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Quando il tram… lo trainavano i cavalli - Anzianiattivi.it tram a... · poi, dopo 3 mesi, viene...

Date post: 17-Feb-2019
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Quando il tram… lo trainavano i cavalli
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Quando il tram…lo trainavano i cavalli

Noi del Gruppo Tesori & Valori,a KM zero, a Bologna, circa 3 anni addietro, assumemmo un impegno: quello di fornire ai Centri Sociali dell’ANCESCAO un Progetto-Proposta capace di interessare una base, composta in gran parte, da “seniores”, cioè quelli “della terza gioventù”.

Il Progetto prevedeva di muoversi tra Le PIAZZE, le CHIESE, i PALAZZI, gli ORATORI, le UNIVERSITA’, etc., di Bologna con l’intento di dare risposta ad alcune domande.

Perché? : per conoscersi, per socializzare, per condividere,per non sentirsi soli ed insicuri. Con chi? : con l’Associazionismo, con i soci che – volontariamente – investono parte del loro tempo in attività di aggregazione e promozione sociale; con le altre Associazioni che condividono gli stessi principi e con le Istituzioni.

Per chi? : per le persone (la base sociale e non solo); per le categorie sociali disagiate; per le realtà multietniche; per i giovani e i meno giovani. A che scopo? : Socio-culturale e solidale; in particolare per combattere il consumismo indotto dai mass-media e dai modelli di comportamento.

Per quale motivo? : Per scoprire chi siamo, come eravamo e cosa c’è intorno a noi. Con quali costi? : I minori possibili. Fino ad ora – il Turismo a “km 0” – è stato a “costo 0”, ma in tutti casi, la spesa deve rientrare nelle possibilità di ciascuno.

Ma dove? : Attorno a noi. La ricerca dei tesori, delle bellezze che sappiamo esistere – anche se, spesso, non le conosciamo abbastanza o che nessuno ci ha mai invitato alla loro scoperta – magari proprio “sotto casa” o dove si trovano, come dice l’art.9 della nostra Costituzione…

Ci siamo riusciti?

Vediamo i numeri. Dalla fine del 2009 ad oggi: = 3.700 circa, sono state le PRESENZE (*);= 73 (di cui 39 in luoghi diversi) le VISITE ORGANIZZATE (**)= 43 i CENTRI SOCIALI coinvolti;= 7 le altre ASSOCIAZIONI presenti (***);= 11 gli Esperti e le Guide “esterne” al G. T. & V. a km Zero (sempre volontari). = 7 le ISTITUZIONI Pubbliche e Private (Comune, Quartieri, Fondazioni; Prefettura).

(*) : delle quali, 159 da altre Associazioni(**) : di cui 12 in Provincia di Bologna(***) : escluse 137 presenze di Extracomunitari (Casa Base)

Ed ora?

L’idea è quella di proseguire, magari allargando “l’orizzonte” e facendo promuovere le visite dai Centri Sociali. Il nuovo impegno potrebbe essere - in buona sostanza – quello di proporre una sorta di “POLIS”, il sistema che prevede la partecipazione sociale dei cittadini al governo della cosa pubblica e dei bisogni di ciascuno.Nel nostro caso, ancora una volta, la “cosa pubblica” sarà rappresentata dalle bellezze, dai tesori e dai valori della nostra Città.

GRUPPO “Tesori & Valori, a KM zero, a Bologna”

E ora parliamo di quando

il tram era trainatodai cavalli…

Le immagini che seguonosono tratte dai volumi

Quelli del tramway di Giuseppe Brini

Alcune date per iniziare:

1864: Sindaco di Bologna Carlo Pepoli. Il traffico cittadino presenta importanti problemi (Ordinanza in 3+2 punti).

1876: Bologna ha una popolazione di circa 118.000 cittadini, tutti entro la prima cerchia di mura.

1876: Sindaco, Gaetano Tacconi, propone un “Capitolato per Ferrovie a Cavalli”.Previsione: 6 tragitti: da Piazza Vittorio Emanuele II° a…= 1. Stazione Ferroviaria= 2. Barriera di strada S. Stefano= 3. Porta Maggiore= 4. Porta S.Mamolo= 5. Porta Saragozza= 6. Porta S.FeliceQuindi posa delle rotaie in tutte le strade interessate.

Modalità: “I cavalli e i finimenti dovranno essere di “decente apparenza” e adatti al servizio”.Vetture con molle e senza Imperiale; larghezza max (all’esterno) mt. 2; all’interno, saranno divise tra 1° e 2° classe, separate, con imbottitura nei sedili di 1° classe.Freni e fischietti per i cocchieri-conduttori (sono ammesse, in sostituzione, delle cornette acustiche) comunque atte a segnalare il loro avvicinarsi agli incroci nei quali avranno la precedenza …Le vetture dovranno fermarsi ogni qualvolta i passeggeri lo “richieggano” per montare o discendere. Vietato salire o scendere quando c’è movimento. Al dazio non si potrà aspettare, chi deve effettuare operazioni dovrà scendere. La “celerità” massima dei tramways sarà di 12 km l’ora. Frequenza: max ogni 15’. Orari di servizio: dalle ore 8, alle ore 20 (anche nei festivi).Prezzo del biglietto: cent 20 per la 1à classe e cent 15 per la 2°-

Licitazione privata. La gara è vinta da una Soc. Belga (Societè Anonyme del tramways e des Chemins de fer..), concessione: 27 anni (scad. 1904).Vari eventi, compresa la morte del presidente della “Belga”, ritardano l’avvio:Nel 1880, visti i ritardi, la Giunta (Tacconi, Zoboli, Lambertini e Marescotti) adiscono contro la “Belga” con l’intento di recidere il contratto.

(Commento de la Patria, quotidiano cittadino; “L’Onorevole Giunta Comunale, che ebbe sempre in noi un sincero e disinteressato appoggio…certi di rappresentare le lagnanze dei cittadini tutti… ci pare che nessuno possa più osare di parlare sul serio”.

L’ambiente si scalda: Giunta, “Belga” ed anche i giudici sono accusati, da parte dell’opinione pubblica, di “troppa facilità nel concedere rinvii”.Qualcosa si muove: la “Belga” accelera, a ferragosto, cominciano ad arrivare traversine e rotaie…Vengono acquistati cavalli e affittate stalle…Arriva, nel frattempo, una prima sentenza: la “Belga” è condannata a perdere la cauzione (£.40.000) e a versarne una nuova di £.20.000 (su richiesta del Comune)con minaccia di “inglobamento” se, entro il 15 settembre non inizieranno i lavori sulla linea 1 e/o, se entro il 15 ottobre non dovessero iniziare quelli della linea 3. Se verranno rispettate le clausole predette, la Società si impegna a far partire – non oltre il Marzo 1881 - le altre 4 linee. Pena sequestri e ammende sino a £.60.000.

Grida, sentenze, minacce, carta bollata…Finalmente, il 2 0ttobre 1880, alle 8 del mattino, si muove, in Piazza del Nettuno il primo TRAMWAYS.

La Patria parla di un “afflusso straordinario di curiosi”…In particolare nelle curve per vedere “se ce la faceva a girare”: applausi… carrozzoni stipati…Se è vero che “chi ben comincia…, i tramways sono destinati ad un grande successo”.

Nei primi anni a venire, furono effettuati alcuni tentativi “alternativi” (Tram de pavè) da altre ditte e Società locali. Si trattava di “omnibus”,sempre trainati da cavalli, ma senza rotaie: scarso successo.

In pratica, a Bologna, cocchieri, conduttori, sellai, maniscalchi, stallieri, tecnici e operai, cominciavano a scrivere un brano di storia nuova che via via si sarebbe integrata a quella della città.

A corroborare questa “svolta” interviene anche lo Stato, introducendo il “giuramento” per tutti gli agenti addetti all’esercizio del tramway (sia a trazione meccanica, sia a trazione animale) …

Con un preciso riferimento legale (art. 240 del c. di p.p.).

Poi il Regolamento Comunale detterà ulteriori indicazioni comportamentali: il conduttore non potrà negare l’ingresso in vettura a nessuno,salvo gli ubriachi e altri per motivi di sicurezza, di decenza o, comunque, persone palesemente pericolose o moleste. Non potrà ammettere persone oltre i posti disponibili, non ammetterà i cani, né gli oggetti che, per volume, cattivo odore o “sconvenevolezza” potessero incomodare i passeggeri. E ancora:vietato fumare e dormire in vettura anche se fermi in stazione. È inoltre fatto divieto, ai Conduttori, di usare “fruste con battuta” o di allontanarsi – anche di pochi passi – dai propri cavalli.Attenzione agli incroci, piccolo trotto per i cavalli.

Problemi.

Il personale: orari lunghi, paghe basse. Il 1° Novembre 1880, viene arrestato Andrea Costa per aver partecipato ad una Conferenza sul suffragio Universale (tre mesi di carcere a PG). Non vi sono ancora le Org.ni sindacali.

N.B.: nonostante la revisione della Legge elettorale, oltre a negare il voto alle donne, si vota col “censo” e con la “licenza di proscioglimento (3a elementare, con attestazione notarile che garantiva sulla capacità di leggere e scrivere) si impediva ai Tramvieri (per il censo e le difficoltà culturali) di partecipare alle elezioni.

Ciò nonostante, “la Patria” (antesignana del “Carlino”) trovava, invece, il modo di avviare la protesta per “gli sforzi e le sofferenze del povero cavallo che, da alcuni giorni, era obbligato a tirare – da solo – la pesante mole del tramway. Siamo indignati per questa pratica inumana…non possiamo proprio approvare che,al traino, vi sia un solo cavallo…”.

La “Belga”, dopo qualche tempo, almeno sulla linea principale (Piazza-Stazione) rimetterà la “coppia di cavalli”.

L’anno 1880, oltre ad essere l’anno del “TRAMWAY” è anche l’anno della neve; il 20 dicembre, in via S.Stefano, un venditore di carote, per motivi di “maltempo” e di “destino” morì dopo essere stato investito da un tram del quale non aveva avvertito l’arrivo: Morirà e “niuno” verrà ritenuto colpevole, atteso che il conduttore aveva fatto ogni sforzo per avvisare e per fermare i cavalli i quali, in quelle condizioni, non si erano bloccati.Nel decennio seguente, crescono i cittadini (nel 1890, si arriverà a circa 140.000 abitanti). Molto artigianato, qualche media industria (Calzoni, ecc.) , manifattura Tabacchi,…Agli operai, si aggiunge il “terziario”: Gasisti, Netturbini, Tramvieri, P.I. . Poi edili e alcune industrie nei Paesi limitrofi.

Occorre implementare il trasporto per i trasferimenti di quelli che oggi chiameremmo “pendolari”.Parimenti, cresce l’esigenza di organizzazioni a tutela dei lavoratori (Leghe, Società di Mutuo Soccorso…fino ad arrivare alla Camera del Lavoro).Oltre alle 6 linee, la “Belga”, per ovviare a difficoltà di introiti, chiese al Comune nuove concessioni (a fronte di percentuali su gli incassi: 3% fino a 500.000 e 5% da 500 a 750.000). Nuove linee, in particolare sulla S. Vitale per arrivare alla Stazione per Portomaggiore. Poi alcune radiali verso la periferia, quindi le linee esistenti vengono allungate. Potenziamento del deposito-officina di via Saliceto.

La “Belga” arriva a offrire – a pagamento, ovviamente – a chi volesse assicurarsi “letame da concime”, ad iscriversi, indicando la quantità, all’Ufficio di fuori porta Galliera …e guai al personale che non esercitasse il dovuto controllo.Esperimento. Nel 1881, si tenta una nuova formula: un carrozzone per il trasporto urbano con motrice a vapore (Bollèe). Dalla Stazione, fino a porta s. Felice. Vie: s. Felice, Ugo bassi, Piazza, Archiginnasio, Farini, Carbonesi, Barberia, Saragozza, S. Isaia, Lame …e, in seguito Casalecchio e Corticella.Molto clamore, molti curiosi, ma scarsi risultati. Anzi una delusione. Se ne riparlerà in futuro. Nell’’86 si tentò anche di mettere le rotaie lungo alcuni tratti dei viali di circonvallazione: da Porta Mazzini sia verso Porta D’Azeglio che verso porta S. Vitale: altro fallimento. Binari rimossi: i tempi per le “circolari” sono ancora lontani.

Interessante soprattutto per me che avendo vissuto alla Bolognina ha un ricordo vivissimo del ponte di Galliera, che qui non c’era ancora.

Ora il ponte c’è!

Nel 1885, nasce il “Resto del Carlino” (che assorbirà “La Patria”).Nel 1888, una grande Mostra: si esaltano l’ VIII sec. dello Studio, le Belle Arti, la Musica …nel “parterre” ci sono tutti …C’è il patrocinio di S.M. Umberto I°.Oltre alla nobiltà ed ai maggiorenti della borghesia ci sono i poeti, gli artisti (Carducci, Zanichelli e tanti altri) …manca la maggioranza, il Popolo …Dai Giardini Margherita, per salire a S.Michele in Bosco – per l’occasione – si inaugura un tram a vapore che porta sino ai piedi del Santuario (anche se, in talune corse, si limitano i passeggeri e/o si chiede soccorso ai cavalli).Fine ’89, il Sindaco G.Tacconi lascia. Per un breve periodo subentra Luigi Tanari; poi, dopo 3 mesi, viene eletto un massone comacchiese, l’ing.Carlo Carli.

Il I° maggio del 1890, enorme partecipazione alla festa dei lavoratori: “le 8 ore e limitazioni per fanciulli e donne”. Scontri con la forza pubblica: feriti, contusi, 30 arrestati tra i lavoratori e i disoccupati e tre studenti deferiti al tribunale penale (3 anni per ingiurie).

(N.B.: questo si ripeterà sino a che,nel 1923, il fascismo ne vieterà la celebrazione).

(Un messaggio di solidarietà da A. Murri).

Da notare il bagno pubblico che sorgeva a porta Galliera, a fianco delle attuali scuole De Amicis, dove ora c’è un hotel.

Nell’ambiente del “tramway” le condizioni sono durisime. Alcuni esempi: una frusta male ingrassata: sospensione di un giorno (o trattenuta equivalente); la perdita di un ferro da un cavallo in servizio: sospensione di grado per il maniscalco; per una ruota incrinata, si poteva arrivare al licenziamento in tronco, senza liquidazione … Ad un lavoratore, che durante il servizio aveva accusato gravi dolori (si saprà poi che si trattava di una ulcera allo stomaco) anziché le £.70 dovute per 27 gg., verranno date £.10 (dopo una supplica commovente scritta da un parroco).Il nuovo Sindaco, Alberto Dallolio, tenta di mitigare il rigore” della Belga, ma non ci riesce …

Purtroppo, per il proletariato, sono tempi durissimi, le loro condizioni (dice, riferendosi ai cronisti dell’epoca, lo storico Francesco Brini) sono miserissime. Gli addetti all’industria costituiscono il 23% della popolazione attiva; altrettanti tra canapifici e manifattura tabacchi. Un migliaio nei salumifici …Nel settore edile è crisi nera: in 4.000 scioperano per 20 giorni … Per dare un esempio dei salari: un mastro muratore percepiva, giornalmente, una paga che oscillava tra £.1, 22 e £1,08; £.0,70 per i manovali.(N.B.: per dare una idea; una corsa in tram, costa mediamente 15 centesimi; un chilo di pane costa circa 30 centesimi, un chilo di carne £1,30, ecc.) Dopo 20 giorni di sciopero, ottennero 10 cent. al giorno per una giornata di 8 ore lavorative nei giorni “cattivi” e 11 ore nei mesi di giugno e luglio … Nel 1887, nasce la Società Anonima per i lavoranti muratori.

1892, 1 giugno, in via Cavaliera,viene inaugurata la Camera del Lavoro: nel giro di un anno, gli iscritti raggiungeranno la cifra di 15.000 (per metà del settore operaio).Il 5 Agosto 1894, sciopero del settore Tramviario contro la direzione “prussiana”, nonostante gli appelli della pubblica Amministrazione.Un episodio.Un cocchiere, un giorno, prende una spugna – senza il permesso del capo cocchiere – per governare il suo cavallo: Viene denunciato e il Direttore della “Belga” (tal Dupierry), incontrando il cocchiere lo minacciò di togliergli il grado di cocchiereQuest’ultimo allora presentò, seduta stante, le sue dimissioni. Vennero alle mani: ebbe la peggio il direttore … Ma il cocchiere fu condannato (dopo essersi costituito) a un anno di carcere.

Fine secolo: il “tram a cavalli” che, con le altre linee e le varie “prolunghe” è arrivato, complessivamente, a circa 24 Km, è ormai inadeguato e insufficiente per i quasi 160.000 abitanti di Bologna. Si inizia parlare di trazione elettrica.Una nuova società – sempre belga – rileva la precedente e si offre per elettrificare l’intera rete, adeguandola alle nuove necessità.Il 12 Dicembre 1901, il sindaco Dallolio sottoscrive il nuovo capitolato che, tra l’altro, stabiliva un introito per il Comune, dopo l’11° anno d’esercizio, pari al 12% delle entrate eccedenti le 900.000 lire ... Interessante, in particolare, una clausola: quella dell’eventuale riscatto anticipato. “Dopo il 1928, ma entro il 1943, il Comune potrà revocare, pagando, per il periodo che avrebbe potuto restare in vigore la convenzione, una cifra pari ai 4/5 del prodotto medio dei 3 anni precedenti”.

Nel 1904, il 10 febbraio, entrano in esercizio le carrozze elettriche. Nell’occasione, la Società ha rimesso al Sindaco, £.1.000 da erogare a 50 famiglie tra le più bisognose e meritevoli …Il Sindaco accetta, ringrazia e rimette la sommaalla Congregazione di Carità …

Un Commento dello Storico. ”Vi è una tale ipocrisia e perfidia in questo messaggio che non vale la pena di rilevarlo”.

A partire dall’11 febbraio, 5 carrozze verso la Stazione e 4 nel senso opposto (una ogni 20’) sino alle ore 22. Vietato, ai passeggeri, sostare sulla piattaforma anteriore.

Qualche anno dopo, in virtù di una legge nazionale, il comune potè riscattare, e assumere direttamente, la gestione dell’Azienda Tramviaria.

Nel periodo immediatamente precedente (1904),la nuova Società belga aveva realizzato sia il prolungamento della linea Saragozza sino al Meloncello e, quella d’Azeglio, sino ai colli di Paderno (il tutto, ovviamente, non più con i “cavalli”). Nel vecchio deposito della Zucca, viene costruita una Centrale a vapore per produrre l’energia elettrica e una nuova rimessa per le nuove vetture.

I bolognesi, orgogliosi, spedivano cartoline agli amici e conoscenti.

Commenti positivi sui giornali, vignette umoristiche del tipo:-Un bel giovedì grasso per i bolognesi che hanno ricevuto un regalo.

Nuove ed eleganti (di colore verde) le vetture.

E i cavalli? Via via che venivano sostituiti, finivano al mattatoio e, da lì, nelle magre borse delle massaie proletarie.

A marzo,entrano in funzione due nuove linee: con 15 cent si va dallo Sterlino a Chiesa Nuova …In Aprile, si va ai Colli da porta S.Isaia … Siamo a 30 km di linee.

Un episodio: il 24/11, un tal Ambrosi scende dal tram, non guarda, attraversa e viene investito dal tram che giungeva dall’altra parte: appena rimesso lui stesso si reca a scagionare il tramviere. Ambrosi era il titolare della pubblicità sui Tram.Il 5 Marzo un evento tra il curioso e il semitragico: uno scontro tra i due “sistemi”(che sembrano quasi incompatibili) quello “a cavalli” e quello elettrico. Fortunatamente senza conseguenze per uomini e animali.

L’azienda diviene una meta ambita per chi cerca lavoro. Purtroppo scattano le raccomandazioni: persino il “Carlino” raccomanda un giovane già caporal maggiore dell’esercito …Migliorano anche i salari, l’orario di lavoro è, per i turni diurni, di 10 ore e di 8, per quelli notturni. Ogni ora in più, 25 centesimi…Un ricordo personale (che mi perdonerete): fine anni ’30, mio padre (dipendente, fuori stabilimento, della Manifattura Tabacchi), per 2 anni portò in vacanza, “in campagna”, la sua famiglia (cioè lui, io e mia madre) sul tram, sino a Corticella.Qui si conclude il c.d. “ventennio del tram a cavalli” che, si può dire ha accompagnato al XX° secolo i bolognesi. Ed ora, l’elettricità, poi Giolitti, il Partito Socialista, la guerra, due nuovi papi (Benedetto XV° e Pio IX°), il fascismo … ma questa è un’altra storia.


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