo?
Così?
..o così?
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Dove vogliamo andare?
Consolidamento
Crescita
Rilancio
Nuovi mercati
Nuovi prodotti
La strategia
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Come vogliamo andarci?
MARKETING MIX
PriceProduct
Promotion
Place
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Il marketing in azienda
Studiare il mercato
Formulare una strategia
Mettere a punto un piano
Curare l’attuazione del piano
Valutare e controllare i risultati delle azioni programmate e individuare soluzioni ai
problemi
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L’evoluzione del concetto di Marketing
Marketing come orientamento alla produzione
Filosofia di management orientata alla ricerca di sistemi più efficienti
per fabbricare e distribuire i prodotti
Marketing come orientamento alla vendita
Filosofia di management che interpreta il marketing come funzione di
vendita
Marketing come orientamento al cliente
Filosofia di management focalizzata sui modi di soddisfare i bisogni ed i
desideri dei clienti
Marketing come orientamento della “nuova era” Filosofia di
management orientata a ricercare l’eccellenza nella progettazione e
fabbricazione dei prodotti, che vada sì a beneficio dei clienti ma anche
dei lavoratori, degli azionisti e delle comunità. Concetto di
Responsabilità sociale
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DOMANDA OFFERTA
Scambi di prodotti e servizi
Il concetto di marketing
Ottimizzazione
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Customer
Company
Competitors
Il marketing e le 3 C
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Obiettivi di marketing e obiettivi d’impresa
•Quota mercato
•Fatturato
•Redditività ………………!
•………Sopravvivenza !!!!
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La Segmentazione di mercato
È un processo che consiste nell’individuare gruppi di potenziali compratori con attese omogenee e consiste nello sviluppare MKT MIX specifici per ciascun gruppo
•Selezionare un solo segmento
•Selezionare due o più segmenti con target e MKT - mix diverso
•Selezionare e unificare due o più segmenti e trattarli con un unico MKT – mix
•Offrire un solo prodotto o una sola linea (MKT di massa)
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Penetrazione di mercato
Sviluppo di mercato
Sviluppo di prodotto
Diversificazione
Mercati esistenti
Mercati nuovi
Prodotti esistenti
Prodotti nuovi
La Matrice di Ansoff
L’individuazione di nuove opportunita’
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Metodi di pianificazione strategica di marketing Matrice BCG
Quota di mercato (relativa) ALta BASSA
Prodotto di successo
stars
Prodotto rischioso
? Question marks
Prodotto da
reddito
Cash cows
Prodotti marginali
Dogs
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Analisi SWOT Strengths, Weaknesses, Opportunities and Threats
Sfruttamento dell'
opportunità
Necessità di costruire
prima dei concorrenti
nuove capacità per
cogliere l'opportunità
Grande opportunità
per la concorrenza di
costruire un solido
vantaggio competitivo
Possibilità di perdita
della posizione
di vantaggio
Forze
Debolezze
Opportunità Minacce
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L’organizzazione aziendale
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Le variabili organizzative
Struttura organizzativa
Meccanismi operativi
Stile di direzione
Cultura aziendale
Divisione dei compiti
Coordinamento
Sistema di P&C
Sistema informativo
Gestione personale
Modello di
comportamento che
l‟azienda si aspetta dai
suoi manager nei
confronti dei dipendenti
Insieme di idee,
principi e valori di
comportamento
aziendale
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Cultura aziendale
&
organizzazione
Modelli organizzativi e stili direzionali
°°°°
Sistemi Knowledge based
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•Taylorismo
•Scuola comportamentale
•Scienze del Management (M. approach)
•Approccio sistemico (Contingency theory)
•Organizzazione mercato
L’evoluzione del pensiero organizzativo
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Fine XIX secolo
Inizio XX secolo
Taylorismo
Sottrarre l’organizzazione del lavoro all’empirismo
– Parcellizzazione dei compiti
– Organizzazione funzionale del lavoro di direzione
– Coordinamento e ordinamento gerarchico
(principio scalare, dell’ampiezza limitata del controllo,
dell’unità di comando, dell’eccezione e del
bilanciamento tra autorità e responsabilità)
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Scuola Comportamentale
– relazioni umane
- teorie motivazionali
La struttura deve interpretare le motivazioni delle
persone
- L’uomo è un essere parzialmente razionale condizionato da forti componenti emotive
- L’uomo è un essere sociale che trova
sicurezza nel gruppo di lavoro
- È un essere attivo e responsabile solo se
adeguatamente motivato Dal 1930 circa
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Scienze del Management
(Management approach)
Approccio razionale al processo decisionale
- I processi decisionali sono condizionati da una serie di meccanismi d’influenza tra cui autorità e
comunicazione
- Il comportamento dell’uomo nelle organizzazioni non è mai pienamente razionale (teoria della razionalità
limitata)
Anni ‟50 - „60
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Contingency Theory
Approccio eclettico. Eterodossia della struttura normativa del pensiero organizzativo
- Non esiste una struttura organizzativa universalmente
valida (richiesta flessibilità)
- Essa dipende da variabili extra organizzative
(ambiente,strategie tecnologie qualità umane)
- L’assetto organizzativo si realizza dallo studio delle
interdipendenze tra le variabili in gioco
Anni ‟70 - „80
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Organizzazione e mercati
Approccio di matrice economica
Le soluzioni organizzative sono o interne o esterne
- Orientamento preliminare alla comprensione della convenienza organizzativa tra make or buy
- Identificazione dei costi del cambiamento
- Valutazione dei differenti assetti organizzativi in base alla convenienza economica
Anni ‟80 - „90
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Le variabili organizzative
strutturali
•Organi (line e staff)
•Funzioni (divisione orizzontale: prodotto, zona
geografica, cliente, … ; divisione verticale: tra
livelli superiori e inferiori)
•Relazioni (regole e procedure,obiettivi,
gerarchie, gruppi)
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PRINCIPALI FORME DI STRUTTURE ORGANIZZATIVE
•Plurifunzionale
•Multidivisionale
•A matrice
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Struttura plurifunzionale
Direzione generale
Produzione
Stabilimento A Stabilimento B
Marketing
Italia Estero
Amministrazione
Contabilità generale
Contabilità analitica
Finanza
Direzione
generale
Direzione
dipartimenti
funzionali
Unità
operative
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Struttura plurifunzionale
• Divisione del lavoro direttivo secondo una
specifica funzionale omogenea
•Requisito per l’applicabilità: aziende monoprodotto
•Pregi: efficienza, minimizzazione delle risorse
umane da impiegare
•Difetti: difficoltà nella gestione di più prodotti,
visione strategica limitata, problemi nel controllo di
gestione
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Struttura multidivisionale
Direzione generale
Divisione A
Marketing Produzione Personale Amministrazione
Divisione B
Marketing Personale
Direzione
generale
Direzione di
divisione
Unità
operative
Staff
centrale
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Struttura multidivisionale
•Specializzazione per zona, prodotto o mercato (dentro
questo criterio interviene la specializzazione funzionale)
•Requisiti per l’applicabilità: indipendenza delle divisioni, utili
divisionali maggiori delle perdite, sufficiente autonomia
decisionale
•Pregi: efficacia nel coordinamento
•Difetti: scarsa efficienza
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Struttura a matrice
Direzione generale
Progettazione Ricerca e sviluppo
Produzione Marketing
Progetto 1
Progetto 2
Progetto 3
X
X
X X
X
X
X
X
X X
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Struttura a matrice
•Contemporanea presenza di due criteri di divisione orizzontale del lavoro alle dipendenze dell’alta
direzione
•Requisito per l’applicabilità: attività su commessa
•Pregi: ottimo coordinamento delle attività, buona efficienza, elevata flessibilità
•Difetti: conflitti tra le due dimensioni (funzionale e per progetti
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L’interpretazione e la rappresentazione
delle dinamiche aziendali
Il rapporto tra Economia aziendale e Ragioneria
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L’Economia aziendale indaga le aziende e,
attraverso teorie e modelli generalizzanti, offre
differenti chiavi di lettura della loro complessa
realtà.
La Ragioneria può essere considerata un’area
disciplinare all’interno dell’Economia aziendale.
L’Economia aziendale e la Ragioneria
presentano legami stretti ed inscindibili.
L’Economia Aziendale e la Ragioneria
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L’Economia Aziendale e la Ragioneria
Nell’Economia Aziendale l’azienda viene considerata come oggetto di studio sotto molteplici profili strutturali che attengono alla sua dinamica, al momento organizzativo, alle relazioni tra decisioni e comportamenti manageriali e di conseguenza all’assetto e ai risultati della gestione. Il contributo della Ragioneria all’interno dell’Economia Aziendale è quello legato alla identificazione, alla valutazione e all’analisi del sistema delle variazioni.
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La Ragioneria
La Ragioneria fornisce al mondo scientifico che indaga sulle questioni economiche, un
modello di percezione e di indagine sui comportamenti aziendali e sui processi
decisionali posti in essere dal management.
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La Ragioneria
Essa spiega, attraverso la sua capacità di ricostruire, documentare e valutare, il susseguirsi delle singole variazioni intervenute nel sistema dei valori, riconnettendole principalmente all’azione manageriale o a fenomeni che vanno a modificare la dimensione fisica o sociale della realtà nella quale l’azienda si è radicata.
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La Ragioneria
Attraverso le applicazioni della Ragioneria si perviene al bilancio d’esercizio, che è il più importante
documento di sintesi capace di rappresentare i valori d’impresa.
Attraverso la Ragioneria si osservano le dinamiche aziendali mediante la raccolta e l’elaborazione delle
informazioni esprimibili in quantità e cifre monetarie.
essa permette di convertire le operazioni aziendali in un
linguaggio idoneo a rappresentarle.
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L’interpretazione delle dinamiche aziendali
Per poter comprendere le dinamiche aziendali occorre:
1. Analizzare i fenomeni osservati
2. Interpretare il loro significato
3. Discriminare i fatti
4. Scegliere i mezzi più idonei per rappresentare il
materiale discriminato
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Fatti Aziendali
Cognizione
Rile
vazio
ne
Rappresentazione
Ragioneria (Filtro cognitivo)
La rappresentazione dei fatti aziendali
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La Ragioneria: cos’è?
La Ragioneria è la scienza che misura, descrive e spiega le variazioni che intervengono nel sistema dei valori aziendali, secondo la loro specifica natura, attraverso un processo di cognizione, di organizzazione tassonomica e di rappresentazione del momento della variazione inteso come principale effetto della gestione. Essa viene condensata in modelli (come il bilancio di esercizio) che ricostruiscono la dimensione d’insieme della identità del valore dell’azienda.
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La Ragioneria
La Ragioneria considera il sistema delle variazioni come sistema che interviene sull’originario equilibrio costitutivo delle ricchezze aziendali, alterato nella sua sostanza economica come principale
effetto della gestione.
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La Ragioneria: a cosa serve?
La Ragioneria ha la capacità di attivare un sistema di valutazione e rappresentazione delle variazioni che, per effetto della gestione, mutano il sistema originario di valori (e cioè il complesso iniziale degli investimenti) che, nella logica fondamentale della perdurabilità dell’organismo aziendale, devono essere salvaguardati dall’erosione e dalla loro estinzione
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La relazione tra Reddito e Capitale
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I concetti di periodo e di esercizio amministrativo
• Periodo amministrativo : costituisce l’arco temporale a cui si riferisce la determinazione del risultato economico; • Esercizio amministrativo : considera l’insieme delle operazioni aziendali che si svolgono nell’intervallo di tempo considerato; Convenzionalmente l’arco temporale preso a riferimento è di durata annuale.
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Il concetto di esercizio e di periodo amministrativo sono “finzioni” utili alla lettura contabile degli accadimenti aziendali e alla loro collocazione e considerazione all’interno di un periodo di significatività per la conoscenza delle mutazioni di valori intervenute nello stesso.
I concetti di periodo e di esercizio amministrativo
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Il concetto di costo
I costi sono fenomeni economici negativi generalmente derivanti dall’acquisizione di beni e servizi, e possono essere definiti come i sacrifici sostenuti per l’approvvigionamento di tutti i fattori necessari allo svolgimento dell’attività d’impresa, indipendentemente dall’effettivo pagamento degli stessi.
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Il concetto di costo
Il sacrificio che l’azienda sostiene può consistere: - o nell’immediato pagamento del prezzo pattuito (in tal caso, al costo corrisponde un’uscita di denaro); - o nella promessa di pagare, in un momento successivo, il prezzo pattuito (in tal caso, al costo corrisponde un debito).
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Il concetto di ricavo
I ricavi sono fenomeni economici positivi generalmente derivanti dalla concessione di beni e servizi prodotti dall’impresa e collocati sul mercato, e possono essere definiti come i benefici ottenuti dalle vendite, indipendentemente dall’effettivo incasso di denaro ad esse correlato.
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Il concetto di ricavo
Il ricavo consiste dunque nell’incasso della somma pattuita con il cliente quale corrispettivo del bene o servizio ceduto (in tal caso al ricavo corrisponde un’entrata di denaro), oppure nel diritto a riscuotere questa somma in un momento successivo (in tal caso, al ricavo corrisponde un credito).
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Un primo cenno agli aspetti della gestione
Emerge che ogni evento che si verifica in azienda (in questo caso l’acquisizione o la cessione di un bene o di un servizio) può essere osservato sotto un duplice aspetto: 1- rilevazione del sacrificio/beneficio generato dall’evento (aspetto economico); 2- misurazione di tale sacrificio/beneficio in termini monetari (aspetto finanziario).
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Il concetto di reddito
Dal raffronto tra ricavi e costi emerge una differente grandezza aziendale che viene definita come “reddito” o in modo più generale “risultato economico di periodo”. Tale risultato può pertanto essere positivo (se i ricavi superano i costi) ma anche negativo (se i costi superano i ricavi): nel primo caso esso viene denominato “utile”, nel secondo caso viene denominato “perdita”.
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Il concetto di reddito
Il concetto di reddito, che è quindi determinato da due componenti essenziali (costi e ricavi), ha natura economica, esattamente come le grandezze da cui scaturisce. Ai fini del computo del reddito d’esercizio, occorre prendere in considerazione soltanto i costi e i ricavi generati dalle operazioni riferibili a tale periodo.
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Il reddito d’esercizio si determina: - attraverso la misurazione dell’incremento o del decremento che il capitale subisce per effetto della gestione (metodo di determinazione sintetico); - attraverso la differenza tra il totale dei costi ed il totale dei ricavi dell’esercizio (metodo di determinazione analitico).
La determinazione del reddito
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Il reddito:diverse accezioni
Il Reddito d’impresa è l’incremento o il decremento che subisce il capitale per effetto della gestione
Il Reddito di Esercizio si riferisce ad un periodo di tempo coincidente con l’anno
Il Reddito Totale si riferisce all’intera vita dell’impresa
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Caratteri del reddito
A) Il reddito è una variazione
B) Il reddito deve poter essere individuato nel tempo
C) Il reddito presuppone la presenza di un capitale
D) Il reddito è la relazione di causa-effetto con la gestione
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Il Patrimonio
L’insieme di tutte le risorse (attive e passive) che l’azienda possiede e che può utilizzare, in modo coordinato e sinergico, per lo svolgimento della propria attività d’impresa viene definito “patrimonio”.
Il patrimonio è allora un coacervo composto da elementi del tutto eterogenei (denaro, beni materiali, beni immateriali, crediti, debiti, ecc.), la cui rappresentazione non appare agevole, dato che ciascuno degli elementi che lo compongono può essere espresso secondo parametri rappresentativi differenti.
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Il Capitale
La definizione del concetto di Capitale parte dalla considerazione che esso è l’espressione del PATRIMONIO aziendale secondo un parametro monetario
La scelta del parametro monetario è una scelta di omogeneità dato che le essenze che lo compongono sono diverse (materiali, immateriali…) e potrebbero essere espresse ciascuna secondo parametri rappresentativi diversi.
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Le caratteristiche del capitale
È un valore: esso è espressione unitaria di tutte le forme di ricchezza-risorse presenti e disponibili per l’attività aziendale.
È astratto: Il capitale viene concepito astraendo dall’identità specifica dei suoi componenti e quindi è il risultato di un processo di complessiva integrazione tra le parti
È indeterminato: L’indeterminatezza del capitale è dovuta alla problematica dell’attribuzione del valore alle singole componenti. Al variare della valutazione degli elementi varia anche l’entità del capitale
Ha un relativo grado di disponibilità: il capitale, in quanto ricchezza dell’azienda, oltre ad esistere, deve essere disponibile per l’utilizzo nelle attività aziendali (fruibilità)
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Le modifiche al patrimonio iniziale
Il patrimonio iniziale per il normale svolgimento delle operazioni aziendali, subirà delle modificazioni, sia di natura qualitativa che di natura quantitativa.
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Il capitale di funzionamento
Il capitale di funzionamento (o Patrimonio di funzionamento) è l’insieme dei valori -attribuiti attraverso un opportuno processo di valutazione ai suoi elementi - determinato alla fine del periodo amministrativo per misurare quale incremento è stato realizzato dalle operazioni di gestione in un tale periodo.
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La relazione Capitale /Reddito
CAPITALE GESTIONE REDDITO
Può a tal fine essere utilizzata la seguente eguaglianza:
P1 = P0 +/- x
dove
P1 = patrimonio al tempo 1 (fine esercizio)
P0 = patrimonio al tempo 0 (inizio esercizio)
x = risultato d’esercizio
da cui deriva che
│ x │ = P1 - P0
e cioè che il Risultato di periodo (o reddito d’esercizio), in valore
assoluto, è pari alla differenza tra il patrimonio finale e il patrimonio
iniziale.
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La determinazione del reddito ed il raccordo con il documento di sintesi
Contabilmente, il metodo utilizzato è quello sintetico, in quanto la rilevazione quotidiana di costi e ricavi e - i successivi assestamenti di fine esercizio al fine di determinare la competenza di ciascuno di essi - consentono di registrare i valori economici in differenti conti (strumenti di rilevazione contabile analizzati in modo analitico più avanti), i quali vengono epilogati in un unico conto riepilogativo, denominato “Conto Economico”.
Esso può essere concepito come un “contenitore contabile”, deputato ad accogliere solo ed esclusivamente i costi e i ricavi attribuibili all’esercizio.
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La determinazione del capitale di funzionamento ed il
raccordo con il documento di sintesi
Il capitale di funzionamento può essere rappresentato riepilogando i valori degli elementi che costituiscono il patrimonio in un conto denominato “Stato Patrimoniale”. Anche tale conto può essere immaginato come un “contenitore contabile” che accoglie appunto i valori relativi ad ogni singolo bene facente parte del patrimonio.
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Il capitale economico
La finalità del capitale economico è quella di permettere delle valutazioni sulla possibile redditività prospettica dell’azienda
Ce = r/i
Ce = Capitale economico
r = Redditi presunti futuri
i = Saggio di capitalizzazione
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Il capitale di liquidazione
Lo scopo della determinazione del capitale di liquidazione è quello relativo alla cessazione dell’attività aziendale
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Capitale di funzionamento Reddito di esercizio Capitale economico Reddito presunto futuro Capitale di liquidazione nessun reddito
Rapporto Capitale/Reddito
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La funzione «Finanza»
103
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La funzione finanza ha per oggetto la gestione del fattore capitale nei
suoi momenti tipici
Acquisizione di
capitale
(FONTI)
Impiego di
capitale
(IMPIEGHI)
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Obiettivi della funzione finanza
L’ obiettivo principale della funzione finanza è quello di
permettere all’impresa di fronteggiare in qualsiasi momento ogni
esborso finanziario in modo tempestivo
Per far ciò essa deve perseguire due obiettivi
Mantenimento di una equilibrata
dinamica di entrate e uscite
(gestione di tesoreria/cassa)
Perseguimento di una struttura
finanziaria equilibrata
(equilibrio fonti-impieghi)
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Gestione di tesoreria (o di cassa)
Vendita di
beni e
servizi
Apporti dei
soci
Assunzione
di prestiti
Realizzi di
attività entrate monetarie
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Gestione di tesoreria (o di cassa)
Acquisizione
dei fattori
produttivi
Rimborsi di
capitale ai
soci
Rimborsi di
prestiti
Acquisizione
di attività uscite monetarie
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Compiti operativi della funzione finanza
1. Reperimento e gestione delle fonti di finanziamento
2. Gestione della tesoreria
3. Gestione dei crediti
4. Analisi finanziaria degli investimenti strumentali
5. Pianificazione e programmazione finanziaria
• Piano finanziario
• Budget finanziario
• Budget di cassa
• ……
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La struttura finanziaria dell‟impresa
Provenienza
Durata del ciclo
di utilizzo
Fonti
La struttura finanziaria dell’impresa deve osservata, ed in
particolare:
Capitale proprio
(capitale “a pieno rischio”)
Capitale di terzi
(capitale “di debito”)
Capitale proprio
(capitale “a pieno rischio”)
Indebitamento
a medio lungo termine
Finanziamento corrente
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La struttura finanziaria dell‟impresa
Durata del ciclo
di utilizzo Impieghi
La struttura finanziaria dell’impresa deve osservata, ed in
particolare:
Immobilizzazioni
Capitale circolante lordo
Disponibilità non liquide
(magazzino, …)
Liquidità differite
(crediti, …)
Liquidità immediate
(cassa e banca)
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La struttura finanziaria dell‟impresa
Impieghi Fonti
Immobilizzazioni nette
(immobili, macchinari,
…)
Disponibilità non liquide
(magazzino, …)
Liquidità differite
(crediti, …)
Liquidità immediate
(cassa e banca)
Capitale a pieno rischio
Debiti a medio lungo
termine
Debiti correnti
Att
ivit
à f
isse
C
ap
ita
le c
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lante
lo
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pit
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per
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pro
pri
o
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pit
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terz
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La logica di
Stato patrimoniale e Conto economico
112
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Riepilogo dei valori rilevati nel corso dell’esercizio (Bilancio di verifica)
Assestamento dei conti (Storni e integrazioni)
Chiusura di tutti conti nei Conti di sintesi (Conto economico dell’esercizio – Stato Patrimoniale finale)
Bilancio d’esercizio (Stato patrimoniale – Conto Economico – Nota Integrativa)
Riapertura dei conti dello Stato patrimoniale (Bilancio di apertura)
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La chiusura dei conti si realizza attraverso l’apertura dei due macroconti
epilogativi:
Stato patrimoniale Finale
Conto Economico Riepilogativo
Stato Patrimoniale Finale Conto Economico Riepilogativo
valori finanziari
positivi, costi
pluriennali, costi
sospesi (Attività)
valori finanziari
negativi, valori di
capitale, Fondi, ricavi
sospesi (Passività e
Capitale netto)
Componenti
negativi di
reddito (Costi di
competenza)
Componenti
positivi di reddito
(Ricavi di
competenza)
Stato Patrimoniale (destinato a pubblicazione)
Conto Economico (destinato a pubblicazione)
BILANCIO DI ESERCIZIO
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Conti
finanziari
Conti
economici
Conti di reddito Conti di capitale
Stato Patrimoniale
finale
Conto Economico
con ripresa di saldo senza ripresa di saldo
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La logica dello stato patrimoniale
Ridotto ai suoi elementi essenziali, lo stato patrimoniale è formato da due elenchi.
Il primo è un elenco delle risorse che si
trovano sotto il controllo dell’azienda, ed è quindi un elenco di attività.
Il secondo mostra la provenienza di tali
attività, cioè l’ammontare delle fonti da cui l’impresa ha ottenuto l’insieme delle sue
attività.
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La logica dello stato patrimoniale
Primo elenco Secondo elenco
Risorse Fonti
Attività Provenienza
Impieghi Impegni
Lo stato patrimoniale è un elenco di fonti, da cui tutto proviene, e un elenco di risorse, cioè di quanto “di
valore” è sotto il controllo dell’impresa.
Ne consegue che i totali dei due elenchi devono essere uguali (lo stato patrimoniale deve
sempre essere in pareggio)
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Risorse (€) Impegni (€)
Transazione Denaro
in cassa
Crediti
vs.clienti
Altre
attività
Terzi:
passività
Proprietario:
capitale ed utile
1. Capitale iniziale + 100 + 100
2. Prestito bancario + 50 + 50
3. Acquisto immobile -50 + 50
4. Acquisto scorte in contanti -45 + 45
5. Vendita di parte delle scorte + 35 -15 + 20 (cioè 35 -15)
6. Pagamento salari -4 -4
7. Pagamento da cliente + 16 -16
8. Acquisto scorte a credito + 25 + 25
Totale + 67 + 19 + 105 + 75 + 116
Un’analisi delle transazioni
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Un esempio chiarificatore
1. All’atto della costituzione, il proprietario conferisce all’azienda un capitale di € 100.000
Risorse/impieghi (€) Fonti/impegni (€)
Denaro in cassa 100.000 Capitale 100.000
100.000 100.000
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Un esempio chiarificatore
2. L’azienda prende a prestito € 50.000 da una banca.
Risorse/impieghi (€) Fonti/impegni (€)
Denaro in cassa 150.000 Capitale 100.000
Debiti v/banche 50.000
150.000 150.000
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Un esempio chiarificatore
3. L’azienda acquista un immobile per € 50.000.
Risorse/impieghi (€) Fonti/impegni (€)
Immobile 50.000 Capitale 100.000
Denaro in cassa 100.000 Debiti v/banche 50.000
150.000 150.000
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Un esempio chiarificatore
4. L’azienda acquista scorte di magazzino (beni da rivendere) per € 45.000, pagando in
contanti.
Risorse/impieghi (€) Fonti/impegni (€)
Immobile 50.000 Capitale 100.000
Scorte di
magazzino
45.000 Debiti v/banche 50.000
Denaro in cassa 55.000
150.000 150.000
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Un esempio chiarificatore
5. L’azienda vende un terzo di tali scorte, in cambio di € 35.000. I clienti si impegnano a
pagare in un secondo momento.
Valore totale delle scorte: € 45.000 Valore totale delle scorte vendute: € 15.000 Valore totale delle scorte rimaste: € 30.000 Vendiamo per € 35.000 beni che hanno un valore di € 15.000
Ricavi
Costi
Utile
€ 35.000
€ 15.000
€ 20.000
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Un esempio chiarificatore
5. L’azienda vende un terzo di tali scorte, in cambio di € 35.000. I clienti si impegnano a
pagare in un secondo momento.
Risorse/impieghi (€) Fonti/impegni (€)
Immobile 50.000 Capitale 100.000
Scorte di
magazzino
30.000 Utili 20.000
Crediti v/clienti 35.000 Debiti v/banche 50.000
Denaro in cassa 55.000
170.000 170.000
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Un esempio chiarificatore
6. L’azienda paga in contanti i salari relativi al periodo di riferimento, per un ammontare di €
4.000.
Risorse/impieghi (€) Fonti/impegni (€)
Immobile 50.000 Capitale 100.000
Scorte di
magazzino
30.000 Utili 16.000
Crediti v/clienti 35.000 Debiti v/banche 50.000
Denaro in cassa 51.000
166.000 166.000
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Un esempio chiarificatore
7. L’azienda riscuote € 16.000 di crediti verso clienti.
Risorse/impieghi (€) Fonti/impegni (€)
Immobile 50.000 Capitale 100.000
Scorte di
magazzino
30.000 Utili 16.000
Crediti v/clienti 19.000 Debiti v/banche 50.000
Denaro in cassa 67.000
166.000 166.000
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Un esempio chiarificatore
8. L’azienda acquista ulteriori scorte di magazzino per € 25.000, impegnandosi a
pagare ai fornitori in un secondo momento.
Risorse/impieghi (€) Fonti/impegni (€)
Immobile 50.000 Capitale 100.000
Scorte di
magazzino
55.000 Utili 16.000
Crediti v/clienti 19.000 Debiti v/banche 50.000
Denaro in cassa 67.000 Debiti v/fornitori 25.000
191.000 191.000
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La logica del conto economico
Ridotto ai suoi elementi essenziali, il conto economico è costituito da due elenchi.
Il primo è un elenco delle risorse consumate
nel corso del periodo di riferimento, ed è quindi un elenco di costi.
Il secondo è un elenco delle fonti generate nel corso dello stesso periodo dalle operazioni di
gestione, ed è quindi un elenco di ricavi.
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Un esempio chiarificatore
1. All’atto della costituzione, il proprietario conferisce all’azienda un capitale di € 100.000
Risorse/impieghi (€) Fonti/impegni (€)
Denaro in cassa 100.000 Capitale 100.000
100.000 100.000
Costi (€) Ricavi (€)
0 0
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Un esempio chiarificatore
2. L’azienda prende a prestito € 50.000 da una banca.
Risorse/impieghi (€) Fonti/impegni (€)
Denaro in cassa 150.000 Capitale 100.000
Debiti v/banche 50.000
150.000 150.000
Costi (€) Ricavi (€)
0 0
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Un esempio chiarificatore
3. L’azienda acquista un immobile per € 50.000.
Risorse/impieghi (€) Fonti/impegni (€)
Immobile 50.000 Capitale 100.000
Denaro in cassa 100.000 Debiti v/banche 50.000
150.000 150.000
Costi (€) Ricavi (€)
0 0
Economia delle Aziende dello Sport – A.A. 2014-2015 – Prof.ssa E.R.Ferrari
Un esempio chiarificatore
4. L’azienda acquista scorte di magazzino (beni da rivendere) per € 45.000, pagando in
contanti.
Risorse/impieghi (€) Fonti/impegni (€)
Immobile 50.000 Capitale 100.000
Scorte di
magazzino
45.000 Debiti v/banche 50.000
Denaro in cassa 55.000
150.000 150.000 Costi (€) Ricavi (€)
0 0
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Un esempio chiarificatore
5. L’azienda vende un terzo di tali scorte, in cambio di € 35.000. I clienti si impegnano a
pagare in un secondo momento.
Valore totale delle scorte: € 45.000 Valore totale delle scorte vendute: € 15.000 Valore totale delle scorte rimaste: € 30.000 Vendiamo per € 35.000 beni che hanno un valore di € 15.000
Ricavi
Costi
Utile
€ 35.000
€ 15.000
€ 20.000
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Un esempio chiarificatore
5. L’azienda vende un terzo di tali scorte, in cambio di € 35.000. I clienti si impegnano a pagare in un secondo momento.
Risorse/impieghi (€) Fonti/impegni (€)
Immobile 50.000 Capitale 100.000
Scorte di
magazzino
30.000 Debiti v/banche 50.000
Crediti v/clienti 35.000
Denaro in cassa 55.000
170.000 150.000
Costi (€) Ricavi (€)
Costo dei beni
venduti
15.000 Ricavi delle
vendite
35.000
15.000 35.000
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Un esempio chiarificatore
6. L’azienda paga in contanti i salari relativi al periodo di riferimento, per un ammontare di € 4.000.
Risorse/impieghi (€) Fonti/impegni (€)
Immobile 50.000 Capitale 100.000
Scorte di magazzino 30.000 Debiti v/banche 50.000
Crediti v/clienti 35.000
Denaro in cassa 51.000
166.000 150.000
Costi (€) Ricavi (€)
Costo dei beni venduti 15.000 Ricavi delle vendite 35.000
Salari 4.000
19.000 35.000
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Un esempio chiarificatore
7. L’azienda riscuote € 16.000 di crediti verso clienti.
Risorse/impieghi (€) Fonti/impegni (€)
Immobile 50.000 Capitale 100.000
Scorte di magazzino 30.000 Debiti v/banche 50.000
Crediti v/clienti 19.000
Denaro in cassa 67.000
166.000 150.000
Costi (€) Ricavi (€)
Costo dei beni
venduti
15.000 Ricavi delle vendite 35.000
Salari 4.000
19.000 35.000
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Un esempio chiarificatore
8. L’azienda acquista ulteriori scorte di magazzino per € 25.000, impegnandosi a pagare ai fornitori in un secondo momento.
Risorse/impieghi (€) Fonti/impegni (€)
Immobile 50.000 Capitale 100.000
Scorte di magazzino 55.000 Debiti v/banche 50.000
Crediti v/clienti 19.000 Debiti v/fornitori 25.000
Denaro in cassa 67.000
191.000 175.000
Costi (€) Ricavi (€)
Costo dei beni venduti 15.000 Ricavi delle vendite 35.000
Salari 4.000
19.000 35.000
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Le rilevazioni dei fatti di gestione
Il metodo della partita doppia
138
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Il momento della rilevazione dei fatti di gestione
Il ciclo operativo dello scambio di norma si articola nelle seguenti fasi:
1. Trattativa
2. Stipula del contratto
3. Esecuzione del contratto
4. Emissione della fattura
5. Regolamento dello scambio
6. Quale momento può garantire una certa oggettività della rilevazione?
7. Se fosse scelto quello conclusivo dell’incasso o pagamento, in cui si
verificano le variazioni monetarie, si darebbe una visione parziale degli
equilibri aziendali, non informando circa le grandezze che incidono sulla
dimensione finanziaria della gestione.
8. Bisogna infatti rilevare il fatto aziendale all’atto in cui esso genera delle
variazioni, anche se queste non riguardano necessariamente valori certi,
come quelli monetari, ma crediti e debiti di funzionamento o di
finanziamento.
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Il momento della rilevazione dei fatti di gestione
Pertanto, nel corso dell’esercizio amministrativo, la
rilevazione contabile del fatto di gestione deve avvenire
nel momento in cui si verifica la manifestazione
finanziaria coincidente con una variazione della
liquidità (cassa o banca) o con la nascita, la
movimentazione o l’estinzione di un credito o di un
debito.
Tale momento si verifica all’atto della definizione
dell’operazione, che, per prassi, viene fatto coincidere
con quello dell’emissione o ricevimento di un idoneo
documento che ne supporti la rilevazione.
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Il concetto di variazione
Ogni fatto di gestione che produce una variazione
deve essere rilevata contabilmente, in quanto
produttiva di modifiche alla situazione economica,
finanziaria e/o patrimoniale dell’azienda
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Le scritture contabili nel corso del periodo amministrativo
Scritture d’esercizio
Esercizio
amministrativo
01.01 31.12
Scritture di
apertura
Scritture di
assestamento
Scritture di
epilogo e di
chiusura
Bilancio d’esercizio
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Le variazioni finanziarie
Le Variazioni finanziarie positive si riferiscono a: • Aumento di denaro
• Aumento di crediti di funzionamento
• Aumento di crediti di finanziamento
• Diminuzione di debiti di funzionamento
• Diminuzione di debiti di finanziamento
Le Variazioni finanziarie negative si riferiscono a: • Riduzione di denaro
• Aumento di debiti di funzionamento
• Aumento di debito di finanziamento
• Diminuzione di crediti di funzionamento
• Diminuzione di crediti di finanziamento
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Le variazioni economiche
Le Variazioni economiche positive si riferiscono a:
• Ricavi
• Rettifiche di costi
• Aumento di capitale proprio
Le Variazioni economiche negative si riferiscono a:
• Costi
• Rettifiche di ricavi
• Riduzione di capitale proprio
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L‟aspetto originario e derivato
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Il sistema informativo aziendale
Sistema
informativ
o
aziendale
Contabilità generale
Sistema
informativo
contabile
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Richiamo del concetto di sistema contabile
Il sistema contabile è quell’insieme
di princìpi, strumenti, metodi e
procedure di tipo contabile utilizzati
per rilevare, classificare e
rappresentare le informazioni per i
principali fruitori.
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Lo strumento utilizzato: il conto
Lo strumento attraverso il quale il sistema contabile
funziona è il conto.
Il sistema contabile è quindi costituito da una pluralità
di conti correlati tra loro, derivanti dal processo di
rilevazione di quei fatti di gestione che determinano
nel tempo variazioni finanziarie o economiche.
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Lo strumento utilizzato: il conto
Il conto è uno strumento contabile che ha lo scopo di rilevare
la dinamica, in termini di valore, di un oggetto che si vuole
osservare e di misurarne l’entità
È un prospetto formato da due sezioni che accolgono il valore
iniziale di un dato oggetto e le successive variazioni positive e
negative.
Le due sezioni sono denominate
DARE (sezione di sinistra) e AVERE (sezione di destra)
La somma algebrica delle due sezioni permette di ottenere il
saldo del conto
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Graficamente il conto può assumere diverse forme
secondo il tipo di rappresentazione delle due sezioni, e si
distinguono:
• conti a sezioni contrapposte (forma
tradizionale)
• conti a forma scalare
• altre forme
Lo strumento utilizzato: il conto
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Dare Avere
Il conto a sezioni contrapposte ha la seguente forma:
Lo strumento utilizzato: il conto
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Con riferimento al conto, viene comunemente utilizzata la seguente
terminologia:
Istituire: fissare l’oggetto e la denominazione di un conto
Aprire o accendere: effettuare la prima registrazione
Chiudere: determinare i totali delle due sezioni, farne la differenza,
evidenziare il saldo e iscriverlo nella sezione con totale minore per portare il
conto a pareggio
Saldo di un conto: somma algebrica del totale con segno dare e del totale
con segno avere (il saldo porta il segno del totale di maggiore importo)
Addebitare: iscrivere una variazione di conto in dare
Accreditare: iscrivere una variazione di conto in avere
Stornare: eliminare da un conto una quantità e trasferirla in un altro conto
Riepilogare: trasportare il contenuto di più conti in uno di sintesi o di
riepilogo
Lo strumento utilizzato: il conto
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Per quanto riguarda le tipologie di conti possiamo
distinguere tra:
Conti a quantità e conti a valore
• i primi accolgono quantità fisiche, i secondi quantità monetarie
Conti unifase (o unilaterali) e conti bifase (o bilaterali)
• i primi sono movimentati solo in dare o solo in avere, i secondi sono movimentati in entrambe le sezioni del conto
Conti finanziari e conti economici
• i primi accolgono le variazioni finanziarie, i secondi le variazioni economiche
Lo strumento utilizzato: il conto
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Il piano dei conti
Il Piano dei conti è l'elenco ordinato e ragionato dei conti adottati
da una determinata azienda per la rilevazione dei fatti di gestione. Di
esso fanno parte anche le note illustrative, le quali contengono
l’esplicitazione delle norme che regolano il funzionamento dei conti ed il
loro collegamento sistematico.
Esso risponde essenzialmente ad un duplice scopo:
fornire a coloro che effettueranno le rilevazioni una guida per
comporre le scritture,
facilitare l’utilizzo dei dati contabili da parte dei soggetti interni ed
esterni che li utilizzeranno nei processi decisionali e di controllo.
L'impostazione del piano dei conti è libera, ma nella pratica si fa
riferimento ai prospetti del bilancio civilistico, al fine di facilitare le
operazioni di trasferimento dei valori da mastro a bilancio. I conti sono
individuati mediante un codice, cioè da un numero di riferimento che
facilita le operazioni di registrazione e di elaborazione dei dati.
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Il piano dei conti: struttura
Nella generalità dei casi le aziende progettano il piano dei conti su tre livelli,
–gruppi di conti (o capoconti), –conti, –sottoconti (conti di mastro)
Cliente
A
Cliente
B
Cliente
C
SOTTOCONTI CONTI
Crediti
v/clienti
GRUPPI DI CONTI
Crediti
commercial
i
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Il metodo utilizzato: la partita doppia
Il metodo della partita doppia è una modalità di
annotazione simultanea di quantità/valori in due
serie di conti in modo antitetico, o con segno
opposto: DARE e AVERE
Ciò significa che se un’operazione attiva un conto
movimentandolo in DARE, contestualmente la
medesima operazione attiva un conto con segno
opposto, e quindi in AVERE
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Conto finanziario
D
Entrate Uscite
A
Conto economico
Costi
D A
Ricavi
Aspetto
originario Aspetto derivato
Il metodo utilizzato: la partita doppia
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Conto finanziario
D
Entrate Uscite
A Conto finanziario
Entrate
D A
Uscite
Il metodo utilizzato: la partita doppia
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D (VF +)
+ denaro
+ crediti
- debiti
(VF -)
- denaro
- crediti
+ debiti
(VE +)
+ ricavi
- costi
+
capitale
proprio
(VE -)
+ costi
- ricavi
-
capitale
proprio
Il metodo utilizzato: la partita doppia
A Conti finanziari Conti economici
D A
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La partita doppia: un’esemplificazione
Costo (CE)
100
D A Debito (CF) D A
100
Cassa (CF) D A
100
Operazione 1 –
effettuazione acquisto
Operazione 2 - pagamento
100
Entrat
e
Uscite
Entrat
e
Uscite
Costi Ricavi
Conto
unifas
e
Conto
bifase
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Il metodo della partita doppia: le regole
1) Funzionamento antitetico delle sezioni dei conti
• I conti accolgono nelle sezioni opposte variazioni di segno opposto
2) Duplicità dell’aspetto di osservazione
• Ogni fatto deve poter essere osservato secondo un duplice aspetto (originario e derivato)
• Come conseguenza si avranno conti accesi all’aspetto originario (conti finanziari) e conti accesi all’aspetto derivato (conti economici)
(Tuttavia i conti movimentati possono essere entrambi di natura finanziaria accogliendo i valori nelle sezioni di segno opposto)
3) Funzionamento antitetico delle classi di conti
• Allo stesso modo del funzionamento antitetico delle sezioni dei conti, i conti che appartengono a due classi differenti funzionano in modo antitetico
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Poiché le due classi di conti (finanziari ed economici) devono funzionare
in modo antitetico, i conti accoglieranno i valori come segue::
Il metodo della partita doppia: il funzionamento
per convenzione:
i conti finanziari accolgono
in dare le variazioni positive
e in avere le variazioni
negative
i conti economici accolgono
in dare le variazioni negative
e in avere le variazioni
positive
Economia delle Aziende dello Sport – A.A. 2014-2015 – Prof.ssa E.R.Ferrari
D A D A D
A
D A D A
+ denaro - denaro + crediti - crediti - debiti + debiti
- Capitale
proprio
+ Capitale
proprio
+ costi
- ricavi
+ ricavi
- costi
Conti accesi a valori
numerari certi Conti accesi a valori
di credito Conti accesi a valori
di debito
Conti economici
di capitale
Conti economici
di reddito
Il metodo della partita doppia:
il funzionamento
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Tipologie di operazioni
• Operazioni di scambio osservabili sotto i due aspetti (finanziario
ed economico): generano variazioni economiche e finanziarie
contrapposte, coincidenti in valore, dette anche permutazioni
economico-finanziarie;
• Operazioni di scambio puramente finanziario: generano variazioni
finanziarie di segno opposto e sono dette permutazioni
finanziarie;
• Operazioni che generano variazioni economiche di segno opposto
e coincidenti in valore dette permutazioni economiche;
• Operazioni di scambio miste, scomponibili in più operazioni e
permutazioni di varia natura
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La procedura di rilevazione contabile
1Selezione e raccolta
documenti oggettivi:
Raccolta di fatture di acquisto,
fatture di vendita, ricevute fiscali,
scontrini, assegni, ecc. da cui
emergono i dati da rilevare
2Prima nota:
Preliminare annotazione
delle operazioni di gestione
per tipo e carattere
3Libro mastro:
Movimentazione dei conti
attraverso il metodo della
partita doppia ed iscrizione
dei relativi valori sul libro
mastro
4Libro giornale:
Annotazione ufficiale
obbligatoria, sul libro
giornale, delle operazioni di
gestione ordinate
cronologicamente
1 2
3 4
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Il libro giornale accoglie in ordine cronologico,
giorno per giorno, le operazioni relative ai fatti di
gestione. Si riporta la forma utilizzata dal testo:
Il libro giornale
Data Conto D/A Importo dare
Importo avere
…/…/06 Conto X D 100,00
…/…/06 Conto Y A 100,00
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Il libro mastro raccoglie sistematicamente tutti i conti
previsti nel piano dei conti , con le relative movimentazioni
in dare e avere.
In esso sono classificati in gruppi omogenei i valori
derivanti dagli stessi fatti di gestione rilevati nel libro
giornale.
Il libro mastro
È l’insieme dei conti classificati
per natura ed ordinati a sistema,
che permette di realizzare le
finalità conoscitive e di controllo
dei valori economici e finanziari
generati dalla gestione
Economia delle Aziende dello Sport – A.A. 2014-2015 – Prof.ssa E.R.Ferrari
Il libro inventari accoglie l’elenco delle attività e
passività aziendali, con annessa valutazione
economica.
L’inventario deve essere redatto ogni anno e si
chiude con la trascrizione del bilancio.
Il libro inventari
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Alcuni esempi di rilevazioni contabili
Data Conto D/A Importo dare
Importo avere
…/…/06 Conto A D 100,00
…/…/06 Conto B A 100,00
Scrittura semplice sul libro giornale …
… e rilevazione sul libro mastro
Conto A
100
Conto B
100
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Alcuni esempi di rilevazioni contabili
Data Conto D/A Importo dare
Importo avere
…/…/06 Conto C D 300,00
…/…/06 Conto D A 200,00
…/…/06 Conto E A 100,00
Scrittura composta sul libro giornale …
… e rilevazione sul libro mastro
Conto C
300
Conto D
200
Conto E
100
Conto A
100
Conto B
100
Economia delle Aziende dello Sport – A.A. 2014-2015 – Prof.ssa E.R.Ferrari
Alcuni esempi di rilevazioni contabili
Data Conto D/A Importo dare
Importo avere
…/…/06 Conto E D 400,00
…/…/06 Conto A D 300,00
…/…/06 Conto B A 650,00
…/…/06 Conto D A 50,00
Scrittura complessa sul libro giornale …
… e rilevazione sul libro mastro
Conto C
300
Conto E
100 400
Conto A
100
300
Conto B
100
650
Conto D
200 50
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Da queste regole deriva che:
1. la somma degli importi in dare di tutti i conti è uguale
alla somma in avere di tutti i conti
2. la somma dei saldi in dare di tutti i conti è uguale alla
somma dei saldi in avere di tutti i conti
3. la somma algebrica dei saldi in una parte qualsiasi
dei conti del mastro è uguale e di segno opposto alla
somma algebrica dei saldi della rimanente parte dei
conti
Il metodo della partita doppia: le regole
Economia delle Aziende dello Sport – A.A. 2014-2015 – Prof.ssa E.R.Ferrari
Verifica del rispetto delle regole
della partita doppia
Conto C
300
Conto E
100 400
Conto A
100
300
Conto B
100
650
Conto D
200 50
Regola 1: la somma degli importi in dare di tutti i conti è uguale alla
somma in avere di tutti i conti
Totale importi in dare: 100 + 300 + 300 + 400 = 1.100
Totale importi in avere: 100 + 650 + 200 + 50 + 100 = 1.100
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Verifica del rispetto delle regole
della partita doppia
Conto C
300
Conto E
100 400
Conto A
100
300
Conto B
100
650
Conto D
200 50
Regola 2: la somma dei saldi in dare di tutti i conti è uguale alla somma
dei saldi in avere di tutti i conti
Totale saldi in dare: 400 + 300 + 300 = 1.000
Totale saldi in avere: 750 + 250 = 1.000
400 750 300 250 300
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Verifica del rispetto delle regole
della partita doppia
Conto C
300
Conto E
100 400
Conto A
100
300
Conto B
100
650
Conto D
200 50
Regola 3: la somma algebrica dei saldi in una parte qualsiasi dei conti
del mastro è uguale e di segno opposto alla somma algebrica dei saldi
della rimanente parte dei conti
Totale saldi conti A, B e C: 400 - 750 + 300 = - 50
Totale saldi conti D e E: - 250 + 300 = 50
400 750 300 250 300