+ All Categories
Home > Business > Project work IPE - Banco di Napoli

Project work IPE - Banco di Napoli

Date post: 04-Dec-2014
Category:
Upload: ipe-scuola-di-alta-formazione
View: 1,234 times
Download: 3 times
Share this document with a friend
Description:
Dopo un breve excursus delle tappe fondamentali della storia del Banco di Napoli, il lavoro pone l’accento sui principali eventi che hanno condizionato lo sviluppo di quest’ultimo: la fusione tra Intesa e Sanpaolo, e la crisi finanziaria. Il corpo centrale del lavoro è rappresentato dall’analisi andamentale relativa al quadriennio 2007-2010 e ai primi tre mesi del 2011. Al fine di descrivere l’impatto della crisi finanziaria sull’operatività della Banca, è stata condotta un’analisi che concerne le quattro principali regioni in cui il Banco di Napoli è presente, sottolineando infine le principali criticità future da monitorare. After a short excursus of milestones in the history of the Banco di Napoli, the work focuses on the major events that have influenced the development of the latter: the merger between Intesa and Sanpaolo, and the financial crisis. The main body of work is the analysis on the performance on the 2007-2010 period and the first three months of 2011. In order to describe the impact of financial crisis on the operation of the Bank, an analysis was conducted concerning the four main regions in which the Banco di Napoli is present, then pointing out the main problems of future monitoring.
17
Di Bonito Rosa Iannicola Marianna Palumbo Laura Topo Veronica Master in Bilancio, Revisione contabile e Controllo di gestione. Lo sviluppo del Banco di Napoli attraverso l’esame dei suoi bilanci : evoluzione recente e prospettive.
Transcript
Page 1: Project work IPE - Banco di Napoli

Di Bonito RosaIannicola Marianna

Palumbo LauraTopo Veronica

Master in Bilancio, Revisione contabile e Controllo di gestione.

Lo sviluppo del Banco di Napoli attraverso l’esame dei suoi bilanci : evoluzione recente e

prospettive.

Page 2: Project work IPE - Banco di Napoli

2/16

LA STORIA DEL BANCO DI NAPOLI

• 1584–1661 Le casse di deposito diventano 8 banchi pubblici

•1794 Banca Nazionale di Napoli

• 1806 Banco Nazionale delle Due Sicilie

• 1816 Banco delle Due Sicilie

• 1861 Banco di Napoli

• 1909 Internazionalizzazione

• 1926 Istituto di credito di diritto pubblico

• 1983 Gruppo Banco di Napoli

• 1991 Privatizzazione: legge Amato

• 1998 Cordata BNL – INA

• 2000 Cessione al Gruppo Sanpaolo IMI

• 2003 Nuova denominazione Sanpaolo Banco di Napoli S.p.A.

• 2007 Fusione Intesa – Sanpaolo: ritorno alla denominazione Banco di Napoli S.p.A.

Page 3: Project work IPE - Banco di Napoli

3/16

IMPATTI ORGANIZZATIVI

LA FUSIONE INTESA-SANPAOLO 1/2

Page 4: Project work IPE - Banco di Napoli

4/16

IMPATTI OPERATIVI

IMPATTI SULLA GESTIONE DEL RISCHIO DI CREDITO

• Concentrazione della missione operativa nelle regioni meridionali • Catalizzatore dei risparmi delle famiglie meridionali• Innovazione di prodotto• Ottimizzazione dei progetti di crescita delle imprese meridionali• Miglioramento del servizio

• Introduzione di strumenti per il controllo analitico degli impieghi• Miglioramento politiche creditizie• Modelli di rating differenziati a seconda del segmento di operatività della controparte

LA FUSIONE INTESA-SANPAOLO 2/2

Page 5: Project work IPE - Banco di Napoli

5/16

LA CRISI FINANZIARIA E IL SISTEMA CREDITIZIO ITALIANO

La dinamica del credito erogato dalle banche italiane si è mantenuta molto vivace.2007 + 10,5%

2008 Il peggioramento della qualità del credito spinge le banche ad avere un atteggiamento più prudenziale. + 7,4%

2009 + 2,3%

+ 2,1%

L’economia italiana torna a crescere solo nel terzo trimestre e l’abbondanza di liquidità presente nel sistema porta i tassi bancari ai minimi storici. Si assiste ad un progressivo rallentamento del credito.

2010La ripresa economica, favorita dagli stimoli monetari e fiscali, ha permesso il miglioramento dell’andamento dei prestiti bancari.

Page 6: Project work IPE - Banco di Napoli

6/16

IL BANCO DI NAPOLI E IL FINANZIAMENTO DEL TERRITORIO 1/2

Nel biennio 2009-10, la quota di credito erogata dai primi 5 gruppi bancari operanti in regione è stata pari a circa il 60%.

CALABRIA CAMPANIA

• Prestiti bancari + 4%• Inasprimento condizioni di offerta• Indice di mobilità della qualità del credito 20%• Sofferenze + 32,3% - durata media 60 mesi• Forte indebitamento delle imprese (53%)• Il 32% delle imprese ha chiuso in perdita

Il livello di concentrazione dei prestiti è passato dal 62,9% del 1998 al 58,1% del 2010.

• Prestiti bancari + 3,7%• Inasprimento condizioni di offerta• Indice di mobilità della qualità del credito 30%• Il 31,4% delle aziende è in perdita• Indebitamento 40% del fatturato

Page 7: Project work IPE - Banco di Napoli

7/16

BASILICATA

IL BANCO DI NAPOLI E IL FINANZIAMENTO DEL TERRITORIO 2/2

PUGLIA

Nel corso dell’ultimo decennio il grado di concentrazione del sistema bancario si è ridotto, passando dal 65,2% del 2000 al 55,1% del 2010.

• Prestiti bancari + 3,3%• Inasprimento condizioni di offerta• Indice di mobilità della qualità del credito 6,9%• Durata media sofferenze 65 mesi.

Nel 2010 la quota di prestiti detenuta dai 5 maggiori istituti operanti in regione è scesa al 57,4%.

• Prestiti bancari + 5,2%• Inasprimento condizioni di offerta• Indice di mobilità della qualità del credito 18%• Durata media sofferenze 58 mesi.

Page 8: Project work IPE - Banco di Napoli

8/16

ANALISI ANDAMENTALE DAL 2007 AL 2010 1/1

2007 2008 2009 20100.00%

0.50%

1.00%

1.50%

2.00%

2.50%

3.00%

Roi

2007 2008 2009 20100.00%

5.00%

10.00%

15.00%

20.00%

25.00%

30.00%

Roe

2007 2008 2009 20100.00%0.20%0.40%0.60%0.80%1.00%1.20%1.40%1.60%1.80%2.00%

Roa

INDICI DI REDDITIVITÀ

Page 9: Project work IPE - Banco di Napoli

9/16

ANALISI ANDAMENTALE DAL 2007 AL 2010 2/3

2007 2008 2009 20100.00%

20.00%

40.00%

60.00%

80.00%

Margine di interesse/Margine di intermediazione

2007 2008 2009 20100.00%

1.00%

2.00%

3.00%

4.00%

5.00%

Margine di interesse/ Totale attivo

INDICI DI REDDITIVITÀ

2007 2008 2009 20100.00%5.00%

10.00%15.00%20.00%25.00%30.00%35.00%40.00%

Commissioni nette/Margine di intermediazione

Page 10: Project work IPE - Banco di Napoli

10/16

2007 2008 2009 20100.00%1.00%2.00%3.00%4.00%5.00%6.00%7.00%8.00%

(PN-Utile)/Totale attivo

2007 2008 2009 20100.00%

10.00%20.00%30.00%40.00%50.00%60.00%70.00%

Crediti verso clientela/Totale attivo

2007 2008 2009 20100.00%

10.00%

20.00%

30.00%

40.00%

50.00%

60.00%

70.00%

Cost/Income

ANALISI ANDAMENTALE DAL 2007 AL 2010 3/3INDICI DI STRUTTURA

INDICI DI EFFICIENZA

Page 11: Project work IPE - Banco di Napoli

Coefficiente di

Adeguatezza

Patrimoniale

11/16

IMPATTI QUANTITATIVI E QUALITATIVI DELLE NUOVE DISPOSIZIONI

ACCORDO 1988

%8Ponderate AttivitàTotale

Vigilanzadi Patrimonio ≥

Le banche devono mantenere un requisito minimo di patrimonializzazione pari all’8% del complesso delle attività ponderate in relazione ai rischi di credito ed ai rischi di mercato. BASILEA II

Non Cambia la struttura del Coefficiente di Adeguatezza Patrimoniale né la soglia dell’8% ma:•cambiano i metodi di computazione della attività ponderate per il rischio di credito: le ponderazioni sono in funzione del profilo di rischio dell’attività, cioè della probabilità di default delle controparti (rating), delle garanzie, della tipologia di contratti e di linee affidate, delle scadenze delle operazioni.•viene introdotta la categoria dei Rischi Operativi

Page 12: Project work IPE - Banco di Napoli

12/16

COEFFICIENTI DI SOLVIBILITA’

Tier 1, dato dal rapporto tra il

patrimonio di base e il complesso delle attività di rischio

ponderate.

Total capital ratio, dato dal rapporto tra

patrimonio di vigilanza ed attività di rischio

ponderato.

2007 2008 2009 2010

6,5% 8,6% 11,1% 12,8%

2007 2008 2009 2010

10,1% 9,9% 12,7% 14,9%

Page 13: Project work IPE - Banco di Napoli

13/16

IL PATRIMONIO DI VIGILANZA DAL 2007 AL 2010Patrimonio di vigilanza

2007 2008 2009 2010

(in milioni di euro)

1137,4 1400.6 1.422,0 1473,6

Patrimonio supplementare

Elementi positivi: strumenti ibridi di patrimonializzazione, le riserve positive iscritte in contropartita della valutazione dei titoli disponibili per la vendita l’eccedenza delle rettifiche di valore rispetto alle perdite attese limitatamente al portafoglio corporate.Elementi negativi: filtri prudenziali sulle riserve di rivalutazione.

Patrimonio di base

Elementi positivi: capitale sociale, la riserva sovraprezzi di emissione, le riserve computabili nel patrimonio, quota di utili non distribuiti.Elementi negativi : Avviamento al netto della fiscalità differita, dalle riserve negative iscritte in contropartita della valutazione dei titoli disponibili per la vendita, filtri prudenziali .

Page 14: Project work IPE - Banco di Napoli

14/16

ATTIVITA’ PONDERATE PER IL RISCHIO 1/2

Rischio di credito

Modelli di rating differenziati a seconda del segmento di operatività della controparte:

CorporateSmall businessMortgagePrestiti personali

Rischio di mercato

Il Banco di Napoli non svolge attività di trading: il portafoglio di negoziazione è riferito ad attività di intermediazione pareggiata con la clientela, il cui rischio è trasferito a Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo; su tale portafoglio non sussistono pertanto rischi finanziari.

Page 15: Project work IPE - Banco di Napoli

15/16

ATTIVITA’ PONDERATE PER IL RISCHIO 2/2

Con Basilea II, per la determinazione

del requisito patrimoniale

obbligatorio viene introdotto un terzo

rischio:

Rischio operativo

Page 16: Project work IPE - Banco di Napoli

Monitoraggio dei crediti dato il prevedibile deterioramento del merito creditizio dei clienti ed il conseguente aumento nei prossimi anni dei costi per il recupero crediti;

Sviluppo di prodotti innovativi, sfruttando l’appartenenza ad un grande Gruppo per contrastare la concorrenza soprattutto delle BCC, che nel territorio di competenza del Banco di Napoli detengono una presenza capillare a sostegno anche delle piccole iniziative;

Monitoraggio dell’ andamento dei tassi di interesse, la cui contrazione nell’ultimo periodo sta incidendo negativamente sui margini di intermediazione creditizia;

Monitoraggio del comportamento del personale al fine di ridurre frodi o disfunzioni di procedure.

16/16

EVENTUALI RISCHI ED INCERTEZZE DA MONITORARE


Recommended