Azienda Ospedaliero-UniversitariaDipartimento Servizi GeneraliSOD Igiene OspedalieraDirettore Prof. Marcello M. D’Errico
Università Politecnica delle MarcheDipartimento di Scienze BiomedicheSez. Igiene, Medicina Preventiva, Sanità Pubblica
R. Ricci, R. Ricci, R. Bruschi, E. Martini, R. Bruschi, E. Martini, L.L. TantucciTantucci, E. Esposto, E. Esposto
FLUSSO TURBOLENTO
o
FLUSSO UNIDIREZIONALE ?
LEGGI
NORMATIVE TECNICHE
LINEE GUIDA
DATI SPERIMENTALI
STUDI SULLE INFEZIONI CHIRURGICHE
ANALISI DEI COSTI
VALUTAZIONE ECONOMICA
INTRODUZIONE
D
1
Il D.P.R 27.04.1955 n. 547
Il D.P.R. 19.03.1956 n. 303
Il D. Lgs. 15.08.1991 n. 277
che stabilivano le norme generali di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro e prevedevano già l’aspetto informativo e formativo
PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI SULLA TUTELA E LA
PREVENZIONE DEL RISCHIO SUI LUOGHI DI LAVORO
DAGLI ANNI ’50 ALLA 626 DEL 1994
ALCUNE CIRCOLARI MINISTERIALI NEL SETTORE SANITARIO
La Circolare Ministeriale n. 13011 del 1974 sull’Edilizia Ospedaliera
La Circolare Ministeriale n. 5 del 1989 sull’ Esposizione professionale ad anestetici in sala operatoria.
D
2
DALLA 626 FINO AL D.Lgs. 81/08
NUOVO APPROCCIO AL PROBLEMA DELLA SICUREZZA
AUMENTA LA PERCEZIONE DEL RISCHIO IN AMBITO SANITARIO
fino a quel momento l’attenzione veniva posta quasi esclusivamente ai problemi di natura assistenziale.
D
3
Prevenzione come metodo di lavoro finalizzato a:individuare, valutare, controllare e ridurre
i fattori di rischio.
A SUPPORTO DELLE LEGGI
NORME TECNICHE ENTI DI STANDARDIZZAZIONE
- UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione)- CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano)
LINEE GUIDA - ISPESL- ISS
NORME TECNICHE INTERNAZIONALI
D
4
Leggi, norme e linee guida presentano però dei limiti
ALCUNI LIMITI DELLE LEGGI
Non definiscono tutti i parametri rappresentativi dello stato di salubrità di un ambiente di lavoro.
I parametri indicati diventano immediatamente vincolanti.
Tempi lunghi di elaborazione o rivisitazione: spesso si rimane vincolati a indicazioni non aggiornate rispetto al progresso scientifico e tecnologico.
Quando si sa di non essere conformi ai requisiti minimi di legge? Come ci si deve comportare?
Si omettono le verifiche?Si valutano in ogni caso i fattori di
rischio decidendo se sono compatibili con l’erogazione del servizio?
E COME LA METTIAMO CON I LIMITI DI LEGGE?
oppure
D
5
VANTAGGI E SVANTAGGI DELLE NORMATIVE TECNICHE E DELLE LINEE GUIDA
SVANTAGGICONSIDERATE SPESSO (A TORTO O A RAGIONE) NON VINCOLANTI
D
6
- Sopperiscono ai limiti delle leggi dal punto di vista tecnico
- Seguono un iter di elaborazione e di aggiornamento molto più rapido
- forniscono le indicazioni e soluzioni rappresentative dello stato dell’arte
- Indicano valori guida che evidenziano il conseguimento degli obiettivi preposti.
VANTAGGI
Quindi
Prevale la “ragione economica” sulla qualità e sulla sicurezza.
Si fanno scelte apparentemente vantaggiose nell’immediato che nel medio-lungoperiodo si traducono in maggiori oneri per le Aziende.
SICUREZZA / IGIENE IN SALA OPERATORIA
SIGNIFICA REALIZZARE CONDIZIONI DI BENESSERE AMBIENTALE
PER PAZIENTI ED OPERATORI
IMPIANTO DI VENTILAZIONE E CONDIZIONAMENTO (VCCC)
Indispensabile per assicurare il benessere ambientale in sala operatoria
filtrazione diluizione termoregolazione
D
7
L’IMPIANTO VCCC A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA
IL SETTORE OSPEDALIERO E’ RIMASTO ISOLATO ED ESTRANEO AL PROCESSO DI RINNOVAMENTO
NASCE DA ESIGENZE DEL SETTORE FARMACEUTICOELETTRONICOALIMENTARE
D
8
D.P.R. 14.01.1997 REQUISITI MINIMI DI AUTORIZZAZIONE
L’impianto di condizionamento deve rispettare essenzialmente tre condizioni:
D
9
• Portata d’aria esterna per > 15 ricambi aria/ora
• Efficienza filtrazione dell’aria > 99,97%
• Temperatura 20°C – 24°C
• Umidità Relativa 40% - 60%.
LEGGI SPECIFICHE IN AMBITO SANITARIO
ALLE REGIONI : E’ stato demandato il compito di determinare gli standards di qualità integrativi ai requisiti minimi, per accreditamento.
LE LINEE GUIDA ISPESL (luglio 1999)“Definizione degli standard di sicurezza e di igiene ambientale dei reparti operatori”
Introducono nuovi importanti parametri di valutazione e standard di igiene e di sicurezza ambientali del reparto operatorio
1. Distinguono le sale operatorie di alta specialità (ortopedia, cardiochirurgia, trapianti, neurochirurgia) per le quali è richiesto l’impianto a flusso unidirezionale da quelle di chirurgia generale per le quali è ritenuto sufficiente un impianto a flusso turbolento
2. Definiscono i livelli di contaminazione particellare e microbiologica
3. Introducono gli Indici di benessere termico nella valutazione microclimatica
4. Esprimono il concetto di Recovery Time
D
1
0
Si inizia finalmente a considerare la sala operatoria come ambiente a contaminazione controllata.
Nonostante ciò, assistiamo ancora oggi alla realizzazione di “nuove” sale operatore già concettualmente vecchie, non adeguate agli standard qualitativi oramai consolidati nei principali Paesi europei, che non assicurano adeguate
condizioni igieniche e di sicurezza
CON QUALI MOTIVAZIONI?
1. minori costi di installazione e di manutenzione
2. minori vincoli strutturali ed impiantistici
3. miglioramenti non dimostrati dall’utilizzo di un flusso laminare rispetto un flusso turbolento nella riduzione delle infezioni chirurgiche.
MA E’ SEMPRE VERO?
D
1
1
LA DISTRIBUZIONE DELL’ARIA NEL FLUSSO TURBOLENTO
= =
Stesse caratteristiche particellari e microbiologiche
1500 – 2000 m3/h
Aria esterna
Volume sala = 100 m3
Ricambi aria/ora = 15-20
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1
6
IL SOFFITTO FILTRANTE DEVE RICOPRIRE L’INTERO CAMPO OPERATORIO
SOFFITTO FILTRANTE 3,0 m x 3,0 m
D
1
7
RICAMBI ARIA/ORA
Ricambi/ora nucleo asettico = circa 300
Ricambi/ora sala = circa 80 di cui 15-20 di aria esterna
Aria esterna = 1500 – 2000 m 3/h Ricircolo = circa 6000 m 3/h
NUCLEO ASETTICO
PORTATA D’ARIA TOTALE = CIRCA 8000 m 3/h
Volume sala 100 m3
D
2
0
NORMATIVE E LINEE GUIDA NAZIONALI ED INTERNAZIONALI
D
2
2
PAESEClassificazione
ambientiFlusso
UnidirezionaleSoffitto filtrante
Ricircolo Velocità aria∆∆∆∆T tra aria
immessa e aria ambiente
Ricambi/ ora aria esterna
OLANDANBHF (Netherlands Board for Hospital Facilities). S ito dell’Istituto di Ricerca del Ministero della Sa lute
Olandese dedicato a supportare le scelte politiche in material di pianificazione e realizzazione di presidi ospedalieri. Pubblicazione gennaio 2004 Lin ee Guida per i Dipartimenti Chirurgici.
NO
sempre Il flusso
unidirezionale deve investire anche i tavoli con ferri
chirurgici
8/9 m2 SI 0,24-0,30 m/s 1/2 K > 20 R/h
SVIZZERA Pubblicata la Direttiva 99-3 Marzo 2004 dal titolo “Heating, ventilation and air-conditioning system i n
hospitals (Riscaldamento, ventilazione e condiziona mento dell’aria negli ospedali). NO sempre3,0 m x 3,0
mSI > 0,2 m/s 1 K > 1000 m3
FRANCIA La normativa di riferimento è la NF S 90-351 del gi ugno 2003 “Sale sterili e locali strettamente
collegati (esigenze per il controllo della contamin azione aerotrasportata”.
SIISO 5 (aree alto rischio)
ISO 7 (aree medio rischio)
ISO 8 (aree basso rischio)
per ISO 5 obbligatorio
per ISO 7 facoltativo
> 50 R/h SI > 0,2 m/s > 6 R/h
GERMANIA La normativa tedesca E DIN 1946-4 del febbraio 2005 “Ventilazione e aria condizionata – Parte 4:
Ventilazione negli ospedali” è molto dettagliata e fornisce indicazioni e valori guida dalla fase dell a progettazione alla qualifica di prestazione, define ndo le classi di pulizia, i requisiti impiantistici ed i
sistemi e modalità di controllo.
SI1a (alto rischio)
1b (medio rischio)2 (basso rischio)
SI per locali
classificati 1a
3,2 m x 3,2 m
SI0,18 - 0,25 m/s
(consigliati 0,23 m/s)
0,5/3 K > 1200 m3
ITALIA D.P.R. 14.01.1997 + Linee Guida ISPESL luglio 1999 "Linee guida per la definizione degli standard di
sicurezza e di igiene ambientale dei reparti operat ori".
SIsale per interventi puliti
sale per chirurgia generale o similare
SI ISO 5 per sale per interventi puliti
campo operatorio
SI 0,3 - 0,5 m/s 3-4 °C > 15 R/h
TUTTE RICHIEDONO IMPIANTI A FLUSSO UNIDIREZIONALE PER LOCALI LA CUI DESTINAZIONE D’USO PREVEDE LIVELLI DI
CONTROLLO MOLTO ELEVATI
E FLUSSI TURBOLENTI NELLE ALTRE SITUAZIONI.
DOVE LA DISTINZIONE TRA AREE PIÙ O MENO CRITICHE NON E’PREVISTA È RICHIESTA IN OGNI CASO L’ADOZIONE DI IMPIANTI A
FLUSSO UNIDIREZIONALE
(È IL CASO AD ESEMPIO DELL’OLANDA E DELLA SVIZZERA).
NORMATIVE E LINEE GUIDA NAZIONALI ED INTERNAZIONALI
D
2
3
IL RISCONTRO AMBIENTALEALCUNI DATI SPERIMENTALI
SOD di Igiene Ospedaliera
CARICA MICROBICA AERODISPERSA IN OPERATIONAL MISURATA IN DIFFERENTI CONDIZIONI DI OPERATIVE E CLASSE DI
CONTAMINAZIONE PARTICELLARE CORRELATA
5 ANNI DI MONITORAGGIO AMBIENTALE SU CIRCA 100 SALE OPERATORIE DI DIFFERENTI STRUTTURE OSPEDALIERE DELLA REGIONE MARCHE E DI ALTRE
REGIONI D’ITALIA
D
2
4
0
50
100
150
200
250
300UFC/ m3
A B C D
condizioni operative
ISO 7CBT 80 - 140
ISO 6CBT 40 - 70
ISO 5CBT < 10
ISO 7/ 8CBT > 180
SAS IN OPERATIONAL
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
200
220
SOTTO FLUSSO LAMINARE TURBOLENTO > 20 ricambi TURBOLE NTO < 15 ricambi
UFC/m3
max
media
SITUAZIONECarica Microbica
(CBT in UFC/ m 3 )Classe ISO Limiti di riferimento
Ricambi/ ora: 8 - 10
DP: neutra Teleria: cotone
Ricambi/ ora: 15 – 20
DP: positiva Teleria: cotone
Ricambi/ ora: 15 – 20
DP: positiva Teleria: conforme UNI EN ISO 13795
Soffitto filtrante 2,9 m x 2,9 m
Velocità dell’aria: 0,20 – 0,24 m/ s Teleria: cotone o UNI EN ISO 13795
CBT < 180 UFC/ m3
Classe ISO 7
CBT < 20 UFC/ m3
Classe ISO 5
> 180 ISO 7 / 8
ISO 7
ISO 6
ISO 5 o inferiore
80 – 140
40 – 70
< 10 UFC/ m3
Condizioni operative
VCCCUNDIREZIONALE
A
B
C
D
VCCCTURBOLENTO
VCCCTURBOLENTO
VCCCTURBOLENTO
D
2
5
MINORE SEDIMENTAZIONE SULLE SUPERFICI
Valutazione del numero di microrganismi che sedimentano sulle superfici nel tempo
0
5
10
15
20UFC/dm2/h
tempo
IMA
SOTTO FLUSSO LAMINARE 0 0 0 0 0 0 0 0
FUORI FLUSSO LAMINARE 0 0 2 2 2 2 3 5
TURBOLENTO > 15 ricambi 2 2 3 3 5 5 8 8
TURBOLENTO < 15 ricambi 3 3 8 8 13 13 16 16
5 min 10 min 15 min 20 min 30 min 40 min 50 min 60 min
D
2
6
16Ricambi aria/ora 8 – 10Pressioni differenziali neutre
8Ricambi aria/ora 15 – 20
Pressioni differenziali positiveSala operatoria con impianto a
flusso Turbolento
5Fuori del soffitto filtrante
0Sotto soffitto filtrante, vicino tavolo servitoreSala operatoria con impianto a
flusso Unidirezionale
UFC/dm2/hPostazione rilievoSala operatoria
=MINORE CARICA MICROBICA IN
ARIA
Solamente sotto il flusso unidirezionale è garantito il mantenimento della sterilità dei ferri chirurgici e del campo
operatorio.
L’interpretazione normativa più corretta sembrerebbe quella Olandese in cui è previsto che il flusso unidirezionale debba
essere sempre garantito anche sui ferri chirurgici
D
2
7
SEDIMENTAZIONE DELLA CARICA MICROBICA SULLE SUPERFICI
D
2
7
TUTTA LA NORMATIVA DI SETTORE INDIRIZZA VERSO L’UTILIZZO DI IMPIANTI A FLUSSO UNIDIREZIONALE
PER AMBIENTI AD ALTO RISCHIO
I VANTAGGI DEL FLUSSO UNIDIREZIONALEPER IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
AMBIENTALE SONO EVIDENTI
MA QUANTO COSTA UN IMPIANTO UNIDIREZIONALE RISPETTO AD UN TRADIZIONALE IMPIANTO A FLUSSO
TURBOLENTO?
ALCUNE CONSIDERAZIONI
D
2
8
COSTI STIMATI IMPIANTI VCCC TURBOLENTO/UNIDIREZIONALE
CONFRONTATI I PREVENTIVI DI ALCUNE AZIENDE CHE ALLESTISCONO SALE CON IMPIANTO A FLUSSO TURBOLENTO CON QUELLI DI ALTRE SPECIALIZZATE
NEI FLUSSI UNIDIREZIONALI
IL COSTO DI UNA SALA CON IMPIANTO A FLUSSO
UNIDIREZIONALE
In estrema sintesi
=
10% IN PIU’DI UNA SALA CON IMPIANTO A FLUSSO
TURBOLENTO
PER UN ALLESTIMENTO COMPLETO DI UNA SALA OPERATORIA
D
2
9
SU UN COSTO COMPLESSIVO STIMATO DI CIRCA € 400.000 - € 500.000 (A SALA)
IL FLUSSO UNIDIREZIONALE INCIDE PER CIRCA € 40.000 - € 50.000
SEMBREREBBE MOLTO
Ma facciamo una valutazione nel suo complesso
I DUE SISTEMI A CONFRONTO
COSTI STIMATI IMPIANTI VCCC TURBOLENTO/UNIDIREZIONALE
D
3
0
BASSE VELOCITA’ DELL’ARIA ED ELEVATO COMFORT
NUCLEO ASETTICOPROTETTO
NON COMPROMESSO DALL’APERTURA
DELLE PORTE
FLUSSO UNIDIREZIONALE
POSSIBILITA’ DI AVERE LA ZONA ESTERNA DAL CAMPO
OPERATORIO NON INTRALCIATA DA TUBI E CAVI
Perimetro soffitto filtrante attrezzato con prese elettriche, gas
medicali ecc..
Abbattimento immediato dei contaminanti
aerodispersiRECOVERY TIME = 1
MINUTOPOSSO EFFETTUARE
QUALSIASI INTERVENTO CHIRURGICO
TRAPIANTI = CHIR.GENERALE
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3
1
FLUSSO TURBOLENTO
CAMPO OPERATORIO NON PROTETTO PER MISCELAZIONE TOTALE DELL’ARIA
RECOVERY TIME > 15 – 20 MINUTITempo che dovrei attendere affinché l’impianto VCCC, dopo un intervento
riporti la sala operatoria nelle condizioni igieniche iniziali
INTRALCI DA CAVI E TUBI
NON POTREI OPERARE PER TRAPIANTI, PROTESI ORTOPEDICHE, CARDIOCHIRURGIA ECC..
D
3
2
Norma Tecnica, la UNI EN ISO 13795-1 Appendice C
“La maggioranza delle infezioni chirurgiche post-operatorie in sito sono contratte al momento dell'operazione, quando c'è la possibilità che i microrganismi raggiungano la ferita aperta…”. “Le vie di infezione sono per contatto o aerea. In quest’ultimo caso, le scaglie di cute umana disperse sono spesso vettori di infezione”. Ecc…
Studio Lidwell (1987)
Su 8.000 interventi chirurgici di protesi d’anca e ginocchio Dimostrato che con il solo utilizzo di impianti a flusso unidirezionale rispetto ai classici a flusso turbolento è stata ottenuta una riduzione del tasso di infezione dal 3,4% a 1,6%.
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3
3
L’ESPERIENZA DI ANCONAAzienda Ospedaliero-Universitaria
Ospedali Riuniti di Ancona
LL’’ESPERIENZA DI ANCONAESPERIENZA DI ANCONAAzienda Azienda OspedalieroOspedaliero --UniversitariaUniversitaria
Ospedali Riuniti di AnconaOspedali Riuniti di Ancona
CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA
PLASTICA PLASTICA PLASTICA PLASTICA PLASTICA PLASTICA PLASTICA PLASTICA
DIVISIONE DIVISIONE DIVISIONE DIVISIONE DIVISIONE DIVISIONE DIVISIONE DIVISIONE
ORTOPEDIAORTOPEDIAORTOPEDIAORTOPEDIAORTOPEDIAORTOPEDIAORTOPEDIAORTOPEDIA
CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA
GENERALEGENERALEGENERALEGENERALEGENERALEGENERALEGENERALEGENERALE
CHIRURGIA MAXILLO CHIRURGIA MAXILLO CHIRURGIA MAXILLO CHIRURGIA MAXILLO CHIRURGIA MAXILLO CHIRURGIA MAXILLO CHIRURGIA MAXILLO CHIRURGIA MAXILLO
FACCIALEFACCIALEFACCIALEFACCIALEFACCIALEFACCIALEFACCIALEFACCIALE
CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA
TORACICA TORACICA TORACICA TORACICA TORACICA TORACICA TORACICA TORACICA
CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA CHIRURGIA
VASCOLARE VASCOLARE VASCOLARE VASCOLARE VASCOLARE VASCOLARE VASCOLARE VASCOLARE
CLINICA CLINICA CLINICA CLINICA CLINICA CLINICA CLINICA CLINICA
CHIRURGICA CHIRURGICA CHIRURGICA CHIRURGICA CHIRURGICA CHIRURGICA CHIRURGICA CHIRURGICA
CLINICA DI CHIRURGIA CLINICA DI CHIRURGIA CLINICA DI CHIRURGIA CLINICA DI CHIRURGIA CLINICA DI CHIRURGIA CLINICA DI CHIRURGIA CLINICA DI CHIRURGIA CLINICA DI CHIRURGIA
GENERALE E METODOLOGIA GENERALE E METODOLOGIA GENERALE E METODOLOGIA GENERALE E METODOLOGIA GENERALE E METODOLOGIA GENERALE E METODOLOGIA GENERALE E METODOLOGIA GENERALE E METODOLOGIA
CHIRURGICACHIRURGICACHIRURGICACHIRURGICACHIRURGICACHIRURGICACHIRURGICACHIRURGICACLINICA DI CLINICA DI CLINICA DI CLINICA DI CLINICA DI CLINICA DI CLINICA DI CLINICA DI
NEUROCHIRURGIANEUROCHIRURGIANEUROCHIRURGIANEUROCHIRURGIANEUROCHIRURGIANEUROCHIRURGIANEUROCHIRURGIANEUROCHIRURGIA
CLINICA CLINICA CLINICA CLINICA CLINICA CLINICA CLINICA CLINICA
OCULISTICA OCULISTICA OCULISTICA OCULISTICA OCULISTICA OCULISTICA OCULISTICA OCULISTICA
CLINICA CLINICA CLINICA CLINICA CLINICA CLINICA CLINICA CLINICA
ORTOPEDICA ORTOPEDICA ORTOPEDICA ORTOPEDICA ORTOPEDICA ORTOPEDICA ORTOPEDICA ORTOPEDICA
CLINICA CLINICA CLINICA CLINICA CLINICA CLINICA CLINICA CLINICA
UROLOGICA UROLOGICA UROLOGICA UROLOGICA UROLOGICA UROLOGICA UROLOGICA UROLOGICA
NEUROCHIRURGIA NEUROCHIRURGIA NEUROCHIRURGIA NEUROCHIRURGIA NEUROCHIRURGIA NEUROCHIRURGIA NEUROCHIRURGIA NEUROCHIRURGIA OCULISTICA OCULISTICA OCULISTICA OCULISTICA OCULISTICA OCULISTICA OCULISTICA OCULISTICA
O R L O R L O R L O R L O R L O R L O R L O R L
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4
SORVEGLIANZA INFEZIONI CHIRURGICHE CON METODOLOGIA NATIONAL HEALTHCARE SAFERTY NETWORK STATUNITENSE.
15 Unità Operative chirurgiche
revisione bisettimanale delle cartelle cliniche ed infermieristiche dei
pazienti ricoverati sottoposti ad intervento chirurgico
monitoraggio esami colturali su tamponi delle ferite chirurgiche e
drenaggi in sede di intervento
•dati ricovero (ammissione e dimissione)
•il punteggio di gravità ASA score (American Society of Anesthesiologists)
•la classe di intervento secondo i criteri di classificazione internazionale (ICD-9CM)
•la durata (in ore) dell'intervento chirurgico
•eventuali infezioni del sito chirurgico
scheda di rilevazione predisposta per ciascun paziente:
D
3
5
Periodo AAprile 2001-Marzo 2004
Periodo BAprile 2004-Marzo 2007
N° INF % INF N° INF %INF
650 3,0 353 1,8
FINE 2003 trasferimento nuovo Blocco Operatorio con 18 sale operatorie a Flusso Unidirezionale
Il tasso di infezioni è riferito ad una comparazione omogenea tra procedure chirurgiche per vedere se la riduzione delle infezioni
chirurgiche è reale o legata a variabili quali la durata della degenza, gravità e classe di intervento.
D
3
6
41367 interventi sorvegliati (21759 nel Periodo A e 19608 nel Periodo B).
EE’’ diminuita la durata della degenza?diminuita la durata della degenza?……nonnon in misura clinicamente rilevante!in misura clinicamente rilevante!
D
3
7
ASA score medio
1,8 (Aprile 2001-Marzo 2004)
vs
1,7 (Aprile 2004-Marzo 2007)
QUINDI LA RIDUZIONE E’ REALE
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VALUTAZIONE ECONOMICAVALUTAZIONE ECONOMICAVALUTAZIONE ECONOMICA
COSTO AGGIUNTIVO PER SALA OPERATORIA A FLUSSO UNIDIREZIONALE€ 40.000 - € 50.000
COSTO AGGIUNTIVO PER 18 SALE OPERATORIE€ 720.000 - € 900.000
D
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9
RISPARMIO IN TRE ANNI :RISPARMIO IN TRE ANNIRISPARMIO IN TRE ANNI ::
A FRONTE DI UN INVESTIMENTO INIZIALE MAGGIORE DI CIRCA € 900.000
D
4
0
IN TRE ANNI
CIRCA 300 INFEZIONI IN MENO
9.000 x 300 = 9.000 x 300 = €€ 2.700.0002.700.000
MA E’ INNEGABILE CHE LA NUOVA STRUTTURA ED I NUOVI IMPIANTI, UNITI
ALLA NUOVA ORGANIZZAZIONE ABBIANO AVUTO UN RUOLO
DETERMINANTE NEI RISULTATI OTTENUTI
MA EMA E’’ INNEGABILE CHE LA NUOVA INNEGABILE CHE LA NUOVA STRUTTURA ED I NUOVI IMPIANTI, UNITI STRUTTURA ED I NUOVI IMPIANTI, UNITI
ALLA NUOVA ORGANIZZAZIONE ALLA NUOVA ORGANIZZAZIONE ABBIANO AVUTO UN RUOLO ABBIANO AVUTO UN RUOLO
DETERMINANTE NEI RISULTATI DETERMINANTE NEI RISULTATI OTTENUTI OTTENUTI
NON SARA’ SOLO MERITO DEI FLUSSI UNIDIREZIONALI
NON SARANON SARA ’’ SOLO MERITO DEI FLUSSI SOLO MERITO DEI FLUSSI UNIDIREZIONALI UNIDIREZIONALI
Ricordiamo la sorveglianza sanitaria, la sorveglianza Ricordiamo la sorveglianza sanitaria, la sorveglianza
ambientale, le procedure, i protocolli ecc..ambientale, le procedure, i protocolli ecc..
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1
CONSIDERAZIONI FINALI SUI FLUSSI UNIDIREZIONALI
CONSIDERAZIONI FINALI SUI FLUSSI CONSIDERAZIONI FINALI SUI FLUSSI UNIDIREZIONALIUNIDIREZIONALI
1. Le norme dei principali Paesi Europei indirizzano verso l’utilizzo di sale a flusso unidirezionale per interventi “critici”
2. Se ben realizzati, offrono maggiori garanzie di controllo della contaminazione ambientale
3. Maggiore flessibilità: consentono di operare indistintamente su interventi di chirurgia generale ed interventi di alta specialità
4. Questo migliora l’organizzazione del blocco operatorio
5. Si riducono le infezioni chirurgiche
6. Costi iniziali maggiori ampiamente ripagati nel tempo dalla riduzione delle infezioni chirurgiche.
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ALLORA PERCHE’ INSISTERE ANCORA CON GLI IMPIANTI A FLUSSO TURBOLENTO?
ALLORA ALLORA PERCHEPERCHE’’ INSISTERE ANCORA CON GLI IMPIANTI A INSISTERE ANCORA CON GLI IMPIANTI A FLUSSO TURBOLENTO?FLUSSO TURBOLENTO?
PERCHE’ MOTIVARE TALI SCELTE CON VALUTAZIONI ECONOMICHE CHE SI RIVELANO NEL TEMPO SBAGLIATE ?
PERCHEPERCHE’’ MOTIVARE TALI SCELTE CON VALUTAZIONI MOTIVARE TALI SCELTE CON VALUTAZIONI ECONOMICHE CHE SI RIVELANO NEL TEMPO SBAGLIATE ?ECONOMICHE CHE SI RIVELANO NEL TEMPO SBAGLIATE ?
PERCHE’ NON CONSIDERARE LE INDICAZIONI DI NORMA COME NECESSARIE AL CONSEGUIMENTO DI STANDARD
QUALITATIVI ADEGUATI
A PRESCINDERE DALL’OBBLIGATORIETA’ O MENO IMPOSTA?
PERCHEPERCHE’’ NON CONSIDERARE LE INDICAZIONI DI NORMA NON CONSIDERARE LE INDICAZIONI DI NORMA COME NECESSARIE AL CONSEGUIMENTO DI STANDARD COME NECESSARIE AL CONSEGUIMENTO DI STANDARD
QUALITATIVI ADEGUATIQUALITATIVI ADEGUATI
A PRESCINDERE DALLA PRESCINDERE DALL ’’OBBLIGATORIETAOBBLIGATORIETA ’’ O MENO O MENO IMPOSTA?IMPOSTA?
CONSIDERAZIONI FINALICONSIDERAZIONI FINALICONSIDERAZIONI FINALI
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GLI IMPIANTI A FLUSSO TURBOLENTO LASCIAMOLI ALLE BANCHE, AI SUPERMERCATI E
NON ALLE SALE OPERATORIE
GLI IMPIANTI A FLUSSO TURBOLENTO LASCIAMOLI GLI IMPIANTI A FLUSSO TURBOLENTO LASCIAMOLI ALLE BANCHE, AI SUPERMERCATI E ALLE BANCHE, AI SUPERMERCATI E
NON ALLE SALE OPERATORIENON ALLE SALE OPERATORIE
E’ inutile continuare ad attribuire le cause delle i nfezioni a questa o a quella variabile
Tutte le variabili concorrono al risultato
Iniziamo ad eliminarne una, poi potremmo concentrar e l’attenzione sulle altre, ancora più importanti.
EE’’ inutile continuare ad attribuire le cause delle inf ezioni a inutile continuare ad attribuire le cause delle inf ezioni a questa o a quella variabilequesta o a quella variabile
Tutte le variabili concorrono al risultatoTutte le variabili concorrono al risultato
Iniziamo ad eliminarne una, poi potremmo concentrar e Iniziamo ad eliminarne una, poi potremmo concentrar e ll ’’attenzione sulle altre, ancora piattenzione sulle altre, ancora pi ùù importanti. importanti.
CONCLUSIONICONCLUSIONICONCLUSIONI
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Dott. Roberto RICCI
SOD Complessa di Igiene Ospedaliera – Ospedali Riuniti di Ancona