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PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI CON … · Legge n. 170 dell’8 ottobre 2010 - Nuove...

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PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
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PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZAPER GLI ALUNNI CON

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

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PREMESSA

L’Istituto Comprensivo Pescara 5 intende promuovere una cultura dell’inclusione che rispondaprontamente e nel modo più efficace possibile alle necessità di ogni alunno che, in modopermanente o per un periodo di tempo determinato, manifesti Bisogni Educativi Speciali. Il protocollo contiene principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per uninserimento ottimale degli alunni con bisogni educativi speciali; definisce i compiti e i ruoli dellefigure operanti all’interno dell’Istituzione scolastica; traccia le linee delle possibili fasidell’accoglienza e delle attività di facilitazione per l’apprendimento; costituisce uno strumento dilavoro e pertanto viene integrato e rivisto periodicamente, sulla base delle esperienze realizzate.

FINALITÀ

Il protocollo è parte integrante del PTOF d’Istituto ed ha le seguenti finalità:

sostenere gli alunni con BES in tutto il percorso di studi;

favorire un clima di accoglienza e inclusione;

favorire il successo scolastico e formativo;

ridurre i disagi emozionali, favorendo al contempo la piena formazione;

favorire l’acquisizione di competenze collaborative;

delineare prassi condivise all’interno dell’Istituto di carattere:

- amministrativo e burocratico (acquisizione della documentazione necessaria);

- comunicativo e relazionale (prima conoscenza dell’alunno);

- educativo e didattico (assegnazione alla classe, accoglienza, coinvolgimento del Consigliodi Classe);

promuovere le iniziative di comunicazione e di collaborazione tra scuola, famiglia ed Enti

territoriali coinvolti (Comune, ASL, Provincia, Regione, Enti di formazione, …).

CHI SONO GLI ALUNNI CON B.E.S.

L’espressione Bisogni Educativi Speciali (BES) fa riferimento all’emanazione della DirettivaMinisteriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni EducativiSpeciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” . La Direttiva stessa ne precisabrevemente il significato: “L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibileesplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta dispeciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici diapprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza dellacultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”.

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L’obiettivo è garantire l’accesso all’apprendimento a tutti i bambini con svantaggi e difficoltà.Infatti, l’acronimo BES viene utilizzato per indicare una vasta area di studenti per i quali il diritto,sancito dalla Legge 53/2003, della personalizzazione dell’insegnamento deve essere applicato condeterminate accentuazioni in quanto a peculiarità, intensività e durata delle modificazioni.

Nella Direttiva sono individuate tre aree:

disabilità;

disturbi evolutivi specifici;

svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.

Aree dello svantaggio scolastico secondo la Direttiva Ministeriale (D.M.) del 27/12/2012

Disabilità(Legge 104/1992art. 3 comma 1 e art. 3 comma 3)

Ritardo cognitivoMinorazioni fisiche, psichiche esensoriali

SensorialeMotoriaIntellettiva

Disturbi evolutivi specifici(D.M. 27/12/2012)

Disturbi Specifici di ApprendimentoDSA (Legge 170/2010)

DislessiaDisortografiaDisgrafiaDiscalculia

Area verbale Disturbi del linguaggioBassa intelligenza verbale associata adalta intelligenza non verbale

Area non verbale Disturbo della coordinazione motoriaDisprassiaDisturbo dell’apprendimento non-verbale o disturbo visuo-spazialeBassa intelligenza non verbale associataad alta intelligenza verbale

Disturbo dello spettro autistico lieve

FunzionamentoIntellettivo Limite (FIL)

Detto anche “borderline cognitivo”.Rappresenta il limite di separazione trail disturbo specifico e la disabilità.

ADHD Disturbo da Deficit dell’Attenzione/Iperattività (ADHD oDDAI)

Svantaggio socio-economico, culturale, linguistico

In questa categoria potrebbero rientrare gli alunni stranieri N.A.I. e/o ibambini/ragazzi adottati.

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NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Norme di carattere generale

DPR n. 275 dell’8 marzo 1999 - Regolamento recante norme in materia di autonomia delleIstituzioni scolastiche, ai sensi dell’art. 21 della legge 15 marzo 1997 n. 59;

DPR n. 122 del 22 giugno 2009 - Regolamento recante coordinamento delle norme vigentiper la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degliarticoli 2 e 3 del decreto-legge I settembre 2008, n. 137,convertito, con modificazioni, dallalegge 30 ottobre 2008, n. 169;

Legge 28 marzo 2003, n. 53 – Delega al Governo per la definizione delle norme generalisull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazioneprofessionale.

C.M. n. 3 del 13/02/2015 – Adozione sperimentale dei nuovi modelli nazionali dicertificazione delle competenze nelle scuole del primo ciclo di istruzione.

Nota MIUR prot. 2000 del 23/02/2017 – Il modello nazionale di certificazione dellecompetenze del I ciclo (C.M. n.3/2015).

Disabilità

Legge n. 104 del 5 febbraio 1992 - Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e idiritti delle persone handicappate;

DPR n. 24 febbraio 1994 - Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unitàsanitarie locali in materia di alunni portatori di handicap;

DPR n. 323 del 23 luglio 1998 - Regolamento recante Disciplina degli esami di statoconclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore a norma dell'art. 1 dellalegge 10 dicembre 1997 n. 425;

Nota MIUR n. 4798 del 27 luglio - 2005 Attività di programmazione dell’integrazionescolastica degli alunni disabili da parte delle Istituzioni scolastiche - Anno scolastico 2005-2006;

O.M. n. 90 del 21 maggio 2001 - Norme per lo svolgimento degli scrutini e degli esaminelle scuole statali e non statali di istruzione elementare, media e secondaria superiore -Anno scolastico 2000-2001, in part. l’art. 15;

C.M. n. 125 del 20 luglio 2001 - Certificazione per gli alunni in situazione di handicap; DPCM n. 185 del 23 febbraio 2006 - Regolamento recante modalità e criteri per

l'individuazione dell'alunno come soggetto in situazione di handicap, ai sensi dell'articolo35, comma 7, della legge 27 dicembre 2002, n. 289;

Nota MIUR prot. 4274 del 4 agosto 2009 - Trasmissione delle “Linee guida perl’integrazione scolastica degli alunni con la disabilità”.

Linee guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione.

DSA

Nota MIUR n. 4099/A4 del 5 ottobre 2004 - Iniziative relative alla dislessia; Nota MIUR n. 26/A4 del 5 gennaio 2005 - Iniziative relative alla dislessia; Nota MIUR n. 4674 del 10 maggio 2007 - Disturbi di apprendimento: indicazioni operative; Legge n. 170 dell’8 ottobre 2010 - Nuove norme in materia di disturbi specifici di

apprendimento in ambito scolastico;

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DM n. 5669 del 12 luglio 2011 - Decreto attuativo della Legge n. 170/2010. Linee guida peril diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento;

Accordo Governo-Regioni del 24 luglio 2012 - Indicazioni per la diagnosi e la certificazionedei Disturbi specifici di apprendimento (DSA);

Nota Ministeriale n. 3587 del 3/6/2014 - Esame di Stato conclusivo del primo ciclo diistruzione

Altri BES

Nota MIUR n. 6013 del 4 dicembre 2009 - Problematiche collegate alla presenza nelle classidi alunni affetti da sindrome ADHD (deficit di attenzione/iperattività);

Nota MIUR n. 4089 del 15 giugno 2010 - Disturbo di deficit di attenzione ed iperattività; Direttiva MIUR del 27 dicembre 2012 - Strumenti d’intervento per alunni con bisogni

educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica; CM n. 8 del 6 marzo 2013 - Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali

e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Indicazioni operative; Nota MIUR n. 1551 del 27 giugno 2013 - Piano annuale per l’inclusività; Nota MIUR n. 2563 del 22 novembre 2013 - Strumenti di intervento per alunni con bisogni

educativi speciali a.s. 2013-2014 – Chiarimenti.

Alunni stranieri

DPR n. 394 del 31 agosto 1999 - Regolamento recante norme di attuazione del TU delledisposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dellostraniero, a norma dell'art. 1, c. 6, del D.lg.vo 25/07/1998, n. 286;

CM n. 24 del 1 marzo 2006 - Trasmissione delle “Linee guida per l’accoglienza el’integrazione degli alunni stranieri 2006”;

Nota MIUR n. 4233 del 19 febbraio 2014 - Trasmissione delle “Linee guida perl’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri 2014”;

Nota MIUR n. 5535 del 9 settembre 2015 - Trasmissione del documento “Diversi da chi?Raccomandazioni per l'integrazione degli alunni stranieri e per l'intercultura”.

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PARTE PRIMA

ALUNNI CON DISABILITÀ

La Legge quadro 104 del 1992, i successivi decreti applicativi e le “Linee guida per l’integrazionedegli alunni con disabilità”, emanate dal MIUR nell’agosto del 2009, sono i riferimenti normatividel presente protocollo.

L’Istituto Comprensivo Pescara 5 fa proprie le indicazioni espresse nelle “Linee guida”riconoscendo il compito prioritario della Scuola nell’essere “una comunità educante, che accoglieogni alunno nello sforzo quotidiano di costruire condizioni relazionali e situazioni pedagogiche talida consentirne il massimo sviluppo. Una scuola non solo per sapere dunque ma anche per crescere,attraverso l’acquisizione di conoscenze, competenze, abilità, autonomia, nei margini delle capacitàindividuali, mediante interventi specifici da attuare sullo sfondo costante e imprescindibiledell’istruzione e della socializzazione”.

RUOLI E COMPITI DELLE FIGURE COINVOLTE NELPROCESSO DI INCLUSIONE DEGLI ALUNNI DISABILI

CHI CHE COSA FA

DIRIGENTE SCOLASTICO - Promuove e incentiva attività diffuse di aggiornamento edi formazione del personale operante a scuola (docenti,collaboratori, assistenti) anche tramite corsi diaggiornamento congiunti di cui all’art 14 comma 7 L.n.104/92, al fine di sensibilizzare, informare e garantire atutte le componenti il conseguimento di competenze eindispensabili “strumenti” operativo-concettuali (perintervenire sul contesto e modificarlo).- Valorizza progetti che attivino strategie orientate apotenziare il processo di inclusione.- Guida e coordina le azioni/iniziative/attività connesse conle procedure previste dalle norme di riferimento:presidenza del GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione),formazione delle classi, utilizzazione degli insegnanti per leattività di sostegno.- Indirizza l’operato dei singoli Consigli diclasse/interclasse affinché promuovano e sviluppino leoccasioni di apprendimento, favoriscano la partecipazionealle attività scolastiche, collaborino alla stesura del P.E.I. - Coinvolge attivamente le famiglie e garantisce la loropartecipazione durante l’elaborazione del PEI.- Cura il raccordo con le diverse realtà territoriali (EE.LL.,enti di formazione, cooperative, scuole, servizi socio-sanitari, ecc.).- Attiva specifiche azioni di orientamento per assicurarecontinuità nella presa in carico del soggetto da parte dellascuola successiva. - Intraprende le iniziative necessarie per individuare erimuovere eventuali barriere architettoniche e/o senso-percettive. - Partecipa, nei casi più complessi, ai GLHO.- Verifica la correttezza e la completezza dei Documenticonvalidandoli con la propria firma.

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DOCENTE COORDINATORE PER L’INCLUSIONE

- Collabora con il Dirigente Scolastico per la formazionedelle classi prime e l’assegnazione degli insegnanti disostegno agli alunni.- Collabora con il Dirigente Scolastico all’elaborazionedegli orari dei docenti ARS.- Partecipa al GLI.- Aggiorna il PAI.- Coordina e supporta l’attività di inclusione dell’Istituto.- Coordina e supporta i docenti in tutte le procedure diinclusione.- Collabora con l’ufficio di segreteria, area alunni, per leprocedure amministrative di riferimento.- Adegua la documentazione specifica per l’inclusione(modulistica).- Partecipa a corsi di formazione specifica.- Propone l’acquisto di libri e sussidi specifici perl’inclusione, sulla base delle segnalazioni dei docenti.- Fornisce consulenze alle famiglie e ai docenti.

UFFICIO DI SEGRETERIAAREA ALUNNI

- Fa compilare ai genitori il modello per la consegna dellacertificazione della diagnosi.- Protocolla i documenti consegnati dai genitori, inqualunque periodo dell’anno scolastico.- Archivia l’originale del documento nel fascicolopersonale dell’alunno.- Accoglie e protocolla altra eventuale documentazione e neinserisce una copia nel fascicolo personale dell’alunno.- Ha cura di avvertire tempestivamente, per iscritto, ildocente coordinatore per l’inclusione d’Istituto dell’arrivodi nuova documentazione.

DOCENTE DI SOSTEGNO - Condivide con tutti gli altri colleghi i compitiprofessionali e le responsabilità sull'intera classe(contitolarità).- Partecipa alla programmazione educativa e didattica e allavalutazione per tutto il gruppo classe.- Garantisce un reale supporto al Team docenti/CdCnell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche,metodologiche e didattiche integrative.- Svolge un’attività di consulenza a favore dei colleghicurricolari nell’adozione di metodologie perl’individualizzazione, finalizzate a costruire il PEI perl’alunno disabile.- Concorda con ciascun docente curricolare i contenuti delprogetto per la relativa disciplina o per gruppi di disciplinee con gli educatori le strategie metodologico-educative.- Assiste l’alunno in sede d’esame secondo le modalitàpreviste dal progetto specifico e concordate con laCommissione d’esame.- Facilita l’integrazione tra pari attraverso il propriocontributo nella gestione del gruppo classe.

TEAM DOCENTI/CONSIGLIO DI CLASSE - Accoglie l’alunno nel gruppo classe/sezione favorendonel’inclusione. - Analizza la situazione di partenza dell’alunno e nedefinisce i bisogni.- Rende efficaci i tempi dedicati all’analisi delle situazioni,della progettazione e della condivisione dei vari progettiattuati.- Individua e propone risorse umane, strumentali eambientali da utilizzare nel processo di inclusione.- Assume la responsabilità del percorso educativodell’alunno e della pianificazione degli interventieducativo-didattici.

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- Partecipa con il docente di sostegno, alla programmazioneeducativo-didattica e alla valutazione. - Redige i documenti per l’alunno disabile in accordo con ildocente di sostegno e la famiglia dell’alunno stesso.- Partecipa agli incontri previsti dalla normativa (GLHO) alfine di condividere le eventuali indicazioni date dagliesperti (ASL, strutture esterne, centri di riabilitazione,ecc.).- Instaura rapporti collaborativi con la famiglia dell’alunnodisabile, gli specialisti e le strutture del territorio.

ASSISTENTE EDUCATIVO (A. E. C.) - Opera in ambito educativo per il raggiungimentodell’autonomia e per il miglioramento della comunicazionedell’alunno disabile, attraverso interventi mirati, esplicitatinel PEI, che rispondano a bisogni educativi specifici.- Lavora a stretto contatto con l’insegnante di sostegno e gliinsegnanti curricolari, secondo i tempi e le modalitàpreviste nel PEI.- Partecipa agli incontri del GLHO.

PERSONALE ATA - Collabora con gli insegnanti e gli educatori condividendopratiche educative.- Favorisce l’accoglienza degli alunni e fornisce ausiliomateriale agli alunni disabili nell’accesso alle aree esternealle strutture scolastiche e nell’uscita da esse.- Svolge assistenza agli alunni disabili all’interno dellestrutture scolastiche, nell’uso dei servizi igienici e nellacura dell’igiene personale, ove richiesto.

ESPERTI ASL - Partecipano agli incontri periodici (GLHO).- Collaborano con i docenti alla stesura e all’aggiornamentodel PDF e del PEI.

FAMIGLIA - Consegna in Segreteria la certificazione diagnosticacorredata dell’apposito modulo di consegna.- Partecipa all’elaborazione del PDF e del PEI con i docentie gli esperti ASL.- Partecipa agli incontri periodici (GLHO e agli incontriscuola-famiglia).- Avvisa tempestivamente la segreteria in caso di assenzeprolungate dell’alunno.- Collabora con gli insegnanti per il pieno successoformativo dell'alunno.

CENTRO TERRITORIALE DI SUPPORTO (CTS)IPSIAS “Di Marzio – Michetti” di Pescara

- Informa i docenti, gli alunni, gli studenti e i loro genitori delle risorse tecnologiche disponibili, sia gratuite sia commerciali. - Organizza iniziative di formazione sui temi dell’inclusione scolastica, nonché nell’ambito delle tecnologie per l’integrazione, rivolte al personale scolastico, agli alunni o alle loro famiglie, fornendo anche consulenza nell’individuazione delle scelte opportune, sia per gli ausili che in merito alle modalità didattiche adeguate ad essi nelle diverse situazioni. - Raccoglie le buone pratiche di inclusione realizzate dalle istituzioni scolastiche e le condivide con le scuole del territorio di riferimento. - Concede, su richiesta delle scuole, sussidi tecnologici in comodato d’uso.

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FASI DEL PROCESSO DI INCLUSIONE DEGLI ALUNNIDISABILI

1. Iscrizione

2. Raccolta di informazioni

3. Determinazione della classe-sezione

4. Accoglienza/inserimento

FASE TEMPI ATTIVITÀ

1. Iscrizione Entro la data fissataannualmente daordinanza ministeriale

La famiglia iscrive online il/la figlio/aentro i termini stabiliti, consegnandoin Segreteria la Diagnosi Funzionale ela Certificazione per l’integrazionescolastica.

2. Raccolta diinformazioni cheprecedono l’ingressodell’alunno a scuola

Entro il mese di maggio Nell’ambito del progetto Continuità di Istituto,vengono organizzateattività ed incontri funzionali allareciproca conoscenza tra l’alunno el’ordine di scuola successiva(docenti, struttura, attività, …).

3. Determinazione della classe-sezione

Entro il mese di agosto L’individuazione della classe-sezione è dicompetenza del DS, sentito anche il parere delladocente coordinatrice per l’inclusione e lacommissione per la formazione delle classi.

4. Accoglienza/inserimento Entro la prima settimanadi settembre

Prima dell’inizio della scuola i docentidella classe in cui sarà inseritol’alunno incontrano i genitori per unoscambio di informazioni riguardo aibisogni, abitudini, interessi delbambino/ragazzo.Sulla base delle informazioni ricevute dalla famigliae dalla documentazione specialistica il Teamdocente/Consiglio di classe si riunisce perprogrammare le attività di accoglienza per le primesettimane di scuola.

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DOCUMENTI PER L’INCLUSIONE DEGLI ALUNNI DISABILI

NOME

DOCUMENTO

CHI LO REDIGE QUANDO A CHI CONSEGNARLO

DiagnosiFunzionale

(D.F.)

Gli specialisti della Neuropsichiatria Infantile

All’atto dell’iscrizione o nel momento in cui viene rilasciata, unitamente alla certificazione prevista dalla L. 104/1992.Viene aggiornata ad ognicambio di ordine di scuola,o in caso di cambiamenti significativi rilevati daglispecialisti.

Viene consegnata dalla famiglia in Segreteria.

ProfiloDinamico

Funzionale(P.D.F.)

Gli specialisti della ASL, i docenti curricolari e di sostegno, con la collaborazione dei familiari dell’alunno.

È atto successivo alla Diagnosi Funzionale e indica in via prioritaria, dopo un primo periodo di inserimento scolastico,il prevedibile livello di sviluppo che l’alunno disabile dimostra di possedere nei tempi brevi, medi elunghi.Viene redatto nel primo anno di certificazione dell’alunno. Viene aggiornato negli anni scolastici di passaggio: ultimo anno di scuola dell’infanzia, inizio scuola primaria, ultimo anno di scuola primaria, inizio scuola secondaria di primo grado, ultimo anno di scuola secondaria di primo grado. Si precisa che il documento può essere aggiornato anche nelle classi intermedie, se necessario.

L’originale, firmato da tutti gli estensori, viene consegnato in Segreteria dopo il primo GLHOe sarà conservato nel fascicolo personale dell’alunno. La segreteria provvederà a fornire una copia agli insegnanti e alla famiglia, su richiesta della stessa.

Piano EducativoIndividualizzato

(P.E.I.)

Il docente di sostegno Il Team di

classe/Consiglio di classe, avvalendosi delle informazioni ricavate dalla diagnosi funzionale, dal PDF, dal colloquio con la famiglia e dalle informazioni fornite dagli operatori sanitari.

Entro i termini previsti dalla normativa (entro il mese di novembre).

Sono richieste le firme:- degli operatori sanitari,- della famiglia,- dei docenti curricolari- del docente di sostegno.L’originale viene consegnato inSegreteria e sarà conservato nelfascicolo personale dell’alunno.La segreteria provvederà a fornire una copia agli insegnanti e, alla famiglia, su richiesta della stessa.

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Verbale degliIncontri

del GLHO

Il docente di sostegnoDocenti curricolari

Durante gli incontri oppure nei giorni immediatamente successivi.Deve essere firmato dai docenti presenti.

Consegnato in Segreteria nei giorni successivi all’incontro del GLHO.

Gli operatori sanitari Il docente di sostegno I docenti curricolari.

Durante l’incontro del GLHO. Consegnato in Segreteria dopo l’ultimo GLHO previstoper l’alunno, firmato da:- gli operatori sanitari- il docente di sostegno- i docenti curricolari- la famiglia- gli operatori del centro di riabilitazione (se presenti al GLHO).La Segreteria provvederà ad inviarlo al Comune.

ModelloRAS

(solo per alunni conL. 104/92, art. 3,

comma 3)

Relazione finaleIl docente di sostegno,I docenti curricolari.

Al termine dell’anno scolastico. L’originale, firmato da tutti i docenti curricolari e di sostegno, viene consegnato in Segreteria e sarà conservato nelfascicolo personale dell’alunno.

Registropersonale

(in formatoelettronico)

Il docente di sostegno Deve essere compilato durante l’anno scolastico e consegnato in Segreteria nei tempi stabiliti dal D.S.

N. B. È da evitare la compresenza tra docente di sostegno e assistente educatore, così come lacompresenza di tre docenti, salvo casi autorizzati dal Dirigente Scolastico sulla base di documentatimotivi.

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VERIFICA E VALUTAZIONE

La valutazione è strettamente correlata al percorso individuale dell’alunno, è effettuata sulla basedel PEI in relazione alle discipline previste e alle eventuali attività aggiuntive programmate. IlTd/CdC definisce nel PEI i criteri da adottare per le verifiche e per la valutazione; essa non fariferimento a standard qualitativi e/o quantitativi (legge 104/92 art. 16, commi 1 e 2). Le prove iniziali devono mirare ad accertare le potenzialità dell’alunno e il suo livello diapprendimento. Quelle in itinere devono essere idonee a valutare i progressi dell’alunno in rapportoalla situazione di partenza, al fine di avere un immediato riscontro dell'efficacia dell'interventodidattico e della validità della programmazione. Le prove di verifica possono essere uguali odifferenziate rispetto a quelle della classe. Ove possibile sarebbe opportuno non differenziare leprove scritte articolandole piuttosto in richieste graduate a difficoltà crescente. I colloqui orali e le prove in attività pratiche o espressive hanno valore complementare e/ocompensativo e concorrono a definire le competenze raggiunte. La valutazione degli alunni condisabilità è effettuata nel rispetto di quanto previsto dal D.P.R 122/2009 artt. 1, 2, 3 e 9, ed in base aquanto contenuto nelle “Linee Guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità” del 4Agosto 2009 par. 2.4: “La valutazione in decimi va rapportata al P.E.I., che costituisce il punto diriferimento per le attività educative a favore dell’alunno con disabilità. Si rammenta inoltre che lavalutazione in questione dovrà essere sempre considerata come valutazione dei processi e non solocome valutazione della performance. Gli insegnanti assegnati alle attività per il sostegno,assumendo la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano e partecipando a pieno titoloalle operazioni di valutazione periodiche e finali degli alunni della classe con diritto di voto,disporranno di registri recanti i nomi di tutti gli alunni della classe di cui sono contitolari”.

ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE E PROVA NAZIONALE

Alunni con disabilità ammessi all’Esame in funzione del rilascio di un attestato di creditoformativo

«Al fine di garantire l’adempimento dell’obbligo scolastico di cui alla legge 20.1.1999, n. 9 edell’obbligo formativo di cui alla legge 17.5.1999, n. 144, il Consiglio di classe delibera seammettere o meno agli esami di licenza media gli alunni in situazione di handicap che possonoanche svolgere prove differenziate in linea con gli interventi educativo-didattici attuati sulla basedel percorso formativo individualizzato, secondo le indicazioni contenute nell’art. 318 del D.L.vo16.4.1994, n. 297. Tali prove devono essere idonee a valutare l’allievo in rapporto alle suepotenzialità e ai livelli di apprendimento iniziale. Ove si accerti il mancato raggiungimento degliobiettivi del PEI, il Consiglio di classe può decidere che l’alunno ripeta la classe o che siacomunque ammesso agli esami di licenza, al solo fine del rilascio di un attestato di creditoformativo. Tale attestato è titolo per la iscrizione e la frequenza delle classi successive, ai soli finidel riconoscimento di crediti formativi da valere anche per percorsi integrati” (O.M. n. 90 del 21maggio 2001, art. 11, comma 12). Il Consiglio di classe definisce la tipologia delleprove/presentazione di documenti e/o materiali attestanti il percorso formativo realizzato e in sededi Esame predispone la stesura dell’attestato. All’atto della pubblicazione dei risultati,

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l’indicazione “ESITO POSITIVO” deve essere utilizzata anche per gli alunni con disabilità chenon conseguono la licenza, ma il solo attestato di credito formativo.

Alunni con disabilità ammessi all’esame per il conseguimento del diploma conclusivo del Iciclo

Per gli alunni con disabilità sono predisposte prove di esame, comprensive della prova a caratterenazionale INVALSI, specifiche per gli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progressodell'alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sonoadattate, ove necessario, nei contenuti e anche nelle modalità e nei tempi di somministrazione inrelazione al Piano Educativo Individualizzato, a cura dei docenti componenti la Commissione. Leprove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell'esamee del conseguimento del diploma di licenza. Le prove dell'esame conclusivo del primo ciclo sonosostenute anche con l'uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonché di ogni altra forma diausilio tecnico necessario. Per i candidati con piano educativo individualizzato (PEI) che abbianosostenuto prove differenziate non deve esservi menzione di tali prove nei tabelloni affissi all’albodella scuola, né in altri documenti.

Nel diploma e nei relativi certificati non verrà fatta menzione delle prove differenziate affrontatedall’alunno in sede d’esame.

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PARTE SECONDA

I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (D.S.A.)

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono disturbi funzionali di origine neurobiologicache interessano alcune specifiche abilità dell’apprendimento scolastico (l’abilità di lettura, discrittura, di fare calcoli) in un contesto di funzionamento intellettivo adeguato all’età anagrafica.

Questi disturbi non possono essere risolti, ma solamente ridotti: posto nelle condizioni di attenuaree/o compensare il disturbo, infatti, l’alunno può raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti,sviluppando anche stili di apprendimento specifici, volti a compensare le proprie difficoltà. Tra iDSA si possono distinguere:

- la dislessia: disturbo settoriale dell’abilità di lettura che consiste nella mancata o erroneatraduzione del codice scritto, che si manifesta attraverso una minore concretezza e rapidità dellalettura a voce alta con una conseguente discomprensione del testo;

- la disortografia: disturbo settoriale delle abilità ortografiche che consiste nel non riuscire arispettare le regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto, è un disordine dicodifica del testo scritto dovuto ad un deficit di funzionamento delle componenti centrali delprocesso di scrittura;

- la disgrafia: disturbo settoriale della scrittura che consiste nel non riuscire a produrre una grafiadecifrabile e si manifesta in una minore fluenza e qualità dell’aspetto grafico della scrittura;

- la discalculia: riguarda l’abilità di calcolo, sia nella componente dell’organizzazione dellacognizione numerica (intelligenza numerica basale), sia in quella delle procedure esecutive e delcalcolo. Nel primo ambito, la discalculia interviene sugli elementi basali dell’abilità numerica: ilsubitizing (o riconoscimento immediato di piccole quantità), i meccanismi di quantificazione, laseriazione, la comparazione, le strategie di composizione e scomposizione di quantità, le strategie dicalcolo a mente. Nell’ambito procedurale, invece, la discalculia rende difficoltose le procedureesecutive per lo più implicate nel calcolo scritto: la lettura e scrittura dei numeri, l’incolonnamentoe il recupero dei fattori numerici e gli algoritmi del calcolo scritto vero e proprio.

Pur interessando abilità diverse, i disturbi sopra descritti possono coesistere in una stessa persona,ciò che tecnicamente si definisce “comorbilità”. In questo caso il disturbo risultante è superiore allasomma delle singole difficoltà, poiché ognuno dei disturbi implicati influenza negativamente losviluppo delle abilità.

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RUOLI E COMPITI DELLE FIGURE COINVOLTE NELPROCESSO DI INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON D.S.A.

CHI CHE COSA FA

DIRIGENTE SCOLASTICO - Accerta, con il coordinatore per l’inclusione d’Istituto,che nella certificazione specialistica siano presenti tutte leinformazioni necessarie alla successiva stesura del PianoDidattico Personalizzato.- Controlla che la documentazione acquisita sia condivisadal Consiglio di classe/Team docenti.- Coinvolge attivamente le famiglie e garantisce la loropartecipazione durante l’elaborazione del PDP.- È garante del monitoraggio costante dell’apprendimentodegli alunni con DSA presenti a scuola.- Promuove e incentiva attività diffuse di aggiornamento edi formazione del personale operante a scuola (docenti,collaboratori, assistenti). - Valorizza progetti che attivino strategie orientate apotenziare il processo di inclusione.- Guida e coordina le azioni/iniziative/attività connesse conle procedure previste dalle norme di riferimento:presidenza del GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione),formazione delle classi.- Cura il raccordo con le diverse realtà territoriali (EE.LL.,enti di formazione, cooperative, scuole, servizi socio-sanitari, ecc.).- Favorisce, sensibilizzando i docenti, l’adozione di testiche abbiano anche la versione digitale (G.U. 12/6/2008).- Verifica la correttezza e la completezza del PDPconvalidandolo con la propria firma.- Attiva, su delibera del collegio dei docenti, azioni diindividuazione precoce dei soggetti a rischio (screening) epredispone la trasmissione dei risultati alle famiglie.

DOCENTE COORDINATORE PER L’INCLUSIONE

- Fa parte del Gruppo di Lavoro per l’inclusione (GLI) e necoordina le azioni su incarico del Dirigente Scolastico.- Collabora con il Dirigente Scolastico con compiti diinformazione, consulenza e coordinamento di attività diformazione per gli insegnanti.- Sollecita la famiglia all’aggiornamento della diagnosi nelpassaggio di ordine di scuola.- Fornisce indicazioni in merito alle misure dispensative eagli strumenti compensativi, in vistadell’individualizzazione e personalizzazione delladidattica.- Collabora all’individuazione di strategie inclusive.- Formula proposte al Dirigente Scolastico in merito acorsi di formazione specifica da sottoporre al CollegioDocenti.- Adegua la documentazione specifica per l’inclusione(modulistica).- Partecipa a corsi di formazione specifica.- Offre supporto e consulenza ai colleghi riguardo aglistrumenti per la didattica e per la valutazione degliapprendimenti.- Cura la dotazione di ausili e di materiale bibliograficoall’interno dell’Istituto.- Fornisce informazioni relative ai servizi offerti dal CTSper la condivisione di buone pratiche e per l’eventualerichiesta di sussidi tecnologici in comodato d’uso.- Media il rapporto tra famiglia, docenti e strutture del

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territorio.- Coordina il lavoro con gli insegnanti in vista delle proved’esame e delle prove INVALSI.- Collabora con gli esperti esterni nelle varie fasi disomministrazione delle prove di screening perl’accertamento precoce dei disturbi dell’apprendimento.

UFFICIO DI SEGRETERIAAREA ALUNNI

- Fa compilare ai genitori il modello per la consegna dellacertificazione della diagnosi.- Protocolla il documento consegnato dal genitore, inqualunque periodo dell’anno scolastico.- Archivia l’originale del documento nel fascicolopersonale dell’alunno.- Accoglie e protocolla altra eventuale documentazione ene inserisce una copia nel fascicolo personale dell’alunno.- Ha cura di avvertire tempestivamente, per iscritto, ildocente coordinatore per l’inclusione d’Istituto dell’arrivodi nuova documentazione.

GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE (GLI)

- Rileva, monitora, verifica e valuta il livello di inclusionedella Scuola.- Elabora all’inizio dell’anno scolastico una proposta diPiano Annuale per l’Inclusione (PAI), riferito a tutti glialunni con BES e ne verifica l’attuazione al termine diogni anno scolastico (entro il mese di giugno).- Sottopone la proposta del PAI al Collegio dei Docenti. - Predispone il protocollo di accoglienza degli alunni conBES.

COORDINATORE DEL CONSIGLIO DI CLASSE - Convoca i genitori dell’alunno con DSA per lapredisposizione del PDP.- Organizza e coordina la stesura del PDP entro i terministabiliti dal Dirigente Scolastico.- Convoca i genitori per informarli su eventualiproblematiche scolastiche (prestazioni atipiche,problematiche di tipo relazionale e comportamentale,sospetto DSA, caso emerso in fase di screening…) e suogni situazione di disagio palesata dall’alunno.- Si assicura che tutti i docenti, anche supplenti, prendanovisione della documentazione relativa agli alunni con DSApresenti nella classe.- Collabora con i colleghi e il coordinatore d’Istituto perl’inclusione per la messa in atto delle strategiecompensative e degli strumenti previsti dalle indicazioniministeriali per alunni con disturbo specifico diapprendimento.

TEAM DOCENTI/CONSIGLIO DI CLASSE - Approfondisce le tematiche relative ai disturbi specificidi apprendimento.- Mette in atto azioni per la rilevazione precoce.- Utilizza l’osservazione sistematica per l’identificazionedelle prestazioni atipiche.- Individua azioni di potenziamento in funzione delledifficoltà riscontrate.- Comunica alla famiglia la necessitàdell’approfondimento diagnostico (insieme al coordinatored’Istituto per l’inclusione e per tramite del coordinatore diclasse).- Prende visione della certificazione diagnostica.- Crea in classe un clima di accoglienza nel rispettoreciproco delle diverse modalità di apprendere.- Redige collegialmente il PDP con il contributo dellafamiglia, del coordinatore d’Istituto per l’inclusione e dialtri eventuali specialisti entro i termini stabiliti dal

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Dirigente Scolastico.- Cura l’attuazione del PDP.- Propone in itinere eventuali modifiche del PDP.- Si aggiorna sulle nuove tecnologie ed attua attivitàinclusive.- Acquisisce competenze in merito alla valutazione degliapprendimenti.

FAMIGLIA - Consegna in Segreteria la certificazione diagnosticacorredata dell’apposito modulo di consegna.- Collabora alla stesura del PDP.

CENTRO TERRITORIALE DI SUPPORTO (CTS)IPSIAS “Di Marzio – Michetti” di Pescara

- Informa i docenti, gli alunni, gli studenti e i loro genitori delle risorse tecnologiche disponibili, sia gratuite sia commerciali. - Organizza iniziative di formazione sui temi dell’inclusione scolastica, nonché nell’ambito delle tecnologie per l’integrazione, rivolte al personale scolastico, agli alunni o alle loro famiglie, fornendo anche consulenza nell’individuazione delle scelte opportune, sia per gli ausili che in merito alle modalità didattiche adeguate ad essi nelle diverse situazioni. - Raccoglie le buone pratiche di inclusione realizzate dalle istituzioni scolastiche e le condivide con le scuole del territorio di riferimento. - Concede, su richiesta delle scuole, sussidi tecnologici in comodato d’uso.

MISURE DISPENSATIVE E STRUMENTI COMPENSATIVI

La legge 170 garantisce agli alunni con certificazione di DSA l’adozione di una didatticapersonalizzata e la possibilità di fruire di apposite misure dispensative e strumenti compensativianche in sede di verifica e di valutazione e nel corso di tutti i cicli d’istruzione, compresi gli studiuniversitari e gli Esami di Stato. Nell’ambito del PDP vengono definite le modalità con cuiutilizzare le misure dispensative e/o compensative prescritte nella segnalazione diagnostica, conl’obiettivo di non pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento.Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano laprestazione richiesta nell’abilità deficitaria (Esempi: la sintesi vocale o un mediatore che svolga lalettura ad alta voce di testi e consegne, il registratore per non dover prendere appunti, lavideoscrittura con correttore ortografico, la calcolatrice, la tavola pitagorica, tabelle, formulari, …).Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno di non svolgere alcuneprestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non miglioranol’apprendimento (esempi: dispensa dalla lettura ad alta voce, riduzione della lunghezza della prova,deroga ai limiti di tempo per svolgere determinati esercizi, …).

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MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE

“L’adozione delle misure dispensative, al fine di non creare percorsi immotivatamente facilitati, che non mirano al successo formativo degli alunni e degli studenti con DSA, dovrà essere semprevalutata sulla base dell’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, in modo tale,comunque, da non differenziare, in ordine agli obiettivi, il percorso di apprendimento dell’alunno odello studente in questione.” (Linee guida DSA 12/07/2011).“È opportuno ribadire che, in ogni caso, tutte queste iniziative hanno lo scopo di offrire maggioriopportunità formative attraverso la flessibilità dei percorsi, non certo di abbassare i livelli diapprendimento.” (Nota MIUR n. 2563 del 22/11/2013)

Le prove di verifica debbono permettere agli alunni con DSA di dimostrare la padronanza deicontenuti disciplinari a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria (ad esempio: leggereall’alunno il testo di un problema o di una verifica di comprensione del testo, prescindere daglierrori ortografici nel valutare un testo scritto, ecc.). Le modalità di verifica debbono essere coerenticon quanto concordato nel PDP: è opportuno che tutti gli insegnanti accettino anche risultati parzialiconfidando nel consolidamento di abilità e conoscenze grazie alla graduale acquisizione di strategiedi compenso.

PROVE INVALSI DELLA SCUOLA PRIMARIAGli alunni con DSA possono utilizzare gli strumenti compensativi e le misure dispensativeesplicitati nel PDP.

ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE E PROVA NAZIONALE

I candidati con disturbi specifici di apprendimento, di cui alla legge n. 170/2010, possono utilizzareper le prove scritte (comprensive della Prova Nazionale) gli strumenti compensativi esplicitati nelPDP. I candidati possono usufruire di dispositivi per l’ascolto dei testi della prova, registrati informato “mp3”. Per la piena comprensione del testo delle prove scritte, la commissione puòprevedere, in conformità con quanto indicato dal D.M. 12 luglio 2011, di individuare un propriocomponente che possa leggere i testi delle prove scritte. Per i candidati che utilizzano la sintesivocale, la commissione può provvedere alla trascrizione del testo su supporto informatico. Inparticolare, si segnala la possibilità di garantire tempi più lunghi di quelli ordinari per losvolgimento della prove scritte (il 30% in più), con particolare riferimento all’accertamento dellecompetenze nella lingua straniera, di adottare criteri di valutazione che tengano conto più deicontenuti che della forma. Al candidato può essere consentita la utilizzazione di apparecchiature estrumenti informatici nel caso in cui siano stati impiegati per le verifiche in corso d’anno ocomunque siano ritenuti utili nello svolgimento dell’esame, senza che venga pregiudicata la validitàdelle prove.

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LINGUA/E STRANIERA/EI candidati con DSA che hanno seguito un percorso didattico differenziato (art. 6, comma 6, del DM12 luglio 2011), approvato dal CdC su richiesta della famiglia, con esonero dall’insegnamentodella/e lingua/e straniera/e, e che sono stati valutati dal consiglio di classe con l’attribuzione divoti relativi unicamente allo svolgimento di tale piano, possono sostenere prove differenziate,coerenti con il percorso svolto, finalizzate al solo rilascio dell'attestazione di cui all'art. 13 delD.P.R. n. 323/1998. Per detti candidati, il riferimento all’effettuazione delle prove differenziate vaindicato unicamente nell’attestazione e non nei tabelloni affissi all’albo dell’istituto.

Per i candidati con DSA, che hanno seguito un percorso didattico ordinario, con la sola dispensadalle prove scritte ordinarie di lingua/e straniera/e, la commissione sottopone i candidatimedesimi a prova orale sostitutiva delle prove scritte. La commissione, sulla base delladocumentazione fornita dal consiglio di classe, nell’ambito del colloquio pluridisciplinare,stabilisce modalità e contenuti della prova orale sostitutiva (nota Ministeriale n. 3587 del3/6/2014).

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SCREENING PER L’INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

“E’ compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di disturbi specifici apprendimento (DSA) degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all’articolo 7, comma 1. L’esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA.” (Art. 3 Comma 3 Legge 170/2010)

Nella Scuola Primaria e nella Scuola Secondaria di I grado del nostro Istituto Comprensivo, con lacollaborazione di specialisti esterni in convenzione con l’Istituto stesso, a partire dall’annoscolastico 2015-2016, vengono annualmente effettuati screening per la prevenzione dei disturbidell’apprendimento, rivolti agli alunni delle classi seconde della Scuola Primaria e agli alunni delleclassi prime della Scuola secondaria di I grado. I casi emersi in fase di screening vengono sottopostiall’attenzione del Coordinatore per l’inclusione che provvederà ad informare i coordinatori deiConsigli di classe/Team docenti, con la successiva restituzione alle famiglie.

A partire dall'Anno Scolastico 2017/2018 lo screening verrà esteso alle sezioni di Scuoladell'Infanzia per i bambini di cinque anni (Progetto “Prima della Prima”).

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PARTE TERZA

ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI (NON D.S.A.)

Per quanto riguarda gli alunni con altri disturbi evolutivi specifici, la normativa di riferimento ècostituita dalla Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti d'intervento per alunni conbisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica” e dalle successivecircolari del MIUR n. 8 del 6/03/ 2013 e n. 2563 del 22/11/2013.

Oltre ai DSA, sono disturbi evolutivi specifici:

• deficit dell’area del linguaggio;

• deficit nelle aree non verbali;

• deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattivita’ (ADHD);

• funzionamento intellettivo limite (FIL);

• disturbo dello spettro autistico lieve.

Se non c’è certificazione di disabilità (legge 104/92) o DSA (legge 170/2010), decide il TeamDocenti/Consiglio di Classe, indipendentemente dalla richiesta dei genitori, se redigere il PDP:

“Si ribadisce che, anche in presenza di richieste dei genitori accompagnate da diagnosi che però nonhanno dato diritto alla certificazione di disabilità o di DSA, il Consiglio di classe è autonomo neldecidere se formulare o non formulare un Piano Didattico Personalizzato, avendo cura diverbalizzare le motivazioni della decisione. È quindi peculiare facoltà dei consigli di classe o deiteam docenti individuare – eventualmente anche sulla base di criteri generali stabiliti dal Collegiodei docenti – casi specifici per i quali sia utile attivare percorsi di studio individualizzati epersonalizzati, formalizzati nel Piano Didattico Personalizzato la cui validità rimane comunquecircoscritta all’anno scolastico di riferimento” (Nota ministeriale n. 2563 del 22/11/2013).

Se il Team docenti/Consiglio di classe decide di predisporre un PDP “è opportuno ribadire che, inogni caso, tutte queste iniziative hanno lo scopo di offrire maggiori opportunità formative attraversola flessibilità dei percorsi, non certo di abbassare i livelli di apprendimento”. “Il Piano DidatticoPersonalizzato va quindi inteso come uno strumento in più per curvare la metodologia alle esigenzedell’alunno, o meglio alla sua persona, rimettendo alla esclusiva discrezionalità dei docenti ladecisione in ordine alle scelte didattiche, ai percorsi da seguire ed alle modalità di valutazione”(Nota ministeriale n. 2563 del 22/11/2013).

ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE E PROVA NAZIONALE

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Sono consentiti solo gli strumenti compensativi esplicitati nel PDP ed utilizzati nel corso dell’annoscolastico.

PARTE QUARTA

ACCOGLIENZA ED INCLUSIONE DEGLI ALUNNI INSITUAZIONE DI SVANTAGGIO

Per quanto riguarda gli alunni in situazione di svantaggio, la normativa di riferimento è costituitadalla Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti d'intervento per alunni con bisognieducativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica” e dalle successivecircolari del MIUR n. 8 del 6/03/ 2013 e n. 2563 del 22/11/2013.

Lo svantaggio scolastico può essere classificato in tre grandi aree:

• socio-economico: legato ad una particolare situazione sociale;

• culturale: legato a situazioni di difficoltà di inserimento in un contesto culturale diverso;

• linguistico: legato alla non conoscenza della lingua italiana.

Occorre tuttavia precisare che l’area dello svantaggio è in realtà più vasta: “Ogni alunno, concontinuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici,biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che lescuole offrano adeguata e personalizzata risposta” (Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012).

“Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. unasegnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazionipsicopedagogiche e didattiche. Per questi alunni (…) è parimenti possibile attivare percorsiindividualizzati e personalizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e misure dispensative(ad esempio la dispensa dalla lettura ad alta voce e le attività ove la lettura è valutata, la scritturaveloce sotto dettatura, ecc.), con le stesse modalità sopra indicate.

In tal caso si avrà cura di monitorare l’efficacia degli interventi affinché siano messi in atto per iltempo strettamente necessario. Pertanto, a differenza delle situazioni di disturbo documentate dadiagnosi, le misure dispensative, nei casi sopra richiamati, avranno carattere transitorio e attinenteaspetti didattici, privilegiando dunque le strategie educative e didattiche attraverso percorsipersonalizzati, più che strumenti compensativi e misure dispensative.

In ogni caso, non si potrà accedere alla dispensa dalle prove scritte di lingua straniera se non inpresenza di uno specifico disturbo clinicamente diagnosticato, secondo quanto previsto dall’art. 6del DM n. 5669 del 12 luglio 2011 e dalle allegate Linee guida” (Circ. MIUR n. 8 del 6/03/ 2013).

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N. B. Per la compilazione del PDP si dovrà fare riferimento alle “Linee Guida per il diritto allostudio degli alunni e degli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento” allegate al D. M. 12luglio 2011.


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