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Quando infuria la bufera

Date post: 21-Feb-2016
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Come superare le tempeste della vita? Ai saggi consigli del la Scrittura, l’autore aggiunge esperienze personali per testimoniare che ancora oggi la sapienza di Dio è opportuna e sufficiente ad attraversare con sicurezza i momenti bui della vita.
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ISBN 978 88 89698 24 2

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ADI MediaServizio Pubblicazioni delle “Assemblee di Dio in Italia”

La vita è piena di burrasche che non si possono evitare, per-ché viviamo in un mondo decaduto e travagliato. Talvolta,

a causa di problemi finanziari, ma trimoni difficili, perdita di perso-ne care o malattie debilitanti, ci sentiamo spinti alla deriva della fe-de. Grazie a Dio, quando affrontiamo tali tempeste non siamo soli,proprio come avvenne all’apostolo Paolo nel suo viaggio avventu-roso attraverso il Mediterraneo: il Signore non lo lasciò preda deglieventi. In questo libro, Dan Hayden esamina proprio il resocontodi quella navigazione così come vividamente narrata in Atti 27 e 28;ne coglie insegnamenti cristiani pratici, utili per sopravvivere ainaufragi della vita. Ai saggi consigli del la Scrittura, l’autore aggiun-ge esperienze per so nali per testimoniare che ancora oggi la sapien-za di Dio è opportuna e sufficiente. Lo scrittore afferma che le di-sgrazie capitano anche ai migliori credenti; sostiene, altresì, che ilSignore è sempre all’opera per il nostro bene e che dobbiamo ap-plicarci allo studio della Sua Parola per superare vittoriosamenteogni difficoltà. Il viag gio di Paolo e la sua prigionia a Roma, dimo-strano che Dio può trasformare ogni imprevedibile avversità in op-portunità volte a manifestare la Sua puntuale provvidenza.

DAN HAYDEN è direttore di Sola Scriptura presso Orlando, Flori-da, Stati Uniti, un’opera d’insegnamento impegnata ad affermarel’au tenticità, l’accuratezza e l’autorità della Bibbia. Ha studiatoed ottenuto diversi titoli presso il Wheaton College, il DallasTheo logical Seminary ed il Baptist Bible Seminary. Ha servito il Si-gnore come pastore, insegnante e responsabile spirituale di centricomunitari evangelici.

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Titolo originale:“Wen Life’s a Wreck”2003, Dan HaydenCrossway BooksA division of Good News Publishers1300 Crescent StreetWheaton, Illinois 60187

Edizione italiana:“Quando Infuria la Bufera”© ADI-Media s.r.l.Via della Formica, 23 - 00155 RomaTel. 06 2251825 - 2284970Fax 06 2251432Email: [email protected]: www.adi-media.it

Servizio Pubblicazioni delleChiese Cristiane Evangeliche“Assemblee di Dio in Italia”

Marzo 2008 - Tutti i Diritti Riservati

Traduzione: a cura dell’Editore - F. M. T.

Tutte le citazioni bibliche, a meno che non sia indicato diversamente, sono tratte dalla Bibbia Versione Nuova Riveduta (1996),Società Biblica di Ginevra - Svizzera

Stampa: Produzioni Arti Grafiche S.r.l. - Roma

ISBN 978 88 89698 24 2

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INTRODUZIONE

L a vita è piena di burrasche che non si possonoevitare, perché viviamo in un mondo decaduto e

travagliato. Talvolta, a causa di problemi finanziari, ma -trimoni difficili, perdita di persone care o malattie debili-tanti, ci sentiamo spinti alla deriva della fede.

Grazie a Dio, quando affrontiamo tali tempeste nonsiamo soli, proprio come avvenne all’apostolo Paolo nelsuo viaggio avventuroso attraverso il Mediterraneo: il Si-gnore non lo lasciò preda degli eventi.

In questo libro, Dan Hayden esamina proprio il reso-conto di quella navigazione così come vividamente narra-ta in Atti 27 e 28; ne coglie insegnamenti cristiani pratici,utili per sopravvivere ai naufragi della vita. Ai saggi con-sigli del la Scrittura, l’autore aggiunge esperienze per so -nali per testimoniare che ancora oggi la sapienza di Dio èopportuna e sufficiente.

Lo scrittore afferma che le disgrazie capitano anche aimigliori credenti; sostiene, altresì, che il Signore è sempreall’opera per il nostro bene e che dobbiamo applicarci al-lo studio della Sua Parola per superare vittoriosamenteogni difficoltà. Il viag gio di Paolo e la sua prigionia a Ro-ma, dimostrano che Dio può trasformare ogni impreve-dibile avversità in opportunità volte a manifestare la Suapuntuale provvidenza.

L’Editore

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VENTI CONTRARI

Dall’estremità della terra io grido a te,

con cuore affranto;

conducimi tu alla rocca ch’è troppo alta per me;

poiché tu sei stato un rifugio per me…

SALMO 61:2, 3

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1 Quando fu deciso che noi salpassimo per l’Italia, Paolocon altri prigionieri furono consegnati a un centurione, dinome Giulio, della coorte Augusta. 2 Saliti sopra una navedi Adramitto, che doveva toccare i porti della costa d’Asia,salpammo, avendo con noi Aristarco, un macedone di Tes -salonica. 3 Il giorno seguente arrivammo a Sidone; e Giulio,usando benevolenza verso Paolo, gli permise di andare daisuoi amici per ricevere le loro cure. 4 Poi, partiti di là, navi-gammo al riparo di Cipro, perché i venti erano contrari. 5

E, attraversato il mare di Cilicia e di Panfilia, arrivammo aMira di Licia. 6 Il centurione, trovata qui una nave alessan-drina che faceva vela per l’Ita lia, ci fece salire su quella. 7

Navigando per molti giorni lentamente, giungemmo a fati-ca, per l’impedimento del ven to, di fronte a Cnido. Poi ve-leggiammo sotto Creta, al largo di Salmone; 8 e, costeggian-dola con difficoltà, giungemmo a un luogo detto Beiporti,vicino al quale era la città di Lasea.

ATTI 27:1-8

Dopo l’incidente aereo in cui persero la vita John F.Kennedy Jr., la moglie Carolyn e la sorella Lau-

ren, molti restarono impressionati dalla loro tragica fine.Qualche tempo dopo, insieme a mia moglie Ka rilee, visi-tai l’isola di Martha’s Vineyard. Rag giun gemmo la costadi Gay Head e guardammo in direzione dell’oceano, lad-dove era avvenuto l’incidente aereo. La scena di quellatragedia era ancora impressa nella mia mente. John Jr.non era un dirigente particolarmente abile, ma dava l’im -pressione di essere una brava persona; la gente sembravaapprezzarlo molto. La stam pa nazionale ed internaziona-le parlò molto della sua morte, forse perché la famigliaKennedy, così fa mosa, è stata sempre segnata da tragediee da lutti.

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LE CATTIVE ESPERIENZE CAPITANO ANCHEALLE BRAVE PERSONELe sciagure occorse alla famiglia Kennedy mostrano chele avversità colpiscono tutti senza distinzione, poveri eric chi, buoni e cattivi, persone famose e sconosciuti. Èun denominatore comune dell’esperienza umana. Peresem pio, l’apostolo Paolo era una persona sicuramenteretta ep pure, in II Corinzi 4, confessa ai credenti di Co -rin to di aver affrontato prove particolarmente dure e diaver sofferto profondamente. Scrive, cominciando dalversetto 8, “… siamo tribolati in ogni maniera, ma nonridotti all’estremo; perplessi, ma non disperati; persegui-tati, ma non abbandonati; atterrati ma non uccisi; por-tiamo sempre nel nostro corpo la morte di Gesù, perchéanche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo”. In-fatti, anche i “cristiani migliori” non sono esonerati dallesofferenze della vita. In Gesù Cristo, però, abbiamo sa-pienza, forza e speranza nelle avversità.

Tempo fa ho letto una massima, non proprio originalema certamente suggestiva: “Ci sono tante nuvole, ma pas-sano presto”. Sarebbe bello! Purtroppo, certe nuvole nonpassano presto come vorremmo. Sopra le nuvole della vi-ta, tuttavia, il Figlio di Dio, il Sole della giustizia, continuaa splendere in tutta la Sua forza. Lo Spirito Santo elevasulle ali della grazia i credenti che ripongono piena fiducianel Signore, e li trasporta nella presenza di Dio dove il so-le è caldo e ristora l’anima – nonostante le nuvole.

UN VIAGGIO CONTROVENTO: SOMMARIOIl resoconto del viaggio e naufragio di Paolo in Atti 2,28 è pieno di nuvole del genere. L’apostolo intrapresevarie missioni durante il suo ministerio, ma questa storia

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si riferisce all’ultimo viaggio registrato dalla Bibbia. Èpossibile che dopo la sua prigionia a Roma sia stato rila-sciato, e abbia ancora servito il Signore in altre occasio-ni, ma noi ci concentreremo su questa narrazione ripor-tata nel libro degli Atti. È un resoconto avvincente, pie-no di trepidazione e di avventure impressionanti.

Prima di considerare gli sviluppi spirituali delle coseche accaddero, sarà utile avere una visione panoramicadel viaggio stesso. Dedichiamo alcuni minuti per consi-derare dove stava andando Paolo.

L’insieme del nostro scenario si compone di moltiluo ghi e diverse rotte di navigazione, quindi sarà benedare uno sguardo alla mappa, mentre ci muoviamoidealmente insieme all’apostolo. In seguito parleremo diciò che accadde nei vari luoghi; per ora, limitiamoci aconsiderare ed a tenere in mente l’itinerario.

La storia inizia con l’arresto di Paolo a Geru salem me.L’apostolo fu poi condotto in una città chiamata Cesa-rea, situata sulla costa del Mediterraneo (vedi Atti 21 -26). A quel tempo, Cesarea era un centro di potere mol-to importante del governo romano. Pilato aveva lì il suoquartier generale, e anche Erode. Oggi, grazie agli scaviarcheologici, è possibile visitare l’antico porto utilizzatodai Romani per approdare a Cesarea. Qui Paolo salì suuna nave alla volta di Roma, dopo due anni di reclusioneinflittagli per aver predicato l’Evangelo. Come cittadinoromano si era appellato a Cesare, e le autorità lo avevanoinviato a Roma.

La nave partì verso la fine dell’estate, mentre sul Me-diterraneo soffiava un forte vento da occidente. Navigarein direzione di Roma, quindi, significava andare contro-vento. Ricordiamoci che a quei tempi non era facile viag-

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giare. Le navi a vela erano il mezzo di trasporto prin ci -pale. Oggi possiamo prendere un aeroplano o una nave amotore e giungere direttamente a destinazione. La navedi Paolo, invece, dovette dirigersi a nord per viaggiarelungo la costa, prima di puntare per Roma. Avanzò versoSidone, e sfruttò il vento per navigare in direzione nord-est. Coprì la distanza di cento chilometri, che la separavada Sidone, rapidamente e con relativa facilità1.

I marinai fecero una sosta a Sidone; poi ripresero la na-vigazione sotto costa, puntando per la Cilicia, sulle spon-de meridionali dell’odierna Turchia. Prima veleggiaronoal riparo di Cipro, e l’isola fece da schermo contro il ven-to. Poi seguirono la costa fino ad un luogo chiamato Mira,in una provincia dell’Asia Minore. Lì i passeggeri salironosu un’altra nave e partirono in direzione di Cnido, città adovest della costa meridionale del l’Asia Minore. A questopunto si resero conto che la forza del vento rendeva im-possibile la navigazione attraverso il Mar Egeo; allora ve-leggiarono a sud per ripararsi dietro l’isola di Creta. Pas-sarono vicino ad un luogo chiamato Salmone e infinegiunsero, con non poca difficoltà, ad una piccola insena-tura chiamata Beiporti, vicino alla città di Lasea.

A Beiporti, il capitano della nave dovette prendereuna decisione: proseguire il viaggio oppure fermarsi.Paolo li avvertì di non continuare perché la navigazionesi era fatta pericolosa: c’era il rischio di perdere il caricoe le loro stesse vite, a causa del maltempo. Il suo consi-glio, però, fu disatteso. Il capitano della nave decise disalpare nell’intento di giungere a Fenice sulla costa meri-dionale di Creta. Il centurione che accompagnava l’apo -stolo e la maggioranza concordarono sulla decisionepresa. Durante la navigazione, però, un vento impetuoso

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(de nominato Euraquilone) li colse di sorpresa e li spinsea sud, vicino un’isoletta chiamata Clauda. Furono trasci-nati dalla tempesta per due settimane attraverso il MarMediterraneo. Infine, fecero naufragio sulle rive del -l’isola di Malta.

Dopo essersi ripresi dal trauma del naufragio, conti-nuarono il viaggio verso la Sicilia per poi proseguire allavolta di Reggio e Pozzuoli.

La storia prosegue con Paolo che s’incontra con i suoiamici, poi è scortato a Roma, dove passerà più di due an-ni agli arresti domiciliari. Il nostro libro parla di questoviaggio. La buona notizia sta nel fatto che anche noi, co-me Paolo, possiamo sopravvivere ai naufragi della vita.

OSTACOLI E RESTRIZIONIConsideriamo prima di tutto gli ostacoli e le limitazioniche intralciarono il progresso di Paolo nei primi ottoversetti del nostro testo. Il viaggio si svolge per la mag-gior parte controvento; quindi, risulta essere decisamen-te faticoso. In questo brano notiamo alcuni principi utiliper affrontare i venti contrari che si oppongono anche alnostro procedere nelle vie del Signore.

OstacoliSiamo mai stati aggravati? Molte cose ci irritano e ci ap-pesantiscono: gli autisti indisciplinati, le code negli uffici,le promesse tradite, i venditori via telefono, gli appunta-menti disattesi, i lavori malfatti o non completati. Sonodiversi gli ostacoli che possono infastidirci e questi sono iventi contrari di cui parliamo.

La storia narrata in Atti 27:1-8, anche se - ovviamente- in termini diversi, è piena di simili fastidiose contrarietà.

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Il testo non lo afferma esplicitamente, ma i principi dellanavigazione a vela ci permettono di ipotizzare che al -l’inizio il vento era favorevole. È scritto: “Il giorno se-guente arrivammo a Sidone”. Il viaggio da Cesarea a Si-done, lungo la costa della Palestina, fu di circa cento chi-lometri2. Dovevano veleggiare in direzione nord e poinord-ovest, perciò il vento proveniente da ovest favorivala navigazione. Venti simili sono molto frequenti in quel-la parte del Mediterraneo durante la fine dell’esta te3. Aquei tempi, coprire cento chilometri in un giorno era unbuon risultato. Un vento che soffia da dietro o dal lato, èun vento favorevole che porta dritto a destinazione.

Tempo fa, mi capitava spesso di navigare su un velie-ro a tre alberi attraverso il Lago Superiore. Servivo il Si-gnore in un centro comunitario evangelico a nord dellostato del Wisconsin, negli Stati Uniti. Facevamo escur-sioni di una settimana veleggiando da Bayfield, nel Wi-sconsin, verso le isole Apostle. L’imbarcazione accoglie-va una ventina di persone, ed io ero l’incaricato a pre-sentare gli studi biblici. Abbiamo fatto belle gite a bordodi quel veliero chiamato “The Pride” e, ancor più, ab-biamo ricevuto abbondati benedizioni dal Signore.

Ricordo occasioni in cui navigavamo da un’isola all’al-tra con il vento alle spalle. Kenny, il capitano, issava aprua lo spinnaker, una bella vela colorata che si gonfiavasotto la spinta del vento. Era uno spettacolo. Spesso, neiviaggi della vita, anche noi conosciamo simili venti favore-voli. Innalziamo lo spinnaker e avanziamo rapidamente.Le cose vanno bene ed è un vero piacere veleggiare aquelle velocità. Apprezziamo quei momenti e ci auguria-mo che capitino il più spesso possibile. Pur troppo, nellanostra vita si alzano anche venti contrari. Questo accadde

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a Paolo ed ai suoi compagni durante il viaggio a Roma, co-me si legge nel versetto 4: “Poi, partiti di là, navigammo alriparo di Cipro, perché i venti erano contrari”. Il versetto7 aggiunge: “Navigando per molti giorni lentamente … afatica”. La situazione difficile continua al versetto 8: “E,costeggiandola con difficoltà [Salmone], giungemmo a unluogo detto Beiporti”. Partiti da Sidone, seguirono la co-sta della Palestina perché non potevano puntare diretta-mente verso Roma. Le imbarcazioni a vela devono muo-versi a zigzag per poter procedere anche controvento. Inquesto modo si percorrono più chilometri rispetto ad unarotta tracciata in senso lineare. È difficoltoso zigzagare; leore passano lentamente e a fatica. Ecco perché leggiamoche l’imbarcazione di Paolo raggiunse con difficoltà Bei-porti, sull’isola di Creta.

Vi siete mai trovati ad affrontare un vento così forteda non riuscire ad avanzare? Anni fa, nella mia adole-scenza, ricordo di aver fatto un viaggio in bicicletta dicirca duemila chilometri con un amico. Attraversammolo stato di New York, passando per i monti Adirondack,fino ai laghi Finger. Oltrepassammo le cascate del Nia-gara e, passando attraverso il Canada, raggiungemmo ilMichigan. Avevamo una piccola tenda e due sacchi a pe-lo; cucinavamo per strada. Fu un’esperienza divertente.

Non dimenticherò mai il giorno che scendemmo daimonti Adirondack. Avevamo appena visitato Lake Pla-cid, un bel luogo sulle montagne dello Stato di NewYork, sede delle olimpiadi invernali del 1932 e del 1980.Procedevamo lungo il versante occidentale degli Adiron-dack verso la regione di Saint Lawrence Seaway, e men-tre scendevamo soffiava un forte vento da occidente, si-mile a quello descritto in Atti 27. Dovevamo pedalare

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persino in discesa a causa del vento contrario. Raggiun-gemmo la valle, ma a quel punto fu impossibile pro -cedere - persino con le marce più basse. Dovemmo ar-renderci; ci sedemmo a lato della strada e parlammo perore, aspettando che il vento si calmasse.

È difficile avanzare, quando soffiano venti contrari. Avolte la vita è così.

Una cara coppia di credenti, a cui ero legato da un af-fetto particolare, ha conosciuto questi venti contrari dellavita. Si erano trasferiti nella zona boschiva a nord del Wi-sconsin. Il marito era elettricista, ma non trovò lavoro nelsuo campo di specializzazione. Prese quindi una licenzacome agente immobiliare. Cominciò a vendere terreni,ma l’attività non andava bene, tanto che fu costretto acercare un altro lavoro. Lo assunse una ditta che vendevaprefabbricati; in quel periodo, però, non c’era richiestadi case. Si iscrisse quindi in una scuola del Michigan perimparare un altro mestiere. Frequentò il corso compostodi nove settimane di studio a tempo pieno, seguito da unanno di studi part-time, e impiegò ore per spostarsi avan-ti e indietro da casa. Nel frattempo, neanche la moglieriuscì a trovare lavoro; in quel periodo la figlia affrontòun divorzio. La suocera ebbe un infarto e, simultanea-mente, anche la moglie finì in ospedale per un interventochirurgico. Di lì a poco, la moglie perse il padre. Dentrodi me pensai: “Come può una famiglia affrontare cosìtante avversità?”.

Avete mai conosciuto persone colpite da problemi si-mili? Forse voi stessi vi trovate di fronte a difficoltà in-sormontabili. Talvolta, si alzano forti venti contrari - gliimpedimenti della vita che ostacolano il nostro progres-so nel cammino con il Signore.

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Restrizioni Ora consideriamo alcune limitazioni subite da Paolo. Nelversetto 1 leggiamo: “Quando fu deciso che noi salpassi-mo per l’Italia, Paolo, con altri prigionieri, furono conse-gnati a un centurione”. L’apostolo viaggiava come pri-gioniero. Era in questa condizione già da due anni, nel -l’attesa che il suo caso fosse discusso in tribunale. Nonera stato giudicato colpevole di nulla. Per tutto quel tem-po, non aveva fatto altro che aspettare. Alla fine si era ap-pellato a Cesare; e Festo, governatore di Cesarea, lo ave-va inviato a Roma.

Questo periodo di restrizione era inaspettato. Nellavita spesso è così: molte limitazioni si presentano comeusurpatori, invadenti e inattesi, che si intromettono nel -l’incedere tranquillo della nostra esistenza cristiana.Non li abbiamo invitati, e non ci piacciono, ma sono lì.

Atti 21 afferma che Paolo si recò al tempio. Im prov -visamente, alcuni Giudei dell’Asia che lo avevano in odio,incitarono la folla contro di lui. Nacque una sollevazione, ei soldati romani si precipitarono per sedare i disordini. Imilitari scoprirono che in mezzo al tumulto c’era Paolo, elo trascinarono nella fortezza per proteggerlo. Da quel mo-mento in poi, Paolo restò in catene.

Le restrizioni non furono soltanto inaspettate, ma an-che immeritate. In Atti 26, Paolo compare alla presenzadel re Agrippa e del governatore Festo per chiarire il suocaso. “Ritiratisi in disparte, parlavano gli uni agli altri,dicendo: «Quest’uomo non fa nulla che meriti la morteo la prigione». Agrippa disse a Festo: «Quest’uomo po-teva esser liberato, se non si fosse appellato a Cesare»”(vv. 31, 32). La reclusione di Paolo era ingiusta: non ave-va fatto nulla per meritarla.

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Giunto a Roma, Paolo stesso affermò: “Dopo avermiinterrogato, essi volevano rilasciarmi perché non c’era inme nessuna colpa meritevole di morte. Ma i Giudei siopponevano, e fui costretto ad appellarmi a Cesare, sen-za però aver nessuna accusa da portare contro la mia na-zione” (Atti 28:18, 19). Tutta la faccenda era assurda.L’apostolo subiva un’ingiustizia. Forse, in qualche mo-mento difficile ti sei chiesto: “Che ho fatto per meritarequesto?”. La risposta probabile è: “Nulla”. Certo, se haifatto qualcosa di sbagliato e soffri per le conseguenze, al-lora devi riconoscerlo. Spesso, però, le nostre difficoltànon sono meritate. Semplicemente, viviamo in un mon-do pieno d’ostilità. Paolo predicava l’Evangelo in unasocietà ostile a Gesù, ecco perché subì il carcere.

Le restrizioni di Paolo sembravano anche intermina-bili. Passò due anni in prigione a Cesarea senza avercommesso alcun reato. Poi ci vollero mesi per terminareil viaggio da Cesarea a Roma. Arrivato a destinazione, fucostretto agli arresti domiciliari e aspettò altri due anni,prima che il suo caso giungesse dinanzi a Cesare. Secon-do la tradizione, al termine dei due anni il caso di Paolofu semplicemente archiviato. Se questo risponde al vero,la prova di Paolo fu davvero pesante! Aspettare quattroanni in prigione per nulla! Quei giorni, mesi ed annisembrarono certamente interminabili.

Non poche volte ci capita di vedere credenti tristi esconsolati, che sembrano dichiarare con il salmista: “…o SIGNORE, fino a quando?” (Salmo 6:3). Vi siete maisentiti così? Alcuni problemi sembrano ripresentarsicon tinuamente, per giorni, mesi e anni. Ma ricordo an-che una coppia che frequentava la nostra comunità. Ungiorno andai a visitarli in ospedale, dove il marito era in

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cura per un problema al cuore. Fui incoraggiato nel ve-dere la loro serenità e fiducia. Fu una bell’occasione dicomunione fraterna, ma allo stesso tempo mi resi contoche quell’infermità era una sorta di prigionia che duravada due anni e mezzo. La malattia e gli effetti collateralidelle cure erano pesanti da sopportare. Dentro di me midomandavo: “Quando finirà tutto questo?”. Probabil-mente, il mio amico era sereno perché pensava: “Questopotrebbe non finire mai, questo potrebbe essere ciò cheDio, nella Sua provvidenza, ha stabilito per me per il re-sto della mia vita”. Poco tempo dopo, morì. Talvoltaostacoli e restrizioni ci accompagnano per tutta la vita.

ALTERNATIVE E RISORSEQual è la risposta agli ostacoli e le restrizioni? La solu-zione è quella di concentrarsi sulle alternative e le risorseche il Signore ci provvede. Ne indicherò alcune.

AlternativeHo sentito la storiella di un tale che vede un uomo tra-scinare una catena. Gli chiede: “Perché trascini quellaca tena?”. L’altro risponde: “Hai mai provato a spinger-ne una?”. A volte ci sono modi di fare che rendono piùfacili le cose. Nelle difficoltà ci sono sempre delle alter-native, delle opportunità che il Signore ci invita a coglie-re, ed il modo in cui rispondiamo alle avversità può mi-gliorare la vita. In navigazione ci sono tre contromisureutili per procedere contro vento.

Prima di tutto, come accennato prima, si può avanza-re a zigzag. È impossibile procedere direttamente con-trovento; però si può navigare con una certa angolazionerispetto al vento.

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INDICE

INTRODUZIONE 5

MAPPA 6

1 VENTI CONTRARI 7

2 NON RISCHIARE LA VITA 27

3 PREPARARSI AL PEGGIO 47

4 SOPRAVVIVERE AL NAUFRAGIO 63

5 RIPRENDERSI E PROSEGUIRE 81

6 QUANDO UN PROBLEMA DIVENTA UN PULPITO 97

NOTE 117

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ADI MediaServizio Pubblicazioni delle “Assemblee di Dio in Italia”

La vita è piena di burrasche che non si possono evitare, per-ché viviamo in un mondo decaduto e travagliato. Talvolta,

a causa di problemi finanziari, ma trimoni difficili, perdita di perso-ne care o malattie debilitanti, ci sentiamo spinti alla deriva della fe-de. Grazie a Dio, quando affrontiamo tali tempeste non siamo soli,proprio come avvenne all’apostolo Paolo nel suo viaggio avventu-roso attraverso il Mediterraneo: il Signore non lo lasciò preda deglieventi. In questo libro, Dan Hayden esamina proprio il resocontodi quella navigazione così come vividamente narrata in Atti 27 e 28;ne coglie insegnamenti cristiani pratici, utili per sopravvivere ainaufragi della vita. Ai saggi consigli del la Scrittura, l’autore aggiun-ge esperienze per so nali per testimoniare che ancora oggi la sapien-za di Dio è opportuna e sufficiente. Lo scrittore afferma che le di-sgrazie capitano anche ai migliori credenti; sostiene, altresì, che ilSignore è sempre all’opera per il nostro bene e che dobbiamo ap-plicarci allo studio della Sua Parola per superare vittoriosamenteogni difficoltà. Il viag gio di Paolo e la sua prigionia a Roma, dimo-strano che Dio può trasformare ogni imprevedibile avversità in op-portunità volte a manifestare la Sua puntuale provvidenza.

DAN HAYDEN è direttore di Sola Scriptura presso Orlando, Flori-da, Stati Uniti, un’opera d’insegnamento impegnata ad affermarel’au tenticità, l’accuratezza e l’autorità della Bibbia. Ha studiatoed ottenuto diversi titoli presso il Wheaton College, il DallasTheo logical Seminary ed il Baptist Bible Seminary. Ha servito il Si-gnore come pastore, insegnante e responsabile spirituale di centricomunitari evangelici.

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