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PropostAC - 47 - Gennaio 2011

Date post: 12-Mar-2016
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PropostAC - Periodico dell'Azione Cattolica di Cesena - Sarsina - Numero 47 - Gennaio 2011
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“C ’è da andare a Palazzo Ghini a votare”. Furono più o meno queste le parole che sentii la prima volta che mi toccò il compito di de- legato parrocchiale all’assemblea diocesa- na elettiva dell’Azione Cattolica. Ero molto giovane e mi fece non poca im- pressione trovarmi nel grande salone, in mezzo a tante facce, cartelline, manifesti. Col vescovo e un ospite “venuto da Ro- ma”. Conoscevo tanti del mio settore ma in quell’occasione toccai con mano il signi- ficato di una realtà che si estende oltre i piccoli confini del gruppo o della parroc- chia. Dove ci sono tutti, piccoli e grandi. Dove si impara la responsabilità e la co- munione. L’assemblea triennale segna un momento di passaggio importante nella vita dell’associazione. Non è un rito formale, rivestito di complicata burocrazia: gli a- dempimenti previsti dal regolamento e dallo statuto sono il segno della corre- sponsabilità che lega i soci di Azione Cat- tolica e della loro volontà di crescere uniti nel servizio alla Chiesa diocesana. Il nuovo Consiglio diocesano che risulta eletto è un luogo di amicizia e di servizio, e lo stesso è il clima che si respira fra i presenti, mentre si ascoltano le relazioni o si fa la fila al seggio elet- torale. L’assemblea è in defini- tiva una sosta di rifles- sione per ripartire con un supplemento di mo- tivazioni e voglia di im- pegno. Con la convinzio- ne di essere in tanti, sparsi qua e là, a compiere questo cammino, magari nasco- sto e umile, ma nient’affatto privato o su- perfluo. Punto di partenza di un nuovo cammino triennale, l’assemblea è anche un punto di arrivo: negli ultimi mesi, infatti, le associa- zioni parrocchiali si sono preparate all’appuntamento rinnovando i propri re- sponsabili, scegliendo i delegati a rappre- sentarle, riflettendo sulla bozza del docu- mento che verrà approvato in assemblea. Da qualche tempo, inoltre, si arricchisce di un incontro pubblico, nei giorni preceden- ti, e della veglia di preghiera per la pace; è il segno che, mentre si pensa al futuro dell’associazione, lo sguardo rimane ben aperto verso il mondo di oggi e ben fisso sull’essenziale. Azione Cattolica di Cesena-Sarsina Numero 47 Gennaio 2011 PropostAC Gennaio 2011 Ernesto Diaco L’AC di Cesena L’AC di Cesena L’AC di Cesena L’AC di Cesena - Sarsina si rinnova Sarsina si rinnova Sarsina si rinnova Sarsina si rinnova Assemblea Diocesana pag. 1-2 Vittorio Bachelet pag. 2 Tre giorni diocesane pag. 3-4 Dall’assemblea diocesana del 2008 Le 30 parrocchie in diocesi in cui è presenta l’Azione Cattolica: Badia, Bagnarola, Budrio, Cannucceto - Villalta, Case Finali, Diegaro, Gambettola, Gatteo a Mare, Gattolino, Madonna del fuoco, Osservanza , Pievesestina, San Bartolo, San Carlo, San Cristoforo, San Giorgio - Bagnile, San Giovanni Battista (Duomo), Santa Maria assunta (Bulgarnò), Santa Maria Goretti, San Paolo apostolo, San Pietro, San Pio X (Vigne), San Rocco, Santo Stefano protomartire, San Vittore, Sant’Egidio, San Pietro apostolo in Solferino (Borello), Sacro cuore di Gesù (Martorano), Sala, Santa Maria nuova.
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Page 1: PropostAC - 47 - Gennaio 2011

“C ’è da andare a Palazzo Ghini a

votare”. Furono più o meno

queste le parole che sentii la

prima volta che mi toccò il compito di de-

legato parrocchiale all’assemblea diocesa-

na elettiva dell’Azione Cattolica.

Ero molto giovane e mi fece non poca im-

pressione trovarmi nel grande salone, in

mezzo a tante facce, cartelline, manifesti.

Col vescovo e un ospite “venuto da Ro-

ma”. Conoscevo tanti del mio settore ma

in quell’occasione toccai con mano il signi-

ficato di una realtà che si estende oltre i

piccoli confini del gruppo o della parroc-

chia. Dove ci sono tutti, piccoli e grandi.

Dove si impara la responsabilità e la co-

munione.

L’assemblea triennale segna un momento

di passaggio importante nella vita

dell’associazione. Non è un rito formale,

rivestito di complicata burocrazia: gli a-

dempimenti previsti dal regolamento e

dallo statuto sono il segno della corre-

sponsabilità che lega i soci di Azione Cat-

tolica e della loro volontà di crescere uniti

nel servizio alla Chiesa diocesana. Il nuovo

Consiglio diocesano che risulta eletto è un

luogo di amicizia e di servizio, e lo stesso è

il clima che si respira fra

i presenti, mentre si

ascoltano le relazioni o

si fa la fila al seggio elet-

torale.

L’assemblea è in defini-

tiva una sosta di rifles-

sione per ripartire con

un supplemento di mo-

tivazioni e voglia di im-

pegno. Con la convinzio-

ne di essere in tanti, sparsi qua e là, a

compiere questo cammino, magari nasco-

sto e umile, ma nient’affatto privato o su-

perfluo.

Punto di partenza di un nuovo cammino

triennale, l’assemblea è anche un punto di

arrivo: negli ultimi mesi, infatti, le associa-

zioni parrocchiali si sono preparate

all’appuntamento rinnovando i propri re-

sponsabili, scegliendo i delegati a rappre-

sentarle, riflettendo sulla bozza del docu-

mento che verrà approvato in assemblea.

Da qualche tempo, inoltre, si arricchisce di

un incontro pubblico, nei giorni preceden-

ti, e della veglia di preghiera per la pace; è

il segno che, mentre si pensa al futuro

dell’associazione, lo sguardo rimane ben

aperto verso il mondo di oggi e ben fisso

sull’essenziale.

Azione Cattolica

di Cesena-Sarsina

Numero 47

Gennaio 2011

���� PropostAC Gennaio 2011

Ernesto Diaco

L’AC di CesenaL’AC di CesenaL’AC di CesenaL’AC di Cesena ---- Sarsina si rinnovaSarsina si rinnovaSarsina si rinnovaSarsina si rinnova

Assemblea

Diocesana

pag. 1-2

Vittorio

Bachelet

pag. 2

Tre giorni

diocesane

pag. 3-4

Dall’assemblea diocesana del 2008

Le 30 parrocchie in diocesi in cui è presenta l’Azione Cattolica:

Badia, Bagnarola, Budrio, Cannucceto - Villalta, Case Finali, Diegaro, Gambettola, Gatteo a Mare, Gattolino,

Madonna del fuoco, Osservanza , Pievesestina, San Bartolo, San Carlo, San Cristoforo, San Giorgio - Bagnile, San

Giovanni Battista (Duomo), Santa Maria assunta (Bulgarnò), Santa Maria Goretti, San Paolo apostolo, San Pietro,

San Pio X (Vigne), San Rocco, Santo Stefano protomartire, San Vittore, Sant’Egidio, San Pietro apostolo in

Solferino (Borello), Sacro cuore di Gesù (Martorano), Sala, Santa Maria nuova.

Page 2: PropostAC - 47 - Gennaio 2011

���� PropostAC Gennaio 2011

Vittorio Bachelet, testimone di speranzaVittorio Bachelet, testimone di speranzaVittorio Bachelet, testimone di speranzaVittorio Bachelet, testimone di speranza

L’ incontro pubblico “Vittorio Bachelet testimone

della speranza” ha aperto i lavori

dell’assemblea diocesana di Azione Cattolica. Il

22 gennaio a Palazzo del Ridotto l’Ac di Cesena-Sarsina

ha ospitato Giovanni Bachelet, professore ordinario di

fisica alla Sapienza di Roma dal 2000 e deputato in Par-

lamento dal 2008, ma soprattutto figlio di Vittorio Ba-

chelet, già presidente nazionale di Ac e vice-presidente

del Consiglio superiore della Magistratura, ucciso dalle

Brigate Rosse il 12 febbraio 1980.

Il pomeriggio è trascorso fra ritratti e aneddoti su Ba-

chelet padre, fra memoria pubblica e ricordi personali.

Forte esempio educativo in tanti campi, come genitore

è stato modello di discrezione, tatto, ascolto, portando

avanti quella faticosa via di mezzo fra l’imporsi e il

‘calare le braghe’. “La sua era una pedagogia basata

sulla risata, non su grandi prediche”, ha ricordato il fi-

glio. L’ultima volta che lo vide, invece, arrivò il predi-

cozzo: Giovanni era in partenza per gli Usa, per lavoro.

“Mi ricordò che il primo modo per essere cristiano è sul

lavoro, otto ore al giorno, gli altri impegni sono meno

importanti, anche inutili se servono a mascherare una

scarsa voglia di lavorare”.

Un altro tratto tipico: Vittorio Bachelet non parlava ma-

le di nessuno. “Di alcuni non parlava, ma male di nessu-

no. Il giudizio è profondamente anti-evangelico. Gli ho

chiesto ‘Come fai?’. ‘Basta non pensare male degli al-

tri’. Pensavo il trucco fosse mordersi la lingua. Lui si

chiedeva cosa avrebbe fatto nei panni degli altri”.

Ricordando suo padre Giovanni Bachelet ha osservato:

“Da un lato ci si sente sempre un pochino mal riusciti

nell’imitazione, dall’altro rimane il rimpianto di non po-

ter chiedere cosa ne pensa del mondo, della Chiesa di

oggi. Sono quasi sicuro che non si unirebbe al coro di

quelli che dicono che va tutto male. Il difetto che a vol-

te vedo in me e in altri è il considerare i nostri tempi

brutti, come se il passato fosse meglio. Occorre vedere

non solo i segni del declino, del male, ma del bene, del

seme buono che porta frutto, e operare con coraggio

verso il bene”. Negli anni in cui morì Bachelet

l’atmosfera era da fine dei tempi: ogni tre giorni moriva

qualcuno per mano di terroristi rossi o neri. “Oggi non è

così, le nuove generazioni non hanno mai vissuto una

guerra, ci sono grandi potenzialità e libertà in più. Le

grandi correnti non si vedono in superficie”.

Sollecitato dal dibattito a fine incontro sull’opportunità

di un impegno cristiano in politica, specie da parte dei

giovani, Giovanni Bachelet ha ribattuto: “Non sono cre-

sciuto con l’idea che la politica fosse tutto, così come

credevano molti di Pc e Dc negli anni ’70: prima vengo-

no l’educazione, il radicamento nella fede, l’etica, poi la

democrazia. La Chiesa ha la responsabilità di formare le

coscienze ed educare alla democrazia pratica e l’Azione

Cattolica è stata una delle prime a impegnarsi in que-

sto, ad esempio con il voto per eleggere i presidenti”.

Questo cambiamento fu introdotto proprio da Bache-

let, precedentemente era il Papa a nominare il presi-

dente nazionale, mentre dal 1970, con il nuovo statuto,

sono i soci a esprimersi col voto e la nomina è poi ratifi-

cata dal presidente della Cei.

Un rimando diretto all’assemblea elettiva per il rinnovo

delle cariche che l’Ac diocesana si appresta a vivere sa-

bato 29 gennaio.

Claudia Coppari

Orientarsi nelle votazioni dell’Assemblea diocesanaOrientarsi nelle votazioni dell’Assemblea diocesanaOrientarsi nelle votazioni dell’Assemblea diocesanaOrientarsi nelle votazioni dell’Assemblea diocesana

U n totale di più di 200 persone, composto da

175 delegati (74 adulti, 48 giovani e 53 educa-

tori Acr), da 30 presidenti parrocchiali, dai

membri del Consiglio diocesano uscente e da tre rap-

presentanti del Msac eletti nel loro Congresso diocesa-

no. Questi i numeri dell’Assemblea diocesana di Ac del

29 gennaio 2011. Ogni associazione parrocchiale è rap-

presentata da un delegato per ogni articolazione pre-

sente in parrocchia, in base al numero di soci: se gli a-

derenti sono fra gli 11 e i 20 la parrocchia ha diritto a

due delegati per quel settore, e così a salire di decina in

decina. A questi delegati si aggiungono, sempre con di-

ritto di voto, i presidenti parrocchiali, i membri del con-

siglio diocesano e i rappresentanti Msac. L’assemblea

diocesana è aperta a tutti i soci, anche se non delegati

dalle parrocchie, e a rappresentanti del mondo eccle-

siale e del territorio.

I delegati si ritroveranno davanti a tre liste di candidati

al Consiglio diocesano: adulti, giovani e Acr, formata da

educatori in rappresentanza dei ragazzi. Ogni delegato

vota per tutte le liste, esprimendo fino a un massimo di

tre preferenze. Per ogni lista le sei persone maggior-

mente votate vengono elette, andando a formare il

nuovo Consiglio diocesano composto da 18 persone.

Nei giorni seguenti l’Assemblea diocesana il consigliere

più anziano eletto, dopo aver contattato il Presidente

diocesano uscente e l'assistente diocesano, convoca

entro 15 giorni il nuovo Consiglio. Qui, con votazione a

scrutinio segreto, verrà indicata una terna di nomi per

la carica di Presidente diocesano. Della terna possono

far parte sia consiglieri sia aderenti non eletti. L'assi-

stente diocesano porterà la terna di nomi al vescovo

Douglas Regattieri, che fra le tre persone indicate sce-

glierà e nominerà il nuovo Presidente diocesano. Questi

convocherà nuovamente il Consiglio diocesano che nel

secondo incontro, sempre con votazione a scrutinio se-

greto, nominerà i membri della Presidenza diocesana,

previa loro disponibilità. I nominativi dei due responsa-

bili Acr e dei due vicepresidenti del settore adulti e gio-

vani sono proposti dai rispettivi consiglieri. Su proposta

del nuovo Presidente diocesano verranno poi eletti il

segretario e l’amministratore diocesano. Il nuovo Con-

siglio diocesano e la Presidenza rimarranno in carica

per tre anni.

Gennaro Bucci

Page 3: PropostAC - 47 - Gennaio 2011

S embrava tutto diverso!

Io tornavo dopo un paio

di anni a fare una Tre gior-

ni perché finalmente il lavoro

me lo concedeva e già la prima

novità: la Tre giorni non sarebbe

stata a Cesenatico, ma a Fogna-

no. Poi, quando ho visto gli altri

educatori, e ne conoscevo meno

della metà, ho pensato:

“Speriamo bene!”.

E così è stato, perché la Tre gior-

ni Acr del 2, 3 e 4 gennaio a

Fognano è stata un’esplosione di gioia! L’entusiasmo e

la capacità degli educatori di essere sempre pronti a

coinvolgere i ragazzi, soprattutto quelli con maggiori

difficoltà a mettersi in gioco; i sorrisi e la vivacità dei

ragazzi che hanno accolto col

sorriso ogni attività, ogni gio-

co, ogni proposta che veniva

fatta loro; il tema “essere sale

della terra e luce del mondo”

che ha dato la possibilità ai

ragazzi ma anche agli educato-

ri di sentirsi speciali, perché è

Gesù che ce lo dice attraverso

questo brano di Vangelo; la

presenza preziosa del nostro

vescovo Douglas alla celebra-

zione conclusiva... Tutti questi

ingredienti, sapientemente

mescolati, hanno fatto si che questa Tre giorni fosse per

tutti un’esperienza unica: abbiamo avuto un’altra bella

occasione per scoprire che nell’Acr c’è di +!

���� PropostAC Gennaio 2011

Foto di gruppo dopo i giochi pomeridiani nella vicina palestra

Alla tre giorni Acr c’è di +Alla tre giorni Acr c’è di +Alla tre giorni Acr c’è di +Alla tre giorni Acr c’è di + Samantha Caligari

D urante il periodo di Natale nelle nostre case il

presepe ci aiuta a riflettere sul dono della fami-

glia, perché nella grotta di Betlemme Maria e

Giuseppe hanno accolto Gesù, il figlio di Dio. Proprio in

questa atmosfera natalizia i giovanissimi si sono incon-

trati nella colonia Eurocamp a Pinarella di Cesenatico

per vivere insieme un’avventura. “Mi illumino

d’impegno”, il motto che ha fatto da sfondo a questa

tre giorni, voleva proprio sottolineare che ogni ragazzo

è chiamato a riflettere su temi importanti che non de-

vono essere sottovalutati

e scontati. Come ogni per-

sona anche i ragazzi devo-

no impegnarsi a portare la

Luce, perché ognuno di

noi fa parte della società e

può portare a un migliora-

mento di essa. Siamo par-

titi dai valori, fondamento

della persona e della so-

cietà, per poi soffermarci

sulla vita e sulla famiglia,

due dei cinque valori che

il papa Benedetto XVI ha

voluto chiamare “valori non negoziabili” in quanto sono

situati nel dna della natura umana e ceppo vitale di ogni

germoglio valoriale. Si è sviluppato il concetto di vita

come dono, da difendere in ogni sua caratteristica e for-

ma, e che ciò che dà sapore alla vita non è lo straordi-

nario, un evento inatteso, l’avventura, ma ogni giorno è

una meraviglia da riscoprire. I ragazzi sono stati chiama-

ti a riflettere sui temi dell’aborto, della pena di morte,

dell’eutanasia e della disabilità. La famiglia, come cellu-

la vitale della società, è stata la protagonista della se-

conda mattinata. I ragazzi si sono chiesti che cos’è la

famiglia, che importanza ha nella società, quali caratte-

ristiche deve avere. Il tutto illuminato dalla Parola di

Dio. Per concretizzare i temi trattati sono venuti a por-

tare la loro testimonianza la coppia di sposi Barbara e

Daniele, che hanno parlato della difficoltà che si sono

trovati ad affrontare insieme; Giorgione, che ha testi-

moniato la sua voglia di vivere e la sua gioia di ritrovarsi

sempre in mezzo a tanti ragazzi; Francesco e Chiara che

hanno raccontato il loro essere genitori di un bambino

affetto da autismo e la dottoressa Annamaria, presiden-

te del Movimento per la vita, che ha parlato dell’aborto.

Gli incontri sono stati intervallati da giochi, chiacchiere

e risate perché il ritrovarsi

insieme è sempre una gioia

e un’occasione per stringe-

re amicizie, condividere

un’avventura e non sentirsi

soli nel cammino di fede.

I giovanissimi, protagonisti

di questa avventura,

l’ultimo giorno sono stati

invitati a scrivere

un’agenda di speranza con

gli impegni che come Acg ci

si vuole prendere nei pros-

simi anni. Questo perché

l’Azione Cattolica opera ed è viva solo grazie alla pre-

senza, all’impegno, alla partecipazione di tutti e grazie a

un sì continuo che, oltre all’associazione, prima di tutto

deve essere detto a Dio. Questi nostri impegni e vivaci-

tà li abbiamo anche testimoniati al vescovo Douglas che

è venuto a salutarci l’ultimo giorno e ha celebrato la

messa alla quale hanno partecipato anche alcuni geni-

tori. “Mi illumino d’impegno” sia un motto non solo di

questa Tre giorni, ma anche della nostra quotidianità,

perché ogni giorno ci impegniamo ad essere luce e sale

per gli altri.

La vita, una meraviglia da riscoprireLa vita, una meraviglia da riscoprireLa vita, una meraviglia da riscoprireLa vita, una meraviglia da riscoprire

Foto di gruppo in spiaggia dei partecipanti

Valentina Mondardini

Page 4: PropostAC - 47 - Gennaio 2011

���� PropostAC Gennaio 2011

15 gennaio: eccomi pronta a partire per la prima

volta per la Due giorni dei giovani di Azione

Cattolica. Non so cosa aspettarmi, ma sono

certa che tornerò a casa cresciu-

ta, grazie all’incontro col Signore

nel silenzio, nella condivisione

con altri giovani a Sant’Agata Fel-

tria e nel confronto con temi im-

portanti che richiamano

l’attenzione sull’impegno sociale,

proposti dalle provocazioni di

Ernesto Diaco.

Eppure, al termine di questo bre-

ve fine settimana trascorso a ri-

flettere su tematiche importanti

che interrogano direttamente sulla propria vita di ogni

giorno, quali inclusione sociale, educazione e impegno

politico, mi sono sorpresa non trovando subito un forte

cambiamento, ma scoprendo che i tanti spunti offerti da

questa ricchissima due giorni mi faranno ancora riflette-

re, trasformando questo mo-

mento in una nuova partenza.

Torno a casa con alcune risposte

e la volontà di trovare quelle che

mancano, con più voglia di vivere

a pieno la mia vita e colmare

davvero la mia agenda di speran-

za, quell’agenda che insieme agli

altri giovani vogliamo scrivere

per il nostro futuro, nella vera

testimonianza di Cristo che si fa

uno di noi, ogni giorno.

Un’agenda di speranza per partire ogni giorno Un’agenda di speranza per partire ogni giorno Un’agenda di speranza per partire ogni giorno Un’agenda di speranza per partire ogni giorno

Giulia Missiroli

Foto di gruppo dei partecipanti

“C hi ama si educa” è stato il titolo della Due

giorni di spiritualità per famiglie e adulti,

un’occasione per approfondire il tema educa-

tivo in continuità con i se-

minari di studio “Educarsi

in famiglia, perché educare

è possibile, educare è bel-

lo” e con il convegno dio-

cesano delle famiglie

“Educ@re”.

Il momento della Due gior-

ni è stato ancora una volta

una preziosa opportunità

per fare una sosta e donar-

si un tempo di riflessione e

riscoperta. Suor Tilli Calde-

roni ci ha aiutati ad appro-

fondire la lettura

dell’Esodo per capire come

il cammino verso la Terra Promessa è il cammino di ogni

uomo e come Dio educa il suo popolo: Dio lo cerca, è

con lui, ne comprende i limiti e nel cammino lungo e

tortuoso che passa per il deserto lo educa alla scelta,

all’essenziale, alla libertà, all’amore, all’obbedienza, a

farsi carico dell’altro. Le Dieci Parole che Dio consegna

al suo popolo, i Comandamenti, sono per ogni uomo i

riferimenti per costruire relazioni di verità con Dio stes-

so e con gli altri. Insieme al Dottor Dario Seghi, psicolo-

go e psicoterapeuta della diocesi di Ferrara, abbiamo

approfondito gli aspetti rela-

zionali nella coppia e nel

“sistema solare famiglia”, e

come l’aspetto educativo sia

proprio uno dei nodi della

relazione. La relazione si co-

struisce con l’ascolto e il dia-

logo, per condividere senti-

menti, esperienze, bisogni,

per proporre regole e valori,

arricchiti dalla testimonianza

coerente della propria vita. E’

stata un’esperienza ricca e

coinvolgente, in un clima fa-

miliare, fraterno e gioioso,

grazie anche alla presenza

dei bambini e dei ragazzi che hanno contagiato

l’ambiente, animandolo con la loro vitalità e creatività. E

un immenso grazie va al Vescovo Douglas che ha fatto

dono della sua presenza e delle sue parole a questa

grande famiglia di famiglie!

Foto di gruppo dei partecipanti alla tre giorni delle famiglie

Chi ama si educa Chi ama si educa Chi ama si educa Chi ama si educa ---- la Due giorni delle famiglie la Due giorni delle famiglie la Due giorni delle famiglie la Due giorni delle famiglie

Elena e Flores

Auguri per la nascita di Michele a

Caterina e Davide!

Congratulazioni a Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate e nuovo presidente FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici)

PROSSIMI APPUNTAMENTI DIOCESANI

Sabato 29 Gennaio Veglia per la pace e per la vita Venerdì 11 Febbraio Lectio divina a Santa Maria Goretti Sabato 12 Febbraio Festa della Pace diocesana 26-27 Febbraio Due giorni della carità (ACG e 3° media)


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