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Progetto SHOQERI

Date post: 22-Mar-2016
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Progetto Shoqeri,Servizio Civile Caritas di Piana degli Albanesi.
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La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) per la promozione della carità. Ha lo scopo cioè di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Fondamentale il collegamento e confronto con le 220 Caritas diocesane, impegnate sul territorio nell'animazione della comunità ecclesiale e civile, e nella promozione di strumenti pastorali e servizi: Centri di ascolto, Osservatori delle povertà e delle risorse, Caritas parrocchiali, Centri di accoglienza, ecc.
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Page 1: Progetto SHOQERI

La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) per la promozione della carità. Ha lo scopo cioè di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Fondamentale il collegamento e confronto con le 220 Caritas diocesane, impegnate sul territorio nell'animazione della comunità ecclesiale e civile, e nella promozione di strumenti pastorali e servizi: Centri di ascolto, Osservatori delle povertà e delle risorse, Caritas parrocchiali, Centri di accoglienza, ecc.

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I compiti

- Collaborare con i Vescovi nel promuovere nelle Chiese particolari l'animazione della carità e il dovere di tradurla in interventi concreti;

- curare il coordinamento delle iniziative e dei servizi di ispirazione cristiana; - indire, organizzare e coordinare interventi di emergenza in Italia e all'estero.

In collaborazione con altri organismi di ispirazione cristiana: - realizzare studi e ricerche sui bisogni per aiutare a scoprirne le cause; - promuovere il volontariato e favorire la formazione degli operatori pastorali della carità e del personale di ispirazione cristiana impegnato nei servizi sociali; - contribuire allo sviluppo umano e sociale dei paesi del Sud del mondo anche attraverso la sensibilizzazione dell'opinione pubblica.

Solidarietà a tutto mondo

Educazione alla pace e alla mondialità, dialogo, corresponsabilità sono anche le linee portanti degli impegni della Caritas nel mondo. Negli interventi internazionali vale il principio della sussidiarietà, nel senso di integrare gli sforzi che primariamente spettano a ciascuna Chiesa locale dei Paesi colpiti da calamità o in cammino verso lo sviluppo. Si cerca anche di creare le condizioni di intervento per le Caritas diocesane disponibili ai gemellaggi, preziosa occasione di reciprocità. Costante è il collegamento con le altre Caritas nazionali, direttamente e attraverso la "rete" di Caritas Internationalis, che raccoglie in federazione 162 organizzazioni. Ne riunisce 48, invece, Caritas Europa. Ci sono poi i microprogetti di sviluppo, di piccola entità ma significativi per l'autopromozione locale, proposti dalle stesse comunità del Sud del mondo e divulgati dalla Caritas. Sono finanziati da parrocchie, scuole, associazioni, famiglie che così entrano direttamente in contatto con chi riceve per uno scambio di valori.

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Alcune Osservazioni

Ø La Caritas non deve essere pensata come l’unico Ente a cui la Chiesa Cattolica delega l’attenzione a la solidarietà verso i poveri

Ø Il Compito particolare che ha la Caritas è quello di diffondere nella comunità la testimonianza della carità. Il suo compito è prevalentemente pedagogico Ø  In ciascuna diocesi è il vescovo che da gli orientamenti alla Caritas, inoltre è presente in ciascuna diocesi un Direttore

Ø Le varie diocesi sono articolazioni territoriali non meri uffici periferici ed attraverso le parrocchie la Caritas è presente in tutto il territorio

Ø Lo stile Caritas presta attenzione ai poveri , attraverso l’erogazione di servizi e con un processo di educazione che mira a superare le condizioni di difficoltà, ad arginare il problema, senza l’obbligo comunque di approfondire le cause di povertà.

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PRESENTAZIONE CARITAS DIOCESANA DI PIANA DEGLI ALBANESI La Caritas Diocesana viene istituita nell’ Eparchia di Piana degli Albanesi nel 1990 e già a partire dai primi anni di vita si fa promotrice di vari e qualificati interventi solidali che, in linea con il principio dell’ animazione nel territorio al valore della carità, dettato da Caritas Italiana, si rivolgono alle svariate situazioni di povertà presenti nel proprio territorio.

La Caritas Diocesana è l’organismo pastorale dell’ Eparchia di Piana degli Albanesi.

L’Eparchia di Piana è realtà ecclesiale comprende 15 parrocchie e raccoglie le comunità di origine albanese nei Comuni di Contessa Entellina, Mezzojuso, Palazzo Adriano, Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela, tutti in provincia di Palermo.

La Caritas Diocesana di Piana agisce nel territorio secondo le finalità perseguite dalla Caritas Italiana e le sue le attività prevalenti riguardano: gli interventi per il superamento dell’emarginazione e dell’esclusione sociale, della povertà economica, del disagio dei minori, dei giovani, degli anziani, degli immigrati e delle famiglie più vulnerabili.

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Alcuni Servizi della Caritas Diocesana

Fra i servizi offerti dalla Caritas Diocesana nel corso degli anni si possono segnalare:

�  L’Ascolto delle persone con disagio sociale o enonomico; �  L’accompagnamento nel percorso formativo di minori con

disagio sociale; �  L’accompagnamento di famiglie multiproblematiche; �  Il sostegno alle persone anziane e disabili; �  L’assistenza agli immigrati presenti nel territorio o privi di

alloggio; �  L’accoglienza degli immigrati appena arrivati in Italia. �  La mensa per ospiti fissi e passanti C.P.A); �  Il sostegno alimentare mediante distribuzione viveri AGEA; �  Il sostegno economico a famiglie disagiate.

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Gli Strumenti della Caritas Diocesana

•  Il Centro di Ascolto •  L’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse •  Il Magazzino per la distribuzione dei generi di prima necessità •  I Centri diurni di aggregazione per minori delle Caritas

parrocchiali • I Centri diurni per gli anziani delle Caritas parrocchiali •  Il Centro di Prima Accoglienza per Immigrati ( C.P.A. Oasi del Viandante – S. Cristina Gela) • Lo Sportello Polivalente per Immigrati • L’ Ufficio per l’Educazione alla Mondialità • L’ Ufficio per il Servizio Civile Nazionale

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I Centri diurni di aggregazione per anziani

Presenti in alcune parrocchie (es. SS. Annunziata, San Demetrio) ospitano gruppi di circa 20/30 anziani. La prevalente attività che in essi si svolge è di animazione del tempo libero e altre attività che aiutano la persona anziana a mantenere le proprie attitudini, abilità e competenze. Vi sono poi alcuni anziani seguiti la mattina o il pomeriggio anche a domicilio per i loro bisogni più immediati. Gli operatori presenti sono il responsabile del Centro che in genere è il parroco e dei volontari che hanno il ruolo di animatori e i ragazzi in servizio civile .

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La Caritas Diocesana di Piana degli Albanesi e il Servizio Civile Nazionale

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STRUMENTO DI AIUTO

STRUMENTO DI FORMAZIONE

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Fra i vari Enti che partecipano alla legge n° 64 del 6 marzo 2001, con la quale è stato istituito il Servizio Civile Nazionale, Caritas Italiana, pioniera in tale esperienza destinata ai giovani, predilige il settore dell’assistenza e, in linea con le sue finalità, realizza progetti destinati a coloro che nella società hanno più bisogno. Il Servizio Civile in Caritas è così rivolto all’aiuto di persone che versano in condizioni di disagio perché indigenti, emarginate, vittime di dipendenze o sfruttamenti, sole o non auto sufficienti, straniere, non integrate e disorientate.

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I progetti destinati a varie fasce di utenza (minori, giovani, anziani, disabili, donne sole, immigrati e profughi etc.) mirano a favorire la crescita umana e sociale degli individui e promuovono il senso della carità e della solidarietà nel contesto sociale circostante.

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Una frase forte! Un’affermazione

decisa che vuole sottolineare come un’esperienza di un anno di servizio possa e… mira a portare alle giovani generazioni un cambiamento di abitudini sociali e di stile di vita. La proposta di Servizio Civile in Caritas si pone ai ragazzi come esperienza di formazione globale della persona.

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L’accompagnamento formativo dei volontari ha come sua finalità: • L’educazione ai valori della solidarietà e della gratuità e la formazione di atteggiamenti di cittadinanza attiva e responsabile. • La scelta di una difesa delle comunità in modo non armato e non violento, in termini di: gestione e superamento del conflitto, riduzione e superamento della violenza implicita e/o esplicita, acquisizione e riconoscimento di diritti.

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La formazione pone particolare attenzione alla cultura cristiana del servizio, con la volontà di partire dal cambiamento di sé per giungere ad un cambiamento della società.

Durante l’anno di Servizio Civile la formazione offerta è intesa come competenza per il servizio che si svolge, ma anche come momento di riflessione, di ripensamento e di scoperta.

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I progetti della Caritas

Partendo dall’osservazione del territorio, dalla lettura dei suoi bisogni, dai cambiamenti dei processi demografici e tenendo in considerazione le nuove esigenze della propria società, la Caritas di Piana ha accresciuto anche l’impegno nella progettazione. Così Dal 2007 ai progetti rivolti ai minori si sono aggiunti quelli destinati agli anziani e agli immigrati.

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Progetti di Servizio Civile per l’assistenza di ANZIANI

Tali progetti nascono dalla attenzione ai bisogni di questa fascia di popolazione che, come per il livello nazionale, si allarga sempre di più nella piramide demografica del territorio diocesano. Inoltre, occupandosi di anziani anche con il SCN, la Caritas di Piana continua un impegno portato avanti da diversi decenni con altre azioni e con il contributo di altre associazioni (es. IPAB SS.Annunziata, Gruppo Scout).

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Il CENTRO DIURNO PER ANZIANI aperto dal Lunedì al Venerdì, dalle ore 14,00 alle ore 20,00, accoglie ogni anno circa 40/50 anziani. Anche in questo CENTRO, operativo sin dagli anni ’90, le attività sono di animazione del tempo libero, di socializzazione intergenerazionale al fine di dare un senso al tempo libero e favorire il mantenimento del benessere psico-fisico dell’anziano. Attraverso la sua progettazione annuale delle azioni a favore della popolazione anziana il CENTRO promuove occasioni di socializzazione e di incontro, anche intergenazionale (considerando la presenza nello stesso contesto parrocchiale di bambini seguiti nel doposcuola e con attività oratoriali e di giovani scout) sia per mantenere l’anziano attivo nel proprio contesto socio-ambientale sia per permettere la sua piena partecipazione alla vita di comunità. Durante l’anno si organizzano attività seguite ed integrate dagli operatori in esso presenti: disegno, pittura, musica, canto, recitazione; ballo, passeggiate, escursioni, tornei di bocce, di ping pong; feste aperte a familiari, ai concittadini, ai giovani; partecipazione ad eventi culturali e ricreativi organizzati nel territorio, nei paesi limitrofi o a Palermo; visione di films ed eventi teatrali scelti dagli stessi anziani; la lettura dei quotidiani; momenti di preghiera, di riflessione. La Caritas Interparrocchiale di Piana inoltre segue anche alcuni casi di persone sole o con disagio economico o assistenziale Ogni anno alcune persone anziane assistite dai volontari del CENTRO la mattina o il pomeriggio per i loro bisogni più immediati.

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Il progetto si realizzerà nell’ambito dell’assistenza agli anziani. Nasce dalla volontà di sostenere ed accompagnare nei Comuni di Mezzojuso e Piana degli Albanesi proprio questa fascia di popolazione, per offrire ad essa compagnia e sostegno adeguati. Il progetto si caratterizzerà soprattutto per iniziative di compagnia rivolte a persone anziane e di assistenza ad anziani soli o in difficoltà. Il titolo scelto SHOQERI, in lingua arbëreshe significa COMPAGNIA ed esprime il desiderio di contribuire a realizzare con il presente progetto una comunità quanto più possibile “armoniosa”, in cui giovani ed anziani siano coinvolti ed impegnati in un circuito di assistenza, compagnia e solidarietà. Un percorso da compiere insieme che abbia allo stesso tempo una finalità educativa e di recupero dell’inestimabile patrimonio di sapere che gli anziani possono trasmettere alle nuove generazioni, un momento di scambio intergenerazionale.

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Settore ed area di intervento del progetto: Settore: ASSISTENZA Area di intervento: ANZIANI Codice: A01

Ente realizzatore del progetto: Caritas Italiana nella sua articolazione periferica di Piana degli Albanesi

Durata del progetto: 12 mesi (da gennaio 2011 a gennaio 2012)

Sedi di sevizio: •  CATITAS PARROCHIALE – MEZZOJUSO 2 volontari

Operatore Locale di Progetto: Francesca Brancato • PARROCCHIA SAN DEMTRIO M.1 – PIANA DEGLI ALBANESI

4 Volontari Operatore Locale di Progetto: Giovanni Pecoraro

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Orario di Servizio:

30 ore settimanali per 5 giorni la settimana dal Lunedì al Venerdì con turni gionalieri 08.00/14.00 o 14.00/20.00 Il suddetto orario sarà suscettibile di variazioni, in occasione di gite, uscite nel territorio, manifestazioni, incontri (per esempio gli incontri intergenerazionali con le scuole, da svolgersi prevalentemente la mattina),

nel rispetto del monte ore di servizio del Volontario.

Occasionalmente i volontari potranno essere chiamati a svolgere servizio la Domenica, per la partecipazione a celebrazioni liturgiche o pellegrinaggi o in occasione di feste, gite o convegni.

Ai volontari è richiesto: • Svolgimento delle attività previste dal progetto • Operare nel contesto della sede di servizio tenendo in considerazione le esigenze, l’organizzazione e gli orari della sede, nonché le regole in essa vigenti. Il tutto nel rispetto di quanto indicato relativamente al ruolo del volontario nel testo del progetto.

Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: • Partecipazione al percorso formativo previsto a livello diocesano e ai corsi di formazione •  Disponibilità alla flessibilità negli orari di servizio e di formazione. • Partecipazione ai momenti di verifica e monitoraggio dell’esperienza di servizio civile con la Caritas diocesana e/o le sedi di attuazione svolti su base periodica (quindicinale-mensile) anche se svolti di sabato e di domenica o in altri giorni festivi. •  Disponibilità al trasferimento temporaneo della sede in caso di: • eventi di formazione e sensibilizzazione diocesani, regionali o nazionale (es. incontro nazionale giovani in servizio civile). •  Disponibilità a prendere parte ad iniziative in giorni festivi in occasione di gite, uscite nel territorio, manifestazioni,convegni, incontri come da progetto.

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Obiettivi del progetto

A. Promuovere il coinvolgimento della persona anziana in attività che gli forniscano stimoli di carattere cognitivo, affettivo e relazionale, attraverso interventi di animazione e socializzazione e facendo acquisire consapevolezza all’anziano del suo essere per la comunità una inesauribile fonte di esperienza, cultura e sapere da trasmettere alle giovani generazioni.

B. Migliorare la qualità della vita della persona anziana e favorire il mantenimento del suo benessere psico-fisico nel proprio contesto domiciliare e nel contesto socio-ambientale, attraverso interventi di assistenza e sostegno, che prevengano o riducano situazioni di isolamento o di solitudine e che incoraggino al rafforzamento della cura di sé.

C. Far prendere coscienza che le persone anziane sono portatrici di un patrimonio morale e civile fortemente positivo per la società e che essi non rappresentano solo “l’utenza” dei servizi ma la loro “risorsa" e quindi promuovere nella società civile, soprattutto nei giovani, attraverso l’incontro con le persone anziane, percorsi di educazione alla solidarietà, all’ascolto e alla conoscenza delle problematiche e dei bisogni della terza età sensibilizzando e coinvolgendo il proprio territorio.

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Attività per il raggiungimento degli obiettivi

Le attività…per realizzare il servizio

Nelle varie sedi di servizio i volontari sono impegnati in svariate attività, naturalmente dipendenti dagli obiettivi

L’operatività dei volontari in SCN non è limitata allo svolgimento di mansioni meramente esecutive, ma si punta molto al coinvolgimento nelle fasi di programmazione delle attività stesse, stimolando in essi le capacità organizzative e di progettazione del servizio e puntando a garantire la condivisione degli obiettivi perseguiti. I volontari sono quindi chiamati a partecipare ai momenti di equipe in cui si effettuano: • una programmazione periodiche delle attività • verifiche dei risultati raggiunti

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Attività per il raggiungimento degli obiettivi Le attività…con gli utenti (anziani) e i beneficiari (famiglie – comunità civile – altri enti pubblici e privati)

•  Elaborazione di proposte per gli anziani. • Percezione e ascolto dei bisogni dell’anziano. • attività ricreative e di socializzazione • Animazione e semplici esercizi motori individuali e di gruppo (laboratorio di musico-terapia). • attività laboratoriali (cucito e ricamo, laboratorio grafico-manipolativo, laboratorio del racconto, laboratorio teatrale. • Assisrenza domiciliare, accompagnamento e compagnia dell’anziano •  Attività di gruppo per superare la solitudine •  Attività manuali per favorire la memoria e creatività •  Attività di gruppo e per favorire l’autostima e la socializzazione •  Attività volte a stabilire circuiti relazionali •  Compagnia (visite domiciliari, compagnia a casa teleassistenza) •  Brevi uscite, passeggiate •  Accompagnamento per varie necessità •  Disbrigo pratiche amministrative e sanitarie •  Recupero della mobilità Laboratorio di musico-terapia •  Esercizi fisico-motori •  Sostegno ed affiancamento ai familiari •  Incontri intergenerazionali Scambio e collaborazione con altri enti pubblici e privati •  Coinvolgimento della comunità locale e valorizzazione della figura dell’anziano

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Strumenti

Saranno inoltre utilizzati, per l’espletamento delle varie attività, i seguenti strumenti: • Colloqui di accoglienza e di sostegno psico-sociale • Scheda informativa • Scheda amnestica • Registro del Centro (all’atto dell’accoglienza nei Centri si compilerà per ciascun anziano la scheda informativa relativa ai dati personali e la scheda amnestica, oltre ad un’iscrizione nel Registro del Centro) • Incontri dell’equipe di operatori per la programmazione e la verifica del lavoro svolto (con redazione di verbali di riunioni) • Diario giornaliero delle attività del Centro • Consultazione delle leggi, regolamenti, opuscoli informativi • Uso del personal computer, della linea telefonica e Internet

AZIONI RIVOLTE AI GIOVANI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE

OBIETTIVI:

- Favorire nei volontari un orientamento di vita aperto alla solidarietà, alla generosità, allo scambio tra generazioni, all’accettazione della diversità. - Offrire ai volontari la possibilità di fare un’intensa esperienza formativa , che possa essere fondamento proficuo per un futuro inserimento nella società

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UN RIEPILOGO DEL PROGETTO

A)   SERVIZIO DI 3O ORE SETTIMANALI

B) FORMAZIONE C) L’ANIMAZIONE COME

PROCESSO E STILE

Si dispiega su 2 livelli:

FORMAZIONE GENERALE

FORMAZIONE SPECIFICA

Interessa le seguenti 2

aree

ATTIVITA’ DI PROMOZIONE

E SENSIBILIZZAZIONE

ANIMAZIONE DELLA

COMUNITÀ

Relativamente al seguente

ambito:

ASSISTENZA ANZIANI

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Il Servizio Civile Nazionale ALCUNE IMPORTANTI OSSERVAZIONI…

Ø  E’ stato istituito con la legge 6 marzo 2001 n° 64, - che dal 1° gennaio 2005 si svolge su base esclusivamente volontaria – ed è un modo di difendere la patria, il cui "dovere" è sancito dall'articolo 52 della Costituzione; una difesa che non deve essere riferita al territorio dello Stato e alla tutela dei suoi confini esterni, quanto alla condivisione di valori comuni e fondanti l'ordinamento democratico, quindi una forma di difesa che consiste in impegno civico e cittadinanza attiva.

Ø Il Servizio Civile Nazionale è una forma di difesa non armata del Paese alternativa a quella militare e svolgendolo si adempie al dovere di solidarietà sociale previsto dalla Costituzione.

Ø  E' l’ opportunità messa a disposizione dei giovani dai 18 ai 28 anni di dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico inteso come impegno per il bene di tutti e di ciascuno e quindi come valore di coesione sociale; Ø  Il servizio civile volontario garantisce ai giovani una forte valenza educativa e formativa, una importante e spesso unica occasione di crescita personale, una opportunità di educazione alla cittadinanza attiva, contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese; Ø Il Servizio Civile Nazionale è disciplinato da una serie di regole e da un contratto tra il giovane e lo Stato;

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Il Servizio Civile Nazionale …ALCUNE IMPORTANTI OSSERVAZIONI

Ø Il Servizio Civile Nazionale non è una forma di volontariato, n’è una tipologia di collaborazione lavorativa/professionale; Ø Il Servizio Civile Nazionale richiede la disponibilità a mettersi al servizio delle esigenze dei destinatari e dei beneficiari del progetto anche a scapito delle proprie, e la disponibilità a lavorare assieme ad altri; Ø L’indennità mensile di 433,80 euro non è una remunerazione al lavoro svolto, ma è una forma di incentivo per garantire un minimo di autonomia economica durante l’anno di Servizio Civile; Ø  Chi sceglie di impegnarsi per dodici mesi nel Servizio civile volontario, sceglie di aggiungere un'esperienza qualificante al proprio bagaglio di conoscenze, spendibile nel corso della vita lavorativa, quando non diventa addirittura opportunità di lavoro, nel contempo assicura una sia pur minima autonomia economica.

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La Storia del Servizio Nazionale La storia del Servizio Civile Nazionale affonda le sue radici nella storia dell’obiezione di coscienza di cui

è il naturale erede in un rapporto di continuità che non lascia né vuoti né rimpianti. 1.  Nel 1972 - sotto la spinta delle azioni di protesta condotte dalle organizzazioni non violente, del

crescente interesse dei cittadini nei confronti dell'obiezione di coscienza e del gran numero di giovani disposti ad affrontare il carcere pur di non prestare un servizio armato - il governo approvò la legge n. 772 "Norme in materia di obiezione di coscienza", che sanciva il diritto all'obiezione per motivi morali, religiosi e filosofici ed istituiva il servizio civile sostitutivo del servizio militare e, pertanto, obbligatorio. La legge dedicava un solo articolo su 17, alle finalità e all'organizzazione del Servizio civile, istituito chiaramente per trovare un impiego agli obiettori. L'esperienza iniziale di poche decine di coraggiosi, diventa alla fine degli anni '80 l'esperienza di migliaia di giovani anche grazie alla sentenza della Corte Costituzionale (1989) che parifica la durata dei due servizi militare e civile: inizia l'esplosione numerica degli obiettori che raggiunge nel 1999 la cifra di 110.000 domande. Nello stesso tempo, in modo silenzioso ma sistematico, l'offerta di servizio civile passa da poche decine di associazioni dei primi anni '80, agli oltre 3.500 Comuni abilitati a impiegare obiettori, alle decine di Università, alle oltre 200 Unità Sanitarie Locali, alle 2.000 associazioni locali di Terzo Settore (fine degli anni '90).

Il Servizio Civile diviene una risorsa sociale per il Paese.

2.  L'8 luglio 1998, il Parlamento vara la legge n. 230 "Nuove norme in materia di obiezione di

coscienza": l'obiezione di coscienza viene riconosciuta diritto del cittadino. La norma, che abroga la legge 772 del 1972, all'art. 1 statuisce: "I cittadini che, per obbedienza alla coscienza, nell'esercizio del diritto alle libertà di pensiero, coscienza e religione (omissis) opponendosi all'uso delle armi, non accettano l'arruolamento nelle Forze armate e nei Corpi armati dello Stato, possono adempiere gli obblighi di leva prestando, in sostituzione del servizio militare, un servizio civile, diverso per natura e autonomo dal servizio militare, ma come questo rispondente al dovere costituzionale di difesa della Patria".

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3.  Contestualmente l'amministrazione di questo servizio viene sottratta al Ministero della Difesa ed affidata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ove viene costituito un apposito Ufficio Nazionale per il Servizio Civile. A riconoscimento dell'importanza di un coinvolgimento dei vari attori del Servizio civile viene creata la Consulta Nazionale per il Servizio Civile ove siedono i rappresentanti delle Amministrazioni Centrali dello Stato, i rappresentanti dei principali soggetti di terzo settore, dei Comuni Italiani e degli obiettori. La legge istituisce, inoltre, il Fondo Nazionale per il Servizio Civile nel quale confluiscono i fondi prima gestiti dal Ministero della Difesa e nel quale possono essere versate donazioni pubbliche e private finalizzate alle attività che si intendono sostenere.

4.  La legge, votata dopo 11 anni di dibattito politico (1987-1998), viene approvata alla vigilia della riforma che porterà ad un nuovo sistema di Forze armate su base esclusivamente volontaria. Tale riforma, fortemente innovativa, è attuata dal Parlamento il 14 novembre 2000 attraverso la legge 331 "Norma per la istituzione del servizio militare professionale"; tale norma fissa al 1° gennaio 2007 la data di sospensione della leva obbligatoria che successivamente viene anticipata al 1° gennaio 2005 (legge 23 agosto 2004 n. 226).

5.  Le esperienze costruite con gli obiettori di coscienza in un andirivieni di luci ed ombre, in oltre 25 anni di attività, hanno tuttavia costituito una risorsa rilevante delle politiche sociali, soprattutto in ambito assistenziale verso gli anziani, i disabili, i minori, concorrendo altresì alla formazione dei giovani verso profili professionali orientati al principio costituzionale della solidarietà sociale; uno strumento innovativo per le politiche ambientali e di cooperazione internazionale; una esperienza di nuovo patto di cittadinanza fra giovani e istituzioni, dove doveri di socialità, che trovano nuove forme di espressione, e diritti individuali trovano un punto di equilibrio.

Page 30: Progetto SHOQERI

6.  Il 6 Marzo 2001 il Parlamento Italiano approva la legge n° 64, che istituisce il Servizio Civile Nazionale; un Servizio volontario aperto anche alle donne, concepito come opportunità unica messa a disposizione dei giovani dai 18 ai 28 anni, che intendono effettuare un percorso di formazione sociale, civica, culturale e professionale attraverso l'esperienza umana di solidarietà sociale, attività di cooperazione nazionale ed internazionale, di salvaguardia e tutela del patrimonio nazionale. Una legge pensata per agire in due tempi: - una prima fase nella quale convivono due servizi civili, uno "obbligatorio" per gli obiettori di coscienza ed uno per i "volontari"; - una fase successiva destinata ai soli volontari di entrambi i sessi.

7.  Il 5 aprile 2002 viene emanato, in ottemperanza al disposto di cui all'art. 2 della Legge 64/01, il Decreto legislativo 77 con cui viene regolamentata la materia.

8.  N e l f e b b r a i o 2 0 0 4 v i e n e c o s t i t u i t o i l Comitato di consulenza per la Difesa Civile Non Armata e Nonviolenta (Comitato DCNAN) con il fine di individuare indirizzi e strategie di cui l'UNSC possa tenere conto nella predisposizione di forme di ricerca e di sperimentazione di difesa civile non armata e nonviolenta. Il 23 agosto 2004 viene promulgata la legge n. 226 che anticipa al 1° gennaio 2005 la sospensione della leva obbligatoria. Tale data segna di fatto l'inizio della seconda fase di applicazione della legge 64 del 2001 che porterà alla gestione dei soli "volontari" di SCN.

Inizia la nuova era del Servizio Civile Nazionale.

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9.  Dal 1° gennaio 2005 entra in vigore -ai sensi dell'art.2 del D.L. 9 novembre 2004 n°266- l'art. 3 comma 1 del d.lgs n. 77 del 5 aprile 2002 che innalza il limite di età dei volontari a 28 anni. Con la pubblicazione del decreto legge 30 giugno 2005, n. 115 cala definitivamente il sipario sulla lunga ed accesa vicenda della obiezione di coscienza, consentendo agli obiettori in servizio, la possibilità di concludere la propria esperienza di Servizio civile obbligatorio al 1° luglio 2005 anticipando la naturale scadenza prevista ad ottobre 2005. Il 2005 è quindi l'anno nel quale anche ai ragazzi è concesso di partecipare volontariamente al SCN e contribuiscono ad esportare gli ideali di pace e fratellanza della nostra democrazia. I giovani sempre più coinvolti, partecipi e motivati inviano racconti delle loro esperienze.

10. Il 2006 è un anno che segna la storia del SCN . Il 1° gennaio entra in vigore il d.lgs 5 aprile 2002, n.

77 determinando il trasferimento delle competenze gestionali del SCN alle Regioni e Province autonome, che sono tenute ad istituire l'albo regionale degli Enti SCN appartenenti al proprio territorio. Per effetto della sospensione della leva obbligatoria, legge 23 agosto 2004, n. 226, il Fondo nazionale per il servizio civile è gravato del contributo previdenziale INPS del 25,4% poiché l'anno di SCN, riscattabile ai fini pensionistici, non è più equiparato al servizio militare obbligatorio, ma ai lavoratori co. co. pro. e quindi la contribuzione da figurativa diventa contributiva; Nasce la rappresentanza dei volontari di SCN, che sostituisce quella degli obiettori di coscienza presenti nella Consulta. Vengono discusse le prime tesi di laurea sul Servizio civile che testimoniano l'interesse dei giovani ad approfondire la conoscenza del significato e il valore del "servizio".

11. Fatto saliente la promulgazione della legge 2 agosto 2007, n. 130, "Modifiche alla legge 8 luglio 1998 n.

230, in materia di obiezione di coscienza", consente agli obiettori di rinunciare al proprio status: cade un baluardo per tutti coloro cui era precluso l'accesso a talune attività lavorative e si riaccende la polemica.

Page 32: Progetto SHOQERI

L’Esperienza di Servizio Civile è una occasione di formazione e di orientamento da regalare ai giovani

Il lavoro quotidiano, l’ impegno attivo, l’esperienza diretta sul campo, i momenti formativi e il confronto con gli operatori sono tutti aspetti di una esperienza che si presenta come “palestra di vita”. Ai giovani che operano nelle varie sedi si propone un anno intenso, ricco di attività, di stimoli, di grande impegno, di confronto con le povertà locali, di scambio con i coetanei, un momento insomma di sosta e di autoriflessione, nel quale raccogliere le memorie del proprio passato, scoprire nuove capacità ed attitudini grazie al servizio del presente e procedere ad un orientamento per le scelte future. In questo senso intendiamo la proposta del Servizio Civile da offrire ai giovani della nostra diocesi quale esperienza indimenticabile, capace di cambiare la loro vita e migliorare quella delle persone a cui si accostano e tendono la mano.

Page 33: Progetto SHOQERI

Il Servizio Civile come strumento di conoscenza dei bisogni del territorio

Esso si è mostrato alla Caritas di Piana quale efficace strumento per favorire l’incontro e la vicinanza tra il mondo giovanile e le povertà del territorio oltre che valido supporto per gli interventi di assistenza.

Page 34: Progetto SHOQERI

Il Servizio Civile e la ricaduta pastorale

Il Servizio Civile è utile per migliorare le conoscenze su alcune problematiche del territorio: per agire nel sociale per crescere nel grado di autonomia personale per sperimentare il lavoro di equipe e la collaborazione per conoscere il Sistema Caritas.

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La partecipazione civica attraverso il volontariato e l'associazionismo di promozione sociale è

uno dei tratti più significativi della storia del nostro Paese. Questa partecipazione, che si

manifesta ogni giorno e diventa impressionante nelle emergenze della storia nazionale, ha

radici profonde, secolari e trova linfa nei valori religiosi e laici di solidarietà, eguaglianza,

giustizia sociale, partecipazione diretta.

In tale contesto il Servizio Civile Nazionale costituisce una singolare modalità di partecipazione

che coniuga i principi costituzionali di solidarietà, difesa della patria e crescita personale.

Le istituzioni della Repubblica Italiana non creano lo spirito della partecipazione civica, ma

hanno la responsabilità di dargli sostegno e di incoraggiare chi la vive.

La legge 6 marzo 2001, n. 64 "Istituzione del Servizio Civile Nazionale" è il segno di questa

responsabilità.


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