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3 Editoriale

4 Un soloobiettivo: la sicurezzaIntervista conDomenicoPetronePresidente Viasat Group

6 Sempre accanto agliautomobilistiItalianiIntervista conEnrico Gelpi,Presidente Aci

8 Protezione Furto

9 Furti d’auto in calo,ma rimane l’emergenzaIntervista conClaudio Castellan, Polizia Stradale

12 Per favore, non chiamateli localizzatori!Intervista conMarco Petrone, Viasat Group

14 Nuovi prodotti e servizi per gli automobilisti Intervista con Franco Lucchesi,Sara Assicurazioni

15 Con Assisat non si è mai soli Intervista con Dario Granito,Gruppo Fondiaria Sai

16 Sicurezza:un investimentoche pagaIntervista conLuca Borgonovo, Dhl ExpressItaly

17 I dispositivi satellitarisono fondamentaliIntervista conCarlo Basadonna, Arval Italia

18 Ecco la sicurezza per il trasporto pesanteIntervista conPrimo Santini, Fai Service

20 Statistiche

24 Assistenza meccanicae sanitaria

25 Una sfida da raccogliereA cura della Commissione Europea

26 Il contributo italianoal calo degli incidentiA cura del Ministero dei Trasporti

28 Il soccorsoimmediatopuò salvarela vitaIntervista conFranco Taggi,ISS

30 Il contributodei costruttorialla sicurezzaIntervista con GuidoRossignoli,ANFIA

32 Bosch e Viasat per lasicurezza degli automobilistiIntervista con Pietro Paolo Patat, Gruppo Bosch

34 Statistiche

38 Sicurezza personale

39 C’è bisognodi sentirsi protetti A cura di Elena Venditti, Unione NazionaleConsumatori

40 Viasat amplia l’offerta di sicurezza Intervista con Massimiliano Balbo, Amministratore DelegatoViasat

42 L’eCallpuò salvare5000 vitel’anno Intervista conMarco Cherri,EENA 112

44 È arrivatala “ScatolaRosa” Intervista con UmbertoGuidoni,FondazioneANIA

46 “Servizio Viaggia sicuro” per la sicurezzadella donna A cura di Andrea Guanci, Direttore Marketing Viasat52 Statistiche

47 Donna al volante, Guida Sicura Intervista con Danilo Spizuoco, Centro Guida Sicura - ACI Vallelunga

48 Statistiche

50 “Però, Zanardi di CastelMaggiore” Intervista conAlex Zanardi

53 Campagne di sicurezzastradale

Redazione,elaborazione datiprogetto grafico

ed impaginazione

Via Aosta, 20-22-2410078 Venaria (TO) ItalyTel. +39 011. 4560201Fax. +39 011. 4240428

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totale o parziale del contenuto della pubblicazione senza

l’autorizzazione preventivadella Società.

Som

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L’eccezionale sviluppo registrato dallamotorizzazione, notevolmente piùelevato del ritmo d’incremento del-l’intera economia, è senza dubbiouno dei fenomeni più appariscentidella nostra epoca. Negli ultimi tren-t’anni, in particolare, il parco delle so-le autovetture circolanti in Italia –considerato il più significativo indica-tore segnaletico della motorizzazione– è salito dai poco più di 15 milioni diunità del 1975 agli attuali 35 milioni,con un incremento medio annuo del4,8%. All’eccezionale espansione delparco automobilistico si è più recen-temente associata una crescita di au-tobus, autocarri, motocicli, furgoniper trasporto merci, altri veicoli. Unfenomeno questo che non si è svoltotuttavia senza conseguenze sul livellodi sicurezza. La strada è un rischio, si sa. Lo è sem-pre stato. Ma oggi i mezzi in circola-zione sono tanti, le infrastrutture so-no rimaste presso a poco le stessecon la conseguenza che incidenti,malori e richieste di soccorso sono al-l’ordine del giorno.Prevenire è quindi oramai essenziale.Nell’era del sistema di comunicazionedi massa, la più fine tecnologia deveessere necessariamente messa a dis-posizione della tutela della sicurezza

e dei beni. Un allarme immediato do-po un sinistro, una fuoriuscita persbandamento che nessuno ha vistonella sua dinamica, può significare ladifferenza fra la vita e la morte. An-che nella difesa del bene auto o mez-zo pesante da furti e rapine, i disposi-tivi di sicurezza satellitari capaci di al-lertare immediatamente gli organi dipolizia e di tracciare il cammino delveicolo dopo il furto, sono uno stru-mento utilissimo. Può capitare, infine,di trovarsi in situazione di pericolopersonale, perché inseguiti o minac-ciati, ed avere la necessità di richiede-re tempestivamente e facilmente un in-tervento degli enti di sicurezza preposti.Oggi tutto questo è possibile. Lacombinazione di localizzazione e co-municazione mobile, disponibile sulmercato del largo consumo, è la ri-sposta migliore all’esigenza di sicu-rezza di tutti noi.La Guida alla Sicurezza 2008, giuntaalla sua terza edizione, vuole fare ilpunto, attraverso il contributo di im-portanti operatori del settore, suquanto e stato fatto e su quanto sidovrà fare ancora su questo tema af-finché la mobilità possa essere vissu-ta da tutti come espressione di liber-tà di movimento e non con ansia,come pericolo.

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Vivere la stradanel segno della sicurezza

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speciale GUIDA alla SICUREZZA

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Un solo obiettivo:la sicurezza

Da dispositivi di antifurto satellitare adispositivi indispensabili per la sicurezzadelle persone. Quanto è cresciuta Viasatin questi anni?È cresciuta molto ed è cambiata molto. Inpoche parole, si è evoluta per mantenere lasua proiezione verso il futuro. L’azienda ènata infatti negli anni Ottanta ideando eproducendo dispositivi antifurto e dopo fur-to con tecnologia satellitare e proprio diquesto settore è stata da subito pioniera eleader, il classico esempio da manuale di firstmover. Nel tempo la società, anzi il pool diaziende che fanno parte di Viasat Group, halavorato per mantenere il vantaggio compe-titivo vantato nei confronti delle decine di

microconcorrenti nel frattempo sorti un po’ovunque, evolvendo la piattaforma tecnolo-gica di anno in anno sino ad arrivare all’at-tuale quinta generazione.

Potrebbe spiegare meglio questo con-cetto per i non addetti ai lavori?Certo. Le faccio l’esempio dei telefoninimobili. Ha presente i primi esemplari, gros-si, pesanti, scomodi, sempre scarichi e spes-so impossibili da usare? È la stessa cosa. Noiabbiamo evoluto i prodotti grazie alla strut-tura integrata del nostro gruppo. La VEMinnova, la ELEM produce e le altre societàcommercializzano, ognuna su un diversocanale e sotto i brand specifici Viasat, Movi-track, Teckysat e Redco. Molti dei neonaticoncorrenti dicono di avere prodotti satelli-tari che costano meno. I consumatori nonse ne rendono conto, ma è quasi come ven-dere uno dei cellulari di cui abbiamo parla-to prima. La piattaforma di quinta genera-zione non nasce dall’improvvisazione maderiva del know-how maturato dal miogruppo sin dal 1974, anno in cui ho posto laprima pietra.

Qual è la più grande dote di questa piat-taforma, oltre alla sua maturità?La flessibilità. Sulla sua base tecnologicapossiamo implementare pacchetti di softwa-re o accessori hardware, esattamente comesi è soliti fare su un personal computer, infunzione delle necessità del cliente, sia essoun automobilista, il proprietario di una flot-ta di camion, l’armatore di una imbarcazio-ne, una compagnia assicurativa e via dicendo.

In questi ultimi annic’è stata tutta un’evoluzione

sulla piattaforma per avere prodotti

sempre più performanti verso

la sicurezza non solodell’auto, ma nche

della persona.È un processo avviato,

in gran parte realizzato, ma nonancora terminato.

Abbiamo sottoscritto accordi

con importanti assicurazioni italiane

al fine di metter in sicurezza un

numero crescente di automobilisti

facendoli tra l’altrorisparmiare sul

costo delle polizze.

Viasat Group è la dimostrazione tangibile che produrre alta tecnologia nel no-stro Paese non solo è possibile, ma è addirittura consigliabile quando si parladi prodotti ad alta innovazione, correlati con una importante componente diservizio e soprattutto legati a livelli qualitativi automotive d’eccellenza. Conun solo obiettivo da perseguire con competenza ed ostinazione: la sicurezza.Ne abbiamo parlato con Domenico Petrone, che di Viasat è il Presidente.

4 speciale GUIDA alla SICUREZZA

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In un settore delicato qual è quello dellasicurezza, protezione e localizzazione sa-tellitare, la concorrenza è agguerrita. Co-me si vince la sfida competitiva?La sfida competitiva si vince lavorando con lafilosofia della Qualità, quella alla giapponesecon la Q maiuscola, e facendo innovazione,che oggi significa realizzare prodotti capaci dimonitore i diversi stili di guida degli automo-bilisti per permettere la profilazione di polizzeassicurative più eque e giuste in funzione didati oggettivi e non puramente statistici. Og-gi infatti ognuno di noi paga nel prezzo dellepolizze assicurative i costi e i danni provocatidai più scellerati. Le pare giusto? C’è poi il te-ma della sicurizzazione delle auto e delle stra-de, a cui siamo molto sensibili, in un’ottica diprevenzione piuttosto che di cura. Non dimentichiamo infine, relativamente altema dei furti delle autovetture dei nostriclienti, che grazie alla sicurezza satellitare Via-sat, nell’80, 90% dei casi, riusciamo a ritrova-re l’autovettura nei primi 28 minuti. Questo èun dato significativo a cui tutta la società do-vrebbe essere sensibilizzata.C’è poi l’innovazione del futuro. Ma di questami riservo di non parlargliene…

È difficile pensare a qualcosa di più futu-ristico, ma ci fidiamo di Lei. Piuttosto èun peccato che solo i più benestanti pos-sano permettersi la sicurezza dei prodot-ti Viasat.No, oggi non è più così. Mentre inizialmentel’antifurto è nato per auto di fascia alta, conla nuova piattaforma 5.1 abbiamo creato unalinea di prodotti. Siamo in grado di potermettere in sicurezza autovetture che vannodalla Panda o dalla Smart, a quelle di un livel-lo medio, fino alle auto di alta gamma. Ab-biamo quindi tre soluzioni per il mercato Con-sumer che va dal sistema Security, al Fox, alTop Class. Se prima il mercato target di nuo-ve immatricolazioni era quindi sull’ordine del-le 500, 600mila vetture l’anno, oggi è di oltre2 milioni e mezzo e quindi prevediamo unforte sviluppo e una forte crescita.

Avete sottoscritto accordi di collabora-zione con alcune tra le principali assicu-razioni italiane. Con quali obiettivi?Il mercato assicurativo è un mercato con cuiabbiamo sempre interagito, non fosse per al-tro perché chi istallava un antifurto satellitare

avrebbe ottenuto un forte risparmio sulla po-lizza. Oggi c’è una novità nel rapporto con leassicurazioni, che sta nel fornire servizi ad al-to valore aggiunto prendendo spunto dallalocalizzazione. Un prodotto interattivo che famolto di più dei sistemi on demand e che vaal di la di dispositivi antifurto. Sempre sullapiattaforma 5.1 abbiamo infatti predispostoun terminale che in qualche modo si integrabene con l’assicurazione RC in quanto riescea rilevare tutta una serie di dati utili anche arilevare la dinamica di un eventuale inci-dente, utilissimo, nella fase di liquidazionedel danno. L’apparato satellitare, infatti, viene ceduto incomodato d’uso e permette al cliente di be-neficiare da subito di tutti i servizi previsti –sull’intero territorio nazionale, 24 ore su 24,365 giorni l’anno – e di un risparmio consi-stente, fino all’85% per la polizza Furto In-cendio e fino al 65% l’RC auto.

Quali numeri vi aspettate nei prossimianni? Quanti automobilisti intendetemetter in sicurezza?Se è vero che la strada è il luogo più a rischioper gli italiani, e i consumatori cominciano adessere sempre più sensibili verso questa te-matica, gli accordi sottoscritti permetterannodi aumentare considerevolmente il numero diistallazioni di dispositivi satellitari e consenti-ranno ad un numero sempre maggiore di au-tomobilisti di accedere ai servizi Viasat di antifurto, sicurezza personale, assistenza mecca-nica e sanitaria. Anche grazie alla veicolazio-ne dal canale assicurativo, infatti, il mercatoconta di superare il milione di istallazioni nel2009. È certamente questo un settore inforte espansione.

Presidente, chiudiamo con la Borsa. Ilprocesso di quotazione non è ancorastato ultimato. Quando verrà tagliato iltraguardo?La società è pronta. I mercato finanziari sonoinvece ancora molto instabili a causa di quan-to successo negli Stati Uniti la scorsa estate.L’azienda è sana e può proseguire sulla stradadella crescita interna e per acquisizione anchesenza l’immediata quotazione. In altre parolefaremo l’ultimo passo appena le condizioniesterne saranno tali da permettere un’opera-zione di successo per tutti gli Stakeholder dioggi e gli Shareholder di domani.

Grazie alla sua linea di prodotti,Viasat oggi è in grado di potermettere in sicurezzaautovetture che vanno dalla Panda o dalla Smart,a quelle di un livellomedio, fino alle autodi alta gamma.Abbiamo tutte le soluzioni per il mercato Consumer.

Il processo di quotazione di Borsaè in corso di completamento e verrà ultimato nonappena le condizionidei mercati finanziarie del contesto economico nazionalelo renderanno piùopportuno.

5speciale GUIDA alla SICUREZZA

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6 speciale GUIDA alla SICUREZZA

L’ACI è una grande associazione con il ruo-lo fondamentale di rappresentanza e tute-la delle istanze di tutti gli utenti della mo-bilità. Quanto lavoro nel perseguire que-sta mission?L’ACI svolge la sua mission da oltre un secolo enel suo DNA ha sempre avuto la capacità di sa-per leggere per tempo e nel modo giusto icambiamenti che si verificano nella nostra so-cietà. Al primo posto l’ACI pone la sicurezzasulle strade.

In molti invocano una nuova cultura dellamobilità. È d’accordo? E in tal senso, comevi adoperate?

Principio ispiratore di una grande associazionedi automobilisti deve essere la volontà di conci-liare gli interessi e la libertà di muoversi del sin-golo con quelli della collettività nazionale. Que-sto è il fondamento di una moderna e solidalecultura della mobilità.

Come si sta evolvendo, nel nostro Paese,la sensibilità intorno al fenomeno della si-curezza stradale? Parlo di incidenti, ma an-che di furti, rapine, ecc…Abbiamo fatto importanti passi avanti ma nonci possiamo e non ci dobbiamo fermare. Aquesti progressi penso che l’ACI abbia dato estia dando un contributo molto importante.

In merito alla sicurezza, abbiamo

fatto importanti passi avanti ma nonci possiamo e non ci

dobbiamo fermare.A questi progressi

l’ACI ha da sempredato un contributomolto importante.

Principio ispiratoredi una grande

associazione di automobilisti deve

essere la volontà diconciliare gli

interessi e la libertàdi muoversi del

singolo con quellidella collettività

nazionale.

Fin dalla sua nascita, nel 1905, l’ACI ha seguito e sostenuto l’evoluzionedel fenomeno automobilistico in Italia, dai 2.229 autoveicoli allora circo-lanti ai 34 milioni di oggi. Una crescita esponenziale che ha fatto nascereesigenze e problemi che l’Automobile Club d’Italia da sempre analizza, in-terpreta e rappresenta, offrendo servizi adeguati ad una realtà in continuaevoluzione. Nei suoi cento anni di vita il Club si è fatto interprete delleistanze del mondo automobilistico, fornendo un contributo significativo dipassione, esperienza e professionalità, per un’importante azione di tuteladel cittadino, automobilista o meno, nella difesa del suo diritto alla mobili-tà. Enrico Gelpi ne è il Presidente. Lo abbiamo intervistato.

Sempre accanto agli automobilisti Italiani

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7speciale GUIDA alla SICUREZZA

Con proposte che, una volta attuate, hannoiniziato a dare risultati utili. Penso all’educazio-ne stradale nelle scuole e alla patente a punti.Hanno storicamente il “marchio” ACI. Pur-troppo non sono state messe in pratica con lanecessaria intensità: nelle scuole l’educazionestradale è trascurata; la patente a punti ha per-duto la sua “spinta propulsiva”: deve essere in-vece uno strumento di “rieducazione” stradaleper quelli che non guidano con prudenza. C’ènel nostro Paese un problema generale di sicu-rezza dei cittadini che comprende quello,drammatico, della sicurezza sulle strade. È ne-cessaria una svolta.

I giovani sono la categoria più a rischiosulle nostre strade. Si sta facendo abba-stanza per formarli e informarli, per edu-carli?No. L’ACI ritiene che uno dei compiti della fa-miglia sia quello di educare i giovani anche nelcomportamento da tenere al volante. Per que-sto abbiamo ribadito la proposta della “guidaaccompagnata a 16 anni”, che prevede che igiovani imparino con accanto un genitore o untutor. Dove è stata applicata questa misura ha

dato buoni risultati: i giovani che hanno presopoi la patente hanno una incidentalità minore.Attenzione però. Parliamo di “guida accompa-gnata” e non di patente a 16 anni.

Un’ultima domanda. Da poco è stato no-minato Presidente dell’ACI Nazionale.Quali sono le principali linee programma-tiche del Suo mandato?Anzitutto la sicurezza per la quale avanziamo larichiesta di un Nuovo Codice della Strada piùsnello e più facile da rispettare, che preveda lamassima tutela dei soggetti più deboli come ipedoni. Bisogna poi contrastare il tentativo co-stante di “criminalizzazione” dell’automobile.L’auto deve tornare ad essere uno strumento dilibertà e un piacere per chi la guida. È necessa-rio impegnarsi per frenare la congestione datraffico sulle strade, con una forte politica di in-centivi che faccia crescere la qualità e non laquantità delle auto in circolazione. L’ACI con-trasterà inoltre l’eccessiva pressione fiscale su-gli automobilisti e l’aumento dei costi di eserci-zio. Per quel che riguarda l’ambiente chiedia-mo che tutti, e non solo gli automobilisti, fac-ciano la loro parte.

L’Automobile Club d’Italia è un ente pubblico non economico senza scopo di lucro,che istituzionalmente rappresenta e tutela gli interessi generali dell’automobilismoitaliano, del quale promuove e favorisce lo sviluppo.

La sua azione si svolge in queste direzioni:

promozione dell’automobilismo...studia i problemi automobilistici, formula proposte, dà pareri in tale materia su richiesta dellecompetenti Autorità ed opera affinché siano promossi e adottati provvedimenti idonei a favorire lo sviluppo dell’automobilismo

tutela degli interessi generali dell’automobilismo...svolge direttamente ed indirettamente ogni attività utile agli interessi generali dell’automobilismo

assistenza...attua le forme di assistenza tecnica, stradale, economica, legale, tributaria, assicurativa, dirette a facilitare l’uso degli autoveicoli

assetto del territorio...nel quadro dell’assetto del territorio collabora all’analisi, allo studio ed alla soluzione dei problemi relativi allo sviluppo ed alla organizzazione della mobilità delle persone e delle merci, nonché allo sviluppoed al miglioramento della rete stradale, dell’attrezzatura segnaletica ed assistenziale, ai fini della regolaritàe della sicurezza della circolazione

istruzione ed educazione automobilisticapromuove l’istruzione automobilistica e l’educazione dei conducenti di autoveicoli

gestione, per incarico dello Stato, del Pubblico Registro Automobilisticoed erogazione di servizi di riscossione e controllo delle tasse automobilistiche per conto di molte Regioni

promozione dello sport automobilisticopromuove, incoraggia ed organizza le attività sportive automobilistiche, esercitando i poteri sportivi che gliprovengono dalla Fédération Internationale de l’Automobile (FIA), assiste ed associa gli sportivi automobilistici”

Sulla base di tali finalità l’ACI è impegnato nella realizzazione di una vasta gamma di prodotti e servizi pergli automobilisti e per la Pubblica Amministrazione.

Nelle scuole l’educazione stradaleè trascurata; la patente a punti haperduto la sua spinta propulsiva:deve essere inveceuno strumento di “rieducazione”stradale per quelliche non guidano con prudenza.

Avanziamo la richiesta di un Nuovo Codice della Strada più snello e più facile da rispettare,che preveda la massima tuteladei soggetti più deboli come i pedoni.

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Protezionefurto

Quando si parla di sicurezza dei tra-sporti, è possibile affermare che sidivide in due parti salienti: la sicu-rezza del conducente, dei passeg-geri e dei pedoni, e quella del vei-colo, riferendoci al rischio che essovenga rubato o che ne venga trafu-gato il carico. Autovetture, certo,ma anche furgoncini e mezzi pe-santi sono tutte “prede ambite”,ognuna delle quali richiama specifi-che abilità e strutture organizzative.

Per combattere il fenomeno risultaquindi sempre più importante laprevenzione. In particolare la tec-nologia satellitare è forse l’unica ingrado di metter freno all’operatodei ladri di autovetture o veicolicommerciali che altrimenti avrebbe-ro un compito assai agevole. Ed èfondamentale in tema di recuperodei veicoli perché consente un ritro-vamento delle auto di fascia alta piùdel doppio della media nazionale.

8 speciale GUIDA alla SICUREZZA

la tecnologia satellitare è l’unicain grado di metter

freno all’operatodei ladri

di autovetture o veicoli commerciali

che altrimentiavrebbero

un compito assai agevole.

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Furti d’auto in calo,ma rimanel’emergenzaI furti di autovetture dal 1991 hanno regi-strato negli anni una costante diminuzio-ne. A cosa è dovuta questa inversione ditendenza?I furti d’autovetture dal 1991 – anno in cui siè raggiunto il picco record di 356.493 unità(oltre 976 al giorno) – hanno mostrato neglianni una costante diminuzione. I dati relativiall’andamento del fenomeno dal 1991 al2006 mostrano che in 15 anni il numero deifurti si è più che dimezzato (-52%). Nel 2006i furti si sono attestati a 171.293. Le auto rin-venute, invece, sono state 91.594, poco piùdella metà (53%) di quelle rubate. L’accenna-to andamento non si discosta da quello deglialtri Paesi dell’Unione Europea, ove negli ul-timi anni si è pure rilevato un costante de-cremento nel numero dei furti.Si tratta di un trend favorevole su cui hannoinciso diversi fattori. L’utilizzo esteso dell’im-mobilizer (dispositivo di protezione che bloccala centralina elettronica del motore se non siusa la chiave originale), installato direttamen-

Secondo le stime i furti d’autovetturecontinuano a registrare una costante diminuzione.In 15 anni il dato si è più che dimezzato (-52%).

Roma, Napoli,Milano, Torino e Barisono le provincieitaliane più colpitedai c.d. topi d’auto.

La diminuzione dei furti che il nostro Paese registra ininterrottamente da oltrequindici anni è ascrivibile a diversi fattori. Certamente un contributo deter-minante è stato l’intensificarsi dei controlli delle forze di polizia sfruttandonuovi modelli operativi per il controllo del territorio, ma ha anche influitopositivamente la sempre maggiore diffusione di sistemi di sicurezza, inparticolare di quella satellitare. Ne abbiamo parlato con Claudio Castellan,Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato, Divisione Terza di Polizia Giudiziaria del Servizio Polizia Stradale.

9Protezione Furto

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te dai costruttori sulle autovetture prodottenegli ultimi anni (l’installazione è obbligatoridal 1999) ha sicuramente giocato un ruoloimportante. Significativa influenza è stata de-terminata anche dalla grande diffusione tra gliautomobilisti dell’uso di antifurti meccanici(blocca pedali, blocca volante, ecc.) e l’instal-lazione, dopo l’acquisto, di dispositivi di allar-me, entrambi costituenti un buon deterrente,bloccando i c.d. topi d’auto occasionali eorientando i “professionisti” su veicoli menoprotetti. Gli antifurti satellitari, poi, rappresen-tano l’avanguardia nella lotta ai furti d’auto esulle auto di gamma elevata sono ormai unoptional irrinunciabile per la loro efficacia. Co-minciano, infine, a prendere piede in Italia si-stemi per il recupero del veicoli rubati basatisulle marchiatura di codici identificativi sulleparti principali del veicolo e anche facenti usodi transponder o radio trasmittenti occultatinel veicolo, che ne consentono rispettivamen-te l’identificazione e il ritrovamento in caso disottrazione.Non esistono, comunque, sistemi che in asso-luto non possano essere aggirati dai profes-sionisti del furto, mentre i meno dotati tecni-camente, anziché “attaccare” direttamente ilveicolo tendono, utilizzando i metodi più in-gegnosi, ad appropriarsi delle chiavi per ruba-re senza difficoltà il mezzo.

Entrando nel dettaglio, cosa dicono gli ul-timi dati disponibili?Più nel dettaglio, i dati del 2006 mostrano co-me le province più colpite siano quelle di Ro-ma (28.374), Napoli (22.523), Milano(20.744), Torino (10.851) e Bari (10.326), ove- sommati - sono commessi oltre la metà deifurti denunciati sul territorio nazionale. Interessante è, poi, osservare che la fascia ora-ria più a rischio non è – come molti pensano -quella notturna (ore 24-05) nella quale sicommettono meno furti (11%), bensì quellaserale (ore 17-24) nella quale sono commessiil 44% dei furti. La mattina (ore 05-12) nevengono commessi il 19 % e il pomeriggio(ore 12-17) il 17% . Il 9% non sono determi-nati. I giorni della settimana meno colpiti, an-che se lo scostamento numerico è minimo,sono la domenica e il sabato.Va evidenziata, poi, un’anomalia che influen-za l’entità numerica dei furti: si tratta del fe-nomeno delle simulazioni dei furti di autovet-ture per frodare le assicurazioni: si va dalle

denuncie fittizie di coloro che avendo dan-neggiato gravemente il veicolo lo fanno “spa-rire”, a quelle di quanti custodiscono la pro-pria vettura in luogo sicuro e, dopo il risarci-mento, la fanno recuperare dalla polizia (o de-nunciano il ritrovamento) senza che alcunchésia comunicato alle assicurazioni, per finirecon il fenomeno dei veicoli esportati e poi de-nunciati rubati per incassare sia il risarcimentodalla assicurazione sia il prezzo dall’acquiren-te straniero, non di rado complice di organiz-zazioni criminali. Si tratta di un fenomeno chenegli ultimi anni si va sempre più diffondendo,la cui entità è ancora da valutare esattamen-te; una stima approssimativa lo attesta al 20%dei furti denunciati.

Auto utilitarie e auto d’alta gamma: qua-li le differenze in merito ai furti, ai ritro-vamenti, ai mercati di sbocco?I modelli d’autovettura più rubati sono stati laFiat Uno (21.041), la Fiat Punto (10.844), laFiat Panda (8.486), la Fiat Cinquecento(7.082) e l’elenco prosegue con altre autovet-ture di cilindrata piccola e media (la primastraniera è la Ford Fiesta, al sesto posto con5.667 furti). Si tratta delle vetture più diffuse.In proporzione al parco veicolare circolante, alcontrario, i modelli d’autovettura più rubatiappartengono al segmento delle grosse cilin-drate e delle c.d. auto d’élite.Le autovetture di piccola e media cilindrata, inassoluto le più rubate (e anche le più rinvenu-te), sono “richieste” sia per farne un uso tem-poraneo – per commettere altri reati (rapine,trasporto di droga, ecc) e talvolta per scorri-bande giovanili – sia per alimentare il trafficodei pezzi di ricambio rubati (specialmente se sitratta di modelli col tempo divenuti rari, per iricambi non sono più disponibili presso i co-struttori). Le autovetture d’alta gamma, inve-ce, vengono rubate prevalentemente per es-sere “riciclate” verso Paesi europei ed Extraeuropei. Meno frequente è il riciclaggio in Ita-lia. Consueti sono poi i furti per il recupero dipregiate parti di ricambio meccaniche e di car-rozzeria.I principali mercati di sbocco extraeuropei e lerotte seguite delle autovetture rubate in Italiasono: il Marocco, attraverso Francia e Spagna;la Tunisia e l’Algeria, attraverso i porti medi-terranei francesi e italiani; i Paesi dell’Est Eu-ropa, attraverso la Germania, l’Austria e laSlovenia, oppure, attraversato l’Adriatico, via

Gli antifurti satellitarirappresentano l’avanguardia

nella lotta ai furti e sulle auto

di grossa cilindrata sono ormai un optional

irrinunciabile.

Le frodi alle assicurazioni

rappresentano un fenomeno che si va sempre più

diffondendo la cuientità è valutabile

intorno al 20% dei furti denunciati.

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Albania o Grecia; i Paesi dell’Africa Centro Oc-cidentale, il Medio Oriente, i Paesi del GolfoPersico e il Giappone, attraverso i porti italia-ni, del Nord Europa e Regno Unito. Fiorente è,poi, il riciclaggio nei Paesi dell’U.E., prevalente-mente in Spagna, Francia, Germania e Belgio.Il traffico di autovetture, dunque, è caratterizza-to da una ramificazione internazionale ed è sem-pre gestito da gruppi delinquenziali organizzati.

È possibile fare qualcosa per ridurre leprobabilità di rimanere vittime di furti?Quali consigli si sente di poter dare?È possibile, in effetti, fare molto per ridurre leprobabilità di rimanere vittime di furti. I consi-gli che si forniscono sono regole semplici, det-tate dal buon senso, ma efficaci se osservatescrupolosamente. Il primo consiglio è di dotare la propria auto-vettura di un sistema antifurto adeguato alvalore del mezzo e di usarlo correttamente. È

bene, poi, prestare attenzione a dove si par-cheggia e preferire luoghi illuminati e fre-quentati, evitando di posteggiare sempre nel-lo stesso luogo. Può apparire incredibile, mamoltissime auto sono rubate proprio quandosono aperte o addirittura con le chiavi inseri-te, approfittando della negligenza dei condu-centi: anche se si lascia incustodita la propriavettura per pochi secondi – ad es. per anda-re dal tabaccaio o dal giornalaio – bisognasempre portare con se le chiavi, dopo averchiuso gli sportelli ed attivato l’allarme nelcaso sia installato. Tutte le volte che si par-cheggia l’autovettura in box, garage o cortiliprivati è buona regola portare via le chiavi echiudere le porte. Le autovetture moderne sono dotate diretta-mente dal costruttore di un immobilizer e, do-po l’acquisto, di altri sistemi antifurto che neconsente l’accensione solo utilizzando la chia-ve e il telecomando originali; per tale motivo i

ladri d’auto sempre più spesso concentrano lapropria attenzione proprio sulle “chiavi”. Bi-sogna allora, evitare di lasciarle incustodite inluoghi frequentati (ristoranti, locali d’intratte-nimento, magari nei soprabiti o nelle borselasciate nei guardaroba), come pure affidarlea parcheggiatori non fidati. Nelle esposizioniper la vendita tenere le chiavi dei veicoli inluoghi assolutamente sicuri.Per le riparazioni è bene ricorrere sempre aprofessionisti conosciuti. È opportuno, infine, non tenere all’internodell’autovettura parcheggiata la carta di cir-colazione o il certificato di proprietà, pernon avvantaggiare i trafficanti in caso di fur-to, lasciando loro la documentazione neces-saria per il riciclaggio.

Le tecnologie possono limitare questofenomeno criminale. Quanto gli antifur-ti satellitari, in tal senso, sono di aiutoall’operato della polizia stradale nel mo-mento di individuazione del mezzo ru-bato e quindi anche del suo eventualerecupero?Le tecnologie antifurto e gli allarmi giocanosicuramente un ruolo importante nella dife-sa passiva e, quindi, nella prevenzione ge-nerale dei furti. Alcuni sistemi di allarme,poi, sono efficaci anche sotto l’aspetto re-pressivo: si tratta dei vari sistemi di mar-chiatura della parti principali dei veicoli chene consentono l’identificazione dopo il fur-to, rendendo assai difficoltoso il riciclaggioe facilitando le indagini. Ma ancora più uti-li sono i sistemi di localizzazione dei mezzirubati, che permettono alle forze di poliziainterventi mirati e quindi l’arresto in fla-granza dei criminali.

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Cosa fare per ridurrele probabilità di rimanere vittimedi furti? Anzituttodotare la propria autovettura di un sistema antifurtoadeguato al valoredel mezzo e di usarlocorrettamente.

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Sin dalla loro nascita i dispositivi satellitari,grazie alla possibilità di localizzare in auto-matico i veicoli da parte della centrale ope-rativa e di indirizzare gli interventi di recu-pero, sono stati proposti in abbinamento acondizioni vantaggiose delle polizze furto,realizzando significative sinergie fra i duemercati: del satellitare e assicurativo auto.L’evoluzione della tecnologia ed il conteni-mento dei costi consentono oggi di allar-gare il mercato a tutta la gamma delle au-to e di estenderne le applicazioni dalla so-

la protezione contro il furto, alla gestionedella RC e ai servizi di assistenza alla per-sona. Tale evoluzione ha infatti consentitoanche di introdurre nuove funzionalitàquali la registrazione dei dati di percorren-za e l’analisi della dinamica di eventuali in-cidenti che si aggiungono alle tradizionalifunzioni di gestione degli allarmi furto e direcupero del veicolo.Per la Compagnia Assicurativa, in partico-lare, la tecnologia Viasat aiuta certamentea selezionare meglio la clientela ma non

La nuova generazionedi satellitari Viasat è ora accessibile atutti e consente di

proteggere in modoefficace l’auto dal

furto e di disporre diimportanti servizi di

assistenza in viaggioper una migliore

sicurezza.

I clienti potrannoricevere in comodato

d’uso l’antifurto satellitare

e beneficiare da subito di tutti

i servizi previsti.

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Dall’accordo con alcune tra le principali Assicurazioni italiane, nasce unaproposta caratterizzata da vantaggi per tutti. Forte risparmio sui costi dellapolizza incendio e furto ed RCA e massima protezione grazie alla sicurezzasatellitare. Il dispositivo viene ceduto in comodato d’uso e permette alcliente di beneficiare da subito di tutti i servizi previsti. Un progetto im-portante che contribuisce in maniera significativa alla crescita della sicurez-za stradale nel nostro Paese.

Viasat e assicurazioni,strategia comune perla sicurezza

La tecnologia al servizio della si-curezza con forti vantaggi per gliautomobilisti. Oggi è possibile.Ne abbiamo parlato con MarcoPetrone, responsabile del ca-nale Business to Assurance diViasat Group.

Per favore, non chiamateli localizzatori!

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Per la CompagniaAssicurativa la tecnologia Viasataiuta a selezionaremeglio la clientela econsente la messa apunto di nuovi profilidi rischio che si tradurranno in nuoviprodotti e logiche tariffarie più aderentialle caratteristichedei clienti.

La mission di Viasatnon è quella di localizzare, ma quella di fornire servizi ad alto valoreaggiunto prendendospunto dalla localizzazione.In altre parole la localizzazione non è il nostro fine maun nostro mezzo.

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solo. La conoscenza della statistica di uti-lizzo delle autovetture da parte dei clienti:tempo e km percorsi nelle diverse fasceorarie e sulle diverse tipologie di strade(urbane, extraurbane e autostrade) potràinfatti consentire la messa a punto di nuo-vi profili di rischio che si tradurranno innuovi prodotti e logiche tariffarie, più ade-renti alle caratteristiche dei clienti, miglio-rando la facilità di vendita dove il rischio èminore. Migliore è poi la gestione dei sini-stri nell’ambito della nuova normativa sul-l’indennizzo diretto, dove la conoscenzatempestiva dei dati relativi a luogo e dina-mica dell’incidente consentono una valuta-zione su basi oggettive delle dichiarazionidelle parti su cui basare in tempi rapidi lescelte di liquidazione.La riduzione dei furti senza ritrovamentoper effetto dell’intervento delle centraleViasat non solo su richiesta del cliente chenon trova l’auto (sicurezza on demand),ma anche su allarme automatico nei casi ditentativo di furto tramite sollevamento etraino o spostamento dell’auto, consentiràinfine all’Assicurazione una maggiore pos-sibilità di vendita di coperture incendio efurto grazie al minor costo dei premi.Per i clienti, poi, i vantaggi sono notevoli.Un forte risparmio sul costo dell’assicura-zione RC e incendio e furto; la possibilitàdi dimostrare facilmente le proprie ragioniin caso di chiamata in causa per sinistri neiquali non è coinvolto o comunque per va-lutare la dinamica su basi oggettive; la mi-gliore protezione contro il furto dell’auto,con tutti i vantaggi economici e pratici chene conseguono; la possibilità di accedere acosti contenuti ai servizi satellitari opziona-li di sicurezza e assistenza per le personeche viaggiano a bordo dell’auto.Ma come funziona e a cosa serve esatta-mente la soluzione ideata?

Dottor Petrone, perché un automobili-sta dovrebbe istallare questo prodottotecnologicamente evoluto e non ad unsemplice localizzatore on-demand, diquelli che permettono di rintracciarel’autovettura rubata solo su richiestaesplicita dell’automobilista?Per Viaggiare senza pensieri. Viasat pro-tegge infatti l’auto dal furto e, in caso dinecessità, garantisce assistenza. Se la vet-

tura viene rimossa a motore spento, il si-stema installato a bordo invia automatica-mente un allarme alla Centrale Operativache, dopo aver contattato il cliente, coor-dina l’intervento delle Forze dell’Ordine.Inoltre, la Centrale Operativa attiva il bloc-co avviamento motore che inibisce la mes-sa in moto del veicolo e ne facilita il ritro-vamento. Il servizio Viasat per i clienti diAssicurazioni Generali include anche l’assi-stenza stradale: in caso di difficoltà è in-fatti possibile richiedere l’invio del soccor-so opportuno nel luogo individuato con isatelliti.

A seguito di questo importante accordocon Generali, cosa si aspetta una socie-tà come Viasat, leader nel settore dellasicurezza satellitare?Per favore, non chiamateli localizzatori!Viasat è leader nei servizi di sicurezza eprotezione satellitare. La mission non èquella di localizzare, ma quella di fornireservizi ad alto valore aggiunto. In altre pa-role la localizzazione non è il nostro finema un nostro mezzo. I clienti Generali possono scalare il sistemasatellitare a loro disposizione in comodatod’uso attivando il Servizio Viaggia Sicuro,che grazie all’installazione di un pulsante diemergenza a portata di mano, permette fa-cilmente di richiedere l’intervento delleCentrali Viasat in caso di pericolo persona-le, malore, incidente, guasto. Saremo poinoi a contattare il cliente e a inviargli sul po-sto il soccorso più adeguato, dalle Forzedell’Ordine all’ambulanza, dal carroattrezziall’officina mobile. In alternativa o in aggiunta a quanto de-scritto, i clienti Generali possono inoltreattivare il Servizio di Sicurezza V-Key che,grazie ad un evoluto sistema di autenti-cazione, permette alle Centrali OperativeViasat di sapere in tempo reale se l’auto-vettura è stata messa in moto da un sog-getto non autorizzato o se il medesimo èstato gentilmente invitato a scendere daun furfante mentre era in sosta ad un se-maforo o in un parcheggio. Mi ha chiesto cosa si aspetta Viasat daquesto accordo. Rispondo sinteticamen-te: che la gente possa sfruttare la nostratecnologia per rendere più sicura e sere-na la propria vita.

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Presidente Lucchesi. Metter in sicurezzaun numero sempre maggiore di auto-mobilisti facendoli risparmiare sui costidell’assicurazione. È questa la base del-la collaborazione tra Sara Assicurazionie Viasat?È questa ma non solo questa. In realtà latecnologia oggi offre la possibilità di indivi-duare nuovi prodotti e servizi che rispon-dono meglio ai bisogni di un mercato incontinuo cambiamento. Cambiano soprat-tutto le abitudini e i comportamenti degliautomobilisti che generano nuovi bisogni,nuove esigenze ed anche nuovi valori e tut-to questo richiede nuove idee e nuovi servi-zi. La risposta è facilitata e resa possibileproprio alla disponibilità di strumenti tecno-logici. In questa ottica si pone la collabora-zione tra Sara e Viasat.

Dall’unione di questi due grandi “mar-chi”, quale prodotto viene offerto agliutenti?Al momento principalmente prodotti che ren-dono possibile una personalizzazione dellepolizze. Personalizzazione delle modalità diuso del veicolo, sia in termini qualitativi, e miriferisco agli stili di guida, sia quantitativi, cioèi chilometri percorsi. Stili di guida e chilometripercorsi sono proprio i due parametri utilizza-ti per proporre al cliente il prodotto nuovo.Da qui si potrà passare anche a prodotti chesiano legati a esigenze di sicurezza e assi-stenza di cui già si percepisce nitidamente ilbisogno e anche la possibilità di utilizzo.

Come crede sia recepito questo messag-gio dai consumatori italiani?In termini generali ho la sensazione che siapercepito in maniera estremamente positiva.Gli unici parametri che abbiamo sono i nu-meri delle prime vendite, e questo dato con-forta la mia impressione. Questo ci spinge adandare avanti su questa strada nella consape-volezza che l’integrazione dei sistemi che sifondono sulla sicurezza dei clienti è un “filo-ne” di successo, oltre che molto richiesto dalmercato.

Infine Presidente. La protezione tecnolo-gica alleate alla convenienza: crede chein questo campo ci possa essere ancoramolto da fare?Credo che siamo all’inizio di una fase di dif-fusione di sistemi che sono sempre più allaportata dei consumatori di mobilità. La tec-nologia è già ora più avanti di quanto il mer-cato non abbia manifestato di essere disponi-bile ad acquisire. Spesso le innovazioni sonoancora costose e spesso sono innovazioni chesi muovono su linee parallele. Io credo che ilprimo futuro prossimo sarà nella migliore in-tegrazione fra i sistemi esistenti rendendolidisponibili a una larga massa di utenza. Tuttoquesto è già alla portata nostra, in questo ca-so la molla di diffusione di questi strumenti èdata dalla convenienza economica che siconsegue grazie alla capacità di collegarel’offerta del prodotto ai bisogni reali del clien-te consumatore. L’intesa fra Viasat e Sara haanche questa valenza.

C’è la netta consapevolezza

che l’integrazionedei sistemi che

si fondono sulla sicurezza dei clienti

è un “filone”di successo,

oltre che molto richiesto dal mercato.

La molla di diffusionedi questi strumenti

è data dalla convenienza

economica che siconsegue grazie allacapacità di collegarel’offerta del prodotto

ai bisogni reali delcliente consumatore.

L’intesa fra Viasat eSara ha anche

questa valenza.

Nuovi prodotti e serviziper gli automobilisti

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“Cambiano le abitudini e i compor-tamenti degli automobilisti che ge-nerano nuovi bisogni, nuove esi-genze ed anche nuovi valori e tuttoquesto richiede nuove idee e nuoviservizi”. Da qui l’intesa tra Viasat eSara. A parlare è Franco Lucchesi,Presidente di Sara Assicurazioni,che abbiamo incontrato.

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Si chiama ViasatSailbox: è il sistemaper la sicurezzacompleta del veicoloe dei suoi occupanti,nato dalla collaborazione tra ilGruppo Fondiaria Saie Viasat. Oggi questo strumento è affiancato da unapolizza precisa,Assisat.

45 operatori di Pronto AssistenceServizi, 21 medicispecialisti,800 autosoccorritori,300 medici e 470ambulanze che coprono tutte le possibili emergenze.

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È in corso il futuro della vostra auto. I malvi-venti sono ben attrezzati, decidono di portar-la via a motore spento, sollevandola o spo-standola. Pensano di esserci riusciti ma eccoarrivare la polizia. Chi li ha chiamati? L’anzia-na insonne del piano di sopra? Una pattugliadi passaggio? Purtroppo per loro, sulla vostraauto è istallato un dispositivo satellitare ViasatSailbox, il sistema per la sicurezza completadel veicolo e dei suoi occupanti, nato dallacollaborazione tra il Gruppo Fondiaria Sai e

Viasat, leader nel settore. Oggi questo stru-mento è affiancato da una polizza precisa,Assisat, la nuova formula di assistenza strada-le che, Fondiaria Sai a partire dal 1 luglio2007 e Milano assicurazioni a partire da mar-zo 2008, propongono a tutti coloro che desi-derano rendere più sicura e protetta la pro-pria auto istallando – o avendo già istallato –Viasat Sailbox. Le prestazioni offerte da Assi-sat vengono erogate dalla centrale operativadi Pronto Assistence Servizi – la società di ser-vizi del Gruppo Fondiaria Sai – e comprendo-no servizi di assistenza all’autovettura, allapersona e sanitaria.Il dispositivo satellitare studiato appositamen-te per il Gruppo da Viasat permette di moni-torare il veicolo e di offrire alcuni servizi, inparte automatici, in parte su segnalazione orichiesta del cliente. I servizi automatici preve-dono la protezione contro il furto, il blocco

dell’avviamento del motore e l’Allarme Crash.In caso di sollevamento o di spostamento del-l’autovettura a motore spento, Sailbox segna-la il furto in tempo reale alla Centrale Viasat,che si mette in contatto immediato con ilcliente o con le forze dell’ordine. La Centralepuò anche inibire a distanza l’accensione delmotore, per facilitare il recupero del veicolo.Se invece siete coinvolti in un incidente stra-dale con la vostra vettura, l’Allarme Crash se-gnala il fatto in tempo reale alla Centrale Via-sat, insieme all’indicazione del luogo nel qua-le si è verificato, che a sua volta avverte laCentrale Pronto Assistence Servizi per l’imme-diato invio di un’autoambulanza. Mettendosiin contatto con la Centrale Viasat si possonoattivare invece i servizi su richiesta del cliente,il quale può segnalare il furto dell’auto, cono-scere la localizzazione del proprio veicolo, at-tivare in autonomia il blocco del motore e ri-chiedere ulteriori servizi.Assistenza completa 24 ore al giorno, settegiorni su sette: con la nuova polizza Assisat siarricchiscono le garanzie presentate da 1°Global, la polizza auto del Gruppo FondiariaSai. Grazie alla presenza di Sailbox non è piùun problema segnalare il luogo di un inciden-te, soprattutto se il conducente si è perso o èimpossibilitato a mettersi in contatto con lacentrale operativa. Sarà infatti il satellite a se-gnalare a pronto Assistence Servizi, tramite laCentrale Viasat, l’evento e il luogo dove è av-venuto, permettendo di attivare immediata-mente i soccorsi.Le garanzie di assistenza erogate da Assisatriguardano l’assistenza dell’autovettura (inviodi meccanico, traino, recupero del veicolocomprensivo di viaggio, vettura sostitutiva),alla persona (prosecuzione del viaggio, taxi,anticipi di denaro, colf e babysitter, fabbro,personale di vigilanza e protezione delle cartedi credito) e sanitaria (informazioni, consulen-ze specialistiche, invio di medici, terapisti di ri-abilitazione, infermieri e ambulanze). Cosa dire ancora? Con Assisat, quando serveaiuto, non si è mai soli.

Con Assisatnon si è mai solia cura di Dario Granito - Direttore Settore Auto - Gruppo Fondiaria Sai

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Direttore, nel vostro campo di attività, cheruolo gioca la sicurezza?È fondamentale. I dispositivi di sicurezza garanti-scono un viaggio sicuro alle spedizioni dei nostriclienti. DHL, che già si avvale di mezzi dotati di si-stemi di controllo satellitare per le proprie trazio-ni, sta implementando un complesso sistema dimonitoraggio dei veicoli che permetterà un con-trollo in real time di tutti i mezzi fornendo infor-mazioni utili alla prevenzione oltre che alla solu-zione di eventuali criticità.

In tal senso, la sicurezza satellitare, è quindiun utile alleato?Certo. Poter conoscere in ogni momento la po-sizione del mezzo e quindi della merce, garanti-sce un controllo accurato e la possibilità di ridur-re i tempi di reattività in caso di sinistri. Non è datrascurare l’effetto deterrente sui mal intenzionati.DHL, come detto, si sta dotando di un sistemache, utilizzando i dati provenienti dai sistemi GPSinstallati sui mezzi, permetterà un controllo ac-curato di tutte le trazioni da parte della centraleoperativa DHL aperta 24 ore.

Quale potrebbe essere l’impatto economicoqualora non si prestasse attenzione ad untema così importante?Difficile calcolare un impatto economico direttoderivante da possibili sinistri; certamente la perditadi fiducia dei nostri clienti impatterebbe negati-vamente sul mantenimento\sviluppo commerciale.

Vede cresciuta l’attenzione e la sensibilitànel mercato del trasporto espresso relati-vamente alla voce “sicurezza”?La sicurezza nel nostro settore è sempre stataal centro dell’attenzione. Negli ultimi anni latecnologia ha migliorato gli strumenti di con-trollo permettendo grossi passi in avanti emolti altri ne permetterà in futuro.La DHL è continuamente alla ricerca di nuovesoluzioni sia tecnologiche sia di processo chepermettano di rafforzare la già altissima sensi-bilità alla sicurezza. Particolarmente accurato ilmonitoraggio di ogni singolo collo\busta cheviene monitorato, attraverso letture ottiche,dal momento del ritiro a quello della conseg-na al fine di conoscere in ogni momento l’e-satta posizione dello stesso.

È corretto affermare che, anche soprat-tutto nel vostro campo di attività, la rep-utazione è un elemento fondamentale eche attraverso investimenti nel campodella sicurezza, l’azienda può crescere dalpunto di vista dell’affidabilità?Le rispondo con una domanda: lei af-fiderebbe il trasporto di qualche cosa a cuitiene sapendo di non avere garanzie sulla suasicurezza? La competizione all’interno delnostro settore si basa non solo sul prezzo, maanche sulla qualità del servizio e sulla capac-ità di garantire un efficace controllo sulla si-curezza e quindi il buon esito della spedizione.

Poter conoscere in ogni momento

la posizione del mezzo

e quindi della merceè determinante

la tecnoligia satellitare

che ha un effetto deterrente sui

mal intenzionati.

La perdita di fiduciadei nostri clienti

impatterebbe negativamente sullo

sviluppo commerciale.

La sicurezza:un investimentoche paga

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“La competizione all’interno del nostrosettore si basa non solo sul prezzo, maanche sulla qualità del servizio e sullacapacità di garantire un efficace con-trollo sulla sicurezza e quindi il buonesito della spedizione”. È quanto dichiara Luca Borgonovo,Direttore Operations Dhl Express Italy.Lo abbiamo intervistato.

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La sicurezza è unodei tre assi portantiattorno a cui si sviluppano i concettidi sostenibilità e di responsabilitàsociale di impresa.

La sicurezza del veicolo, dopo il prezzo d’acquistodello stesso,è il secondo criteriopiù importante che guida i decisionmakers italiani nellascelta dei veicoli che compongono le loro flotte.

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Dr. Basadonna, quanto la sicurezza satel-litare è necessaria per la vostra attività?Essendo le auto beni strumentali al nostrocore business è sicuramente molto impor-tante per noi poter disporre di protezioniattive contro i furti. La localizzazione satelli-tare rientra sicuramente tra i dispositivi diprotezione attiva da furti più utile per unpotenziale recupero del mezzo, così come,oltretutto, può risultare molto più interes-sante se visto in un’ottica di sicurezza oltreche del veicolo anche del conducente che sitrova in difficoltà (ex auto in panne, perico-lo etc…)Non ci si può proprio esimere dal prestareattenzione al fattore sicurezza attiva/passi-va, sia sul versante auto che su quello con-ducente. Una mancanza di sensibilità in ma-teria potrebbe infatti provocare importantiimpatti economici.

Cresce quindi l’attenzione del mercatoverso la sicurezza. È così?Certamente. L’attenzione del mercato italia-no alla sicurezza sia “attiva” (comporta-mento dei guidatori) che “passiva” (dota-zione di dispositivi e tecnologie) è cresciutamoltissimo negli ultimi anni. I dati in nostropossesso hanno riconfermato questa sensi-bilità: la sicurezza del veicolo è, infatti, dopoil prezzo d’acquisto dello stesso, è il secon-do criterio più importante che guida i deci-sion makers italiani nella scelta dei veicoliche compongono le loro flotte. I dati evidenziano inoltre come ad esempioairbag laterali ed ESP o ancora dispositivi etecnologie che garantiscano ai guidatori unsoccorso immediato e tempestivo, diventinodotazioni di base sempre più richieste dai

responsabili flotte, che oltretutto dimostra-no grande sensibilità anche alla sicurezza“attiva” dei loro conducenti, privilegiandouna serie di azioni preventive in questa dire-zione, come training, corsi informativi e for-mativi e attente politiche di guida, mirate adottimizzare gli spostamenti e a ridurre i ri-schi stradali etc etc…

La dimensione sicurezza, quindi, è im-prescindibile?Sicuramente sì. Non dimentichiamo che lasicurezza è uno dei tre assi portanti attor-no a cui si sviluppano i concetti di sosteni-bilità e di responsabilità sociale di impresa.Un’azienda che opera nel mondo dellamobilità, dunque, che voglia essere co-erente con eventuali impegni presi in dire-zione di una mobilità che sia prima di tut-to “sostenibile”, non può prescindere dal-la dimensione sicurezza. Arval ha un im-pegno costante in tale direzione, con par-ticolare attenzione alla persona. Con ilsuo nuovo prodotto Ecopolis fleet, ha cer-cato di coniugare la sua vocazione di so-cietà che fornisce soluzioni di mobilità,con la propria sensibilità ambientale e so-ciale. Ecopolis Fleet risponde infatti allanecessità di rendere eco-compatibili leflotte aziendali dei clienti, offrendo unasoluzione di noleggio a lungo termine mi-rata al risparmio consapevole, al rispettoambientale e a garantire la sicurezza ditutti, non solo di chi guida. Questi veicolisaranno dotati di un Safety Kit completodi una serie di strumenti utili a salvaguar-dare driver e viaggiatori e, infine, sarannoresi disponibili agli utilizzatori di autoaziendali anche corsi di guida.

“La localizzazione satellitare rientra sicuramente tra i dispositivi di protezioneattiva da furti più utile per un potenziale recupero del mezzo, così come, ol-tretutto, può risultare molto più interessante se visto in un’ottica di sicurez-za, oltre che del veicolo, anche del conducente che si trova in difficoltà”.È quanto afferma Carlo Basadonna, Direttore Marketing & Communication diArval Italia che abbiamo incontrato.

I dispositivi satellitarisono fondamentali

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Una “sperimentazione” sul campocon l’obiettivo di promuovere la sicu-rezza stradale, con particolare atten-zione al trasporto merci e alle possibi-li attività di prevenzione: una “Sicu-rezza per il trasporto pesante” attra-verso ”Tecnologia per il trasporto pe-sante”. Dimostrare come sia possibilerealizzare e attuare un percorso ancheper la riduzione degli incidenti nell’au-totrasporto e del numero degli infor-tuni professionali su strada. In praticasi abbassano i costi dei sinistri, si ac-cresce la produttività e si migliora lareputazione delle aziende. Ne abbia-mo parlato con Primo Santini, Am-ministratore Delegato di FAI Service.

Sulla Guida alla Sicurezza dello scorso annoè stato presentato il Progetto “Scatola Ne-ra”. A distanza di 12 mesi, cosa è successo?Di passi avanti se ne sono fatti molti soprattuttonella considerazione generale. Il progetto è delresto altamente qualificato. Questo prevede in-fatti l’istallazione su un numero sufficientemen-te rappresentativo di mezzi pesanti di un appa-

rato altamente tecnologico, una “scatola nera”in grado di monitorare i percorsi dei vari mezzi ele relative fasce orarie. Il sistema inoltre incidesensibilmente sulla sicurezza perché è in gradodi rilevare eventuali incidenti e richiedere even-tuali soccorsi. L’obiettivo è quello di rilevare qual è il tasso di in-cidentalità dei mezzi e dimostrare, contempora-neamente, che l’esistenza di un sistema di con-trollo, incide sensibilmente sulla riduzione dei si-nistri e sulla sicurezza in generale.

Il Progetto è triennale. Quando saràpossibile avere qualche anticipazionesui risultati?I primi risultati ci sono già e sono in fase di ela-borazione. Ciò che posso anticipare è che sonoottimali. Del resto non c’erano dubbi. Lo stessoautotrasportatore, se non ha nulla da nascon-dere, ha solo vantaggi nel lasciarsi monitorare;quello di rimanere sul mercato nel modo più si-curo possibile, oltre che avere ricadute in ambi-to assicurativo.

Una volta dimostrato che la presenza di unsistema di controllo incide sulla riduzionedei sinistri e sull’aumento della sicurezza,cosa succederà? Quale futuro potrà averequesta “sperimentazione”?Credo che questo sistema sarà utilizzato da unnumero crescente di autotrasportatori e saran-no in aumento le aziende che doteranno i pro-pri mezzi della “scatola nera”. La sicurezza el’informazione in tempo reale è un aspetto trop-po importante e noi faremo di tutto per render-la disponibile a tutti.

Fondazione Ania, Fai Service e Viasat stan-no lavorando insieme sul progetto. Cheidea si è fatto di questa collaborazione?È una collaborazione importante, vincente sottotutti i punti di vista. Tutti noi abbiamo fatto unottimo lavoro, sacrifici e sforzi. Tutti, ovviamen-te per le proprie competenze, hanno contribui-to nella maniera più idonea e professionale.Tutti questi sforzi ci ripagheranno, ma ripaghe-ranno soprattutto la collettività.

Ecco la sicurezzaper il trasporto pesante

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Si chiama “ScatolaNera”. È il progetto

triennale cui stannolavorando Fondazione

Ania, Viasat e FaiService al fine di aumentare

la sicurezza nell’autotrasporto.

I primi risultati sono confortanti e cispingono ad insistere.Mettere in sicurezza

un numero sempre crescente di mezzi

pesanti, questo l’obiettivo da

perseguire con tenacia.

Protezione Furto

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Viasat contaun progressivodi oltre 200.000 installazionisulle quali haottenuto unariduzione dei furtidel 63% con un miglioramento dei recuperi dioltre il 100% e un risparmio costi sinistri di oltre 30 milioni di euro.

Grazie alla sicurezzasatellitare Viasat,nell’80, 90% dei casi, si riesce a ritrovare l’autovettura nei primi 28 minuti.

Protezione Furto

Sicurezza ViasatI sistemi Viasat, per le loro caratteristiche, sono adottati principalmente nelle regioni a piùalto rischio e su vetture di valore elevato e di marchi molto rubati. In queste condizioni i da-ti statistici medi si scostano molto dalla media nazionale, sia in termini di frequenze di furti,sia di media di ritrovamento. In queste condizioni, Viasat dimostra tutta la propria efficacia:vediamo il confronto con e senza Viasat.

Valori senza dispositivo Viasat

Furti autovetture fascia medio-alta per mille auto circolantiMedia regioni più ad alto rischio (Lombardia, Lazio, Campania, Puglia, Calabria) 24,0 x mille

Percentuali di recupero delle vetture rubatePercentuali su vetture di valore elevato e marchi molto rubati 26%(Mercedes, BMW, Audi e Volkswagen)

Vetture non ritrovate ogni mille circolantiMedia senza dispositivo Viasat 17,5 x mille

Valori con dispositivo Viasat

Furti autovetture fascia medio-alta per mille auto circolantiMedia regioni più ad alto rischio (Lombardia, Lazio, Campania, Puglia, Calabria) 8,7 x mille

Percentuali di recupero delle vetture rubatePercentuali su vetture di valore elevato e marchi molto rubati 55%(Mercedes, BMW, Audi e Volkswagen)

Vetture non ritrovate ogni mille circolantiMedia senza dispositivo Viasat 3,9 x mille

I vantaggi che si hanno con Viasat

Riduzione furti 63%Aumento percentuale di recupero 100%Riduzione vetture non ritrovate 77%

Dati per ogni 1.000 vetture con o senza Viasat

Fonte: elaborazione su dati Ministero dell’Interno, ACI e Centrali Operative Viasat Group

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Consistenza veicoli circolanti per Regione e per Categoria - 2006

Densità automobilistica 2006in valori assoluti

20 Allegato Statistico - Protezione Furto

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Stat

isti

cheNumero di autovetture, camion ed autoveicoli rubati,

serie storica 2000-2006

Furti di autovetture e di motoveicoli, tassi per 1000autovetture e motiveicoli circolanti, per regione - 2006

21Allegato Statistico - Protezione Furto

Vittime di furti d’auto secondo la classe d’età e la ripartizionegeografica (tassi x 1.000 abitanti) - triennio 2004/2006

Fonte: Min. Interno (Rapporto criminalità 07)

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Stat

isti

che Statistica furti e rinvenimenti autoveicoli

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Vittime ed autori di furti di autovetture per ripartizionegeografica – triennio 2004/2006

Allegato Statistico - Protezione Furto

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Furti di autovetture, valori assoluti e tasso per 1000 autovetture circolanti, per provincia - 2006

23

Stat

isti

che

Allegato Statistico - Protezione Furto

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speciale GUIDA alla SICUREZZA

Edit

oria

le

Assistenzameccanica e sanitaria

Quello della rischiosità stradale èun’emergenza che continua ad esse-re purtroppo attuale nel nostro Pae-se. I numeri degli incidenti che vedecoinvolti gli automobilisti è enorme etroppo elevato è il tributo che si pagacon morti e feriti. Questo tema è og-getto di normative nazionali e inter-nazionali con l’unico intento di limita-re per quanto possibile il fenomeno.A tal scopo ogni automobilista, perconto suo, può però contribuire in

maniera efficace partendo dai propriatteggiamenti, mantenendo la pro-pria autovettura in uno stato efficien-te, prestando attenzione nella guidae dotandosi di strumenti che permet-tano un soccorso meccanico o sani-tario, 24 ore su 24. L’azione combi-nata “prevenzione/istallazione didispositivi satellitari” è la rispostamigliore, più efficace, per la propriasicurezza. Una sicurezza che nonammette più scuse.

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Viasat Group è attivaanche nel fornire

la strumentazionesatellitare per

le ambulanze del118 e i carri

attrezzi dell’Aci (in autostrada),

al fine di ottimizzaretempi e percorsi

più idonei per un immediato

ed efficace prontointervento.

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Buona parte dell’obiettivo di miglioramentodella sicurezza stradale propostodalla Commissionepotrebbe essere raggiunta semplicemente rispettando le regole esistenti.

Nel 1997 la Sveziaha adottato un programma di sicurezza stradaleche mira ad associare gli sforzidello Stato, delle regioni, delle città,del settore privato e dei cittadini pertendere verso l’obiettivo: zero mortie zero feriti gravisulla strada.

Assistenza Meccanica e Sanitaria 25

Una sfidada raccoglierea cura della Commissione Europea

Ogni anno, più di 40.000 persone muoiononell’Unione europea (EU-15) a seguito di inci-denti stradali e 1.700.000 persone sono feri-te. Questi incidenti sono la principale causa dimortalità delle persone di meno di 45 anni eriducono maggiormente la speranza di vitadelle malattie cardiache o del cancro. Il lorocosto totale per la società è stato stimato a più

di 160 miliardi di euro l’anno, cosa che corri-sponde al 2 % del PNL dell’Unione – un prez-zo esorbitante da pagare – mentre non sisfruttano soluzioni poco costose e accettabilida parte del pubblico. Questi numeri poi nontengono ancora conto delle statistiche prove-nienti dai paesi recentemente ammessi all’Ueche, verosimilmente aumenteranno notevol-mente dati e cifre già drammatiche.Comprensibilmente il miglioramento della si-curezza stradale costituisce una delle maggio-ri aspettative dei cittadini europei e la Com-missione ha pertanto annunciato nel suo librobianco del 12 settembre 2001 il lancio di unprogramma di azione mirato con un insiemedi misure da attuare entro il 2010.Per essere efficaci queste misure devono esse-re coerenti e coordinate con quelle intrapresead altri livelli di responsabilità. Per individuarele misure che offrono le migliori prospettive dirisultati, la Commissione ha consultato le par-ti interessate. Le consultazioni hanno mostra-to l’esistenza di un’ampia corrente a favoredell’elaborazione di un programma di azioneeuropeo.Nelle risoluzioni adottate negli anni successivi,il Consiglio e il Parlamento europeo hanno an-che affermato l’importanza di adottare misureambiziose sul piano europeo per lottare con-tro il flagello degli incidenti stradali.In passato si è potuta osservare una grandedifferenza tra le dichiarazioni di intenti ambi-ziose e le disposizioni troppo modeste real-mente approvate e applicate dagli Stati mem-bri che invocavano troppo spesso il principio

Il programma di azione europeo per la sicurezza stradale descrive la situazio-ne attuale, le sfide per l’avvenire e gli strumenti di cui dispone l’Unione eu-ropea ed elenca dettagliatamente circa 60 misure specifiche.Ribadisce l’obiettivo globale di dimezzare il numero di vittime di incidentistradali entro il 2010. Il programma intende incoraggiare: i paesi aderentiad adottare provvedimenti idonei e precisi; gli utenti della strada, a miglio-rare i loro comportamenti; l’industria a produrre veicoli più sicuri; le auto-rità pubbliche a ottimizzare l’infrastruttura stradale.

L’obiettivo: 20milavite da salvare

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Il Belgio è stato il primo paese a lanciare una

campagna che miraad incoraggiare le persone che

partecipano ad una serata a designare

una persona, il«BOB», che dovrà

restare sobria per ricondurle

senza rischi.

Inasprite le sanzionicontro chi commette

alcune infrazioni,gravi e avvertite

come le più pericolose: dalla

guida in stato di ubriachezza o sotto

l’effetto di droghealla violazione

dei limiti di velocità all’uso dei cellulari

durante la guida.

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di sussidiarietà nei confronti di misure concre-te a livello europeo. La Commissione intendeapplicare in modo rigoroso il principio di sus-sidiarietà perché ciascuno, a vari livelli, possaavere un ambito di azione chiaramente identi-ficato che gli permette di svolgere interamen-te il suo ruolo.Tutti gli Stati membri sono confrontati aglistessi problemi di sicurezza stradale. Le causeprincipali degli incidenti sono ben individuate:• velocità eccessiva e inadatta, all’origine dicirca un terzo degli incidenti mortali e gravi,fattore determinante della gravità delle ferite;• consumo d’alcool, di droghe o stanchezza. Iconducenti con un tasso d’alcolemia eccessivosono responsabili di circa 10 000 decessi ognianno. Il problema della guida sotto l’influenzadi droghe e quello della stanchezza tendonoanche a peggiorare;• mancato uso delle cinture di sicurezza o delcasco protettivo, fattore aggravante impor-tante per incidenti. Se il tasso di uso della cin-tura di sicurezza raggiungesse ovunque il mi-gliore tasso osservato su scala internazionale,quasi 7 000 vite sarebbero salvate ogni anno;• insufficienza di protezione offerta dai veico-li in caso d’urto. L’analisi degli incidenti mostrache se tutte le automobili fossero concepiteper offrire, in caso di incidente, una protezio-ne equivalente a quella offerta dalle miglioridella loro categoria, la metà delle lesioni mor-tali e invalidanti potrebbero essere evitate;• punti ad alto rischio di incidenti (black points).La concezione delle strade e dell’attrezzaturastradale ha anche un ruolo essenziale per ridur-re le lesioni in caso di scontro e può influenza-re in modo positivo i comportamenti;• inosservanza dei tempi di guida e di riposoper il trasporto professionale;• cattiva visibilità degli altri utenti o campo divisione del conducente insufficiente. L’assenzadi visibilità nell’angolo cieco verso il retro è, dasola, all’origine di 500 morti ogni anno.Buona parte dell’obiettivo di miglioramentodella sicurezza stradale proposto dalla Com-missione potrebbe quindi essere raggiuntasemplicemente rispettando le regole esistenti.Alcune fasce della popolazione sono partico-larmente colpite dall’insicurezza stradale: gio-vani di età compresa tra 15 e 24 anni; utentivulnerabili e persone anziane.Occorre citare anche le sfide legate all’allarga-mento dell’UE. Nella maggior parte dei nuoviStati membri la sicurezza stradale ha avutoun’evoluzione atipica, a causa degli sconvolgi-

menti politici, sociali ed economici. Oggigior-no, di norma, la situazione in termini di sicu-rezza stradale nei nuovi Stati membri è menobuona che nell’attuale Europa dei Quindici. Ri-portato alla popolazione, il numero di morti edi feriti non è maggiore,ma questi rapporti in-gannano perché non tengono conto né deltasso di motorizzazione né del volume di traf-fico, significativamente minori. I fattori diesposizione al rischio sono quindi più impor-tanti. La situazione va seguita attentamente ele prospettive di aumento del parco di veicolie della circolazione nei prossimi anni in questipaesi richiederanno misure drastiche per nontradursi automaticamente in un aumento delnumero delle vittime della strada.Per raccogliere la sfida dell’insicurezza stradale,tutti i responsabili del sistema di trasporto, e an-che gli utenti, devono cambiare mentalità sul mo-do di utilizzare l’infrastruttura stradale e le condi-zioni da rispettare per utilizzarla senza rischi.

Il contributoitalianoal calo degliincidentia cura del Ministero dei trasporti

A ridosso dell’esodo estivo dello scorsoanno, tradizionale picco del traffico epurtroppo anche degli incidenti, il Con-siglio dei Ministri ha deciso di stralciaredal disegno di legge di riforma del Codi-ce della Strada all’esame del Parlamentoun pacchetto di provvedimenti. Questi,per aumentare la sicurezza, inasprisconole sanzioni contro chi commette alcune

Assistenza Meccanica e Sanitaria

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Il bilancio degli incidenti complessividel 2007 si chiudecon una diminuzionedel 17 per cento dei morti e dell’8 per cento dei feriti.In cifre assolute significa 870 vite risparmiate e 13.500feriti in meno.

Nella grande campagna UE per la sicurezza, chepunta a dimezzare i morti sulle stradeentro il 2010,l’Italia gioca ora da protagonista.

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infrazioni, gravi e avvertite come le piùpericolose: dalla guida in stato di ubria-chezza o sotto l’effetto di droghe allaviolazione dei limiti di velocità all’usodei cellulari durante la guida.Nel 2007, grazie a un accordo tra i mini-steri dei Trasporti e degli Interni, i con-trolli da parte della Polizia stradale sonoaumentati di quattro volte (da 200.000a 800.000). Da segnalare infine, il soste-gno dato dal Ministero all’introduzionedel “tutor” sulla rete autostradale, unaforma di prevenzione che ha dato eccel-lenti risultati, visto che gli incidenti sulleautostrade sono calati del 22 per centoe il numero dei morti si è addirittura di-mezzato.Anche grazie a queste misure, il bilanciodegli incidenti complessivi del 2007 sichiude con una diminuzione del 17 percento dei morti e dell’8 per cento dei fe-riti. In cifre assolute significa 870 vite ri-sparmiate e 13.500 feriti in meno, conun risparmio di costi sociali stimato inoltre 3 miliardi di euro.Quella della sicurezza è una sfida che sipuò vincere solo se gli interventi propo-sti e attuati rispondono a una logica or-ganica. In questo ambito, occorre lavo-rare su quattro fattori: l’educazione,non solo tecnico-regolamentare, soprat-tutto dei più giovani; l’informazione,per insegnare a evitare i comportamentia rischio; le regole, che devono esserechiare e condivise; i controlli, che devo-no essere coerenti e capillari.Dei quattro fattori chiave della sicurezzastradale, il 2007 ha visto l’impegno delMinistero concentrato soprattutto su re-gole e controlli. Il completamento del-l’opera si avrà quest’anno, con un’azio-ne mirata su formazione (coinvolte an-che le scuole) e informazione, per accre-scere i comportamenti virtuosi degli au-tomobilisti italiani.L’aumento della vigilanza sulle strade daparte della polizia varato l’anno scorsoha dato risultati così buoni che l’accordocon il ministero degli Interni è stato rin-novato anche per quest’anno, con un ul-teriore impegno: l’obiettivo è quello diraddoppiare i controlli e di portarli a1.600.000 nel corso del 2008. Grazie aun recentissimo accordo con il Ministe-ro per le Politiche agricole, anche il

corpo del la Guardia Forestale verràpresto impiegato nel l ’att iv ità di con-trol lo.Riguarda ancora la sicurezza sulle stra-de l’acquisto, definito nel 2007 e ope-rativo quest’anno, di quasi 800 etilo-metri, destinati alle forze di polizia. Ladiminuzione degli incidenti, una più ef-ficace politica di prevenzione e il com-plessivo aumento della sicurezza per-mettono oggi all’Italia di abbandonareil ruolo di Cenerentola europea.Nella grande campagna UE per la sicu-rezza, che punta a dimezzare i morti sul-le strade entro il 2010, l’Italia gioca orada protagonista e potrà presentarsi allaConferenza dei ministri europei dei Tra-sporti, in calendario in maggio a Verona,con le carte in regola.

Assistenza Meccanica e Sanitaria

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Fra tutti i sistemi di trasporto, quello sustrada rappresenta di gran lunga il piùpericoloso e gli incidenti che vedono co-involti gli automobilisti rappresentanoun fenomeno drammatico. Quanto inci-de, quanto pesa, questo fenomeno sullapolitica sanitaria generale? Non poco. Ogni anno a causa di incidentistradali (IS) si verificano attualmente in Italiacirca 120.000 ricoveri e più di un milione diaccessi al Pronto Soccorso. A fronte di questoquadro, si hanno circa 15.000 invalidi parti-colarmente gravi. Peraltro, la gran parte dicoloro che vengono ricoverati necessitano co-munque – chi più chi meno - di terapie riabi-litative.Tutto questo implica spese e allocazione di ri-sorse umane e strumentali non trascurabili.La sanità ha risposto a queste esigenze conun miglioramento generale dei livelli qualita-tivi e quantitativi del settore dell’emergenza-urgenza. La chiave di volta, tuttavia, rimane laprevenzione in quanto, a danno fatto, si faquel che si può fare. E talora, quello che sipuò fare non è molto. La medicina può faremiracoli, certo; ma anche ai miracoli dellamedicina c’è un limite. Tanto per fare unesempio, un cervello danneggiato rimarràsempre – in qualche modo - un cervello dan-neggiato. Il miracolo più importante – ovveroevitare che l’incidente si realizzi o, se esso ac-cade, faccia meno danni - possono farlo ilmantenere desta l’attenzione, andare a velo-cità moderata, evitare di guidare sotto l’in-flusso di alcol o sostanze, o in stato di stan-chezza e/o sonnolenza, utilizzare casco e cin-ture. È anche per questo che il sistema sanitàè impegnato in tantissime regioni in azioni di

informazione-educazione, in particolare deigiovani, specialmente per quanto riguarda glieffetti nefasti sulla guida sicura dell’alcol, so-stanze e sonnolenza.

Quanto è importante l’immediatezza delsoccorso medico e di diagnosi, in terminidi vite salvate o riduzione dell’entità deldanno?Enorme. Prima si interviene, più alta è la pro-babilità di sopravvivenza e minore è il dannoche può residuare al soggetto. Un traumatiz-zato cranico non necessariamente grave, adesempio, se non prontamente soccorso, puòpeggiorare rapidamente, con quel che neconsegue anche in termini di ulteriore dan-neggiamento del suo cervello. Il miglioramen-to del Sistema Emergenza-Urgenza (SEU),realizzato negli ultimi anni, sta dando risulta-ti di grande rilievo. Ma si può ancora far mol-to: si osservi che più un paziente viene pron-tamente e correttamente soccorso meno gra-vi sono poi gli esiti. Sicché ad ulteriori investi-menti nel SEU corrisponderebbe successiva-mente, e ineluttabilmente, un taglio netto ditanti costi sanitari e sociali. Parlando chiaro, sitratterebbe anche di un buon investimentodel danaro pubblico.

Quando si parla di sicurezza stradale laprevenzione è molto importante, soprat-tutto per i giovani. In tal senso come puòcontribuire il medico nel miglioramentodelle conoscenze sui principali fattori dirischio di interesse sanitario e sugli effet-ti degli incidenti stradali sulle persone?Come prima accennato, molti dei fattori di ri-schio per la sicurezza stradale sono di carat-

Ogni anno a causa diincidenti stradali (IS)

si verificano attualmente in Italia

circa 120.000 ricoverie più di un milione

di accessi al ProntoSoccorso. A fronte di

questo quadro,si hanno circa15.000 invalidi

particolarmente gravi.

Accanto agli sforzidell’area sanità

debbono esserciazioni concertatetrasversalmente,

sia di tipo repressivosia educativo,

affinché la prevenzioneacquisti un ruolo

primario.

Il soccorso immediatopuò salvare la vita

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Le statistiche evidenziano che per ogni morto in un incidente stradale ci sia-no un numero assai superiore di invalidi. In questo campo si parla di “goldenhour” intendendo con questo che il tempo per intervenire efficacemente èassai breve. Di questo e di altro abbiamo parlato con Franco Taggi, Coordi-natore dell’Osservatorio Nazionale Ambiente e Traumi (ONAT) e Direttore delreparto “Ambiente e Traumi” del Dipartimento “Ambiente e connessa Pre-venzione Primaria” dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS)

Assistenza Meccanica e Sanitaria

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L’immediatezza del soccorso medicoe di diagnosi,in termini di vite salvate o riduzionedell’entità del danno?Enorme. Prima si interviene, più altaè la probabilità di sopravvivenza eminore è il dannoche può residuare al soggetto.

Attivare il soccorsoin breve tempo è decisivo.In questo le tecnologiee i dispositivi satellitari possonospesso salvare la vita.

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tere medico (es. droghe, alcol, stanchezza). Ilsistema sanità sta già facendo molto in que-sto senso, grazie all’opera dei tanti medici im-pegnati nell’informazione-educazione deigiovani. Io credo che si dovranno in futuroenfatizzare maggiormente anche i problemi

derivanti da un’insufficiente attenzione – so-prattutto nel caso dei giovani – in quanto l’u-so del cellulare alla guida sta dilagando (inItalia come altrove); e la depauperazione del-l’attenzione alla strada operata dall’uso allaguida del cellulare è notevole (anche con il vi-va-voce o con l’auricolare). In sostanza, quan-do si conversa al cellulare guidando, qualeche sia l’età, è come se si guidasse con un’al-colemia pari a 1 g/l, il doppio del limite lega-le, cui corrisponde un rischio di provocare unincidente di circa 4 volte rispetto a chi è so-brio (o a chi non telefona). Il tutto è un pro-blema di neuroscienze che solo un medico (ouno psicologo) può illustrare chiaramente al-le persone.Per quel che riguarda gli esiti dei traumi strada-li, è ora di uscire dalla ingenua dicotomia: “E’morto: poveretto; non è morto: meno male!”,in quanto molte volte chi non muore ha poi da-vanti una vera e propria “via crucis” (lui, e an-che i suoi famigliari). In questo, illustrare beneche può succedere “dopo”, se si ha la fortunadi sopravvivere, sarebbe assai opportuno. E nonsi tratta solo di sedie a rotelle, per intenderci: adesempio, anche una mano un poco lesionatapuò costituire un dramma per un giovane chesuona la chitarra o il piano. Per non parlare poidi lesioni, anche modeste, al viso o al maxillo-

facciale che possono avere carattere deturpan-te o comunque cambiare la nostra espressioneo particolari funzionalità (si pensi a quel checomporta in incidenti a bassa velocità la perdi-ta di denti – come anche altre lesioni del viso -facilmente evitabile indossando la cintura).

Il gran numero di persone coinvolte inincidenti stradali, in termini di costi so-ciali legati all’assistenza e alla riabilita-zione costituiscono una emergenza nontrascurabile. Oggi, queste problemati-che legate alla sicurezza stradale sonoaffrontate come un aspetto primariodella sanità pubblica, oppure è ancoraun po’ sottovalutato e saranno necessa-ri l’individuazione di misure ed interven-ti mirati?Il sistema sanitario, come detto, sta da tem-po rispondendo a queste problematiche.Tuttavia, è bene non dimenticarlo, si trattasostanzialmente di azioni mirate alla riduzio-ne del danno. Per quanto la sanità possa mi-gliorare la sua organizzazione, il bilancio – intermini umani e sociali – sarà sempre pococonfortante. È per questo che accanto aglisforzi dell’area sanità debbono esserci azioniconcertate trasversalmente, sia di tipo re-pressivo sia educativo, affinché la prevenzio-ne acquisti un ruolo primario. Questo non èfacile a farsi, ma non impossibile, come te-stimoniano i risultati che si sono avuti in mol-ti paesi europei (nostro incluso) che si sonoimpegnati per ridurre nel 2010 del 50% leconseguenze sanitarie (morti, feriti, invalidi,ecc.) degli incidenti stradali.

Assistenza Meccanica e Sanitaria

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In quale maniera ANFIA contribuisce al te-ma della mobilità e della sicurezza strada-le nel nostro Paese?La mobilità è la base dello sviluppo economi-co e sociale. La sicurezza stradale è essenzialeper assicurare la mobilità e l’industria automo-bilistica - italiana ed europea - ha una consoli-data tradizione mirata a garantire le miglioricondizioni per una circolazione sicura. Gli inci-denti mortali sulle strade europee si sono di-mezzati nell’ultimo trentennio, mentre le per-correnze di passeggeri e di merci si sono tripli-cate. I costruttori hanno contribuito a questaimportante evoluzione con veicoli sempre piùsicuri, migliorando continuamente autovettu-re, veicoli industriali e autobus dal punto di vi-sta sia della sicurezza attiva che di quella pas-siva. L’introduzione di validi sistemi di ritenuta,di airbag e dell’ABS ha portato alla diminuzio-ne di almeno l’80% della mortalità o delle fe-

rite più gravi per guidatori e passeggeri.In questa prospettiva, ANFIA riveste un ruoloprimario nel continuo stimolo a produzioni ec-cellenti e nella promozione di livelli elevati diqualità su basi competitive, grazie all’intera-zione progettativa e produttiva al proprio in-terno tra i costruttori ed i produttori di com-ponentistica autoveicolare. ANFIA è, infatti,una delle poche associazioni di categoria inEuropa che raggruppano anche tutti i mag-giori esponenti industriali per componenti e ri-cambi, sia nazionali sia espressione italianadelle maggiori multinazionali del settore.

Rappresentate un driver relazionale stra-tegico tra l’industria autoveicolistica e ilcontesto politico-istituzionale, italiano einternazionale. Come procede questa“collaborazione”?La sicurezza stradale non è fondamentalmen-

L’informazione abordo e l’interazioneveicolo-infrastruttura

diventano fondamentali:

prodotti innovativi(elettronica e

telematica) sonogià disponibili

e molti altri sarannoa disposizione

degli utenti a breve.

Gran parte delle migliorie apportate

dai costruttori in termini di maggiore

sicurezza sono stateintrodotte al di fuori

delle regolamentazionitecniche previste,

spesso pure in assenza di una

espressa domandadi mercato.

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L’industria automobilistica ha dato molto in termini di capacità operativa edi anticipazione tecnologica; le realizzazioni sono sotto gli occhi di tutti, en-trate ormai nel quotidiano e nell’immaginario collettivo. Altri sviluppi sonoattesi a breve? Sono stati già programmati o prevedibili? Abbiamo chiestoanche questo a Guido Rossignoli, Direttore Generale dell’ANFIA (Asso-ciazione Nazionale fra le Industrie Automobilistiche).

Il contributo dei costruttori alla sicurezza

Assistenza Meccanica e Sanitaria

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È necessario assicurare i bisognia lungo termine di una mobilità sostenibile e sicuraper tutti e contribuireagli obiettivi UE di dimezzare la mortalità da incidenti stradali entro il 2010.

Le indagini annualiACI-Censis riportanodalla loro origine ad oggi un interessecrescente da partedi guidatori ed utentiverso la sicurezzadei nuovi modelli,su livelli insperati rispetto a un ventennio fa.

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te un problema solo tecnologico, anzi. Le so-luzioni devono provenire da un approccio in-tegrato e pragmatico, nell’ambito di una re-sponsabilità condivisa che coinvolga tutti gliattori interessati: costruttori, guidatori, legisla-tori, pianificatori di infrastrutture, formatori edocenti. Migliorare i livelli di sicurezza rappre-senta uno dei basilari contributi dei produtto-ri alla collettività, nell’ambito di una primariaresponsabilità sociale.ANFIA partecipa direttamente con propriesperti alle principali occasioni di confronto inmateria di sicurezza stradale attive in Italia:Piano Generale dei trasporti, Piano Nazionaledella sicurezza stradale, Consulta Nazionaleper la sicurezza stradale, Fondazione per la si-curezza stradale, Osservatori regionali, Audi-zioni promosse dagli Enti locali, ecc. Per i temia carattere europeo, ANFIA apporta i propricontributi tecnici e normativi all’Associazionedei costruttori europei, (ACEA, con sede a Bru-xelles) e per quelli su scala mondiale partecipaai lavori del WP 29 dell’ECE-ONU a Ginevra.

Dal vostro osservatorio, registrate mag-gior attenzione da parte delle imprese al-le reali esigenze di mobilità e sicurezza daparte del consumatore? E come si concre-tizza?I costruttori di autoveicoli considerano unapolitica mirata alla sicurezza fondamentale perla continuità e la qualità del proprio lavoro.Nel momento in cui l’automobile è socialmen-te impegnata a ridurre l’impatto delle emissio-ni, è di grande evidenza la massima tensionead una sicurezza ai limiti della miglior tecnolo-gia possibile.Mediante il miglioramento continuo dell’auto-mobile, con la richiesta ai guidatori di unamaggiore responsabilità, e nella speranza cheanche le strade e le infrastrutture possano fa-vorire la riduzione degli incidenti, occorregiungere ad una vera e propria cultura della si-curezza, da realizzare con l’informazione e laconsapevolezza.La spinta legislativa sull’automobile (in assolu-to, il prodotto di consumo durevole al mondopiù interessato da norme costruttive vincolan-ti) è stata attiva e pressante. La spinta del mer-cato, provocando una decisa concorrenza tra icostruttori, ha contribuito ad affinare il pro-dotto, ad aumentare i contenuti di sicurezza ea far crescere la consapevolezza e, successiva-mente, la propensione all’acquisto del cliente

sulla base di fattori chiave della sicurezza, di-venuta nel tempo progressivamente un sellingfactor.

Quanto una politica di reale rilancio diR&S, innovazione e formazione, è impor-tante per supportare le imprese della fi-liera, in particolare sui temi di sicurezza?L’impegno dei costruttori, dal punto di vistaprogettuale ed economico, è continuo. Del to-tale di 20 miliardi di euro (pari al 5% del fat-turato) speso ogni anno dall’industria europeadell’auto in ricerca e sviluppo, una parte signi-ficativa è dedicata a programmi innovativi sul-la sicurezza, che riguardano il car design, lastruttura del veicolo, la motorizzazione e il si-stema dei componenti elettronici. In particola-re, i costruttori stanno concentrando i lorosforzi per lo sviluppo di interventi sulla sicu-rezza attiva, partendo dalla considerazioneche oltre il 90% di tutti gli incidenti sono cau-sati da errori umani. Tecnologie intelligenti esofisticate e elettronica di bordo possono aiu-tare o correggere il controllo del guidatore.Oltre a ridurre l’incidentalità, tali tecnologiesono in grado anche di proteggere gli utentistradali più vulnerabili, quali i pedoni e i cicli-sti. Lo sviluppo tecnologico dei veicoli rimaneuna costante necessaria.

Impegno innovativo per migliorare lamobilità e i mezzi in circolazione, ma an-che impegno innovativo per dotare gliautomobilisti di tutti quegli strumentiutili per una maggiore sicurezza sullestrade. A che punto siamo?I progressi nella sicurezza passiva, espressidalle prove EuroNCAP, sono giunti a limitid’ordine fisico di soglia, con prospettive dimiglioramenti sempre più parziali. Lascommessa sul futuro riposa sulla sicurez-za attiva, relativa alla prevenzione del ri-schio degli incidenti e collegata con l’im-postazione progettativa degli organi mec-canici che influenzano guidabilità, tenutadi strada e frenata. Non basta contenerele conseguenze negative degli incidenti,bisogna evitare che gli stessi si realizzino.In questo campo l’informazione a bordo el’interazione veicolo-infrastruttura diven-tano fondamentali: prodotti innovativi(elettronica e telematica) sono già dispo-nibili e molti altri saranno a disposizionedegli utenti a breve.

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Produzione di moderni sistemi di sicurez-za, assistenza, confort dei veicoli. In ma-teria, quale è stato il contributo di Boschnegli anni?Per il Gruppo Bosch l’innovazione si confermauna priorità imprescindibile. Sono oltre 3 milai brevetti che sono stati depositati lo scorso an-no con un incremento del 9% rispetto all’an-no precedente. Nel 2007, due ricercatori delGruppo Bosch hanno ricevuto il riconoscimen-to quali “Inventori europei dell’anno”, premio,patrocinato dalla Commissione Europea e dal-l’Ufficio Brevetti Europeo (EPO). Siamo attivinei campi tecnologici più importanti. Il conte-nuto innovativo delle nostre tecnologie ci per-mette di giocare un ruolo centrale nella defini-zione del futuro dell’automobile in numerosearee chiave. Il nostro ruolo di fornitore di siste-mi indipendente, internazionale e innovativo egli stretti rapporti di collaborazione con i clien-ti ci pone nella posizione ideale per quanto ri-guarda lo sviluppo di tecnologie complesseper la protezione dell’ambiente e l’innalza-

mento degli standard di sicurezza. Lo slogan“Tecnologia per la vita” riassume alla perfezio-ne la nostra missione aziendale. In particolarevorrei spendere due parole sul sistema ESP –controllo elettronico della stabilità - sistema disicurezza attiva viene descritto dagli esperti co-me il contributo più significativo alla sicurezzain auto, dopo l’introduzione delle cinture di si-curezza. Da un recente studio dell’Università diColonia emerge che Se le vetture fossero equi-paggiate con il sistema ESP, ogni anno, in Eu-ropa, si potrebbero salvare 4 mila vite ed evi-tare 100 mila feriti sulle strade. Sono dati chesi commentano da soli.

L’assistenza al veicolo è determinante perla sicurezza. Le vostre officine sono ovun-que, ma sarebbe corretto parlare di puntidi assistenza particolari, qualitativamentemolto evoluti. Ce ne può parlare?Ad oggi possiamo contare su una rete di oltre1.500 Bosch Car Service distribuiti su tutto ilterritorio Nazionale in grado di intervenire su

Per il Gruppo Boschl’innovazione si

conferma una prioritàimprescindibile.

Sono oltre 3 mila i brevetti che sonostati depositati lo

scorso anno con unincremento del 9%

rispetto all’annoprecedente.

Bosch e Viasat,aziende leader nei

propri settori dicompetenza, hanno

deciso di collaborare,di lavorare insieme.Una collaborazioneche ha una finalità:metter in sicurezza

un numero crescentedi automobilisti.

Bosch e Viasat per la sicurezza degli automobilisti

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Bosch e Viasat hanno recentemente sottoscritto una “collaborazione opera-tiva” allo scopo di metter in sicurezza un numero sempre più rilevante di au-tomobilisti italiani. Di questo, e molto di altro, abbiamo parlato con PietroPaolo Patat, che del Gruppo Bosch è il Direttore Commerciale Sud EuropaAutomotive Aftermarket.

Assistenza Meccanica e Sanitaria

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L’elettronica continuerà nel prossimo futuroa rivestire un ruolodi assoluta importanza per lo sviluppo dell’automobile.In particolare,proprio in termini di sicurezza e di servizi che l’autosarà in grado di offrire l’utilizzo di componenti elettronici sarà massiccio.

La componente umana rimarrà ancora a lungo determinante per le più importanti manovre; per quantoi sistemi rendanomeno gravoso il compito del guidatore,quest’ultimo potrà in qualunque momento sostituirsi alla tecnologia.

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praticamente tutte le vetture circolanti. Bosch,da sempre, ha accompagnato l’innovazionetecnologica del primo equipaggiamento conun servizio di assistenza, di formazione e in-formazione adeguato alle nuove esigenze del-l’autoriparazione. Siamo, infatti, convinti chenon vi possa essere evoluzione del servizio alcliente finale se non vi è un punto di incontroe di equilibrio tra ricambisti e autoriparatori dauna parte e componentista dall’altra.Per mantenere altissimi gli standard dei BoschCar Service crediamo che la Formazione rap-presenti un elemento chiave. Lo scorso annosono state erogate 1.200 giornate di forma-zione che hanno coinvolto 11.000 partecipan-ti con oltre 70 corsi tra tecnici, gestionali e ma-nagement. Un programma articolato e com-pleto con pochi confronti sul mercato.

Bosch e Viasat, aziende leader nei proprisettori di competenza, hanno deciso dicollaborare, di lavorare insieme. Di cosa sitratta? Di un accordo che prevede il coinvolgimentodelle officine Bosch Car Service nell’installazio-ne dei sistemi Viasat. In particolare, il prodottooggetto dell’accordo è il nuovo Viasat Fox, inantifurto satellitare molto compatto, dalle di-mensioni di un pacchetto di sigarette, che of-fre grande sicurezza sia alle vettura che all’au-tomobilista. E non è tutto perché, presso la re-te Bosch Car Service, l’automobilista potrà an-che attivare un servizio aggiuntivo Viasat, de-nominato “Viaggio sicuro” per garantirsi pro-tezione a 360 gradi in qualsiasi condizione.

Cosa si aspetta da questa collaborazione?Viasat è leader nel mercato europeo ed italia-no dei sistemi di sicurezza satellitare. Il suoprodotto, oltre che da centri di istallazionespecializzati, viene ora anche promosso anchedalle Compagnie di assicurazione che suggeri-scono, agli automobilisti loro clienti, di instal-lare un antifurto satellitare. L’impianto Viasat

viene ceduto, in questo caso, in comodatod’uso e con il vantaggio di consistenti scontisulle polizze sia “furto e incendio” che RC.Questa nuova strategia di Viasat coinvolgeràun numero rilevante di automobilisti e la con-seguente necessità di avere sul territorio unnumero sempre maggiore di officine altamen-te qualificate. Dalla collaborazione con questomarchio mi attendo quindi un aumento del“traffico” di clientela presso le officine BoschCar Service che, montando il dispositivo Viasatavranno l’opportunità di venire in contattocon nuovi potenziali clienteli.

Creare sicurezza dei veicoli e dei suoi oc-cupanti. Qual è il futuro? Quali progressidobbiamo aspettarci nei prossimi anni?Credo che la parte elettronica continuerà nelprossimo futuro a rivestire un ruolo di assolutaimportanza per lo sviluppo dell’automobile intutte le sue principali aree di funzionamento.In particolare, proprio in termini di sicurezza edi servizi che l’auto sarà in grado di offrire l’u-tilizzo di componenti elettronici sarà massiccio.Lavoriamo a pieno ritmo allo sviluppo della“sensitive car”. Quest’auto sarà presto in gra-do di vedere tutto quanto avviene attorno a ségrazie a sensori e a sistemi elettronici con pre-stazioni elevatissime. L’auto impara a percepi-re e a interpretare l’ambiente circostante. Gli“occhi” dell’auto sono telecamere, mentre lesue “antenne” sono sensori a ultrasuoni e aradar. Per orientarsi usa mappe e informazionisulla posizione ottenute da satelliti o sistemi dinavigazione. In questo modo, i sistemi di assi-stenza elaborano la loro valutazione personaledella situazione di guida e usano questa infor-mazione per informare, sostituire o affiancare ilconducente. Questi sistemi assicurano una mag-gior attenzione da parte dei conducenti nei mo-menti critici e li avvertono di pericoli imminenti. Sono convinto che comunque la componenteumana rimarrà ancora a lungo determinanteper le più importanti manovre; per quanto i si-stemi rendano meno gravoso il compito delguidatore, quest’ultimo potrà in qualunquemomento sostituirsi alla tecnologia.I sistemi di sicurezza sono progettati per iden-tificare situazioni di rischio e, se necessario,per intervenire automaticamente nella condu-zione del veicolo. Questo può apparire comeun progetto avveniristico, ma chiunque cono-sca Bosch sa che stiamo introducendo per gra-di queste funzioni nella produzione di serie.

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Stat

isti

che

Incidenti e persone infortunate per giorno della settimana - Anno 2006

Incidenti e persone infortunate per regioneAnni 2005 - 2006

Allegato Statistico - Assistenza Meccanica e Sanitaria

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Stat

isti

che

Incidenti secondo la categoria della stradaAnni 2003 - 2006

Cause accertate o presunte di incidenti stradaliimputabili a difetti o avarie del veicolo - 2006

Incidenti per grandi comuni - Anni 2004 - 2006

Allegato Statistico - Assistenza Meccanica e Sanitaria

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Stat

isti

che

Indice di mortalità - Anni 1991 - 2006

Incidenti e persone infortunate secondo la conseguenza,anni - Anni 2003 - 2006

Allegato Statistico - Assistenza Meccanica e Sanitaria

Fonte: Rapporto Aci/Istat 2007

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Stat

isti

cheNumero di sinistri R.C.A. falsi per regione - 2006

Allegato Statistico - Assistenza Meccanica e Sanitaria

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Aumentare il livello della sicurezzadipende in primo luogo da noi. Sia-mo noi che dobbiamo adottare, oalmeno provare ad adottare, in ognicontesto, quei comportamenti re-sponsabili che non mettano in peri-colo la nostra incolumità e quelladegli altri. E tra i comportamenti re-sponsabili rientra certamente quelladi utilizzare al meglio uno strumen-to ormai alla portata di tutti: la tec-nologia. Quella satellitare, in parti-colare, è certamente uno dei fattoriche più degli altri ha contribuito al-

la sicurezza personale negli ultimianni, tanto degli uomini che delledonne. Fino a non pochi anni fasimbolo quasi tutto al maschile, og-gi invece l’automobile rappresentainfatti un oggetto di desiderio an-che delle donne ormai giustamentericonosciute come eccellenti piloti esicure compratrici di modelli più omeno brillanti. È anche vero, però,che il luogo più a rischio per le don-ne, dopo la casa è la strada. Ecco ilmotivo per cui “La Guida alla Sicu-rezza 2008” gli dedica un Dossier.

Edit

oria

le

Sicurezzapersonale

38 speciale GUIDA alla SICUREZZA

Quella satellitare è certamente

uno dei fattori che più degli altri

ha contribuito alla sicurezza

personale negli ultimi anni,

tanto degli uominiche delle donne.

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È in crescita tra i consumatori il bisogno di sentirsi protetti in ogni momentodella giornata.Nelle città, tra lemura domestiche,sulle strade.

Aumentare il livellodella sicurezza personale dipendesoltanto da noi.Comportamenti responsabili e tecnologia satellitare sono fondamentali.

Sicurezza Personale 39

La sicurezza (dal latino sine cura: senzapreoccupazione) secondo la definizione diun dizionario tradizionale consiste nell’”essere senza pericolo”. Wikipedia ne pro-pone ovviamente un’interpretazione piùlegata alla tecnologia: “conoscenza chel’evoluzione di un sistema non produrràstati indesiderati”. Ma in un caso comenell’altro, la sostanza sta nell’essere certiche quello che stiamo facendo, o ci stiamoapprestando a fare, non provocherà deidanni. Nella realtà quotidiana, però, è difficile im-maginare situazioni o contesti assoluta-mente sicuri: se vogliamo attribuire al con-cetto di sicurezza un valore operativamen-te efficace, dobbiamo relativizzarlo. Dob-biamo imparare a concepirlo come unparametro in grado di distinguere situazio-ni diverse, di valutare diverse procedure esoluzioni: è in questo modo che il concet-to di sicurezza potrà arrivare concretamen-te a garantire un aumento della qualitàdella nostra vita attraverso la diminuzionedi rischi e pericoli. Nel nostro linguaggio comune sicurezza eprevenzione non sono termini ben diffe-renziati tra loro. Quasi come se il concettodi ineluttabilità del destino dovesse neces-sariamente prevalere sull’opera della ragio-ne e sulla possibilità di agire correttamen-te per minimizzare il pericolo. E così quan-do si verifica un incidente sembra naturalepensare innanzitutto alla sfortuna, piutto-sto che all’incuria o alla disattenzione, opiù semplicemente al mancato rispettodelle norme di sicurezza.Sicurezza personale, sicurezza tra le muradomestiche, sicurezza sulla strada, sicurez-za quando si vive all’esterno e ci si relazio-na con gli altri. Le forme sono varie ma lasostanza rimane una: è in crescita il biso-gno di sentirsi protetti in ogni momentodella giornata ed in circostanze anche mol-

to diverse tra loro. Non dovrebbero essere solo cause esternecontingenti, spesso repentine, ad attivare ilbisogno di sentirsi sicuri. A generare que-sta necessità dovrebbe essere anche il gra-do di consapevolezza dei rischi nei quali cisi può eventualmente imbattere e le istitu-zioni dovrebbero investire maggiori risorseproprio in campagne di informazione mi-ranti a far crescere nei cittadini la culturadella sicurezza.Cosa significa aumentare il grado di cono-scenza della sicurezza? Significa ad esem-pio non trascurare di mettere in praticacomportamenti quotidiani in grado da solidi tenerci lontani da molti pericoli. Siamonoi in prima persona a dover difendere noistessi. Una guida imprudente, per esempiopuò mettere a repentaglio la nostra incolu-mità e quella degli altri. In tal senso la tec-nologia può venire in aiuto anche per stra-da: in questo caso avere a la possibilità, at-traverso un dispositivo, di lanciare l’allar-me in caso di pericolo oppure di segnalareproblemi alla vettura o al guidatore, è dav-vero di fondamentale importanza.

C’è bisogno disentirsi protettia cura di Elena Venditti - Ufficio Stampa UNC (Unione Nazionale Consumatori)

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Il futuro è con la persona non più conl’autoveicolo. Lei è d’accordo?Credo fortemente in questo e la tecnolo-gia è certamente uno dei fattori che piùha contribuito alla sicurezza personale ne-gli ultimi anni. La stessa tecnologia satelli-tare, inizialmente impiegata come antifur-to per individuare e recuperare l’auto ru-bata oggi trova applicazioni importantianche nel campo della sicurezza delle per-sone che occupano i veicoli, a partire dal-

la salvezza di vite umane.Viasat tra l’altro già da tempo offre ai pro-pri clienti prodotti in grado di ricevere larichiesta di aiuto così da poter inviare tem-pestivamente, grazie alla Centrale operati-va 24 ore su 24, l’eventuale soccorso: uncarro attrezzi se la macchina è guasta,un’ambulanza nel caso sia necessario unsoccorso medico, ma anche le forze del-l’ordine se ci si sente minacciati nella pro-pria persona. Sono questi servizi che ac-crescono il livello di sicurezza di ognuno dinoi, ci aiutano a vivere meglio … a volte cisalvano la vita.

Ci può fare qualche esempio?Consideriamo che in caso di incidente iltempo per prestare un soccorso efficace ècalcolato in poche decine di minuti; inquesto tempo si possono salvare vite o ri-durre l’entità del danno alla persona feri-ta. Si pensi poi ad guasto meccanico in untratto di strada trafficata o pericolosa chepossa mettere a repentaglio la propria si-curezza e quelle degli altri automobilisti,oppure una fuoriuscita per sbandamentoche nessuno ha visto nella sua dinamica;anche in questo caso il soccorso deve es-sere attivato e eseguito in tempi brevissi-mi. E se poi, per caso qualcuno ci assalis-se o ci inseguisse allo scopo di rapina?Tutti eventi che si possono verificare mache si possono controllare attraverso l’a-dozione di dispositivi satellitari, in gradodi attivarsi manualmente o, in alcune cir-

Sicurezza Personale

Il servizio di soccorso,per potere essere

efficace, ha bisognodi conoscere

tempestivamente il cosa ed il dove:

quale tipo di problemasi presenta e dove

si trova chi richiedeil soccorso.

Viasat amplial’offerta di sicurezza

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Se è vero che la tecnologia ha fatto passi da gigante in un settore delicatocome è quello della sicurezza, quella satellitare ne è l’applicazione più evi-dente. Viasat, azienda leader nella sicurezza satellitare, ha messo a puntodispositivi in grado di attivare un soccorso immediato in caso di incidente,guasto meccanico o nel caso ci si senta minacciati nella propria persona.“Dall’antifurto per le auto, quindi, a strumento indispensabile per la sicu-rezza personale”. Ne abbiamo parlato con Massimiliano Balbo, che diViasat è l’Amministratore Delegato.

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Viasat già da tempooffre ai propri clientiprodotti in grado di inviare tempestivamente,grazie alla Centraleoperativa 24 ore su 24, l’eventualesoccorso.

Abbiamo assistito in questo settore -noi di Viasat anchecontribuito - ad unprogresso molto rapido ed oggi siamo in grado di immaginare nuovi servizi fino a poco tempo fa assolutamente impensabili.

Istallare dispositiviche possano migliorare la nostrasicurezza è fondamentale.In tal senso,la tecnologia satellitare può venire incontro nel prendere sceltegiuste e importantiper se stessi.

Sicurezza Personale 41

costanze, automaticamente, ed in gradodi avviare una procedura di soccorso.

Certo rispetto a ieri i progressi sonostati enormi …Sono d’accordo. Abbiamo assistito in que-sto settore - noi di Viasat anche contribui-to - ad un progresso molto rapido ed oggisiamo in grado di immaginare nuovi servi-zi fino a poco tempo fa assolutamente im-pensabili.Però attenzione: senza una vera garanziadi efficacia del servizio l’offerta di tecno-logia per la sicurezza rischia di essere po-co penetrante. Il servizio di soccorso, perpotere essere efficace, ha bisogno di co-noscere tempestivamente il cosa ed il do-ve: quale tipo di problema si presenta edove si trova chi richiede il soccorso. Le re-centi tecnologie possono assolvere a que-sti compiti egregiamente, e, soprattutto acosti bassi dal lato dell’utente. Chi deveassicurare il soccorso ha tuttavia bisognopiù che mai di strumenti di pianificazionedel servizio di soccorso, di metodologieottimale per l’allocazione delle risorse sulterritorio, di strumenti di analisi dei datiper una corretta stima della domanda eper il conseguente dimensionamento delservizio, di strumenti di simulazione per

verificare la capacità del sistema in gene-rale di sopportare picchi di domanda ostress di funzionamento dovuti a eventistraordinari. Viasat fa tutto questo da anni, non a casoè azienda leader nel campo della sicurezzasatellitare ed è in grado di assicurare ilsoccorso sempre, ovunque, ogni giornodell’anno, ad ogni ora.

Come crede si stia evolvendo il concet-to di sicurezza tra i cittadini ed in tragli automobilisti?La richiesta di sicurezza non conosce te-nori di vita, caste e classi di sorta. La ne-cessità di vivere in un ambiente accoglien-te e sicuro, di passeggiare per strada sen-za correre rischi, o di prendere un trenoche ci condurrà senza imprevisti a destina-zione, è, diremmo con un termine oggi unpo’ inflazionato, trasversale a tutti i cetisociali e a tutte le culture. Così come quel-lo di guidare un’automobile affidabile op-pure sentirsi protetti anche da possibili mi-nacce esterne. E i consumatori se ne stan-no accorgendo.

Viasat può quindi innalzare la sicurez-za di tutti noi …L’offerta va ben oltre il semplice prodot-to, anzi, l’apparato è il mezzo attraversocui erogare il servizio Viasat: un serviziodi sicurezza alle cose (l’inglese “secu-rity”), nella fattispecie l’autovettura, e disicurezza alla persone (l’inglese “safety”)attraverso sensori “crash” di rilevamentoincidente e pulsanti “antirapina”.A tutto ciò si aggiungono servizi tipici diassistenza, anche in questo caso alle co-se (assistenza meccanica) e alle persone(soccorso medico). Tali prestazioni ven-gono erogate in automatico: senza biso-gno di segnalazione da parte del clientee, ancora più importante, attraverso unalocalizzazione automatica che permettela tempestività dell’intervento sollevan-dolo così da qualunque incombenza.È la tecnologia satellitare che è indispen-sabile per la sicurezza degli automobili-sti. In tal senso Viasat è la massimaespressione in Italia e in Europa. Ed allo-ra, per rispondere alla sua domanda: sì,Viasat è in grado di innalzare la sicurezzadi tutti noi.

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Si parla da tempo del progetto eCall. A che punto siamo?L’Italia è all’avanguardia delle soluzioni sull’e-Call. In merito a ciò ha sviluppato e testatoquesto congegno di sicurezza per l’auto, ren-dendolo implementabile già dal 2009.Purtroppo ad essere in grave ritardo in Italiasono le centrali operative del Numero Unicodi Emergenza Europeo 112.

in particolare a cosa si riferisce?L’Italia è l’unico paese Europeo dove ancora lecentrali di emergenza non sono in grado dilocalizzare le chiamate e di rispondere all’esi-genza multi linguistica di un paese ad elevatavocazione turistica. L’eCall presuppone che

l’infrastruttura delle centrali dell’emergenzaabbia un elevato grado di informatizzazione,collegata ai database degli operatori di tele-fonia mobile per localizzare immediatamenteun incidente stradale.

A livello nazionale l’organizzazione deisistemi di emergenza sono molto diversitra loro e spesso abbastanza complessi.Quanto è difficile armonizzarli e renderlicompatibili tra loro?Non è difficile, ma è necessario che il Gover-no metta subito mano all’attuale organizza-zione per renderla omogenea (per province oper macroaree), permettendo così investi-menti tecnologici elevati in un numero limi-

Viasat Group, che da anni fornisce equipaggiamenti per la chiamata

di emergenza potràricoprire un ruolo

importante nel progetto eCall.

L’eCall può salvare5000 vite all’anno

in tutta Europa,ma avrebbe enormiimpatti anche sullasicurezza stradale

grazie all’immediatalocalizzazione

di incidenti stradalie malori in caso

di attivazione.

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L’eCall può salvare 5000 vite l’anno

C’è un’urgente necessità di una soluzione Europea per poter ridurre ogni annoi quasi 40000 decessi, 3,3 milioni di incidenti stradali e un costo sociale ricon-ducibile agli incidenti stradali pari ad oltre 180 miliardi di euro. Per questo mo-tivo la Commissione Europea si è posta come obiettivo la riduzione del 50% degliincidenti stradali ed ha adottato l’eCall, come la più alta priorità sul tema dell’eSafety.“L’introduzione e l’uso dell’eCall per lo sviluppo dell’assistenza nelle emergen-ze stradali salverà molte vite e ridurrà le spese sociali attraverso la tempestivanotifica e localizzazione degli incidenti stradali e la conseguente immediata ri-sposta dei servizi di emergenza”. Trasformandosi così anche in un dispositivoimportante per la propria sicurezza personale. Ne è convinto Marco Cherri,Delegato italiano di EENA 112, l’European Emergency Number Association, as-sociazione con sede in Belgio che fa della sicurezza stradale il suo obiettivo primario.

Sicurezza Personale

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Viasat Group: ruolo leader per il servizio eCallA cura di Giuseppe Lemessi, Responsabile Movitrack per il programma eCall e dei rapporti con ARC e gli Automobile Club Europei

Tra le iniziative volte a limitare gli effetti drammatici degli incidenti automobilistici in Euro-pa, il progetto eCall riveste oggi una priorità assoluta che potrebbe consentire di raggiun-gere l’obiettivo stabilito dal Programma d’azione europeo per la sicurezza stradale di ri-durre drasticamente i morti e i feriti sulle nostre strade. A tal proposito, Viasat Group già da anni fornisce equipaggiamenti per le chiamate di emer-genza e ricopre un ruolo importante nel progetto grazie al suo know-how tecnologico e al-la sua esperienza tecnica e organizzativa.Il Gruppo è leader in Italia da oltre un ventennio nel mercato consumer della telematica deiLocation Based Services con il marchio Viasat che fornisce al consumatore finale protezionee sicurezza alla persona e all’auto, contribuendo significativamente ad aumentare tra gliautomobilisti la consapevolezza dei benefici e delle ricadute del sistema/servizio sulla si-curezza stradale.Viasat Group attraverso il marchio Movitrack collabora al programma eCall nell’ambito del-l’iniziativa e-safety quale partner tecnologico di ARCTransistance l’associazione europea de-gli Automobile Club e di ADAC l’autorevole Automobile Club tedesco. Questa presenzasempre più consolidata, è un ulteriore prestigioso riconoscimento del ruolo di avanguardiae di competenza che il Gruppo ha da anni nelle tematiche relative alla sicurezza stradale.Obiettivo di questa partecipazione è quello di sperimentare e di proporre soluzioni al mer-cato B2B utilizzando la piattaforma telematica e gli apparati di bordo Movitrack per la ge-stione dei location based services nell’ambito dell’assistenza tecnica e sanitaria e la ge-stione dell’emergenza, protezione e sicurezza della persona e del veicolo.

tato di centrali operative di primo livello in-terconnesse telematicamente alle attuali cen-trali operative di gestione dei diversi corpi edenti. Il Decreto Legge pubblicato a Marzo2008 è un primo passo verso l’integrazionedelle centrali d’emergenza. Il 112 diviene al contempo la chiave d’acces-so ai servizi di emergenza e la garanzia di unsoccorso di qualità.

Così come concepito, se realizzato l’eCallche effetto potrà avere in termini di si-curezza stradale, vite salvate e conse-guenti riduzione delle spese sociali?L’eCall può salvare 5000 vite all’anno in tut-ta Europa, ma avrebbe enormi impatti anchesulla sicurezza stradale grazie all’immediatalocalizzazione di incidenti stradali e malori incaso di attivazione. Si pensi ai casi in cui l’in-cidente non viene notato e il conducentemuore perché non è in grado di chiamare

soccorso. Inoltre spesso nelle autostrade esuperstrade è difficile capire l’esatta posizio-ne di un incidente, tanto che i soccorso de-vono essere inviati in più direzioni con sprecodi uomini e mezzi.

Crede che gli automobilisti europei, equelli italiani in particolare, abbiano ma-turato quella consapevolezza che questidispositivi siano importanti per la pro-pria sicurezza?Certo, oggi tutti conoscono sistemi comel’ESP, mentre l’airbag e le cinture di sicurez-za sono ormai entrati nel nostro vissutoquotidiano. L’eCall entrerà molto più facilmente nellaconsapevolezza degli automobilisti, sia per lasua facilità di comprensione, sia perché daràuna maggiore sensazione di sicurezza anchequando ci si trova lontani da casa, dove spes-so ci si sente meno protetti.

L’eCall presupponeche l’infrastrutturadelle centrali dell’emergenza abbiaun elevato grado di informatizzazione,collegata ai databasedegli operatori di telefonia mobile perlocalizzareimmediatamente unincidente stradale.

Viasat Group da anni fornisceequipaggiamenti per le chiamate di emergenza ricoprire un ruoloimportante nel progetto eCall grazie al suo know-how tecnologico e allasua esperienza tecnica e organizzativa.

43Sicurezza Personale

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Una Pink Box per la sicurezza delle auto-mobiliste. Di cosa si tratta?È un progetto che vuole rivolgersi alla sicurez-za stradale e a quella personale. Noi abbiamoverificato che negli ultimi tempi le morti didonne per incidenti stradali stanno crescendo;nel 2006 rispetto all’anno precedente è statodi circa il 10%, per questo riteniamo sia ne-cessario realizzare progetti specificatamenteindirizzati alle donne.

Come funziona? Quali sono i servizi offer-ti per chi istalla la Scatola Rosa?

Questo è un dispositivo satellitare che oltre aregistrare la dinamica dei sinistri ha come fun-zione quella di consentire, attraverso un pul-sante all’interno dell’abitacolo e un teleco-mando al di fuori dello stesso, di avvisare laCentrale Operativa affinché la stessa verifichicon l’utente se effettuare un intervento di assi-stenza meccanica o se invece bisogna allertarele forze dell’ordine in quanto si stia subendoun’aggressione.

Come si aderisce al progetto? E cosa vi aspettate da questa iniziativa?

Un dispositivo satellitare creato

per migliorare la sicurezza stradalee aiutare, in caso di

emergenza, le donnealla guida: incidenti,guasti meccanici e,

peggio ancora,aggressioni ed atti

di violenza.

Ancora una volta il dispositivo

satellitare corre in soccorso della

sicurezza.

È arrivata la“scatola rosa”

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Le donne al volante saranno da oggi più sicure: è arrivata la Scatola Rosa,un nuovo kit satellitare pensato proprio per il mondo femminile alla guida.La “Pink Box” è un dispositivo creato per rispondere ai rischi delle donne al-la guida, dal semplice guasto meccanico a incidenti più gravi, ed è predi-sposto per proteggere il gentil sesso perfino da aggressioni e atti di violen-za. Ne abbiamo parlato con Umberto Guidoni, Segretario Generale dellaFondazione Ania.

Sicurezza Personale - Dossier Donna

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Certamente c’è unamaggiore coscienzadel problema dellasicurezza stradale,anche per la risonanzache i media dannodegli eventi luttuosie delle stragi che avvengono quotidianamentesulle nostre strade

Negli ultimi tempi le morti di donne per incidenti stradalistanno crescendo;nel 2006 rispetto all’anno precedenteè stato di circa il 10%.

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Il progetto è stato lanciato al Motor Show del-lo scorso anno mettendo a disposizione 500scatole rosa per le donne che hanno deciso diaderire all’iniziativa. Altre 1.500 le assegnere-mo attraverso un percorso virtuale che abbia-mo realizzato all’interno del portale smANIA disicurezza - specificatamente nell’Area Rosa -dove le donne potranno registrarsi, fare unpercorso didattico di guida virtuale con il no-stro simulatore. Parteciperanno ad una gra-duatoria nazionale e appunto le prime 1500avranno l’opportunità di montare sulla propriaautovettura la Pink Box e le prime cento usu-fruiranno anche di una corso di Guida Sicura.

A suo parere è cresciuta la sensibilità degliautomobilisti, in questo caso delle auto-mobiliste, nei confronti della sicurezzastradale?Poter fare una valutazione oggettiva su unasensibilità soggettiva non è facile. Certamentec’è una maggiore coscienza del problema dellasicurezza stradale, anche per la risonanza che imedia danno degli eventi luttuosi e delle stragi

che avvengono quotidianamente sulle nostrestrade. Ai media, poi, vanno dietro anche le isti-tuzioni. Quando ci sono eventi così gravi, le co-scienze individuali vengono fortemente colpite,soprattutto quelle delle famiglie preoccupateper i propri figli. Certamente questo è un problema sul quale bi-sognerebbe prestare attenzione per 365 giornil’anno e non ad intermittenza, come invece av-viene oggi. E bisognerebbe anche spostare unpo’ l’attenzione dagli incidenti a quello che sipuò fare per poterli evitare, formando così unacoscienza su questo tema. Oggi vale ancoratroppo la notizia che la prevenzione.

Ancora una volta il dispositivo satellitarecorre in soccorso della sicurezza. Quanto latecnologia può fare in questo campo?Credo che la tecnologia sia uno strumento digrande supporto in questa attività. E aggiungoche ha anche uno scopo di deterrenza perchési attuano atteggiamenti e stili di guida più vir-tuosi, più adeguati, quasi con il timore che que-sti dispositivi registrino comportamenti non idonei.

QUALCHE COSIGLIO PER IL TRASPORTO DEI BAMBINI

A cura di Sicurauto.it

I bambini (da 0 a 14 anni) feriti in incidenti sono circa 11.000 all’anno e di questi circa130-150 muoiono in seguito all’incidente. Le statistiche mostrano che nella maggior partedei casi i bambini deceduti in seguito a incidenti non erano assicurati con gli appositisistemi di ritenuta. Il rischio di morte in questo caso viene stimato in 7 volte superiorerispetto a un bambino legato secondo le norme. Eppure molto meno della metà deibambini viaggia in modo sicuro, un po’ come accade per gli adulti: solo il 20% circa uti-lizza le cinture di sicurezza con regolarità (anche se le cose sembrano essere migliorategrazie al nuovo codice).

Sicurezza Personale - Dossier Donna

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Viaggiare su strada è un’esperienza che tut-ti conosciamo e condividiamo: ogni giorno,per piacere, libertà o necessità ci mettiamoal volante di un’auto per soddisfare le nostreesigenze di mobilità. Ed in tale contesto ledonne rappresentano una quota considere-vole e sempre più numeroso del totale degliautomobilisti italiani. È anche vero però che fra tutti i sistemi ditrasporto quello su strada è di gran lunga ilpiù pericoloso e gli incidenti rappresentanoancora oggi, un fenomeno drammatico, trai più difficili da combattere. Ogni giorno inItalia si verificano in media 652 incidentistradali, che provocano la morte di 16 per-sone e il ferimento di altre 912. Nel com-plesso, l’anno scorso sono stati rilevati238.124 incidenti stradali, che hanno causa-to il decesso di 5.669 persone, mentre altre332.955 hanno subito lesioni di diversa gra-vità. Ristringendo il campo di analisi, le don-ne rimaste ferite sono oltre 119mila (il35,5% del totale), mentre quelle decedutesono 1.277 (21,35%). Questi dati sono increscita rispetto all’anno precedente.Per combattere questo fenomeno fonda-mentale è la tecnologia satellitare che, ini-zialmente impiegata come antifurto per in-dividuare e recuperare l’auto rubata, oggitrova applicazioni importanti anche nel cam-po della sicurezza delle persone che occupa-no i veicoli, a partire dalla salvezza delle viteumane. Le statistiche evidenziano che perogni morto in un incidente stradale ci sianoalmeno due invalidi. In questo campo si par-la di golden hour intendendo che il tempoper intervenire efficacemente è di poche de-cine di minuti. A tal fine Viasat ha messo incampo un sistema che, in caso di incidente,invia automaticamente la segnalazione allaCentrale Operativa permettendo così l’im-mediata localizzazione dell’auto e il tempe-

stivo intervento sul luogo del soccorso medico.E pensando poi in particolare a quelle donneche spostandosi in auto da sole, possonosubire un’aggressione o essere minacciate oavere semplicemente dei problemi meccani-ci, Viasat mette a disposizione “ServizioViaggia Sicuro”, un servizio opzionale attiva-bile previa installazione dell’apposito “TastoEmergenza”. In caso di necessità, premen-do l’apposito tasto, si inoltra una segnala-zione alla Centrale Viasat operativa 24 oresu 24 che, grazie alla immediata localizza-zione dell’auto e dopo essersi accertatadella tipologia di richiesta, è in grado di at-tivare la prestazione necessaria ed inviaretempestivamente e direttamente sul postoil soccorso.Il Servizio risponde perfettamente all’esi-genza di aumentare la sicurezza personaledelle donne contenendo in sè la funzioneantiaggressione e quindi, qualora ci si sen-tisse minacciati, richiedendo l’interventoimmediato delle forze dell’ordine. Ma ri-sponde perfettamente anche all’esigenzadi prestazioni di assistenza meccanica. Intal caso gli interventi possono essere: ripa-razione sul posto o nel caso questo sia im-possibile, traino fino alla prima officina do-ve eseguire l’intervento meccanico; auto insostituzione qualora fosse necessario; taxi adisposizione. Non solo, il Servizio mette adisposizione prestazioni di assistenza medi-ca. In caso di malore vengono forniti consi-gli medici e, qualora necessario, si predi-spone l’invio tempestivo di un’ambulanza.Attraverso questo Servizio spostarsi con lamacchina sarà meno rischioso. Sentirsi pro-tetti, sempre, ovunque e in qualunque cir-costanza, è oggi indispensabile per unadonna sempre più indipendente e autono-ma ed inserita nella vita economica, socialee civile del Paese.

Le donne rimaste ferite sono oltre

il 35,5% del totale,mentre quelle

decedute sonoquasi il 22%.

Questi sono dati che fanno riflettere.

Viasat mette a disposizione

“Servizio Viaggia Sicuro”.

Il Servizio rispondeperfettamente all’esigenza di

aumentare la sicurezza personale

delle donne contenendo in se

la funzione antiaggressione.

“Servizio viaggia sicuro” per la sicurezza della donnaa cura di Andrea Guanci, Direttore Marketing Viasat

46 Sicurezza Personale - Dossier Donna

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Quali sono le ragioni per cui avete allestitoun Corso di guida sicura per sole donne?La ragione principale è stato per festeggiare l’8marzo, festa delle donne, in modo particolaree simpatico e senza fare alcun riferimento al-l’esigenza che le donne possono avere per mi-gliorare la loro guida. Anzi, con l’attività chesvolgiamo nel nostro impianto di guida sicural’elemento che abbiamo riscontrato è che nonsia la categoria che abbia più bisogno di fareformazione. Anzi, sono allievi molto attente erecettive.

Quali sono le situazioni che riproducete?Questo impianto, sul territorio nazionale, costitui-sce una unicità perché creato esclusivamente perla formazione di conducenti di ogni tipo di mez-zi: dal motorino all’autoarticolato. Qui si insegnaad affrontare con strumenti idonei le insicurezzee gli imprevisti che si possono verificare durante laguida quotidiana. Nulla a che vedere con la velo-cità, ma un impianto dotato di tecnologie parti-colari che riproducono alle condizioni di massimasicurezza situazioni particolari. Da una frenata sulbagnato ad un ostacolo improvviso da evitare al-la perdita di aderenza improvvisa, a un testacoda.

Donne e uomini al volante. Quali le diffe-renze più rilevanti? L’uomo in Italia si considera un buon guidatore,

non esserlo è un po’ un problema, mentre ladonna, da questo punto di vista, non ha assolu-tamente nessun problema. Per cui ascolta ed ap-prende tutto quello che gli viene trasferito congrande serenità e facilmente mette in pratica lesoluzioni tecniche che gli vengono suggerite dainostri istruttori. In particolare, il percorso didatti-co che noi proponiamo viene vissuto dalla donnacon maggiore coscienza e in maniera più matura.Nella donna c’è una maggiore coscienza del pe-ricolo dettata probabilmente da una maggioreconsapevolezza della propria insicurezza alla guida.

È possibile, infine, fare un confronto tecnicosulla guida sicura?Un campione assai rilevante di guidatori haconsentito agli istruttori di Vallelunga di analiz-zare e confrontare pregi e difetti tecnici al vo-lante di uomini e donne. Fra le donne è stata ri-scontrata una percentuale maggiore di errataposizione di guida compensata da una condot-ta generalmente più prudente e da un uso piùrazionale del veicolo. Le donne manifestanotuttavia una minore conoscenza tecnica e teo-rica del veicolo e dei suoi comportamenti dina-mici e di conseguenza delle operazioni da com-piere per mantenere il controllo del mezzo incondizioni critiche. Questa le porta ad unaguida maggiormente intuitiva, finalizzata adevitare situazioni di rischio.

L’uomo in Italia si considera un buonguidatore, non esserloè un po’ un problema,mentre la donna,da questo punto di vista, non ha assolutamente nessun problema.

La donna vive il Corso con maggiorecoscienza e in maniera più maturarispetto all’uomo.Ha una reazione piùcorretta per chi sta affrontando un momento di formazione finalizzatoa migliorare le proprie capacità.

47

I dati parlano chiaro: le donne che di-chiarano di usare l’auto di più rispettoa 2, 3 anni fa sono il 25%, gli uominisolo il 16,2% ed oggi costituisconooltre il 33% dell’universo assicuratoper la RC auto. Fino a non pochi annifa simbolo quasi tutto al maschile, og-gi invece l’automobile rappresenta an-che un oggetto di desiderio delle don-ne, ormai giustamente riconosciute si-cure compratrici di modelli più o me-no brillanti. Ma anche come eccellentipiloti? Ne abbiamo parlato con DaniloSpizuoco, Direttore Centro Guida Si-cura Aci di Vallelunga.

Donna al volante,“Guida Sicura”

Sicurezza Personale - Dossier Donna

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Stat

isti

che Conducenti, trasportati e pedoni, morti e feriti

secondo il sesso - 2006 (val. ass.)

48 Allegato Statistico - Dossier Donna

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Page 51: Progetto1:Layout113-10-201513:17Pagina1 · Oggi tutto questo è possibile. La combinazione di localizzazione e co-municazione mobile, disponibile sul mercato del largo consumo, è

Uomini e donne vittime di furto, tassi per 100.000 abitanti,triennio 2004/2006

Stat

isti

che

49Allegato Statistico - Dossier Donna

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Alex, cominciamo dal tuo mondo. Pilota-re un’automobile da corsa: quanta pas-sione e quanti sacrifici?Passione sicuramente tanta, sacrifici se uno liguarda come azioni ogettive possono sem-brare tali, ma se il primo pensiero che ti pas-sa davanti agli occhi la mattina quando tisvegli e l’ultimo quando ti addormenti èquello di pilotare un’automobile in competi-zioni sportive, allora parlare di sacrifici misembra eccessivo. Lo fai perché ti piace e haivoglia di farlo e quindi parlerei di fortuna nel-l’esser riuscito a trasformare una passione inun mestiere.

Rispetto a qualche anno fa, la tecnologiaè molto presente sulle autovetture dagara. Al giorno d’oggi il talento è ancorala caratteristica principale per potercompetere ad alti livelli?Io credo che qualunque cosa si faccia, il ta-lento sia essenziale senza il quale non è pos-sibile arrivare. Tuttavia è una cosa che hannoin tanti e la concorrenza è spietata, non èun’esclusiva di pochi. Non solo, il talento vaprima scoperto dentro di se, va poi affinato;

bisogna lavoraci sopra. Questo però ancoranon basta per vincere perché devi essere bra-vo e fortunato anche nel scegliere il materia-le giusto, la macchina giusta. Allora sì che fi-nalmente si hanno tutti gli elementi per po-ter competere ad alto livello.

Quante e quali sono state le tue soddi-sfazioni maggiori?Fortunatamente ne ho avute tante. Ho scrit-to un libro, il titolo è una battuta: “Però, Za-nardi da Castel Maggiore”. Questa è una fra-se che tra me e me mi sono ripetuto diversevolte nell’arco della mia carriera. Io sono par-tito come un ragazzino da un paese dellaprovincia di Bologna, con tutte le sue insicu-rezze, ancora molto attaccato “alla gonnadella mamma”, senza sapere una parolad’inglese e senza aver avuto mai un mana-ger. Questo però è stata anche la mia forza;il fatto di sentirmi così esposto alle insidierappresentate dalla forza dei miei avversarimi ha sempre imposto a prepararmi al me-glio delle mie capacità, usare al meglio le car-te che il destino mi ha dato. E poi quando hocominciato a centrare il risultato e sentivo

Speciale Guida alla Sicurezza - Il Personaggio

Io credo che qualunque cosa si

faccia, il talento sia essenziale senza

il quale non è possibile arrivare.

Tuttavia è una cosache hanno in tanti e la concorrenza è

spietata, non è un’esclusiva di pochi.

“Però, Zanardidi Castel Maggiore”

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Alex Zanardi da Castel Maggiorenon è solo un pilota che ha ottenu-to importanti successi come pilota,prima di go-kart, poi di Formula 3,Formula 1 e Formula Indy america-na. Ma anche un personaggio mol-to amato in Italia, e stimato dai gio-vani, per il suo approccio allo sport,per il coraggio dimostrato dopo ilterribile incidente, per la schiettezzae la disponibilità nei confronti ditutti. Noi lo abbiamo incontrato.

di Paolo Emilio Iacovelli

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il fatto di sentirmiesposto alle insidierappresentate dalla forza dei mieiavversari mi hasempre imposto aprepararmi al megliodelle mie capacità,usare al meglio le carte che il destino mi ha dato.

In pista il pilota è lì per portare l’autoal limite e lui nonsente questo comeun rischio.Pur entrando in unacurva a “tavoletta”sa che è in grado di uscirne.Sulla strada invecemolto spesso siamoindotti a esagerareda auto che bastasfiorare l’acceleratorepassa 0 a 100 all’ora in un attimo.

Speciale Guida alla Sicurezza - Il Personaggio 51

l’Inno di Mameli sul gradino più alto del po-dio mi dicevo: “Però, Zanardi da Castel Mag-giore”, chi lo avrebbe mai detto.Come si è evoluto il concetto di sicurez-za in ambito di automobilismo sportivo?Enormemente. Negli anni l’automobilismo siè conquistato questa nomea di sport perico-loso che oggi in verità è abbastanza ingiusti-ficata ed anzi a mio avviso questo mito è ali-mentato un po’ ad arte perché continua adessere un’idea estremamente intrigante cheaffascina da un certo punto di vista la folladi appassionati che segue soprattutto laFormula 1. Un tempo un’auto faceva un testa-coda ebastava che uno dei serbatoi fosse colpito daun sasso e ci fosse una fuoriuscita di carbu-rante, che poteva prendere fuoco. Ma i ser-batoi altro non erano che una scatola fattacon un foglio alluminio di un millimetro emezzo sul quale ci attaccavano gli sponsor:quelli erano le fiancate della macchina.Questo per dire che le insidie erano tantissi-me. Oggi ci sono dei Crash Test sono così se-veri che hanno tracciato la strada anche perquelli effettuati sulle vetture di serie. La for-mula 1, da questo punto di vista, ha fattoscuola.

Quanta parte di questa tecnologia e diRicerca&Sviluppo applicata dall’automo-bilismo sportivo, viene poi applicata allemacchine di serie?È un discorso complesso. Si parla del fattoche i grandi costruttori investono cifre iper-boliche nel mondo dell’automobilismo, inparticolare in Formula 1, e che questo sia unbeneficio per quelle conoscenze che sonopoi usate sulle auto che guidiamo tutti i gior-ni. Questo è vero solo in parte, e quando siparla di materiali compositi, di leghe estre-mamente nobili, queste cose non sarannomai adoperate sulle auto di serie perché sa-rebbero estremamente costose. Tuttaviaquando c’è una scoperta è ovvio che dall’al-tra parte c’è un ingegnere che studia la pos-sibilità di poterla applicare anche sulla gran-de serie. Ed allora studia come è possibile ot-tenere lo stesso effetto facendo un percorsodiverso, magari più lungo ma anche menocostoso e che impieghi materiali meno nobili.

Spesso la sicurezza è una percezione, main pista è una cosa, sulla strada è un’al-

tra. Cosa pensi in proposito?In pista il pilota è lì per portare l’auto al limi-te e lui non sente questo come un rischio. Faiun curvone in pieno perché sai che lo puoifare, perché è un calcolo e non è coraggio. Ilpilota pur entrando in quella curva a “tavo-letta” sa che è in grado di uscirne. Sulla stra-da invece molto spesso siamo indotti a esa-gerare da auto che basta sfiorare l’accelera-tore passa 0 a 100 all’ora in un attimo. Ci di-mentichiamo che la macchina per quanto siasilenziosa, scattante e per quanto abbia unatenuta di strada eccezionale e dei freni po-tentissimi, comunque non è in grado di im-pedire che una signora esca con la sua utili-taria da un parcheggio a pettine stracarica diborse della spesa, senza vedere un accidente.In quella circostanza se noi stiamo arrivandomentre digitiamo un Sms alla fidanzata, an-che a 50 all’ora e con una macchina superaccessoriata e super sicura, senza renderceneconto si può perdere la vita.Questo è un concetto estremamente sottova-lutato sulla strada. Tanto è vero che si parlatroppo spesso della velocità, giustamente cri-minalizzandola sotto un certo punto di vista,dimenticando poi quanto è importante l’atten-zione che bisogna prestare quando si guida. Èovvio, poi, che più veloce si va più le conse-guenze sono dannose qualunque cosa accada.

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Proprio in merito alla sicurezza stradale,come credi sia trattato il tema in Italia?Purtroppo per arrivare a destinazione i mes-saggi devono essere sempre più simili a slo-gan. Ogni tanto mi capita di essere invitatoa parlare ai ragazzi delle scuole ma quello èun momento diverso; quando invece c’è bi-sogno di mandare un messaggio breve edefficace mi rendo conto che ci si trova sem-pre a fare comunicazione sugli stessi punti.È lontana da me l’idea di omologare com-portamenti che sono poi cause di rischio,ma ritengo che molte altre cose sono im-portanti. Come ad esempio l’esser capaci disapersi muovere in un contesto in cui nonsiamo soli e magari senza farlo distratta-mente o comunque mettendo in preventivoche siano gli altri che lo facciano distratta-mente.Io dopo l’incidente sono tornato a correre espesso vengo preso come esempio di corag-gio. Però spesso mi capita di trovarmi sustrade magari con un nebbione che mi im-pedisce la visuale e vengo sfilato da un nu-mero elevato di macchine incolonnate aduna velocità esagerata dietro l’apripista diturno incollato alla linea verniciata e nonsanno che loro in quel momento rischianomolto più di me che gareggio la domenicain pista. E magari sono gli stessi che dicono:

“Certo Alex, che coraggio che hai”. Questoper dire che manca la consapevolezza diquel che si fa, perché molto spesso noi cibuttiamo in vicoli ciechi da cui neancheSchumacher, con la sua destrezza e la suabravura, riuscirebbe ad uscirne. Attenzione,perché in quelle circostanze non è più unaquestione di Abs, di controllo della trazio-ne, di pneumatici performanti, di capacitànel controllare la macchina. Bisognerebberagionare prima, ragionare di più e rispetta-re le insidie che sulla strada è normale deb-bano presentarsi.

Infine Alex, i giovani sono i più a rischiosulle strade. Quando ti confronti con lo-ro sul tema della sicurezza, li vedi con-sapevoli dei rischi, oppure …È ovvio che la percezione dei giovani vamolto in funzione di quanto carisma ha l’in-terlocutore che gliene parla. È ovvio. È scon-tato che il genitore sia quello che abbia piùa cuore le sorti del proprio figlio, ma spessofa molta fatica a comunicare qualcosa alproprio ragazzo perché sembra la solita pa-ternale. In verità vorrebbe accorciare il per-corso che dovrebbe condurre il proprio fi-glio alla consapevolezza di quelli che sono irischi, di quelle che sono le possibili insidieche ci si trova, nostro malgrado, costante-mente ad affrontare sulle strade. Ritengo, epuò sembrare un paradosso, che il sotto-scritto che della velocità ne ha fatto un me-stiere possa sembrare una persona che ab-bia autorità agli occhi dei ragazzi. Ed allorami permetto sempre di suggerire loro di fa-re molta attenzione sulle strade, non tantoperché non si è capaci a guidare o perchénon si è in grado di controllare le reazionidell’auto, ma perché bisogna stare attentianche alle reazioni delle auto che ci stannovicini, di quello che stanno facendo gli altri. Il Codice della strada è un numero che sic-come deve funzionare 24 ore su 24 ci potràsembrare a volte “limitativo” rispetto a de-terminate condizioni ma bisogna tenerepresente che ci sono anche momenti e fasceorarie in cui il traffico imporrebbe un ade-guamento di quel limite a scendere in quan-to, ed in quel caso risulta essere addiritturatroppo “tollerante”. Quindi il modo miglio-re per trovare la sicurezza è quello di ade-guarci alla situazione che ci circonda, pren-derne atto, e comportarsi di conseguenza.

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Troppo spesso si parla della velocità,

giustamente criminalizzandola

sotto un certo punto di vista,

dimenticando poiquanto è importante

l’attenzione che bisogna prestarequando si guida.

Io dopo l’incidentesono tornato

a correre e vengopreso come esempio

di coraggio spessoda quegli stessi che

poi mi sorpassanosulla strada quando

c’è un nebbione ad una velocità

doppia della mia.Loro rischiano molto

più di mela domenica in pista.

Il modo migliore pertrovare la sicurezza

è quello di adeguarcialla situazione

che ci circonda,prenderne atto,

e comportarsi di conseguenza.

Speciale Guida alla Sicurezza - Il Personaggio

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Autostrade per l’Italia, negli anni,si è contraddistintaefficacemente per una serie di Campagne sullasicurezza al fine di sensibilizzarel’automobilista all’uso di “azioni”più responsabilicontribuendo cosìall’obiettivo di ridurre gli incidenti stradali.

Campagne Sicurezza Stradale 53

Fra tutti i sistemi di trasporto, quello sustrada è di gran lunga quello più pericolo-so e che paga il prezzo più alto in terminidi vite umane.È ormai acclarato che oltre il 90% degli in-cidenti mortali è dovuto ad errati compor-tamenti di guida. Per continuare a ridurre il tasso di mortali-tà sulla nostra rete è indispensabile sensi-bilizzare i viaggiatori sui comportamenti diguida più corretti.A tal fine, negli anni, Autostrade per l’Ita-lia, si è contraddistinta efficacemente peruna serie di Campagne sulla sicurezza alfine di sensibilizzare l’automobilista al-l’uso di “azioni” più responsabili contri-buendo così all’obiettivo di ridurre gli in-cidenti stradali.

Autostrade per l’Italia:corretti comportamentiper la guida

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Insieme per la sicurezza

stradaleIl Progetto Icaro - la campagna di sicurez-za stradale promossa dalla Polizia di Stato,dal Ministero dei Trasporti, dal Ministerodella Pubblica Istruzione, e dalla Fonda-zione delle Compagnie di Assicurazioneper la Sicurezza Stradale con la collabora-zione di Sicurstrada e dell’Unicef - è giun-to all’ottava edizione e in sette anni ha in-teressato 133 città ed oltre 72.000 stu-denti. L’obiettivo è il coinvolgimento emo-tivo dei giovani della scuola superiore permodificare quelle idee e quei comporta-menti che troppo spesso li mettono arischio sulle strade.

Da anni l’ASAPS - l’Associazione SostenitoriAmici della Polizia Stradale - si distingue laproduzione, spesso in strettissima collabora-zione con Sicurstrada, di copioso materialelegato ai temi della sicurezza stradale. Oggilancia una Campagna di sensibilizzazione peril contrasto delle stragi del sabato sera con unforte ed efficace messaggio.

Stop allestragi delsabato sera

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Per contribuire all’obiettivo dell’Unione Euro-pea di ridurre della metà il numero di mortiper incidenti stradali tra il 2001 e il 2010, leSocietà Nazionali europee della Croce Rossahanno già organizzato dal 2001 ad oggi trecampagne europee dedicate alla sicurezzastradale. La IV Campagna Europea per la Si-curezza Stradale e il Primo soccorso 2007-2008, vede coinvolte 19 Società Nazionali diCroce Rossa ed ha ricevuto un importantecontributo dall’Unione Europea ed è princi-palmente rivolta ai bambini di età compresatra i 7 e gli 11 anni.Lo specifico contributo alla Campagna daparte della Croce Rossa Italiana consiste nelleattività di test in alcune scuole del “Quader-no delle attività sulla sicurezza stradale e ilprimo soccorso”, predisposto per i bambinidella Comunità Europea, è parte del più am-pio Pacchetto Risorse sulla Sicurezza Stradalee il Primo Soccorso, che a fine campagna ver-rà pubblicato e reso disponibile sul sitowww.1-life.info.

IV campagna europea per la sicurezza stradale e primo soccorso

Campagne Sicurezza Stradale

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Campagne Sicurezza Stradale

Negli ultimi quindici anni in tanti

hanno lavorato per far crescere

l’attenzione su questatragedia e determinare

cambiamenti sul piano politico,sociale, culturale

e strutturale.Un lavoro da

proseguire per allineare l’Italia ai pesi europei

più civili.

La campagna“Vacanze coi Fiocchi”

si distingue per laleggerezza utile a

superare le barriere psicologiche che

si innalzano quandosi chiamano in causa

i problemi della sicurezza stradale,

per aprire i cuori e le menti alla riflessione e a

comportamenti più consapevoli.

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Vacanze coi fiocchi Sulle strade delle vacanze ci sono 1.000 viteda salvare. Sono quelle che, secondo i datistatistici, rischiano di andare perdute nel pe-riodo luglio-agosto. Questa “strage annun-ciata” può essere contrastata. In strada trop-pe volte non si muore per caso. Si muore so-prattutto perché in tanti non rispettano le re-gole mettendo in gioco la propria vita e quel-la degli altri.Per questo è indispensabile far crescere unanuova cultura della strada e della responsabi-lità. Perché il semplice rispetto delle regole daparte di tutti renderebbe possibile - subito e acosto zero - la riduzione drastica delle vittime. Sono la cultura personale, il contesto socialee la capacità di far rispettare le regole cheportano all’adozione di comportamenti cor-retti o scorretti. Grande è il lavoro culturaleancora da compiere per rendere tutti più con-sapevoli della necessità di cambiare il nostrorapporto con la strada. Modificare una cultu-ra radicata e i comportamenti consolidati nonè facile, richiede tempi lunghi, un lavoro edu-cativo e culturale continuativo.

Campagna a cura delCentro Antartide

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