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Rassegna 15 giugno

Date post: 16-Mar-2016
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IL TIRRENO Pagina 1 - Prato Idv: fallita la politica della destra Lega: tenere alta la guardia PRATO. Sono la Lega Nord e Idv a intervenire sull’omicidio di via Toscana. «L’agghiacciante notizia - scrive la segreteria provinciale - ci deve far riflettere perché non è la prima volta che episodi del genere colpiscono la città. Sembra di vivere in un film western, ma ci troviamo nella vecchia Prato del tessile». «E’ importante vigilare e tenere alta l’attenzione - scrivono - Baby gang, mafia e regolamenti di conti nella comunità orientale sono all’ordine del giorno e questo ci deve far capire che il problema non è solo lo stato di clandestinità dei suoi membri, bensì anche la violenza e l’aggressività di cui sono capaci». «Confidiamo - concludono - nelle forze dell’ordine, nella speranza che possano al più presto assicurare gli autori e mandanti alla giustizia». Per Idv: «Il bollettino criminale di quest’ultimo weekend sembra quello di una cittadina sudamericana. Un cinese ucciso e uno ferito a colpi di pistola nel macrolotto, un altro orientale accoltellato a San Paolo, case, ville ed appartamenti sventrati e depredati dai ladri, scippi e risse. Insomma è il classico weekend che dimostra che chi ha illuso i pratesi annunciando di avere la bacchetta magica per risolvere i problemi di sicurezza in città ha fallito miseramente. E tanto più adesso che è passato un anno da quando Cenni ed i suoi politici del centrodestra hanno preso in mano le redini di Prato». «La sicurezza a Prato è un problema reale di cui governo nazionale e locale non tengono conto - dice Salvo Ardita, responsabile della Sicurezza - Le prove stanno nella dispersione delle forze di polizia impegnate in compiti assurdi, dequalificanti e mirati solo a fare pubblicità per una serie di politici che mirano a realizzare consensi sulla base della emotività popolare».

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LA NAZIONE Prato – Pagina 12 Poggo a Caiano. Martini: “Oggi un incontro con i cittadini. Quella del 12 giugno è una bozza. Elettrodotto, l’Idv chiede un’assemblea al sindaco RENDERE pubblico il progetto per l’eliminazione dei 14 tralicci dell’elettrodotto a Poggio a Caiano e la costruzione dei 3 nuovi raccordi: l’Italia dei Valori, con Gianni Tomasi, chiede al sindaco una assemblea. Marco Martini intanto risponde al comitato di via Mastrigalla: «Con i rappresentanti della zona avevamo fissato un incontro per la mattina di sabato in Comune, ma non si è presentato nessuno e quindi ho previsto di fare un incontro per domani (oggi, ndr) per chiarire in modo completo la posizione mia e dell’amministrazione. La proposta presentata in Comune il 12 giugno è solo una ipotesi con una bozza di grafico allegato su una pagina e quindi confermo che non c’è nessun “progetto” presentato all’attenzione del Comune inteso come documentazione articolata e certificata di tutti gli allegati tecnici, delle valutazioni geologiche, di impatto ambientale e paesaggistico che la fase progettuale richiede come obbligatorie. Devo quindi riconfermare, contrariamente a quanto indicato dai cittadini, che Terna non ha dato nessuna possibilità di poter effettuare una variante al progetto attuale se non con la riapertura di un nuovo procedimento che richiede di ripercorrere tutto l’iter già compiuto e per il quale sono stati impiegati più di 3 anni. Nella mia valutazione ho posto la stessa attenzione alla zona del Poggetto come alle altre zone del Comune e soprattutto per garantire la salvaguardia della salute pubblica di tutti i cittadini».

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IL TIRRENO Pagina 2 - Prato Il Consigliere Mattei: «Betti al Met è la scelta giusta» Per il rappresentante della Regione nel Cda del Metastasio, il gruppo Pd in Regione ha avanzato una candidatura «non di partito, ma di una personalità in cui si riconoscesse tutta la città. Roberta Betti, infatti, è una candidata i cui meriti e competenze sono sotto gli occhi di tutti. Innanzitutto, per aver salvato il Politeama». A sostenere Betti è, tra gli altri, il consigliere regionale Fabrizio Mattei alle prese con le “bizze” di Idv che non vede di buon occhio la candidatura e che potrebbe, tra oggi e domani, votare no alla nomina che passarà al vaglio del consiglio. «Sinceramente - scrive Mattei - non vedo incompatibilità tra il ruolo di Betti nel Politeama e nel Met. Semmai, esiste l’opportunità di confermare una utile collaborazione tra due entità molto diverse» con sinergie negli abbonamenti, utilizzo comune di attrezzature tecniche ma anche diversificazione dei cartelloni. «Nessuna incompatibilità - continua - ma una collaborazione proficua tra due enti non privati. Va ricordato che anche il Politeama non è un teatro privato, il cui socio di maggioranza relativa è il Comune, e nel cui statuto si stabilisce che gli eventuali utili non saranno mai distribuiti ai soci ma investiti in cultura. Inoltre, nel cda del Politeama, nessuno percepisce alcun compenso». «Nell’interesse della cultura pratese e toscana - conclude Mattei - mi auguro che sulla proposta Betti si verifichi un’ampia convergenza».

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IL TIRRENO Pagina 6 - Montecatini Rifiuti, alt al nuovo impianto Comune e Provincia: aspettiamo il piano Ato L’accordo siglato in un incontro venerdì tra Berti e la presidente PISTOIA. Niente più impianto di trattamento dei rifiuti a Badia a Pacciana. Lo ha messo nero su bianco un documento, siglato venerdì scorso dal sindaco Renzo Berti e dalla presidente della Provincia Federica Fratoni, in cui si dice chiaramente che per il momento si intende soprassedere «alla localizzazione nel territorio del Comune di Pistoia dell’eventuale stazione ecologica e di selezione dei rifiuti». Il documento conferma che il Comune di Pistoia resta «disponibile ad ospitare, laddove tale esigenza sia confermata dal nuovo piano interprovinciale, impianti per il trattamento dei rifiuti, con conseguente chiusura dell’impianto Dano». Ma sottolinea due circostanze. La prima è «l’ipotesi di insediamento di una centrale elettrica di turbogas nell’area ex Radicifil»; l’altra è la necessità di attendere l’aggiornamento del piano interprovinciale dei rifiuti, che si deve adattare alla dimensione che hanno assunto i nuovi Ato inteprovinciali e che quindi potrebbe partorire indicazioni diverse dal vecchio piano, che copriva un ambito di territorio più ristretto. Ricordiamo che la localizzazione a Badia a Pacciana era stata inserita dal Comune nel regolamento urbanistico, modificando così la previsione di massima del piano provinciale (e poi di quello interprovinciale) che parlava di zona Sant’Agostino est. Un inserimento, quello del regolamento urbanistico, che aveva sollevato le ire degli abitanti di Badia a Pacciana, che promossero anche un’infiammata assemblea, in cui gli assessori comunali furono duramente attaccati. Spiegando il senso del documento il sindaco Renzo Berti ha ricordato che in realtà la nota non fa che esplicitare una posizione già affermata da tempo, secondo cui «vi era la consapevolezza diffusa che la previsione del vecchio piano provinciale fosse superata e da riconsiderare nel contesto del nuovo piano interprovinciale». «Quest’ultimo - ha continuato il sindaco - potrà mettere in discussione anche la possibilità che Pistoia ospiti un impianto. Quello di selezione verrà pensato non in termini provinciali ma zonali. Penso che la previsione attuale debba essere superata». Per questo l’idea della giunta è di attendere il piano interprovinciale e inserirne le previsioni in fase di approvazione definitiva del regolamento urbanistico. Ieri in consiglio comunale si sarebbe dovuto discutere della richiesta di una istruttoria pubblica sulla localizzazione dell’impianto di trattamento dei rifiuti, avanzata dai gruppi di opposizione e con diversi consennsi anche in maggioranza. Ma le dichiarazioni del sindaco hanno fatto venir meno l’esigenza. «Rimango assai perplesso, ha detto Capecchi, capogruppo An - se per collocare e rimuovere un impianto basta un incontro di vertice. Basta che si vedano sindaco e presidente della provincia e si può decidere che un impianto di ben 60.000 metri quadri non è più necessario». Fusari, capogruppo dei Verdi, ha osservato che la «previsione di un impianto così delicato non poteva prescindere dal consenso dell’amministrazione comunale. La dichiarazione del sindaco, ha detto Fusari, è stata una sconfessione per assessori e tecnici». Bartolomei, capogruppo Forza Italia, ha dichiarato di rappresentare una forza politica responsabile. «Ci dovete spiegare se è necessario un impianto di quel tipo e se fra tutti i siti possibili quello di Badia a Pacciana sia il migliore». Daniela Simionato (Lega Nord) ha detto di condividere la proposta di Capecchi. Betti (Idv), ha dichiarato che la richiesta di istruttoria pubblica non è più attuale essendo tramontata la localizzazione a Badia a Pacciana. Mazzieri, capogruppo Pd, ha precisato che «l’intesa di cui ha parlato il sindaco è di tipo politico. Si stanno muovendo cose importanti dietro l’impasse del piano interprovinciale, fra le quali le novità normative che rendono aleatorie le previsioni».

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IL TIRRENO Pagina 1 - Grosseto Un’assemblea va quasi deserta. L’altra non viene neppure convocata La politica paralizza Coseca ed Epg All’azienda dei rifiuti presenti solo 6 Comuni su 28: c’è da trovare un posto a un esponente di Sel GUIDO FIORINI GROSSETO. Riunioni, direttivi, incontri a pranzo e a cena, un vortice di telefonate, scontri fra mozioni, pretese di alleati in crescita e ridimensionati dal voto: niente da fare, la quadratura del cerchio non si trova. E così Coseca ed Epg restano “fra color che sono sospesi”, senza poter deliberare, operare, lavorare. Il problema, sia chiaro, non è trovare la persona giusta e capace. A pochi importa di trovare la persona in grado di far funzionare due “spa” partecipate che condizionano la vita di migliaia di cittadini, per la raccolta dei rifiuti e le case popolari. Il problema è solo far tornate gli equilibri fra persone e poltrone, fra peso politico dei partiti e delle mozioni, gestendo porzioni di potere (e anche stipendi). I due casi si trascinano da settimane, ma hanno risvolti diversi, pur essendo legati fra loro in un gioco d’incastri. Da una parte il Coseca, che ieri ha visto andare quasi deserta un’assemblea fissata da un mese, dall’altra l’Epg, che l’assemblea non l’ha neppure convocata nel tempo utile stabilito dalla legge e che adesso è, di fatto, senza testa. Il Cda è decaduto da due giorni e non sono escluse conseguenze penali per la mancata convocazione. Perché al di là delle liti fra comari dei partiti, la legge è legge. E la 444 del 1994 parla chiaro: adesso l’assemblea potrà essere convocata solo dal collegio sindacale, d’urgenza. Il Coseca. Ieri c’era l’assemblea per il rinnovo delle cariche. La data è fissata da un mese. Ma non c’è accordo sui nomi. Così in sala si sono ritrovati solo sei comuni “minori”, per appena il 2,96% delle quote. Arcidosso, Campagnatico, Capalbio, Castel Del Piano, Magliano e Scansano avrebbero potuto deliberare ma, con meno del 3%, non se la sono sentita. Così, dopo un vortice di telefonate, l’assemblea è stata aggiornata al 23, cioè tre giorni dopo l’ultima data utile, il 20. Il Cda ci arriverà decaduto e per 3 giorni il Coseca non potrà fare nulla di nulla: paralizzato. Il problema è che va trovato un posto nel Cda a Sinistra, Ecologia e Libertà, un posto per “tenerli buoni” in vista delle elezioni del 2011, soprattutto dopo che sono stati beffati al Fiora dall’Idv, che ha piazzato alla vicepresidenza Emilio Falletti. Tutto semplice quindi? Macché. Il Pd, che ora ha due membri su 3 in consiglio (il terzo è un socialista) non accetta di perdere la maggioranza, cedendone uno a Sel. E così si paralizza. E ci si incontra, si mangia insieme, si telefona, si rinvia a data da destinarsi... L’Epg. Qui la situazione è più grave. E lo è perché, al di là della battaglia furiosa per i nomi e i posti, l’assemblea non è stata neppure convocata. E il Cda è decaduto dal 12 giugno scorso. Secondo la legge le lettere dovevano partire 8 giorni prima della scadenza e invece i giorni sono passati senza che niente avvenisse. Una situazione sulla quale potrebbe mettere gli occhi anche la procura della Repubblica. Qui la lotta è soprattutto sul presidente visto che una parte (ma non tutta) del Pd vuole sostituire Roberto Valente che, fra commissariamento e mandati (due), è su quella poltrona da 16 anni. «A mio avviso - ci dice lo stesso Valente - è tutto regolare. Io ho convocato l’assemblea nello stesso giorno dell’approvazione del bilancio. In questo caso la “prorogatio” non ha limiti. Aspetto solo che si mettano d’accordo». Si parla di un “esponente della zona Nord” per la presidenza, ma il vero problema è lo scontro fra mozioni. E in questo clima il Pd regionale vorrebbe andare ad un congresso unitario...

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LA NAZIONE Grosseto – pagina 9 Economia. La ricetta Idv contro la crisi «I commercianti devono farsi sentire Il turismo non è la soluzione di tutto» IN FIBRILLAZIONE i componenti della coalizione di maggioranza per un attacco portato dal Circolo dell’Italia dei Valori, per voce del coordinatore Andrea Marasco, alle amministrazioni di sinistra, additate di essere «responsabili della crisi che investe il commercio. Crisi che — per l’Idv — dipende dalla diminuzione degli abitanti, dall’innalzamento dell’età media, dalle inesistenti possibilità occupazionali e dal fatto che i servizi pubblici che potevano fare da serbatoio per i posti di lavoro sono quasi tutti scomparsi, tranne che per un ospedale incompiuto, sempre più privo di servizi, e delle scuole destinate anch’esse ad essere ridimensionate fortemente o perdute». Il questo contesto il commercio non può essere l’alternativa, semplicemente perché viene in fondo alla scala dell’economia, infatti se non c’è reddito spendibile non c’è commercio. Pertanto — sentenzia Marasco — o si comincia a pensare che occorrono posti di lavoro che procurino stipendi per dodici mesi all’anno, oppure non ci sarà scampo alla decadenza economica prima e sociale poi». Ed è proprio qui, sostiene l’Idv, «che sta la responsabilità degli amministratori locali che hanno sempre sostenuto che l’alternativa all’industria potesse essere il turismo, che però può dare occupazione solo per tre o quattro mesi all’anno. Sono almeno trent’anni che gli Amministratori locali non parlano più nè di rilancio dell’agricoltura specializzata, né di forestazione per uso industriale, di piccola e media azienda artigianale e industriale». «INSISTONO — conclude Marasco — solo sul miraggio del turismo, come se portare a Massa migliaia di persone per dieci giorni all’anno fosse per davvero la scelta vincente. Noi dell’Italia dei Valori riteniamo che si debba ripartire dalla constatazione che l’economica turistica, se mai economia turistica c’è stata, è assolutamente insufficiente. E’ tempo che i commercianti richiedano scelte urbanistiche efficaci che guardino al futuro, pretendano di incontrarsi e discutere con gli amministratori insieme ai partiti, alle altre categorie economiche e con i cittadini, attraverso una conferenza dei servizi e del commercio.

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CORRIERE DI MAREMMA Caos sulla riconferma di Biliotti alla presidenza. Per l'Epg spunta il nome di Donnini Nuova fumata nera per i vertici di Coseca I sindaci disertano l'assemblea, nel Pdsi tratta a oltranza Giacomo D'Onofrio GROSSETO - Ennesima fumata nera per il rinnovo del cda di Coseca. Ieri si sarebbe dovuta tenere l'assemblea dei sindaci, ma all'appuntamento se ne sono presentati solo quattro. Mancavano sopratutto i sindaci di Grosseto, Follonica, Massa Marittima de-tentori di quote significative nella compagine societaria. Tutto rinviato, dunque, al 23 giugno. Di fatto quello di ieri è stata una scelta definita a tavolino: mandare deserta l'assemblea facendo mancare il numero legale e costringere al rinvio, il problema, infatti, è intorno alia nomina del presidente della società. Il nome di Saimo Biliotti continua a non mettere tutti d'accordo. Sopratutto dentro il Pd, dove l'attuale numero uno ha nel presidente della Provincia, Leonardo Marras, un suo sostenitore, mentre fra i sindaci il giudizio è contrastante. La quadra, insomma, non c'è, ma a quanto pare non c'è neppure un nome alternativo da contrapporre, attorno al quale costruire una maggioranza di consensi. Gli ulteriori nove giorni di tempo dovranno servire a uscire dal cui de sac in cui la politica sembra essere finita. Anche perché a "ballare" c'è anche la poltrona del vice presidente, su cui siede Ovidio Paladini, vicinissimo all'ex vice presidente della Provincia, Giancarlo Bastianini. C'è chi vorrebbe fare spazio ad un esponente di Sel per compensare i ripetuti "sgarbi" (almeno così sono stati percepiti dagli interessati), ultimo dei quali la poltrona di vice presidente del Fiora andata all'Idv. Gli ex popolari del Pd sembrano però irremovibili, anche se qualcuno crede che un pertugio in cui insinuarsi ci potrebbe essere. E così la quadratura del cerchio sulle partecipate si fa sempre più complicata. Non c'è infatti solo il Coseca. Resta da definire, ad esempio, anche il destino dell'Epg (Edilizia provinciale), al cui vertice siede Roberto Valente, la cui sostituzione è ormai certa. Tramontata l'ipotesi Marzio Scheggi (ha già rifiutato la presidenza del Fiora), nelle ultime ore si è fatto largo il nome dell'ex assessore follonichese Vinicio Donnini, vicino alla mozione Marini, ma che in questo caso sarebbe portato dall'ala Bersani della città del golfo, che rivendica un po' di peso in più. I franceschiniani, però, pur disponibili a trattare, vogliono farlo a 360 gradi, mettendo sul piatto anche il congresso provinciale. E sono intenzionati a coinvolgere nella questione i vertici regionali del partito.

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LA NAZIONE Piombino – pagina 9 Soddisfazione di Pd, Idv, Sel e gruppo misto Psi: “E’ stato un successo” «Quanto basta» invita le imprese e gli enti locali a collaborare PIOMBINO - SUL festival dell’economia ecologica «Quanto basta», intervengono i gruppi consiliari di maggioranza Pd, IdV, S&L, Gruppo Misto-Psi che esprimono «grande soddisfazione per il festival della green economy “Quanto Basta”, svoltosi nei giorni scorsi a Piombino per iniziativa del Comune. Tra eventi speciali ed incontri con esperti di fama nazionale e internazionale; momenti di approfondimento tra imprese del settore dell’industria, dell’agricoltura, dell’edilizia, dei rifiuti, dell’innovazione tecnologica, e momenti di festa e di buona musica; l’iniziativa si è risolta in una straordinaria occasione di riflessione a 360 gradi sull’economia del futuro, che può e deve crescere in indissolubile connubio con l’ambiente, da pensare non più e non tanto come limite da rispettare, quanto piuttosto come volano di ogni possibile sviluppo. Il successo dell’iniziativa è stato dovuto oltre che alla capacità degli organizzatori di essere riusciti ad infiammare di «verde» il cuore dei cittadini, alla originalità della manifestazione, unica nel quadro nazionale, ed originale nell’idea di fondo: quella del rapporto tra economia e ambiente che, in particolare nella città di Piombino pesa da sempre nella coscienza, nella cultura e nella storia della sua gente. Con ‘Quanto basta’ riteniamo essere appena all’inizio di un percorso che dovrà vedere le istituzioni e le imprese sempre più impegnate, con azioni idonee e coerenti, nel percorso dell’innovazione, da implementare ed estendere verso altre zone».

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LA NAZIONE Pietrasanta – pagina 18 Comune. Ognuna è formata da 3 consiglieri di maggioranza e due di minoranza. Tutti i nomi dei componenti Scelti i membri delle commissioni: ora tocca ai presidenti SONO 17 i consiglieri assegnati alle 6 commissioni consiliari, per un totale di 30 scranni. Assise che tra l’altro tornerà a riunirsi stasera alle 21 per discutere alcune mozioni oltre al consuntivo della farmacia comunale, terminato con un passivo di 85mila euro. Tornando alla composizione delle commissioni, tutte formate da tre membri di maggioranza e due di minoranza, la novità più rilevante è l’istituzione ex novo di quella alla cultura. Sarà formata da Ilaria Talini (Pd), Fabio Simonini (Idv), Tania Lari (Uniti per cambiare), Daniele Spina (Udc) e Alessandro Alessandrini (Insieme a voi). Per la commissione personale, organizzazione e trasparenza sono stati scelti invece Andrea Bresciani e Giulio Giambastiani (Pd), Fabio Simonini (Idv), Alessandro Alessandrini (Iav) e Adamo Bernardi (Pdl). PER IL SOCIALE, sanità e casa Franco Viti e Alessandra Masini Luccetti (Pd), Marilena Pintus (Federazione della sinistra), Matteo Simoni (Pdl) e Daniele Spina (Udc). Per la programmazione, bilancio, finanze, tributi, patrimoni e qualità dei servizi Alessandro Lippi e Giulio Giambastiani (Pd), Tania Lari (Upc), Gabriele Marchetti (Iav) e Alberto Giovannetti (Pdl). Per lo sport e le problematiche giovanili Ilaria Talini e Alessandro Lippi (Pd), Fabio Simonini (Idv), Andrea Cosci (Pdl) e Alessandro Alessandrini (Iav). Infine per ambiente, ecologia e grandi opere Ugo Davini e Andrea Bresciani (Pd), Tania Lari (Upc), Alberto Giovannetti (Pdl) e Gabriele Marchetti (Iav). A queste va aggiunta la commissione urbanistica, formata da tutti i capigruppo. Con apposite riunioni, ciascuna commissione dovrà ora eleggere presidente, vice presidente e segretario.

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