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Progetti Edizione 37

Date post: 04-Nov-2021
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Foglio dei liberi pensatori del Liceo Scientifico O.Grassi Fondato nel 2005 FARÒ DEL MIO PEGGIO News Nuoce gravemente alla salute dei poveri di spirito Gennaio 2015 XXXVII Edizione Copertina dell’ultimo Charlie Hebdo Copertina dal giornale Charlie Hebdo EDITORIALE Contro la violenza per la libertà diamo la libertà di pensiero e di espressione come base e fonda- mento della democrazia. Per que- sto vogliamo ricordare coloro che per difendere questi valori sono morti, nel modo che crediamo avrebbero preferito: pubblicando alcune delle loro vignette. I terroristi, gli estremisti, i fanatici e i fondamentalisti hanno già perso, perché ciò che loro com- battevano si sta diffondendo ovunque ancora più velocemente. La libertà è un virus che infiamma dentro e si propaga senza freni, di mente in mente. Nous sommes Charlie Hebdo. ROBERTO PALERMO [email protected] Presidente dell’Associazione “Farò del mio peggio News” suis Charlie”, ma fino a ieri com- batteva con ogni mezzo la satira, se andava a colpire i propri inte- ressi di parte. Oggi, sull’onda dell’emozione, per guadagnare popolarità e facili consensi sono tutti pronti a schierarsi dalla parte di Charlie Hebdo, ma quanti prima hanno davvero difeso la libertà di espressione? Lasciare che tutti possano dire “Je suis Charlie”, in- distintamente, anche coloro che quei valori e quelle libertà li hanno sempre calpestati, è il modo peg- giore per ricordarne i paladini che, per non essersi piegati alle mi- nacce di estremisti e fondamenta- listi, hanno perso la vita. Il “Farò del mio peggio News” è sempre stato, fin dall’inizio, liber- tario ed irriverente, scomodo ed irrispettoso nei confronti dei po- tenti, laico e democratico. Difen- D emocrazia, laicità, libertà di pensiero e di espres- sione. Sono alcuni dei princìpi su cui si basa la nostra Associazione. Tutti sono stati messi sotto duro attacco a Parigi, Mercoledì 7 Gennaio. Quel giorno il mondo si è tragicamente ricordato di come questi valori e queste libertà siano fragili, di come necessitino di essere tutelati e difesi dagli estremismi e dai fa- natismi. Molti hanno cavalcato l’onda dell’attentato per alimen- tare sempre di più odi e contrasti tra religioni ed etnie, al solo scopo di avere un proprio tornaconto in termini elettorali. Per questo i va- lori che “Charlie Hebdo” esprime attraverso la satira, la più alta forma di libertà, vanno difesi anche e soprattutto dalle ipocrisie. Ipocrisie di chi oggi dichiara “Je
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Foglio dei liberi pensatori del Liceo Scientifico O.Grassi

Fondato nel 2005

FARÒ DEL MIO PEGGIONews

Nuoce gravemente alla salute dei poveri di spirito

Gennaio 2015 XXXVII edizione

Copertina dell’ultimo Charlie Hebdo

Copertina dal giornale Charlie Hebdo

EDITORIALE

Contro la

violenzaper la

libertàdiamo la libertà di pensiero e diespressione come base e fonda-mento della democrazia. Per que-sto vogliamo ricordare coloro cheper difendere questi valori sonomorti, nel modo che crediamoavrebbero preferito: pubblicandoalcune delle loro vignette.I terroristi, gli estremisti, i fanaticie i fondamentalisti hanno giàperso, perché ciò che loro com-battevano si sta diffondendoovunque ancora più velocemente. La libertà è un virus che infiammadentro e si propaga senza freni, dimente in mente.

Nous sommes Charlie Hebdo.

RObeRTO PALeRMO

[email protected]

Presidente dell’Associazione “Farò del mio peggio News”

suis Charlie”, ma fino a ieri com-batteva con ogni mezzo la satira,se andava a colpire i propri inte-ressi di parte. Oggi, sull’ondadell’emozione, per guadagnarepopolarità e facili consensi sonotutti pronti a schierarsi dalla partedi Charlie Hebdo, ma quanti primahanno davvero difeso la libertà diespressione? Lasciare che tuttipossano dire “Je suis Charlie”, in-distintamente, anche coloro chequei valori e quelle libertà li hannosempre calpestati, è il modo peg-giore per ricordarne i paladini che,per non essersi piegati alle mi-nacce di estremisti e fondamenta-listi, hanno perso la vita.Il “Farò del mio peggio News” èsempre stato, fin dall’inizio, liber-tario ed irriverente, scomodo edirrispettoso nei confronti dei po-tenti, laico e democratico. Difen-

Democrazia, laicita, libertadi pensiero e di espres-sione. Sono alcuni deiprincìpi su cui si basa la

nostra Associazione. Tutti sonostati messi sotto duro attacco aParigi, Mercoledì 7 Gennaio. Quelgiorno il mondo si è tragicamentericordato di come questi valori equeste libertà siano fragili, dicome necessitino di essere tutelatie difesi dagli estremismi e dai fa-natismi. Molti hanno cavalcatol’onda dell’attentato per alimen-tare sempre di più odi e contrastitra religioni ed etnie, al solo scopodi avere un proprio tornaconto intermini elettorali. Per questo i va-lori che “Charlie Hebdo” esprimeattraverso la satira, la più altaforma di libertà, vanno difesianche e soprattutto dalle ipocrisie.Ipocrisie di chi oggi dichiara “Je

Copertina dal giornale Charlie HebdoCopertina dal giornale Charlie Hebdo

La Redazione del FdMP siunisce con il pensiero e conla penna a tutti coloro chein questi giorni stanno ur-

lando il loro Je suis Charlie nellepiazze, nei giornali, sul web, perricordare Stephan Charbonnier,detto Charb, direttore della rivistaCharlie Hebdo e i tre vignettistiCabu, Tignous e Georges Wolin-skii, vittime dell’ennesima affer-mazione fanatica e stupida dellaviolenza religiosa. Charlie Hebdo,il settimanale satirico francesedallo spirito ribelle e irriverente,politicamente scorretto e orgoglio-samente libertario, scomodo pertutti i fondamentalismi, è statocolpito per la sua azione di criticain difesa delle libertà individuali,civili e collettive. L’attentato del 7gennaio è solo l’ultima delle tanteaggressioni che hanno cercato dispezzare le penne impertinenti diCharlie, dalle bombe molotov delnovembre 2011 ai processi per vi-lipendio, intentati da chiese e reli-gione varie. Anche il sito internetdella rivista è stato bersaglio di at-tacchi informatici. Ma il settima-nale ha continuato ad ironizzaresu tutti, scontrandosi con le gerar-chie religiose e il potere politico,prendendo di mira il Papa e Mao-

metto, i fanatici del califfato (Isis)come i neofascisti nazionalisti, conl’unica arma dell'umorismo.e ora? Cambierà qualcosa nelmondo della satira? I vignettisti siautocensureranno? «No, non suc-cederà mai», ci rassicura Staino:«Le nostre molle sono la ricercadella verità, lo sberleffo dei fonda-mentalisti, il dubbio, l'antidogma-tismo. Questi omicidiaccresceranno la nostra voglia dicontrastare l'oscurantismo»(l’espresso.it). La libertà attira l'odio, ma Ste-phane Charbonnier, morto nell'at-tacco, era solito rispondere:«Siamo un Paese laico, non dob-biamo cedere alla minoranza checi prende in ostaggio».Le vignette crudeli sui simbolidella chiesa cattolica e le provoca-zioni all’iconoclastia del mondoislamico, possono non piacere osembrare perfino volgari, ma nonsi possono limitare e non pos-siamo farne a meno. La satira èl’anima stessa della libertà, è com-patibile solo con la democrazia, lasua risata folle è “l’antidoto in pe-rizoma alla seriosa tristezza colburqa” di tutti i totalitarismi! Nullaè sacro per la satira, perché tuttele pretese di assolutezza di chiun-

que eserciti un potere, in cielocome in terra, devono avere un li-mite nell’idea di poter ridere diogni cosa. In alternativa c’è solol’imbuto dell’oscurantismo: «Sedomani rinunciassimo a disegnareMaometto – spiegava Charb - gliintegralisti griderebbero vittoria esi spingerebbero ancora più in là,magari impedendoci di disegnarealtre cose e così via... se cediamo,alla fine, ci sarà soltanto una pa-gina bianca».Nell’editoriale intitolato “Rire, bor-del de dieu”, dell'ottobre del 2012,Charb impresse la propria irrive-rente idea di libertà:

Dipingi un Maometto glorioso, emuori.

Disegna un Maometto divertente, emuori.

Scarabocchia un Maometto ignobile,e muori.

Gira un film di merda su Maometto,e muori.

Resisti al terrorismo religioso, emuori.

Lecca il culo agli integralisti, e muori.Prendi un oscurantista per un co-

glione, e muori.Cerca di discutere con un oscuranti-

sta, e muori.Non c'è niente da negoziare con i fa-

scisti.La libertà di ridere senza alcun rite-gno la legge ce la dà già, la violenzasistematica degli estremisti ce la rin-

nova.Grazie, banda di imbecilli.

e poi aggiungeva saggiamente:«Non dobbiamo cedere alla mino-ranza che ci prende in ostaggio, ifondamentalisti islamici sono solouna minoranza, che però riesce afar parlare di sé con il ricorso allaviolenza, mentre gran parte deimusulmani se ne infischia dellenostre vignette».L’attacco contro Charlie Hebdo, ciricorda Gian Paolo Accardo, non èsolo il più grave attentato com-messo in Francia negli ultimitrent’anni, e il più grave com-messo in europa contro un gior-nale, ma è anche un regalo perl’estrema destra e gli ambienti an-tislamici, l’altro polo della santa al-leanza che ha come bersaglio lalibertà di stampa e, con essa, lademocrazia. “In Francia vive la piùimportante comunità musulmanad’europa (circa 5,5 milioni di per-sone su 63 milioni di abitanti), lalaicità della repubblica fa fatica aimporsi nei quartieri popolari, e il

Front national di Marine Le Pen,che ha già il vento in poppa, avràgioco facile a cavalcare l’onda diindignazione che si sta solle-vando”. (L’internazionale.it). I no-stri Salvini e fascistini non sarannoda meno.In difesa della libertà di espres-sione, i giornali liberi di tutto ilmondo dovrebbero uscire ognigiorno con le vignette tratte daCharlie Hebdo, per educare i fon-damentalisti all’ironia e alla laicità,ma anche per aprirgli la mente adun’idea un po’ più alta del divino,con profeti e messia che non sioffendono per delle vignette, nonarrossiscono per i matrimoni gay,

non si curano di preservativi e nonguardano sotto le lenzuola altrui,hanno di meglio che preoccuparsidi gastronomia, sharie varie, ge-nuflessioni, moda femminile, e,soprattutto, non hanno bisogno didue coglioni incappucciati a difen-derli. I vignettisti ammazzati sono sim-boli di pluralismo e di laicità esono una perdita personale, fami-liare, di tutti gli uomini liberi, nonsolo dei loro parenti di sangue.

Noi siamo Charlie Hebdo.

LA ReDAzIONe

farodelmiopeggio.it

Con il pensiero e con la penna

Noi siamo

Charlie

Copertina dal giornale Charlie Hebdo


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