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Puglia d'oggi n. 17

Date post: 20-Feb-2016
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Il numero 17 del settimanale Puglia d'oggi
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Le amministrative di maggio, al netto di ogni possibile commento fi- nale, da farsi esclusiva- mente dopo i ballottaggi della prossima settimana, fanno segnalare alcuni in- teressanti spunti di rifles- sione. Innanzitutto la consi- derazione che il vecchio modo di fare politica ha stancato la gente, e non poco. Il centrodestra ha do- vuto fare i conti con una sconfitta molto amara che lo ha visto perdere ben il 14% dei voti; per il centro- sinistra la perdita è stata meno grave con una per- dita netta che si attesta in- torno al 5% in meno. Non da meglio il Terzo Polo che non riesce a conquistare i voti in libera uscita. In questo scenario chi ha davvero vinto questo turno elettorale è l’antipo- litica travestita da grillino. Questa testata non riceve contributi pubblici 11 maggio 2012 • anno III n. 17 nuova serie • 1 euro Settimanale a diffusione gratuita Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella ELEZIONI - Crollo di Pdl e Lega Nord, colpiti dagli scandali. Astensione e antipolitica i pericoli Amministrative: un voto che travolge tutti i partiti L’EDITORIALE Un’offerta per il voto moderato L’ELZEVIRO ... Ed ora tutti giù per terra di Fortunata Dell’Orzo Maurizio Cevenini, 57 anni, una vita a si- nistra e in quell’Emilia che un tempo fu ros- sa, con qualche frezza bianca dovuta all’at- tivismo cattolico di base, politico da sem- pre, che aveva anche provato a farsi eleggere sindaco di Bologna ne- gli anni in cui Bologna ebbe un sindaco forzi- sta, si è ucciso buttan- dosi dal terrazzo del suo ufficio di consi- gliere regionale. Lo ha fatto di prima mattina, in pieno sole senza neanche un filo di quella nebbia spes- sa che spira diretta- mente dalla pianura padana che è lì a due passi ma a Bologna sembra lontanissima. Non sembra avesse debiti irrisolvibili o al- tri gravi problemi eco- nomico-esistenziali. Lo conoscevano tutti, in città e tutti, av- versari compresi lo sti- mavano come uomo e come politico quando non lo amassero pro- prio. E’ che in quest’Ita- lia alla deriva, la di- sperazione si respira nell’aria, la si sente assalirci ai precordi, stringerci alla carotide come una fiera fameli- ca e irragionevole che mozza il fiato e rende insensibili alla ragio- ne. Cevenini deve es- sersi sentito inutile, inadeguato, fuori tem- po massimo, incapace di leggere i segni dei tempi. Incapace di parlare: “vorrei trovare parole nuove, ma pio- ve…piove…”. Ma ormai non c’è più molto tempo tra noi e il diluvio. POSTE ITALIANE Spedizione in abb.to post. d.l. 353/2003 (conv. in legge 27 febbraio 2004 n. 46) art. 1 co. 1 - DCB BA ALLE PAGG 4 E 5 www.pugliadoggi.it SPECIALE BALLOTTAGGI - I candidati sindaci di Fli Iaia e Monteleone a sorpresa al secondo turno Exploit a Sava e Torremaggiore ALLE PAGG 8 E 9 FOGGIA - Il giudice fallimentare mette in mora il Comune Amica, è ancora dramma A PAG 12 CERIGNOLA - Occorre ragionare sulle persone e non sulle sigle Verso il cambiamento A PAG 13 SPECIALE ELEZIONI AMMINISTRATIVE - Fli in Puglia sale al 5% L’analisi del voto pugliese ALLE PAGG 6 E 7 il corsivo di Enrico Ciccarelli Clamoroso qui pro quo della Procura di Bari, che ha arrestato presunti capi ultrà della tifoseria biancorossa con l’accusa di avere schiaffeggiato al- cuni giocatori del Bari al grido “dovete perdere!”. In realtà si trattava di alcuni dirigenti e assessori regio- nali del Partito Democra- tico che alle primarie del 2010 intendevano favori- re la vittoria di Vendola e dissuadevano in maniera energica i presunti soste- nitori di Boccia. BARI “Bari Città Metropolitana”, costituito il nuovo circolo di Fli in pieno centro A PAG 3 REGIONE PUGLIA Sanità: la leggina per gli stabilizzandi all’esame dell’Aula A PAG 10 SEGUE A PAG 8 La migliore analisi sul voto delle ultime ammi- nistrative, è, certamente, quella realizzata dal pro- fessor Roberto D’Alimon- te con “Quel vuoto tra i moderati” pubblicato su “Il Sole 24 ore” di martedì 8 maggio. Secondo lo stu- dioso di Scienza Politica due sono le conferme che emergono da questo test amministrativo: 1) lo sfarinamen- to dello schieramento di centrodestra. Il grande successo del Pdl alle politiche del 2008 (37,4%) è un ricordo lon- tanissimo anche se sono passati solo quattro anni che in politica sono, co- munque, una vera era geologica. Per il Pdl non è stata una sconfitta, ma un vero e proprio crollo. La sconfitta di Alfano era nell’aria, ma non in [...] di Fabrizio Tatarella
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Page 1: Puglia d'oggi n. 17

Le amministrative di maggio, al netto di ogni possibile commento fi-nale, da farsi esclusiva-mente dopo i ballottaggi della prossima settimana, fanno segnalare alcuni in-teressanti spunti di rifles-sione.

Innanzitutto la consi-derazione che il vecchio modo di fare politica ha stancato la gente, e non poco.

Il centrodestra ha do-vuto fare i conti con una sconfitta molto amara che lo ha visto perdere ben il 14% dei voti; per il centro-sinistra la perdita è stata meno grave con una per-dita netta che si attesta in-torno al 5% in meno. Non da meglio il Terzo Polo che non riesce a conquistare i voti in libera uscita.

In questo scenario chi ha davvero vinto questo turno elettorale è l’antipo-litica travestita da grillino.

Questa testata non riceve contributi pubblici

11 maggio 2012 • anno III n. 17 nuova serie • 1 euro Settimanale a diffusione gratuita

Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella

ELEZIONI - Crollo di Pdl e Lega Nord, colpiti dagli scandali. Astensione e antipolitica i pericoli

Amministrative: un voto che travolge tutti i partiti

L’EDITORIALE

Un’offertaper il votomoderato

L’ELZEVIRO

... Ed oratutti giùper terra

di Fortunata Dell’Orzo

Maurizio Cevenini, 57 anni, una vita a si-nistra e in quell’Emilia che un tempo fu ros-sa, con qualche frezza bianca dovuta all’at-tivismo cattolico di base, politico da sem-pre, che aveva anche provato a farsi eleggere sindaco di Bologna ne-gli anni in cui Bologna ebbe un sindaco forzi-sta, si è ucciso buttan-dosi dal terrazzo del suo ufficio di consi-gliere regionale.

Lo ha fatto di prima mattina, in pieno sole senza neanche un filo di quella nebbia spes-sa che spira diretta-mente dalla pianura padana che è lì a due passi ma a Bologna sembra lontanissima.

Non sembra avesse debiti irrisolvibili o al-tri gravi problemi eco-nomico-esistenziali.

Lo conoscevano tutti, in città e tutti, av-versari compresi lo sti-mavano come uomo e come politico quando non lo amassero pro-prio.

E’ che in quest’Ita-lia alla deriva, la di-sperazione si respira nell’aria, la si sente assalirci ai precordi, stringerci alla carotide come una fiera fameli-ca e irragionevole che mozza il fiato e rende insensibili alla ragio-ne.

Cevenini deve es-sersi sentito inutile, inadeguato, fuori tem-po massimo, incapace di leggere i segni dei tempi. Incapace di parlare: “vorrei trovare parole nuove, ma pio-ve…piove…”.

Ma ormai non c’è più molto tempo tra noi e il diluvio.

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ALLE PAgg 4 E 5

www.pugliadoggi.it

SPECIALE BALLOTTAGGI - I candidati sindaci di Fli Iaia e Monteleone a sorpresa al secondo turno

Exploit a Sava e TorremaggioreALLE PAgg 8 E 9

FOGGIA - Il giudice fallimentare mette in mora il Comune

Amica, è ancora drammaA PAg 12

CERIGNOLA - Occorre ragionare sulle persone e non sulle sigle

Verso il cambiamentoA PAg 13

SPECIALE ELEZIONI AMMINISTRATIVE - Fli in Puglia sale al 5%

L’analisi del voto puglieseALLE PAgg 6 E 7

il corsivo

di Enrico Ciccarelli

Clamoroso qui pro quo della Procura di Bari, che ha arrestato presunti capi ultrà della tifoseria biancorossa con l’accusa di avere schiaffeggiato al-cuni giocatori del Bari al grido “dovete perdere!”. In realtà si trattava di alcuni dirigenti e assessori regio-nali del Partito Democra-tico che alle primarie del 2010 intendevano favori-re la vittoria di Vendola e dissuadevano in maniera energica i presunti soste-nitori di Boccia.

BARI

“Bari Città Metropolitana”, costituito il nuovo circolo di Fli in pieno centro

A PAg 3

REGIONE PUGLIA

Sanità: la leggina per gli stabilizzandi all’esame dell’Aula

A PAg 10

SEgUE A PAg 8

La migliore analisi sul voto delle ultime ammi-nistrative, è, certamente, quella realizzata dal pro-fessor Roberto D’Alimon-te con “Quel vuoto tra i moderati” pubblicato su “Il Sole 24 ore” di martedì 8 maggio. Secondo lo stu-dioso di Scienza Politica due sono le conferme che emergono da questo test amministrativo:

1) lo sfarinamen-to dello schieramento di centrodestra.

Il grande successo del Pdl alle politiche del 2008 (37,4%) è un ricordo lon-tanissimo anche se sono passati solo quattro anni che in politica sono, co-munque, una vera era geologica. Per il Pdl non è stata una sconfitta, ma un vero e proprio crollo. La sconfitta di Alfano era nell’aria, ma non in [...]

di Fabrizio Tatarella

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2 venerdì 11 maggio 2012In primo piano

Puglia d’oggiFondato nel 1959

da Pinuccio Tatarella

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RedazioneVia Abate Gimma, 163 70121 Bari

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www.pugliadoggi.it

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Registrazione presso il Tribunaledi Bari n. 47/2010 del 12/11/2010

Questo periodico èassociato all’Unionestampa periodica italiana

Il voto greco, quello francese e quello italia-no, come tutti i responsi dei cittadini va analizzato senza iattanza, ascoltato prima che giudicato. La democrazia è quel sistema di governo (quella “super-stizione basata sulla stati-stica”) basata sul principio che nessuno possieda la verità o tutta la verità, e che il libero confronto del-le idee possa approssimar-visi in modo accettabile.

Certo, è difficile trovare una razionalità nel voto greco, che essenzialmente decide di non decidere; e ci si può legittimamente i n t e r r o g a r e se il diritto di voto com-prenda anche il diritto al sui-cidio. Quando si prospetta d i s i n v o l t a -mente l’uscita dall’euro e la dichiarazione di insolvenza del debito so-vrano si illude d e l i b e r a t a -mente la pub-blica opinione, facendole credere che siano pratica-bili soluzioni facili in real-tà inesistenti.

Se a questo si aggiun-gono l’irresponsabilità di-sinformata e la protratta

adolescenza della società liquida di cui parla Bau-mann si può comprendere la formidabile crisi della democrazia delegata che attraversa l’intero Occi-dente.

Una crisi che riceve in Grecia una risposta di-sperata e impotente e in Francia una di segno di-verso. Più che la vittoria finale di Hollande conta l’altissima partecipazione al voto e il mantenimento della contesa nell’ambito delle forze non estremiste. È sempre più evidente che ci sono due sinistre e due destre, e che le speranze di una fuoriuscita demo-cratica dalla crisi econo-

mica mon-diale sono legate all’al-leanza fra la sinistra e la destra ragio-nevoli contro le fughe della radicalità. La m i t i g a z i o -ne del fiscal compact ri-chiesta da Hollande, la nascita dei project bond

europei, la sterilizzazio-ne della spesa pubblica per investimenti rispetto al patto di stabilità, che Mario Monti si appresta a richiedere con maggior forza e credibilità di quan-

di Enrico Ciccarelli

quemila persi dalla Lega e dei cinquantacinquemila persi dall’Italia dei Valori.

Il resto, soprattutto il tracollo del Pdl, il calo del Pd, il risultato esiguo del Terzo Polo e la cosiddetta “liquefazione del voto mo-derato” di cui ha parlato D’Alimonte sul Sole24Ore sono soprattutto dovuti all’astensione? Ragione per preoccuparsi? Certa-mente. Motivo per acce-lerare il percorso di rige-nerazione della politica e il ridimensionamento dei suoi costi? Assolutamente sì. Vediamo però di non scherzare: l’iceberg su cui sta andando a sbattere il Titanic non si chiama Gril-lo, si chiama crisi econo-mica planetaria e fragilità dell’Eurozona.

Se ne esce con più Europa, non con meno. Con più politica, non con meno. Soprattutto con più serietà, non con meno.

l’intervento di moroni (fli)

“L’approvazione in Aula della legge sulle quote rosa negli organi elettivi di comuni province e re-gioni è una grande opportunità per le donne che vogliono intraprendere un percorso politico. Il tema della rappresentanza è all’ordine del giorno e que-sto è un primo passo verso una riorganizzazione del sistema italiano. Iniziamo a rompere quegli schemi che limitano la presenza delle donne e iniziamo a farlo attraverso questo strumento che deve essere soltanto un mezzo per fare in modo che all’interno dei partiti e della società, si radichi la consapevolez-za della necessità della partecipazione attiva delle donne alla vita pubblica”. Così la coordinatrice delle donne di Futuro e Libertà Moroni.

Le quote rosa come strumento partecipativo

La demo-crazia de-legata è in crisi nell’in-

tero Occidenre, e riceve in Grecia una risposta disperata ed impoten-te, illudendo l’opinione p u b b l i c a con soluzio-ni inesistenti

to abbiano fatto i suoi pre-decessori, possono effet-tivamente aprire spiragli di speranza. Ma nessuno può illudersi che il cam-mino non sia lungo, aspro e faticoso.

L’Italia si conferma un Paese a forte ubriacatura mediatica, in cui si par-la dello “scandalo” delle “auto blu” e non si dice che in questo settore il Gover-no Monti ha fatto rispar-miare in pochi mesi oltre cento milioni di euro, di-smettendo oltre settecen-tocinquanta vetture, di cui oltre il trenta per cento ta-gliando le auto “di rappre-sentanza”. Così l’indubbio successo elettorale del Movimento Cinque Stelle diventa un sommovimen-to epocale. In realtà basta guardare i numeri per ac-corgersi che i duecento-mila voti presi dai grillini sono esattamente la som-ma dei centoquarantacin-

Il voto, l’Europa, il TitanicL’Italia si conferma Paese a forte ubriacaturia mediatica, dove si parla sempre di scandali e si nascondono i fatti

LA SITUAZIONE EUROPEA - L’iceberg non si chiama grillo, ma si chiama crisi economica planetaria e fragilità dell’Eurozona

calcioscommesse

“L’arresto di alcuni capi ultrà del Bari accusati di aver chiesto ad alcuni calciatori della propria squadra, durante campionato di serie A 2010-2011, di perdere almeno tre partite per assicurar-si così le vincite con le scommesse fatte, ancora una volta testimonia come il mondo del calcio sia intossicato”. Lo dichiara il deputato di Futuro e Libertà Claudio Barbaro. “Se anche i tifosi sono arrivati a fare ciò che gli viene imputato significa che le pressioni che investono questo sport sono eccessive e che gli interessi sono troppo forti. Il calcio deve essere ricondotto ad una dimensione di normalità. Gli indagati non rappresentano l’in-sieme di tutti quei tifosi che credono nel calcio”.

Riportiamo il calcioalla sua normalità

Sembrava sul punto di arenarsi nelle sacche parlamentari la norma che ridurrà i rimborsi elettorali ai partiti poli-tici.

Alla fine si è raggiun-to l’accordo, e come nella migliore tradizio-ne italiana, ci si è in-contrati a metà strada, approvando in Com-missione Affari Costi-tuzionali della Camera una legge che prevede la riduzione immedia-ta del 50% dei rimborsi elettorali.

Inoltre, dopo circa quattro anni di ‘gesta-zione’ (la maggior parte delle proposte di legge sono del 2008 anche se in commissione ‘appro-dano’ nel 2011), vede la luce almeno il testo base per l’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione: quello con il quale si dovrebbe conferire la persona-lità giuridica ai partiti per garantirne sul serio controlli e trasparenza.

In pratica 81 milioni di euro in meno finiran-no nelle casse dei parti-ti politici, che però non avranno più il vincolo originariamente previ-sto sugli investimenti in titoli di stato.

Ma può bastare? Crediamo di no.

La politica deve vol-tare pagina e cambiare metodo, garantendo la massima trasparenza sia sulla gestione finan-ziaria che sull’etica de-gli accessi alle liste.

Ne ha parlato Sal-vatore Tatarella, eu-roparlamentare di Fli, che rincara la dose sul tema.

“Sul finanziamento dei partiti la posizione

di Fli deve essere netta, chiara e differente”.

“Non una riduzio-ne -sottolinea Tatarel-la- ma la soppressione piena della rata ancora da riscuotere. I partiti che si affannano in-torno alla percentuale da ridurre non hanno compreso appieno il clima del paese e non avvertono ancora la necessità e l’urgenza di provvedimenti equi e giusti. Inoltre, la legge sul finanziamento va sospesa, sino a quando il Parlamento non avrà approvato la legge re-golatrice dei partiti, in attuazione dell’art.49 della Costituzione, con il riconoscimento giu-ridico e l’introduzione di regole effettive di de-mocrazia e legalità”.

“La legge anticorru-zione deve essere ap-provata al più presto -dice Tatarella- e vanno respinti e denuncia-ti con forza i tentativi di insabbiarla messi in atto del Pdl e dai suoi deputati-difensori di inquisiti”.

Il Parlamento ascolti gli umori del Paese, ten-ga conto del voto degli italiani, valuti il segna-le preoccupante di un pronunciato assentei-smo ed interpetri la vo-lontà dei tanti cittadini che stanno affollando i banchetti delle petizio-ni di Fli per espellere i corrotti e i condanna-ti dalla politica e dalla pubblica amministra-zione.

Questo chiede il pa-ese, e questo è necessa-rio per ridare credibilità a chi non ne ha più.

Questo deve fare la politica italiana.

Basta soldi pubblici per tutti i partiti politici

finanziamento pubblico da eliminare

di Roberto Mastrangelo

Beppe Grillo, ha assorbito i voti persi dalla Lega e dall’Idv

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venerdì 11 maggio 2012 3

Un gesto estremo e tra-gico come il suicidio im-pone silenzio, rispetto ed umana pietà.

Concetti del tutto ignoti a quanti, nel sistema dei media, non esitano a fare sciacallaggio sulla pre-sunta ecatombe scatenata dalla crisi economica, con l’addizionale sottotesto della velata (spesso non tanto velata) accusa di omicidio all’Agenzia delle Entrate o ad Equitalia, col-pevoli di applicare le leggi dello Stato.

Non è un fenomeno dovuto a partecipazione emotiva: non abbiamo mai visto, sulle reti Rai e Me-diaset, trasmissioni dedi-cate alle vedove dei morti sul lavoro, ad esempio, che purtroppo sono ancora in numero decisamente su-

periore; né ci risulta che i suicidi di alcuni imputati eccellenti dell’inchiesta Mani Pulite (da Raul Gar-dini a Sergio Moroni a Ga-briele Cagliari) abbiano destato una simile onda di pubblica indignazione, se si eccettua Vittorio Sgarbi. Non sappiamo se l’attuale parossismo mediatico cor-risponda effettivamente a un’impennata del numero dei suicidi, perché i dati statistici non sono dispo-nibili.

Sappiamo però che la correlazione fra numero di atti autolesionistici letali e situazione economica è del tutto arbitraria: se fosse così, il Paese al mondo con il più alto numero di suici-di in rapporto agli abitanti non sarebbe il Giappone, che è uno dei più ricchi del pianeta; anche in Italia, d’altronde, la regione con il

maggior numero di suicidi è il prospero Friuli mentre quella con il minore è la Campania. In base ai dati Istat, i suicidi in Italia fra il 1990 e il 2008 sono stati compresi fra tre e quattro-mila casi l’anno, con una punta massima nel 1993 e una minima nel 2001. È molto complicato tentare una lettura “pubblica” di questo dato, proprio per-ché i percorsi individuali che portano a questi atti estremi sono quanto mai variabili.

Quello che è tuttavia inaccettabile è la grossola-na contraffazione di dipin-gere l’Italia come un Paese dal fisco rapace e aggressi-vo, pronto a taglieggiare i contribuenti. Intendiamo-ci, i difetti del nostro siste-ma fiscale sono millanta, la pressione fiscale è sicu-ramente al massimo tolle-rabile (ma è superiore alla media europea di due o tre punti, non di venti), esisto-no giganteschi problemi di equità e così via. Ma l’Italia non ha un problema di ec-cessivo rigore fiscale; ha il problema opposto.

Perché l’evasione fiscale è endemica, perché la mag-gioranza dei piccoli e medi imprenditori, commer-cianti e artigiani dichiara redditi inferiori a quelli dei propri dipendenti, perché l’elusione fiscale, favorita dalla farragine di leggi e leggine, genera effetti pa-

In primo piano

Tragedie umane, sciacalli e le troppe lacrime pelose

IL COMMENTO - Un gesto estremo e tragico come il suicidio di un uomo impone silenzio, rispetto ed umana pietà

Equitalia, la società pubblica incaricata della riscossione dei tributi

Si chiama “Bari città metropolitana”. È il nuo-vo circolo di Fli. Ha sede in via Andrea da Bari n. 157. La data di costituzio-ne del circolo, nel gior-no del Santo Patrono della città, e la stessa de-nominazione del circolo non sono scelte casuali.

Il nuovo circolo ha come suo principale obiettivo il rilancio del progetto di Bari città me-tropolitana, in uno con la riaffermazione della cen-tralità politica del capo-luogo regionale. Il circolo Bari città metropolitana è il primo circolo barese di Fli ad avere anche una sede e, anche per la sua centralissima ubicazio-ne, si pone come centro di coordinamento di tut-

te le iniziative di Fli nella città capoluogo.

Entro pochi giorni il circolo riunirà gli iscritti per l’elezione delle cari-che sociali. Fra gli ade-renti al nuovo circolo di Fli si segnalano fra gli altri, l’on. Salvatore Tata-rella, deputato europeo e presidente dell’assem-blea nazionale di Fli, il vice coordinatore pro-vinciale di Fli Michele D’erasmo, Enzo Volpi-cella ed Sergio Ventrella,

con alle spalle già una esperienza da consiglieri comunali del capoluogo, Ninni Crocitto, che è sta-to presidente di circoscri-zione, Andrea Nocerino e Fabio Paparella, che, invece hanno guidato le organizzazioni giovanili di An, ricoprendo anche incarichi all’interno di organismi universitari. Insieme a loro molti altri, sopratutto giovani e gio-vanissimi, alla loro prima esperienza politica.

Costituito nel centro di Bari il circolo Città Metropolitana

futuro e libertà

Una città da sempre alla ricerca della propria identità. Troppo trafficata e viva per poter abbarbi-carsi a molte tradizioni contemporaneamente. Bari a volte si specchia e spesso non si vede. Qualche volta, ispirata, si specchia e si vede nel suo mare, anche se poi lo imbratta e lo offende but-tandoci dentro di tutto.

Bari guarda lontano, da sempre. La campa-gna alle spalle le sembra “cozzala”, il mare la invita e la respinge, i forestieri portano soldi e novità, commerci e proposte. Era normanna anche quando c’erano ancora i bizantini e le loro complicate ceri-monie. Dovendo sceglier-si l’eponimo religioso ha guardato a Venezia e si è andata a prendere quel-le quattr’ossa oltremare, in terra infidelium, tanto per non annoiarsi troppo durante l’impresa.

Alla base, la pia leg-genda del “hic manebunt ossa mea” qui resteranno le mie ossa, come lo stes-

so Vescovo di Myra, Nico-la, avrebbe mormorato passando da Bari diretto a Roma, dopo un Conci-lio in cui l’ancor giovane Chiesa di Cristo aveva discusso animatamente (tanto per cambiare) su fatti peraltro importan-tissimi.

Non era il primo, non sarebbe stato l’ultimo. L’Italia è piena di patro-ni importati, anche da molto lontano. A Padova hanno un portoghese, a Milano un conterraneo di Carlo Marx (Ambrogio nacque a Treviri), a Roma due palestinesi, a Ferrara un altro turco (San Gior-gio).

Ma Nicola è speciale., e non solo per l’impre-sa che regalò a Bari un nuovo periodo storico ed una Basilica bellissima, ma per la fama di grande taumaturgo protettore di una miriade di categorie, dai marinai ai commer-cianti, dai bambini ai forestieri, fino alle zitel-le che non è affatto una specie decaduta, anzi.

Un santo tuttofare, un po’ come la città che pro-tegge. A lungo si disse che era il commercio l’ani-ma di Bari, poi abbiamo avuto i palazzinari e le finanziarie, l’università e il teatro, la voglia di me-scolarsi e la paura di con-taminarsi.

Ma Bari non è capace di definirsi in due parole, non ha un solo nome e un solo cognome. E si sente a suo agio con questo santo sincretico, ecume-nico, benvoluto da tutti a Est come a Ovest, che si dice sia alla base del mito di Babbo Natale, Santa Klaus, appunto.

Un santo in cui la città avverte l’archetipo della laboriosità accorta e in-telligente (i miracoli sono tutti basati sul ristabilire vita e giustizia lì dove le forze del male o la disgra-zia le avevano distrutte), a cui Bari affida il me-glio delle proprie virtù a parziale riscatto dei suoi peggiori vizi. Un Santo che entra nella Camera di Commercio come se fos-se un luogo di culto. E, a ben guardare, per i baresi lo è sul serio.

Un santo che un gior-no, forse, regalerà alla cit-tà un altro momento sto-rico, ma storico davvero: Bari, infatti, è l’unica città non russa dove il Papa potrebbe incontrare il Pa-triarca della Chiesa Rus-sa per rinsaldare quella dolorosa separazione pluricentenaria di cui soffre l’intera cristianità. Si chiama ecumenismo, e solo a Bari avrebbe senso pieno e profondo.

Fortunata Dell’Orzo

Festa di San Nicola: alla ricerca del volto di Bari

la festa patronale

Un’immagine della processione di San Nicola

Michele D’erasmo e Salvatore Tatarella

radossali e scandalosi. Non c’è dubbio che

Equitalia dia prova a volte di perversa ottusità buro-cratica, e che si è verificato qualche caso di intreccio diabolico fra dipenden-ti infedeli della società di riscossione e usurai o ta-glieggiatori (è accaduto anche con alcune banche, peraltro); ma complessiva-mente è assurdo dipingere gli onesti impiegati e fun-zionari di una società di in-teresse pubblico come una banda di predoni.

A tutti coloro che le-vano alti lai sulle cartelle esattoriali dell’Agenzia delle Entrate e di Equita-lia, sull’ammontare delle sanzioni e sul drammatico moltiplicatore degli inte-ressi vorremmo ricordare che sono molti i Paesi eu-ropei, certo non meno ci-vili di noi, nei quali quelle inadempienze sono punite con l’arresto e con pene detentive che possono es-sere anche molto severe (in Italia il reato scatta a parti-re da un’evasione a cinque

zeri). È chiaro che in un Paese

in cui il pifferaio magico ha promesso per anni meno tasse per tutti (ed è suc-cesso esattamente il con-trario) è facile alimentare l’idea che il fisco di uno Stato democratico sia una specie di sceriffo di Not-tingham. Ma resta ugual-mente un truce e criminale inganno. Che aggiunge, al dolore e alla tragedia di chi non ha retto, la beffa di usare la sua caduta per sal-vare i furbi di sempre.

di Enrico Ciccarelli

Page 4: Puglia d'oggi n. 17

4 venerdì 11 maggio 2012Speciale elezioniDOPO IL VOTO - Moderati ed arrabbiati, i due poli estremi che la politica adesso è chiamata a riconquistare

Ma insomma, chi ha vinto?I partiti non hanno capito la voglia di cambiamento del popolo italiano:il progresso del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo e dei candidati forti

www.ilvelino.it

Il leader Udc, via Twit-ter, dà il benservito al Terzo Polo che scrive: “é stato importante per chiudere la stagione Ber-lusconi, non è in grado di rappresentare la richiesta di cambiamento e no-vità”. Il crollo del Pdl e il modesto avanzamento dell’Udc, Fli e Api dimo-stra, come fa notare an-che Italo Bocchino, che “non c’é stato un travaso di voti dal Pdl al Terzo

Polo” che, tuttavia, non si è presentato a queste elezioni come un’opzio-ne alternativa per gli elet-tori. Ma intanto i risultati elettorali consigliano ad Api, Fli e Udc di prendersi una pausa di riflessione.

Alle urne, quello del Terzo Polo, è una battuta d’arresto, ed i riscontri elettorali hanno portato a ben poco di positivo. Il problema è che pro-babilmente il Terzo Polo

non riesce a trovare una compiuta morfologia che vada oltre la somma di parti ormai stanche.

La preoccupazione dei terzopolisti, adesso, è che questa situazione possa mettere a repentaglio il progetto centrista volto a ricostruire quella casa comune che il leader dell’Udc sognava come la via d’uscita dalla seconda Repubblica.

Pensare che le piccole

Un momento di riflessioneo un’altra occasione persa?

il terzo polo

Terremoto doveva esse-re, e terremoto, alla fine, è stato.

Le amministrative di maggio, al netto di ogni possibile commento fina-le, da farsi esclusivamen-te dopo i ballottaggi della prossima settimana, fanno segnalare alcuni interes-santi spunti di riflessione.

Innanzitutto la consi-derazione che il vecchio modo di fare politica ha stancato la gente, e non poco.

Il centrodestra ha dovu-to fare i conti con una scon-fitta molto amara che lo ha visto perdere ben il 14% dei voti; per il centrosinistra la perdita è stata meno grave con una perdita netta che si attesta intorno al 5% in meno.

Nel bel mezzo di una cri-si economica gravissima, le belle e pompose parole del

politichese non attecchi-scono.

Servono i fatti e non solo i venditori di fumo.

A questo aspetto i par-titi tradizionali non erano preparati, ed hanno sono-ramente pagato in termini di consenso elettorale. Pdl e Lega in primis, ma anche a sinistra, con l’Idv e Sel che fanno registrare una battu-

ta d’arresto, ed il Pd, tradi-zionalmente molto forte nelle amministrative, spes-so e volentieri sconfitto e a livello nazionale in calo.

Il terzo polo sembra es-sere l’eterna incompiuta. Si parla, ci si incontra, e poi ci si divide e si divorzia prima di sposarsi. Manca una visione unitaria ed un progetto politico forte che

non sia soltanto un accordo elettorale.

Adesso la corsa è verso due obiettivi.

I moderati e gli incazzati.Da una parte si combatte

per cercare la fantomatica “aggregazione dei modera-ti”. Come se i moderati fos-sero una unica entità po-litica da poter spostare a piacimento.

La cerca Alfano, e la cer-ca Bersani.

E forse in fondo quelli che credono di meno a que-sta possibilità sono proprio i “moderati”, che forse an-drebbero meglio definiti come “coloro che non sono nè col centrodestra nè col centrosinistra, ma sono collocabili tra i due princi-pali schieramenti”.

E poi ci sono gli incazza-ti. Quelli che, da destra così come da sinistra, hanno visto in Beppe Grillo e nel-la sua politica-antipolitica l’antidoto al palazzo.

Il Movimento 5 Stelle ha avuto un grande successo elettorale perchè ha sapu-to, e potuto, comunicare se stesso in antitesi al palazzo ma non alla politica.

Il problema per i partiti tradizionali ora è cerca-re di capire se è possibile recuperare questi elettori fortemente scontenti, ed in quale misura.

Contano più le persone dei partiti. Dove sono state presentate forti candida-ture di personaggi in gra-do di catalizzare visibilità, consenso e voti, gli eletto-ri hanno premiato questa scelta. In quest’ottica va vista la grande afferma-zione di Tosi a Verona. Le-ghista convinto contro la Lega di Bossi, così come il successo di Leoluca Orlan-do, candidato nonostante la sconfitta nelle primarie del centrosinistra in grado di sfiorare l’elezione diret-ta contro tutto il centrosi-

nistra compatto. O anche Perrone, confermatissimo sindaco di centrodestra di Lecce.

In questo clima di in-certezza, sono stati pochi i comuni che hanno visto eleggere il proprio sindaco al primo turno.

Nei comuni al di sopra dei 15000 abitanti, che era-no 157 soltanto 37 hanno avuto un sindaco dopo lo spoglio delle schede del primo turno elettorale; 25 sindaci erano sostenuti dal Pd, 7 dal Pdl e 2 dalla Lega.

I restanti 120 comuni dovranno aspettare il bal-lottaggio. Di questi 120 co-muni, 58 vedranno il bal-lottaggio tra un candidato del centrosinistra contro uno del Pdl e alleati. In 7 casi il ballottaggio sarà tra un candidato della Lega e uno del Pd, mentre in un solo caso la Lega dovrà scontrarsi con un candida-to di una lista civica. In 13 comuni lo scontro per de-cidere il sindaco al secondo turno si terrà tra un candi-dato del Terzo Polo e uno del Centrosinistra, mentre in altri 6 comuni il Terzo Polo dovrà contendersi il posto di primo cittadino con Pdl e alleati.

di Roberto Mastrangelo

vittorie nei comuni sotto i 15000 abitanti possano essere delle soddisfa-zioni, è un modo poco obiettivo di analizza-re dei dati perché, si sa, le amministrazioni dei piccoli comuni si basa-no sull’espressione della preferenza non del par-tito quanto, quasi esclu-sivamente, della persona che già è nota.

E’ forse arrivato il tem-po della riflessione da parte del polo che vole-va essere l’alternativa al Paese. E’ arrivato forse il momento di compren-dere la necessità di in-traprendere altre strade

che non siano quelle del “raccattare” i pezzi degli altri partiti. E’ arrivato forse il momento di but-tarsi completamente in una politica realmente nuova che spezzi inte-gralmente i legami col passato. La scelta degli italiani di disertare i seggi è l’espressione più evi-dente della loro sfiducia in una politica vetusta. Il tempo, comunque, dirà se, il progetto Terzo Polo, si è trattato di una scom-messa persa o, come dice il finiano Benedetto Della Vedova, di un’occasione persa.

Andrea Dammacco

Flavio Tosi, confermato sindaco leghista di Verona

Page 5: Puglia d'oggi n. 17

venerdì 11 maggio 2012 5Speciale elezioni

territorio privilegiato di azione e partecipazione. I pirati badano soprattut-to all’universo mediatico nato da internet, si pre-occupano della privacy e dei diritti di espressione, non sentono propri temi come il lavoro, la crescita, la lotta alla speculazione internazionale che sta af-famando intere popola-zioni dell’ex ricca Europa. Non hanno un leader, ma un portavoce e non è ben chiaro cosa faranno nei vari parlamenti dei länder dove sono riusciti a far-si eleggere, quasi sempre con una percentuale che ha sfiorato il 10 per cento.

Il grillismo, ora è più chiaro, è un movimento spontaneo, a-ideologico, di cui Beppe Grillo è solo il megafono, spesso sguaia-to e fuori misura (“la mafia non strangola”).

La sua sovraesposizione mediatica e l’uso intelli-gente della rete (il suo Blog che ad un’attenta lettura è solo una serie di banalità spesso senza alcuna base nella realtà più comples-sa, un gigantesco bar dello sport accessibile a tutti) ne hanno fatto il riferimento

di quelle migliaia di per-sone che per un motivo o per l’altro, pur avendo la lodevole intenzione di partecipare alla costruzio-ne del bene comune, non trovavano spazio e ascolto nel seno dei partiti tradi-zionali.

Organizzandosi al ri-sparmio (campagne elet-torali costate poche centi-naia di euro hanno portato al ballottaggio numerosi grillini), con un program-ma di massima ritagliato sulle esigenze locali, le cinque stelle hanno fatto boom (anche se il nostro Presidente della Repub-blica dice di non aver sen-tito nulla): ora li vedremo alla prova del nove. Dovran-no governare.

PD, PDL e Terzo Polo, in-tanto, hanno poco meno di un anno per prendere le contromisure. Da una prima analisi il gril-lismo sembra a f f a s c i n a r e soprattutto i moderati. Per quanto Beppe Grillo si metta a urlare, dire paro-lacce e fare metafore sca-tologiche, non è da consi-derarsi né un radicale, né un estremista di sinistra (o di destra).

Le sue analisi rifuggo-no, infatti, da qualsiasi approfondimento econo-mico o sociologico, come se esistessero solo i piccoli fatti concreti e la politica fosse solo e sempre una questione di “casta”.

Nell’epoca dell’alfabe-tismo diffuso (e dunque

di Fortunata Dell’Orzo

Crollano i vecchi partiti politiciSolo loro, forti della propria storia, antica o recente, possono invertire la diaspora

DOPO IL VOTO - Il partito non mobilita se non la minoranza dei suoi attivisti, perdendo la sua connotazione “di massa”

- Federico Moccia è di-ventato sindaco di Rosel-lo, un paese di 300 perso-ne in provincia di Chieti di cui è originaria la fa-miglia della moglie. Moc-cia ha ottenuto l’89,47% delle preferenze con 142 voti battendo l’altro can-didato. Subito sui social network si è scatenata l’ironia con citazioni trat-te dai titoli dei libri più famosi. Ecco alcuni cin-guetti apparsi in rete:

“Nuovi titoli per #moc-cia: scusa se ti chiamo sindaco e tre metri sopra la giunta comunale”

“Decisivo lo slogan di #moccia: cittadini di Ro-sello, ricordatevi ke vi lov-vo assai”.

- Era stata inserita come rincalzo in una li-sta civetta, ma Luigina Porcelli, di 89 anni, ha sorpreso tutti ottenendo sei voti e venendo eletta consigliere comunale. E’

accaduto a Stefanaconi, piccolo centro alle porte di Vibo Valentia.

- Eletto sindaco contro la sua volontà. Si tratta di Fabio Borsatti diventato primo cittadino di Cimo-lais, in provincia di Por-denone. La candidatura di Borsatti è stata decisa solo un’ora prima della chiusura della consegna delle liste perché nel pa-ese fino a quel momento si era presentato un solo candidato, Gino Bertolo. E’ stato lo stesso Bertolo a convincere Fabio Borsatti a presentarsi per paura di non raggiungere il quo-rum.

Moccia: “Scusa se ti chiamo sindaco”

curiosità sulle elezioni amministrative

Solo Silvio Berlusco-ni, da sempre abituato a manipolare la realtà e a piegarla ai suoi interessi, poteva trasformare lo tsu-nami del sei e sette maggio in una vittoria elettorale.

Ha infatti sommato tut-ti i voti ricevuti dal PDL e dalle innumerevoli liste civiche cui si era appa-rentato in giro per l’Italia, in modo da sfoggiare un risultato a due cifre pros-simo al 30 per cento. Ma quello che conta è che, a parte i casi clinici di Lecce e di Catanzaro e qualche altro comune in Puglia (bella questa, nella patria di Vendola ed Emiliano), il PDL vede i ballottaggi con il canocchiale: ovun-que c’è qualcun altro, so-prattutto le cinque stelle dei grillini e una sinistra incerta ma non disperata che recupera se non pro-prio credibilità, almeno un filo di progettualità.

Il fatto di vederli pro-tagonisti delle ammini-strative, non ci rende più malleabili nei confronti dei grillini. Siamo convinti che non abbiano una pro-posta nazionale e che il loro successo “locale” sia il segno più dell’afasia dei partiti tradizionali che di un merito specifico. Che tutti si sforzino ora, dopo averli bollati di qualun-quismo e di antipolitica, di attribuirgli capacità po-litiche o addirittura di go-verno, è solo l’ennesima prova della poca serietà di certi analisti e della super-ficialità di alcuni fra i col-leghi giornalisti.

Ci sarebbe invece da ragionare sulla rappresen-tanza, base della demo-crazia moderna: e che i partiti tradizionali siano in grave affanno è evidente anche in Germania dove, lungi dal respirare il clima tragico delle nostre parti, gli elettori si sono inven-tati il partito dei pirati, che vive soprattutto sul web e dunque ha la rete come

di un generale appiatti-mento del livello cultura-le generale) i partiti han-no perso la loro funzione pedagogica: anche quelli cattolici. E Forza Italia, con le sue risciacquature di tipo liberale, non è mai stato altro che un gigan-tesco emulo dell’Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini, in qui il qualun-quismo dei molti serviva agli interessi del Capo. Il Partito, dunque, non orienta e mobilita se non la minoranza dei suoi atti-visti, perdendo la sua con-notazione “di massa”.

Recuperare “le mas-se” (a parte la lezione se-condo noi ancora valida di Antonio Gramsci) non può più essere se non un fatto partecipato e diffu-so, che poco si sposa con il verticismo e la chiusura

apicale dei partiti, che così appa-iono più dei costruttori e distr ibutor i di potere e di sottogoverno che istanze di crescita de-mocratica.

Ma solo gli stessi partiti, forti della loro storia, antica o più recente,

possono invertire la ten-denza e la diaspora verso la politica fai da te del gril-lismo o dei pirati. Finito il tempo del partito/perso-na (e Vendola lo ha capito, non sappiamo quanto lo abbia capito Michele Emi-liano), non più praticabile il partito/massa forse è il tempo del partito/cel-lula, vicino alle persone, in grado però di una pro-gettualità generale valida quanto la capacità di leg-gere le microesigenze del territorio.

Pd, Pdl e Terzo Polo hanno poco meno di un

anno per prendere le contromisure. Da una prima analisi il grillismo sembra affascinare so-più i mode-rati che gli arrabbiati

siamo alla svolta

La tradizione della politica italiana vuole che i cicli politici duri-no un ventennio: così è stato per il ventennio fascista, tanto è durato il periodo giolittiano, lo stesso è valso per il periodo migliore della Democrazia Cristiana salvo successivamente cedere il passo ad al-leanze e pentapartiti vari, fino ad arrivare al recente ventennio berlusconiano o se di-versamente si vuol de-nominare al ventennio del bipolarismo mu-scolare.

Se la tradizione fos-se rispettata la stagio-ne politica odierna dovrebbe segnare una svolta, le recenti am-ministrative sono un chiaro segnale di un ciclo al capolinea, al-cuni discutono di Ter-za Repubblica e altri immaginano già uno scacchiere politico stravolto. Non sono pazzi anzi.

Il ventennio berlu-sconiano inizia con la fine della Prima Re-pubblica, travolta dagli scandali di Tangento-poli nel 1992-1993.

Le ultime elezioni si svolsero il 5 e 6 aprile 1992: le ultime con il sistema proporzionale, ossia la legge eletto-rale usata in Italia dal 1948. Il quadro politico che si andò a delinea-re vide la caduta della DC , la flessione del PSI e il sorgere di forze di protesta nate dall’indi-gnazione di migliaia di cittadini per la vecchia politica e i vecchi par-titi: fra queste, la Lega Nord che totalizzò circa il 9% delle preferenze.

Con le ultime politi-che del 1992, il mondo del giornalismo politi-co fa coincidere la fine della Prima Repubblica e l’inizio della Secondo Repubblica che compi-rà successivamente il suo battesimo alle poli-tiche del 1994 con par-titi nuovi, tra cui Forza Italia e soprattutto con una legge elettorale nuova, il Mattarellum. Nuove forze politiche, nuova classe dirigente ma solo in parte, tanti vecchi democristiani e socialisti riuscirono a

riciclarsi. La nuova fase politica fu determinata dal sorgere di inchieste pesanti che coinvolse-ro i maggiori partiti e i loro leader: Tangen-topoli colpì un’intera classe dirigente per la quale ormai il finanzia-mento illecito ai partiti era diventato ormai la prassi.

Bisognerebbe dare credito a Giambattista Vico: “ la storia è fatta di corsi e ricorsi storici”. Stagione 2012: si torna a discutere di crisi dei partiti, movimenti di protesta, indignazione dei cittadini, inchieste giudiziarie e finanzia-mento pubblico, legge elettorale, debacle di grandi partiti e fine del-la Seconda Repubblica.

Si potrebbe iniziare a credere alle coinciden-ze ed immaginare uno scenario già verificato-si:

Le prossime elezioni si svolgeranno ad otto-bre 2012: le ultime con la legge Calderoli - Por-cellum, ossia la legge elettorale usata in Italia dal 2006. Il quadro po-litico che si andrà a de-lineare vedrà la caduta del PDL , la flessione del PD e il sorgere di forze di protesta nate dall’indignazione di migliaia di cittadini per la vecchia politica e i vecchi partiti: fra que-ste, il Movimento5Stel-le che totalizzerà circa il 9% delle preferenze.

Con le ultime politi-che del 2012, il mondo del giornalismo poli-tico farà coincidere la fine della Seconda Re-pubblica e l’inizio della Terza Repubblica.

1992 – 2012, troppe coincidenze.

Quelle coincidenze tra il 1992 e il 2012

di Francesco La Salvia

Silvio Berlusconi

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6 venerdì 11 maggio 2012Speciale elezioni

Nel sudoku puglieseun ceffone a Vendola

IL VOTO IN PUGLIA - SEL inconsistente, Stefano stoppato, Capone bocciata: tutti i dolori del presidente della giunta regionale

Bisognerà attendere ancora il 20 e il 21 Mag-gio, nella tornata eletto-rale di ballottaggio, per conoscere i nomi dei prossimi sindaci di ben 21 comuni Pugliesi. Tra gli altri Gravina, Bitonto, Santeramo, Giovinazzo, Martina Franca, Canosa di Puglia, Gioia del Colle e i capoluoghi di provin-cia Taranto e Trani. A Tra-ni Gigi Riserbato espo-nente della Puglia prima di tutto candidato sinda-co del centrodestra, con il 45% ottenuto, guida la pattuglia dei candidati. Il centrosinistra, dal can-to suo, ci crede con Ugo Operamolla che ha un sostegno ampio quanto meno tra i partiti: dai fi-niani a Sinistra, Ecologia e Libertà, passando per Udc, Idv e, chiaramen-te, Partito Democratico.

Con il suo 28% di con-sensi, non avrà però gio-co facile.

A Taranto vanno al ballottaggio Ippazio Ste-fano candidato di Pd, IdV, UdC, Api e SEL con il 49% dei voti, e Mario Cito di Lega D’Azione Meridionale con il 19% dei voti.

Ma le elezioni ammi-nistrative 2012 targate Puglia si caratterizzano più che altrove perché ai ballottaggi si assisterà a duelli elettorali tra fra-telli politici. Alla vigilia si sarebbe immaginato che la competizione sarebbe avvenuta tra i maggiori partiti Pd e Pdl. Insom-ma la “foto di Vasto” è stata smentita immedia-tamente.

Cinque dei ventuno comuni sopra i quindi-cimila abitanti saranno

Una settimana di lottaper la conquista del voto

comuni ai ballottaggi

Il dato elettorale pu-gliese non è di facilissima lettura, come è sempre per le amministrative del Mezzogiorno.

Al Sud più che altrove, infatti, si assiste al feno-meno per cui spesso non sono i partiti a ispirare liste civiche, ma aggre-gazioni civiche a pren-dere in prestito simboli di partiti per competere. Evitando di voler dipana-re l’aggrovigliata matassa dei centri al di sotto dei quindicimila abitanti, qualche riflessione può farsi sul voto delle città maggiori. Innanzitutto la regola è quella del ballot-taggio: un esito che può essere collegato sia ad una notevole frammen-tarietà del voto, con un gran numero di liste e di candidati (anche gonfia-to artificiosamente dalla possibilità per molti can-didati sindaci di entrare in Consiglio), sia ad una mobilità elettorale che si è fatta molto intensa. An-che il dato dell’affluenza, in calo ma non inabissa-ta, conferma che il diffuso malumore per la politica non comporta disaffezio-ne, quanto piuttosto dif-ficoltà di rappresentanza.

Gli interessi leciti (ed anche quelli illeciti, visto il clamoroso caso del can-didato sindaco di Apri-cena arrestato prima del voto come killer in pec-tore) diffidano in misura crescente della capacità di mediazione della poli-tica e scendono in campo direttamente. Malgrado il brillante risultato di Lec-ce, di cui si dirà più oltre, il centrodestra impernia-

to sul Pdl va maluccio: si perde al primo turno Brindisi, si va incontro ad una probabile sconfitta a Martina Franca, non si arriva nemmeno al bal-lottaggio a Taranto. Anche la probabile vittoria di Di Bari a Fasano, Riserbato a Trani e di Caporale a Ca-nosa non possono essere considerati successi, es-sendo questi centri delle tradizionali roccaforti del centrodestra.

Quanto a Torremag-giore, l’unico centro del foggiano sopra i quindici-mila abitanti interessato al voto, il Pdl completa il disastro del 2009 (quando la sua strapotente mag-gioranza non riuscì a far eleggere il candidato sin-daco “sbagliato”) uscendo dai giochi al primo turno a vantaggio del futurista Monteleone. Il Partito Democratico può dirsi mediamente soddisfatto del risultato del “labora-torio politico” (peraltro variamente articolato e maculato) dell’alleanza sinistra-centro nel Salen-to, che ha il suo miglior ri-sultato a Brindisi: si pen-sava che D’Attis avrebbe costretto il giornalista brindisino Mimmo Con-sales al secondo turno, anche in virtù della locale secessione dell’Italia dei Valori e della Puglia per Vendola. Così non è sta-to, malgrado il brillante risultato della locale lista di Futuro e Libertà, schie-rata con il centrodestra tradizionale. È un’alter-nanza che fa la differenza e che non ha alcun risul-tato di segno contrario (fa impressione sul piano simbolico la vittoria del centrodestra ad Apricena,

di Enrico Ciccarellil’ex-Stalingrado del Sud; ma sul piano numerico è poca cosa). Un discorso a parte merita Vendola: il presidente della Regione non esce bene da questa consultazione.

Il suo pupillo Ippazio Stefàno va al ballottaggio a Taranto, sia pure per mera formalità, a causa della jacquerie ambien-talista di Bonelli. Sinistra, Ecologia e Libertà si con-ferma partito tanto chias-soso quanto inconsisten-te e lacerato, palesando un’imbarazzante man-

canza di radicamento ter-ritoriale.

Ma forse a bruciare più di ogni altra cosa è l’esito infelicissimo della candi-datura di Loredana Capo-ne a Lecce.

Non si tratta solo di aver perso, esito che era ragionevolmente preve-dibile, ma di aver portato il centrosinistra leccese al suo minimo storico, con un personale score della candidata sindaco obiet-tivamente deludente. In altri luoghi si potrebbe legare questo risultato ad

i teatri dove andranno in scena questi “scon-tri”: a Gravina, Bitonto, Giovinazzo, Santeramo, Castellana Grotte. Quel-lo che si combatterà a Castellana Grotte vedrà uno contro l’altro i due candidati pidiellini: Si-mone Pinto (44%, al pri-mo turno), de La Puglia prima di tutto, e Fran-cesco Tricase (38%) rap-presentante del Pdl.

A Gravina il concor-rente di riformisti e Udc, Alessio Valente, lunedì notte non riesce a pre-valere sull’avversario di Sel Rino Vendola per soli

ventitré voti. Si ferma al 49%.

A Bitonto si fronteg-giano invece Michele Abbaticchio di Sel, Psi, Idv e Rifondazione co-munista (con il 44%) e Paolo Intini di Pd, Alle-anza di centro, Udc, Api e Mpa (con il 37%).

In quel di Santera-mo, passato agli onori delle cronache elettora-li per la presenza della lista Fascismo e libertà (che ottiene non più di 190 consensi), Michele D’Ambrosio di Pd, Idv, Sel, Udc, Psi (al 32%), sfida Vito Zeverino di Fli, Puglia per Vendola e civiche, avanti rispetto a D’ambrosio ma lontano dal 50% per vincere subi-to. A Giovinazzo c’è una donna, una delle pochis-sime salite sugli scudi, Lia Dagostino candida-ta del Pd (col 35%) che dovrà difendersi dagli assalti di Tommaso De Palma di Idv, MeP e civi-ca (26%).

Andrea Dammacco

una discriminante di ge-nere, ma non nella Lecce che ha avuto in Adriana Poli Bortone uno dei pri-mi cittadini più stimati ed

amati. La bocciatura della vicepresidente è ragione-volmente anche un indice di malcontento per l’azio-ne del governo regionale.

Loredana Capone e Paolo Perrone, la sfidante sonoramente sconfitta dal confermato sindaco di centrodestra

Page 7: Puglia d'oggi n. 17

venerdì 11 maggio 2012 7Speciale elezioni

Fli in Puglia sale al 5%, inCapitanata è la roccaforte

IL RISULTATO - A Sava Fli oltre il 10%. Buoni risultati ottenuti dalle liste presentate a gioia del Colle, gravina, Torremaggiore, Mottola

Soddisfazione per il risultato di Futuro e Libertà in Puglia è stata espressa dall’on. Sal-vatore Tatarella, Presi-dente dell’Assemblea nazionale del partito finiano.

“Avevamo due can-didati sindaci di Fli a Sava (Ta) e Torremag-giore (Fg), Iaia e Mon-teleone -ha aggiunto Tatarella- ed entrambi sono andati al ballot-taggio. Giovani e pre-parati, rappresentano un’alternativa concreta

e di qualità contro la vecchia politica. Han-no ottime possibilità di andare a segno”.

“Buoni risultati -ha sottolineato Tatarella- Fli ha registrato anche a Gioia del colle, Gra-vina, Mottola, Galatone e Brindisi, e conquista nuovi consiglieri co-munali in altri comu-ni”.

“Un esame più ap-profondito -conclude- sarà fatto dopo i bal-lottaggi, ma sin da ora registriamo questo pri-mo promettente risul-tato, conseguito da un partito che ha combat-tuto a mani nude: sen-za sedi, senza contribu-ti, senza aiuti. Solo con l’impegno, la fede, l’en-tusiasmo e il volonta-riato dei nostri militan-ti e dei nostri candidati, che voglio ringraziare ad uno ad uno, sopra-tutto quelli che non ce l’hanno fatta”.

L’impegno, la fede e l’entusiasmo di tutti

il commento di salvatore tatarella

Comune Prov. % FLI Voti Validi Perc x Voti v. % Fli ponderata

Bitonto BA 2,21 31630 69902,3

Gioia del Colle BA 8,21 16031 131614,51

Giovinazzo BA 3,45 11974 41310,3

Gravina in Puglia BA 8,92 26184 233561,28

Santeramo in Colle BA 4,66 15937 74266,42

Terlizzi BA 4,33 15054 65183,82

Canosa di Puglia BAT 2,91 16268 47339,88

Trani BAT 2,15 33666 72381,9

Brindisi BR 5,16 48967 252669,72

Fasano BR 4,48 24132 108111,36

Torremaggiore FG 8,21 9433 77444,93 8,21

Casarano LE 1,05 12238 12849,9

Galatina LE 3,2 15547 49750,4

Galatone LE 8,2 10228 83869,6

Lecce LE 4,98 54271 270269,58

Tricase LE 3,62 10681 38665,22

Castellaneta TA 3,57 11027 39366,39

Mottola TA 6,39 10597 67714,83

Palagiano TA 3,38 10328 34908,64

Sava TA 10,27 9509 97657,43

393702 1868838,41 4,75

18688

Comune Prov. % PDL Voti Validi Perc x Voti v. % PDL ponderata

Bitonto BA 8,4 31630 265692

Gioia del Colle BA 7,78 16031 124721,18

Giovinazzo BA 6,15 11974 73640,1

Gravina in Puglia BA 3,62 26184 94786,08

Santeramo in Colle BA 11 15937 175307

Terlizzi BA 17,88 15054 269165,52

Canosa di Puglia BAT 20,46 16268 332843,28

Trani BAT 28,55 33666 961164,3

Brindisi BR 8,89 48967 435316,63

Fasano BR 25,31 24132 610780,92

Torremaggiore FG 9,72 9433 91688,76 9,72

Casarano LE 18,67 12238 228483,46

Galatina LE 11,06 15547 171949,82

Galatone LE 13,25 10228 135521

Lecce LE 27,83 54271 1510361,93

Tricase LE 10,47 10681 111830,07

Castellaneta TA 12,56 11027 138499,12

Mottola TA 15,24 10597 161498,28

Palagiano TA 14,51 10328 149859,28

Sava TA 11,58 9509 110114,22

393702 6153222,95 15,63

61532

Comune Prov. % UDC Voti Validi Perc x Voti v. % UDC ponderata

Bitonto BA 4,7 31630 148661

6,84

8,59

25,91

14,31

20,96

13,51

PugliaVoti PDL in Puglia

5,78

PugliaVoti FLI in Puglia

5,27

2,40

4,94

4,42

Nei comuni della Pu-glia al di sopra dei 15.000 abitanti in cui era pre-sente con le sue liste, FLI raggiunge un risultato importante. Dei candi-dati sindaci sostenuti da FLI, ben otto andranno al ballottaggio tra quindici giorni, mentre uno, Paolo Perrone a Lecce, è stato

eletto al primo turno. E’ bene ricordare che

due di questi, Lino Mon-teleone a Torremaggiore (FG) e Dario Iaia a Sava (TA) potrebbero diven-tare i primi Sindaci del partito di Fini in Italia. E’ questo un risultato che premia il grande im-pegno profuso in questa importante campagna elettorale da tutto il FLI in

di Francesco La Salvia Puglia e che assume an-cora maggiore rilievo se si pensa che solo da pochi mesi sono stati celebrati i congressi provinciali e cittadini che hanno dota-to il partito dei suoi orga-nismi dirigenti.

Il risultato raggiunto da FLI in Puglia è vicinissi-mo al 5%,( 4,75%) un dato che alle politiche può tranquillamente essere raddoppiato. Tutti i parti-ti alle politiche prendono di più rispetto alle ammi-nistrative dove i dati sono falsati dalla presenza del-le liste civiche.

An per esempio alle amministrative prendeva sempre il 6% mentre alle politiche il 12. Una risul-tato che non è un punto di arrivo, ma deve essere un punto di partenza per accrescere sempre di più il consenso degli elettori pugliesi nei confronti di FLI.

Diversi gli eletti anche nei piccoli centri sotto i 15mila abitanti: da Turi nel barese a Motta Monte Corvino, Rignano, Rodi sempre in provincia di Foggia.

I dati aggregati per pro-

vincia confermano come nella provincia di Foggia per il secondo anno con-secutivo FLI raggiunge la percentuale più alta nella regione dove FLI conse-gue il miglior risultato in Italia. L’8,2% di Torrem-maggiore non solo è più alto del 7,1% di Orta Nova di un anno fa quando il partito non esisteva, ma vede un nostro giovane al

ballottaggio. La seconda provincia è

quella jonica. In provincia di Taranto

la media è del 5,78% gra-zie anche al dato di Sava (10%!!) con il nostro Iaia a un passo dalla vittoria è il dato migliore in assoluto.

Terza Bari con il 5,27% con buone performance a Gioia e Gravina (8%), male a Giovinazzo e Bi-tonto (rispettivamente 3,5 e 2,2%). Male nella piccola Bat con il 2,40% di media tra Canosa e Trani, comunque miglio-re dell’1% di un anno fa conquistato da FLI a Bar-letta. Bene nel salento con il 4,94% della provin-cia di Brindisi e 4,41% in provincia di Lecce.

Adesso serve capire dove non è andata bene come rimediare. Massi-mo impegno per i due comuni dove FLI esprime due suoi candidati.

Il risultato di Lino Monteleone e Dario Iaia, che con il sostegno di Fu-turo e Libertà arrivano al ballottaggio a Torremag-giore e Sava, coronano e qualificano il successo ottenuto dalle nostre liste e dai nostri candidati in questa tornata ammini-strativa.

La loro elezione sareb-be la ciliegina sulla torta in Puglia.

La ricetta per la crisi della politica e dei partiti è tutta qui: forze giovani e pulite con proposte e programmi chiari.

Quando FLI schiera giovani professionisti ca-paci e onesti può addirit-tura ambire ad esprimere i massimi rappresentanti istituzionali che hanno come primo punto del proprio programma l’at-tenzione al benessere della comunità contro ogni logica di casta.

Comune Prov. % FLI Voti Validi Perc x Voti v. % Fli ponderata

Bitonto BA 2,21 31630 69902,3

Gioia del Colle BA 8,21 16031 131614,51

Giovinazzo BA 3,45 11974 41310,3

Gravina in Puglia BA 8,92 26184 233561,28

Santeramo in Colle BA 4,66 15937 74266,42

Terlizzi BA 4,33 15054 65183,82

Canosa di Puglia BAT 2,91 16268 47339,88

Trani BAT 2,15 33666 72381,9

Brindisi BR 5,16 48967 252669,72

Fasano BR 4,48 24132 108111,36

Torremaggiore FG 8,21 9433 77444,93 8,21

Casarano LE 1,05 12238 12849,9

Galatina LE 3,2 15547 49750,4

Galatone LE 8,2 10228 83869,6

Lecce LE 4,98 54271 270269,58

Tricase LE 3,62 10681 38665,22

Castellaneta TA 3,57 11027 39366,39

Mottola TA 6,39 10597 67714,83

Palagiano TA 3,38 10328 34908,64

Sava TA 10,27 9509 97657,43

393702 1868838,41 4,75

18688

Comune Prov. % PDL Voti Validi Perc x Voti v. % PDL ponderata

Bitonto BA 8,4 31630 265692

Gioia del Colle BA 7,78 16031 124721,18

Giovinazzo BA 6,15 11974 73640,1

Gravina in Puglia BA 3,62 26184 94786,08

Santeramo in Colle BA 11 15937 175307

Terlizzi BA 17,88 15054 269165,52

Canosa di Puglia BAT 20,46 16268 332843,28

Trani BAT 28,55 33666 961164,3

Brindisi BR 8,89 48967 435316,63

Fasano BR 25,31 24132 610780,92

Torremaggiore FG 9,72 9433 91688,76 9,72

Casarano LE 18,67 12238 228483,46

Galatina LE 11,06 15547 171949,82

Galatone LE 13,25 10228 135521

Lecce LE 27,83 54271 1510361,93

Tricase LE 10,47 10681 111830,07

Castellaneta TA 12,56 11027 138499,12

Mottola TA 15,24 10597 161498,28

Palagiano TA 14,51 10328 149859,28

Sava TA 11,58 9509 110114,22

393702 6153222,95 15,63

61532

Comune Prov. % UDC Voti Validi Perc x Voti v. % UDC ponderata

Bitonto BA 4,7 31630 148661

6,84

8,59

25,91

14,31

20,96

13,51

PugliaVoti PDL in Puglia

5,78

PugliaVoti FLI in Puglia

5,27

2,40

4,94

4,42

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8 venerdì 11 maggio 2012Speciale elezioni

[...] queste dimen-sioni. Anche la Lega Nord travolta dagli scandali recenti esce con le ossa rotte da questa competizione. Il Terzo Polo non rie-sce ad ereditare questi consensi in libera usci-ta.

2) La forte do-manda di nuovo pre-sente negli elettori.

Questo secondo ele-mento è correlato al primo. E’ evidente che se l’elettorato modera-to non esiste più è solo perché prima di torna-re a votare un partito di riferimento come lo sono stati negli anni la Dc, Forza Italia, An e ultimo il Pdl aspetta qualcosa di nuovo.

E il nuovo non può essere rappresentato da Grillo il cui succes-so, al pari di quello di Giannini nel 1946, del Msi del ’72, della Lega Nord del ’94 e dei ra-dicali nel ’99 è solo un exploit effimero e pas-seggero, essendo un semplice voto di pro-testa che come il vento, prima o poi passerà.

Quando vi saranno i primi eletti, privi di ogni esperienza politi-ca, le prime visioni di-verse sul da farsi, non

avendo questo movi-mento nessuna idea di governo, nasceranno le prime crepe di un mo-vimento che non potrà avere solo in Grillo il capo indiscusso.

Astensione e anti-politica sono frutto del rifiuto di questa poli-tica e di questa classe dirigente.

Ha ragione Sergio Romano nel suo edi-toriale sul “Corriere della Sera” di giovedì 10 maggio “La Rispo-sta che non c’è” in cui parla dell’ultima chia-mata per i partiti che non sono riusciti a dare risposte sull’abroga-zione delle province, su una nuova legge elet-torale, sulla riduzione dei parlamentari, sulla eliminazione del finan-ziamento pubblico dei partiti e su una nuova architettura istituzio-nale con una troppe volte rinviata riforma della Costituzione.

Astensione e anti-politica possono esse-re sconfitte solo con una risposta di novità e con esempi concreti di buona politica.

Chi comprenderà questo vincerà le pros-sime elezioni politiche.

Fabrizio Tatarella

Un’offerta per il voto moderato

l’editoriale

A Sava, esiste una realtà vincente, quella che vede Dario Iaia, candidato sin-daco della coalizione com-posta da Futuro e Libertà e da quattro liste civiche.

Lo spoglio lentissimo, conclusosi dopo la mez-zanotte, ha visto attestarsi attorno al 35 % il candidato sindaco di Futuro e Libertà, Dario Iaia, fissando anche un importante risultato per il partito, il migliore otte-nuto in Puglia ed il terzo in Italia, il 10,30%.

Lasciandosi alle spalle gli altri due candidati ed in particolare il secondo, Giuseppe Bellocchi del Pd con il 19%, Dario Iaia si sta preparando al ballottaggio, incoraggiando i suoi e pun-tando dritto verso la vitto-ria.

Viso rilassato e sorri-dente, pensiero rivolto al ballottaggio, incontriamo il candidato.

Avvocato si presenti ai lettori di Puglia d’Oggi.

Ho 38 anni, svolgo la professione di avvocato penalista nel Foro di Ta-ranto, sono sposato e padre di due bambini, Lorenzo e Carola. Sono un uomo concreto, pur credendo che nulla possa nascere senza averlo prima fortemente sognato e voluto. Mi rivol-go ai miei concittadini per-ché mi piacerebbe un pae-se di cui i nostri figli, qui o ovunque la vita li porti nel

il risultato del primo turno a sava

SAVA - Il candidato di Fli arriva al 35%. Miglior risultato di Fli in Puglia con oltre il 10%

Dario Iaia lanciatoverso la vittoria

di Francesco Fischetti mondo, possano essere or-gogliosi. Vorrei che i savesi avessero fiducia, perché insieme possiamo cambia-re, distruggere i trentennali meccanismi della politica locale ed i soliti accordi sottobanco, noti ormai a tutti. Dietro di me, non c’è nessuno altro che loro stessi e se mi daranno il so-stegno necessario, questa sarà la volta buona per vol-tare davvero pagina.

Lei è impegnato poli-ticamente da una decina d’anni, se dovesse sinte-tizzare la Sua precedente esperienza, cosa direbbe?

Mi sono avvicinato alla politica, mia grande pas-sione, da giovanissimo. Frequentavo l’università quando, per la prima volta, sono stato candidato come consigliere comunale e, da allora, ho maturato una certa esperienza nella ge-stione della cosa pubblica, pur restando quasi sempre all’opposizione. Sono sta-to assessore alle politiche sociali in una giunta di centro destra per poco più di un anno, raggiungendo importanti obiettivi per le fasce più deboli, quelle che non hanno mai avuto voce e che dall’amministrazio-ne uscente, sono state del tutto ignorate ed alle quali vorrei ridare dignità.

Come commenta l’ot-timo risultato della coali-zione e soprattutto, di Fli?

Con grande soddisfa-zione ed entusiasmo. Il ri-sultato ottenuto è frutto di un lungo lavoro incentrato sull’accordo programma-tico tra persone serie che sono state in grado di an-teporre l’interesse della collettività agli interessi ed alle posizioni di parte. Il ri-sultato di Futuro e Libertà invece mi inorgoglisce ed è la prova che la politica fat-ta quotidianamente e se-riamente viene apprezzata dagli elettori. Per questo e per il risultato della coali-zione tutta, intendo ringra-ziare tutti i candidati e tutti gli elettori che, credendo nel progetto, si sono impe-gnati nella competizione elettorale.

Adesso come intende proseguire la sua campa-gna elettorale?

Continuerà con lo stes-so impegno e con la stessa serietà che ha caratterizza-to tutto il nostro percorso. Continueremo a dialogare con la gente a cui ribadi-remo l’importanza dell’ap-puntamento del 20 e 21 maggio. Siamo convinti che saremo premiati di nuovo.

Come si sta organizzan-do per il ballottaggio?

“Mi piacerebbe un paese di cui i nostri figli, qui o ovunque la vita li porti nel mondo, possano essere orgogliosi.

Mi piacerebbe immaginare la vecchiaia dei no-stri genitori tra i vialetti di un giardino o tra i sorri-si dei bimbi, davanti alle scuole, custodi del via vai dei loro nipoti.

Mi piacerebbe guardarti negli occhi e percepire che sei soddisfatto di quanto stiamo cercando di fare per le famiglie del nostro paese e soprattutto, per chi non ha mai avuto voce.

Mi piacerebbe abbattere tutte quelle barriere che t’impediscono il movimento e vederti pronto a vive-re pienamente la vita, nonostante le difficoltà che ti ha riservato.

Vorrei vivere il contagio del tuo entusiamo quan-do, con la tua giovane mente, stai pensando ad un progetto che farà crescere il territorio, semplifican-doti la strada che stai per percorrere, mi piacerebbe favorire la tua realizzazione.

Vorrei che tu avessi fiducia, perché possiamo cambiare insieme e perché dietro di me non c’è nes-suno altro che te.”

Dario Iaia

il messaggio agli elettori

Andremo avanti coeren-temente col nostro proget-to così come ho ribadito pubblicamente mercoledì scorso durante il comizio di ringraziamento, strin-gendo un unico accordo, con i cittadini savesi. Par-lerò dei problemi della nostra cittadina con molta chiarezza, delle prospetti-ve di sviluppo e della ne-cessità di liberarsi di quella cappa che da anni oppri-me la nostra comunità, per poter competere con le al-tre realtà della provincia e della regione.

Vuole lanciare un mes-saggio ai suoi concittadini elettori?

Chiediamo di essere

messi alla prova, chiediamo a tutti coloro i quali chie-dono un cambiamento, di darci fiducia. Il mio appello è rivolto anche a chi non ci ha votato al primo turno, ma che ha a cuore le sorti

del paese. Il fallimento de-gli ultimi trent’anni è sotto gli occhi di tutti, noi ci as-sumiamo la responsabilità perché si possa concretiz-zare una effettiva inversio-ne di tendenza.

SEgUE DA PAg 1

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venerdì 11 maggio 2012 9Speciale elezioniAL BALLOTTAGGIO - Al ballottaggio non ci sono più i partiti, ma le persone. Possibile una grande impresa per il candidato di FLI

Torremaggiore a chi la ama,Monteleone sindaco di tutti

Sarà il turno di ballottag-gio a decidere il prossimo sindaco di Torremaggiore. Al centrosinistra che schie-ra Costanzo Di Iorio candi-dato sindaco non è bastato il primo turno per vincere. Di Iorio ha ottenuto 4.481 voti pari al 45.5% di prefe-renze. Segue al 20.22% Pa-squale Monteleone, Candi-dato di Fli e una lista civica.

La sorpresa di questa tornata amministrativa è stata certamente quella di Torremaggiore dove un piccolo partito, FLI, con un giovanissimo candidato Sindaco ha raggiunto il bal-lottaggio a spese del Pdl e di altri partiti nazionali.

L’esponente di FLI Lino Monteleone andrà al bal-lottaggio contro Costanzo Diorio e la sua potentissi-ma corazzata formata da Pd, Sel e Udc che non sono riuscite a vincere al primo turno.

Il candidato della sini-stra si è fermato al 45%, ma le sue liste hanno preso qualcosa in più. Il ballot-

taggio è tutta un’altra par-tita.

Si parte da 0 a 0, non contano più i partiti, ma le persone e nell’uomo con-tro uomo lo stimato Lino Monteleone può rovesciare sicuramente il pronostico, come al primo turno quan-do nessuno immaginava che sarebbe andato al bal-lottaggio.

C’è un precedente che preoccupa Di Iorio e la sua compagine. Alle ultime co-munali di Foggia, Enrico Santaniello candidato di tutto il centrodestra sfiorò il 50%. Aveva la vittoria in tasca. Invece, nonostante i tanti candidati nelle nume-rose liste presenti nelle file di Santaniello il secondo turno fu vinto, a sorpresa, dal centrosinistra e dall’at-tuale Sindaco di Foggia Mongelli.

A Torremaggiore può accadere la stessa cosa. Difficilmente Di Iorio con-fermerà i voti del primo turno. Non solo perché non tutti ritorneranno alle urne,

ma perché sarà solo a tirare e l’aver avuto tante liste e candidati al primo può tra-mutarsi in uno svantaggio.

“Di Iorio doveva vincere al primo turno o perderà” continuano a sussurrare in città opinionisti, uomini di partito, semplici cittadini e attenti osservatori.

Intanto, tutti i modera-ti, chi esplicitamente chi meno, hanno già fatto in-tendere di voler votare Lino Monteleone al secondo turno per consegnare Tor-remaggiore a un cittadino giovane figlio di questa cit-

il risultato del primo turno a torremaggiore

tà. Torremaggiore non è un

feudo del Sindaco di San

Nel piccolo comu-ne di Rignano gargani-co famoso per la Grotta Paglicci, sito paleolitico risalente a oltre 25mila anni fa e dove vi sono numerose testimonian-ze archeologiche, si è verificato un risultato

politicamente incredibi-le. Due candidati hanno raggiunto 523 voti cia-scuno. Perfetta parità. Il 20 e 21 maggio si dovrà, quindi, necessariamente rivotare. Determinante per il risultato finale sarà la scelta del candidato

sindaco targato FLI Gio-vanni Draisci che con i suoi 400 voti farà pen-dere l’ago della bilancia a favore di uno dei due contendenti. Draisci è già stato Vice Sindaco, stimato e apprezzato, del centro garganico.

Perfettà parità, al ballottaggiosarà decisiva la scelta di Fli

rignano garganico

MONTELEONEsindaco

Torremaggiore a chi la Ama.

VOTA

al Ballottaggioil 20 e 21 Maggio

Marco in Lamis, il depu-tato Udc Angelo Cera, che si è speso molto in questa competizione alleandosi addirittura con il Pd, che solo questa estate aveva rinnegato e promesso di non volerlo mai più come alleato, e il Sel di Vendola. Ecco perché lo slogan “Tor-remaggiore a chi la ama”.

Torremaggiore merita un giovane onesto, compe-tente ed innamorato della sua città come pochi. Il bal-lottaggio sarà un contesto depoliticizzato e pretta-mente locale dove sarà pre-

miato chi vince perché par-la di Torremagggiore. Lino Monteleone potrebbe di-ventare il primo Sindaco di FLI in Italia, ma già durante il ballottaggio, e a maggior ragione un minuto dopo la sua vittoria dovrà essere il Sindaco di tutti i torremag-gioresi anche di chi non lo ha votato al primo turno e al secondo. Monteleone è la sola speranza di rinno-vamento per questa città e i cittadini di Torre lo sanno benissimo, per questo non butteranno al vento una grande occasione.

Un comizio a Torremaggiore durante la campagna elettorale

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10 venerdì 11 maggio 2012Regione Puglia

La leggina è pronta,ma è una soluzione?

DOMENICA E LUNEDI’ ALLE URNE - Quattro capoluoghi di provincia pugliesi chiamati a rinnovare il proprio Primo cittadino

“trova questa decisione discriminante rispetto alle procedure di conci-liazione in corso per al-cuni medici”.

Due articoli secchi, con i quali da una parte si impone l’obbligo ai diret-tori sanitari di approvare le piante organiche entro trenta giorni dall’appro-vazione della legge, in caso di mancato rispet-to del termine, la Giunta regionale procederà nei dieci giorni successivi, alla nomina di un com-missario ad acta; dall’al-tra per assicurare i livelli essenziali di tutela assi-stenziale, le aziende e gli enti di servizio sanitario regionale fino all’esple-tamento delle procedure per la copertura dei posti vacanti e comunque per un periodo non superiore ai sei mesi dall’approva-zione della legge, utiliz-zeranno il personale che a causa della sentenza della Corte Costituziona-le del 2011, hanno perso il lavoro ma soprattutto la certezza della stabiliz-zazione.

“Questa legge – ha

spiegato l’assessore alla sanità, Ettore Attolini – si inserisce nel contesto de-licato e più ampio della gravissima generale ca-renza di personale nel nostro sistema sanitario”. L’assessore ha ricordato le condizioni di preca-rietà e di asfissia in cui i medici sono costretti a lavorare, coprendo con piante organiche inade-guate il lavoro che in al-tre realtà viene svolto da centinaia di unità in più.

“Sino a quando non usciamo dal Piano di ri-entro – ha ricordato Atto-lini – ci aspettano ancora sacrifici. Questa legge serve ad evitare i tracol-lo, ma certamente non risolve completamente il problema delle carenze strutturali”.

Il presidente del Consi-glio regionale Onofrio In-trona, ha sottolineato che “il testo di questa legge è frutto di una trattativa con il Governo nazionale. Una trattativa importan-te e delicata inserita in un contesto altrettanto par-ticolare e complesso”.

Il presidente della ter-

za Commissione, Dino Marino, ha espresso la sua soddisfazione per l’approvazione di una legge importante, che produce un duplice effet-to positivo. “Da una par-te conferisce sollievo ai medici precari che rico-minciano ad immaginare un percorso più chiaro nella loro vita lavorati-va; dall’altra rappresenta una boccata d’ossigeno alla condizione di grave difficoltà in cui versa tut-to il sistema sanitario an-che a causa della carenza di personale”.

Questo invece il com-mento del capogruppo del Pdl Rocco Palese.

“L’approvazione della cosiddetta ‘leggina’ che scongiura il pericolo di far perdere il lavoro ad oltre 200 medici precari e l’assistenza ai loro pa-zienti, è un’altra pagina di leale collaborazione istituzionale in favore della Puglia e dei puglie-si, che avrà un duplice effetto positivo: da un lato mette in sicurezza gli oltre 200 medici in que-stione evitando anche ul-teriori deficit di persona-le negli ospedali e disagi agli incolpevoli pazienti, fino allo svolgimento delle procedure di co-pertura dei posti vacanti negli ospedali, dall’altro lato e su nostra sollecita-zione, nel DDL si mette un punto fermo e si pone finalmente una scaden-za improrogabile all’ap-provazione delle Piante Organiche da parte delle Asl: dovranno essere ap-provate entro 30 giorni dall’entrata in vigore del-la Legge, pena la nomina di un commissario”.

“Abbiamo approvato un testo che affronta il disagio e, in alcuni casi, l’eroismo di cui i lavora-tori della sanità pugliese nel primo caso sono vit-time e nel secondo sono autori”.

Lo ha dichiarato il con-sigliere regionale Fran-cesco Laddomada de La Puglia per Vendola.

Piante organiche, con-corsi, procedure di con-ciliazione, assunzioni, bocciature della Consul-ta. La ricetta per la sta-bilizzazione di oltre 200 medici pugliesi è ricca di ingredienti.

Per cercare di risolvere il problema (ma in realtà ci sembra più una pezza che una soluzione) è sta-ta approvata una “leggi-na” per i medici in “attesa di giudizio” nelle aziende pugliesi.

Una legge d’emergen-za, certamente, da inqua-drare nella gravità di un piano di rientro forzato concordato con il Gover-no e con una situazione finanziaria disastrosa per le aziende pugliesi. E che forse non avrebbe potu-to essere migliore oggi come oggi.

Leggina per la brevità del testo, due soli artico-li, firmata da tutti i capi-gruppo ed approvata a maggioranza dalla terza Commissione, con l’uni-ca astensione del consi-gliere Ignazio Zullo, che

E’ sempre attuale il tema sensibile della tutela dell’ambiente e della salvaguardia del-la salute pubblica, ed è di questi giorni la netta accelerata che Vendola e la sua GIunta inten-dono dare alla legge sulle emissioni inqui-nanti nelle aree puglie-si a rischio.

La V Commissione della Regione Puglia ha preso atto della richie-sta avanzata dal pre-sidente della Regione Nichi Vendola di ap-provare formalmente ed in brevissimo tem-po la proposta di legge “Norme a tutela della salute, dell’ambien-te e del territorio sulle emissioni industriali inquinanti per le aree pugliesi già dichiarate ad elevato rischio am-bientale”. La richiesta è stata formulata in una lettera indirizza-ta al presidente della V Commissione, Donato Pentassuglia

Nel dare atto all’in-tera commissione per aver “elaborato un te-sto di proposta di legge sulle questioni relati-ve agli impatti sanitari dei danni ambientali che appare innovativo ed estremamente mo-derno” e che il testo “si colloca nel pieno di un solco pugliese di ap-proccio di competenza regionale a temi” de-

licati come quelli che toccano territorio, am-biente e sanità, Vendo-la ribadisce “il proprio impegno e quello de-gli uffici della Giunta regionale ad affronta-re con le competenti funzioni del Governo nazionale la questio-ne della compatibilità dell’impianto costitu-zionale di funzioni tra Stato e Regioni”. A tal fine assicura di aver già contattato la Presiden-za del Consiglio.

Tuttavia per il pre-sidente della Regione è prudente “condizio-nare l’approdo in aula della proposta di legge alla definizione dell’in-terlocuzione”.

Comunque l’appro-vazione formale da parte della Commis-sione consiliare con-sentirà alla “Regione di avere una posizione di maggiore forza ne-goziale nella relazione con il Governo”.

La proposta di leg-ge sarà iscritta all’or-dine del giorno della prossima seduta della Commissione, in que-sto senso si è espressa all’unanimità la Com-missione.

Tutto giusto. Ma ba-sterà questa legge sen-za prima una mappatu-ra completa e puntuale delle aree a rischio am-bientale in Puglia? Cre-diamo proprio di no.

Vendola accelerasui siti inquinati

ambiente

E’ stato licenziato dalla V commis-sione consiliare la proposta di legge sulla “Regolazione dell’uso dell’ener-gia da fonti rinnovabili”. Il provvedi-mento è stato approvato a maggio-ranza con l’astensione di PdL, Udc e Puglia prima di tutto che, invece, han-no approvato alcuni emendamenti in corso d’opera.

La Regione aggiornerà, entro 6 mesi dall’emanazione del decreto mini-steriale che fisserà la ripartizione tra le regioni della quota minima di in-cremento dell’energia prodotta con il FER (energia da fonti rinnovabili), il Piano energetico ambientale (PEAR) e

le linee guida regionali. A loro volta i Comuni, entro tre mesi dall’approva-zione della legge regionale, dovranno comunicare alla regione le autorizza-zioni già rilasciate, definire il poten-ziale contributo locale per l’insedia-mento di nuovi impianti, nell’ambito del perseguimento degli obiettivi sta-biliti dal PEAR.

Soddisfazione per il lavoro svolto è stata espressa dalla maggioranza che ha preannunciato il voto favorevole in aula “per una legge quadro – ha detto il capogruppo Pd Antonio Decaro – che metterà ordine in un settore impor-tante dell’economia pugliese”.

Energie rinnovabili, e adesso la legge all’esame dell’Aula

in commissione

di Roberto Mastrangelo

Autonomie locali e territorio dopo le comunità montale. Come muoversi nel bailamme amministrativo in cor-so?

In VII Commissione l’audizione dei soggetti interessati si è conclusa con la comunicazione che il governo regio-nale proporrà un maxiemendamento che recepisce molte delle osservazioni avanzate.

“L’orientamento è stringere perché la discussione va avanti da mesi ed i tempi sono maturi per chiuderla” – ha detto l’assessore Dentamaro agli interlocutori, che hanno esposto le loro osservazioni sul disegno di legge

presentato per avviare la fase succes-siva alla soppressione delle Comunità montane, avvenuta con legge regiona-le nel febbraio del 2010.

Da definire il trasferimento del per-sonale (una cinquantina le unità inte-ressate: l’orientamento è che sia la Re-gione a farsene carico), i compiti del commissario unico liquidatore, la co-stituzione delle Unioni composte dai comuni già appartenenti alle comu-nità montane soppresse, oltre che le funzioni ed i compiti amministrativi di questi nuovi organismi, temi sui qua-li si sono soffermati i rappresentanti istituzionali ascoltati in Commissione.

Ex comunità montane, che fine farà il personale?

autonomie locali e territorio

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12 venerdì 11 maggio 2012

quello del sovrannumero rispetto alle esigenze.

Ma è ancora più cla-moroso il problema dei mancati accreditamenti da parte del Comune, che pure, grazie alla forte lie-vitazione della Tarsu, do-vrebbe essere in grado di far fronte almeno ai costi immediati di gestione.

Il giudice Gentile non ha esitato a tacciare di inerzia il Comune, che in-vece sostiene di avere ef-fettuato, pur con ritardi di qualche giorno, tutti i pa-gamenti concordati. Nel-la riunione che si è svolto a Palazzo di Giustizia, che viene descritto come un confronto a muso duro

Foggia

IL COMMENTO

Un giornoda (Monte)...leone

di Fabrizio Tatarella

E’ innegabile, e tutti gli analisti po-litici lo confermano, che l’eclissi del voto moderato in queste amministrative è sta-ta quasi totale.

Le ragioni sono molte e complesse: anzitutto la disaffe-zione e la delusione.

È un’analisi che Futuro e Libertà con-divide: si può dire anzi che la nostra stessa nascita ed esi-stenza come soggetto politico deriva dal desiderio di reagire a questi fenomeni. Lo facciamo al me-glio quando, come a Torremaggiore, soste-niamo un candidato giovane, coraggioso, trasparente come Lino Monteleone. La lettura dei risultati delle urne dice che il suffragio espresso dall’elettorato di Tor-re al candidato sin-daco è stato molto su-periore a quello delle liste che lo hanno ap-poggiato, compresa la nostra.

Un dato che, lun-gi dal preoccuparci o immalinconirci, ci inorgoglisce, perché è la migliore delle con-ferme della giustezza della scelta.

Chi voterà per Monteleone sa di mettere la fascia tri-colore sul petto di una persona leale che avrà come unica stel-la polare gli interessi della comunità, ben oltre le appartenenze ed etichette di partito: ed è questa riscossa del civismo, questa impellente necessità che la politica torni a occuparsi del bene comune e non delle proprie beghe, che è la vera cifra distinti-va di queste elezioni amministrative, di cui il successo di Bep-pe Grillo, indiscuti-bile, è solo una delle facce.

I moderati di Tor-re, ma anche quegli elettori che hanno votato al primo tur-no sulla base di logi-che di appartenen-za, avranno fra due domeniche la possi-bilità di premiare il merito, la qualità, la libertà.

Confidiamo che lo facciano.

Amica, ancora drammaper la municipalizzata

RIFIUTI - Il giudice fallimentare mette in mora il Comune. Si teme per l’interruzione del servizio pubblico

di Claudio Aquilano

La sede della fallita azienda municipalizzata per l’igiene e i rifiuti

Non c’è pace per Ami-ca, la fallita azienda mu-nicipalizzata per l’igiene e la conservazione dell’abi-tato che dovrebbe occu-parsi della raccolta dei rifiuti a Foggia. Mentre pende in Corte d’Appello il ricorso contro la sen-tenza che aveva negato l’ammissione dell’azien-da all’amministrazione straordinaria ai sensi del-la “Legge Prodi”, il magi-strato che ha emesso la sentenza di fallimento, Roberto Gentile ha tenu-to un vertice con curatela, sindaco, rappresentanti dei creditori e sindacati per verificare la pratica-bilità della prosecuzione dell’esercizio provvisorio, previsto fino alla fine del 2012.

Il problema non è di facile soluzione: le socie-tà in stato di insolvenza vengono dichiarate fallite appunto per non permet-tere loro di indebitarsi ul-teriormente e comunque per non ledere i diritti ac-quisiti dei creditori. Una situazione incompatibile con la prosecuzione di una attività in passivo. C’è sicuramente il pro-blema dei costi del perso-nale, sia dal punto di vista delle retribuzioni che da

Bimbimbici è una manifesta-zione nazionale promossa dalla FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) tesa a promuove-re la mobilità sostenibile e a dif-fondere l’uso della bicicletta tra i

giovani e i giovanissimi. La mani-festazione, a cui quest’anno ade-riscono oltre 240 comuni di tutta Italia, si concretizza in una allegra pedalata in sicurezza lungo le vie cittadine e si svolge ogni anno in

una domenica del mese di mag-gio. E’ rivolta principalmente ai bambini sino alla fascia d’età della scuola media, ma è aperta anche ai loro genitori e più in ge-nerale a tutti i cittadini. L’evento è una vera e propria occasione di festa e di rivincita per tutti que-gli utenti deboli della strada che vivono quotidianamente la città come luogo riservato ad utenti forti (in primo luogo gli automo-bilisti). L’Associazione Cicloamici Foggia FIAB organizzerà, con il Patrocinio del Comune di Foggia e la collaborazione dell’Assesso-rato all’Ambiente e della Protezio-ne Civile, l’evento Bimbimbici do-menica 13 maggio, in coincidenza anche con la Domenica ecologica cittadina.

Saranno organizzati: un corteo in bicicletta per le vie della città

percorsi di agilità e destrezza tra birilli lezioni per imparare a pedalare sul monociclo. I bam-bini che volessero partecipare a Bimbimbici possono venire ac-compagnati da genitori, amici e/o parenti, ovviamente tutti in bici, davanti al Teatro Giordano di Fog-gia (Piazza Cesare Battisti) alle ore 10.00.

Bimbimbici anche a Foggia per la mobilità sostenibile

appuntamento domenica prossima

Nell’estate del 1943 Foggia, per questo in-signita della medaglia d’oro al valor civile e successivamente di quella al valor militare, fu colpita da martel-lanti bombardamenti alleati che fecero mi-gliaia di vittime (venti-mila, secondo le fonti dell’epoca, ma proba-bilmente la cifra deve essere ridimensionata) A quasi settant’anni di distanza fa la sua prima uscita ufficiale dome-nica, in occasione del-la giornata ecologoca, dove con un gazebo il neonato “Comitato per la realizzazione di un monumento in ricordo delle vittime dei bom-bardamenti del 43 a Foggia” si presenta alla città.

Il Comitato farà co-noscere lo scopo e le iniziative per cui è nato.

Composto da citta-dini foggiani che hanno a cuore la storia si pro-pone lo scopo di riusci-re, magari in occasione

del 70^ anniversario della tragica estate del 43, che si celebrerà nel prossimo 2013, a rea-lizzare un monumen-to che, finalmente e degnamente, ricordi a tutti il tragico prezzo che la città ha pagato in termini di vite umane e distruzioni, per la libe-razione del nostro Pa-ese. ‘Troppi anni sono passati ed è arrivato il momento di impegnar-si per poter raggiungere l’obiettivo che il comi-tato si propone e che da più parti viene solle-citato. Lo dobbiamo ai pochi, purtroppo, an-ziani rimasti e uniche memorie storiche an-cora capaci di raccon-tare il tragico vissuto di quei giorni e ai nostri fi-gli che sono il futuro di Foggia e devono asso-lutamente conservare e perpetuare la memoria dei loro avi’, ha spiega-to lo scrittore e studio-so della storia di Foggia Alberto Mangano, che presiede il Comitato.

Un monumentoalle vittime civili

l’idea del comitato foggiano

soprattutto fra il primo cittadino Gianni Mongelli e la curatrice fallimenta-re, la commercialista Mir-na Rabasco, Palazzo di Città, oltre a mostrare le attestazioni contabili de-gli accrediti già effettuati, ha fissato un calendario preciso per gli accredita-menti ulteriori, in modo da scongiurare lo spettro della revoca dell’esercizio provvisorio. Se il giudice prendesse questo provve-dimento, che diventereb-be obbligatorio in caso di crescita del passivo, la cit-tà sarebbe alla catastrofe.

Nel frattempo il super-manager Raphael Ros-si, ingaggiato non senza polemiche per occupar-si della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, sta lavorando al progetto della newco che prenderà il posto di Amica, facen-dosi carico nei limiti del possibile dei dipendenti dell’azienda fallita. Ma il Comune non può avven-turarsi su questa strada prima di avere tentato la riammissione dell’azien-da all’amministrazione straordinaria (procedura conservativa, e non liqui-datoria).

Secondo i consulen-ti del Comune l’istanza ha ottime possibilità di essere accolta. Di sicu-ro c’è che la raccolta dei rifiuti procede in modo singultante, e all’inzio del grande caldo foggiano non è una buona notizia. Nel frattempo prosegue l’inchiesta della Procura sulle infiltrazioni della criminalità organizzata all’interno dell’azienda.

I magistrati hanno ne-gato all’ex-presidente dell’azienda Elio Aimola, la remissione in libertà, lasciandolo agli arresti domiciliari, condizione in cui si trova dallo scorso 6 aprile.

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venerdì 11 maggio 2012 13

Dopo il segnale di Orta Nova, arriva la con-ferma di Torremaggiore, quest’anno.

Una lista civica, compo-sta da professionisti, gente onesta, capace e che vuole lavorare esclusivamente per il bene della propria città, e Fli, composto da giovani, hanno cancellato il Pdl, buttandolo fuori dal

ballottaggio. Ad Orta Nova con Por-

celli. A Torremaggiore con Monteleone. Arriva l’en-nesima conferma; l’appar-tenenza cieca ed ottusa al centrodestra, piuttosto che al centrosinistra è or-mai superata. Non si può più ragionare per sigle, ma si deve ragionare sulle per-sone.

E’ arrivato il momento di pensare, seriamente,

Cerignola

Ragionare sulle personee non sulle vecchie sigle

Come Ortanova, anche a Torremaggiore Fli e le civiche insieme mandano fuori il Pdl dal ballottaggio. Accadrà anche a Cerignola

Mi per …. Metta, on. Tatarella.Il PdL è defunto.La Lega rasa al suolo.Il PD pareggia,ma grazie a Doria

e Orlando, che sono del PD, come io sono della Juve.

E il Terzo Polo? Ha perso prima di cominciare”

; dice Roberto Menia, coordinatore di FLI.

“Il Terzo Polo è un policchio” parla Bocchino” “un giorno di qua, un giorno di là. Nascono anche da qui i molti voti a Grillo, dalla nostra indeterminatezza”.

Fini,allarmato, esclama:

“Dovremo fare subito una verifi-ca profonda nel Terzo Polo”.

E se non la fa profonda Lui, la verifica, che è un provetto subac-queo…..

Dal Veneto, Giorgio Conte:“Ci siamo alleati con il PDL di

Brancher, dopo aver lavorato per l’alternativa al PdL.

Ma in tutta Italia abbiamo fatto una gran marmellata di alleanze”.

E adesso?Onorevole, per …. Metta, ma

che fate?Policchi?Marmellate?

Pendoli? ... un po’ di qua,un po’ di là?

Andrete ancora a rimorchio di Casini?

Volete veramente morire demo-cristiani, nsenza aver vissuto (con i benefici) da democristiani?

Riesce Lei a dare una svegliatina al Suo partito?

Crolla il PdL, e Voi non ci guada-gnate il resto di nulla.

Brutto segnale, pessimo segna-le.

E Fini che dice?Fa la verifica profonda? Quanto?Onoré, sveglia.Qua: o siete fuori strada pro-

prio; oppure è Fini che porta iella...Veda Lei.... ma alla svelta...

Crollano il Pdl e la Lega, e il Terzo Polo ora che farà?

mi per... metta!

di Carlo Dercole

alle soluzioni per far usci-re le nostre città dallo sta-gno più totale.

Di come far tornare a camminare la macchina amministrativa, ferma ormai da diversi anni. Bi-sogna mettere in piedi una squadra governativa estranea alle lotte partiti-che.

Una squadra che pen-si unicamente al bene di Cerignola, e non a quanti assessorati debba ave-re l’Udc, piuttosto de l’Udcap, o se il Gam (??) abbia diritto ad uno, o a ben due assessori.

E nel frattempo che questi decidono, a Ceri-gnola chi ci pensa?

La crisi è profonda. Per la prima volta, la nostra generazione, non riesce a sognare un futuro miglio-re di quella dei nostri pa-dri. Per la prima volta, la nuova generazione, fa un passo indietro rispetto a quella precedente.

Noi ragazzi, quando ci troviamo a pensare al nostro futuro, siamo spaventati,perchè non ab-biamo la certezza di poter offrire ai nostri figli, quello che i nostri padri ci hanno potuto offrire. Per noi ra-gazzi è una situazione an-gosciante e frustrante.

Dobbiamo assoluta-mente tirarci fuori da que-sto pantano.

La squadra vincente è un mix tra società civile, persone oneste e compe-tenti, e giovani.

Questa è un progetto vincente.

Lo hanno dimostrato i dati di Orta Nova un anno fa e di Torremaggiore oggi. FLI non solo manda a casa il Pdl, ma prende la stessa percentuale del Pdl.

Due volte su due. Il merito di questi ri-

sultati è sicuramente da ascrivere a un giovane che a Cerignola conosciamo benissimo. Fabrizio Tata-rella, coordinatore provin-ciale di FLI, politicamente nato sin da bambino nella nostra città, non ha sba-gliato un colpo.

Un anno fa vinse in quattro comuni su quat-tro, oggi non solo centra il risultato incredibile di Torremaggiore, ma in-dovina le scelte su Rodi, Apricena, Motta, Monte S. Angelo.

Un giovane capace e le-gato al suo territorio.

Tanti giovani crescono con lui e grazie a lui.

Cerignola sta studian-do su questo progetto, su questo modello per aprire uno nuovo scenario. Non a caso a Cerignola FLI è un partito giovanissimo con dei fratelli maggiori che conoscono la politi-ca e sono pronti a voltare pagina, definitivamente investendo sulle future generazioni.

Cerignola, il Duomo Tonti

,

Quante volte abbia-mo detto espressioni del tipo:”In questa città non c’è niente oppure voglio andarmene su-bito da questo schifo”, ebbene anche io molto spesso mi sono ridotto ad espressioni del ge-nere.

Se per tutto il tempo che stiamo lì fermi, se-duti, ad una panchina o in un bar ad osser-vare quello che accade e continuamo imper-territi e imperturbabili a non attivarci per la società, allora tutto ri-marrà come ora forse qualcosa può anche peggiorare.

La maggior parte degli adulti ha la con-vinzione, a mio parere sbagliata, e piena di preconcetti, che i gio-vani di oggi hanno la testa solo ed esclusi-vamente allo svago, in-vece NO questa è una concezione sbagliata e a nostro sfavore.

Una delle mie più grandi soddisfazio-ni assieme ad alcuni giovani cerignolani coraggiosi, è quella di cominciare a denun-ciare ciò che accade, proporre nuove idee e progetti all’attuale classe dirigente ed im-

pegnandoci davvero per il sociale, non die-tro ai computer o sui giornali, ma scenden-do per la strada, incon-trandoci nelle piazze, girando in lungo e in largo la città, per cer-care di risolvere i pro-blemi reali presenti tra noi (qualche esempio? rifiuti, strade rotte, illu-minazioni totalmente spente, periferie spes-so abbandonate al pro-prio destino, ecc...).

Umanamente im-possibile è ad esem-pio sistemare il manto stradale e tante altre situazioni presenti, è necessario però pre-sentarsi al Comune in massa, pacificamente e con foto o documenti alla mano per far ve-dere lo scempio in cui viviamo e proporre o aiutare a risolvere in qualche modo i pro-blemi.

E allora, giovani ceri-gnolani, muoviamoci!

Diamoci da fare, perchè così non pos-siamo pià andare avan-ti. Dobbiamo avere il coraggio e l’intelligen-za di essere uniti per costruire la Cerignola di domani. La nostra Cerignola.

Stefano Petrarolo

Ragazzi muoviamoci!Insieme ce la faremo

l’appello ai giovani cerignolani

Il Comune di Cerignola

Cerignola scende in piazza contro tutte le mafie.

Dopo gli ultimi, pre-occupanti fatti di cro-naca delle scorse set-timane, l’associazione Libera ha voluto orga-nizzare una manifesta-zione in piazza.

Purtroppo, segnalia-mo la quasi totale as-senza da parte di sin-goli cittadini. La scelta del giorno e dell’ora (mercoledì 9 maggio alle ore 18) non ha, d’altra parte, agevo-lato l’affluenza. Ma il 9 maggio, come ha ri-cordato il presidente della Cooperativa So-ciale Pietra di Scarto, è una data simbolica: nel 1978, a Roma, ve-niva ritrovato il corpo

di Aldo Moro; quello stesso giorno, nelle campagne di Cinisi, venivano rinvenuti i resti di Peppino Impa-stato.

Tra i presenti rap-presentanti del Pd, de La Cicogna, Sel, Fli. Insieme a loro anche il sindaco Giannatem-po ed alcuni esponenti dell’Amministrazione comunale e della Con-fcommercio.

Gesti importanti che rimarcano l’importan-za di una battaglia che va oltre ogni divisione ideologica.

Alla fine si conta-vano centinaia di cit-tadini per le strade di Cerignola. Avrebbero potuto, e dovuto, esse-re molti di più.

La vera Cerignolacontro tutte le mafie

mercoledì la manifestazione cittadina

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14 venerdì 11 maggio 2012

Il 9 maggio 1950 Ro-bert Schuman presenta-va la proposta di dar vita a un’Europa organizzata, solidale, necessaria al mantenimento di rela-zioni pacifiche tra gli Sta-ti del Continente, dopo anni di cruente guerre.

La proposta, nota come “Dichiarazione Schuman”, fu l’atto di na-scita dell’Ue.

Questa giornata, di-ventata simbolo europeo, è sempre stata festeggiata come una data storica di incommensurabile novi-tà, foriera di pace e be-nessere per i popoli del Vecchio Continente.

Dopo 62 anni di en-tusiasmo e orgoglio, stavolta ci sarà poco da celebrare gioiosamente per colpa della crisi che attanaglia tutti i cittadini dell’Ue e non solo.

Mi auguro, dunque, che possa invece essere un corale momento di riflessione per compren-dere quanto sia necessa-rio far fare alle istituzioni un salto di qualità e di adeguamento a un mon-do radicalmente cambia-to. Un salto di qualità che ridisegni le istituzioni comunitarie, che le rilan-ci in termini politici, che non le renda succubi del-la finanza gestita da cini-

Europa

“60 anni fa è iniziata una ri-voluzione silenziosa, 60 anni fa è stata posta una pietra di un progetto unico nella storia umana”. È iniziato così il di-scorso di Martin Schulz, Presi-dente del Parlamento Europeo, durante la sessione Plenaria a Bruxelles, in occasione delle

celebrazioni della giornata eu-ropea. Il 9 maggio 1950, infatti, Robert Schuman, allora mini-stro degli esteri francese, parlò per la prima volta della neces-sità della creazione di una Co-munità Europea. Il Presidente del PE ha voluto ricordare que-sta data fondamentale per la

nascita dell’Unione, lanciando un chiaro messaggio nei con-fronti degli euroscettici: “Sul nostro territorio è presente il migliore sistema sanitario al mondo, anche il nostro merca-to unico è uno tra i più potenti ed i nostri valori sono il cardine della nostra identità. Siamo or-gogliosi e consapevoli del per-corso che abbiamo costruito insieme”.

Il Presidente del Parlamento Europeo ha affrontato anche lo spinoso tema della crisi eco-nomica e politica che l’Europa sta vivendo, ricordando che “l’unione fa la forza”. Ma come affrontare questo momento difficile? A suo avviso bisogna prevedere un indispensabile risanamento di bilancio per una “equità generazionale”, ma anche di uno stimolo alla crescita assolutamente neces-sario, ad esempio attraverso l’imposizione di una tassa sul-le transazioni finanziarie ed a un rafforzamento della lotta

all’evasione fiscale -”I veri pa-trioti sono coloro che investo-no nel loro paese”-. Altro sim-bolo sul quale bisogna puntare è l’euro. La moneta unica non deve essere il “simbolo degli egoismi nazionali, ma di quel-la unione e di quella libertà di movimento essenziali per lo sviluppo e la crescita dell’Eu-ropa”.

Infine, riporta una frase di un ragazzo spagnolo, vittima della disoccupazione dilagante del paese e dell’intera Europa: “Noi giovani siamo d’accor-

do sull’investire 750 milioni di euro per il risanamento del si-stema economico, ma quando verrà investito anche solo un milione per noi?”.

Durante la discussione è stato interessante l’interven-to del Presidente del gruppo ALDE, il belga Verhofstadt, il quale definisce il discorso di Schulz come una semplice “autocelebrazione di noi euro-pei”. Il Presidente del gruppo ha infatti sottolineato il fatto che l’Europa che ormai ricopra una posizione marginale nella scena mondiale, ha parlato di un invecchiamento delle de-mocrazie che non riescono a stare al passo con la crescita dei paesi in via di sviluppo, di una frammentazione dilagante degli Stati nazione, - “L’Europa naviga senza orizzonti, serve una nuova rotta e maggiore concretezza.”. D’altronde non è stato proprio Schuman a par-lare di solidarietà dei fatti?

Sveva Biocca

Giornata Europea celebrata a BruxellesMartin Schulz: “Insieme siamo forti”

le celebrazioni del 9 maggio in europa

Coesione tra Statiper superare la crisi

LA FESTA DELL’EUROPA - Il 9 maggio 1950 la proposta di Robert Shuman

Il Parlamento Europeo

‘’L’Unione europea non diventerà mai gli Stati uniti d’Europa. Ci sono 27 stati o 28 (con la Croazia). Ogni paese ha la sua propria storia, qualcuno ha una sto-ria di 200 anni, come il Belgio, altri una storia di migliaia di anni. Quin-di non siamo come gli Usa. Abbiamo 23 lingue. Ogni stato membro ha

una sua propria identità e una situazione speci-fica dovuta alla propria storia’’.

Lo ha detto il presi-dente del Consiglio Ue, Herman van Rompuy in occasione della festa dell’Europa.

La strada da seguire, ha aggiunto, “non è la creazione di un unico grande stato federato,

ma di un’Europa più in-tegrata. Il tempo di crisi è un’occasione molto fruttuosa per farlo’’.

L’ex primo ministro belga, in riferimento all’exploit dell’estrema destra nelle ultime tor-nate elettorali in Francia, Grecia e nella Germania federale ha inoltre ricor-dato che “il populismo e il nazionalismo non

sono le risposte adegua-te alle sfide che Burxelles oggi ha di fronte’’.

In risposta alla notizia diffusa in mattinata dal quotidiano greco Kathi-merini, secondo cui il leader della Coalizione della Sinistra Radica-le, Alexis Tsipras, invie-ràoggi a Bruxelles e al numero uno della Banca Centrale Europea Mario Draghi una lettera in cui rifiuta i termini dell’ac-cordo di salvataggio in-ternazionale di Atene,

Van Rompuy ha inoltre ribadito che “senza l’Ue il costo’’ per ogni Statmo membro coinvolto nella crisi del debito europeo “sarebbe incredibilmen-te alto. I politici - ha pro-seguito - devono parlare un linguaggio chiaro su quanto sta accadendo’’ in Grecia.

“Un deficit del 15% e un debito del 160% del Pil, sono insostenibili. Le riforme sono necessarie, con o senza l’Ue’’.

V.M.

Cooperazione aiuto e integrazionema non gli “Stati Uniti d’Europa”

parla il presidente del consiglio ue

ci protagonisti a danno della crescita economica e della salvaguardia del benessere sociale.

L’Italia, superando fi-nalmente il suo atavico provincialismo, ha com-preso quanto sia impor-tante il contesto europeo per le scelte che il Paese deve operare e ha riac-quistato un suo ruolo nel concerto delle nazio-ni che ne compongono l’unità. Dobbiamo tutti noi, cittadini di questa entità politica, indicare strade nuove di coesione economica, fiscale, mi-litare, sociale, sforzan-

doci di superare quegli egoismi nazionalistici (Germania, Francia, In-ghilterra) mai sopiti che hanno prodotto solo dan-no al benessere di tutti e in particolare alle nuove generazioni.

Guai se il sogno dei padri fondatori si tra-sformasse in incubo. Si-gnificherebbe accelerare quella crisi della civiltà occidentale che sembra sempre più profilarsi all’orizzonte, con conse-guenze catastrofiche so-prattutto per i giovani. Per impedirlo abbiamo asso-luto bisogno da un lato di

un sussulto d’orgoglio dei cittadini europei, dall’al-tro, come diceva Alcide De Gasperi, indiscusso protagonista del sogno dell’Ue, servono “non politici che guardino alle elezioni, ma statisti che guardino alle nuove ge-nerazioni”. Con questo spirito, abbiamo parteci-pato il 9 maggio alla festa dell’Europa con rinnova-ta fiducia e speranza in noi stessi e in chi avremo scelto per il gravoso com-pito di governarci!

Potito SalattoSalvatore Tatarella

Europarlamentari Ppe

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venerdì 11 maggio 2012 15

Presente come non mai, icona del genere fan-tasy nell’anno, finalmen-te, dell’arrivo nei cinema de “Lo Hobbit”, di Tolkien se ne parla sempre troppo poco, soprattutto in Pu-glia. Al recente Levante-com abbiamo incontato il Presidente della società Tolkeniana Italiana Nini Dimichino, barese, con il quale abbiamo scambiato alcune impressioni.

Innanzitutto l’attua-lità. Cosa lega la società Tolkeniana Italiana con il Levantecon?

Parliamo innanzitutto di associazione culturale. Vista la situazione cultu-rale in Italia, tutto ciò che può servire a dare visibi-lità a queste associazioni va sfruttato. Noi siamo amici di lunga data non solo come associazione ma anche personalmente con gli organizzatori del Levantecon e ci scambia-mo le opportunità di pre-sentare quelli che sono i nostri mondi.

Nonostane uno sia del-la fantascienza e l’altro del fantasy, entrambi portano alla scoperta di viaggi. Tolkien con il suo viaggio all’interno della terra di mezzo mentre Levante-con con un viaggio in un mondo extraterrestre.

Come opera la socie-tà Tolkeniana Italiana all’interno della Puglia? Quali sono i vostri even-ti?

Per assurdo, nonostan-te il presidente sia bare-se facciamo tutto al di fuori dalla Puglia perché noi siamo un’associazio-ne nazionale nata più di vent’anni fa nel trivene-to e la maggior parte dei nostri iscritti si trovano li e le nostre manifestazioni si svolgono li anche per motivi organizzativi e lo-gistici.

Adesso stiamo un pò scendendo e siamo arri-vati nel Lazio. Poi ci sono anche un pò ovunque una serie di conferenze, mo-stre e presentazione libri. la festa più importante che noi facciamo é il pri-mo weekend di settembre che é la Hobbiton dove siamo riusciti ad arriva-re anche a 15000 visita-tori nella tre giorni e vi si svolgono generalmente mostre di pittura, confe-renze, concorsi letterari, gruppi di combattimen-to, concerti e tutto quello che può essere convivia-le e che faccia vivere tre giornate in armonia nel mondo tolkeniano a tutti i visitatori.

Secondo lei quali sono

Spettacoli e Cultura

Viaggio nella Terra di MezzoA colloquio con il Presidente della società Tolkeniana italiana

BARI - “In Puglia abbiamo una cultura prettamente mediterranea ed ellenica, il mondo del Fantasy si rifà alla cultura nordica”

Chi è nato e cresciu-to a Bari li ha nel cuore, perché dimenticarli è impossibile, e sono sta-ti, con la loro comicità tagliente e le loro buffe parodie, due veri e pro-pri idoli per tutti i ba-resi; inutile specificare che stiamo parlando di Emilio Solfrizzi e Anto-

nio Stornaiolo, cono-sciuti come il duo Toti e Tata.

Dopo gli esordi nel 1985 e la ricca carriera fitta di gag e show su Telenorba, i due attori meridionali (Solfrizzi è nato a Bari, mentre Stornaiolo è napoleta-no) sciolgono la coppia, inseguendo con suc-cesso le loro personali

ambizioni, ma nel cor-so degli ultimi anni non sono mancate le occa-sioni in cui hanno con-diviso di nuovo lo stesso palcoscenico, come in occasione dei festeggia-menti in piazza per la fine dell’anno 2007.

E per chi volesse an-cora divertirsi con loro è imperdibile lo spetta-colo “Il cotto e il crudo”, il quale vedrà la reunion di Solfrizzi e Stornaiolo in due date in Puglia, precisamente il 10 mag-gio presso il Teatro Italia di Gallipoli e in replica il 12 maggio presso il Tea-tro Impero di Brindisi.

Proprio come pro-mette il titolo, i due co-mici ne combineranno di cotte e di crude, pas-sando in pochi secondi dai convenevoli e dalle formalità iniziali ad una colorita litigata in cui daranno sfogo a tutta la loro simpatia, toccando anche temi di attualità “spinosi” sui quali però è sempre bene ridere.

Solfrizzi e Stornaiolodomani a Brindisi

spettacoli

le barriere che non per-mettono il proliferarsi della cultura Fantasy in Puglia ed a suo avviso quale può essere la cura?

La Puglia, come tut-te le regioni meridionali hanno una retrocultura che é prettamente me-diterranea quindi molto spesso si previleggiano tutte quelle che sono le tradizioni e le culture po-polari e territoriali. Si va quindi dalla pizzica alla taranta e tutto quello che era un mondo ellenico. Il mondo del Fantasy si rifà molto spesso a tutto

quello che é una cultura nordica, celtica guardan-do più nello specifico. Nel nord italia quindi c’é una base culturale che si avvi-cina molto di più a quello che é il mondo fantasy e tolkeniano. Quello che si può fare e che noi faccia-mo é fare un pò gli untori. Ovunque si va se ne parla.

Cosa consiglierebbe ad un ragazzo che voles-se avvicinarsi al fantasy e ad un adulto?

Le strade devono esse-re sempre le stesse a pre-scindere dall’età. Partire da un qualcosa che é un pò la base. Noi parliamo principalmente del mon-do Tolkeniano quindi consigliamo di avvicinarsi al mondo Tolkeniano dal-lo Hobbit per poi passare al Signore degli Anelli per poi arrivare al Silmaril-lion. I più grandi vi si sono avvicinati dal libro men-tre i più giovani si avvici-nano dal film l’importan-te é avvicinarsi prenderla molto come gioco, come lettura di svago ma poi cominciare ad entrare in quelle che sono le temati-che più approfondite che ogni libro ha ed in Tolkien di sfaccettature tematiche ce ne sono un’infinità.

Molto spesso, la figura di Tolkien è stata stru-mentalizzata e politiciz-zata. Questo rischia però di allontanarlo da quelli che magari si conside-rano lontani dal mondo politico, ma vicini al fan-tasy, lei che ne pensa?

Tolkien e la politica é un fenomeno esclusiva-mente Italiano nato negli anni 70 quando Tolkien é stato portato in Italia pri-ma dall’Astrolabio ma poi da Cattaviani e dalla Ru-sconi che erano conside-rati all’epoca case editrici di destra.

Non ha assolutamente riscontrato all’interno di quelli che erano i canoni delle sinistre dell’epoca riscontri e quindi é sta-to rigettato dalla sinistra chiamandolo fascista, re-azionario ed addirittura

Daniela De Sario

Il duo comico barese Toti e Tata

,

Il Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati, in collabora-zione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e i Comuni di Recanati e San Seve-ro ha organizzato per il prossimo 29 giugno 2012 la cerimonia di premiazione dei con-corsi legati alla 14^ edi-zione del Premio “Gia-como Leopardi”.

Uno dei due premi speciali è quello intito-lato “Domenico Cardel-la - Città di San Severo”, voluto dalla Famiglia e

dalla Città di San Severo per ricordare la figura e gli appassionati studi sulle opere leopardia-ne dell’indimenticato studente sanseverese del Liceo Scientifico “Giuseppe Checchia Ri-spoli”, prematuramente scomparso.

Il Premio “D. Cardel-la - Città di San Severo” è per tesi di laurea ma-gistrale, specialistica o per tesi di dottorato; la Commissione Giudica-trice vedrà, tra le altre, la presenza del Sindaco di San Severo.

Una borsa di studioper Checchia Rispoli

premio recanati - città di san severo

per assurdo si é arrivato a dire che fosse razzista perché vedendo che era nato in sud africa Tolkien doveva essere per forza razzista, tranne il fatto che é tornato in Inghilter-ra all’età di 3 anni.

Quindi, quella visione dove “se non appartieni a noi sei contro” ha avuto una base importante.

Nello stesso tempo, i giovani della destra ci si sono identificati perché determinati valori come l’esaltazione del guerriero o tutto ciò che é la mitolo-gia nordica erano materie approfondite molto più da loro rispetto a quelli della sinistra.

Il senso identitario, l’appartenere ad un po-polo in un epoca in cui la sinistra era più monda-nista, guardava alla Cina, alla Russia a Cuba ma non guardava certo alle tradi-zioni territoriali ha fatto si che ci fosse un rigetto e dall’altra parte l’identi-ficazione e quindi ovvia-mente poi nel proseguire c’é stata questa identifica-zione nel toto.

Tantoché che qualsia-si persona di sinistra di

quell’epoca vi dirà che se veniva beccata a leggere Tolkien provabilmente ve-niva espulso dal collettivo.

Poi Tolkien era pur sempre un cattolico tra-dizionalista, monarchico, inglese della fine dell’800 quindi ha chiaramente una visione più conser-vatrice e non certo di si-nistra.

Adesso poi si sono avvi-cinate non solo le sinistre.

Probabilmente i giova-ni sono diversi da quelli di quell’epoca e certe cose sono state perse e vi si sono identificati in nuove ed anche molto il mondo cattolico, perché anche il mondo cattolico lo rifiu-tava ma adesso lo ha ri-scoperto”.

Infine è arrivato Hol-lywood e quello che era un romanzo di nicchia è diventato un grandissimo successo di livello plane-tario.

E’ possibile raggiunge-re la società Tolkieniana ai seguenti indirizi. www.tolkien.it o su facebook Società Tolkieniana Italia-na.

Francesco Felice Christian Mastrangelo

La Compagnia dell’Anello interpretata nel film di Peter Jackson. A sinistra John Ronald Reuel Tolkien

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16 venerdì 11 maggio 2012

prigionieri politici: ridotti e trattati come larve, cor-pi nudi, stipati inermi sui propri escrementi.

La forza del film è la sua aggressività, la violenza delle immagini, la cruda nudità dei corpi che per-dono la loro bellezza e si trasformano in semplici mezzi da torturare o da

mostrare in tutta la loro vulnerabilità.

Il film oltre alla camera d’oro ha vinto il premio per la migliore interpre-tazione al British Indipen-dent Film Awards, al Chi-cago International Film Festival 2008, al London Critics Circle Film Awards 2009 e al BIFA 2009.

Cinema

Il protagonista del film, in programmazione all’ABC di Bari

Il dramma di Sandsgirato senza filtri

Hunger opera prima del videoartista Steve McQue-en (camera d’or a Cannes 2008), é un classico pugno allo stomaco, é una espe-rienza visiva devastante, un racconto vibrante di un militante per la libertà.

Robert Gerard Sands, detto Bobby, simbolo del-la rivolta e della lotta per cacciare dall’Ulster, l’Ir-landa del nord, gli Inglesi per riunificarsi con l’Eire.

Hunger racconta ap-punto quei lunghi giorni

di prigionia e del suo se-condo sciopero della fame negli H-blocks del carcere di Long Kesh detto Maze durante la “blanket and no wash protest”. Bobby dopo 66 giorni di este-nuante sciopero morirà, il 5 maggio 1981 a 27 anni, diventando un vero marti-re della rivolta.

Il regista Inglese rac-conta con dovizia di parti-colari e cura nella ricerca delle immagini, ricche di silenzi strazianti, questa sofferenza e lotta ad ope-ra degli uomini della Irish

HUNGER - Arriva in Italia il film del videoartista Steve McQueen sugli uomini della Irish Republican Army

The Space CinemaCasamassima (Ba)American Pie - Ancora Insieme

h 17:30 - 20:00 - 22:20

The Avengersh 16:20 - 19:15 - 22:10

Hunger gamesh 16:20 - 19:15 - 21:15 - 22:10

GalleriaBari

Chronicleh 16:30 - 18:40 - 20:45 - 22:35

Gli infedelih 16:05 - 18:15 - 20:30 - 22:40

To Rome with Loveh 16:00 - 18:30 - 21:00

Mult. CinemarsAndria (Bat)

Ho cercato il tuo nomeh 18:10 - 20:20 - 22:30

The Rum Diary - Cronache...h 20:00 - 22:30

SeaFood - Un pesce fuor d’acquah 18:00

di Michele Falcone

Regia: Steve McQueen. Attori: Michael Fassbender, Liam Cunningham,

Stuart Graham, Brian Milligan, Liam McMahon.Genere: DrammaticoDurata: 96 min.Paese: Gran Bretagna, Irlanda, 2008. Distribuzione: Lucky RedUscita in Italia: venerdì 27 aprile 2012.

la scheda - hunger

Republican Army im-prigionati nel carcere di massima sicurezza.

Michael Fassbender superlativo interprete di questa meravigliosa pellicola, rende a pieno (dimagrito di 20 chili), la sofferenza umana e la potenza devastante del-le idee rivoluzionarie di quest’uomo. L’attore poi interpreterà sotto la regi-na di Tarantino il bellissi-mo Bastardi senza gloria, e il piú recente Shame, sempre con la regia di Ste-ve McQueen, consacran-do definitivamente il suo talento attoriale.

Il regista non pone quesiti, non giudica e non santifica Sands, ma ci rac-conta in maniera cruda e autentica il dramma di quegli anni difficili sotto il governo della Tatcher, con la sua volontà infles-sibile di donna di ferro, di negare i primari diritti a


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