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R. Sterpone

Date post: 01-Jan-2017
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Rossella Sterpone: S.S. Psicologia ASO di Alessandria – Istituto Miller Ivo Casagranda: Dipartimento di Emergenza ASO di Alessandria IL RUOLO DELLO PSICOLOGO IN AREA DI EMERGENZA CONGRESSO NAZIONALE AcEMC 19-20 maggio 2016 - Parma
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Page 1: R. Sterpone

Rossella Sterpone: S.S. Psicologia ASO di Alessandria – Istituto Miller

Ivo Casagranda: Dipartimento di Emergenza ASO di Alessandria

IL RUOLO DELLO PSICOLOGO IN AREA DI EMERGENZA

CONGRESSO NAZIONALE AcEMC 19-20 maggio 2016 - Parma

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L’EMERGENZA-URGENZA

PSICOLOGICA

Un momento di perturbazione dell’equilibrio psicologico ed

emotivo di una persona, dovuto ad una o più circostanze

scatenanti, tale da richiedere la mobilitazione di risorse e

di strategie di adattamento psicologico “nuove”, inusuali o

difficilmente fruibili.

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La psicologia dell’emergenza ha come finalità lo studio, la

prevenzione ed il trattamento dei danni psichici che si

determinano nel singolo, e dei danni psicosociali che si

producono nella sua comunità, in seguito all’esperienza di

un evento critico.

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OBIETTIVI DEGLI INTERVENTI

Stabilizzare nella fase acuta

Attenuare le risposte allo stress

Mobilitare le risorse

Normalizzare

Facilitare il processo di recupero

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Si può definire evento traumatico “ogni situazione che

provochi un senso opprimente di vulnerabilità e perdita

di controllo” (Solomon, 2004)

(Solomon, 2004)

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FASI DEL TRAUMA

Reazione di allarme

Shock e disorganizzazione mentale

Impatto emotivo

Coping

Accettazione

Imparare a conviverci

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SHOCK E DISORGANIZZAZIONE MENTALE

Dopo una prima reazione di allarme l’individuo colpito

dall’evento può essere inizialmente stordito, disattento,

confuso e questa condizione può durare qualche minuto

come qualche giorno.

La sintomatologia può essere caratterizzata da tremori,

tachicardia, iperventilazione, pianto, freddo, iperattività,

sensazioni di isolamento o dissociazione.

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IMPATTO EMOTIVO

Colpisce generalmente entro un paio di giorni, ma può

verificarsi anche più tardi, e perdurare anche per parecchie

settimane; tali aspetti variano a seconda della situazione,

della capacità di reazione del soggetto colpito e dalla

presenza del sostegno circostante.

Le reazioni più diffuse sono varie, come rabbia, paura,

isolamento ed evitamento, colpa, disturbi del comportamento

e del sonno, depressione…

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IMPATTO EMOTIVO

Il decorso e l’intensità di queste reazioni tendono a variare

nel tempo, con un crescendo durante le prime settimane e

un calo graduale nel periodo di tempo successivo.

E ’ importante ricordare che tutte queste reazioni sono

reazioni normali, di una persona normale, ad un evento

anormale.

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INTERVENTO IN EMERGENZA CON MINORI

Richiesta di intervento psicologico da parte dell’operatore che prende in carico la situazione

all’arrivo del paziente

Colloquio con il sanitario richiedente l’intervento e con gli altri operatori coinvolti

Colloquio con i familiari per psicoeducazione e assessment

Valutazione del funzionamento/bisogni

delle figure di riferimento per un eventuale

intervento individuale

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Assessment direttamente sul paziente e creazione rapport

Bambini fino a 10 anni circa, gioco o attività di disegno rappresentante

l’evento traumatico

Preadolescenti e adolescenti, debriefing con il paziente e e altre persone coinvolte in

maniera omogenea nell’evento traumatico

Installazione risorse per aumentare le strategie di coping

Aggiornamento con gli operatori

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Colloquio con i familiari

Continuare con altro

intervento?

no si

Intervento con tecniche dell‘orientamento teorico di riferimento

in regime di ricovero o ambulatorialmente

Colloquio di chiusura con il paziente

e indicazioni ai famigliari

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Colloquio di chiusura con il paziente e indicazioni ai

familiari

Programmazione

follow-up

Programmazione

follow-up

Page 14: R. Sterpone

Nel “come penso”

difficoltà a concentrarmi

difficoltà a ricordare le cose

difficoltà nel risolvere i problemi di tutti i giorni

Nel “come mi sento”

Potrà succedermi di provare ansia, paura, tristezza,

oppure di arrabbiarmi facilmente, senza magari capire bene il

perché.

Potrà sembrarmi anche di non provare nulla, di sentirmi come

se fossi senza emozioni.

Nel “come mi comporto”

Potrò avere

scoppi di rabbia più frequenti

momenti in cui non riesco a stare fermo, seduto e tranquillo

momenti in cui vorrò stare da solo, senza parlare con nessuno

cambiamenti nel quando e cosa mangio

Nel “come sto fisicamente”

Potrò avere

difficoltà ad addormentarmi

mal di testa, mal di stomaco, dolori muscolari

ASO Alessandria – S.S. Psicologia

Referente: Rossella Sterpone

“PRONTO SOCCORSO PSICOLOGICO”

Che cosa mi può succedere adesso?

Devo ricordare che tutte queste sono…

R E A Z I O N I NORMAL I D I P E R S O N E N O R M A L I AD UN EVENTO A N O R M A L E

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Cosa posso fare ?

STRATEGIE PER LA GESTIONE DELLO STRESS

Parlare di quanto è successo (con la mamma, il papà, un parente, un

amico, il dottore…)

Scriverne: tenere un diario, in cui scrivere pensieri ed emozioni…

Fare esercizio fisico: fare delle passeggiate, correre…

Fare gli esercizi di rilassamento (quelli sul respiro)

Dedicare tempo agli hobby, alle attività preferite

Riprendere le piccole abitudini quotidiane (ore di sonno, orario dei

pasti, programmi preferiti…)

Prendere delle decisioni, anche piccole (per es. su cosa mangiare, su

cosa vedere in televisione…)

Mangiare e bere in modo sano: carne, pesce, pasta, verdure… Bere

molta acqua, evitare gli alcolici

P.S.: Di solito, in qualche settimana, le cose generalmente migliorano. Se questo non dovesse succedere, vale la pena parlarne con un professionista per meglio capire come quello che ti è successo sta influenzando la tua vita…

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CO-COSTRUZIONE DELL’ INTERVENTO CON

IL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA ADULTI

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INTERVENTO PSICOLOGICO

OPERATORI FAMIGLIA PAZIENTE

SUPPORTO COMUNICAZIONE

BAD NEWS

PSICOEDUCAZIONE

ROLE-

PLAYING

FORMAZIONE PERIODICA

DEFUSING DEBRIEFING

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COSA QUANDO

Incidenti

Violenza

Catastrofi

Malattie infettive

ad alta diffusibilità

Importanti difficoltà di

adattamento al qui ed

ora nel Pronto Soccorso

Colloquio di ascolto

Defusing

Colloquio

psicoeducativo

Tecniche di

rilassamento

Tecniche di problem

solving

Stop e sostituzione

del pensiero

Fase successiva:

Psicoterapia

sensomotoria

EMDR

Rete sociale

INTERVENTO PSICOLOGICO CON IL PAZIENTE

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LA COMUNICAZIONE EFFICACE IN

EMERGENZA-URGENZA

Relazione con il paziente e i suoi

familiari

Formazione agli operatori e

facilitazione nei processi di Decision -

making

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Nella comunicazione è importante valutare:

la coerenza tra contenuto verbale e non

l’adeguatezza del messaggio che si sta trasmettendo

alle condizioni neuropsicologiche del paziente e suoi

familiari

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In emergenza-urgenza l’interlocutore può essere in stato

di shock e quindi, per esempio, confuso, disattento,

iperattivo e con sensazioni di ottundimento.

Nello stato di shock la memoria episodica o esplicita, che

dipende anche dal corretto funzionamento

dell’ippocampo è deficitaria. Rimane, invece,

sostanzialmente intatta la memoria procedurale o

implicita.

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Alla luce dei cambiamenti nello stato neuropsicologico del

paziente, l’operatore di cura deve utilizzare strategie mirate a

favorire la ricezione del messaggio valutando il momento

migliore in cui dare la comunicazione, parcellizzando la

quantità di informazioni e scegliendo quelle prioritarie e più

funzionali ad una stabilizzazione emotiva.

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Il lavoro psicologico in emergenza-urgenza richiede un

adattamento continuo anche alle condizioni di salute

fisica del paziente o dei suoi familiari e comporta costi

non diluiti nel tempo, ma può aiutare il paziente ad

attribuire un nuovo significato all’evento critico, facendo

sentire così l’operatore una base sicura.

Conclusioni

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Grazie

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EMDR

L’EMDR è riconosciuta dall’OMS come il metodo più

efficace, insieme alla TCC di esposizione, nella

riprocessazione degli eventi critici.

Si basa sulla stimolazione alternata degli emisferi

cerebrali e favorisce il passaggio dei ricordi dall’area

limbica alla neocorteccia.

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Il Supporto della Rete Sociale aumenta la resilienza in situazioni

altamente attivanti.

Secondo la più recente teoretica della fenomenologia e

dell ‘ eziologia traumatica la reazione dell ’ individuo

all ’ esposizione ad eventi stressanti o traumatici viene

considerata come il prodotto di due variabili fondamentali:

R = M x S

R = sviluppo di un disturbo o risposta traumatica

M = grandezza di un trauma (per quanto possibile definirla)

S = variabili soggettive, interpersonali e sociali

(Giannantonio, 2009)


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