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“I PUMS dall’Europa al livello locale” Pistoia, 3 – 4 Marzo
PUMS e integrazione con gli strumenti
di pianificazione urbana Maria Rosa Vittadini, IUAV
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Dal traffico all’accessibilità: un necessario cambiamento di paradigma
Per far fronte all’aggravarsi dei fenomeni di congestione, inquinamento, incidentalità non basta il progresso tecnologico di veicoli e carburanti. Occorre agire sui comportamenti, sulle attività e la loro localizzazione, sul funzionamento urbano.
La sostenibilità è un problema globale. Per lo sviluppo urbano e per i trasporti si profilano cambiamenti radicali
Le aree urbane sono divenute ambito prioritario per conseguire obiettivi di sostenibilità globale: cambiamento climatico e servizi eco-sistemici
La mobilità diviene il fattore chiave nei processi di rigenerazione urbana: con nuove logiche e nuovi strumenti (PUMS compreso)
i temi sullo sfondo: cambiano le logiche per i
trasporti ma anche per il governo delle città
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in Italia “integrazione”: una parola magica (anche più di “coordinamento”)
Gli anni 2000: dall’urbanistica al governo del territorio. Una nuova speranza di efficacia della pianificazione.
Intanto si teorizza la morte del vecchio Piano regolatore onnicomprensivo (integrato?)
Il PRG si “spacchetta” in Piano strategico, Piano operativo e piano attuativo.
La riforma del titolo V della costituzione redistribuisce competenze e poteri (ma non risorse). (sussidiarietà o decentramento?)
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nelle leggi sembra tutto logico
• 3. I piani generali coordinano e portano a sistema l'insieme delle previsioni dei piani sovraordinati vigenti e definiscono prescrizioni, direttive ed indirizzi che dovranno essere osservati dalla pianificazione sottordinata.
• Con riferimento alla pianificazione settoriale del medesimo livello di pianificazione, il piano generale fissa il quadro di riferimento, in termini conoscitivi e normativi, e stabilisce gli obiettivi prestazionali che dovranno essere perseguiti dagli strumenti settoriali.
• 4. I piani settoriali sono predisposti ed approvati nel rispetto delle previsioni dei piani sovraordinati e degli obiettivi strategici e delle scelte del piano generale del medesimo livello di pianificazione, sviluppando e specificando gli obiettivi prestazionali di settore ivi stabiliti.
ma invece è tutto molto difficile
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La VAS come innovazione radicale nel modo di fare i
Piani (circolarità del processo di Piano)
Sono gli anni del passaggio dalle norme ambientali “per soglie limite” alle norme “per obiettivi” tipo Accordi di Kyoto (verso la sostenibilità)
la VAS introduce la stessa logica nella pianificazione: obiettivi quantificati, azioni alternative per raggiungerli, partecipazione del pubblico alle decisioni, attuazione e monitoraggio
Una innovazione fin qui molto poco entrata
nella cultura delle amministrazioni e dei pianificatori
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le novità del PUMS: contenuti e obiettivi
• mettere al centro le persone (possibile solo attraverso una vera partecipazione)
• contribuire alla qualità della vita (?)
• estendere verso la sostenibilità i piani esistenti (solo di trasporti?)
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il PUMS è un Piano di settore?
Coordinato, ma non solo
con i Piani Urbanistici
Piani per l’energia (PAES e Plan climate),
Piani per la qualità dell’aria
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ma anche coordinato con la green infrastructure: una nuova attrezzatura urbana per la sostenibilità
In tutta Europa il verde urbano si è caricato di molti nuovi significati: non solo ornamento e bellezza, ma fattore di salute, riduzione dell’inquinamento, governo delle acque, regolazione del clima, contrasto al consumo energetico, pre-condizione di mobilità sostenibile, fattore inedito di coesione sociale. E anche ornamento e bellezza.
La green infrastructure ha molte funzioni, può essere fatta di molti elementi ed è supporto ideale
comportamenti di mobilità sostenibile
Per un futuro sostenibile non basterà muoversi
meglio: occorreranno città resilenti
Andare verso una economia circolare, che integra città e territorio, impone complessi processi di rigenerazione urbana.
Si modificano radicalmente attività produttive e stili di vita. Le politiche urbane devono far fronte alla nuova vulnerabilità dovuta al cambiamento climatico, ridurre il consumo di suolo, sviluppare un metabolismo capace di mantenere in efficienza i servizi ecosistemici.
La green infrastructure, ovvero la rete multifunzionale degli spazi verdi e delle alberature, diviene fattore strutturale dei processi di rigenerazione urbana e strumento chiave per una mobilità sostenibile.
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nuove funzioni per le strade
green street per la gestione
del run off giardini della pioggia per aumentare
la permeabilità
e cittadini attivi per migliorare
la coesione sociale
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Vitoria-Gasteiz: green infrastructure e rete
ciclabile
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Per tornare ai livelli di Piano urbanistico
in Italia
• Piani strategici
• Piani operativi
• Piani attuativi
il PUMS viene prima, dopo o mentre?
è strategico ma anche operativo?
definisce interventi o criteri di intervento?
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Il problema dell’ambito territoriale
Piani urbani, per norma, entro i confini amministrativi comunali
Pums, per logica, indifferenti ai confini amministrativi
Il problema delle competenze: un ostinato sistema di recinti
negli assessorati all’interno della stessa amministrazione
tra Enti
tra livelli di governo
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Processo di PUMS = un processo di Piano
pienamente integrato con la VAS
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chi fa cosa?
• nei piani urbani sempre meno azioni pubbliche (certe)
• sempre più azioni private (incerte) non prevedibili a priori (manifestazioni di interesse a valle del Piano strategico)
La PA negozia di volta in volta sulla base dell’incerto concetto di “interesse pubblico”. Il PUMS come fonte di criteri e di regole di valutazione ?
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Per il PUMS fattori chiave: partecipazione
e negoziazione
• Dalla partecipazione derivano i contenuti fondamentali : (qualità della vita?), entusiasmo e cittadinanza attiva, impegni degli Stakeholders. (n Francia Debat public anche sui piani (Grenelle II)
• Gli impegni nascono da una negoziazione degli aspetti anche conflittuali. Ci vuole autorevolezza e saper fare della Pubblica Amministrazione (es. corso Reg. Emilia Romagna per valutare la rigenerazione urbana)
Per avere autorevolezza occorrono regole
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• Fare davvero del processo il fondamento del Piano
(la VAS come componente strutturale del Piano)
• Coordinare (integrare?) i processi di partecipazione
per la costruzione dello scenario a cui tutti i piani
devono collaborare ( fissazione degli obiettivi
generali, ripartizione dei compiti per raggiungerli)
• Poi in ciascun piano le azioni valutate (alternative
ragionevoli) e la partecipazione alle scelte
specifiche
• Infine un serio, sistematico, partecipato
monitoraggio che può portare alla retro-azione
sulle azioni di Piano
Qualche modesto consiglio