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PROVINCIA DI SALERNO Verbale di deliberazione di Consiglio provinciale Seduta n. …5….. Numero o.d.g.. 4 N. 66 del registro generale OGGETTO: Approvazione del Piano di riassetto organizzativo, economico, finanziario e patrimoniale della Provincia di Salerno - Prima fase. L’anno duemilasedici, il giorno tredici del mese di luglio alle ore 15,40, nell’aula consiliare in Palazzo Sant’Agostino. Il Consiglio provinciale, regolarmente convocato con avvisi in data 7 luglio 2016 si è riunito in sessione straordinaria ed in seduta pubblica di prima convocazione. Sono presenti il Presidente della Provincia dottor Giuseppe Canfora ed i Consiglieri signori: Presenti Presenti 1) BOVE Vincenzo NO 9) MONACO Roberto 2) COSCIA Giovanni 10) PIERRO Attilio 3) GUZZO Giovanni 11) RESCIGNO Antonio 4) FABBRICATORE Giuseppe 12) SAVASTANO Giovanni NO 5) IMPARATO Paolo 13) SPINELLI Costabile NO 6) MALPEDE Gerardo 14) STANZIOLA Carmelo 7) MARRAZZO Francesco 15) VITAGLIANO Flavio NO 8) MILO Alberto 16) VOLPE Domenico Presenti N. 13 Assenti N. 4 Assume la presidenza il dottor Giuseppe Canfora, Presidente della Provincia. Partecipa il dottor Alfonso De Stefano, Segretario Generale della Provincia, che cura la verbalizzazione della seduta. Pagina 1
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PROVINCIA DI SALERNO

Verbale di deliberazione di Consiglio provinciale

Seduta n. …5…..

Numero o.d.g.. 4 N. 66 del registro generale

OGGETTO: Approvazione del Piano di riassetto organizzativo, economico, finanziario e patrimoniale della Provincia di Salerno - Prima fase.

L’anno duemilasedici, il giorno tredici del mese di luglio alle ore 15,40, nell’aula consiliare in Palazzo Sant’Agostino. Il Consiglio provinciale, regolarmente convocato con avvisi in data 7 luglio 2016 si è riunito in sessione straordinaria ed in seduta pubblica di prima convocazione. Sono presenti il Presidente della Provincia dottor Giuseppe Canfora ed i Consiglieri signori: Presenti Presenti 1) BOVE Vincenzo NO 9) MONACO Roberto

2) COSCIA Giovanni 10) PIERRO Attilio 3) GUZZO Giovanni 11) RESCIGNO Antonio 4) FABBRICATORE Giuseppe 12) SAVASTANO Giovanni NO 5) IMPARATO Paolo 13) SPINELLI Costabile NO 6) MALPEDE Gerardo 14) STANZIOLA Carmelo 7) MARRAZZO Francesco 15) VITAGLIANO Flavio NO 8) MILO Alberto 16) VOLPE Domenico

Presenti N. 13 Assenti N. 4 Assume la presidenza il dottor Giuseppe Canfora, Presidente della Provincia. Partecipa il dottor Alfonso De Stefano, Segretario Generale della Provincia, che cura la verbalizzazione della seduta.

Pagina 1

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Segue verbale di deliberazione di Consiglio provinciale del 13 luglio 2016, n.66 Il Consigliere Fabbricatore, anche a nome dei colleghi della coalizione di minoranza, preannuncia voto favorevole sull’argomento in esame e sul seguente. Il Presidente della Provincia cede la parola al Direttore Generale Di Nesta, il quale svolge relazione e propone di prendere atto della relazione istruttoria e di approvare la proposta di deliberazione n.3 del registro del Settore proponente inserita nel presente verbale per formarne parte integrante e sostanziale. Si dà atto che: sull’argomento sono stati formulati interventi del Presidente della Provincia e dei Consiglieri Marrazzo, Fabbricatore, Volpe e Monaco; l’esito della votazione, resa in forma palese e per alzata di mano, è stato il seguente:

presenti 13 votanti 13 astenuti /

favorevoli 13 contrari / il Presidente della Provincia ha proclamato il risultato della votazione con la formula “Il Consiglio approva la proposta di deliberazione sopra richiamata e riportata di seguito nel presente verbale”.

Successivamente il Consiglio provinciale, con separata e analoga votazione, rende la presente deliberazione immediatamente eseguibile Il testo degli interventi è nel resoconto stenografico integrale allegato agli atti della seduta.

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PROVINCIA DI SALERNO

Proposta di deliberazione di Consiglio provinciale

Data, 11/07/2016 n. 3 registro Settore SETTORE PROPONENTE: DIREZIONE GENERALE OGGETTO: Approvazione del Piano di riassetto organizzativo, economico, finanziario e patrimoniale della Provincia di Salerno - Prima fase. RELAZIONE TECNICA: L’elaborazione del Piano di riassetto organizzativo, economico, finanziario e patrimoniale delle Province (d’ora innanzi “Piano”) è prevista dall’art. 1, comma 423, della legge n. 190 del 23 dicembre 2014 (legge di stabilità 2015). Il Piano, oltre a costituire lo strumento fondamentale per l’attuazione della riforma delle Province, rappresenta la base di partenza per la nuova programmazione strategica ed economico-finanziaria e per l’avvio del processo di riorganizzazione dell'Ente. Così come suggerito nelle “Linee guida per la redazione del Piano di riassetto organizzativo, economico, finanziario e patrimoniale delle Province e delle Città Metropolitane” predisposte dal FORMEZ (cfr. riformaprovince.formez.it), il presente Piano va inteso come la prima fase di un documento in progress che, man mano che si darà completa attuazione al processo di riforma delle Province, potrà essere modificato o aggiornato non appena si concretizzeranno le ulteriori fasi del processo de quo verso l’EAV (Ente di Area Vasta), con particolare riguardo alla normativa regionale di attuazione. Le modifiche legislative con le quali è stato ridefinito il ruolo e le funzioni delle Province, ora intese come “EAV”, impongono un ripensamento della strategia e, quindi, una rideterminazione degli obiettivi strategici e la conseguente modificazione dell’assetto organizzativo dell’Ente. La riforma operata dalla legge 7 aprile 2014, n. 56 (c.d. legge Del Rio) attribuisce alle Province, accanto alle funzioni tradizionali concernenti la viabilità provinciale e l’edilizia scolastica, prevalentemente funzioni di pianificazione, programmazione e coordinamento; inoltre, valorizzando e rendendo più concreta una funzione che era già attribuita a tale Ente nel previgente assetto ordinamentale, la predetta legge n. 54/2014 riconosce un importante ruolo di assistenza tecnico-amministrativa nei confronti dei Comuni nella predisposizione di atti e documenti, nella gestione di procedure complesse, nello svolgimento di attività di monitoraggio e di controllo. Vi sono, pertanto, tutte le condizioni affinché la nuova Provincia possa davvero essere considerata come la “Casa dei Comuni”, incaricata dello svolgimento di funzioni serventi a favore dei Comuni e degli altri Enti locali insistenti sul territorio provinciale (Comunità montane, ecc.). In questa prima fase del Piano viene innanzitutto delineato il quadro esatto delle risorse umane, finanziarie e patrimoniali disponibili, che rappresenta il punto di partenza per la redazione di un efficace “Piano industriale” di un Ente in trasformazione. Acquisite e certificate tutte le informazioni concernenti la situazione economico-finanziaria e quella concernente l’attuale dotazione organica, in questa fase, il Piano si pone l’obiettivo - di breve periodo - di avviare il nuovo assetto organizzativo dell’Ente, modulato sulle funzioni fondamentali delineate nell’art. 1, commi 85 e 89, della legge n. 56/2014 e sulle funzioni non fondamentali che la Regione Campania ha inteso delegare alla Provincia di Salerno, ai sensi della legge regionale 9 novembre 2015, n. 14.

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Il Piano, proposto dalla Direzione Generale, viene sottoposto all’approvazione del Consiglio Provinciale ai sensi dell’art. 1, comma 55, della legge n. 56/2014. Il Direttore Generale, con la sottoscrizione della proposta di deliberazione, ne attesta la regolarità tecnica ed esprime parere favorevole alla sua approvazione, ai sensi dell’art. 49 del D. Lgs. 267/00. Si dà atto che alla presente proposta di deliberazione va acquisito il parere di regolarità contabile. Per il presente atto deliberativo dovrà essere chiesta la pubblicazione nella sezione “Amministrazione Trasparente”, ai sensi dell’art. 23 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33. Si attesta che il presente procedimento, con riferimento all’Area funzionale di appartenenza, non è classificato a rischio dal PTPC. Si propone, pertanto, di sottoporre all’approvazione del Consiglio provinciale l’atto nella formulazione che segue”. Salerno, lì 11 luglio 2016 FIRMATO DIGITALMENTE

AVV. BRUNO DI NESTA DIRETTORE GENERALE

PROPOSTA

IL CONSIGLIO PROVINCIALE Vista la relazione che precede contenente le motivazioni che giustificano l’adozione del presente provvedimento; visti i riferimenti normativi richiamati nella relazione tecnica a firma del Direttore Generale dell’Ente; visto l’art. 1, comma 423, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, il quale prevede che “Nel contesto delle procedure e degli osservatori di cui all'accordo previsto dall'articolo 1, comma 91, della legge 7 aprile 2014, n. 56, sono determinati, con il supporto delle società in house delle amministrazioni centrali competenti, piani di riassetto organizzativo, economico, finanziario e patrimoniale degli enti di cui al comma 421”. ritenuto di condividere il contenuto del Piano di riassetto nel quale sono efficacemente descritti gli obiettivi strategici e la nuova missione dell’Ente, alla luce della normativa disciplinante il processo di riordino degli Enti di Area Vasta; visti: il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 “Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti

Locali”; la legge 56/2014; la circolare n. 1 del 30 gennaio 2015 del Ministro per la semplificazione e la pubblica

amministrazione e del Ministro per gli affari generali e le autonomie; lo Statuto della Provincia di Salerno; il Regolamento sul funzionamento del Consiglio provinciale;

Visti: Il parere di regolarità tecnica ed il parere di regolarità contabile, resi ai sensi dell’art. 49 del

T.U.E.L. e dell’art. 5 del “Regolamento recante la disciplina dei controlli interni”;

DELIBERA

1) di approvare la proposta di Piano di riassetto organizzativo, economico, finanziario e patrimoniale della Provincia di Salerno - Prima fase, allegato A) al presente provvedimento, di cui costituisce parte integrante e sostanziale;

2) di demandare agli Uffici della Direzione Generale la cura di tutti i successivi adempimenti per

l’esecuzione della presente deliberazione, compresa la trasmissione della medesima, unitamente all’allegato, all’Osservatorio regionale per il riordino delle funzioni delle Province;

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3) di disporre la pubblicazione del presente provvedimento nella sezione Amministrazione Trasparente, ai sensi dell’art. 23 del D. Lgs. n. 33/2013;

4) di dare atto, come attestato nella relazione tecnica, che il presente procedimento, con riferimento all’Area funzionale di appartenenza, non è classificato a rischio dal PTPC.

Parere di regolarità tecnica/amministrativa (inserito nell’atto ai sensi dell’art. 49 del D.Lgs. n. 267/00)

Favorevole Contrario Non dovuto

IL DIRIGENTE ( Bruno Di Nesta )

Firmato digitalmente _____________________

Salerno, lì 11 luglio 2016________________ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Parere di regolarità contabile

(inserito nell’atto ai sensi dell’art. 49 del D.Lgs. n. 267/00)

Favorevole Contrario Non dovuto

IL DIRIGENTE ( Fronda Marina )

Firmato digitalmente _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

Salerno, lì 11 luglio 2016_________________

Parere di conformita’ (inserito nell’atto ai sensi dell’art. 44, comma 7, dello Statuto provinciale)

si esprime il seguente parere in ordine alla conformità della proposta, a seguito dell’istruttoria compiuta dai competenti uffici e sulla scorta dei pareri resi in ordine alla regolarità tecnica e contabile espressi sull’atto:

Favorevole Contrario Non dovuto

IL SEGRETARIO GENERALE

(Alfonso De Stefano) Firmato digitalmente

________________________ Salerno, lì_13 luglio 2016__________________

Copia conforme al documento informatico custodito presso la Segreteria generale, Servizio “Supporto e Assistenza agli Organi dell’Ente”, ai sensi dell’articolo 23 del D. Lgs. n. 82/2005.

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Segue verbale di deliberazione di Consiglio provinciale del 13 luglio 2016, n. 66( riservato alla Segreteria Generale)

Del che è verbale. Letto, approvato e sottoscritto. IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO GENERALE (GIUSEPPE CANFORA) (Alfonso De Stefano) Firmato digitalmente Firmato digitalmente __________________________ _______________________________

PUBBLICAZIONE Il sottoscritto Segretario Generale dà disposizione per la pubblicazione della presente deliberazione mediante inserimento nell’Albo Pretorio online della Provincia di Salerno, ai sensi dell’art.32, co.1, L. 18/06/2009 n. 69 e degli artt.124 e 134 del D. Lgs. n.267/2000 e nel sito “Amministrazione Trasparente”, ai sensi del D.Lgs. 33/2013. IL SEGRETARIO GENERALE (Alfonso De Stefano) Firmato digitalmente

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Oggetto: Proposta di Piano di riassetto organizzativo, economico, finanziario e patrimoniale della Provincia di Salerno - Prima fase.

INDICE

A) PREMESSA

B) ANALISI DELLA CONDIZIONE DELL’ENTE 1. Condizione finanziaria e organizzativa complessiva 2. Analisi dell’attuale condizione economico-finanziaria per funzioni 3. Analisi per funzioni delle risorse umane 4. Analisi del patrimonio dell’ente 5. Processo di razionalizzazione delle partecipate

C) PIANIFICAZIONE STRATEGICA 1. Il nuovo ruolo dell’ente e la strategia di intervento: Provincia intesa come “Casa dei

Comuni” 2. Ulteriore missione strategica: programmazione dello sviluppo territoriale 3. Analisi dei bisogni 4. Obiettivi strategici di breve e medio periodo 5. Obiettivi di medio e lungo periodo 6. Raccordo con gli enti locali e le altre amministrazioni pubbliche 7. Piano di comunicazione e di partecipazione 8. Individuazione delle aree strategiche 9. Il Piano dei servizi da erogare

D) FATTIBILITA’ ORGANIZZATIVA: RIASSETTO ORGANIZZATIVO E PIANO DELLE

RISORSE UMANE 1. Premessa 2. Revisione e modifica dei regolamenti di organizzazione dell’ente 3. Definizione della nuova struttura organizzativa. 4. Piano delle risorse umane

E) FATTIBILITA’ ECONOMICA: RECUPERO DI RISORSE FINANZIARIE

1. Recupero di risorse finanziarie attraverso la dismissione di immobili provinciali 2. Recupero di risorse finanziarie attraverso l’adozione di piani di revisione e razionalizzazione della spesa proposti dai Dirigenti dell’Ente

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A) PREMESSA

L’elaborazione del piano di riassetto organizzativo, economico, finanziario e patrimoniale delle province è prevista dall’art. 1, comma 423, della legge n. 190 del 23 dicembre 2014 (legge di stabilità 2015), che così dispone: << Nel contesto delle procedure e degli osservatori di cui all'accordo previsto dall'articolo 1, comma 91, della legge 7 aprile 2014, n. 56, sono determinati, con il supporto delle società in house delle amministrazioni centrali competenti, piani di riassetto organizzativo, economico, finanziario e patrimoniale degli enti di cui al comma 421. In tale contesto sono, altresì, definite le procedure di mobilità del personale interessato, i cui criteri sono fissati con il decreto di cui al comma 2 dell’articolo 30 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Per accelerare i tempi di attuazione e la ricollocazione ottimale del personale, in relazione al riordino delle funzioni previsto dalla citata legge n. 56 del 2014 e delle esigenze funzionali delle amministrazioni di destinazione, si fa ricorso a strumenti informatici…..>> Il piano di riassetto rappresenta un atto di pianificazione generale straordinario, di portata pluriennale, con cui la Provincia, nella nuova veste di ente di area vasta, si pone le seguenti finalità:

- analisi della situazione economico-finanziaria, patrimoniale, organizzativa e tecnica dell’ente; - ridefinizione delle funzioni, delle modalità di erogazione dei servizi, dei processi decisionali ed

organizzativi, alla luce del nuovo contesto ordinamentale e delle risultanze della predetta analisi di contesto.

In altre parole, il presente Piano deve rappresentare la base per la nuova programmazione strategica ed economico-finanziaria, nonché l’avvio del processo di riorganizzazione dell'Ente. Ora, poiché il Piano di riassetto costituisce il cardine del nuovo modello di governance dell’Ente, è consequenziale affermare che la sua predisposizione non può ridursi o intendersi come mero adempimento formale, con il quale assolvere un obbligo di legge, ma come un vero e proprio “Piano industriale” con il quale dare concreta attuazione ad una riforma che implica un radicale processo di cambiamento delle Province e del ruolo che esse rivestono nell’assetto ordinamentale della Repubblica. Il piano in questione presuppone che si realizzino alcune condizioni, di natura normativa e amministrativa, affinché si possano davvero conseguire in modo completo quegli obiettivi e quelle finalità che si addicono ad un efficace “Piano industriale”. In considerazione del fatto che, a tutt’oggi, non è stata data completa attuazione alla legge di riforma delle Province, il Piano di riassetto deve essere inevitabilmente concepito come work in progress, ovvero come strumento suscettibile di modifiche ed aggiornamenti man mano che si concretizzano le ulteriori fasi del processo di riordino. In questa prima fase, delineato il quadro esatto delle risorse umane e finanziarie disponibili, il Piano si pone innanzitutto l’obiettivo - di breve periodo - di avviare il nuovo assetto organizzativo dell’Ente,

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modulato sulle funzioni fondamentali delineate nell’art. 1, commi 85 e 89, della legge n. 56/2014 e sulle funzioni non fondamentali che la Regione Campania intende conferire o delegare alla Provincia di Salerno, ai sensi della legge regionale 9 novembre 2015, n. 14.

B) ANALISI DELLA CONDIZIONE DELL’ENTE

1. Condizione finanziaria e organizzativa complessiva

Dal punto di vista finanziario, la situazione non può essere compresa prescindendo dal contesto normativo contabile. Dal 1° gennaio 2016 è entrata in vigore la disciplina dell’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, enti locali e loro organismi prevista dal D. Lgs. 118/2011, coordinato dal D. Lgs. 226/2014. Data la criticità del passaggio alla nuova contabilità armonizzata, nella seduta del 18 febbraio 2016, la Conferenza Stato-Città ed Autonomie locali ha espresso parere favorevole all’ulteriore proroga del termine di deliberazione del bilancio di previsione 2016 al 31 luglio 2016. Infatti, il legislatore aveva già previsto un primo differimento al 31/03/2016, mentre il termine di cui all’art. 151, comma 1, del D. Lgs. 267/2000 è, ordinariamente, entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento. Inoltre, per la peculiarità della condizione “Provincia”, anche la legge di stabilità 2016, come per il 2015, stabilisce che i bilanci di previsioni triennali siano autorizzatori solo per l’annualità 2016. Ma la maggiore complessità risiede nella radicale trasformazione della Provincia in Ente di Area Vasta, a seguito della legge 7 aprile 2014, n.56, che ha generato la necessità di redigere il presente Piano di Riassetto ai sensi dell’art. 1, comma 423, della L. 190/2014 (Legge di stabilità 2015). Con la Legge 7 aprile 2014, n. 56, recante “Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle Unioni e fusioni di Comuni” nelle more della riforma del titolo V della Costituzione, è stato approvato il nuovo assetto delle istituzioni locali ed in particolare, ai commi da 51 a 100, sono state previste le modalità di riordino delle funzioni di competenza dell'ente Provincia, quale ente territoriale di area vasta, ridisegnandone, di conseguenza, l’organizzazione. Precisamente, al comma 85 dell'articolo 1 della citata legge, sono state individuate le funzioni fondamentali dell'ente provincia ed al comma 88 quelle esercitabili d'intesa con i comuni, mentre al successivo comma 89 si è demandato allo Stato e alle Regioni, secondo le rispettive competenze, l'attribuzione delle funzioni non fondamentali agli enti subentranti. Viene, inoltre, stabilito che le funzioni che nell'ambito del processo di riordino sono trasferite dalle Province ad altri enti territoriali continuino ad essere esercitate dalla medesime Province fino alla data dell'effettivo avvio di esercizio da parte dell'Ente subentrante. In ordine alle risorse umane e finanziarie, il comma 92 della Legge n. 56/2014 specifica che all'esito del riordino delle funzioni provinciali verranno garantiti i rapporti di lavoro a tempo indeterminato in

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corso, nonché quelli a tempo determinato fino alla scadenza contrattuale, considerando le risorse finanziarie già spettanti alle Province ai sensi dell'articolo 119 della Costituzione. La legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), ai commi 418 e seguenti dell'articolo 1, con decorrenza 1° gennaio 2015, prevede una serie di misure aggiuntive in gran parte finalizzate alla ricollocazione del personale provinciale. Con decorrenza 1° gennaio 2015, infatti, il comma 421 della legge di stabilità 2015 ridefinisce tout court la dotazione organica delle Province con una riduzione almeno del 50% della spesa relativa al personale di ruolo alla data dell'8 aprile 2014, data di entrata in vigore della “legge Delrio”. Ai sensi dei commi da 422 a 428 dell'articolo 1 sopracitato, per le unità soprannumerarie, ossia per i dipendenti eccedenti l'organico rideterminato, è previsto un complesso procedimento di mobilità che vede protagonisti in prima battuta le Regioni e gli Enti locali e, quindi, le Amministrazioni dello Stato. La successiva Circolare congiunta dei Ministri per la semplificazione e la pubblica amministrazione e per gli affari regionali e le autonomie n. 1 del 29 gennaio 2015 (cd. Circolare “Madia”), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 62 del 16 marzo 2015, ha fornito le linee guida in materia di attuazione delle disposizioni in materia di personale e di altri profili connessi al riordino delle funzioni delle province. In particolare ha previsto che, ai sensi del comma 422 dell’art. 1 della legge 190/2014, occorra individuare il personale che rimarrà assegnato agli enti di area vasta e quello che sarà destinatario delle procedure di mobilità, così da definire: 1. personale destinato al collocamento a riposo entro il 31 dicembre 2016 (comprese le previsioni di cui all'articolo 2, comma 3, D. L. n. 101/2013); 2. personale che svolge compiti di polizia provinciale, per cui saranno definiti appositi percorsi di ricollocazione a valle degli interventi di razionalizzazione e potenziamento dell'efficacia delle funzioni di polizia; 3. personale che svolge le funzioni in materia di servizi per l'impiego, che sarà ricollocato in attuazione del riordino delle funzioni in questione ai sensi dell'articolo 1, comma 4, della Legge n. 183/2014; 4. il restante personale soprannumerario per funzioni non fondamentali. Con il Decreto del Presidente della Provincia n. 32 dell’11 marzo 2015, avente ad oggetto: “Prima applicazione dell’articolo 1, comma 421, della Legge 23 dicembre 2014 n. 190 (legge di stabilità 2015)”, è stato determinato il valore della consistenza finanziaria della dotazione organica del personale di ruolo della Provincia di Salerno alla data dell’8 aprile 2014, che ammontava a complessivi euro 28.438.545,14; a decorrere dal 1° gennaio 2015, tale somma, ridotta del 50%, pari ad euro 14.219.272,57, costituisce il limite massimo della consistenza finanziaria della dotazione organica dell’Ente. Detto decreto, inoltre, suddivideva la riduzione imposta dalla Legge nei vari percorsi previsti dalla circolare n. 1 del 29 gennaio 2015 e, quindi, tenendo conto dei collocamenti a riposo e delle cessazioni comunque intervenute, nonché del personale soprannumerario relativo alle funzioni non fondamentali, alle funzioni in materia di servizi per l'impiego e ai compiti di polizia provinciale, addiveniva a calcolare gli effetti finanziari del percorso alla data del 31/12/2016.

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Con successivo Decreto del Presidente n. 52 del 23 aprile 2015, avente ad oggetto: “Riassetto ordinamentale dell’ente locale provincia – ente di area vasta: LL. n. 56/2014 e n. 190/2014. Prepensionamenti: istanza all’INPS gestione dipendenti pubblici”, si confermava il piano di uscita dal lavoro tramite prepensionamenti di n. 99 unità come al punto 2 del citato Decreto Presidenziale n. 32/2015, è si dichiarava “in via preliminare e nelle more del processo di riordino, la situazione di soprannumerari età per n. 86 unità di personale derivante da ragioni funzionali volte a dare attuazione alla riduzione ex lege della dotazione organica prevista dalla Legge n. 190/2014”. Con decreto Presidenziale n. 95 del 24 luglio 2015 è stata approvata la nuova macrostruttura dell’Ente e con successivo decreto del Direttore Generale n. 13 del 28/08/2015 è stato definito il funzionigramma e l’organigramma dell’Ente, successivamente modificato e integrato dal decreto del Direttore Generale n. 16 dell’8 settembre 2015. Nel mese di agosto, il Decreto Legge 19 giugno 2015, n. 78 (convertito con modificazioni dalla Legge 6 agosto 2015, n. 125) ha introdotto importanti novità per alcune categorie di personale provinciale. L’art. 4 recante “Disposizioni in materia di personale”, al comma 2 ha previsto che “il personale delle province che alla data di entrata in vigore del presente decreto si trova in posizione di comando o distacco o altri istituti comunque denominati presso altra pubblica amministrazione, è trasferito, previo consenso dell'interessato, presso l'amministrazione dove presta servizio, a condizione che ci sia capienza nella dotazione organica e nei limiti delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente e comunque ove risulti garantita la sostenibilità finanziaria a regime della relativa spesa”. L’art. 5 recante “Misure in materia di polizia provinciale” al comma 1 ha stabilito che il personale appartenente ai Corpi ed ai servizi di polizia provinciale di cui all'articolo 12 della legge 7 marzo 1986, n. 65, transita nei ruoli degli enti locali per lo svolgimento delle funzioni di polizia municipale, prevedendo, altresì, al comma 2 che “Gli enti di area vasta e le città metropolitane individuano il personale di polizia provinciale necessario per l'esercizio delle loro funzioni fondamentali, fermo restando quanto previsto dall'articolo 1, comma 421, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.”, concludendo che (comma 4) “Il personale non individuato o non riallocato, entro il 31 ottobre 2015, ai sensi dei commi 2 e 3, è trasferito ai comuni, singoli o associati, con le modalità di cui al comma 1.” L’art. 15 rubricato “Servizi per l'impiego” concerne il funzionamento dei servizi per l'impiego e delle connesse funzioni amministrative inerenti alle politiche attive per il lavoro. La disposizione, come modificata dal Parlamento, innalza da 70 a 90 milioni di euro annui le risorse stanziate dal Ministero del Lavoro a supporto delle attività dei centri per l’impiego. L’art. 16 recante “Misure urgenti per il gli istituti e luoghi della cultura di appartenenza pubblica” al comma 1-quinquies prevede che “Per le medesime finalità di cui al comma 1-quater, entro il 31 ottobre 2015, le unità di personale nei profili professionali di funzionario archivista, funzionario bibliotecario, funzionario storico dell’arte e funzionario archeologo in servizio a tempo indeterminato presso le province possono essere trasferite alle dipendenze del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, attraverso apposita procedura di mobilità ai sensi dell’articolo 30 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, (…)”.

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Nella Gazzetta Ufficiale n. 227 del 30 settembre 2015 è stato pubblicato il Decreto del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione del 14 settembre 2015 recante “Criteri per la mobilità del personale dipendente a tempo indeterminato degli enti di area vasta dichiarato in soprannumero, della Croce rossa italiana, nonchè dei corpi e servizi di polizia provinciale per lo svolgimento delle funzioni di polizia municipale”. Nello specifico, il decreto stabilisce i criteri per l'attuazione delle procedure di mobilità riservate, ai sensi dell'articolo 1, commi 423, 424 e 425, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, al personale dipendente a tempo indeterminato degli enti di area vasta dichiarato in soprannumero (di seguito: "dipendenti in soprannumero"), ai sensi dei commi 421 e 422 del medesimo articolo e fissa le modalità e le procedure per il transito, ai sensi dell'articolo 5 del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, del personale appartenente ai corpi e servizi di polizia provinciale, che è dichiarato soprannumerario (di seguito "personale di polizia provinciale"), nei ruoli degli enti locali per lo svolgimento delle funzioni di polizia municipale, precisando che al personale di polizia provinciale, che non è ricollocato ai sensi del citato articolo 5 del decreto-legge n. 78 del 2015, si applicano le procedure ed i criteri di mobilità specificamente previsti dal medesimo decreto. Inoltre, il decreto illustra in maniera dettagliata ed accurata i soggetti e le procedure necessarie per inserire nel Portale "Mobilità.gov” ("PMG"), assegnando una tempistica stringente per ciascun adempimento. Il decreto non si applica al personale soprannumerario destinato allo svolgimento di funzioni connesse con il mercato del lavoro e con le politiche attive del lavoro, a cui si applica l'articolo 15 del decreto-legge n. 78 del 2015, né al personale che sarà collocato a riposo entro il 31 dicembre 2016, fermo restando l'obbligo di inserire entrambe le categorie di personale nel Portale PMG, in coerenza con la rideterminazione della spesa della dotazione organica delle città metropolitane e delle province. Il decreto stabilisce, altresì, i criteri di assegnazione dei posti disponibili distinguendo le particolari categorie di dipendenti in soprannumero e del personale di polizia provinciale che devono essere inseriti sul portale (art. 7), in ordine di priorità. La Legge della Regione Campania n. 14 del 9 novembre 2015, rubricata “Disposizioni sul riordino delle funzioni amministrative non fondamentali delle province in attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 e della legge 23 dicembre 2014, n. 190”, ha stabilito le funzioni riallocate alla Regione, quelle confermate in capo alle Province e quelle escluse dal riordino. Si osservi che tale legge è entrata in vigore dopo il termine del 31 ottobre 2015, data entro la quale vi era l’obbligo, stabilito dal Dm 14/09/2015, di inserire sul Portale della Mobilità presso la Funzione Pubblica gli elenchi dei dipendenti in soprannumero. L’art. 3 della legge regionale recita: “Sono riallocate alla Regione le seguenti funzioni non riconducibili alle funzioni fondamentali delle Province quali enti di area vasta di cui all'articolo 1, comma 85 della legge 56/2014: a) agricoltura, caccia e pesca; b) assistenza sanitaria, all'infanzia, alle disabilità e altri servizi sociali; c) industria, commercio e artigianato;

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d) sport e tempo libero; e) turismo; f) valorizzazione dei beni di interesse storico, artistico e altre attività culturali; g) servizi inerenti l'istruzione e le politiche giovanili. 2. Al fine di garantirne l'esercizio unitario e assicurare il rispetto delle identità culturali delle singole comunità, sono mantenute in capo alle Province le attività e i servizi riconducibili alla funzione non fondamentale “biblioteche, musei e pinacoteche”. 3. (omissis) 4. In attesa dell’entrata in vigore della normativa nazionale di riordino, sono escluse dal riordino di cui alla presente legge le attività e i servizi riconducibili alle materie del mercato del lavoro, centri per l'impiego, politiche attive del lavoro, formazione professionale. Sono altresì escluse le attività e i servizi ricompresi nelle materie della forestazione e protezione civile nonché, per la Città metropolitana, le attività e i servizi ricompresi nelle materie della industria, commercio e artigianato, biblioteche, musei e pinacoteche, da ricondurre a funzioni fondamentali”. L’art. 8 della legge regionale recita: “Negli elenchi del personale soprannumerario non sono compresi coloro che saranno collocati a riposo entro il 31 dicembre 2016, coloro che svolgono compiti di polizia provinciale, coloro che sono addetti ai servizi per l'impiego”. Per effetto di tale quadro normativo, sono stati adottati i seguenti atti: - Il decreto del Presidente della Provincia di Salerno n. 147 del 30 ottobre 2015, come integrato e rettificato dal decreto presidenziale n. 148 del 2 novembre 2015, con il quale sono state dichiarate le posizioni soprannumerarie dei dipendenti da collocare in pensione negli anni 2015/2016, dei prepensionamenti negli anni 2015/2016, dei dipendenti assegnati alla funzione politiche del lavoro e centri per l’impiego, dei dipendenti assegnati alle funzioni non fondamentali, dei dipendenti assegnati alla polizia provinciale, dei dipendenti in posizione di comando, dei dipendenti interessati dalla mobilità verso il Ministero della Giustizia; - Il decreto del Presidente della Provincia n. 154 del 13 novembre 2015 avente ad oggetto: “Processo di riordino delle funzioni provinciali in attuazione della Legge 7 aprile 2014, n. 56 e della Legge 23 dicembre 2014, n. 190 – Dichiarazione delle posizioni soprannumerarie – Scioglimento della riserva espressa nel decreto presidenziale n. 147/2015, come rettificato dal decreto presidenziale 148/2015”; - Il decreto del presidente della Provincia n. 158 del 23 novembre 2015 avente ad oggetto: “Processo di riordino delle funzioni provinciali in attuazione della Legge 7 aprile 2014, n. 56 e della Legge 23 dicembre 2014, n. 190 – Dichiarazione delle posizioni soprannumerarie – Scorrimento delle graduatorie (allegati A e B) di cui al decreto presidenziale n. 154/2015”; - Il decreto del Presidente della Provincia n. 197 del 22 dicembre 2015 avente ad oggetto: “Rettifica allegato d) al decreto del Presidente della Provincia di Salerno n. 147 del 30 ottobre 2015, come integrato e rettificato dal decreto presidenziale n. 148 del 2 novembre 2015”; - Il decreto del Presidente della Provincia n. 8 del 19 febbraio 2016 avente ad oggetto: “Processo di riordino delle funzioni provinciali in attuazione della Legge 7 aprile 2014, n. 56 e della Legge 23 dicembre 2014, n. 190. Dichiarazione delle posizioni soprannumerarie. Seconda fase del processo di mobilità. Integrazione elenchi”.

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Tuttavia, come espressamente previsto nel terzo periodo del comma 89 della legge n.56/2015, le funzioni che nell’ambito del processo di riordino sono trasferite dalle Province ad altri Enti territoriali continuano ad essere da essa esercitate fino alla data dell’effettivo avvio di esercizio da parte dell’Ente subentrante. Occorre precisare che il limite di spesa stabilito dall’art. 1 comma 421 L. 190/2014 (spesa di personale al 01/01/2015 pari al 50% della spesa di personale alla data dell’08/04/2014), e quantificato per la Provincia di Salerno in euro 14.219.272,57, costituisce un importo “a calcolo”, ottenuto applicando i criteri stabiliti dalla legge e chiariti dalla Circolare cd. “Madia”, e ribaditi anche dalla legge regionale 14/2015. In tale definizione di spesa non rientrano i pensionandi e i prepensionandi, il personale di funzioni non fondamentali non riassorbito o ricollocato dalla Regione, il personale di polizia provinciale non individuato quale necessario per l'esercizio di funzioni fondamentali, il personale dei centri e servizi per l’impiego. Per effetto di legge, tutti gli oneri ricadono, però, finanziariamente sul bilancio della Provincia, che è obbligata ad accompagnare il personale fino alla definiva ricollocazione. In tal senso si è espressa in maniera molto critica anche la Corte dei Conti – Sezione autonomie che, nel parere 17/2015, afferma testualmente che “Per effetto dei disposti della legge 56/2014 e 190/2014, la Provincia, interessata dai processi di riordino, le cui regole non sono state ancora del tutto definite, è costretta a svolgere (e pagare) i servizi anche per funzioni non fondamentali, pur avendo subito già le decurtazioni prescritte dalla legge”. Il quadro finanziario di riferimento per la predisposizione dei bilanci 2015 ha scontato la riduzione di spesa corrente di 1 miliardo di euro, stabilito dall’art. 1, co. 418, della legge di stabilità 2015, modificato dall’art. 4, co. 5-ter del decreto legge “mille proroghe”, convertito con legge 27 febbraio 2015, n. 11, che va a sommarsi alla riduzione di risorse ex art. 16, co. 7, del d.l. n. 95/2012 – incrementate di ulteriori 50 milioni (da 1.200 a 1.250), al contributo alla finanza pubblica stabilito dall’art. 47, co. 1 del d.l. n. 66/2014 complessivi 576,7 (di cui 510 per spese correnti) e all’ulteriore contributo alla finanza pubblica di 60 milioni di cui all’art. 19 del d.l. n. 66/2014. L’attuazione di questa nuova impegnativa misura di concorso agli obiettivi di finanza pubblica, per le Province e le Città metropolitane, va considerata sotto il profilo della sostenibilità della stessa a partire dalla gestione 2015 e, di conseguenza, nella proiezione per l’arco triennale di previsione dei bilanci, soprattutto in considerazione dei ridotti spazi di spesa corrente ancora aggredibile all’esito delle precedenti riduzioni di risorse poc’anzi richiamate. La condizione di asimmetria, che si è venuta realizzando nella correlazione tra evoluzione delle fasi del riordino istituzionale e ridefinizione del quadro finanziario, non appare senza conseguenze sull’attendibilità e sulla congruità dei bilanci di previsione a ragione della probabile inadeguatezza dei mezzi disponibili rispetto agli obiettivi istituzionali da conseguire (id est, servizi fondamentali da erogare alla collettività). In tal senso, non va trascurato di considerare che la riduzione di spesa corrente disposta dall’art. 1, co. 418 della legge di stabilità 2015 dovrebbe trovare capienza, negli effetti sulla medesima spesa, nella riduzione della dotazione organica disposta dal successivo comma 421, decorrente dalla data di entrata in vigore della stessa legge di stabilità. La mancanza di questo effettivo alleggerimento della spesa corrente, causalmente connesso al trasferimento delle funzioni e

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del personale e corrispondente, in larga parte, alla misura finanziaria dei tagli delle dotazioni organiche, appare motivo di distorsione nella programmazione finanziaria a breve termine, così come nella prospettiva triennale del bilancio 2015-2017, della Provincia, che può avere influenza sugli equilibri finanziari. E’ del tutto evidente, allora, che nel percorso originariamente tracciato dalla L. n. 56/2014 si è inserita in modo non del tutto coerente la L. n. 190/2014 (Legge di stabilità 2015) – come modificata dal d.l. n. 192/2014 (c.d. “milleproroghe”), convertito con modificazioni dalla legge 27 febbraio 2015, n. 11 – che, nonostante la già affermata necessità di correlazione tra funzioni fondamentali, funzioni trasferite, risorse e garanzia di copertura finanziaria, ha mantenuto fermi tagli ed oneri a carico delle Province, senza considerare la invarianza almeno temporanea di necessità finanziarie per le medesime, conseguente alla parziale attuazione della L. n. 56/2014. L’anticipazione degli effetti finanziari, che si sono concretizzati nei tagli di spesa corrente stabiliti dalla legge di stabilità 2015, rispetto all’effettivo trasferimento dei fattori di determinazione delle uscite di tale natura, in particolare della spesa per il personale eccedentario secondo le previsioni della l. n. 190/2014, ha prodotto un effetto distorsivo nella gestione finanziaria delle Province. Si è verificato, in particolare, che, per l’intero esercizio finanziario 2015, l’onere della spesa che doveva essere trasferito secondo la tempistica della l. n. 56/2014, è rimasto a carico delle Province. Ne è conseguito che una parte della spesa, soprattutto di quella per il personale, è andata a gravare su una gestione che non avrebbe invece dovuto considerarla nel proprio programma finanziario. E siffatta anomalia è stata rilevante anche ai fini del rispetto del patto di stabilità interno 2015, con effetti sugli esercizi futuri. L’esercizio 2016, per effetto delle disposizioni di legge che si sono susseguite nel corso degli ultimi anni, fino alla legge di stabilità 2016, vedrà comunque enormi difficoltà per l’approvazione del bilancio di previsione. Difatti i trasferimenti erariali si sono drasticamente ridotti in seguito a quanto disposto dal decreto legge n. 16 del 06/03/2014, convertito nella legge n. 68 del 02/05/2014. Il contributo alla finanza pubblica - previsto dall’art. 47, comma 2, lettera a, b, c e dall’art. 19 del D.L. 66/2014 - che l’Ente deve corrispondere allo Stato nel 2016, ammonta ad un importo stimato complessivo pari ad €. 9.539.000,00. A ciò si aggiunge, sempre per l’anno 2016, l’ammontare della riduzione della spesa corrente che l’Ente deve conseguire e versare allo Stato, così come previsto dall’articolo 1, comma 418, della legge 190/2014, risulta di rilevantissimo importo, pari a circa €. 49 milioni. Pertanto, a legislazione vigente, l’attuazione delle impegnative misure di concorso agli obiettivi di finanza pubblica da parte delle Province, previste dal D. L. 66/2014 e dalla legge 190/2014, risulta non sostenibile nella proiezione delle previsioni dei bilanci per gli esercizi 2016 e 2017, soprattutto - lo si ribadisce - in considerazione dei ridotti spazi di spesa corrente ancora aggredibile dalle riduzioni delle risorse.

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Inoltre, dato atto che il Patto di stabilità per l’anno 2015 non è stato rispettato, occorrerà prevedere in bilancio anche la spesa per le relative sanzioni. Per effetto di quanto sopra segnalato, le proiezioni previsionali del bilancio 2016 e del bilancio 2017 presentano uno squilibrio tale che non sembra avere possibilità di essere ripianato, a normativa vigente e pari, rispettivamente, a circa €. 31 ml per il 2016, di cui circa 60 di sola parte corrente, ed €. 78 ml per il 2017. La legge 208/2015 (Legge di stabilità 2016) ha previsto talune misure compensative, quali, solo per il 2016, l’applicazione dell’avanzo libero, ove esistente, da determinarsi con l’approvazione del rendiconto; ha previsto, altresì, alcuni fondi per le Province (commi 754 e 764), per i quali, però, non sono ancora noti i meccanismi di riparto. Sembra doveroso sottolineare il concreto rischio di non potere, legittimamente, ammortizzare il pesante “concorso alla finanza pubblica” che viene richiesto all'Ente nei due esercizi 2016 e 2017 e segnalare il disposto dall'articolo 244 del Tuel, che prevede espressamente che qualora “l'ente non può garantire l'assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili...” deve essere registrato lo “stato di dissesto finanziario”, per le determinazioni da assumere. Si ritiene, alla luce della legislazione vigente, in considerazione delle previsioni programmatiche di squilibrio del bilancio 2016, purtroppo plausibile l’attivazione nel 2016 della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale prevista dall’art. 243 bis del D. LGS. 267/2000 e s.m.i.., ovvero l’adozione da parte del Consiglio Provinciale di un piano di riequilibrio finanziario pluriennale contenente le misure di risanamento da trasmettere per l’approvazione alla competente sezione regionale della Corte dei Conti e al Ministero dell’Interno. Allo stato attuale, è stato adottato, al fine di evitare danni patrimoniali gravi all’Ente, il Decreto del Presidente n. 3 del 15.01.2016. Con il suddetto decreto si è preso atto del pesante concorso alla finanza pubblica previsto dal decreto legge n. 66/2014 e dalla L. 190/2014 (legge di stabilità 2015) e si è disposto che, per quanto riguarda le spese di competenza di ciascun settore, vengano assunti impegni e disposti pagamenti nel rispetto delle limitazioni e delle tipologie di spese relativi alla gestione provvisoria, prevista dall’art. 163, comma 2, del D. Lgs. 267/2000, che stabilisce “…Nel corso della gestione provvisoria l'ente può assumere solo obbligazioni derivanti da provvedimenti giurisdizionali esecutivi, quelle tassativamente regolate dalla legge e quelle necessarie ad evitare che siano arrecati danni patrimoniali certi e gravi all'ente. Nel corso della gestione provvisoria l'ente può disporre pagamenti solo per l'assolvimento delle obbligazioni già assunte, delle obbligazioni derivanti da provvedimenti giurisdizionali esecutivi e di obblighi speciali tassativamente regolati dalla legge, per le spese di personale, di residui passivi, di rate di mutuo, di canoni, imposte e tasse, ed, in particolare, per le sole operazioni necessarie ad evitare che siano arrecati danni patrimoniali certi e gravi all'ente..”; In questa sezione viene presa in considerazione l’attuale situazione economico-finanziaria, organizzativa e patrimoniale dell’Ente declinata con riferimento alle funzioni, fondamentali e non fondamentali nonché a quelle strumentali, attualmente svolte dall’Ente.

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Nelle seguenti tabelle sono riportati i principali dati economici, organizzativi e patrimoniali di riferimento (entrate, spese, risorse umane e patrimoniali)

2. analisi dell’attuale condizione economico-finanziaria per funzioni In attesa del completamento del processo finalizzato all’individuazione delle attività e dei servizi riconducibili alle funzioni non fondamentali delle Province, in conformità all’art. 3, comma 3, della legge regionale n. 14 del 9 novembre 2015, è possibile fornire un quadro provvisorio e flessibile (in quanto suscettibile di futuri aggiustamenti all’esito del predetto processo) delle entrate (tabella 1) e delle spese (tabella 2) correnti dell’Ente, con riferimento alle funzioni elencate nell’art. 3, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 26 novembre 2010, n. 216. I dati sono riferiti agli importi del Bilancio Consuntivo anno 2015. Nella tabella 2 sono inserite le spese per prestazioni di servizi affidate all’Arechi Multiservice spa, società partecipata della Provincia nella misura del 100%. Sono, inoltre, riportate (tabella 3) le spese relative al personale, comprensive degli importi relativi all’IRAP (importo inserito nell’intervento 7 Imposte e Tasse) e Servizio Sostitutivo di mensa (importo inserito nell’intervento 3 Prestazione di Servizi)

Tabella 1 (dati al 31.12.2015)

Funzioni da UE da Stato da Regioni Da comuni Proprie Totale

Generali, di amministrazione, di gestione e di controllo

€ 200.000,00 € 390.384,00 € 343.650,76 € 332.073,27 € 76.718.108,83 € 77.984.216,86

Istruzione pubblica € 50.000,00 € 50.000,00

Trasporti € 100.000,00 € 37.447.946,89 € 65.000,00 € 37.612.946,89

Gesione del territorio € 30.222,64 € 1.890.000,00 € 1.920.222,64

Tutela ambientale € 1.213.342,99 € 15.000,00 € 930.500,00 € 2.158.842,99

Polizia Provinciale (35%) € 97.582,77 € 97.582,77

Protezione civile € 0,00

TOTALE 1 € 200.000,00 € 490.384,00 € 39.004.940,64 € 377.295,91 € 79.751.191,60 € 119.823.812,15

ALTRE FUNZIONI

Polizia provinciale (65%) € 181.225,14 € 181.225,14

Sviluppo economico - dei servizi del mercato del lavoro € 8.037.110,00 € 8.037.110,00

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Istituti di istruzione secondaria € 0,00

Biblioteche, musei e pinacoteche € 391.020,16 € 8.000,00 € 56.000,00 € 455.020,16

Valorizzazione di beni di interesse storico, artistico, e altre attività culturali € 0,00

Turismo € 1.243.000,00 € 547.848,30 € 1.790.848,30

Sport e tempo libero € 0,00

Assistenza infanzia, handicappati ed altri servizi sociali € 1.127.855,00 € 175.000,00 € 1.302.855,00

Agricoltura € 1.833.952,87 € 660.000,00 € 2.493.952,87

Industria, commercio ed artigianato

TOTALE 2 € 0,00 € 1.518.875,16 € 11.297.062,87 € 0,00 € 1.445.073,44 € 14.261.011,47

TOTALE 1+ 2 € 200.000,00 € 2.009.259,16 € 50.302.003,51 € 377.295,91 € 81.196.265,03 € 134.084.823,61

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Tabella 2 (dati al 31.12.2015)

Funzioni Personale Acquisizione di beni di consumo e/o di materie prime

Prestazione di servizi

Utilizzo di beni di terzi

Trasferimenti

Interessi passivi ed oneri finanziari diversi

Imposte e tasse

Oneri straordinari della gestione corrente

Ammortamenti di esercizio

Fondo svalutazione crediti

Fondo di riserva

Totale

Generali, di amministrazione, di gestione e di controllo €

10.797.903,75

€ 132.252,78

€ 10.787.542,63

€ 144.265,05

€ 35.753.366,70

€ 512.700,00

€ 2.003.500,00

€ 8.941.765,02

€ -

€ 1.545.158,82

€ 446.000,00

€ 71.064.454,75

Istituti di istruzione secondaria

€ 1.230.545,49

€ 50.500,00

€ 8.573.536,39

€ 3.730.000,00

€ -

€ 3.003.100,00

€ 35.000,00

€ 1.316,00

€ 16.623.997,88

di cui Arechi Multiservice Spa per € 2.342.870,50

Trasporti € 484.222,81

€ -

€ 38.159.905,89

€ 1.864,00

€ 20.824,48

€ 26.800,00

€ 38.693.617,18

Gesione del territorio

€ 4.884.994,55

€ 150.135,80

€ 5.639.312,80

€ 24.000,00

€ 17.325,00

€ 7.216.500,00

€ 102.783,02

€ 431.716,32

€ 18.466.767,49

di cui Arechi Multiservice Spa per € 2.467.000,00

Tutela ambientale

€ 1.930.253,30

€ 289.688,00

€ 1.231.663,11

€ 8.325,00

€ 1.781.216,83

€ 4.000,00

€ 800,00

€ 5.245.946,24

Polizia Provinciale (35%)

€ 632.133,04

€ 14.871,50

€ 53.867,45

€ 14.000,00

€ 714.871,99

Protezione civile

€ 275.302,00

€ 14.317,00

€ 289.619,00

TOTALE 1

€ 20.235.354,94

€ 637.448,08

€ 64.460.145,27

€ 3.922.454,05

€ 37.572.733,01

€ 10.759.100,00

€ 2.145.283,02

€ 9.375.597,34

€ -

€ 1.545.158,82

€ 446.000,00

€ 151.099.274,53

ALTRE FUNZIONI

€ -

Polizia provinciale (65%)

€ 1.173.961,37

€ 27.618,50

€ 100.039,55

€ 26.000,00

€ 1.327.619,42

Sviluppo economico - dei servizi del mercato del lavoro

€ 5.176.635,00

€ 2.560,00

€ 3.637.511,05

€ -

€ 10.000,00

€ 8.826.706,05

Istruzione pubblica

€ 271.988,00

€ -

€ 2.000,00

€ -

€ 848.613,81

€ 1.122.601,81

Biblioteche, musei e pinacoteche

€ 1.261.013,65

€ 7.444,00

€ 1.330.813,98

€ 20.450,00

€ 2.619.721,63

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di cui Arechi Multiservice Spa per € 1.279.800,00

Valorizzazione di beni di interesse storico, artistico, e altre attività culturali

€ 197.168,00

€ 197.168,00

Turismo € 288.471,00

€ 731.785,00

€ 1.020.256,00

Sport e tempo libero

€ 110.514,00

€ 110.514,00

Assistenza infanzia, handicappati ed altri servizi sociali

€ 229.748,00

€ 39.820,00

€ 123.323,75

€ 392.891,75

Agricoltura € 831.084,00

€ -

€ 211.424,83

€ 45.500,00

€ 506.877,23

€ 64.560,00

€ 1.659.446,06

Industria, commercio ed artigianato

€ 3.283,63

€ 2.500,00

€ 5.783,63

TOTALE 2 € 9.540.583,02

€ 37.622,50

€ 6.056.678,04

€ 94.450,00

€ 1.488.814,79

€ -

€ -

€ 64.560,00

€ -

€ -

€ -

€ 17.282.708,35

TOTALE 1+ 2

€ 29.775.937,96

€ 675.070,58

€ 70.516.823,31

€ 4.016.904,05

€ 39.061.547,80

€ 10.759.100,00

€ 2.145.283,02

€ 9.440.157,34

€ -

€ 1.545.158,82

€ 446.000,00

€ 168.381.982,88

3. analisi per funzioni delle risorse umane Nelle seguenti tabelle viene indicato il personale dell’ente a seguito del procedure di mobilità e/o prepensionamento (tabella 1) .Alla fine del processo riorganizzativo, alla luce dle rinnovato quadro legislativo, le unità lavorative saranno pari a 368 unità. Le spese relative a tutto il personale con riferimento alle singole funzioni sono riportate nella tabella 2. Nella tabella 2 si evidenziano le funzioni ex legge 56/2014 e le funzioni non fondamentali.

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Tabella 1

SETTORE Total

e B1 B3 C D1 D3 DIRIGENTE NOTE

DIREZIONE GENERALE 8 0 5 1 2 Avv. Bruno Di Nesta

A regime il personale subirà una riduzione a seguito delle procedure di mobilità e/o prepensionamento. L’organico effettivo sarà di n. 07 unità.

SEGRETERIA GENERALE 18 6 1 7 2 2 Dott. Alfonso De Stefano

A regime il personale subirà una riduzione a seguito delle procedure di mobilità e/o prepensionamento. L’organico effettivo sarà di n. 17 unità.

SETTORE PRESIDENZA/AFFARI GENERALI 36 19 7 5 5

Dott. Alfonso Ferraioli

A regime il personale subirà una riduzione a seguito delle procedure di mobilità e/o prepensionamento. L’organico effettivo sarà di n. 33 unità.

SETTORE AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO 55 14 5 21 9 6

Arch. Angelo Cavaliere

A regime il personale subirà una riduzione a seguito delle procedure di mobilità e/o prepensionamento. L’organico effettivo sarà di n. 39 unità.

AVVOCATURA 17 4 0 3 1 9 Avv. Angelo Casella

A regime il personale subirà una riduzione a seguito delle procedure di mobilità e/o prepensionamento. L’organico effettivo sarà di n. 14 unità.

SETTORE PATRIMONIO, EDILIZIA E PROGRAMMAZIONE DELLA RETE SCOLASTICA 52 9 5 16 6 16

Ing. Angelo Michele Lizio

A regime il personale subirà una riduzione a seguito delle procedure di mobilità e/o prepensionamento. L’organico effettivo sarà di n. 52 unità.

SETTORE PERSONALE E FINANZE 46 12 4 22 3 5

Dott.ssa Marina Fronda

A regime il personale subirà una riduzione a seguito delle procedure di mobilità e/o prepensionamento. L’organico effettivo sarà di n. 43 unità.

SETTORE PIANIFICAZIONE E SVILUPPO STRATEGICO DEL TERRITORIO 25 3 3 10 3 6

Dott. Ciro Castaldo

A regime il personale subirà una riduzione a seguito delle procedure di mobilità e/o prepensionamento. L’organico effettivo sarà di n. 14 unità.

SETTORE POLIZIA PROVINCIALE 51 3 44 2 2 Da individuare

A regime il personale subirà una riduzione a seguito delle procedure di mobilità e/o prepensionamento. L’organico effettivo sarà di n. 20 unità di cui n. 14 unità di vigilanza e n. 6 unità amministrative.

VIABILITA' ED INFRASTRUTTURE 168 68 17 47 18 18

Dott. Domenico Ranesi

A regime il personale subirà una riduzione a seguito delle procedure di mobilità e/o prepensionamento. L’organico effettivo sarà di n. 135 unità.

TOTALE 476 138 42 180 50 66

Si fa rilevare che il processo di riordino alla luce della normativa nazionale e regionale non è ancora definito e che quindi i dati della suddetta tabella sono work in progress.

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Tabella 2 Funzioni ex legge 56/2014

Generali, di amministrazione, di gestione e di controllo

7.820.573,47

Istituti di istruzione secondaria 1.423.597,12

Trasporti 560.189,12

Gesione del territorio 5.651.366,98

Tutela ambientale 2.233.077,16

Polizia Provinciale (35%) 731.303,95

Protezione civile 318.492,19

TOTALE 1 18.738.599,99

Altre funzioni -

Polizia provinciale (65%) 1.358.135,91

Sviluppo economico - dei servizi del mercato del lavoro 5.988.760,85

Istruzione pubblica 314.658,28

Biblioteche, musei e pinacoteche 1.458.845,21

Valorizzazione di beni di interesse storico, artistico, e altre attività culturali 228.100,30

Turismo 333.727,19

Sport e tempo libero 127.851,76

Assistenza infanzia, handicappati ed altri servizi sociali 265.791,55

Agricoltura 961.466,92

-

TOTALE 2 11.037.337,97

TOTALE 1+ 2 29.775.937,96 N.B. Dall’importo delle funzioni 01 (Generali di amministrazione, di gestione e di controllo) sono stati detratti gli importi relativi al codice 010201 numero 20002 Quota miglioramento efficienza servizi pari ad Euro 3.917.865,18 e l’importo relativi al Fondo Dirigenti e risultato pari ad € 120.000,00. La somma complessiva di € 4.037.865,18 è stata ripartita in maniera proporzionale tra tutte le funzioni.

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All’importo di € 29.775.937,96 bisogna sommare gli importi relativi all’IRAP (€ 1.512.715,00) e ai Ticket (€ 917.020) , per cui l’importo complessivo della spesa del personale è pari ad € 32.205.672,96).

4. analisi del patrimonio dell’Ente

Il patrimonio dell’Ente è suddiviso in beni mobili e beni immobili. Nella seconda categoria sono compresi i seguenti beni, divisi a loro volta in sottocategorie: A. Immobili sedi di uffici della Provincia

Comune di

Ubicazione

Via Superficie

mq

Utilizzo

Natura giuridica

Note

Palazzo Sant’Agostino Salerno Via Roma, 104

6.300 diretto Patrimonio indisponibil

e

Sede della provincia di

Salerno Palazzo D’Avossa Salerno Via

Botteghelle 1.980 diretto Patrimonio

indisponibile

In parte occupato dalla Soprintendenza

(comodato d’uso gratuito)

Complesso Sant’Anna al Porto Salerno Largo dei Pioppi

2,500 diretto Patrimonio indisponibil

e

Ospita la caserma dei

carabinieri “La Rocca”

(contratto di locazione in via di risoluzione)

Complesso Piantanova Salerno Piazza Matteotti

3.757 diretto Patrimonio indisponibil

e

Ospita l’asilo comunale e la comunità delle suore “ancelle

del Sacro Cuore”

Ex IPI Salerno Via R. Mauri, 38

2.910 diretto Patrimonio indisponibil

e

Nella struttura è ospitato

l’asilo comunale “Birillo”

(comodato d’uso gratuito)

B. Istituti scolastici Comune

di Via Superfici

e Utilizz

o Natura

giuridica Note

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Ubicazione

mq

Liceo “Virgilio” Mercato San Severino

Via Rimembranze, 33

650 diretto Già sede staccata del tribunale di Nocera I., ospita una piccola parte del Liceo

ITC “G. Vico” Agropoli Via F. S. Nitto

4.808,16 diretto

Liceo classico “Gatto” Agropoli Via San Pio X

2.377,20 diretto

Liceo scientifico “Gatto” Agropoli Via D. Alighieri,398

8.343,36 diretto

IPSEOA Albanella Via Tana della Volpe

1.902,00 diretto

ITT “F. Gioia” Amalfi Via Grade lunghe

1.224,71 diretto

Liceo scientifico “Marini” Amalfi Via Grade lunghe

1.700,00 diretto

ITC “Fortunato” Angri Via Cuparella 4.938,56 diretto

Liceo scientifico e classico “La Mura”

Angri Via Monte Taccaro

2.100,00 diretto

IPAA-IPSEOA plesso 2 Battipaglia Via Adriatico-Traversa Morese

2.280,00 diretto

IPSEOA ex Virtuoso plesso 1 Battipaglia Via Adriatico-Traversa Morese

950,00 diretto

IIS “Ferrari” Battipaglia Via Rosa Iemma

10.900,00 diretto

ITC-ITG “Besta” Battipaglia Via Gonzaga 7.200,00 diretto

Liceo scientifico “Medi” Battipaglia Via Domodossola

7.730,00 diretto

Istituto magistrale “Confalonieri” Campagna p.zza C. Capaccio

2.900,00 diretto

IPSASR Capaccio Via SS località Cerro

1.830,00 diretto

IPSEOA “Paolillo” centrale Capaccio Via Magna Grecia,

2.800,00 diretto

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località S.Venere

IPSEOA “Paolillo” plesso 1 Capaccio Via Terzi, loc. Gromola

1.800,00 diretto

IPSEOA “Paolillo” plesso 2 Capaccio Via Terzi, loc. Gromola

700,00 diretto

Liceo Scientifico “Piranesi” Capaccio Via S. Pertini 5.300,00 diretto

IIS “De Vivo” Castellabate

Via Nazionale, loc. Pantana

720,00 diretto

IIS “Della Corte” Cava dé Tirreni

Via prolungamento Marconi

8.330,00 diretto

ITG “Vanvitelli” Cava dé Tirreni

Via Giovanni XXIII

1.700,00 diretto

IIS “Filangieri” Cava dé Tirreni

Via XXIV maggio

3.460,00 diretto

Liceo Classico “Marco Galdi” Cava dé Tirreni

Via R. Senatore

3.740,00 diretto

Liceo scientifico “Genoino” Cava dé Tirreni

Via di Marino

10.500,00 diretto

IIS “Corbino” Contursi Terme

Via S. Valitutti

3.000,00 diretto

IIS “A. Moro” Eboli Via Pescara 3.400,00 diretto

Liceo artistico “Levi” Eboli Via Pescara 2.640,00 diretto

ITAS “Fortunato” Eboli Via San Giovanni

5.800,00 diretto

ITIS “Mattei” Eboli Via Serracapilli

9.000,00 diretto

Liceo Perito Eboli Via E. Perito 9.095,00 diretto

Liceo Scientifico “Gallotta” Eboli Via caduti di Bruxelles

6.280,00 diretto

Liceo Scientifico “Glorioso” Montecorvino Rovella

Via Quaranta 4.600,00 diretto

IPSAR “D. Rea” Nocera I. Via Napoli 5.586,00 diretto

IPSIA Nocera I. Via degli Olivetani

6.270,00 diretto

Istituto Magistrale “Galizia”-succursale

Nocera I. Via de Curtis 400,00 diretto

ITIS Marconi-succursale Nocera I. Via de Curtis 2.200,00 diretto

Liceo “G. B. Vico”-succursale Nocera I. Via de Curtis 3.150,00 diretto

ITC “Pucci” Nocera I. Via Cucci 5.865,00 diretto

ITIS “Marconi” aule Nocera I. Via Atzori 4.761,00 diretto

ITIS “Marconi” laboratori Nocera I. Corso V. 2.290,00 diretto

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20

Emanuele

Liceo “G. B. Vico” Nocera I. P.zza Cianciullo

3.820,00 diretto

Liceo scientifico “Sensale” Nocera I. Via D’Alessandro

9.258,00 diretto

IPSAR “Pittoni” Pagani Via A. De Gasperi

2.900,00 diretto

Liceo Scientifico “Mangino” Pagani Via G. Tramontano

7.600,00 diretto

Liceo Scientifico “Parmenide” Roccadaspide

Via Parmenide

2.040,00 diretto

Liceo Scientifico “Rescigno” Roccapiemonte

Via Viviano 4.500,00 diretto

IIS “Gatta” Sala Consilina

Via C. Pisacane

4.926,84 diretto

ITG “De Petrinis” Sala Consilina

Via C. Pisacane

5.930,98 diretto

IPSAR “Virtuoso” Salerno Via S. Calenda

2.880,00 diretto

ITC “A. Genovesi” Salerno Via Sichelgaita

7.040,00 diretto

Liceo scientifico “L. da Vinci” Salerno Via Sichelgaita

4.450,00 diretto

Ex sede “Galilei” e “Di Palo” Salerno Via R. Mauri 3.040,00 diretto

IPAA sede centrale Salerno Via delle Calabrie

4.280,00 diretto

Istituto Professionale “Trani” Salerno Via Iannicelli, 4

4.900,00 diretto

IIS “Galilei” e “Di Palo” Salerno Via Smaldone

10.800,00 diretto

Istituto Magistrale “Alfano I” succursale

Salerno Via Smaldone

933,00 diretto

ITC “Amendola”, “S. Caterina” Salerno Via Lazzarelli 7.340,00 diretto

ITIS “Focaccia” Salerno Via Monticelli, 1

8.200,00 diretto

Liceo Classico “De Santis” Salerno Via Ten. U. Stanzione

8.665,00 diretto

Liceo Scientifico “Da Procida” Salerno Via De Falco 1.258,00 diretto

IIS “Severi” Salerno Via Picarielli 8,334.00 diretto

ITIS “Focaccia” (succursale)

Salerno Via Monticelli

5.040,00 diretto

ITC “Sacco” Sant’ Arsenio

Via Sacco 6.150,00 diretto

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21

ITCG “da Vinci” Sapri Via Kennedy 2.100,00 diretto

Sezione annessa liceo scientifico “T. L. Caro”

Sarno Via Duomo, loc. Episcopio

3.000,00 diretto

Liceo Scientifico “Caccioppoli” Scafati via D. Velleca

diretto

ITC “E. Cenni” Valle della Lucania

Via Pinto/Cafasso

3.800,00 diretto

Liceo classico “Parmenide” Valle della Lucania

Via Rinaldi 780,00 diretto

Liceo Scientifico “L. da Vinci” Valle della Lucania

Via Zaccaria Pinto

2.400,00 diretto

C. Centri per l’impiego Comune

di Ubicazion

e

Via Superficie mq

Utilizzo

Natura giuridica

Note

Centro per l’impiego Agropoli Viale Lazio 1.040 diretto Patrimonio indisponibile

Centro per l’impiego Nocera I. Via G. Cucci, 38

1.100 diretto Patrimonio indisponibile

Centro per l’impiego Oliveto Citra

Via Gen. Moscato

925 diretto Patrimonio indisponibile

Centro per l’impiego Sapri Via Nazionale Contrada

Pali

703 diretto Patrimonio indisponibile

Centro per l’impiego Eboli Via Picentino,

42

535 diretto Patrimonio indisponibile

D. Immobili locati o dati in concessione

Comune di

Ubicazione

Via Superficie

mq

Utilizzo Natura giuridica

Note

Edificio sede Archivio di Stato Salerno Piazza Abate Conforti

7.100 Archivio di Stato

Patrimonio disponibile

Edificio ex UMA Salerno Via V. Loria 1.690 Locato a privati

Patrimonio indisponibile

Sede di una scuola privata e di associazioni

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22

socio-culturali

Appartamento via Tasso Salerno Via T. Tasso, 43

160 Locato a privati

Patrimonio disponibile

Appartamento via Tasso Salerno Via T. Tasso, 43

240 Locato a privati

Patrimonio disponibile

Complesso ex Orfanotrofio Femminile “Regina Margherita”

Vietri sul Mare

Via G. Pellegrino,23

4.890 Locato Patrimonio disponibile

Sede di scuole di formazione, associazioni socio-culturali e della locale stazione dei carabinieri

E. Immobili dati in comodato

Comune di

Ubicazione

Via Superficie

mq

Utilizzo Natura giuridica

Note

Palazzo Ruggi d’Aragona Salerno Via T. Tasso 4.100 Sopra intendenz

a

Patrimonio indisponibile

Museo arte moderna Stio Stio Via Adua, 1 140 Comune di Stio

Patrimonio indisponibile

Ufficio scolastico regionale per la provincia di Salerno

Salerno Via Monticelli, 1

Ufficio Patrimonio indisponibile

Sede dell’ex

provveditorato agli

studi

F. Immobili non utilizzati Comune di Ubicazione

Via Superficie

mq

Utilizzo Natura giuridica

Note

Ex liceo scientifico Scafati Traversa S. Pellico

1360 uffici Patrimonio disponibile

Il piano terra doveva essere

adibito a centro per l’impiego, i

piani superiori alienati

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23

Ex casa cantoniera capaccio Via provinciale

per albanella, 154

294 abitazione

Patrimonio disponibile

Ex casa cantoniera Salerno (frazione Ogliara)

Via di Ogliara, 74

74 abitazione

Patrimonio disponibile

diroccata

Locale terraneo atrani Via Protopisani

18 deposito Patrimonio disponibile

Locali di deposito Sala consilina Strada statale, 19

320 deposito Patrimonio disponibile

Ex senologia Salerno Via R. De Martino, 30

212 ufficio Patrimonio disponibile

G. Immobili di interesse storico, artistico, culturale, ecc.

Comune di

Ubicazione

Via Superficie

mq

Utilizzo

Natura giuridica

Note

Castello Arechi Salerno Strada provinciale Croce, 12

4.013 diretto Patrimonio indisponibile

All’interno vi è un ristorante in

comodato d’uso oneroso

Area archeologica etrusca Salerno (Fratte)

Via degli etruschi, 2

10.000 diretto Patrimonio indisponibile

Battistero di San Giovanni in Fonte

Padula Via S. Giovanni, 1

Località Fonti

In concess

ione associaz

ione

Patrimonio indisponibile

Palazzo d’Alitto Teggiano Largo San Benedetto

621 Non utilizzat

o

Patrimonio indisponibile

Palazzo Coppola Sessa Cilento

Via Godisole,

20

1500 diretto Patrimonio indisponibile

In ristrutturazione

Grancia Certosina Sala Consilina

Corso C. Benso

conte di Cavour, 2

4.246 Non utilizzat

o

Patrimonio indisponibile

Una porzione è stata data in

concessione ad un’associazione

Villa Bosco Lucarelli Nocera I. Via Elena degli Angeli

510 Non utilizzat

o

Patrimonio disponibile

Parzialmente ristrutturato

Palazzo eredi Caterina Salerno Via 640 Non Patrimonio Da adibire a

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Botteghelle, 3

utilizzato

indisponibile sportello per gli immigrati

Confettificio Pansa Amalfi Via delle cartiere, 45

5.200 Non utilizzat

o

Patrimonio disponibile

Un terzo circa è di proprietà del

comune di Amalfi. È in condizioni

precarie Cantine villa d’ayala Valva Corso

Umberto I° diretto Patrimonio

indisponibile In comodato al

comune di Valva

H. Musei , siti museali, biblioteche

Comune di

Ubicazione

Via Superficie

mq

Utilizzo

Natura giuridica

Note

Biblioteca Provinciale Salerno Via V. Laspro,

2.789 diretto Patrimonio indisponibile

Pinacoteca provinciale Salerno Via Mercanti,

61

diretto Patrimonio indisponibile

Appartamento in Palazzo Migliaccio

Salerno Via Roma, 28

215 diretto Patrimonio indisponibile

Sede direzione musei

Museo Archeologico Provinciale

Salerno Piazzetta Elina, 6

700 diretto Patrimonio indisponibile

Villa Guariglia Vietri sul Mare

(Raito)

Strada provinciale

75

2.500 diretto Patrimonio indisponibile

Dimora dell’ambasciatore Guariglia donata all’amm. prov. di

Salerno Villa de Ruggiero Nocera S. Via

Nazionale, 807

2.100 diretto Patrimonio indisponibile

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5. Processo di razionalizzazione delle partecipate

In ossequio a quanto disposto dall’art. 1, comma 611, della Legge 190/2014, a decorrere dal 1°

gennaio 2015 la Provincia di Salerno ha avviato il processo di razionalizzazione delle società e delle

partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, in modo da conseguire la riduzione

delle stesse entro il 31 dicembre 2015, anche tenendo conto dei seguenti criteri del processo de quo:

a) eliminazione delle società e delle partecipazioni societarie non indispensabili al perseguimento delle

proprie finalità istituzionali, anche mediante messa in liquidazione o cessione;

b) soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di

amministratori superiore a quello dei dipendenti;

c) eliminazione delle partecipazioni detenute in società che svolgono attività analoghe o similari a

quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali, anche mediante operazioni di

fusione o di internalizzazione delle funzioni;

d) aggregazione di società di servizi pubblici locali di rilevanza economica;

e) contenimento dei costi di funzionamento, anche mediante riorganizzazione degli organi

amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, nonché attraverso la riduzione delle relative

remunerazioni.

In riferimento al processo di razionalizzazione delle partecipate si riportano, i principali atti adottati ed inerenti il processo di razionalizzazione

1. Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 5 del 30.03.2015 avente ad oggetto “Piano

operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie. Provvedimenti”

2. Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 255 del 21.12.2015 avente ad oggetto

“Razionalizzazione delle Partecipate – adempimenti, relativo alle società partecipate ed alle

partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, alle modalità ed ai tempi di

attuazione, nonché l’esposizione in dettaglio dei risparmi da conseguire.

3. Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 263 del 30.12.2015 avente ad oggetto “Agenzia

di sviluppo Sele Picentino Spa - Provvedimenti” ;

4. Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 264 del 30.12.2015 avente ad oggetto Società

“Arechi Multiservice Spa” - Provvedimenti” ;

5. Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 35 del 23.03.2016 avente ad oggetto:

“Razionalizzazione delle Partecipate - adempimenti” .

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Le deliberazioni di cui ai punti 2 e 5 hanno comportato il recesso dell’Ente dai seguenti soggetti

giuridici:

DENOMINAZIONE QUOTA

ENTI PUBBLICI

AUTORITA' DI AMBITO SELE 50.000,00

U.N.C.E.M. Unione Nazionale Comuni, Comunità, Enti Montani 3.098,74

CONSORZI

CONSORZIO PER LA VALORIZZAZIONE, TUTELA E COMMERCIALIZZAZIONE DELL'OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA OLIO DEL SOLE

CONSORZIO ASMEZ

CONSORZIO SALERNO TRADING 26.000,00

FONDAZIONI

MUSEO DI CERAMICA MANUEL CARGALEIRO 10.000,00

FONDAZIONE ONLUS EX MACHINA 5.000,00

ASSOCIAZIONI

FEDERCULTURE 8.000,00

ISMECERT 5.000,00

IRVAT 10.000,00

A.N.P.A.C.A. IN LIQUIDAZIONE 5.000,00

CENTRO STUDI ANTONIO GENOVESI 1.032,92

BIENNALE DEL MARE 5.000,00

ASSOCIAZIONE NAZIONALE CITTA' DELL'OLIO 2.065,83

A.I.C.C.R.E. 18.778,02

CENTRO UNIVERSITARIO EUROPEO PER I BENI CULTURALI 16.000,00

ARCO LATINO 5.500,00

LEGA DELLE AUTONOMIE LOCALI 16.358,00

Totale 186.833,51

Pertanto, relativamente all’obiettivo del contenimento della spesa pubblica, si evidenzia come la Provincia di Salerno, in conseguenza del recesso dai sopra menzionati Consorzi/Fondazioni/Associazioni, conseguirà un risparmio diretto (a titolo di quote associative annuali) pari a complessivi €. 186.833,51.

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Nel rapporto con la società “Arechi Multiservice S.p.A.”, la Provincia ha conseguito

nell’esercizio 2015 un risparmio pari a complessivi €. 476.105,50 (a titolo di riduzione contratti

di servizio).

Con riferimento alla società “Agenzia Locale Sviluppo Sele Picentino Spa in liquidazione”, l’Ente ha conseguito un risparmio pari a complessivi €. 71.670,54 a titolo di riduzione debitoria nominale in conseguenza dell’approvazione del Piano finale di liquidazione. Per un maggiore dettaglio, si propone una scheda sino una scheda sintetica che definisce gli importi di risparmio conseguiti/da conseguire con i criteri adottati per il processo di razionalizzazione delle partecipate: eliminazione delle società e delle partecipazioni societarie

non indispensabili al perseguimento delle proprie finalità

istituzionali, anche mediante messa in liquidazione o

cessione

€ 186.833,51

soppressione delle società che risultino composte da soli

amministratori o da un numero di amministratori superiore

a quello dei dipendenti

€ 71.670,54

eliminazione delle partecipazioni detenute in società che

svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre

società partecipate o da enti pubblici strumentali, anche

mediante operazioni di fusione o di internalizzazione delle

funzioni

Non quantificabile

aggregazione di società di servizi pubblici locali di rilevanza

economica

Non quantificabile

contenimento dei costi di funzionamento, anche mediante riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, nonché attraverso la riduzione delle relative remunerazioni.

€ 476.105,50

Con disposizione, a firma dello scrivente, n. 6 del 11.02.2015 è stata istituita la “Commissione per la

ricognizione delle partecipazioni della Provincia di Salerno in enti e società” (di seguito Commissione)

allo scopo di fornire al Presidente della Provincia ed al Consiglio Provinciale le necessarie

informazioni e valutazioni tecniche da tenere in considerazione onde procedere al processo di

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razionalizzazione di cui alla Legge 190/2014. La citata disposizione prevede che tale Commissione

(composta da: Direttore Generale, Segretario Generale, Dirigente e Responsabile del servizio

partecipazioni societarie ed è integrata dai Dirigenti/funzionari dei Settori, di volta in volta, interessati

e si avvale dell’apporto esterno del Settore Avvocatura) ha il compito di valutare la sussistenza dei

requisiti e delle condizioni di legge per predisporre il Piano di razionalizzazione da sottoporre alla

valutazione del Consiglio Provinciale. La Commissione si è riunita più volte per trattare le diverse

problematiche inerenti alle Società partecipate, con particolare riferimento alle Società partecipate al

100% dall’Ente (Arechi Multiservice S.p.A. ed Ecoambiente Salerno S.p.A.).

Nell’ambito del sopra richiamato processo di razionalizzazione, la Provincia di Salerno ha adempiuto

a quanto previsto dal comma 612 dell’art. 1 della citata Legge, ossia ha approvato - con Delibera di

Consiglio Provinciale n. 5 del 30.03.2015 - il Piano Operativo di Razionalizzazione delle società

partecipate e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, le modalità e i

tempi di attuazione, nonché l’esposizione in dettaglio dei risparmi da conseguire. Tale Piano,

corredato da un’apposita relazione tecnica, è stato trasmesso alla competente Sezione regionale di

Controllo della Corte dei Conti (Prot. PSA201500083654 del 08.04.2015) e pubblicato nel sito web

istituzionale dell’Amministrazione Provinciale.

C) PIANIFICAZIONE STRATEGICA

1. Il nuovo ruolo dell’Ente e la strategia di intervento: la Provincia intesa come “Casa dei

Comuni”. Le modifiche legislative con le quali è stato ridefinito il ruolo e le funzioni delle Province impongono un ripensamento della strategia e, quindi, una rideterminazione degli obiettivi strategici e la conseguente modificazione dell’assetto organizzativo dell’Ente. L’esito del processo legislativo di riforma consente di configurare la Provincia come Ente di area vasta cui sono attribuite, accanto a quelle tradizionali concernenti la viabilità provinciale e l’edilizia scolastica, prevalentemente funzioni di pianificazione, programmazione e coordinamento; inoltre, valorizzando e rendendo più concreta una funzione che era già attribuita a tale Ente nel previgente assetto ordinamentale, la legge n. 56/2014 riconosce un importante ruolo di assistenza tecnico-amministrativa nei confronti dei Comuni nella predisposizione di atti e documenti, nella gestione di procedure complesse, nello svolgimento di attività di monitoraggio e di controllo, nonché nella fornitura di servizi tecnologici innovativi e di servizi di progettazione, supporto e direzione lavori.

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E’ possibile affermare che il predetto ruolo assistenziale, benché subordinato alla stipulazione di intese o di altri strumenti collaborativi con i Comuni, possa essere davvero attivato ed implementato dalla Provincia di Salerno attraverso un’efficace azione di promozione e di sensibilizzazione nei confronti dei Comuni del territorio provinciale, ai quali deve essere adeguatamente prospettata la garanzia di affidare le predette attività a soggetti dotati delle necessarie competenze e professionalità nonché la possibilità di conseguire un contenimento di costi. Vi sono, pertanto, tutte le condizioni affinché la nuova Provincia possa davvero essere considerata come la “Casa dei Comuni”, incaricata dello svolgimento di funzioni serventi a favore dei Comuni o delle Unioni dei Comuni e degli altri Enti locali insistenti sul territorio provinciale (Comunità montane, ecc.).

2. Ulteriore missione strategica: programmazione dello sviluppo territoriale

La Provincia di Salerno intende dare vita ad una rilettura del governo di area vasta per salvaguardare e rafforzare il valore ed il ruolo della gestione e pianificazione pubblica del territorio, con un modello di architettura istituzionale e un modello di governo che abbiano come obiettivo la “territorializzazione dello sviluppo”. A tale proposito va evidenziato che l’Ente Provincia assume un ruolo fondamentale di anello di congiunzione tra i Comuni e la Regione. Nel caso della Provincia di Salerno, il cui territorio ricomprende ben 158 Comuni, si potrebbe verificare il paradosso che il singolo Comune (magari di piccole dimensioni) deve interfacciarsi direttamente con la Regione Campania, con effetti negativi sui cittadini e i territori. Appare, dunque, necessario agire in difesa degli Enti locali intermedi per riequilibrare i territori, per promuovere il benessere dei loro cittadini, per sostenere lo sviluppo dell'economia e dell'occupazione e per generare opportunità per le imprese. Le Province si devono candidare allo svolgimento del loro “legittimo” ruolo nella programmazione ed attuazione delle politiche di sviluppo territoriale con una effettiva responsabilizzazione delle amministrazioni locali anche sui risultati, per garantire a tali politiche un maggiore impatto sul territorio. In tale prospettiva è necessario che la Provincia di Salerno rafforzi la funzionalità in grado di integrare e razionalizzare le competenze ed i rapporti tra i diversi pubblici e attori coinvolti nella promozione del territorio. La Provincia deve assumere il ruolo di governance del territorio, intendendo la stessa “…come una serie di regole formali ed informali, strutture e processi attraverso i quali i portatori di interessi locali risolvono collettivamente i loro problemi e rispondono ai loro bisogni sociali. Si tratta di un processo inclusivo in quanto ogni portatore di interesse locale apporta importanti qualità, abilità e risorse. In tale processo risulta critico costruire e mantenere fiducia, impegno e un sistema di negoziazione” (Definizione ufficiale adottata dallo Study Group on Local Governance). Quanto detto, in sintesi, sarebbe coerente con lo spirito della programmazione 2014-2020 che vede la strategia complessiva attuata “…attraverso la costituzione di partnenariati tra enti, imprese e associazioni, sia pubblici che privati in Stati membri diversi, per attuare progetti di elevato interesse innovativo, incentivando la

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collaborazione tra i 27 paesi dell'Unione europea. Il filo conduttore della nuova programmazione è la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva..”. La nuova Provincia, nell’esercizio fondamentale di assistenza tecnica ai Comuni, deve rafforzare la propria attività relativa alla tematica delle politiche e dei servizi europei anche con presidi territoriali per mettere in sinergia e valorizzare l’esperienza acquisita dalle Province nell’ambito delle politiche e dei finanziamenti europei e l’esperienza maturata dai Comuni all’interno dei processi di coordinamento interistituzionale. In riferimento all’utilizzo delle risorse comunitarie, l’Amministrazione ritiene fondamentale la

programmazione 2014-2020 per cogliere le opportunità per i territori e per la collettività. Si segnala ,

anche, per amore di completezza che la Direzione Generale sta definendo l’elaborazione del

Documento Strategico Provinciale per il coinvolgimento di tutte le Amministrazioni Comunali al

fine di comprenderne i bisogni, lo stato di avanzamento delle progettualità e la definizione di aree

omogenee anche alla luce dei Documenti di programmazione approvati recentemente dalla UE

(FESR, FSE, PSR e FEAMP). Con la predisposizione del Documento Strategico Provinciale (DSP) la

Provincia di Salerno, nell'ambito del processo di programmazione 2014-2020, alla luce della riforma

Delrio ed in coerenza con le caratteristiche della "area vasta" di riferimento, intende, per l’appunto,

rinnovare il proprio ruolo di impulso per le funzioni di coordinamento ed assistenza a supporto degli

attori locali, soprattutto rivolte alle amministrazioni comunali, anche in ottemperanza al dettato

dell’art. 20 del D.Lgs. n.267/2000 . Il lavoro, ad oggi realizzato dalla Direzione Generale Servizio

Politiche Comunitarie, vuole rappresentare un primo contributo di ausilio al processo di costruzione

delle politiche di sviluppo, coesione e competitività dell'intera area geografica di riferimento. Il lavoro

assumerà pertanto valore di stimolo e di riflessione sulle principali direttrici di sviluppo che l’’Ente

intende perseguire. Tali direttrici rappresentano per la comunità salernitana la scommessa per il

futuro: il nuovo ciclo di programmazione 2014-2020 deve infatti rappresentare l'occasione per far fare un salto di

qualità al territorio, un salto verso la modemizzazione istituzionale, verso l'efficienza e l'efficacia delle strutture

amministrative e verso il più generale sviluppo economico e sociale della comunità di riferimento.

La Provincia di Salerno vuole così proporsi per l’attività di coordinamento delle politiche territoriali come elemento di valore aggiunto dell’area vasta al fine di avviare ed innescare processi di sviluppo con le seguenti finalità:

1. riconoscere al territorio ed alla programmazione economico-territoriale un ruolo determinante per la crescita e la competitività,

2. assecondare il processo di semplificazione amministrativa con il riconoscimento del ruolo centrale della Provincia tra Comuni e Regione,

3. individuare una governance autorevole e condivisa con i territori,

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4. superare la frammentazione comunale ed individuare nell’ente di area vasta la sede della programmazione territoriale concertata.

L’UPI – Unione delle Province d’Italia ha, in questa logica, proposto un modello organizzativo, il Servizio Europeo di Area Vasta (SEAV) per accompagnare la trasformazione della Provincia in un Ente nuovo, al servizio dei Comuni, dei territori e dei loro cittadini. La Provincia di Salerno si propone per l’attività di coordinamento delle politiche territoriali come elemento di valore aggiunto dell’area vasta al fine di avviare ed innescare processi di sviluppo con le seguenti finalità:

- riconoscere al territorio ed alla programmazione economico-territoriale un ruolo determinante per la crescita e la competitività;

- assecondare il processo di semplificazione amministrativa con il riconoscimento del ruolo centrale della Provincia tra Comuni e Regione;

- individuare una governance autorevole e condivisa con i territori;

- superare la frammentazione comunale ed individuare nell’ente di area vasta la sede della programmazione territoriale concertata.

Da quanto sopra detto, ne deriva che i documenti di programmazione dovranno essere redatti in conformità alla nuova visione strategica o mission, oltre che ovviamente al mutato quadro economico-finanziario ed organizzativo in cui l’Ente deve operare.

3. Analisi dei bisogni Nell’attuale contesto, l’analisi dei bisogni deve tener conto innanzitutto della situazione finanziaria in cui si trova l’Ente, nonché delle funzioni fondamentali ad esso assegnate dalla legge n. 56/2014 e delle funzioni delegate dalla Regione Campania con la legge n. 14 del 9 novembre 2015 ed i relativi atti attuativi. Alla luce dei predetti presupposti, vanno individuate le soluzioni migliori finalizzate a garantire servizi efficienti, efficaci e snelli a favore della comunità provinciale, sia in via diretta, attraverso l’esercizio delle funzioni fondamentali di immediato impatto sul territorio (Pianificazione territoriale e dei servizi di trasporto, gestione dell’edilizia scolastica, tutela e valorizzazione dell’ambiente, ecc.), sia in via mediata tramite le funzioni di assistenza e servizio a favore dei Comuni. La Provincia di Salerno ha una superficie di 4.922,5 kmq, un’estensione costiera di oltre 200 km; è la più vasta della Campania e la seconda a livello regionale per consistenza demografica. Il vasto territorio provinciale è notevolmente vario ed è rappresentato per quasi il 45% dalla collina interna, per il 29% dalla montagna, per il 15 % dalla collina litoranea e solo per l’11% dalla pianura.

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Oltre alla principale linea ferroviaria che collega il Nord Italia con il Sud e all’autostrada del Sole, linee di collegamento superveloci uniscono il capoluogo e i centri maggiori della provincia salernitana con la Puglia, il Molise e la Basilicata. Il sistema viario salernitano presenta una rete stradale provinciale interna molto articolata e ben sviluppata, cui vanno ad aggiungersi le strade comunali, che permettono accessi diretti ai centri più interni e montuosi. Le predette caratteristiche, che ci descrivono un territorio vasto ed eterogeneo dal punto di vista morfologico, determinano il coinvolgimento della Provincia, pur nella nuova configurazione di ente di area vasta, tra gli enti e istituzioni cui è attribuito un ruolo importante nel soddisfacimento dei bisogni della collettività provinciale e nella soluzione delle notevoli e complesse problematiche del territorio. In particolare, l’Ente può e deve adottare politiche incisive in materia di tutela ambientale e di pianificazione territoriale, al fine di rispondere alle istanze sempre più pressanti dei cittadini volte ad ottenere migliori condizioni di vivibilità e di sostenibilità ambientale, una rete di servizi e di infrastrutture (non solo viarie) più efficiente e adeguata, edifici scolastici più sicuri e maggiormente funzionali alle esigenze dei docenti e degli studenti. Le predette politiche finalizzate alla soddisfazione dei bisogni della collettività provinciale, tuttavia, devono scontrarsi con la ridotta sostenibilità finanziaria delle medesime, a causa dei tagli delle risorse cui sono state sottoposte le Province nel corso degli ultimi anni. Pertanto, occorre avviare azioni tendenti al recupero di risorse finanziarie attraverso l’efficace e razionale utilizzo degli strumenti a disposizione ed immediatamente attivabili: rinegoziazione mutui, dismissioni patrimoniali, nuove entrate, razionalizzazione delle spese, ecc.

4. Obiettivi strategici di breve e medio periodo

Il primo obiettivo strategico che può e deve essere perseguito nel breve periodo concerne sicuramente la ristrutturazione organizzativa dell’Ente, atteso che si può ora contare su tutti gli elementi necessari per avviare tale operazione, ovvero:

- l’assetto definitivo delle funzioni assegnate all’Ente, sia dallo Stato (legge Del Rio e relativi provvedimenti attuativi) sia dalla Regione Campania (legge regionale n. 14/2015);

- completamento delle procedure concernenti la mobilità del personale dichiarato in soprannumero o comunque da inserire sul Portale della mobilità (PMG), ai sensi del decreto ministeriale 14 settembre 2015;

- collocamento in pensione anticipata del personale dichiarato in soprannumero. Il secondo obiettivo deve tendere all’impostazione di una proficua e leale collaborazione con la Regione Campania, sia in riferimento alle Intese da stipulare ai sensi dell’art. 7, comma 3, della legge regionale n. 14 del 9 novembre 2015 sia, più in generale, al sistema istituzionale dei rapporti con tale Ente, soprattutto alla luce del nuovo ruolo della Provincia nell’ordinamento degli enti locali.

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Terzo obiettivo, il cui raggiungimento potrà essere intrapreso immediatamente, concerne l’analisi della domanda e delle esigenze dei Comuni e di altri Enti locali del territorio provinciale finalizzata ad identificare i potenziali servizi ed attività che la Provincia può erogare ai medesimi Enti, sulla base delle nuove funzioni che esso è chiamato a svolgere come Ente di area vasta. L’esito di tale analisi comporterà l’elaborazione di un piano di distribuzione delle risorse umane e delle professionalità dell’Ente modellato sulle prospettate esigenze e richieste di servizi e di assistenza.

5. Obiettivi di medio e lungo periodo Gli obiettivi di medio e lungo periodo sono strettamente connessi alla conclusione del processo di riordino istituzionale delle Province nonché all’acquisizione di dati certi, anche attraverso una approfondita indagine territoriale con la somministrazione di un questionario ed a regime sulle risorse economiche e finanziarie di cui l’Ente può servirsi per svolgere efficacemente le propri funzioni. Si rinvia, pertanto, alle fasi successive del Piano di riassetto la fissazione degli obiettivi a medio e lungo termine che l’Ente Provincia si prefigge.

6. Raccordo con gli enti locali e le altre amministrazioni pubbliche Gli strumenti attraverso i quali la Provincia si raccorda con gli altri enti locali e, in genere, con le altre amministrazioni pubbliche sono quelli canonici previsti dalla legge, ovvero dal decreto legislativo n. 267/2000 (TUEL) e dalla legge n. 241/1990, a meno che non sia la medesima normativa di attuazione del riordino delle funzioni provinciali ad imporre un determinato strumento (come nel caso dell’intesa con la Regione prevista dall’art. 7 della legge regionale n. 14/2015). Tra le forme associative o di integrazioni astrattamente utilizzabili debbono essere privilegiate quelle che consentono maggiore flessibilità organizzativa e un’ottimizzazione delle risorse economiche e umane. Lo strumento che si addice meglio nell’attuale fase è rappresentato dal modulo convenzionale di cui all’art. 30 del TUEL, il quale prevede, tra l’altro, forme di consultazione tra gli enti contraenti e la eventuale costituzione di uffici comuni ovvero la delega di funzioni. I predetti strumenti o modalità di esercizio di determinate funzioni consentono, infatti, un coinvolgimento più efficace delle istituzioni comunali le quali sono nelle condizioni di poter meglio rappresentare le proprie esigenze e problematiche nonché di conseguire, altresì, un arricchimento professionale dei propri dipendenti.

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7. Piano di comunicazione e di partecipazione Il presente piano, oltre alle forme obbligatorie di pubblicazione previste dal decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, deve essere portato a conoscenza dei Sindaci e di tutti i rappresentanti delle altre istituzioni pubbliche provinciali (Prefettura, Comunità montane, Camera di commercio, ecc.) e degli stakeholders attraverso le iniziative ritenute più efficaci ed opportune dagli Uffici che curano la comunicazione dell’Ente. L’obiettivo è quello di dar vita ad un processo di pianificazione strategica partecipata laddove i predetti soggetti, con le modalità stabilite dai competenti uffici, possano esprimere il rispettivo punto di vista sulla pianificazione strategica e sulle misure di attuazione del piano, proponendo eventuali correttivi e suggerimenti per le successive fasi e per gli aggiornamenti del medesimo.

8. Individuazione delle aree strategiche L’individuazione delle aree di interesse strategico sulle quali l’Ente destinerà le maggiori attenzioni ed i maggiori sforzi, economici ed organizzativi, rappresenta un’operazione necessaria ed indispensabile soprattutto in considerazione delle limitate risorse economiche e finanziarie di cui l’Ente dispone nell’attuale momento storico. L’indicazione delle aree strategiche è funzionale alla determinazione del piano di riassetto organizzativo e del piano dettagliato dei servizi erogabili, sia quelli attinenti alle funzioni fondamentali o conferite dalla Regione che quelli strettamente collegati all’esercizio delle funzioni strumentali. Le aree di interesse strategico, sulle quali debbono essere maggiormente indirizzati gli sforzi finalizzati a dare le necessarie risposte quantitative e qualitative alla comunità provinciale, sono state individuate dal Presidente della Provincia con nota n. 34226 del 9.11.2015 nelle seguenti funzioni (pressoché coincidenti con le funzioni fondamentali delineate dalla legge Del Rio):

1. Edilizia scolastica; 2. Viabilità; 3. Ambiente; 4. Pianificazione territoriale: 5. Gare e Sua; 6. Trasporti; 7. Assistenza agli enti locali.

Dalla predetta elencazione si evince che tutte le linee strategiche contenute nel presente Piano, nonché tutti gli atti di programmazione consequenziali, debbono essere finalizzati a valorizzare e a favorire i compiti e le attività connessi alle predette funzioni.

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9. Il Piano dei servizi da erogare

La pianificazione dei servizi da erogare deve essere diversificata a seconda essi siano diretti all’utenza, intesa come cittadini e imprese, ovvero alle istituzioni locali (Comuni ed altri enti locali) che intendono avvalersi dei servizi di assistenza e supporto tecnico che la provincia è potenzialmente in grado di offrire. Mentre la prima categoria di servizi, come già sopra evidenziato, può dirsi notevolmente ridimensionata a seguito della trasformazione istituzionale dell’ente Provincia, la seconda tipologia è suscettibile di notevole dilatazione alla luce dell’evidenziato nuovo ruolo dell’Ente di area vasta come “Casa dei Comuni”. Non è da escludere, però, un recupero della prima tipologia di servizi a seguito della eventuale riallocazione in favore della Provincia, come funzioni delegate dalla Regione, di attività amministrative direttamente rivolte ai cittadini e alle imprese. Ne deriva, pertanto, anche in coerenza con la necessità di un adeguamento “in progress” del presente documento, che l’elaborazione di un puntuale e completo piano dei servizi da erogare al territorio, unitamente alla individuazione delle priorità di intervento, debba essere determinata non appena viene stabilito con certezza il perimetro delle funzioni amministrativer che la Regione Campania vorrà delegare alla Provincia e vengono, altresì, individuati e quantificati i servizi provinciali di cui gli Enti locali intendono avvalersi. E’ ovvio, infine, che nelle fasi successive occorre verificare le reali esigenze di risorse economiche e fiunanziarie necessarie ai fini della puntuale fissazione delle modalità di erogazione dei servizi.

D) FATTIBILITA’ ORGANIZZATIVA: RIASSETTO ORGANIZZATIVO

E PIANO DELLE RISORSE UMANE

1. Premessa

Come accennato sopra, il presente piano sarà articolato per fasi (o step) che si concretizzeranno a seconda dello stato di avanzamento della normativa, nazionale e regionale, di riordino delle funzioni provinciali. Nell’attuale momento storico, ci sono sufficienti elementi per addivenire all’elaborazione di un piano di riassetto organizzativo dell’Ente e di riorganizzazione delle risorse umane, sulla base delle nuove esigenze e dei nuovi bisogni da soddisfare e della pianificazione dei servizi da erogare. Le linee strategiche contenute nel presente Piano di riassetto organizzativo dovranno essere tenute presenti nei conseguenti atti di programmazione e gestionali, di competenza del Presidente della Provincia, del Direttore Generale, del Segretario Generale e dei Dirigenti.

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2. Revisione e modifica dei regolamenti di organizzazione dell’Ente

In primo luogo, bisogna procedere alla revisione di tutte le disposizioni regolamentari in materia di organizzazione degli uffici e dei servizi, in modo da adeguarle alla normativa nazionale e regionale disciplinante il riordino delle funzioni provinciali, con la conseguente trasformazione della Provincia in Ente di secondo livello e cancellazione di competenze gestionali dirette. Va innanzitutto revisionato e modificato il Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi dell’ente, adottato con deliberazione di Giunta provinciale n. 270 del 6 agosto 2008 e successive modifiche e integrazioni. Unitamente al predetto atto regolamentare, dovranno essere revisionati tutti gli altri atti regolamentari da ricondurre, in senso lato, nella materia dell’ organizzazione degli uffici e dei servizi (regolamento per la disciplina degli incarichi di collaborazione esterna, regolamento sulla disciplina delle posizioni organizzative, delle alte professionalità e delle specifiche responsabilità, regolamento sulla performance, regolamento delle incompatibilità, cumulo di impieghi ed incarichi al personale dipendente, regolamento sull’avvocatura, ecc..). Ai sensi dell’art. 48, comma 3, del decreto legislativo n. 267/2000, la revisione dei predetti atti regolamentari deve avvenire nel rispetto dei seguenti criteri generali:

a) adeguamento dell’assetto istituzionale ed organizzativo dell’ente alla normativa di riordino delle funzioni provinciali e allo statuto;

b) configurazione di un modello organizzativo basato sulla semplificazione delle strutture burocratiche mediante l’individuazione di una struttura dirigenziale di livello unico e di articolazioni organizzative di secondo livello la cui responsabilità è affidata ai funzionari ell’ente;

c) valorizzazione delle professionalità interne anche attraverso percorsi di formazione e aggiornamento continui;

d) ridefinizione degli ambiti di disciplina riservati al potere normativo dell’ente e alla contrattazione collettiva;

e) razionalizzazione dell’organizzazione del lavoro in modo da ottenere elevati standard qualitativi ed economici delle funzioni e dei servizi soprattutto nelle aree di interesse strategico;

f) attuazione della normativa anticorruzione (legge n. 190/2012, c.d. legge Severino), con particolare riferimento alla materia del conferimento degli incarichi dirigenziali e delle ipotesi di inconferibilità ed incompatibilità dei medesimi;

g) semplificazione e riduzione dei profili professionali dei dipendenti; h) unificazione in unico testo, anche mediante allegati, di tutte le disposizioni concernenti

l’ordinamento degli uffici e dei servizi dell’ente.

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3. Definizione della nuova struttura organizzativa L’attuale macrostruttura dell’Ente è stata disegnata con decreto del Presidente della Provincia n. 95 del 24 luglio 2015. Al predetto provvedimento è seguita, come atto di micro-organizzazione (rectius: meso- organizzazione), la definizione della struttura organizzativa recante il funzionigramma e l’organigramma dell’Ente, approvata con decreto del Direttore Generale n. 13 del 28 agosto 2015. I predetti provvedimenti di organizzazione sono stati emanati in un contesto storico in cui ancora non era stata approvata la Legge regionale sul riordino delle funzioni amministrative non fondamentali delle Province e, tra l’altro, in un quadro normativo nazionale caratterizzato da una perdurante confusione sull’allocazione delle funzioni statali non fondamentali. Ad oggi, pur rimandendo irrisolti alcuni nodi attinenti alla riallocazione di alcune funzioni non fondamentali delle Province (polizia provinciale, protezione civile, formazione professionale, ecc..) si può tuttavia procedere alla strutturazione di un modello organizzativo basato su di un quadro quasi definitivo delle funzioni e dei compiti assegnati all’Ente di area vasta. Infatti, la Regione Campania, con la legge n. 14 del 9 novembre 2015, ha proceduto al riordino delle funzioni non fondamentali delle Province, in attuazione della legge n. 56/2014; successivamente, con deliberazione di Giunta regionale, ha individuato le attività e i servizi riconducibili alle funzioni non fondamentali delle Province. Pertanto, alla stregua dei predetti provvedimenti regionali e dell’elencazione delle funzioni fondamentali stabilite dalla legge n. 56/2014, può essere articolata la mappa delle funzioni spettanti alla Provincia di Salerno, sia fondamentali che delegate dalla Regione Campania: Funzioni fondamentali

a. pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché tutela e valorizzazione dell'ambiente, per gli aspetti di competenza;

b. pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale, nonché costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente;

c. programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale;

d. raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali; e. gestione dell'edilizia scolastica; f. controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari

opportunità sul territorio provinciale; g. predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti

di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive, d’intesa con i Comuni;

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Funzioni non fondamentali conservate in capo alla Provincia ai sensi della legge

regionale n. 14/2015

a. biblioteche, musei e pinacoteche;

Funzioni non fondamentali riallocate alla Regione Campania a. agricoltura, caccia e pesca; b. assistenza sanitaria, all’infanzia, alle disabilità e altri servizi sociali; c. industria, commercio e artigianato; d. sport e tempo libero; e. turismo; f. valorizzazione dei beni di interesse storico, artistico e altre attività culturali.

Sono escluse dal riordino di cui alla legge regionale n. 14/2015 le attività e i servizi riconducibili alle seguenti materie:

a. mercato del lavoro, centri per l’impiego, politiche attive del lavoro e formazione professionale;

b. forestazione; c. protezione civile.

Le precitate funzioni continuano ad essere esercitate dalla Provincia in attesa dell’entrata in vigore della normativa nazionale di riordino ed in conformità alle vigenti disposizione di legge nazionale e regionale. Per quanto riguarda la Polizia Provinciale, fermo restando quanto previsto dall’art. 5, comma 1, del decreto legge n. 78/2015, l’Ente intende comunque avvalersi dei servizi di polizia provinciale relativamente allo svolgimento delle funzioni fondamentali, ai sensi dell’articolo 5, comma 2, del predetto decreto. Il Presidente della Provincia, in sede di definizione della macrostruttura organizzativa dell’Ente, valuterà se individuare un settore cui attribuire, come Corpo, la gestione unitaria dei servizi di polizia provinciale attinenti alle funzioni fondamentali ovvero incardinare i servizi di polizia provinciale nell’ambito delle strutture dirigenziali preposte all’esercizio delle funzioni fondamentali cui sono correlati compiti di polizia amministrativa. In attesa della normativa disciplinante l’allocazione delle funzioni escluse dal riordino operato con legge regionale nonché delle ulteriori disposizioni regionali ovvero delle intese o convenzioni disciplinanti le forme di avvalimento o deleghe di esercizio delle funzioni riallocate alla Regione, è

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possibile predisporre la nuova macrostruttura dell’Ente in conformità ai seguenti criteri e principi direttivi:

1. rafforzamento degli assetti organizzativi delle strutture che svolgono funzioni di assistenza e, in genere, di servizio a favore degli Enti locali, anche sulla base delle esigenze e dei bisogni prospettati dai medesimi Enti attraverso la risposta ad un apposito questionario elaborato dall’Ente;

2. individuazione di strutture dirigenziali preposte alla gestione delle sole attività e compiti rientranti nelle funzioni fondamentali dell’Ente procedendo, ove possibile, all’articolazione delle strutture dirigenziali in modo da farle coincidere con le aree di interesse strategico specificate dal Presidente della Provincia con nota del 9.11.2015 n. 34226;

3. mantenimento delle strutture dirigenziali che curano le funzioni riallocate alla Regione e/o quelle non fondamentali escluse dal riordino, così come previste nella macrostruttura di cui al decreto del Presidente della Provincia n. 95 del 24 luglio 2015 e ai relativi atti consequenziali, sino al passaggio definitivo delle medesime all’ente subentrante;

4. corrispondenza tra il numero delle strutture dirigenziali e il numero dei dirigenti di ruolo dell’ente;

5. articolazione delle strutture di primo e secondo livello per funzioni omogenee; 6. individuazione dell’avvocatura come struttura di staff, dotata di autonomia funzionale, posta

alle dirette dipendenze del Presidente della Provincia; 7. possibilità di conferimento di incarichi ad interim per i soli settori che curano processi o attività

non rientranti nelle funzioni fondamentali assegnate alla Provincia e, comunque, sino all’avvio di esercizio da parte dell'ente subentrante;

8. semplificazione ed ottimizzazione della struttura organizzativa anche ai fini della riduzione delle spese di personale, in applicazione dell’art.1, comma 557, delle L. 296/2006 come sostituito dall’art.14 comma 7 del D.L. 78/2010 convertito in L. 122/2010, che indica tra gli ambiti prioritari di intervento da parte delle amministrazioni regionali e locali la “razionalizzazione e snellimento delle strutture burocratico amministrative, anche attraverso accorpamenti di uffici con l’obiettivo di ridurre l’incidenza percentuale delle posizioni dirigenziali in organico”;

9. distribuzione razionale delle competenze e delle risorse umane e materiali attraverso l'eliminazione delle duplicazioni e degli appesantimenti ed in conformità all’analisi dei processi gestiti dagli uffici;

10. unificazione delle strutture che svolgono funzioni di supporto e/o strumentali di natura omogenea e complementare.

4. Piano delle risorse umane

L’ente, anche in attuazione della previsione di cui all’art. 1, comma 421, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015), ha determinato, con decreto presidenziale n. 32 dell’11.03.2015, la

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consistenza finanziaria della dotazione organica del personale di ruolo della Provincia di Salerno alla data dell’8 aprile 2014. Con il medesimo provvedimento e con il successivo decreto n. 52/2015 veniva approvato il piano di prepensionamento delle unità lavorative dichiarate in soprannumero per motivi funzionali e finanziari. Successivamente, a seguito dell’emanazione del decreto del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione del 14 settembre 2015, recante i criteri per la mobilità del personale soprannumerario degli enti di area vasta, l’Ente ha avviato e concluso le procedure di mobilità riservate al personale dell’ente dichiarato in soprannumero attraverso l’inserimento nel portale della mobilità (PMG) degli elenchi di cui all’art. 1, comma 422, della legge n. 190/2014. Pertanto, allo stato attuale, si può contare senz’altro su un dato definitivo e a regime del personale di ruolo della Provincia di Salerno, sia dirigenziale che non dirigenziale, da utilizzare per lo svolgimento delle attività e dei servizi connessi all’espletamento delle funzioni fondamentali. Il piano di riorganizzazione delle risorse umane deve puntare ad ottimizzare e razionalizzare l’utilizzo delle professionalità attualmente disponibili all’interno dell’ente in rapporto alle attività ed ai servizi da erogare all’esito della determinazione del nuovo assetto organizzativo dell’ente, tenendo conto ovviamente del divieto posto in capo agli enti di area vasta di procedere ad assunzione di personale con ogni tipologia contrattuale. Alla luce di quanto sopra, si ritiene di dettare le seguenti linee di indirizzo:

a) rideterminazione della dotazione organica dell’ente sulla base dei parametri e dei criteri di cui all’art. 1, comma 421, della legge n. 190/2014;

b) semplificazione ed unificazione dei profili professionali; c) allocazione razionale delle risorse umane all’interno delle strutture organizzative e possibile

utilizzo dello scavalco per ovviare alla carenza o all’insufficienza di particolari profili professionali richiesti per lo svolgimento di attività pertinenti a diversi settori dell’ente.

In ogni caso, il piano organizzativo delle risorse umane è suscettibile di ulteriori modulazioni man mano che si perfeziona e completa il processo di riassetto istituzionale della Provincia, sia ad opera dello Stato che ad opera della Regione, nonché a seguito di una più chiara determinazione del quadro delle risorse finanziarie ed economiche di cui l’Ente potrà disporre.

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E) FATTIBILITA’ ECONOMICA: RIASSETTO PATRIMONIALE E RECUPERO RISORSE FINANZIARIE

1. Recupero di risorse finanziarie attraverso la dismissione di immobili provinciali

Nella prima fase del piano, dal punto di vista del recupero delle risorse finanziarie, è possibile formulare indirizzi strategici con riferimento all’attività di dismissione del patrimonio immobiliare dell’Ente. Bisogna dare atto atto che, già negli anni precedenti, sono stati intrapresi percorsi di dismissione degli immobili non strumentali di proprietà dell’Ente, dalla cui alienazione sono derivate importanti entrate. Gli immobili compresi nelle tabelle A e B dell’analisi del patrimonio dell’Ente, in quanto necessari per lo svolgimento di funzioni fondamentali, devono essere mantenuti, ad eccezione dei complessi di Sant’Anna al Porto e Piantanova (tabella A) i quali, pur facenti parte dei fabbricati attualmente destinati allo svolgimento delle funzioni fondamentali, sono stati inseriti nel piano delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari 2015-2017 potendo, quindi, essere dismessi. Gli immobili inseriti nella tabella C comprendono le sedi dei centri per l’impiego. E’ verosimile pensare che tali strutture, in quanto strumentali ad una funzione non rientrante tra quelle fondamentali assegnate alle Province, passeranno nella proprietà dell’Ente che gestirà le politiche del lavoro ed i centri per l’impiego. Gli immobili elencati nelle tabelle D, E e F non sono funzionali allo svolgimento delle funzioni fondamentali; pertanto, nell’ottica di razionalizzazione del patrimonio immobiliare e del recupero di risorse finanziarie, possono essere inseriti nel piano delle dismissioni.

2. Recupero di risorse finanziarie attraverso l’adozione di piani di revisione e

razionalizzazione della spesa o di recupero risorse proposti dai Dirigenti dell’Ente

Con note del Direttore Generale n. 2522 del 3 febbraio 2016 e n. 10974 del 27 maggio 2016, i Dirigenti sono stati invitati ad elaborare i piani o proposte finalizzati al recupero di risorse nell’ambito dei settori di rispettiva competenza, sia sotto il profilo dell’incremento delle voci di entrata sia sotto il profilo della riduzione delle spese. In merito alle possibili entrate, la Direzione Generale sta lavorando ad una bozza di convenzione a titolo oneroso per i servizi legati al SEAV. Il Servizio Politiche Comunitarie, incardinato nel Settore Direzione Generale, effettua una ricognizione delle possibili fonti di finanziamento comunitarie, nazionali e regionali per la realizzazione di progettualità sui territori della Provincia. Il settore Patrimonio, Edilizia e Programmazione della rete scolastica (nota n. 2954 del 09.02.2016) ha elaborato le seguenti proposte:

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a) riduzione dell’importo della convenzione stipulata con la società Arechi Multiservice con affidamento a tale società della sola manutenzione programmata, affidando la gestione diretta al settore dei lavori di manutenzione straordinaria e riparativa;

b) riduzione dei consumi energetici negli uffici attraverso un’opportuna gestione del calore e facendo ricorso a fonti di illuminazione a basso consumo;

c) riduzione all’interno degli istituti scolastici delle ore di accensione delle caldaie/impianti di riscaldamento al di fuori dell’orario destinato alle lezioni e abbassamento della temperatura ambiente nel rispetto della normativa vigente, orario prolungato esteso a tutti gli istituti scolastici in modo da concentrare le attività, didattiche e non, su cinque giorni settimanali per la durata dell’intero anno solare. Il settore ha stimato, in caso di attuazione della misura, una riduzione dei consumi energetici di circa €. 400.000,00 annui. Per la stagione scolastica 2015/2016, attraverso l’attuazione della misura di abbassamento della temperatura ambiente, l’Ente ha conseguito un risparmio di €. 120.000,00, che può essere considerato consolidato.

Le proposte sub b) e sub c) sono senz’altro condivisibili e tali da conseguire importanti risparmi. Merita approfondimento la possibilità di immediata modifica del contratto di servizio stipulato con l’Arechi Multiservice, soprattutto con riferimento alla sussistenza o meno di una clausola penale. Il settore Personale e Finanze (nota n. 3300 del 12.02.2016) propone, in primo luogo, una rinegoziazione di alcuni istituti del salario accessorio ed una riorganizzazione della gestione del COSAP. Nelle proposte del Dirigente vi sono, altresì, alcune misure organizzatorie il cui utilizzo permetterebbe di conseguire ulteriori economie: comandi, convenzioni, avvalimenti, distacchi, part-time. Le predette proposte, con riferimento agli istituti del salario accessorio, pur astrattamente utilizzabili, debbono essere, tuttavia, sottoposte al vaglio della delegazione trattante di parte pubblica la quale, qualora le ritenga condivisibili, deve farle confluire nella proposta di contratto decentrato integrativo. Le misure organizzatorie proposte possono essere prese in considerazione, in quanto potenzialmente atte a conseguire risparmi di spesa. Esse, tuttavia, sono subordinate alla definizione del riassetto organizzativo dell’ente, all’esito del quale emergerà il quadro chiaro dei profili e delle professionalità necessari all’esercizio delle funzioni spettanti all’Ente. Il settore Servizi alla Comunità e alle Persone propone la risoluzione anticipata del contratto di locazione del locale (presso il convento di S. Antonio) dove è ubicato il Museo archeologico di Nocera Inferiore e il connesso auditorium. Il Dirigente del settore Avvocatura (nota del 03.06.2016), dopo aver precisato che il predetto settore non esercita competenze amministrative che consentano la diretta acquisizione di entrate patrimoniali, ha proposto di coinvolgere il settore medesimo nelle attività di verifica dell’ammontare e dell’effettiva esigibilità delle partite creditorie unitamente ai settori titolari di crediti verso altri soggetti. A tal fine, ha suggerito di programmare la successiva attività di recupero anche con riferimento alle modalità organizzative più opportune.

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Il Dirigente del settore Viabilità e Infrastrutture (nota n. 121389 del 03.06.2016) segnala l’esito di un incontro con la Regione Campania e con le Comunità montane teso alla sottoscrizione di un Accordo di programma, il cui contenuto è già stato condiviso con gli Enti interessati compresa la Regione Campania, concernente le attività di manutenzione della viabilità provinciale che possono essere svolte nell’ambito dei Piani di forestazione. Il predetto Accordo consentirà di ottimizzare il costo della ripulitura dei fronti stradali, necessaria alla riduzione del rischio di incendi boschivi, nonché il ripristino delle funzionalità delle cunette stradali. L’esecuzione del predetto Accordo comporterà per l’Ente un risparmio di circa 3 milioni di euro. In aggiunta a quanto sopra detto, va sommato un ulteriore risparmio di spesa derivante dalla riorganizzazione dei servizi espropri e sinistri per i quali viene stimata una riduzione pari al 20 % dell’importo dei debiti fuori bilancio derivanti da contenzioso, utilizzando l’istituto della transazione. Sul versante delle maggiori entrate vengono proposte varie misure organizzative e regolamentari che, ai fini che qui interessano, concernono:

a) l’attivazione di un canone non ricognitorio per le concessioni e le autorizzazioni sulle strade provinciali. Dalla predetta attivazione viene stimato un incremento del 10% delle entrate derivanti dalla COSAP;

b) istituzione di un canone forfettario per la copertura di spese di istruttoria, segreteria e sopralluogo tecnico nonché canone di occupazione temporanea per gli interventi di somma urgenza eseguiti da società di servizi sulle strade provinciali per la riparazione di eventuali guasti ai sottoservizi esistenti (tubazioni, acqua, gas, elettricità, connessioni dati, ecc.). La proposta consiste nel prevedere nel regolamento provinciale un corrispettivo pari ad euro 77,50 per singolo intervento con corrispettiva previsione di entrata da inserire nel bilancio;

c) potenziamento del servizio di vigilanza stradale e di gestione dei relativi procedimenti sanzionatori finalizzati, altresì, all’avvio di una concreta lotta all’abusivismo con consequenziale incremento delle entrate dell’Ente;

d) rilevazione di impianti pubblicitari privi di autorizzazione e conseguenziale aumento degli introiti.

Il dirigente del settore Presidenza/Affari Generali (nota n. 11508 del 06.06.2016) propone l’installazione di una scatola nera o equivalenti su tutte le auto di proprietà dell’Ente, di concerto con le compagnie assicuratrici. Il dirigente del settore Pianificazione e sviluppo strategico del territorio (nota n. 12056 del 14.06.2016) evidenzia che una potenziale nuova fonte di entrata per l’Ente è costituita dai proventi derivanti dalle convenzioni stipulate o da stipulare con i Comuni che aderiscono alla SUA (Stazione Unica Appaltante). Il dirigente del settore Ambiente (nota n. 12746 del 23.06.2016) evidenzia le seguenti possibili entrate:

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- realizzazione delle attività relative al Patto dei Sindaci per il clima e l’energia, individuando l’Ente di Area Vasta come soggetto coordinatore, finalizzate ad accelerare la riduzione dell’inquinamento di ossido di carbonio ricorrendo a programmi di energia sostenibile per l’illuminazione delle città ed il riscaldamento delle strutture pubbliche;

- la messa a regime della regolarizzazione, dei controlli e della riscossione delle utenze in riferimento alle attività correlate alle risorse idriche. Per lo svolgimento di tale attività è necessario la realizzazione di investimenti in risorse strumentali ed umane (classificazione dell’archivio cartaceo attraverso aggiornamento, riduzione e classificazione degli utenti; verifica sul posto della corrispondenza delle utenze e georeferenziazione delle stesse su SIT; accertamento della esistenza di attingimenti abusivi; realizzazione di una piattaforma web;

- entrate per irrogazione delle sanzioni in materia di rifiuti. Per lo svolgimento di tale attività occorre un rafforzamento del Nucleo di Polizia Provinciale Ambientale.

F) CONCLUSIONI

La qualificazione, operata dalla legge n. 56/2014, delle Province come “Enti di area vasta”, oltre ad anticipare il processo di trasformazione delle medesime realizzato con la recente legge di riforma costituzionale, il cui testo è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15.04.2016, allude al nuovo ruolo istituzionale delle medesime attraverso il concepimento di una nuova denominazione che esprime chiaramente la nuova mission e le nuove funzioni dell’Ente. Nonostante uno dei cardini della riforma costituzionale, anche per come viene presentata a livello mediatico, riguarda l’abolizione del termine “Provincia” dalla Carta costituzionale, in una prospettiva di «semplificazione» dei livelli territoriali di governo, tale espunzione, però, non produce la definitiva cancellazione delle Province dal nostro ordinamento giuridico. Queste ultime, pur private di alcune garanzie costituzionali, quali la compartecipazione al riparto delle funzioni amministrative secondo l’art. 118 Cost. e dell’autonomia finanziaria, statutaria e regolamentare, rimarranno disciplinate a livello di legislazione primaria, al pari delle unioni di Comuni e di altri enti locali. Può dirsi, anzi, che la legge 56/2014, pur emanata a Costituzione invariata, rappresenti il testo fondamentale in materia di processo di riordino delle Province da cui partire in caso di approvazione definitiva del disegno di riforma costituzionale il quale, all’art. 40, comma 4, prevede che le aree vaste non ricadenti in Città metropolitane siano amministrate dagli Enti di Area vasta così come disciplinati dal legislatore statale e dal legislatore regionale. Tale ultima disposizione evita il rischio della creazione di un “centralismo regionale” con conseguente accentramento delle funzioni amministrative in capo alle Regioni. Essa, inoltre, getta le basi per la istituzione di un sistema amministrativo locale equilibrato e maggiormente aderente ai principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza.

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PROVINCIA DI SALERNO

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In tale contesto, viene esaltato il nuovo ruolo delle Province come “Casa dei Comuni” all’interno della quale viene valorizzato efficacemente il protagonismo dei Comuni e, inoltre, viene dato notevole impulso all’associazionismo comunale finalizzato al conseguimento dell’obiettivo strategico di uno sviluppo armonico del territorio.

Il Direttore Generale

avv. Bruno Di Nesta

Documento firmato digitalmente a sensi del D.Lgs. 82/2005 e ss.mm.ii Il presente piano è stato elaborato dal Gruppo di Lavoro costituito con D.D. n. 29 del 06.11.2015, così composto: Avv. Bruno Di Nesta – Direttore Generale dell’Ente Dott. Nicola Padula – Direzione Generale Dott.ssa Annalisa Del Pozzo – Direzione Generale Dott.ssa Carmela Gugliotta – Settore Personale e Finanze Dott. Mauro Negri – Settore Patrimonio, Edilizia Scolastica


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