Date post: | 10-Mar-2016 |
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Sinistra per Paderno Dugnano SCHEDA CULTURA
“Quando ho visto Daniela lasciare il Grande Fratello
ho provato tenerezza e partecipazione”
Sandro Bondi,
ministro dei Beni Culturali
La situazione italiana relativamente alla Cultura, nella sua accezione più ampia, è oggi in uno stato che ben
si presta ad essere definito “comatoso”, inteso quale crisi profonda e paralizzante.
La passione degli italiani per programmi televisivi di bassa (se non nulla) qualità, e il proliferare del razzismo
nell’ambito del c.d. web 2.0 sino a concretizzarsi in episodi di inaudita violenza, ne sono due (non gli unici)
significativi segnali d’allarme.
Sulla base di queste premesse, vanno evidenziati sin da ora, al fine di poter trattare nella sua completezza il
tema cultura, due punti a nostro parere fondamentali. In primo luogo, la presa d’atto della vastità del
campo d’interesse di un buon assessorato alla cultura. In secondo luogo, la necessità di operare in tutti i
settori di tale campo d’interesse: da un lato il sapere che attiene alla storia, alla letteratura, alla scienza, alle
arti; dall’altro lato il ruolo importantissimo che riveste l’assessorato alla cultura con riferimento alla totalità
degli argomenti del programma sinora trattati, dal commercio alla sicurezza, dall’immigrazione all’etica,
dall’ambiente ai diritti del cittadino, sino all’annientamento (o quanto meno, per essere concreti, riduzione)
degli stereotipi che impediscono al cittadino di riconoscere i suoi stessi bisogni e le reali priorità a cui
destinare le risorse all’interno di un Comune.
Il compito dell’assessorato alla cultura si presenta dunque come molto complesso. Tale complessità ci
impone di riflettere seriamente circa l’opportunità (necessità) di una separazione dei compiti relativi allo
sport da quelli relativi alla cultura, a beneficio invece di un più stretto legame tra cultura, giovani e
partecipazione; tematica, quest’ultima, a cui gli scopi dell’assessorato alla cultura sono inscindibilmente
legati.
IL CITTADINO QUALE PARTE ATTIVA NELLA
PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI EVENTI CULTURALI
L’assessorato alla Cultura deve cominciare a svolgere i suoi compiti in constante contatto e
COLLABORAZIONE con la realtà associativa presente sul territorio, la quale, se non scoraggiata (come lo è
purtroppo stata in questi anni), può rendere un servizio alla cittadinanza non di poco conto.
In particolare, è importante cercare (anche al fine di ottimizzare le risorse disponibili) di organizzare eventi
che vedano la contemporanea collaborazione del maggior numero possibile di associazioni, in modo tale da
richiamare un vasto pubblico di cittadini e al contempo far conoscere le diverse associazioni.
È importante, a tale proposito, che l’organizzazione degli eventi sia distribuita uniformemente sul territorio.
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Le associazioni culturali sono, dunque, una risorsa importante, soprattutto quando operano attivamente
coinvolgendo i cittadini non associati.
Altro strumento decisamente importante, e purtroppo sottovalutato o comunque poco considerato prima
dell’intervento del Sindaco con la Risposta scritta ad interpellanza del 4 maggio 2007, è rappresentato dalla
Consulta Cultura-Scuola-Ambiente, che è riuscita a dare un contributo importante soprattutto con
riferimento al progetto “Il gusto della riscoperta”, con il quale, ottimizzando il ristrettissimo budget
assegnato alla Consulta, si è riusciti a far collaborare la Consulta stessa con associazioni le più diverse e
Quartieri, unendo non solo storia locale e cultura enogastronomica, ma anche, per usare parole semplici,
“l’utile al dilettevole”. Se infatti non tutto ciò che è cultura è “svago” (poiché allora tanto varrebbe creare
l’assessorato al “tempo libero”), ciò non toglie che si possa spesso unire, per l’appunto, l’utile al dilettevole,
richiamando così l’attenzione dei cittadini e ottenendo maggiore partecipazione agli eventi culturali.
Va sottolineata una nota dolente circa le associazioni enogastronomiche, che si è potuta toccare con mano
proprio nell’organizzazione dell’evento “Il gusto della riscoperta”: tali associazioni sono molto restie ad
acconsentire che, a seguito di degustazioni di vini guidate da un enologo, sia previsto un momento di
riflessione sui pericoli dell’alcol con l’associazione alcolisti anonimi.
Questa presa di posizione da parte di queste associazioni va necessariamente superata. Gli eventi culturali
non sono (non devono essere) realizzati esclusivamente per fa divertire le persone, ma anche e soprattutto
per informarle.
Veti di questo tipo non devono più essere accettati.
Con riferimento alla Consulta, questa dovrebbe essere potenziata, mantenendo innanzitutto la promessa di
dotarla di uno spazio web sul sito del Comune e di almeno una pagina sulla Calderina.
La Consulta deve inoltre cominciare ad essere… CONSULTATA!
Un buon assessore alla cultura non presenta progetti già “chiusi” alla Consulta semplicemente per
formalità, ma chiede il loro parere in tempo utile per valutare le eventuali istanze di modifica (un esempio
per tutti: la nuova biblioteca).
IMMAGINE DELL’ASSESSORATO E MECCANISMI DI FINANZIAMENTO
È inevitabile prendere atto del fatto che le associazioni culturali sono molto deluse dall’attuale assessorato
alla cultura, il quale viene considerato “lontano”, “chiuso”, “poco innovativo” e “poco propositivo”. E’
dunque necessario un significativo cambiamento di rotta, partendo proprio dal dialogo con i soggetti
interessati (primi tra tutti i cittadini, anche e soprattutto se non associati), presenziando alle riunioni a cui si
viene invitati ed operando un bilanciamento tra interessi della collettività e interessi delle associazioni, a
cominciare dai meccanismi di finanziamento in favore di queste ultime.
Proprio con riferimento ai meccanismi di finanziamento alle associazioni, è necessario rivederli
interamente, così come sono le stesse associazioni a chiedere.
È necessario innanzitutto tenere in considerazione il patrimonio dell’associazione e il prezzo eventualmente
pagato dai soci per poter divenire tali, favorendo le associazioni che non prevedono spese per i soci o che
comunque mantengono costi ridottissimi (è assurdo finanziare allo stesso modo associazioni che fanno
pagare una tessera 40, 50 euro ed associazioni a cui è possibile associarsi gratuitamente, o con una spesa
tale da coprire esclusivamente la stampa e la plastificazione della tessera).
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In secondo luogo, vanno finanziate quelle associazioni che concretamente svolgono, o contribuiscono a
realizzare, eventi sul territorio che coinvolgano gratuitamente i non soci, favorendo così la diffusione della
cultura tra la cittadinanza nonché l’immagine della nostra Città.
Va infine premiata l’attività continuativa di talune associazioni che offrono gratuitamente o a prezzi
simbolici un servizio al cittadino, mediante mostre ed esposizioni permanenti.
STORIA E CULTURA LOCALE, NAZIONALE ED INTERNAZIONALE
CONSERVARE NELL’INNOVAZIONE
Pur senza cadere negli eccessi propri di un noto partito politico di opposizione, è importante portare avanti
i progetti della Consulta relativi alla storia e alla cultura locale, cercando di coinvolgere soprattutto i
giovani, e facendo sì che luoghi ed edifici che hanno avuto un ruolo importante nella storia della nostra
città vengano conservati dalle generazioni future. La Consulta Cultura-Scuola-Ambiente, a tale proposito, ha
fatto proprio un principio che si spera l’intera Amministrazione faccia suo: il principio è quello del
“conservare nell’innovazione”.
Una delle proposte che la Consulta presenterà a breve, e che secondo noi merita molta attenzione, è quella
della creazione di un Archivio della Memoria Comunale, che raccolga in digitale non solo le immagini
storiche e i documenti di maggior rilievo, ma anche le fotografie degli eventi culturali attuali che si svolgono
sul territorio. In questo progetto, particolare attenzione va posta al suggerimento di creare un archivio
multimediale di filmati-interviste a coloro che hanno vissuto, da testimoni ed eventualmente anche da
protagonisti, particolari momenti storici che hanno interessato la nostra città. I filmati potrebbero essere
realizzati dai ragazzi del CAG, per poi essere presentati alla cittadinanza ed in seguito archiviati (e messi a
disposizione delle scuole e di chiunque ne faccia richiesta) quale inestimabili testimonianze che, altrimenti,
verrebbero per sempre perdute con la scomparsa degli intervistati.
Per quanto concerne la storia nazionale ed internazionale, riteniamo importante un impegno MOLTO più
consistente da parte dell’assessorato alla cultura nella programmazione ed organizzazione di eventi e
soprattutto convegni (anche attraverso l’invito di testimoni e personaggi di rilievo) che sappiano andare
oltre (pur senza abbandonare, ma anzi approfondendo) la trattazione dei “tradizionali” argomenti quali la
Shoah, le foibe o il 25 aprile… (è forse più importante realizzare incontri pubblici anziché fare sfilate per le
vie cittadine e/o deporre corone, a cui partecipano sempre e solo le stesse persone).
Curioso come sul sito del Comune, cliccando su “mostra tutti gli eventi” si trovino solo riferimenti a
spettacoli teatrali e al gruppo di lettura in biblioteca…
È importante che questi incontri, ove possibile, vengano realizzati all’aperto, in piazza, di fronte a tutti i
cittadini, in modo tale che la pubblicità di questi eventi arrivi anche a colo che non leggono la Calderina, che
non visitano il sito del Comune o che non guardano il “TG del Nord Milano”…
Contatti importanti di soggetti disposti ad intervenire sia nelle scuole che in assemblee pubbliche sono stati
presentati in questi anni, con tanto di copiosa documentazione allegata, all’assessorato alla cultura, senza
che questo abbia saputo organizzare qualcosa. Molti progetti, tra l’altro (tra cui uno molto interessante che
vedeva la partecipazione dell’associazione familiari vittime della strage di Bologna), sono stati presentati
all’ufficio scuola (altro settore importantissimo, assolutamente da non trascurare), e non hanno mai avuto
risposta.
Particolare attenzione crediamo debba essere posta, soprattutto oggi, su due argomenti: in primo luogo il
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fenomeno mafie, che per troppi anni è stato dal nostro comune ignorato; ed in secondo luogo la
Costituzione, che sempre meno italiani conoscono e sanno interpretare.
CULTURA E… IMMIGRAZIONE, SICUREZZA, AMBIENTE, DIRITTI, COMMERCIO
Gli incontri pubblici di cui poc’anzi accennavamo rappresenterebbero un importante strumento anche con
riferimento alla informazione del cittadino, in particolare su tematiche tanto dibattute così come poco
conosciute: un esempio per tutti, la sicurezza.
Con riferimento all’immigrazione, è già stato fatto cenno nell’apposita scheda di come vi siano spesso
problemi di integrazione, dovuti anche a diffidenze da parte degli altri cittadini (complice soprattutto una
campagna di criminalizzazione dell’immigrato). Vanno indubbiamente incentivati l’associazionismo tra
immigrati e l’organizzazione di eventi mediante i quali presentare la loro cultura, i loro costumi, le loro
tradizioni, facendo sì che, attraverso la conoscenza reciproca, molti stereotipi cadano e con loro la
diffidenza da parte dei cittadini italiani.
Inutile sottolineare come questo tipo di iniziative debba essere realizzato soprattutto nel Quartiere del
Villaggio.
Molto importante, dal punto di vista dell’informazione al cittadino, è la diffusione di una cultura dei diritti,
da quelli relativi alle coppie conviventi, a quelli propri del consumo.
Sempre con riferimento all’informazione, va sottolineata l’importanza di una chiara e precisa informazione
sulle fonti energetiche rinnovabili, sui loro costi, e sugli eventuali incentivi.
Riprendendo un concetto già espresso in questa scheda, è molto importante, ai fini della promozione di
eventi culturali, richiamare l’attenzione dei cittadini attraverso l’unione di utile a dilettevole. Molto spesso,
cultura è già di per sé un qualcosa di dilettevole: basti pensare a pomeriggi o serate di concerti musicali.
Ebbene, riteniamo sia importante, anzi essenziale, una stretta collaborazione tra assessorato alla cultura ed
assessorato al commercio, al fine di realizzare insieme eventi sul territorio che, attraverso una cultura
dilettevole, richiamino cittadini (e non) in strade e piazze della città in orari o giornate di apertura
straordinaria dei negozi, incentivando così, con la collaborazione dei commercianti stessi, sia la cultura che
il commercio.
NUOVA BIBLIOTECA E DECENTRAMENTO
Posto che intorno alla nuova sede della Biblioteca vi è stata poca se non nulla discussione (almeno a livello
di coinvolgimento delle associazioni e della Consulta), riteniamo che questa possa attirare molti giovani,
soprattutto studenti, ma anche curiosi. Aspetto, dunque, molto positivo, ma che non può essere slegato
dalla considerazione che molti anziani (e non solo) non potranno facilmente raggiungerla.
Se da un lato sembra prevalere l’idea di creare luoghi decentrati, in ogni Quartiere, ove effettuare il prestito
e la restituzione dei libri senza doversi necessariamente recare presso la sede della biblioteca; dall’altro
riteniamo più coerente – visto che la biblioteca è nuova ed è giusto (1) che non rimanga inutilizzata e (2)
che chiunque ne possa usufruire – utilizzare le risorse che servirebbero per la creazione di questi luoghi per
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iniziare invece un servizio di trasporto gratuito, o a prezzo simbolico (in tal caso, con possibilità di acquisto
del biglietto a bordo), tra i Quartieri e la Biblioteca.
CULTURA E GIOVANI
Come già accennato, riteniamo che l’assessorato alla cultura abbia un ruolo fondamentale per quanto
concerne i giovani, la loro cultura e, in generale, informazione, nonché la loro partecipazione attiva agli
eventi sul territorio.
Ci si pone, qui, dinnanzi ad un problema non di poco conto: i ragazzi di oggi frequentano a malapena gli
oratori, e ancor meno i CAG, preferendo passare il tempo libero su internet, a giocare ai videogiochi oppure
discorrendo su argomenti leggeri e superficiali (definizione del più usato termine “cazzeggiare”) in un parco,
o in una piazza.
Risulta dunque, oggi, molto difficile non solo capire come arrivare ai giovani e spronarli verso un impegno
più attivo nella loro città, ma anche capire cosa i giovani vogliano (i sondaggi realizzati, anche sul territorio
di Paderno, dicono tutto e niente alla stesso tempo).
Va certamente segnalato come Paderno scarseggi di locali aperti oltre un certo orario, e di come di
conseguenza i giovani che possono raggiungono altri Comuni. Ma attenzione! Va benissimo prendere atto
del fatto che a Paderno non vi sono locali aperti oltre mezzanotte, ma non ci si può assolutamente limitare
a risolvere il “problema giovani” convincendo i proprietari dei locali a restare aperti più a lungo.
L’assessorato alla cultura non va visto come strumento per realizzare i desideri dei giovani in modo assoluto
(absoluto), ossia senza fini ulteriori. Ad incentivare i locali a restare aperti potrà essere, al massimo,
l’assessorato al commercio. L’assessorato alla cultura, invece, deve provvedere a richiamare l’attenzione
dei giovani su tematiche culturali e ad incentivare il loro impegno per la città.
Di qui i problemi di cui si diceva.
Un esperimento interessante potrebbe essere quello del centro Falcone-Borsellino, ma a tale proposito
sarà necessario modificare il regolamento del centro ed assegnare un ruolo maggiormente centrale ai
giovani.
Sulla base del ragionamento compiuto poco più sopra in tema di collaborazione tra commercio e cultura,
uno dei sistemi che potrebbe richiamare i giovani, ed al contempo rilanciare il commercio locale, è quello di
organizzare gli eventi descritti proprio con la collaborazione di gruppi musicali giovanili emergenti, con la
possibilità di farli girare attraverso i diversi locali del territorio.
Una bellissima iniziativa potrebbe essere quella della “banca del tempo”, da realizzare magari presso il CAG,
ed essere aperta non solo ai giovani bensì a persone di ogni età.
Uno dei modi per lanciare il progetto potrebbe essere quello di realizzare, inizialmente, corsi gratuiti di
lingua e/o di musica riservati a specifiche fasce d’età.
Circa poi il progetto “Consulta giovani”, di cui non si è più saputo nulla, rinnoviamo la nostra contrarietà,
proponendo invece la previsione di “quote giovani” all’interno delle Consulte già esistenti. Onde evitare
una possibile egemonia da parte degli oratori (come si è ben visto durante le fasi iniziali del progetto per la
Consulta giovani), riteniamo utile che le elezioni della componente giovane avvengano tra i membri delle
associazioni stesse e i CAG.
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Con riferimento al problema dei graffiti, riteniamo utile ragionare sull’opportunità di promuovere cc.dd.
writing contest, i quali, però, devono anche servire a sensibilizzare i giovani alla salvaguardia dei beni storici
della propria città, attraverso l’espressione più giovanile dell’arte grafica.
Ecco allora che il writing contest NON DEVE essere privo di regole che vanno al di là di quelle relative agli
spazi da utilizzare: qualora realizzato, il writing contest dovrà avere una chiara tematica prefissata nel
regolamento, la quale potrà essere ad esempio l’arte, la natura, la tradizione (suggeriamo, a tale proposito,
il coinvolgimento del FAI, che ha già esperienza in materia).
Circa il problema della sicurezza stradale, riteniamo utile promuovere incontri presso le scuole per i più
giovani.
Sempre con riferimento alla scuola, è bene partire sin da qui ed incentivare una cultura di rispetto dei beni
pubblici, e più in generale della legalità.
Altro argomento importante, da cui è bene cominciare a ragionare anche a livello scolastico, è quello della
nutrizione e della corretta alimentazione. Ciò deve concernere non solo i menù delle mense (come già
avviene) bensì anche l’organizzazione di incontri specifici tra nutrizionisti e ragazzi, nell’ambito dei quali
spiegare l’importanza di una corretta alimentazione (contro i fastfood, ora più che mai di moda, e il
problema dell’anoressia tra adolescenti).
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Sinistra per Paderno Dugnano SCHEDA SICUREZZA
Che i reati siano in calo è un dato di fatto, documentato, in primis, dall'ultima Relazione della Prefettura
(marzo 2009)1. Ciò nonostante, la paura del cittadino medio continua ad aumentare, e sull'onda di questa,
che la criminologia ci insegna essere alimentata dai mass media e dalla situazione di crisi economica e di
precariato in cui versiamo, i partiti politici propongono le più disparate soluzioni, le quali molto spesso non
sanno andare oltre la pura demagogia. Ne sono due esempi significativi le ordinanze in tema di
prostituzione e le ronde.
Tutto ciò è indice del fatto che la sicurezza, a livello locale, ha un importante versante ‘soggettivo’ che
politicamente pesa più di quello oggettivo. Non importa se la criminalità è più forte, se i reati sono
aumentati, e se quindi la città è davvero meno sicura: ancora più importante è che sia avvertita come tale.2
Una buona Amministrazione Pubblica deve di conseguenza sapere distinguere ciò che realmente,
concretamente attiene al problema della sicurezza, e ciò che invece concerne la mera percezione della
stessa.
A Paderno Dugnano il PD, nel 2008, al fine di dare risposta al disagio dei cittadini, ha voluto ed ottenuto
un’ordinanza, la n. 3/08, che punta a togliere dalla vista dei padernesi la prostituzione di strada,
appellandosi ad impalpabili ragioni di sicurezza stradale, e scritta con una illogicità tale che persino i
volontari delle associazioni che danno assistenza alle prostitute rischiano oggi di essere sanzionati, così
come rischiano la sanzione le ragazze che vestono normali abiti succinti.
Riteniamo che la logica ispiratrice dell’ordinanza del Sindaco n. 3 del 01.09.08 debba necessariamente
avere termine; scopo di simili ordinanze è infatti quello di “togliere dalla vista” una categoria di soggetti
“scomoda”, che tra l’altro, nell’ordinanza in questione, nulla ha a che fare con la sicurezza propriamente
intesa (a nulla rilevano i riferimenti all’espediente della “sicurezza stradale”), bensì con il decoro urbano e
con la pubblica decenza, come del resto ammesso dallo stesso decreto del Ministero dell’Interno del
05.08.2008, n. 33086, alla lettera e) dell’art. 2, e in parte dalla stessa ordinanza.
Siamo pienamente convinti del fatto che i provvedimenti del Sindaco non debbano essere adottati al solo
fine di esorcizzare le paure dei cittadini e “criminalizzare” il fastidio loro arrecato da determinate categorie
di soggetti. Come già in molti hanno scritto, con riferimento a note ordinanze (a partire dalla n. 2007/774
del 25.08.2007 del Comune di Firenze)3, riteniamo esistano già figure di reato poste a tutela di beni giuridici
decisamente più afferrabili della “sicurezza urbana”. Sebbene infatti il decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92
(convertito, con modificazioni, in legge 24 luglio 2008, n. 125) abbia fornito ai Sindaci gli strumenti di cui
tutti ben sappiamo, è nostra convinzione che la Ragione debba prevalere sui sentimenti di fastidio e sulle
1 Visionabile gratuitamente al seguente link:
http://issuu.com/senzanome/docs/delitti_a_paderno_dugnano__periodo_2004-2008. 2 Donini, Sicurezza e diritto penale in Giur. merito 2008, 11, 3032 3 Fra i tanti: Ruga Riva, Il lavavetri, la donna col burqa e il sindaco. Prove atecniche di “diritto penale municipale” in Riv.
it. dir. e proc. pen. 2008, 01, 133
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paure dei cittadini, e che pertanto determinate tematiche siano lasciate (nel bene e nel male) al legislatore
penale.
La percezione della insicurezza da parte del cittadino va combattuta sul piano della cultura e
dell’informazione, non su quello della minaccia di sanzione, e tanto meno (elemento assai più grave)
sull’occultamento del degrado sociale nonché dei reali problemi relativi alla sicurezza e, più in generale, alla
criminalità propriamente intese.
Compiute queste doverose valutazioni, risulta chiaro come le politiche relative alla sicurezza debbano
incentrarsi su quelli che sono i reali problemi presenti sul nostro territorio.
Non compiamo l’errore di gettare le già scarse risorse in sistemi e programmi non idonei alla salvaguardia
della sicurezza propriamente intesa, solo per dare l’impressione al cittadino che l’Amministrazione sta
provvedendo alla sua protezione. La riduzione della percezione dell’insicurezza è obiettivo importante, sia
politico che sociale, ma non deve essere raggiunto attraverso lo spreco di denaro pubblico.
Vediamo ora alcune proposte concrete.
Posto che il concetto di sicurezza non può (non deve) essere riferito alla sola microcriminalità, sappiamo
con certezza (poiché li vediamo continuamente, anche senza avere dati alla mano) che sul nostro territorio
vi sono (soprattutto ma non solo) cantieri ove non vengono rispettate le più elementari norme di sicurezza
sul lavoro.
Ne conseguono due considerazioni: da un lato, è necessario aumentare i controlli sui luoghi di lavoro al fine
di verificare che la normativa concernente igiene e sicurezza del lavoro venga rispettata; dall’altro, è
necessario, attraverso l’informazione, far sì che il lavoratore stesso riconosca le situazioni di pericolo e,
quindi, la necessità di rispettare quanto meno le basilari regole di sicurezza.
Ecco allora che se con riferimento alla microcriminalità è necessario lavorare in chiave di riduzione della
percezione dell’insicurezza, con riferimento al lavoro è necessario operare sulla cultura del rischio,
aumentandone la percezione (ovviamente laddove motivata).
Per quanto concerne l’installazione di videocamere sul territorio, concordiamo con il resto della
Maggioranza nell’aspettare i dati relativi alla sperimentazione in corso. Facciamo tuttavia presente come gli
stessi tecnici del Comune, intervenuti nel corso di una riunione di bilancio partecipativo tenutasi presso la
sede di Quartiere di Palazzolo M.se., abbiano espressamente scoraggiato l’installazione di apparecchiature
di videosorveglianza del territorio, facendo presente che le telecamere non riprendono durante la notte, a
meno che non ci sia un idoneo faretto, il quale tuttavia risulta molto delicato, e quando installato viene
regolarmente colpito con sassi e altri oggetti. Va inoltre fatto presente come la materia della
videosorveglianza presenti numerose implicazioni con la disciplina sulla riservatezza dei dati personali, e
che, conseguentemente, l'Autorità garante per la protezione dei dati personali ha già avuto occasione di
intervenire sull'argomento in più occasioni, proprio con riferimento alle Amministrazioni locali, imponendo
loro, per esempio, accorgimenti tecnici che consentano di limitare le possibilità di ingrandimento o il livello
di definizione delle immagini e dei volti delle persone, al fine di assicurare il rispetto dei principi di
pertinenza e non eccedenza dei dati in relazione agli scopi perseguiti con l'attività di videosorveglianza.
La proposta di Sinistra per Paderno Dugnano è quella di aumentare non la videosorveglianza bensì
l’illuminazione del territorio (anche in una logica di sicurezza stradale – magari utilizzando sistemi di
risparmio energetico), valutando sistemi idonei ad essere resistenti al possibile vandalismo.
Riteniamo importante ricordare in questa sede che, storicamente, l’introduzione dell’illuminazione delle
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città è stato uno degli elementi che ha maggiormente inciso sulla riduzione dei tassi di criminalità, e che,
criminologicamente, è ancora oggi considerato una delle migliori tecniche di c.d. prevenzione primaria.
Con riferimento alla sicurezza stradale, è necessario – oltre alla regolare manutenzione di buche ed altre
insidie stradali – continuare il lavoro sinora svolto con riferimento ai soggetti più a rischio, ovverosia pedoni
e ciclisti.
Per quanto concerne in particolar modo la sicurezza dei bambini, va continuata e possibilmente
incrementata l’esperienza PEDIBUS, la quale oltre a rappresentare un beneficio ambientale, implica la
circolazione di meno vetture nei pressi delle scuole, con una consequenziale riduzione del rischio per coloro
che si recano a scuola a piedi.
Circa il sentito problema della guida in stato di ebbrezza, il tema va approfondito soprattutto a livello
culturale, oltre che di incremento dei controlli.
Per quanto riguarda le scuole, riteniamo debba essere continuata l’opera di messa in sicurezza degli edifici
scolastici, ristrutturandoli ove necessario, e aumentando la sicurezza degli ingressi alle scuole, coinvolgendo
i dirigenti scolastici (un esempio concreto: la scuola elementare di Cassina Amata potrebbe avere l’accesso
direttamente sul parco Spinelli, eliminando così i rischi che caratterizzano l’attuale ingresso sulla strada
principale del Quartiere).
Va infine segnalato come il recente incendio avvenuto in via M.te Sabotino, angolo via Risorgimento, a
Palazzolo M.se abbia non solo incrementato la preoccupazione dei cittadini rispetto a questo tipo di eventi
(con un più che significativo aumento del numero dei contratti di assicurazione relativi all’incendio della
propria abitazione), ma abbia anche dimostrato preoccupanti inefficienze da parte dei vigili del fuoco
intervenuti (prima bloccati al passaggio a livello, ignari dell’esistenza del nuovo sottopasso, poi alla ricerca
degli idranti presenti sul territorio, non possedendo né una mappa né altro tipo di indicazione circa la loro
collocazione).
Riteniamo a tal proposito necessario che il Comune si attivi promuovendo una collaborazione concreta tra
vigili del fuoco ed Amministrazioni locali, volta al reciproco scambio di informazioni pratiche: non
guasterebbe, qualora questo non venga già fatto, l’inoltro di una mappa indicante le vie più rapide di
accesso al territorio e la dislocazione degli idranti.
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Sinistra per Paderno Dugnano SCHEDA LAVORO & COMMERCIO (per punti)
IL LAVORO E L’IMPRESA: DUE PUNTI DI FORZA
Per quanto riguarda le aree industriali dismesse, crediamo sia utile che non si trasformino in
edificabili ma che restino adibite allo stesso utilizzo, a meno che si mantenga lo stesso numero di
posti di lavoro sul territorio comunale.
L’ Amministrazione deve farsi promotrice della FORMAZIONE del lavoratore, atta non solo
all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, ma anche e soprattutto alla riqualificazione dei
cittadini padernesi che hanno perso il posto di lavoro.
L’ Amministrazione deve necessariamente mantenere i rapporti con le imprese e le associazioni di
imprese artigiane presenti sul nostro territorio.
La Pubblica Amministrazione dovrebbe inoltre puntare, insieme alle associazioni di impresa, a
favorire e creare i presupposti affinché si costituiscano consorzi di imprese che operano nello
stesso settore sul nostro territorio. L’idea è quella di aggregare le piccole imprese di una stessa
filiera che insieme hanno il potenziale di una media impresa, in modo tale da poter competere
anche a livello internazionale, ambito in cui sappiamo che le imprese sono tutte di “taglia” medio-
grande. Una proposta, questa, volta anche a far diminuire il gap con gli altri Paesi europei.
Favorire l’insediamento di nuove aziende, privilegiando quelle la cui attività comporta un basso
inquinamento ambientale.
Creare un fondo di disoccupazione che sia in grado di dare un, seppur minimo, sostegno ai cittadini
che perdono il lavoro per cause non a loro imputabili.
UN PATTO CON IL COMMERCIO LOCALE E CONTRO IL CAROVITA
È innanzitutto necessario sensibilizzare i cittadini di Paderno D. e favorire la costituzione di gruppi
solidali di acquisto (GAS)
Proponiamo la creazione e la diffusione di un opuscolo a cura dell’Amministrazione in cui si
indichino i metodi alternativi, più economici e non inquinanti per la pulizia domestica, rispetto ai
classici prodotti chimici in commercio.
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Creare punti di distribuzione di detersivo alla spina, possibilmente con la collaborazione dei
commercianti locali (tipo le piccole cooperative) nell’ottica del risparmio per i cittadini e contro gli
imballaggi inutili (no packaging!).
Incentivare i produttori presenti nel nostro comune per un commercio locale nell’ottica della filiera
corta: dal produttore al consumatore (Km zero!). Con risparmio notevole per il consumatore,
motivata da assenza di trasporto e garanzia di qualità data dalla provenienza del prodotto. Senza
considerare il vantaggio dal punto di vista ambientale, che non sarebbe poco…
Favorire incontri con le associazioni dei consumatori per la fornitura dei servizi primari quali gas,
elettricità, ecc.
Creare una rete Voip comunale per una più rapida comunicazione tra Comune e cittadini e
all’interno del comune stesso (costo zero!), consentendo una maggior vicinanza al cittadino e al
contempo garantendo maggiori risorse economiche per altri settori.
Per migliorare il grado di “vivibilità della città” e nell’ottica del miglioramento della qualità della
vita, costruire un protocollo con i commercianti padernesi che si impegnano ad aiutare i bambini
che lo richiedano, con la creazione di un marchio tipo “Il commerciante amico dei bambini”.
Creare iniziative che vedano la partecipazione e la collaborazione di Commercio e Cultura (cfr.
scheda CULTURA).
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Sinistra per Paderno Dugnano SCHEDA SERVIZI SOCIALI & IMMIGRAZIONE (per punti)
UNO STATO SOCIALE MODERNO: SERVIZI ED EQUITA’
Monitorare il grado di soddisfazione dei servizi sociali per conoscere il reale valore percepito dai
cittadini e capire dove correggere.
Creare e accrescere nei cittadini il concetto di “cultura della solidarietà”.
E’ importante favorire la cura di anziani e disabili, non gravi, il più possibile tra le loro mura
domestiche, poiché il “distacco” è deleterio per la loro psiche e quindi per l’esito delle cure stesse.
Abolire le barriere architettoniche per i disabili (es. marciapiedi troppo stretti per le carrozzine o
con pali della luce situati nel mezzo, rampe di salita e discesa, ecc.).
Incentivare la cultura del rispetto verso i disabili, soprattutto per quanto riguarda i posti auto a loro
riservati nei parcheggi (incrementando i controlli anche nei supermercati con parcheggi pubblici,
vedi Carrefour).
Promuovere l’inserimento nel mondo del lavoro di soggetti con disabilità di tipo motorie.
Disabili e sport: organizzare iniziative presso il centro sportivo patrocinate dall’Amministrazione.
Politica dell’emersione della violenza nei confronti delle donne, che sono vittime di stupri e
violenze tra le mura domestiche. Gli ultimi dati Istat evidenziano che “il 69 per cento delle violenze
nel nostro Paese è opera di partner, mariti o fidanzati. E solo in sei casi su cento il colpevole è
estraneo alla cerchia familiare o delle conoscenze. Tra questi, non più del dieci per cento viene
commesso da persone di origine straniera”. Non fare i conti con i dati reali (che, si badi, non sono
quelli delle denunce, bensì quelli delle cc.dd. indagini di vittimizzazione) può portare ad orientare in
modo errato le priorità e il tipo di politiche.
Va dato supporto alle famiglie che hanno in casa parenti che soffrono di particolari malattie
degenerative quali l’alzheimer, prevedendo anche sostegno psicologico alle famiglie, che spesso si
trovano abbandonate a loro stesse.
Mantenere i buoni rapporti con le associazioni di volontariato (tipo AUSER, ecc.) e sostenere e
promuovere l’attività delle associazioni stesse (concetto di solidarietà tra chi è in pensione e può
dedicare del tempo all’aiuto di chi non ha i mezzi).
2
IMMIGRAZIONE ED INTEGRAZIONE
È in primo luogo necessario lavorare sulla cultura e sull’informazione dei cittadini, al fine di
promuovere convivenza e collaborazione (reciproca).
Incentivare l’associazionismo tra immigrati.
Realizzare, con le associazioni degli immigrati, feste ed altre iniziative di scambio culturale (sul
modello, p.es., delle iniziative “the senegalese”), soprattutto al Villaggio. [cfr. scheda CULTURA]
Facilitare innanzitutto l’apprendimento della lingua (essenziale anche ai fini della convivenza e della
collaborazione).
Al contempo, servono iniziative per favorire la fruibilità dei servizi per coloro che ancora non hanno
appreso bene la lingua italiana (p.es. opuscoli informativi dettagliati realizzati in diverse lingue).
Controllo sugli abusi e sugli sfruttamenti sia in ambito lavorativo che in quello delle locazioni.
La Consulta immigrati è fallita in quanto ci sono bisogni più urgenti ed importanti (casa, lavoro…).
Concentriamoci su questi!
Collaborare con le imprese per corsi specifici di inserimento degli immigrati.
Collaborare, in particolar modo, con le associazioni di artigiani per favorire il percorso che porta alla
costituzione di imprese gestite da immigrati.
Nell’eventualità in cui venga soppresso il comma 5° dell’art. 35 D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286, fare
pressioni sulla Clinica S. Carlo affinché garantisca che nessun immigrato regolare venga da loro
denunciato.
Sempre nell’eventualità di cui sopra, evitare ordinanze come quella annunciata dal Comune di
Cittadella, che prevede il posizionamento delle forze di polizia all’ingresso degli ospedali, al fine di
aggirare il rifiuto dei medici di denunciare gli immigrati.
Da prendere in seria considerazione l’istituzione della figura del Consigliere comunale c.d.
“aggiunto”, ovverosia un Consigliere comunale nominato dagli immigrati, avente esclusivamente
diritto di parola.
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Sinistra per Paderno Dugnano SCHEDA ENERGIA & AMBIENTE (per punti)
NO ALLA CEMENTIFICAZIONE DELLE AREE VERDI!
Le zone verdi della città attualmente esistenti vanno tutelate e valorizzate, anche dal punto di vista
culturale, insegnano a rispettare e a comprendere l’importanza dell’ambiente in cui viviamo.
L'illuminazione pubblica, oggigiorno, rappresenta per un amministrazione locale una voce di spesa
sempre più pesante da sostenere, e ciò è causato dal duplice effetto di costi energetici in aumento
(dipendenti dal caro petrolio) e dall’aumento di utenze (nuove lottizzazioni residenziali,
commerciali e produttive, piste ciclabili, segnaletiche stradali, ecc) . È per questo motivo che
proponiamo l’introduzione, anche nella nostra città, un impianto di illuminazione comunale a LED
(diodi ad emissione luminosa) per l’illuminazione degli edifici pubblici, delle scuole e per sostituire
le lampadine dei semafori: i LED sono a basso consumo energetico, ad alto rendimento ed elevata
durata di funzionamento. Oltre ad essere incentivati da finanziamenti di Regione, Stato e Comunità
Europea, i costi d’installazione si ripagano con un notevole risparmio nella bolletta energetica: ciò è
un vantaggio sia per i cittadini che per l’ambiente. A Torraca (prima “led city” al mondo), in
provincia di Salerno, si calcola un risparmio energetico del 65%, una riduzione dei costi di
manutenzione del 50% e dell’inquinamento luminoso del 90% annui.
Attuazione del Teleriscaldamento per gli edifici: si possono utilizzare, per esempio, pompe di calore
a scambio geotermico e acqua di falda, con notevoli risparmi e riduzioni dell’inquinamento (i fumi
dei riscaldamenti a combustibili fossili degli edifici sono una delle maggiori cause dell’inquinamento
dell’aria).
Installazione di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda e/o di pannelli solari
fotovoltaici per la produzione di energia elettrica a partire da quella solare. Nel primo caso si
ottiene acqua calda anche in una giornata d’inverno, perché è sufficiente la luce infrarossa; nel
secondo, occorre una buona giornata di sole per produrre energia dalla luce ultravioletta. I
finanziamenti (Regione, Stato, Europa) possono coprire buona parte dei costi d’installazione e si
eliminano le emissioni inquinanti nell’atmosfera.
Continuare il piano di bonifica dall’amianto!
Continuare con la gestione e la proprietà pubblica dell’acqua, bene prezioso e indispensabile, che
non può e non deve rientrare nell’ottica commerciale.
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Incrementare i servizi di trasporto pubblico ed incentivarne l’utilizzo al posto della propria
autovettura.
Incentivare la raccolta differenziata, anche con un sistema premiale a favore dei cittadini (più
aumenta la raccolta differenziata e meno si paga), prevedere sanzioni per gli inadempienti, per
raggiungere l’obiettivo del 60-70%, riducendo la quantità di rifiuti prodotta.