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Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

Date post: 28-Nov-2014
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Sistema Europeo per lo Scambio di Quote di Emissione (EU ETS)

RAPPORTO SULLE ASTE DI QUOTE DI EMISSIONE EUROPEE

I trimestre 2014

28 aprile 2014

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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A cura del Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A.

Il presente approfondimento è stato redatto nell’ambito dell’attività che il Gestore dei Servizi Energetici - GSE S.p.A.

sostiene in qualità di Responsabile del Collocamento delle quote italiane di emissioni ai sensi del d.lgs. 30/3013.

Il GSE ha un ruolo centrale nella promozione, nell’incentivazione e nello sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza

energetica in Italia. Azionista unico è il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che esercita i diritti dell’azionista

d’intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico. Il GSE è capogruppo delle società controllate Acquirente Unico

(AU), Gestore dei Mercati Energetici (GME) e Ricerca sul Sistema Energetico (RSE).

Disclaimer

Il presente documento è pubblicato per scopi puramente divulgativi e informativi, non ha alcun fine di pubblicità

commerciale e non rappresenta un’offerta di vendita di qualsivoglia strumento finanziario o commodity, né costituisce

una sollecitazione all’investimento.

Il Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A. (GSE), pur adoperandosi per verificare che i dati accolti nel documento

siano aggiornati ed esenti da errori, anche attraverso una previa scrupolosa selezione delle fonti di informazione, non

può, comunque, garantire l’accuratezza, la completezza, l’integrità, l’attualità e l’affidabilità delle informazioni riprodotte

nel presente documento elaborate da terzi e, pertanto, declina ogni responsabilità per eventuali danni causati da

errori, inesattezze od omissioni risultanti da negligenza, caso fortuito o altra causa, rinvenibili nei contenuti pubblicati.

Il presente documento è disponibile sul sito www.gse.it, nella sezione Aste CO2 del menù servizi, sezione Risultati Aste.

Per le News dedicate agli operatori relative ad aspetti operativi, all’esito delle aste, e riguardanti modifiche al

calendario, si rimanda alla sezione www.gse.it - Gas, CO2 e servizi specialistici - Aste CO2.

© Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A. (04/2014). Tutti i diritti riservati

Ogni diritto sui contenuti del presente documento è riservato ai sensi della normativa vigente. La riproduzione, la

pubblicazione e la distribuzione, totale o parziale, di tutto il materiale originale contenuto in questo documento sono

espressamente vietate in assenza di autorizzazione scritta.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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Premessa

Il presente Rapporto intende fornire un aggiornamento sull’andamento delle aste di quote di emissione

nell’ambito dello European Union Emissions Trading Scheme (EU ETS). Il documento si colloca in continuità

con i precedenti rapporti pubblicati dal GSE e, unico a livello europeo, cerca di offrire uno sguardo

d’insieme sul sistema di aste nel contesto della regolazione europea ed internazionale e dei trend del

mercato del carbonio.

Nel Rapporto sono sintetizzati i risultati registrati nel primo trimestre del 2014 su tutte le piattaforme

d’asta primarie attive in Europa e sul mercato secondario. Inoltre sono riportati i risultati del collocamento

delle quote italiane sin dal novembre 2012, data di inizio delle aste.

Vista la progressiva finanziarizzazione del mercato europeo del carbonio, analizzata anche nel Rapporto GSE

sulle Aste di quote di emissione europee – Anno 2013, si è ritenuto utile in questa edizione fornire alcuni

elementi di base sulle modalità di accesso e partecipazione ai mercati regolamentati su cui sono

effettuate le aste e sulle quali si svolgono la maggioranza degli scambi del mercato secondario (EEX ed

ICE, NASDAQ OMX e NYMEX). Ciò nello spirito di illustrare a beneficio delle Istituzioni nazionali le

complessità con cui gli operatori soggetti all’EU ETS si confrontano nell’accesso al mercato e come

strumento informativo in lingua italiana per gli operatori stessi, in particolare quelli che rientrano nella

categoria delle piccole e medie imprese.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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Contenuti

Sintesi ........................................................................................................................................... 11

1. Il sistema di aste dell’EU ETS: assetto a marzo 2014 .......................................................................... 19

1.1 Piattaforme d’asta operative ...................................................................................................... 19

1.2 Aste del settore dell’aviazione .................................................................................................... 20

1.3 Sorvegliante Unico d’Asta ........................................................................................................... 20

2. Il collocamento delle quote di emissione per lo Stato italiano ........................................................... 23

2.1 Volumi messi all’asta e proventi ................................................................................................. 23

2.2 Prezzi di aggiudicazione .............................................................................................................. 25

2.3 Messa all’asta delle quote italiane: aspetti tecnici e operativi ................................................... 26

2.4 Attività di informazione e divulgazione ...................................................................................... 26

3. Risultati del collocamento delle quote sul mercato primario nel I trimestre 2014 .............................. 29

3.1 Aste presso la Piattaforma Transitoria Comune (t-CAP) ............................................................. 30

3.2 Aste presso la Piattaforma Definitiva della Germania (EEX DE) ................................................. 34

3.3 Aste presso la Piattaforma Definitiva del Regno Unito (ICE UK)................................................. 35

3.4 NER300: seconda tranche di collocamento ................................................................................ 37

3.5 Considerazioni di sintesi sul sistema d’aste e confronto con il mercato secondario ................. 37

3.5.1 Prezzi ................................................................................................................................. 38

3.5.2 Cover Ratio ....................................................................................................................... 42

3.5.3 Numero dei partecipanti ................................................................................................... 43

4. Politiche europee clima-energia e mercato del carbonio ................................................................... 45

4.1 Attuazione del backloading ........................................................................................................ 45

4.2 Proposta di riforma al 2030 del Pacchetto europeo Clima-Energia e Riserva di Stabilità .......... 47

4.3 Assegnazioni gratuite 2013 e 2014, emissioni 2013 e crediti internazionali .............................. 48

SPECIALE Partecipare al mercato del carbonio: come accedere ai mercati regolamentati ....................... 51

1. I diversi canali di partecipazione al mercato ..................................................................................... 52

1.1. Intermediari ................................................................................................................................ 52

1.2. I mercati non regolamentati, OTC............................................................................................... 54

1.3. Mercati regolamentati ................................................................................................................ 54

2. I mercati regolamentati: canale d’accesso ad aste primarie e mercato secondario ............................ 57

2.1. Ruolo dei mercati regolamentati nel mercato primario (Regolamento Aste) ............................ 57

2.2. Ruolo dei mercati regolamentati nel mercato secondario ......................................................... 58

2.3. Garanzie per gli scambi: ruolo delle clearing house nei mercati regolamentati ........................ 58

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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2.4. I mercati regolamentati rilevanti per l’EU ETS ............................................................................ 59

3. EEX: modalità semplificate per partecipare alle aste di 27 su 28 Stati membri ................................... 60

3.1. Prodotti offerti ............................................................................................................................ 61

3.2. Come partecipare agli scambi su EEX ......................................................................................... 61

3.3. Partecipare come membro accreditato ...................................................................................... 63

3.3.1. Tipologie di membership su EEX ....................................................................................... 64

3.3.2. Ammissione ad ECC ........................................................................................................... 65

3.4. Costi di partecipazione ................................................................................................................ 67

4. ICE: il mercato del carbonio più liquido a livello globale .................................................................... 69

4.1. Prodotti offerti ............................................................................................................................ 70

4.2. Come partecipare agli scambi su ICE .......................................................................................... 71

4.3. Partecipare come membro accreditato ...................................................................................... 71

4.3.1. Condizioni di accesso al mercato delle emissioni di ICE .................................................... 73

4.3.2. Tipologie di membership su ICE ........................................................................................ 73

4.3.3. Clearing ............................................................................................................................. 74

4.4. Costi di partecipazione ................................................................................................................ 75

5. Altre piattaforme ............................................................................................................................ 77

5.1. NASDAQ OMX Commodities ....................................................................................................... 77

5.1.1. Prodotti offerti .................................................................................................................. 77

5.1.2. Come partecipare al mercato ........................................................................................... 77

5.1.3. Costi di partecipazione ...................................................................................................... 79

5.2. NYMEX......................................................................................................................................... 79

5.2.1. Prodotti ambientali offerti ................................................................................................ 80

5.2.2. Come partecipare al mercato delle emissioni ................................................................... 80

5.2.3. Costi di partecipazione ...................................................................................................... 81

6. Mercati e piattaforme a confronto: punti forza e debolezze ............................................................. 83

Allegati ........................................................................................................................................... 85

Indice delle figure

Figura 1: Quote messe all'asta nel I trimestre 2014 per piattaforma ............................................................. 19

Figura 2: Proventi aste di quote di emissione nel I trimestre 2014 per Paese membro ................................. 23

Figura 3: Proventi delle aste di quote di emissione italiane I trimestre 2014 ................................................. 26

Figura 4: Andamento degli accessi alla sezione Aste CO2 del sito GSE (ott.2012 – mar.2014) ....................... 27

Figura 5: Accessi alla sezione Aste CO2 del sito GSE nel I trimestre 2014 ....................................................... 28

Figura 6: Volumi di quote da mettere all’asta nel 2014 e già collocati nel I trimestre per Stato membro ..... 29

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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Figura 7: Ricavi d’asta sulla t-CAP nel I trimestre 2014 per Stato Membro .................................................... 30

Figura 8: Andamento prezzi e ricavi aste di quote di emissione sulla t-CAP nel I trimestre 2014 .................. 32

Figura 9: Proventi delle aste di quote di emissione polacche sulla t-CAP nel I trimestre 2014 ...................... 33

Figura 10: Andamento dei ricavi d’asta sulla piattaforma tedesca nel I trimestre 2014 ................................ 34

Figura 11: Andamento dei ricavi d’asta sulla piattaforma britannica nel I trimestre 2014 ............................ 36

Figura 12: Andamento aste sulle tre piattaforme e sull’asta separata della Polonia nel I trimestre 2014 ..... 38

Figura 13: Andamento dei prezzi delle EUA sul mercato primario e secondario nel I trimestre 2014 ........... 39

Figura 14 Andamento degli scambi sul mercato secondario ICE nel I trimestre 2014 .................................... 40

Figura 15 Andamento dei prezzi offerti per le quote messe all’asta dalla t-CAP nel I trimestre 2014 ........... 41

Figura 16: Cover ratio aste t-CAP nel I trimestre 2014 .................................................................................... 42

Figura 17: Andamento partecipazione aste di quote di emissione t-CAP nel I trimestre 2014 ...................... 44

Figura 18: Valori di concentrazione della t-CAP su indice HHI (nov. 2012 – gen. 2014) ................................. 44

Figura 19: Quote da mettere all'asta per piattaforma nel 2014 prima e dopo il backloading ....................... 46

Figura 20: Tabella definitiva delle assegnazioni gratuite alle industrie e produttori di calore per il 2013 ..... 48

Figura 21: Tabella di stato delle assegnazioni gratuite alle industrie e produttori di calore per il 2014 ........ 49

Figura 22: Spread EUA-CER nel I trimestre 2014 ............................................................................................. 50

Figura 23: Andamento dei volumi delle transazioni registrate su ICE, on exchange e OTC (giu. 2009 – mar 2014) .............................................................................................................................................. 55

Figura 24: Overview mercati EEX ..................................................................................................................... 60

Figura 25: Forme di accesso ad EEX................................................................................................................. 62

Figura 26: Processo di accreditamento ad EEX ............................................................................................... 63

Figura 27: Processo di valutazione ed ammissione ad ECC ............................................................................. 65

Figura 28: Percorsi per il settlement delle transazioni su EEX ......................................................................... 66

Figura 29: Clearing member di EEX per il mercato delle emissioni di carbonio .............................................. 67

Figura 30: Fee per l'acquisto di quote sui mercati di EEX ................................................................................ 68

Figura 31: Overview mercati ICE ...................................................................................................................... 69

Figura 32: Forme di accesso ad ICE ................................................................................................................. 72

Figura 33: Percorsi per il settlement delle transazioni su ICE .......................................................................... 74

Figura 34: Clearing member per il mercato delle emissioni su ICE Futures Europe (marzo 2014) ................. 75

Figura 35: Fee per l’acquisto di quote sui mercati di ICE*............................................................................... 76

Figura 36: Clearing member accreditati su NYMEX per il mercato delle emissioni di carbonio ..................... 81

Indice delle tabelle

Tabella 1: Proventi d’asta per l’Italia da novembre 2012 a marzo 2014 ......................................................... 24

Tabella 2: Riepilogo remunerazione proventi d'asta per l’Italia contabilizzati al 31 marzo 2014 ................... 25

Tabella 3: Riepilogo proventi d’asta presso la t-CAP nel I trimestre 2014 ...................................................... 31

Tabella 4: Andamento aste di quote di emissione polacche sulla t-CAP nel I trimestre 2014 ........................ 33

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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Tabella 5: Proventi delle aste tedesche su EEX nel I trimestre 2014 .............................................................. 35

Tabella 6: Proventi delle aste britanniche su ICE nel I trimestre 2013 ............................................................ 35

Tabella 7: Andamento vendite seconda tranche NER300 (nov 2013 – mar 2014) ......................................... 37

Tabella 8: Tavola sinottica soggetti accreditati sulla t-CAP ............................................................................. 43

Tabella 9: Contratti offerti e scambiati su EEX ................................................................................................ 61

Tabella 10: Costi di membership su EEX .......................................................................................................... 67

Tabella 11: Contratti offerti e scambiati su ICE ............................................................................................... 70

Tabella 12: Membership fee su ICE .................................................................................................................. 76

Tabella 13: Prodotti trattati da NASDAQ OMX Commodities ......................................................................... 77

Tabella 14: Membership fee su NASDAQ OMX Commodities ......................................................................... 78

Tabella 15: Fee per la partecipazione al mercato di NASDAQ OMX Commodities ......................................... 79

Tabella 16: Prodotti trattati da NYMEX ........................................................................................................... 80

Tabella 17: Fee per prodotto scambiato su NYMEX ........................................................................................ 82

Tabella 18: Tabella comparativa ICE – EEX – NYMEX – NASDAQ OMX Commodities ..................................... 84

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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Sintesi

Stato delle piattaforme d’asta a marzo 2014

Il primo trimestre 2014 non ha fatto registrare cambiamenti significativi nell’assetto delle piattaforme

d’asta operative. La Croazia, entrata a far parte dell’Unione europea il 1 luglio 2013, ha optato per

l’adesione alla t-CAP, gestita al momento da EEX1 e sulla quale anche l’Italia, insieme ad altri 24 Stati

membri, colloca le proprie quote2. Poiché ancora non ha completato il processo di accreditamento, la

Croazia si è aggiunta a Islanda, Liechtenstein e Norvegia tra gli Stati per i quali resta ancora indefinita la

data di inizio delle aste. Germania e Regno Unito hanno continuato ad operare sulle proprie piattaforme

nazionali, gestite rispettivamente da EEX e ICE.

Ripartizione per piattaforma delle quote messe all'asta nel corso del I trimestre 2014

Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE

Le uniche novità rilevanti sono derivate dall’entrata in vigore del backloading, che ha portato ad un

ridimensionamento delle quote da collocare già durante il primo trimestre 2014.

L’Italia ha visto una riduzione del 38% in linea con Germania, Inghilterra e gli altri Stati membri, passando

da 98.430.500 quote a 61.175.500.

In virtù dell’effetto combinato del backloading e dell’assegnazione gratuita agli operatori di parte delle

quote destinate all’asta per il rinnovamento del parco di generazione elettrica nazionale, la Polonia ha

completato anticipatamente le aste 2014 già ai primi di marzo.

1 EEX ha vinto nel 2012 la gara d’appalto per la gestione transitoria della Piattaforma d’Asta Comune (t-CAP). La

gestione della piattaforma comune dovrà essere riassegnata in via definitiva attraverso gara d’appalto al messimo entro 3 anni dall’inizio delle operazioni sulla piattaforma transitoria. 2 I paesi che hanno optato per la t-Cap sono complessivamente 26 Stai membri (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro,

Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria) più i tre paesi dello Spazio Economico Europeo nei quali è in vigore l’EU ETS (Islanda, Liechtenstein e Norvegia)

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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Partecipazione alle aste: stazionaria

La partecipazione alle aste nel corso del trimestre è stata in linea con quanto registrato nel quarto trimestre

2013, con un numero di operatori partecipanti molto lontani sia dal numero degli aventi diritto, che dei

soggetti accreditati sulle diverse piattaforme.

Rispetto all’adesione complessiva alle piattaforme, gli unici numeri disponibili restano quelli pubblicati dalla

Commissione per conto degli Stati membri e relativi alle sole aste della t-CAP. L’ultimo rapporto indicava, a

gennaio 2014, un totale di 60 soggetti accreditati a presentare offerte alle aste della piattaforma comune.

I soggetti offerenti nel corso del primo trimestre 2014 non sono mai stati più di 26, con un massimo di 19

soggetti aggiudicatari. Per quanto riguarda l’Italia, gli unici dati disaggregati sono quelli forniti da EEX, che

riporta tra i partecipanti accreditati sulle piattaforme d’asta primarie 3 utility italiane (cfr. Rapporto GSE

sulle Aste di quote di emissione europee – Anno 2013. Stato e andamenti del mercato del carbonio).

Secondo la Commissione, comunque, almeno per quanto riguarda la t-CAP3, il mercato primario delle

quote di emissione resta un mercato poco concentrato, seppure i valori dello Herfindahl-Hirschman Index4

di gennaio5 siano tornati a salire leggermente verso valori indicativi di un mercato mediamente

concentrato. A tutt’oggi le dinamiche di partecipazione alle aste non sono monitorate uniformemente. Il

Sorvegliante Unico previsto dal Regolamento Aste non è ancora stato identificato, sebbene la seconda gara

d’appalto lanciata dagli Stati membri per la sua individuazione sia aperta da settembre 2013. Notizie

informali rispese anche da alcuni analisti riportano un progressivo orientamento della Commissione a

considerare un coinvolgimento nel monitoraggio della European Securities and Markets Authorithy (ESMA).

Prezzi variabili: spinte speculative e “vendite tecniche”

Dopo le forti oscillazioni che hanno caratterizzato il 2013 in relazione all’adozione del backloading, tra

gennaio e febbraio i prezzi delle quote sembravano in stabile crescita ed erano arrivati a toccare picchi oltre

i 7 euro. Nell’ultima settimana di marzo hanno invece subito un brusco calo che ha riportato i prezzi ai livelli

di fine 2013, di poco sopra i 4 euro. Lo stesso andamento è stato registrato sia sul mercato primario che

sul mercato secondario. Secondo gli analisti, gli effetti strutturali del backloading sarebbero stati

incorporati nel prezzo delle quote già a dicembre dello scorso anno e questa dinamica sarebbe stata frutto

di spinte speculative che hanno giocato al rialzo sulle incertezze relative ai tempi di attuazione della

misura. Esaurite queste, gli operatori avrebbero scelto la strada della vendita per capitalizzare l’incremento

dei prezzi dei due mesi precedenti, portando ad un ridimensionamento del valore delle quote sui livelli di

dicembre 2013.

3 Nelle more dell’individuazione del Sorvegliante Unico d’Asta, la Commissione europea per conto degli Stati membri,

ai sensi dell’art. 10 comma 4 della Direttiva ETS, sta elaborando periodici rapporti per riferire sulla corretta applicazione delle regole che disciplinano la vendita all’asta in merito a ciascuna asta, in particolare per quanto riguarda l’accesso aperto ed equo, la trasparenza, la formazione del prezzo nonché gli aspetti tecnici e operativi delle aste svolte sulla t-CAP. I rapporti sono pubblicati a valle dell’approvazione da parte dagli Stati membri che collocano le proprie quote sulla t-CAP. Regno Unito e Germania stanno assolvendo al medesimo compito in relazione alle rispettive piattaforme nazionali, seppure con modalità e tempistiche non sempre omogenee. 4 Herfindahl-Hirschman Index (HHI), indice elaborato sui dati di partecipazione alle aste rilevati da EEX che quantifica il

livello di concentrazione sulla piattaforma con riferimento agli aggiudicatari delle quote. Gli ultimi valori pubblicati dalla Commissione (gennaio 2014) sono stati intorno a 1800 e quindi compresi nella fascia 1500-2500 “Mercato mediamente concentrato”. 5 European Commission – DG Climate Action, Auctions by the transitional common auction platform - 1

st to 9

th report.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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Andamento dei prezzi EUA sul mercato primario e secondario6 (nov. 2012 - mar. 2014)

Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE

6 Per il mercato secondario è stato preso a riferimento fino a novembre 2013 il valore fornito da Point Carbon nel su base giornaliera e formulato su una metodologia basata su cleared brokered

prices comunicati a Point Carbon in forma riservata da un pool significativo di broker e traders, dopo novembre 2013 il valore si riferisce al prezzo medio spot giornaliero registrato sulla piattaforma ICE

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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Tale trend ribassista si è accentuato nel corso del mese di marzo. Due le principali cause: da un lato una

vendita consistente effettuata da un grande operatore europeo che, secondo gli analisti7, ha ingenerato

una serie di vendite tecniche legate alle strategie di risk management degli operatori, dall’altro il forte calo

dei prezzi del settore energetico tedesco.

A questi elementi si è aggiunto il completamento delle assegnazioni gratuite di quote 2013 e l’inizio delle

assegnazioni 2014 che, contestuali alla pubblicazione di emissioni verificate 2013 nei settori ETS più

contenute di quanto atteso, hanno contribuito all’andamento decrescente dei prezzi.

Andamento dei prezzi EUA sulle tre piattaforme d’asta primarie e nell’asta separata della Polonia I trimestre 2014

Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE

Riforme: backloading in vigore e parere PE sul Pacchetto clima-energia al 2030

Il primo trimestre 2014 ha finalmente visto l’entrata in vigore dell’atteso backloading. La proposta attuativa

avanzata l’8 gennaio dal Comitato per i Cambiamenti Climatici è stata approvata in via definitiva il 24

febbraio, a valle di un percorso di scrutinio abbreviato da parte di Parlamento e Consiglio che ha consentito

un ritiro per il 2014 di circa 400 milioni di quote iniziato già nel trimestre.

Il 25 febbraio, la Commissione ha pubblicato il Regolamento Aste aggiornato8 con i nuovi quantitativi da

mettere all’asta negli anni 2014-2016 e le piattaforme hanno adottato i nuovi calendari. Il ritiro delle quote

è partito dalla sessione d’asta del 12 marzo 2014 per quanto riguarda ICE e del 17 marzo 2014 per quanto

riguarda EEX.

Nessuna novità sostanziale è stata registrata invece riguardo il processo di riforma a lungo termine dell’EU

ETS. Il 5 febbraio il Parlamento europeo ha votato una Risoluzione non legislativa sul quadro clima-energia

al 2030, che non esprime però alcun parere sulla Riserva di Stabilità contestualmente proposta dalla

7 Da conversazioni private con alcuni dei principali analisti del mercato del carbonio europeo.

8 Regolamento (UE) n. 176/2014 della Commissione recante modifica del regolamento (UE) n. 1031/2010 al fine di

determinare, in particolare, i volumi delle quote di emissioni dei gas a effetto serra da mettere all’asta nel periodo 2013-2020 (Allegato I).

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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Commissione lo scorso gennaio. Nonostante ciò, la risoluzione caldeggia una riforma del Sistema che lo

renda funzionale al raggiungimento di tutti gli obiettivi della strategia europea clima-energia, che secondo il

Parlamento dovrebbero essere portati a tre: -40% sulle emissioni, +30% sui consumi di rinnovabili, +40%

nell’efficienza energetica.

Le quote italiane collocate nel I trimestre 2014

Nel corso del primo trimestre 2014, il GSE ha messo all’asta sulla t-CAP per conto dell’Italia oltre 23 milioni

di quote EUA, valevoli per il periodo 2013-2020 e bancabili per i successivi periodi di obbligo. Esse hanno

generato proventi per oltre 137 milioni di euro, pari al 10,7 % del totale ricavato dagli Stati membri nello

stesso periodo (circa 1.284 milioni di euro).

Tali proventi si aggiungono a quelli maturati nel 2012 e 2013, per un totale complessivo al 31 marzo 2014

di oltre 600 milioni di euro.

Riepilogo ricavi italiani aste di quote EUA (nov.2012-mar.2014)

Periodo d’asta

Quantitativo messo all'asta

Prezzo medio ponderato

Ricavi

EUA €/EUA €

IV trimestre 2012 11.324.000 € 6,76 € 76.497.240

Totale 2012 11.324.000 € 6,76 € 76.497.240

I trimestre 2013 23.004.000 € 4,50 € 103.578.565

II trimestre 2013 23.004.000 € 3,83 € 88.028.640

III trimestre 2013 20.767.500 € 4,61 € 95.680.665

IV trimestre 2013 21.097.500 € 4,68 € 98.691.780

Totale 2013 87.873.000 € 4,39 € 385.979.650

I trimestre 2014 23.281.000 € 5,91 € 137.676.580

Totale 2014 23.281.000 € 5,91 € 137.676.580

Totale 2012-2014 122.478.000 € 4,90 € 600.153.470

Fonte: Elaborazione GSE

Al 31 marzo 2014 i proventi avevano maturato interessi attivi per oltre 5,5 milioni di euro, per un totale di

605.659.0629 euro depositati presso il conto bancario aperto a nome del GSE per la loro temporanea

custodia, in adempimento alle proprie mansioni di Responsabile del Collocamento per l’Italia. Essi saranno

trasferiti al Bilancio dello Stato in conformità alle norme vigenti (D.Lgs. 30/2013) e agli indirizzi dei Ministeri

competenti.

9 Al 31 marzo la somma, proventi più interessi, effettivamente depositata presso il conto ammontava a 604.107.822 euro. La

differenza (1.551.240 euro) è da attribuirsi all’asta tenutasi il 31 marzo stesso. EEX/ECC accredita infatti i proventi di ciascuna asta il giorno lavorativo successivo alla data dell’asta. I proventi dell’ultimo giorno d’asta del trimestre sono stati quindi accreditati il 1 aprile.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

16

Prospettive per il 2014

Alla luce delle dinamiche dei prezzi registrate nel trimestre, volendo offrire un ordine di grandezza di

massima relativo ai ricavi delle aste italiane da qui a fine anno, si ipotizza indicativamente che i prezzi

potrebbero collocarsi tra:

Scenario massimo: 9 euro. Prezzo massimo che, secondo gli analisti10, le quote potrebbero toccare

a fine anno;

Scenario minimo: 4,17 euro. Prezzo più basso registrato nel primo trimestre 2014 dopo

l’approvazione del backloading, nell’assunzione che esso possa essere indicativo degli effetti

strutturali del backloading sull’equilibrio tra domanda e offerta nel breve-medio termine.

Anche il prezzo medio previsionale indicato da Point Carbon (Scenario previsione) sulla base delle stime dei

principali analisti di settore, si attesta all’interno della medesima forchetta (dato aggiornato al 31 marzo

2013).

I proventi per il 2014 potrebbero quindi presumibilmente attestarsi in un intervallo compreso tra 478 e

295 milioni di euro. Le cifre non considerano gli interessi maturati e maturandi sui ricavi d'asta.

Ipotesi proventi aste di quote di emissione italiane 2014

Fonte: Elaborazione GSE

10

“EU carbon prices to double by year end as supply curbed” - Point Carbon 31/03/2014 (http://www.pointcarbon.com/news/reutersnews/1.4658266).

Page 19: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

17

SPECIALE – Partecipare al mercato del carbonio: come accedere ai mercati regolamentati

La normativa che istituisce e regola l’EU ETS, strumento di policy ibrido la cui efficacia dipende

dall’efficienza del mercato cui esso da vita, non è prescrittiva su tempistiche e modalità per il commercio

delle quote di emissione.

Ciò ha portato ad uno sviluppo non sempre lineare di un mercato delle quote europee che ad oggi ha

caratteristiche vicine a quelle del mercato finanziario (cfr. anche Rapporto GSE sulle Aste di quote di

emissione europee – Anno 2013) e al quale gli operatori soggetti ai vincoli della Direttiva ETS possono

accedere in modi diversi, a seconda delle proprie caratteristiche e della rilevanza delle attività di trading

rispetto al proprio core business.

La centralità che i mercati regolamentati hanno acquisito nel mercato offre certamente agli operatori

maggiori garanzie e protezione da frodi, insolvenza delle controparti e certezza qualitativa dei prodotti

acquistati (soprattutto per quanto concerne i crediti internazionali). Allo stesso tempo, si sono aggiunte

complessità quali la gestione di rapporti e procedure tipicamente appartenenti alla sfera finanziaria, quali

per esempio l’esigenza di entrare in relazioni contrattualizzate con le cosiddette clearing house e la

gestione dei margini nella contrattazione di prodotti a termine.

Acquisire una conoscenza minima delle procedure di accesso a tali mercati può essere utile per gli

operatori, per facilitarne la partecipazione al mercato del carbonio, ma anche per le stesse Istituzioni che

regolano l’EU ETS.

Sebbene la logica di funzionamento sia comune, ciascun mercato regolamentato ha le proprie

caratteristiche precipue, che peraltro costituiscono il terreno di competizione tra i servizi offerti dall’una o

dall’altra piattaforma ai propri clienti, siano essi Stati interessati a collocare le proprie quote o imprese che

gestiscono i propri asset.

Ad oggi, tra le realtà più importati di cui tenere presente si collocano i due mercati regolamentati dove

hanno luogo le aste primarie di quote e la gran parte delle transazioni del mercato secondario europeo,

EEX ed ICE.

EEX può essere un mercato interessante per gli operatori soggetti all’EU ETS in quanto offre modalità

semplificate per accedere alle aste primarie della maggior parte delle quote europee e possibilità di

accesso al mercato secondario. ICE è certamente interessante per la liquidità che è in grado di offrire.

Sebbene marginale nel mercato primario, gestisce infatti oltre il 90% degli scambi del mercato secondario,.

Le altre due piattaforme che trattano quote valide nell’EU ETS – NYMEX e NASDAQ OMX Commodities –

hanno una quota residuale del mercato, ma restano un presidio importante contro la concentrazione

dell’offerta di servizi sul “monopolio/duopolio” costituito da ICE e EEX.

A seguire, una sintesi dei punti di forza e debolezza di ciascun mercato.

Page 20: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

18

Mercati e piattaforme a confronto: punti forza e debolezza

Piattaforma / Criteri di giudizio

Varietà di prodotti offerti

(ETS)

Varietà di mercati

accessibili

Liquidità mercato del

carbonio

Aste Sì/No

NER300 Sì/No

Facilità di accreditamento

Costi di accreditamento (per tipologie di

membership simili)

Fee per transazione

EEX AG ●●●● ●●●● ●●● Sì Sì ●●● ●●● ●●●●

ICE UK ●●●● ●●●● ●●●● Sì Sì ●● ●● ●●●

NASDAQ ●●●● ●●●● ● No No ●● ●●● ●●●

NYMEX ●●●● ●●●● ●● No No ●●●● ●●●● ●●●

Legenda:

● scarso

●● sufficiente

●●● buono

●●●● ottimo

Page 21: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

19

1. Il sistema di aste dell’EU ETS: assetto a marzo 2014

Lo European Union Emissions Trading Scheme (EU ETS) è un sistema per lo scambio di quote di emissione di

gas serra finalizzato alla riduzione delle emissioni nei settori energivori (elettricità, cemento, acciaio,

alluminio, laterizi e ceramiche, vetro, chimica, aviazione, etc).

Dal 2013, salvo eccezioni legate alla tutela della competitività dei settori manifatturieri sui mercati

internazionali, l’assegnazione delle quote agli impianti avviene a titolo oneroso attraverso piattaforme

d’asta gestite da mercati regolamentati ai sensi del Regolamento Aste 1031/2010 e successive

modificazioni.

1.1 Piattaforme d’asta operative

Nel primo trimestre 2014, non vi sono state modifiche per quanto riguarda le piattaforme d’asta

operanti, che rimangono 3: la Piattaforma d’Asta Comune transitoria (EEX t-CAP), la Piattaforma Definitiva

tedesca (EEX DE), entrambe gestite da EEX, e la Piattaforma definitiva del Regno Unito (ICE UK) gestita da

ICE (Vedi Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee - I e II trimestre 2013 per maggiori dettagli).

Complessivamente, le tre piattaforme hanno collocato nel trimestre oltre 217 milioni di quote,

quantitativo leggermente ridimensionato rispetto a quando previsto dal calendario aste a dicembre 2013

per via dell’entrata in vigore del backloading (cfr. 4.1 Attuazione del backloading).

Figura 1: Quote messe all'asta nel I trimestre 2014 per piattaforma

Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE

Tra le conseguenze più evidenti si segnala il caso polacco. La Polonia, infatti, che ancora in questa fase

destina gratuitamente parte delle proprie quote da collocare all’asta ai produttori di energia per

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

20

l’ammodernamento del parco di generazione elettrica del Paese (Dir. 2003/87/CE e successive

modificazioni, art. 10c), in virtù dell’introduzione del backloading ha esaurito già con l’ultima sessione

d’asta di marzo il proprio quantitativo di quote da mettere all’asta nel corso dell’intero 2014. Ne consegue

che non vi saranno altre sessioni d’asta per la Polonia fino al prossimo anno.

1.2 Aste del settore dell’aviazione

Le aste di quote di emissione per il settore dell’aviazione (EUA-A) sono rimaste sospese per tutto il

trimestre, similmente a quanto già accaduto nel 2012 e 2013. Ciò, in virtù della decisione “stop-the-clock”

che limita l’applicazione del regime di compliance della Direttiva ETS ai soli voli all’interno dello Spazio

Economico Europeo11 (cfr. Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione – III Trimestre 2013 e Annuale

2013). Non sono infatti ancora stati ricalcolati i quantitativi di quote da mettere all’asta tra 2013 e 2014 in

proporzione al nuovo “cap di settore ridimensionato” dalla sospensione del regime per i voli

intercontinentali.

Nel corso dei primi mesi del 2014, però, ci sono stati alcuni importanti passi avanti dal punto di vista

legislativo che potrebbero portare novità per le aste aviazione auspicabilmente entro fine anno.

Ai primi di aprile, Consiglio e Parlamento europeo hanno concordato una bozza di Regolamento che

emenda la Direttiva ETS per consentire l’estensione della decisione “stop-the-clock” fino alla fine del 2016,

termine che l’Assemblea ICAO ha stabilito per la definizione di un meccanismo internazionale di mercato

condiviso da tutti i 191 Paesi membri per ridurre le emissioni dell’aviazione internazionale a partire dal

2020. Il Regolamento ha superato le questioni politiche più delicate poste dalla proposta avanzata della

Commissione nell’ottobre 2013, in particolare il tema dell’utilizzo del concetto di spazio aereo europeo per

la ridefinizione del campo di applicazione della Direttiva al 2016.

Nonostante la bocciatura ottenuta dal Comitato ENVI dello scorso 19 marzo, il 3 aprile la proposta di

Regolamento ha ottenuto parere positivo nella votazione in Plenaria dal Parlamento europeo, con 458 voti

a favore e soli 120 contrari. Il Consiglio ha approvato a sua volta il regolamento nella conformazione

Agricoltura e Pesca del 14 aprile.

1.3 Sorvegliante Unico d’Asta

Nel corso del trimestre non è stato reso noto alcun aggiornamento in merito alla conclusione della seconda

gara d’appalto aperta per l’individuazione del Sorvegliante Unico d’Asta (SAM), soggetto imparziale che, ai

sensi del Regolamento Aste dovrebbe svolgere per conto di Commissione e Stati membri le funzioni

operative di vigilanza sul sistema delle aste (cfr. Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee - III

trimestre 2013).

Nelle more dell’individuazione del SAM, da aprile 2013, la Commissione assolve ai compiti di reportistica

sulle aste per conto degli Stati membri che aderiscono alla t-CAP. Ad oggi la Commissione ha pubblicato

11

28 Stati membri più Islanda e Norvegia

Page 23: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

21

undici rapporti, il più recente relativo a gennaio 2014 (Allegato II, per i precedenti rapporti cfr. Rapporti

GSE sulle Aste di quote di emissione europee – I e II trimestre, 2013, III trimestre 2013, Anno 2013). I

rapporti sono stati predisposti dalla Commissione ed approvati dagli Stati membri prima della

pubblicazione.

Per quanto riguarda le aste sulla piattaforma tedesca e britannica, la German Emissions Trading Authority

(DEHSt) presso la Federal Environment Agency e il Department for Energy and Climate Change continuano

a pubblicare rapporti periodici sulle rispettive piattaforme nazionali, ad oggi aggiornati entrambi a febbraio

2014 (Allegato III, Allegato IV, Allegato V e Allegato VI).

Page 24: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

22

Page 25: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

23

2. Il collocamento delle quote di emissione per lo Stato italiano

Le quote di emissione italiane sono messe all’asta sulla t-CAP nelle sessioni ordinarie che si tengono tre

volte a settimana (lunedì, martedì, giovedì), dalle 9:00 alle 11:00 CET.

Nel primo trimestre 2014 il gestore della piattaforma non ha riportato anomalie di rilievo nello svolgimento

delle aste e nessuna sessione è stata annullata. La novità più rilevante registrata nel trimestre è che, a

seguito dell’entrata in vigore del backloading, dalla sessione d’asta del 17 marzo scorso il quantitativo di

quote italiane messe all’asta per ciascuna sessione si è ridotto da 713.000 a 372.000 quote (cfr. 4.1

Attuazione del backloading).

2.1 Volumi messi all’asta e proventi

Come già nel 2012 e 2013, nel primo trimestre 2014 l’Italia ha partecipato a tutte le aste tenutesi sulla t-

CAP (cfr. 3.1 Aste presso la Piattaforma Transitoria Comune (t-CAP)). Tra gennaio e marzo, sono state

collocate oltre 23 milioni di quote EUA italiane valevoli per il periodo 2013-2020 (23.281.000). I ricavi sono

stati pari a oltre 137 milioni di euro (137.676.580 euro), 17,90% del ricavo totale sulla t-CAP (Polonia

esclusa) e 10,72% del totale ricavato dagli Stati membri su tutte le piattaforme.

Figura 2: Proventi aste di quote di emissione nel I trimestre 2014 per Paese membro

Fonte: Elaborazione GSE

Page 26: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

24

Complessivamente, da novembre 2012 al 31 marzo 2014 il GSE ha collocato 122.478.000 quote EUA, con

un ricavo totale di 600.153.470 euro.

Tabella 1: Proventi d’asta per l’Italia da novembre 2012 a marzo 2014

Anno Quantitativo messo all'asta

EUA

Prezzo medio ponderato mese

€/EUA

Ricavi

Novembre 2012 6.174.000 € 7,05 € 43.506.120

Dicembre 2012 5.150.000 € 6,41 € 32.991.120

Totale 2012 11.324.000 € 6,76 € 76.497.240

Gennaio 2013 7.668.000 € 5,04 € 38.665.890

Febbraio 2013 7.668.000 € 4,45 € 34.103.430

Marzo 2013 7.668.000 € 4,02 € 30.809.245

Aprile 2013 8.307.000 € 3,84 € 31.930.830

Maggio 2013 7.029.000 € 3,40 € 23.904.990

Giugno 2013 7.668.000 € 4,20 € 32.192.820

Luglio 2013 8.946.000 € 4,19 € 37.502.910

Agosto 2013 3.514.500 € 4,39 € 15.428.655

Settembre 2013 8.307.000 € 5,15 € 42.749.100

Ottobre 2013 8.307.000 € 4,87 € 40.429.530

Novembre 2013 7.668.000 € 4,51 € 34.582.680

Dicembre 2013 5.122.500 € 4,62 € 23.679.570

Totale 2013 87.873.000 € 4,39 € 385.979.650

Gennaio 2014 7.843.000 € 4,98 € 39.093.790

Febbraio 2014 8.556.000 € 6,42 € 54.936.650

Marzo 2014 6.882.000 € 6,34 € 43.646.140

Totale 2014 23.281.000 € 5,91 € 137.676.580

Totale 2012-2014 122.478.000 € 4,90 € 600.153.470

Fonte: Elaborazione GSE

Tutti i proventi sono ancora sotto la temporanea custodia del GSE e sono depositati in un conto corrente

aperto a nome della società presso la Banca Popolare di Sondrio, in adempimento alle proprie mansioni di

Responsabile del Collocamento per l’Italia. Ciò in attesa del loro trasferimento alla tesoreria dello Stato che

sarà attuato in conformità alle norme vigenti (D.Lgs 30/2013) e più specificamente in base a quanto

previsto dalla Convenzione di cui all’art. 4 del D.Lgs.30/2013 tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze e

la Società non appena essa sarà approvata dagli organi di controllo deputati.

Page 27: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

25

Al 31 marzo 2014, gli interessi netti complessivi maturati sul conto corrente sono stati pari a 5.505.592

euro12, per un totale di 604.107.822 euro accreditati complessivamente sul conto GSE dedicato alle aste.

Ad essi si aggiungono i proventi asta del 31 marzo stesso (1.551.240 euro), accreditati da EEX/ECC solo il

giorno lavorativo successivo (1 aprile), per un totale complessivo di risorse generate per l’Italia dalle aste

di quote a tutto il primo trimestre 2014 pari a 605.659.062 euro.

Tabella 2: Riepilogo remunerazione proventi d'asta per l’Italia contabilizzati al 31 marzo 2014

Rendicontazione dei proventi

di quote di emissione

Periodo

13.11.2012 - 31.12.2013

Periodo

01.01.2014 - 31.03.2014

Totale

13.11.2012 - 31.03.2014

Proventi aste LORDI € 462.476.890 € 136.125.340 € 598.602.230

Oneri Sorvegliante Unico d'Asta (€ 0) (€ 0) (€ 0)

Proventi aste NETTI Accreditati sul C/C al 31 marzo*

€ 462.476.890 € 136.125.340 € 598.602.230*

Interessi LORDI € 4.798.768 € 2.083.654 € 6.882.422

Ritenuta Fiscale del 20%, bolli e spese di gestione del conto

(€ 959.774) (€ 417.056) (€ 1.376.830)

Interessi NETTI € 3.838.994 € 1.666.598 € 5.505.592

Totale proventi oggetto di trasferimento al Dipartimento del Tesoro

€ 466.315.884 € 137.791.938 € 604.107.822

* La cifra differisce da quella indicata nella tabella precedente in quanto, ai fini del calcolo degli interessi, la Banca Popolare di Sondrio fa riferimento

ai proventi effettivamente accreditati sul conto corrente GSE all’ultimo giorno del trimetre (in questo caso, 31 marzo). EEX/ECC accredita i proventi di

ciascuna asta dopo un giorno lavorativo dalla data dell’asta. Quindi essendo i proventi dell’asta del 31 marzo stati accreditati il 1 aprile, la Banca

non li ha tenuti in considerazione per la quantificazione degli interessi maturati nel primo trimestre 2014.

Fonte: Elaborazione GSE

2.2 Prezzi di aggiudicazione

Le quote italiane sono state messe all’asta nel trimestre a prezzi in rialzo rispetto al trimestre precedente,

almeno fino ai primi di marzo, con un prezzo medio ponderato nel trimestre di 5,91 euro. I prezzi sono

stati i medesimi ottenuti dagli altri Stati membri aderenti alla t-CAP tranne la Polonia, che dispone di una

finestra d’asta separata i cui prezzi di chiusura non necessariamente coincidono con quelli della sessione

comune della t-CAP (cfr 3.1 Aste presso la Piattaforma Transitoria Comune (t-CAP)).

Per un’analisi più dettagliata del loro andamento, che ha subito variazioni interessanti specie nella fase

finale del trimestre, si rimanda al paragrafo 3.5.1 Prezzi.

12

Ai fini del calcolo degli interessi, la Banca Popolare di Sondrio fa riferimento ai proventi effettivamente accreditati sul conto corrente GSE all’ultimo giorno del trimetre (in questo caso, 31 marzo). EEX/ECC accredita i proventi di ciascuna asta dopo un giorno lavorativo dalla data dell’asta. Quindi essendo i proventi dell’asta del 31 marzo stati accreditati il 1 aprile, la Banca non li ha tenuti in considerazione per la quantificazione degli interessi maturati nel primo trimestre 2014.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

26

Figura 3: Proventi delle aste di quote di emissione italiane I trimestre 2014

Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX

2.3 Messa all’asta delle quote italiane: aspetti tecnici e operativi

Nelle more di eventuali ulteriori indicazioni a valle dell’approvazione del Decreto legislativo 30/2013, nel

2014 il GSE ha svolto la funzione di Responsabile del Collocamento delle quote italiane nell’assetto

organizzativo già adottato per il 2012 e per il 2013 (cfr. Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione

europee - Anno 2012), informando in maniera costante i Ministeri competenti sull’andamento dell’attività e

sui risultati delle aste (Allegato VII).

Nel corso del primo trimestre 2014 è stato finalizzato il testo della Convenzione tra Ministero

dell’Economia e Finanze e GSE che, ai sensi del D.Lgs. 30/2013, art.19, comma 4, dovrebbe disciplinare tra

le altre cose le modalità di trasferimento dei proventi dal GSE alla Tesoreria dello Stato. Il documento è al

momento all’attenzione degli organismi di vigilanza deputati. In vista dell’entrata in vigore della

Convenzione, il GSE ha formalizzato una serie di procedure di gestione conformi alla normativa societaria

vigente e alle provvisioni della Convenzione stessa.

2.4 Attività di informazione e divulgazione

Il 2014 ha segnato l’inizio di una collaborazione con ENEA – ISNOVA per l’inserimento di un modulo

formativo sulle aste di quote nei programmi ENEA di formazione degli energy manager sull’EU ETS. Il primo

appuntamento si è tenuto a Roma, il 17 febbraio scorso, ed ha coinvolto circa 30 tecnici in formazione

(Allegato VIII e Allegato IX). Un secondo appuntamento è previsto per maggio.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

27

Nel corso del primo trimestre 2014 la sezione web dedicata alle aste all’interno del portale del GSE ha

registrato un flusso di richieste in netto incremento in termini di volumi (29% rispetto al IV trimestre 2013,

51% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). I trend restano in linea con quanto registrato nel 2013,

ovvero una progressiva crescita di interesse per le pagine legate al contesto del sistema d’aste, in

particolare quella dedicata alle evoluzioni regolatorie dell’EU ETS e quella legata al Pacchetto Clima

Energia.

Come evidenziato dal grafico sottostante, le pagine che ricevono maggiori visite sono:

Aste CO2, ovvero quella su cui si trovano i risultati delle aste di quote aggiornati quotidianamente , il

calendario consolidato e la sezione documentale dalla quale sono scaricabili di Rapporti trimestrali

sulle aste.

“Sistema EU ETS” e “Pacchetto Clima Energia”, in particolare nel mese di gennaio, in coincidenza con

la presentazione da parte della Commissione europea della proposta di riforma del Pacchetto clima-

energia al 2030, inclusiva della proposta di introduzione di una “Riserva di Stabilità del Mercato” nel

sistema d’aste dell’EU ETS.

Figura 4: Andamento degli accessi alla sezione Aste CO2 del sito GSE (ott.2012 – mar.2014)

* Dal 1 al 17 aprile 2013 gli accessi sono stati rilevati solo parzialmente a causa di problemi di software

Fonte: Elaborazione GSE

Si stanno complessivamente stabilizzando, intorno ai 160 al mese, anche gli accessi alla parte dedicata alle

modalità di partecipazione alle aste.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

28

Figura 5: Accessi alla sezione Aste CO2 del sito GSE nel I trimestre 2014

Gennaio 2014 Febbraio 2014 Marzo 2014 Totale trimestre

Aste CO2 743 729 847 2.319

Come partecipare alle aste 168 161 157 486

Sistema EU ETS 539 582 585 1.706

Pacchetto Clima Energia 508 421 481 1.410

CO2 in ambito internazionale 71 61 50 182

Totale 2.029 1.954 2.120 6.103

Fonte: Elaborazione GSE

Le richieste di informazioni ricevute dal GSE nel trimestre hanno seguito lo stesso pattern di quanto rilevato

rispetto agli accessi web. In particolare a gennaio, successivamente alla presentazione del Pacchetto Clima

Energia al 2030 e alla proposta d’introduzione di una Riserva di Stabilità nell’EU ETS, si sono concentrate le

richieste, anche da parte di interlocutori istituzionali di informazioni riguardo ai possibili effetti della riserva

sui prezzi. Diverse richieste sono pervenute anche rispetto a tempistiche e modalità per le allocazioni

gratuite di quote di emissione agli impianti italiani e all’approvazione delle tabelle che definiscono i diritti di

utilizzo di crediti internazionali per il periodo 2008-2020 (tabelle ICE). Come da prassi, ai quesiti sono state

date risposte orientative, reindirizzando gli interlocutori ai riferimenti e alle pagine del sito istituzionale del

Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare dedicate al Comitato nazionale per la

gestione della Direttiva 2003/87/CE e per la gestione delle attività di progetto del Protocollo di Kyoto.

I Rapporti GSE sulle Aste di quote di emissioni europee si confermano inoltre come punto di riferimento

sull’ETS europeo per la stampa nazionale, che ormai ne da regolare annuncio ad ogni pubblicazione

(Allegato X).

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

29

3. Risultati del collocamento delle quote sul mercato primario nel I trimestre

2014

Nel corso dei primi tre mesi del 2014, considerando tutte e tre le piattaforme operative, sono state messe

all’asta oltre 217 milioni di quote EUA (217.618.000) valevoli per il periodo di obbligo 2013-2020 pari a

circa il 35,5 % del quantitativo complessivo previsto per l’anno a valle dell’introduzione del backloading

(528.399.500 contri i 916.468.500 originariamente previsti, cfr. 4.1 Attuazione del backloading).

Figura 6: Volumi di quote da mettere all’asta nel 201413

e già collocati nel I trimestre per Stato membro

Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE

13

La Croazia non è presente perché ancora la Commissione non ha reso noto il quantitativo di quote che il Paese dovrà mettere all’asta nel corso dell’anno.

Page 32: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

30

3.1 Aste presso la Piattaforma Transitoria Comune (t-CAP)

EU t-CAP

Durante il primo trimestre del 2014, hanno operato sulla t-CAP i Responsabili del Collocamento di 24 Stati

membri14, che hanno collocato complessivamente oltre 130 milioni di quote EUA (130.029.000). Le aste

hanno generato in totale proventi per più di 769 milioni di euro (769.263.135 euro).

Figura 7: Ricavi d’asta sulla t-CAP nel I trimestre 2014 per Stato Membro

Fonte: elaborazione GSE su dati EEX

Le sessioni d’asta sono state effettuate con una cadenza di tre alla settimana, nelle giornate di lunedì,

martedì e giovedì, dalle 9 alle 11 (CET). Complessivamente, nel primo trimestre si sono tenute sulla t-CAP

un totale di 36 sessioni d’asta, l’ultima il 31 marzo.

14

Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.

Page 33: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

31

La partecipazione alle aste è stata in linea con quella registrata nei periodi precedenti, con una media di 20

soggetti che hanno presentato proposte d’acquisto e 13 soggetti aggiudicatari per asta.

Tabella 3: Riepilogo proventi d’asta presso la t-CAP nel I trimestre 2014

(*) - Il valore indica il prezzo medio di aggiudicazione ponderato sul quantitativo di quote messe all'asta nel periodo di riferimento

(**) I valori indicano la media di sogetti che hanno offerto proposte di acquisto ed aggiudicatari nel periodo

Fonte: elaborazione GSE su dati EEX

Il prezzo di aggiudicazione delle quote sulla t-CAP ha avuto un andamento crescente fino alla terza

settimana di febbraio, da un prezzo iniziale di 4,65 euro registrato il 7 gennaio fino ad un massimo di 7,10

euro il 24 febbraio 2014. L’atmosfera di attesa rispetto all’approvazione di un percorso accelerato per

l’introduzione operativa del backloading entro il primo trimestre dell’anno ha presumibilmente sostenuto i

prezzi. Successivamente, le quotazioni sono scese fino ad un minimo di 4,17 euro, registrato il 31 marzo

Page 34: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

32

2014. Il prezzo medio del primo trimestre sulla t-CAP è stato di 5,92 euro15. Per un approfondimento sulle

dinamiche dei prezzi cfr 3.5.1 Prezzi.

Figura 8: Andamento prezzi e ricavi aste di quote di emissione sulla t-CAP nel I trimestre 2014

Fonte: elaborazione GSE su dati EEX

PL t-CAP

Il collocamento delle quote polacche nel primo trimestre del 2014 si è concentrato su tre sessioni d’asta

tenutesi una volta ogni 4 settimane di mercoledì, dalle 9 alle 11 (CET), in una sessione separata della t-CAP.

Complessivamente, la Polonia ha collocato presso la piattaforma comune transitoria (EEX t-CAP) oltre 13

milioni di EUA (13.335.000), ricavando oltre 78 milioni di euro (78.009.750 euro).

I prezzi di aggiudicazione delle aste polacche si sono mantenuti in linea con quelli osservati sulla t-CAP nello

stesso periodo, facendo registrare un prezzo minimo di 4,69 euro a gennaio ed un prezzo massimo di 6,89

euro nell’asta di marzo. Mediamente il prezzo è stato di 5,85 euro. Anche il numero di soggetti che ha

proposto offerte di acquisto e di aggiudicatari risulta in linea con quelli registrati sulla t-CAP, se non per

l’asta del 5 marzo, nella quale hanno presentato offerte di acquisto solo 10 soggetti.

La Polonia non parteciperà ad altre aste fino al 2015. Il Paese, infatti, che ancora in questa fase destina

gratuitamente parte delle proprie quote da collocare all’asta ai produttori di energia per

l’ammodernamento del parco di generazione elettrica (Dir. 2003/87/CE e successive modificazioni, art.

15

Il prezzo medio ponderato del periodo registrato sulla t-CAP è differenta da quello calcolato sulle quote italiane di 0,01€ poiché essendo questo calcolato come ∑ ∑ il prezzo medio risultante può essere leggermente diverso.

Page 35: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

33

10c), in virtù dell’introduzione del backloading ha esaurito già con l’ultima sessione d’asta di marzo il

proprio quantitativo di quote da mettere all’asta nel corso dell’intero 2014.

Tabella 4: Andamento aste di quote di emissione polacche sulla t-CAP nel I trimestre 2014

(*) - Il valore indica il prezzo medio di aggiudicazione ponderato sul quantitativo di quote messe all'asta nel periodo di riferimento

(**) I valori indicano la media di sogetti che hanno offerto proposte di acquisto ed aggiudicatari nel periodo

Fonte: elaborazione GSE su dati EEX

Figura 9: Proventi delle aste di quote di emissione polacche sulla t-CAP nel I trimestre 2014

Fonte: elaborazione GSE su dati EEX

Page 36: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

34

3.2 Aste presso la Piattaforma Definitiva della Germania (EEX DE)

Tra gennaio e marzo 2014, la Germania ha collocato presso la propria piattaforma nazionale (EEX DE) oltre

50 milioni di EUA (50.704.000) ricavando oltre 299 milioni di euro (299.628.400 euro).

È stata effettuata una sessione d’asta alla settimana, nella giornata di venerdì dalle 9 alle 11 (CET), per un

totale di 12 sessioni nel trimestre.

Similmente a quanto osservato sulla piattaforma comune, l’anno si è aperto facendo registrare il prezzo

minimo del trimestre (4,45 euro), per poi proseguire con un trend in rialzo che ha raggiunto un picco

massimo di 6,85 euro il 21 febbraio, alla vigilia dell’approvazione in Consiglio dell’Unione del percorso

abbreviato per il backloading. Da fine febbraio i prezzi hanno poi subito una decisa discesa fino ad attestarsi

nell’ultima asta di marzo sui 5,10 euro. Il prezzo medio del trimestre è stato pari a 5,91 euro per tCO2. Per

un approfondimento sulle dinamiche dei prezzi cfr. 3.5.1 Prezzi.

Figura 10: Andamento dei ricavi d’asta sulla piattaforma tedesca nel I trimestre 2014

Fonte: elaborazione GSE su dati EEX

Come sulla t-CAP, nel primo trimestre 2014 sulla piattaforma d’asta tedesca hanno proposto richieste di

acquisto in media 20 soggetti per asta. Gli aggiudicatari sono stati mediamente 13 per sessione.

Page 37: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

35

Tabella 5: Proventi delle aste tedesche su EEX nel I trimestre 2014

(*) - Il valore indica il prezzo medio di aggiudicazione ponderato sul quantitativo di quote messe all'asta nel periodo di riferimento

(**) I valori indicano la media di sogetti che hanno offerto proposte di acquisto ed aggiudicatari nel periodo

Fonte: elaborazione GSE su dati EEX

3.3 Aste presso la Piattaforma Definitiva del Regno Unito (ICE UK)

Tra gennaio e marzo, il Regno Unito ha collocato presso la Piattaforma Definitiva Nazionale (ICE UK) oltre

23 milioni di quote EUA (23.550.000), per un ricavo complessivo di quasi 138 milioni di euro (137.993.800

euro).

Tabella 6: Proventi delle aste britanniche su ICE nel I trimestre 2013

(*) - Il valore indica il prezzo medio di aggiudicazione ponderato sul quantitativo di quote messe all'asta nel periodo di riferimento

(**) I valori indicano la media di sogetti che hanno offerto proposte di acquisto ed aggiudicatari nel periodo

Fonte: elaborazione GSE su dati ICE

Le sessioni d’asta si sono tenute nella giornata di mercoledì, ogni due settimane, dalle ore 9 alle 11 (CET).

Su ICE UK, come già osservato lo scorso anno, il livello di partecipazione alle aste si è confermato

leggermente inferiore a quello registrato sulle piattaforme gestite da EEX, con una media di 17 soggetti

che hanno proposto richieste di acquisto e 12 soggetti aggiudicatari.

I prezzi di aggiudicazione delle quote sono coerenti con quelli registrati dalle altre due piattaforme nel

primo trimestre 2014, con un trend rialzista nella prima parte del trimestre e ribassista nella seconda parte.

Page 38: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

36

La piattaforma è partita da un minimo di 4,91 euro per tCO2 ad inizio anno e ha registrato un massimo di

6,80 euro per tCO2 il 12 febbraio, ultima asta prima della decisione del Consiglio sul percorso abbreviato

per l’applicazione del backloading, per poi scendere nuovamente a 5,80 euro nell’ultima sessione d’asta del

trimestre. Il prezzo medio (5,86 euro) è stato leggermente al di sotto di quello registrato sulle due

piattaforme gestite da EEX. Per un approfondimento sulle dinamiche dei prezzi cfr. 3.5.1 Prezzi.

Figura 11: Andamento dei ricavi d’asta sulla piattaforma britannica nel I trimestre 2014

Fonte: elaborazione GSE su dati ICE

€2

2.7

33

.30

0

€2

5.6

96

.50

0

€2

9.3

54

.20

0

€2

8.5

20

.80

0

€1

7.1

02

.00

0

€1

4.5

87

.00

0

€ 4,91

€ 5,55

€ 6,34€ 6,16

€ 6,80

€ 5,80€ 5,86

€ 0,00

€ 1,00

€ 2,00

€ 3,00

€ 4,00

€ 5,00

€ 6,00

€ 7,00

€ 8,00

€ 0

€ 5.000.000

€ 10.000.000

€ 15.000.000

€ 20.000.000

€ 25.000.000

€ 30.000.000

€ 35.000.000

PREZZO RICAVI

Ricavi per sessione€

Prezzo di aggiudicazione€/tCO2

Prezzo medio ponderato I trimestre 2014 €/tCO2

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

37

3.4 NER300: seconda tranche di collocamento

Il programma NER300, istituito ai sensi della Direttiva ETS, è uno schema di finanziamento di progetti

energetici basati sull’uso di tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio alimentati attraverso la

monetizzazione di 300 milioni di quote provenienti dalla Riserva Nuovi Entranti (NER) 2013-2020.

L’attuazione dello schema è stata divisa in due tranche di erogazione. La prima, che prevedeva il

collocamento di 200 milioni di quote, sui è conclusa nel novembre 2012 con un ricavato di circa 1,2 miliardi

di euro. La seconda, relativa a soli 100 milioni di quote è partita a novembre 2013 e proseguita per tutto il

rimo trimestre 2014, si concluderà ad aprile. Al 31 marzo 2014 sono state collocate sul mercato 89.750.000

di quote (in media 20 milioni di EUA al mese) attraverso i mercati secondari di EEX ed ICE registrando

496.757.140 euro di proventi.

Tabella 7: Andamento vendite seconda tranche NER300 (nov 2013 – mar 2014)

Mesi Canali di vendita Volumi Contratto Prezzo

medio

Valore EUA

vendute (EUR)

Novembre 2013 Screen trades 10.250.000 Dec-13 € 4,45 € 46.947.320

OTC cleared 300.000

Dicembre 2013 Screen trades 16.300.000 Dec-14 € 4,86 € 81.695.800

OTC cleared 500.000

Gennaio 2014 Screen trades 22.255.000 Dec-14 € 5,06 € 113.163.030

OTC cleared 100.000

Febbraio 2014 Screen trades 20.195.000 Dec-14 € 6,55 € 132.850.480

OTC cleared 100.000

Marzo 2014 Screen trades 19.750.000 Dec-14 € 6,18 € 122.100.510

OTC cleared 0

Totale 89.750.000 € 5,53 € 496.757.140

Fonte: elaborazione GSE su dati EIB

3.5 Considerazioni di sintesi sul sistema d’aste e confronto con il mercato secondario

Come osservato sin dall’inizio delle aste nel 2012 (cfr. Rapporti GSE sulle Aste di quote di emissione europee

– Anni 2012 e 2013), anche nel primo trimestre 2014 l’andamento delle aste primarie di quote CO2 è

risultato piuttosto omogeneo sulle tre piattaforme16, considerando tutti e tre i parametri di rilievo per

l’andamento delle aste: prezzo, cover ratio e numero dei partecipanti.

16

In virtù di questa omogeneità e della base di dati più significativa in virtù dei maggiori volumi di quote collocate, si è presa come riferimento la t-Cap a titolo esemplificativo dei 3 indicatori scelti per descrivere l’andamento delle aste. Per il mercato secondario sono stati presi a riferimento i dati di ICE e EEX ove disponibili.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

38

Figura 12: Andamento aste17

sulle tre piattaforme e sull’asta separata della Polonia nel I trimestre 2014

Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE

3.5.1 Prezzi

Il prezzo medio registrato sulle tre piattaforme d’asta da gennaio a marzo è stato pari a 5,89 euro, di oltre 1

euro (1,23 euro) superiore a quello osservato nel quarto trimestre 2013 (4,68 euro). I prezzi hanno avuto

alcuni picchi vicini ai 7 euro nella parte centrale del trimestre e un forte ribasso nella parte finale di

marzo, che ha riportato il prezzo su valori similari a quelli di inizio anno (tra i 4 e i 5 euro).

La crescita del prezzo delle emissioni nella parte iniziale del trimestre è stata legata a spinte speculative di

tipo bullish legate all’adozione definitiva del backloading e la conseguente riduzione delle quote immesse

sul mercato primario. Il brusco calo del prezzo nella parte finale del trimestre sembrerebbe invece legato,

secondo gli analisti18, a pressioni di tipo bearish complementari alle precedenti dettate probabilmente in

parte dalla volontà degli operatori finanziari di monetizzare i guadagni delle settimane anteriori attraverso

la vendita delle quote, ma anche dal prezzo debole dei contratti power tedeschi, da emissioni verificate

2013 sotto le attese, dal completamento delle assegnazioni di quote 2013 e l’inizio, in alcuni Stati membri,

dell’assegnazione 2014 (cfr. 4 Politiche europee clima-energia e mercato del carbonio).

Queste spinte sembrerebbero avere annullato o quantomeno controbilanciato eventuali effetti rialzisti

derivanti da una crescita di domanda sul mercato in vista della compliance 2013 (entro 30 aprile 2014),

come sembrerebbero dimostrare anche i risultati delle prime aste del mese di aprile, i cui prezzi di

assegnazione sono rimasti intorno ai 5 euro.

17

Le aste sulle tre piattaforme avvengono con tempistiche diverse ed in diverse giornate, per ottenere delle linee continue e quindi rendere il grafico maggiormente leggibile, in ogni giornata d’asta di ciascuna piattaforma, sulle altre si ipotizza si registri un prezzo di aggiudicazione uguale all’ultimo registrato. 18

Vedi, tra gli altri, Point Carbon

Page 41: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

39

Figura 13: Andamento dei prezzi delle EUA sul mercato primario e secondario19

nel I trimestre 2014

Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX, ICE e Point Carbon

19

Per il mercato secondario è stato preso a riferimento il prezzo medio spot giornaliero registrato sulla piattaforma ICE.

Page 42: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

40

Di seguito un’analisi di dettaglio delle variazioni del prezzo delle quote del trimestre:

L’andamento dei prezzi a gennaio è stato tendenzialmente al rialzo. Un picco minimo è stato registrato

il 10 gennaio a 4,45 euro, per arrivare ad un massimo nel mese di 5,60 euro il 31 gennaio. Il trend è

stato con tutta probabilità supportato sia dall’approvazione da parte del Comitato per i Cambiamenti

Climatici delle modalità di applicazione del backloading, avvenuta l’8 gennaio, sia dal dibattito intorno

ad un percorso abbreviato per l’entrata in vigore della decisione che prevedesse un periodo di

scrutinio inferiore ai canonici 3 mesi (fast track). La presentazione da parte della Commissione

Europea, il 22 gennaio, del Pacchetto Clima Energia al 2030 insieme alla proposta per l’introduzione di

una Market Stabiliy Reserve non sembrano invece aver avuto impatti significativi sul prezzo.

In febbraio il trend di crescita è proseguito, raggiungendo la quotazione massima di 7,10 euro (24

febbraio) in coincidenza con il parere favorevole del Consiglio all’adozione del fast track per consentire

il backloading delle quote già da marzo. A seguito dell’approvazione, però, anziché salire

ulteriormente, i prezzi hanno iniziato a scendere, arrivando a toccare i 6,16 euro dell’asta britannica

del 26 a valle della pubblicazione dei nuovi calendari d’asta. Ciò potrebbe essere dovuto a dinamiche

speculative. Secondo alcuni analisti20, i prezzi avrebbero già da mesi incorporato gli effetti attesi dal

backloading sull’equilibrio domanda-offerta. Esaurite le ultime incertezze sulla introduzione della

misura, le spinte bullish generate dall’attesa si sarebbero esaurite e gli operatori avrebbero scelto la

strada della vendita per capitalizzare.

Nel mese di marzo il trend ribassista è proseguito, portando le quote a toccare il minimo del trimestre

(4,17 euro). Secondo alcune indiscrezioni21, questa dinamica sarebbe stata innescata, oltre che dalle

vendite a fini speculativi già descritte per il mese di febbraio, da un’operazione di vendita

particolarmente consistente effettuata da un grande operatore europeo che, a sua volta, avrebbe

innescato una serie di cosiddette “vendite tecniche”, ovvero operazioni di vendita previste dalle

procedure di gestione del rischio di tutti i principali operatori del mercato (cfr. Figura 14). A ciò si è

aggiunto il forte calo dei prezzi nel settore energetico tedesco che ha amplificato la dinamica

ribassista.

Figura 14 Andamento degli scambi sul mercato secondario ICE nel I trimestre 2014

Fonte: Elaborazione GSE su dati ICE

20

“EU carbon plummets 11 pct following 6 weeks rally” – Point Carbon 25/02/2014 http://www.pointcarbon.com/news/reutersnews/1.4285116?date=20140225&sdtc=1 21

Conversazioni con diversi operatori del mercato.

0

20.000.000

40.000.000

60.000.000

80.000.000

100.000.000

120.000.000

140.000.000

volumi giornalieri media periodo

Page 43: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

41

In questo primo trimestre 2014, a differenza di quanto accaduto nel corso di tutto il 2013, l’aspetto

speculativo si è fatto sentire di più sul mercato rispetto alle evoluzioni regolatorie. Le alterne vicende del

backloading, che avevano “modellato” l’andamento dei prezzi del carbonio nel 2013, sono giunte a

conclusione con l’approvazione della misura in via definitiva già a dicembre dello scorso anno, tanto che

l’anno si era chiuso con prezzi stabilmente intorno ai 5 euro. L’ultimo “colpo di coda” di origine regolatoria

è avvenuto con l’approvazione in Consiglio del fast track sulla quale hanno cominciato ad evidenziarsi

dinamiche speculatorie che hanno portato i prezzi a salire di nuovo oltre i 6 euro a fine febbraio, giocando

sull’incertezza dei tempi necessari a cominciare il backloading. I prezzi si sono poi riassestati intorno agli

stessi 5 euro di fine 2013 una volta arrivato il via libera in tempi compatibili con il ritiro di 400 milioni di

quote nel 2014. I picchi positivi e negativi registrati successivamente, sono invece più marcatamente frutto

di atteggiamenti speculativi degli operatori del mercato e di attività di gestione degli asset delle utility

energetiche derivanti da prezzi eccezionalmente bassi sul power tedesco22.

Interessante notare inoltre come i prezzi di aggiudicazione delle aste del trimestre, come già notato alla

fine dell’anno precedente, siano sempre più vicini ai prezzi massimi d’offerta (cfr Figura 15). Ciò potrebbe

essere indice di una progressiva maturazione del mercato e dei suoi operatori che, avendo acquisito una

certa conoscenza del mercato, riescono a prevedere con precisione sempre maggiore quale sarà il prezzo di

chiusura dell’asta.

Figura 15 Andamento dei prezzi offerti per le quote messe all’asta dalla t-CAP nel I trimestre 2014

Fonte: Elaborazione GSE su dati ICE

22

“EU carbon slips 3,7 pct n weak power, gas” Point Carbon 04/04/2014.

Page 44: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

42

3.5.2 Cover Ratio

Complessivamente, il primo trimestre 2014 ha confermato il ruolo delle aste come elementi di riferimento

per il mercato, con valori di cover ratio stabilmente sopra i 2 punti.

A gennaio il cover ratio della t-CAP ha oscillato tra 2,72 e

4,33, per le aste su EEX DE invece i cover ratio sono stati

3,10 e 3,93, ICE ha registrato infine cover ratio di 2,11 e

2,75. La sessione della t-CAP polacca ha fatto invece

registrare un valore di 3,88 (una sola sessione d’asta).

Nel mese di febbraio, sulla t-CAP, in sessione ordinaria il

cover ratio ha oscillato tra 2,40 e 6,06; presso ICE l’indice è

stato di 1,76 e 2,19, mentre presso EEX DE ha oscillato tra

3,12 e 5,34. La sessione della t-CAP polacca ha fatto invece

registrare un valore di 2,34 (una sola sessione d’asta).

A marzo, il cover ratio della t-CAP si è attestato tra 3,26 e

12,10. Presso la piattaforma tedesca il tasso si è attestato

tra 5,38 e 9,36 mentre sulla piattaforma britannica ha

oscillato tra 3,96 e 4,71. La sessione della t-CAP polacca ha fatto registrare un valore di 2,50 (una sola

sessione d’asta).

L’aumento dei cover ratio nel mese di marzo rispetto all’altra parte del primo trimestre è da ricondursi

principalmente alla riduzione delle quote messe all’asta in seguito all’entrata in azione del backloading:

un’improvvisa riduzione dell’offerta ha infatti provocato un improvviso incremento del cover ratio.

Figura 16: Cover ratio aste t-CAP nel I trimestre 2014

Fonte: elaborazione GSE su dati EEX

Cos’è il cover ratio

Per cover ratio si intende il rapporto tra quantità di

quote oggetto di proposta di offerta e quantità

totale allocata sul mercato in una data sessione

d’asta.

Alcuni analisti di settore ritengono che il cover ratio

sia un indicatore utile a misurare il peso delle aste

nella dinamica complessiva del mercato del

carbonio: valori elevati di cover ratio per le aste

evidenzierebbero un ruolo trainante del mercato

primario rispetto al secondario, ovvero che i prezzi

formatisi sulle aste primarie influenzerebbero quelli

delle quote di emissione scambiate sul mercato

secondario, divenendo indicativi anche per le

transazioni bilaterali e Over-the-Counter.

Page 45: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

43

3.5.3 Numero dei partecipanti

Il numero di partecipanti alle sessioni d’asta ha confermato al situazione registrata nel IV trimestre 2013.

Considerando nell’insieme tutte e tre le piattaforme, i soggetti che hanno avanzato richiesta di acquisto

nelle singole sessioni d’asta tra gennaio e marzo sono oscillati tra 10 e 25.

Le informazioni relative all’identità di tali soggetti e agli aggiudicatari delle aste sono classificate come

market sensitive e quindi, in assenza di Sorvegliante Unico d’Asta, sono note solo alle piattaforme. Gli unici

dati disponibili ad oggi sono quelli relativi alla t-CAP, pubblicati in aggregato dalla Commissione europea nei

rapporti sulle aste (Allegato II).

A gennaio i dati della Commissione indicavano un leggero incremento che ha portato i soggetti autorizzati a

presentare offerte di acquisto sulla t-CAP a 60 dai 58 novembre 2013. Si tratta di:

39 soggetti obbligati, ovvero operatori di impianti fissi o dell’aviazione soggetti alla Direttiva ETS

17 operatori finanziari

4 trader di commodity esenti dalla MiFID

Tranne due società di investimenti, tutti i partecipanti alle aste risultano essere anche iscritti al mercato

secondario (giornaliero o a termine) di EEX, di cui rappresentano il 53% (60 su 113).

Tabella 8: Tavola sinottica soggetti accreditati sulla t-CAP

Number of participants Operators Investment

firms

Credit

Institution

Business

groupings

Persons exempt

from MFID Total

Stationary Aircraft

Participants admitted to EEX’s

emissions spot secondary

market

N/A N/A N/A N/A N/A N/A 113

Participants eligible to bid in

the auctions, of which:

39 1 9 7 0 4 60

Also on behalf of clients 2 6

Auction-only participants 0 0 2 0 0 0 2

Fonte: Auctions by the transitional common auction platform, 12th Report della Commissione europea

Rispetto a dicembre 2013 (cfr. Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee - Anno 2013), si sono

aggiunti due soggetti accreditati per la partecipazione alle aste su EEX

Per quanto riguarda l’Italia, ad oggi, secondo quanto reso pubblico dalla piattaforma EEX, i soggetti

nazionali accreditati per lo scambio di quote di emissione sono solo tre, tutti appartenenti alla categoria

delle utility energetiche.

Si conferma quindi la distanza di questi numeri, già evidenziata nei report precedenti, dal totale dei soggetti

obbligati dalla Direttiva (circa 13.000). La discrepanza è dovuta presumibilmente ad un’organizzazione del

mercato articolata all’asta (cfr. Rapporto GSE sulle aste di quote EUA, anno 2013,SPECIALE Stato e

andamenti del mercato del carbonio: EU ETS principale driver verso la finanziarizzazione del mercato

globale del carbonio).

Page 46: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

44

Figura 17: Andamento partecipazione aste di quote di emissione t-CAP nel I trimestre 2014

Fonte: elaborazione GSE su dati EEX

Al numero ridotto di partecipanti non sembrano comunque essere

collegati al momento particolari problemi di concentrazione del

mercato, almeno stando ai dati pubblicati dalla Commissione per la

t-CAP.

I valori dello Herfindahl-Hirschman Index (HHI) riportati dalla

Commissione, infatti, non sono saliti al di sopra di 2.500 punti da

ottobre dello scorso anno (cfr. Figura 18).

A gennaio, però l’indice HHI ha oscillato tra 1.100 e 2.500, con un

valore medio di 1.800, superiore ai valori di novembre(1.422) e

dicembre (1.689) e che denotano un mercato moderatamente concentrato.

Figura 18: Valori di concentrazione della t-CAP su indice HHI (nov. 2012 – gen. 2014)

Fonte: elaborazione GSE su dati della Commissione europea

Cos’è lo Herfindahl-Hirschman Index (HHI)

Lo HHI elaborato da EEX misura il grado di

concentrazione nelle aste come la somma dei

quadrati della percentuale di quote assegnate a

ciascun aggiudicatario sul totale di quote messe

all’asta. Valori dell’indice sotto i 1500 sono

comunemente interpretati come segno di un

mercato non concentrato, valori compresi tra

1500 e 2500 sarebbero invece indice di una

moderata concentrazione del mercato mentre

un indice superiore a 2500 denoterebbe un

mercato fortemente concentrato.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

45

4. Politiche europee clima-energia e mercato del carbonio

Mentre nel corso del 2013 il dibattito sull’assetto regolatorio che norma l’EU ETS ha costantemente e molto

evidentemente condizionato le dinamiche dei prezzi sia sul mercato primario che sul mercato secondario

del carbonio, l’inizio del 2014 ha fatto registrare un impatto più rilevate delle dinamiche speculative (cfr.

3.5.1 Prezzi). Le misure che avevano prodotto le principali oscillazioni di prezzo nel 2013, tra tutte il

backloading, hanno trovato una loro stabilizzazione tra fine 2013 e inizio 2014, portando i prezzi delle

quote, una volta assimilato il nuovo asseto regolatorio, intorno ai 5 euro per tCO2.

Le due novità regolatorie principali del primo trimestre 2014 – i.e. l’attuazione del backloading e la

presentazione di una proposta della Commissione per la riforma del Pacchetto clima energia al 2030 – non

sembrano aver segnato in modo particolare i prezzi. Gli effetti della prima erano stati probabilmente

incorporati nel prezzo delle quote già da dicembre 2013. Eventuali effetti della seconda, invece, saranno

percepibili presumibilmente solo più avanti nel tempo: l’orizzonte temporale al 2021 è infatti ancora molto

distante e il dibattito tra Consiglio, Palmento e Commissione – gli ultimi due peraltro in scadenza a breve –

è ancora in fase preliminare.

Hanno invece influito in misura maggiore e depressiva sui prezzi la messa in atto di alcuni adempimenti

amministrativi richiesti dalla Direttiva ETS agli Stati membri, in particolare l’assegnazione di quote 2013 e

l’inizio delle assegnazioni 2014, arrivate alla vigilia della compliance e in concomitanza con le disclosure di

dati delle emissioni 2013 sotto le aspettative. Inoltre, un effetto ulteriormente depressivo sul prezzo della

CO2 europea è stato prodotto dall’attuazione da parte degli Stati membri del Regolamento

sull’International Credits Entitlement (RICE, cfr. 4.3 Assegnazioni gratuite 2013 e 2014, emissioni 2013 e

crediti internazionali), regolamento che permette di utilizzare una certa percentuale di crediti di emissione

derivanti dai meccanismi del Protocollo di Kyoto a fini di compliance a valle della loro conversione in quote

EUA.

4.1 Attuazione del backloading

Come già ampiamente discusso nei Rapporti GSE sulle Aste di quote di emissione europee precedenti, la

presenza di un ampio surplus di quote di emissione nell’EU ETS ha creato una situazione che ha reso le

dinamiche dei prezzi, almeno per quanto riguarda il breve-medio periodo, slegate dal sottostante

industriale delle emissioni e dai fondamentali del mercato, legandole sempre più alla percezione di

disequilibrio tra domanda ed offerta di quote da parte dei principali player. È questo il motivo per cui il

percorso attuativo del backloading, che ha come obbiettivo il riallineamento dell’equilibrio tra domanda ed

offerta, è stato il principale driver dei prezzi nel 2013.

Grazie alla convergenza tra Parlamento e Consiglio dell’Unione, la decisione che ha modificato la direttiva

al fine di consentire alla Commissione l’operazione una tantum di ritiro di quote (art. 10.4 della direttiva

ETS) è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale della UE ed è entrata in vigore il 19 dicembre.

Successivamente, a valle dell’approvazione della proposta attuativa del backloading da parte del Comitato

Cambiamenti Climatici (8 gennaio 2014), si è aperto il processo di scrutinio da parte di Consiglio e

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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Parlamento. Poiché tale processo solitamente richiede novanta giorni e avrebbe comportando il rischio di

dover ridurre il quantitativo di quote da ritirare nel 2014 a 300 milioni, la Commissione ha avanzato

formale istanza alla Presidenza dell’Unione ed al Parlamento per ridurne la durata (fast track, cfr.

Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee - Anno 2013).

L’incertezza riguardo l’effettiva possibilità di ridurre i tempi di scrutinio ha prodotto una spinta speculativa

sui prezzi, che sono cresciuti superando i 7 euro fino al completamento del processo nei tempi (6 Febbraio

2014 parere favorevole del Parlamento europeo, confermato dal parere favorevole del Consiglio il 24

Febbraio 2014). Ottenuto il via libera e resi pubblici i calendari d’asta ridotti di circa 400 milioni di quote per

il 2014 (da oltre 916 milioni a circa 528 milioni), il prezzo è tornato ai 5 euro su cui si era assestato a fine

2013, livello dal quale non si è sostanzialmente discostato fino a fine marzo a seguito di circoscritti

movimenti speculativi sul mercato (cfr. 3.5.1 Prezzi).

Di seguito le del quantitativo di quote da mettere all’asta nel 2014 a valle dell’entrata in vigore del

backloading.23

Figura 19: Quote da mettere all'asta per piattaforma nel 2014 prima e dopo il backloading

Quote allocabili all’asta per il 2014 Riduzione

Prima backloading Dopo backloading

t-CAP 549.825.000 321.717.000 -41%

t-CAP Polonia 55.565.000 13.335.000 -76%

EEX-DE 204.534.500 127.127.500 -38%

ICE-UK 106.544.000 66.220.000 -38%

Totale 916.468.500 528.399.500 -42%

Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE

23

I quantitativi riportati sono derivati dai calendari aste ufficiali pubblicati a dicembre prima dell’approvazione del backloading (Prima backloading) e dopo la sua entrata in vigore a febbraio (Dopo backloading). La differenza tra i due totali è legata al fatto che il backloadng è applicato anche alla parte di quote spettanti agli Stati che ancora non hanno completato l’accreditamento sulla t-CAP (Croazia, Liechtenstein, Islanda, Norvegia) e che quindi non risultano in calendario, nonché dalle particolari circostanze di quegli Stati membri cui l’art. 10c della Direttiva ETS consente di assegnare quote a titolo gratuito ai propri operatori per l’ammodernamento del proprio sistema elettrico (Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lituania, Polonia e Romania). Per tali paesi, come evidente nel caso della Polonia, il backloading sembra pesare in percentuale di più che per gli altri; in realtà la differenza percentuale deriva dal fatto che la quote da mettere all’asta già calendarizzate a dicembre risultavano già decurtate della parte da assegnare a titolo gratuito ai sensi dell’art. 10c.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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4.2 Proposta di riforma al 2030 del Pacchetto europeo Clima-Energia e Riserva di

Stabilità

Il 22 gennaio la Commissione europea ha presentato una proposta di riforma per il Pacchetto Clima-Energia

al 2030 che prevedeva un obiettivo unico europeo di riduzione delle emissioni climalteranti del -40%

rispetto ai livelli del 1990. La proposta rimetteva l’EU ETS al centro del dibattito, riproponendolo come

principale strumento per il raggiungimento degli obiettivi clima-energia dell’Unione europea. A questo fine,

la proposta conteneva anche un’ipotesi di riforma del Sistema con l’introduzione, a partire dal 2021, di una

Riserva di Stabilità del Mercato per permettere all’EU ETS di adeguarsi agli shock di domanda evitando

l’accumularsi di surplus (cfr. Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee- Anno 2013).

Sebbene l’introduzione di tale riserva, anche a detta degli analisti24, potrebbe avere nel tempo effetti

significativi sui prezzi della CO2 in Europa (qualcuno ipotizza anche livelli superiori a 70 euro per tCO2 al

2030), per il momento non sono stati rilevati impatti apprezzabili. Ciò probabilmente è dovuto ad un

orizzonte temporale di applicazione distante (2021) e ai tempi ancora molto incerti del processo

regolatorio, che probabilmente sarà rallentato anche dal rinnovo di Parlamento e Commissione europea tra

2014 e 2015.

Ad inizio febbraio il Parlamento europeo ha votato in Plenaria una Risoluzione non legislativa sul quadro

clima-energia al 203025, proponendo una posizione diversa da quella della Commissione e più in linea con

la struttura multitarget del Pacchetto al 2020, che prevede tre distinti obiettivi vincolanti: -40% di riduzione

della CO2 rispetto al 1990, 30% sui consumi di rinnovabili ed un aumento del 40% dell'efficienza energetica.

Oltre a declinare gli obiettivi, la risoluzione chiede coerenza tra gli strumenti attuativi e una finalizzazione

della nuova struttura del Pacchetto a perseguire anche gli obiettivi di sicurezza energetica e competitività

dell’Unione europea a livello internazionale. Sebbene non esprima alcun parere sulla Riserva di Stabilità,

la risoluzione riconosce però l’importanza di una revisione dello strumento ETS per aumentarne la

funzionalità ai fini del raggiungimento di tutti gli obiettivi della strategia europea clima-energia. Anche in

quest’ottica, il Parlamento chiede l’introduzione di un obbligo d’uso dei proventi d’asta ETS per

promuovere investimenti in tecnologie all’avanguardia per attività ad alta intensità energetica,

considerando che le imprese, in particolare le PMI, hanno difficoltà d’accesso al capitale, e di valutare la

possibilità di creare un fondo per tali tecnologie in parte alimentato dai proventi.

Per il momento, la Presidenza greca non ha inserito nell’agenda del Consiglio la proposta di riserva. Se la

Presidenza italiana dovesse decidere di affrontare il tema, ciò dovrebbe accadere presumibilmente entro

ottobre, prima della decadenza dell’attuale Commissione.

24

“Carbon Market Analyst” - Point Carbon- 23/01/2014 (Allegato XI) 25

Risoluzione del Parlamento europeo del 5 febbraio 2014 su un quadro per le politiche dell'energia e del clima all'orizzonte 2030 2013/2135(INI) (Allegato XII)

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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4.3 Assegnazioni gratuite 2013 e 2014, emissioni 2013 e crediti internazionali

Come illustrato nel Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee – Anno 2013, anche per motivi

dovuti alle complessità del metodo armonizzato basato su benchmarking, le operazioni di assegnazione

gratuita di quote 2013 agli impianti industriali sono avvenute con molto ritardo sui tempi previsti dalla

Direttiva (entro febbraio 2013), tanto che alcuni Stati membri le hanno completate solo a marzo 2014.

Per l’Italia, il Comitato ETS ha approvato il rilascio delle quote di emissione 2013 assegnate a titolo gratuito

ai settori dell’industria con Delibera 10/2014 del 5 marzo 2014. Esse ammontano complessivamente a

86,35 milioni di quote.

Figura 20: Tabella definitiva delle assegnazioni gratuite alle industrie e produttori di calore per il 2013

NB: aggiornato al 26 febbraio 2014 - in blu gli ultimi aggiornamenti

Fonte: Commissione europea – Status table on allocation of free allowances for 2013

Tempi più brevi si prospettano per le assegnazioni a titolo gratuito delle quote di emissione 2014. All’11

aprile erano 22 gli Stati membri che avevano già iniziato il processo di allocazione 2014: Austria, Belgio,

Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda,

Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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Al fine di rendere il processo più trasparente e tenere gli operatori informati, la Commissione pubblicherà

fino a conclusione con cadenza settimanale una tabella riepilogativa sullo stato delle allocazioni nei vari

Stati membri. Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato il 25 aprile 2014.

Figura 21: Tabella di stato delle assegnazioni gratuite alle industrie e produttori di calore per il 201426

NB: Aggiornato all’11 aprile - in blu gli ultimi aggiornamenti

Fonte: Commissione europea– Status Table on the allocation of free allowances for 2013 and 2014

Il 1 aprile la Commissione ha pubblicato le emissioni verificate 2013, pari ad un totale di circa 1,750 miliardi

di tonnellate di CO2 equivalente. Secondo alcuni analisti, esse sarebbero scese di oltre il 4,7%27 rispetto ai

livelli del 2012, anche considerando l’ampliamento dell’ambito di applicazione dell’EU ETS, e sono

comunque al di sotto del cap 2013 (2.084.301.856 quote)di circa il 16%.

26

I dati di assegnazione per il 2013 riportati in questa tabella differiscono per tutti gli Stati membri, tranne Estonia e Lituania, da quelli riportati nella tabella precedente pubblicata dalla Commissione (vedi Figura 20). Questi ultimi non erano probabilmente stati estrapolati della National Allocation Tables Decision nella versione definitiva. 27

“Europe’s carbon market emissions fell 3.1 pct in 2013: Point Carbon”- Point Carbon 01/04/2014 http://www.pointcarbon.com/news/reutersnews/1.4683148?date=20140401&sdtc=1.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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Assegnazioni tardive ed emissioni in calo hanno contribuito a tenere bassi i prezzi del carbonio nella fase

conclusiva del trimestre, insieme all’entrata in vigore del Regolamento della Commissione 1123/2013 che

stabilisce le modalità per determinare il diritto di ciascun impianto soggetto ad EU ETS all’utilizzo di crediti

internazionali ai fini di compliance (c.d. RICE Regulation on International Credit Entitlement) che rende

operativa da marzo la possibilità di utilizzare crediti internazionali ai fini della compliance 2013.

Ciò sembrerebbe avere contribuito all’abbassamento dei prezzi delle EUA di marzo, ma non ha avuto effetti

significativi sui prezzi dei crediti internazionali. Essi sono rimasti comunque sotto i 50 centesimi di euro a

febbraio nel periodo di crescita dei prezzi delle EUA, tanto che lo spread EUA-CER è cresciuto.

Successivamente sono crollati insieme a e più delle EUA a marzo, assestandosi intorno a 15 centesimi di

euro e passando da un valore pari a circa il 6% del valore delle quote a febbraio a circa il 2% a fine marzo.

Figura 22: Spread EUA-CER nel I trimestre 2014

Fonte: elaborazione GSE su dati Point Carbon28

28

Lo spread è stato calcolato come la media tra la differenza di prezzo tra quote EUA e contratti futures sui CER con scadenza a DEC2010, DEC2011,DEC2012,DEC2013 e DEC2014 come riportato da Point Carbon.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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SPECIALE

Partecipare al mercato del carbonio: come accedere ai mercati regolamentati

La normativa che istituisce e regola l’EU ETS, strumento di policy ibrido la cui efficacia dipende

dall’efficienza del mercato cui esso da vita, non è prescrittiva su tempistiche e modalità per il commercio

delle quote di emissione. La Direttiva 2003/87/CE e successive modificazioni si limita a definire le quote di

emissione come “diritti ad emettere una tonnellata di biossido di carbonio equivalente per un periodo

determinato, validi unicamente per rispettare le disposizioni della direttiva e cedibili conformemente alla

medesima” (art. 1). Inoltre, specifica (art. 12) che le quote debbono poter essere trasferite “tra persone

all'interno della Comunità” e “tra persone all'interno della Comunità e persone nei paesi terzi” in caso di

accordi di reciproco riconoscimento delle quote dei rispettivi sistemi di emissions trading (è il caso anche

del linking con i meccanismi di progetto previsti dal Protocollo di Kyoto).

La direttiva, quindi, “crea” le quote di emissione europee (EUA), aventi il valore nominale di 1tCO2 (le quote

europee sono di fato una stringa alfanumerica di natura elettronica) e istituisce il Registro dove queste

sono depositate e sul quale devono essere registrate le transazioni. Non vi è invece alcun riferimento al

luogo fisico o virtuale in cui gli scambi possano o debbano essere effettuati, né ad eventuali regole cui essi

debbano essere soggetti.

La conseguenza di ciò è che qualunque persona all’interno dell’Unione europea può comprare e vendere

quote e le imprese soggette agli obblighi della direttiva possono commerciare le quote direttamente tra

loro o avvalersi di broker, banche o altri intermediari.

L’unico requisito effettivo per partecipare allo scambio di quote di emissione è quindi quello di aprire un

conto sul registro, tutto il resto è lasciato alla libera scelta dei partecipanti.

Ciò ha portato ad uno sviluppo molto rapido - seppure non sempre lineare - di un mercato delle quote

europee che ad oggi ha caratteristiche vicine a quelle del mercato finanziario (cfr. Rapporto GSE sulle Aste

di quote di emissione europee – Anno 2013) e al quale gli operatori soggetti ai vincoli della direttiva possono

accedere in modi diversi, a seconda delle proprie caratteristiche e della rilevanza delle attività di trading

rispetto al proprio core business.

Ad oggi, tra le realtà più importati di cui tenere presente si collocano i due mercati regolamentati dove

hanno luogo le aste primarie e la gran parte delle transazioni del mercato secondario europeo, EEX ed ICE.

Esistono però anche altre due realtà- NYMEX e NASDAQ – che, pur gestendo una parte residuale del

mercato costituiscono un presidio contro l’eccessiva concentrazione dell’offerta di servizi di trading.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

52

1. I diversi canali di partecipazione al mercato

Prima dell’avvio delle aste primarie, introdotte con la riforma del Sistema avvenuta nel 2009 e divenute

operative a fine 201229, gli scambi di quote EUA - ma anche di crediti internazionali CER ed ERU utilizzabili a

fini di compliance nell’ambito dell’EU ETS - avvenivano bilateralmente o su piattaforme elettroniche, alcune

dedicate esclusivamente allo scambio di titoli del mercato del carbonio (tra cui Bluenext, GreenMarket

Exchange, SENDECO2, etc.), altre dedicate anche allo scambio di commodity energetiche e contratti

finanziari relativi ad altri mercati (tra cui ICE, EEX, GME, etc.).

La mancanza di regolamentazione del mercato del carbonio, unita alla non completa armonizzazione del

trattamento legale e fiscale delle quote di emissione tra i diversi Stati membri, ha causato, soprattutto nella

seconda fase dell’EU ETS, l’insorgenza di attività criminose (in particolare le c.d. frodi carosello) che hanno

messo in evidenza la fragilità di questa conformazione non regolata del mercato.

Per tutelare gli operatori soggetti alla Direttiva, l’integrità e credibilità dell’EU ETS come strumento di policy

e gli interessi dei governi nazionali, a valle di questi episodi i legislatori europei hanno iniziato un percorso

graduale di regolazione del mercato, a partire dalla regolazione della messa all’asta delle quote da parte

degli Stati membri.

L’elemento strutturale più rilevante introdotto da questa regolazione è il vincolo ad utilizzare per le aste

mercati regolamentati ai sensi della direttiva sui mercati di prodotti finanziari (MiFID).

L’inizio delle Aste ed il maggior bisogno di garanzie espresso dagli operatori ha portato progressivamente

il settore privato ad avvalersi sempre più delle piattaforme di scambio regolamentate, che hanno eroso

pian piano la quota di scambi over-the-counter.

Il concentrarsi di tutte le aste primarie su due soli mercati ha contribuito ulteriormente a ridurre i luoghi di

scambio per il carbonio europeo. I mercati che ospitano le piattaforme d’asta sono infatti divenuti il

segmento dominante al punto di spingere la maggior parte delle altre piattaforme esistenti ad avere un

ruolo molto marginale o alla chiusura (come ad esempio Bluenext, piattaforma di mercato francese un

tempo centrale e leader per le transazioni spot).

1.1. Intermediari

Tranne alcune grandi utility elettriche, la maggioranza degli operatori soggetti ad EU ETS sono piccole e

medie imprese del settore energetico e dei settori manifatturieri che hanno un limitato interesse in attività

di trading che non riguardano la propria produzione e non hanno dimestichezza con i mercati finanziari.

Gli intermediari sono i soggetti che, sin dalla fase pilota dell’EU ETS (2005-2007), hanno sollecitato le

imprese soggette a EU ETS a “gestire” i propri carbon asset per ottimizzarne il valore economico all’interno

dei propri bilanci. Hanno sviluppato a questo fine servizi specialistici, a volte anche molto evoluti, che

includono attività di trading, ma anche consulenza giuridica e strategica. Hanno fatto da stimolo e sono

29

Direttiva 2009/29/CE.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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stati il primo “connettore” tra domanda e offerta di quote da parte degli operatori ETS. Nel corso degli

ultimi anni, hanno reso il mercato del carbonio liquido e rilevante da un punto di vista economico. In

estrema sintesi, gli intermediari hanno svolto un ruolo fondamentale senza i quali un vero e proprio

“mercato europeo del carbonio” non esisterebbe.

A questa categoria di soggetti appartengono singoli consulenti, società di trading – alcune nate insieme

all’EU ETS, altre già operative sui mercati energetici –, società di intermediazione mobiliare e banche

(principalmente d’investimento, ma anche commerciali).

Mano a mano che il mercato del carbonio è andato strutturandosi, divenendo più liquido, trasparente e -

almeno in teoria - di facile approccio per le imprese, gli intermediari hanno tutt’altro che perso il proprio

ruolo, trasformandosi in uno strumento “abilitante” per l’accesso al mercato degli operatori ETS (vedi

immagine sottostante).

Gli operatori ETS infatti continuano a rivolgersi ad essi principalmente per ottimizzare le proprie

performance di gestione dei carbon asset e i propri costi di partecipazione al mercato (in una logica di

outsourcing delle attività non strettamente connesse al proprio business).

In parallelo con la diminuzione registrata dal 2009 in poi dei prezzi delle quote di emissione, europee ma

soprattutto internazionali (crediti derivanti dai meccanismi di progetto del Protocollo di Kyoto), le banche e

in particolare quelle di investimento - un tempo tra i maggiori player del mercato della CO2- hanno ridotto

sensibilmente la propria presenza sul mercato30 . Per quanto riguarda specificamente l’Italia, si è assistito

ad una riduzione del numero degli intermediari operativi, ma allo stesso tempo al consolidamento di alcuni

di essi.

Il settore dei servizi carbon è sostanzialmente un settore di nicchia, perciò non esistono rapporti ufficiali o

analisi particolarmente strutturate. Poiché si tratta di un settore interessante per gli operatori ETS e la cui

30

“London banks quit carbon trading” - Financial Times - 19/11/2013 http://www.ft.com/intl/cms/s/0/cbb749ba-506b-11e3-9f0d-00144feabdc0.html#axzz2xiJ8Wc20.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

54

conoscenza è importante anche ai fini dello sviluppo normativo dell’EU ETS a livello europeo, è attualmente

in corso un’analisi ad asso dedicata i cui risultati saranno pubblicati nel Rapporto GSE sulle Aste delle quote

di emissione europee – II Trimestre 2014.

1.2. I mercati non regolamentati, OTC

L’Over the Counter (OTC) ha rappresentato per molto tempo la modalità principe in cui le quote di

emissione dell’EU ETS venivano scambiate. Una transazione è detta OTC quando avviene al di fuori di un

contesto regolamentato, ma tra semplici operatori attraverso un dealer network o attraverso una

cosiddetta piattaforma multilaterale.

Le modalità di contrattazione non sono standardizzate ed è possibile stipulare contratti "atipici". Allo stesso

modo tali mercati risultano più rischiosi in quanto manca un responsabile che copra eventuali scoperti.

Questa tipologia di mercato prevede fondamentalmente la realizzazione di scambi e contrattazioni

bilaterali tra soggetti privati e chiunque può concludere un contratto senza vincoli se non quelli previsti

nell’accordo. Qualunque operatore ETS si rivolga ad un altro operatore per comprare o vendere quote

mette in atto una transazione over the counter. È presumibile immaginare che la maggior parte di queste

contrattazioni veda comunque coinvolti soggetti che svolgono attività di intermediazione.

Ad oggi, il segmento OTC del mercato del carbonio europeo si è notevolmente ristretto. Le frodi carosello

ed il maggior bisogno di garanzie da parte degli operatori, unito all’inizio delle aste primarie, ha portato

molte piattaforme multilaterali non regolamentate alla chiusura e spinto, soprattutto i grandi operatori, ad

approvvigionarsi di quote sempre più sulle piattaforme gestite da mercati regolamentati. Quale sia l’entità

effettiva delle transazioni OTC non è di facile analisi. Sebbene alcune di quelle che hanno come oggetto

degli scambi prodotti derivati vengano registrate per il clearing sulle piattaforme regolamentate

(soprattutto su ICE), non vi sono numeri pubblici per sapere quale sia il loro volume complessivo né i prezzi,

anche se, secondo gli analisti, questi sarebbero in linea con i prezzi di mercato.

1.3. Mercati regolamentati

Un mercato regolamentato, ovvero un mercato sorvegliato da un’autorità nazionale di vigilanza e soggetto

alla normativa sui mercati di prodotti finanziari (nell’Unione europea la Direttiva MiFID), fornisce una

maggiore garanzia agli operatori che vi si rivolgono per acquistare o vendere titoli rispetto a transazioni

OTC. In primo luogo perché non è un mercato aperto a tutti, ma vi sono dei vincoli etici e patrimoniali a cui

gli aspiranti partecipanti devono sottostare se vogliono diventare controparte di uno scambio su questi

mercati. Inoltre perché i prodotti scambiati sono standardizzati e rispettano anche vincoli qualitativi.

Queste garanzie, sebbene siano scoraggianti in termini di obblighi e spesso poco alla portata degli operatori

più piccoli disciplinati dall’EU ETS, hanno portato i maggiori operatori del mercato del carbonio europeo a

spostare gran parte delle loro attività di trading su mercati regolamentati.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

55

Figura 23: Andamento dei volumi delle transazioni registrate su ICE, on exchange e OTC (giu. 2009 – mar. 2014)

Il grafico illustra come le transazioni OTC che si rivolgono alle piattaforme regolamentate per i servizi di clearing siano nel tempo andate diminuendo, in termini assoluti, ma

soprattutto in confronto proporzione all’aumento degli scambi on exchange.

Fonte: Elaborazione GSE su dati Point Carbon

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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Secondo la disciplina europea un mercato regolamentato si differenzia da un mercato OTC per i seguenti

requisiti:

1. regolarità di funzionamento: gli scambi hanno luogo secondo modalità predefinite, sia per quanto

riguarda i meccanismi di fissazione del prezzo, sia per quanto riguarda il pagamento e/o il

trasferimento del bene oggetto dello scambio;

2. approvazione da parte dell’autorità di vigilanza delle regole relative alle condizioni di accesso e alle

modalità di funzionamento;

3. rispetto degli obblighi di trasparenza.

Oggi, i mercati regolamentati hanno assunto tutti la forma di piattaforme elettroniche alle quali acquirenti

e venditori si collegano. Il portale elettronico sul quale avvengono gli scambi gestisce le transazioni

favorendo l’incontro tra domanda ed offerta.

Per accedere a tale tipo di mercato i partecipanti devono quindi sottostare a determinati vincoli e

soddisfare requisiti posti sia dai regolamenti europei che dal gestore del mercato.

Come già anticipato, i mercati regolamentati sono ad oggi le principali infrastrutture di cui il mercato del

carbonio - primario e secondario – si avvale e richiedono perciò una particolare attenzione da parte di

operatori e Istituzioni.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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2. I mercati regolamentati: canale d’accesso ad aste primarie e mercato

secondario

Il mercato europeo dei permessi di emissione si articola in mercato primario e mercato secondario. Nel

primo vengono trattati i permessi di cosiddetta “nuova emissione” ed è costituito dalle aste primarie degli

Stati membri e dalla messa in vendita da parte della BEI (Banca Europea degli Investimenti) di quella parte

della riserva nuovi entranti 2013-2020 che fa parte del programma di finanziamento NER300. Nel mercato

secondario vengono scambiate quote di emissione e prodotti finanziari derivati che non sono di “nuova

emissione”, e la cui proprietà è già passata dagli Stati membri a soggetti privati (operatori, banche, trader,

etc.).

Come già anticipato, entrambi i segmenti del mercato ad oggi sono principalmente gestiti da mercati

regolamentati, il segmento primario addirittura è interamente affidato ad essi. Questi soggetti agiscono da

controparte centrale per gli scambio di quote, a tutela delle parti coinvolte. Tra i principali servizi, essi

offrono garanzie sul saldo dei pagamenti attraverso infrastrutture note come clearing house.

2.1. Ruolo dei mercati regolamentati nel mercato primario (Regolamento Aste)

Nel mercato primario gli Stati membri mettono all’asta le proprie quote secondo un calendario

predeterminato annualmente dalla Commissione europea, in cui sono definiti giorno, ora e quantità di

permessi per ciascuna sessione d’asta.

Il vincolo regolatorio in base al quale le piattaforme d'asta primarie devono essere gestite da mercati

regolamentati (art. 35 del Regolamento Aste) deriva dall'esigenza di “proteggere” gli Stati membri da

eventuali danni erariali causati dall’insolvenza dei partecipanti alle aste e contenere i costi a carico degli

operatori utilizzando le infrastrutture organizzative del mercato secondario preesistenti l’introduzione delle

aste.

A norma delle direttive sui mercati di prodotti finanziari e (Dir. 2004/39/CE - MiFID) e sugli abusi di mercato

(Dir. 2003/6/CE - MAD), i mercati regolamentati sono tenuti a fornire una serie di garanzie nello

svolgimento delle proprie operazioni. Tali garanzie comprendono:

- misure volte ad individuare e gestire le potenziali conseguenze negative di qualsiasi conflitto di

interessi per il funzionamento dei mercati regolamentati o per i loro partecipanti;

- misure volte ad individuare e gestire i rischi ai quali i mercati sono esposti e prendere misure

efficaci per attenuare tali rischi;

- norme sostanziali e procedurali trasparenti e imperative che garantiscano una negoziazione

corretta e ordinata, nonché criteri obiettivi che consentano l'esecuzione efficiente degli ordini;

- risorse finanziarie sufficienti per rendere possibile il funzionamento ordinato dei mercati, tenendo

conto della natura e della dimensione delle operazioni concluse nonché della natura e gravità dei

rischi ai quali essi sono esposti.

La gestione delle piattaforme d'asta da parte di mercati regolamentati permette inoltre di avvalersi di

strutture organizzative, idonee non solo alla compensazione e al regolamento delle transazioni, ma anche

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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alla risoluzione di possibili controversie e alla verifica dei partecipanti in base a consolidate procedure di

know-your-customer-check. Ciò in un regime di trasparenza e prevedibilità dei costi di partecipazione per

gli operatori.

2.2. Ruolo dei mercati regolamentati nel mercato secondario

Il mercato secondario include tutti gli scambi che interessano i crediti ed i permessi di emissione al di fuori

del mercato primario fino al loro utilizzo per l’adempimento agli obblighi della direttiva ETS.

A differenza che per il mercato primario, i mercati regolamentati che ospitano parte delle transazioni del

mercato secondario non sono vincolati all’uso di specifici contratti e al rispetto di un calendario prestabilito

a livello normativo, anzi la varietà dei prodotti proposta e delle possibilità di contrattazione è il terreno

stesso della competizione tra i servizi resi agli operatori dei diversi mercati.

Al contrario delle aste, infatti, che consentono agli operatori ETS esclusivamente l’acquisto di quote in base

a contratti SPOT a due giorni, i mercati regolamentati offrono la possibilità di comprare o vendere permessi

di emissione in tempi e modi diversi, offrendo nel contempo le stesse garanzie per il buon fine degli scambi,

sia per chi compra sia per chi vende.

I mercati regolamentati, inoltre, offrono un canale di accesso sicuro al mercato del carbonio anche a

soggetti non autorizzati a partecipare alle aste primarie.

2.3. Garanzie per gli scambi: ruolo delle clearing house nei mercati regolamentati

Le negoziazioni over the counter, specialmente quando le transazioni riguardano prodotti derivati complessi

nei quali risulta elevato il grado di interrelazione tra i partecipanti e il processo di formazione del prezzo,

sono caratterizzate da un livello di rischio di inadempienza medio-alto. Nei mercati regolamentati il rischio

di inadempimento è inesistente. Questa garanzia è assicurata mediante un organismo, la cassa di

compensazione e garanzia (clearing house), che svolge il ruolo di controparte in ogni transazione.

Alla clearing house aderiscono principalmente banche e società di intermediazione finanziaria (SIM), e

comunque soggetti con particolari caratteristiche societarie e la massa critica finanziaria per depositare

presso la clearing house ingenti somme di denaro con le quale offrire operativamente servizi di garanzia

sugli scambi, i cosiddetti margini di garanzia. I partecipanti ad un mercato regolamentato che aderiscono

alla sua clearing house sono in genere detti clearing member. Spesso si tratta degli stessi intermediari ai

quali gli investitori - nel caso del mercato del carbonio gli operatori ETS - si rivolgono per la compravendita

di un contratto.

Gli altri partecipanti non-clearing di un mercato regolamentato che desiderano effettuare operazioni di

compravendita sul mercato, devono necessariamente servirsi di un clearing member per garantire le

proprie transazioni. Ad essi i clearing member richiedono comunque garanzie patrimoniali, ma solitamente

con garanzie patrimoniali molto inferiori a quelle richieste dalle clearing house ai propri membri.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

59

Ogni giorno la clearing house gestisce i margini di garanzia su tutti i contratti future conclusi sul mercato

regolamentato cui è associata, ovvero: in base al prezzo di riferimento del giorno e ai termini di garanzia

previsti per lo stesso tipo di contratti, calcola i guadagni (o le perdite) di ciascun contratto che ha in

gestione e li accredita (o addebita) sul conto del clearing member che lo garantisce. L'adeguamento

giornaliero dei conti dei clearing member ha lo scopo di evitare ogni possibile rischio di insolvenza delle

controparti cui essi offrono servizi.

Laddove le perdite addebitate ad un clearing member facciano scendere i margini di garanzia previsti tra

esso e la clearing house al di sotto del minimo di 'mantenimento', la clearing house ne chiede il reintegro.

L'attività di monitoraggio eseguita dalla clearing house su questi margini è solo una componente del

sistema di garanzie istituito per tutelare gli agenti del mercato dal pericolo di inadempimento contrattuale.

Il sistema si completa con la fissazione dei requisiti patrimoniali che gli aderenti alla cassa di compensazione

devono avere, tra cui limiti sul numero di “posizioni aperte” (i.e. numero di contratti garanti) da ogni

clearing member per conto della propria clientela e limiti di variazione giornaliera del prezzo.

2.4. I mercati regolamentati rilevanti per l’EU ETS

Le quote EUA sono ad oggi scambiate su quattro piattaforme di mercato regolamentato.

I principali mercati regolamentati che gestiscono quote di emissione europee sono ICE ed EEX che insieme

pesano per oltre il 99% dei volumi di scambio sul mercato. ICE, operatore dominante nel segmento dei

prodotti a termine, pesa da solo per oltre il 90% degli scambi. EEX è invece la principale piattaforma per il

mercato primario.

Ad esse si aggiungono NASDAQ OMX e NYMEX, che hanno però porzioni di mercato residuali.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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3. EEX: modalità semplificate per partecipare alle aste di 27 su 28 Stati membri

EEX può essere un mercato interessante per gli operatori soggetti all’EU ETS in quanto offre modalità

semplificate per accedere alle aste primarie della maggior parte delle quote valide per compliance nell’EU

ETS. Inoltre offre possibilità di accesso al mercato secondario, seppure il mercato di EEX sia meno liquido

rispetto ad ICE mercato leader di questo segmento (cfr. 4 ICE).

La “European Energy Exchange AG” (EEX), società per azioni con sede legale a Lipsia (Germania), è il

risultato della fusione dei mercati energetici di Francoforte e Lipsia, avvenuta nel 2002. Nel corso del tempo

EEX ha consolidato la sua posizione attestandosi come un mercato leader europeo per lo scambio di

energia e prodotti correlati e instaurando importanti rapporti internazionali. Per i servizi di clearing e

settlement delle transazioni, EEX si appoggia ai servizi della clearing house “European Commodity Clearing”

(ECC), parte del gruppo “European Energy Exchange AG”.

Attualmente la società gestisce le aste di quote di emissione della Piattaforma europea comune transitoria

(t-CAP), della quale ad oggi si avvalgono 26 Stati membri e i paesi EFTA (Islanda, Lichtenstein, Norvegia), e

quelle della Piattaforma nazionale definitiva tedesca (EEX DE). Fino ad aprile 2014 è stata inoltre utilizzata

insieme ad ICE dalla Banca Europea d’Investimento per il collocamento sul mercato secondario delle quote

del programma NER300.

Al 31 gennaio 2014 i partecipanti accreditati su EEX per lo scambio di prodotti basati sulle emissioni di

carbonio erano 190, la maggior parte europei, ma alcuni anche americani ed asiatici. Circa il 70% di questi è

rappresentato da operatori appartenenti al settore ETS, mentre il restante 30% da società di

intermediazione finanziaria.

Oltre alle emissioni del settore energetico (cfr. 3.1 Prodotti offerti), la piattaforma di scambio EEX offre un

ampio spettro di prodotti:

Figura 24: Overview mercati EEX

Fonte: www.eex.com

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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3.1. Prodotti offerti

EEX offre servizi di trading, clearing e consegna fisica di EUA, EUA-A e CER. Fornisce inoltre servizi di

clearing per transazioni OTC di contratti sulle emissioni. La piattaforma è aperta per gli scambi nei giorni

feriali tra le 8:00 e le 18:00 CET.

Tabella 9: Contratti offerti e scambiati su EEX

Tipologia N° allowances Periodo di

contrattazione Consegna

EUA Primary Auction Spot Asta 500 EUAs Secondo

calendario aste Giornaliera

EUAA Primary Auction Asta 500 EUAAs Secondo

calendario aste Giornaliera

ERU Futures Derivato 1.000 ERUs 8 – 18 Dicembre di ogni anno fino al 2020

CER Futures MidDec Derivato 1.000 CERs 8 – 18 Dicembre di ogni anno fino al 2020

EUA Futures MidDec Derivato 1.000 EUAs 8 – 18 Dicembre di ogni anno fino al 2020

EUA Futures Derivato 1.000 EUAs 8 – 18 Dicembre di ogni anno fino al 2020

EUAA Futures Derivato 1.000 EUAs 8 – 18 Dicembre di ogni anno fino al 2020

EU Emission Allowance Spot 1.000 EUAs 8 – 18 Immediata

Green Certified Emission

Reductions Spot 1.000 CERs 8 – 18 Immediata

Grey Certified Emission

Reductions Spot 1.000 CERs 8 – 18 Immediata

3.2. Come partecipare agli scambi su EEX

Per partecipare alla transazioni del mercato secondario su EEX vi sono due strade: accreditarsi

direttamente sul mercato sottoscrivendo una delle forme di membership disponibili, oppure partecipare

indirettamente come cliente di un membro accreditato. Chi sceglie questa opzione non deve iscriversi

direttamente alla piattaforma e quindi non deve necessariamente essere in possesso delle garanzie da essa

richieste, deve però sottoscrivere un accordo con un membro accreditato della piattaforma che può

imporre le proprie condizioni e riservarsi il diritto di accettare o meno il cliente richiedente. Ciò in quanto è

il membro accreditato a farsi carico degli adempimenti del proprio cliente e a garantire per esso di fronte

ad EEX.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

62

La procedura è leggermente diversa per quanto riguarda le aste, la cui partecipazione è limitata solo alle

categorie e alle condizioni specificatamente dettagliate nel Regolamento Aste. Anche in questo caso c’è la

possibilità di partecipare senza accreditarsi direttamente presso la piattaforma e di operare attraverso un

membro accreditato, ma le opzioni sono più limitate che per le contrattazioni sul mercato secondario. Ad

oggi, infatti, sono solo tre i partecipanti di EEX a cui è concesso di presentare offerte all’asta per conto di

clienti ai sensi dell’articolo 18 comma 2 del Regolamento Aste (vedi Allegato XIII).

I membri accreditati al mercato, sia per le aste sia per il mercato secondario, hanno accesso diretto alle

transazioni, ovvero possono posizionare un’offerta all’asta o sul mercato secondario di EEX in modo

autonomo. Qualora invece l’operatore acceda al mercato in maniera indiretta, è il membro accreditato che

funge da intermediario a scegliere se fornire un “canale di accesso elettronico diretto” oppure se farsi

carico di approvare e presentare ogni offerta e transazione del proprio cliente. Tali modalità in genere sono

definite negli accordi stipulati tra membro accreditato e cliente.

Figura 25: Forme di accesso ad EEX

Per la partecipazione indiretta attraverso intermediari le condizioni variano a seconda dell’intermediario. La

partecipazione come membro accreditato è invece definita da EEX e può più facilmente essere analizzata.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

63

3.3. Partecipare come membro accreditato

Qualora un operatore decida di partecipare agli scambi su EEX come membro accreditato presso la

piattaforma, il processo di accreditamento prevede sei step.

1. Contatto con EEX e, in base alla forma scelta di membership, presentazione dei documenti

necessari. A seconda della forma di membership richiesta, la documentazione necessaria può

variare, ma in generale i documenti da presentare includono:

La richiesta di ammissione in cui si devono indicare tra l’altro tutte le informazioni rilevanti

della società richiedente;

Dichiarazione di “buona condotta” che copra tutti i membri del Consiglio di Amministrazione;

Richiesta di un User ID per accedere alla piattaforma, iscrivere i propri trader e assistenti

trader, modificare le impostazioni personali;

Dichiarazione di affidabilità per ogni trader e assistente trader iscritto;

Ordine per degli elementi necessari alla connessione tecnica con le piattaforme di trading

(Order for Technical Access);

“Eligibility form”, documento richiesto solo nel caso si richieda di partecipare alle aste di quote

di emissione, nel quale viene indicato il numero di conto sul Registro unico europeo, eventuali

autorizzazioni per poter partecipare per conto di terzi, etc.

Per i soggetti accreditati residenti fuori della Repubblica Federale Tedesca è necessario un

corrispondente residente in Germania autorizzato a ricevere le comunicazioni da parte di EEX

(Authorised Recipient).

2. Corso e test di trading. Per tutte le tipologie membership tranne la “Auction Only” (cfr. 3.3.1

Tipologie di membership su EEX) è necessario che i soggetti accreditati come trader, partecipino al

corso di formazione organizzato da EEX e sostengano il relativo test (EEX trader examination). Il

corso, che ha una durata di due giorni, ha un costo di circa 2.000 euro. In alternativa è necessario

dimostrare che i propri trader accreditati abbiano già superato un esame simile, siano affidabili e

possiedano le qualifiche professionali necessarie.

3. Connessione tecnica adeguata ai sistemi elettronici di trading di EEX;

4. Domanda di ammissione alla Clearing house del gruppo, ECC (cfr. 3.3.2 Ammissione ad ECC);

5. Ammissione (o respingimento della richiesta di ammissione) da parte di EEX;

6. Inizio delle attività di trading.

Figura 26: Processo di accreditamento ad EEX

Fonte: www.eex.com

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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3.3.1. Tipologie di membership su EEX

Il processo di adesione come membro accreditato di EEX richiede la scelta di una delle opzioni di

membership previste dal mercato. La scelta della categoria di membership non è completamente libera

poiché dipende in una certa misura dalle caratteristiche dei richiedenti.

Le condizioni comuni minime per aderire a tutte le tipologie di membership sono di poter dimostrare di

essere affidabili, possedere adeguate qualifiche professionali, e di non aver intrapreso atti fraudolenti. Ad

eccezione dell’opzione “Auction only membership - Free access”, è necessario per l’accreditamento

registrare almeno un trader autorizzato che abbia superato l’esame di trading .

Le opzioni di accreditamento possibili sono tre, di cui quella per le sole aste di quote di emissione presenta

una variante particolarmente semplificata e requisiti patrimoniali ridotti.

Full EEX membership

È la tipologia di membership più completa, che dà accesso diretto a tutti i mercati presenti su EEX(power,

oil, gas, quote di emissione, etc.), sia spot che derivati. Questa è la forma di accreditamento utilizzata dalla

maggior parte degli iscritti.

Environmental Markets membership

È la tipologia di accreditamento scelta da chi è interessato ad operare su mercati delle emissioni (spot e

derivati) e sul mercato futures delle garanzie d’origine. Questa forma di membership garantisce l’accesso sia

alle aste primarie di quote EUA sia agli scambi sul mercato secondario. Il mercato dell’energia, dei gas

naturali e del carbonio non sono accessibili con questo tipo di membership.

Auction-only EEX membership

Accreditamento che dà diritto esclusivamente alla partecipazione alle aste primarie di quote di emissione

europee. Questo tipo di accreditamento offre a sua volta due opzioni, di cui una particolarmente

semplificata creata per le PMI:

“Trader access”, con cui si ha accesso diretto alla piattaforma di aste spot in via telematica (on

screen). Il soggetto accreditato può entrare con proprie credenziali, modificare o cancellare offerte

a fronte di una fee minima.

“Free access”, in cui è la EEX Market Supervision a depositare le offerte sulla piattaforma per conto

del richiedente. Il soggetto accreditato infatti presenterà le proprie offerte alla piattaforma nella

forma di un fax o e-mail qualche minuto prima dell’apertura della finestra d’asta, non potendole

quindi modificare in corso d’opera. Non sono previste fee ed i soggetti con questa forma di

membership non devono necessariamente aver sostenuto l’esame da trader. Tale modalità è la

meno utilizzata (solo 4 contratti ad oggi).

La forma di membership “Auction-only” è la sola che non prevede tra i requisiti necessari per

l’accreditamento un patrimonio netto di almeno 50.000 euro.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

65

3.3.2. Ammissione ad ECC

Requisito fondamentale per partecipare direttamente alle aste di quote di emissione e alle transazioni sul

mercato secondario di EEX è quello di essere ammesso, almeno come non clearing member, alla camera di

compensazione del mercato, la European Commodity Clearing AG (ECC). L’ammissione ad ECC infatti

assicura che il settlement, la consegna e la copertura delle transazioni siano garantiti31.

Il processo di ammissione ad ECC si articola in quattro step:

1. richiesta ad ECC del questionario di “Know-Your-Customer”;

2. invio del questionario compilato e dei relativi documenti di supporto a ECC;

3. valutazione della richiesta: ECC assegna un punteggio al richiedente e ne valuta l’ammissibilità;

4. comunicazione dell’esito della domanda e, se positivo, ammissione ad ECC.

Figura 27: Processo di valutazione ed ammissione ad ECC

Fonte: http://www.ecc.de/en/access-to-ecc/non-clearing-members/KYC-Procedure

31

Fonte: http://www.ecc.de/en/access-to-ecc/non-clearing-members.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

66

La compilazione del questionario “Know-Your-Customer” è il passaggio più delicato per l’adesione ad ECC,

durante il quale agli operatori sono richieste informazioni riguardo:

profilo della società;

aspetti finanziari e proprietà;

informazioni su altre attività di trading;

qualificazione dei trader;

abituali attività di trading spot.

A supporto di quanto indicato nel questionario, l’applicante deve presentare inoltre:

atto di iscrizione della società sul registro delle imprese;

licenza (in caso di banca regolata o fornitore di servizi finanziari);

organigramma della società;

rapporto finanziario annuale approvato, o business plan della società.

Sulla base del questionario e dei documenti di supporto, ECC calcolerà un punteggio che attribuirà al

richiedente una categoria di rischio per determinare se accettare o respingere la richiesta di ammissione.

Se l’operatore che fa richiesta di ammissione ad ECC non è una banca o una SIM, o se comunque opta per

un accreditamento da non clearing member, in aggiunta alle informazioni richieste nel questionario KYC, il

richiedente deve stipulare un accordo con uno dei clearing member accreditati presso ECC in possesso della

licenza necessaria a trattare il/i prodotto/i a cui è interessato. Affinché le transazioni si concludano, infatti,

un non clearing member deve contattare il clearing member con il quale ha accordi affinché proceda al

settlement finanziario in modo da portare a termine la transazione.

Figura 28: Percorsi per il settlement delle transazioni su EEX

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

67

I clearing member attualmente accreditati su EEX sono32:

Figura 29: Clearing member di EEX per il mercato delle emissioni di carbonio

3.4. Costi di partecipazione

La Germania, in cui EEX ha sede, ha assimilato il trading di quote di emissione a quello di prodotti finanziari

e adottato un regime di reverse charge sull’IVA.

Oltre agli eventuali costi di struttura per l’adeguamento alla normativa sul commercio di prodotti finanziari,

la partecipazione ai mercati gestiti da EEX prevede due tipologie di costi diretti per gli operatori: costi di

accreditamento e fee sulle singole transazioni.

Nel caso di partecipazione indiretta tramite membri accreditati, tali costi sono assorbiti nelle tariffe di

servizio da essi applicate ai propri clienti, che possono variare a seconda dell’intermediario scelto.

Per quanto riguarda i costi di accreditamento, le forme di membership offerte dalla piattaforma hanno

costi diversi. Le tipologie di membership per gli operatori interessati al solo accesso alle aste hanno tariffe

particolarmente economiche rispetto alle altre.

Tabella 10: Costi di membership su EEX

Tipologia di membership Condizioni Costo di accreditamento

Full EEX membership accesso a tutti i mercati e

tutti i prodotti

gratuita il 1° anno, poi

15.000 € p.a.

Environmental Markets membership accesso ai soli mercati

ambientali

2.500 € p.a.

Auction-only EEX membership - Trader

Access

accesso tecnico,

"on screen"

1.200 € p.a. per utente

Auction-only EEX membership - Free access accesso indiretto tramite

EEX

0 €

32

Fonte: www.eex.com.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

68

Le fee per le singole transazioni su EEX variano a seconda dei prodotti e delle piattaforme, con differenze

particolarmente apprezzabili per quanto riguarda le quote di emissione.

In generale, le transazioni di prodotti spot sono più costose di quelle di prodotti derivati, sia sul mercato

primario sia sul mercato secondario, ad eccezione di quelle effettuate sulla t-CAP. Queste hanno

condizioni particolarmente favorevoli in quanto i costi di transazione a carico degli operatori costituivano

uno dei parametri di valutazione per l’assegnazione dell’appalto europeo per la gestione della

piattaforma comune.

Le quote fase III messe all’asta sulla Piattaforma nazionale tedesca e quelle polacche messe all’asta nella

sessione separata della t-CAP hanno costi di transazione doppi rispetto a quelle messe all’asta nella

sessione comune della t-CAP. Ciò plausibilmente per via del numero più limitato di quote per singola

sessione d’asta a sostanziale parità di costi di gestione per EEX e, più in generale, per la loro assimilazione

alle contrattazioni di prodotti spot.

Figura 30: Fee per l'acquisto di quote sui mercati di EEX

*Nella categoria “SPOT Primary auction” sono incluse le aste di quote tedesche e polacche della fase III (2013-2020).

** La categoria “Derivatives Primary auction” non è ancora utilizzata in realtà poiché non ci sono aste sui prodotti a termine al

momento, ma EEX l’ha creata sperando che le cose cambino in futuro.

Fonte: www.eex.com

L’acquisto di 1.000 quote avrà quindi per gli operatori costi di transazione diversi a seconda della

piattaforma di EEX scelta:

3 euro sulla piattaforma spot del mercato secondario

3 euro sulla piattaforma d’asta nazionale tedesca e nella sessione polacca della t-CAP

2,80 euro sulle piattaforme di prodotti derivati

1,50 euro sulla piattaforma comune transitoria europea (t-CAP)

Parte delle fee vanno ad EEX, a copertura dei costi di gestione delle piattaforme, parte a ECC per i servizi di

clearing e delivery.

*

**

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

69

4. ICE: il mercato del carbonio più liquido a livello globale

ICE Futures Europe è un mercato di commodity con sede a Londra, riconosciuto e supervisionato

dall’Autorità sul controllo finanziario del Regno Unito (Financial Conduct Authorit – FCA).

Nato nel 1981 come borsa londinese per lo scambio internazionale del petrolio (International Petroleum

Exchange of London – IPE) ed acquisito dal gruppo internazionale ICE (Intercontinental Exchange) nel 2001,

ICE Futures Europe è, ad oggi, il mercato leader negli scambi di permessi di emissione. Oltre al mercato

secondario. Da novembre 2012 ICE ospita anche le aste primarie di quote di emissione britanniche. ICE è

in assoluto il mercato del carbonio più liquido a livello globale, ospita infatti oltre il 90% degli scambi sul

mercato del carbonio europeo. La liquidità è quindi l’aspetto più attrattivo per gli operatori.

Lo scambio di prodotti basati sulle emissioni di carbonio ha avuto inizio nel 2005 sulla piattaforma gestita

allora da European Climate Exchange (ECX), acquisita da ICE nel 2010. Oltre alle emissioni, il mercato offre

un ampio spettro di prodotti, soprattutto legati al mercato delle commodity energetiche.

Figura 31: Overview mercati ICE

Fonte: https://www.theice.com/publicdocs/ICE_Emissions.pdf

ICE Futures Europe offre al momento contratti derivati su quattro tipi di carbon unit: EUA, EUA-A, CER ed

ERU. I partecipanti sulla piattaforma di ICE possono oggi gestire il loro carbon price risk con contratti futures

su tutti i prodotti.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

70

I membri accreditati su ICE per lo scambio di prodotti basati sulle emissioni di carbonio sono oltre 100,

provenienti da UE, USA e Asia; ad essi si aggiungono migliaia di soggetti che accedono al mercato attraverso

clearing member e broker.

4.1. Prodotti offerti

Su ICE è possibile scambiare, oltre alle quote EUA, anche quote EUA-A e crediti di emissione CER ed ERU, sia

SPOT che in contratti a termine. La piattaforma è aperta per gli scambi nei giorni feriali tra le 8:00 e le 18:00

CET. ICE fornisce inoltre anche servizi di clearing per transazioni OTC.

Tabella 11: Contratti offerti e scambiati su ICE

Tipologia N° allowances Periodo di

contrattazione

Consegna

EUA UK acution daily Futures Asta 500 EUAs Secondo

calendario aste

Giornaliera

EUAA UK auction daily futures Asta 500 EUAAs Secondo

calendario aste

Giornaliera

ERU Futures Future 1.000 ago-18 Marzo, giugno, settembre fino al

2015 e dicembre fino al 2020.

CER Futures Future 1.000 ago-18

CER daily Futures Future 1.000 ago-18

EUA daily Futures Future 1.000 8 – 18 Giornaliera

EUA Futures Future 1.000 Continua Marzo, giugno, settembre fino al

2016 e dicembre fino al 2020

EUAA Futures Future 1.000 EUAAs 8 – 18 Ad un mese predeterminato

CER Futures options Options 1.000 CERs ago-18 Marzo, giugno, settembre fino al

2015 e dicembre fino al 2020

EUA Future Options Options 1.000 CERs ago-18 Marzo, giugno, settembre fino al

2016 e dicembre fino al 2020

ERU Future Options Options 1.000 CERs ago-18 Marzo, giugno, e dicembre 2014 e

dicembre 2015

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

71

4.2. Come partecipare agli scambi su ICE

Così come avviene per EEX, l’accesso al mercato del carbonio gestito da ICE può avvenire principalmente in

due forme: come membro accreditato (participant) o in veste di “order-route”, ovvero per ordini

estemporanei per tramite di un membro accreditato.

Come su EEX, le condizioni di partecipazione in veste di order-route dipendono dagli accordi presi

bilateralmente con membri accreditati disponibili ad agire anche come intermediari per terzi.

A differenza di quanto riscontrato su EEX, su ICE non sono previste tipologie di membership dedicate

esclusivamente al mercato del carbonio: la procedura di accreditamento è unica e consente l’accesso a tutti

i mercati europei energy & emissions gestiti dalla multinazionale britannica. ICE offre comunque diverse

possibilità di membership in funzione del tipo di attività di trading che si vogliano svolgere (in conto

proprio, in conto terzi, etc.).

4.3. Partecipare come membro accreditato

Per poter diventare membro di ICE Futures Europe, un candidato deve completare l’application form,

sottoporsi ad una due diligence e stipulare un accordo in cui si impegna ad aderire a tutte le regole imposte

dalla Società.

Qualora si decida di prendere parte al trading sulla piattaforma gestita da ICE in qualità di membro

accreditato, la procedura da seguire è la seguente:

1. Presentazione al Membership Department del modulo d’applicazione specificando:

- categoria di membership richiesta

- prodotti di interesse (petrolio, utility, emissioni, etc.)

- interesse ad operare come clearing member e, in caso, su quali tipologie di prodotti

(petrolio, utility, emissioni, etc.)

In caso di interesse per il trading di emissioni, è necessario richiedere un “Emission Trading

Privilege”, che comporta un’autorizzazione rilasciata da ICE a quel particolare tipo di trading e costi

aggiuntivi.

2. Notifica dell’esito della candidatura: l’esito è notificato per iscritto al richiedente, inclusa l’eventuale

concessione dell’Emission Trading Privilege. La membership è effettiva dal momento della sua

notifica al richiedente. L’Emission Trading Privilege non è trasferibile.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

72

3. Registrazione di almeno un “responsible individual”: per potere operare ogni membro accreditato

deve indicare almeno un responsabile delle proprie attività di trading. Alcune categorie di

membership (General e Trade) consentono la registrazione di più di un responsabile.

Un responsible individual deve avere familiarità con i regolamenti di ICE Futures Europe, conoscere

gli obblighi che ne derivano, impegnarsi ad ottemperare alle regole di ICE Futures Europe e accettare

di assumersi la responsabilità di tutte le transazioni fatte a proprio nome. Una volta registrato, il

responsible individual riceverà una password di accesso alla piattaforma di ICE33. Nel caso in cui un

membro accreditato decida di concedere l’accesso ad uno dei propri clienti attraverso la password di

accesso di uno dei propri un resposible individual quest’ultimo è responsabile anche delle transazioni

dei clienti.

È responsabilità del membro assicurarsi che ciascun responsible individual da esso registrato abbia

ricevuto training sufficiente e sia adeguato a ricoprire il ruolo assegnato.

Figura 32: Forme di accesso ad ICE

33

Individual Trading Mnemonics (ITM): è un identificativo relativo all’accesso che viene assegnato da ICE ad ogni RI per poter collocare ordini sulla piattaforma. Il membro a cui il RI fa capo, può richiedere più di un ITM per i propri RI per poter meglio gestire i diversi canali di business.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

73

4.3.1. Condizioni di accesso al mercato delle emissioni di ICE

ICE ha stabilito alcuni criteri che un candidato deve rispettare al fine di poter essere ammesso come

membro accreditato della piattaforma:

essere considerato “fit and proper”34 da ICE;

mantenere un ufficio stabilito appropriatamente (in una località considerate accettabile da ICE

Futures Europe, a sua discrezione) per condurre i propri affari sulla piattaforma;

fornire dettagli sull’ubicazione del/i responsible individual ed assicurarsi che tali dettagli siano

disponibili ad ICE su richiesta durante il periodo di membership;

dimostrare di avere controlli sufficienti ad assicurare che tutti gli impiegati, agenti e rappresentanti

che hanno la possibilità di agire a proprio nome e fare affari su ICE Futures Europe siano “fit and

proper” ed adeguatamente supervisionati per svolgere tali funzioni;

essere accettati della clearing house come membri o stipulare un clearing agreement con un

clearing member;

essere parte di un Electronic User Agreement in vigore;

dove è richiesto, essere autorizzato (o esente da obblighi) dalla compente autorità regolatoria a

fare affari sul mercato;

detenere le licenze ed autorizzazioni necessarie, nonché beneficiare di un’esenzione, per poter

condurre business in qualità di membro accreditato come stabilito dalla normativa applicabile;

assicurare ad ICE Futures Europe di avere una posizione finanziaria adeguata alla partecipazione

sulla piattaforma, presentando una copia della contabilità revisionata degli ultimi 3 anni e,

successivamente all’ammissione, la contabilità revisionata di ogni anni o altra documentazione di

analogo valore;

soddisfare qualsiasi ulteriore requisito richiesto da ICE Futures Europe, fornendo adeguata

documentazione a supporto.

4.3.2. Tipologie di membership su ICE

Vi sono tre categorie di membership tra le quali gli operatori scelgono in base al proprio tipo di business e

condizione di avere i requisiti necessari previsti da ICE.

General Participant

I membri di questo tipo possono fare scambi sia a proprio nome che per conto di clienti. Se il general

partecipant è anche clearing member, è abilitato a fare da clearer per i propri ordini, per i propri clienti ma

anche per qualsiasi altro membro dell’exchange che non sia membro della clearing house.

34

Moralmente ed eticamente accettabile.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

74

Trade Participant

I trade participant possono fare scambi a proprio nome, ma non sono autorizzati a farlo per conto di clienti.

Allo stesso modo, se il trade participant è anche clearer, può agire solo per il proprio business.

Individual Participant

I membri di questo tipo sono esclusivamente trader o aziende che sono al 90% controllate da un trader. I

membri di questo tipo possono solo fare trading per proprio conto e non possono essere clearing member.

4.3.3. Clearing

In ogni caso, per poter partecipare al mercato è necessario essere un clearing member o stabilire un

accordo con uno dei clearing member accreditati presso ICE Clear Europe.

Figura 33: Percorsi per il settlement delle transazioni su ICE

Per diventare un clearing member è necessario fare esplicita richiesta ad ICE Clear Europe e comunque sia

essere in possesso di adeguate credenziali, a partire da un tipo di membership che lo consenta (General,

Trader). Tra le caratteristiche richieste:

avere un patrimonio sufficiente (almeno 20 US$);

avere sottoscritto il Clearing Membership Agreement;

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

75

essere in possesso di tutte le autorizzazioni e licenze necessarie ad operare in qualità di clearer;

la società e ciascun membro del suo Consiglio di Amministrazione siano considerati fit and proper;

essere dotati di procedure aziendali adeguate;

rispettare i margini di garanzia;

versare un contributo appropriato al Guaranty Fund; e

non essere soggetti a procedure di insolvenza o altre procedure di default.

Le caratteristiche patrimoniali, le licenze e le garanzie finanziarie richieste per essere un clearing member

sono tali che, in pratica, solo banche ed istituti finanziari si addossano tale ruolo.

Figura 34: Clearing member per il mercato delle emissioni su ICE Futures Europe (marzo 2014)

4.4. Costi di partecipazione

La Gran Bretagna, come la Germania, ha assimilato il trading di quote a quello di prodotti finanziari e

adottato un regime di reverse charge sull’IVA.

Come per EEX, i costi che gli operatori sostengono per partecipare agli scambi su ICE comprendono costi

legati alla membership e fee sulle singole transazioni

Nel caso di partecipazione diretta al mercato, ICE richiede il pagamento di una fee iniziale una tantum ed un

costo annuale per ogni anno di partecipazione. Esse variano a seconda della tipologie di membership.

Page 78: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

76

Tabella 12: Membership fee su ICE

Membership

Category

Annual Fees Application Fees (una tantum) I anno

Fee

complessivi

Anni

successivi

Fee

complessivi

ICE

Membership

Emission

Trading

Privilege

ICE

Membership

Emission

Trading

Privilege

General

Participant 11.500 US$ 2.500 € 4.500 US$ 2.500 €

16.000 US$

+ 5.000 €

11.500 US$ +

2.500 €

Trade

Participant 4.500 US$ 2.500 € 4.500 US$ 2.500 €

9.000 US$

+ 5.000 €

4.500 US$ +

2.500 €

Individual

Participant 600 US$ N/A 800 US$ N/A 1.200 US$ 600 US$

Per chi sceglie la partecipazione indiretta, questi costi non sono previsti, ma presumibilmente sono in

qualche modo assorbiti nel pagamento dei servizi offerti dagli intermediari.

Figura 35: Fee per l’acquisto di quote sui mercati di ICE*

*Il prezzo si intende per lotto (1.000 tCO2). Le opzioni hanno un ulteriore fee di esercizio pari a 1,50 euro.

ICE inoltre prevede costi più elevati per i non membri sulle singole transazioni (di 0,50 euro superiore di

quello applicato ai membri), tranne per quanto riguarda l’acquisto di quote di emissione sulle aste primarie

di quote britanniche, uguali per tutti.

L’acquisto di 1.000 quote avrà quindi per gli operatori costi di transazione diversi a seconda sia della

piattaforma che della modalità di accesso scelta:

3,5 euro sulle piattaforme spot ed a termine del mercato secondario, se si è membro accreditato

4 euro sulle piattaforme spot ed a termine del mercato secondario, se non si è membro accreditato

0,75 euro sulla piattaforma d’asta delle quote di emissione britanniche

ICE quindi, benché abbia prezzi di transazione sul mercato secondario più elevati rispetto ad EEX, ha fee

dimezzati sulle aste rispetto a quelle del concorrente tedesco.

Page 79: Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

77

5. Altre piattaforme

Oltre ad ICE ed EEX, altri due mercati regolamentati trattano quote di emissione europee, entrambe gestite

da multinazionali d’oltre oceano (CME Group e NASDAQ). Si tratta rispettivamente di NYMEX, con sede

negli Stati Uniti, unica che ancora dispone di un luogo fisico di trading, e NASDAQ OMX Commodities,

basata nell’Unione europea.

5.1. NASDAQ OMX Commodities

NASDAQ OMX Commodities Europe è il mercato unico energetico per Danimarca, Finlandia, Norvegia e

Svezia. Prima di essere acquisito dalla multinazionale statunitense NASDAQ OMX (nel 2010), il mercato era

ufficialmente conosciuto con in nome di Nord Pool.

Nel 2005 Nord Pool è stato il primo exchange ad offrire servizi di trading e clearing di quote di emissione

del EU ETS. Nel 2008 era il maggiore mercato di scambio di derivati energetici e il secondo mercato per EUA

e CER.

Oggi la piattaforma gestita da NASDAQ OMX è all’ultimo posto per numero di scambi di quote di emissione

tra i quattro mercati ancora in attività.

5.1.1. Prodotti offerti

NASDAQ OMX Commodities fornisce Servizi di trading, clearing e consegna fisica di EUA, EUA-A e CER.

Fornisce inoltre servizi di clearing per transazioni OTC di contratti sulle emissioni. La piattaforma è aperta

per gli scambi nei giorni feriali tra le 8:00 e le 18:00 CET.

Tabella 13: Prodotti trattati da NASDAQ OMX Commodities

Sottostante Tipologie di contratti offerti Lotti

EUA Daily future, quarterly future 2013-2020, quarterly option

with underlying EUA future, forward 2013-2014, Spread,

SWAP e STRIP

1.000 EUA

EUA-A Future for 2013-2020 1.000 EUA-A

CER Daily future, Quarterly future 2013-2020, Quarterly option

with underlying CER future, Spread, SWAP e STRIP

1.000 CER

5.1.2. Come partecipare al mercato

Secondo i dati pubblicati dalla piattaforma, sul mercato del carbonio gestito da NASDAQ OMX sono iscritti

all’incirca 100 partecipanti, di 13 diverse nazionalità (vedi speciale Rapporto GSE sulle Aste di quote di

emissione europee – Anno 2013).

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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Per partecipare alla piattaforma un operatore ha due opzioni, partecipare in maniera indiretta come

cliente di un clearing member iscritto alla piattaforma (generalmente istituti bancari o società di

investimento) oppure diventare membro accreditato.

Il mercato prevede cinque categorie di membership.

Tabella 14: Membership fee su NASDAQ OMX Commodities

Tipologia funzioni Capitale sociale minimo

General Clearing Member Exchange e clearing member, può fare da clearer per il

proprio business o per conto di un cliente (anche non-

clearing member)

€ 20 milioni

Non Clearing Member Exchange member, deve comunque stipulare un accordo con

un clearing member per effettuare transazioni

Nessun requisito

Clearing Member Exchange e clearing member, può fare da clearer per proprio

business o per conto di un cliente ma solo in casi disciplinati

e comunque non per non-clearing member

€ 1 milione

Client Representative Exchange e clearing member, ha la possibilità di effettuare

transazioni anche per conto dei clearing clients

€ 1 milione

Clearing Client Clearing member, può registrare transazioni per conto

proprio ma deve comunque farlo attraverso o un General

Clearing Member o un Client Representative

€ 300.000

Qualora l’applicante decida di partecipare al mercato in forma diretta la procedura di accreditamento

prevede i seguenti passaggi:

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

79

5.1.3. Costi di partecipazione

Se si partecipa come cliente di uno dei partecipanti al mercato, i costi saranno stabiliti nel contratto tra le

due parti e non sono quindi di dominio pubblico.

Se invece si decide di partecipare in una delle forme di membership prevista dalla piattaforma vi sono costi

diversi, comunque sempre costituiti da una parte fissa (fee annuale) e da una parte variabile (per unità

scambiate).

Un clearing member ha la possibilità di accedere al mercato come “small clearing customer” pagando un

fee annuale minore compensato da un rincaro maggiore sui costi variabili. Uno “small clearing customer”

può decidere di diventare anche membro del mercato, ma di solito questi soggetti fanno trading attraverso

un “client representative” che effettua le transazioni sulla piattaforma o OTC e poi li riporta per clearing.

Tabella 15: Fee per la partecipazione al mercato di NASDAQ OMX Commodities

Tipologia Fee

Standard Quota annuale per il mercato delle emissioni € 1.500/anno

Fee variabile (inclusi costi volumetrici di

clearing)

€ 0,003/tCO2

Small Clearing Customer Quota annuale per il mercato delle emissioni € 400/anno

Fee variabile (inclusi costi volumetrici di

clearing)

€ 0,03/tCO2

L’acquisto di 1.000 quote, al di là dei costi di partecipazione al mercato, avrà per i clearing member

accreditati costi di transazione diversi a seconda della tipologia di adesione al mercato prescelta:

3 euro se si partecipa al mercato come clearing member standard

30 euro se si decide di partecipare come small clearing customer

NASDAQ pubblica i costi di transazione sul mercato della CO2 solo per i membri accreditati come clearing

member, poiché i costi per coloro che accedono tramite un clearing memeber fanno parte degli accordi

tra membro accreditato e cliente.

5.2. NYMEX

Il New York Mercantile Exchange (NYMEX) è un mercato che tratta prodotti future di commodity gestito dal

CME Group di Chicago. La piattaforma di scambio è regolata dalla Commodity Future Trading Commission,

agenzia indipendente del governo degli Stati Uniti. Nonostante il mercato sia prevalentemente di tipo

elettronico, NYMEX mantiene un piccolo spazio dedicato dove avvengono scambi “fisici” (outcry trading

system).

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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Per quanto riguarda il mercato delle emissioni, su NYMEX vengono scambiati una varietà di titoli ambientali

appartenenti a diversi sistemi regolatori internazionali. Il prodotto che viene scambiato più frequentemente

è il contratto “In Delivery Month European Union Allowance (EUA) Futures contract”, ovvero un contratto

future sulle EUA. Solo nel 2013 oltre 400 milioni di EUA sono stati scambiati sulla piattaforma gestita da

NYMEX.

5.2.1. Prodotti ambientali offerti

Oltre alle quote provenienti dall’EU ETS, su NYMEX sono scambiati prodotti che hanno come sottostante i

crediti del Protocollo di Kyoto (CER ed ERU), quelli derivanti dall’ETS californiano (CCA), dalla Regional

Greenhouse Gas Initiative (RGA) e dalla Climate Action Reserve (CRT).

Tabella 16: Prodotti trattati da NYMEX

Sottostante Tipologie di contratti offerti Lotti

EUA Daily future, quarterly future, quarterly option with

underlying EUA future

1.000 EUA

EUA-A Future for 2013-2020 1.000 EUA-A

CER Quarterly future 2013-2020, Quarterly option with underlying

CER future

1.000 CER

ERU Quarterly future fino al 2015, Quarterly option with

underlying ERU future fino al 2015

1.000 ERU

CCA Future con scadenza a dicembre di ogni anno (2012-2014),

option with underlying CCA

1.000 CCA

RGA Future con scadenza a 18 mesi o a dicembre, option contract

with underlying RGA

1.000 RGA

CRT Quarterly future e con scadenza a dicembre, option contract

with underlying CRT

1.000 CRT

5.2.2. Come partecipare al mercato delle emissioni

Per partecipare al mercato ci sono due possibilità: accedere direttamente al mercato elettronicamente,

oppure attraverso un broker. In ogni caso per effettuare delle transazioni su NYMEX è necessario aprire un

clearing account e registrarsi presso un clearing member.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

81

Figura 36: Clearing member accreditati su NYMEX per il mercato delle emissioni di carbonio

5.2.3. Costi di partecipazione

Per prendere parte agli scambi sui mercati ambientali di NYMEX non vi sono costi di partecipazione o

membership fee, ma unicamente fee per servizi di trading e clearing (Tabella 17).

L’acquisto di 1.000 quote su NYMEX dipende quindi dal tipo di prodotto che si vuole acquistare:

10 dollari (circa 7 euro) per i prodotti futures su EUA ed ERU

6,85 dollari (circa 5 euro) per opzioni su EUA, CER ed ERU

7 dollari (circa 5 euro) per daily futures sulle EUA e futures su CER ed EUA-A

Le fee sono distribuiti tra sevizi offerti dalla piattaforma di trading e servizi di clearing nonché per la notifica

ed il delivery.

ABN AMRO Clearing Chicago LLC  Jump Trading Futures, LLC 

ADM Investor Services, Inc.  J.P. Morgan Securities LLC

Advantage Futures, LLC  KCG Americas LLC

Barclays Capital Inc. Macquarie Futures USA LLC

BMO Capital Markets Corp.  Marex North America LLC

BNP Paribas Prime Brokerage, Inc. Merrill Lynch, Pierce, Fenner & Smith Inc.

BOCI Commodities and Futures Limited  Mizuho Securities USA Inc.

BP Energy Company Morgan Stanley & Co. LLC

BP Products North America Inc Nanhua Futures (Hong Kong) Co., Ltd. 

China Merchants Futures (HK) Co., Limited  Newedge USA, LLC

Citigroup Global Markets Inc. Phillip Futures Inc. 

Credit Suisse Securities (USA) LLC Rabo Securities USA Inc.

Credit Suisse International Rand Financial Services Inc.

Crossland, LLC  RBC Capital Markets LLC 

Deutsche Bank Securities Inc. RBS Securities Inc.

Dorman Trading, L.L.C. R.J. O'Brien & Associates, LLC 

E D & F Man Capital Markets Inc. Rosenthal Collins Group, L.L.C. 

EFL Futures Limited  Santander Investment Securities Inc.

FC Stone, LLC Straits Financial LLC

G.H. Financials, LLC The Royal Bank of Scotland plc

Gelber Group, LLC Timber Hill LLC 

Goldman, Sachs & Co. TradeLink L.L.C.

Goldman Sachs Execution & Clearing, L.P.  UBS Securities LLC

HSBC Securities (USA) Inc. Vision Financial Markets LLC

Jefferies Bache, LLC Wells Fargo Securities, LLC

NYMEX Emissions Clearing Members

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

82

Tabella 17: Fee per prodotto scambiato su NYMEX

Pit Exchange

Fee ClearPort

Exchange Fee Futures

from E/A Options

E/A Notice Delivery Notice

Product Type Contract Size

Me

mb

er

Ove

rnig

ht

No

n-

Me

mb

er

Me

mb

er

No

n-

Me

mb

er

Me

mb

er

No

n-

Me

mb

er

Ho

use

Acc

t

Cu

st A

cct

Ho

use

Acc

t

Cu

st A

cct

In Delivery Month (EUA) Futures Future 1,000 EUA 3,00 3,00 3,00 3,00 3,00 3,00 x x 1,00 1,00

In Delivery Month (EUA) Options Eu.Option 1,000 EUA 3,00 3,00 3,00 3,00 x x 0,85 0,85 x x

In Delivery Month (EUA) Serial Options Eu.Option 1,000 EUA 3,00 3,00 3,00 3,00 x x 0,85 0,85 x x

Certified Emission Reduction Plus (CERplus) Serial Option Eu.Option 1,000 CER 3,00 3,00 3,00 3,00 x x 0,85 0,85 x x

Certified Emission Reduction Plus (CERplusSM) Futures Future 1,000 CER 3,00 3,00 3,00 3,00 x x x x 1,00 1,00

Emission Reduction Unit (ERU) Options Eu.Option 1,000 ERU 3,00 3,00 3,00 3,00 x x 0,85 0,85 x x

Daily (EUA) Futures Future 1,000 EUA 3,00 3,00 3,00 3,00 x x x x 1,00 1,00

European Union Aviation Allowance (EUAA) Futures Future 1,000 CO2 EUA-A 3,00 3,00 3,00 3,00 x x x x 1,00 1,00

Certified Emission Reduction Plus (CERplus) Option Eu.Option 1,000 CER 3,00 3,00 3,00 3,00 x x 0,85 0,85 x x

European Union Allowance (EUA) Futures Future 1,000 CO2 EUA 3,00 3,00 3,00 3,00 3,00 3,00 x x 1,00 1,00

Emission Reduction Unit (ERU) Futures Future 1,000 ERU 3,00 3,00 3,00 3,00 3,00 3,00 x x 1,00 1,00

Emission Reduction Unit (ERU) Serial Option Eu.Option 1,000 ERU 3,00 3,00 3,00 3,00 x x 0,85 0,85 x x

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

83

6. Mercati e piattaforme a confronto: punti forza e debolezze

Dall’analisi contenuta nelle pagine precedenti emerge che, a parità di regole, i quattro mercati

regolamentati che trattano quote di emissione sono comunque dotati ciascuno delle proprie caratteristiche

peculiari. Gli operatori quindi possono scegliere su quali mercati operare e in che forma a seconda delle

soluzioni più convenienti tenuto conto del proprio modello di business e delle proprie necessità.

A fini esclusivamente informativi e per offrire uno sguardo di insieme sulle infrastrutture attualmente al

servizio del mercato del carbonio, si è tentata una comparazione tra loro. In particolare si è scelto di

valutarli su alcuni parametri ritenuti di possibile interesse sia dal punto di vista degli operatori che da quello

delle Istituzioni:

varietà di prodotti offerti: tipologie di contratti sui prodotti relativi all’EU ETS, sia SPOT che a

termine, scambiabili sulle piattaforme di mercato. In questa categoria, si è rilevata una sostanziale

omogeneità dell’offerta proposta da tutti e quattro i mercati;

varietà dei mercati accessibili: in questo caso per “mercati” si intende la tipologia di commodity

trattate (elettricità, gas, prodotti ambientali, etc.). Rispetto ad essi si sono valutate la qualità e

quantità di piattaforme di mercato di possibile interesse per gli operatori del settore ETS alle quali

si può accedere come membro accreditato del mercato. Anche in questa categoria, i mercati

analizzati hanno fatto rilevare differenze trascurabili;

liquidità mercato del carbonio: share delle transazioni di prodotti relativi all’EU ETS (EUA, CER/ERU)

registrati mediamente sulle piattaforme. In questa categoria ICE ottiene un punteggio decisamente

superiore agli altri mercati ospitando oltre il 90% degli scambi sul mercato secondario;

aste: il parametro registra meramente se i mercati esaminati ospitano o meno piattaforme di aste

primarie di quote di emissione. Questa categoria, come la successiva, sono state inserite per dare

evidenza della varietà dei segmenti del mercato del carbonio a cui si ha accesso attraverso i mercati

analizzati;

NER300: il parametro registra meramente se i mercati esaminati ospitano o meno vendite on

exchange delle quote appartenenti al programma di finanziamento NER300;

facilità di accreditamento: ovvero articolazione e lunghezza dei processi di accreditamento,

tenendo conto anche dei requisiti richiesti. Particolarmente interessante sotto questo aspetto

NYMEX che non ha costi di accreditamento ed una procedura particolarmente facilitata per

accedere ai mercati ambientali;

costi di accreditamento: livello dei costi per diventare membri accreditati del mercato;

fee per transazione: livello dei costi per transazioni sul mercato, valutato in particolare come costo

per l’acquisto di un lotto da 1.000 quote di emissione. I costi in questo caso sono piuttosto simili

per tutte le piattaforme con costi leggermente più alti per NASDAQ e NYMEX, in parte però

compensati da minori costi di accreditamento.

A seguire una tabella riepilogativa.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

84

Tabella 18: Tabella comparativa ICE – EEX – NYMEX – NASDAQ OMX Commodities

Piattaforma / Criteri di giudizio

Varietà di prodotti offerti

(ETS)

Varietà dei mercati

accessibili

Liquidità mercato del

carbonio

Aste Sì/No

NER300 Sì/No

Facilità di accreditamento

Costi di accreditamento (per tipologie di

membership simili)

Fee per transazione

EEX AG ●●●● ●●●● ●●● Sì Sì ●●● ●●● ●●●●

ICE UK ●●●● ●●●● ●●●● Sì Sì ●● ●● ●●●

NASDAQ ●●●● ●●●● ● No No ●● ●●● ●●●

NYMEX ●●●● ●●●● ●● No No ●●●● ●●●● ●●●

Legenda:

● scarso

●● sufficiente

●●● buono

●●●● ottimo

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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Allegati

Allegato I. Regolamento (UE) n. 176/2014 della Commissione recante modifica del regolamento (UE) n.

1031/2010 al fine di determinare, in particolare, i volumi delle quote di emissioni dei gas a

effetto serra da mettere all’asta nel periodo 2013-2020

Allegato II. EC, Auctions by the transitional common auction platform, January 2014

Allegato III. German Auctioning of Emission Allowances Periodical Report: January 2014

Allegato IV. German Auctioning of Emission Allowances Periodical Report: February 2014

Allegato V. UK Phase III Auction Platform Report, January 2014

Allegato VI. UK Phase III Auction Platform Report, February 2014

Allegato VII. Report settimanali istituzionali proventi aste gennaio - marzo 2014

Allegato VIII. Presentazione seminario ENEA- ISNOVA

Allegato IX. Programma seminario ENEA – ISNOVA - Roma, 17 febbraio

Allegato X. QE news pubblicazione Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee – Anno 2013

Allegato XI. "Carbon Market Analyst” - Point Carbon- 23/01/2014

Allegato XII. Risoluzione del Parlamento europeo del 5 febbraio 2014 su un quadro per le politiche

dell'energia e del clima all'orizzonte 2030 2013/2135(INI)

Allegato XIII. Membri accreditati presso EEX che possono presentare offerte all’asta per conto di clienti

Nel caso di interesse a ricevere gli allegati, e per ogni esigenza di chiarimenti ed approfondimento, è possibile far riferimento all’indirizzo email in contatti.

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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014

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Contatti


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