Quiz a risposta multipla per la nomina a Guardia Ecologica Volontaria
Servizio Aree protette, Foreste e Sviluppo della Montagna
Servizio Aree protette, Foreste e Sviluppo della Montagna
Regione Emilia-Romagna
Servizio Aree protette, Foreste e Sviluppo della Montagna
Viale della Fiera, 8 – 40127 Bologna
Tel. 051-5276080
E-mail: [email protected]: [email protected]
Indice
Sezione A
Ruolo delle GEV ………………………………………………………………….………………. pag. 2 - 11
Sezione B
Aree protette e siti Rete Natura 2000 …………………………………………………. pag. 12-23
Sezione C
Flora, prodotti del sottobosco e alberi monumentali tutelati ….…………. pag. 24-34
Sezione D
Funghi e tartufi ………………………………………………………………………………..… pag. 35-45
SEZIONE E
Fauna ………………………………………………………………………………………………... pag. 45-54
SEZIONE F
Ecologia e biodiversità ………………………………………………………………………… pag. 54-58
SEZIONE G
Cartografia e orientamento ………………………………………………………………… pag. 59-60
SEZIONE H
Regolamento forestale, incendi boschivi …………………………………………….. pag. 60-66
SEZIONE I
Inquinamento, spandimento agronomici, rifiuti ……………………………..….. pag. 67-79
SEZIONE L
Tutela delle acque, difesa del suolo, geologia, protezione civile ………….. pag. 80-84
Sezione A - Ruolo delle Guardie Ecologiche Volontarie
A001
Per potere effettuare il servizio volontario di vigilanza ecologica è necessario essere in possesso del decreto di approvazione prefettizio previsto ai sensi dell'art. 138 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza?
a)
Sì, sempre
b)
Sì, solo quando si voglia fare uso del porto d'armi
c)
No, mai
A002
Di quali documenti deve essere in possesso la Guardia Ecologica Volontaria per poter procedere all'accertamento di una violazione?
a)
Del solo tesserino di riconoscimento
b)
E’ sufficiente il solo decreto valido rilasciato dalla Prefettura
c)
Sono necessari sia l’atto di nomina rilasciato dalla Regione Emilia-Romagna che il decreto prefettizio valido
A003
L'incarico di Guardia Ecologica Volontaria può essere sospeso?
a)
In caso non venga indossata la divisa o il bracciale durante il servizio
b)
In caso di accertata irregolarità nello svolgimento dei compiti assegnati
c)
In caso di reiterati errori nella compilazione dei verbali
A004
Nell'espletamento del proprio servizio volontario di vigilanza ecologica le Guardie Ecologiche Volontarie possono essere armate?
a)
Sì, purchè in possesso di regolare porto d'armi
b)
Sì, per alcuni particolari servizi di vigilanza, purchè in possesso di regolare porto d'armi
c)
No, non possono mai essere armate, anche se in possesso di porto d'armi
A005
Secondo quanto previsto dalla Legge regionale istitutiva del servizio volontario di vigilanza ecologica, la Guardia Ecologica Volontaria quando può svolgere la propria attività?
a)
Organizzandosi anche individualmente
b)
Solo nell'ambito di ordini di servizio emanati dall'Ente con cui il Raggruppamento ha stipulato apposita convenzione
c)
Nel contesto del Raggruppamento provinciale, struttura associativa obbligatoria delle Guardie Ecologiche Volontarie
A006
L'atto di nomina a Guardia Ecologica Volontaria da chi è disposto?
a)
Da ARPAE
b)
Dal Prefetto della Provincia di appartenenza
c)
Dalla Regione
A007
Quali sono i compiti delle Guardie Ecologiche Volontarie?
a)
Accertare violazioni comportanti l'applicazione di sanzioni pecuniarie, di disposizioni di legge o di regolamento nei limiti del proprio incarico
b)
Accertare violazioni comportanti l'applicazione di sanzioni pecuniarie, di disposizioni di legge o di regolamento, nonchè di provvedimenti istitutivi di parchi e riserve, nei limiti dell'incarico e nell’ambito delle convenzioni stipulate con gli Enti titolari di competenze in materia di ambiente e tutela del patrimonio naturale
c)
Accertare, nell'ambito dell'incarico, reati comportanti l'applicazione delle pene dell'ammenda e dell'arresto
A008
Da quale Ente sono nominate le Guardie Ecologiche Volontarie?
a)
Dalla Prefettura competente territorialmente
b)
Dalla Regione
c)
Dal Sindaco, solo dopo avere prestato giuramento
A009
In caso di accertata violazione, quale è il termine entro il quale il trasgressore può inoltrare scritti difensivi e chiedere di essere sentito dall'Autorità competente?
a)
30 giorni
b)
60 giorni
c)
90 giorni
A010
A cosa è limitato il potere di accertamento delle Guardie Ecologiche Volontarie?
a)
A tutte le normative ambientali che prevedono le sole sanzioni amministrative
b)
A tutte le normative ambientali di emanazione regionale
c)
A tutte le normative che prevedono le sole sanzioni amministrative e che sono contenute nell'atto di nomina
A011
Quali sono i requisiti previsti in termini di servizio per il rinnovo del Decreto prefettizio di una Guardia Ecologica Volontaria?
a)
Almeno 36 ore di attività nell'ultimo anno o 192 ore negli ultimi due anni
b)
Almeno 96 ore di attività nell'ultimo anno o 192 ore negli ultimi due anni
c)
Almeno 192 ore di attività nell'ultimo anno o 96 ore negli ultimi due anni
A012
La Guardia Ecologica Volontaria può esercitare il proprio servizio volontario di vigilanza ecologica al di fuori del programma annuale delle attività e delle convenzioni stipulate tra il Raggruppamento e gli enti o gli organismi pubblici titolari di competenze in materie di ambiente e di tutela del patrimonio naturale?
a)
Sì, sempre
b)
Sì, purchè in possesso dell’atto di nomina e del decreto prefettizio in corso di validità
c)
No, mai
A013
Ai fini dell'accertamento delle violazioni delle norme che prevedono sanzioni pecuniarie per la cui violazione viene conferito il potere di accertamento, come può procedere la Guardia Ecologica Volontaria?
a)
All'identificazione del trasgressore
b)
All'ispezione di qualunque luogo
c)
All'ispezione e alla perquisizione a condizione che sia stato precedentemente identificato il trasgressore
A014
Durante l’esercizio delle attività previste dall’art. 3 della Legge regionale n. 23/1989 “Disciplina del servizio volontario di vigilanza ecologica”, la Guardia Ecologica Volontaria può procedere all’ispezione di una dimora privata?
a)
Sì, qualora le circostanze lo richiedano
b)
Sì, solo se la violazione per la quale è necessaria l’ispezione rientra nei propri poteri di accertamento
c)
No, mai
A015
Da chi è approvato il Regolamento di servizio delle Guardie Ecologiche Volontarie?
a)
Dall'Autorità di Pubblica Sicurezza
b)
Dal Prefetto della Provincia di appartenenza
c)
Dal Presidente della Regione
A016
Quale è il termine previsto dalla Legge regionale n. 23/1989 di legge il quale deve essere inviato il verbale di accertamento all’Autorità competente ad emanare l’ordinanza/ingiunzione?
a)
Entro 36 ore
b)
Entro 48 ore
c)
Entro 12 ore
A017
Nei compiti di accertamento previsti dall'articolo 3, lettera b), della Legge regionale n. 23/1989 “Disciplina del servizio volontario di vigilanza ecologica”, cosa devono fare le Guardie Ecologiche Volontarie qualora accertino una violazione delle normative conferite con il proprio atto di nomina?
a)
Redigere una dettagliata relazione di servizio
b)
Informare il Comando dei Carabinieri o altro Ufficio di Polizia, chiedendo il loro intervento
c)
Redigere un processo verbale di accertamento da contestare, quando possibile, immediatamente al trasgressore
A018
Quale Ente approva il corso di formazione per l’idoneità alla nomina di Guardia Ecologica Volontaria?
a)
Provincia
b)
Regione Emilia-Romagna
c)
Prefettura
A019
Che cosa contiene l'atto di nomina di una Guardia Ecologica Volontaria?
a)
Le norme che prevedono sanzioni pecuniarie per la cui violazione viene conferito il potere di accertamento
b)
Le norme che prevedono sanzioni pecuniarie di tutte le leggi in materie di ambiente e di tutela del patrimonio naturale
c)
L’approvazione da parte del Prefetto ai sensi dell’art. 138 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza
A020
A quale Ente o Autorità deve essere inviato, nei termini di legge, il verbale di accertamento?
a)
Alla Provincia
b)
All’Ente o all’organismo pubblico competente
c)
Alla Prefettura
A021
Quali violazioni può accertare la Guardia Ecologica Volontaria?
a)
Tutte le violazioni previste nel programma di attività del proprio Raggruppamento
b)
Tutte violazioni previste dalle disposizioni di legge in materia di protezione dell'ambiente o di provvedimenti istitutivi di parchi e riserve
c)
Tutte le violazioni previste dalle disposizioni di legge o dai regolamenti in materia di tutela ambientale e del patrimonio naturale per cui gli sono stati conferiti i relativi poteri di accertamento con il proprio atto di nomina
A022
Quale Ente può procedere alla revoca dell'atto di nomina?
a)
ARPAE
b)
Prefettura
c)
Regione Emilia-Romagna
A023
A chi deve essere contestata la violazione?
a)
Al trasgressore
b)
All'obbligato in solido
c)
Al trasgressore e all'eventuale obbligato in solido
A024
A chi devono essere inviati eventuali scritti difensivi o istanza in opposizione alle sanzioni amministrative accertate dalle Guardie Ecologiche Volontarie?
a)
Al Tribunale Amministrativo Regionale
b)
All'Organo competente ad emettere l'ordinanza di ingiunzione
c)
Al Prefetto
A025
Quali sono le disposizioni previste dall'art. 16, Legge n. 689/1981, circa il pagamento in misura ridotta?
a)
L'importo è stabilito calcolando l'importo massimo o il doppio del minimo se più favorevole
b)
L'importo è stabilito calcolando il doppio dell'importo massimo o al doppio dell'importo minimo se più favorevole
c)
L'importo è stabilito calcolando il terzo dell'importo massimo o al doppio dell'importo minimo se più favorevole
A026
Entro quanto tempo deve essere contestata la violazione al trasgressore?
a)
Immediatamente, qualora possibile
b)
Entro 48 ore
c)
Può essere contestata solo se il trasgressore non si oppone all’accertamento della violazione
A027
Qualora non fosse possibile contestare immediatamente la violazione, quali sono i termini di legge entro i quali la notifica deve essere effettuata ai trasgressori residenti sul territorio italiano?
a)
Entro 48 ore
b)
Entro 90 giorni
c)
Entro 360 giorni
A028
Quali sono i requisiti per costituire e rendere operativo un Raggruppamento provinciale?
a)
La dotazione di uno Statuto e di un regolamento di servizio, l’iscrizione al Registro regionale del volontariato e l’adesione di almeno 30 volontari dotati di atto di nomina e di valido decreto prefettizio
b)
La dotazione di uno Statuto e di un regolamento di servizio, l’iscrizione al Registro regionale del volontariato, l’adesione al programma annuale delle attività, la stipula della convenzione con ARPAE e l’adesione di almeno 30 volontari dotati di atto di nomina e di valido decreto prefettizio
c)
No, non è richiesto nessuno requisito formale poiché il Raggruppamento gode di propria autonomia in quanto associazione di volontariato
A029
Che cos'è l'atto di nomina?
a)
Il provvedimento previsto dalla Legge regionale n. 23/1989 “Disciplina del servizio volontario di vigilanza ecologica” che conferisce i poteri di accertamento di ogni singola Guardia Ecologica Volontaria
b)
Il provvedimento che conferisce alle Guardie Ecologiche Volontarie la qualifica di Pubblico Ufficiale
c)
Il provvedimento che conferisce alle Guardie Ecologiche Volontarie la qualifica di Guardia Giurata Particolare
A030
In che modo le Guardie Ecologiche Volontarie svolgono la loro attività?
a)
Di propria iniziativa, qualora lo ritengano opportuno
b)
In modo coordinato organizzandosi in Raggruppamenti
c)
Secondo le direttive impartite dall'organo di Pubblica Sicurezza
A031
Nell’accertare una violazione, come si deve comportare la Guardia Ecologica Volontaria, circa il pagamento della sanzione amministrativa?
a)
Possono riscuotere direttamente la cifra dal trasgressore, se questi è d'accordo
b)
Procedono a redigere il verbale e possono pattuire con il trasgressore l'importo minimo della sanzione, applicando il pagamento in misura ridotta
c)
Procedono a redigere il verbale di accertamento indicando quanto disposto dalle normative vigenti circa la relativa sanzione prevista
A032
Le Guardie Ecologiche Volontarie possono svolgere la loro attività armate?
a)
Sì, ma solo se autorizzati dalla Prefettura
b)
Solo per servizi particolarmente complessi e pericolosi
c)
No, mai
A033
Le Guardie Ecologiche Volontarie possono eseguire una perquisizione personale?
a)
Sì, sempre
b)
Solo in presenza di testimoni e qualora sia richiesto dalle circostanze
c)
No, mai
A034
Le Guardie Ecologiche Volontarie, nell'esercizio delle loro funzioni ed in presenza di un illecito, possono procedere al sequestro?
a)
No, mai
b)
Sì, solo quando lo ritengano opportuno
c)
Sì, quando la legge lo preveda espressamente
A035
Di cosa deve essere in possesso la Guardia Ecologica Volontaria per svolgere i compiti previsti dall’art. 3, della Legge regionale n. 23/1989 “Disciplina del servizio volontario di vigilanza ecologica”?
a)
Dell’atto di nomina e del decreto prefettizio valido
b)
Del solo atto di nomina
c)
Del solo decreto prefettizio valido
A036
Quale legge regionale istituisce la figura della Guardia Ecologica Volontaria?
a)
Legge Regionale n. 32/1988
b)
Legge Regionale n. 23/1989
c)
Legge Regionale n. 53/1989
A037
A che cosa è subordinata l’efficacia della nomina a Guardia Ecologica Volontaria?
a)
Alla Legge Regionale n. 23/1989 “Disciplina del servizio volontario di vigilanza ecologica” che prevede la nomina da parte di ARPAE e al giuramento dinnanzi al Prefetto o a un funzionario da questi delegato ai sensi dell'art. 250 del Regio Decreto 6 maggio 1940, n. 635 “Approvazione del Regolamento per l’esecuzione del Testo Unico 18 giugno 1931, n. 773 delle Leggi di Pubblica Sicurezza
b)
All’approvazione del Prefetto ai sensi dell’art. 138 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza 18 giugno 1931, n. 773 e alla prestazione del giuramento dinnanzi al Prefetto o ad un funzionario da questi delegato ai sensi dell’art. 250 del Regio Decreto 6 maggio 1940, n. 635 “Approvazione del Regolamento per l’esecuzione del Testo Unico 18 giugno 1931, n. 773 delle Leggi di Pubblica Sicurezza”
c)
Dalla Giunta Regionale in base all’articolo 14 della Legge regionale 24 gennaio 1977, n. 2 previa approvazione del Prefetto ai sensi dell'art. 138 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza 18 giugno 1931, n. 773
A038
Durante lo svolgimento dei compiti previsti dall'articolo 3, comma 1, lettera b) della Legge regionale n. 23/1989 “Disciplina del servizio volontario di vigilanza ecologica”, come si deve comportare la Guardia Ecologica Volontaria nel caso accerti un'infrazione che prevede una sanzione amministrativa pecuniaria per la cui violazione le è stato conferito il potere di accertamento?
a)
La GEV deve redigere una dettagliata relazione di servizio da inviare, se possibile immediatamente, alla Prefettura
b)
La GEV deve redigere un processo verbale di accertamento da contestare, se possibile immediatamente, al trasgressore
c)
La GEV deve informare, se possibile immediatamente, il più vicino Comando dei Carabinieri o altro ufficio di Polizia, chiedendo il loro intervento
A039
La Legge n. 689/81 “Modifiche al sistema penale” prevede che la violazione debba essere contestata al trasgressore e all’eventuale responsabile in solido. Entro quanto tempo ciò deve avvenire?
a)
Quando possibile, immediatamente
b)
Entro 24 ore
c)
Entro 48 ore
A040
Nella compilazione del verbale la voce “obbligato in solido” cosa significa?
a)
Persona che ha commesso la trasgressione
b)
Persona che condivide le stesse responsabilità giuridiche del trasgressore
c)
Persona obbligata a consegnare il mezzo usato per trasgredire
A041
In quale norma vengono definiti i compiti specifici che ciascuna Guardia Ecologica Volontaria è chiamata a svolgere?
a)
L’articolo 6, comma 2, della Legge Regionale 3 luglio 1989, n. 23
b)
L’articolo 10, comma 2, della Legge Regionale 17 febbraio 2005, n. 6
c)
L’articolo 14 della Legge Regionale 24 gennaio 1977, n.2
A042
Per espletare l'attività di Guardia Ecologica Volontaria è necessario il decreto di approvazione prefettizio ai sensi dell'art. 138 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza approvato con Regio Decreto 18 giugno 1931 n.773?
a)
Sì, sempre
b)
Solo qualora si voglia fare uso del porto d'armi
c)
No, mai
A043
Il trasgressore, al quale sia stata contestata immediatamente, ovvero notificata nei termini previsti, una violazione amministrativa, entro quanto tempo ha la possibilità di presentare scritti difensivi e chiedere di essere sentito dall'Autorità competente?
a)
30 giorni
b)
60 giorni
c)
90 giorni
A044
Chi dispone l’atto di nomina a Guardia Ecologica Volontaria?
a)
La Provincia
b)
La Regione
c)
ARPAE
A045
Qual è l’iter per poter svolgere le attività previste dall'art. 3, della Legge Regionale n. 23/1989 “Disciplina del Servizio Volontario di Vigilanza Ecologica”?
a)
Frequentare un corso di formazione, superare l'esame di idoneità ed essere in possesso dell’atto di nomina rilasciato dal Sindaco
b)
Frequentare un corso di formazione, superare l'esame di idoneità, essere in possesso dell’atto di nomina e prestare giuramento davanti al Prefetto
c)
Frequentare un corso di formazione, superare l'esame di idoneità, essere in possesso della nomina rilasciata dalla Regione e del Decreto rilasciato dal Prefetto dopo il giuramento
A046
Le Guardie Ecologiche Volontarie possono procedere con gli atti di accertamento di cui all'art. 13 della Legge n. 689/1981?
a)
Sì, ma per l'accertamento delle violazioni di competenza non possono procedere ad ispezioni ed a rilievi fotografici
b)
Sì, per l'accertamento delle violazioni di competenza si possono assumere informazioni e procedere ad ispezioni di cose e di luoghi diversi dalla privata dimora, a rilievi segnaletici, descrittivi e fotografici e ad ogni altra operazione tecnica
c)
Sì, per l'accertamento delle violazioni di competenza si può procedere ad ispezioni e a rilievi segnalateci descrittivi e fotografici anche nella privata dimora
A047
Le Guardie Ecologiche Volontarie possono svolgere la loro attività liberamente?
a)
Sì, le Guardie Ecologiche Volontarie possono svolgere liberamente la loro attività purchè nell'ambito dei programmi previsti dalla Legge regionale n. 23/1989 “Disciplina del servizio volontario di vigilanza ecologica” e concordati annualmente
b)
No, le Guardie Ecologiche Volontarie devono svolgere la loro attività solo se organizzate nei Raggruppamenti, nell'ambito dei programmi stabiliti e delle convenzioni stipulate con gli enti aventi competenza in materia ambientale
c)
No, le Guardie Ecologiche Volontarie devono associarsi ai Raggruppamenti e solo dopo posso svolgere liberamente la loro attività
A048
Quale è il numero minimo necessario di volontari, in possesso dell’atto di nomina, per costituire un Raggruppamento di Guardie Ecologiche Volontarie?
a)
20
b)
30
c)
40
A049
Quale norma definisce i compiti specifici che ciascuna Guardia Ecologica Volontaria è chiamata a svolgere?
a)
L’articolo 6, comma 2, della Legge Regionale 3 luglio 1989, n. 23
b)
L’articolo 25, comma 2, della Legge Regionale 17 febbraio 2005, n. 6
c)
L’articolo 14, comma 1, della Legge Regionale 24 gennaio 1977, n. 2
A050
Quando la Guardia Ecologica Volontaria in servizio accerta una violazione comportante l'applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie previste nel proprio atto di nomina, come deve procedere?
a)
La Guardia Ecologica Volontaria deve predisporre una lettera di segnalazione da inviare agli Enti competenti
b)
La Guardia Ecologica Volontaria deve inviare una segnalazione dettagliata e puntuale agli organi di Polizia
c)
La Guardia Ecologica Volontaria deve redigere un processo verbale di accertamento
A051
La Guardia Ecologica Volontaria può effettuare un sequestro?
a)
Sì, può sequestrare qualsiasi cosa se ha visto commettere un illecito od un reato
b)
Sì, ma esclusivamente un sequestro amministrativo del prodotto e dei mezzi della violazione che possono formare oggetto di confisca amministrativa
c)
No, deve fare intervenire la Polizia Giudiziaria
A052
Che cosa prevede l’art. 138 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza?
a)
I requisiti che devono possedere le Guardie Giurate Particolari
b)
Le norme che prevedono sanzioni pecuniarie per la cui violazione viene conferito il potere di accertamento
c)
I compiti delle Guardie Ecologiche Volontarie
A053
La Guardia Ecologica Volontaria può sempre e in qualsiasi momento accertare le violazioni previste dalle norme presenti nel proprio atto di nomina?
a)
No, la Guardia Ecologica Volontaria può accertare una violazione solo nell’ambito di convenzioni stipulate con gli enti e/o gli organismi titolari delle funzioni e solo all’interno di servizi coordinati e autorizzati dal Raggruppamento
b)
No, la Guardia Ecologica Volontaria può accertare una violazione solo all’interno di servizi coordinati e autorizzati dal Raggruppamento
c)
Sì, sempre purchè questa sia ricompresa tra i poteri di accertamento presenti nell’atto di nomina
A054
Il Regolamento di Servizio di cui si deve dotare un Raggruppamento da chi deve essere approvato?
a)
Dal Raggruppamento stesso
b)
Dall’Autorità di Pubblica Sicurezza
c)
Dalla Regione Emilia-Romagna
A055
Cosa deve contenere obbligatoriamente un processo verbale di accertamento?
a)
Il verbale di accertamento deve contenere l’indicazione della data, ora e luogo dell’accertamento, la descrizione succinta del fatto, l’indicazione di eventuali responsabili in solido ai sensi dell’art. 6 della legge statale, la menzione della facoltà di pagamento in forma ridotta con l’indicazione del relativo importo e delle modalità di pagamento
b)
Tutti gli elementi fondamentali previsti dall’art. 8 della Legge regionale 28 aprile 1984, n. 21 Disciplina dell’Applicazione delle sanzioni amministrative di competenza regionale
c)
Il verbale di accertamento può essere redatto su qualsiasi supporto cartaceo e oltre ad una descrizione succinta dei fatti non contiene elementi obbligatori previsti dalla normativa vigente
Sezione B - Aree protette e
Rete Natura 2000
B001
Ai sensi della normativa vigente, qual è la definizione di parco regionale?
a)
Un'area protetta comprendente ambienti naturali o in corso di naturalizzazione di limitata estensione, inseriti in ambiti territoriali caratterizzati da intense attività antropiche, organizzata in modo da garantire la conservazione, il restauro, la ricostituzione degli ambienti degradati ai fini della conservazione delle specie animali e vegetali
b)
Un'area naturale protetta costituita da sistemi territoriali che, per valori naturali, scientifici, storico culturali e paesaggistici di particolare interesse nelle loro caratteristiche complessive, organizzata in modo unitario avendo riguardo alle esigenze di conservazione, riqualificazione e valorizzazione degli ambienti naturali e seminaturali e delle loro risorse, nonché allo sviluppo delle attività umane ed economiche compatibili
c)
Un’area naturale protetta istituita e gestita ai fini della conservazione dei caratteri e contenuti morfologici, biologici, ecologici, scientifici e culturali di rilevanza regionale
B002
Cosa è il Piano Territoriale del Parco regionale?
a)
La parte dello strumento di pianificazione comunale dell'area di parco ed area contigua relativo alla tutela i valori paesaggistici e ambientali
b)
Lo strumento generale che regola l’assetto del territorio dell’ambiente e degli habitat compresi nel suo perimetro ed il suo raccordo con il contesto; indica gli obiettivi specifici e di settore e precisa le destinazioni d’uso da osservare mediante gli azzonamenti e norme
c)
Lo strumento che individua le grandi suddivisioni di tipo fisiografico (montagna, collina, pianura, costa), i sistemi tematici (agricolo, boschivo, delle acque, insediativo) e le componenti biologiche, geomorfologiche o insediative che per la loro persistenza e inerzia al cambiamento si sono poste come elementi ordinatori delle fasi di crescita e di trasformazione del territorio di pertinenza del parco regionale
B003
Cosa è il regolamento di un Parco regionale?
a)
L'insieme delle norme che disciplinano le attività consentite nel parco in conformità con le previsioni del Piano Territoriale del Parco
b)
L'insieme delle norme di attuazione del Piano Territoriale del Parco
c)
L'insieme delle regole necessarie per elaborare il Piano Territoriale del Parco
B004
Quali sono i contenuti generali del Piano territoriale di un Parco regionale?
a)
Il Piano Territoriale del Parco articola il territorio in zone territoriali omogenee classificate come A, B, C, D, area contigua, in relazioni agli usi funzionali e produttivi
b)
Il Piano Territoriale del Parco disciplina le attività consentite nel Parco e nell’area contigua e le loro modalità attuative in conformità alle previsioni, prescrizioni e direttive contenute nel Piano Territoriale Paesistico
c)
Il Piano Territoriale del Parco delinea le scelte strategiche di sviluppo e tutela l'integrità ambientale e l'identità culturale del Parco
B005
Nell'articolazione del territorio in zone prevista dal Piano Territoriale del Parco quale è la definizione di zona “B”?
a)
Una zona di protezione generale, nella quale suolo, sottosuolo, acque, vegetazione e fauna sono rigorosamente protetti. In tale zona è vietato costruire nuove opere edilizie, ampliare costruzioni esistenti ed eseguire opere di trasformazione del territorio che non siano specificamente rivolte alla tutela dell'ambiente e del paesaggio. Sono consentite, compatibilmente con le esigenze di salvaguardia ambientale previste dal Piano territoriale, le attività agricole, forestali, zootecniche, agrituristiche ed escursionistiche nonché le infrastrutture necessarie al loro svolgimento
b)
Una zona di protezione ambientale, nella quale sono permesse le attività agricole, forestali, zootecniche ed altre attività compatibili nel rispetto delle finalità di salvaguardia ambientale previste dal Piano territoriale. Ferma restando la necessità di dare priorità al recupero del patrimonio edilizio esistente, sono consentite le nuove costruzioni funzionali all'esercizio delle attività agrituristiche e agro-forestali compatibili con la valorizzazione dei fini istitutivi del Parco
c)
Una zona di protezione dell'ambiente naturale in quanto integro. E' consentito esclusivamente l'accesso per scopi scientifici e didattici previa autorizzazione dell'Ente di gestione del Parco
B006
Nell'articolazione del territorio in zone prevista dal Piano Territoriale del Parco qual è la definizione di zona “A”?
a)
Una zona di protezione generale, nella quale suolo, sottosuolo, acque, vegetazione e fauna sono rigorosamente protetti. In tale zona è vietato costruire nuove opere edilizie, ampliare costruzioni esistenti ed eseguire opere di trasformazione del territorio che non siano specificamente rivolte alla tutela dell'ambiente e del paesaggio. Sono consentite, compatibilmente con le esigenze di salvaguardia ambientale previste dal Piano territoriale, le attività agricole, forestali, zootecniche, agrituristiche ed escursionistiche nonché le infrastrutture necessarie al loro svolgimento
b)
Una zona di protezione ambientale, nella quale sono permesse le attività agricole, forestali, zootecniche ed altre attività compatibili nel rispetto delle finalità di salvaguardia ambientale previste dal Piano territoriale. Ferma restando la necessità di dare priorità al recupero del patrimonio edilizio esistente, sono consentite le nuove costruzioni funzionali all'esercizio delle attività agrituristiche e agro-forestali compatibili con la valorizzazione dei fini istitutivi del Parco
c)
Una zona di protezione integrale, nella quale l'ambiente naturale è protetto nella sua integrità. È consentito l'accesso per scopi scientifici e didattici previa autorizzazione dell'Ente di gestione del Parco
B007
Nell'articolazione del territorio in zone prevista dal Piano Territoriale del Parco qual è la definizione di zona “D”?
a)
Una zona di protezione generale, nella quale suolo, sottosuolo, acque, vegetazione e fauna sono rigorosamente protetti. In tale zona è vietato costruire nuove opere edilizie, ampliare costruzioni esistenti ed eseguire opere di trasformazione del territorio che non siano specificamente rivolte alla tutela dell'ambiente e del paesaggio. Sono consentite, compatibilmente con le esigenze di salvaguardia ambientale previste dal Piano territoriale, le attività agricole, forestali, zootecniche, agrituristiche ed escursionistiche nonché le infrastrutture necessarie al loro svolgimento
b)
Una zona di protezione ambientale, nella quale sono permesse le attività agricole, forestali, zootecniche ed altre attività compatibili nel rispetto delle finalità di salvaguardia ambientale previste dal Piano territoriale. Ferma restando la necessità di dare priorità al recupero del patrimonio edilizio esistente, sono consentite le nuove costruzioni funzionali all'esercizio delle attività agrituristiche e agro-forestali compatibili con la valorizzazione dei fini istitutivi del Parco
c)
Una zona corrispondente al territorio urbano e urbanizzabile all'interno del territorio del Parco. Per tale zona il Piano definisce i limiti e le condizioni alle trasformazioni urbane in coerenza con le finalità generali e particolari del Parco
B008
Quali attività sono ammesse nell’area contigua di un parco regionale?
a)
La legge prevede che il Piano Territoriale del Parco ed il Regolamento prevedano l’esercizio della caccia libera programmata
b)
La legge prevede che il Piano Territoriale del Parco possa prevedere attività estrattive esclusivamente se la gestione e la sistemazione finale delle aree interessate siano compatibili con le finalità del Parco ed in particolare si contribuisca al ripristino ambientale delle aree degradate
c)
La legge prevede il Piano Territoriale del Parco possa prevedere la realizzazione di discariche di dimensioni ridotte e compatibili con l’ambiente
B009
Quale strumento può regolamentare la raccolta dei prodotti del sottobosco nei parchi regionali?
a)
Il regolamento dell’Unione dei Comuni sentito l'Ente di gestione del Parco
b)
Il regolamento dell’Unione interessata
c)
Il regolamento del Parco
B010
Cosa indica l’area contigua di un Parco?
a)
Un’area non ricompresa nel Parco con funzione di transizione e connessione rispetto al territorio del Parco stesso
b)
Un’area ricompresa nel Parco dove non vengono applicate i divieti previsti nelle altre zone territoriali omogenee
c)
Un’area ricompresa nel Parco che corrisponde al territorio urbano e urbanizzabile nella quale sono consentite tutte le attività compatibili con le finalità di salvaguardia del Parco
B011
Dove è indicata la perimetrazione della zonazione interna delle Riserve naturali?
a)
Nel Programma triennale di tutela e valorizzazione di una Riserva
b)
Nella deliberazione istitutiva della Riserva
c)
Nel Piano territoriale della Riserva
B012
Quante sono e che cosa rappresentano le macroaree individuate dalla Legge regionale n. 24/2011 “Riorganizzazione del sistema Regionale delle Aree Protette e dei Siti della Rete Natura 2000 e istituzione del Parco Regionale dello Stirone e del Piacenziano”?
a)
Sono tre: una per l’appennino, una per la pianura e una per la costa e comprendono tutti i Parchi nazionali, i Parchi interregionali, i Parchi regionali e le Riserve, nonché i siti della Rete Natura 2000
b)
Sono tre, una per i Parchi, una per le Riserve e una per le Aree di Riequilibrio Ecologico
c)
Sono cinque e riuniscono le aree naturali protette appartenenti ad una zona territoriale omogenea dal punto di vista geografico, naturalistico e conservazionistico
B013
Quale è la zona di protezione integrale all’interno di un Parco regionale?
a)
Zona A
b)
Zona contigua
c)
Zona B
B014
Quale è la zona di un Parco Regionale in cui sono possibili particolari tipologie di interventi edilizi?
a)
Zona A
b)
Zona B
c)
Zona C a determinate condizioni e Area contigua
B015
Quale è l'oggetto di tutela della convenzione di Ramsar?
a)
Le zone umide di importanza internazionale
b)
Le zone boscate
c)
Le aree di sosta degli uccelli
B016
È consentita l'attività venatoria all’interno delle zone A, B, C, e D di un parco regionale?
a)
Sì, è consentita
b)
Sì, ma è regolamentata
c)
No, è vietata
B017
Il Regolamento di un Parco cosa disciplina?
a)
L’assetto del territorio e degli habitat compresi nel perimetro dell’area protetta
b)
L’attività venatoria all’interno dell’area protetta
c)
Le attività consentite nell’area protetta e le loro modalità attuative in conformità alle norme di attuazione del Piano Territoriale del Parco
B018
In base alla Legge Regionale n. 6/2005 “Disciplina della forma e della gestione del sistema regionale delle aree naturali protette e dei siti della Rete Natura 2000” il territorio ricompreso in un Parco in quante e quali zone omogenee può essere articolato nelle previsioni del Piano Territoriale?
a)
Variabile da un minimo di tre ad un massimo di dieci zone
b)
Tre: zona A (Protezione integrale), zona B (Protezione generale), zona C (Protezione faunistica)
c)
Cinque: zona A (Protezione integrale), zona B (Protezione generale), zona C (Protezione ambientale), zona D (Territorio urbano e urbanizzabile), Area Contigua
B019
Quali tipologie appartengono alle Aree naturali protette disciplinate dalla Legge Regionale n. 6/2005 “Disciplina della forma e della gestione del sistema regionale delle aree naturali protette e dei siti della Rete Natura 2000”?
a)
Parchi regionali, Parchi storici, Parchi urbani, Oasi faunistiche
b)
Parchi regionali, Riserve naturali, Aree di Tutela Agricola
c)
Parchi regionali, Parchi interregionali, Riserve naturali, Paesaggi Naturali e Seminaturali Protetti, Aree di Riequilibrio Ecologico
B020
Quale Ente, e con quale strumento, può istituire un Parco regionale?
a)
Il Comune con i piani urbanistici nella loro parte ambientale
b)
La Città Metropolitana o la Provincia con apposita Delibera del Consiglio in seguito alla delega della Legge Regionale sulle aree protette
c)
La Regione con apposita Legge Regionale
B021
Quale Ente è competente alla erogazione di sanzioni amministrative per violazioni alla Legge Regionale n. 6/2005 “Disciplina della forma e della gestione del sistema regionale delle aree naturali protette e dei siti della Rete Natura 2000”, in materia di aree protette?
a)
L'Ente di gestione dell'area protetta
b)
La Città Metropolitana o la Provincia
c)
La Regione
B022
Ai sensi della Legge Regionale n. 6/2005 “Disciplina della forma e della gestione del sistema regionale delle aree naturali protette e dei siti della Rete Natura 2000” nelle Riserve Naturali quale attività è vietata?
a)
L'esercizio venatorio
b)
L'accesso per finalità escursionistico-ricreative
c)
L’accesso con i mezzi motorizzati
B023
Cosa sono le Aree di Riequilibrio Ecologico?
a)
Le aree naturali sottoposte alla disciplina dettata dalla Direttiva Habitat e dalla Direttiva Uccelli
b)
Le aree naturali o in corso di naturalizzazione di piccole dimensioni inserite in contesti caratterizzati da intensa attività antropica
c)
Le aree naturali finalizzate al ripopolamento e alla protezione della fauna selvatica
B024
Nelle aree contigue di un Parco regionale è permesso esercitare la pesca?
a)
Sì, ma secondo le modalità e i criteri stabili dal Regolamento dell'Ente di gestione del Parco
b)
Sì, secondo le modalità previste dalla specifica zona di tutela (zone di ripopolamento e sfrega, zona di protezione integrale, zona di protezione delle specie ittiche e zone a regime speciale di pesca)
c)
No, è sempre vietata
B025
Come sono stati denominati gli enti pubblici istituti per la gestione delle macroaree ai sensi della Legge Regionale n. 24/2011 “Riorganizzazione del sistema Regionale delle Aree Protette e dei Siti della Rete Natura 2000 e istituzione del Parco Regionale dello Stirone e del Piacenziano”?
a)
Ente di gestione della macroarea
b)
Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità
c)
Ente di gestione delle Aree Protette
B026
Cosa è la Rete Natura 2000?
a)
La Rete di aree da tutelare secondo la normativa europea
b)
La Rete di aree da tutelare in base alla normativa italiana
c)
La Rete di aree da tutelare in base alla normativa dell'Unesco
B027
Cosa tutela la Rete ecologica Natura 2000?
a)
Habitat e uccelli
b)
Habitat, specie animali e vegetali
c)
Habitat nei parchi
B028
In base a cosa sono designati i siti di Rete Natura 2000 secondo la Direttiva 92/43/CEE relativa alla “Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche”?
a)
Presenza di habitat e specie di interesse comunitario
b)
Presenza di habitat e particolari specie protette di flora
c)
Presenza di condizioni idonee alla conservazione della natura
B029
E’ possibile cacciare in un sito di Rete Natura 2000?
a)
No mai, il calendario venatorio regionale lo vieta
b)
Sì sempre, ma solo fuori dai Parchi se permesso dal calendario venatorio regionale
c)
Sì, ma non ovunque e con limitazioni derivanti dalle misure di conservazione e dal calendario venatorio regionale
B030
Per quali siti è obbligatoria sempre la Valutazione di Incidenza Ambientale, fatte salve le cause di esclusione?
a)
All’interno dei siti di Rete Natura 2000
b)
All'interno dei siti di Rete Natura 2000 esterni alle Aree protette
c)
All’interno dei siti di rete Natura 2000 e nell'areale intorno fino a 2 chilometri dal sito
B031
E’ possibile eliminare le zone umide di origine artificiale all’interno dei siti di Rete Natura 2000?
a)
Sì sempre, a condizione che siano presenti altre zone umide naturali
b)
Sì, ma solo con Valutazione di incidenza non negativa effettuata da parte dell’ente competente e che tali aree non siano vincolate dalla Misure di conservazione
c)
No, mai
B032
A chi spettano i proventi delle sanzioni derivanti da violazioni delle norme di conservazione dei siti di Rete Natura 2000 di cui alla Legge Regionale n. 6/2005 “Disciplina della forma e della gestione del sistema regionale delle aree naturali protette e dei siti della Rete Natura 2000” e ss mm ii.?
a)
In ogni caso alla Regione
b)
All’Ente gestore del sito di Rete Natura 2000
c)
Alla Polizia provinciale che effettua la vigilanza nei siti di Rete Natura 2000
B033
Le misure di conservazione (generali e specifiche) di un sito Natura 2000 valgono all’interno di un’area protetta?
a)
Sì, in ogni caso
b)
Sì, solo se non c’è una regolamentazione del Parco in materia
c)
No, all’interno del Parco vale solo la regolamentazione specifica di quest’area protetta
B034
Cosa è vietato nelle zone umide naturali ed artificiali facenti parte della Rete Natura 2000?
a)
L’utilizzo di munizioni con pallini di ferro o contenenti ferro per l’attività venatoria nelle zone umide
b)
L’utilizzo di bossoli di plastica o contenenti plastica per l’attività venatoria nelle zone umide
c)
L’utilizzo di munizioni con pallini di piombo o contenenti piombo per l’attività venatoria nelle zone umide
B035
Nei siti di Rete Natura 2000, il taglio dei pioppeti in che periodo è vietato dalle misure generali di conservazione?
a)
Dal 1 aprile al 30 aprile ad eccezione di quelli autorizzati dal Comune
b)
Dal 15 marzo al 15 luglio, ad eccezione di quelli autorizzati dall’Ente gestore del sito
c)
Dal 21 marzo al 15 agosto ad eccezione di quelli autorizzati dalla polizia provinciale
B036
Nelle misure generali di conservazione, nei siti di Rete Natura 2000, quale taglio è vietato?
a)
Il taglio degli individui di Farnia (Quercus robur) e di Salice (Salix), con particolare attenzione agli esemplari monumentali, fatte salve le esigenze di sicurezza pubblica
b)
Il taglio degli individui di Tiglio (Tilia) e di Leccio (Quercus ilex) con particolare attenzione agli esemplari monumentali, fatte salve le esigenze di sicurezza pubblica
c)
Il taglio degli individui di Tasso (Taxus) e di Agrifoglio (Ilex), con particolare attenzione agli esemplari monumentali, fatte salve le esigenze di sicurezza pubblica
B037
Quale è l'obiettivo principale di Rete Natura 2000?
a)
Mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente di habitat e di specie di interesse comunitario
b)
Impedire l'espandersi delle opere di infrastrutturazione del territorio, mantenendo gli habitat in uno stato di conservazione soddisfacente
c)
Tutela della flora, della fauna e mantenimento degli habitat
B038
Cosa è la Rete Natura 2000?
a)
Una rete ecologica di livello nazionale che raccoglie tutti i parchi nazionali italiani
b)
Una rete ecologica di livello europeo finalizzata alla tutela di specie e di habitat minacciati in un'ottica di sviluppo sostenibile
c)
Una rete ecologica finalizzata ad individuare zone del territorio dove impedire qualsiasi tipo di intervento antropico
B039
Cosa significa il termine “habitat di specie”?
a)
L'insieme di organismi di una determinata specie
b)
Lo specifico ambiente, caratterizzato da determinati fattori abiotici e biotici, in cui vive la specie in una delle fasi del suo ciclo biologico
c)
Il rapporto che intercorre tra gli organismi viventi e l'ambiente
B040
Cosa è il Piano Territoriale di un Parco regionale?
a)
Lo strumento di pianificazione comunale dell'area a parco
b)
Lo strumento di pianificazione dell'area a parco che regola l'assetto del territorio, dell'ambiente e degli habitat compresi nel suo perimetro ed il suo raccordo con il contesto
c)
Lo strumento-guida nazionale per la pianificazione territoriale delle aree a parco regionale
B041
Cosa sono i Siti di Importanza Comunitaria (SIC)?
a)
Parchi e Riserve Naturali dell’Unione Europea
b)
Piccole aree protette del Sistema regionale dell’Emilia-Romagna
c)
Aree istituite dall’Unione Europea in cui conservare habitat e specie di interesse comunitario
B042
Cosa sono le Zone di Protezione Speciale (ZPS)?
a)
Aree protette (Parchi e Riserve) particolarmente importanti
b)
Zone vincolate dalla Soprintendenza per le bellezze naturali
c)
Aree istituite dall’Unione Europea per la conservazione degli uccelli
B043
Quali sono i siti protetti delle Direttive comunitarie 79/409 CEE concernente la conservazione degli uccelli selvatici e Direttiva 92/43/CEE relativa alla “Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche”?
a)
Zone Ramsar
b)
ZPS (Zone di Protezione Speciale) e SIC (Siti di Importanza Comunitaria)
c)
Zone a vincolo ambientale e paesaggistico
B044
Quale è la principale differenza tra le aree protette ed i siti della Rete Natura 2000?
a)
Nessuna differenza, essendo tutte aree finalizzate alla conservazione della natura e della biodiversità
b)
Le aree protette discendono dalla Legge n. 394/1991 “Legge quadro sulle aree protette” mentre i siti della Rete Natura 2000 discendono dalle Direttive comunitarie 79/409 CEE concernente la conservazione degli uccelli selvatici e dalla Direttiva 92/43/CEE relativa alla “Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche”
c)
Nelle aree protette sono vietate tutte le attività dell'uomo, mentre nei siti della Rete Natura 2000 le attività sono consentite e regolamentate
B045
Ai sensi della Legge Regionale n. 6/2005 “Disciplina della forma e della gestione del sistema regionale delle aree naturali protette e dei siti della Rete Natura 2000”, la Rete Natura 2000 da cosa è costituita?
a)
Zone di protezione speciale (ZPS) individuate ai sensi della direttiva n. 79/409/CEE concernente la conservazione degli uccelli selvatici e dai Siti di importanza comunitaria (SIC), individuati ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE relativa alla “Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche”
b)
Zone Ramsar e Aree MAB (Man and Biosphere) dell'Unesco collegate tra loro da aree di collegamento ecologico
c)
Oasi di Protezione faunistica
B046
Le Guardie Ecologiche Volontarie possono accogliere e fornire informazioni ai visitatori dei centri visita dei parchi?
a)
Sì, se opportunamente formate e solo se in accordo con l'Ente di gestione del Parco
b)
Sì, ma solo all'esterno del centro visita
c)
No, serve personale laureato
B047
Quali sono le tipologie di misure di conservazione secondo la normativa regionale?
a)
Generali e specifiche
b)
Generali e particolari
c)
Generali e territoriali
B048
Nei siti di Rete Natura 2000 quali captazioni idriche esistenti o nuove sono vietate?
a)
Quelle che non rispettano il rilascio del Deflusso Minimo Vitale nei corsi d’acqua naturali
b)
Quelle che prelevano a monte del sito di Rete Natura 2000
c)
Quelle che prelevano a valle del sito di Rete Natura 2000
B049
Nei siti di Rete Natura 2000 dove sono previste le norme regolamentari?
a)
Misure generali di conservazione, misure specifiche di conservazione, piani di gestione e regolamenti di settore dei Parchi
b)
Unicamente nelle Misure di conservazione (generali e specifiche) dei siti di rete Natura 2000
c)
Nei Regolamenti di settore dei Parchi
B050
E’ vietata all’interno dei siti di Rete Natura 2000 la realizzazione di nuove discariche?
a)
Sì, all’interno dei siti di Rete Natura 2000 è vietata la realizzazione di nuove discariche o di nuovi impianti di trattamento e di smaltimento di fanghi e rifiuti, nonché l’ampliamento di quelli esistenti in termini di superficie, fatte salve le discariche per inerti
b)
No, poiché la Rete Natura 2000 non è considerata un’area naturale protetta
c)
Sì, è vietata anche all’esterno dei siti di Rete Natura 2000
B051
Chi istituisce e gestisce i Paesaggi naturali e seminaturali protetti?
a)
L’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità
b)
La Regione Emilia-Romagna
c)
La Provincia di riferimento
B052
Un cittadino sta accendendo un barbecue a legna (fuoco all’aperto) all’interno del perimetro di un parco regionale. Cosa verifico?
a)
Che l’area sia attrezzata allo scopo e autorizzata dall’Ente di gestione del Parco
b)
Non è un problema i barbecue si possono accendere ovunque
c)
Che ci troviamo in area contigua e che sia rispettato il periodo di “grave pericolosità”
B053
La sorveglianza territoriale nelle aree protette regionali, ai sensi della L.R. n. 6/2005 e successive modifiche, da chi può essere svolta?
a)
Dai guardiaparco, dalle strutture della Polizia locale di cui alla legge regionale 24/2003, dai carabinieri forestali e da associazioni di volontariato cui siano riconosciute anche funzioni di sorveglianza
b)
Dai Carabinieri forestali e da associazioni di volontariato cui siano riconosciute anche funzioni di sorveglianza
c)
Dai guardiaparco, dalle strutture della Polizia locale di cui alla legge regionale 24/2003, dagli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria competenti in base alla legislazione statale e a seguito di convenzione, dai carabinieri forestali e da associazioni di volontariato cui siano riconosciute anche funzioni di sorveglianza
B054
A quanto ammonta la sanzione pecuniaria per la cattura o l’uccisione di ogni capo di fauna selvatica soggetta a protezione dalla normativa di un’area protetta regionale?
a)
Da 500 a 5.000 euro
b)
Da 25 a 250 euro
c)
Da 250 a 2.500 euro
B055
In un’area protetta regionale i trasgressori sono tenuti a restituire quanto eventualmente asportato, compresi gli animali abbattuti?
a)
No
b)
Sì
c)
Possono non restituirli pagando una sanzione aggiuntiva
B056
All’interno di un parco regionale in quali zone è consentito esercitare l’attività venatoria?
a)
Nella zona A
b)
Nell’area contigua
c)
Nell’area contigua e nella zona C
B057
In un parco regionale, le attività di smaltimento e recupero rifiuti:
a)
Sono vietate in tutte le zone del parco (A, B, C) e nell’area contigua
b)
Sono vietate tutte le zone del parco (A, B, C)
c)
Sono consentite in tutte le zone di parco
B058
Cosa sono i Paesaggi Naturali e Seminaturali Protetti (PNSP)
a)
Una forma di area protetta prevista dalla Legge Regionale n.24 “Disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio
b)
Una tipologia di area protetta prevista dalla Legge Regionale n. 6/2005 “Disciplina della forma e della gestione del sistema regionale delle aree naturali protette e dei siti della Rete Natura 2000
c)
Una forma di prima protezione di un territorio semi-antropizzato, in attesa di diventare un’area protetta vera e propria a seguito di una gestione indirizzata alla conservazione della biodiversità, come previsto dalla L.R n. 6/2005
B059
Nei Paesaggi Naturali e Seminaturali Protetti l’attività venatoria è consentita?
a)
No, è sempre vietata trattandosi di un’area protetta
b)
Sì, è sempre consentita su tutta la superficie dell’area protetta
c)
E’ consentita, ma può essere eventualmente limitata o preclusa in alcune porzioni del PNSP in osservanza degli obiettivi gestionali specifici e delle misure di sostegno per la conservazione delle risorse naturali, contenuti nell’atto istitutivo
B059
In caso di progetti di impianti eolici da realizzarsi all’esterno di un sito Natura 2000, ma all’interno di una fascia di 5 km dal perimetro del sito, è obbligatorio effettuare la valutazione di incidenza?
a)
No, essendo l’impianto eolico, previsto all’esterno del sito, non è soggetto a valutazione di incidenza
b)
Effettuare la valutazione di incidenza, in questo caso, è a discrezione dell’Ente Gestore
c)
Sì, è obbligatorio effettuare la valutazione di incidenza attenendosi, in particolare per i Chirotteri, alle indicazioni adottate dal Consiglio d’Europa con la risoluzione 5.6 “Wind Turbines and Bat Populations” del 2006
B060
Il Parere di conformità è uno strumento di controllo per il governo dei Parchi. In quali casi viene rilasciato dall’Ente di Gestione del Parco?
a)
Il Parere di conformità viene rilasciato per progetti, interventi, impianti, opere e attività che comportino trasformazioni ammissibili all’assetto ambientale e paesaggistico entro il perimetro del Parco e dell’area contigua
b)
Il Parere di conformità viene rilasciato per Piani, Regolamenti e loro varianti, degli Enti pubblici territorialmente interessati dal Parco, unitamente ai programmi relativi ad interventi, impianti ed opere da realizzare all’interno del territorio del Parco e nelle aree ad esso contigue, al di fuori delle zone D e valuta la conformità rispetto alle norme di salvaguardia della legge istitutiva, al Piano territoriale del Parco e al relativo Regolamento
c)
Il Parere di conformità deve valutare la conformità degli interventi e delle opere previste nel territorio del Parco con quanto previsto dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP).
B061
Il nulla osta è un ulteriore strumento di controllo per il governo dei Parchi. In quali casi viene rilasciato dall’Ente di Gestione del Parco?
a)
Il Nulla osta viene rilasciato per Piani, Regolamenti e loro varianti, degli Enti pubblici territorialmente interessati dal Parco, unitamente ai programmi relativi ad interventi, impianti ed opere da realizzare all’interno del territorio del Parco e nelle aree ad esso contigue, al di fuori delle zone D e valuta la conformità rispetto alle norme di salvaguardia della legge istitutiva, al Piano territoriale del Parco e al relativo Regolamento
b)
Il Nulla osta viene rilasciato per progetti per interventi, impianti, opere e attività che comportino trasformazioni ammissibili all’assetto ambientale e paesaggistico entro il perimetro del Parco e dell’Area contigua, dopo aver verificato la conformità rispetto alle norme di salvaguardia della legge istitutiva, le disposizioni del Piano e del Regolamento
c)
Il Nulla Osta viene rilasciato dopo aver verificato la coerenza delle opere e degli interventi con le Norme Tecniche di Attuazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)
B062
Il Parere di conformità e il Nulla osta sono strumenti di controllo per il governo di Aree protette
a)
Sono strumenti esclusivi, previsti dalla L.R. 6/2005, per il governo dei Parchi regionali e interregionali.
b)
Sono strumenti previsti dalla L.R. 6/2005 per tutte le tipologie di Aree Protette
c)
Sono strumenti previsti dalla L.R. 6/2005 per il governo dei Parchi e delle Riserve Naturali
Sezione C - Flora, prodotti del sottobosco e alberi monumentali tutelati
C001
Quante felci sono presenti nell'elenco delle specie protette dalla Legge regionale n. 2/1977 “Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale – istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura – disciplina della raccolta dei prodotti nel sottobosco”?
a)
Un genere
b)
Più di due
c)
Nessuna
C002
Che caratteristiche hanno i boschi cedui?
a)
Sono caratterizzati da una particolare forma di conduzione selvicolturale
b)
Sono tipici di una certa fascia altitudinale del nostro Appennino
c)
Sono caratterizzati dalla presenza di piante di Carpino nero e Roverella
C003
Le piante allo stato naturale si distribuiscono in modo casuale?
a)
Gli adattamenti estremi e le condizioni climatiche avverse fanno sì che le piante debbano cercare casualmente la loro possibilità di distribuzione nell’ambiente
b)
Tutte le piante hanno delle preferenze in virtù di specifiche esigenze ecologiche e pertanto non si distribuiscono mai casualmente
c)
Sia gli adattamenti estremi, sia le condizioni avverse dell’ambiente hanno consentito una distribuzione solo in parte casuale in funzione di una serie di fattori climatico/ambientali
C004
Quali sono le orchidee protette dalla Legge regionale n. 2/1977 “Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale – Istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura – Disciplina della raccolta dei prodotti nel sottobosco”?
a)
Esclusivamente le specie appartenenti al genere Ophrys
b)
Tutte le specie della famiglia delle Orchidaceae
c)
Tutte le specie della famiglia delle Orchidaceae ad esclusione delle specie appartenenti al genere Ophrys
C005
Quali di queste piante sono autoctone in Regione Emilia-Romagna?
a)
Lauro ceraso, Magnolia, Cipresso argentato
b)
Biancospino, Prugnolo, Acero campestre
c)
Platano, Pino mugo, Pino nero
C006
Quale di queste piante è protetta dalla normativa della Regione Emilia-Romagna?
a)
Acero campestre
b)
Pungitopo
c)
Dittamo
C007
Quale fra queste piante è protetta?
a)
Elleboro
b)
Dente di cane
c)
Bocca di leone
C008
Quale di questi fiori fa parte delle specie protette della flora spontanea?
a)
Tarassaco
b)
Pervinca
c)
Viola
C009
Cosa sono le piante geofite?
a)
Piante sempreverdi con radici profondamente infossate nel terreno; si sviluppano unicamente in posizioni fortemente soleggiate
b)
Piante erbacee perenni con organi sotterranei di riserva quali bulbi o rizomi, preposti a conservare al loro interno le gemme nel periodo sfavorevole
c)
Piante annuali che perdono gli organi aerei nella stagione avversa, ma mantengono sempre l'apparato radicale attivo
C010
E' permessa la raccolta della flora protetta a scopi scientifici, didattici e farmaceutici?
a)
Sì, è permessa, ma esclusivamente per scopi scientifici e didattici, salvo il benestare del proprietario del fondo
b)
Sì, è permessa subordinatamente al rilascio di una specifica autorizzazione da parte del Sindaco del Comune, salvo il benestare del proprietario del fondo
c)
Sì, è permessa ed è sufficiente una preventiva comunicazione scritta al Sindaco del Comune in cui è situato il fondo
C011
Tra le seguenti, quale pianta è velenosa?
a)
Rosa canina
b)
Salvia pratensis
c)
Colchicum autumnale
C012
Le specie protette della flora spontanea possono essere commercializzate?
a)
Sì, solo nel caso di piante provenienti da colture in giardini, vivai e stabilimenti di floricoltura e accompagnando la vendita con certificato di provenienza redatto dal produttore
b)
No, ma può essere ceduta da vivai forestali a titolo gratuito, accompagnando la cessione con certificato di provenienza redatto dal produttore
c)
No, mai
C013
Il divieto di raccolta delle specie protette della flora spontanea - Legge regionale n. 2/1977 “Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale – istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura” – si riferisce all’intera pianta?
a)
Sì, non si può raccogliere nessuna parte della pianta, né steli, né fiori e né frutti
b)
No, non si possono raccogliere gli steli e tantomeno estirpare la pianta, ma è possibile la raccolta del frutto
c)
No, è possibile la raccolta degli steli della pianta, ma senza l’estirpazione dell’apparato radicale
C014
Il Sindaco di un Comune può autorizzare, per scopi scientifici, didattici o farmaceutici, la raccolta di piante erbacee ed arbustive protette nelle riserve naturali?
a)
Sì, per tutte le specie
b)
Sì, ma solo determinate specie
c)
No, per nessuna specie
C015
Agrifoglio (Ilex aquifolium) e Pungitopo (Ruscus aculeatus) hanno entrambi foglie spinose sempreverdi e come frutti bacche di un bel rosso brillante, molto ricercate a Natale. Sono protetti?
a)
Entrambi
b)
Nessuno dei due
c)
Solo l’agrifoglio
C016
Quali sono le specie elencate dalla Legge regionale n. 2/1977 “Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale – istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura – disciplina della raccolta dei prodotti nel sottobosco”?
a)
Quelle di interesse comunitario elencate negli allegati della Direttiva Habitat recepiti dalla normativa regionale
b)
Quelle appartenenti alla flora spontanea per la conservazione del patrimonio naturale, ad eccezione delle specie alloctone
c)
Quelle rare o in via di depauperamento a rischio d'estinzione
C017
E' consentita la raccolta di piante appartenenti alla flora spontanea?
a)
Sì, purché non siano comprese nell'elenco delle specie protette
b)
Sì, purché vengano raccolti solo i frutti rispettando i fiori
c)
No, è vietata la raccolta delle piante appartenenti alla flora spontanea
C018
E' consentita la raccolta di piante non protette della flora spontanea?
a)
Sì, purchè non vengano estirpati e danneggiati gli organi ipogei della pianta
b)
Sì, purchè vengano raccolti solo i frutti rispettando i fiori
c)
No, è vietata la raccolta di tutte le piante appartenenti alla flora spontanea
C019
Cosa si intende per raccolta “libera” di una specie secondo quanto previsto dalla Legge regionale n. 2/1977 “Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale – Istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura – disciplina della raccolta dei prodotti nel sottobosco”?
a)
Si può raccogliere qualunque parte della pianta appartenente alla flora spontanea
b)
Si può raccogliere qualunque parte della pianta appartenente alla flora spontanea tranne gli organi ipogei
c)
Si può raccogliere qualunque parte della pianta appartenente alla flora spontanea tranne i fiori
C020
Cosa si può raccogliere di una specie appartenente alla flora spontanea protetta?
a)
I frutti
b)
Le foglie
c)
Le radici
C021
La Legge regionale n. 2/1977 “Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale – istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura – disciplina della raccolta dei prodotti nel sottobosco” cosa prevede per le specie protette?
a)
Ne vieta la raccolta a chiunque
b)
Ne vieta la raccolta a chiunque, ivi compreso il proprietario del fondo salvo si tratti di terreno messo a coltura
c)
Ne vieta la raccolta a chiunque, ma solo all'interno dei parchi e di altre aree protette
C022
E' protetto l'asparago selvatico o pungente (Asparagus acutifolius)?
a)
Sì, ne è vietata la raccolta
b)
Sì, dalla Legge regionale n. 2/1977
c)
No, ma la raccolta può essere regolamentata
C023
E' protetto il ciclamino (genere Cyclamen)?
a)
Si, è vietata la raccolta in base a quanto previsto dalla Direttiva Europea Habitat 92/43
b)
No, la raccolta è libera
c)
No, ma non posso raccogliere i bulbi in natura in base a quanto previsto dalla Legge Regionale n. 2/1977
C024
E' protetto l'agrifoglio (Ilex aquifolium)?
a)
Sì, ne è vietata la raccolta
b)
No, la raccolta è libera
c)
No, ma la raccolta può essere regolamentata
C025
E' protetto il pungitopo (Ruscus aculeatus)?
a)
Sì, è vietata la raccolta
b)
No, la raccolta è libera
c)
No, ma la raccolta può essere regolamentata
C026
E' protetta la Salicornia annuale (Salicornia veneta)?
a)
Sì, dalla Legge regionale n. 2/1977 “Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale – istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura – disciplina della raccolta dei prodotti nel sottobosco”
b)
Sì, dalla Direttiva Europea Habitat 92/43
c)
No, la raccolta è libera
C027
Sono protetti gli esemplari del genere Limonium?
a)
Sì, dalla Legge regionale n. 2/1977 “Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale – istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura – disciplina della raccolta dei prodotti nel sottobosco”
b)
Sì, dalla Direttiva Europea Habitat 92/43
c)
No, la raccolta è libera
C028
E' protetta la cerrosughera (Quercus crenata = Quercus pseudosuber)?
a)
Sì, dalla Legge regionale n. 2/1977 “Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale – istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura – disciplina della raccolta dei prodotti nel sottobosco”
b)
Sì, ma solo gli esemplari monumentali
c)
Sì, ma solo nelle aree protette
C029
Tutte le specie del genere Saxifraga sono protette dalla Legge regionale n. 2/1977 “Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale – istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura – disciplina della raccolta dei prodotti nel sottobosco”?
a)
Sì, tutte le specie presenti nel territorio emiliano-romagnolo ad eccezione di Saxifraga rotundifolia
b)
No, solo le specie crassulente
c)
No, solo le specie crassulente individuate dalla Direttiva Habitat
C030
E' protetta la primula odorosa a fiori multipli (Primula veris)?
a)
Si, è protetta anche in Emilia-Romagna, come tutte le primule di alta montagna
b)
Sì, nonostante non abbia foglie carnose, per la Legge regionale n. 2/1977 “Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale – istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura – disciplina della raccolta dei prodotti nel sottobosco” è da considerarsi protetta
c)
No, non ha le foglie carnose, quindi per la Legge regionale n. 2/1977 non è protetta
C031
Il Pino nel territorio emiliano–romagnolo è una pianta autoctona?
a)
Sì, tutte le specie di pini presenti in Emilia-Romagna sono autoctone
b)
No, tutte le specie di pini presenti in Emilia-Romagna sono state introdotte dall’uomo
c)
Dipende, alcune specie sono autoctone (pino domestico, pino marittimo), altre non lo sono (Pino nero, Pino silvestre)
C032
Cosa significa pianta xerofila o xerofita?
a)
Pianta adattata a vivere in condizioni climatiche aride
b)
Pianta che vive in zone climatiche temperate in habitat umidi o abbastanza aridi
c)
Pianta che vive in habitat umidi
C033
Che sono le piante idrofile o idrofite?
a)
Piante adattate a suoli freschi e umidi che crescono ai margini dei boschi ripariali
b)
Piante il cui ciclo biologico dipende dagli ambienti acquatici; possono essere liberamente natanti sulla superficie dell’acqua o ancorate al fondo, completamente o parzialmente sommerse
c)
Piante che se immerse in acqua sviluppano apparati radicali
C034
In Emilia-Romagna qual è il quantitativo massimo giornaliero di raccolta di muschio per persona?
a)
Grammi 300
b)
Grammi 750
c)
Nessun limite
C035
In Emilia-Romagna quale è il quantitativo massimo giornaliero raccoglibile di bacche di ginepro per persona?
a)
Grammi 200
b)
Grammi 300
c)
Grammi 1200
C036
La raccolta delle more di rovo è disciplinata?
a)
Sì, se ne possono raccogliere al massimo kg 1 per persona al giorno
b)
Sì, si possono raccogliere solo se in possesso di un’apposita autorizzazione
c)
No, la raccolta è libera
C037
Si possono asportare gli organi ipogei delle piante non comprese nell'elenco delle specie protette?
a)
Sì, se non vi è alcuna disposizione al riguardo
b)
Sì, ed è fatto obbligo di chiudere il buco con lo stesso terreno
c)
No, è vietato
C038
Quali dei seguenti mezzi non è vietato dalla Legge regionale n. 2/1977 “Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale – istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura – disciplina della raccolta dei prodotti nel sottobosco” per la raccolta dei prodotti del sottobosco?
a)
Rastrelli
b)
Uncini
c)
Le sole mani
C039
Si possono raccogliere prodotti del sottobosco durante le ore notturne?
a)
Sì, se autorizzati dal proprietario
b)
Sì, solo se si è provvisti di una illuminazione adeguata
c)
No, mai
C040
La raccolta del muschio è contingentata?
a)
Sì, senza alcuna limitazione
b)
Sì, nei limiti previsti dalla legge
c)
No, la raccolta è libera
C041
Come è regolata la raccolta dei prodotti del sottobosco nelle aree rimboschite?
a)
Concessa come altrove ed anzi incoraggiata per il controllo delle piante infestanti
b)
Vietata prima che siano trascorsi 5 anni dalla messa a dimora delle piante
c)
Vietata prima che siano trascorsi 15 anni dalla messa a dimora delle piante
C042
In quale orario è vietata la raccolta dei prodotti del sottobosco?
a)
Da un'ora prima del tramonto ad un'ora dopo l'alba
b)
Secondo orari stabiliti annualmente da apposita ordinanza del Sindaco, avendo in più riguardo a sbarre di chiusura, cartelli e consuetudini locali
c)
Da un'ora dopo il tramonto ad un'ora prima della levata del sole
C043
Quali sono i limiti massimi consentiti dalla Legge regionale n. 2/1977 “Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale – istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura – disciplina della raccolta dei prodotti nel sottobosco” per la raccolta dei seguenti prodotti del sottobosco?
a)
Tartufi 1 Kg
Muschi 300 gr
Lamponi, more di rovo, mirtilli e fragole 1 kg
Bacche di ginepro 200 gr
b)
Tartufi un solo esemplare
Muschi, lamponi, more, fragole, mirtilli 1 kg
Bacche di ginepro 200 gr
c)
Tartufi, muschi, lamponi, more, fragole 1 kg
Mirtilli 2 kg
Bacche di ginepro 200 gr
C044
Cosa è una specie endemica?
a)
Una specie che cresce isolata, in piccole colonie
b)
Una specie esclusiva di un determinato territorio
c)
Una specie a distribuzione globale
C045
Quali sono gli alberi e gli arbusti protetti dall’art. 4 della Legge regionale n. 2/1977 “Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale – istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura – disciplina della raccolta dei prodotti nel sottobosco”?
a)
Leccio, betulla, pioppo cipressino
b)
Cerro-sughera, tasso, agrifoglio
c)
Castagno, tiglio, roverella
C046
Qual è la normativa che tutela gli Alberi Monumentali d'Italia?
a)
La Legge regionale n. 2/1977
b)
La Legge n. 10/2013
c)
La Legge regionale n. 24/2011
C047
A quale soggetto pubblico è affidata la tutela di un albero monumentale tutelato ai sensi della Legge regionale n. 2/1977 “Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale – istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura – disciplina della raccolta dei prodotti nel sottobosco”?
a)
Al Comune nel quale vegeta l'esemplare arboreo
b)
Al privato a cui appartiene l'albero
c)
Alla Regione Emilia-Romagna
C048
Quale è la normativa che tutela gli esemplari arborei monumentali a livello regionale?
a)
La Legge regionale n. 6/2005
b)
La Legge n. 10/2013
c)
La Legge regionale n. 2/1977
C049
E' permessa la raccolta della flora protetta a scopi scientifici, didattici e farmaceutici?
a)
Sì, è sempre permessa
b)
Sì, a domanda degli interessati il Sindaco può autorizzare la raccolta, con esclusione della flora vegetante nelle aree a parco e riserva naturale
c)
Sì, è permessa a condizione di inoltrare una comunicazione scritta al Sindaco del Comune in cui è situato il fondo
C050
La flora spontanea protetta ai sensi della Legge regionale n. 2/1977 “Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale – istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura – disciplina della raccolta dei prodotti nel sottobosco” può essere commercializzata?
a)
Sì, solo nel caso di piante provenienti da colture in giardini, vivai e stabilimenti di floricoltura e accompagnando la vendita con certificato di provenienza redatto dal produttore
b)
No, ma può essere ceduta da vivai forestali a titolo gratuito, accompagnando la cessione con certificato di provenienza redatto dal produttore
c)
No, mai
C051
Il proprietario di un fondo può raccogliere il Dictamnus albus (dittamo) su un terreno che non è messo a coltura?
a)
Sì, la legge regionale non vieta la raccolta ai proprietari dei fondi
b)
Sì, purchè non danneggi gli organi ipogei
c)
No, la legge regionale ne vieta la raccolta anche ai proprietari dei fondi
C052
Il proprietario di un’area rimboschita da tre anni può raccogliere i prodotti del sottobosco?
a)
Sì, perché è già trascorso il periodo previsto dalla legge regionale
b)
Sì, la legge regionale non regolamenta per i proprietari la raccolta nelle aree rimboschite
c)
No, la legge regionale ne vieta la raccolta per cinque anni
C053
Quale Ente emana il decreto che tutela un albero monumentale ai sensi della L.R. n. 2/1977 “Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale – istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura – disciplina della raccolta dei prodotti nel sottobosco”?
a)
La Regione Emilia-Romagna
b)
Il Comune
c)
ARPAE
C054
A quale soggetto pubblico è affidata la tutela di un albero monumentale tutelato ai sensi della Legge regionale n. 2/1977 “Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale – Istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura – Disciplina della raccolta dei prodotti nel sottobosco”?
a)
Al Comune nel quale vegeta l'esemplare arboreo
b)
Al privato a cui appartiene l'albero
c)
Alla Regione Emilia-Romagna
C055
Qual è la normativa che tutela gli esemplari arborei monumentali a livello regionale?
a)
La Legge regionale n. 6/2005
b)
La Legge n. 10/2013
c)
La Legge regionale n. 2/1977
C056
In che modo la Legge regionale n. 2/1977 “Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale – Istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura – Disciplina della raccolta dei prodotti nel sottobosco” tutela i prodotti del sottobosco?
a)
Vietandone la raccolta
b)
Disciplinandone la raccolta
c)
Consentendo la raccolta ai soli proprietari
C057
Qual è Il limite massimo per la raccolta di bacche di ginepro, per il proprietario del terreno?
a)
Illimitato
b)
200 grammi
c)
0, il ginepro è protetto
C058
Dove è vigente la protezione delle specie di allegato II e IV Direttiva europea Habitat?
a)
Nel territorio dell’intera Europa
b)
Nel territorio degli stati membri dell’Unione Europea
c)
Nel territorio corrispondente ai siti della Rete Natura 2000
C059
Marsilea quadrifolia, specie acquatica d’interesse comunitario, è una felce protetta?
a)
Sì, in tutta Italia
b)
No, non è specie protetta ai sensi della L.R. n. 2/1977
c)
Sì, ma solo nei siti di Rete Natura 2000
C060
Dove è vigente la tutela di Primula apennina, specie di allegato II Direttiva Habitat, dalle foglie carnose?
a)
In tutto il territorio regionale, essendo tutelata anche dalla L.R. n. 2/77
b)
Nel territorio corrispondente ai siti della Rete Natura 2000
c)
Nel territorio degli stati membri dell’Unione Europea
C061
Ci sono specie arboree protette in Emilia-Romagna?
a)
Sì
b)
No
c)
Solo nei parchi
C062
Quante sono le conifere (o aghifoglie) protette in Emilia-Romagna?
a)
Una: il tasso
b)
Due: tasso e ginepro
c)
Tre: tasso, ginepro e abete bianco
C063
Ci sono muschi, licheni, funghi e altri vegetali non vascolari protetti in Emilia-Romagna?
a)
No
b)
Sì, ma limitatamente ai siti di Rete Natura 2000 (Misure di Conservazione)
c)
Sì, in tutto il territorio regionale, in base alla L.R. n. 2/1977
C064
In base alla normativa vigente, i ginepri sono protetti?
a)
No
b)
Sì
c)
Solo il ginepro rosso, limitatamente ai siti di Rete Natura 2000
C065
Quante sono le specie del genere Juniperus (Ginepro) nella flora spontanea emiliano-romagnola?
a)
Una: il ginepro comune
b)
Due: ginepro comune e ginepro rosso
c)
Tre: ginepro comune, ginepro rosso e ginepro feniceo
C066
Cosa è un bosco?
a)
Un insieme di alberi
b)
Un ecosistema caratterizzato da vegetazione arborea permanente
c)
Ovunque si possa tagliare e raccogliere legna chiedendo un permesso
C067
Quali sono le caratteristiche del bosco ceduo?
a)
Fusti singoli nati da seme
b)
Fusti multipli da ricacci emessi in seguito al taglio
c)
Fusti singoli messi a dimora in seguito ad opere di rimboschimento
C068
Cosa è una prateria?
a)
Un ecosistema caratterizzato da vegetazione erbacea
b)
Un prato molto grande che si sfalcia e si risemina
c)
Un pascolo per bovini
C069
Cosa è un arbusteto?
a)
Un ecosistema caratterizzato da vegetazione erbacea
b)
Un ecosistema caratterizzato da vegetazione arborea giovane di bassa statura
c)
Un ecosistema caratterizzato da vegetazione legnosa di specie prive di fusto
Sezione D - Funghi e tartufi
D001
E' consentita la raccolta del tartufo durante le ore notturne?
a)
Sì, solo nel periodo in cui non è vigente l'ora legale
b)
Sì, solo nel periodo estivo e per alcune specie
c)
No, il tartufo si può raccogliere solo nel periodo che va da un'ora prima dell'alba ad un'ora dopo il tramonto
D002
Come devono essere trattati i funghi velenosi?
a)
Raccolti e consegnati al Centro Micologico più vicino o al Comando Forestale, tenendoli comunque separati dagli altri funghi
b)
Raccolti e consegnati all’Unione Montana di riferimento
c)
Lasciati sul posto perché utili al ciclo biologico
D003
Cos’è Il micelio?
a)
Il micelio è la parte riproduttiva del fungo
b)
Il micelio è la parte vegetativa del fungo costituita da ife
c)
Il micelio è costituito da spore
D004
Quale dei seguenti funghi è considerato velenoso?
a)
Amanita cesarea
b)
Boletus luridus
c)
Lepiota cristata
D005
Quanti funghi epigei si possono raccogliere giornalmente a persona nei Parchi regionali?
a)
La quantità massima della raccolta è stabilita in Kg. 1
b)
La quantità massima della raccolta è comunque sempre stabilita in Kg. 3
c)
La quantità massima della raccolta è stabilita dal Regolamento del Parco che può vietare o introdurre limiti più restrittivi alla raccolta rispetto a quelli indicati nella normativa vigente
D006
Quale è il quantitativo massimo raccoglibile giornalmente di Calocybe Gambosa (Prugnolo)?
a)
1 Kg
b)
3 Kg
c)
Non si può raccogliere per motivi ecologici
D007
In quali giorni della settimana è consentita la raccolta dei funghi epigei spontanei?
a)
Lunedì - Mercoledì – Sabato - Domenica
b)
Martedì - Giovedì – Venerdì - Domenica
c)
Martedì - Giovedì - Sabato - Domenica
D008
Dove è sempre vietata la raccolta dei funghi epigei salvo che ai proprietari?
a)
Nei prati
b)
Nei pascoli
c)
Nei giardini e nei terreni di pertinenza delle abitazioni
D009
Nei territori montani in rapporto alle tradizioni, alle consuetudini e alle caratteristiche dell’economia locale, gli Enti competenti possono individuare aree in cui è permessa la raccolta in deroga ai limiti quantitativi?
a)
Sì, ma solo per i residenti e non oltre i 5 Kg giornalieri per persona
b)
Sì, senza limiti aggiuntivi
c)
No, mai
D010
Dove deve avvenire la sommaria pulizia dei funghi epigei?
a)
Sul posto appena raccolti
b)
Alla prima fontana trovata
c)
Al ritorno a casa
D011
E' consentito il danneggiamento e la distruzione volontaria di funghi?
a)
E’ possibile solo nei giorni in cui è ammessa la raccolta
b)
E’ possibile solo per funghi velenosi o per funghi decomposti
c)
E’ sempre vietata
D012
Con quale legge lo Stato demanda alle Regioni la disciplina della raccolta e commercializzazione dei funghi epigei?
a)
Legge 2 dicembre 1965, n. 18
b)
Legge 2 luglio 1975, n. 382
c)
Legge 23 agosto 1993, n. 352
D013
L'articolo 6 comma 1 della Legge regionale n. 6/1996 “Disciplina della raccolta e della commercializzazione dei funghi epigei spontanei nel territorio regionale. Applicazione della Legge 352 del 23 agosto 1993” che cosa stabilisce?
a)
La raccolta è consentita nei giorni di lunedì, giovedì, sabato e domenica nelle ore diurne, da un'ora prima della levata del sole a un'ora dopo il tramonto
b)
La raccolta è consentita nei giorni di martedì, giovedì, venerdì e domenica nelle ore diurne, da un'ora prima della levata del sole al tramonto
c)
La raccolta è consentita nei giorni di martedì, giovedì, sabato e domenica nelle ore diurne, da un'ora prima della levata del sole a un'ora dopo il tramonto
D014
La Legge regionale n. 6/1996 “Disciplina della raccolta e della commercializzazione dei funghi epigei spontanei nel territorio regionale. Applicazione della Legge 352 del 23 agosto 1993” regola la raccolta dei funghi epigei a fini economici. Come devono essere definite le zone autorizzate dagli enti competenti e a quali adempimenti devono rispondere?
a)
Essere delimitate con apposite tabelle e avere un piano di conduzione silvicolturale dei terreni per garantire il mantenimento delle condizioni di equilibrio morfologico e idrogeologico e la capacità di autorigenerazione dell'ecosistema
b)
Essere cartografate ed avere un piano di conduzione silvicolturale dei terreni per garantire il mantenimento delle condizioni di equilibrio morfologico e idrogeologico e la capacità di autorigenerazione dell'ecosistema
c)
Essere delimitate con apposite tabelle, recintate con due ordini di filo di ferro liscio, e avere un piano di conduzione silvicolturale dei terreni per garantire il mantenimento delle condizioni di equilibrio morfologico e idrogeologico e la capacità di autorigenerazione dell'ecosistema
D015
La Legge regionale 30 luglio 2015 n. 13 "Riforma del sistema governativo regionale e locale e disposizioni su Città Metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro unioni" modificata dall’articolo 38 della Legge regionale 27 dicembre 2017, n. 25 “Disposizioni collegate alla Legge regionale di stabilità per il 2018” stabilisce che?
a)
Agli Enti di gestione, in relazione al territorio delle aree protette, sono delegate le funzioni disciplinate dalla Legge Regionale 2 aprile 1996, n. 6 (Disciplina della raccolta e della commercializzazione dei funghi epigei spontanei nel territorio regionale. Applicazione della Legge 352 del 23 agosto 1993). Per il restante territorio le suddette funzioni sono delegate ai Comuni e alle loro Unioni ad eccezione del territorio dei Comuni non appartenenti ad Unioni di Comuni o in convenzione con esse o con Enti Parco, per le quali le funzioni sono esercitate dalle strutture della Regione, secondo modalità e condizioni stabilite dalla Giunta Regionale che elencherà anche i Comuni interessati. Sono fatte salve le funzioni riservate alla competenza della Regione dalle suddette leggi
b)
Ai Comuni e alle loro Unioni, in relazione al territorio delle stesse, sono delegate le funzioni disciplinate dalla Legge Regionale 2 aprile 1996 n. 6 (Disciplina della raccolta e della commercializzaz