Date post: | 22-Mar-2016 |
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Quadernidi
Fotografia
Novembre 2011
©David Bassan aka Franchetti - Luci ed ombre del passato
©Marco Furio Perini - alba italiana
© Catalina Filip aka Caterina - Legami
© Franco Maffei - autunno
© Giulia Berardi - Dalla serie:” H2onirico”
© Marco Millotti aka Elfosem - L’extracomunitario
© Enrico Barbieri aka Ventrix - La scelta del taglio
© Wanda D’Onofrio - L’ombrello e la pioggia
© Franco Mottironi - Cincia bigia Parus palustris
© Lucia Pulvirenti - st
© Ubaldo Lorenzo Dati - Acque
© Giovanni Paolini - Riflessi
© Renato Massariol - Questione di sguardi
© Sergio Fallucca - st
© Lodovico Lodoni - commuters
© Massimiliano Gulli - Football Freestyler© Massimiliano Gulli - Football Freestyler
© Rosita Delfino - uno sguardo rivolto altrove...
© Nicola Lodigiani - Free style
© Carla Bonomo - st
© David Bassan aka Franchetti - 2
© Roberto Copeta - dopo il temporale
© Giuseppe Maiorana - il mare nel sangue
© Luigi - st
© Silvio Ruvolo - st
© Andrew - verso l’ignoto
© Aldo Feroce - st
© Fabio Ornago - vicoli
© Marika Greco - BAG
© Michele Martinelli - st
© Gianluca Trozzi - st
© Lucia Pulvirenti - Il potere delle donne.... manichino!
Vincitore Contest soci sostenitori: Riflessi
© Annamaria Germani - Musica...nel mondo
Vincitore Contest 6: Fotografare la musica
Gianni Mazzesi
Gianni “giannetto” Mazzesi: azzerata fotografia
Il lavoro che Gianni Mazzesi ci presenta con perseverante costanza sulle pagine di Micromosso merita attenzione e rispetto. Giannetto si impone all’attenzione per la sua capacità proget-tuale e per la sua co-erenza espressiva che lo porta a mostrarci, sempre, immagini mai banali, talvolta spiazzanti, che di-segnano, una dietro l’altra, il filo sottile del suo credo poetico e visionario; le diffi-coltà, oggettive, che s’incontrano nella lettura critica delle sue immagini giustificano una riflessione che potrebbe costituire, ci auguriamo, motivo di costruttivo dibattito all’interno del sito. Spesso, se non sempre, le fotografie del Giannetto sono poco godibili dal punto di
vista meramente estetico,ma que-sta negazione del bello canonico, escludendo il per-seguimento di una pura operazione di snobismo intel-lettuale da parte sua, ed il dissol-versi dell’idea di semplice godibilità visiva dell’imma-gine, diventano gli strumenti peculiari, i veicoli sensoriali attraverso i quali
TIC & TAC
egli intende accompagnarci dentro alle sue visioni interiori del mondo, delle cose e degli esseri che lo popolano. L’opera del nostro autore, nel suo complesso, sembra fatta apposta per indurre noi tutti a domandarci cosa sia “la fotografia” oggi, quale ruolo rivesta nell’era della comunicazione visiva globalizza-ta e di massa, nel tempo dell’im-poverimento e imbarbarimento del linguaggio parlato e, peggio ancora, scritto.
Ha senso ancora affrontare un’im-magine armati dei dogmi di re-gole inossidabili e immutabili ? ha ancora senso confinare un potente mezzo espressivo come la fotografia entro gli ambiti ristretti di un anacronistico accademismo ignorando che le strutture fondanti della comu-nicazione stanno cedendo sotto i colpi di un mutamento degli strumenti linguistici che, per effetto di una sempre più ampia integrazione etnico-culturale , mettono in fibrillazione i codici sacri del nostro ristretto pensare ? Può essere la fotografia, nell’era in cui internet annulla tempo e spazio portando il mondo nelle nostre case in tempo reale, strumento complementare e significativo di nuove o più originali forme espressive ? Ed ancora : siamo capaci, condizionati da overdose mediatica universale, di porci davanti ad un’immagine e di penetrarla liberi di mente e spogli di modelli valutativi rigidi e precostituiti ?
PORTFOLIO: Workers di Raffaele Rossielloin questo ultimo periodo non sono riuscito a seguire il forum e la galleria come avrei voluto, a malapena mi sono dedicato a questo progetto che sto portando avanti con fatica;W O R K E R S è un progetto aperto, non ha un inizio e nemmeno una fine ovvero ogni foto racconta se stessa ed ogni ritratto è parte del racconto, un domino, un puzzle con i tasselli già numerati dove il
“Per la prima nostra volta abbiamo scelto, tra i portfoli presenti in home, “Workers” di Raffaele Rossiello per la sua capacità di riportarci alla semplicità quotidiana, pur nella sua incredibile complessità fatta di sguardi e azioni. L’autore giustamente parla di puzzle e di tasselli e in questo interessante lavoro tutti noi
mio intento è far lavorare di fantasia lo spettatore, associazione, richiami con-tinua alla propria memoria stimolati dall’attimo rinchiuso nello scatto. W O R K E R S non vuole parlare di lavoratori o di lavoro, ma come quando si dice … “quello poteva fare solo quel lavoro” … parla di associazione dell’indivi-duo al proprio lavoro, alla espressione propria ed unica di ciò che la quotidia-nità offre … il lavoro … per chi ce l’ha.
possiamo specchiarci anche se non sappiamo né i nomi né chi siano questi lavoratori, però essi ci rappresentano appieno. Proprio questo essere “nessuno” porta paradossalmente un messaggio universale: ognuno di loro può rappresentarci tutti.
Questo soprattutto nella vita lavorativa, dove la distinizione tra funzione svolta e sensibili-tà umana, risulta spesso dicotomica e alienante. Non sappiamo neppure da quanto essi facciano questi mestieri, se lo hanno scelto o se la vita glielo abbia imposto, ma dallo “sguardo senza sguardo” del segretario in ufficio con il classico maglioncino rigato alla Charlie Brown, allo sguardo assonnato e sbilenco del giornalaio, o al gesto del “noncibo” MacDonaldiano, noi li conosciamo già tutti, ci sono familiari, perchè si aggirano tra di noi ogni giorno. La suddivisione in due fotogrammi sembra quasi volere individuare e distaccare la sfera privata/interiore degli sguardi in macchina da quella pubblica/esteriore della professione, applicata in un gioco di rimandi che lasciano aperti all’interrogativo per eccellenza quando si tocca il versante professionale: siamo più noi stessi nella sfera lavorativa o in quella pri-vata? Ma anche: siamo di più nel gesto dell’azione o nello sguardo profondo in macchina? Inoltre ll notevole biancoenero mette in risalto quel tempo che non sfugge alla fatica, introducendoci ancora di più all’interno della crescita passo dopo passo, necessaria e lenta
Grazie a:
David Bassan aka FranchettiMarco Furio Perini
Catalina Filip aka CaterinaFranco MaffeiGiulia Berardi
Marco Millotti aka ElfosemEnrico Barbieri aka Ventrix
Wanda D’OnofrioFranco MottironiLucia Pulvirenti
Ubaldo Lorenzo DatiGiovanni Paolini aka gPaolini
Renato MassariolSergio Fallucca
Lodovico LudoniMassimiliano Gulli
come conviene ad ogni professione e ad ogni persona. Un ultima considerazione sulle fotografie di Rossiello è che in epoca di crisi di posti di lavoro e di paure della loro perdita, questa working class hero, pare tenere ancora in pugno (e negli occhi) una forza e una determinazione (anche quella del dubbio) che non hanno pari negli sguardi persi che vediamo per strada, di chi il lavoro continua faticosamente ancora a cercarlo.”
Grazie, Giulia Berardi, Gianni Mazzesi, Lucia Pulvirenti
Rosita DelfinoNicola LodigianiCarla Bonomo
Roberto CopetaGiuseppe Maiorana
LuigiSilvio Ruvolo
AndrewAldo Feroce
Fabio OrnagoMarika Greco
Michele MartinelliGianluca Trozzi
Annamaria GermaniGianni Mazzesi
Raffaele Rossiello
Le foto sono gentilmente fornite dal portale del Circolo Fotografico Micromosso al seguente indirizzo
www.micromosso.com