CONSIGLIO PROVINCIALE DI PIACENZA
SEDUTA DEL 21 DICEMBRE 2012
VERBALE
DELIB.n.124
OGGETTO:VARIANTE AL PIANO INFRAREGIONALE PER LE ATTIVITA' ESTRATTIVE, ADOTTATA CON ATTO C.P. N. 23 DEL 26.03.2012, AI SENSI DELL'ART. 27 - COMMA 4 DELLA L.R. N. 20/2000 E DELL'ART. 23 - COMMA 2 DELLA L.R. N. 7/2004, E PER GLI EFFETTI DI CUI ALL'ART. 21 DELLA L.R. N. 20/2000. APPROVAZIONE.
L’anno duemiladodici addì ventuno del mese di dicembre alle ore 15,20 nella Sala delle adunanze consiliari, previa l’osservanza delle modalità e nei termini prescritti, si è riunito il Consiglio Provinciale.
Risultano presenti all’appello:
1. TRESPIDI Massimo Presidente Amm.ne Prov.le SI 14. MALOBERTI Giampaolo Consigliere SI2. BERGONZI Marco Consigliere SI 15. MARCOTTI Francesco ” SI3. BERTOLINI Filippo ” SI 16. MASERATI Giulio ” SI4. BOIARDI Gian Luigi ” SI 17. MAZZA Simone “ SI5. BRUSAMONTI Giuseppe ” NO 18. PAGANI LAMBRI THOMAS............................” SI6. CAMINATI Pier Luigi ” SI 18. PASQUALI Roberto Presidente del Consiglio SI7. CATTANEI Giovanni ” SI 20. PEDRETTI Danila ” SI8. COPPOLINO Antonino ” SI 21. QUARATINO Giovanni ” NO9. FERRARI Bruno ” Si 22. SCKOKAI Paolo ” NO10. FORNASARI Gianpaolo ” NO 23. SPERONI Giampaolo ” SI11. FRANCESCONI Luigi “ NO 24. VARANI Enzo ” SI12.GAZZOLA Luigi ” SI 25. VILLA Maurizio ” SI13. MAGNASCHI Michele ” SI
Presenti n. 20 Assenti n. 5
Sono assenti giustificati i Sigg.ri: Brusmonti,Quaratino.
Partecipa il V. Segretario Generale Dott. Oriella PEVERI
Riconosciuta la validità della seduta il Presidente del Consiglio Roberto PASQUALI invita a passare alla trattazione dell’o.d.g.
Dopo l’appello sono entrati i Consiglieri: Sckokai.Sono usciti prima della fine della seduta i Consiglieri: Bergonzi,Speroni,Boiardi,Pagani Lambri,Bertolini, Magnaschi.
DELIB. C.P. nr. 124 del 21.12.2012Proposta n. 2012/3387
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OGGETTO: VARIANTE AL PIANO INFRAREGIONALE PER LE ATTIVITA' ESTRATTIVE, ADOTTATA CON ATTO C.P. N. 23 DEL 26.03.2012, AI SENSI DELL'ART. 27 - COMMA 4 DELLA L.R. N. 20/2000 E DELL'ART. 23 - COMMA 2 DELLA L.R. N. 7/2004, E PER GLI EFFETTI DI CUI ALL'ART. 21 DELLA L.R. N. 20/2000. APPROVAZIONE.
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All’inizio della trattazione dell’oggetto, iscritto al punto 1 dell’o.d.g. sono presenti n. 20 ed assenti n. 5 Consiglieri(Brusamonti,Fornasari,Francesconi, Sckokai, Quaratino).
Sono presenti gli Assessori: Barbieri, Bursi, Dosi, Gallini, Paparo.
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Il Presidente del Consiglio, Roberto Pasquali chiama in trattazione l’oggetto risultante dal sottoriportato riferimento d’ufficio agli atti del Consiglio, dando la parola all’Assessore competente per l’illustrazione dello stesso.
“IL CONSIGLIO PROVINCIALE
Richiamata la seguente deliberazione della Giunta provinciale in data odierna, recante in oggetto “VARIANTE AL PIANO INFRAREGIONALE PER LE ATTIVITA’ ESTRATTIVE, ADOTTATA CON ATTO C.P. N. 23 DEL 26.03.2012, AI SENSI DEGLI ARTICOLI 27, COMMA 4, DELLA L.R. N. 20/2000 E DELL’ART. 23, COMMA 2, DELLA L.R. N. 7/2004, E PER GLI
EFFETTI DI CUI ALL’ART. 21 DELLA L.R. N. 20/2000. APPROVAZIONE. Proposta al Consiglio provinciale.”:
“LA GIUNTA PROVINCIALE
Premesso che:
con deliberazione 25 febbraio 2011 n. 36, la Giunta provinciale ha dato formale avvio alla procedura di revisione generale del Piano infraregionale delle attività estrattive (brevemente PIAE), approvando il Documento preliminare e convocando la Conferenza di pianificazione per acquisire proposte e valutazioni sul citato documento, come previsto dalla L.R. n. 20/2000, tenendo conto che la formazione e l’approvazione dei PIAE seguono le disposizioni della citata L.R. n.20/2000, in quanto l’art. 27 della citata legge, relativo al procedimento di formazione e approvazione dei Piani territoriali di coordinamento provinciali (PTCP) specifica che tale procedimento si applica anche ai PIAE, nonché a tutti i piani settoriali regionali e provinciali con valenza territoriale per i quali la legge non detti una specifica disciplina;
il Documento preliminare, oltre ad aver individuato le linee portanti della Variante al PIAE costituite dagli obiettivi generali del Piano, dalle scelte strategiche attraverso le quali si è inteso realizzare tali obiettivi, e dai limiti e condizioni definiti dalla pianificazione sovra ordinata per lo sviluppo sostenibile del territorio, ha illustrato e posto all’attenzione dei Comuni chiamati a partecipare alla Conferenza di pianificazione anche le previsioni di cui alla L.R. n. 7/2004 che, all'art. 23, comma 2, stabilisce che il PIAE può assumere, previa intesa con i Comuni interessati, il valore e gli effetti del Piano delle attività estrattive (brevemente PAE), intesa che deve essere perfezionata secondo le procedure previste dall'art. 21, commi
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2, 3 e 4, della L.R. n. 20/2000;
sul Documento preliminare sono stati acquisiti in Conferenza di pianificazione i contributi da parte di diversi soggetti, tra cui le valutazioni da parte della Regione formalizzate con atto della Giunta n. 809 del 13 giugno 2011;
a seguito degli esiti della conferenza di pianificazione riportati nel verbale conclusivo e per effetto della sottoscrizione il 14 novembre 2011 degli accordi territoriali con i Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda, con deliberazione n. 23 del 26 marzo 2012, il Consiglio provinciale ha adottato, ai sensi dell'art. 6 della L.R. n. 17/1991 e dell' art. 27 della L.R. n. 20/2000 e per gli effetti di cui agli articoli 23, comma 2, della L.R. n. 7/2004 e 21 della L.R. n. 20/2000, la Variante generale al PIAE;
Premesso inoltre che, in virtù della normativa regionale in materia di copianificazione e per effetto delle intese intercorse con gli undici Comuni in sede di sottoscrizione degli accordi territoriali:
il soggetto titolare del procedimento relativo all’approvazione della Variante generale al PIAE con valore ed effetti di PAE dei Comuni firmatari l’accordo è la Provincia e ad essa compete organizzare l'attività amministrativa e tecnica, assicurando la massima trasparenza, partecipazione e celerità, nel rispetto della disciplina procedimentale di cui agli articoli 21 e 27 della L.R. n. 20/2000 e delle disposizioni dell’accordo, nonché l’adozione della parte normativa e cartografica del PAE dei Comuni definendo il contenuto del Piano comunale;
la partecipazione dei Comuni al procedimento di copianificazione è stata assicurata dai Gruppi paritetici di lavoro disciplinati, per ciascun Comune, dall’art 5 degli accordi sottoscritti e dalle procedure concertative stabilite dal comma 9, lettera b), dell’art. 27 della L.R. n. 20/2000 e dall'art. 7 degli accordi sottoscritti;
Rilevato che:
ai sensi dell'art. 7, comma 2, della L.R. n. 17/1991, e in forza degli accordi territoriali sottoscritti con i citati undici Comuni, la Variante ha individuato, sia per i Poli estrattivi di valenza sovracomunale, sia per le ulteriori aree oggetto dell'attività estrattiva:
l'esatta perimetrazione delle aree e le relative quantità estraibili; la localizzazione degli impianti connessi; le destinazioni finali delle aree oggetto di attività estrattiva; le modalità di coltivazione e sistemazione finale delle stesse, anche con riguardo a quelle
abbandonate; le modalità di gestione e le azioni per ridurre al minimo gli impatti prevedibili; le relative norme tecniche.
gli elaborati costitutivi della Variante PIAE sono elencati nell'art. 4, comma 1, delle Norme allegate al Piano stesso, mentre nel comma 2 del medesimo art. 4, sono elencati gli elaborati costitutivi dei PAE per ciascuno degli undici Comuni per i quali il PIAE assume valore ed effetti;
la Variante al PIAE, con effetti di PAE per i Comuni sopra elencati, è stata regolarmente depositata presso le sedi competenti anche ai fini e per gli effetti del D.Lgs. n. 152/2006 e di tale deposito è stata data comunicazione mediante pubblicazione di un avviso sul Bollettino ufficiale della Regione Emilia-Romagna n. 61 dell’undici aprile 2012 e, nella stessa data, sul quotidiano “Libertà”;
sulla base delle disposizioni del comma 5 dell’art. 27 della L.R. n. 20/2000, contestualmente al deposito, la documentazione tecnico-amministrativa riguardante la Variante adottata è stata trasmessa alla Regione Emilia-Romagna (nota prot. prov.le n. 24142 del 3 aprile 2012), che la ha ricevuta in data 5 aprile 2012, mentre ai Comuni interessati alla copianificazione è stata specificamente inoltrata anche la documentazione relativa ai rispettivi PAE (nota prot. prov.le n. 24147 del 3 aprile 2012);
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le funzioni di informazione e partecipazione sui contenuti della Variante generale al PIAE e sugli impatti ambientali ad essa conseguenti, previste dall’art. 14 del D.Lgs. n. 152/2006, sono state adeguatamente sviluppate nel processo di formazione della Variante e dei singoli PAE, nonché durante la fase di deposito e partecipazione svolta ai sensi della L.R. n. 20/2000, mettendo a disposizione del pubblico la Variante adottata e il relativo documento di ValSAT, comprensivo della dichiarazione di sintesi, sul sito web della Provincia e sul sito web della Regione Emilia Romagna, ai sensi dell’art. 14, comma 2, del D.Lgs. n. 152/2006 come modificato, da ultimo, dal D.Lgs. n. 128/2010;
analoga informazione e partecipazione è stata svolta sui contenuti dei singoli PAE per i quali la variante PIAE assume valore ed effetti, mettendo a disposizione del pubblico i singoli PAE e i relativi documenti di ValSAT, comprensivi delle dichiarazioni di sintesi, anche sui siti web dei Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda;
Considerato che nella fase successiva a quella dell’adozione:
sono state formalizzate le riserve della Giunta regionale (deliberazione n. 1174 del 6 agosto 2012), mentre nell'ambito delle consultazioni finalizzate alla valutazione ambientale della Variante e in seguito all'incontro organizzato dalla Regione Emilia-Romagna il 20 giugno 2012, sono pervenuti i pareri da parte di ARPA e AUSL;
sono state acquisite le osservazioni da enti, associazioni e cittadini, tra cui anche l'osservazione, articolata in più punti, presentata dal Dirigente del Settore “Sviluppo economico, montagna, pianificazione e programmazione del territorio, delle attività estrattive, dell'ambiente e urbanistica”, con lo scopo di introdurre correttivi finalizzati a conseguire una maggiore coerenza dell’impianto normativo e di rettificare lievi errori materiali oltre al parere favorevole di conformità, con condizioni, formulato dall'Ente di gestione per i Parchi e la biodiversità Emilia occidentale (determinazione n. 269 del 13 agosto 2012);
il 3 ottobre 2012 si sono svolte le riunioni dei Gruppi paritetici, convocate dalla Provincia, per ognuno dei Comuni firmatari degli accordi territoriali, ai sensi dell'art. 5 degli accordi stessi, e sono state acquisite le valutazioni dei singoli Comuni che, in taluni casi, hanno fornito indicazioni di modifica agli elaborati adottati, sia del PIAE che dei PAE, per effetto del rapporto di interdipendenza e del vincolo di conformazione e di adeguamento tra il livello della pianificazione provinciale e quello della pianificazione comunale;
all’esito di questa fase, il Consiglio provinciale ha assunto la decisione di controdeduzione (deliberazione n. 90 del 12 ottobre 2012), sottoponendo alla Regione le conseguenti modifiche agli elaborati di Piano al fine di acquisirne l’Intesa di cui all’art. 27, comma 9, lettera a), della L.R. n. 20/2000 e il parere motivato previsto dall'art. 15 del D.Lgs. n. 152/2006;
con Determinazione dirigenziale n. 2387 del 21 novembre 2012 (inviata alla Regione con nota n. 73836 del 23 novembre 2012), la Provincia ha approvato, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE, la Valutazione di incidenza con cui è stato determinato che la Variante al PIAE, con valore ed effetti di PAE per i Comuni sottoscrittori degli accordi territoriali ha incidenza negativa non significativa sui siti della Rete Natura 2000 presenti nel territorio provinciale, definendo comunque prescrizioni per il PIAE e per i PAE dei Comuni di Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Piacenza, Podenzano, Rivergaro e Vigolzone;
Preso atto che:
con deliberazione n. 1931 del 10 dicembre 2012, la Giunta regionale ha espresso l’Intesa alla Provincia in merito alla conformità del PIAE agli strumenti della pianificazione regionale, invitando la Provincia a introdurre negli elaborati di piano le modifiche indicate nell’allegato al presente provvedimento sub n.1, denominato «Modifiche al PIAE/PAE in adeguamento all'Intesa e al parere motivato VAS espressi dalla Regione Emilia Romagna», per formarne parte integrante e sostanziale;
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con la medesima deliberazione, la Giunta regionale ha inoltre espresso il parere motivato positivo, ai sensi dell’art. 15 del D.Lgs. n. 156/2006, relativamente alla valutazione ambientale del PIAE e degli effetti di PAE, condizionato alle modifiche indicate nel citato allegato sub n. 1 al presente provvedimento;
gli organismi consiliari dei Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda hanno approvato le specifiche proposte di Intesa, ai sensi degli articoli 21 e 27, comma 9, lettera b), della L.R. n. 20/2000, con cui è espresso il loro assenso, ai sensi e per gli effetti delle disposizioni di cui agli articoli 21, comma 4, e 27, comma 9, lettera b), della L.R. n. 20/2000, al fine di conferire alla Variante generale al PIAE il valore e gli effetti di PAE, fatte salve le previsioni del PIAE indicate nell’art. 5 delle Intese sottoscritte con i Comuni di Gossolengo, Gragnano, Vigolzone e Rivergaro la cui attuazione è, per l’effetto, subordinata al loro recepimento nei rispettivi PAE attraverso l’avvio e la positiva conclusione di un procedimento di adeguamento al PIAE;
con atto n. 278 del 14 dicembre 2012, la Giunta provinciale ha approvato le Intese con i singoli Comuni per i quali la Variante PIAE assume valore ed effetti di PAE;
in forza delle Intese approvate dai Comuni e dalla Provincia, compete alla Provincia sia provvedere alla pubblicazione su un quotidiano dell’avviso di avvenuta approvazione del PIAE con valore ed effetti di PAE, sia richiedere alla Regione la pubblicazione sul BURERT e garantire la consultazione dal proprio sito web del PIAE e dei PAE, del parere motivato VAS e della dichiarazione di sintesi, mentre compete a ciascun Comune pubblicare gli elaborati del PAE sul proprio sito web, secondo le indicazioni che verranno fornite dalla Provincia, nonché, al fine di garantire le misure conoscitive stabilite dalla normativa in materia di valutazione ambientale dei piani, il parere motivato VAS e la dichiarazione di sintesi;
inoltre, sulla base degli obblighi definiti con le Intese, la Provincia è tenuta a consegnare ai Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda gli elaborati, in formato digitale, dei rispettivi PAE;
Considerato che:
le determinazioni conclusive in merito ai termini dell’adeguamento del PIAE all’Intesa regionale e alle condizioni e prescrizioni espresse dalla Regione con il parere motivato VAS sono contenute dell’allegato sub n. 1, denominato «Modifiche al PIAE/PAE in adeguamento all'Intesa e al parere motivato VAS espressi dalla Regione Emilia Romagna» al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale, in cui sono pure evidenziate tutte le modifiche e le integrazioni da apportare agli elaborati costitutivi del piano provinciale;
in forza del rapporto di interdipendenza che intercorre tra il livello provinciale della pianificazione e quello comunale e del vincolo di conformazione e di adeguamento dei piani comunali a quelli provinciali, le modifiche derivanti dall’Intesa e dal parere motivato espressi dalla Regione riguardano anche alcuni elaborati dei PAE di cui la Variante PIAE assume valore ed effetti, come indicati nell’allegato sub n. 1;
ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. n. 152/2006, come modificato dal D.Lgs. n. 4/2008, è stata predisposta la Dichiarazione di sintesi complessiva, riferita sia al PIAE che ai singoli PAE, contenuta nell'allegato n. 2 denominato «Dichiarazione di sintesi PIAE/PAE» al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
Dato atto, relativamente alla valutazione geologico-sismica dei PAE di cui il PIAE assume valore ed effetti, che:
le singole Relazioni di PAE sviluppano le considerazioni idonee a ritenere non necessario effettuare una specifica valutazione di compatibilità geologico-sismica delle proposte di piano, in quanto prive di effetti sismici, diretti o indiretti, sulla pericolosità locale del territorio o sull'esposizione del rischio;
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il Settore “Sviluppo economico, montagna, pianificazione e programmazione del territorio, delle attività estrattive, dell'ambiente e urbanistica” tenuto conto delle considerazioni predette, ha, nel merito, formulato la proposta (in atti) di parere sismico favorevole, ai sensi dell’art. 5 della L.R. n. 19/2008, sui PAE dei Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda;
Tenuto conto dell’Intesa e del parere motivato espressi dalla Regione, nonché delle Intese approvate dai Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda;
Visto l’allegato sub n. 1 al presente provvedimento (denominato «Modifiche al PIAE/PAE in adeguamento all'Intesa e al parere motivato VAS espressi dalla Regione Emilia Romagna») in cui sono evidenziate le modifiche da apportare al PIAE e ai singoli PAE per effetto della decisione regionale formulata con l’Intesa e con il parere motivato di cui all’art. 15 del D.Lgs. 152/2006;
Ritenuto quindi di:
1. di formulare, ai sensi dell’art. 5 della L.R. n. 19/2008, parere sismico favorevole sui PAE dei Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda;
2. di proporre al Consiglio provinciale:
a) di prendere atto dell’Intesa espressa dalla Giunta regionale con deliberazione n. 1931 del 10 dicembre 2012 in merito alla conformità della Variante PIAE, adottata con deliberazione del Consiglio provinciale n. 23 del 26 marzo 2012 e controdedotta con deliberazione del Consiglio provinciale n. 90 del 12 ottobre 2012, agli strumenti della pianificazione regionale;
b) di prendere atto del parere motivato espresso dalla Giunta regionale con deliberazione n. 1931 del 10 dicembre 2012, relativamente alla Variante PIAE con valore ed effetti di PAE per i Comuni di Castelvetro Piacentino, Gossolengo, Gragnano Trebbiense, Monticelli d'Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell'Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull'Arda, ai sensi dell’art. 15 del D.Lgs. n. 152/2006, in quanto non si ravvisano rilevanti effetti significativi negativi sull’ambiente, a condizione che si tenga adeguatamente conto di quanto riportato nel parere stesso;
c) di prendere atto delle Intese espresse dai Consigli dei Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda, ai sensi e per gli effetti delle disposizioni di cui agli articoli 21, comma 4, e 27, comma 9, lettera b), della L.R. n. 20/2000, al fine di conferire alla Variante generale al PIAE il valore e gli effetti di PAE, fatte salve le previsioni del PIAE indicate nell’art. 5 delle Intese con i Comuni di Gossolengo, Gragnano, Vigolzone e Rivergaro la cui attuazione è, per l’effetto, subordinata al loro recepimento nei rispettivi PAE attraverso l’avvio e la positiva conclusione di un procedimento di adeguamento al PIAE;
d) di prendere atto del parere sismico favorevole formulato dalla Giunta provinciale, ai sensi dell’art. 5 della L.R. n. 19/2008, sui PAE dei Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda;
e) di approvare, ai sensi delle disposizioni di cui all’art. 27, comma 9, della L.R. n.
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20/2000 e di cui all’art. 23 della L.R. n. 7/2004, la Variante generale al PIAE adottata con atto consiliare n. 23 del 26 marzo 2012 e controdedotta con deliberazione del Consiglio provinciale n. 90 del 12 ottobre 2012, con le modifiche e integrazioni discendenti dalle decisioni di cui alle precedenti lettere a), b) del presente dispositivo, come evidenziate nell’allegato sub n. 1 (denominato «Modifiche al PIAE/PAE in adeguamento all'Intesa e al parere motivato VAS espressi dalla Regione Emilia Romagna») al presente provvedimento per formarne parte integrante e sostanziale;
f) di dare atto che, per effetto delle Intese espresse dai Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda, l’approvazione della Variante al PIAE assume valenza ed effetti di PAE dei Comuni predetti, fatte salve le previsioni del PIAE indicate nell’art. 5 delle Intese con i Comuni di Gossolengo, Gragnano, Vigolzone e Rivergaro la cui attuazione è, per l’effetto, subordinata al loro recepimento nei rispettivi PAE attraverso l’avvio e la positiva conclusione di un procedimento di adeguamento al PIAE;
g) di dare atto che il PIAE è costituito dagli elaborati elencati nell’art. 4, comma 1, delle Norme del PIAE stesso, mentre gli elaborati costitutivi dei singoli PAE, di cui la variante assume valore ed effetti, sono elencati nel comma 2 del citato art. 4, come controdedotti con atto del Consiglio provinciale n. 90 del 12 ottobre 2012 e modificati sulla base dell'approvazione dell'allegato sub n. 1 al presente provvedimento;
h) di approvare, ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. n. 152/2006 come modificato da ultimo dal D.Lgs. n. 128/2010, la Dichiarazione di sintesi complessiva, riferita sia al PIAE che ai singoli PAE, contenuta nell'allegato n. 2 denominato «Dichiarazione di sintesi PIAE/PAE» al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
i) di ottemperare all’obbligo di informazione di cui all’art. 17 del D.Lgs. n. 152/2006, come modificato da ultimo dal D.Lgs. n. 128/2010, e dal comma 12 dell’art. 27 della L.R. n. 20/2000, rendendo pubblica la decisione finale in merito all’approvazione del piano, con effetti di PAE per i Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda, nonché il parere motivato, la Dichiarazione di sintesi e le misure adottate in merito al monitoraggio;
j) di disporre il deposito degli elaborati di Variante, per la libera consultazione, presso questa Amministrazione e la loro trasmissione alle Amministrazioni di cui al comma 2 dell’art. 27 della L.R. n. 20/2000;
k) di richiedere alla Regione Emilia-Romagna la pubblicazione nel Bollettino ufficiale dell’avviso di approvazione, a norma del comma 12 dell’art. 27 della L.R. n. 20/2000, dando atto che, in forza delle disposizioni di cui al successivo comma 13, la Variante generale al PIAE, con valore ed effetti di PAE, entrerà in vigore dalla data di pubblicazione di tale avviso nel Bollettino ufficiale telematico della Regione;
l) di demandare al Responsabile del procedimento di Piano:
- gli adempimenti di cui alle precedenti lettere i), j), k) del presente dispositivo, nonché gli adempimenti relativi all’edizione del nuovo PIAE e dei PAE attraverso una stesura degli elaborati coordinata in recepimento delle modifiche e integrazioni approvate in questa sede e attraverso il perfezionamento degli aspetti formali e compositivi, avendo cura di verificare e correggere, ove occorra, i meri errori materiali ed eventuali refusi;
- la consegna ai Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda degli elaborati, in formato digitale, dei rispettivi PAE.
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3. di dare atto che il presente provvedimento deliberativo sarà trasmesso in elenco ai capigruppo consiliari contestualmente alla sua pubblicazione nell’albo online dell’Ente, ai sensi dell’art. 125, del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 recante il “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”;
4. di dichiarare il presente provvedimento immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, recante il “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, modificato e integrato, in ragione della necessità di sottoporre al Consiglio provinciale nella seduta odierna la suestesa proposta di deliberazione;
Visto il parere favorevole espresso, ai sensi dell’art. 49 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 recante il Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, congiuntamente dal Dirigente del Settore «Sviluppo economico, montagna, pianificazione e programmazione del territorio, delle attività estrattive, dell'ambiente e urbanistica» in ordine alla regolarità tecnica della proposta sopra formulata;
Atteso, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 49 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 recante il «Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali», che il presente provvedimento deliberativo non investendo profili contabili, in quanto non comporta impegno di spesa o diminuzione di entrata, non necessita del parere di regolarità contabile;
Richiamate le seguenti disposizioni normative e regolamentari:
la L.R. 24 marzo 2000 n. 20 recante “Disciplina generale sulla tutela e l’uso del territorio”, modificata e integrata, da ultimo, dalla legge regionale n. 6/2009;
la L.R. 18 luglio 1991, n. 17 “Disciplina delle attività estrattive” e successive modifiche;
la L.R. 14 aprile 2004, n. 7 “Disposizioni in materia ambientale. Modifiche ed integrazioni a leggi regionali”;
il D.Lgs. 2 aprile 2006, n. 152, recante “Norme in materia ambientale”, come modificato dal D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4, recante “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale”;
il D.Lgs. 29 giugno 2010, n. 128 “Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell’articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69” (entrato in vigore il 26 agosto 2010);
la legge regionale 13 giugno 2008, n. 9, recante “Disposizioni transitorie in materia di valutazione ambientale strategica e norme urgenti per l’applicazione del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152”;
la legge regionale 30 ottobre 2008, n. 19, recante “Norme per la riduzione del rischio sismico”;
il D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 recante il Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali modificato e integrato;
il Capo I della legge 7 agosto 1990, n. 241, nel testo vigente;
il D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165 modificato e integrato;
il vigente Statuto dell’Amministrazione provinciale;
il vigente Regolamento sull’organizzazione degli uffici e dei servizi;
Visti:
la Deliberazione n. 173 del 4 aprile 2001, con la quale il Consiglio regionale ha approvato l’Atto di indirizzo e di coordinamento tecnico che fornisce le prime indicazioni in merito ai processi funzionali all’elaborazione dei piani e ai contenuti essenziali degli elaborati tecnici;
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la nota degli Assessori regionali alla Programmazione e sviluppo territoriale, cooperazione col sistema delle autonomie, organizzazione e all’Ambiente e sviluppo sostenibile del 12 novembre 2008 recante “Prime indicazioni in merito all’entrata in vigore del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, correttivo della Parte Seconda del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 relativa a VAS, VIA e IPPC e del Titolo I della L.R. 13 giugno 2008, n. 9 “Disposizioni transitorie in materia di Valutazione ambientale strategica e norme urgenti per l’applicazione del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152”;
la circolare regionale recante “Indicazioni illustrative delle innovazioni in materia di governo del territorio introdotte dai Titoli I e II della L.R. n. 6/2009”;
l’Atto di indirizzo e coordinamento tecnico per l’attuazione della L.R. 24 marzo 2000, n. 20, art. A-27, «Strumenti cartografici digitali e modalità di coordinamento ed integrazione delle informazioni a supporto della pianificazione», approvato con deliberazione del Consiglio regionale 28 maggio 2003, n. 484;
la deliberazione dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna 2 maggio 2007, n. 112, (pubblicata nel BUR n. 64 in data 17 maggio 2207), recante “Approvazione dell’Atto di indirizzo e coordinamento tecnico ai sensi dell’art. 16, comma 1, della L.R. n. 20/2000 “Disciplina generale sulla tutela e l’uso del territorio”, in merito a “Indirizzi per gli studi di microzonazione sismica in Emilia-Romagna per la pianificazione territoriale e urbanistica” (proposta della G.R. in data 10.01.2007, n. 1)”;
Visti i seguenti atti di pianificazione e programmazione:
• il Piano territoriale regionale (PTR) approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 276 del 3 febbraio 2010;
• il Piano territoriale paesistico regionale (PTPR) approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 1338 del 28 gennaio 1993;
• il Piano di tutela delle acque (PTA) dell’Emilia-Romagna approvato dall’Assemblea legislativa con deliberazione n. 40 del 21 dicembre 2005;
• il Piano regionale integrato dei trasporti (PRIT) approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 1322 del 22 dicembre 1999;
• il Piano stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI) del bacino idrografico del Fiume Po approvato con D.P.C.M. del 24 maggio 2001 (pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 183 dell’otto agosto 2001);
• il Piano straordinario 267 (PS 267) per le aree a rischio idrogeologico molto elevato, redatto ai sensi della legge 3 agosto 1998, n. 267, “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 11 giugno 1998, n. 180, recante misure urgenti per la prevenzione del rischio idrogeologico e a favore delle zone colpite da disastri franosi nella regione Campania”, approvato dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del fiume Po con deliberazione n. 14 del 26 ottobre 1999 e aggiornato con deliberazione n. 20 del 26 aprile 2001;
• il Piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP) approvato con atto della Giunta regionale n. 1303 del 25 luglio 2000, da ultimo sottoposto a Variante generale approvata con atto di Consiglio provinciale n. 69 del 2 luglio 2010;
• il Piano infraregionale per le attività astrattive (PIAE) approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 417 del 12 marzo 1996, e sottoposto a variante approvata dal Consiglio provinciale il 14 luglio 2003 con deliberazione n. 83 e a una successiva variante approvata con deliberazione del Consiglio provinciale n. 33 del 12 aprile 2006;
• il Piano provinciale per la gestione dei rifiuti (PPGR) approvato dal Consiglio provinciale con atto n. 98 del 22 novembre 2004;
• il Piano provinciale di risanamento e tutela della qualità dell’aria approvato con deliberazione del Consiglio provinciale n. 77 del 15 ottobre 2007;
• il Piano provinciale per l’emittenza radio e televisiva (PPLERT) approvato con deliberazione del Consiglio provinciale n. 72 del 21 luglio 2008;
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DELIBERA
per quanto indicato in narrativa
1. di formulare, ai sensi dell’art. 5 della L.R. n. 19/2008, parere sismico favorevole sui PAE dei Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda;
2. . di proporre al Consiglio provinciale:
a) di prendere atto dell’Intesa espressa dalla Giunta regionale con deliberazione n. 1931 del 10 dicembre 2012 in merito alla conformità della Variante PIAE, adottata con deliberazione del Consiglio provinciale n. 23 del 26 marzo 2012 e controdedotta con deliberazione del Consiglio provinciale n. 90 del 12 ottobre 2012, agli strumenti della pianificazione regionale;
b) di prendere atto del parere motivato espresso dalla Giunta regionale con deliberazione n. 1931 del 10 dicembre 2012, relativamente alla Variante PIAE con valore ed effetti di PAE per i Comuni di Castelvetro Piacentino, Gossolengo, Gragnano Trebbiense, Monticelli d'Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell'Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull'Arda, ai sensi dell’art. 15 del D.Lgs. n. 152/2006, in quanto non si ravvisano rilevanti effetti significativi negativi sull’ambiente, a condizione che si tenga adeguatamente conto di quanto riportato nel parere stesso;
- c) di prendere atto delle Intese espresse dai Consigli dei Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda, ai sensi e per gli effetti delle disposizioni di cui agli articoli 21, comma 4, e 27, comma 9, lettera b), della L.R. n. 20/2000, al fine di conferire alla Variante generale al PIAE il valore e gli effetti di PAE, fatte salve le previsioni del PIAE indicate nell’art. 5 delle Intese con i Comuni di Gossolengo, Gragnano, Vigolzone e Rivergaro la cui attuazione è, per l’effetto, subordinata al loro recepimento nei rispettivi PAE attraverso l’avvio e la positiva conclusione di un procedimento di adeguamento al PIAE;
d) di prendere atto del parere sismico favorevole formulato dalla Giunta provinciale, ai sensi dell’art. 5 della L.R. n. 19/2008, sui PAE dei Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda;
- e) di approvare, ai sensi delle disposizioni di cui all’art. 27, comma 9, della L.R. n. 20/2000 e di cui all’art. 23 della L.R. n. 7/2004, la Variante generale al PIAE adottata con atto consiliare n. 23 del 26 marzo 2012 e controdedotta con deliberazione del Consiglio provinciale n. 90 del 12 ottobre 2012, con le modifiche e integrazioni discendenti dalle decisioni di cui alle precedenti lettere a), b) del presente dispositivo, come evidenziate nell’allegato sub n. 1 (denominato «Modifiche al PIAE/PAE in adeguamento all'Intesa e al parere motivato VAS espressi dalla Regione Emilia Romagna») al presente provvedimento per formarne parte integrante e sostanziale;
f) di dare atto che, per effetto delle Intese espresse dai Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda, l’approvazione della Variante al PIAE assume valenza ed effetti di PAE dei Comuni predetti, fatte salve le previsioni del PIAE indicate nell’art. 5 delle Intese con i Comuni di Gossolengo, Gragnano, Vigolzone e Rivergaro la cui attuazione è, per l’effetto, subordinata al loro recepimento nei rispettivi PAE attraverso l’avvio e la positiva conclusione di un procedimento di adeguamento al PIAE;
- g) di dare atto che il PIAE è costituito dagli elaborati elencati nell’art. 4, comma 1, delle Norme del PIAE stesso, mentre gli elaborati costitutivi dei singoli PAE, di cui la variante assume valore ed effetti, sono elencati nel comma 2 del citato art. 4, come controdedotti con atto del Consiglio provinciale n.
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90 del 12 ottobre 2012 e modificati sulla base dell'approvazione dell'allegato sub n. 1 al presente provvedimento;
- h) di approvare, ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. n. 152/2006 come modificato da ultimo dal D.Lgs. n. 128/2010, la Dichiarazione di sintesi complessiva, riferita sia al PIAE che ai singoli PAE, contenuta nell'allegato sub n. 2 denominato «Dichiarazione di sintesi PIAE/PAE» al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
- i) di ottemperare all’obbligo di informazione di cui all’art. 17 del D.Lgs. n. 152/2006, come modificato da ultimo dal D.Lgs. n. 128/2010, e dal comma 12 dell’art. 27 della L.R. n. 20/2000, rendendo pubblica la decisione finale in merito all’approvazione del piano, con effetti di PAE per i Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda, nonché il parere motivato, la Dichiarazione di sintesi e le misure adottate in merito al monitoraggio;
- j) di disporre il deposito degli elaborati di Variante, per la libera consultazione, presso questa Amministrazione e la loro trasmissione alle Amministrazioni di cui al comma 2 dell’art. 27 della L.R. n. 20/2000;
- k) di richiedere alla Regione Emilia-Romagna la pubblicazione nel Bollettino ufficiale dell’avviso di approvazione, a norma del comma 12 dell’art. 27 della L.R. n. 20/2000, dando atto che, in forza delle disposizioni di cui al successivo comma 13, la Variante generale al PIAE, con valore ed effetti di PAE, entrerà in vigore dalla data di pubblicazione di tale avviso nel Bollettino ufficiale telematico della Regione;
- l) di demandare al Responsabile del procedimento di Piano:
-gli adempimenti di cui alle precedenti lettere i), j), k) del presente dispositivo, nonché gli adempimenti relativi all’edizione del nuovo PIAE e dei PAE attraverso una stesura degli elaborati coordinata in recepimento delle modifiche e integrazioni approvate in questa sede e attraverso il perfezionamento degli aspetti formali e compositivi, avendo cura di verificare e correggere, ove occorra, i meri errori materiali ed eventuali refusi;
-la consegna ai Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda degli elaborati, in formato digitale, dei rispettivi PAE.
3. di dare atto che il presente provvedimento deliberativo sarà trasmesso in elenco ai capigruppo consiliari contestualmente alla sua pubblicazione nell’albo online dell’Ente, ai sensi dell’art. 125, del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 recante il “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”;
4. di dichiarare il presente provvedimento immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, recante il “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, modificato e integrato, in ragione della necessità di sottoporre al Consiglio provinciale nella seduta odierna la suestesa proposta di deliberazione.”
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Preso atto della suestesa proposta di deliberazione formulata dalla Giunta provinciale; Atteso che la proposta di deliberazione di cui trattasi è stata sottoposta all'esame della competente Commissione consiliare “Programmazione – Sviluppo economico territoriale – Urbanistica – Politiche per la montagna – Infrastrutture – Edifici scolastici e altri edifici dell'Ente – Viabilità – Federalismo demaniale – Sistema Po” nella seduta del 17 dicembre 2012;
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Rilevata la competenza del Consiglio provinciale all'assunzione del presente provvedimento in relazione alle disposizioni di cui all'art. 42, comma 2, lettera b), del D.Lgs. n. 267/2000 sulle competenze dell'organo consiliare;
Visto il parere favorevole espresso, ai sensi dell’art. 49 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 recante il “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” dal Dirigente del Settore “Sviluppo economico, montagna, pianificazione e programmazione del territorio, delle attività estrattive, dell'ambiente e urbanistica” in ordine alla regolarità tecnica della presente deliberazione;
Atteso, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 49 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 recante il “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, che il presente provvedimento deliberativo non investendo profili contabili, in quanto non comporta impegno di spesa o diminuzione di entrata, non necessita del parere di regolarità contabile;
DELIBERA
per quanto indicato in narrativa
a) di prendere atto dell’Intesa espressa dalla Giunta regionale con deliberazione n. 1931 del 10 dicembre 2012 in merito alla conformità della Variante PIAE, adottata con deliberazione del Consiglio provinciale n. 23 del 26 marzo 2012 e controdedotta con deliberazione del Consiglio provinciale n. 90 del 12 ottobre 2012, agli strumenti della pianificazione regionale;
b) di prendere atto del parere motivato espresso dalla Giunta regionale con deliberazione n. 1931 del 10 dicembre 2012, relativamente alla Variante PIAE con valore ed effetti di PAE per i Comuni di Castelvetro Piacentino, Gossolengo, Gragnano Trebbiense, Monticelli d'Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell'Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull'Arda, ai sensi dell’art. 15 del D.Lgs. n. 152/2006, in quanto non si ravvisano rilevanti effetti significativi negativi sull’ambiente, a condizione che si tenga adeguatamente conto di quanto riportato nel parere stesso;
c) di prendere atto delle Intese espresse dai Consigli dei Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda, ai sensi e per gli effetti delle disposizioni di cui agli articoli 21, comma 4, e 27, comma 9, lettera b), della L.R. n. 20/2000, al fine di conferire alla Variante generale al PIAE il valore e gli effetti di PAE, fatte salve le previsioni del PIAE indicate nell’art. 5 delle Intese con i Comuni di Gossolengo, Gragnano, Vigolzone e Rivergaro la cui attuazione è, per l’effetto, subordinata al loro recepimento nei rispettivi PAE attraverso l’avvio e la positiva conclusione di un procedimento di adeguamento al PIAE;
d) di prendere atto del parere sismico favorevole formulato dalla Giunta provinciale, ai sensi dell’art. 5 della L.R. n. 19/2008, sui PAE dei Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda;
e) di approvare, ai sensi delle disposizioni di cui all’art. 27, comma 9, della L.R. n. 20/2000 e di cui all’art. 23 della L.R. n. 7/2004, la Variante generale al PIAE adottata con atto consiliare n. 23 del 26 marzo 2012 e controdedotta con deliberazione del Consiglio provinciale n. 90 del 12 ottobre 2012, con le modifiche e integrazioni discendenti dalle decisioni di cui alle precedenti lettere a), b) del presente dispositivo, come evidenziate nell’allegato sub n. 1 (denominato «Modifiche al PIAE/PAE in adeguamento all'Intesa e al parere motivato VAS espressi dalla Regione Emilia Romagna») al presente provvedimento per formarne parte integrante e sostanziale;
f) di dare atto che, per effetto delle Intese espresse dai Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda, l’approvazione della Variante al PIAE assume valenza ed effetti di PAE dei Comuni predetti, fatte salve le previsioni del PIAE indicate nell’art. 5 delle Intese con i Comuni di Gossolengo,
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Gragnano, Vigolzone e Rivergaro la cui attuazione è, per l’effetto, subordinata al loro recepimento nei rispettivi PAE attraverso l’avvio e la positiva conclusione di un procedimento di adeguamento al PIAE;
g) di dare atto che il PIAE è costituito dagli elaborati elencati nell’art. 4, comma 1, delle Norme del PIAE stesso, mentre gli elaborati costitutivi dei singoli PAE, di cui la variante assume valore ed effetti, sono elencati nel comma 2 del citato art. 4, come controdedotti con atto del Consiglio provinciale n. 90 del 12 ottobre 2012 e modificati sulla base dell'approvazione dell'allegato sub n. 1 al presente provvedimento;
h) di approvare, ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. n. 152/2006 come modificato da ultimo dal D.Lgs. n. 128/2010, la Dichiarazione di sintesi complessiva, riferita sia al PIAE che ai singoli PAE, contenuta nell'allegato sub n. 2 denominato «Dichiarazione di sintesi PIAE/PAE» al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
i) di ottemperare all’obbligo di informazione di cui all’art. 17 del D.Lgs. n. 152/2006, come modificato da ultimo dal D.Lgs. n. 128/2010, e dal comma 12 dell’art. 27 della L.R. n. 20/2000, rendendo pubblica la decisione finale in merito all’approvazione del piano, con effetti di PAE per i Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda, nonché il parere motivato, la Dichiarazione di sintesi e le misure adottate in merito al monitoraggio;
j) di disporre il deposito degli elaborati di Variante, per la libera consultazione, presso questa Amministrazione e la loro trasmissione alle Amministrazioni di cui al comma 2 dell’art. 27 della L.R. n. 20/2000;
k) di richiedere alla Regione Emilia-Romagna la pubblicazione nel Bollettino ufficiale dell’avviso di approvazione, a norma del comma 12 dell’art. 27 della L.R. n. 20/2000, dando atto che, in forza delle disposizioni di cui al successivo comma 13, la Variante generale al PIAE, con valore ed effetti di PAE, entrerà in vigore dalla data di pubblicazione di tale avviso nel Bollettino ufficiale telematico della Regione;
l) di demandare al Responsabile del procedimento di Piano:
- gli adempimenti di cui alle precedenti lettere i), j), k) del presente dispositivo, nonché gli adempimenti relativi all’edizione del nuovo PIAE e dei PAE attraverso una stesura degli elaborati coordinata in recepimento delle modifiche e integrazioni approvate in questa sede e attraverso il perfezionamento degli aspetti formali e compositivi, avendo cura di verificare e correggere, ove occorra, i meri errori materiali ed eventuali refusi;
- la consegna ai Comuni di Castelvetro piacentino, Gossolengo, Gragnano, Monticelli d’Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell’Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull’Arda degli elaborati, in formato digitale, dei rispettivi PAE.”
Illustra l'Assessore Barbieri, sottolineando che all'elaborazione del documento hanno dato tutti il proprio contributo, in particolare anche i consiglieri di minoranza. Ringrazia gli Uffici ed il Dirigente Marenghi per il lavoro fatto in una tempistica ristretta, le associazioni ed i Comuni. Fa breve escursus dell'iter ed illustra i contenuti dell'allegato documento fornendo spiegazioni, in particolare ricorda che nel novembre 2011 sono stati sottoscritti gli accordi territoriali con i Comuni di Castelvetro Piacentino, Gossolengo, Gragnano Trebbiense, Monticelli d'Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell'Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull'Arda, per cui il PIAE assumerà il valore e gli effetti di PAE. Ringrazia altresì la Commissione ed il suo Presidente e fa presente che nel documento consegnato in quella sede c'erano due refusi. Chiede quindi di dare la parola al Dott. Marenghi per precisazioni in merito ed illustrazione tecnica.
Entra il Cons. Sckokai: presenti n.21
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Dott. Marenghi interviene precisando sui refusi, illustra il documento dal punto di vista tecnico e puntualizza sui meccanismi di decadimento precisando che si è spostato il concetto di attivazione dalla “presentazione” alla “conclusione” del processo di Screening o Via e che è stato ridotto il periodo transitorio in cui vanno a decadere le previsioni da 10 a 5 anni rispetto al precedente piano (art. 5 c. 7 Norme PIAE).
Dichiarata aperta la discussione intervengono nell'ordine:
Esce il Cons. Bergonzi: presenti n.20
Cons.Villa: Ricorda che la variante che si sta concludendo è partita dagli indirizzi adottati dalla precedente amministrazione nell'aprile 2009. Condivide la scelta degli 11 Comuni ed i contenuti esplicitati dall'Assessore. Precisa che la perplessità era solo per l'allungamento dei tempi per l'approvazione dello strumento ma il bilancio è egualmente positivo. E' convinto che sia un documento importante per dare risposte alle realtà economiche del territorio. Osserva che il Piae 2001 conteneva elementi rilevanti dal punto di vista ambientale, ma non aveva strumenti per farli applicare. Chiede chiarimenti sulla normativa relativa alle tempistiche del decadimento (art. 5 NTA) e quali siano le misure che si intendono adottare per le imprese inadempienti. Esprime la propria soddisfazione poiché si è tenuto conto delle osservazioni da loro presentate e quindi la valutazione positiva del gruppo pur permanendo dubbi sulle temporalità citate.
Cons. Magnaschi: Ringrazia l'Ass.re ed il dirigente per l'obiettivo raggiunto ,anche per l'utilizzo delle forze sociali, ed esprime voto a favore.
Esce il Cons. Speroni: presenti n.19
Cons. Marcotti: Esprime la propria soddisfazione poiché a seguito di numerosi incontri, un anno di lavoro, oggi si è alla fase conclusiva con un ottimo risultato. Interviene sui ripristini ambientali ed apprezza la possibilità data ai comuni che attraverso l'intesa possono ridurre tempi e costi.
Cons.Gazzola: Fa presente che questo piano esprime una delle culture dell'ambiente, che tuttavia i monitoraggi non sono soddisfacienti, richiama l'o.d.g. approvato a marzo e chiede tempi certi per la rete ecologica prov.le.
Cons. Varani: Interviene sul monitoraggio augurandosi che venga effettivamente eseguto. Auspica una riduzione di quantitativi e maggior partecipazione da parte della cittadinanza.Ricorda la proposta del Cons. Raggi di mettere on line le registrazioni del Consiglio.
Cons. Maloberti. In veste di presidente della Commissione ringraziando tutti per l'impegno profuso date le tempistiche ristrette. Esprime il voto favorevole a nome della Lega.
Il Pres. del Consiglio dà la parola all'Ass.re per la replica:
Ass.re Barbieri: Informa che come previsto dal PTCP e richiesto dal Consiglio Provinciale, in sede di adozione del PIAE, sono in corso di elaborazione le Linee Guida per Rete ecologica provinciale che verranno sottoposte al Consiglio, pur non essendoci termini temporali, entro il prossimo mese di Febbraio. Fornisce inoltre chiarimenti rispetto al monitoraggio e sui dati relativi ai quantitativi. Ricorda l'ampiezza della partecipazione e che la Regione ha apprezzato il piano. Ricorda anche la trasparenza ed il rigore con cui si è operato. Per le spiegazioni sull'art. 5 lascia la parola al Dott. Marenghi.
Dott. Marenghi: Informa che il c. 5 dell’art. 5 delle NTA del PAE è formulato come segue: “le previsioni assegnate ai comparti estrattivi relative ai Poli individuati dal PIAE 2011, qualora non sia stata conclusa con esito positivo la procedura di screening o VIA, entro il termine perentorio di 4 anni dalla data di approvazione del PAE e, comunque, entro 10 anni dall'approvazione del PIAE, sono dimezzate. Il Comune, alla scadenza del 3° anno dall’approvazione del PAE, sollecita i proprietari dei terreni interessati indicando
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che, in mancanza di conclusione dei procedimenti di screening o VIA entro i suddetti termini, i volumi assegnati ai relativi comparti saranno dimezzati. Tale comunicazione dovrà essere inviata anche alla Provincia.”Pertanto, per i Comuni per i quali il PIAE ha assunto la valenza di PAE il termine entro il quale si determina il dimezzamento delle previsioni assegnate ai comparti estrattivi è quello di quattro anni dalla data di approvazione del PIAE. L’ulteriore termine indicato nel comma in esame (“ ….. e, comunque, entro 10 anni …..”) deriva dal contenuto della norma di PIAE ed è stato previsto per quei comuni che non procedono celermente alla redazione del PAE. Una ulteriore interpretazione valevole sia per i Comuni per i quali il PIAE ha assunto la valenza di PAE ma anche per gli altri Comuni è la seguente. Nel caso in cui sia scaduto il termine (4 anni) dall’approvazione del PAE senza che sia stata conclusa la procedura di Screening o VIA e il Comune intenda mantenere inalterata (senza dimezzamento) la previsione estrattiva, deve essere avviato un procedimento di variante al PAE che confermi nel medesimo comparto estrattivo il volume di inerti precedentemente previsto; in ogni caso, anche per tali previsioni, dovrà essere conclusa la procedura di Screening o VIA entro 10 anni dall’approvazione del PIAE, diversamente il quantitativo sarà definitivamente dimezzato.
Seguono le dichiarazioni di voto
Cons. Mazza: esprime voto favorevole
Cons. Villa: Non convinto della risposta resa sull'art. 5 perchè se il termine è perentorio una successiva scadenza ingenera confusione. Prende atto con favore della predisposizione a breve delle line guida per la rete ecologica. Crede molto nel confronto costruttivo dove si trova, come in questo caso, equilibrio delle scelte ed esprime l'astensione del gruppo.
Cons. Varani. Esprime la propria preoccupazione sulle competenze di controllo affidate ai comuni ed annuncia la propriai astensione
Cons. Maserati. Avendo seguito il percorso anche come Sindaco esprime voto favorevole.
Il Pres. Del Consiglio dà la parola al Pres. Trespidi per la conclusione.
Pres. Trespidi: Osserva che trattasi di documento strategico e fondamentale, sottolineando che la maggioranza e la minoranza, pur avendo ruoli differenti ,possono concorrere a sviluppare un'azione di buona politica. Di come sia un documento importante poiché dà risposte concrete in questo difficile momento e di come si sia messo a tema il principio di sussidiarietà nei confronti dei Comuni. Ringrazia l'ass.re, i suoi collaboratori e la Regione, in particolare gli Ass.ri Gazzolo e Peri. Ringrazia inoltre il Consiglio perchè attraverso la fattiva condivisione ha dimostrato virtù amministrativa.
Nessun altro Consigliere intervenendo, il Presidente del Consiglio pone quindi in votazione palese, per alzata di mano, la suestesa proposta di deliberazione .
La votazione dà il seguente risultato:
voti favorevoli n.13
voti contrari n.1 ( Gazzola)
astenuti n.5 (Boiardi,Caminati,Sckokai,Varani,Villa)
su n.19 Consiglieri presenti.
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Il Presidente del Consiglio, fattane conseguente proclamazione, avanza richiesta dell’immediata eseguibilità dell’atto, che pone subito dopo in votazione palese, per alzata di mano e che risulta approvata all'unanimità dei voti favorevoli resi dai Consiglieri presenti e votanti (n. 19).
Il Presidente Pasquali dichiara, pertanto, l’atto immediatamente eseguibile.
Esce il Cons. Boiardi: presenti n.18
(Testi a nastro riportati)
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Approvato e sottoscritto con firma digitale:
Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO Il VICE SEGRETARIO
ROBERTO PASQUALI ORIELLA PEVERI
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PROVINCIA DI PIACENZA
Ufficio di staff Gabinetto del Presidente del Consiglio
Segreteria del Consiglio
Si comunica che la proposta n. 3387/2012 del Settore Sviluppo economico, montagna,
pianificazione e programmazione del territorio, delle attività estrattive, dell'ambiente e
urbanistica ad oggetto: VARIANTE AL PIANO INFRAREGIONALE PER LE ATTIVITA'
ESTRATTIVE, ADOTTATA CON ATTO C.P. N. 23 DEL 26.03.2012, AI SENSI DEGLI ARTICOLI
27, COMMA 4, DELLA L.R. N. 20/2000 E DELL'ART. 23, COMMA 2, DELLA L.R. N. 7/2004, E
PER GLI EFFETTI DI CUI ALL'ART. 21 DELLA L.R. N. 20/2000. APPROVAZIONE. è stata
esaminata dalla competente Commissione Consiliare in data 17.12.2012.
Piacenza lì, 21/12/2012
Sottoscritto dal Dirigente(SCIBILIA CARLA)con firma digitale
PROVINCIA DI PIACENZA
Settore Sviluppo economico, montagna, pianificazione e programmazione del territorio, delle attività estrattive,
dell'ambiente e urbanistica
PARERE DI REGOLARITA' TECNICA
Sulla proposta n. 3387/2012 del Settore Sviluppo economico, montagna, pianificazione e
programmazione del territorio, delle attività estrattive, dell'ambiente e urbanistica ad
oggetto: VARIANTE AL PIANO INFRAREGIONALE PER LE ATTIVITA' ESTRATTIVE, ADOTTATA
CON ATTO C.P. N. 23 DEL 26.03.2012, AI SENSI DEGLI ARTICOLI 27, COMMA 4, DELLA L.R.
N. 20/2000 E DELL'ART. 23, COMMA 2, DELLA L.R. N. 7/2004, E PER GLI EFFETTI DI CUI
ALL'ART. 21 DELLA L.R. N. 20/2000. APPROVAZIONE. , si esprime ai sensi dell’art. 49, 1°
comma del Decreto legislativo n. 267 del 18 agosto 2000, parere FAVOREVOLE in ordine alla
regolarità tecnica.
Piacenza lì, 21/12/2012
Sottoscritto dal Dirigente(MARENGHI DAVIDE)
con firma digitale
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PIAE 2011 Dichiarazione di sintesi (ai sensi dell’art. 17 del
D.Lgs. 152/2006 e s.m.)
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II
Dichiarazione di sintesi relativa alla procedura di valutazione
ambientale della Variante PIAE 2011 con valore ed e ffetti di PAE per i
Comuni di: Castelvetro Piacentino,
Gossolengo,
Gragnano Trebbiense,
Monticelli d'Ongina,
Nibbiano,
Piacenza,
Podenzano,
Ponte dell'Olio,
Rivergaro,
Vigolzone
e Villanova sull'Arda
(ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.)
1. Premessa ........................................................................................................................ 1 2. Soggetti coinvolti e informazioni sulle consultazioni effettuate ......................................... 1 3. Riepilogo sintetico del processo integrato del Piano e della VAS...................................... 4
3.1 Fase 1: Analisi delle componenti ambientali e degli obiettivi..................................5 3.2 Fase 2: Valutazione di coerenza interna...................................................................5 3.3 Fase 3: Quantificazione dei fabbisogni..........................................................................6 3.4 Fase 4: Valutazione delle alternative.............................................................................6 3.5 Fase 5: Valutazione di sostenibilità delle azioni di Piano (Coerenza Esterna)............6 3.6 Fase 6: Monitoraggio degli effetti di Piano...................................................................7
4. Modalità di integrazione delle considerazioni ambientali nella Variante PIAE 2011 ed effetti dei contributi................................................................................................................ 7 5. Scelte di Piano definite alla luce delle alternative possibili ............................................. 11 6. Esiti della valutazione ambientale del Piano .................................................................. 12 7. Monitoraggio della Variante PIAE 2011 ......................................................................... 13
1
1. Premessa
Il presente documento costituisce la Dichiarazione di sintesi prevista al comma 1, lett. b) dell’art. 17 del
D.Lgs. 152/2006 e s.m., come uno dei passaggi indispensabili della informazione sulla decisione presa
dall’Autorità competente a seguito della valutazione del Rapporto Ambientale.
La Dichiarazione di sintesi ha il compito di:
- illustrare in che modo le considerazioni ambientali sono state integrate nel Piano;
- spiegare in che modo si è tenuto conto della ValSAT e degli esiti delle consultazioni;
- illustrare le ragioni per le quali è stato scelto il Piano adottato, alla luce delle alternative possibili
individuate e valutate;
- dare atto del recepimento del Parere motivato espresso dall’Autorità competente.
La presente Dichiarazione di sintesi attiene al processo di valutazione ambientale della Variante PIAE 2011
con valore ed effetti di PAE per i Comuni di Castelvetro Piacentino, Gossolengo, Gragnano Trebbiense,
Monticelli d'Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell'Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova
sull'Arda.
2. Soggetti coinvolti e informazioni sulle consult azioni effettuate
Il processo di formazione del documento di Piano (comprensivo dei PAE elaborati) e della sua
contemporanea valutazione ambientale ha coinvolto tutti i soggetti, pubblici, privati e portatori di interessi
diffusi, mediante lo svolgimento delle seguenti attività:
- Conferenza di Pianificazione (fase delle concertazione con le Istituzioni) svoltasi nelle sedute del
24.3.2011, 10.5.2011, 24.5.2011 e 23.6.2011 a cui sono stati invitati:
• Regione Emilia-Romagna (Presidenza e Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa)
• Province confinanti di Parma, Lodi, Pavia, Cremona, Alessandria, Genova
• Sindaci di tutti i Comuni della Provincia di Piacenza
• Comunità Montana Appennino Piacentino e Comunità Montana Valli Nure e Arda
• Prefettura di Piacenza
• Autorità Militari (Comando VI Reparto Infrastrutture e Comando I Regione Aerea)
• Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Piacenza
• Consorzio Fluviale Regionale dello Stirone
• Consorzio per la Gestione della Riserva Naturale Geologica del Piacenziano
• Consorzio del Parco del Trebbia
• Regione Emilia-Romagna – Servizio Tecnico dei Bacini degli Affluenti del Po di Piacenza
• Comando Provinciale Vigili del Fuoco
• AUSL (Azienda Unità Sanitaria Locale di Piacenza)
• ARPA (Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell'Emilia-Romagna – Sezione di Piacenza)
2
• Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna
• Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Parma e Piacenza
• Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna
• Autorità di Bacino del fiume Po
• Consorzio di Bonifica di Piacenza
• ATO (Agenzia d'Ambito di Piacenza)
• Coordinamento Provinciale Corpo Forestale dello Stato
• AIPO (Agenzia Interregionale per il Fiume Po)
• ARNI (Azienda Regionale per la Navigazione Interna)
• IREN Emilia SpA – Sede di Piacenza
• Trenitalia SpA
• RFI spa (Rete Ferroviaria Italiana)
• ENEL SpA
• SNAM SpA
• TERNA SpA
• ANAS SpA
• Autostrade per l'Italia SpA
• Autostrada Torino-Milano SpA
• Autostrade Centro Padane SpA
• Provincia di Piacenza (Settore Energia, Gestione Attività Estrattive, Tutela Ambientale e Faunistica. Protezione Civile. Polizia Provinciale; Settore Viabilità Edilizia e Infrastrutture; Settore Agricoltura e Politiche Agro-alimentari; Servizio Ambiente ed Energia; Servizio Valorizzazione del Sistema del Po, Parchi e Riserve; Servizio Progettazione e Gestione della Rete Viaria)
- Conferenza di Pianificazione (fase della concertazione con le Associazioni economiche e sociale) svoltasi
nelle sedute del 14.4.2011 e 28.4.2011 a cui sono stati invitati:
• Regione Emilia-Romagna (Presidenza e Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa)
• Legambiente – Sezione di Piacenza
• LIPU – Sezione di Piacenza
• WWF – Sezione di Piacenza
• Pro-Natura – Sezione di Piacenza
• Italia Nostra – Sezione di Piacenza
• Ambiente e Lavoro
• Associazione per lo Sviluppo compatibile delle alte valli piacentine
3
• Corpo Guardie Ecologiche Volontarie di Piacenza
• Associazione Industriali di Piacenza
• Associazione Piccola e Media Industria (CONFAPI) di Piacenza
• Lega provinciale delle Cooperative di Piacenza
• CONFCOOPERATIVE – Unione Provinciale Cooperative di Piacenza
• Libera Associazione Artigiani di Piacenza
• Unione Provinciale Artigiani CONFARTIGIANATO di Piacenza
• Confederazione Nazionale Artigiani di Piacenza
• Federazione Provinciale Coltivatori diretti di Piacenza
• Unione Provinciale Agricoltori di Piacenza
• Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) di Piacenza
• CISL Piacenza
• CGIL Piacenza
• UIL Piacenza
• Ordine degli Ingegneri di Piacenza
• Ordine dei Geologi di Piacenza (c/o Bologna)
• Ordine degli Agronomi e Forestali di Piacenza
• Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Piacenza
• Ordine dei Geometri di Piacenza
• Ordine dei Periti Agrari di Piacenza
• Ordine degli Agrotecnici di Piacenza
- Pubblicazione sul sito web provinciale del Quadro Conoscitivo, del PIAE e della Valsat adottati con atto di
Consiglio Provinciale n. 23 del 26.3.2012.
- Consultazione VAS, organizzata dalla Regione Emilia-Romagna – Servizio Valutazione Impatto e
Promozione Sostenibilità Ambientale, mediante incontro in data 20.6.2012 presso la Sala Consigliare
della Provincia di Piacenza, a cui sono stati invitati:
• Regione Emilia-Romagna (Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica; Servizio Tutela
e Risanamento Risorsa Acqua)
• Regione Emilia-Romagna – Servizio Tecnico dei Bacini degli Affluenti del Po di Piacenza
• Provincia di Piacenza – Assessorato Ambiente
4
• Provincia di Parma – Servizio Ambiente
• Autorità di Bacino del Po
• Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza per i Beni Architettonici e per
Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza
• Agenzia Interregionale per il Fiume Po
• Comunità Montana Appennino Piacentino
• Comunità Montana Valli del Nure e Arda
• Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale
• ARPA (Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell'Emilia-Romagna – Sezione di
Piacenza)
• AUSL (Azienda Unità Sanitaria Locale – Distretto di Piacenza)
• AUSL (Azienda Unità Sanitaria Locale – Distretto di Levante)
• AUSL (Azienda Unità Sanitaria Locale – Distretto di Ponente)
• Sindaci di tutti i Comuni della Provincia di Piacenza
3. Riepilogo sintetico del processo integrato del P iano e della VAS
Il processo di Valutazione di Sostenibilità Ambientale e Territoriale (Val.S.A.T.) della Variante al PIAE 2011
della Provincia di Piacenza con valore ed effetti di PAE per i Comuni di Castelvetro Piacentino, Gossolengo,
Gragnano Trebbiense, Monticelli d'Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte dell'Olio, Rivergaro,
Vigolzone e Villanova sull'Arda ha permesso di prestare particolare attenzione alle tematiche ambientali e
territoriali fin dalle prime fasi di elaborazione del Piano. Infatti, gli obiettivi assunti dal Piano sono derivati a
tutti gli effetti dalle considerazioni che sono scaturite dagli approfondimenti conoscitivi ed, in particolare, dalla
loro sintesi condotta attraverso l’individuazione dei Punti di forza e dei Punti di debolezza (Analisi SWOT) del
territorio provinciale di Piacenza relativamente all’attività estrattiva passata e presente e a livello
pianificatorio (PIAE e PAE). In questo senso, si può affermare che l’individuazione dei Punti di forza e dei
Punti di debolezza per il territorio provinciale è stata finalizzata a far emergere gli elementi che vengono
ritenuti in grado di favorire, ostacolare o ritardare il perseguimento degli obiettivi della Variante. In sostanza
tale elaborazione ha permesso di evidenziare i principali fattori interni ed esterni al contesto di analisi, in
grado di influenzare il successo del Piano.
La Val.S.A.T. del PIAE è stata quindi caratterizzata da una prima verifica della coerenza degli obiettivi della
Variante di Piano con gli obiettivi del principale piano di riferimento (ovvero il PTCP), ma anche con altri piani
sovraordinati di particolare interesse in relazione al tema affrontato (Piano di Azione Ambientale, Piano
Territoriale Regionale e Piano di Tutela delle Acque); sono stati, in seguito, verificati ed esplicitati i fabbisogni
di materiali inerti che si ritengono necessari per il prossimo decennio e quindi sono state approfondite e
valutate le possibili soluzioni alternative per reperire tali materiali sulla base di una specifica analisi
multicriteriale, volta all’identificazione delle porzioni di territorio in cui una nuova previsione estrattiva
5
garantirebbe la minimizzazione degli impatti ambienti potenzialmente indotti, e con l’obiettivo di minimizzare
le distanze tra polo e fabbisogno.
Successivamente le singole scelte effettuate dalla Variante sono state confrontate con gli obiettivi della
sostenibilità per valutarne la sostenibilità con le caratteristiche ambientali e territoriali del territorio
provinciale. Infine, per ciascuna azione di Piano sono state definite, ove necessarie, azioni di mitigazione e/o
compensazione finalizzate ad eliminare o ridurre gli effetti negativi ed è stato definito un Piano di
monitoraggio degli effetti dell’attuazione del PIAE 2011.
La Val.S.A.T. per la Variante al PIAE della Provincia di Piacenza si compone, quindi, di sei fasi concatenate
e logicamente conseguenti, che hanno concorso alla definizione dei contenuti del Piano stesso, in un primo
momento, e delle Norme Tecniche di Attuazione successivamente, attraverso una valutazione della
sostenibilità ambientale e territoriale dello strumento pianificatorio:
- Fase 1: Analisi delle componenti ambientali e degli obiettivi;
- Fase 2: Valutazione di coerenza interna;
- Fase 3: Quantificazione dei fabbisogni;
- Fase 4: Valutazione delle alternative;
- Fase 5: Valutazione di sostenibilità delle azioni di Piano (coerenza esterna);
- Fase 6: Monitoraggio degli effetti di Piano.
Il processo seguito, comunque, è stato svolto con un meccanismo dinamico in cui sono state formulate delle
proposte, che sono state processate secondo la metodologia specificata, eventualmente modificate e,
quindi, formalizzate solo nel caso di risultanze complessivamente positive ed impatti accettabili. È proprio
questo processo, come auspicato dalla legislazione sulla V.A.S./Val.S.A.T., che ha garantito il puntuale
controllo su tutte le azioni proposte e il perseguimento dei migliori risultati, sia in termini di sviluppo
economico che di tutela ambientale.
3.1 Fase 1: Analisi delle componenti ambientali e d egli obiettivi
La Fase 1 contiene le analisi propedeutiche all’elaborazione della valutazione di coerenza e della
valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale, comprendendo:
a) la definizione delle componenti ambientali da considerare;
b) l’individuazione e l’analisi delle norme e delle direttive di riferimento;
c) la definizione degli obiettivi generali e specifici di sostenibilità ambientale e territoriale;
d) l’individuazione degli obiettivi degli strumenti di pianificazione sovraordinata;
e) la sintesi dello stato di fatto del territorio provinciale;
f) la definizione degli obiettivi e delle azioni della Variante di Piano.
3.2 Fase 2: Valutazione di coerenza interna
La Fase 2 ha rappresentato il primo momento di valutazione della Variante di Piano in termini ambientali e
territoriali (valutazione di coerenza interna), con particolare riferimento ai temi strategici del Piano in
relazione alle indicazioni fornite dallo strumento di programmazione provinciale generale, attraverso la
verifica preliminare degli effetti potenzialmente indotti dagli obiettivi della Variante al PIAE nei confronti degli
6
obiettivi del PTCP, del Piano di Azione Ambientale, del Piano Territoriale Regionale e del Piano di Tutela
delle Acque.
3.3 Fase 3: Quantificazione dei fabbisogni
La Fase 3 è stata dedicata alla valutazione della quantificazione dei fabbisogni di materiali inerti per il
territorio provinciale e all’esplicitazione dei criteri impiegati. Tale valutazione rappresenta, ovviamente, la
base per la costruzione dei contenuti fondamentali della Variante in modo da garantire l’effettuazione di
scelte realmente commisurate alle esigenze del territorio, sia in relazione ai fabbisogni civili (realizzazione di
nuovi insediamenti, viabilità, urbanizzazioni, ecc.), sia in relazione ai fabbisogni del comparto produttivo.
Al proposito si specifica che, rispetto a quanto riportato nella Val.S.A.T. del Documento Preliminare, sono
stati condotti degli specifici approfondimenti sull’argomento, anche in relazione ai contributi pervenuti in sede
di Conferenza di Pianificazione. Tali approfondimenti, in particolare, permettono di chiarire ed esplicitare le
motivazioni che hanno condotto al dimensionamento della Variante di Piano.
3.4 Fase 4: Valutazione delle alternative
La Fase 4 è stata destinata, una volta quantificati i fabbisogni di materiali inerti e individuate le aree non
idonee all’attività estrattiva, alla localizzazione all’interno del territorio provinciale delle zone in cui
concentrare le nuove attività estrattive, sulla base delle caratteristiche ambientali e territoriali del contesto
provinciale, ma anche dell’ubicazione dei materiali rispetto ai fabbisogni previsti. Obiettivo della valutazione è
stato, pertanto, quello di individuare la localizzazione delle nuove attività estrattive in modo da minimizzare
gli impatti ambientali e territoriali potenzialmente indotti sulle matrici ambientali e sul tessuto insediativo.
3.5 Fase 5: Valutazione di sostenibilità delle azi oni di Piano (Coerenza Esterna)
La Fase 5 ha rappresentato la vera e propria valutazione quantitativa preventiva di sostenibilità ambientale e
territoriale delle singole azioni della Variante di Piano, che sono state confrontate attraverso una tecnica di
tipizzazione degli impatti con gli obiettivi di sostenibilità (derivata da quanto già sviluppato per la Variante del
PTCP), permettendo di quantificare la sostenibilità di ciascuna azione e di definire e verificare le opportune
azioni di mitigazione e compensazione per garantire la complessiva sostenibilità degli interventi.
In particolare, per ciascun effetto negativo o potenzialmente negativo, o comunque ove si ravvisi la
possibilità di migliorare gli effetti generati, sono state redatte specifiche Schede Tematiche di
approfondimento con Azioni di mitigazione e compensazione, nelle quali sono state approfondite
ulteriormente le valutazioni effettuate e sono stati individuati gli interventi di mitigazione e/o di
compensazione finalizzati a garantire o ad incrementare ulteriormente la sostenibilità degli interventi,
definendone i limiti e le condizioni allo sviluppo derivanti dalle caratteristiche ambientali e territoriali
provinciali.
La metodologia impiegata, in particolare, ha permesso di caratterizzare in modo puntuale ciascun effetto
indotto dalle scelte di Piano e di quantificarlo in termini numerici attraverso l’applicazione di specifici criteri di
valutazione.
7
3.6 Fase 6: Monitoraggio degli effetti di Piano
L’ultima fase del procedimento valutativo è stata volta alla predisposizione di un sistema di monitoraggio nel
tempo degli effetti di Piano, con riferimento agli obiettivi ivi definiti ed ai risultati prestazionali attesi. In modo
particolare è stato necessario introdurre alcuni parametri di sorveglianza volti a verificare la bontà delle
scelte strategiche adottate dalla Variante al PIAE e l’evoluzione temporale del sistema ambientale
provinciale. A ciò si aggiunga la necessità di individuare strumenti di valutazione adatti ad evidenziare
l’eventuale insorgenza di elementi di contrasto non previsti e che non permettono il perseguimento degli
obiettivi prefissati.
Il monitoraggio è previsto tramite la misurazione di una serie di parametri (indicatori) opportunamente definiti,
che permettono di verificare lo stato di attuazione della Variante di Piano e delle politiche/azioni in essa
previste e di cogliere le alterazioni che può subire lo stato dell’ambiente e del territorio in conseguenza
dell’attuazione delle politiche/azioni di Piano, evidenziando eventuali condizioni di criticità non previste e
permettendo, quindi, di intervenire tempestivamente con Azioni correttive.
Il Piano di monitoraggio, in particolare, indica, per ciascun indicatore, le modalità, le tempistiche e le
responsabilità per la sua misurazione, garantendo le necessarie risorse tecniche, economiche e di personale
per garantirne la sua implementazione.
4. Modalità di integrazione delle considerazioni am bientali nella Variante PIAE 2011
ed effetti dei contributi
Il nuovo PIAE si caratterizza non soltanto come piano del settore estrattivo mirato al soddisfacimento dei
fabbisogni, ma soprattutto come stralcio del Piano territoriale di coordinamento recentemente approvato e
quindi “parte” di un disegno strategico complessivo di governo del territorio. L’attenzione del Piano è quindi
orientata al soddisfacimento dei fabbisogni, mettendo però in primo piano la compatibilità delle attività
estrattive con il territorio e con l’ambiente, nel rispetto quindi di uno sviluppo sostenibile. L’esigenza
ineludibile di rendere disponibili i materiali necessari alla realizzazione delle opere (pubbliche e private) non
può quindi trovare soddisfazione se non attraverso una scrupolosa ricerca delle condizioni che determinano
il rapporto ottimale tra costi (ambientali) e benefici.
Tali assunti hanno quindi portato alla fondamentale scelta di contenere il dimensionamento rispetto alle
previsioni urbanistiche del prossimo decennio. L’obiettivo è quindi quello di fare in modo che i sistemi
interessati dagli impatti indotti dalle previsioni del Piano siano il più possibile in grado di assorbire gli impatti
stessi e di autoperpetuarsi, assicurando che la pianificazione degli interventi possa favorire dove possibile un
incremento della valenza ecologica mettendo a punto azioni di ripristino mirate.
Il Piano, inoltre, prevede che l’attività estrattiva costituisce un'occasione da non perdere per recuperare le
aree adiacenti ai corsi d’acqua alla loro naturale vocazione di pertinenza fluviale, sostituendo le colture
agrarie intensive con elementi naturali e para-naturali. Nell'ambito di una strategia generale di riequilibrio
ecologico del territorio, l'attuazione del recupero ambientale naturalistico dei siti estrattivi rappresenta, infatti,
un’importante occasione per la particolare localizzazione delle aree interessate (in genere marginali ai più
8
importanti corsi d'acqua con funzione di corridoi ecologici). Gli interventi di sistemazione finale delle aree di
cava sono quindi indirizzati al restauro degli elementi caratterizzanti il paesaggio fluviale, attribuendo ai
parametri ambientali un valore prioritario e assumendo come modello di riferimento l'ambiente delle zone
umide, ovvero quella fascia di transizione tra fiume e ambiente perifluviale.
Il traguardo del nuovo PIAE è quindi quello di rispettare le compatibilità ambientali e paesaggistiche, definite
nei piani di bacino previsti dalla L. 183/89, dal Piano Territoriale Regionale, dal Piano Territoriale Paesistico
Regionale e dal nuovo Piano territoriale di coordinamento, riconoscendo l’importanza delle fasce fluviali,
quali assi portanti per la riorganizzazione dell’intero sistema territoriale. In sintesi, le attività estrattive
dovranno essere prioritariamente finalizzate alla realizzazione del Parco fluviale del f. Trebbia, all’incremento
delle fasce di pertinenza del fluviale (incremento delle fasce A e B), alla rinaturazione delle golene del f. Po,
alla realizzazione di bacini di accumulo idrico per il rispetto del Deflusso Minimo Vitale, alla regimazione delle
acque, alla valorizzazione turistica delle aree e, per quanto possibile, a destinazioni finali di interesse
pubblico.
In applicazione delle indicazioni del nuovo PTCP, inoltre, il PIAE concorre alla ottimizzazione dei rapporti tra
nuove previsioni e progetto di rete ecologica di livello provinciale. A tal fine il PTCP prevede che il PIAE e i
PAE possano prevedere Poli o Ambiti negli elementi della rete ecologica, vincolando le aree al recupero a
carattere naturalistico; la destinazione finale delle aree di cava dovrà quindi essere coerente con le finalità
delle rete ecologica.
In sintesi, la sostenibilità ambientale del Piano è principalmente da ricondurre alla scelta di concentrare le
aree oggetto di attività estrattiva, all’incentivazione del recupero degli inerti da demolizione, al contenimento
del fabbisogno considerando i volumi derivanti dalla realizzazione dei bacini ad uso plurimo e degli interventi
idraulici. In particolare, è stato perseguito il miglioramento delle condizioni “ambientali” mediante le seguenti
principali azioni:
• è stato eliminato il parametro delle aree da rinaturare rapportato ai volumi estratti per tutti i Poli,
definendo puntualmente le superfici da destinare a recuperi ambientali;
• è stata introdotta la possibile delocalizzazione delle misure di mitigazione e delle rinaturazioni nel
caso di ripristini agricoli in aree a ciò vocate, attraverso un meccanismo che individua la Provincia come
soggetto garante;
• sono state dettagliate le modalità di ritombamento introducendo sia una verifica, in sede di
autorizzazione, della disponibiltà dei materiali sia le analisi preventive obbligatorie;
• sono stati introdotti meccanismi penalizzanti in assenza di controllo relativamente allo stato di
avanzamento delle opere di sistemazione finale e alla valutazione della corretta esecuzione degli
interventi di carattere vegetazionale.
Inoltre, nelle scelte delle aree oggetto di attività estrattiva sono stati specificatamente considerati la presenza
di elementi di particolare rilevanza paesaggistica, ambientale e naturalistica e i potenziali impatti indotti sul
sistema ambientale ed antropico, individuando localizzazioni, prima di tutto, che minimizzino i percorsi
teoricamente effettuati dai materiali estratti rispetto ai fabbisogni e quindi definendo tutte le misure di
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mitigazione e compensazione per il contenimento e per il riequilibrio degli impatti potenzialmente indotti che
dovranno accompagnare l’attuazione degli interventi previsti.
A seguito dei contributi pervenuti in fase di Conferenza di Pianificazione e quindi delle osservazioni
presentate non solo alla documentazione di Valsat, ma dell’intero Piano, e delle riserve regionali, sono stati
introdotti numerosi ulteriori elementi di rilevanza ambientale, da un lato l’approfondimento di alcuni impatti
potenzialmente indotti, dall’altro un significativo miglioramento delle prestazioni ambientali del Piano e un
incremento della funzionalità delle misure di mitigazione proposte, risolvendo alcune debolezze soprattutto di
tipo normativo e incrementando di fatto la cogenza di alcune norme strategiche.
Per quanto riguarda il primo aspetto, a seguito delle richieste di approfondimento degli effetti indotti dal
Piano sulla qualità dell’aria, è stata condotta una specifica valutazione volta alla quantificazione delle
emissioni di inquinanti e di CO2 derivanti dall’attività di escavazione e di trasporto dei materiali.
Il recepimento delle osservazioni pervenute, inoltre, ha permesso di meglio dettagliare alcuni aspetti già
previsti dal Piano adottato, ma di cui è stata univocamente chiarita l’interpretazione e di apportare modifiche
ad alcune misure di mitigazione, rendendole maggiormente efficaci e assicurandone una maggiore
funzionalità. Innanzi tutto, il Piano controdedotto mantiene, anzi potenzia, l’innovativo meccanismo di
progressivo ridimensionamento delle previsioni, che permette di disporre di un piano dinamico in grado di
adattarsi alle esigenze del settore, senza mai derogare ai principi di sostenibilità ambientale, anch’essi
innovativi e frutto dell’esperienza dell’attuazione del PIAE 2001. Inoltre, in tema qualità dell’aria, è stata
inserita la previsione che in sede di studio ambientale per la procedura di VIA/Verifica di assoggettabilità a
VIA sia condotto uno specifico studio sulle emissioni in atmosfera derivanti dall’attività estrattiva prevista e
dal traffico indotto e siano, di conseguenza, previste le necessarie misure di contenimento per non
determinare impatti significativi a carico di eventuali recettori locali. Inoltre, per le previsioni estrattive che
prevedono come massima profondità di escavazione 25 m, sono state introdotte specifiche richieste di
attività di monitoraggio per garantire il controllo dello stato qualitativo del corpo idrico e sono previste
destinazioni finali che evitino attività che possano comportare un incremento del rischio di anossia. Ulteriori
specificazioni sono state inserite in merito alla viabilità impiegata per il trasporto dei materiali estratti e sono
state introdotte puntualizzazioni in merito alle modalità di conservazione delle condizioni di fertilità dei suoli di
scotico e alle caratteristiche dei materiali da impiegare per eventuali tombamenti del vuoto di cava. Infine,
importanti specificazioni sono state inserite anche in relazione agli allegati delle NTA del Piano, con
particolare riferimento a quelli dedicati agli interventi di sistemazione finale, che sono stati adeguati alle
nuove indicazioni di sistemazione finale delle NTA del Piano definite anche con riferimento ai contenuti delle
Linee guida regionali per il recupero delle aree di cava, oltre alla puntualizzazione dei contenuti che
dovranno avere gli strumenti attuativi e gli strumenti di valutazione ambientale, i piani di monitoraggio delle
singole attività estrattive e il piano di monitoraggio del PIAE.
In merito alla sistemazione finale, in particolare, nella fase di controdeduzione è stato effettuato un attento
censimento dello stato e della qualità dei ripristini attuati, sulla base del quale il Piano ha individuato un
apparato normativo maggiormente restrittivo e ha previsto un articolato meccanismo di delocalizzazione di
parte delle opere a verde al fine di realizzare la rete ecologica provinciale. Inoltre, sono state rafforzate le
norme che garantiscono l’attuazione dei ripristini contestualmente alla fase di escavazione.
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La versione controdedotta del Piano risolve meglio anche il tema della riqualificazione ambientale delle aree
interessate da impianti di lavorazione inerti. Nello specifico, il Piano individua in modo univoco gli impianti
ritenuti compatibili, provvedendo ad eliminare dalle perimetrazioni le aree ricadenti in zone fluviali non
compatibili. Nella fase di controdeduzione è stato effettuato un attento censimento anche delle aree
occupate dagli impianti di trasformazione inerti, sulla base del quale il Piano ha individuato un apparato
normativo decisamente più cogente.
Particolarmente significativo appare anche il fatto che il Piano esce dalla fase delle osservazioni con poche
richieste di potenziamento o riduzione delle previsioni. Tale aspetto conferma che il Piano, già nella fase di
adozione, si presentava equilibrato, attento a tutti i portatori di interesse. Le controdeduzioni, in particolare,
comportano un Piano leggermente sottodimensionato rispetto al piano adottato, con una significativa
riduzione delle previsioni in zone vincolate di montagna. Significativa risulta anche l’eliminazione delle
previsioni di detriti ofiolitici, che si allinea con la crescente attenzione al tema delle emissioni di fibre di
amianto. In sintesi, considerando anche le previsioni afferenti a bacini idrici, il soddisfacimento del
fabbisogno di materiali inerti si attesta al 94% del fabbisogno teorico, che si riduce con il meccanismo di
ridimensionamento al 58%.
Si ricorda, infine, l’obbligo fissato dal PIAE di introduzione nei capitolati d’appalto per l'esecuzione di lavori
pubblici di quote obbligatorie minime di materiali “riciclati”; il medesimo obbligo è stato introdotto nella
versione controdedotta anche per le convenzioni urbanistiche stipulate dai comuni per la realizzazione delle
opere di urbanizzazione.
Il Piano, grazie alle riserve regionali e alle osservazione presentate dai vari Enti e dagli altri portatori di
interesse, è stato migliorato, garantendo in particolare una maggiore cogenza e chiarezza dell’apparato
normativo e rafforzando le scelte innovative che sono state introdotte per garantire la sostenibilità del piano.
Tutte le previsioni sopra riportate sono ricadute direttamente nei contenuti dei PAE elaborati per quanto di
competenza.
Per quanto concerne, infine, il Parere Motivato VAS dell’Autorità competente, questo è stato espresso
unitamente all'Intesa con atto di Giunta Regionale n. 1931 del 10.12.2012. L’Autorità competente esprime
Parere motivato positivo alla Variante in oggetto con valore ed effetti di PAE per i Comuni di Castelvetro
Piacentino, Gossolengo, Gragnano Trebbiense, Monticelli d'Ongina, Nibbiano, Piacenza, Podenzano, Ponte
dell'Olio, Rivergaro, Vigolzone e Villanova sull'Arda a condizione che si tenga adeguatamente conto di
quanto formulato all’interno del Parere medesimo. In particolare, a seguito di Parere motivato è stato
ulteriormente rafforzato l’apparato normativo, sia con riferimento al PIAE, sia con riferimento al PAE, relativo
al meccanismo di decadimento delle previsioni dei quantitativi assegnati ai Poli dai precedenti PIAE ed è
stato specificato che il decadimento stesso delle previsioni si verifichi in caso di mancata approvazione della
procedura di VIA e non di semplice attivazione della procedura. Sono stati, inoltre, introdotti diversi indicatori
di monitoraggio volti al controllo di alcuni aspetti specifici e sono state esplicitamente recepite all’interno
dell’apparato normativo di Piano le misure di mitigazione previste dal Rapporto Ambientale di VAS e dalla
relativa Valutazione di incidenza. Infine, è data facoltà ai Comuni di condizionare l’attuazione delle previsioni
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estrattive, eventualmente afferenti ad impianti classificati come non idonei dal Piano, all’effettivo impegno
alla delocalizzazione dei medesimi.
5. Scelte di Piano definite alla luce delle altern ative possibili
La valutazione delle alternative (v. Fase 4 del Rapporto Ambientale) è destinata all’individuazione delle
porzioni di territorio in cui sono assolutamente da escludere nuove attività estrattive in quanto di estremo
pregio ambientale, naturalistico o paesaggistico, oppure di notevole vulnerabilità non solo ambientale, ma
anche in relazione alla frequentazione umana. Successivamente, attraverso una tecnica di valutazione
multicriteriale che tenga conto delle caratteristiche ambientali, territoriali e insediative del contesto
provinciale, sono stati identificati i poli in cui concentrare le nuove previsioni estrattive, tenendo in particolare
considerazione la vicinanza tra polo estrattivo e fabbisogno di inerti in modo da minimizzare la
movimentazione dei materiali.
La valutazione delle alternative così sviluppata, pertanto, opera a differenti scale progressivamente di
maggiore dettaglio, attraverso:
a. individuazione delle aree non idonee all’attività estrattiva: mediante l’analisi di tutti i vincoli insistenti sul
territorio ostativi alla possibilità di insediamenti di attività estrattive;
b. valutazione preliminare dell’opportunità di individuare nuovi poli o di potenziare i poli esistenti: questa fase
preliminare del procedimento di valutazione è stata finalizzata a valutare se sia preferibile raggiungere gli
obiettivi fissati (con particolare riferimento al soddisfacimento dei fabbisogni di ghiaie, sabbie ed argille da
laterizi) mediante il potenziamento dei poli esistenti oppure mediante l’individuazione di poli di nuova
localizzazione, attraverso l’applicazione di una tecnica di valutazione multicriteriale quantitativa, che ha
permesso di confrontare tali differenti macro-previsioni (individuando potenziali localizzazioni di nuovi poli
conformemente con gli esiti della valutazione precedente) con riferimento agli impatti ambientali da esse
potenzialmente indotte sulle caratteristiche ambientali e territoriali della Provincia;
c. valutazione della propensione al potenziamento dei poli esistenti: questa valutazione, anch’essa condotta con
tecniche di analisi multicriteriale, ha riguardato l’identificazione delle modalità di assegnazione dei quantitativi
previsti, stabilendo criteri oggettivi che hanno permesso di individuare i poli che evidenziano una maggiore
propensione al potenziamento degli interventi estrattivi; a questo punto del procedimento valutativo è stato
dunque richiesto un livello di maggior dettaglio per effettuare l’assegnazione dei quantitativi in modo oggettivo
e razionale, anche alla luce del fatto che operando su poli già esistenti è possibile disporre di tutti i dati
necessari; anche in questo caso sono stati impiegati indicatori quantitativi volti alla verifica degli impatti indotti
da ciascuna previsione sulle caratteristiche ambientali e territoriali provinciali;
d. distribuzione dei fabbisogni nei poli: verificato nelle valutazioni precedenti che dal punto di vista ambientale è
preferibile prevedere il potenziamento dei poli esistenti invece che individuarne nuovi e valutati i poli che sono
più idonei al potenziamento, si è ricercata la corretta distribuzione dei quantitativi in grado di soddisfare i
fabbisogni; l’assegnazione dei quantitativi ai singoli poli, pertanto, è stata effettuata con attenzione a
minimizzare gli impatti complessivi indotti dal trasporto dei materiali, nel rispetto naturalmente della potenzialità
massima dei poli estrattivi; la metodologia impiegata ha previsto una valutazione basata sul criterio della
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minimizzazione dei percorsi tra sorgente di materiali estrattivi e destino (ovvero fabbisogni), garantendo la
valutazione di tutte le alternative possibili e, fra queste, permettendo l’individuazione di quelle che garantiscono
la minimizzazione dei percorsi dei materiali (pur nella consapevolezza che in questa sede non è possibile
vincolare univocamente il materiali estratto in una determinata zona ad una specifica destinazione).
Le valutazioni effettuate, pertanto, hanno permesso di verificare le alternative assunte dal Piano alle diverse
scale pianificatorie, ovvero a partire dalla macro-scelta di potenziare i poli esistenti o di prevederne di nuovi
per arrivare alla scala della quantificazione dei materiali estraibili per singolo polo. Tali valutazioni, quindi,
garantiscono il non interessamento di zone di particolare interesse ambientale o paesaggistico e assicurano
la minimizzazione degli impatti indotti sulle caratteristiche ambientali e territoriali provinciali, oltre a garantire
un processo esplicito e ripercorribile che ha guidato la costruzione della Variante di Piano.
6. Esiti della valutazione ambientale del Piano
I risultati della valutazione quantitativa di sostenibilità delle politiche/azioni di Piano con gli obiettivi specifici di
sostenibilità, condotta considerando come attuate le misure di mitigazione proposte (v. Allegato 5.C del Rapporto
Ambientale), evidenziano un netto incremento della propensione alla sostenibilità del Piano, che da negativa (in
assenza di interventi di mitigazione) diventa sufficiente.
Le misure di mitigazione sono risultate, quindi, genericamente efficaci al fine di migliorare la sostenibilità delle
politiche/azioni di Piano che hanno evidenziato effetti potenzialmente negativi. In particolare, hanno permesso di
rendere sostenibili alcune politiche/azioni non pienamente sostenibili in assenza delle misure di mitigazione
medesime, con particolare riferimento a quelle relative alle attività estrattive connesse ad interventi di rinaturazione
e all’individuazione di impianti di frantumazione inerti in cui prevedere attività di recupero rifiuti inerti non pericolosi.
Le politiche/azioni di Piano per le quali, nonostante le misure di mitigazione individuate, si rilevano gli impatti
ambientali negativi più significativi sono quelle direttamente riconducibili all’attività estrattiva in termini di
ampliamento delle aree interessate dall’escavazione, di incremento della profondità di scavo, di realizzazione di
bacini idrici che implicano comunque escavazione. In questi casi le misure di mitigazione proposte, pur riducendo
significativamente gli impatti generati, tuttavia non sono in grado di annullare completamente gli impatti indotti sugli
obiettivi di sostenibilità inerenti le componenti Suolo e sottosuolo e Mobilità, oltre che Aria, in quanto le emissioni,
pur adeguatamente mitigate, non sono comunque completamente annullabili.
In termini complessivi, le componenti ambientali che con le misure di mitigazione presentano una propensione alla
sostenibilità buona sono Monitoraggio e prevenzione (come anche nella situazione senza l’applicazione delle
misure di mitigazione) e Risorse idriche. La componente Biodiversità e paesaggio, grazie alle misure di mitigazione
e compensazione, raggiunge un livello di propensione alla sostenibilità discreto, che aveva già la componente
Industria. Consumi e rifiuti ed Agricoltura raggiungono un livello sufficiente, mentre permangono, come già detto, 3
componenti ambientali con punteggi di propensione di segno negativo.
Anche per quanto riguarda le componenti ambientali nel loro complesso, l’applicazione delle misure di mitigazione
migliora sensibilmente le condizioni di sostenibilità, eliminando buona parte degli effetti complessivi negativi
evidenziati in assenza di misure di mitigazione: a causa della natura stessa delle azioni di Piano, tuttavia, non tutte
le componenti ambientali considerate raggiungono, a seguito dell’attuazione delle misure di mitigazione, punteggio
di sostenibilità positivo; tuttavia per tutte le componenti ambientali si ottiene un miglioramento della propensione
alla sostenibilità.
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In particolare, 4 delle componenti che senza l’applicazione delle misure di mitigazione risultavano non sostenibili
ottengono livelli di propensione alla sostenibilità positivi. Nello specifico, l’impatto negativo che caratterizzava la
componente Rumore è completamente annullato grazie all’applicazione delle misure di mitigazione atte a
contenere il rumore prodotto dalle attività estrattive e dalle attività connesse. Le componenti Risorse idriche, Rifiuti
e Biodiversità e paesaggio mostravano punteggi di propensione alla sostenibilità decisamente negativi, ma le
misure di mitigazione previste consentono di contenere gli impatti e migliorare sensibilmente la propensione alla
sostenibilità, rendendola generalmente positiva; ciò è particolarmente evidente per la componente Risorse idriche,
grazie alle misure volte al contenimento delle fonti di inquinamento delle acque superficiali e sotterranee e del
rischio idraulico. Si evidenzia che la componente ambientale Biodiversità e paesaggio presenta una propensione
alla sostenibilità debolmente positiva, evidenziando la funzionalità delle misure di sistemazione finale previste e
sottolineando l’importanza che esse siano realizzate correttamente e tempestivamente e ne sia garantita la
conservazione nel tempo.
Le componenti ambientali che, nonostante le misure di mitigazione, presentano comunque elementi di criticità
sono, come anticipato, Suolo e sottosuolo, Mobilità, Aria.
Per quanto riguarda il Suolo e sottosuolo è evidente che gli interventi previsti dalla Variante non possono che
determinare l’impiego di risorse naturali non rinnovabili, sebbene le previsioni siano in grado di contenere il
consumo di suolo.
Risulta altrettanto evidente per la componente Mobilità che le previsioni determinano un incremento del traffico
insistente sulla rete viabilistica (con l’eccezione delle previsioni che prevedono il trasporto via fiume) ed è quindi di
fondamentale importanza il controllo da parte delle Pubbliche Amministrazioni in modo da garantire il contenimento
degli impatti indotti.
Per quanto riguarda l’Aria, le misure di mitigazione non sono in grado di annullare completamente le emissioni in
atmosfera, che, tuttavia, sono almeno in parte compensate dagli interventi di forestazione previsti. Al proposito si
evidenzia che tale misura compensativa, sul lungo periodo, determinerà un ulteriore effetto positivo sulla
componente ambientale, in quanto permetterà di protrarre l’effetto di assorbimento della CO2 anche
successivamente al termine dell’attività estrattiva.
In sintesi, le misure di mitigazione proposte risultano essere funzionali all’obiettivo del contenimento degli impatti
negativi indotti dalle politiche/azioni di Piano sui singoli obiettivi di sostenibilità considerati e sulle componenti
ambientali che caratterizzano il territorio provinciale di Piacenza.
Il Piano risulta, quindi, nel suo complesso sostenibile (propensione del Piano alla sostenibilità pari a +0,097, su
scala compresa tra -1,00 e +1,00), sebbene alcune politiche/azioni di Piano presentino comunque impatti
ambientali negativi significativi, anche se generalmente più che compensati dalle politiche/azioni di miglioramento o
tutela e salvaguardia ambientale.
Nell’ambito delle valutazioni ambientali dei PAE elaborati sono state approfondite e circostanziate le valutazioni
degli impatti e sono state specificate e dettagliate le misure di mitigazione individuate.
7. Monitoraggio della Variante PIAE 2011
L’ultima fase del procedimento valutativo è stata volta alla definizione di indicatori, necessari al fine di predisporre
un sistema di monitoraggio nel tempo degli effetti del Piano, con riferimento agli obiettivi ivi definiti ed ai risultati
prestazionali attesi (DCR n.173/2001).
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In modo particolare, è stato necessario introdurre alcuni parametri di sorveglianza volti a verificare l’adeguatezza
delle scelte della Variante del PIAE in oggetto e l’evoluzione temporale del sistema ambientale provinciale. A ciò si
aggiunga la necessità di individuare strumenti di valutazione adatti ad evidenziare l’eventuale insorgenza di
elementi di contrasto non previsti e che non permettono il perseguimento degli elementi prefissati.
Il piano di monitoraggio definito prevede la misurazione, con modalità e tempistica definite, di una serie di parametri
(indicatori) opportunamente definiti (v. Allegato 6.A del Rapporto Ambientale) che permetteranno di cogliere le
alterazioni che può subire lo stato dell’ambiente in conseguenza dell’attuazione delle azioni della Variante di Piano,
evidenziando eventuali condizioni di criticità non previste.
A tal proposito è necessario evidenziare che il PIAE vigente risulta già dotato di un proprio Piano di monitoraggio,
implementato durante l’attuazione delle previsioni del PIAE medesimo e che ha fornito utili indicazioni per la
redazione della Variante in oggetto. La Variante, pertanto, ha acquisito i contenuti del piano di monitoraggio del
PIAE vigente, modificandolo opportunamente in relazione alle nuove indicazioni della Variante stessa e alle
indicazioni emerse durante la Conferenza di Pianificazione. E’ stato, inoltre, integrato il piano di monitoraggio del
PIAE vigente, riportando, per ciascuno degli indicatori individuati e ove sia possibile, le seguenti ulteriori indicazioni:
- la finalità dell’indicatore;
- la modalità di misurazione;
- la frequenza di misurazione;
- il responsabile della misurazione.
Elemento di fondamentale importanza per garantire il controllo degli effetti di Piano (e quindi evidenziare la
necessità di misure correttive) è il Report periodico dell’attività di monitoraggio, condotta sulla base degli indicatori
definiti. Coerentemente con le frequenze di misurazione dei vari indicatori, ogni 2,5 anni circa dall’approvazione
della presente Variante dovrà essere prodotto un Report da rendere pubblico, contenente lo stato dei vari indicatori
al momento della sua redazione e le eventuali variazioni rispetto allo stato degli indicatori al momento di redazione
del Rapporto Ambientale della Val.S.A.T. (cfr art. 61 NTA). In presenza di scostamenti non preventivati dovranno
essere condotti specifici approfondimenti ed eventualmente attivate opportune azioni correttive.
Inoltre, al fine di garantire una omogeneità di monitoraggio sull’intero territorio provinciale e quindi per popolare a
livello comunale alcuni indicatori ritenuti fondamentali per il territorio, è stato definito un set minimo di indicatori che
le Val.S.A.T. dei PAE devono inserire all’interno dei loro piani di monitoraggio.
I piani di monitoraggio dei PAE elaborati hanno fatto proprie tali indicazioni adeguandole alle loro specifiche
previsioni.
Provincia di Piacenza
Servizio Affari generali, archivio, protocollo,comunicazione e UrpelRelazione di Pubblicazione
Delibera di Consiglio N. 124 del 21/12/2012
Settore Sviluppo economico, montagna, pianificazione e programmazione del territorio, delle attività estrattive, dell'ambiente e urbanistica
Proposta n. 3387/2012
Oggetto: VARIANTE AL PIANO INFRAREGIONALE PER LE ATTIVITA' ESTRATTIVE, ADOTTATA CON ATTO C.P. N. 23 DEL 26.03.2012, AI SENSI DEGLI ARTICOLI 27, COMMA 4, DELLA L.R. N. 20/2000 E DELL'ART. 23, COMMA 2, DELLA L.R. N. 7/2004, E PER GLI EFFETTI DI CUI ALL'ART. 21 DELLA L.R. N. 20/2000. APPROVAZIONE.
La deliberazione sopra indicata:viene oggi pubblicata all’Albo Pretorio per quindici giorni consecutivi ai sensi dell’art. 124 D. Lgs. 18.8.2000 n. 267.
Piacenza li, 07/01/2013
Sottoscrittadal Dirigente del Servizio
(PEVERI ORIELLA)con firma digitale