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QUADERNO TECNICO - Federazione Italiana Pallacanestro tecnico corso aa pesaro luglio... ·...

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FIP Quaderno Tecnico - Corso Allievo Allenatore Pesaro 13/06-04/07 -2009 - Formatore CNA: S. Cioppi 1 FEDERAZIONE ITALIANA PALLACANESTRO Commissione Provinciale CNA Pesaro QUADERNO TECNICO CORSO ALLIEVO ALLENATORE PESARO 13 GIUGNO – 4 LUGLIO 2009 RESPONSABILE AMMINISTRATIVO: Francesco Pazzaglia RESPONSABILE ORGANIZZATIVO: Roberto Vagnini FORMATORE CNA: Stefano Cioppi PREPARATORE FISICO: Matteo Panichi ISTRUTTORE CIA: Marco Pazzaglini DOCENTE SCUOLA DELLO SPORT: Francesco Balducci
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FIP Quaderno Tecnico - Corso Allievo Allenatore Pesaro 13/06-04/07 -2009 - Formatore CNA: S. Cioppi

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FEDERAZIONE ITALIANA PALLACANESTRO Commissione Provinciale CNA Pesaro

QUADERNO TECNICO

CORSO ALLIEVO ALLENATORE PESARO

13 GIUGNO – 4 LUGLIO 2009

RESPONSABILE AMMINISTRATIVO: Francesco Pazzaglia RESPONSABILE ORGANIZZATIVO: Roberto Vagnini FORMATORE CNA: Stefano Cioppi PREPARATORE FISICO: Matteo Panichi ISTRUTTORE CIA: Marco Pazzaglini DOCENTE SCUOLA DELLO SPORT: Francesco Balducci

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INDICE ARGOMENTI DEL CORSO ALLIEVO ALLENATORE Mod. 1 Il gioco della pallacanestro 3 Mod. 11 Elementi di didattica 5 Mod. 12 Metodologia dell’insegnamento sportivo 7 Mod. 2 Ball handling 9 Mod. 3 Individuali senza la palla 10 Mod. 4 Arresti e partenze 11 Mod. 5 Tiro 12 Mod. 6 Palleggio 14 Mod. 7 Passaggio 16 Mod. 8 Individuali di difesa 17 Mod. 9 Regolamento 19 Mod. 10 Preparazione Fisica 22

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MODULO 1 – IL GIOCO DELLA PALLACANESTRO Il corso Allievo Allenatore è il corso base, il 1° corso, per chi ha come progetto ed obiettivo quello di diventare un coach di pallacanestro. L’obiettivo finale del corso è quello di creare degli allenatori che siano innanzitutto autonomi e responsabili nella gestione di una squadra e che sappiano trasmettere questa autonomia e responsabilità anche ai propri giocatori, insegnando loro i fondamentali in modo corretto con la consapevolezza che solo con la ripetitività del gesto si può migliorare. Il percorso per arrivare fino in fondo e tentare la carriera professionistica è lungo e faticoso, ed è diviso in 5 stadi :

1. Allievo Allenatore 2. Allenatore di Base 3. Allenatore 1° anno 4. Allenatore 2° anno 5. Allenatore Nazionale

L’obiettivo principale del 1° corso è quello di migliorare la conoscenza del gioco della pallacanestro attraverso la

1. conoscenza dei POSTULATI : • SPACING (spaziatura), cioè lo spazio che deve possibilmente intercorrere tra un giocatore e

l’altro per sviluppare correttamente il gioco. • TIMING (tempo) comprendente a sua volta diversi aspetti, quali la velocità di esecuzione, il

contrasto azione/reazione (attacco/difesa) e soprattutto l’anticipazione, che grazie alla visione periferica mi permette di anticipare i movimenti dell’avversario.

• AUTONOMIA, piena conoscenza dei fondamentali applicabili alle situazioni di gioco • COLLABORAZIONE, cioè utilizzare i fondamentali in relazione ai propri compagni • EQUILIBRIO nell’esecuzione dei fondamentali per garantire una maggiore efficacia degli

stessi in situazioni di gioco 2. conoscenza dei FONDAMENTALI 3. visione globale del gioco 4. capacità di avere metodologia dell’insegnamento 5. capacità di saper motivare l’apprendimento DEFINIZIONE DI PALLACANESTRO Il gioco della pallacanestro è un gioco con un’integrazione di psiche-tecnica-fisico. Infatti richiede un’attività mentale e cognitiva, un’attività fisica e specifiche abilità tecniche da parte dei praticanti. Importanti sono anche gli aspetti psicologici, dove allenatori e giocatori cercano di migliorare le proprie capacità cognitive e relazionali ed anche gestire le proprie ed altrui reazioni ed emozioni. Inoltre il gioco della pallacanestro può essere definito anche come:

• un gioco di iniziativa – chi prende l’iniziativa riesce a gestire meglio i concetti di spacing e timing

• un gioco di squadra • un gioco di letture e di situazioni • un gioco di imprevedibilità

E’ un gioco che si sviluppa in azioni di attacco e difesa; a differenza di altri sport definiti CICLICI (nuoto, ciclismo) per la ripetitività del gesto atletico, la pallacanestro è uno sport di SITUAZIONE, mai ripetitivo. E’ un gioco che usa un sistema energetico AEROBICO-ANAEROBICO ALTERNATO in quanto la maggior parte delle azioni avviene entro 60” e l’intensità massima viene espressa nelle azioni di contropiede e di rimbalzo, dove si ha la massima velocità ed esplosività dei movimenti.

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CENNI STORICI La pallacanestro nasce a Springfield (Stati Uniti) nel 1891 grazie all’invenzione del dott. J. Naismith, “commissionata” dal dipartimento di Ed.Fisica che richiedeva la creazione di uno sport “indoor” da praticare in inverno. 1892 - prima partita tra studenti e professori 1898 - prima lega professionistica a 6 squadre 1907 - prima esibizione in Italia 1913 - primo torneo internazionale a Parigi tra gli eserciti alleati 1919 - prima partita ufficiale in Italia 1922 – primo campionato nazionale maschile 1930 – nasce la FIP Negli anni ’30 i campionati europei e negli anni ‘50 i campionati mondiali Agide FAVA è stato colui che ha portato la conoscenza del basket a Pesaro apprendendo le basi dai soldati americani nel dopoguerra.

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MODULO 11 – ELEMENTI DI DIDATTICA I RUOLI NELLA PALLACANESTRO ED IL LINGUAGGIO COMUNE Il fatto che la pallacanestro sia uno degli sport più conosciuti e praticati al mondo, fa sì che venga adottato un linguaggio comune sia nella terminologia che nella simbologia adottata per illustrarlo. I ruoli sono 5 :

1. PLAYMAKER (Point Guard) 2. GUARDIA (Guard) 3. ALA PICCOLA (Small Forward) 4. ALA GRANDE o ALA ALTA (Power Forward) 5. PIVOT o CENTRO (Big Man)

La simbologia adottata nei diagrammi per rappresentare schemi e movimenti dei giocatori è INTERNAZIONALE. a) Il campo

Lato sx Linea di mezzeria lato dx La linea di mezzeria ha anche la funzione di dividere il campo in lato forte (quello in cui si trova la palla) e lato debole.

angolo

angolo

Mezzo ang

Mezzo ang

Post basso

Post basso

ala ala

gomito

gomito

guardia

guardia

Post alto

punta

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b) I giocatori

attaccante con palla attaccante senza palla point guard con palla 2 guard senza palla difensore

c) I movimenti

Senza palla senza palla con cambio di direzione In palleggio cambio di direzione in palleggio Conclusione a canestro passaggio consegnato

- - - - - - - - - - - passaggio blocco Tiro R rimbalzo

Ostacolo palleggio arresto e tiro

Scivolamento difensivo

X

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MODULO 12 – METODOLOGIA DELL’INSEGNAMENTO SPORTIVO Nell’insegnare la pallacanestro l’allenatore deve facilitare l’apprendimento dei ragazzi, pianificando e programmando il proprio lavoro. Bisogna focalizzarsi sempre su un obiettivo e costruire allenamenti utilizzando esercizi funzionali all’obiettivo, inserendoli in un contesto ben preciso ed integrandoli quando possibile, documentandosi con l’aiuto di materiale didattico ed approfondendo temi psicologici e di scienze motorie. Avere un atteggiamento didattico in palestra che muti in funzione della necessità del momento; saper spiegare ed effettuare dimostrazioni tecniche valide, saper osservare passivamente per cogliere i particolari durante l’esercitazione dei propri giocatori senza intervenire, oppure in alcuni momenti interagire con loro durante l’esercitazione. Saper comunicare ai propri atleti dei validi FEEDBACK per correggerli e motivarli a far meglio. STIMOLARE POSITIVAMENTE gli atleti creando un buon rapporto con loro e tra di loro, ma allo stesso tempo mantenendo REGOLE valide per tutto il gruppo. Creare un buon CLIMA EMOTIVO nei singoli e nel gruppo, portandoli ad effettuare le esercitazioni con MOTIVAZIONE e VOGLIA DI DIVERTIRSI ED APPRENDERE. Trasmettere equilibrio gestendo i momenti di euforia dopo eventi positivi e quelli di frustrazione dopo prestazioni negative. L’apprendimento dipende da :

• Tipologia di sport: sport ciclici (contesto costante), sport aciclici (contesto variabile, scelta) • Modello di prestazione: la pallacanestro è uno sport ad impegno aerobico-anaerobico alternato, con

prevalenza del regime anaerobico alattacido • Processi energetici + variabili fisiologiche per avere forza (la forza permette di avere precisione) • Individuo : renderlo consapevole che è in continua evoluzione • Struttura organizzativa e sociale dello sport • Abilità tecnico-tattiche e psicologiche

L’apprendimento dipende anche da competenze pedagogiche: • Saper motivare • Saper comunicare • Saper programmare • Saper osservare • Saper valutare l’efficacia del lavoro svolto

TAPPE DI APPRENDIMENTO DI MEINEL :

- COORDINAZIONE GREZZA (esecuzione sommaria del movimento) - COORDINAZIONE FINE (esecuzione più precisa e quindi con maggiori difficoltà) - DISPONIBILITA’ VARIABILE (abilità appresa posta in situazioni reali che cambiano)

ELEMENTI ESSENZIALI PER L’APPRENDIMENTO (PIERON):

• Il tempo di impegno motorio • Il clima positivo • L’informazione frequente e di qualità • L’organizzazione del lavoro • La motivazione

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FORME DI APPRENDIMENTO :

- Imitazione - Comprensione - Condizionamento - Prove ed errori - Intuizione (insight)

SAPER COMUNICARE La comunicazione è un elemento molto importante perché influenza notevolmente il processo di apprendimento. Può essere suddivisa in verbale e non verbale, ed è costituita da :

• Contenuto: dati, concetti, comportamenti, tecniche. • Relazione : sentimenti, affetti,stima, approvazione, sfiducia.

L’elemento chiave della comunicazione è il messaggio e per renderlo efficace questo deve essere : • Chiaro e non ambiguo • Adatto alle capacità di interpretazione del destinatario • Gerarchizzato • Non contraddittorio rispetto ai messaggi precedenti • Ridondante senza essere monotono

ELABORAZIONE DELL’INFORMAZIONE Esistono diversi vincoli nelle attività sportive:

- Incertezza : dipende da avversari ed ambiente - Spazio : informazioni sul campo che superano i limiti del campo visivo - Tempo di reazione motoria : dipende dall’informazione che si deve elaborare (velocità e precisione

vanno allenate prima separate poi combinate) - Riflesso : è una risposta stereotipica ad uno stimolo - Automatismo : è una risposta volontaria che comporta la scelta tra alternative possibili Atleta esperto: è colui che identifica con rapidità le informazioni pertinenti e le confronta con esempi immagazzinati nel suo bagaglio tecnico, ciò rende possibile una risposta automatica SVILUPPO DEL TALENTO Per giudicare se un giocatore è un talento non ci si deve basare solo sulle valutazioni delle caratteristiche fisiche-aerobiche, ma lo può diventare chi dopo aver dedicato molto tempo alla pratica sia in modo quantitativo che qualificativo (allenamenti regolari e costanti) si nota che : - ha una maggior velocità di crescita nella prestazione - sa usare al meglio le proprie potenzialità - ha più tolleranza al carico fisico e psicologico - ha maggior stabilità e costanza nelle prestazioni

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MODULO 2 – BALL HANDLING Definizione più completa del termine “ball handling”: è la capacità di padroneggiare la palla in tutti quei movimenti tecnici complessi (palleggio, passaggio, tiro), che poi verranno eseguiti nel contesto di un’azione, per cui diventano fondamentali anche altri movimenti tecnici quali la presa sulla palla e la ricezione della stessa in movimento. Gli esercizi di ball handling sono rivolti a migliorare i seguenti aspetti:

1. la sensibilità dei polpastrelli e la forza delle dita (la palla deve essere trattata esclusivamente con questa parte della mano e non deve in alcun modo toccare il palmo della mano) Es. tic-tac del pallone tra i polpastrelli delle due mani con braccia tese di fronte al corpo e sopra la testa; presa/rilascio della palla/ripresa della palla senza toccare terra

2. la rapidità delle mani : es. girare la palla intorno a testa, corpo e caviglie, prima unite poi allargate, facendo anche il movimento a ‘8’

3. propedeutici per altri fondamentali (palleggio, passaggio, tiro) I vari esercizi di ball handling devono essere eseguiti aumentando gradualmente le difficoltà e la velocità di esecuzione per acquisire sempre più padronanza del gesto tecnico ed aumentare il controllo della palla stessa in modo che sia una parte del nostro corpo. Questi vanno eseguiti :

• da fermi ed in movimento • con palleggio e senza palleggio • con 1 pallone o con 2 palloni • individualmente o a coppie

Tutti gli esercizi devono essere fatti senza che il giocatore guardi la palla, ma avere sempre la testa alta con sguardo avanti (visione periferica); importanti sono le correzioni volanti durante gli esercizi- fermare solo per correggere errori gravi; partire sempre con dimostrazioni (feedback visivo)e spiegazioni tecniche chiare, richiedendo la concentrazione nel gesto tecnico di ogni singolo movimento. Un aspetto importantissimo da curare prima di iniziare gli esercizi di ball handling è quello della POSIZIONE FONDAMENTALE :

• piegati sulle ginocchia con i piedi leggermente più larghi delle spalle • bacino basso con il peso del corpo (baricentro – quindi forza ed equilibrio) concentrato sugli

avampiedi • posizione eretta del busto con le spalle leggermente inclinate in avanti • testa alta che guarda avanti

La presa sul pallone deve essere in cosiddetta “triplice minaccia” : palla bassa a lato del ginocchio, mani forti sulla palla, dita larghe con i pollici che si “guardano”, polso piegato e carico per essere in grado di poter effettuare indistintamente palleggio-passaggio-tiro da questa posizione.

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MODULO 3 – MOVIMENTI INDIVIDUALI SENZA PALLA Sono tutti movimenti necessari ad acquisire un vantaggio in campo che può essere sfruttato o dal giocatore stesso o da un compagno di squadra che in virtù del movimento offensivo effettuato (azione) e dal movimento del difensore (reazione), può concretizzarsi un vantaggio ricevendo un passaggio in una zona libera del campo (spacing/timing). I principali movimenti offensivi senza palla sono :

1. Cambio di velocità 2. cambio di direzione 3. cambio di senso 4. giro frontale da fermo ed in corsa 5. giro dorsale da fermo ed in corsa 6. arresto ad 1 tempo 7. arresto a 2 tempi

CAMBIO DI VELOCITA’ Per effettuare un cambio di velocità efficace bisogna abbassarsi e ripartire con uno scatto che modifica drasticamente la velocità precedente. La velocità elevata di per sé non da alcun vantaggio all’attaccante, ma è il cambio di ritmo impresso in diversi momenti nella stessa azione che mette in difficoltà il difensore che deve reagire. CAMBIO DI DIREZIONE Quando il cambio di velocità non è sufficiente a trarre un vantaggio sull’avversario, la cui reazione è proporzionata all’azione dell’attaccante, è possibile effettuare un cambio di direzione: arrivare con il piede della direzione che si sta tenendo in un punto preciso, abbassarsi e spostare TUTTO il peso del corpo sulla stessa gamba, ruotare le spalle, il tronco, la testa e lo sguardo nella nuova direzione con un angolazione secca (90°) e non curva, sprintando nella nuova direzione (es. : classico zig-zag da un canestro all’altro) CAMBIO DI SENSO E’ un movimento composto da uno sprint ad alta velocità in una direzione, un arresto a 2 tempi, macinare il peso sugli avampiedi che ruotano di 180° per cambiare completamente direzione e velocità scattando nel senso opposto. GIRO FRONTALE Può essere effettuato sia da fermo che in corsa ; presuppone un contatto fisico contro il corpo del difensore per acquisire un vantaggio, ruotando frontalmente il corpo e mettendolo davanti a quello dell’avversario per poter ricevere la palla. Il giro frontale in corsa presuppone l’arresto a 1 tempo o a 2 tempi. GIRO DORSALE Può essere effettuato sia da fermo che in corsa; il corpo e le gambe si muovono in senso dorsale, puntando il piede perno in mezzo ai piedi dell’avversario ed il proprio corpo (la spalla stesso lato del piede perno) contro il petto dell’avversario.

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MODULO 4 – ARRESTI E PARTENZE Gli arresti e le partenze sono movimenti fondamentali del gioco della pallacanestro, a volte si utilizzano in successione uno con l’altro, (es. dopo ricezione palla/arresto –>partenza, oppure partenza in palleggio->arresto), altre volte sono propedeutici ad altri movimenti (es. arresto->tiro o passaggio, oppure partenza in palleggio->tiro in corsa. La cosa più importante da curare negli esercizi di allenamento a questi fondamentali è L’EQUILIBRIO, utile a determinare l’efficacia e finalizzato a conquistare un vantaggio durante l’azione. Sia negli arresti che nelle partenze, dopo aver curato l’aspetto dell’equilibrio, bisogna concentrare l’insegnamento iniziale sul concetto di piede perno, fondamentale per non commettere infrazione di passi quando si è in possesso della palla. Gli arresti si effettuano sia con un movimento senza palla per smarcarsi prima della ricezione della stessa, sia alla fine di un’azione di palleggio. Per allenare i giocatori negli arresti è necessario sempre, come in tutti i fondamentali, percorrere un lavoro a difficoltà crescente gradualmente, soprattutto per quanto riguarda la velocità di esecuzione. Come primo passo è consigliabile sempre partire con esercizi con palla- alla fine dell’azione di palleggio l’ultimo deve essere spinto a terra con più forza rispetto ai precedenti – o con esercizi di auto passaggio inizialmente e poi l’arresto con ricezione della palla insegnando a :

- fronteggiare il canestro appena ricevuta la palla - strappare la palla velocemente e con forza - portare la palla su un lato in posizione di triplice minaccia, avendo sempre il polso carico pronto ad

effettuare una partenza in palleggio, un tiro o un passaggio. Gli arresti si dividono in :

• Arresto a un tempo • Arresto a due tempi

Le partenze si dividono in :

• Partenza incrociata • Partenza concorde od omologa

ARRESTO A 1 TEMPO Si esegue a media-bassa velocità con i piedi che toccano contemporaneamente terra, mantenendo la posizione fondamentale che garantisce equilibrio ; il piede perno si può scegliere indistintamente ARRESTO A 2 TEMPI Serve per fermare la corsa ad alta velocità, con i piedi che toccano terra uno dopo l’altro; il piede che tocca terra per primo è il piede perno (piede dietro), mentre quello avanti, appena fermati, deve tornare parallelo a quello dietro e quindi in posizione fondamentale. PARTENZA INCROCIATA Si effettua usando il piede perno fisso a terra, il primo piede a muoversi è quello opposto alla mano di palleggio ,abbassandosi e spingendo in avanti la gamba e la spalla opposta(in modo da tagliar fuori il difensore. PARTENZA CONCORDE Il primo piede a muoversi è lo stesso della mano con cui si effettua il palleggio. Inizialmente è bene insegnarlo facendo effettuare un piccolo e veloce palleggio da fermo prima di effettuare il movimento in rapida successione.

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MODULO 5 – TIRO Il tiro è il movimento più personalizzato ed individualizzato tra i fondamentali della pallacanestro e dipende da fattori strutturali, articolari e muscolari dell’atleta. I principali aspetti da considerare nella didattica del tiro sono:

• MECCANICA: da posizione fondamentale con tutto il corpo rivolto a canestro, carico sugli avampiedi, gambe piegate pronte a spingere, la palla viene tenuta sui polpastrelli della mano forte sopra la testa con le dita ben larghe e polso carico e piegato indietro a 90°. Altro angolo di 90° è formato dal gomito stesso all’altezza delle spalle e indirizzato verso il canestro. L’altra mano, detta mano guida, è posta a fianco della palla (ben aperta e dita larghe indirizzate verso l’alto) accompagna solamente la palla verso l’alto al momento del tiro, impedendogli di cadere a lato. La meccanica di tiro prevede un’estensione completa del braccio verso l’alto, con frustata finale del polso che si “spezza” completamente e con le dita principali (pollice, indice e medio), che sono quelle che lavorano sulla palla, ben puntate verso il canestro alla fine del movimento. L’indice è il dito che dà la direzione finale e deve sembrare, in ottica visiva, che vada ad agganciare il primo ferro.

• EQUILIBRIO : concetto basilare che si ripete anche in questo fondamentale; tutto nasce dalla corretta posizione e presuppone che tutto il corpo (punte dei piedi,tronco,spalle e sguardo) sia perfettamente in linea con il canestro all’inizio del movimento.

• COORDINAZIONE: il tiro è un’insieme fluido ed unico di una serie di movimenti di diverse parti del corpo, che parte dai piedi appoggiati sulla parte anteriore con le caviglie ben piegate e cariche così come le gambe. Il movimento prevede un’estensione in successione prima degli arti inferiori, poi del tronco ed infine degli arti superiori, in quello che deve essere un movimento unico che termina con la frustata del polso.

• FORZA: è una componente importante in funzione della distanza dal canestro, un fattore da allenare soprattutto nei giovani solo dopo che la muscolatura si è sviluppata sufficientemente.

• PUNTO DI MIRA: quando si effettua un tiro è necessario avere sempre un punto di mira come riferimento per eseguire correttamente il gesto. Nei tiri frontali e laterali è costituito principalmente dal primo ferro del canestro, mentre dalle posizioni ravvicinate ed angolate a circa 45° sarà lo spigolo superiore del rettangolo bianco del tabellone.

• PARABOLA: è la traiettoria che esegue la palla in aria verso il canestro, importante per avere migliori percentuali; è data spingendo ed estendendo completamente il braccio verso l’alto e spezzando il polso con una frustata che imprime alla palla un movimento rotatorio inverso alla traiettoria stessa.

I difetti principali nell’esecuzione del tiro su cui l’allenatore deve prestare maggior attenzione per le eventuali correzioni sono:

1. Tiro a due mani -> causato dalla rotazione di entrambi i polsi 2. Braccio di tiro non allineato 3. Il polso si spezza ruotando verso l’esterno -> causato da scarsa forza nelle gambe 4. I giocatori non “tengono” il tiro, cioè dopo aver effettuato il tiro riabbassano rapidamente il

braccio senza rimanere in posizione e seguire la traiettoria del tiro stesso Esistono diversi tipi di tiro:

• DA FERMO: viene eseguito in posizione statica (es. tiro libero) • IN ELEVAZIONE: unendo al tiro da fermo un piccolo salto sfruttando la forza delle gambe • IN SOSPENSIONE: simile al tiro in elevazione ma eseguito con una spinta maggiore delle gambe e

la frustata del polso avviene quando si raggiunge la massima elevazione. E’ l’unico tiro in cui il movimento viene spezzato in due parti. In entrambi i tiri la ricaduta a terra dei piedi deve avvenire contemporaneamente nello stesso punto da dove si è staccato.

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• IN CORSA: Terzo tempo -> caratterizzato,se successivo ad un’azione di palleggio, da un ultimo

palleggio forte, un primo passo lungo per acquisire spazio, ed un secondo passo breve e forte per spingere e saltare verso l’alto alzando il ginocchio ed il braccio corrispondente alla mano di tiro contemporaneamente alla palla che si alza. Anche in questo caso si richiede che la ricaduta avvenga nello stesso punto da dove si è staccato da terra. Secondo tempo ->viene effettuato eseguendo un sol passo dopo la chiusura del palleggio e tira con la mano opposta (es. da destra tiro di sinistro e viceversa).

TIRI SPECIALI TIRO DI FORZA (Power shot): si effettua arrivando a canestro da un lato con il corpo parallelo alla linea di fondocampo- arresto a 2 tempi (piede perno quello più lontano da canestro) e saltando di forza si tira a canestro utilizzando la mano esterna (lontana da canestro) che si sposta lateralmente alla palla, mentre la mano guida rimane alzata per proteggere la palla da interventi difensivi. INDIANA: movimento che prevede un arresto ad uno o due tempi da sotto, effettuando due giri frontali, il primo in allontanamento (piede perno quello lontano da canestro) fintando un tiro , ed il secondo di nuovo verso canestro per effettuare un tiro ravvicinato di forza. PASSO E TIRO: arresto ad uno o due tempi, piede perno vicino al canestro e con l’altra gamba viene effettuato un passo d’incrocio verso canestro (come per la partenza incrociata in palleggio) per effettuare un tiro in avvicinamento. GIRI DORSALI: sono effettuati in palleggio nei tiri in corsa ; detti anche “virate”, permettono di evitare il difensore e concludere con un tiro in corsa.

FINTE DI TIRO Le finte di tiro sono movimenti, effettuati da fermo, che possono dare un vantaggio al giocatore e servono ad ingannare il difensore facendogli alzare le gambe e quindi perdere la propria posizione difensiva. E’ indispensabile non alzare a propria volta le gambe (per non perdere il vantaggio acquisito sul difensore) e per essere credibile deve essere effettuata portando la palla sopra la testa e mostrando un principio di movimento di tiro senza distendere le braccia.

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MODULO 6 – PALLEGGIO Il palleggio, come tutti i fondamentali della pallacanestro, deve essere insegnato con chiarezza e precisione soprattutto per quel che riguarda l’aspetto tecnico :

• Palla trattata solamente con i polpastrelli delle dita • Palleggio effettuato sempre dalla posizione fondamentale • Un palleggio perfetto è eseguito un palmo avanti ed uno laterale allo stesso piede della mano che

palleggia • La palla non deve mai essere guardata durante il palleggio, ma avere la testa alta • Un palleggio sul posto non è mai più alto dell’anca e più basso del ginocchio e la mano si trova

sopra la palla • Le dita sulla palla devono essere sempre tenute larghe (mai morbide), l’avambraccio si distende

completamente ed il polso si spezza (frustata) • La mano non deve mai andare sotto la palla per non commettere infrazione (palming).

TIPI DI PALLEGGIO:

• spinto o veloce: in caso di spostamento rapido sul campo la mano spinge la palla da dietro ed il numero dei palleggi diminuisce all’aumentare della corsa (mentre il numero dei palleggi aumenta quando ci si trova in situazioni di pressione difensiva)

• protetto: il giocatore protegge la palla con l’avambraccio opposto alla mano di palleggio e con il corpo leggermente angolato rispetto alla posizione del difensore

• in arretramento: la mano scorre davanti alla palla per indirizzarla nella direzione contraria. E’ necessario sempre palleggiare senza guardare la palla, ma con lo sguardo in avanti per avere una visione periferica che permetta di osservare (ed anticipare) lo sviluppo del gioco. Quando viene interrotto il palleggio un giocatore ha solamente due possibilità: tirare o passare ad un compagno. Nella didattica dell’insegnamento bisogna dare molta enfasi all’uso corretto del palleggio per evitare, soprattutto a livello giovanile, un abuso eccessivo. Il palleggio serve per :

• andare in contropiede : palleggio spinto (aumenta la velocità dell’atleta diminuisce il numero dei palleggi)

• spostarsi sul campo: trasferirsi da una posizione ad un’altra con una velocità controllata o con cambi di ritmo

• battere l’avversario: abilità importantissima nell’1vs1, con palleggio spinto in avanti o cambio di direzione, creando una situazione di vantaggio per sé o per un compagno di squadra (es. penetra e scarica)

• migliorare l’angolo di passaggio: spostarsi per migliorare la linea di passaggio (es. passaggio al post basso)

• uscire da una situazione di pericolo: in tutti quei casi di raddoppio difensivo o pressing dove viene utilizzato il palleggio protetto ed in arretramento

• dare inizio ad un gioco organizzato.

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Movimenti connessi al palleggio sono il:

1. CAMBIO DI VELOCITA’ effettuato per cambiare continuamente il ritmo di gioco. Tra i cambi di velocità possiamo considerare anche le ESITAZIONI, utilizzate per sbilanciare la difesa con brevi passettini e finte con le spalle per conquistare un vantaggio per sé o per un compagno.

2. CAMBIO DI DIREZIONE effettuato sempre in abbinamento al cambio di mano . Nei cambi di mano curare soprattutto la posizione del corpo abbassata ed in equilibrio, la

forza impressa alla palla dalle dita della mano quando si spezza il polso modificando la direzione del palleggio e l’altezza del palleggio stesso per non facilitare l’intervento difensivo.

I cambi di mano possono essere di diversi tipi :

• Frontale : è il più utilizzato quando c’è spazio tra sé ed il difensore; la mano di palleggio si sposta lateralmente alla palla spingendola bassa-forte-veloce verso la nuova direzione e la mano opposta è bassa e pronta a ricevere la palla.

• Sotto le gambe: si esegue facendo un arresto a 2 tempi (sempre palleggiando) con la gamba avanti opposta al palleggio ed anche in questo caso la mano viene posta lateralmente alla palla in modo da spingerla in basso ; viene utilizzato in caso di difesa molto aggressiva.

• Dietro la schiena: il corpo deve superare la palla un attimo prima del cambio di direzione, in modo da farla passare dietro il sedere spezzando il polso contemporaneamente alla partenza del corpo verso la nuova direzione (portare la stessa gamba sul lato del palleggio avanti, spingere la palla dietro la schiena accompagnandola con il braccio ed il movimento della mano spezzando il polso, la mano opposta pronta a riprendere la palla). Viene utilizzato quando c’è poco spazio tra sé ed il difensore

• Giro dorsale o “virata” : affronto l’avversario avanzando con il piede opposto alla mano di palleggio, ci si “avvolge” intorno al corpo dell’avversario e solo dopo che ho girato la testa, le spalle e ho cambiato direzione eseguo il cambio di mano.

Altri movimenti particolari connessi al palleggio sono la mezza virata e ritorno , cioè la finta di effettuare un giro dorsale completo con cambio di direzione ma interrompendo il movimento a metà e riprendendo la stessa direzione che si aveva ; le finte di cambio di mano/direzione, facendo attenzione a non commettere infrazione di doppio palleggio e trattando correttamente la palla sempre da sopra o lateralmente.

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MODULO 7 – PASSAGGIO Il passaggio è un fondamentale che permette una collaborazione tra i giocatori , ed inizia sempre da una presa forte sulla palla con tutte e dieci le dita, solo con i polpastrelli e mai con il palmo della mano; solo in questo modo si ha una presa salda che permette di mantenere il controllo anche in situazioni di gioco caotico. Una buona presa nasce sempre da una buona ricezione, ed è obbligatorio insegnare a qualsiasi livello che la ricezione deve avvenire sempre con due mani . Il ricevente deve sempre mostrare un “bersaglio” al passatore, usando una o due mani, ed il passatore deve sempre mirare il bersaglio offertogli dal compagno. Se il ricevente è in corsa o comunque in movimento verso canestro e quindi il bersaglio non può considerarsi un punto fisso e fermo, per cui altro concetto fondamentale è il passare la palla sempre “avanti”, intendendo sempre un punto immaginario posto nella direzione intrapresa dal ricevente. Inoltre il passaggio deve avere una traiettoria forte e tesa accompagnato dal movimento dei piedi, ed il ricevente deve sempre fare un passo verso la palla. Esistono diversi tipi di passaggio: PASSAGGI A DUE MANI:

- dal petto: usato soprattutto a scopo didattico in allenamento, dato che la presenza dei difensori non ne permette un largo utilizzo durante la partita; rimane comunque il passaggio col quale si insegnano i movimenti fondamentali: da posizione fondamentale presa forte sulla palla con mani e dita ben larghe e pollici posizionati uno di fronte all’altro, gomiti stretti e passaggio mirato al petto del compagno (bersaglio) distendendo completamente le braccia, ruotando e spezzando i polsi con i palmi delle mani rivolti all’infuori, il tutto accompagnato dal movimento di un passo in avanti . - battuto a terra: si differenzia dal precedente per il fatto che la palla viene battuta a terra oltre una linea di meta immaginaria (circa 1/3 della distanza) tra il passatore ed il ricevente, quindi le braccia si distendono in quella direzione - Sopra la testa (skip): sempre gomiti stretti, ma palla posizionata sopra la testa con distensione delle braccia nel medesimo movimento in avanti, con roteazione finale dei polsi verso l’esterno (passaggio usato per evitare la difesa) - laterale: è un passaggio che può essere effettuato abbinando l’uso del piede perno, facendo un passo incrociato o concorde a lato , distendendo le braccia.

PASSAGGI AD UNA MANO:

- laterale: spesso utilizzato per migliorare o creare una nuova linea di passaggio , viene effettuato sempre con la mano esterna, facendo uso del piede perno.

- dal palleggio: la palla viene raccolta ad una mano, accompagnando la fase ascendente del palleggio con una flessione dorsale della mano e spingendo con una sequenza immediata la palla in direzione del ricevente; il movimento si conclude con la completa distensione del braccio e la flessione del polso.

- Consegnato (hand off): si esegue quando due giocatori rompono la giusta spaziatura ; chi passa deve fare l’ultimo palleggio forte e ruotare la mano sotto la palla, chi riceve strappa la palla rapidamente con le due mani ed una di queste posizionata dietro la palla per spingerla subito in avanti con un palleggio veloce. In caso di palleggio già chiuso, il giocatore in possesso di palla si abbassa in posizione fondamentale girando la schiena al difensore per proteggere la palla e tenendola con due mani all’estremità (una sopra e l’altra sotto) la consegna al ricevente che la strappa rapidamente..

- Baseball: è un passaggio che si effettua con lanci lunghi in assenza di opposizione del diretto avversario (es. contropiede); si porta la palla lateralmente all’altezza dell’orecchio con la mano che la tiene da dietro e al momento del lancio il braccio viene disteso contemporaneamente ad un passo in avanti del piede opposto alla mano che passa.

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FINTE DI PASSAGGIO Le finte di passaggio vengono effettuate per cercare di trarre un vantaggio, sbilanciando il difensore e liberare una linea di passaggio. Sono particolarmente utili nelle situazioni di 1vs1 statico e contro le difese a zona. MODULO 8 – INDIVIDUALI DI DIFESA I presupposti fondamentali per eseguire un buon movimento difensivo sono:

• Equilibrio

• Rapidità dei piedi Gambe piegate, talloni sempre scarichi, peso del corpo sugli • Posizione fondamentale avampiedi e piedi in continuo movimento • Uso delle braccia e delle mani

La posizione del corpo, l’uso delle braccia e delle mani, la necessità di avere movimenti di reazione o anticipare un iniziativa dell’attacco, rendono la fase difensiva un’azione di fatica che per essere efficace si deve basare sia sulla tecnica ma soprattutto sulla mentalità aggressiva, carattere e forza di volontà. La specificità del gesto difensivo ha determinato lo sviluppo di una serie di esercizi nella preparazione fisica di cura della postura, di sviluppo della forza elastica ed esplosiva e di incremento della reattività dei piedi che permettono di migliorare sia l’equilibrio che la rapidità. Il difensore assume posizioni differenti se l’azione difensiva è eseguita sull’uomo con palla o senza. LATO FORTE: è il lato dove c’è la palla ( se la palla è sull’immaginaria linea di mezzeria non esiste lato forte o debole). LATO DEBOLE: è il lato del campo lontano dalla palla dove i difensori formano un triangolo difensivo tra attaccante-difensore-palla. DIFESA SUL GIOCATORE CON PALLA Il difensore si posiziona tra l’attaccante con palla ed il canestro ( DIFESA A MURO ) e deve:

- avere il corpo sempre tra la palla ed il canestro, con le spalle rivolte al canestro e lo sguardo verso l’attaccante

- essere a mezzo braccio di distanza dall’attaccante con la mano più vicina alla palla che è di disturbo, mentre l’altra copre le linee di passaggio

- avere i piedi sempre reattivi. In situazione di tiro è la mano più vicina alla palla che ostacola il tiro per evitare di perdere equilibrio. Sulle finte di tiro o partenza dell’attaccante con palla, il difensore reagisce facendo un breve scivolamento avanti o indietro in modo da avere sempre il giusto spazio difensivo.

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DIFESA SUL GIOCATORE SENZA PALLA Ad ogni movimento della palla corrisponde un movimento difensivo e se sto difendendo su un giocatore ad un passaggio di distanza sono in anticipo forte in “guardia chiusa”, con il braccio più vicino alla palla semi-piegato, sulla linea di passaggio, pronto ad intervenire. (diagr. 2) Se difendo su un giocatore lontano dalla palla la mia posizione difensiva sarà pari a 1/3 della distanza esistente tra l’uomo con palla e l’attaccante su cui difendo, con le braccia aperte ad indicare uomo e palla con l’obiettivo di non perdere mai di vista sia la palla che il mio uomo. (diagr. 1) La posizione difensiva viene mantenuta anche quando l’attaccante senza palla si muove con un taglio a canestro verso il lato forte e se il difensore si trova sopra la linea della palla perdendo per un attimo la visione periferica, esegue un cambio di guardia difensivo ruotando la testa nella nuova direzione così come il braccio di ostacolo, in modo da essere sempre in guardia chiusa sotto la linea della palla.

DIFESA SUL POST BASSO La difesa dentro l’area diventa azione di contatto con il corpo quindi è utile sfruttare tale situazione con un body-check per impedire momentaneamente all’attaccante di andare sul lato forte. La difesa sul post basso è sempre in anticipo a ¾ con la schiena rivolta a metà campo quando la palla è sopra il prolungamento del tiro libero; quando la palla è sotto tale linea la difesa è completamente in guardia aperta dove il contatto con l’attaccante non deve avvenire con l’uso delle mani o braccia, ma deve sentire il contatto con il sedere mantenendo la posizione fondamentale a gambe piegate. Con la palla in angolo la posizione del difensore torna a ¾ in guardia chiusa ma con la schiena rivolta a fondo campo.

Tecnica di scivolamento I movimenti di difesa sono costituiti da scivolamenti difensivi dove in posizione fondamentale ,a gambe piegate, il peso del corpo è sul piede di spinta mentre l’altro piede prende spazio. Punti di attenzione nel movimento di scivolamento difensivo sono:

• mantenere il bacino alla stessa altezza dal terreno mentre si scivola • i piedi non si incrociano mai, ideale è che rimangano sempre alla stessa distanza • nel momento in cui si viene battuti non scivolo più, ma mi ‘alzo’, corro per recuperare la posizione

davanti alla palla e torno a scivolare • focalizzare lo sguardo verso la parte bassa del busto perché è quella la parte del corpo che esprime i

movimenti dell’attaccante Correggere sempre chi : - alza il bacino e quindi non rimane piegato sulle gambe o saltella - incrocia i piedi e quindi perde equilibrio e rapidità Diagr. 1 Diagr.2

Lato debole Lato forte Lato Forte

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MODULO 9 – REGOLAMENTO Nell’arbitraggio doppio gli arbitri si dividono le competenze del campo; la metà-campo d’attacco viene divisa in 6 rettangoli immaginari delimitati da linee del campo e prolungamenti di esse. (Diagr.1) In base a questa suddivisione gli arbitri hanno delle zone di competenza ben precise: Arbitro Coda: si posiziona sul lato Sx del campo all’altezza della metà campo e controlla le zone 1-2-3-6 Arbitro Guida: si posiziona un metro fuori la linea di fondo campo sul lato Dx e controlla le zone 5-4 Esistono poi delle zone dette di “doppio fischio” in cui possono intervenire entrambi gli arbitri e sono: 5 alta- tra 3 e 4- tra 6 e 5. Diagr. 1

Arb. guida

6

55

4

1 Arb. coda

2

3

STATUS DELLA PALLA La palla da regolamento può essere: VIVA: ogni qualvolta l’arbitro la consegna al giocatore per effettuare una rimessa o un tiro libero la palla inizia ad essere viva. MORTA: quando la palla entra nel canestro o l’arbitro fischia interrompendo il gioco NON MORTA: in caso di violazione dei 24”, cioè quando suona la sirena ma la palla ha già lasciato le mani del giocatore per un tiro, oppure quando l’arbitro fischia un fallo ed il giocatore che lo ha subito ha già iniziato il terzo tempo o l’azione di tiro. POSSESSO DELLA PALLA: si ha quando un giocatore ha saldamente tra le due mani o in una mano la palla. Esso termina quando un giocatore della squadra avversaria recupera la palla o su un tiro a canestro oppure quando la palla diventa morta. PALLA A DUE (SALTO A DUE): si effettua all’inizio del primo periodo di ogni partita tra due giocatori avversari nel cerchio centrale del campo, dove l’arbitro lancia la palla in alto e questa può essere toccata con la mano da uno o entrambi i giocatori dopo che ha raggiunto il suo punto più alto; può essere toccata al massimo due volte e nessuno dei due giocatori può impossessarsi della palla.

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PALLA CONTESA: si ha quando due giocatori hanno entrambe le mani sulla palla per alcuni secondi, quindi quando il possesso è impossibile da stabilire; dopo il fischio la palla verrà assegnata con una rimessa laterale alla squadra a cui spetta il possesso secondo il criterio del possesso alternato. POSSESSO ALTERNATO: è un metodo per far diventare viva la palla con una rimessa in gioco sostituendo il salto a due; la squadra che non ottiene il controllo della palla dopo il salto a due iniziale, darà inizio al possesso alternato. La squadra che ha diritto al possesso alternato viene indicata dalla freccia posta sul tavolo degli ufficiali di campo, puntata in direzione del canestro avversario; la direzione della freccia viene invertita subito dopo la rimessa per possesso alternato. INFRAZIONE DI META’ CAMPO: un giocatore che attraversa la linea di metà-campo dalla difesa all’attacco con entrambi i piedi e la palla, non può più tornare nella metà campo difensiva. VIOLAZIONI SUL PALLEGGIO: PASSI: è un movimento illegale e si ha quando un giocatore in possesso di palla (palla viva)e si sposta in una qualsiasi direzione senza palleggiare oppure quando il giocatore muove il piede perno. Il giocatore che fa un arresto ad un tempo, può scegliere di muovere un piede e l’altro diventa di conseguenza il piede perno; nell’arresto a due tempi il piede perno è quello che tocca per primo il terreno di gioco. Nel caso un giocatore cade o scivola sul terreno mentre trattiene la palla, il perno è considerato il punto di contatto del corpo con il terreno, mentre è da considerarsi violazione se rotola o tenta di alzarsi senza palleggiare. DOPPIO PALLEGGIO: un giocatore in possesso di palla commette infrazione di doppio palleggio quando palleggia con entrambe le mani, quando dopo aver fermato il palleggio riparte palleggiando e quando palleggia prendendo la palla con la mano da sotto (palleggio accompagnato “palming”). VIOLAZIONI DI TEMPO: 3” : un giocatore non deve sostare per più di 3 secondi consecutivi nell’area dei tre secondi quando è in

attacco. 5”: un giocatore non può rimanere fermo con la palla in mano per 5 o più secondi 8”: quando un giocatore acquisisce il controllo di una palla viva nella sua zona di difesa ha otto secondi di

tempo per trasferire o portare la palla nella zona di attacco. 24”: quando un giocatore acquisisce il controllo della palla, la sua squadra deve effettuare un tiro a canestro

entro 24 secondi ed è considerato tale quando la mano del giocatore che tira lascia la palla prima che l’apparecchio dei 24” suoni oppure la palla deve toccare l’anello del canestro per essere ancora viva.

CONTATTI FALLOSI Un difensore commette un contatto falloso quando nel contrastare un avversario non mantiene una corretta posizione legale difensiva. Per fare ciò deve rispettare i criteri di : CILINDRO: è definito come lo spazio all’interno di un cilindro immaginario occupato da un giocatore sul terreno di gioco; esso è delimitato davanti dal palmo delle mani (quasi all’altezza della punta dei piedi), dietro dai glutei, lateralmente dai margini esterni delle braccia e delle gambe. VERTICALITA’: si intende il prolungamento del cilindro dell’attaccante in alto, quindi lo spazio che và in alto dalla testa al soffitto e questo spazio risulta inviolabile per il difensore. Naturalmente anche l’attaccante

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deve rispettare tali principi, infatti se provoca un contatto con il difensore invadendo il suo cilindro, incorrerà in un fallo in attacco. Nel marcamento di un giocatore in possesso di palla, dopo che il difensore assume una posizione iniziale di difesa legale davanti a lui, non devono essere considerati gli elementi di tempo e distanza, mentre nel marcamento di un giocatore che non ha la palla questi elementi devono essere rispettati; infatti un difensore non può prendere posizione così vicino (mai inferiore a 1 passo e mai superiore a 2 passi ) e così veloce nella direzione di spostamento di un avversario, a meno che questi non abbia tempo o distanza sufficienti per fermarsi o cambiare direzione. Con lo stesso criterio viene considerato il BLOCCO, che è legale quando il giocatore che sta bloccando è fermo ed ha entrambi i piedi sul terreno quando avviene il contatto, mentre è illegale quando il blocco è in movimento e non rispetta gli elementi di tempo e distanza. FALLO ANTISPORTIVO: è un fallo che viene sanzionato ad un giocatore nel momento in cui commette un’azione violenta su un avversario senza nessuna possibilità di giocare la palla. Inoltre viene considerato antisportivo quando c’è un intervento da dietro o lateralmente da parte di un difensore contro un’attaccante lanciato in contropiede in campo aperto. Vengono assegnati uno o più tiri liberi al giocatore che ha subito il fallo seguiti dalla rimessa a metà campo a seconda che ci sia stato canestro realizzato o non realizzato. FALLO TECNICO: viene sanzionato al giocatore in campo quando ha un comportamento irriguardoso nei confronti dei direttori di gara, degli avversari o del pubblico. Stessa infrazione può essere sanzionata ad un giocatore seduto in panchina o all’allenatore o a chi risulta iscritto a referto; in questo caso il fallo sarà addebitato non al singolo giocatore ma all’allenatore.

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MODULO 10 – PREPARAZIONE FISICA Un’adeguata preparazione fisica dell’atleta costituisce un presupposto fondamentale per un rendimento ottimale e per il miglioramento della performance sportiva. In particolare negli sport di squadra, per quanto ci riguarda nella pallacanestro, la preparazione fisica è in continua evoluzione, arricchendosi continuamente di nuove tecniche, metodologie, opzioni e materiali. Se a partire dagli anni 70 i preparatori provenivano soprattutto dall’atletica leggera e in molti casi avevano conoscenze superficiali e acquisite sul gioco del basket, oggi la maggior parte delle società che militano nel massimo campionato si avvalgono di preparatori fisici specialisti nella pallacanestro. Queste figure professionali devono tenere conto di tutte le caratteristiche fisiche specifiche necessarie al gioco: postura, stabilità e mobilità articolare, controllo motorio, equilibrio, agilità, forza e capacità metaboliche. SISTEMI ENERGETICI Per capire che tipo di sforzo effettua il giocatore di pallacanestro è necessario essere a conoscenza dei tre macro sistemi energetici, la cui principale fonte è rappresentata dall’ATP:

• Sistema anaerobico alattacido caratterizzato da un impiego di Elevata Potenza, con disponibilità immediata di energia ma scarsa capacità (< 10") (sollevamento pesi)

• Sistema anaerobico lattacido caratterizzato da un impiego di Elevata Potenza, con disponibilità rapida e bassa capacità (tra 15" e 40") (atletica corsa ad ostacoli)

• Sistema aerobico caratterizzato da un impiego di scarsa Potenza, con disponibilità lenta di energia ma elevata capacità (> 4') (ciclismo, podismo).

La pallacanestro è uno sport aerobico-anaerobico alternato, caratterizzato da sforzi intermittenti, sprint di breve durata alternati a salti (Sforzo anaerobico) con pause attive o passive (recupero attivo di tipo aerobico) che richiedono quindi un impegno muscolare alto e frequenze cardiache medie intorno al 90% del max ma che non determinano comunque un'elevata produzione di lattato. Il rapporto tra fase di gioco e fase di recupero è 1:1 e più del 75% delle fasi di gioco non durano più di 20 secondi. Dal punto di vista fisico la pallacanestro è uno sport di situazione aciclico in cui il gesto può essere eseguito in situazioni sempre modificate da fattori imprevedibili. LE CARATTERISTICHE FISICHE DELLA PALLACANESTRO Dal punto di vista fisico nella pallacanestro si possono evidenziare le seguenti caratteristiche: • sport aerobico-anaerobico alternato, caratterizzato da sforzi muscolari intensi e recuperi di tipo aerobico • spesa energetica totale a prevalenza aerobica con scarsa produzione di lattato • le azioni sono svolte ad alta intensità con un recupero casuale • necessita un elevato livello di forza specifica (forza esplosiva, forza reattiva) • necessita una sviluppata coordinazione PREVENZIONE La crescita degli infortuni ha necessariamente modificato le metodologie di preparazione atletica che si deve adattare sempre più al gioco e ai giocatori, pertanto nella programmazione acquista sempre più rilevanza il lavoro specifico anche come prevenzione da infortuni.

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Per la costruzione di programmi di allenamento specifici volti a salvaguardare anche l’integrità fisica dei giocatori si effettuano analisi sugli aspetti quantitativi e qualitativi degli allenamenti. La specificità dei piani di allenamento deve tener conto delle caratteristiche individuali dell’atleta, età, ruolo, struttura corporea. Studiano piani di allenamento è stato evidenziato che per la preparazione fisica dei ragazzi non possono essere utilizzati piani di allenamento programmati per atleti senior in quanto nella programmazione delle attività giovanili occorre considerare elementi tipici dei giovani soprattutto in età di crescita:

• carico endogeno (crescita dell’apparato muscolare scheletrico per la spinta ormonale) • intensità elevata degli allenamenti del settore giovanile • densità dei carichi, in quanto i ragazzi sono tenuti a svolgere anche attività scolastica • struttura fisica

I piani di allenamento devono passare dalla quantità alla qualità e quindi il riposo ad esempio diviene importante quanto il lavoro poiché anch'esso elemento allenante ( principio della SUPERCOMPENSAZIONE). La ricerca della qualità a volte non coincide con la disponibilità di tempo quindi il preparatore deve concentrare la propria attività anche nella ricerca della ottimizzazione dei tempi di allenamento. Un’ esempio di ottimizzazione del tempo è quello della costruzione integrata (fisica/tecnica) di un fondamentale Es: difesa sulla palla

• Postura statica: caviglie, anche, bacino, busto, spalle. • Forza specifica • Stabilizzazione dinamica • Fondamentale analitico • Gioco

La preparazione fisica è oggi componente integrata della pallacanestro caratterizzata da una forte individualizzazione dei piani di allenamento perché ogni atleta è diverso dall'altro. La costruzione di un programma di preparazione fisica in particolare per atleti del settore giovanile parte dal prerequisito della valutazione funzionale. Questo elemento è fondamentale per poter definire piani di allenamento personalizzati qualitativamente e quantitativamente, per studiare gli effetti degli allenamenti rispetto alle situazioni di partenza, per definire obiettivi realistici e misurabili, per insegnare gli atleti a trarre motivazioni dalle propria autovalutazione. Il metodo di valutazione deve essere specifico, replicabile e utilizzabile durante il lavoro stesso. Le caratteristiche oggetto della valutazione del giocatore di basket sono le capacità metaboliche, la velocità, la forza e la mobilità funzionale. Come metodo di valutazione nel settore giovanile è stato introdotto lo "Squat test" proposto da Cuzzolin, che è un test mirato per la misurazione della funzionalità muscolare esaminando l'aspetto strutturale, articolare, nervoso dell'atleta. I risultati di tale test consentono di evidenziare problemi di base del giocatore, evitare piani di allenamento che possano peggiorare la situazione di partenza, personalizzare il lavoro per correggere "disfunzioni" di base per arrivare a migliorare la prestazione. Il test si svolge assumendo 4 posizioni di squat: 1. Con le braccia dietro la schiena 2. Con le braccia sui fianchi 3. Con le braccia selle spalle 4. Con le braccia distese in alto

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Cuzzolin motiva la sua proposta in quanto rispondente ai quesiti di cui sotto, Perché usare lo squat?

• Perché è un’azione poliarticolare • Perché è alla base di alcuni gesti tecnici • Perché è facile da eseguire • Perché è facile da riprodurre

Cosa si valuta?

• Mobilità attiva • Azione muscoli stabilizzatori • Capacità di controllo segmenti articolari • Equilibrio specifico

Perche si utilizzano 4 posizioni?

• Per inserire gradualmente le articolazioni da analizzare • Per inserire gradualmente vari gruppi muscolari e quindi le catene miofasciali • Per aumentare gradualmente la difficoltà • Per poter insegnare a «sentire» il movimento

I dati ottenuti da tale test hanno consentito ai preparatori fisici di considerare la globalità dell'allenamento muscolare andando ad ridurre sensibilmente l'impiego di tecniche di allenamento di tiro analitico privilegiando lo sviluppo della forza in maniera armonica con la funzionalità muscolare con esercizi che coinvolgono più gruppi muscolari. Il miglioramento della performance si basa sulla cura di 3 stadi fondamentali dell'analisi dei movimenti: movimenti funzionali performance funzionale abilità tecnica specifica La costruzione di questa struttura si esegue passando per la valutazione, individualizzazione e la definizione dei piani di allenamento. Per avere buone la performance non è sufficiente possedere abilità tecnica specifica senza avere costruito la base della mobilità e stabilità funzionale, senza aver raggiunto la massima efficienza nei gesti atletici. MOVIMENTI CARATTERISTICI DELLA PALLACANESTRO Nella pallacanestro si possono individuare 4 tipologie di movimenti fondamentali,

• accelerazioni e decelerazioni, si può affermare che la corsa nel vero senso della parola non esiste; (cambi di direzione e di senso, cambi di velocità, arresti, scivolamenti)

• salto, con 2 piedi, con 1 piede, da fermo, in movimento, con palla, senza palla • torsioni (ogni 7"-10" viene fatta una torsione)

spesso eseguiti in difficili condizioni di equilibrio. Per poter allenare l'atleta ad eseguire tutti questi movimenti con la massima efficienza sono stati introdotti nuovi metodi di allenamento basati su esercizi funzionali e esercizi per il miglioramento della stabilità e mobilità del busto. I principi su cui si basano tali tecniche:

• Allenare i movimenti e non i singoli muscoli. • L’allineamento posturale dinamico, l'equilibrio e il controllo sono il fondamento di ogni corretto

movimento. • Mobilità e stabilità devono coesistere per creare un movimento efficiente.

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• Il «core», ha l’importante funzione di stabilizzare la spina in presenza di movimenti attorno ad essa. • Eseguire movimenti che coinvolgono più parti del corpo e più articolazioni su più piani di appoggio

con l'esecuzione di torsioni Nel settore giovanile, va evitata la specializzazione precoce per evitare limitazioni al potenziale miglioramento nel corso dello sviluppo dell'atleta La programmazione dei piani di allenamento vanno inseriti in una progettazione pluriennale che tenga conto dei vari stadi di sviluppo dei ragazzi. Qui di seguito viene presentato un piano pluriennale di attività fisica in cui si evidenzia come si inizia con tecniche mirate allo sviluppo funzionale per poi inserire nel corso degli anni attività diverse per carichi e specificità a seconda dell'età, che hanno l'obiettivo di migliorare la prestazione funzionale. Under 13 Esercizi compensatori e posturali (trazioni, ponti posture, esercizi di mobilità) Sensibilità piedi, camminare sulle linee, andature a piedi nudi su superfici varie, funicelle Pre-acrobatica Giochi (cap. coordinative e condizionali) Under 15 Esercizi compensatori e posturali (trazioni, ponti posture, esercizi di mobilità) Sensibilità piedi, camminare sulle linee, andature a piedi nudi su superfici varie, funicelle, rapidità di piedi esercizi di stepping Esercizi di stabilizzazione dinamica anche con elastici Pre-acrobatica Giochi (cap. coordinative e condizionali) Circuit training con esercizi di forza a carico naturale, lanci con palle mediche Circuit training con bilancieri di legno (apprendimento tecnica del sollevamento) Esercizi di sprint con partenza da varie posizioni, staffette Under 17 Esercizi compensatori e posturali (trazioni, ponti posture, esercizi di mobilità) Sensibilità piedi, camminare sulle linee, andature a piedi nudi su superfici varie, funicelle, rapidità di piedi esercizi di stepping Esercizi di stabilizzazione dinamica anche con elastici Circuit training con esercizi di forza a carico naturale e con sovraccarichi, lanci con palle mediche Apprendimento tecnica del sollevamento con bilancieri Esercizi di rapidità sport-specifici Under 19 Esercizi compensatori e posturali (trazioni, ponti posture, esercizi di mobilità) Sensibilità piedi, camminare sulle linee, andature a piedi nudi su superfici varie, funicelle, rapidità di piedi esercizi di stepping Esercizi di stabilizzazione dinamica anche con elastici Esercizi funzionali per la forza che ne tengano conto delle varie espressioni, a carico naturale e con sovraccarichi Esercizi della pesistica adattati con manubri e bilancieri Esercizi di rapidità sport-specifici

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