PROGETTO EDA
Educazione Permanente degli Adulti
Un’opportunità per te, risorsa per Roma
Atti del Convegno
ROMA, 25 FEBBRAIO 2010
CENTTRO CONGRESSI CAVOUR
VIA CAVOUR 50/a
INDICE
Introduzione ai lavori Gianna Nicoletti p. 3
Presentazione Angelico Bonuccelli p.4
Interventi di:
Adult Learning and Recognition of Non-formal
and Informal Learning in OECD Countries Patrick Werquin p. 6
L'educazione degli adulti nel contesto europeo Maria Pia Sorvillo p. 26
Presentazione proposta piano cittadino EDA Giovanna Spagnuolo p. 39
Bibliografia p.54
INTRODUZIONE AI LAVORI
La Direzione Lavoro e Formazione professionale del Dipartimento Attività Economico-Produttive,
Formazione – Lavoro ha curato, a partire da febbraio 2009, il progetto “Individuazione degli ambiti
territoriali e costituzione dei Comitati locali per l’Educazione permanente degli adulti”, finanziato dalla
Regione Lazio (DGR 854/07) che ha avviato l’impianto di un sistema di Educazione degli adulti a
Roma.
Il sistema cittadino EDA si basa sull’azione di 8 Comitati Locali che operano sulla base di accordi
intermunicipali per attuare le indicazioni europee in materia di istruzione e formazione permanente.
I Comitati Locali sono stati costituiti nel mese di marzo 2009 all’interno dei 19 Municipi e sono formati da tutti gli organismi territoriali che si occupano di Educazione permanente come ad esempio: centri territoriali permanenti, centri di formazione professionale, scuole superiori, centri di orientamento al lavoro, biblioteche, associazioni senza scopo di lucro, università popolari, parti sociali.
In questo anno è stato svolto un grandissimo lavoro per realizzare le azioni del progetto: creare una rete con i principali interlocutori sul territorio che si occupano di Eda, effettuare una analisi dei bisogni formativi del territorio e del rapporto tra domanda e offerta di formazione, mettere in campo azioni di informazione, diffusione e sensibilizzazione sulle attività di formazione, creare servizi integrati territoriali di accoglienza e primo orientamento, formare gli operatori delle istituzioni e degli organismi che partecipano ai Comitati Locali.
Il convegno di oggi vuole essere un momento di restituzione del lavoro fin qui svolto dai Comitati e
dal Coordinamento cittadino oltre che di presentazione delle pubblicazioni distribuite.
Con il volume “Proposta per un piano cittadino dell’EDA” si è tentato di dare una lettura generale dei
dati e delle informazioni raccolte dai Comitati Locali, di evidenziare i punti di forza e di debolezza
dell’offerta formativa e di lanciare proposte per una reale integrazione dei sistemi finalizzata a
rispondere alle esigenze di formazione degli adulti nella città di Roma.
Ciascun Comitato ha redatto poi un fascicolo dal titolo “Analisi del contesto, rapporto domanda/offerta, priorità” relativa alla specifica situazione di ciascun comitato. Si ringraziano i Presidenti, i Direttori, i Dirigenti U.O.S.E.C.S., il personale dei Municipi e del
Dipartimento che ha collaborato alla realizzazione del progetto e all’istituzione dei Comitati Locali per
l’EDA.
Si ringraziano, inoltre, i curatori del volume “Proposta per un piano cittadino dell’EDA” e gli esperti
che hanno accompagnato lo svolgersi del progetto.
La Coordinatrice del progetto
Dr.ssa Gianna Nicoletti
PRESENTAZIONE
L’accelerazione che, in questo terzo millennio, ha dato alle comunicazioni l’utilizzo dell’informatica,
con la creazione di una rete globale tanto veloce da consentirci di comunicare con chiunque ne abbia
accesso, in tutti i continenti, in tempi reali, ci porta, sovente a trascurare che a tale rete, a noi ben
conosciuta e quotidianamente utilizzata, ha accesso solo una parte dei cittadini .
In particolare le categorie che necessitano di maggiore informazione sono, di contro, quelle che con
maggior difficoltà possono accedere a questa rete.
E’ quindi necessario creare, a livello territoriale una diversa rete facilmente accessibile alle persone,
in particolare agli adulti, che per formazione personale o per la situazione economica in cui versano,
non hanno possibilità di accesso a reti virtuali supportate da strumentazione e conoscenze
informatiche.
Con questa convinzione è stato data inizio al progetto EDA Educazione degli adulti, progetto
finalizzato a fornire a tutti i cittadini, che ne abbiano necessità, la possibilità di ottenere un titolo di
studio od una qualifica professionale necessarie per poter affacciarsi nuovamente e positivamente
verso la attuale realtà del mondo del lavoro.
In tale direzione, dopo una sperimentazione effettuata su 7 realtà municipali, dal marzo della scorso
anno sono stati costituiti 8 comitati locali che comprendevano tutte le 19 realtà municipali presenti nel
territorio comunale. In ciascuno dei 19 municipi interessati è stato individuato un funzionario di
elevato livello che, dotato del necessario personale di supporto, è stato indirizzato in via principale
all’assolvimento del presente progetto. Ciascun Comitato locale si è dotato autonomamente di una
cabina di regia mentre le realtà territoriali coinvolte nel medesimo comitato sottoscrivevano un
protocollo di intesa necessario per l’individuazione delle funzioni di coordinamento.
Agli uffici centrali, costituiti oggi al dipartimento attività economico-produttive, formazione-lavoro,
rimanevano le competenze in ordine ad una cabina di regia cittadina necessaria per il coordinamento
di tutti i comitati locali,
- la promozione di una campagna di informazione e comunicazione,
- la progettazione e tenuta di una banca da dell’offerta formativa comprendente tutti i corsi
professionali attivati dal Comune stesso e dagli altri organismi di formazione, dalle scuole serali,
dalle scuole per arti e mestieri ed in generale da tutti le iniziative in grado di supportare l’istruzione o
la formazione professionale degli adulti.
E’ stato inoltre organizzata la formazione interprofessionale del personale interno alla
amministrazione e dedicato al presente progetto.
Compito dell’organismo centrale era ed è inoltre il monitoraggio di tutte le attività.
I comitati locali ed i 19 municipi di riferimento a loro volta si sono attivati in particolare favorendo
l’accesso alle informazioni con l’apertura, in ciascuna realtà territoriale, di almeno uno sportello
informativo dedicato . E’ stato potenziato anche il servizio, già svolto dai COL comunale centri di
orientamento al lavoro per fornire agli utenti ed in particolare a coloro che sono prive di titolo di
studio, di tutte le possibilità offerte dalla scuola e dalla formazione professionale, assemblando
informazioni dal quadro frammentario e variegato fornito dalle diverse proposte oggi presenti
Lo studio e l’analisi delle reali necessità dei fabbisogni formativi e delle richieste di professionalità da
parte del mercato, oltre a dare una esatta fotografia della situazione attuale, contribuisce ad
indirizzare le decisioni su i futuri programmi della formazione
Ricordo a tale proposito che il Comune di Roma gestisce ben 10 centri di formazione professionale
ubicati in tutte le aree del territorio comunale nei quali attiva circa settanta corsi professionali le cui
materie spaziano dalla consueta informatica alla meccanica, dalla manutenzione del verde fino a
corsi per ristorazione ed estetica. Contemporaneamente nelle quattro scuole per arti e mestieri ( le
ex scuole serali) tengono corsi altamente formativi su un ventaglio di materie di notevole interesse
che spaziano dalla fotografia alla grafica pubblicitaria, al restauro, all’ arte orafa, ed a molte altre che
sarebbe troppo lungo qui elencare.
Contemporaneamente i 18 COL radicati sul territorio forniscono un peculiare aiuto a quanti cerchino
orientamento nel mondo del lavoro.
Obbiettivo finale di tutte queste attività è di poter fornire a tutti i cittadini che ne abbiano
necessità, un titolo di studio od una qualifica professionale che consenta loro di potersi affacciare,
con la sicurezza di essere quanto meno accolti, se addirittura non richiesti dal moderno, frenetico,
ma attuale mondo del lavoro.
Dr. Angelico Bonuccelli
Direttore Direzione Lavoro e Formazione Professionale
Dipartimento Attività Economico-Produttive, Formazione-Lavoro
INTERVENTO DI
Patrick Werquin – pHd Economist, Directorate for Education, OECD,
Consultant
“Adult Learning and Recognition of Non-formal and Informal Learning in
OECD Countries”
Abstract
Slides
Convegno Finale on “Adult Education” Comune di Roma – Dipartimento Attività Economico-Produttive, Formazione-Lavoro
25 February 2010 – Centro Congressi Cavour
Adult Learning and Recognition of Non-formal and Informal Learning
in OECD Countries
Dr. Patrick Werquin1, Consultant, formerly Senior Economist, Directorate for Education, OECD
Summary of the Presentation
It is only recently that national qualifications systems have been seen as policy tools for promoting lifelong
learning. Werquin (2007) shows that there are many potential mechanisms that can promote lifelong learning
from within qualifications systems. Together with establishing a qualifications framework, providing credit
transfer, organising information and guidance, for example, recognising of non-formal and informal learning
appears as on of the most powerful of these mechanisms (Werquin, 2008 and 2009). Before that, Werquin et al.
(OECD, 2003 and 2005) showed it is a major triggering factor for adults to undertake learning activities.
We are constantly learning, all of us, everywhere and all the time! While there is nothing new about this
observation, the idea of exploiting learning that takes place outside the formal system of initial education and
training seems to have emerged on a large scale only recently. Taking advantage of such learning requires it to
be visible and therefore recognised.
The production of skills, knowledge and/or competences concerns all human activities, not only, nor
obviously, in the context of formal learning situations. Learning that occurs on a daily basis could also
represent skills, knowledge and/or competences that are more interesting and longer lasting because they take
place in a practical setting, at work or in daily life. Whatever the case, skills, knowledge and/or competences
representing non-formal and informal learning outcomes are likely to be very valuable, to judge by the interest
shown by public authorities aiming to catch the train of economic growth, global competitiveness and human
development.
The main aim of the presentation is to give an overview of the key issues involved in recognising non-
formal and informal learning, ranging from the legitimacy of the learning activities in terms of the outcomes to
be recognised, through the cost of the necessary assessment, and essential elements such as quality assurance,
the standards used, the potential benefits and the real obstacles. The findings summarised here are based on a
report that describes and analyses practices in the 22 countries that participated actively in an OECD study
(2010), with participating countries from the five continents.
In many countries, recognition of non-formal and informal learning is seen as a possible solution to make
skills, knowledge and/or competences visible as well as to deliver partial or full qualifications directly to
1 [email protected], +330609543569. The author would like to thank the participants to the OECD activity. Nevertheless, the opinions
expressed in this paper are those of the author alone.
individuals that meet the expected and agreed standards; without additional formal learning. Recognition must
be understood here as social recognition; whether what is delivered to successful applicant to a recognition
process has value and is used in the society they live in; in particular in the labour market and in the lifelong
learning system. In the most advanced countries indeed, recognition of non-formal and informal learning has a
double currency: it may give people access to the labour market as well as it allows them to re-enter the formal
education and training system.
The presentation will try to address the following issues: the context, the definitions of non-formal and
informal learning and of recognition, the rationale for organising recognition of non-formal and informal
learning, some country practice, the potential barriers, the issue of cost and benefits. It will give an overview of
what countries are doing and will suggest some ways forward.
Reference
Werquin et al., 2003. Beyond Rhetoric: Adult Learning Policies and Practices, OECD Publishing, Paris, 253
pages.
Werquin et al., 2005. Promoting Adult Learning, OECD Publishing, Paris, 147 pages.
Werquin Patrick, 2007. “Moving Mountains: Will Qualifications Systems Promote Lifelong Learning”,
European Journal of Education, Vol. 42, no. 4, p. 459-484. www.wiley.com/bw/journal.asp?ref=0141-
8211
Werquin Patrick, 2008. “Recognition of Non-formal and Informal Learning in OECD Countries: A Very Good
Idea in Jeopardy”, Lifelong Learning in Europe, 3 2008, p. 142-149. www.lline.fi
Werquin Patrick, 2009. “Recognition of Non-formal and Informal Learning in OECD Countries: an Overview
of Some Key Issues.” In: REPORT, no. 3, www.report-online.net/english/start/
Werquin Patrick, 2010. Recognising Non-formal and Infomal Learning, OECD Publishing, Paris, 70 pages.
Agenda
• Background: Adult Learning
• What is Recognition of non-
formal and informal learning?
• Rationale
• Emerging Evidence: Main
Issues, Country Practice and
Barriers
• Food for Thoughts, Summary
and perspectives
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Agenda
• Background: Adult Learning
• What is Recognition of non-
formal and informal learning?
• Rationale
• Emerging Evidence: Main
Issues, Country Practice and
Barriers
• Food for Thoughts, Summary
and perspectives
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Qualifications Systems as a Policy Tool
With Mike Coles (QCA)
For a short summary see:
www.oecd.org/dataoecd/10/2
/38500491.pdf
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Main Conclusions (in 2007)
• Together with:
– Qualifications Frameworks
– Credit Transfer Systems
– Involvement of all Stakeholders
– Information and Guidance
– …
• … recognition of non-formal and informal learning is (RNFIL) is a potential mechanism to promote Lifelong Learning
• Therefore: new OECD activity (2007-2009)Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Adult Learning
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Adult Learning: Main Lessons
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
-General under provision
-Motivation is the main issue
Enrolment in Educational Institutions by
Age Group
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
5-14 15-19 20-29 30-39 40 and
over
FinlandFranceGermanyItalyJapanSpainSwedenUnited KingdomUnited StatesCountry mean
Adult Literacy: IALS, ALL, (PIAAC)
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Adult Literacy: Main Lessons
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
-Large proportion of individuals with a low
level (Level 1: 25% in Sweden)
-Low level people deny the issue
Agenda
• Background: Adult Learning
• What is Recognition of non-
formal and informal learning?
• Rationale
• Emerging Evidence: Main
Issues, Country Practice and
Barriers
• Food for Thoughts, Summary
and perspectives
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Idea: RNFIL
Recognising all learning, whatever the context(whether formal, non-formal or informal)
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Participating Countries
22 countries on the 5 continents
Australia, Austria, Belgium-Flanders, Canada,
Chile, Czech Republic, Denmark, Germany,
Greece, Hungary, Iceland, Ireland, Italy,
Korea, Mexico, the Netherlands, Norway,
Slovenia, South Africa, Spain, Switzerland
and the United Kingdom
www.oecd.org/edu/recognition
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Issues and Questions
• What is it?
• How do you measure it?
• How do you assess it?
• What is recognition?
• Who does it?
• Does it work?
• How much does it cost?
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Terms
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
• Many terms (English):
– RPL (Australia, South-Africa, Ireland…), PLAR
(Canada), APL or APEL (UK…)…
– RAS (Recognition of Acquired Skills)
– (Recognition of previous knowledge )
– Recognition of Learning Outcomes
Other languages:
Anerkennung von non-formalem und informellem lernen
(Austria, Germany), EVC (Flanders, Netherlands…), VAE
(France), RANFI (Mexico), Acreditación (Spain), Japan (no
name), Italy (different by Province)…
Recognition of What: NFIL
• Many definitions of NFIL
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
• Not consensual
• Formal learning: structured in terms of content, scheduling, organisation and financing
•Informal learning: not structured, never intentional
•Non-formal learning: varies a lot (no consensus): in between formal and informal, with variations to allow for national/regional/local or sectoral specificities)
Recognition
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
• Recognition too has many meanings (corresponding to different objectives in fact)
• Key issue: recognition does not necessarily mean a high level of formalisation, but it needs some (see later continuum of outputs)
• Keyword: here it’s social recognition : whether outcomes have value and are used in the society? (not specific to RNFIL)
Agenda
• Background: Adult Learning
• What is Recognition of non-
formal and informal learning?
• Rationale
• Emerging Evidence: Main
Issues, Country Practice and
Barriers
• Food for Thoughts, Summary
and perspectives
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Main Rationale
Creating new routes to qualifications!
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
But why do we need more qualifications?
Rationale: A More Qualified Labour Force!
• Visibility of skills, knowledge and competences
• Skills shortages (availability or… visibility)
• Distribution of qualifications
• Regulated occupations
• ISO processes
• Public contracts
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Rationale: A Policy Tool
• Time and Cost (untapped human capital)
• Motivation (not starting from scratch)
• Demography…
• Employers do it all the time (practical/informal)
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Rationale: A Policy Tool
• It’s flexible: continuum of outputs, from self
assessment (portfolio) to full certification
• Job matching
• Training has a cost (RNFIL is cheaper)
• Unqualified individuals/workers may have skills
• Motivator for resuming formal studies
• Crisis (assessment a good start before reskilling)
• Certificates awarded by vendors>Certification
MOE
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Agenda
• Background: Adult Learning
• What is Recognition of non-
formal and informal learning?
• Rationale
• Emerging Evidence: Main
Issues, Country Practice and
Barriers
• Food for Thoughts, Summary
and perspectives
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Overview of Key Issues and Practice
• Rhetoric
• Information, advice and counselling
• Legal framework
• Piloting/Evaluation (data… )
• “Physical” support: [e-]portfolio and the like
(ProfilPASS, Competence passport/card…),
certification
• Assessment methods: exam, simulation,
observation, interview (standards…)
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Overview of Key Issues and Practice
• Financing and fees• Quality assurance• Dedicated assessment centre(s)• Aims and outcomes: exemptions, credits, full qualification• Recognition of NFIL will not create economic growth• Recognition of NFIL does not create the skills, knowledge and competences it is meant to recognise…• …But it is still a learning process
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Applications of RNFIL
Type of
Application
Exemplar
Countries
Typical Examples
Second chance
school certificate
Canada,
Mexico,
Norway, Chile,
Spain
GED, Bachillerato, adult
education referenced to school
system
Entry to higher
education
South Africa,
UK, Belgium
(Flanders)
Universities working together
(CENEVAL), access to higher
education courses
Exemptions from
formal programmes
Hungary, Chile,
UK, Belgium
(Flanders)
Modular higher education
programmes, with exemptions
available, specific credits.
University discretion over
exemptionsDr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Applications of RNFIL
Type of
Application
Exemplar Countries Typical Examples
Labour competence certification
Netherlands, Germany, South Africa, Belgium
(Flanders)
Exceptional procedures to allow those with
established competence to gain existing formal
qualification
VET system redesign
Spain, Mexico, Hungary, Australia,
UK
Creation of RNFIL-friendly qualifications
Discrete applications
Belgium (Flanders), Hungary, Canada, Greece, Germany
ECDL, language certificates, professional
bodies
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Why is RNFIL not Universally Used?
Barriers in Short
• Psychological (stiffness, legitimacy of NFIL): culture
shift
• Understanding what it is about (“you will give degrees
to everybody”)
• It has a cost
• Input process unknown (therefore not quality assured)
• It does NOT create skills, knowledge and/or
competences
• Many actors and stakeholders are against RNFIL (trade
unions, universities, employers…)
• Example: Employers: risk of reduction in commitment
to formal training programmes; or employers may fear
upward pressure on wages if workers are more qualifiedDr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Agenda
• Background: Adult Learning
• What is Recognition of non-
formal and informal learning?
• Rationale
• Emerging Evidence: Main
Issues, Country Practice and
Barriers
• Food for Thoughts, Summary
and perspectives
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Summary: ChallengesMany challenges:• Definitions, measurement, objectives
• The take up is small
• Not free, not even always cheap
• May not impact on unemployment or economic crisis
• Does not create economic growth
• Not for low level individuals
• Does not create the knowledge, skills and competences
to be assessed; even if it is a learning process
• Legitimacy
• Credibility (if we award undeserved qualifications)
• Information and guidance
• Probably not a universal solution
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Summary: Perspective
But interesting perspectives:
• Lot of good practice (upper secondary
attainment, higher education (access, credit, full
certification)...
• Will create new routes to qualifications
• Many forms of learning can be recognised
• Some learning can be codified and the
recognition process formalised (qualification)
• A wide range of opportunities (continuum)
• A suitable option in many cases, for many people
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Read More on QS and QF?
• Coles Mikes and Patrick Werquin (2008). “National Qualifications Systems to Modernise VET Systems”, in: Descy, P.; Tessaring M. (eds) Modernising vocational education and training. Fourth report on vocational training research in Europe: background report. Luxembourg: EUR-OP. (Cedefop reference series).
• Coles Mike and Patrick Werquin (2009) “The Influence of Qualifications Frameworks on the Infrastructure of VET”, in R. Maclean and D. Wilson (eds.): International Handbook of Technical and Vocational Education and Training, Unesco-Unevoc Book Series, Spinger, The Netherlands.
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
Read More on RNFIL?
• Werquin, Patrick (2007): “Terms, Concepts and Models for Analysing the Value of
Recognition Programmes.” www.oecd.org/dataoecd/33/58/41834711.pdf
• Werquin Patrick (2007). “Moving Mountains: Will Qualifications Systems
Promote Lifelong Learning”, European Journal of Education, Vol. 42, No. 4, p.
459–484. http://www.wiley.com/bw/journal.asp?ref=0141-8211
• Werquin Patrick (2008). “Recognition of Non-formal and Informal Learning in
OECD Countries: A Very Good Idea in Jeopardy”, Lifelong Learning in Europe, 3
2008, p. 142-149. http://www.lline.fi
• Werquin Patrick (2009): “Recognition of Non-formal and Informal Learning in
OECD Countries: an Overview of Some Key Issues.” In: REPORT, No. 3,
http://www.report-online.net/english/start/
• Recotillet Isabelle and Patrick Werquin (2009). “The French VAE: Recognition of
Non-formal and Informal Learning as a Visa for a Job?”, European Journal of
Vocational Training, N 48, 2009/3.
www.cedefop.europa.eu/etv/projects_networks/EJVT/DEFAULT.asp
Dr. Patrick Werquin, Recognising Non-formal and Informal Learning, Rome, 25 February 2010
INTERVENTO DI
Maria Pia Sorvillo – Policy Officer Commissione Europea DG Istruzione e
Cultura
“L'educazione degli adulti nel contesto europeo”
Abstract
Slides
Convegno sul progetto "Istituzione dei comitati locali per l'educazione degli adulti"
(Roma, 25 febbraio 2010)
L'educazione degli adulti nel contesto europeo
(Maria Pia Sorvillo, Commissione Europea – DG EAC)
ABSTRACT
Nell'ambito della Strategia di Lisbona, concordata dagli Stati membri nel 2000, l'educazione gioca un ruolo
fondamentale. Attraverso il potenziamento dei sistemi educativi lungo tutto l'arco della vita (LLL), infatti, si
intende migliorare sensibilmente il livello di conoscenze e di competenze della popolazione europea,
aumentare la coesione sociale e dare impulso allo sviluppo economico.
L'educazione degli adulti, a sua volta, è una componente importante del progetto LLL, come strumento di
promozione dell'occupabilità, facilitatore per i processi di integrazione e contrasto all'esclusione sociale. Il
progressivo invecchiamento della popolazione europea, inoltre, rende cruciale un continuo processo di
aggiornamento delle competenze presso la popolazione adulta.
Per incoraggiare un'azione decisa da parte delle autorità nazionali, l'Unione Europea, nell'ambito del metodo
aperto di coordinamento, ha identificato un benchmark per il tasso di partecipazione degli adulti ad attività
formative, pari al 12,5% nel 2010 e al 15% per il 2020. Inoltre, per facilitare lo scambio di buone pratiche tra
gli stati membri, incoraggiare lo sviluppo di progetti innovativi e migliorare la conoscenza dei sistemi nazionali
è stato varato l'Action Plan, supportato dal Fondo sociale e dal programma LLL. In coordinamento con la DG
Employment, è partita anche l'iniziativa New Skills for New Jobs, con l'obiettivo di favorire l'incontro tra la
domanda e l'offerta di competenze, con un migliore collegamento tra il mondo dell'istruzione (e formazione)
e il mercato del lavoro.
Oltre a queste iniziative politiche, la UE svolge attività di monitoraggio del sistema, attraverso alcune indagini
statistiche di valenza internazionale. I risultati mostrano un panorama in lenta evoluzione ed estremamente
variegato dal punto di vista territoriale, con una decisa contrapposizione tra sistemi più avanzati, come quelli
dei paesi del nord Europa, e sistemi ancora in crescita, tra i quali anche l'Italia.
Tra i risultati principali, emerge nella media UE un'ancor scarsa partecipazione alle attività di educazione degli
adulti, tanto che il benchmark non sarà quasi certamente raggiunto nel 2010. Inoltre, le attività non sono
accessibili nella stessa misura a diversi gruppi: l'età più avanzata costituisce una forte barriera alla
partecipazione, così come avere un livello di istruzione basso e essere fuori del mercato del lavoro. Gli ostacoli
principali sono legati alla mancanza di flessibilità sul posto di lavoro o nell'ambito familiare.
Nonostante i progressi registrati, dunque, sono tuttora necessari decisi interventi nel settore per ampliare e
migliorare l'offerta formativa, accelerare il processo di riconoscimento delle competenze acquisite,
monitorare compiutamente le caratteristiche e l'evoluzione del sistema.
L’educazione degli adulti
nel contesto europeo
Maria Pia Sorvillo
European Commission, DG Education
Roma, 25 febbraio 2010
2
Principali obiettivi della politica UE
per l’istruzione e la formazione - 2010
Innalzamento del livello di istruzione della popolazione
Investimento nelle conoscenze e nelle competenze
Modernizzazione dei sistemi di istruzione e formazione
possibilità di accesso
drop out
qualità dei servizi
Accresciuta dimensione europea
– mobilità e scambi internazionali
3
Educazione degli adulti: fattore chiave
nella strategia LLL
Acquisizione e aggiornamento delle competenze per:
Promuovere l’occupabilità
Contrastare l’esclusione sociale
Facilitare il processo di integrazione
Bilanciare gli effetti demografici
Benchmark UE per il 2010:
Partecipazione del 12,5% degli adulti (25-64 anni)
4
Il benchmark europeo
Tasso di partecipazione degli adulti all’apprendimento permanente nelle
ultime 4 settimane (Indagine forze di lavoro)
0
2
4
6
8
10
12
14
2003 2008 Benchmark 2010
EU-27
Italy
5
Piano d’azione per l’educazione degli
adulti (2007)
5 obiettivi:
– Eliminare gli ostacoli alla partecipazione
– Migliorare qualità ed efficienza del settore
– Accelerare il processo di riconoscimento delle competenze
– Garantire investimenti sufficienti
– Monitorare il settore
3 elementi chiave
– Intervento delle autorità pubbliche
– Buona governance del sistema
– Servizi orientati alle esigenze
6
Follow up da parte della Commissione
Working group con rappresentanti nazionali
5 Focus groups con esperti del settore
Studi– Riforme nazionali (metodologia, studi di caso) 2009
– Terminologia e dati di base 2009
– Buone pratiche nell’innalzare il livello delle qualifiche 2009
– Professioni legate all’educazione degli adulti 2008
– Competenze chiave del personale 2009
– Rassegna degli standard di qualità richiesti agli enti formatori 2010
– Approcci seguiti per validare le esperienze di apprendimento pregresse 2010
Conferenze e attività di apprendimento tra pari (PLA)– 4 riunioni regionali (più nazioni della stessa area) Ottobre-Novembre 2009
– Apprendimento tra pari su Monitoraggio, Validazione e Riconoscimento, Progressione nel livello di istruzione, Alfabetizzazione degli adulti (2008-2009)
Sinergia con i progetti Grundtvig
Cooperazione con OECD, UNESCO e altre organizzazioni internazionali
7
Il nuovo quadro strategico ET2020 Conclusioni del Consiglio su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e formazione - Maggio 2009
Fare in modo che
l’apprendimento permanente
e la mobilità
divengano un realtà
Migliorare
la qualità e l’efficacia
dell’istruzione
e formazione
Promuovere l’equità,
la coesione sociale
e la cittadinanza attiva
Incoraggiare
la creatività e l’innovazione
4 obiettivi
strategici
Nuovo benchmark per il 2020:
partecipazione al 15%
8
Coordinamento con la DG Employment:
l’iniziativa New Skills for New Jobs
Obiettivo prevedere le richieste di nuove competenze
e ridurre il disallineamento tra quelle dei lavoratori e quelle
richieste dal mercato del lavoro attraverso:
+ Incontro tra offerta (istruzione) e domanda (datori di lavoro)
+ Aggiornamento delle competenze dei lavoratori più anziani
+ Mobilità professionale (verso un mercato del lavoro europeo)
• Attivazione di strumenti comuni come EQF e ECVET
• Periodico esercizio di proiezione sul futuro delle qualifiche
Previsioni della domanda di qualifiche
10
Per delle politiche fondate su elementi concreti
Monitoraggio dell’educazione degli adulti:
– Indagine forze di lavoro (EU-Labour force survey)
– Indagine sull’educazione degli adulti (EU-Adult
education survey)
Valutazione degli skills:
– Programme for the international assessment of
adult competencies (PIAAC – OECD)
11
Indagine sull’educazione degli adulti
(AES -2007)
Coordinata da Eurostat, 29 paesi partecipanti
Partecipazione all’apprendimento formale, non
formale e informale
Caratteristiche delle attività
Ostacoli alla partecipazione
Costi sostenuti dai partecipanti
Modulo sulla conoscenza delle lingue e ICT
Modulo sulla partecipazione sociale e culturale
12
Participation in formal education and training (%)
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
FR GR HU BG CY CZ AT IT HR EE DE LV PL ES SK EU LT PT NL SI NO FI BE SE UK
Males Females
Partecipazione all’istruzione formale
EU
6.3%
13
Istruzione e formazione non formale
0
10
20
30
40
50
60
70
80
HU GR PL IT PT ES LV LT EU BE FR BG CZ SI CY AT EE UK SK NL DE FI SE NO HR
Particip
ation r
ate
s in (
%)
Only job related NFE Both job related and non job related NFE Only non job related NFE
EU
32.7%
14
L’offerta di apprendimento non formale
EU
32.7%
Non formal education and training activities by provider (%)
0 5 10 15 20 25 30 35
Employer
Non formal education and training
institutions
Formal education and training institutions
Commercial inst. where ET is not main
activity
Non commercial inst. where ET is not
main activity
Employers organisations, chamber of
commerce
Individuals eg. Student giving private
lessons
Non profit associations, cultural, political
associations
Trade unions
15
Apprendimento informale
Definito come:
“attività di apprendimento intenzionali ma
meno organizzate e meno strutturate; puo’
includere, ad esempio, attività di che si
svolgono in famiglia, sul posto di lavoro e
nella vita quotidiana di ciascuno...”
Alti tassi si partecipazione
47% informale 6% formale 33% non formale
16
Partecipazione all’apprendimento informale per
livello di istruzione (%)
Informal learning by highest level of education %
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
EU BE BG CZ DE EE GR ES FR IT CY LV LT HU AT PL PT SI SK FI SE UK HR NO
17
Sensibili disuguaglianze nella
partecipazione
Rapporto Commissione: Progressi verso gli obiettivi di Lisbona nell’istruzione e la formazione - 2009
UE Italia
giovani + +
istruiti + ++
occupati + +
immigrati + -
http://ec.europa.eu/education/lifelong-learning-policy/doc1951_en.htm
18
Ragioni della partecipazione
Chart III.1.7: Reasons for participating in non-formal education and training, 2007
EU average* (%) To do job better and improve carrier prospects
To increase knowledge/skills on an interesting subject
To get knowledge/skills useful in everyday life
To be obliged to participate
To increase possibilities of getting a job or changing a job/profession
To obtain certificate
To meet new people or just for fun
To be less likely to lose job
To start own business
Other
19
Ostacoli alla partecipazione
Chart III.1.8: Obstacles to participation in non-formal education and training, 2007
EU average (%) Respondent did not have time because of family responsibilities
Training conflicted with the work schedule
Training was too expensive or respondent could not afford it
There was no training offered at the reachable distance
Lack of employer’s support
Respondent did not have the prerequisites
Respondent was not confident with the idea of going back to something that is like school
Health or age
Other
20
Per concludere
80 milioni di adulti con basse qualifiche
Processo di invecchiamento demografico
obsolescenza delle competenze
Crisi economica
si accentua lo svantaggio delle fasce deboli
(esclusione dal mercato del lavoro)
Settore ancora poco strutturato e molto eterogeneo
» Programmi UE : FSE - LLL - Grundvtig «
» Impegno a livello nazionale «
» Iniziative locali «
21
Grazie per l’attenzione
INTERVENTO DI
Giovanna Spagnuolo – Ricercatrice ISFOL – esperta EDA
“Proposta per un piano cittadino di Educazione degli adulti”
Slides
EDUCAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI
Un’opportunità per te una risorsa per Roma
Nella nuova programmazione 2007-2013 tra le linee guidadella politica di coesione coerentemente alla nuova Strategia diLisbona per la crescita e l’occupazione:
• rendere più attraenti gli Stati membri, le regioni e lecittà migliorando l’accessibilità, garantendo servizi diqualità e salvaguardando le potenzialità ambientali;
EDUCAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI
Un’opportunità per te una risorsa per Roma
Alcuni punti di forza come importanti opportunità per lo sviluppo della Regione:
un elevato tasso di partecipazione all’istruzione secondaria superiore da parte della popolazione 15-19enne;
la presenza di alcuni poli produttivi di eccellenza;
la collocazione di un patrimonio di strutture e competenze per l’alta formazione e la ricerca scientifica ed il trasferimento
tecnologico di alto livello.
EDUCAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI
Un’opportunità per te una risorsa per Roma
Alcuni punti di debolezza:
un elevato tasso di abbandono delle scuole superiori (12,3%), anche se inferiore alla media nazionale (20,6%);
tra gli adulti il 37% delle persone tra i 35 e i 44anni e il 45,7% delle persone tra i 45 e i 54 anni non va oltre la
licenza media, per raggiungere il 61,4% tra i 55 – 64enni;
difficoltà nella ricerca di occupazione da parte di queisegmenti più istruiti della forza lavoro, in particolare donne.
EDUCAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI
Un’opportunità per te una risorsa per Roma
Il territorio
La situazione demografica(al 2020 tra 2.683mila-2.774mila; over 80 e ridimensionamento 0-4)
La situazione occupazionale
(crescita dell’1,3%, tasso di disoccupazione al 7%)
Fonti: Previsioni demografiche per Roma. Città e Municipi, 2009
C. Villani (a cura di), Rapporto sul mercato del lavoro a Roma 2008, Roma, 2009.
EDUCAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI
Un’opportunità per te una risorsa per Roma
Il territorio
La situazione demograficaSi assiste negli anni 2005-2020 allo slittamento verso l’alto delle
classi di età centrali. Se nel 2005 le classi più numerose, sia per gli uomini che per le donne, erano la 35-39 e la 40-44,
nel 2020 diventeranno la 45-49 e la 50-54.
La situazione occupazionale
E’ evidente l’innalzamento progressivo dell’età media
delle persone in cerca di lavoro, passata da 39 a 40,5 anni.
Fonti: Previsioni demografiche per Roma. Città e Municipi, 2009
C. Villani (a cura di), Rapporto sul mercato del lavoro a Roma 2008, Roma, 2009.
EDUCAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI
Un’opportunità per te una risorsa per Roma
Il territorio
Scolarizzazione e abbandonoSembra riprodursi una tendenza a replicare gli schemi familiari originari per ragioni culturali ed economiche.
Il fenomeno migratorioAl 1° gennaio 2008 gli stranieri a Roma sono 269.649 unità, con un incremento rispetto a gennaio dell’anno precedente del 7,6%. La loro incidenza sul totale della popolazione è pari al 9,5%.
EDUCAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI
Un’opportunità per te una risorsa per Roma
Le tre Azioni del Progetto
Analisi dei fabbisogni formativi e rapporto domanda offerta
Informazione, Diffusione e sensibilizzazione
Servizi integrati territoriali per l’accoglienza
EDUCAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI
Un’opportunità per te una risorsa per Roma
Analisi dei fabbisogni formativi e rapporto domanda offerta
Realizzata on desk: Banche Dati regionali, provinciali e
comunali, Rapporti/Osservatori (Excelsior, ISFOL, CENSIS);
Attraverso una serie di interviste a testimoni privilegiati
presenti sul territorio
Attraverso i Piani Regolatori Sociali di Municipio (PRS) e
la lettura dei dati del Segretariato Socio-Sanitario integrato.
EDUCAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI
Un’opportunità per te una risorsa per Roma
Emergono domande e bisogni diversificati:
• Contrasto dei fenomeni di bullismo;• Interventi di contrasto alla dispersione scolastica, all’abbandono e al disadattamento scolastico anche con la presenza del Mentore;• Sviluppo dell’integrazione tra attività del Municipio e le scuole;• Individuazione di spazi per i servizi e l’aggregazione giovanile;
• Possibilità di attivazione integrata tra sostegno economico, rafforzamento dell’occupabilità e inserimento lavorativo;
• Attivazione di un tavolo di concertazione con sindacati e imprenditori locali per individuare opportunità occupazionali.
EDUCAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI
Un’opportunità per te una risorsa per Roma
I bisogni formativi espressi dagli adulti romani possono essere
suddivisi nelle seguenti tipologie:
1. riconoscimento delle competenze professionali
pregresse e dei titoli di studio;
2. accesso a professioni più qualificate;
3. conoscenza della lingua italiana e del Paese di
accoglienza con riferimento agli adulti immigrati.
EDUCAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI
Un’opportunità per te una risorsa per Roma
I TARGET di UTENZA:
•occupati a bassa scolarità• inoccupati/disoccupati over 40 e con basse
qualificazioni •donne entranti/rientranti nel mercato del lavoro•immigrati per il rafforzamento delle competenze
di base e della lingua italiana•minori stranieri
•giovani a rischio di dispersione scolastica•anziani
EDUCAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI
Un’opportunità per te una risorsa per Roma
Ad un’analisi qualitativa del rapporto domanda e offerta
di formazione rilevata dai Comitati Locali è evidente:
1. uno sbilanciamento nei territori tra formazione per interessi
personali, che sembra prevalere, rispetto alla formazione per
l’occupabilità, mirata ad alcuni comparti e per alcune
professioni, rivolta in prevalenza ai lavoratori immigrati;
2. Minore potenziamento della formazione per il
conseguimento di un titolo di studio.
EDUCAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI
Un’opportunità per te una risorsa per Roma
Informazione, Diffusione e sensibilizzazione
La diversificazione dei mezzi di comunicazione utilizzati per la campagna informativa, e la particolare cura nella scelta del messaggio hanno permesso di raggiungere il
maggior numero di adulti, non esclusivamente la platea di destinatari normalmente di cultura medio-alta, in grado di
leggere e scegliere l’offerta formativa sul territorio
EDUCAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI
Un’opportunità per te una risorsa per Roma
Servizi integrati territoriali per l’accoglienzaGli Sportelli informativi EDA hanno svolto la funzione di
accoglienza, di tramite tra i cittadini e i Municipi attraverso:
• un’accurata lettura del bisogno sociale;
• la decodifica delle domande formulate dall’utenza allo scopo di verificare se la domanda esplicita coincida con l’effettivo bisogno;
• la rielaborazione a scopo statistico attraverso un’apposita scheda-contatto e la costruzione di un apposito data base.
EDUCAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI
Un’opportunità per te una risorsa per Roma
Le Priorità di intervento
• I presupposti per lo sviluppo dell’apprendimento permanente;
• l’acquisizione di titoli di studio formali e rientro in formazione;
• l’inclusione, la coesione sociale e la cittadinanza attiva;
• la riqualificazione e l’occupabilità;
•la qualità della vita e la sostenibilità
EDUCAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI
Un’opportunità per te una risorsa per Roma
Le Prospettive
• L’integrazione dei servizi per lo sviluppo locale;
• l’innovazione dei percorsi;
• la Città che apprende: opportunità e risorsa.
EDUCAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI
Un’opportunità per te una risorsa per Roma
Ma come trasformare le città in città che apprendono?
Le modalità con cui realizzare la città che apprendesi dividono in aspetti organizzativi facilitanti,pedagogici e di vario genere che incidono sulprogresso cittadino e sulle azioni e decisioni chesaranno poi incluse nelle strategie e nelle politichecittadine.
EDUCAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI
Un’opportunità per te una risorsa per Roma
Tra queste:
A. creare uno statuto che definiscal’impegno della città a rafforzare il dirittodei cittadini all’apprendimento;
B. promuovere la cittadinanza attivaesaltando il valore del contributoindividuale;
C. invitare le scuole e le università autilizzare le idee, le conoscenze,l’expertise presenti nella loro comunitàper contribuire al processo diapprendimento;
EDUCAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI
Un’opportunità per te una risorsa per Roma
Tra queste:
D. organizzare dei sistemi di mentoring alivello di comunità;
E. adottare un sistema di miglioramentocontinuo inserendo l’apprendimento nelsistema di management;
F. organizzare il festivaldell’apprendimento;
G. organizzare seminari e workshopsull’apprendimento permanente;
EDUCAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI
Un’opportunità per te una risorsa per Roma
Tra queste:
H. costruire una strategia di sviluppo delletecnologie dell’informazione e dellacomunicazione;
I. assicurarsi che la formazione deidocenti tenga conto delle realtà deinuovi modi di apprendere;
L. collegare la propria città ad altre cittàeuropee;
M. mettere a punto delle procedure diconsultazione sull’apprendimento
EDUCAZIONE PERMANENTE DEGLI ADULTI
Un’opportunità per te una risorsa per Roma
“Si tratta di pensare in termini non convenzionali, ma innovativi e accettare la sfida del cambiamento a tutti i livelli”.
Grazie per l’attenzione
BIBILIOGRAFIA
AIF- Associazione Italiana Formatori, Professione formatore, Milano 2009.
Alessandrini G., Manuale per l’esperto dei processi formativi, Roma 2005.
Argyris C., Schon D. A., Apprendimento organizzativo: teoria, metodo e pratiche, Milano 1998.
Ausebel D. P., Educazione e processi cognitivi, Milano 1991.
Beccattini G., Distretti industriali e made in Italy. Le basi socioculturali del nostro sviluppo economico,
Roma 1998.
Boriani M. (a cura di), Educazione, degli adulti: dalle 150 ore ai Centri Territoriali Permanenti, Roma
1999.
Bruner J., La fabbrica delle storie, Roma - Bari 2006.
Coles Mikes and Patrick Werquin (2008). “National Qualifications Systems to Modernise VET
Systems”, in: Descy, P.; Tessaring M. (eds) Modernising vocational education and training. Fourth
report on vocational training research in Europe: background report. Luxembourg: EUR-OP.
(Cedefop reference series).
Coles Mike and Patrick Werquin (2009) “The Influence of Qualifications Frameworks on the
Infrastructure of VET”, in R. Maclean and D. Wilson (eds.): International Handbook of Technical and
Vocational Education and Training, Unesco-Unevoc Book Series, Spinger, The Netherlands
Demetrio D., Alberici A., Istituzioni di Educazione degli Adulti, Milano 2005.
Demetrio D., Manuale di educazione degli adulti, Bari 2001.
Demetrio D., Tornare a crescere. L’età adulta tra persistenze e cambiamenti, Milano 1991.
Farinelli F., Sistemi regionali di formazione professionale, in: “ENAIP Quaderni Formazione &
Lavoro”, 2008.
Farinelli F., Lungo il corso della vita. L’educazione degli adulti dopo le 150 ore: opportunità e forme,
Roma 2004.
Federighi P., Liberare la domanda di formazione. Politiche pubbliche di economia della formazione,
Roma 2006.
Gallino L., Globalizzazione e disuguaglianze, Bari 2000.
Gelpi E., Educazione degli adulti: inclusione ed esclusione, Milano 2000.
INDIRE – Unità italiana Eurydice, Educazione degli adulti nei paesi dell’Unione Europea, in: I
Quaderni di Eurydice, n. 25, 2006.
ISFOL, Formazione permanente: chi partecipa e chi ne è escluso. Primo Rapporto sulla domanda, I
Libri del Fondo Sociale Europeo, Roma 2003.
ISFOL, Guida alla progettazione dello sviluppo locale, Milano 1999.
ISFOL, L’offerta di formazione permanente n Italia. Primo Rapporto Nazionale, I Libri del Fondo
Sociale Europeo, Roma 2003.
ISFOL, L’offerta regionale di formazione permanente. Rilevazione della attività cofinanziate dal
Fondo Sociale europeo, I Libri del Fondo Sociale Europeo, Roma 2007.
ISFOL, La partecipazione degli adulti alla formazione permanente. Seconda Rilevazione nazionale
sulla Domanda, I Libri del Fondo Sociale Europeo, Roma, 2008.
Jarvis P., Democracy, Lifelong Learning and the Learning Society: Active Citizenship in: A Late
Modern Age, London/New York 2008.
Knowles M., Quando l'adulto impara. Pedagogia e andragogia, Milano 1993.
Lichtner M., Esperienze vissute e costruzione del sapere. Le storie di vita nella ricerca sociale,
Milano 2008.
Lichtner M., La qualità delle azioni formative, Milano 1999.
Lipari D., Logiche di azione formativa nelle organizzazioni, Roma 2002.
Longworth N., Città che imparano, Milano 2006.
Luciano A. (a cura di), Politiche del lavoro – Linee di ricerca e prove di valutazione, Milano 2002.
Luciano A., Imparare lavorando, Torino 1999.
Manildo G., Progettare l'educazione degli adulti con le risorse europee, Milano 2002.
Marcaletti F., L’orizzonte del lavoro. Il prolungamento dell’esperienza professionale nell’ageing
society, Milano 2007.
Menghi B., Rosati R., I Residenti stranieri nel comune di Roma, V Rapporto dell’Osservatorio
Romano sulle Migrazioni, Roma 2009.
OCSE, Education at a Glance. Indicators 2008, Paris 2008.
Orefice P., Conoscenza e formazione, Roma 2001.
Pensabene V., L’anno europeo della cittadinanza attraverso l’istruzione, in: Rivista internazionale di
Edaforum, Anno I n. 2 , 2005.
Recotillet Isabelle and Patrick Werquin (2009). “The French VAE: Recognition of Non-formal and
Informal Learning as a Visa for a Job?”, European Journal of Vocational Training, N° 48, 2009/3.
www.cedefop.europa.eu/etv/projects_networks/EJVT/DEFAULT.asp
Reyneri E., Sociologia del mercato del lavoro, Bologna 2002.
Sacco P. L., Tavano Blessi G., Distretti culturali evoluti e valorizzazione del territorio, in: Global &
Local Economic Review, Volume VIII, 2005.
Schon D. A., Formare il professionista riflessivo. Per una nuova prospettiva della formazione e
dell’apprendimento nelle professioni, , Milano 2006.
Schwartz B., Educazione degli adulti ed educazione permanente. 11 lezioni all'Università degli studi
di Padova, Padova 1987.
Schwartz B., Modernizzare senza escludere. Un progetto di formazione contro l’emarginazione
sociale e professionale, Roma 1995.
Scortegagna R., Age Management. Il valore dell’esperienza nelle organizzazioni del lavoro, Milano
2006.
Spagnuolo G. (a cura di), Il magico mosaico dell’intercultura. Teorie, mondi, esperienze, Milano
2007.
Spagnuolo G., I percorsi e le aspettative degli adulti per lo sviluppo dell’apprendimento permanente,
in “Adultità”, numero monografico I nuovi adulti, Milano 2008, pp.209- 215.
Spagnuolo G., La personalizzazione nei percorsi di formazione rivolti agli adulti, in Professionalità, n.
97, lug.-set. 2007, pp. 52-59.
Spagnuolo G., Lifelong learning e valorizzazione dei saperi e delle competenze, in “LLL Focus on
Lifelong Lifewide Leraning” Rivista Internazionale EDA Forum, Numero monografico Le competenze
e l’EDA, n. 2/10, 28 febbraio 2008.
Unioncamere, Il sistema informativo Excelsior, Roma 2008.
Villani C. (a cura di), Giovani a Roma, tra abbandono della scuola e studi universitari, in: I Numeri di
Roma, n. 4, Roma 2007.
Villani C. (a cura di), Rapporto sul mercato del lavoro a Roma 2008, Roma 2009.
Viteritti A., Identità e competenze. Soggettività e professionalità nella vita sociale contemporanea,
Roma 2005.
Wenger E., Comunità di pratica. Apprendimento, significato, identità, Raffaello Cortina, Milano 2006.
Werquin, Patrick (2007): “Terms, Concepts and Models for Analysing the Value of Recognition
Programmes.” www.oecd.org/dataoecd/33/58/41834711.pdf
Werquin Patrick (2007). “Moving Mountains: Will Qualifications Systems Promote Lifelong Learning”, European Journal of Education, Vol. 42, No. 4, p. 459–484. http://www.wiley.com/bw/journal.asp?ref=0141-8211
Werquin Patrick (2008). “Recognition of Non-formal and Informal Learning in OECD Countries: A
Very Good Idea in Jeopardy”, Lifelong Learning in Europe, 3 2008, p. 142-149. http://www.lline.fi
Werquin Patrick (2009): “Recognition of Non-formal and Informal Learning in OECD Countries: an
Overview of Some Key Issues.” In: REPORT, No. 3, http://www.report-online.net/english/start/