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Date post: 07-Mar-2016
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Chiesda protestante
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Che cosa fu la Riforma protestante La Riforma della Chiesa Già nel Medioevo la Chiesa aveva avvertito la neces- sità di una profonda riforma, cioè di un intervento che rinnovasse la Chiesa riportandola al suo spirito originale. Vi fu l'opera di molti ordini religiosi e santi di grande fede, come san Francesco e santa Caterina. Parecchi problemi rimasero però irrisolti, tanto che nel xvi seco- lo avvennero due importanti riforme: • la Riforma protestante che portò alla separazione da Roma di una grande parte della cristianità europea; la Riforma cattolica, detta anche Controrifor- ma, perché si realizzò soprattutto come reazione al protestantesimo, che avvenne a opera del Con- cilio di Trento (1545-1563) e di grandi santi co- me Ignazio di Loyola , Teresa d'Avila^, Filip- po Neri , Carlo Borromeo®. Oggi all'interno di molte Chiese si sente il desiderio di ecumenismo, di intraprendere cioè un cammino che porti a ritrovare l'unità perduta, mi—m Le cause della Riforma protestante La Riforma protestante ebbe soprattutto cause religio- se, ma fu anche favorita da fattori politici e sociali. Tra questi ultimi i più importanti furono: le pretese di autonomia rispetto all'imperatore e al papa avanzate da alcuni principi tedeschi e monarchi europei, questi sovrani appoggiarono il protestantesi- mo per affermare la loro indipendenza, • il malcontento molto diffuso nel popolo per le tasse che si pagavano in favore del clero. Tra le cause religiose ricordiamo: • l'insoddisfazione per il comporta- mento del clero, spesso animato da uno spirito mondano (cioè di attaccamento ai beni terreni) che coinvolse perfino alcuni papi; mol- ti monasteri erano in decadenza a causa del modo di vivere poco evangelico che conducevano; • l'angoscia molto diffusa all'inizio del Cinquecento per la morte e il giudizio di Dio: nella sostanza, l 'ansia di salvarsi dalla danna- zione eterna. 1. Lucas Cranach il Vecchio, La vendita delle indulgenze, incisione, 1521. 2. Anonimo, Lutero e la Riforma, 1561, proveniente dall'altare della Chiesa di Torslunde in Germania, Copenaghen, National Museet. Fu proprio questa angoscia a favorire il fenomeno del- la vendita delle indulgenze: l'occasione che segnò l'inizio della Riforma protestante. L'indulgenza è la diminuzione della pena tempo- rale, ossia il periodo che l'anima deve trascorrere in purgatorio in proporzione ai peccati commessi. È concessa dalla Chiesa che ha il potere di dispensare il "tesoro" di grazie accumulate dal merito di Cristo e dei santi, perché siamo tutti un unico corpo misti- co (= spirituale) L'indulgenza deve però essere accompagnata dalla con- fessione e dal sincero proposito di cambiare vita per se- guire gli insegnamenti di Gesù. Invece, accadde che per finanziare la costruzione della Basilica di San Pietro, pa- pa Leone decise nel 1517 di promuovere la raccolta delle elemosine in cambio delle indulgenze: di fatto, la vendita delle indulgenze. Si giunse persino a sostenere che bastasse pagare per ridurre la pena delle anime dei propri cari defunti che si trovavano in purgatorio. Martin Lutero e la Riforma La Riforma protestante è legata principalmente al mo- naco e sacerdote tedesco Martin Lutero© IAM Lutero trascorse la maggior parte della sua vita nel- la cittadina di Wittenberg, dove insegnava teologia. Divenne celebre quando, nel 1517 pubblicò 95 Tesi: un documento costituito da 95 affermazioni in cui con- dannava la posizione della Chiesa di Roma sul tema del-
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Che cosa fu la Riforma protestante

La Riforma della Chiesa Già nel Medioevo la Chiesa aveva avvertito la neces­sità di una profonda r i forma, cioè di un intervento che rinnovasse la Chiesa r iportandola al suo spirito originale. Vi fu l'opera di molti ordini religiosi e santi di grande fede, come san Francesco e santa Caterina. Parecchi problemi rimasero però irrisolti, tanto che nel xvi seco­lo avvennero due importanti riforme: • la Riforma protestante che portò alla separazione da

Roma di una grande parte della cristianità europea; • la Riforma cattolica, detta anche Controrifor-

ma, perché si realizzò soprattutto come reazione al protestantesimo, che avvenne a opera del Con­cilio di Trento (1545-1563) e di grandi santi co­me Ignazio di Loyola , Teresa d'Avila^, Filip­po Neri , Carlo Borromeo®.

Oggi all'interno di molte Chiese si sente il desiderio di ecumenismo, di intraprendere cioè un cammino che porti a ritrovare l'unità perduta, mi—m

Le cause della Riforma protestante La Riforma protestante ebbe soprattutto cause religio­se, ma fu anche favorita da fattori politici e sociali. Tra questi ult imi i più importanti furono: • le pretese di autonomia rispetto all'imperatore e al

papa avanzate da alcuni principi tedeschi e monarchi europei, questi sovrani appoggiarono il protestantesi­mo per affermare la loro indipendenza,

• il malcontento molto diffuso nel popolo per le tasse che si pagavano in favore del clero.

Tra le cause religiose ricordiamo: • l'insoddisfazione per il comporta­

mento del clero, spesso animato da uno spirito mondano (cioè di attaccamento ai beni terreni) che coinvolse perfino alcuni papi; mol­ti monasteri erano in decadenza a causa del modo di vivere poco evangelico che conducevano;

• l'angoscia molto diffusa all ' inizio del Cinquecento per la morte e il giudizio di Dio: nella sostanza, l'ansia di salvarsi dalla danna­zione eterna.

1. Lucas Cranach il Vecchio, La vendita delle indulgenze, incisione, 1521. 2. Anon imo, Lutero e la Riforma, 1561, proveniente dall'altare della Chiesa di Torslunde in Germania, Copenaghen, Nat ional Museet.

Fu proprio questa angoscia a favorire il fenomeno del­la vendita delle indulgenze: l'occasione che segnò l'inizio della Riforma protestante. L'indulgenza è la diminuzione della pena tempo­rale, ossia il periodo che l 'anima deve trascorrere in purgatorio in proporzione ai peccati commessi. È concessa dalla Chiesa che ha il potere di dispensare il "tesoro" di grazie accumulate dal merito di Cristo e dei santi, perché siamo tutt i un unico corpo misti­co (= spirituale) L'indulgenza deve però essere accompagnata dalla con­fessione e dal sincero proposito di cambiare vita per se­guire gli insegnamenti di Gesù. Invece, accadde che per finanziare la costruzione della Basilica di San Pietro, pa­pa Leone X© decise nel 1517 di promuovere la raccolta delle elemosine in cambio delle indulgenze: di fatto, la vendita delle indulgenze. Si giunse persino a sostenere che bastasse pagare per ridurre la pena delle anime dei propri cari defunti che si trovavano in purgatorio.

Martin Lutero e la Riforma La Riforma protestante è legata principalmente al mo­naco e sacerdote tedesco Martin Lutero© I A M Lutero trascorse la maggior parte della sua vita nel­la cittadina di Wittenberg, dove insegnava teologia. Divenne celebre quando, nel 1517 pubblicò 95 Tesi: un documento costituito da 95 affermazioni in cui con­dannava la posizione della Chiesa di Roma sul tema del-

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le indulgenze e su altri aspetti della dottrina cristiana. Queste Tesi ebbero una diffusione immediata che an­dò oltre le intenzioni dell'autore. Seguirono violente discussioni fra Lutero e gli inviati del papa. Iniziò così il percorso drammatico che portò Lutero e tutta la cri­stianità occidentale alla divisione. Il movimento che prese vita da Martin Lutero venne chiamato Riforma protestante, e i suoi seguaci fu­rono chiamati protestanti, in quanto protestavano contro l'imperatore che non voleva concedere loro la libertà religiosa. Lutero non fu l'unico r iformatore: nella pr ima metà del Cinquecento, anche Ulrich Zwingli©a Zurigo, e Giovanni Calvino© a Ginevra ebbero grande impor­tanza nel diffondere la Riforma. Con la Riforma protestante una larga parte di cristia­nità, soprattutto nell'Europa centrale e del nord, si se­parò dalla Chiesa di Roma. Questa separazione non fu per nulla pacifica e causò lunghe guerre. Con il tempo, nacquero varie Chiese protestanti (det­te anche evangeliche): la Chiesa luterana, la Chiesa riformata, più tardi la Chiesa battista, quella meto­dista e varie altre denominazioni.

La Chiesa anglicana La Riforma inglese ha una storia particolare ed è lega­ta alle vicende personali e matrimonial i del re Enrico Vil i® e della sua famiglia. Pochi anni dopo la pubblicazione delle Tesi di Lutero, Enrico Vil i impose l'Atto di Supremazia ( 1534). Con

questa legge toglieva al papa l'autorità sulla Chiesa nel suo regno e si proclamava unico capo supremo in terra della Chiesa d'Inghilterra. La Chiesa inglese prese così il nome di Chiesa angli­cana. La Chiesa anglicana conservò l'episcopato (cioè i ve­scovi) e formulò una dottrina che univa elementi cat­tolici e protestanti.

I tre principi della Riforma protestante La Chiesa protestante attuò una riforma sulla base di tre principi. • La "salvezza mediante la sola fede". Le opere (= i comportamenti degli uomini) non sono fondamentali per la salvezza, ciò che conta è soltanto la fede. L'uomo, infatti, secondo i protestanti, è porta­to a fare il male. Dunque, le opere che l'uomo compie non possono portarlo alla salvezza. Questa può avveni­re solo se Dio decide di intervenire salvandolo. • La Bibbia come unica fonte di autorità. I protestanti ritengono che la Bibbia sia il fondamento della fede e della vita cristiana. Quindi i cristiani hanno il diritto e il dovere di esaminarla da soli, senza l'aiuto dell ' insegnamento della Chiesa, secondo il principio del libero esame. • La Chiesa è un'assemblea di uguali. I protestanti vedono la Chiesa come un'assemblea di uguali, nella quale non sono necessarie la gerarchia e l'autorità del papa. Inoltre, ritengono che il rapporto

VERSO L'UNITÀ

Nell'anniversario della morte di Martin Lutero, papa Giovanni Paolo II, animato da spirito di ecumenismo, pronunciò queste parole. Oggi, 450 anni dopo la sua morte, il tempo che è passato permette di comprendere meglio la persona e l'opera del riformatore tedesco e di essere più equi con lui. [. .] La richiesta di riforma della Chiesa

fatta da Lutero, nel suo intento originario, era un appello alla pe­nitenza e al rinnovamento che devono cominciare nella vita di ogni singola persona. Molti sono i motivi per i quali da quell'inizio si è poi arrivati a questa scissione. Tra questi vi sono la non corrispon­denza della Chiesa cattolica, di cui già si era rattristato papa Adria­no VI con parole commoventi, il subentrare di interessi politici ed economici, e anche la stessa passione di Lutero, che lo trascinò ben oltre le sue intenzioni iniziali, fino a una critica radicale della Chie­sa cattolica, della sua struttura e della sua dottrina. Tutti abbiamo delle colpe. Per questo tutti siamo sollecitati alla penitenza e tutti abbiamo bisogno di essere sempre di nuovo purificati dal Signore. (Omelia pronunciata il 22 giugno 1996, a Paderborn in Germania)

3. Lucas Cranach il Vecchio, Lutero e altri riformatori al tavolo dell'Ultima Cena, 1565, Castello di Dessau (Germania).

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CHIESE EVANGELICHE IN ITALIA

In Italia sono presenti varie Chiese evangeliche. • Federazione delle Chiese evangeliche in Italia: Chiesa battista.

Chiesa luterana. Esercito della Salvezza. Chiesa apostolica ita­liana e altre Chiese libere.

• Unione Italiana della Chiese avventiste del settimo giorno: nata negli Stati Uniti alla metà del xix secolo.

• Unione delle Chiese valdesi 3 e metodiste: i metodisti e valdesi si sono integrati in un'unica organizzazione, pur man­tenendo ciascuna la propria autonomia.

• Assemblee di Dio in Italia: fanno parte del più generale movi­mento dei "pentecostali"

• Chiese protestanti anglicane: varie Chiese protestanti origina­rie del Regno Unito.

fra l 'uomo e Dio sia personale e non abbia bisogno della mediazione della Chiesa. Il sacerdozio è universale, in quanto ognuno è sa­cerdote di se stesso. Vi è invece la presenza di pastori, che organizzano i riti religiosi ma sono uguali a tutti gli altri credenti.

tolica per alcuni aspetti, in particolare i seguenti. • i protestanti ritengono che per salvarsi sia sufficiente

la fede; invece, secondo i cattolici, l'uomo si salva se ha fede e compie opere buone;

• la Chiesa è vista come l'assemblea del popolo di Dio, ma non vengono riconosciute una gerarchia e l'autorità del papa di Roma. Ogni Chiesa locale è in­dipendente;

• non vi sono sacerdoti, ma pastori, che possono es­sere sposati;

• i sacramenti sono in genere ridotti a due: battesi­mo e cena del Signore:

• non vengono riconosciuti il culto dei santi e della Madonna:

• al centro del culto sta la predicazione della Parola di Dio (il sermone), da parte del pastore o di un pre­dicatore laico;

• la cena del Signore (eucaristia) è intesa come una conferma simbolica della predicazione della Parola di Dio. Questa è una differenza di un certo peso, dal momento che la messa cattolica è invece tutta incen­trata sulla celebrazione eucaristica.

4. La distr ibuzione

nel m o n d o delle

principali religioni.

Cristianesimo Cattolici

• Copti

Islam

Sunniti

Sciiti

Buddhismo meridionale e lamanesimo

Buddhismo. confucianesimo e taoismo Buddhismo con shintoismo

Altre religioni

Induismo

Città con significative presenze ebraiche

Animismo, credenze tradizionali

Protestanti E cattolici: somiglianze e differenze Prima di evidenziare alcune differenze fra cattolici e pro­testanti è bene ricordare ciò che hanno in comune: • la fede in Gesù Cristo: • il credere in un solo Dio creatore, che si è fat­

to conoscere e si è rivelato nella storia. • il credere nello Spirito Santo che con il Padre e il

Figlio costituisce la Trinità; • la Sacra Scrittura Le Chiese protestanti si differenziano dalla Chiesa cat-

CHEXOSASjGN^FJCAT^NS^TANZIAZIONE?

Transustanziazione significa la conversione di tut­ta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo di Cristo, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo sangue. Questa conversione si attua nella preghiera eucaristica, mediante l'efficacia della pa­rola di Cristo e dell'azione dello Spirito Santo. Tut­tavia, le caratteristiche sensibili del pane e del vino, cioè le "specie eucaristiche" rimangono inalterate. Catechismo della Chiesa Cattolica, Compendio, 2005. n. 283

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1. Questo dipinto del pittore luterano Lucas Cranach rappre­senta la visione protestante della divisione fra le Chiese. Si nota la veemenza con cui a quell'epoca si viveva il contrasto fra cattolici e protestanti: dalle reciproche offese si passò alle guerre. Qui è raffigurato un frate grasso che predica dal pulpito, consigliato dal demonio.

2. Con la rappresentazione della processione si critica, da parte protestante, la venerazione dei santi della Chiesa cattolica.

3. Secondo l'interpretazione protestante del pittore, in cielo Dio Padre e san Francesco sembrano scandalizzati da quanto avviene nella Chiesa di Roma.

4. Il papa è raffigurato mentre conta i denari incassati per la vendita delle indulgenze.

5. Tra le persone che ascoltano la predica ci sono due frati: uno ha le orecchie d'asino, l'altro perde dal cappuccio le buste sigillate, segno di corruzione.

6. Una colonna separa la Chiesa romana, aspramente criticata in questo dipinto di parte, da quella luterana che è invece osannata.

7. Dal pulpito è Martin Lutero che predica ispirato dallo Spirito Santo: le sue parole provengono direttamente da Dio, pas­sando attraverso il Cristo, rappresentato dall'agnello.

8. Qui viene raffigurato il fonte battesimale. Il battesimo è uno dei sacramenti mantenuti dalla Riforma protestante.

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1 L'UNICA Chiesa Il Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 816) ci a iu ta a c o m p r e n d e r e in che cosa cons i s te l ' e cumen ismo: "L'unica Chiesa di Cristo [...] è quella che il

Salvatore nostro, dopo la sua risurrezione,

diede da pascere a Pietro, affidandone a lui e

agli altri apostoli la diffusione e la guida [...].

Questa Chiesa, in questo mondo costituita e

organizzata come una società, sussiste nella

Chiesa cattolica, governata dal successore di

Pietro e dai vescovi in comunione con lui".

Il Decreto sull'ecumenismo de l Conc i l i o Va t i cano II esp l ic i ta : "Solo per mezzo della cattolica Chiesa di Cristo,

che è lo strumento generale della salvezza,

si può ottenere tutta la pienezza dei mezzi di

salvezza. In realtà al solo Collegio apostolico

con a capo Pietro crediamo che il Signore

ha affidato tutti i beni della Nuova Alleanza,

per costituire l'unico Corpo di Cristo sulla

terra, al quale bisogna che siano pienamente

incorporati tutti quelli che già in qualche modo

appartengono al Popolo di Dio".

3 I VALDESI, una presenza storica in Italia I valdesi s o n o p resen t i in Ital ia sin da l M e d i o e v o . Il l o r o f o n d a t o r e è il m e r c a n t e f rancese Pietro Valdo che , ne l d e c e n n i o 1170-1180, a n i m a ­t o da u n o p r o f o n d o s e n t i m e n t o d i r i f o r m a d e l c r i s t i anes imo , scelse la pover tà evangel ica , r a c c o g l i e n d o i n t o r n o a sé un g r ande s egu i t o . N a c q u e così il p r i m o n u c l e o d e l m o v i m e n t o c h i a m a t o "i pover i di Lione". Sin dagl i inizi, q u e s t o m o v i m e n t o si scontrò c o n l ' oppos iz ione de l la Chiesa che i m p o s e a P iet ro Va ldo d i astenersi dal la p red i caz ione . Lui n o n acce t tò e cont inuò a p red i ca re . N e seguì la s c o m u n i c a e la r o t t u r a c o n Roma. II m o v i m e n t o de i " p o v e r i d i L ione " prese p o i il n o m e de l f o n d a t o r e , e i seguaci v e n n e r o ch i ama t i valdesi. I valdesi e b b e r o una larga d i f f u s i o n e t r a il xm e il xiv seco lo nel le val late a lp ine de l P i e m o n t e , in Calabria e in Puglia, in Lombard i a , ne l sud de l la Francia, e pers ino in Ungher i a e in Boemia . I valdesi si d i s t i nguevano s o p r a t t u t t o per la p red i caz ione d e l Vange lo al p o p o l o e per la povertà d i v i ta . Tra l o r o v i e r ano i ministri che p r e ­d i cavano il Vange lo e i sempl i c i fedel i . La p red i caz ione dei valdesi, c o n il t e m p o , si arricchì d i e l e m e n t i c o n t r a ­ri alla t r a d i z i o n e de l la Chiesa: la negaz ione d e l p u r g a t o r i o ; la r i d u z i o n e d e l n u m e r o de i sac rament i a t r e ( b a t t e s imo , eucar is t ia e pen i tenza ) ; il r i f i u t o de l la gerarchia ecclesiastica. Ino l t re , r i f i u t a vano il g i u r a m e n t o e

2 LUTERO nell'arte Lucas Cranach ' : è u n p i t t o r e d e l R i n a s c i m e n t o t e d e s c o , c o n t e m p o r a n e o d i L u t e r o . N e l 1517 Cranach a p p o g g i a la R i fo rma d i L u t e r o e lo r i t rae parecch ie v o l t e . Ne l 1525 apre una s t amper i a che sarà m o l t o f l o r i d a p r o p r i o per la p u b b l i ­caz ione de l le o p e r e d i L u t e r o c h e s o n o r ich iest iss ime.

Martin Lutero Lucas Cranach il Vecchio, xvi secolo. Firenze, Galleria degli Uff iz i .

la v io lenza . Dalla metà de l xvi s eco lo in p o i , la s tor ia de i valdesi è u n a l ­te rnars i di pe rsecuz ion i e d i brev i t r egue . I valdesi es is tevano già d i v e r ­si secol i p r i m a di Lu te ro , m a avu ta no t i z i a de l la R i fo rma p r o t e s t a n t e in co r so in Ge rman i a e Svizzera, ne l 1532 dec i se ro d i ader i rv i . N e l 1551 i v a l des i d e l l e va l l i p i e m o n t e s i o t t e n n e r o d a E m a n u e l e F i l iber to d i Savoia il r i c o n o s c i m e n t o d i una relat iva libertà d i c u l t o . Ne l s e co l o successivo, però, la p e r s e c u z i o n e c o n t r o i valdesi e b b e i suoi m o m e n t i c u l m i n a n t i : f u r o n o c o m p i u t e le stragi n o t e c o m e le "Pasque p i e m o n t e s i " , e ne l 1683-1685 i valdesi v e n n e r o espulsi da l le valli e c o ­s t r e t t i al l 'esil io. R i t o r n a r o n o ne l 1689 e f u r o n o d i n u o v o in tegra t i nei l o r o t e r r i t o r i . D u r a n t e l'età n a p o l e o n i c a v e n n e r o l o r o r i c o n o s c i u t e la libertà di c u l t o e la p i enezza de i d i r i t t i c iv i l i . So lo ne l 1848 il re Car lo A l b e r t o promulgò de l l e leggi c o n cu i v e n i v a n o r i c o n o s c i u t i ai valdesi i d i r i t t i civi l i e p o l i t i c i .

A t t u a l m e n t e la Chiesa va ldese è p resen te in Italia c o n circa un c e n t i ­na io d i comunità. Il n u c l e o più n u m e r o s o r imane nel le valli di Pinerolo nei pressi d i T o r i n o . La C h i e s a evangel ica va ldese è o rgan i zza t a se ­c o n d o una s t r u t t u r a d i assemblee , c o n u n S inodo nazionale c o m p o ­s t o d a r a p p r e s e n t a n t i de l l e ch iese local i e il r e l a t i vo o r g a n o e s e c u t i ­v o , la Tavola valdese. Gl i a p p a r t e n e n t i alle Chiese valdesi in Italia e in A m e r i c a s o n o ogg i circa 45 .000 .