Prefazione

Penso che gli adulti (e mi riferisco a quelli proprio cresciuti, oltre i 50, non a voi giovanidisgraziati che avete cominciato a far figli a vent’anni e ora loro sono tutti cresciuti eistruiti e se ne sono andati da casa così siete tornati a godere del buon cibo e del buonvino, a svagarvi e rilassarvi in attesa dell’arrivo del vostro quarantesimo compleanno)saranno d’accordo che i figli adolescenti sono difficili da capire. Quegli adulti sisbagliano. Prendete gli adolescenti degli anni Cinquanta e Sessanta di cui parla Schulz.Certo, si stravaccano sui divani e si contorcono sul pavimento, ma lo fanno con unacompostezza inquietante. Stanno seduti immobili mentre ascoltano musica, la lorotelevisione sembra una lavatrice, hanno telefoni enormi, parlano in maniera facile dacapire, bisogna ammettere che sono corretti nel rivolgersi ai genitori, e a molti di loropiace Charlie Brown. Be’, questi ragazzi sono proprio assurdi!

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“Non so… Mi sa che se fossi un prete non vorrei vedereuno come me che gira per la parrocchia.”

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“Pensavo che magari si poteva cantare qualcosa.”

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“Preferirei che quando parli dei nostri appuntamentievitassi di chiamarli ‘Catechismo’!”

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“Va bene, la loro È un’interpretazione sbagliata del vangelo… Ma adesso per favore Potresti

sederti sulla panchina con me?”

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frequenta

la chiesa

che preferisci

“No, è inutile che cerchi. Anderson nell’Indiana non è citata da nessuna parte nella Bibbia.”

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“Sono spiacente di comunicarvi che la nostra proposta di mettere su i dischi di Perry Como alla prossimariunione missionaria è stata duramente respinta.”

Quando questa vignetta del 1956 fu ristampata nel 1966, il cantante confidenziale e ospitetelevisivo Perry Como fu rimpiazzato dal quartetto di Liverpool che faceva battere il cuore deiragazzi di allora, i Beatles.

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