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Quanti Enti per la Montagna? Brevi dal Parco · Nazionale del Triglav è stata org... Coltivare lo...

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Febbraio 2011 2011 "Anno internazionale delle Foreste " (AIF) Per mobilitare l'attenzione dell'opinione pubblica sulle problematiche forestali l' ONU - al pari di... 2011 "Anno internazionale delle foreste" Il ruolo del Parco Adamello, dove i boschi coprono oltre il 40% della superficie. Il Parco dell’Adamello sta realizzando, in collaborazione con Alternativa Ambiente-Casa del Parco ... A Nagoya (Giappone) e Cancun (Messico) due successi della diplomazia internazionale gettano le basi per affrontare globalmente la perdita di biodiversita' e i cambiamenti climatici in atto L’esigenza morale, culturale ed economica di tutelare la biodiversità della Terra venne formalizz... La Comunita' Montana di Valle Camonica - Parco Adamello partecipa al Trofeo Danilo Re e "vince" l'assegnazione dei giochi per il prossimo anno. Nei giorni dal 20 al 23 gennaio 2011 a Bled (Slovenia), nel Parco Nazionale del Triglav è stata org... Coltivare lo sviluppo sostenibile La trasformazione e l’abbandono dell’agricoltura, in particolare in alcune zone dell’Alta Vall... Quanti Enti per la Montagna? La grave crisi finanziaria e conseguentemente economica che da qualche anno ha colpito in modo particolare i Paesi occidentali non pare attenuare i propri effetti e ha indotto molte pubbliche amministrazioni ai necessari adeguamenti in termini di rid...segue Brevi dal Parco News Fa' e desfa' Bandi Europei Le Pubblicazioni del Parco Parco Adamello News Iscrizioni e cancellazioni [email protected] www.parcoadamello.it Versione PDF 2011 "Anno internazionale delle Foreste " (AIF) Per mobilitare l'attenzione dell'opinione pubblica sulle problematiche forestali l' ONU - al pari di quanto già effettuato per altre risorse naturali quali la biodiversità - ha proclamato il 2011 "Anno Internazionale delle Foreste" (AIF) un'iniziativa di ampio respiro volta a diffondere la conoscenza sulle azioni globali a sostegno della gestione forestale sostenibile, della protezione e valorizzazione di alberi e foreste. La realizzazione di un tale evento è stata proposta dalla Croazia nel 2006, durante il sesto Forum delle Nazioni Unite sulle Foreste quale risposta al persistente problema della deforestazione e alla necessità di stimolare la comunità internazionale a compiere azioni più efficaci per il suo contrasto. Per la sua rilevanza e per la crescita dell'interesse pubblico sui problemi forestali, anche in relazione agli scenari di cambiamento climatico globale in corso, l'ONU ha fatto propria la proposta con una risoluzione del dicembre 2006. L'Anno internazionale delle foreste è iniziato ufficialmente il 23 gennaio 2011 I "media" ne hanno già incominciato a parlare da tempo, ma l'Anno internazionale delle foreste è iniziato ufficialmente a New York il 23 gennaio us, dove presso la sede della Nazioni Unite si è tenuto il Forum
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Febbraio 2011

2011 "Anno internazionale delle Foreste " (AIF)Per mobilitare l'attenzione dell'opinione pubblica sulle problematicheforestali l' ONU - al pari di...

2011 "Anno internazionale delle foreste" Il ruolo del Parco Adamello,dove i boschi coprono oltre il 40% della superficie.Il Parco dell’Adamello sta realizzando, in collaborazione conAlternativa Ambiente-Casa del Parco ...

A Nagoya (Giappone) e Cancun (Messico) due successi delladiplomazia internazionale gettano le basi per affrontare globalmente laperdita di biodiversita' e i cambiamenti climatici in attoL’esigenza morale, culturale ed economica di tutelare la biodiversitàdella Terra venne formalizz...

La Comunita' Montana di Valle Camonica - Parco Adamello partecipaal Trofeo Danilo Re e "vince" l'assegnazione dei giochi per il prossimoanno.Nei giorni dal 20 al 23 gennaio 2011 a Bled (Slovenia), nel ParcoNazionale del Triglav è stata org...

Coltivare lo sviluppo sostenibileLa trasformazione e l’abbandono dell’agricoltura, in particolare inalcune zone dell’Alta Vall...

Quanti Enti per laMontagna?

La grave crisi finanziaria econseguentemente economica cheda qualche anno ha colpito in modoparticolare i Paesi occidentali nonpare attenuare i propri effetti e haindotto molte pubblicheamministrazioni ai necessariadeguamenti in termini di rid...segue

Brevi dal Parco

NewsFa' e desfa'Bandi EuropeiLe Pubblicazioni del Parco

Parco Adamello News Iscrizioni e cancellazioni [email protected] www.parcoadamello.it Versione PDF

2011 "Anno internazionale delle Foreste " (AIF)Per mobilitare l'attenzione dell'opinione pubblica sulle problematiche forestali l' ONU - al pari di quanto giàeffettuato per altre risorse naturali quali la biodiversità - ha proclamato il 2011 "Anno Internazionale delleForeste" (AIF) un'iniziativa di ampio respiro volta a diffondere la conoscenza sulle azioni globali a sostegnodella gestione forestale sostenibile, della protezione e valorizzazione di alberi e foreste. La realizzazione diun tale evento è stata proposta dalla Croazia nel 2006, durante il sesto Forum delle Nazioni Unite sulleForeste quale risposta al persistente problema della deforestazione e alla necessità di stimolare lacomunità internazionale a compiere azioni più efficaci per il suo contrasto. Per la sua rilevanza e per lacrescita dell'interesse pubblico sui problemi forestali, anche in relazione agli scenari di cambiamentoclimatico globale in corso, l'ONU ha fatto propria la proposta con una risoluzione del dicembre 2006.

L'Anno internazionale delle foreste è iniziato ufficialmente il 23 gennaio 2011

I "media" ne hanno già incominciato a parlare da tempo, ma l'Anno internazionale delle foreste è iniziatoufficialmente a New York il 23 gennaio us, dove presso la sede della Nazioni Unite si è tenuto il Forum

dedicato al tema. Le foreste sono un grande "contenitore" di biodiversità e secondo le ultime stime dell'Iucn(Unione mondiale per la conservazione della natura) generano un valore economico diretto (in termini dicibo, carburante, medicine, energia, guadagni e occupazione), valutato in 130 miliardi di dollari l'anno.

Secondo l’ONU il 2011 dovrà essere l'anno in cui il mondo riconoscerà la vitale importanza delle foresteper la vita sul Pianeta, per tutte le popolazioni, per la biodiversità e per il mantenimento di un climaconfacente alle nostre esigenze.

Un sistema di foreste salubri ed efficienti significa anche il mantenimento di un clima in equilibrio congrande possibilità di assorbimento di CO2 e enormi risparmi economici: secondi dati IUCN, dimezzare igas serra fra il 2010 e il 2020 porterebbe ad un risparmio di 3,7 migliaia di miliardi di dollari: il problema èfar capire ciò a governi e opinione pubblica.

Il valore ambientale, economico e sociale delle foreste va tutelato partendo dalla soluzione delle criticitàche lo mettano in pericolo, in primis la deforestazione. Secondo gli ultimi dati, dal 2000 ad oggi ogni annoil Pianeta ha registrato una diminuzione del patrimonio forestale equivalente all'area di un paese come ilCostarica.

Deforestazione e degrado delle foreste sono responsabili di circa il 17% delle emissioni di gas serra alivello globale, dato che gli alberi e la vegetazione sono i fra i principali serbatoi di carbonio (circa 289Gigatonnellate). Blocco dell'espansione agricola nell'area delle grandi foreste pluviali tropicali che silocalizzano nella fascia equatoriale, fine del commercio illegale del legname attraverso la tracciabilità deilegnami e riforestazione sono alcune delle soluzioni per salvare questo fondamentale ecosistema.

Secondo l’IUCN, soprattutto in Africa e Asia è ancora possibile piantare e recuperare 500 milioni di ettari diforeste che possono essere riportate allo stato di salute originario.

2011 "Anno internazionale delle foreste" Il ruolo del Parco Adamello,dove i boschi coprono oltre il 40% della superficie.Il Parco dell’Adamello sta realizzando, in collaborazione con Alternativa Ambiente-Casa del Parco di Vezzad’Oglio, il progetto di educazione ambientale dal titolo “Il bosco e i suoi mille volti”.

L’iniziativa, rivolta alle scuole della Valle Camonica per l’anno scolastico 2010/2011, è sorta dalla volontà didiffondere la conoscenza dei boschi della Valle Camonica nell’ambito dell’Anno Internazionale delleForeste (2011), proclamato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per sostenere l’impegno difavorire la gestione, conservazione e lo sviluppo sostenibile delle foreste di tutto il mondo.

La consapevolezza dell’importanza del patrimonio forestale trae infatti origine dalla conoscenza dei suoiaspetti naturalistici e storico-culturali. Il progetto consentirà quindi di avvicinare bambini e ragazzi alrispetto per l’ambiente coinvolgendoli nel ruolo che possono rivestire nella salvaguardia dell’ecosistemabosco.

L’iniziativa segue un programma specifico studiato per le diverse fasce d’età:

Scuola dell’infanzia: “NEL BOSCO… TRA ANIMALI, PIANTE E FANTASIA”: il bosco è da secoli fontedi ispirazione per favole e leggende… animali, elfi, gnomi popolano nell’immaginario collettivo le estesesuperfici boscate. Le attività previste stimolano la fantasia dei bambini attraverso la lettura di alcune favolee leggende popolari ambientate nel bosco e lo svolgimento di giochi e attività pratiche.

Scuola primaria (classi I e II): “PICCOLI ESPLORATORI DEL BOSCO”: parlare di bosco ad un bambinoporta inevitabilmente a fare riferimento agli animali che trovano in esso il loro habitat ideale. L’attenzionedel progetto è posta principalmente sulla fauna alpina. In particolare i bambini saranno guidati nelcomprendere la collocazione esatta delle differenti specie di animali che “abitano” le tipologie forestalipresenti in Valle Camonica

Scuola primaria (classi III, IV e V): “IL BOSCO OSSERVATO CON UNA LENTE DIINGRANDIMENTO…”: L’uomo, fin dall’antichità, ha sempre “sfruttato” ciò che il bosco offriva: dai fruttidelle piante, alle foglie secche, alle piante officinali del sottobosco, al legname e alla legna da ardere. Colpassare del tempo, però, il rapporto uomo-bosco è notevolmente cambiato; da questo cambiamento èderivata una trasformazione del bosco stesso. Le attività approfondiscono gli aspetti che riguardanol’intervento dell’uomo sul bosco ieri e oggi e una parte del progetto è riservata ai danni a cui boschi eforeste sono sottoposti, sia per cause naturali sia antropiche

Scuola secondaria di primo grado: “L’ECOSISTEMA BOSCO”: L’attenzione del progetto è posta sullerelazioni ecologiche che intercorrono tra le diverse componenti dell’ecosistema forestale. I ragazzi hannola possibilità di toccare con mano ciò che solitamente studiano sui libri: le importanti ed indispensabilifunzioni e ruoli del bosco non resteranno solamente concetti astratti e lontani dalla realtà locale.

Oltre alla parte teorica in classe, tutti i progetti proposti prevedono uscite sul territorio e attività di tipoludico-pratico.

La risposta delle Scuole della Valle al progetto del Parco Adamello è stata immediata e molto positiva: sisono iscritte 37 classi (6 classi della Scuola dell’Infanzia, 19 classi della Scuola Primaria, 12 classi dellaScuola secondaria), per un totale di 700 alunni! A tutti loro, che in queste settimane sono impegnati conPaola Bernardi di Alternativa Ambiente a studiare e giocare con le foreste di Valle Camonica, auguriamobuon lavoro e buon divertimento.

A Nagoya (Giappone) e Cancun (Messico) due successi delladiplomazia internazionale gettano le basi per affrontare globalmente laperdita di biodiversita' e i cambiamenti climatici in attoL’esigenza morale, culturale ed economica di tutelare la biodiversità della Terra venne formalizzataattraverso la Convenzione sulla Diversità Biologica (CDB), sottoscritta durante la Conferenza delle NazioniUnite sull'ambiente, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992.

La CDB affidava agli Stati la responsabilità della conservazione della diversità biologica sui loro territori,dell'utilizzazione durevole delle loro risorse biologiche e della ripartizione giusta ed equa dei vantaggiderivanti dal loro sfruttamento, incentivando su tali temi la ricerca, la conoscenza e l'informazione alpubblico.

Nel 2002, durante il summit mondiale sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg, i Capi di Stato presenti siaccordarono sulla necessità di ridurre il tasso di perdita della biodiversità entro il 2010. Tale obiettivo,denominato "Countdown 2010" ("Conto alla rovescia 2010") venne ripreso dalle Nazioni Unite cheproclamarono l’anno 2010 “Anno Internazionale della Biodiversità”, dandosi appuntamento a Nagoya, inGiappone, per definire il quadro mondiale della situazione.

Nell’ottobre scorso ha quindi avuto luogo la decima Conferenza delle parti (COP 10) che ha visto riuniticirca 18.000 partecipanti di 193 Paesi. Le due settimane di dibattito, con grande soddisfazione deipartecipanti ed un sospiro di sollievo del pubblico maggiormente attento a questo tema, hanno dato il vialibera ad una serie di accordi che prevedono l’adozione di un vero e proprio “Piano strategico di azioneglobale” per tutelare biodiversità e i servizi ecosistemici, con l’obbligo da parte degli Stati dell’intero pianetadi assumere, entro i prossimi due anni, impegni coerenti con gli impegni sottoscritti a Nagoya.

Nelle varie assise tenutasi in Giappone sono stati raggiunti tre obiettivi ritenuti, anche dai più criticiosservatori della questione, “straordinari”.

Innanzitutto vi è stata l'adozione di un “Piano Strategico” che, nel corso dei prossimi dieci anni, dovràguidare gli sforzi internazionali e nazionali per salvare la biodiversità al fine di raggiungere gli obiettiviprevisti dalla Convenzione. In secondo luogo sono state definite le risorse economiche che consentirannodi aumentare in modo sostanziale gli attuali livelli di aiuto pubblico a sostegno della biodiversità; a taleproposito i Paesi firmatari si sono impegnati a integrare le contabilità nazionali e locali (bilanci) con i valoridelle risorse date da biodiversità e servizi ecosistemici, veri e propri “bilanci ambientali” cheaffiancheranno, integrandoli, i bilanci tradizionali. Con il tempo tale metodo di contabilità ambientale verràesteso anche alle aziende private consentendo così di internalizzare le ricadute negative sull’ambientedovute ai loro cicli produttivi, cosa che invece oggi viene spesso esternalizzata sull’ambiente e sulla salutedei cittadini.

Infine, è stato approvato un protocollo internazionale sull'utilizzo delle risorse genetiche del pianeta: il“Protocollo di Nagoya ABS” (Access and Benefit Sharing) che norma l'accesso alle risorse genetiche (iderivati, le sostanze e i composti ottenuti dalle risorse genetiche di animali, piante e microrganismi) daparte delle industrie.

Lo sfruttamento delle risorse genetiche, d’ora in avanti, dovrà avvenire previo consenso informato e con laripartizione giusta ed equa dei vantaggi con le Comunità Locali detentori. Ciò consentirà, soprattutto, dicondividere tra popoli e nazioni l'immenso valore delle risorse genetiche del Pianeta. In altre parole,quando le industrie, soprattutto farmaceutiche, utilizzeranno geni di piante e animali per sviluppare nuoviprodotti, dovranno condividere i profitti con le comunità locali, profitti che invece, sino all’approvazione delprotocollo, era appannaggio incondizionato delle multinazionali.

Il piano approvato dalla Conferenza affronta, inoltre, le varie cause della perdita di biodiversità nel mondo etenta di ridurre le pressioni che su di essa si esercitano individuando alcune azioni strategiche alle quali ivari Stati dovranno conformarsi entro i prossimi due anni. Innanzitutto è stato previsto di ridurre, entro il2020, il tasso di perdita di habitat naturali, comprese le foreste, di almeno la metà, con l’ulteriore obiettivodi portarlo allo zero, anche adottando un forte ridimensionamento dei sussidi concessi ad attività nocivecome l'agricoltura intensiva e la trasformazione dei territori. In secondo luogo si è previsto di raggiungere,entro il 2020, il 17% di zone terrestri e di acque interne e il 10% di aree marine e costiere, protette (controgli attuali 13% e 1%). Quindi è stata programmata la protezione delle barriere coralline e di ridimensionareulteriormente i sussidi finora concessi ad attività ritenute nocive per l’equilibrio biologico degli oceani, comela pesca industriale.

Infine, gli Stati riuniti a Nagoya si sono impegnati ad adottare e finanziare sistemi di recupero degli habitat

e dei servizi ecosistemici che portino a restaurare almeno il 15% delle aree sin’ora degradate e adaumentare in modo sostanziale il livello di risorse finanziarie a sostegno della messa in opera dellaConvenzione.

Il piano strategico approvato a Nagoya costituirà il quadro generale di riferimento sulla tutela dellabiodiversità e lo sviluppo dei servizi ecosistemici per l'intero sistema delle Nazioni Unite per almeno ilprossimo decennio.

Anche per il clima, buone notizie, almeno sul fronte della diplomazia internazionale. Dopo il fallimentodell’Assemblea Onu di Copenhagen (COP15), dove si consumò un drammatico strappo tra i protagonisti (eprincipali responsabili) dei cambiamenti climatici in corso, Stati Uniti e Cina, forse anche grazie aidocumenti messi in circolazione da WikiLeaks che ne hanno svelato i vergognosi retroscena, le cose aCancun hanno preso una piega completamente diversa.

A Copenaghen già si sapeva, e tanto più a Cancun, che per stabilizzare il clima occorreva raggiungere,entro il 2050, una media annuale di emissioni sotto una tonnellata di anidride carbonica per abitante dellaTerra. Questo, in pratica, significava ridurre dall'80 al 95% le emissioni pro capite rispetto a quelle presentinelle nazioni industrializzate nel 2000.

Memori di quanto accaduto a Copenhagen, la COP 16 era stata impostata dai diplomatici delle NazioniUnite con un basso profilo. Pochi i Capi di Stato presenti, nessuna grande aspettativa: l’incontro si sarebbeper lo più incentrato sul “salvare il salvabile” nei rapporti internazionali, cercando nel frattempo di trovaremisure concrete da adottare a favore dei paesi maggiormente vulnerabili al cambiamento climatico; le veredecisioni sarebbero state rinviate a tempi migliori. Forse, proprio per questo Cancun si è invece rivelato unbuon vertice, o perlomeno un “non-insuccesso”, come anche gli osservatori più critici lo hanno definito.

A Cancun è innanzitutto emerso che le Nazioni Unite devono assumere il ruolo di controllore e garante diun percorso politico mondiale nella lotta ai cambiamenti climatici. Anche se gli accordi di Cancun nonprevedono obiettivi vincolanti per i singoli Stati, la loro approvazione posta sotto l'ombrello delle NazioniUnite costruisce un clima di ottimismo internazionale in previsione della COP 17 che si terrà nel 2011 aDurban, in Sudafrica.

La conferenza ha finalmente ufficializzato la necessità di ridurre i gas clima alteranti secondo le indicazionidate dagli scienziati, ovvero dal 25 al 40% entro il 2020 e almeno dell'80% entro il 2050: queste sono statericonosciute come le quantità necessarie a limitare il riscaldamento globale entro un massimo di 2° per lafine del secolo.

Tra le novità del vertice vi è l’approvazione del meccanismo “Reduction of Emissions from Deforestationand Forest Degradation" (REDD) che contribuirà all’avvio di un nuovo tipo di cooperazione internazionalenel settore forestale prevedendo una serie di impegni di spesa per sostenere meccanismi di assorbimentodei gas serra, soprattutto in cambio di denaro da versare nelle casse dei Paesi in via di sviluppo perripagarli della protezione che vorranno attuare alle loro foreste. La protezione delle foreste è, infatti, unamisura fondamentale da adottare per contrastare il cambiamento climatico.

Il vertice di Cancun sarà ricordato anche per la forzatura delle regole procedurali per l’adozione delledecisioni. Per la prima volta nella storia della Convenzione ONU sul clima una decisione è stata adottatanonostante il dissenso esplicito di un piccolo Paese, la Bolivia, che ha rifiutato gli accordi perché giudicatiinconsistenti rispetto alle reali necessità imposte dai cambiamenti climatici in atto. Una posizionerispettabile, che però non ha trovato proseliti.

Nel 2011 è prevista la 17° Conferenza delle Parti che si terrà a Durban, in Sud Africa, dove si cercherà diraggiungere un accordo vincolante che indichi riduzioni significative delle emissioni dei gas clima alterantiin tempi brevi e certi, anche con l'indicazione dei mezzi tecnici ed economici che dovranno essere utilizzatiper ottenere tali obiettivi.

La Comunita' Montana di Valle Camonica - Parco Adamello partecipa alTrofeo Danilo Re e "vince" l'assegnazione dei giochi per il prossimoanno.Nei giorni dal 20 al 23 gennaio 2011 a Bled (Slovenia), nel Parco Nazionale del Triglav è stata organizzatada “Alparc”, network delle aree protette alpine facente parte del segretariato permanente della“Convenzione delle Alpi” e dal Parco Nazionale del Triglav stesso, la XVI Edizione del “Trofeo Danilo Re”.

Il Trofeo è, oramai da sedici anni, una importante occasione di incontro tra le Aree Protette Alpine e sicompone di una competizione sportiva (il Trofeo vero e proprio), di un convegno a tema e di un momentoconviviale e festoso tra i partecipanti, simbolizzante l’amicizia, gli sforzi e gli obiettivi comuni a tutte le AreeProtette Alpine. La componente competitiva della manifestazione riveste si, un interesse prevalente daparte dei partecipanti, ma lo spirito della manifestazione va ben oltre tale evento.

Le quattro discipline sportive del Trofeo sono: lo sci di fondo, lo sci alpinismo (denominazione ufficiale dellaUIAA: “mountaineering ski”), lo slalom gigante e il tiro al bersaglio. Le prove individuali sono le seguenti:sci di fondo, su una distanza compresa fra 5 e 8 km, a tecnica libera, con partenza in linea; sci alpinismo,su un dislivello compreso fra i 600 e gli 800 metri, con partenza in linea; slalom gigante, su un dislivellocompreso fra 200 e 500 metri e una lunghezza del tracciato di almeno 600 metri, in una “manches”; tiro asegno, con carabina ad aria compressa (calibro standard di 4,5 mm) e bersagli metallici di tipo biathlonposti alla distanza di 10 metri.

Alla manifestazione di Bled in hanno preso parte quarantaquattro squadre di sette Paesi (Francia,Svizzera, Italia, Germania, Austria, Slovenia e Romania) per un totale di centosettantasei atleti che hannogareggiato in squadre da quattro elementi nelle quattro diverse specialità.

La Comunità Montana di Valle Camonica, quale ente gestore del Parco Adamello lombardo, hapartecipato per la prima volta alla manifestazione, oramai giunta alla sua sedicesima edizione, ritenendotale evento sportivo e culturale, utile occasione di incontro e dibattito internazionale circa l’organizzazionedi attività e progetti comuni, ciò anche in previsione di future attività di partenariato comune rispetto aprogetti europei che richiedono la partecipazione di consorzi internazionali di Enti, cosa sicuramentefavorita da momenti di aggregazione e conoscenza reciproca quale il “Danilo Re”.

Per il nostro Ente hanno partecipato alla manifestazione Gianluca Santoro (sci di fondo), Gianluigi Turelli(slalom gigante), Marco Bazzana (sci alpinismo) e Domenico Squaratti (tiro a segno con carabina), oltreall’Assessore al Parco Adamello, Elena Broggi e al Direttore del Parco, Dario Furlanetto. La squadra si èclassificata al 33° posto: non male, considerato che si partecipava per la prima volta e che lapartecipazione era stata organizzata in tempi ridottissimi.

Ma il vero successo della manifestazione, obiettivo che l’Amministrazione della Comunità Montana avevaassegnato ad Assessore e Direttore, è stato raggiunto con l’ottenimento del gonfalone “Danilo Re” che èstato consegnato alla Comunità Montana di Valle Camonica - Parco Adamello durante la cerimonia diconclusione della manifestazione di Bled. Così, la Comunità Montana di Valle Camonica - Parco Adamelloè stata ufficialmente autorizzata ad organizzare la manifestazione per l’anno 2012, manifestazione che sisvolgerà in quattro giornate consecutive, presumibilmente nel mese di gennaio 2012 a Ponte di Legno.

Grande soddisfazione è stata espressa dal Presidente della Comunità Montana, Corrado Tomasi che, nelcorso della Giunta Esecutiva di martedì 25 gennaio con la quale è stato deliberato di accettareformalmente la candidatura, ha ringraziato, a nome di tutta la Comunità, l’assessore Elena Broggi e ilDirettore Dario Furlanetto per il risultato raggiunto.

Nei prossimi mesi sarà necessario dare corso a tutto l’iter organizzativo che, già per giugno quando ilComitato di Pilotaggio del Trofeo Danilo Re verrà in visita ad impianti e attrezzature di Ponte di Legno,dovrà essere definito. La Valle Camonica saprà certamente accogliere gli oltre 400 partecipanti a questaimportante vetrina internazionale con la cordialità e il calore che sa riservare ai migliori ospiti. La nostranews Vi terrà informati sul prosieguo degli eventi.

Coltivare lo sviluppo sostenibileLa trasformazione e l’abbandono dell’agricoltura, in particolare in alcune zone dell’Alta Valle Camonica, si ètradotta in alcuni casi nel degrado del paesaggio e nella potenziale riduzione dell’attrattività del territorio,che dipende anche dall’offerta di beni e servizi eno -gastronomici locali, autentici e di qualità.

Nello spazio alpino italiano sono noti invece diversi esempi di produzione vitivinicola e frutticola ad elevataspecializzazione, che, grazie all’elevato valore aggiunto, offrono capacità di resistenza all’abbandono aiterritori dove vengono praticati. A tale riguardo, considerata l’altitudine, la frammentazione e lapolverizzazione fondiaria che caratterizza il territorio, può risultare d’interesse tra le altre la coltivazione didi fragola, di ciliegio e in parte di piccoli frutti da destinare al mercato del consumo fresco.

La coltivazione dei piccoli frutti è iniziata negli anni ’50 del secolo scorso, riprendendo la tradizione di

raccolta e commercializzazione dei frutti spontanei del bosco che, dai ricordi degli anziani, era presentepure nei territori dell’Alta Valle Camonica. La maggior parte del prodotto italiano è destinato al mercato delfresco, ma le produzioni nazionali non sono sufficienti a coprire il fabbisogno interno: il grado diautoapprovvigionamento è del 21% (2004) e l’Italia si colloca tra i principali produttori ed esportatori alivello Europeo, con in testa le produzioni del Piemonte e del Trentino Alto Adige (G. Bounous, PiccoliFrutti, Edagricole Bologna 2009).

Attualmente in Valle Camonica si stima la presenza di alcuni ettari di piccoli frutti e fragola in suolo,realizzati negli ultimi 15 anni da una ventina di aziende circa; in alcuni casi si tratta ancora di impiantidesueti, privi di irrigazione e copertura e poco adatti ad un mercato evoluto. Negli ultimi anni è però sortauna cooperativa, che si occupa di commercializzare il prodotto dei soci, segno della crescita di interesseper il settore.

Al di fuori della produzione amatoriale, si tratta di una tipologia di coltura che richiede specializzazione ecompetenza tecnica: è condizionata dall’ estrema delicatezza dei frutti e dal loro contenuto salutistico ededonistico, presupponendo una conoscenza approfondita della tecnica produttiva, ma anche un’ efficientecapacità logistica e commerciale post-produzione. Vi è la necessità di lavorare su modelli di sviluppo pocoimpattanti sull’ambiente, per coerenza con gli aspetti salutistici delle colture e la naturalità e qualità dellestesse, che deve essere rispettata.

Alcuni Enti pubblici si sono già mossi per animare il territorio sul tema specifico: a partire dalle diverseiniziative dell’Assessorato all’agricoltura della Comunità Montana, per passare ai corsi di coltivazione dipiccoli frutti organizzati dal Parco dell’Adamello nel 2001-2002, ai corsi e seminari organizzati dalla facoltàdi Agraria di Milano (Sede distaccata di Edolo), oltre che dall’Istituto d’Istruzione Superiore Meneghini diEdolo.

Nell’Alta Valle Camonica (ma non solo) esistono centinaia di ettari di prati che si possono prestare allosviluppo di coltivazioni di fragola e in parte piccoli frutti, oltre ad istituzioni e imprenditori che mostranointeresse diretto ad iniziative di questo tipo. Esiste una sinergia con il comparto turistico, che fa leva su unaconsolidata promozione territoriale legata al demanio sciabile ed alla presenza contemporanea di dueParchi nella stessa area (Parco Regionale dell’Adamello e Parco Nazionale dello Stelvio).

Si vorrebbe quindi provare a mettere in incubazione nuove attività tecniche e dimostrative, fare da collantetra le istituzioni presenti, aziende agricole e forze territoriali e provare a dare un impulso allo sviluppo dellacoltivazione di fragola e piccoli frutti in questo ambito territoriale.

Il tutto lavorando con gli attori che già sono presenti sul territorio, valorizzando la collocazione diretta maanche la creazione di circuiti di più largo respiro, che beneficino per esempio dei meccanismi dipromozione del sistema turistico locale.

Tutti i suggerimenti al riguardo, gli stimoli e le osservazioni sono pertanto bene accette.

rif. Parco dell’Adamello - Dott. Agr. Guido Calvi -

Quanti Enti per la Montagna?La grave crisi finanziaria e conseguentemente economica che da qualche anno ha colpito in modoparticolare i Paesi occidentali non pare attenuare i propri effetti e ha indotto molte pubblicheamministrazioni ai necessari adeguamenti in termini di riduzione di spesa.

L’Italia non ha potuto sfuggire ai morsi della crisi, acuita anzi dall’enormità del proprio debito pubblico,nonché dall’inadeguatezza della propria classe dirigente pubblica e privata.

Sappiamo tutti dei dolorosi tagli alla finanza pubblica operati dallo Stato negli ultimi anni e delledrammatiche conseguenze che ciò ha comportato in particolare per i bilanci degli Enti locali e per le attivitàdi tali Enti sui territori amministrati.

Nei contesti di crisi le conseguenze maggiori ricadono normalmente sui soggetti più deboli e marginali.

Così, a livello nazionale, è stata per qualche tempo imposta la discussione circa la falsa e miope illusionedi salvare il Paese attraverso tagli alla montagna, in particolare agli Enti preposti a rappresentarne in modounitario i problemi e ad esserne strumento di soluzione in forma organica e solidaristica: le ComunitàMontane.

Dopo un primo attacco con la legge finanziaria 2008, che ha portato a una drastica riduzione delleComunità, la legge finanziaria 2010 ha inferto un altro durissimo colpo, con il taglio pressoché totale deitrasferimenti statali agli Enti montani.

Si tratta evidentemente di un attacco senza precedenti alla gente e ai territori della montagna checonseguirebbe fra l’altro l’obbiettivo di accentrare il livello decisionale e financo gestionale, ponendo iComuni di territori marginali gli uni contro gli altri nella umiliante richiesta di aiuti ai potenti di turno, senzauna rappresentazione unitaria di territori omogenei.

Come è noto, sul territorio della Valle Camonica, come in molte altre vallate della montagna italiana,esistono da molti anni due Enti comprensoriali: la Comunità Montana e il Consorzio Bacino ImbriferoMontano.

Le leggi più recenti assegnano ai due Enti i seguenti compiti:

· Comunità Montane: concorrono alla realizzazione delle politiche regionali di tutela e valorizzazionedel territorio montano; esercizio associato di funzioni proprie dei comuni o a questi conferite dalla regione;esercizio di ogni altra funzione ad esse conferita dai comuni, dalla provincia e dalla regione; funzioniattribuite dalla legge e interventi speciali per la montagna stabiliti dalla Unione europea o dalle leggi statalie regionali; adottano piani pluriennali di opere ed interventi e individuano gli strumenti idonei a perseguiregli obiettivi dello sviluppo socioeconomico (piano pluriennale di sviluppo socioeconomico)

· Consorzi BIM: impiegano il fondo comune, derivante dal sovracanone versato dai concessionari digrandi derivazioni d'acqua per produzione di forza motrice, a favore del progresso economico e socialedelle popolazioni, nonché ad opere di sistemazione montana che non siano di competenza dello Stato.

Pur con tutti i limiti e le critiche scaturenti dalla dialettica politica e dalle forme di espressione della vitademocratica, oltre che dai limiti delle persone e dell’azione amministrativa, sono innegabili, per unosservatore attento ed imparziale, gli straordinari risultati in termini di sviluppo e di ammodernamento deiterritori e della vita delle persone della Valle Camonica derivanti dall’azione dei due enti comprensoriali,che per tanti anni hanno saputo rappresentare in forma unitaria le esigenze del territorio.

E’ ovviamente impossibile elencare qui tutti i risultati conseguiti, ma ci limiteremo a ricordare i piùsignificativi: dalla realizzazione delle aree industriali comunali all’ospedale di Valle Camonica, dalle reti delgas metano alla raccolta associata dei rifiuti, dallo sviluppo della viabilità alla rete in fibra ottica, dalla curadelle foreste e dei torrenti all’attività in campo ambientale, dal caseificio sociale di Valle Camonica allacantina comprensoriale, dall’università per la montagna agli interventi in campo culturale, dalla gestioneunitaria dei servizi sociali al Centro intervallivo, ecc.

Un’azione fondamentale che non avrebbe potuto essere svolta, né potrà esserlo in futuro, dalle singoleamministrazioni comunali o da piccole Unioni di Comuni, pur necessarie queste ultime per la gestioneassociata di servizi tecnico-amministrativi agli Enti associati, anche nella prospettiva di futuri ancor piùstringenti rapporti fra i Comuni medesimi.

Qualcuno vuole esercitarsi a immaginare come sarebbe oggi la Valle Camonica se nel tempo fosse stataaffidata alle esclusive decisioni o all’opera dei singoli campanili o di altri Enti lontani dal territorio? Senzal’azione di una politica comprensoriale?

Ma la montagna, e la Valle Camonica in particolare, non può rassegnarsi ad un’ulteriore marginalizzazione,non può delegare ad altri le scelte sul proprio destino ma, in un periodo di così profonda crisi, non puònemmeno essere rappresentazione di conservazione, proponendo invece essa stessa possibili iniziative diriforma.

Con questo spirito, insieme al rilancio orgoglioso del valore delle ricchezze naturali e culturali e storiche delterritorio, abbiamo recentemente proposto un’azione, da svolgersi in termini attenti ma determinati,finalizzata alla sostanziale unificazione dei due enti comprensoriali. Cominciando dalla riunificazione dellepresidenze in un’unica persona e dall’avvio dell’unificazione delle strutture tecnico-amministrative.

Riteniamo che tale iniziativa, oltre a rappresentare un’azione di razionalizzazione, semplificazione echiarimento dell’azione e delle responsabilità istituzionali, superando gli stalli e i veti non sempretrasparenti legati al dibattito politico/istituzionale e comunque eliminando stucchevoli, ripetitive e identicherappresentazioni assembleari, se accompagnata ad una attenta definizione del ruolo e dei compiti dell’Entepossa consentire alla Valle di proseguire unita ed efficiente nella scrittura della propria storia e del propriofuturo.

Confidiamo che le variegate realtà e Istituzioni della Valle Camonica sappiano cogliere e condividere laserietà e il senso di responsabilità alla base della proposta, nella certezza di incontrare il sostegno el’apprezzamento dei Camuni.

Corrado Tomasi

Presidente della Comunità Montana di Valle Camonica

Ente Gestore del Parco dell’Adamello

NewsIl costo delle catastrofi “naturali” nel 2010

Munich Re, la più grande compagnia di assicurazioni del mondo, ha pubblicato il suo rapporto "Naturalcatastrophes in 2010" dove sottolinea le «Notevoli perdite e un numero eccezionalmente elevato didecessi». Secondo la Compagnia assicurativa il 2010 è stato caratterizzato da un numero elevato dicatastrofi naturali legate al clima e le temperature record sia a livello globale che in diverse regioni delmondo, hanno fornito ulteriori indicazioni dell'avanzare dei cambiamenti climatici».

In tutto nel mondo sono state registrate 950 catastrofi naturali, 9 su 10 sono state eventi meteorologicicome tempeste e inondazioni. Il 2010 è stato l'anno con il secondo maggior numero di catastrofi naturalidal 1980, nettamente superiore alla media annuale per gli ultimi dieci anni (785 eventi all'anno). Le perditecomplessive sono valutate in circa 130 miliardi di dollari, solo 37 miliardi dei quali erano coperti daassicurazione.

Da questo conteggio manca però la cifra esatta dei danni provocati dalle grandi inondazioni nel nord-estdell'Australia, dove dall'inizio di dicembre molte aree sono state sommerse ed isolate, molte miniere hannodovuto interrompere le operazioni.

La Compagnia assicurativa ha affermato che il 2010

L’ondata di caldo in Russia (da luglio a settembre) e le inondazioni in Pakistan (da luglio a settembre) dasole rappresentano la maggior parte di incidenti mortali nel 2010: circa 295.000 morti, quasi la metà delleperdite complessive causate da catastrofi naturali. Solo il terremoto di Haiti con oltre 220.000 vittime, hasuperato per mortalità le altre due “catastrofi” di origine atmosferica, mentre almeno 56.000 persone sonomorte in Russia a causa del calore e dell’inquinamento dell'aria, diventando così il più letale disastronaturale nella storia di quel Paese.

Specie esotiche: l'invasione costa 12 miliardi di Euro solo all’Europa.

Scoiattolo grigio, barracuda, nutria, zanzara tigre, punteruolo rosso e tarlo asiatico: sono solo alcune dellespecie esotiche “invasive” che stanno creando danni, oltre che ambientali e biologici, anche economici.

Queste specie animali non sono nate nel nostro continente ma sono state importate, spesso dalcommercio anche illegale, e stanno mettendo in crisi molti comparti dell'economia europea. L’Istitutosuperiore per la ricerca e per l'ambiente (ISPRA) calcola in dodici miliardi l'anno i danni economici causati,soprattutto all’agricoltura, in Europa.

I tecnici dell’ISPRA hanno definito questo disagio come "debito di invasione", un debito che in futuro ciritroveremo a pagare, e sarà molto alto!

I ricercatori hanno evidenziato che le attuali politiche di libero commercio, spesso assolutamente carenti intermini di misure di prevenzione delle nuove introduzioni, causeranno impatti solo tra qualche decennio,come le specie già introdotte decenni fa lo stanno provocando ai giorni nostri (si pensi solo al caso di dannida nutrie alle risaie ed ai campi coltivati di Lombardia).

Al proposito, l'Italia è «sotto inchiesta» dell’Unione Europea per non aver fatto abbastanza per fermarel'espandersi dello scoiattolo grigio americano, mentre una vera e propria «bomba a orologeria» èrappresentata dal “Tarlo asiatico” », un bellissimo coleottero ghiotto di alberi da frutta (ma non solo)attualmente localizzato nelle province di Milano e Varese che, espandendosi, potrebbe devastare i nostrifrutteti. Proveniente dalla Cina e arrivato alcuni anni or sono negli Usa, ha provocato il taglio di 50 milioni dialberi, perché l'unico modo per sconfiggerlo è tagliare intorno agli alberi infetti metri e metri di piante.L’unico modo per proteggere i nostri boschi e i nostri frutteti è quello di fermarlo prima che sia troppo tardi!

Muoiono tortore ed altri volatili: un equilibrio antico si sta rompendo nei nostri cieli

Tortore dal collare ed altri uccelli che cadono stecchiti sotto i loro alberi- dormitorio, nubi d'uccelli chemuoiono a migliaia cadendo direttamente dal cielo, cornacchie metropolitane che invadono i boschi acaccia di nidi di altre specie cibandosi di uova e pulcini, migliaia di uccelli che vanno a morire contro levetrate dei palazzi cittadini per lo spavento subito dai botti di Capodanno: cosa sta succedendo in cielo?

Questi episodi, pur slegati tra loro, indicano che qualcosa di grave sta accadendo, che c'è qualcosa dimalato nei cieli d'Italia e d'Europa, soprattutto a causa dei mutamenti climatici a loro volta innescati davarie forme di inquinamento, termico o chimico che sia, comunque riconducibile all'uomo e spesso, senzanemmeno che questo sia in grado di avvertirlo: gli uomini continuano a guardare il cielo senza vedere esenza capire, come se vivessero in un altro mondo!

Ma gli uccelli, come spesso fanno gli animali, ci parlano: ci dicono che la crisi degli habitat è drammatica,che la tropicalizzazione procede veloce e sta spingendo a Nord specie africane sin’ora mai viste, come lelocuste o le farfalle monarca, ci indicano, come stanno facendo anche i nostri ghiacciai, che il clima dellafascia temperata si sta restringendo e che c'è caos nella nostra aria e nei cieli.

Le locuste, che fino a ieri arrivavano in Sicilia e Calabria esauste, alla spicciolata e dopo aver già deposto

le uova, hanno iniziato a riprodursi in Sicilia e Calabria, il che significa che in brevissimo tempo potrebberodivorare interi campi di grano, in una migrazione che ricorderebbe le bibliche piaghe d'Egitto.

Mille messaggi, che i tecnici interpretano e chiamano “bioindicatori”, ci giungono dal cielo e sono, odovrebbero, coinvolgerci tutti: quanti se ne accorgono?

Biodiversità: trovate nuove specie nel 2010.

Decine di nuove specie animali e vegetali sono state scoperte nel corso del 2010. Tra questa anche alcunespecie particolari e “strane”come iI pappagallo calvo, il pesce dagli occhi a barile, la lumaca dalla codalunga. Quest’ultima usa i cosiddetti «dardi d'amore», un'arma vincente nel corteggiamento. Il dardod'amore è una sorta di arpione che inietta nell’altro soggetto (le lumache sono ermafrodite) un ormone chestimola la riproduzione. Altro animale bizzarro è il Pesce dagli occhi a barile, individuato dal Monterey BayAquarium Research Institute: ha gli occhi posizionati verso l'alto in modo da poter individuare le predeguardando attraverso la propria testa che è trasparente. Gli australiani, nelle profondità del loro marehanno scoperto un «pesce drago» che ha i denti sulla lingua: nessun pericolo, il pesce misura pochicentimetri!

Si è riunita a Strasburgo, dal 6 al 9 dicembre scorso, la “Commissione Permanente per laconservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale”.

La trentesima sessione della “Commissione Permanente per la conservazione della vita selvatica edell'ambiente naturale”, che si occupa della tutela della fauna selvatica a seguito della adozione dellaConvenzione di Berna, si è svolta presso il Consiglio d'Europa a Strasburgo, dal 6 al 9 dicembre scorso.Sono stati discussi temi importanti, quali il cambiamento climatico, le specie aliene invasive, le areeprotette, la pesca sportiva e la biodiversità,

Ampio spazio è stato dato anche allo studio delle specie invasive e alle strategie attuate per combatterle.Questo ha portato la Commissione alla proposta di istituire un Codice per la gestione degli animali dacompagnia e delle specie esotiche invasive (compresi i pesci ornamentali) in Europa, al fine di prevenirel'ulteriore espansione e l'introduzione di nuove specie potenzialmente nocive alla nostra fauna.

Molte specie esotiche. introdotte dall’uomo per errore o come animali da compagnia che poi sfuggono alsuo controllo, causano notevoli danni alle specie animali e vegetali autoctone, introducendo nuovemalattie, aggredendole o occupandone con maggiore aggressività i loro habitat.

Per prevenire il rilascio di pesci esotici, che oramai hanno pesantemente alterato molti degli ecosistemidelle acque dolci continentali, è stata proposta una "Carta Europea per la pesca sportiva e la biodiversità"definendo principi e linee guida per cercare di tutelare al meglio la sostenibilità della pesca sportiva neiriguardi delle specie ittiche delle risorse naturali locali.

Fa' e desfa'La gestione dello Stelvio divisa in tre: ma il Parco rimane nazionale!

La gestione del Parco Nazionale dello Stelvio è stata attribuita alle due Province autonome di Trento eBolzano ed alla Regione Lombardia. Da tempo, soprattutto Bolzano, spingeva per questa soluzione. LeProvince di Trento e Bolzano godono di ampia autonomia e da tempo desideravano estenderla allagestione del Parco per la loro parte di territorio. Nei confini della Lombardia rientra una parte dei territoridel Parco Stelvio che coinvolge sei Comuni in alta Valtellina e quattro Comuni in Valle Camonica. Tutti(Governo, Ministeri, Province autonome, Regione Lombardia), assicurano che comunque il Parco delloStelvio rimarrà “nazionale”.

A sovrintendere alle tre nuove amministrazioni è stato posto un comitato di coordinamento formato da setterappresentanti: due trentini, due tirolesi e due lombardi, mentre l’ultimo rappresentante sarà nominato acura del Ministro dell’Ambiente.

L’Etiopia investe sui parchi naturali

L'Etiopia possiede imponenti risorse naturalistiche e ambientali in grado di attrarre turisti da tutto il mondo,con un potenziale afflusso annuo di valuta pregiata per oltre 1,8 miliardi di euro. Lo ha affermato ilcoordinatore dell'Autorita' per l'Ambiente, Cherie Enawgaw, che ha annunciato una serie d'iniziative per ilrilancio dei parchi naturali che, ha spiegato, "in passato sono stati quasi del tutto trascurati dai programmidi governo". Ma ora, ha rilevato Cherie, "i nuovi progetti nel comparto del turismo non possono trascurareuna delle risorse principali del Paese: l'ambiente naturale".

Il Madagascar farà 5 nuovi parchi nazionali

Il direttore generale del Madagascar National Parcs (MNP), ha annunciato che nel 2011 saranno istituiti 5nuovi parchi nazionali che si estenderanno su una superficie di circa 150.000 ettari.: la Réserve NaturelleIntégrale de Lokobe (nel sud-est dell'isola di Nosy Be, nel nord del Madagascar), l' île de Nosy Hara (nord)l' île Nosy Tanikely (un isolotto di Nosy Be) e la Réserve Intégrale de Bemaraha (nel Madagascar centro-

occidentale), la Forêt de Mikea (nel sud della "grande île").

Il compito affidato ai nuovi parchi sarà quello della tutela della natura, dell'educazione ambientale, dellavalorizzazione dell'ecoturismo e della scienza e della divisione equa dei vantaggi generati dalle areeprotette con le popolazioni che vi abitano.

Bandi EuropeiBando europeo (sovvenzione) - Cittadini attivi per l'Europa, Società civile attiva in Europa e

Memoria europea attiva (Programma Europa per i cittadini)

Scadenza:

1 giugno 2011

Obiettivo:

Il programma Europa per i cittadini si pone i seguenti obiettivi specifici:

Riunire le persone delle comunità locali di tutta Europa affinché condividano e scambino esperienze,opinioni e valori, traggano insegnamenti dalla storia e operino per costruire il proprio futuro,

Incoraggiare l’interazione tra i cittadini e le organizzazioni della società civile di tutti i paesi partecipanti,contribuendo al dialogo interculturale.

Azioni:

Gemellaggio tra città

Incontri fra cittadini nell’ambito del gemellaggio tra città

Collegamento in rete telematico tra le città gemellate

Chi può partecipare:

Il programma è aperto a tutti i promotori che risiedano in uno dei paesi partecipanti al

programma e siano, a seconda della misura:

un ente pubblico,

un’organizzazione senza fini di lucro dotata di status giuridico.

Bando europeo (sovvenzione) EACEA/26/10

- Supporto per lo sviluppo di opere interattive online e offline -

Scadenza:

11 aprile 2011

Obiettivo:

Sono ammissibili le attività relative alle seguenti opere interattive:

lo sviluppo concettuale (fino a una prima applicazione eseguibile) di contenuto digitale interattivo acomplemento di un progetto audiovisivo (fiction, documentari di creazione e opere di animazione)appositamente sviluppato per almeno una delle seguenti piattaforme:

Internet,

PC,

consolle,

dispositivi portatili,

televisione interattiva.

Chi può partecipare:

Il bando è destinato in particolare alle società di produzione indipendenti.

L’importo massimo del contributo finanziario concesso per ogni progetto individuale può variare

da 10.000 EUR a 150.000 EUR.

Bando europeo (sovvenzione) EACEA/31/10

- Media 2007: Festival audiovisivi -

Scadenza:

30 aprile 2011

Obiettivo:

Facilitare e incentivare la promozione e la circolazione di opere audiovisive e cinematografiche europeenel quadro di manifestazioni commerciali, di mercati professionali, nonché di “Festival di programmiaudiovisivi”.

Si definiscono “festival audiovisivi” gli eventi che programmano opere audiovisive di creazione (lunghi ecortometraggi, documentari, animazione in tutti i formati, compresi i new media). I festival specializzati sutematiche quali: l’archeologia o l’antropologia, la medicina, l’ornitologia, le scienze, l’ambiente, il turismo, losport e la pubblicità, così come i festival che programmino la trasmissione di eventi in diretta, di video-clipe di videogiochi, film amatoriali, opere artistiche non-narrative, film per cellulari NON sono consideratieleggibili.

Chi può partecipare:

Il bando è aperto alle organizzazioni europee (società private, organizzazioni nonprofit, associazioni,organizzazioni benefiche, fondazioni, comuni, società di diritto pubblico, ecc.) registrate in uno dei paesiammissibili direttamente detenute o di proprietà maggioritaria di cittadini di tali paesi o di Stati membri.

Il sostegno finanziario della Commissione non può superare il 50% del totale dei costi eligibili.

L'importo massimo delle sovvenzioni ammonta a 75.000 EUR.

Bando europeo

- Programma Eurostars: finanziamenti per l'eccellenza nell'innovazione -

Scadenza:

24 marzo 2011

Obiettivo:

Il bando si rivolge a progetti internazionali di ricerca e sviluppo, orientati al mercato, che perseguono scopicivili e che sono finalizzati allo sviluppo di nuovi prodotti, processi e servizi nell'ambito di qualsiasi areatecnologia.

Almeno il 50% dei costi totali del progetto per attività di ricerca e sviluppo dovranno essere imputati alle/aPMI innovativa/e.

La durata massima dei progetti è di 3 anni.

Chi può partecipare:

I soggetti beneficiari di questo bando sono le piccole e media imprese (PMI) innovative che svolgonoattività di ricerca.

Le Pubblicazioni del ParcoIl Parco dell’Adamello dispone di molte pubblicazioni;

Si possono acquistare:

Presso diverse strutture convenzionate (per informazioni contattare gli uffici dell’Ente -Tel. 0364-324047)

Dal sito http://www.parks.it/ - EMPORIO DEI PARCHI – ACQUISTI ON LINE – FORNITORI: PRADAMELLO LOMBARDO

Ogni attività che intende vendere le pubblicazioni del Parco dell’Adamello – previo accreditamento - avràuno sconto del 25% sul prezzo di copertina.

OGGI VI PROPONIAMO:

Guida del Parco Adamello.

(disponibile sia in italiano che in inglese - € 15,00)

Gli straordinari paesaggi del Parco dell'Adamello possono essere apprezzati pienamente solo percorrendoi numerosi sentieri che si snodano sul suo territorio.

La mutevolezza e la diversificazione degli ambienti dell'area protetta, risultano dell'escursione altitudinaledi oltre 3000 metri tra la quota minima del Parco e la vetta del Monte Adamello (3539 metri s.l.m.),assegnano al nostro territorio valenze naturalistiche di rara suggestione.

Nuclei rurali, paesaggi agricoli, boschi di latifoglie e conifere, arbusti e praterie alpine, macereti e morene,pareti scoscese, ghiacci perenni: questi sono i paesaggi del Parco, gli habitat d'elezione di numerosissimespecie vegetali ed animali, gli scenari della cultura e della storia, nei quali si è combattuto il primo conflittomondiale.

Nel Parco dell'Adamello le vicende umane si sono intrecciate - e si intrecciano oggi - con l'ambientenaturale. Questo reciproco scambio ci ha trasmesso le rocce istoriate, i paesaggi rurali costruiti dall'uomo, ireperti della Guerra Bianca, i sentieri tracciati sulle montagne sin dai primi del 1800, quando ha preso il viala grande avventura dell'esplorazione alpinistica dell'Adamello.

Questa pubblicazione è stata realizzata con l'obiettivo di raggiungere tutti i fruitori del Parco, guidandoli allascoperta delle sue bellezze naturali, della sua cultura, della sua gente.

Le attività turistiche, quando praticate in modo compatibile con la tutela ambientale, consistono inoccasioni di accrescimento culturale e di sviluppo economico per la gente di montagna. La guida descrivequindi numerosi itinerari, in grado di soddisfare ogni esigenza escursionistica, anche al di fuori del percorsipiù "battuti".

La realizzazione di strumenti di conoscenza ed approfondimento delle peculiarità naturalistiche e storichedel Parco dell'Adamello costituisce una delle finalità istitutive dell'area protetta, che vuole porsi sempre piùquale strumento di crescita sociale e di volano economico per la popolazione locale. Dal 1983 ad oggimolto è stato fatto per avvicinare il Parco a chi lo abita.

Siamo certi che ogni contributo alla divulgazione e alla promozione dell'area protetta costituisca un passoavanti verso la consapevolezza che tutela e sviluppo siano, oggi, due indispensabili realtà.


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