Date post: | 01-May-2015 |
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Promuovere la salute del donatore:
Cultura del dono del sangue
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Dizionario enciclopedico “Zanichelli” edizione 1995
Cultura: complesso di cognizioni, tradizioni, procedimenti tecnici, comportamenti trasmessi e usati sistematicamente, caratteristico di un gruppo sociale……..Donazione: contratto mediante il quale il donante, per puro spirito di liberalità, attribuisce al donatario un diritto o assume nei suoi confronti una obbligazione, senza riceverne un corrispettivo.
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Il ruolo delle istituzioni nella tutela della salute del donatore
Promozione della salute per la sicurezza del sangue
Donazione del sangue per la
promozione della salute
Vincenzo De Angelis SIT Trieste
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Promozione dello sviluppo sul proprio territorio della donazione volontaria e non remunerata (OMS: risoluzione WHA 28.72 - 1975)
Questa iniziativa nasce dalla considerazione che più alti livelli di sicurezza della trasfusione del sangue si raggiungono attraverso la donazione periodica, volontaria e non remunerata, proveniente da gruppi di donatori selezionati a basso rischio.
Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato, infatti, che l’impiego di donatori occasionali e donatori remunerati comporta una più alta incidenza e prevalenza di infezioni trasmissibili attraverso la trasfusione del sangue rispetto all’impiego di donatori volontari non remunerati Vincenzo De Angelis SIT Trieste
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Rôle du médicin du donTransfus. Clin. Biol. 2000
Les critères d’ajournament
ne peuvent être qu’objectifs,
donc basés sur une argomentation épidemiologique.
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Contenutidella programmazione sanitaria Programmazione sanitaria europea
Programma di Azione Comunitario nel settore della sanità pubblica 2003-2008
Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio 2002/98/CE
Raccomandazione 2002/11 del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa
Programmazione sanitaria nazionale Piano Sanitario Nazionale per il triennio 2003-2005 Piano Sangue e Plasma nazionale per il triennio 1999-2001
Vincenzo De Angelis SIT Trieste
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Piano Sanitario Nazionale 2003-2005
La sicurezza trasfusionale richiede la creazione di una popolazione di persone a basso rischio, educata e fidelizzata alla donazione del sangue.
Donare non significa solo togliere sangue dal proprio braccio!!!
La donazione è il concretizzarsi di un comportamento, di uno stile di vita!!!
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Piano Sanitario Nazionale 2003-2005
La sicurezza del sangue si incrementa se si pone attenzione agli
stili di vita dei donatori
evitando quelli che possono risultare nocivi.
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Imprinting
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Sensibilizzazione e informazione del candidato donatore D.M. 26 gennaio 2001 – titolo I – articolo 2
Questionario, anamnesi, esame obiettivo, accertamento dei requisiti fisici, indagini per la validazione biologica delle donazioni
Consenso informato, auto-esclusione, esclusione temporanea e permanente
Domande in qualsiasi momento della procedura
Ritirarsi o rinviare la donazione in qualunque momento della procedura
Comunicare tempestivamente, ai fini della tutela della salute di pazienti trasfusi, eventuali malattie insorte subito dopo la donazione, con particolare riferimento all’epatite virale in ogni sua forma
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Sensibilizzazione e informazione del candidato donatore D.M. 26 gennaio 2001 – titolo I – articolo 2
Malattie infettive trasmissibili attraverso il sangue e i suoi prodotti
Segni e sintomi di infezione da HIV/AIDS e di epatite
Motivi per cui non devono donare sangue coloro che così facendo metterebbero a rischio la salute dei riceventi la donazione:
1. Comportamenti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive
2. Affetti da infezione da virus HIV/AIDS e/o epatite
3. Tossicodipendenti 4. Uso di sostanze stupefacenti
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Sensibilizzazione e informazione del candidato donatore D.M. 26 gennaio 2001 – titolo I – articolo 2
effetti negativi della donazione sulla salute del donatore
Le informazioni specifiche sulla natura delle procedure di donazione e sui rischi collegati per coloro che intendono partecipare a programmi di donazione di sangue intero o di emocomponenti mediante aferesi
Assicurazione che, qualora i test ponessero in evidenza eventuali patologie, il donatore sarà informato a cura della struttura trasfusionale e la sua donazione non utilizzata
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Informazioni da fornire ai candidati donatori di sangue o emocomponenti(Direttiva 2004/33/CE della Commissione del 22 marzo 2004 – Allegato II – Parte A)
Motivi di richiesta di un esame, degli antecedenti sanitari e medici e degli esami di controllo delle donazioni , consenso informato
• Autoesclusione, esclusione temporanea e permanente e motivi per cui un donatore non debba donare
Tutela dei dati personali Tutela della salute del donatore Procedure di donazione Autoesclusione prima durante e dopo Segnalazioni di problematiche insorte dopo la donazione Comunicazione di esami alterati Motivi di scarto del sangue e emocomponenti L’informazione che i risultati di esami che individuino markers
di virus quali HIV, HCV, HBV, o di altri rilevanti agenti microbiologici trasmissibili con il sangue, avranno come conseguenza l’esclusione del donatore e la distruzione dell’unità raccolta
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Target
I donatori di sangue, target molto sensibile per l’informazione sanitaria, costituiscono un importante veicolo di diffusione, tra la popolazione generale, di comportamenti corretti per la salute.
Vincenzo De Angelis SIT Trieste
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Circolo virtuosoL’investimento necessario a formare e mantenere questa popolazione corrisponde a un investimento sulla sua salute e che le azioni volte al reclutamento di donatori di sangue volontari e non remunerati, oltre a contribuire significativamente alla sicurezza del sangue, elevano lo stato di salute della popolazione.
Vincenzo De Angelis SIT Trieste
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Cosa si è cercato di fare
Progressiva trasformazione del donatore di sangue da figura passiva che dà il proprio sangue e basta a figura attiva, che interviene in prima persona nell’aiutarci a valutare la sua idoneità e a propagandare il dono del sangue:
Il donatore dona se sta bene, per non subirne un danno e non trasmettere malattie ai pazienti
Il donatore si mette a disposizione per essere seguito nel miglior modo possibile dal personale addetto alla raccolta, in base alle regole stabilite dalle leggi
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Caratteristiche di un progetto di prevenzioneI programmi di prevenzione e tutela della salute dei donatori devono essere integrati con tutti gli altri programmi di promozione della salute (soprattutto nelle scuole e nel mondo del lavoro, che costituiscono luoghi sensibili per il reclutamento dei donatori)
in modo da armonizzarsi in un
“progetto salute”
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Gli argomenti da approfondire
Promozione degli stili di vita salutari, la prevenzione e la comunicazione pubblica sulla salute: alimentazione, alcool, fumo, attività fisica/sedentarietà, lavoro
Combattere le malattie: tumori, malattie trasmissibili prevenibili con la vaccinazione, malattie a trasmissione virale prevenibili agendo sui comportamenti a rischio (tatuaggi, piercing e fori in varie parti del corpo, agopuntura, rapporti sessuali, manicure e pedicure, barbiere, dentista, endoscopie, trasfusioni, contagio, sieroprofilassi)
Le tossicodipendenze La salute degli immigrati e i viaggi Promuovere un corretto impiego dei farmaci e la
farmacovigilanza L’informazione La funzione di osservatorio epidemiologico di settore
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Chi viene coinvolto nel promuovere la cultura del dono del sangue/salute
Servizio Trasfusionale: medici, infermieri, tecnici di laboratorio
Associazioni di Volontariato: dirigenti, volontari, medici, infermieri, amministrativi, donatori
Servizio Sanitario Nazionale
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Sistema trasfusionaleD.M. 26 gennaio 2001 - Direttiva 2004/33/CE
SITAVIS
promozione della salute
nel momento stesso in cui, per far fronte ai crescenti bisogni di sangue, emocomponenti e plasmaderivati, deve estendere la numerosità della popolazione dei donatori!
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Perché proprio il medico come punto di partenza?
La figura del medico addetto alla selezione del donatore associativo ha subito in questi anni un progressivo inquadramento ed ha assunto una sua dignità, in particolare da quando è stato identificato il ruolo del Direttore Sanitario
Rappresenta il punto di intersezione fra i volontari dirigenti (politica associativa), donatori (specifico ruolo di selezione del donatore), Servizio Trasfusionale (inteso come struttura di riferimento), SSN (medici di base, specialistica, diagnostica, igiene)
Medico AVIS
Volontari dirigenti
Donatori
SIT SSN
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Il medici AVIS
Devono trasmettere le informazioni utili per la
promozione della salute
Medici AVIS
Volontari
Medici SIT
Donatori
DonatoriDonatori
Donatori
C I T T A D I N I
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Ruolo del medico addetto alla selezione del donatore
Esecuzione venipuntura per esami del sangue e donazione
Selezione del donatore:•Donazione di sangue, plasma e
piastrine•Visita medica di idoneità e all’aspirante•Refertazione esami ematochimici e
strumentali
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Ruolo del medico addetto alla selezione del donatore
Gestione di tutta una serie di situazioni che riguardano il donatore:
•Sospensione temporanea e definitiva•Informazioni sui risultati degli esami•Falsi positivi•Tempi di attesa•Reazioni avverse
Rapporti con gli specialisti
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Rapporti interpersonali Organizzazione dell’attività di
raccolta Propaganda Rapporti con il SIT Politica
Ruoli comuni fra medico addetto alla selezione del donatore e il volontario
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Dove si deve svolgere ?
Sede associativa Servizi Trasfusionali
Sul territorio
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Che cos’è una sede associativa?? È un punto di incontro, un ritrovo,
come lo possono essere la chiesa, la palestra, il bar, un circolo sportivo, eccetera
Per alcune persone sane, animate da buone intenzioni, che vi si recano per donare il proprio sangue.
Nel momento in cui il cittadino si reca in una sede associativa per donare gli dobbiamo lasciare qualcosa, un marchio, cioè l’acquisizione di un comportamento
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Caratteristiche di una sede associativa
deve rispettare una serie di norme igieniche fondamentali stabilite da leggi nazionali e regionali
deve fornire al cittadino che si presenta per la prima volta e al donatore periodico un’immagine familiare, in cui si senta a suo agio.
deve essere strutturata in modo da prevedere un percorso armonico di donazione tale da non creare disagi al donatore e garantirgli il rispetto della privacy
Deve essere ben visibile e facilmente raggiungibile
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Modalità di comunicazione Quando, dove e come:
• Al momento della donazione, della visita di idoneità o del ritiro delle analisi
• Ogniqualvolta il donatore viene in sede • Attraverso materiale informativo cartaceo: giornalino AVIS,
poster, locandine, opuscoli eccetera• Via internet (sito AVIS nazionale, regionale e provinciale)• Attraverso convegni, incontri, conferenze
Con quale criterio:• Random• In base a quanto emerge dal colloquio predonazione• In base alle caratteristiche del donatore (esami
ematochimici, peso, altezza, lavoro, abitudini di vita• Programmazione e segnalazione dell’avvenuta
comunicazione
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Richiesta di informazionipromozione alla salute
Centro antifumo Indicare lo
specialista giusto per un dato problema
Effetti dell’alcool sulla guida
Alimentazione Come perdere peso Tatuaggi, piercing,
agopuntura
Rapporti sessuali Modalità di
contagio delle malattie infettive
Viaggi Russare Prodotti naturali Zecche Droghe dentista
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Scopo della prima fase del progetto
1. Preparare, formare il personale medico addetto alla selezione del donatore
2. Avere medici competenti rappresenta il punto di partenza per la salutogenesi e la prevenzione
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Seconda fase del progetto
1. Dare al medico associativo gli strumenti adatti per trasmettere le conoscenze acquisite (impostazione di lavoro) a chi gli sta attorno (ruolo politico)
2. Trasferire il progetto sul territorio, a livello provinciale o interprovinciale
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Strategie future Superamento dei vecchi luoghi comuni
• Tutti possono donare• Esami gratis• Pacco regalo• Giorno di riposo pagato dallo Stato• Ho donato fino ad ora 50 volte e voi non mi controllate il PSA
ecc. ecc
Armonia nel gruppo di lavoro Tutto il personale deve essere preparato in
modo omogeneo Percorso formativo e informativo del
donatore (a cascata) sull’uso del sangue
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Strategie future : Percorso formativo e
informativo del donatore sull’uso del sangue (programma speciale sangue regionale)
Esempi di argomenti: Numero di sacche trasfuse per gruppo, tipologia di
paziente, tipo di sacca Numero di sacche scaduto per gruppo e in quale
periodo e per quale motivo Motivi di sospensione del donatore Motivi del perché si utilizza il questionario con certe
domande (necessità di affrontare anche argomenti delicati e intimi)
In che modo il donatore deve mettersi a disposizione (gruppo, citomegalovirus free, piastrinoaferesi)
Nuovi tipi di donazione esubero
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Strumenti per gli operatori
Counselling: gestione dei “casi delicati”
Confronto costante tra professionisti (programma speciale sangue regionale): individuazione dei criteri di selezione dei donatori su cui fare l’indagine sull’esistente presso le strutture trasfusionali
Informazione: sito regionale
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Come valutare i risultati: indicatori in un dato territorio
•Numero donatori/popolazione
•Numero nuovi donatori/anno
•Numero donazioni/popolazione
•Numero donatori sospesi temporaneamente
•Numero donatori sospesi temporaneamente per comportamenti a rischio
•Numero donatori sospesi definitivamente per patologia
•Numero donatori dimessi perché non vogliono più donare
•Numero eventi in cui è rappresentato il sistema trasfusionale
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Considerazioni finaliMetodo in grado di intervenire nelle varie situazioni, che stimola un adattamento, un cambiamento
Necessità di mettersi in discussione, non considerare mai il nostro lavoro in maniera statica, ma tenere conto dei continui cambiamenti che si verificano nella nostra società e di conseguenza nell’ambito della donazione del sangue.
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Conclusioni
Che cosa vogliamo fare