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Pseudo Jenofonte . La Democrazia Come Violenza

Date post: 07-Sep-2015
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Anónimo ateniense contra la democracia
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Anonimo  ateniese Sellerio  editore  Palermo La  democrazia come  violenza
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  • 1Anonimoateniese

    SellerioeditorePalermo

    Lademocraziacomeviolenza

  • Lattaccamentochegliuominipro-vanoperlalibertequellocherisen-tonoperleguaglianzasonoduecosedistintescrivevaAlexisdeTocque-ville;nonesitoadaggiungerechesonoanchedisuguali:lunomutain-cessantementedaspetto,siriduce,sidilata, safforza, si debilita secondogli eventi, laltro sempreuguale ase stesso, sempre teso almedesimoobiettivocolmedesimoardoreosti-natoetaloracieco.Lanonimo che nel quinto secoloavantiCristocomposequestotratta-tello sulSistema politico ateniese (ilprimo esemplare superstite di pro-sa attica) ha per lappunto questoobiettivo: di mostrare come la cie-ca uguaglianza democratica vigentein Atene abbia dato vita al sistemamaggiormentelesivodellalibertdeimigliori.Lademocraziadunqueper lui nel pieno valore etimolo-gico violenza di popolo, ed ilmondointero(nonsoloAtene)di-visotrabuoniecanagliainlottaincessanteeirrimediabile.Lasuari-flessionenondimenoloportaacon-cludereedqui la suaoriginalitchelademocrazia,ilpredominiodellacanaglia,proprionelsuopes-simofunzionamento,unsistemaasuomodoperfetto.

    Incopertina:

    Eracle e lIdra, stamno attico (480-460a.c). Museo Nazionale Archeologico, Pa-lermo.

  • Lamemoria

    42

  • Anonimoateniese

    Lademocraziacomeviolenza

    AcuradiLucianoCanfora

    SellerioeditorePalermo

  • Lademocraziacomeviolenza/Anonimoateniese;acuradiLucianoCanfora.8.ed. -Palermo:Sellerio,199167p.;17cm. - (Lamemoria;42)I.Anonimo Ateniesecdd.888.01

    (a cura di S. & T. - Torino)

    Titolooriginale:

    1982 Sellerio editore via Siracusa 30 Palermo

    1991 Ottava edizione

  • Lademocraziacomeviolenza

  • 9Nonpossibiledarcontoinmodosommarioesoddi-sfacentedelleipotesisuscitatedaquestoopuscolo,giun-to a noi tra le opere di Senofonte col titoloAthenaion Politeia, macertamentenonscrittodalui.Inrealtsitrat-tadellapianticaprosaatticasuperstite: laprimavocechesisiaespressanellalinguadiTucidideediPlatoneunacriticaserrataelucidadelsistemapoliticolademo-craziadirettachefucaratteristicodiAtene.

    Mentrenellultimotrentenniosembradefinitivamen-tespenta linclinazioneadareunnomeaquestoautore(lultimotentativodiattribuire lopuscoloaTucididefufattodaNestlenel1943),vienespessoripropostalaque-stionecronologica.Daungeneraleconsensoperunada-tazioneneiprimiannidellaguerradelPeloponneso(conpreferenzaper il periodoche vadallamortediPericle,429a.C,allarappresentazionedeiCavalieri diAristofane,424),sipassatiadipotesipiarcaizzanti,conpreferen-zaperglianni40delquintosecolo(Mazzarino);isolatalatendenzadichivorrebbeavvicinarelepocadicom-posizionediquestoopuscoloal411, lannodelcruentocolpodiStatooligarchicoinAtene.

    Ladatapiprobabilemisembrailperiodo429-424a.C,perquesteragioni:1)ilquadrodelpersonalepoliti-co tipicodellademocraziaateniese tracciatodallautoresembra implicare chiaramente chePericle, figura impo-nentedidominatoredelloStato aldisopradeipartiti,

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    scomparso;2)tuttalapartedellopuscolochedescrivecomegliAteniesisicomportanoincasodiguerra,mostraappuntocheAteneinguerramentrelautorescrive,edallepreseconunaguerrachehatuttelecaratteristichedellafaseinizialedellaguerradelPeloponneso(devasta-zionedellacampagnaatticadapartedegliSpartani,disa-giodeicontadini,indifferenzadeimarinai).

    Che lopuscolo sia in realt un dialogo del quale sierapersa, nella tradizione, la suddivisionedellebattute(comedel resto era accadutoper tanti testi scenici ate-niesi), ipotesi formulataoltreunsecolofadalfilologoolandese Carel Gabriel Cobet, il quale segnal i puntideltestocherisultanocomprensibilisolosesipensaadundialogo.Daultimo lipotesi dialogica stata ripresada uno studioso americano, William Forrest, il qualeha osservato che, lungo tutto lopuscolo, ogni opinioneprecedutadaunacontraria,enehadedottochedun-que siamo di fronte ad un dibattito tra un Ateniese euno Spartano, ovvero come pensavaCobet tra dueAteniesididiversevedute.Inquestatraduzionesiten-tatoper laprimavoltadi ricostruire ildialogo inmodocompleto.Delmisconoscimentodellanaturadialogicadiquestoopuscoloharisentitoanche la suapresentazioneeditoriale.Sipreferitoingenerecongetturare,espunge-regenerosamente, stravolgere lordine tradito,perch iltestocoscomerasembravaostico,desultorio,contrad-dittorio:inrealttuttosirischiarasesiassumechesonodueiparlanti,echelunocontraddicelaltro.Hoindica-toidialoganticonlesigleA eB.

    Attribuirequesto scritto adun autore stato talorauninutilegiocoperfilologi.deplorevoleperchesiari-mastasenzaecounaosservazionedecisiva,fattadalgran-deAugust Boeckh, in favore dellattribuzione al sofistae uomo politico antidemocraticoCrizia, il quale fu poianche il cervello oltre che il capopoliticodei Trenta

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    tiranni.Unostudiosoaustriacochehamoltimeritinelrestaurodiquesto testo,Kalinka, si chiedeva comemailopuscolosedavverofuscrittodaCriziasiapoica-pitato tra leoperediSenofonte.La cosanondovrebbesorprendere,sesiconsiderachegliscrittidiCrizia,forseanche per una forma di damnatiomemoriae, dovetteroandaredispersi,scheadesempiounatetralogiatragicaandafiniretraletragediediEuripide.

    L.C.

  • Ilsistemapoliticoateniese

  • IltestopresoabasequellodiMarchant(Oxford,1920).

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    A: Amenonpiace che gliAteniesi abbia-no scelto un sistema politico, che consenta allacanagliadistarmegliodellagenteperbene.Poi-ch per lhanno scelto, vogliomostrare che lodifendono bene il loro sistema, e che a ragionveduta fanno tuttoquellochegli altriGrecidi-sapprovano.

    Dir subito che giusto che l i poveri e ilpopolocontinopideinobiliedei ricchi:giac-ch il popolo che fa andare le navi e ha resoforte la citt. E lo stesso vale per i timonieri, icapirematori, i comandanti in seconda, imano-vratori, i carpentieri: a tutta questa gente chelacittdevelasuaforza,moltopicheagliopli-ti, ai nobili, alla gente per bene. Stando cos lecose,sembragiustochelemagistraturesianoac-cessibiliatuttisiaquellesorteggiatechequelleelettive,eche sia lecito,achiunque lovoglia,diparlareallassemblea.

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    Ancora. Il popolo non ama rivestire quellemagistrature dalla cui buona gestione dipendela sicurezza di tutti e che invece, se rettemale,comportano rischi: perci escludedal sorteggioil comando dellesercito e il comando della ca-valleria.Questecarichepreferiscelasciarleaipicapaci. Invececercadi rivestire tuttequellechecomportanounostipendioedunprofittoimme-diato.

    CchisimeravigliachegliAteniesidiano,intutti i campi, pi spazio alla canaglia, ai poveri,allagentedelpopolo,anzichallagenteperbene:mapropriocoschetutelanocomevedremolademocrazia.Giacchappunto,sestannobenee si accrescono i poveri, la gente del popolo, ipeggiori, allora si rafforza lademocrazia.Quan-do invece il popolo consente che prosperino iricchielagenteperbene,nonfacherafforzareiproprinemici.Dovunque sulla facciadella terrai migliori sono i nemici della democrazia: giac-chneimiglioricilminimodisfrenatezzaediingiustizia, e ilmassimodi inclinazione al bene;nel popolo invece c il massimo di ignoranza,di disordine, di cattiveria: la povert li spingeallignominia, e cos la mancanza di educazioneelarozzezza,cheinalcuninascedallindigenza.

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    B: Uno per potrebbe dire che non li sidoveva lasciar parlare tutti indiscriminatamenteallassemblea, o accedere al Consiglio, ma con-sentirecisoloaipibravieaimigliori.

    A: No. Proprio perch allassemblea la-scianoparlareanche lacanaglia, si regolanonelmodomigliore.Seallassembleaparlasselagenteper bene, o partecipasse ai dibattiti del Consi-glio,gioverebbeaipropri simili,nonalpopolo.Orainvecepulevarsiaparlarequalunqueceffoeperciperseguelutilesuoedeisuoisimili.

    B: Si potrebbe obiettare: ma un tipo delgenere come pu capire ci che conviene a luioalpopolo?

    A: Malorocapisconochelastupidit,lari-balderia,lacomplicebenevolenzadicostuigiovadipichelavirt,lasaggezzaeostilitdellagen-teperbene.Naturalmenteunacittdovesivivecosnonlacittideale!Perproprioquestoilmodomiglioreperdifenderelademocrazia.

    B: Ilpopolononvuolessereschiavoinunacitt retta dal buongoverno, ma essere libero e

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    comandare: delmalgoverno non gliene importanulla.

    A: Ma proprio da quello che tu chiamimalgovernoilpopolotraelasuaforzaelasualibert.Certo,seilbuongovernochetucerchi,allora lo scenario tuttaltro: vedrai ipicapa-ci imporre le leggi, e la gente per bene la farpagare alla canaglia, e sar la gente per bene aprendereledecisionipolitiche,enonconsentirche dei pazzi siedano in Consiglio o prendanolaparolainassemblea.Cosinpocotempo,consaggiprovvedimentidelgenere,finalmenteilpo-polocadrebbeinschiavit.

    B: PeradAtenelasfrontatezzadeglischia-viedeimetecienorme:nonneancheconsen-titobatterli,nchischiavoticederilpassoperlastrada.

    A: Ti spiego perch questo sia tipico diAtene. Se la legge consentisse ai liberi di pic-chiare gli schiavi, o i meteci o i liberti, spessosifinirebbecolpicchiareunAtenieseun libe-ro, scambiandoloperuno schiavo.Giacch lil popolo non per niente vestitomeglio degli

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    schiavi e deimeteci, e in nulla il suo aspetto migliore.EseunosistupisceanchedellivellodivitaconsentitoinAteneaglischiavialcunideiqualivivonoaddiritturanellusso,sipudimo-strarecheanchequestoavvienearagionveduta.Doveinfatticunapotenzanavale, l inevita-bile essere schiavidegli schiaviperuna ragioneeconomica: per poter riscuotere quello che mispetta1 sulleattivitdelmioschiavo.Insommainevitabile lasciarlipraticamente liberi.Doveglischiavi sono ricchi, non pi necessario che ilmioschiavoabbiapauradite.

    B: MaaSpartailmioschiavoavrebbeavu-topauradite.

    A: Ma se il tuo schiavo si trovasse nellacondizione di temermi, allora sarebbe pronto aconsegnareancheilsuodanaro,purdinoncor-rererischipigrossi!Eccoperchnoiabbiamoconsentito la parit tra schiavi e liberi, e anchetrameteciecittadini:perchlacitthabisognodeimeteciperlagrandequantitdimestierichesannofare,eperlaflotta.Eccoperchabbiamoconcessolaparitancheaimeteci.

    (...) Sacrifici,2 vittime, feste, recinti sacri. Il

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    popolosabenechenonpossibileaciascunodeipoveri individualmente fare sacrifici ebanchettisacri,eprocurarsivittime,abitare insommaunacitt bella e opulenta, e allora ha escogitato ilmodoper avere tuttoquesto.Sacrificanoa spe-sepubblichemoltevittime,eilpopolomangiaesi spartisce gli animali sgozzati.Ginnasi, bagni,spogliatoi,alcuniricchiliposseggonoinproprio.Ilpopolo invece costruisceper s,per suouso,palestrespogliatoibagniingrandequantit:edituttoquesto si giova lamassapiche ipochi eiricchi.

    Quelli poi che praticano la ginnastica e lamusica, il popolo li ha liquidati: non crede chesianocosebelle,ecapiscedinonessereingradodipraticarle.Capisceperanchechenellacuraeistruzionedeicoriteatrali,nellacuradeiginnasi,nellallestimento delle triremi, sono i ricchi chedirigono, mentre il popolo si lascia guidare. Epercitrovagiustoprendersoldicantando,cor-rendo,danzandoeprestandoserviziosullenavi:perfarsoldi,mentreiricchisimpoveriscono.

    Neitribunalipoinonsidannopensierodellagiustiziamadelproprioutile.Equandositrattadeglialleati,senzaneanchemettersiinmare,in-tentanoprocessiachivoglionoloro,3concavilli,

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    e perseguitano la gente per bene, ben sapendochefatalmentechicomandaodiatodachisog-getto,echesenellecittalleatesirafforzasseroiricchielagenteperbene,limperodelPopolodi Atene * durerebbe pochissimo. Per questoumilianolagenteperbene;lispogliano,liesilia-no, li uccidono, e innalzano la canaglia. InvecegliAteniesiperbenecercanodiproteggereilorosimilinellecittalleate,inquantocapisconochegiovaloro,inognicircostanza,proteggereanchealtroveglielementimigliori.

    B: PerunopotrebbeosservarechelaforzadiAtene dipende proprio dalla possibilit, per glialleati,diversaretributi.

    A: Ma al popolo sembra pi vantaggioso ac-caparrarsi direttamente e personalmente i benideglialleati,echeacostororestiunicamente lostretto necessario per vivere e lavorare, ridottinellaimpossibilitditramare.

    B: Percancheunaltroaspettochevie-nemalvisto: che cio il Popolo di Atene co-stringaglialleatiavenireadAtenepercelebrareiprocessi.

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    A: Equellireplicanoelencandoivantaggi,perilPopolodiAtene,diunataleprocedura:il salario di giudice assicurato per tutto lannograzie aidepositidelleparti contendenti;poterregolarelavitadellecittalleatestandoseneco-modi a casa, senza doversi mettere in mare, eproteggere gli elementi popolari mandando amorte inemicidelpopolo.Se invece iprocessivenisserocelebrati,perciascuno,nellasuacitt,in odio agliAteniesi sarebberomandati amor-tetuttiquellichesonofavorevolialPopolodiAtene.Epoieccoiguadagni insensoproprioche il Popolo di Atene ricava dalla celebra-zioneincittdeiprocessideglialleati:aumentalimporto della centesima che si paga al Pireo;se poi uno ha una casa da affittare o una pa-riglia o uno schiavo da noleggiare, se la passameglio; e anche i banditori pubblici se la pas-sanomeglioper lapresenza incittdegli allea-ti.Cpoiunaltraconsiderazione: segli alleatinonvenisseroincittperiprocessi,verrebberorispettati unicamente quegli Ateniesi che si re-canousualmentepressodiloro,ecioicoman-dantidellesercito, i trierarchi,gliambasciatori.Colsistemaattualeinveceognisingoloalleatocostretto ad adulare il Popolo diAtene, ben

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    sapendocheadAtenechebisognaandareperdareeaveregiustizia,e,appunto,alcospettodelpopolo,cheinAteneessostessolalegge.Cosciascuno costretto a supplicare e a prendereperlamanoigiudicimentreentranointribuna-le.Eccoperchglialleatisonodiventati,percosdire,glischiavidelPopolodiAtene.

    Vengooraadunaltroaspetto.Poichhannopossedimenti fuori dellAttica e rivestono magi-straturefuoridellacitt,quasisenzaaccorgersenehannoimparato,loroeiloroservi,amanovrareiremi.Delrestoinevitabilechechisimettespessoinmaredebbaprendereinmanoiremi,luieilsuoservo, e impari i rudimenti della nautica.Diven-tano buoni timonieri per lesperienza che hannodelle navi, e per laddestramento.Alcuni si sonoaddestrati a pilotare una imbarcazione comune,altriunanavedacarico,altridilsonopassatiallenavi da guerra. I pi sono capaci, appenamessopiedesudiunanave,dimettersiairemi,comesesifosseroesercitatiafarlopertuttalavita.

    Perquelcheriguardainveceleforzediterrache inAtenepaionosacrificatissime, indif-ferenteperloroessereinferioriosuperiori4aine-miciinquestocampo;masuglialleatichepaganoiltributodominanoancheconleforzediterra.

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    Ritengonoche le forzeoplitiche siano sufficien-ti, se bastano a dominare sugli alleati. Obietti-voche,delresto,agevolatolorodallafortuna:mentre infatti i sudditidiun imperoterritorialehanno pur sempre la possibilit di concentrarsituttiinunpostoecombattereuniti,aisudditidiun impero marittimo, dislocati nelle isole, non materialmente possibile unire, per cos dire,lecitt:cdimezzo ilmare,ed sulmarechedominalapotenzaegemone.Eseancheriuscis-sero, gli isolani, a raccogliersi tutti in unisola,di nascosto, cadrebbero per fame. Quanto poialle citt della terraferma che sono sotto il do-minio ateniese, quelle pi grandi sono tenute afreno col terrore, quelleminori unicamentepernecessit, inquantononvcittchenonabbiabisognodi importareo esportare, equestononsar possibile se non si sottomessi ai padronidelmare.Inoltre,chihaildominiodelmarepufare ci che a chi ha il dominioper terra possibilesolorarevolte:eciodevastareilterri-toriodiavversaripiforti.Possonoaccostarsiinunpuntodellacostadovenonvisiaalcunnemi-coodovecenesianopochi,equandoinemicisiavvicinanorisaliresullenavieandarvia.

    Ancora.Chiha il dominiodelmarepu al-

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    lontanarsiquantovuoledalproprioterritorio;in-vece chi domina per terra non pu allontanarsidallepropriebasiperuncamminodimoltigior-ni, giacch la marcia lenta, e non possibileportareconsdurantelamarciaciboperunlun-goperiodo.Epoichiavanzaviaterradeveattra-versareterritoriamici,oaltrimentideveaffronta-re e superare, lungo il cammino, vere e propriebattaglie.Laddovechivapermarepusbarcaredovesadiesserepiforte,edevitareipuntidellacostadovenon lo,eproseguirefinchnonsiainterritorioamicootraavversarimenoforti.

    Eancora.Lemalattiedellepiantedovutealclima, a stento le sopportano coloro chehannolegemonia per terra, mentre quelli che hannolegemoniamarittima le sopportano agevolmen-te.Giacch il flagello non simanifesta contem-poraneamentedovunque,sicchdapaesidoveilraccoltostatoprosperopossonovenire,aido-minatoridelmare,iprodottichemancanonellazonacolpita.

    Se poi si deve far cenno anche di vantaggiminori,pursempregraziealdominiodelmareche gli Ateniesi hanno escogitato nuovi tipi dibanchetti, avendo contatti con i pi vari paesi.Quanto c di delizioso in Sicilia, Italia, Cipro,

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    Egitto,Lidia,Ponto,Peloponnesoealtrove,lositrova raccolto presso di loro, grazie al dominiodelmare. Ascoltando poi ogni sorta di parlate,hannoassuntoparoledaipivarilinguaggi.Percui, mentre gli altri Greci adoperano ciascunola propria lingua, il proprio modo di vestire ei propri costumi, il linguaggio e i costumidegliAteniesi si sono intrisi di elementi desunti datuttiiGreciedatuttiibarbari.

    Soli,traiGrecieibarbari,sonocapacidifarconvergerepressodi s i prodotti degli altri. Seunacittriccadilegnopernavi,dovelovende-rsenza ilconsensodellapotenzachedomina ilmare?Eseunacittriccadiferroodibronzoo di lino, dove piazzer i suoi prodotti senza ilconsensodellapotenzachedominailmare?Edpropriograzieaquestiprodotticheioholemienavi:daunoho il legno,daunaltro il ferro,daunaltroilbronzo,daunaltroillino,daunaltrola cera. E non permetteranno ai nostri rivali diesportare: o costoro nonpotranno commerciarepermare.Cosiohotuttoquestosenzapenadal-la terraferma,permeritodelmare.Nessunaltracitthacontemporaneamenteduediquestipro-dotti,naccadechelamedesimaabbiaadesem-piolegnoelino;alcontrario,dovecmoltolino

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    lilterritoriobrulloemancaillegno;naccadechelamedesimacittabbiasiabronzocheferro;e anche degli altri prodotti, nessuna citt ne hadueotreinsieme,malunalunolaltralaltro.

    Eancora.Lungoqualunquecostaviounasporgenzaounisolaantistanteounostretto,dimodo che chi ha il dominio del mare pu or-meggiarel,ecolpirequellicheabitanosulcon-tinente.DiunacosapermancanogliAteniesi.Se abitassero unisola, potrebbero danneggiareimpunementeglialtri,finchildominiodelmarefosseloro,senzavederdevastatoilproprioterri-torionsubirelapresenzanemica.Orainveceicontadinieiricchiateniesitentanodiingraziarsii nemici, mentre il popolo, ben sapendo che inemicinonbrucerannondevasterannonulladisuapropriet,vive tranquilloenoncercadi in-graziarseli.Eanchedaunaltro timoresarebbe-ro liberi, seabitasserounisola: checio lacittnonpotrebbe esseremai traditadagli oligarchi,nleporteaperteeinemicifattientrare.ComepotrebbeaccadereciseAtenefosseunisola?Enonvipotrebberoesserenemmenocolpidimanocontro la democrazia, se Atene fosse unisola.Orainvece,sesitentasseuncolpodimanocon-tro la democrazia, lo si farebbe riponendo spe-

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    ranzaneinemici,pensandodipoterliintrodurreincittviaterra.SeinveceAtenefosseunisola,anche da questo punto di vista non avrebberoalcuntimore.Poichdunque,dasempre,hannoavutoinsortedinonabitareunisola,nellasitua-zioneattuale sicomportanocos: trasferiscono ilorobeninelleisole,confidandoneldominiosulmare, e lasciano devastare lAttica senza batterciglio, ben sapendo che, se si lasciassero com-muovereperlasuasorte,dibenimoltomaggiorisarebberoprivati.

    Ancora.Perlecittrettedaoligarchieinevi-tabilerispettarepattiealleanze:senonlirispetta-no,oqualcunocommetteingiustizia,5inomideiresponsabilisonotraqueipochichehannosotto-scritto limpegno.Nelcaso invecedegli impegnisottoscritti daun regimedemocratico, semprepossibilealpopoloaddebitarne laresponsabilitaquellunicochehapresentatolapropostaolhamessaaivoti,eaglialtrichenevengonoaco-noscenzainassembleatirarsiindietrodicendo:Iononeropresente,questipattinonmipiaccio-no!.Esedecidonochegliaccordipresinonab-biano vigore, trovanodiecimilapretesti per nonfarecichenonvogliono.Sepoirisultaqualchedannodalledecisionipresedalpopolo,ilpopolo

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    denunciachesonostateletrameantidemocrati-chedeglioligarchi a rovinare tutto.Se invece ilrisultatobuono,seneascrivonoilmerito.

    Nonconsentonochesiporti sulla scenaco-mica il popolo o che se ne parli male, perchnonvoglionoapparire inuna lucenegativa.Maprivatamentelorichiedono,seunovuolrivolge-reattacchipersonali,bensapendochechivieneschernitosullascenanonunodelpopoloodel-lamassa,maunriccoounnobileouncittadinoinfluente,mentrepochitraipoveriotralagentedelpopolovengonoschernitisullascenaene-anchequestisenonquandosianoeccessivamen-te intraprendenti e cerchino di contare pi delpopolo.Percui,neancheperattacchicontrotipidelgenereselaprendono.

    IodicodunquecheilPopolodiAtenesaben distinguere i cittadini dabbene dalla cana-glia.Ma,pur sapendolo,prediligequelli cheglisonobenevoliedutili,anchesesonocanaglie,ela gente dabbene la odia proprio in quanto per bene:6 pensano infatti che la virt, nella genteper bene, sia nata per nuocere al popolo, nonpergiovargli.

    B: Al contrario per, ci sono alcuni che,

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    puressendodinascitainnegabilmentepopolare,hannonondimenounanaturadiversadaquelladelpopolo.

    A: Maioalpopololademocraziaglielaper-dono! comprensibile che ciascuno voglia gio-vare a se stesso.Chi invece,purnon essendodioriginepopolare,hasceltodioperareinunacittgovernatadalpopolopiuttostocheinunaoligar-chica,costuiprontoadognimalazione,esabenecheglisarpifacileoccultarelasuaribalderiainunacittdemocraticaanzichinunacittoligar-chica.Insomma,perquelcheriguarda ilsistemapoliticoateniese,iodicochenonmipiaceaffatto,machedalmomentochelorohannovolutounregimedemocraticolodifendonobene,agendoappuntonelmodochehodescritto.

    B: Anchequestialtririmproverivedorivol-gereagliAteniesi:checertevolteadAtenenonpossibiletrattareipropriaffariconilConsigliooallassembleaneanchedopoaverattesounanno.

    A: Anche questo avviene, in Atene, a ra-gion veduta:7 la causa per cui essi non sono ingrado di soddisfare tutti lenorme massa di

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    affari da sbrigare. E come potrebbero, del re-sto?lorochetantopercominciaredebbonocelebrare feste quante nessunaltra citt greca(durante tali feste ridotta la possibilit di oc-cuparsi degli affari pubblici), e poi ancora giu-dicare cause e pubbliche accuse, ed esaminarerendicontidimagistratie funzionaripidi tuttiglialtriuominimessiinsieme.IlConsigliopoihatantedeliberazionidaprenderesullaguerra,sul-leentrate,sulvarodileggi,suquellocheavvienegiornopergiornoincitt,etanteancorarelativeaglialleati,edevericevereiltributoecurarside-gli arsenali e dei templi.C da stupirsi se, allepreseconunatalemassadi faccende,nonsonoingradodisoddisfaretutti?

    B: Ma alcuni dicono: Basta presentarsicon un bel po di danaro al Consiglio o allas-semblea,esiricevesoddisfazione.

    A: Achidicequesto,iodareiragione.Mol-to si pu fare inAtene coldanaro, e ancorpisipotrebbe se senedessedipi.Per sobenechelacittnonsarebbeugualmenteingradodisbrigaregliaffaridituttiipostulanti,qualunquesommadiargentoodiorounooffrisse.Epoic

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    dagiudicarequestaltrogeneredicause: seunonon ha riparato la nave, o costruisce su suolopubblico; epoioccorredirimere le litiper las-segnazionedellallestimentodeicoriperlevariefeste: Dionisie, Targelie, Panatenee, Prometie,Efestieiltuttoognianno.Ogniannovengonoelettiquattrocentotrierarchi,eanchetracostorosidebbonoregolareogniannoleeventualicon-troversie. E poi debbono sottoporre allesamei magistrati ed espletare i relativi processi, farelesamedegliorfanienominareiguardianidelleprigioni.Anchequestoogni anno.Poi,di tantoin tanto, debbono sbrigare processi per diser-zione, o se si verifica improvvisamente qualchecrimine,o sicompiono insolitioltraggioattidiempiet. E tralascio molte altre cose: ho citatoquellepigrosse,tranneladefinizionedeitribu-ti(cheavvieneogniquattroanni).

    B: Ascolta: ma non necessario pensarechequestecausesidebbanosmaltiretutte!

    A: Certo,sidicapurecheadAtenenonsidovrebberocelebrareprocessi.Ma se si ricono-scechetuttaquestaattivitgiudiziarianecessa-ria, allora inevitabile che occupi tutto lanno.

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    Dalmomento che, neanche cos come vanno lecose ora, con la loro attivit giudiziaria chedura tutto lanno , riescono a tenere a freno imalfattori,inunacittcospopolosa.

    B: Vabene,maunopotrebbedireche,s,necessariosvolgereattivitgiudiziaria,maimpe-gnandomenogiudicipervolta.

    A: Masecostituisseropitribunali,cisa-rebbero inevitabilmente pochi giudici per cia-scun tribunale: e cos sarebbe pi facile fareimbrogliconpochigiudiciecorromperli,egiu-dicare inmodo ancor pi ingiusto. Per giuntabisogna considerare che gli Ateniesi celebranofeste durante le quali vietato celebrare pro-cessi.

    B: E aggiungi che celebrano il doppio difesterispettoaglialtri.

    A: Ma io ammetto pure che ne celebri-no quante la citt che ne celebra di meno. Inquesta situazione, inAtene le cose non posso-noandarediversamentedacomevannoora.Alpi possibile qualche piccola modifica: mamoltononpossibilemodificaresenzaintacca-

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    re lessenza stessadellademocrazia.Certo,permigliorare un regime politico si possono esco-gitaremolti espedienti: ma tener fermo che lademocrazia deve sussistere, e al tempo stessoescogitarequalcosapermigliorarla,nonpos-sibile,senoncomedicevopocofa limitan-dosiaritocchiminimi.

    B: Secondome c ancora un altro campoin cui gli Ateniesi si comportano male: quellodellapoliticaestera.Quandocisonocittdiviseda lotte civili, loro si schierano sempre con glielementipeggiori.

    A: Malofannoaragionveduta.Sesischie-rasserocoimigliori,sceglierebberodinonappog-giarequellichenutronolelorostesseaspirazioni.Giacchinnessunacittlelementomigliorefa-vorevolealpopolo,bensdovunquelelemen-topeggiore:ilsimilefavorisceilpropriosimile.per questo che gliAteniesi scelgono sempre ciche si addice loro.Ogni volta che hanno tenta-to di schierarsi coimigliori, andatamale. Peresempio in poco tempo, il popolo caduto inservit, unaltra volta, aMileto, quando volleroappoggiare imigliori,questipocodopodefezio-

  • 35

    naronoefeceroapezzi idemocratici.EquandosischieraronocongliSpartanicontroiMesseni,accaddeche,pocodopo,gliSpartanipiegati iMessenieranoinguerracongliAteniesi.

    B: A chi ritenga che nessuno in Atene siastato privato ingiustamente dei diritti, obiettochesecondomeci sonoalcuni inquestacondi-zione.

    A: Masonopochi:enondipochicbiso-gnoper assestareun colpo allademocrazia ate-niese,dalmomentochecosbeneorganizzata.

    B: Manonbisognaoccuparsidiquellichesono stati colpiti giustamente: piuttosto vederesequalcunolostatoatorto!

    A: MacomesipupensarecheinAtenedove ilpopolocheriveste lemagistrature lamaggiorpartedicostorosiastatacondannatain-giustamente?InAtenesiprivatideidirittiperreati quali malversazione, discorsi o comporta-mentiillecitiecosvia.

    Eallora,inbaseaquesteconsiderazioni,bi-sognapensarechenondapartediquestagentechecorrepericololademocraziaateniese.

  • Note

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    1 Passotormentato;seguolacorrezionesuggeritadaE.Kalinka.2 Inserisco qui i due paragrafi sulle feste e i banchetti sacri

    (2.9-10),secondounasuggestionediHartvigFrisch.3 Questatraduzioneimplicaduelievimodifiche: e 4 Linterpretazione qui adottata quella suggerita da Eduard

    Meyer,ilqualelasciavaimmutatoiltestotrdito.5 Traduco in base ad un lieve e ragionevole emendamento

    diFrisch.6 Ricavo queste parole dal frammento 63 di Crizia (Diels-

    Kranz).7 Integro le parole a ragion veduta. In genere viene accolta

    unadiversacorrezionesuggeritadaKirchhoff.

    *Ho riportato sempre tra virgolette la formula il Popolo diAtene,inquantointenzionaleparodiaameparedellaconsuetaemartellanteformuladeidocumentiufficiali.

  • Lademocraziacomeviolenzadi

    Luciano Canfora

  • 43

    1.Lanonima Costituzione degli Ateniesi.

    Dire cosa sia questo opuscolo non facile.Ilfattochesiatramandato,traleoperediSeno-fonte,accantoallaCostituzione degli Spartani puingenerarelimpressionechesitrattidiuntratta-tello sugli ordinamenti ateniesi. Ma non cos.Nulla di pi lontano, da queste pagine tese edensedipolemica,diunatrattazioneantiquaria.Lobiettivononquellodidescrivereilfunziona-mentodelloStatoanchese,dovenecessario,seneparla,quantopiuttostodianalizzarlopoliti-camente,invistadiunaprospettivaoperativachediventachiaranellapartefinale:ilcolpodiStato.

    Non dunqueuno scrittodestinato adunalarga circolazione. Non solo perch difficilepensareadunveroepropriopubblicodiletto-riallametcircadelquintosecoloa.C,maper-chaffermazionicomequellesullaincompetenza

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    delpopolo,sullaauspicabiledittaturadeibuo-nie suldesideratoasservimentodelpopolo,ogiudizicomequellosecondocuiglialleatisonostatiresischiavi,noneranocertamentetalidapassare inosservati e tantomeno esser tollerati.Per aver detto molto meno, e in modo allusi-vo, sulla scena comica Aristofane fu portato intribunale dal pi influente politico dellepoca,Cleone.Uno scrittodel generedeve aver circo-latoanonimodalprimomomento:colorotracuicircolava sapevanobenissimodi chi fosse.Edgiuntofinoanoi,perchSenofonte,dabuonca-valiere ateniese nemico del popolo e amico deiTrenta tiranni, si sarportatocon s in esilioquestoamarolibrosullasuacitt,sisarnutritodiquestaletturacongeniale.

    Dopo unintroduzione prevalentemente teo-rica, contro i fondamentidellademocrazia, ven-gonopresiinconsiderazionealcuniaspettisalien-ti:inprimoluogoleccessivalicenzadeglischiavi,la vessazione degli alleati soprattutto sul pianogiudiziario, la funzione centrale per limpero diunassiduoaddestramentodegliAteniesinellartenautica.Sipassaquindiallordinamentomilitare,difensivoperterra(doveAtenenonpucontaresumoltiopliti),offensivoepraticamenteimbatti-

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    bilepermare;dellapoliticademocraticavengonopoi anche presi in considerazione aspetti parti-colari,dalcommercioallamescolanzalinguisticaallinfidapoliticaesteraallacensuraneiconfrontidel teatrocomico;quisicollocaunaprimacon-clusione: peggiori del demo sono quegli aristo-cratici che ne accettano il sistema; dopo di chelosvolgimentosembraconcludersi,anularmente,conlaripresadellaformulainiziale(lademocra-zia deprecabile,ma inAtene funziona in tuttacoerenzacoisuoipresupposti).Seguonoulteriorisvolgimenti: sulla lentezza dellamacchina buro-cratica ateniese in relazione alla molteplicit difunzionidelConsiglioedallainfinitaseriedice-rimonie religiose, festivit ecc., sulla inevitabilecorruzionedelsistemagiudiziario,sulla impossi-bilitdiapportaremodifichemigliorativealsiste-ma democratico senza snaturarlo. Dopo questanuova tappa conclusiva viene affrontato il temadel collegamento internazionale: per il popolo inevitabile appoggiare le forze affini anchenellealtre citt; quanto agli oligarchi, tra i quali que-sto dibattito si svolge, sorge la questione se perabbattere lademocrazia inAtene(chesembraessere il concreto tema in discussione, talmenteovvio da apparire quasi sottinteso) sia opportu-

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    no,oltrechesufficiente,farricorsoacolorochesono stati privati dei diritti (gli atimoi): la con-clusione, su cui il dibattito si chiude, che taliforzesonodeltuttoinsufficienti.

    Lacaratteristicadiquestoanonimoscrittorepolitico rischia di sfuggire o di essere fraintesase non si ponemente adunanecessariadistin-zione tra la sua personalit e quella dei perso-naggi che mette in scena. Si tratta dunque diprecisare lorientamentodellautore al di l deipersonaggichedannovitaaldialogo.Diquestisonobenriconoscibiliundetrattoredellademo-crazia, rigoroso tradizionalista, ed un oligarcaintelligente. Questi due caratteri emergonodurante tutto il dialogo: si affrontano inmodonetto e per cos dire sui principi gi nei primiparagrafidellopuscolo.

    loligarca intelligente che apre la discus-sione e conduce il dibattito, ed io credo chesia legittimo identificare con le sue le posizionidellautore.Apre chiarendo che la sua non vuolessereaffattounapologiadel sistemademocrati-co,echiariscesubitolapropriadelrestoscontataostilit verso la democrazia.Quello che gli inte-ressa di sviluppare la tesi originale, racchiusanellaformuladalmomentochehandecisocos,

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    intendomostrare che difendono bene il loro si-stema politico. Si sofferma perci ampiamente,nelsuoprimointervento,aspiegareche ildemocomprendebenissimoquellochenelsuopro-priointeresse(alpunto,adesempio,chelasciaagentepiespertacarichetecnicamente impegna-tivecomequellemilitari).Tuttoilsuodiretendea ricondurre a questo genere di spiegazione ciche appunto, del comportamento del popolo,suscita generalmente stupore. Questa insistenzasulla coerenza del popolo il filo conduttoredituttigli interventidiquestointerlocutore-pro-tagonista,ilqualesicollocadunqueagliantipodidellarcaicavisionedelpopolobestialeestol-to.Alsuointerlocutore,ilprotagonistaconcedeovviamente poich anchegli partecipe dellostessomondo di valori che su tutta la facciadellaterralelementomigliorecichesiopponeallademocrazia,cheneimiglioricilminimodisfrenatezzaedi iniquit,chenelpopoloc ilmassimodiignoranza,disordine,malvagit.Malesueanalisinonvertonotantosullaovviacondan-na dei valori democratici, quanto sulla coerenzadellodiatosistemaedelsuofunzionamento.

    Linterlocutoreinvecesollevaappuntoleobie-zioni di principio: perch consentire a chiunque

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    diparlareallassembleadalmomentocheildemosprovvistodiqualitcosessenziali,comelacul-tura, la preparazione? Cosa pu capire il popo-lo che infatti stolto di ci che buono,magarianchesolopersestesso?Questedomandesimuovono su tuttaltro piano rispetto allanalisistrettamentepoliticachecoerentementesisvilup-pa dalle premesse poste da colui che ha parlatoperprimo:cheaprendoildibattitohadettoinfattichiaramentedivolerprescinderedalgiudizio sul-lademocrazia,edivolerne invecedescrivere,dalpuntodivistademocratico,lacoerenza.

    Il punto pi delicato lorientamento, laWeltanschauungdellanonimoinrapportoalmondodi valori cui appartiene ed allatteggia-mentocheassumeneisuoiconfronti.Propriolasua capacit di intendere le ragioni dellavver-sario e lintrinseca logicadel sistemadi poteredemocraticoloportaallapidrasticadellecon-clusioni: checio il sistemademocraticononintaccabilemarginalmente,che,sesivuoleunabuona politeia, bisogna abbatterlo del tutto.Dunqueinquestosensoilprogettodicercareilbuongovernoanchesuo.Ancheluicercaleunomia:soloche,conpisennopoliticodelsuo interlocutore, si rendecontodelladifficol-

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    toperativadiun taleprogetto.E lodimostraquando, nella parte finale, dissuade linterlo-cutore dallillusione di poter fare chiss qualeaffidamento sugli esuli, quandocio si opponealprogetto,emergenteinambienteoligarchico,di tentare labbattimento della democrazia fa-cendoaffidamentosuifuoruscitiesullepersoneche lademocraziaha colpitoprivandole in va-riomododeilorodiritti.

    Unacaratteristicadiquestoautore,perlopiconcordemente assunta, che si tratti appuntodiunesule,diunmigr, comesisuoldirepen-sandoainobiliscacciatiofuggitidurantelarivo-luzione francese.Daltronde il suo tonoavversoaibennati che si rassegnanoadoperare inunacittdemocraticatalmenteaspro,lapraticadeiproblemidegliesulitalmenteapprofondita,lusodiparlaredegliAteniesiinterzapersona(loro)cos frequente, che parso ovvio vedere sottoquestalucelautore:comeunesulecheparlaconpiena cognizione e con la dovuta durezza dellacittcheper le sue ideepolitiche loha scaccia-to.Edappenanecessario, forse, ricordarecheproprio perci uno dei candidati alla paternitdiquestoscrittostatoilnemicoimplacabilediPericle, Tucidide figlio di Melesia, ostracizzato

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    nel443a.C.,ovverolostessoSenofonte,checonquesto scritto si rivolgerebbe secondo EmileBlotalsuoAgesilao.

    Limmagine di un esule disilluso e lucido,capace, nonostante lovvia e innegabile ostilit,diconsiderareoggettivamentepregiedifettidelsistemapoliticochelohaescluso,parsaparti-colarmenteadattaadareunvoltoaquestoano-nimo scrittore.Unvoltodel tutto confacente alclimaeaimeccanismipoliticidellaGreciadellecitt.IfuoruscitiscrisseBurckhardtsonofi-gurebennoteefamiliariginelmito,

    maleparolecheitragicipongonosullaloroboccasonotratte dalle paurose esperienze del loro secolo. In Sofo-cle tanto Edipo che Polinice, a Colono, si permettonodi scagliaremaledizioni contro la loropatria, quali pro-babilmente il poeta aveva egli stesso udito (...) La polisaveva gi cominciato a staccare dal proprio corpo dellemembraviventi,eversolametdelquintosecololaGre-ciacentralebrulicavadifuorusciti;aCheronea(447a.C.)un interonumerosissimopartitodi fuggiaschi (...)portil suoaiutoperbatteregliAteniesi.Cichesosteneva ilfuoruscitoeralasperanza,spessovana;malasuavitaerasenza gioia, e Teognide, che per questo lo compiange,ammonisce tuttavia il suoCimoanon fare amicizia conalcunfuoruscito.

    Perquestalorocondizione,ifuoruscitidive-nivano anche, inevitabilmente, politici di pro-fessione:ilrivolgimentopoliticosirisolvevaper

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    loro in immediatovantaggiopersonale.Eseerapur vero come sostiene nel secolo successivoDemostenechelasceltadifarevitapoliticasifaunavoltapersempre,echiintraprendequellavitanon sene staccapi,questo vero amag-giorragioneperilfuoruscito,lacuiunicaragiondesseredisconfiggerechilohascacciato,percui deve tessere, spesso vanamente, una tramapolitica per tutta la vita.Lesule , nellaGreciadelle citt, un uomo a una dimensione, con unsoloobiettivo,chetesseeritesselasuateladile-gami,dicollegamenti,cheserbaicontattiperso-naliconchirimastoincitt,chesubiscecentorovesci e cento volte ritenta. Cos, lanonimo moltoattentoeneparlaallafinedellopuscoloaivaritipidiesuli,esachenonconognirismadigenteopportunoprenderecontatti,chenonsu tutti si pu contare. Di rado lesule rimettepiede incittdavincitore,ma in talcaso la suaprima cura quella di provocare nuovi esuli,nuovi perseguitati, in un ciclo incessante, checoincidecon la forma stessadella lottapolitica.Questa anzi, sin dai suoi albori, lotta di esu-li che tentanodi rientrare.SonogliAlcmeonidisconfitti aLeipsydrion, checantavanodopo lasconfittaneicanticonviviali:

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    AhimLeipsydrion traditorediamici,cheuominihaidistrutto,gagliardinella lottaenobili.

    Immaginecaratteristicadiunaeteriadieupatri-di che tenta ogni possibile strada per rientrare,echeneigiorni tetridellasconfittaripete, fuoridellacitt,ilritualeatticodelbanchetto,eritro-va una forma di solidariet collettiva nel cantodegli skolia, chepratica ostinatamente anche inesilio i riti caratteristicidegli eupatridi, ildialo-go, il cantoconviviale, loSportdellanobilt,secondounefficaceformuladiHirzel.

    E questa la dimensione culturale, questo lorizzonte entro cui sorge uno scritto comelanonimaAthenaion Politeia. Ilcheaiutaacom-prendereperchlanonimosiaessenzialmenteunanimalepolitico,unidimensionale,chetuttori-conduce alla politica.Raramente, credo, nellaletteratura antica, la capacit di vedere tutto inunottica politica che caratteristica dei fana-ticiedeidottrinari,piingeneraledichisisen-te portatore di una verit dirompente e totaliz-zantehaavutounacos completaespressione:dalleclettismolinguistico,allavarietericchezzadei cibi, alla decadenza dello sport, allediliziademagogica,tuttolanonimoriconduceallodiato

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    predominio del demo, alla circostanza che ilpopolocomesiesprimechespingelenavi,epercicontapideibuoni.

    2.Democrazia o libert?

    Questoopuscolocontienelapianticaeori-ginale critica della democrazia come sistemaoppressivoedeleterio,maasuomodoperfetto.Demokratia nasceinfatticomeparoladirottura,nondiconvivenza.Esprimelaprevalenzadiunaparte,nonlapartecipazionepariteticadituttiin-distintamente alla vita pubblica della citt (cichesiesprimepiuttostocon isonomia). Addirit-tura la democrazia nasce, secondoPlatone, conun atto di violenza: quando vincono i poveri,e uccidono alcuni dei ricchi, altri li scacciano;Platone prosegue osservando che tale instaura-zioneviolentasirealizzaosenzaltroconlearmiovvero per una spontanea autoesclusione delpartito avverso che si ritira in preda al terro-re (Repubblica 557 A). In linea di principio,anzi, demokratia non racchiude in s neanchelimplicita legittimazione derivante dal concettodimaggioranza.SuquestopuntoAristotelemoltochiaro:

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    Nonsidevedefinirelademocrazia,allamanierachesoglionoalcunioggi, come ilpredominiodeipinume-rosi, n loligarchia come il regime in cui i pochi sonoi padroni dello Stato. Se infatti, per fare un esempio, icittadini fossero intutto1300,edicostoro1000fosseroricchienonconcedesserolaccessoallecaricheairestanti300non ricchi (ma liberi eper il restouguali), nessunodirebbe che quello un regime democratico. Analoga-mente, anche se i poveri fossero pochi ma egemoni ri-spetto ai ricchi, pi numerosi, nessuno definirebbe oli-garchia un tale regime sol perch tutti gli altri, che inquesto caso sarebbero i ricchi, si troverebbero esclusidallecarichepubbliche(Politica, 1290a30-40).

    Aristotelesabenedidescrivere,nellesempioastrattodei1300cittadini,uncasolimite;infattisoggiungepocodopochenellarealt ilpopolo,cio i poveri, pi numeroso dei ricchi, percuiconclude:siddemocraziaquando i liberipoveri,essendopinumerosi,sonopadronidel-lemagistrature,mentre si d oligarchia quandocomandanoiricchieinobili,iqualicostituisco-no unaminoranza (1290 b 18-20). Se dunquefa lesempio-limite dei 1300 cittadini, lo fa permostrarequalesiailcontenutodellademocrazia:essaconsistenellaegemonia deipipoveri,ciodicolorochedebbonolavorarepervivere.Laterminologiacheadopera inequivocabile:es-serepiforti,esserepadronidellecaricheecc.:si tratta di prevalenza, di un dominio per defi-

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    nizione totalizzante ed esclusivo. E infatti nellaclassificazione tipologica delle costituzioni, de-mocraziaperAristotelealparidioligarchiae tirannide forma deteriore, il cui corrispet-tivo positivo la politeia. Dunque demokratia significa essenzialmente dominio di un grupposociale il demo , non necessariamente dellamaggioranza; e demo sono i poveri tra icittadini, secondo una definizione senofontea,o meglio come precisa Aristotele agricol-tori,artigiani,marinai,manovali,commercianti(1291b17-29).

    Fondatasuldominioesullaviolenza,lademo-kratia ancheintollerante,coscomeintollerantieviolentisonoisuoiavversari,comeadesempiololigarcadellomonimocaratterediTeofrasto,il quale ama ripetere: o loro o noi in citt!.Lintolleranza la forma stessadella lottapoliti-ca, specie in tempo di guerra, quando la guerracivilelaprosecuzionediquellaesterna.IsistemipoliticideltipotratteggiatodaPericlenelcelebreEpitafio sono piuttosto regimi ideali; la prassi quella, suggerita daDemostene, di bastonaree fare a pezzi gli avversari (8.61, 9.61, 10.63).Del resto proprio Demostene, il moderato epaideuticoDemostene, che in uno dei suoi pri-

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    midiscorsichiedecheicittadinidiorientamentooligarchico siano privati dei diritti emessi fuoridellassemblea(15.33).Unprocedimentochean-che lautore di questo opuscolo sogna di poterpraticarequandosarinstaurataleunomia:alloraibuoninonconsentirannochedeipazzisiedanoinConsigliooprendanolaparolainassembleaefinalmenteilpopolocadrinschiavit.

    InalcuneoligarchieriferisceAristoteleglioligarchifannoquestogiuramento:sarostileal popolo e cercher di danneggiarlo in tutti imodi (1310 a 8-10): un sentimento poco ami-chevole,chetrovarappresentazioneanchevisivanelfamosomonumentofunerariodiCrizia,raffi-guranteloligarchiacheconunafiaccolaappiccailfuocoallademocrazia,aricordodicevalepi-grafedeivalorosicheperqualchetempofre-naronoilmaledettopopolodallasopraffazione(ScolioadEschine1.39).Ilpopolocontraccam-bia questo odio implacabile con una vigilanzaossessiva,chesiproponeaddiritturadipreveniree sorprendere i pensieri dellavversario. SpiegaAtenagora il leaderdellademocraziasiracusa-na al tempo della guerra con Atene (415 a.C.)chemoltodifficilecoglieresulfattogliav-versari(glioligarchi),ragionpercuinecessario

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    colpirli in anticipo, prevenirli e punirli per ciche vorrebbero fare, ma non sono in grado.Dalnemicoinfattispiegabisognaguardarsinonsoloperquellochefa,mabisognaprevenir-neilpensiero;qualcunoproseguedirper-cichelademocrazianongiusta,maobiettalaparolacheindicalademocrazia(demo)indi-caanchelinteracomunit,mentrelaparolacheindica loligarchia di per s faziosa, parziale(Tucidide,6.38-39).Quiabbiamoaldildellanominalisticareplicaallaccusadiiniquitunaformulazione, forse la pi esplicita che sia datoleggere, del carattere repressivo della democra-zia radicale nel quinto secolo: la prevenzione auspicatanonsoloneiconfrontideireatidopi-nionemaaddiritturasenzaltroneiconfrontidel-le mere opinioni, in base al presupposto che difficile sorprendere una trama antidemocraticain atto ecolsottintesoche,comunque,accorger-senequando la tramagic significa interveni-reormaitardi.lastessaintolleranzapercuinellagiacobinaloidessuspects(17settembre1793)sontreputesgenssuspectsceuxqui,soitpar leur conduite, soit par leurs relations, soitpar leurspropos ouleurscrits,sesontmontrspartisansdelatyrannie.

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    Il presupposto invece della difesa della li-bert anchediquelladei ricchi,pur entrola cornice di una politeia democratica, risiedenel controverso rapporto tra eleutheria edemo-kratia. DiqualelibertsitrattichiarodatuttalappassionatadescrizionechePericlefa,alprin-cipio dellEpitafio, dei rapporti di parit chevigono tra i cittadini nella vita pubblica e nellavita privata: rapporti entro i quali, in una libe-ragaradicapacitsoggettive, laprevalenzanon assicurata da elementi di sopraffazione. Pro-prio perch respinge il principio liberale dellagaraapartiredaunpuntodipartenzauguale,lademokratia invece anti-individualistica, nonesaltailvaloredelsingolo,,perlappunto,ilregimediunsoggettopoliticocollettivo.Secon-do la definizione aristotelica della democraziademagogica (cio appuntodellademokratia), intaleregimesonopadroniimoltinoninquantosomma di singoli,ma nel loro insieme: laddo-ve la buonademocrazia (politeia) secondouguaglianzaperch inessa ipoverinonoppri-mono i ricchi, quella che realizza il massimodilibert(1292a13,1291b30-39).

    Della perdurante antinomia tra libert e de-mocrazia non sfuggir dunque limplicazione

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    pigenerale.ilcontrastotraunideaastrattaeformale,edunaconcretaecontenutisticadichecosasiaunregimelibero.Intaleantinomia leposizioniestremesonospeculari.Perglioligarchiconseguentiildemononpuenondevegoverna-reperchnoncapace:incolto,rozzo,ignoran-te,volubile, istintivo,dunquenonha lacapacitdi reggere la cosa pubblica. Tale il pilastro diogni teoriaantidemocratica, anche se sipresentiinvariegradazionidirigoreteoricooapplicativo.Perilpopolochecomedicelautorediquestoopuscolospingelenavi,chemuoveesorreg-gematerialmente lamacchina stataledemocrati-ca, lademokratia nonpienamenterealizzatasenonassicuraappuntolaprevalenzadicertistratisociali su altri: di quelli che, secondo la formu-lazionearistotelica,debbonolavorarepervivere,controquellichenonnehannobisogno.

    Al termine di uno sviluppo storico e idealecheha il suo incunabolonellesperimentodide-mocrazia radicaledel tardoquinto secolo, c laconcezione giacobina della dittatura in nomedelpopolo,e,infine,ladittaturadelproletaria-to.Appuntodittaturadelproletariatodefiniril periododella storia diAtenedopoPericle un

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    classicistaeuomopoliticonazista,HansBogner,in un saggio di storia ateniese, dal titoloLa de-mocrazia realizzata (Die verwirklichte Demokra-tie, 1930), scrittoquandoancora lautore eraunesponentedellaKonservativeRevolution.

    Il corto circuito per cui lonnipotenza deldemo al tempo della democrazia radicale richia-maladittaturagiacobinanonnuovo.Igiacobiniodiano la legge dice Taine puisque la seuleloipoureuxestlarbitrairedupeuple:eBusoltsirichiamavaaquestogiudizioper illustrare lonni-potenzadeldemonelmomentodrammaticodellacondanna dei vincitori delle Arginuse. Il predo-minio popolare viene dunque visto come forie-ro, comunque,di violazionidella legge: giacchnellademokratia ilpopolo esso stesso la leg-ge, come lamenta lautore di questo opuscolo(p. 23). la contraddizione tra legge e poterepopolarecheilvecchioPericleillustraalgiovaneAlcibiadeinuncelebrepassodeiMemorabili diSenofonte(I.2.40-46).

    Neigiacobini,imodernimoderatihannovi-stocoloroche,contemibilecoerenza,hannori-presotale logica:una logica inforzadellaqualeilpopolo aldi sopradella leggeequestapuanche essere sospesa e finanche le garanzie

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    giuridichesequestogiovaalpopolo.Trattoinquietante del dottrinarismo giacobino, adora-toredellavolontpopolare,percuilaleggesolounostrumento,nonunvaloreins.Allori-gine,ovviamente,cRousseau:

    Nelmomentoincuiilpopololegittimamenteriuni-toincorposovrano,cessaognigiurisdizionedelgoverno,ilpotereesecutivosospeso(Contrat social, cap.XIV).

    SecondounacelebreintuizionediAlxisdeTocqueville, lintera parabola della Rivoluzionefrancese si riassumeneldifficile rapporto tra li-berteuguaglianza(chesinonimo,perTocque-ville, di democrazia). Nella sintesi finale delterzo libro dellAncien rgime et la Rvolution (1856),questaparaboladelineatacomeinizialeintreccio, progressiva divaricazione, finale pre-valenza della seconda sulla prima. La tendenzaalluguaglianza e laspirazione alla libert sonole due passioni dominanti maturate in secolidioppressionedelpopolo francese:lodiovio-lento ed inestinguibile dellineguaglianza, odionatoenutritodal cospettocos a lungodurato,dellineguaglianzamedesimaelapirecenteemen radicata aspirazione, che li sospingeva adesiderarediviverenonsolouguali,maliberi.

  • 62

    Allinizio della Rivoluzione esse sincontrarono; percos dire confluiscono luna nellaltra e per qualche tem-po si fondono [l89 infatti per Tocqueville ilmomen-to sublime, tempo degno di imperitura memoria]; maframmezzo allanarchia e alladittaturapopolare cioalla dittatura giacobina lamore per la libert sattenuaesorgedallestessevisceredellanazione,cheavevatestabbattutolamonarchia,unpoterepiesteso,picapilla-re,piassolutodiquellochefossemaistatodetenutodaalcunodeinostrire.Edancheneitempisuccessivi,men-tre luno [lamore per la libert] muta incessantementedaspetto,siriduce,sidilata,safforza,sidebilitasecondoglieventi, laltrosempreugualeasestesso,sempretesoalmedesimoobiettivocolmedesimoardoreostinatoeta-lora cieco, pronto ad offrire checchessia a coloro che glipromettondisoddisfarsi,eda fornire ilgovernoachiglisialargodifavoriedilusinghe.

    Tocqueville, comechiaro,ha inmente ladi-varicazione tra libert e uguaglianza insita nelleesperienze politiche contemporanee, su cui in-combe lo spettro della dittatura giacobina,unodeicasiincui,comeamaripetere,lenazionidemocratichetravalicanoneldispotismo.Non-dimeno la sua riflessione riguarda quella divari-cazione in una dimensione generale. Nella suaconcezionelegemoniadellemasselimitalaliber-tdegliindividui,ilcontrollosocialeimpedisceilliberosvolgimentodellapersonalitindividuale:

    I popoli democratici scriveva quindici anni prima

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    nel terzovolumedellaDmocratie en Amrique (1840)amanopiluguaglianzachelalibert.Equantunquegliuomini non possano essere assolutamente uguali senzaessere interamente liberi, equindi si confondano incertaguisa lestrema uguaglianza con la libert, tuttavia ne-cessario distinguere luna dallaltra. Lattaccamento chegli uomini provano per la libert e quello che risentonoper leguaglianzasonoduecosedistinte;nonesitoadag-giungerechepresso ipopolidemocratici sonoancheduecosedisuguali.Lalibertproseguenonunideadelsecolo, come tante che hanno costituito volta a volta ilpensiero dominante di una epoca: la libert si neidiversitempimanifestataagliuominisottoformediverse;nonfumaipropriaesclusivamentediundeterminatostra-to sociale, e si trova anche fuori delle democrazie: ondenon potrebbe costituire la caratteristica dei secoli demo-cratici[...]Gliuomininonsolamenteamanoluguaglianzaperchtornalorograta,mavisonoancoraattaccatiperchcredono debba sempre durare [...] La libert politicaoffretrattoatratto,aduncertonumerodicittadini,gran-di soddisfazioni, mentre luguaglianza offre ogni giornoa ciascuno una serie di piccoli allettamenti. Le attrattivedelluguaglianza si risentono ad ogni istante, e sono allaportata di tutti; onde ad esse non restano insensibili ni cuori pi nobili n gli animi pi volgari. Pertanto lapassione alimentata dalluguaglianza risulta ad un tempoenergicaeduniversale.

    La riflessione tocquevilliana ha alle spallenon solo lesperienzapoliticadellaRivoluzione,delle sue convulsioni, della Restaurazione, maanche, evidentemente, tutta la ricca discussionesulla libert dei moderni comparata con quella

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    degli antichi, che sin dalla primamet del Set-tecentoerastata inFranciacos fervidaedensadi frequenti, intenzionali, spunti attuali. Rifles-sione che culmina, nellet della Restaurazione,neldiscorsodiBenjaminConstantDe la libert des anciens compare celle des modernes (1819).Unoscrittochehailmeritodiintendereleistitu-zionianticheconpivigileeveridicosensosto-rico, evitando i corto circuiti ora dottrinari orastrumentali del secolo dei lumi e della Rivolu-zione.QuellocheConstantmette in luce,echein Tocqueville resta in ombra, per lappuntocheinunademocraziaanticaloppressionedellapoliticasullesistenzadeisingolitotale(ilmas-simo di democrazia, si potrebbe dire, a frontediunminimodilibert),incomparabilerispettoagliequilibrichelaprassipolitico-costituzionalemodernahasaputoescogitare.

    MaviunfiloconduttoreequiConstantsi rivela critico acutissimo che parte dalle re-pubblicheanticheegiungeallesperienzagiaco-bina, attraversoMably e Rousseau: questo fon-datore della moderna democrazia, questo ge-nio come si esprime Constant animato dalpi puro amore della libert e che nondimenoha fornito funestipretestiapidiungeneredi

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    tirannidi.Con trattidi singolareefficaciaCon-stantdelinea loppressiva libertanticamutuatadaiduegrandipensatoridemocratici:

    Mably,comeRousseauemoltialtri,avevascambia-to,sullesempiodegliantichi,lautoritdelcorposocialeper la libert, e tutti i mezzi gli apparivano buoni perestenderelazionediunataleautoritsuquellapartere-calcitrante dellesistenza umana, di cui deplorava lindi-pendenza.Ilrammaricocheegliesprimedovunquenellesueoperechelaleggenonpossaattingerecheleazionidegli uomini. Avrebbe voluto che raggiungesse anche ipensieri, le impressioni anche pi fuggevoli, che perse-guisseluomosenzaposaesenzalasciargliunasilodoveripararsi dal suo potere. Non appena scorgeva, pressononimportaqualepopolo,unamisuraditipovessatorio,eccocheritenevadiaverfattounascopertaelapropone-vacomemodello.Detestavalalibertindividualecomesidetestaunnemicopersonale.

    Perci lacitt ideale,perMably,Sparta(notalimmaginecaricaturalediMablyavvoltonelmantellodiLicurgo).Puapparireparadossale:ilfattochelerepubblicheantichehanno,periphilosophes,unvalorecosimmediatamentestrumentaleinfunzionedeldibattitoattuale,cheSparta pu, senza troppe perplessit, finire colrappresentare tuttaltra cosa da ci che effetti-vamente signific nel mondo greco, pu assur-gere a rappresentare quella democrazia austera

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    eautoritariacheanche igiacobinicredetterodiravvisarvietentaronodifarrivivere.

    Laquotidiana, risorgente, constatazionedel-lantinomiatraspintademocraticaedesideriodilibert acuita dalla consapevolezza di quantosia proprio il bisogno di una sempre pi ampialibertagenerarelaspintaversounasemprepiampiademocraziadunquelasseintornoacuisisviluppailpensieromoderno,messoognivoltadifrontealledurelezionidellastoria.EcomeConstantnonpunonrimproverareaRousseaudiesserestato,aldildeiproponimenti,lispira-toredellepidispoticheformedellademocraziagiacobina,cosnonchinonvedacomeoggi lerivoluzionidiquestosecoloispirateallaconce-zione politico-filosofica pi autenticamente libe-ratriceabbianoalla lorvoltagenerato,quandohannopresoformaeassettostatale,ilmassimodilimitazionedellelibertindividuali,ilmassimodioppressionedeldissensoidealeepolitico:realiz-zandoancoraunavolta singolare inveramentodiunaintuizionetocquevillianaunastraordina-riacontinuit rispettoaivecchi regimi.Sinoachepuntoquesta antinomia risulti,per lappun-to,insolubile,perlomenointempistorici,oin-

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    vecestiaperessere,comeirreprimibileauspicioutopistico,avviataapialtecomposizioni,nonquiilcasodidomandarsi.Diogniepocasonoca-ratteristichespecifichetensionieideedominanti,o,comedicevaTocqueville,ognisecolodori-ginequasisempreadunpensierooriginaleoadunapassioneprincipale.Quellaperuna libertsemprepiampiaesenzavincoliequellaperunauguaglianza sempre pi vera e livellatrice, aspi-razioni che ad un occhio lungimirante possonoancheapparireal limitecoincidenti inunfuturoche per tende a spostarsi in modo disperantesemprepi lontano,sonoforsesoprattuttodelleidee-forza.

  • Indice

    La democrazia come violenza 7

    Ilsistemapoliticoateniese 13

    Note 37

    La democrazia come violenzadiLucianoCanfora 41

    La democrazia come violenzaIl sistema politico atenieseNoteLa democrazia come violenza di Luciano Canfora


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