+ All Categories
Home > Documents > quattro - San Benedetto Del Tronto - Home Page · ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI ... di...

quattro - San Benedetto Del Tronto - Home Page · ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI ... di...

Date post: 16-Feb-2019
Category:
Upload: trinhdat
View: 217 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
48
QUADERNI DELL’ARCHIVIO STORICO COMUNALE DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO quattro
Transcript

QUADERNI DELL’ARCHIVIO STORICO COMUNALEDI SAN BENEDETTO DEL TRONTO

quattro

Testi diEugenio Anchini, Francesca Mascaretti, Giuseppe Merlini,Benedetta Trevisani

Si ringrazianoGigi Anelli, Cesare Buonfigli, Adriano Cellini, Stefano Novelli,Pino Perotti, Franco Ruggieri, Franco Tozzi

Si ringrazia per l’Abstract in ingleseLia Sciarra

LogotipoFabrizio Mariani

Grafica e stampaTipografia Fast Edit, luglio 2014

ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI

d’azzurrodipinta

BREVE GUIDA DELLA “PALAZZINA AZZURRA”

a cura di Giuseppe Merlini

Dapprima esclusivo ritrovo del “Circolo Estivo”, poi localemondano per serate di gala, di musica, di moda, di fascino edi amori, oggi la Palazzina Azzurra è pregevole sede dimostre, eventi culturali e appuntamenti musicali.Oltre a svolgere la sua funzione espositivo-culturale, laPalazzina Azzurra è da sempre il simbolo del turismo sambe-nedettese.

Ci sono opere il cui valore si amplia ben oltre la materialità dell’og-getto: per una serie di felici circostanze assumono un significato deltutto particolare, che va al di là della funzione che svolgono o percui erano state pensate.La Palazzina Azzurra è una di quelle. Concepita indubbiamente inun contesto volto ad abbellire una città in pieno sviluppo e a scopodi accoglienza turistica, nacque pur sempre con la definizione di“padiglione”. La storia dei successivi decenni ci racconta che essa fuinvece la plastica rappresentazione simbolica non solo dell’esplosio-ne del fenomeno turistico in San Benedetto del Tronto, ma diven-ne anche metafora della “dolce vita” in provincia, del piacere divivere insieme floride giornate, delle scintillanti serate con i grandiprotagonisti dello spettacolo.I tempi sono cambiati, i modi di divertirsi anche. E la PalazzinaAzzurra ha prima provato a seguire l’evoluzione delle mode poi,grazie a lungimiranti scelte amministrative, ha recuperato una fun-zione più istituzionale ma non per questo meno affascinante.Mostre negli spazi interni, concerti e incontri culturali sulla vecchiapista da ballo attirano i sambenedettesi e gli ospiti, e sono sempretanti coloro che, nella bella stagione, dedicano un po’ di tempo aduna passeggiata nel lussureggiante giardino, oasi di serenità.Da ottant’anni, dunque, pur con alterne vicende e fortune, la sto-ria della città si racconta anche grazie alla Palazzina Azzurra e aglieventi che ha ospitato. Nella collezione dei quaderni dell’Archiviostorico comunale non poteva mancarne uno ad essa dedicato e rin-graziamo gli autori per la preziosa ricerca di testimonianze, docu-mentali e iconografiche. Il risultato è un caleidoscopio di notizie esoprattutto immagini che ci restituiscono una rappresentazione diSan Benedetto che facciamo di tutto per mantenere intatta: quelladi una città che sa accogliere e regalare il gusto di vivere.

L’Assessore alla cultura Il SindacoMargherita Sorge Giovanni Gaspari

LA PALAZZINA AZZURRA

Con delibera del 10 aprile 1933, il Consiglio di Ammi-nistrazione della locale Azienda di Cura e Soggiorno, incari-cava l’Ing. Capo dell’Ufficio Tecnico Comunale, Dott. LuigiOnorati di progettare la sistemazione della zona prospicientela foce dell’Albula, su suolo comunale concesso gratuitamen-te per ventisette anni, con la costruzione di ulteriori duecampi da tennis - da aggiungere a quello già esistente dal1931 - e di un “padiglione per servizi vari”, dopo l’abbatti-mento dell’ormai vecchio e desueto lavatoio pubblico. Incorso di progettazione, l’Ing. Onorati, intuendo le potenzia-lità turistico-ricreative di questo “padiglione”, chiese edottenne l’approvazioneper modificarlo con l’ag-giunta di una pista daballo e da skating conplatea. Venne ancheconcessa la possibilità diaprirvi una buvette, disopraelevazione con ter-razzamento e di vetratepanoramiche arroton-date.Nel 1934, appaltati ilavori alla ditta “BristotGiacinto”, si decise che ilcostruendo “padiglio-ne”, progettato secondola concezione razionali-sta del tempo, fosse adi-bito a sede del “CircoloForestieri”, poi “CircoloEstivo”. Finalmente il 1°settembre 1934, alla pre-senza delle maggioriautorità municipali e

7

della Provincia, avvenne l’inaugurazione del “padiglione”,che, per la sua tinteggiatura di colore azzurro, assunse ilnome di “Palazzina Azzurra”, la cui facciata principale era illu-minata da un proiettore a specchio parabolico. La stagione al termine permise solo pochi giorni di aperturama anche una grandiosa festa da ballo il 15 settembre, dandocosì il via alle gloriose estati della Palazzina Azzurra la cuifama oltrepassò ben presto i confini locali. La gestione, per ilbiennio 1934-1936, venne affidata ad Orfeo Baraldi, cheaveva a sua disposizione 30 tavoli e 140 poltrone, poi dal1937 alla ditta “Pietro Pierazzoli”, per ben quattro annidurante i quali si affermarono le feste straordinarie(“dei bambini”, “dell’ospitalità”, “serata azzurra”, ecc.)oltre alle quotidiane manifestazioni. Il piazzale da ballo, illu-minato con lampade e due proiettori mobili di luci colorate,si rivelò ben presto insufficiente a contenere il numeroso pub-

blico, così nel1938 venneampliato edabbellito, congigli di lamie-ra pitturati dibianco supilastri lumi-nosi. V e n n e r oaumentatia n c h etavoli epoltron-cine.

In quell’anno si ospitaronogruppi folk, concerti lirici, oltrealle consuete feste speciali quali:la Festa Veneziana, la Festa delMare in onore degli ufficiali delcacciatorpediniere “Lupo”, la

8

9

Festa del FascioFemminile, la Festadedicata alla Modad’estate, la Festadello Sport, la Festadel Gruppo univer-sitario. Nel 1940 e pertutta la durata della

guerra laPalazzinaAzzurra

restò chiu-sa. Nel 1941 la sua recinzione venne conferita al “Centromateriale rottami” per il “ferro alla Patria” e sostituita conmateriale autarchico. Di seguito venne concessa temporanea-mente alla scuola professionale “G. Sacconi”. La Palazzinasubì anch’essa numerosi danni di guerra e per questo, nel

1946, si diede incarico alla ditta locale “SgolastraDomenico” di restaurarla. Nel contempo da Circolo privatodivenne ritrovo estivo, con ingresso a pagamento ai matinéee soirée, ma solo dietro abbonamento stagionale per le“feste straordinarie”. Sempre nel 1946 la gestione della Palazzina Azzurra e del-l’annesso piazzale da ballo venne affidata a Dante Marabini

di Pesaro, rinunciatario a favore di Francesco Bucciarellidi Ascoli Piceno, il quale propose di sistemare il bar ai

lati del palco centrale dell’orchestra “da ricostruirsi per-ché rapinato dai tedeschi”. In questa occasione vennecostruita la “Conchiglia” con gradinate di legno perl’orchestra e due locali laterali per buffetteria. Dal

1949 al 1952 la gestione del bar edel dancing venne affidata aGiovanni Calabresi. Nel 1953, eper i successivi quattro anni, soloil bar venne affidato a OsvaldoUrbani, mentre il dancing era

La cimasa decorativa posta sulla torretta

L'Azienda Autonoma di Cura, Soggiorno e Turismo di S. Benedetto del Tronto,allo scopo di migliorare la propria attrezzatura ricettiva e creare un luogo di ritro-vo e di divertimento, ha recentemente costruito due campi di tennis, un piazzaleper ballo e skating e una palazzina, sede del Club del Tennis e del Circolo fore-stieri. L'insieme di coteste opere, progettate e dirette dal dott. ing. Luigi Onorati,sorge al margine sud dei giardini pubblici, in una zona inutilizzata perché par-ticolarmente depressa e periodicamente invasa dalle piene del vicino torrente,zona che è stata in dipendenza delle opere stesse, completamente sistemata e risa-nata. L'edificio sorge fra gli accennati campi da tennis ed ha sul davanti il piaz-zale per il ballo e lo skating. Al piano terra della Palazzina sono dislocati la hallcol bar, una veranda dalla quale si ha la visione del giuoco del tennis, un salot-to, docce e gabinetti per signore e uomini. Al primo piano, al quale si accedemediante lo scalone principale, sono dislocati la sala di lettura, due salotti, unospogliatoio e un fumoir. La copertura è a terrazza ed è praticabile a mezzo delloscalone di cui sopra. I salotti hanno una parete semicircolare costituita da un'uni-ca vetrata, onde avere la visuale dello splendido panorama circostante; quelli delpiano terra hanno inoltre i davanzali molto bassi onde permettere alle persone ivisedute la visione del piazzale da ballo, dello skating, dei campi da tennis, ecc.

L'ossatura dell'edificio è in cemento armato; i pavimenti in mattonelle a mosaicosono listati in marmo come pure di marmo sono gli zoccoli di alcuni ambienti. Lascala, in finto marmo verde, ha i pianerottoli intarsiati di marmo rosso; il corri-mano è in metallo bianco. I locali, tinteggiati in encausto, sono sobriamente deco-rati. Il paramento esterno è in colore azzurro, con zoccolo celeste e con fasce difinestra, cornicione, ecc. in alluminio brillante; gli infissi e le vetrate sono di colo-re azzurro con tonalità più scura di quella del paramento. La ringhiera della ter-razza e dei balconi, nonché la cimasa decorativa sovrastante alla torretta, sono inalluminio brillante. L'insieme delle opere ha risposto pienamente allo scopo chel'Azienda si era prefisso: il luogo è infatti assai ameno e accogliente.

13

curato da un “Comitato Speciale” dell’Azienda di Cura eSoggiorno formato da Michele Merlini, Emidio Costantini-Brancadoro, Carlo Cameranesi e Aldo Pilotti-Rosei.L’orchestra del Maestro Franco Maioli di Milano prese il suoposto nella Conchiglia nel 1954. Dopo due anni il Comitatoaffidò il dancing nelle mani dei bolognesi Alberto Conti eGiuseppe Bertozzi che provvederono all’ingaggio di un’or-chestrina di fama, oltre a coprire quattro date con cantanti digrido della “Radio Italiana”, mantenendo per l’Azienda di

14

Soggiorno la sera del 1° agosto per organizzare la “Gran GalaAzzurra”.Per il triennio 1956-58 la gestione riunificata del bar e deldancing venne affidata a Osvaldo Urbani il quale ingaggiòdapprima l’orchestra del Maestro Giovanni Lamberti, e poi,l’anno seguente, la rinomata orchestra di Vittorio Paltrinieri.L’Azienda Autonoma, per la prima volta, nel 1957, autorizzòl’installazione di due pannelli reclamistici luminosi, del nego-zio “Mobili Arredi Brianza”, fiancheggianti la Conchiglia. LaPalazzina Azzurra - bar e dancing - venne affidata, per il bien-nio 1959-60, con possibilità di eventuale ristorante, ad IvoAngelici, poi nel 1961 a Luciano Biraghi di Desio il quale vicostruì, dandolo in gestione a Luigi Giammarini, uno snack-bar. La gestione per il biennio 1963-1964 passò alla dittaAstraceli e Damiani della Torrefazione “Chicco D’Oro”.La Palazzina Azzurra continuò ad allietare le serate estive disambenedettesi e turisti ancora per molto tempo prima diaccantonare la musica dal vivo e diventare discoteca all’aper-to col nome di “River Club Palazzina Azzurra”.Gli anni in cui la Palazzina è rimasta chiusa in un isolatoabbandono ai margini delle pinete non sono bastati a cancel-lare il suo glorioso passato che risulta ormai interiorizzatonella memoria collettiva.

18

Nella stagione balneare del 1936, il MaestroEros Sciorilli - scritturato con l’orchestra diNazareno Cestarelli - “impossibilitato perincidente automobilistico”, si fece sostituiredal collega Giuseppe Gargarella, noto com-positore e pianista dell’E.I.A.R. di Roma.L’anno successivo fu a San Benedetto delTronto a dirigere l’orchestrina dellaPalazzina Azzurra. A lui seguì il MaestroAloisi (1938) e Claudio Benfenati di Bolo-gna (dal 1939 al 1940) prima della sospen-sione durante gli anni della guerra.Nel 1945 la Palazzina Azzurra rimase chiu-sa per un’ulteriore stagione perché occupa-ta dai militari polacchi, ma con la riapertu-ra nel 1946 il Maestro Giuseppe Gargarellaeseguì per la prima volta: “San Benedetto -Canzone tango” su versi del poeta ErnestoSpina e musica del Maestro Attilio Bruni.Nel 1946, quando gli echi della guerraerano ancora nella testa di molti ma lavoglia di tornare alla normalità, di divertir-si s’imponeva irresistibile, Eros Sciorillitornò in Riviera e diede inizio agli annid’oro della Palazzina Azzurra, l’orchestrapassò da sei a dodici elementi e trovò ospi-talità nella “Conchiglia” appena costruita.Nell’inconfondibile cornice della “conchi-glia” rimane ancora oggi l’immagine del-l’orchestra di Eros Sciorilli, il musicista nati-vo di Busto Arsizio, che resta nella mente enel cuore di tanti sambenedettesi per averregalato alla città tante serate indimentica-bili e una canzone, intitolata appunto “LaPalazzina Azzurra”, che rimane una dellecolonne sonore delle magiche estati dellaRiviera delle palme dei tempi d’oro.

l’orche

stra Sci

orilli

19

20

E’ comunque tra gli anni ’50 e gli anni ’60 che la fama dellaPalazzina Azzurra inizia a consolidarsi come luogo di ritrovomondano particolarmente chic e quotato a livello nazionalecon serate movimentate e feste sfavillanti. Memorabile tratutte la “Gala Azzurra” che, nella prima settimana di agosto,richiamava le famiglie più in vista di San Benedetto delTronto e un pubblico estremamente selezionato dai dintorni.Se naturalmente i momenti della sera erano riservati agliadulti, i pomeriggi si offrivano alla partecipazione dei giovanie dei giovanissimi; per questi ultimi si organizzavano spessooccasioni di gioco e matinée ai quali partecipò anche CinoTortorella, il Mago Zurlì televisivo che dava palcoscenico alleambizioni canore dei bambini di tutta Italia.Poi tramontò la stagione fiorente della Palazzina Azzurra. Lacongiuntura favorevole che per un certo tempo l’aveva centraliz-zata nei flussi di un turismo espansivo gradualmente si esaurì.

28

29

40

Chiusasi per sempre l’epoca d’oro delle serate danzanti e deiconcerti dal vivo, la Palazzina Azzurra ha vissuto alterne for-tune: destinata per un certo periodo anche a discotecaall’aperto, ha conosciuto anche la trascuratezza e l’abbandono(ci fu un periodo in cui una parte era destinata a deposito dimateriali edili) fino alla metà degli anni ’90 quando, al termi-ne di un accurato restauro rispettoso dei canoni stilistici chene ispirarono la costruzione, fu recuperata al patrimoniocomunale come sede istituzionale e luogo per accogliere even-ti culturali sia nei locali distribuiti sui due piani, sia nel giardi-no esterno che, recuperato fino al limite del rilevato ferrovia-rio, corona l’ex pista da ballo - utilizzata anche per i matrimo-ni civili - con i suoi mosaici e la famosa fontana in marmo aforma di conchiglia.Nell’estate del 1996, esattamente il 20 giugno con l’inaugura-zione di una mostra fotografica sul turismo sambenedettese, èincominciata una nuova storia per la Palazzina Azzurra. Ora,tra mostre di pittura e scultura, esposizioni fotografiche,appuntamenti dedicati alla poesia e alla musica, si configuracome uno spazio aperto, meta prescelta o incontro fortuitoper una popolazione residente e turistica curiosa e interessa-ta alle proposte culturali. Quando cultura e turismo riescono a legarsi in quell’intreccio

delicato che pro-duce una feliceconvivenza, allo-ra la PalazzinaAzzurra diventalo spazio idealedella partecipa-zione e delloscambio.E in tutte le sta-gioni dell’anno laPalazzina restaaperta per pro-porre le offerte

la rin

ascit

a

di una città che, dopo quella delturismo, ha accettato anche la sfidadella cultura dando corpo ad inizia-tive ed esperienze capaci di misurar-si ancora una volta con le grandirealtà nazionali.In quasi vent’anni di questo nuovo econsono utilizzo, la Palazzina Az-zurra ha ospitato circa 330 mostre,più decine e decine di concerti, pre-sentazioni di libri, spettacoli varinella cornice rappresentata dapalme e fitte essenze arboree che ri-producono un angolo incantevole dimacchia mediterranea.Tantissimi gli artisti che hanno avutol’opportunità di veder accolte le loroopere in questi pregevoli spazi e traessi nomi di altissimo prestigio inter-nazionale quali: Andy Warhol, Ma-rio Schifano, Mario Sasso, FulvioRoiter, Ugo Nespolo, Mark Kostabi,Andrea Pazienza, Guelfo, Salvo,Paolo Consorti, Paolo Annibali, LisaPonti, Enrico Manera. Senza dimen-ticare gli scultori provenienti daogni parte del mondo che, nellediverse edizioni del simposio“Scultura viva”, oltre a scolpire imassi del molo sud hanno esposto iloro pezzi più pregiati proprio inPalazzina. Alla Palazzina “contenitore cultura-le” si affianca il bel giardino, vissutocome luogo di incontri ma anchecome zona fiorita accessibile a bam-bini e adulti, piacevole sosta lungo il

41

42

percorso prediletto per lepasseggiate di sambenedet-tesi e turisti in tutte le sta-gioni dell’anno. Per questo è stato potenziatoil verde intorno all’azzurrodell’edifico, con le palmeche sviluppano in senso cir-colare il tema arboreo delviale, con il tessuto di aiuolee camminamenti intornoalla pista, con il prato verde

nella nuova espansione del giardino verso ovest. E’ una vege-tazione cangiante, che organizza la diversità delle piante in un

armonico complesso verde; in esso la mac-chia mediterranea vive

accanto a

43

elementi esotici di prove-nienza tropicale e diventaparte integrante di un patri-monio arboreo che viene dalpassato e vuole durare neltempo.Il giardino è una vera e pro-pria arena culturale all’aper-to che ha accolto in questianni serate con gli autori deimaggiori best seller dellevarie stagioni, le proiezionidella rassegna del documentario “Libero Bizzarri” con la pre-senza di grandi protagonisti del cinema italiano, spettacoli dicabaret e concerti di diverso genere.Ogni volta un successo: merito, certo, dei protagonisti. Mal’atmosfera magica che, specie nelle serate estive, si respiraalla Palazzina Azzurra ha certamente fatto la sua parte.

44

THE “PALAZZINA AZZURRA”: HISTORY OF AN AZUREPAINTED LITTLE PALACE

In the beginning, an exclusive rendez-vous for the “SummerCircle”, then a mundane venue for gala, music and fashionsoirées, and today a valuable location for exhibitions or cul-tural and music events. But besides and before being a cultural and exhibits hub,the Palazzina Azzurra has always been the symbol of SanBenedetto tourism.It all began on 10th April 1933, when the board of the localTourism Authority appointed the head engineer of themunicipality, Mr. Luigi Onorati, the restyling of the area fac-ing the Albula stream estuary. Mr. Onorati built two tennis courts, a general-purpose“pavillion”, and added a dancing and skating rink withparterre. The project also authorized a roof-terrace andpanoramic round glass windows on both floors, followingthe typical rationalist architecture style of the time.On 1st September 1934 the “pavillion” was inaugurated, andnamed “Palazzina Azzurra” after its azure walls.On 15th September, a grand dancing party launched a seriesof extraordinary summer parties, famous all over the coun-try, held together with many other everyday events. In April 1935, “Architettura” Magazine wrote:

“To create a location for events and entertainment,the Tourism Authority of San Benedetto del Trontohas recently built two tennis courts, a dancing andskating rink and a little palace, called “Palazzina”.They chose an abandoned area and restored it com-pletely.On the ground floor of the Palazzina, a hall with a bar,a veranda, a sitting room, showers and restrooms.On the first floor, a reading room, two sitting rooms,a dressing room and a fumoir. The sitting rooms’ walls

45

are circular and made of an overall glass window, witha wonderful sea view all around.The outside wall is azure painted. Mosaics, whitemetal, red and green marble on the fixtures and fit-tings.The goal of the Tourism Authority has been reached:the location and its premises are very pleasant andwelcoming”.

In the wake of the mounting popularity of the Palazzina, in1938 the dancing rink was enlarged and embellished. Manyfolk and lyrical concerts were added to the usual exclusiveparties: “The Venetian party”, “The Sea Party”, “TheSummer Fashion party”, “The Sport party”, and manymore.During the Second World War, the Palazzina was damagedand closed. In 1941 it was even turned into a junk yard. In 1946, after having been occupied by the army for a year,it was restored and reopened as a summer venue, nolonger just a private circle, but with matinées and soiréesopen to the general public. A shell-shape frame for theorchestra, with wooden stairs and two side rooms for buf-fets, called “The Shell”, was built.For the grand opening, Maestro Giuseppe Gargarellaplayed for the first time “San Benedetto – Tango Song”(lyrics by the poet Ernesto Spina and music by MaestroAttilio Bruni).Shortly after, Eros Sciorilli arrived and boosted the goldenyears of the Palazzina Azzurra, in a time when the echoesof the war were still vivid but people also needed some funand were eager to go back to their ordinary life.A song named after the place, “La Palazzina Azzurra”,became one of the big hits of the magic summers of thegolden times of the Palm Trees Riviera.The Palazzina would liven up the summer evenings of thecity, for locals and tourists, throughout the 50s and 60s,before turning from a live music venue to an outdoor disco,

46

under the name of “Palazzina Azzurra River Club”, still achic and very popular venue, nationwide famous.Once for all, we can quote the “Azzurra Gala”, which gath-ered all the most important families of the city and nearbytowns during the first week of August.While evening events were for adults, afternoons and morn-ings were reserved to young generations, with games ormusic contests, and showbiz celebrities, as Mago Zurlì, asspecial guests.Nonetheless, the golden times of the Palazzina Azzurraeventually came to an end and the place was shut at the endof the 60s.The long years during which the Palazzina was closed andleft abandoned and isolated did not erase its glorious pastthough, deeply rooted into the population’s memory.

THE RENAISSANCEA new era began in the sum-mer of 1996, when themunicipality, after a thor-ough restoration and reno-vation, reopened thePalazzina Azzurra as venuefor cultural events of anykind, as well as civil wed-ding celebrations.

Today this location is used for art and photo exhibits, poet-ry readings and any kind of concerts, besides being open tovisitors all year.In the last two decades, it hosted about 330 art exhibitions,dozens of concerts, and book presentations. Among the most important artists: Andy Warhol, MarioSchifano, Fulvio Roiter, Ugo Nespolo, Mark Kostabi, AndreaPazienza, Guelfo, Salvo, Paolo Consorti, Paolo Annibali, LisaPonti, and Enrico Manera. Every year the symposium “Scultura Viva” gathers artists

47

from all over the world, who, besides carving live rocks allalong the South Quay, display their works at the Palazzina. Ultimately, a “cultural container” with a beautiful floweredgarden, a meeting point area, perfect for adults and chil-dren, where it is nice to hang out or stop for a pleasant rest.The vegetation is varied and shows Mediterranean as well asmany tropical plants and flowers.The garden is just like a cultural outdoor arena which, dur-ing the years, hosted the presentation of many best-sellers,the “Libero Bizzarri” Documentary Film Festival, cabaretshows and concerts.

A success, all the time, certainly due to the artists but also tothe magic atmosphere that you can feel at the PalazzinaAzzurra, especially in summer evenings.

PALAZZINA AZZURRA

Viale Bruno Buozzi63074 San Benedetto del TrontoTel. +39 735 581139E-mail: [email protected]

Orario Invernale / Winter opening hoursdalle ore 10 alle ore 13, dalle ore 16 alle ore 19 (dalle ore 17 alleore 20 nel periodo in cui vige l'ora legale) / From 10 a.m. to 1 p.m.and from 4 to 7 p.m. (from end of March to end of October: 5 p.m. to 8p.m.)LUNEDÌ CHIUSO / CLOSED MONDAYS

Orario Estivo / Summer opening hoursdal 16 giugno al 15 settembre, tutti i giorni, dalle ore 18 alle ore24 / 16th June to 15th September, everyday, from 6 p.m. to midnight.

INFO +39 735 794229 / [email protected]@[email protected]


Recommended