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RASSEGNA DI ALCUNE MALATTIE NEUROLOGICHE DEL … · portanti cause di malattia dell’encefalo, del...

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Ippologia, Anno 13, n. 2, Giugno 2002 3 In questa rassegna, saranno illustrate parecchie delle im- portanti cause di malattia dell’encefalo, del tronco encefa- lico e del midollo spinale, nonché di alterazioni da moto- neurone inferiore che colpiscono gli equini. Pur compren- dendo una breve citazione delle muscolopatie, il presente lavoro è incentrato sulla diagnosi, il trattamento e la pre- venzione di importanti malattie neurologiche che colpisco- no gli equini di tutto il mondo. Le patologie a carico del sistema nervoso centrale del cavallo sono eventi comuni e possono talvolta complicare la diagnosi delle malattie muscoloscheletriche. Ciò rende estremamente importante l’esecuzione di un esame neuro- logico. In particolari razze, è stata riconosciuta la preva- lenza di certe malattie. Ad esempio, è stata riscontrata un’elevata percentuale di casi di malformazione vertebrale cervicale nei purosangue, mentre i giovani cavalli da tiro con atassia posteriore, debolezza e talvolta incapacità ad alzarsi possono essere colpiti da una condizione descritta come “tremore”, per la quale è stata recentemente dimo- strata la derivazione da una miopatia da accumulo di poli- saccaridi. 1 Le affezioni cerebellari sono state descritte ne- gli arabi ed i problemi di carattere infettivo, come la mieli- te protozoaria equina o l’infezione da West Nile Virus si possono riscontrare in qualsiasi razza. Il riconoscimento e la diagnosi delle malattie che coin- volgono il sistema nervoso del cavallo richiedono un pro- cesso articolato su più fasi, che inizia con la raccolta di un’anamnesi completa ed accurata. Questa indagine è im- portante, perché può fornire informazioni eziologiche e dati che possono servire a localizzare la sede di una lesio- ne. Un’oculata formulazione delle domande deve rivelare la data di insorgenza ed il decorso temporale della malattia e dei primi segni di deficit neurologici, nonché la loro in- tensità e gravità. L’esame neurologico del cavallo è stato descritto in altri lavori, 2,3 e viene brevemente ricordato nell’ambito di questo articolo. La razza, l’età, il sesso e l’impiego del soggetto esaminato possono essere utili per determinare la probabilità di insorgenza di certi disturbi del SNC in un particolare animale. La valutazione dei cavalli con malattie neurologiche inizia con l’esecuzione di un esame specifico che identifichi la lo- calizzazione anatomica della lesione. Nella maggior parte dei cavalli portati alla visita la sede primaria di interessa- mento è il midollo spinale, anche se è essenziale prendere in In this review article we will describe several of the im- portant causes of brain, brainstem and spinal cord disease as well as lower motor neuron diseases affecting horses. Although brief mention of muscle disease will be includ- ed, the focus of this paper will be on diagnosis, treatment and prevention of important neurological diseases affect- ing horse throughout the world. Diseases affecting the central nervous system of the horse are common and can sometimes complicate the di- agnosis of disease in the musculoskeletal system. Making the performance of a neurological examination quite im- portant. The prevalence of certain diseases in particular breeds has been recognized. For example, a high percent- age of cases of cervical vertebral malformation are recog- nized in Thoroughbreds; while young draft horses, with posterior ataxia, weakness and sometimes inability to rise may be affected with a condition described as shivering, a condition that has recently been shown to result from a polysaccharide storage myopathy 1 . Cerebellar disease has been described in Arabians and infectious problems such as equine protozoal myelitis or West Nile Virus can occur in any breed. Recognition and diagnosis of disease involving the ner- vous system in the horse is a multiple step process that be- gins by obtaining a complete and accurate history. The history is important because it may provide both etiologic information and information which can help localize the site of a lesion. Careful questioning should reveal the date of onset and temporal course of the disease along with the initial signs of neurologic deficits as well as the intensity and severity of signs. The neurologic examination of the horse has been described elsewhere 2,3 and is briefly in- cluded as a part of this manuscript. The breed, age, sex and use of the horse can be helpful in determining the likelihood of the occurrence of certain CNS disturbances in a particular horse. The evaluation of horses with neurological disease be- gins with performance of a neurological examination that emphasizes the anatomic localization of the lesion. In most horses presented for examination the primary site of involvement is the spinal cord, although it is imperative that all portions of the nervous system be examined. Horses with brain lesions often present because of abnor- RASSEGNA DI ALCUNE MALATTIE NEUROLOGICHE DEL CAVALLO REVIEW OF SELECTED NEUROLOGICAL DISEASES OF THE HORSE STEPHEN M. REED, DVM, Dip ACVIM; YVETTE NOUT,DVM, CHERYL SOFALY, DVM; WILLIAM J. SAVILLE, DVM, PhD, Dip ACVIM
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Ippologia, Anno 13, n. 2, Giugno 2002 3

In questa rassegna, saranno illustrate parecchie delle im-portanti cause di malattia dell’encefalo, del tronco encefa-lico e del midollo spinale, nonché di alterazioni da moto-neurone inferiore che colpiscono gli equini. Pur compren-dendo una breve citazione delle muscolopatie, il presentelavoro è incentrato sulla diagnosi, il trattamento e la pre-venzione di importanti malattie neurologiche che colpisco-no gli equini di tutto il mondo.

Le patologie a carico del sistema nervoso centrale delcavallo sono eventi comuni e possono talvolta complicarela diagnosi delle malattie muscoloscheletriche. Ciò rendeestremamente importante l’esecuzione di un esame neuro-logico. In particolari razze, è stata riconosciuta la preva-lenza di certe malattie. Ad esempio, è stata riscontrataun’elevata percentuale di casi di malformazione vertebralecervicale nei purosangue, mentre i giovani cavalli da tirocon atassia posteriore, debolezza e talvolta incapacità adalzarsi possono essere colpiti da una condizione descrittacome “tremore”, per la quale è stata recentemente dimo-strata la derivazione da una miopatia da accumulo di poli-saccaridi.1 Le affezioni cerebellari sono state descritte ne-gli arabi ed i problemi di carattere infettivo, come la mieli-te protozoaria equina o l’infezione da West Nile Virus sipossono riscontrare in qualsiasi razza.

Il riconoscimento e la diagnosi delle malattie che coin-volgono il sistema nervoso del cavallo richiedono un pro-cesso articolato su più fasi, che inizia con la raccolta diun’anamnesi completa ed accurata. Questa indagine è im-portante, perché può fornire informazioni eziologiche edati che possono servire a localizzare la sede di una lesio-ne. Un’oculata formulazione delle domande deve rivelarela data di insorgenza ed il decorso temporale della malattiae dei primi segni di deficit neurologici, nonché la loro in-tensità e gravità. L’esame neurologico del cavallo è statodescritto in altri lavori,2,3 e viene brevemente ricordatonell’ambito di questo articolo. La razza, l’età, il sesso el’impiego del soggetto esaminato possono essere utili perdeterminare la probabilità di insorgenza di certi disturbidel SNC in un particolare animale.

La valutazione dei cavalli con malattie neurologiche iniziacon l’esecuzione di un esame specifico che identifichi la lo-calizzazione anatomica della lesione. Nella maggior partedei cavalli portati alla visita la sede primaria di interessa-mento è il midollo spinale, anche se è essenziale prendere in

In this review article we will describe several of the im-portant causes of brain, brainstem and spinal cord diseaseas well as lower motor neuron diseases affecting horses.Although brief mention of muscle disease will be includ-ed, the focus of this paper will be on diagnosis, treatmentand prevention of important neurological diseases affect-ing horse throughout the world.

Diseases affecting the central nervous system of thehorse are common and can sometimes complicate the di-agnosis of disease in the musculoskeletal system. Makingthe performance of a neurological examination quite im-portant. The prevalence of certain diseases in particularbreeds has been recognized. For example, a high percent-age of cases of cervical vertebral malformation are recog-nized in Thoroughbreds; while young draft horses, withposterior ataxia, weakness and sometimes inability to risemay be affected with a condition described as shivering, acondition that has recently been shown to result from apolysaccharide storage myopathy 1. Cerebellar disease hasbeen described in Arabians and infectious problems suchas equine protozoal myelitis or West Nile Virus can occurin any breed.

Recognition and diagnosis of disease involving the ner-vous system in the horse is a multiple step process that be-gins by obtaining a complete and accurate history. Thehistory is important because it may provide both etiologicinformation and information which can help localize thesite of a lesion. Careful questioning should reveal the dateof onset and temporal course of the disease along with theinitial signs of neurologic deficits as well as the intensityand severity of signs. The neurologic examination of thehorse has been described elsewhere 2,3 and is briefly in-cluded as a part of this manuscript. The breed, age, sexand use of the horse can be helpful in determining thelikelihood of the occurrence of certain CNS disturbancesin a particular horse.

The evaluation of horses with neurological disease be-gins with performance of a neurological examination thatemphasizes the anatomic localization of the lesion. Inmost horses presented for examination the primary site ofinvolvement is the spinal cord, although it is imperativethat all portions of the nervous system be examined.Horses with brain lesions often present because of abnor-

RASSEGNA DI ALCUNE MALATTIENEUROLOGICHE DEL CAVALLO

REVIEW OF SELECTED NEUROLOGICAL DISEASES OF THE HORSESTEPHEN M. REED, DVM, Dip ACVIM; YVETTE NOUT,DVM,

CHERYL SOFALY, DVM; WILLIAM J. SAVILLE, DVM, PhD, Dip ACVIM

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considerazione tutte le parti del sistema nervoso. I cavallicon lesioni encefaliche vengono spesso sottoposti al veteri-nario perché presentano un comportamento anomalo, mo-vimenti involontari o crisi convulsive, che sono la conse-guenza di traumi, infezioni, infiammazioni e, raramente,neoplasie. La valutazione della porzione cerebrale del siste-ma neurologico inizia con l’osservazione del cavallo nel suoambiente e continua sino ad includere l’esame dei nervi cra-nici e l’osservazione dei movimenti dell’animale.

Negli equini si osservano pochissimi problemi cerebella-ri, tuttavia è stata descritta l’abiotrofia cerebellare del pu-rosangue e mezzosangue arabo, dei pony Gotland e di po-che altre razze.4 Inoltre, uno degli autori (Stephen M.Reed) ha osservato due cavalli portati alla visita per debo-lezza ed atassia dovute a grandi anomalie vascolari nelquarto ventricolo.5 Gli equini con malattia cerebellare mo-strano spesso a riposo fini tremori della testa e del colloche peggiorano con il movimento intenzionale, non riesco-no a rispondere con l’ammiccamento alla luce intensa e,spesso, non presentano la risposta di minaccia. Inoltre, icavalli con questo problema camminano con un’andaturaipermetrica e spastica, ma sembrano conservare la forza intutti gli arti. L’oscillazione e l’atassia del tronco sono carat-teristiche preminenti di questa malattia.

I problemi del tronco encefalico possono spesso esserelocalizzati attraverso il riconoscimento dei deficit dei nervicranici associati a segni clinici di patologie a carico deitratti lunghi, come la debolezza e la spasticità degli arti.Dopo aver riconosciuto i segni clinici degli specifici deficitdei nervi cranici, si deve esaminare accuratamente il caval-lo per rilevare eventuali altre manifestazioni analoghe, co-me difficoltà di deglutizione, strabismo, nistagmo o perdi-ta della sensibilità nasale. Il Dr. Mayhew ha descritto l’usodi un test a luce oscillante nel corso del quale si sposta unaluce da un lato all’altro dell’animale per sfruttare la rispo-sta ipsilaterale, che è più forte di quella consensuale.6

Si deve esaminare a fondo l’andatura, che è controllataprincipalmente dal tronco encefalico, dal midollo spinale,

mal behavior, involuntary movements or seizures, whichare a result of trauma, infection, inflammation and rarelyneoplasia. Evaluation of the cerebral portion of the neuro-logical system begins by observing the horse in its envi-ronment and continues to include the cranial nerve exam-ination as well as watching the horse move.

In horses we see very few problems involving the cere-bellum, however cerebellar abiotrophy of Arabian, half-Arabian, Gotland ponies and a few other breeds has beendescribed 4. In addition one of the authors (SMR) has ob-served two horses presented for weakness and ataxia as aresult of large vascular anomalies in the fourth ventricles5. Horses with cerebellar disease often demonstrate fineresting tremors of the head and neck that worsen with in-tentional movement, they fail to blink to bright light andoften lack a menace response. In addition, horses withthis problem walk with a hypermetric and spastic gait butappear to have strength in all limbs. Truncal sway andataxia are prominent features of this disease.

Problems of the brainstem can often be localized byrecognition of cranial nerve deficits combined with signsof long tract disease such as weakness and spasticity of thelimbs. After recognizing signs of specific cranial nervedeficits one should carefully examine the horse for otherpossible signs of cranial nerve deficits such as difficultyswallowing, strabismus, nystagmus or loss of nasal sensa-tion. Dr. Mayhew has described the use of a swinginglight test by which a light is moved from side to side totake advantage of the ipsilateral response which isstronger than the consensual response 6.

The gait, which is predominately controlled by thebrainstem, spinal cord, peripheral nerve and muscle func-tion, should be examined thoroughly. Gait abnormalitiesinclude weakness, ataxia, dysmetria and spasticity. Theexamination to determine if the horse has gait deficitsshould involve observation of the horse at the walk, trot,while backing and circling and sometimes while beinglunged or ridden. If a gait deficit is not readily apparentduring these maneuvers, it may be helpful to observe thehorse walking up and down a slope, walking over smallobstacles, walking with the head and neck extended, orrunning free in a paddock or arena. It is also useful for theexaminer to pivot the animal tightly about him or herselfto compare the strength and foot placement of one side tothat of the other. A careful written description of each gaitdeficit will help the examiner determine the neu-roanatomical localization of the lesion.

Weakness, described by knuckling, stumbling, toe drag-ging or dropping of one or more limbs while walking, ortrembling or the lack of support on a limb at rest is an im-portant feature of neurologic disease but can also some-times be seen with lameness. Signs of weakness may beseen with cerebral, brain stem and spinal cord lesions, aswell as with peripheral nerve, neuromuscular junction,and muscle lesions. With a brain stem or spinal cord le-sion, there will be weakness in all limbs caudal to the le-sion. Ataxia often denotes a proprioceptive deficit and ischaracterized by poor coordination of movements. The le-sion causing an ataxic gait may be located in the cerebel-lum, vestibular system, spinal cord, brain stem or periph-eral nerve. Truncal ataxia or swaying of the trunk from

Cavallo con imbracatura che si ristabilisce da botulismo. Cavalli debolipotrebbero necessitare di imbracatura e di montacarichi per aiutarli adalzarsi e rimanere in piedi.

Horse in a sling which is recovering form botulism. Weak horse mayneed to have a sling and hoist to help them stand and remain standing.

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dai nervi periferici e dalla funzione muscolare. Le sue ano-malie sono rappresentate da debolezza, atassia, dismetria espasticità. L’esame per determinare se il cavallo presentadeficit di andatura deve comprendere l’osservazione del-l’animale al passo, al trotto, mentre retrocede e durante ilmaneggio e, talvolta, nel lavoro alla longhina o montato.Se nel corso di queste manovre non si rende facilmenteevidente un deficit di andatura, può essere utile osservareil cavallo salire e scendere da un pendio, varcare al passopiccoli ostacoli, camminare con la testa ed il collo in esten-sione o correre liberamente in un paddock o un’arena. Èanche utile per l’esaminatore far ruotare l’animale moltovicino a sé per confrontare la forza ed il piazzamento delpiede di un lato con quello dell’altro. Un’accurata descri-zione scritta di ciascun deficit dell’andatura aiuta l’esami-natore a determinare la localizzazione neuroanatomicadella lesione.

La debolezza (descritta come eccessiva flessione dellearticolazioni, tendenza ad incespicare, trascinamento dellapunta o discesa di uno o più arti durante il passo), così co-me il tremore o la mancanza di sostegno a livello di un ar-to a riposo, costituisce una caratteristica importante dellamalattia neurologica, ma talvolta si può osservare anche incaso di zoppia. Segni di debolezza si possono osservare inpresenza di lesioni cerebrali, del tronco encefalico e delmidollo spinale, nonché dei nervi periferici, della giunzio-ne muscolare e delle lesioni muscolari. In presenza di unalesione del tronco encefalico o del midollo spinale, si os-serva una debolezza a carico degli arti situati caudalmentealla zona colpita. L’atassia spesso denota un deficit pro-priocettivo ed è caratterizzata da scarso coordinamentodei movimenti. La lesione che causa un’andatura atassicapuò essere localizzata a livello di cervelletto, sistema vesti-bolare, midollo spinale, tronco encefalico o nervo periferi-co. L’atassia del tronco, ovvero la sua oscillazione da un la-to all’altro, è la più facile da riconoscere, anche se si pos-sono osservare dei deficit a livello di ciascun arto. Le alte-razioni classificate sotto il termine “atassia” comprendonol’anormale piazzamento del piede, l’incrocio degli arti, lacirconduzione di un arto durante il maneggio e la tenden-za a pestarsi i piedi. I cavalli gravemente atassici spessoambiano. La spasticità viene descritta nel modo migliorecon l’espressione “andatura da soldatino di piombo” – l’a-nimale mostra una scarsissima flessione delle articolazionidurante il movimento. Spesso, questo quadro risulta evi-dente soprattutto quando il cavallo cammina su una su-perficie inclinata, procede al passo con la testa sollevata oviene fatto retrocedere. Si tratta di un segno di disfunzionedel motoneurone inferiore e si può osservare in caso di le-sioni cerebrali, del tronco encefalico o del midollo spinale.La migliore definizione di dismetria è quella che fa riferi-mento ad un’incapacità di regolare la velocità e la direzio-ne del movimento. Al contrario di un’andatura spasticache presenta una diminuzione dell’escursione articolare,negli animali con dismetria i movimenti appaiono spessoesagerati.

Una volta identificato, il deficit di andatura deve esseredescritto e graduato. Il sistema di graduazione utilizzatovaria da 0 a 4. Il valore 0 indica la normalità, o assenza dideficit di andatura, mentre il 4 corrisponde al caso di uncavallo che cade, o quasi. Talvolta, gli autori descrivono glianimali in decubito come affetti da grado 5, anche se non

side to side is the easiest to recognize, although deficitscan be observed in each limb. Deficits categorized underthe term ataxia include abnormal foot placement, crossingof the limbs, circumduction of a limb when circling andstepping on other feet. Severely ataxic horses will oftenpace. Spasticity is best described as a “tin soldier” gait -the animal showing very little flexion of its joints whenmoving. Often this will be most evident when the horse iswalking on a slope, walking with the head elevated orbacking. This is a sign of upper motor neuron dysfunctionand may be seen with cerebral, brain stem or spinal cordlesions. Dysmetria is best described as an inability to regu-late the rate and direction of motion. In contrast to a spas-tic gait that has a decreased range of joint movement, themotions in animals with dysmetria often appear exagger-ated.

Following identification, the gait deficit should be de-scribed and graded. The grading system employed is 0-4.Zero is normal, or no gait deficit, while a grade four indi-cates a horse that falls or nearly falls. We sometimes de-scribe a recumbent animal as being a Grade 5, althoughno gait can be observed. A Grade 1 deficit is very subtle,while Grades 2 and 3 are obvious on initiation of move-ment. A horse with a Grade 4 deficit may fall or nearlyfall when moving. When a horse has evidence of gaitdeficits in all four limbs but without signs of brain, brainstem or cranial nerve deficits the lesion can be localized tothe spinal cord cranial to T2. If no head, neck or thoraciclimb involvement is identified, but gait and propriocep-tive abnormalities are observed in the trunk and pelviclimbs the lesion is between T2 and S2. The final segmentof the neurologic examination is the finding of the expla-nation for any deficits of the tail, anus and other struc-tures innervated by the sacral and coccygeal spinal cordsegments. This can be accomplished by determiningwhether the horse can lift or move its tail, has good analtone and normal reflex along with evaluation of bladderand anal tone.

Following the neurological examination the neu-roanatomic localization of the problem and helps deter-mine which diagnostic tests, such as radiography, myelog-raphy, electromyography and cerebrospinal fluid analysiswill be most helpful to determine the cause and possibleetiology for the clinical signs. Many central nervous sys-tem (CNS) diseases can result in similar clinical signs,making the specific cause difficult to determine. The neu-rological examination should also be accompanied by acarefully organized musculoskeletal examination includ-ing diagnostic nerve blocks and possibly even intraarticu-lar injections in some horses.

Cervical Vertebral Stenotic Myelopathy

Cervical vertebral stenotic myelopathy is the leadingcause of non-infectious spinal cord ataxia in horsesthroughout the world. This condition has been reportedmost frequently in Thoroughbreds but has been identifiedin most breeds of horses. The underlying cause of the clin-ical signs is stenosis, which can be a result of a congenitalmalformation/malarticulation or may be a developmental

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è possibile osservarne l’andatura. Un deficit di grado 1 èmolto sottile, mentre quelli di grado 2 e 3 risultano evi-denti all’inizio del movimento. Un cavallo con un deficitdi grado 4 può cadere o quasi durante il movimento.Quando è presente un deficit dell’andatura a carico di tut-ti e quattro gli arti, ma non si osservano segni di deficit ce-rebrali, del tronco encefalico o dei nervi cranici, la lesionepuò essere localizzata al midollo spinale cranialmente a T2.Se non si identifica alcun coinvolgimento di testa, collo oarto toracico, ma si osservano anomalie dell’andatura edella propriocezione a livello del tronco e degli arti pelvici,la lesione è situata fra T2 ed S2. L’ultima parte dell’esameneurologico consiste nel trovare una spiegazione ad ognieventuale deficit della coda, dell’ano e di altre strutture in-nervate dai segmenti sacrali e coccigei del midollo spinale.Allo scopo risulta utile determinare se il cavallo è in gradodi sollevare o muovere la coda o presenta un buon tonoanale ed un riflesso normale, nonché valutare il tono dellavescica e dell’ano.

All’esame neurologico segue la localizzazione neuroana-tomica del problema, che contribuisce a determinare qualitest diagnostici – come radiografie, mielografie, elettro-miografie ed analisi del liquor – siano più utili per deter-minare la causa e la possibile eziologia dei segni clinici.Molte malattie del sistema nervoso centrale (SNC) posso-no esitare nella comparsa di manifestazioni simili, il cherende difficile determinare la causa specifica. L’esame neu-rologico deve anche essere accompagnato da un’accurataed organizzata valutazione muscoloscheletrica, che com-prenda il ricorso alle anestesie diagnostiche e, in alcuni ca-valli, eventualmente anche alle iniezioni intrarticolari.

Mielopatia stenotica vertebrale cervicale

La mielopatia stenotica vertebrale cervicale è la princi-pale causa di atassia midollare non infettiva nei cavalli ditutto il mondo. Questa condizione è stata descritta conmaggiore frequenza nei purosangue, ma è stata identificatanella maggior parte delle razze equine. La causa sottostan-te dei segni clinici è la stenosi, che può essere dovuta aduna malformazione/malarticolazione congenita oppure

problem that results from either symmetrical or asymmet-rical overgrowth of the articular processes of the cervicalvertebrae 2,7,8.

Cervical vertebral stenotic myelopathy is a disease char-acterized by ataxia and weakness, as a result of stenosis ornarrowing of the vertebral canal combined with malfor-mation and /or malarticulation of the cervical vertebrae.In a previous study we recognized an association of wide-spread osteochondrosis and spinal canal stenosis suggest-ing that CVM may represent a systemic failure in the de-velopment or maturation of cartilage and bone 9. In gener-al, horses presented with CVM are less than three years ofage, although the problem can occur at any age. Malehorses have been shown to be more commonly affectedwith cervical vertebral malformation than are femalehorses. The reason for this prevalence is unclear, althoughit may partly be as a result of the fact that ataxia in fillies

Mielogramma 1: in flessione che dimostra stenosi (collo flesso).

Myelogram 1: flexed that demonstrates stenosis when the neck isflexed.

Radiografie della vertebra cervicale: il canale vertebrale (frecce).Radiografie della vertebra cervicale: il corpo vertebrale (linee). La larghezza del canale deve essere più grande del 50% della larghezzadel corpo vertebrale.

Radiograph of the cervical vertebrae: the vertebral canal. (arrows).Radiograph of the cervical vertebrae: the vertebral body (lines).The canal width should be greater than 50% of the width of the verte-bral body.

Mielogramma 2: in estensione che dimostra una compressione staticafrequente nella regione vertebrale cervicale caudale.

Myelogram 2: extended that demonstrates a static compression mostoften found in the caudal cervical vertebral region.

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rappresentare un problema di sviluppo derivante daun’eccessiva crescita, simmetrica o asimmetrica, dei pro-cessi articolari delle vertebre cervicali.2,7,8

La mielopatia stenotica vertebrale cervicale è una malat-tia caratterizzata da atassia e debolezza, conseguenti allastenosi o restringimento del canale vertebrale associata amalformazione e/o malarticolazione delle vertebre cervica-li. In uno studio precedente, gli autori del presente lavorohanno riconosciuto un’associazione fra osteocondrosi dif-fusa e stenosi del canale spinale, suggerendo che la mielo-patia vertebrale cervicale possa rappresentare un’insuffi-cienza sistemica nello sviluppo o maturazione della cartila-gine e dell’osso.9 In generale, gli equini che presentano lamielopatia vertebrale cervicale hanno meno di tre anni divita, sebbene il problema si possa verificare a qualsiasi età.È stato dimostrato che i cavalli maschi vengono colpiti piùcomunemente delle femmine dalla malformazione verte-brale cervicale. La ragione di questa prevalenza è pocochiara, anche se è possibile che sia in parte dovuta al fattoche l’atassia nelle puledre viene sottovalutata più spessoche nei maschi e che le femmine colpite vengono talvoltaritirate dall’attività sportiva per essere destinate alla ripro-duzione. Tuttavia, questa prevalenza può essere dovuta al-l’influenza del testosterone sulla velocità di crescita o sullosviluppo dell’osteocondrosi, che sembra costituire unaparte importante di questa condizione.2,10,11

La mielopatia stenotica vertebrale cervicale è caratterizza-ta da atassia spinale e debolezza di tutti e quattro gli arti co-me conseguenza della compressione del midollo spinale ver-tebrale cervicale dovuta ad un restringimento del canalevertebrale. La compressione del midollo spinale è causatadalla stenosi o restringimento del canale vertebrale all’inter-no di un singolo corpo vertebrale oppure fra due vertebreadiacenti. La stenosi del canale vertebrale può essere identi-ficata in qualsiasi punto situato fra C1 e T1, anche se nellamaggior parte dei casi si osserva nella regione mediocervica-le. La compressione midollare può essere intermittente ocontinua ed in funzione della sua durata e della sua gravità isegni clinici possono essere molto variabili.

La diagnosi nei cavalli colpiti prevede il riconoscimentodei segni clinici di debolezza, atassia e spasticità in tutti equattro gli arti, unita alla stenosi del canale vertebrale.Quest’ultima può essere indicata dall’esame delle radio-grafie della colonna vertebrale cervicale riprese in posizio-ne laterolaterale in stazione.11 La dimostrazione dell’esattalocalizzazione della stenosi si ottiene con l’esecuzione diuna mielografia.

La mielopatia stenotica vertebrale cervicale si riscontracon maggiore frequenza nei cavalli giovani ed in accresci-mento, ben nutriti. La sua insorgenza può essere moltoprecoce, anche se nella maggior parte dei casi i segni clini-ci si osservano per la prima volta ad un’età compresa fra 1e 2 anni. Talvolta, si può avere una significativa artropatiadelle faccette articolari vertebrali. Quando questa è la cau-sa della stenosi, molti di questi cavalli non iniziano a mani-festare i segni clinici fino ad una fase più avanzata della vi-ta, spesso fra 5 e 7 anni di età.

Il trattamento dei soggetti colpiti può essere medico ochirurgico.7,9,12,13 Nella terapia medica è compreso l’impie-go di farmaci antinfiammatori per ridurre la tumefazione ela formazione dell’edema e, di conseguenza, diminuire lacompressione midollare. Quelli utilizzati più comunemen-

is more often overlooked than it is in males and such fil-lies are sometimes retired from exercise to the breedingshed. However, this prevalence may result from the influ-ence of testosterone on the rate of growth or on the devel-opment of osteochondrosis, which appears to be an impor-tant part of this condition 2,10,11.

Cervical vertebral stenotic myelopathy is characterizedby spinal ataxia and weakness of all four limbs as a resultof compression of the cervical vertebral spinal cord due toa narrow vertebral canal. The compression of the spinalcord is caused by stenosis or narrowing of the vertebralcanal either within an individual vertebral body or be-tween adjacent vertebrae. The stenosis of the vertebralcanal may be identified anywhere from C1 to T1, althoughit is most often observed in the mid-cervical region. Spinalcord compression may be intermittent or continuous, anddepending on the duration and severity of the compres-sion, the signs can be quite variable.

Diagnosis of affected horses involves recognition ofclinical signs of weakness, ataxia and spasticity in all fourlimbs along with stenosis of the vertebral canal. Indica-tion of vertebral canal stenosis may be obtained by exami-nation of radiographs of the cervical vertebral column tak-en in the standing lateral position 11. The evidence of theexact location of stenosis is obtained by performing of amyelogram.

Cervical vertebral stenotic myelopathy is found most of-ten in young, well fed, growing horses. The onset can bevery early in life, although in most horses the clinicalsigns are first recognized between one and two years ofage. In some horses a significant arthropathy of the verte-bral facet joints may occur. When this is the cause ofstenosis many of these horses do not begin to demonstrateclinical signs until later in life, often 5 to 7 years of age.

Management of affected horses may be medical or sur-gical 7,9,12,13. In medical management the use of anti-in-flammatory medications to reduce swelling and edemaformation and subsequently reduction of spinal cord com-pression is involved. Use of non-steroidal medications anddimethyl sulfoxide are most common. Corticosteroids areindicated in horses demonstrating signs of acute spinalcord trauma. Some horses less than one year of age havebeen managed by use of a modification in their diet andexercise programs.

Surgical correction is aimed at stopping repetitive trau-ma to the spinal cord, which results from the stenosis,thus allowing the inflammation in and around the spinalcord to resolve. The biggest dilemma facing the surgeonand the owner are safety concerns involved with the useof the horse following the surgery. Surgical correction hasbeen very helpful in horses with 80% of the horsesdemonstrating improvement following surgical correctionand approximately 70% of the horses improving to a levelof athletic usefulness 12.

Equine Herpesvirus 1 Myeloencephalopathy

Herpesviridae are divided into three groups alpha, betaand gamma based on host range, reproductive cycles, cy-topathology and genome structures. EHV4 is responsible

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8 Rassegna di alcune malattie neurologiche del cavallo

te sono gli agenti non steroidei ed il dimetilsulfossido(DMSO). Nei cavalli che mostrano segni di trauma midol-lare acuto sono indicati i corticosteroidi. Alcuni soggetticon meno di un anno di età sono stati trattati mediantemodificazione della dieta e programmi di esercizio fisico.

La correzione chirurgica è volta ad arrestare i traumi ri-petuti a carico del midollo spinale, che derivano dalla ste-nosi, permettendo la risoluzione dell’infiammazione all’in-terno ed intorno alle strutture midollari. Il più grande di-lemma per il chirurgo ed il proprietario è rappresentatodalle preoccupazioni relative alla sicurezza nell’impiegodel cavallo dopo l’intervento. La correzione chirurgica èrisultata molto utile negli equini, dal momento che l’80%dei casi trattati manifestava un miglioramento dopo la cor-rezione chirurgica e nel 70% circa dei casi questo miglio-ramento era tale da consentire di utilizzare gli animali a li-vello agonistico.12

Mieloencefalopatia da herpesvirus 1 degli equini

La famiglia herpesviridae è suddivisa in tre gruppi, al-fa, beta e gamma, sulla base dello spettro di infettività,dei cicli riproduttivi, della citopatologia e delle strutturedel genoma. EHV4 è responsabile di infezioni delle vieaeree superiori nei cavalli giovani e, raramente, di abor-to, mentre l’infezione da EHV1 delle fattrici gravide puòdeterminare sindromi di aborto a fine gestazione, morti-natalità e nascita di puledri neonati deboli e, talvolta,può esitare in una mieloencefalopatia. EHV1 è associatoalla forma neurologica della rinopolmonite. In un lavorodi Slatter et al. è stato dimostrato che questo virus è neu-rotropico.14 Negli equini, provoca la comparsa di segnineurologici come conseguenza di vasculite, trombosi enecrosi. EHV1 è considerato importante per l’industriadel cavallo, soprattutto a causa dell’impatto economicoche deriva dagli aborti multipli, dalle affezioni respirato-rie nei soggetti giovani e, occasionalmente, dagli episodidi mieloencefalopatia. Le epizoozie respiratorie ed abor-tive hanno portato a rintracciare dettagliatamente la pre-senza di questo virus in tutto il mondo. Attraverso questasorveglianza, sono state riscontrate delle variazioni dellacomposizione dell’acido nucleico. EHV1, EHV4 edEHV3 sono tipici alfa-herpesvirus con un genoma DNA,mentre EHV2 ed EHV5 sono gamma-herpesvirus. Gli al-fa-herpesvirus hanno un ampio spettro di infettività, unciclo riproduttivo breve e, soprattutto, possiedono la ca-pacità di dare origine ad infezioni latenti. EHV1, EHV3ed EHV4 (alfa) possono essere differenziati da EHV2 edEHV5 (beta) e l’uno dall’altro, con la tecnica del finger-printing a DNA, con la PCR e con diversi test immunolo-gici.15 Questi marcatori genetici e biologici risultano utiliper la tracciabilità del virus, spiegano le sue variazioni divirulenza e possono parzialmente chiarire i motivi dell’in-capacità di prevedere quando e perché si verificano casidi malattia neurologica.

In generale, è possibile formulare una diagnosi sulla ba-se dei soli segni clinici. Per la conferma, risultano utili il ri-ferimento anamnestico ad una antecedente o concomitan-te malattia delle vie aeree superiori, il riscontro di xanto-cromia del liquor che contiene aumentate quantità di pro-teine ed un incremento da 3 a 4 volte dei titoli degli anti-

for upper respiratory infection in young horses and rarelyabortion while EHV1 infection of pregnant mares canproduce syndromes of late gestation abortion, still birthand weak neonatal foals and can sometimes result inmyeloencephalopathy. EHV1 is associated with the neuro-logic form of rhinopneumonitis. In a paper by Slatter et.al. EHV1 was shown to be a neurotrophic 14. In horsesEHV1 causes neurologic signs as a result of vasculitis,thrombosis and necrosis. EHV1 is considered most impor-tant to the equine industry because of the economic im-pact that results from multiple abortions, equine respira-tory disease in young horses, and occasional outbreaks ofmyeloencephalopathy. The respiratory and abortion out-breaks have resulted in a detailed tracking of this virusworldwide. Through this surveillance, variations in thecomposition of the nucleic acid have been detected. EHV-1, EHV-4, and EHV-3 are typical alphaherpesviruses witha DNA genome while EHV-2 and EHV-5 are gammaher-pesviruses. The alphaherpesviruses have a wide hostrange; short reproductive cycle and most importantly havethe capacity to establish latent infections. EHV-1, 3 & 4(alpha) can be distinguished from EHV-2 and 5 (beta)and from each other by use of DNA fingerprinting, PCRtesting and several immunologic tests 15. These geneticand biologic markers help to track the viruses and explainthe changes in virulence of the virus and may partially ex-plain the inability to predict when and why cases of neu-rological disease occur.

In general, a prospective diagnosis can be made basedon clinical signs alone. To confirm the diagnosis, a historyof antecedent or concurrent upper respiratory tract dis-ease, xanthochromic cerebrospinal fluid which containsincreased quantity of protein, and a 3 to 4 fold rise in an-ti-EHV1 neutralizing antibody titers are useful. In somecases virus isolation from the buffy coat, nasal swabs orpost-mortem samples are helpful. In addition histologicevaluation of nervous tissue from and affected horse willshow the classic vasculitis changes.

The natural spread of this disease is through inhalationand ingestion, primarily by nasal aerosols from infectedhorses with infections first occurring on the mucosal sur-face of the respiratory tract. Direct contact with infectedaborted fetuses or placental tissues may also serve as asource of infection.

Spread of infection may occur in 3 ways; direct cell-to-cell spread, hematogenous through infected peripheralblood monocytes and neural where the virus is consideredto be both neurotrophic and endotheliotrophic and resultsin vasculitis. Glycoproteins on the surface of the viralmembrane bind to host cell surface and allow fusion ofthe virus to the host cell. Replication occurs in the nucleusand protovirions derive their envelope from the innerlamella of the nuclear membrane. Virus particles budfrom the cell surface and result in necrosis of the respira-tory epithelial cells.

The neural lesions are a result of the vasculitis. There isa cell-associated viremia even in the presence of high anti-body titers. Endothelial cells become infected and this incombination with the immunologic reaction on the en-dothelium (antigen-antibody complexes) leads to vasculi-tis and thrombosis 16. The vasculitis and thrombosis re-

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Ippologia, Anno 13, n. 2, Giugno 2002 9

corpi neutralizzanti anti-EHV1. In alcuni casi, risultanoutili l’isolamento del virus dal buffy coat, i tamponi nasali oi campioni necroscopici. Inoltre, l’esame istologico del tes-suto nervoso prelevato da un cavallo colpito mostra leclassiche alterazioni della vasculite.

La naturale diffusione di questa malattia avviene perinalazione ed ingestione, principalmente attraverso aerosolnasali provenienti dai cavalli che hanno contratto per laprima volta l’infezione a livello della superficie delle mu-cose del tratto respiratorio. Anche il contatto diretto confeti abortiti o tessuti placentari infetti può fungere da fon-te di infezione.

La diffusione dell’infezione può avvenire in tre modi:diretta da cellula a cellula, ematogena attraverso i monocitiinfetti del sangue periferico e neurale, in cui il virus è con-siderato neurotropico ed endoteliotropico ed esita nellavasculite. Le glicoproteine sulla superficie della membranavirale si legano a quella della cellula ospite e consentono lafusione fra quest’ultima e l’agente infettante. La replica-zione avviene nel nucleo ed i protovirioni derivano il loroenvelope dalla lamella interna della membrana nucleare.Le particelle virali fuoriescono per gemmazione dalla su-perficie cellulare e determinano la necrosi degli elementiepiteliali respiratori.

Le lesioni neurologiche sono una conseguenza della va-sculite. Esiste una viremia celluloassociata anche in pre-senza di elevati titoli anticorpali. L’infezione delle celluleendoteliali, in associazione con la reazione immunologicasull’endotelio (complessi antigene-anticorpo), porta a va-sculite e trombosi.16 Queste, a loro volta, esitano in unamalacia del midollo spinale e nell’insorgenza dei segni cli-nici. Sembra che questo virus dia origine a fenomeni di la-tenza, che esitano in una persistente presenza virale nelcorpo degli animali infetti, con episodi intermittenti diriattivazione dell’infezione. Ciò si verifica di solito in se-guito ad alcuni eventi stressanti quali malattie, trasporti, oalcune modificazioni delle modalità di allevamento.

La prima associazione definitiva fra EHV1 e mieloen-cefalopatia è stata formulata in seguito all’isolamento delvirus dall’encefalo e dal midollo spinale di un cavallo inNorvegia nel 1966.17 Da allora, sono stati dimostratiesempi di casi simili con una distribuzione mondiale. Ingenere, la mieloencefalopatia si manifesta sotto forma diun’epizoozia di casi, anche se si possono osservare formesporadiche. Una volta venuto a contatto con l’ospite, ilvirus penetra nell’epitelio respiratorio e nei tessuti linfo-reticolari associati. Una volta giunto nell’ospite sensibile,si introduce rapidamente nei linfociti e circola in tuttol’organismo all’interno dei fagociti infetti. Dopo aver rag-giunto l’interno della cellula, il virus sembra essere ingrado di circolare senza venire distrutto anche in presen-za di elevati titoli anticorpali circolanti. In questa sede, ilvirus può essere disseminato ad altri tessuti, compreso ilSNC.14,15,17

Immunità

È stato riferito che l’immunità cellulomediata è più im-portante di quella umorale.18 Ciò è dovuto all’elevato gra-do di associazione cellulare nell’infezione ed alla capacitàdi avere un’infezione da cellula a cellula senza rilascio di

sults in spinal cord malacia and onset of clinical signs. La-tency appears to occur with this virus resulting in persis-tent viral presence in the body with intermittent episodesof re-activation of infection. This is usually followingsome stressful event such as illness, transportation orsome management change.

The first definitive association between EHV-1 andmyeloencephalopathy was made following isolation of thevirus from the brain and spinal cord of a horse in Norwayin 1966 17. Since that time, examples of similar cases havebeen demonstrated to have a worldwide distribution. Inmost instances the myeloencephalopathy occurs as an out-break of cases although sporadic disease can be observed.Once the host has contacted the virus it enters the respira-tory epithelium and associated lymphoreticular tissues.After the virus has entered the susceptible host, it willrapidly enter lymphocytes and circulate throughout thebody in virus-infected phagocytes. Once the virus is with-in the cell it appears to be able to circulate without de-struction even in the face of high circulating antibodytiters. In this location the virus can disseminate to othertissues including the CNS 14,15,17.

Immunity

Cell mediated immunity is reported to be more impor-tant than humoral immunity 18. This is because of thehigh degree of cell association in infection and the abilityto have cell-to-cell infection without release of virons. An-tibody concentrations are associated with protection fromdisease; during an outbreak of respiratory disease abortionis more likely to occur in seronegative mares.

Vascular endothelium is the site of viral replication ofEHV-1. The vasculitis caused by EHV1 may be a result oftwo mechanisms. The first is due to direct damage to theendothelial cells lining small blood vessels. The secondmay be caused by formation of immune complexes ofEHV1 virus and antibody. The finding of endothelialnecrosis is not limited to the vessels of the nervous systembut occurs in many other sites throughout the body. Theneurological signs are a result of the vasculitis, hemor-rhage, necrosis and ischemia, which can result from thevirus having a profound endothelial tropism. Thus, thedeficits will correspond to the site of damage but in gener-al the ischemia and necrosis cause the most severe damageto the grey matter. The propensity of certain viral strainsto induce neurological signs does not appear to be the re-sult of those viruses having specific neurotropism, al-though some recent work utilizing specific pathogen freeponies resulted in chorioretinophy and neural lesions sug-gesting neurotropism with this virus 14,15.

Clinical signs

Clinical signs include acute fever, inappetence and de-pression combined with serous nasal discharge and cough15. Infection is usually confined to the upper respiratorytract except in cases where secondary bacterial infectionoccurs. The spread of virus is slower than with influenza

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10 Rassegna di alcune malattie neurologiche del cavallo

virioni. Le concentrazioni anticorpali sono associate allaprotezione dalla malattia; durante un’epizoozia di un’affe-zione respiratoria, l’aborto è più probabile nelle fattricisieronegative.

L’endotelio vascolare è la sede della replicazione viraledi EHV1. La vasculite causata dal virus può essere dovutaa due meccanismi. Il primo è dato dal danno diretto deglielementi endoteliali che rivestono i vasi sanguigni di picco-le dimensioni. Il secondo può essere causato dalla forma-zione di immunocomplessi di virus EHV1 ed anticorpi. Ilriscontro di necrosi endoteliale non è limitato ai vasi delsistema nervoso, ma si ha in molte altre sedi di tutto l’or-ganismo. I segni neurologici sono una conseguenza di va-sculite, emorragia, necrosi ed ischemia che possono deri-vare dal fatto che il virus ha un intenso tropismo endote-liale. Quindi, i deficit corrispondono alla sede del danno,ma in generale l’ischemia e la necrosi causano le lesionipiù gravi a livello della sostanza grigia. La propensione dicerti ceppi virali ad indurre segni neurologici non sembraessere la conseguenza del fatto che questi virus hanno unospecifico neurotropismo, anche se alcuni recenti lavoricondotti utilizzando pony SPF (specific-pathogen-free) han-no riscontrato la comparsa di corioretinopatia e lesionineurologiche che suggeriscono un neurotropismo di que-sto virus.14,15

Segni clinici

I segni clinici sono rappresentati da febbre acuta, inap-petenza e depressione associate a scolo nasale sieroso etosse.15 L’infezione è solitamente confinata alle vie aereesuperiori, tranne che nei casi in cui si instaurano processibatterici secondari. La diffusione dell’herpesvirus è piùlenta di quella del virus dell’influenza, perché viene tra-smesso meglio dal contatto che dall’aerosolizzazione. Sipossono verificare aborti e malattie neonatali fatali; i primisi possono avere in qualsiasi stadio della gestazione, manella maggior parte dei casi si riscontrano a fine gravidan-za. I puledri possono contrarre l’infezione in utero e na-scono molto deboli e spesso muoiono.

I segni neurologici sono frequentemente preceduti dafebbre o malattia delle vie aeree superiori nelle due setti-mane che precedono la loro insorgenza. Le manifestazionicliniche osservate come conseguenza della mielite daEHV1 possono essere molto variabili, andando dalla zop-pia monolaterale dovuta al coinvolgimento del plesso bra-chiale ai segni cerebrali. Nella maggior parte dei cavallicolpiti il virus EHV1 esita in atassia simmetrica e debolez-za degli arti pelvici ed incontinenza urinaria, perdita disensibilità e deficit motori intorno alla coda e nell’area pe-rineale di uno o più soggetti della scuderia. A volte, puòessere presente un coinvolgimento della regione vestibola-re o di altri nervi cranici. I cavalli colpiti spesso iniziano amostrare deficit neurologici di andatura di minore entità,che progrediscono rapidamente verso segni clinici signifi-cativi. Il riscontro di un titolo positivo nel liquor è di limi-tata utilità e molto probabilmente riflette la distruzionedella barriera ematoencefalica dovuta alla vasculite.

Le possibili diagnosi differenziali sono rappresentate damielite protozoaria equina, polineurite equina, mielopatiastenotica vertebrale cervicale, mieloencefalopatia degene-

because the virus is better transmitted by contact than byaerosolization. Abortion and fatal neonatal disease can oc-cur; abortions may occur at any stage of the gestation butmost often in late pregnancy. Foals may become infectedin utero and are born very weak and often die.

Neurological signs are often preceded by a fever or upperrespiratory disease in the two weeks prior to onset of neuro-logical signs. The clinical signs observed as a result of EHV-1 myelitis can be quite variable ranging from unilaterallameness due to involvement of the brachial plexus to cere-bral signs. In most affected horses the EHV1 virus results insymmetric ataxia and weakness of the pelvic limbs alongwith urinary incontinence, loss of sensation and motordeficits around the tail and perineal area of one or morehorses on the premises. At times there may be involvementof the vestibular region or other cranial nerves. Affectedhorses often begin with minor neurologic gait deficits,which rapidly progress to significant clinical signs. A posi-tive CSF titer is of limited usefulness and most likely reflectsdisruption of the blood brain barrier due to vasculitis.

Differential diagnoses should include equine protozoalmyelitis, polyneuritis equi, cervical vertebral stenoticmyelopathy, equine degenerative myeloencephalopathy,trauma and other viral diseases. Ruling out the specific con-ditions described is helpful to support a diagnosis of EHV-1myeloencephalopathy. As was mentioned earlier the pres-ence of xanthochromic CSF, along with identification or iso-lation of EHV-1 from the respiratory system or the buffycoat is helpful. Identifying a four fold rise in complementfixing or virus neutralization antibodies in acute and conva-lescent serum titers collected 7 to 21 days apart is also veryuseful along with virus isolation and PCR 15,19. In some cas-es it is impossible to achieve a definitive diagnosis withoutbenefit of a post-mortem examination.

The management of horses with suspected EHV1myelitis or myeloencephalopathy should be directed atachieving a safe environment and providing excellent nurs-ing care. The disease may be transmitted from horse tohorse, which means that isolation of affected horses is veryimportant. Although in many instances horses may not behighly contagious at the time of the neurological signs. Thelevel of care necessary is dependent upon the severity ofclinical signs. A horse with obvious bladder dysfunctionshould quickly and as frequently as possible have asepticevacuation of the bladder. In both mares and stallions wehave successfully placed an indwelling Foley catheter thatis attached to a fluid delivery tube. This is then glued to-gether and sutured to the leg to of the horse to allow con-tinuous drainage at a site low enough on the leg so as toprevent urine scald. In stallions placement has been madethrough a perineal urethrostomy site. Prophylactic antibi-otics are essential to combat the problems associated withthe development of cystitis. It is our opinion that use of an-ti-inflammatory agents such as intravenous dimethyl sul-foxide (DMSO) at a rate of .9 gm/kg as a 10% solution ishelpful. This means that a 500 kg horse would receive 500ml of DMSO diluted in 5,000 ml of normal saline. The os-molality of this solution is approximately 1660 mosm. Weroutinely use this once daily for 3 days then once everyother day for 3 or 4 additional treatments or longer if nec-essary. Other authors have used acyclovir for the treatment

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rativa equina, traumi ed altre malattie virali. L’esclusionedelle specifiche condizioni descritte può servire a sostene-re una diagnosi di mieloencefalopatia da EHV1. Come giàricordato in precedenza, contribuisce alla diagnosi il ri-scontro della presenza di liquor xantocromico, unitamenteall’identificazione o all’isolamento di EHV1 dall’apparatorespiratorio o dal buffy coat. È anche molto utile l’identifi-cazione di un aumento di quattro volte degli anticorpi fis-santi il complemento o virusneutralizzanti nei titoli siericiprelevati nella fase acuta ed in quella di convalescenza adistanza di 7-21 giorni, unitamente all’isolamento del virused alla PCR.15,19 In alcuni casi, è impossibile giungere aduna diagnosi definitiva senza l’esame necroscopico.

Il trattamento dei cavalli con sospetta mielite o mieloen-cefalopatia da EHV1 deve essere volto ad ottenere un am-biente sicuro ed assicurare eccellenti cure infermieristiche.La malattia può essere trasmessa da un cavallo all’altro, ilche significa che è molto importante isolare i soggetti col-piti, anche se in molti casi i cavalli possono non essere al-tamente contagiosi al momento dei segni neurologici. Il li-vello di cure necessario dipende dalla gravità dei segni cli-nici. Un cavallo con evidenti disfunzioni vescicali deve es-sere sottoposto il più rapidamente e frequentemente possi-bile all’evacuazione asettica della vescica. Sia nelle fattriciche negli stalloni abbiamo utilizzato con successo un cate-tere di Foley permanente raccordato ad un condotto diraccolta dei fluidi. Queste strutture vengono unite insiemecon del collante e suturate all’arto del cavallo per consenti-re il drenaggio continuo in un punto abbastanza basso daevitare le ustioni da urina. Negli stalloni, l’introduzione èstata effettuata attraverso un’uretrostomia perineale. Percontrastare i problemi associati allo sviluppo di cistite è es-senziale la somministrazione di antibiotici a scopo profilat-tico. È opinione degli autori che sia utile l’uso di agentiantinfiammatori come il dimetilsulfossido (DMSO) per viaendovenosa alla dose di 0,9 g/kg in soluzione al 10%. Ciòsignifica che un cavallo di 500 kg deve ricevere 500 ml diDMSO diluiti in 5000 ml di soluzione fisiologica normale.L’osmolalità di questa soluzione è di circa 1660 mOsm.Gli autori utilizzano routinariamente questa miscela unavolta al giorno per tre giorni e poi a giorni alterni per altritre o quattro trattamenti o più se necessario. Altri autorihanno utilizzato l’aciclovir per la terapia di questo proble-ma nei puledri.20 È ulteriore opinione degli autori che siautile la somministrazione di corticosteroidi come il desa-metazone (0,05-0,1 mg/kg IV) o il prednisone (1mg/kg/die). Talvolta sono state raccomandate dosi più ele-vate di corticosteroidi, ma è importante mantenere il piùbreve possibile il ciclo di terapia. È indicato un uso ocula-to di farmaci antinfiammatori non steroidei, poiché molticavalli possono essere incapaci di camminare e, quindi, sipuò avere una disidratazione. Le esigenze giornaliere diacqua di un cavallo colpito sono di 40-60 ml/kg/die. Insie-me all’acqua è importante somministrare a questi animaliuna miscela semiliquida o, se sono in grado di mangiare,offrire loro quotidianamente una fonte altamente appetibi-le di energia e proteine.

La prognosi varia da riservata a favorevole se si è dispo-sti e se si è in grado di attuare un trattamento a lungo ter-mine del cavallo. Al momento di informare il proprietariodi quello che sarà il suo impegno a lungo termine, è im-portante ricordarsi non solo della terapia della malattia

of this problem in foals 20. It is further our opinion that ad-ministration of corticosteroids such as dexamethasone (.05- .1 mg/kg, IV) or prednisone at (1 mg/kg/day) is useful.Larger doses of corticosteroids have sometimes been rec-ommended but it is important to maintain as short acourse as possible. Judicious use of nonsteroidal anti-in-flammatory agents is advised because many of the horsesmay be unable to walk and, therefore, dehydration can oc-cur. The daily water needs for an affected horse should be40 to 60 ml/kg daily. Along with the water it is importantto feed a gruel or if the horse can eat to provide a highlypalatable source of energy and protein daily.

The prognosis is guarded to favorable if one is willingand able to provide long-term management for the horse.Treatment of not only the neurologic disease, but also ofpotential complications such as cystitis, urine scald, consti-pation or fecal incontinence and pneumonia are importantto remember when informing the owner of his or her longterm commitment. None of the vaccines on the marketprovide protection against the neurological form of thedisease. Still the risk of viral shedding may be decreasedin herds of vaccinated horses. Therefore, frequent vaccina-tion is important and recommends re-vaccination at 60 to90 day intervals.

Equine Motor Neuron Disease (EMND)

Equine motor neuron disease is an acquired neurode-generative disease of adult horses first recognized in 1985and reported in a preliminary report in 1990. The diseasehas now been recognized in horses in North and SouthAmerica, Japan and Europe 21,22.

Pathological description

The disease is characterized by degeneration of motorneurons in ventral horn cells and selected brainstem nu-clei, which leads to axonal degeneration and denervation

Equine motor neuron disease: cambiamenti associati ad alterazioni delmotoneurone inferiore.

Equine motor neuron disease: changes associated with lower motorneuron disorder.

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12 Rassegna di alcune malattie neurologiche del cavallo

neurologica, ma anche delle potenziali complicazioni qualicistite, ustioni da urina, costipazione o incontinenza fecaleo polmonite. Nessuno dei vaccini sul mercato conferisceuna protezione nei confronti della forma neurologica dellamalattia. Ciò nonostante, negli allevamenti di equini vacci-nati è possibile ridurre il rischio di diffusione virale. Diconseguenza, è importante ricorrere con frequenza allavaccinazione e si raccomanda la somministrazione di inter-venti di richiamo ad intervalli di 60-90 giorni.

Malattia da motoneurone degli equini (EMND, equine motor neuron disease)

La malattia da motoneurone degli equini è un’affezioneneurodegenerativa acquisita dei cavalli adulti, riconosciutaper la prima volta nel 1985 e descritta in un lavoro preli-minare nel 1990. Attualmente, è stata riconosciuta negliequini del Nord e Sud America, del Giappone e dell’Euro-pa.21,22

Descrizione anatomopatologica

La malattia è caratterizzata dalla degenerazione dei mo-toneuroni nelle cellule delle corna ventrali ed in alcuni nu-clei selezionati del tronco encefalico, che porta ad una de-generazione assonale e ad un’atrofia da denervazione. Col-pisce cavalli di entrambi i sessi ed è principalmente unproblema dei soggetti adulti. L’età media di insorgenza èdi 9 anni, con limiti compresi fra 2 e 23 anni.23 Il rischio disviluppo della malattia sembra aumentare con l’età. Lacondizione colpisce tutte le razze, anche se i primi lavoriavevano indicato una maggiore frequenza nei quarter hor-se. In un’indagine retrospettiva pubblicata dai ricercatoridella Cornell University nel 1993, l’età media era di 9anni.23 Le altre razze per le quali è stata segnalata la pre-senza dell’EMND sono l’Appaloosa, il purosangue, loStandardbred, il walking horse, l’arabo, un Morgan, unpony ed incroci. La malattia è di solito sporadica e colpi-sce soltanto un cavallo di una scuderia. La maggior partedei soggetti colpiti era stata ricoverata in strutture coperte,con una possibilità molto limitata o del tutto assente di ac-cedere al pascolo.

I segni clinici sono rappresentati da perdita di peso edatrofia muscolare a fronte di un appetito eccellente. Glianimali si presentano deboli, e mostrano un’andatura conun passo molto corto. Inoltre, restano in stazione con latesta ed il collo molto bassi e spesso tengono tutti e quat-tro gli arti vicini, assumendo un caratteristico aspetto “dacane bastonato”. Questi animali spesso presentano dei tre-mori, spostano frequentemente ed a volte quasi costante-mente il peso da un arto all’altro e trascorrono sdraiati unaquota significativa di tempo. I cavalli colpiti da EMNDspesso sudano eccessivamente dopo l’esercizio e mostranofascicolazioni muscolari. Nella maggior parte dei soggetticolpiti si riscontra un lieve aumento dei livelli sierici dicreatinachinasi ed aspartato-aminotransferasi. Alcuni sem-brano iperestesici; si sospetta che questi animali presenti-no lesioni dei gangli spinali. Un recente lavoro ha dimo-strato l’esistenza di una distinta retinopatia.24 Questa lesio-ne è un’ulteriore prova del fatto che la malattia è costituita

atrophy. The disease affects both sexes and is primarily adisease of mature horses. The mean age at onset is 9 yearswith a range of 2 to 23 years 23. The risk of developing thedisease appears to increase with age. This disease affectsall breeds although initial reports incriminated QuarterHorses as the most frequently affected. In a retrospectivestudy reported by the researchers at Cornell in 1993 themean age was 9 years 23. Other breeds which have beenreported to be affected with EMND include Appaloosa,Thoroughbreds, Standardbreds, Walking horses, Arabians,a Morgan, a pony, and mixed breeds. The disease is usual-ly sporadic involving only one horse at a stable. A majori-ty of the horses have been housed in boarding stables withvery limited or no access to pasture.

Clinical signs include weight loss and muscle atrophydespite an excellent appetite. Animals appear weak andhave a very short stride gait. In addition they stand withthe head and neck very low and often have all four limbstogether in a characteristic “hang-dog” appearance. Thehorses often tremble, have frequent and at times nearlyconstant shifting of weight and spend significant amountsof time lying down. Horses affected with EMND oftensweat excessively following exercise and show muscle fas-ciculations. In most affected horses there is mild elevationof serum creatine kinase and aspartate aminotransferase.Some horses appear hyper aesthetic; these horses are sus-pected to have lesions in the spinal ganglia. Recent workdemonstrated evidence of a distinct retinopathy 24. Thislesion is additional evidence of this disease being a defi-ciency of nutritionally derived antioxidants such as seleni-um or vitamin E.

The variation in clinical signs is likely to result fromthe stage or duration of the disease 25. Horses that havebeen affected for a long time may have a chronic form ofthe disease and present to the veterinarian for poor perfor-mance or gait abnormalities. In some horses the diseasemay occur in a “sub-clinical” form while in others the dis-ease may begin as the subacute form and progress to thechronic form 26.

The lesions resemble amyotrophic lateral sclerosis al-though not all of the features of this disease are noted inaffected horses. The etiology of EMND is not known butthe fact that there appears to be a predilection for Type 1muscle fibers that are highly oxidative suggests that thedamage may selectively attack highly oxidative motorneurons. People speculate that some deficiency of antioxi-dant activity in these horses may explain the clinical andpathological changes. In work from Cornell it appears thatthe vitamin E levels are low in affected horses 27. In thefamilial form of ALS in people the genetic defect involvesthe gene coding for superoxide dismutase, an enzyme in-volved scavenging free radicals28.

Whatever spinal cord and muscle pathology exists atthe time of diagnosis is most likely to be permanent. Somehorses have appeared to stabilize when placed on largedoses of vitamin E or when allowed free access to pasture.Clinical and pathological lesions of EMND may be ob-served on the retina of affected horses. The loss of the an-ti-oxidant effect of Vitamin E can sometimes lead to hap-hazard pigmentation of the normally pigmented retinalepithelial cells over the tapetal and nontapetal fundus in

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da una carenza di antiossidanti di origine nutrizionale, co-me il selenio o la vitamina E.

La variabilità dei segni clinici è probabilmente dovutaallo stadio o alla durata della malattia.25 I cavalli colpiti dalungo tempo possono essere affetti da una forma cronica evenire presentati al veterinario a causa di scarso rendimen-to o di anomalie dell’andatura. In alcuni casi, la malattia sipuò avere “in forma subclinica”, mentre in altri può esor-dire in forma subacuta e progredire in quella cronica.26

Le lesioni somigliano alla sclerosi laterale amiotrofica,anche se non tutte le caratteristiche di questa malattia ven-gono notate nei cavalli colpiti. L’eziologia dell’EMND nonè nota, ma il fatto che sembri esistere una predilezione perle fibre muscolari di tipo 1, che sono fortemente ossidati-ve, suggerisce che il danno possa colpire selettivamente imotoneuroni altamente ossidativi. Alcuni ipotizzano checerte carenze di attività antiossidante in questi equini pos-sano spiegare le alterazioni cliniche ed anatomopatologi-che. Nelle indagini condotte dalla Cornell University sem-bra che i livelli di vitamina E nei cavalli colpiti sianobassi.27 Nella forma familiare della sclerosi laterale amio-trofica dell’uomo il difetto genetico coinvolge il gene checodifica la superossidodismutasi, un enzima coinvolto nel-l’eliminazione dei radicali liberi.28

Quando al momento della diagnosi è presente una pato-logia del midollo spinale e della muscolatura, con tuttaprobabilità si tratta di alterazioni permanenti. Sembra chealcuni cavalli si siano stabilizzati in seguito al trattamentocon dosi elevate di vitamina E o dopo che è stato permes-so loro di accedere liberamente al pascolo. A livello dellaretina dei cavalli colpiti si possono osservare lesioni clini-che e patologiche dell’EMND. La perdita dell’effetto an-tiossidante della vitamina E può talvolta condurre ad unapigmentazione casuale delle cellule epiteliali retiniche nor-malmente pigmentate al di sopra del fondo tappetale enon tappetale del cavallo.29 Questo pigmento è rappresen-tato da ceroide-lipofuscina ed è probabilmente correlatoallo stress ossidativo della retina. Quando si presentano dasole le alterazioni oculari devono essere differenziate dallaretinopatia senile, ma sono indicative di EMND.

All’esame necroscopico, si deve effettuare un’accuratavalutazione di muscoli, nervi periferici, radici nervose emidollo spinale, dal momento che le lesioni primarie pos-sono causare l’atrofia e la degenerazione dei nervi periferi-ci e delle strutture muscolari. I cavalli colpiti mostranoun’atrofia muscolare diffusa, moderata o grave della mu-scolatura cervicale, del tronco e degli arti. Le alterazionimuscolari erano nella maggior parte dei casi riscontratenelle porzioni mediali e laterali dei muscoli vasto interme-dio e nel capo mediale del tricipite brachiale.30

A livello encefalico, è stata costantemente riscontratauna degenerazione neuronale del nucleo facciale e del nu-cleo motore del nervo trigemino. Le lesioni primarie sonostate rilevate nei motoneuroni e nelle cellule delle cornaventrali del midollo spinale, nonché nei nuclei V, VII, XIIdel tronco encefalico e nel nucleo ambiguo. Patologi, neu-roanatomisti e clinici della Cornell University hanno dimo-strato che la progressiva debolezza e consunzione musco-lare di questi cavalli, insieme alle alterazioni degenerativedel sistema nervoso, sono compatibili con quelle descrittenei pazienti umani con sclerosi laterale amiotrofica (malat-tia di Lou Gehrig). Il processo patologico non presenta al-

horses 29. This pigment is ceroid-lipofuscin and is likely re-lated to oxidative stress of the retina. The ocular changesalone needs to be distinguished from senile retinopathybut is suggestive of EMND disease when identified alone.

At postmortem examination, careful evaluation of themuscles, peripheral nerves, nerve roots and spinal cordshould be performed as atrophy and degeneration of pe-ripheral nerves and muscle may result from the primarylesions. Affected horses show moderate to severe diffusemuscle atrophy of cervical, trunk, and limb musculature.The muscle changes were most consistently found in themedial and lateral portions of the intermediate vastusmuscles and in the medial head of the triceps brachii 30.

In the brain neuronal degeneration was consistentlyfound in the facial nucleus and in the motor nucleus ofthe trigeminal nerve. Primary lesions are found in the mo-tor neurons and spinal cord ventral horn cells and brain-stem nuclei V, VII, XII and the nucleus ambiguous.Pathologists, neuroanatomists and clinicians at CornellUniversity have demonstrated that the progressive weak-ness and muscle wasting in these horses along with thedegenerative changes of the nervous system are compara-ble to those described in people with amyotrophic lateralsclerosis (Lou Gehrig’s Disease). The pathologic processhas no inflammatory component but tends to affect mus-cles that are a higher percentage of type 1 fibers as thenerve supply to these muscles are more susceptible to ox-idative damage. The lesions in skeletal muscles are some-what variable but often include angular atrophy of bothtype 1 and type 2 muscle fibers. In most cases the muscleatrophy is most severe in type 1 fibers 30.

The pathologic changes appear to be a result of lipidperoxidation, which leads to a chain of oxidative eventsliberating free radicals, which damage cell membranes.Further description of the pathological findings includes apigment retinopathy. The lipopigment accumulation with-in the capillary endothelium of the spinal cord supportsthe hypothesis of EMND being an oxidative disease asthese changes are similar if not identical to changes ob-served in experimental vitamin E deficiency 21. In otherwords, based on the pathologic changes along with theepidemiological findings of management similaritiesamong affected horses combined with the low blood andtissue concentrations of antioxidants support the notionthat this disease is an oxidative stress neurodegenerativedisorder 26.

On histopatholgical examination degenerating axonswere often pale as a result of loss of nissl substance result-ing characteristic lesions described as “ghost cells”. One ofthe most consistent features is the finding of Lipofuscinwithin the cytoplasm if neurons. Many of the affectedneurons were swollen and chromatolytic. Spheroids, glialscars and neurons undergoing degeneration are typicallyseen.

Equine Degenerative Myeloencephalopathy

Equine degenerative myeloencephalopathy (EDM) is anoncompressive, diffuse, symmetric, degenerative neuro-

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14 Rassegna di alcune malattie neurologiche del cavallo

cuna componente infiammatoria, ma tende a colpire i mu-scoli caratterizzati da una percentuale più elevata di fibredi tipo 1, dal momento che la loro innervazione risultamaggiormente sensibile al danno ossidativo. Le lesioni deimuscoli scheletrici sono abbastanza variabili, ma spessoincludono l’atrofia angolare delle fibre muscolari di tipo 1e di tipo 2. Nella maggior parte dei casi, l’atrofia muscola-re è più grave nelle fibre di tipo 1.30

Le alterazioni patologiche sembrano essere una conse-guenza della perossidazione dei lipidi, che porta ad unacatena di eventi ossidativi che liberano radicali liberi, conil conseguente danno delle membrane cellulari. L’ulterioredescrizione dei riscontri patologici comprende la retinopa-tia pigmentosa. L’accumulo di lipopigmento all’internodell’endotelio capillare del midollo spinale conforta l’ipo-tesi che la EMND sia una malattia ossidativa, dal momen-to che queste alterazioni sono simili, se non identiche, aquelle osservate nella carenza sperimentale di vitaminaE.21 In altre parole, le caratteristiche delle alterazioni pato-logiche, i riscontri epidemiologici di analogie di modalitàdi allevamento dei cavalli colpiti e la presenza di bassi li-velli ematici e tissutali di antiossidanti confortano l’ipotesiche questa malattia sia un disordine neurodegenerativo dastress ossidativo.26

All’esame istopatologico gli assoni in via di degenerazio-ne erano spesso pallidi a causa della perdita della sostanzadi Nissl con conseguente comparsa di lesioni tipiche de-scritte come “cellule fantasma”. Una delle caratteristichepiù costanti è il riscontro di lipofuscina all’interno del ci-toplasma dei neuroni. Molti di quelli colpiti erano gonfi ecromatolitici. Si osservano tipicamente cicatrici gliali sfe-roidi e neuroni in corso di degenerazione.

Mieloencefalopatia degenerativa equina

La mieloencefalopatia degenerativa equina (EDM) èuna malattia neurologica degenerativa non compressiva,diffusa, simmetrica, caratterizzata da atassia, debolezza espasticità (ipometria) nei cavalli giovani di molte razze e dientrambi i sessi.2,31,32 La distrofia neuroassonale (NAD)può essere considerata una forma specifica di EDM de-scritta nei Morgan horse.33 La mieloencefalopatia degene-rativa equina è stata diagnosticata in Europa e nel NordAmerica.

Segni clinici

L’età di insorgenza dei segni clinici varia da meno di unmese a parecchi anni. La maggior parte dei cavalli mostra isegni di malattia a meno di 6 mesi di vita, con una età me-dia di insorgenza di 0,4 anni.2,6 Tuttavia, in uno studio su128 cavalli con EDM, l’età di insorgenza variava da unmese a 20 anni, con il 16% di casi che mostravano i segniclinici a più di 28 mesi di età.34

L’insorgenza delle manifestazioni cliniche può esserebrusca oppure insidiosa. I segni clinici sono riferibili almotoneurone superiore ed a deficit propriocettivi generalie comprendono atassia simmetrica, debolezza e spasticitàdi tutti e quattro gli arti, che spesso risulta peggiore a livel-lo di quelli pelvici.2,6,31,34 Proprio da questi possono inizia-

logic disease characterized by ataxia, weakness, and spas-ticity (hypometria) in young horses of many breeds andboth sexes 2,31,32. Neuroaxonal dystrophy (NAD) can beconsidered a specific form of EDM which is described inMorgan horses 33. Equine degenerative myeloencephalopa-thy has been diagnosed in Europe and North America.

Clinical signs

The age of onset of clinical signs varies from less than 1month to several years. Most horses manifest signs at lessthan 6 months of age with the mean age of onset being0.4 year 2,6. However, in one study of 128 horses withEDM, age of onset ranged from 1 month to 20 years, with16% of the horses showing signs at greater than 28months of age 34.

Onset of signs may be abrupt or insidious. Signs arereferable to upper motor neuron and general propriocep-tive deficits and include symmetric ataxia, weakness, andspasticity of all four limbs, often worse in the pelvic limbs2,6,31,34. Signs may begin in the pelvic limbs and progress tothe thoracic limbs. Postural placing reactions may showconscious proprioceptive deficits. Cranial nerve involve-ment, muscle atrophy, or changes in skin sensation or tailtone are absent in EDM 2,6. Lower motor neuron signssuch as hyporeflexia over the neck and trunk with dimin-ished-to-absent cervical, cervicofacial, cutaneous trunci,and laryngeal adductor reflexes may be found, especiallyin severe and longstanding cases 35.

Pathology

Gross necropsy findings in EDM are unremarkable 2,6.Classic histologic changes are evident in the caudal brain-stem nuclei (medulla oblongata) and especially the spinalcord and include diffuse neuronal fiber degeneration (dys-trophy) of the white matter. Generally, the lateral andmedial cuneate nuclei, gracile nucleus, lateral cervical andthoracic nuclei, and lumbosacral and cervical intermediategray columns are affected. Astrocytosis, astrogliosis, vac-uolization, myelin loss, spheroid formation (axonalswelling), and lipofuscin-like pigment accumulation arepresent in these areas. With chronicity, the dorsal andventral spinocerebellar tracts and the medial part of theventral funiculi of the thoracic segments are more severelyaffected. Histologic changes in NAD of Morgan horseslack the diffuse nature of the changes seen in EDM 34.

Pathophysiology

The pathogenesis of EDM is unknown. However, it ismost likely due to a complex interaction of many factors.Three risk factors associated with the development ofEDM were identified in a study involving 56 affected and179 control horses: (1) use of insecticides, (2) exposure towood preservatives, and (3) spending frequent time on adirt lot 36. Spending time on green pastures was found tobe a protective factor. Additionally, a foal was 25 times

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Ippologia, Anno 13, n. 2, Giugno 2002 15

re i segni clinici, per poi progredire verso quelli toracici.Le reazioni posturali di piazzamento possono evidenziaredeficit di propriocezione conscia. Il coinvolgimento deinervi cranici, l’atrofia muscolare o le alterazioni della sen-sibilità cutanea o del tono della coda sono assenti nel-l’EDM.2,6 Si possono riscontrare segni da motoneurone in-feriore come l’iporiflessia del collo e del tronco con dimi-nuzione o assenza dei riflessi cervicali, cervicofacciali, cu-tanei del tronco e laringei adduttori, specialmente nei casigravi e di vecchia data.35

Alterazioni anatomo-istopatologiche

I riscontri necroscopici macroscopici nell’EDM nonevidenziano nulla di rilevante.2,6 Le alterazioni istologi-che classiche sono evidenti nei nuclei del tratto caudaledel tronco encefalico (midollo allungato) ed in particola-re nel midollo spinale e sono rappresentati da diffusa de-generazione (distrofia) delle fibre neuronali della sostan-za bianca. Generalmente, sono colpiti il nucleo cuneatolaterale e mediale, il nucleo gracile, i nuclei laterali cervi-cali e toracici e le colonne grigie intermedie lombosacralie cervicali. In queste aree sono presenti astrocitosi, astro-gliosi, vacuolizzazione, perdita di mielina, formazioni sfe-roidi (rigonfiamento assonale) ed accumulo di pigmentosimile a lipofuscina. Con la cronicità, risultano colpiti piùgravemente i tratti spinocerebellari dorsale e ventrale e laparte mediale del funicolo ventrale dei segmenti toracici.Le alterazioni istologiche della NAD dei Morgan horsenon presentano la natura diffusa di quelle osservate nellaEDM.34

Fisiopatologia

La patogenesi dell’EDM è sconosciuta. Tuttavia, è mol-to probabilmente dovuta ad una complessa interazione dimolti fattori. In uno studio condotto su 56 cavalli colpiti e179 di controllo sono stati identificati tre fattori di rischioassociati allo sviluppo della malattia: (1) uso di insetticidi,(2) esposizione a conservanti del legno e (3) permanenzafrequente su un terreno sporco.36 Il fatto di passare deltempo su pascoli verdi è risultato un fattore protettivo.Inoltre, le probabilità per un puledro di sviluppare l’EDMerano 25 volte maggiori se sua madre aveva già partoritoun qualsiasi altro puledro in cui fosse stata diagnosticata lamalattia.35 Questi fattori da soli probabilmente non causa-no l’EDM, ma possono interagire con altri per produrre lamalattia. Inoltre, si tratta di elementi che devono esserepresi in considerazione per prevenire o ridurre al minimoil rischio di sviluppo dell’EDM. Un’ipotesi per spiegare lafisiopatologia della malattia è l’esposizione di giovani pule-dri geneticamente predisposti ad ossidanti ambientali edalla carenza di antiossidanti come la vitamina E.37 I princi-pali antiossidanti endogeni sono la superossidodismutasi,la catalasi, la glutatione perossidasi (che contiene selenio),l’α-tocoferolo (vitamina E) e l’acido ascorbico (vitaminaC).38,39 Un altro meccanismo protettivo è l’esistenza di pro-teine capaci di legare il ferro che mantengono questo ele-mento in una forma meno reattiva e gli impediscono di ca-talizzare le reazioni dei radicali liberi. La carenza di vita-

more likely to develop EDM if its dam had any other foalsdiagnosed with EDM 35. These factors alone probably donot cause EDM, but may interact with other factors toproduce disease. Also, these factors should be consideredin preventing or minimizing the risk of developing EDM.

A hypothesis for the pathophysiology of EDM is exposureof genetically predisposed young foals to environmental oxi-dants and lack of antioxidants including vitamin E 37. Themain endogenous antioxidants are superoxide dismutase,catalase, glutathione peroxidase (that contains selenium), α-tocopherol (vitamin E), and ascorbic acid (vitamin C) 38,39.Another protective mechanism is the existence of iron bind-ing proteins that keep iron in a less reactive form and pre-vent iron from catalyzing free radical reactions.

Vitamin E deficiency has received much attention as apossible cause of EDM. One study documented signifi-cantly lower vitamin E concentrations and clinical signscompatible with EDM in eight of nine foals sired by anEDM-affected stallion 40. Another study found no signifi-cant differences in serum vitamin E and blood glutathioneperoxidase concentrations between EDM affected horsesand control horses 41. Age-matched control foals raised inthe same environment had normal serum vitamin E con-centrations, and no signs of EDM. An inability to absorbvitamin E from the gastrointestinal tract does not appearto be a factor in the low serum vitamin E concentrationsin EDM-affected horses 42.

Similar histologic changes and clinical signs have beenobserved in copper-deficient sheep and other animals 43,44.The role of copper in EDM remains unclear.

Hereditary factors must also be considered in the patho-genesis of EDM and NAD in horses, as the diseases havebeen observed in familial clusters 45.

Toxic compounds have been reported to cause histologicchanges and clinical signs similar to NAD in horses of sev-eral species 2. Their effect is due to the neurotoxic proper-ties of the compounds.

Diagnosis

Definitive diagnosis of EDM can be made only withhistopathologic examination of the spinal cord and brain-stem. Antemortem diagnosis is based on clinical signs andruling out other neurologic diseases. In EDM, cere-brospinal fluid (CSF) analysis and cervical spinal radi-ographs are usually within normal limits. Serum vitaminE levels of less than 1 mg/ml in horses showing clinicalsigns of EDM may help support a diagnosis 6. The thora-colaryngeal reflex, or slap test may raise the suspicion ofcervical spinal cord disease by 50 – 70%, however thistest is not accurate and negative results do not exclude thepossibility of cervical spinal cord disease 46.

Treatment and prevention

There is no specific treatment for EDM in horses. Af-fected horses may benefit from oral vitamin E supplemen-tation coupled with monitoring of serum vitamin E con-centrations. The earlier vitamin E treatment is instituted,

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16 Rassegna di alcune malattie neurologiche del cavallo

mina E è stata oggetto di notevole attenzione come possi-bile causa dell’EDM. Uno studio ha documentato livelli si-gnificativamente inferiori di questa vitamina e segni clinicicompatibili con EDM in 8 puledri su 9 nati da uno stallo-ne colpito dalla malattia.40 Un’altra ricerca non ha riscon-trato significative differenze nei livelli sierici di vitamina Ee nelle concentrazioni ematiche di glutatione perossidasifra cavalli colpiti da EDM e soggetti di controllo.41 Puledridi controllo aventi la stessa età di quelli colpiti ed allevatinello stesso ambiente presentavano concentrazioni sierichenormali di vitamina E e non mostravano segni di EDM.L’incapacità di assorbire la vitamina E dal tratto gastroen-terico non sembra essere un fattore che determina la pre-senza di basse concentrazioni sieriche della vitamina stessanei cavalli colpiti da EDM.42

Alterazioni istologiche e segni clinici simili sono stati os-servati in ovini ed altri animali con carenza di rame.43,44 Ilruolo di quest’ultimo elemento nell’EDM resta poco chiaro.

Nella patogenesi della EDM e della NAD negli equini sidevono prendere in considerazione anche i fattori eredita-ri, dal momento che queste malattie sono state osservateall’interno di determinati gruppi familiari.45

È stato segnalato che alcuni composti tossici causano al-terazioni istologiche e segni clinici simili alla NAD negliequini di diverse specie.2 Il loro effetto è dovuto alle pro-prietà neurotossiche dei composti.

Diagnosi

La diagnosi definitiva di EDM può essere formulata sol-tanto sulla base dell’esame istopatologico del midollo spi-nale e del tronco encefalico. L’identificazione in vita si fon-da sui segni clinici e sull’esclusione di altre malattie neuro-logiche. Nell’EDM, l’analisi del liquor e le radiografie del-la colonna vertebrale cervicale sono di solito entro i limitinormali. Livelli sierici di vitamina E inferiori ad 1 mg/mlnei cavalli che mostrano segni clinici di EDM possonocontribuire a sostenere la diagnosi.6 Il riflesso toracolarin-geo, o prova dello schiaffo (slap test) può far sorgere il so-spetto di affezione del midollo spinale cervicale nel 50-70% dei casi, tuttavia, questo test non è accurato ed il suoesito negativo non esclude la possibilità di una patologiamidollare cervicale.46

Trattamento e prevenzione

Non esiste alcun trattamento specifico per l’EDM degliequini. Nei cavalli colpiti possono risultare utili l’integra-zione per via orale con vitamina E associata al monitorag-gio delle sue concentrazioni sieriche. Le probabilità di ot-tenere una risposta sono tanto migliori quanto più preco-cemente viene instaurata questa terapia. Negli equini consegni clinici di EDM possono essere indicate dosi moltoelevate di vitamina E (6.000-10.000 UI/die) per un perio-do di tempo prolungato.47 Nei soggetti con concentrazionisieriche di vitamina E molto basse, possono risultare utilianche 1000 (puledri e cavalli di un anno) e 2000 (adulti)UI di vitamina E in olio per via intramuscolare ogni 10giorni.

the better the chance for a response. Horses with clinicalsigns of EDM may benefit from very large doses of vita-min E (6000 – 10000 IU/day) for an extended period oftime 47. Horses with very low serum vitamin E concentra-tion may also benefit from 1,000 (foals and yearlings) to2,000 (adults) IU of vitamin E in oil given intramuscular-ly every 10 days.

Prognosis

Equine degenerative myeloencephalopathy is generallyprogressive, necessitating euthanasia. Once clinical signsare evident, no improvement or remission occurs. Howev-er, signs may plateau 6,40.

Equine Protozoal Myeloencephalitis

Equine protozoal myelitis (EPM) is often a progressive-ly debilitating disease affecting the nervous system ofhorses. The disease has been recognized in horses fromaround the world, although primary cases of EPM aremost often observed in North, Central and South Ameri-ca. EPM is most often caused by infection of the centralnervous system by the protozoan parasite Sarcocystis neu-rona but occasionally infection due to Neospora spp isobserved 48,49. S. neurona has a two host life cycle withthe North and South American opossums serving as theonly known definitive hosts 50,51 and various mammals in-cluding raccoons, skunks, domestic cats, armadillos andsea otters serving as natural intermediate hosts 51-55. Thehorse appears to be an aberrant intermediate host or“dead-end” host since mature sarcocysts have never beenidentified in equine tissues. To date, all horses with S.neurona infection have originated form the Americas 49.

The clinical signs may vary from acute to insidious on-set of focal or multifocal signs of neurologic disease in-volving any part of the brain, brainstem, spinal cord, orcombination of these 56-58. Some horses may initially havesigns of focal muscle atrophy, upper airway dysfunction,unusual or atypical lameness, urinary incontinence oreven seizures 59-61. The progression of the disease is vari-able with some horses remaining stable for long periodsand others developing slowly or rapidly progressing clini-cal signs of neurologic dysfunction. The organism may at-tack randomly within the gray and white matter andtherefore the clinical signs are usually asymmetrical.

Early clinical signs of stumbling and frequent interfer-ence are often difficult to distinguish from lameness.Careful physical and neurological examination may revealasymmetric gait deficits, muscle atrophy, and sensorydeficits which help identify neurologic dysfunction andmay help differentiate EPM cases from other neurologicdiseases.

Studies on the epidemiology of EPM in the UnitedStates of Americas (USA) indicate that approximately halfof the horses have serum antibodies against S. neurona 62-

66. Although only 14 in 10,000 horses develop clinicalneurologic disease (NAHMS 2001). Management factorsassociated with an increased risk of clinical EPM include

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Prognosi

La mieloencefalopatia degenerativa degli equini è general-mente progressiva ed impone l’eutanasia. Una volta che sia-no evidenti i segni clinici, non si ha alcun miglioramento oremissione. Tuttavia, il quadro clinico può stabilizzarsi.6,40

Mieloencefalite protozoaria equina

La mielite protozoaria equina (EPM) è spesso una ma-lattia progressivamente debilitante che colpisce il sistemanervoso degli equini. È stata riconosciuta nei cavalli di tut-to il mondo, anche se i casi principali sono stati osservaticon maggiore frequenza nell’America settentrionale, cen-trale e meridionale. Nella maggior parte dei casi l’EPM ècausata dall’infestazione del sistema nervoso centrale daparte del protozoo parassita Sarcocystis neurona, ma occa-sionalmente si osserva l’infestazione da Neospora spp.48,49

S. neurona presenta un ciclo vitale a due ospiti in cui gliopossum del Nord e Sud America fungono da ospiti defi-nitivi conosciuti50,51 e vari mammiferi come i procioni, lemoffette, i gatti domestici, gli armadilli e le lontre marinesvolgono il ruolo di ospiti intermedi naturali.51-55 Il cavallosembra essere un ospite intermedio aberrante o “termina-le”, dal momento che nei tessuti equini non sono mai stateidentificate sarcocisti mature. Sino ad oggi, tutti gli equinicon infestazione da S. neurona provenivano in origine dal-le Americhe.49

I segni clinici possono variare, con un’insorgenza acutao insidiosa di segni focali o multifocali di malattia neurolo-gica che colpisce una parte qualsiasi di encefalo, troncoencefalico e midollo spinale, singolarmente o variamenteassociati.56-58 Alcuni cavalli possono inizialmente mostrarei segni di atrofia muscolare focale, disfunzione delle vie ae-ree superiori, zoppia inusuale o atipica, incontinenza uri-naria o anche crisi convulsive.59-61 La progressione dellamalattia è variabile, con alcuni soggetti che restano stabiliper lunghi periodi di tempo ed altri che sviluppano segniclinici lentamente o rapidamente progressivi di disfunzio-ne neurologica. Il microrganismo può attaccare le struttu-re della sostanza grigia e bianca secondo una distribuzionecasuale e, quindi, i segni clinici sono di solito asimmetrici.

I primi segni clinici (tendenza ad incespicare e ad attin-gersi frequentemente) sono spesso difficili da differenziaredalla zoppia. Un’accurata indagine clinica e neurologicapuò rivelare deficit asimmetrici di andatura, atrofia mu-scolare e deficit sensoriali che contribuiscono ad identifi-care la disfunzione neurologica e possono risultare utiliper differenziare i casi di EPM dalle altre malattie neuro-logiche.

Gli studi condotti sull’epidemiologia dell’EPM negliStati Uniti d’America (USA) indicano che la metà circa deicavalli presenta anticorpi sierici anti-S. neurona.62-66 Tutta-via, soltanto 14 cavalli su 10.000 sviluppano una malattianeurologica clinicamente manifesta (NAHMS 2001). I fat-tori legati alle modalità di allevamento ed associati ad unaumento del rischio della EPM clinica sono rappresentatida mancata protezione degli alimenti dal contatto conl’ambiente selvatico, prossimità con aree boscose, recentetrasporto o significativi eventi sanitari, giovane età (1-5 an-ni), razza e impiego per le esposizioni.67,68

failure to protect feed from exposure to wildlife, proximityto wooded areas, recent transport or significant healthevent, young age (1- 5 years), and race or show use 67,68.

EPM is diagnosed by first identifying clinical signs ofneurological disease and next eliminating other causes ofneurologic disease by appropriate diagnostic testing. EPMis most often recognized as gait deficits, although somehorses may show seizures, cranial nerve deficits or otherbrain or brainstem signs. Immunoblot testing of theserum and spinal fluid should to look for the presence ofS. neurona antibody 69. The test was developed using cul-tured merozoites and antisera from horses confirmed tohave EPM or from rabbits infected with S. neurona. Atdevelopment the test was designed to separate S neuronafrom S. fayeri, S. cruzi, and S. muris. From eight proteinsrecognized by antibodies in horses with EPM or from rab-bits injected with S. neurona a subset of three was select-ed to be used as the basis for interpretation of the test.

These criteria remain as the standard for diagnosis ofEPM in horses presented to Ohio State, although, thepresence of clinical signs, recognition of previously affect-ed horses on the farm and/or response to treatment can beutilized as part of the diagnostic decision.

Treatment should be initiated as soon as possible afterclinical signs of the disease are recognized to minimize thedamage to the nervous system and to obtain the bestchance of full recovery. The most current treatments forEPM include ponazuril (Marquis , Bayer, USA). Current-ly this is the only FDA approved treatment for EPM inhorses in the United States of America. The drug is ap-proved at a dose of 5mg/kg/day as an oral paste for 28days. Other treatments include toltrazuril (Baycox , Bay-er, Canada) and diclazuril (Clinicox , Pharmacia Upjohn,Canada). The drug is in the benzeneacetonitrile group andhas been used as a prophylactic agent against coccidiosisin poultry and experimentally in the treatment of similarproblems in rabbits. The drug has been utilized to treatprotozoal infections such as Isospora and Cryptosporidiain AIDS patients 70-72.

These anti-coccidial drugs act by disrupting intracellu-lar pathways important for energy metabolism as well ascell division of the protozoan parasite. All of these agentsappear to be well absorbed orally, achieve good transfer tothe CNS, and have long elimination half-lives with veryfew adverse side effects.

For many years treatment was limited to the use of sul-fa drugs and pyrimethamine. Usual therapy involves aprolonged course (12 to 20 weeks) of pyrimethamine andsulfadiazine or a potentiated sulfonamide. The use of sul-fadiazine at a dose of 20 mg/kg per os, once or twice aday, combined with pyrimethamine (Daraprim , Bur-roughs Wellcome) is often done because of lower initialprice and anecdotal report of similar clinical efficacy. Thiscombination of drugs acts by blocking two sequentialsteps of folic acid synthesis 56,57,73.

To combat anemia we recommend frequent evaluationof the complete blood count in horse while on treatment,and if evidence of anemia is identified, the treatmentshould be discontinued and folic acid (Folic Acid & Vita-min E Pak , Buckeye Feed Mills, PO Box 505 Dalton,Ohio 44618) should be supplemented at a rate of 1 ounce

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18 Rassegna di alcune malattie neurologiche del cavallo

L’EPM viene diagnosticata dapprima attraverso l’identi-ficazione dei segni clinici della malattia neurologica e poiescludendo le altre cause del problema attraverso appro-priati test diagnostici. Nella maggior parte dei casi, la con-dizione si presenta sotto forma di deficit dell’andatura, an-che se alcuni cavalli possono mostrare crisi convulsive, de-ficit dei nervi cranici o altre manifestazioni riferibili all’en-cefalo o al tronco encefalico. L’esame del siero e del liquormediante immunoblot devono ricercare la presenza deglianticorpi anti-S. neurona.69 Il test è stato sviluppato utiliz-zando merozoiti in coltura ed antisieri ottenuti da equinicon EPM accertata o da conigli infestati da S. neurona.Quando è stata messa a punto, la metodica è stata studiataper distinguere S. neurona da S. fayeri, S. cruzi ed S. muris.Su 8 proteine riconosciute attraverso gli anticorpi negliequini con EPM o da conigli sottoposti all’iniezione di S.neurona è stato selezionato un sottogruppo di 3, da utiliz-zare come base per l’interpretazione del test.

Questi criteri sono adottati come standard per la dia-gnosi dell’EPM negli equini presentati nella Ohio StateUniversity, anche se nell’ambito della decisione diagnosti-ca si possono utilizzare la presenza dei segni clinici, la pre-cedente identificazione di cavalli colpiti nella stessa azien-da e/o la risposta al trattamento.

La terapia deve essere iniziata il più rapidamente possi-bile dopo il riconoscimento dei segni clinici della malattia,per ridurre al minimo il danno subito dal sistema nervosoed avere le migliori probabilità di piena guarigione. I trat-tamenti più recenti per la EPM sono rappresentati dallasomministrazione di ponazuril (Marquis®, Bayer, USA).Attualmente, questa è l’unica terapia approvata dall’FDAper l’EPM negli equini negli Stati Uniti d’America. Il far-maco è approvato alla dose di 5 mg/kg/die sotto forma dipasta per uso orale per 28 giorni. Altri trattamenti sonorappresentati da toltrazuril (Baycox®, Bayer, Canada) e di-clazuril (Clinicox®, Pharmacia Upjohn, Canada). Questoagente appartiene al gruppo del benzeneacetonitrile ed èstato utilizzato come farmaco profilattico per la coccidiosidel pollame e, sperimentalmente, nel trattamento di pro-blemi simili nei conigli. È stato impiegato nella terapia diinfestazioni protozoarie come quelle da Isospora e Crypto-sporidium nei pazienti con AIDS.70-72

Questi farmaci anticoccidici agiscono distruggendo levie intracellulari importanti per il metabolismo energeticononché per la divisione cellulare dei protozoi parassiti.Tutti questi agenti sembrano essere ben assorbiti per viaorale, presentano un buon passaggio al SNC e possiedonoemivite prolungate, con pochissimi effetti collaterali inde-siderati.

Per molti anni, il trattamento è stato limitato all’impiegodi sulfamidici e pirimetamina. La terapia abituale prevedeun ciclo prolungato (12-20 settimane) di questo farmacoassociato a sulfadiazina o ad un sulfamidico potenziato.Spesso si ricorre alla somministrazione di sulfadiazina alladose di 20 mg/kg per os, una o due volte al giorno, in as-sociazione con la pirimetamina (Daraprim®, BurroughsWellcome), perché il prezzo iniziale è minore ed esistonosegnalazioni aneddottiche che indicano un’efficacia clinicasimile. Questa associazione di farmaci agisce bloccandodue fasi sequenziali della sintesi dell’acido folico.56,57,73

Per contrastare l’anemia gli autori raccomandano la va-lutazione frequente dell’esame emocromocitometrico

a day. In humans, folinic acid (5-formyl-THF), a form ofbioactive tetrahydrofolate is used to combat the anemia.The protozoa cannot utilize preformed folate that allowsuse of folic acid without severely compromising the an-timicrobial effect of the pyrimethamine and sulfadiazine.Folic acid administration has two potential problems inthe horse. The first is that the drug is poorly absorbedfrom the intestinal tract. The second is that to convert thefolate to the active form of tetrahydofolate requires dihy-drofolate reductase, which is being inhibited by the treat-ment.

One additional treatment for EPM is nitazoxanide(NTZ). NTZ (Navigator , Romark Laboratories) has broadspectrum against bacteria, protozoa and helminth parasites.The drug is effective in killing S. neurona in cell cultureand has been recently tested in a clinical field trial for thetreatment of horses with EPM. The drug appears to havegood oral absorption, although the concentration found inCSF following 6 clinical doses of 50 mg/kg were nil. Thesafety studies indicated that at 2x dose for one-week horsesappeared lethargic and at 4x dosing horses showed illnessand one died 74. An efficacy study of 70 horses showed63% of the horses improved one grade or more or becamenegative on western blot testing of CSF 75.

Anti-inflammatory drugs such as dimethyl sulfoxide(1mg/kg/day for 3-5 days) are often given in acute or se-vere EPM to reduce inflammation and clinical signs. Non-steroidal anti-inflammatory drugs (phenylbutazone, flu-nixin meglumine) may be beneficial early in treatmentsince parasite death may be associated with an acute exac-erbation of clinical signs. Corticosteroids are generally notrecommended since these may worsen the clinical signs.However, in the event of a rapidly deteriorating case, oneor two doses of corticosteroids may reduce the inflamma-tory process and allow time for the anti-protozoal treat-ments to work. Anti-oxidant drugs such as vitamin Eshould be administered to suppress inflammation and aidin healing of neural tissues.

Prognosis for horses with EPM is guarded and dependson severity of clinical signs, speed and accuracy of diagno-sis and response to treatment. Bayer reports a greater than60% improvement rate for horses treated with ponazurilat the label dose. The 2001 NAHMS study on EPM re-ported that 65% of horses showed improvement withtreatment and 40% of affected horses improved to clini-cally normal. However, up to 30% of horses that im-proved after EPM treatment experienced either a relapseor repeat infection in their lives.

Prevention of EPM is desirable to avoid loss of use ofthe horse, uncertainties associated with treatment out-come, and expense of treatment. Controlling risk factorsto the greatest extent possible is important in reducing ex-posure to the causative organism. Recently Fort Dodgegained conditional approval in the USA for a vaccine toprevent EPM. Administration of the vaccine has resultedin development of anti-S. neurona antibody in the serumand CSF of vaccinated horses. Whether these antibodieswill prove effective in preventing the development of clin-ical neurologic disease is being investigated.

Re-examination is recommended at 30 to 60 day inter-vals and initiation of exercise to enhance the re-habilita-

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completo negli equini sottoposti al trattamento e, se siidentificano segni di anemia, la terapia va sospesa e si deveeffettuare un’integrazione con acido folico (Folic Acid &Vitamin E Pak®, Buckeye Feed Mills, PO Box 505 Dalton,Ohio 44618) alla dose di 30 ml al giorno. Nell’uomo, allostesso scopo si utilizza l’acido folinico (5-formil-THF) unaforma di tetraidrofolato bioattivo. I protozoi non sono ingrado di utilizzare il folato preformato, il che consentel’impiego di acido folico senza compromettere gravementel’effetto antimicrobico della pirimetamina e della sulfadia-zina. La somministrazione di acido folico nel cavallo com-porta due problemi potenziali. Il primo è che il farmacoviene scarsamente assorbito dal tratto intestinale. Il secon-do è che per convertire il folato nella forma attiva di tetrai-drofolato è necessaria la diidrofolato-reduttasi, che vieneinibita dal trattamento.

Un’ulteriore terapia per l’EPM è la nitazoxanide (NTZ).Quest’ultima (Navigator®, Romark Laboratories) ha unampio spettro contro batteri, protozoi ed elminti. Il farma-co è efficace per determinare la morte di S. neurona in col-tura cellulare ed è stato recentemente esaminato in provecliniche sul campo per il trattamento degli equini conEPM. Sembra avere un buon assorbimento per os, anchese la concentrazione riscontrata nel liquor dopo 6 dosi cli-niche di 50 mg/kg era nulla. Gli studi relativi alla sicurezzahanno indicato che alla dose di 2X per una settimana i ca-valli apparivano letargici ed a 4X hanno mostrato segni dimalattia ed uno è morto.74 Uno studio di efficacia su 70 ca-valli ha dimostrato che il 63% di essi presentava un mi-glioramento di un grado o superiore o si negativizzava altest Western Blot sul liquor.75

Nella EPM acuta o grave si somministrano spesso far-maci antinfiammatori come il dimetilsulfossido (1mg/kg/die per 3-5 giorni) per ridurre l’infiammazione ed isegni clinici. Nelle fasi iniziali del trattamento possono es-sere utili gli antinfiammatori non steroidei (fenilbutazone,flunixin meglumine), dal momento che la morte dei paras-siti può essere associata ad un’esacerbazione acuta dei se-gni clinici. I corticosteroidi in genere non sono consigliatiperché possono aggravare il quadro clinico. Tuttavia, incaso di rapido deterioramento, una o due dosi di cortico-steroidi possono ridurre il processo infiammatorio e lascia-re ai trattamenti antiprotozoari il tempo di agire. Si devo-no somministrare farmaci antiossidanti come la vitamina Eper sopprimere l’infiammazione e favorire la guarigionedei tessuti nervosi.

La prognosi per i cavalli con EPM è riservata e dipendedalla gravità dei segni clinici, dalla velocità e dalla preci-sione della diagnosi e dalla risposta al trattamento. LaBayer ha riferito una percentuale di miglioramento supe-riore al 60% per i cavalli trattati con ponazuril alla doseindicata sul foglietto illustrativo. Lo studio del 2001 delNAHMS sull’EPM ha riferito che il 65% dei cavalli hamostrato un miglioramento in seguito al trattamento e cheil 40% degli animali colpiti è arrivato a risultare clinica-mente normale. Tuttavia, fino al 30% dei cavalli che eranomigliorati dopo il trattamento dell’EPM è successivamenteandato incontro ad una recidiva o ad una reinfestazionenel corso della vita.

La prevenzione dell’EPM è auspicabile per evitare laperdita dell’impiego del cavallo, le incertezze associate al-l’esito del trattamento ed il suo costo. Per ridurre l’esposi-

tion should begin as soon as it is safe. If clinical signs per-sist, we recommend therapy be continued and reevalua-tion every 30 days.

Equine Grass Sickness (Equine Dysautonomia)

Equine grass sickness (EGS) is an acquired degenera-tive polyneuropathy that predominantly affects the neu-rons of the autonomic and enteric nervous system. Thedisease has been reported in England, continental Europe,and Australia 76,77. A clinically and histopathologicallysimilar disease, mal seco, occurs in Argentina, SouthernChile, and the Falkland Islands 78.

Clinical signs

Equine grass sickness is primarily seen in young, ma-ture horses that have access to pasture. Horses with EGSare generally between 2 and 12 years of age. There is noapparent breed or gender predilection to the disease 77.

An acute, subacute, and chronic form of EGS is recog-nized, of which clinical signs overlap from one form to theother 79,80. Dysphagia seen in most horses is due to cranialnerve involvement and is recognized by drooling of saliva,feed material in the nares, impacted feed material in thebuccal pouches, and difficulty drinking.

In the acute form clinical signs are related to acute on-set of gastro-intestinal ileus. The course of disease is gen-erally less than 48 hours. Signs of abdominal pain may besevere and are due to gastric and small intestinal disten-tion. Other clinical signs are generalized or patchy sweat-ing, fine muscular fasciculations, pyrexia, severe dyspha-gia, and bilateral ptosis.

In the subacute form the course of disease is approxi-mately 3 – 7 days and clinical signs are less severe than inacute EGS. Horses with subacute EGS do not develop gas-tric or small intestinal distention, but develop large colonimpactions. Clinical signs include intermittent colic andpatchy sweating. These horses often have rhinitis sicca.

In the chronic form the course of the disease is weeks tomonths. Cachexia is the most prominent clinical abnor-mality in horses with chronic EGS. The entire gastroin-testinal tract is empty in these horses and they usuallyhave rhinitis sicca characterized by accumulation of mu-copurulent material in the nasal passages. Other clinicalsigns seen in animals with chronic EGS are sweating,muscle tremors, gait abnormalities (short-strided), leaningagainst walls, base-narrow stance, snoring, pica, and pe-nile prolapse.

Pathology

Gross necropsy findings in acute EGS are consistentwith gastrointestinal ileus 76,79. A large fluid filled stom-ach and distended small intestine are present. Secondaryimpacted ingesta is often present in the large colon and ce-cum. Gross necropsy findings in subacute EGS are less se-vere and include the presence of colonic impaction 76,79.

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20 Rassegna di alcune malattie neurologiche del cavallo

zione all’agente eziologico è importante controllare il piùpossibile i fattori di rischio. Recentemente, la Fort Dodgeha ottenuto un’approvazione condizionata negli USA perun vaccino per la profilassi dell’EPM. La sua somministra-zione ha portato allo sviluppo degli anticorpi anti-S. neuro-na nel siero e nel liquor dei cavalli vaccinati. Si stannoconducendo studi per stabilire se questi anticorpi siano ef-ficaci per prevenire lo sviluppo della malattia neurologicaclinicamente manifesta.

Si raccomanda di riesaminare gli animali ad intervalli di30-60 giorni e di iniziare l’attività di riabilitazione non ap-pena sia possibile farlo senza rischi. Se i segni clinici persi-stono, gli autori suggeriscono di continuare con la terapiae rivalutare gli animali ogni 30 giorni.

Malattia da erba degli equini(Disautonomia equina)

La malattia da erba degli equini (EGS, equine grass sick-ness) è una polineuropatia degenerativa acquisita che col-pisce principalmente i neuroni del sistema nervoso auto-nomo ed enterico. La malattia è stata segnalata in Inghil-terra, Europa continentale ed Australia.76,77 In Argentina,Cile meridionale ed isole Falkland si riscontra un’affezioneclinicamente ed istopatologicamente simile, il mal seco.78

Segni clinici

La malattia da erba degli equini si osserva principal-mente nei giovani cavalli adulti che hanno accesso al pa-scolo. I soggetti colpiti hanno generalmente un’età com-presa fra 2 e 12 anni. Non sembrano esistere predilezionidi razza o di sesso.77

Sono state riconosciute una forma acuta, subacuta ecronica della malattia, i cui segni clinici sisovrappongono.79,80 La disfagia osservata nella maggiorparte dei cavalli è dovuta al coinvolgimento dei nervi cra-nici e si manifesta con colìo di saliva, presenza di materialealimentare nelle narici, residui di cibo zaffati nelle taschebuccali e difficoltà di bere.

Nella forma acuta i segni clinici sono correlati alla bru-sca insorgenza di un ileo gastroenterico. Il decorso dellamalattia è generalmente inferiore a 48 ore. I segni di dolo-re addominale possono essere gravi e sono dovuti a disten-sione dello stomaco e del piccolo intestino. Altre manife-stazioni cliniche sono rappresentate da sudorazione gene-ralizzata o a chiazze, fini fascicolazioni muscolari, piressia,grave disfagia e ptosi bilaterale.

Nella forma subacuta il decorso della malattia è di circa3-7 giorni ed i segni clinici sono meno gravi che nella EGSacuta. I cavalli con EGS subacuta non sviluppano disten-sione gastrica o del piccolo intestino, ma presentano feca-lomi del grosso colon. I segni clinici comprendono colicaintermittente e sudorazione a chiazze. Questi animali mo-strano spesso una rinite secca.

Nella forma cronica, il decorso della malattia dura setti-mane o mesi. Nei cavalli con EGS cronica, l’anomalia cli-nica più accentuata è la cachessia. L’intero tratto gastroen-terico è vuoto in questi animali, che di solito mostrano unarinite secca caratterizzata da accumulo di materiale muco-

Neuronal lesions are most severe in the autonomic gan-glia and enteric nerves. Less severe lesions are found insome brainstem nuclei and parts of the spinal cord 76,79,81.Changes detected in affected neurons are degenerativechanges and include chromatolysis, loss of Nissl sub-stance, loss of the nucleus, spheroid formation, neuronalswelling and an increase in the number of lysosomes andmitochondria 76,79,81.

Similar to other neurodegenerative diseases, a specificanatomic distribution of neuropathology is found in EGS,which supports the hypothesis of a common factor sensi-tizing the neurons to specific insults 81. The increasingseverity of pathology and severity of clinical signs with in-creased duration of disease seen in classical neurodegener-ative diseases is not consistently seen in EGS 81. More-over, the decrease in severity of brain pathology with in-creased duration of disease, may suggest a healing processfrom the initial insult.

Pathophysiology

Clinical signs are related to the damage of the auto-nomic nervous system. The altered autonomic activity re-sults in cessation or decrease of intestinal peristalsis andsubsequently leads to the development of ileus and / orcolonic impaction. The dysphagia seen in most cases ofEGS is due to cranial nerve and / or brain stem involve-ment 79. Based on epidemiologic and pathologic findingsin horses with EGS a, so far unidentified, neurotoxin isimplicated as etiologic agent of the disease, however, be-cause of the complexity of the disease it is suspected thatmultiple factors may be involved in the pathogenesis ofEGS 76,77,79. Young horses between 3 and 5 years of age areat greatest risk for developing EGS 77. It has been suggest-ed that older horses are resistant to EGS, perhaps follow-ing non-fatal exposure to the causative agent. Moreover,horses that had been in contact with cases of EGS were 10times less likely to develop the disease 82. Horses that arekept solely at pasture are at increased risk of developingEGS, however, the disease has been reported in stablehorses and in horses that had no access to grass at all.Horses that have been on the premises for less than 2months and horses that have recently been moved to a dif-ferent pasture are at increased risk of developing EGS.Horses are more likely to be affected with EGS when theyare housed on premises that have previously experiencedthe disease. Although cases of EGS can occur all yearround, it has consistently been found that the incidence ofEGS is greatest during the spring months.

It is suggested that a neurotoxin is ingested and initi-ates damage in the enteric plexuses which leads to imme-diate functional deficits seen in the acute form of EGS 79.Functional lesions precede structural lesions due to sec-ondary retrograde axonal degeneration. In chronic EGSthere is less initial enteric nerve damage and subsequentlyless secondary prevertebral ganglionic lesions. Conse-quently there is more time for the development of func-tional and structural compensatory mechanisms. The lesssevere damage to the celiaco-mesenteric ganglion whencompared to the damage in the paravertebral ganglia is

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purulento nelle vie nasali. Altri segni clinici osservati neglianimali con EGS cronica sono sudorazione, tremori mu-scolari, anomalie dell’andatura (passo corto), tendenza adappoggiarsi alle pareti, stazione su base ristretta, rumorirussanti, pica e prolasso del pene.

Alterazioni anatomo-istopatologiche

I riscontri necroscopici macroscopici nella EGS acutasono compatibili con l’ileo gastroenterico.76,79 Si riscontra-no uno stomaco ingrossato e pieno di fluidi ed una disten-sione del piccolo intestino. Nel grosso colon e nel ciecosono spesso presenti fecalomi secondari formati da inge-sta. Nella EGS subacuta i rilievi autoptici macroscopici so-no meno gravi e comprendono la presenza di fecalomi delcolon.76,69

Le lesioni neuronali sono più gravi a livello dei gangliautonomi e dei nervi enterici. Alterazioni di minore gravitàsi riscontrano in alcuni nuclei del tronco encefalico ed inalcune parti del midollo spinale.76,79,81 Le alterazioni rileva-te nei neuroni colpiti sono rappresentate da anomalie di ti-po degenerativo e comprendono cromatolisi, perdita dellasostanza di Nissl, perdita del nucleo, formazione di sferoi-di, rigonfiamento neuronale ed aumento del numero deilisosomi e dei mitocondri.76,79,81

Analogamente ad altre malattie degenerative, nella EGSsi riscontra una specifica distribuzione anatomica dellaneuropatologia, che rafforza l’ipotesi di un fattore comuneche sensibilizza i neuroni agli specifici insulti.81 Il progres-sivo aumento della gravità della patologia e dei segni clini-ci con il prolungarsi della durata della malattia osservatonelle classiche affezioni neurodegenerative non si riscontracostantemente nella EGS.81 Inoltre, il fatto che la gravitàdella patologia encefalica diminuisca con il prolungamen-to della malattia può suggerire un processo di guarigionedall’evento patologico iniziale.

Fisiopatologia

I segni clinici sono correlati al danno del sistema nervo-so autonomo. L’alterazione dell’attività autonoma esitanella cessazione o nella diminuzione della peristalsi intesti-nale e successivamente conduce allo sviluppo di ileo e/oformazione di fecalomi nel colon. La disfagia osservatanella maggior parte dei casi di EGS è dovuta a coinvolgi-mento dei nervi cranici e/o del tronco encefalico.79 Sullabase dei riscontri epidemiologici e patologici effettuati ne-gli equini con EGS, è stata implicata come agente eziologi-co della malattia una neurotossina sinora non identificata;tuttavia, a causa della complessità della condizione, si so-spetta che nella sua patogenesi possano essere coinvoltimolteplici fattori.76,77,79 Gli equini giovani di età compresafra tre e cinque anni sono quelli maggiormente a rischio disviluppo di EGS.77 È stato ipotizzato che quelli più anzianisiano resistenti alla malattia, forse a causa di un’esposizio-ne non fatale all’agente eziologico. Inoltre, i cavalli che so-no stati a contatto con i casi di EGS hanno una probabilità10 volte superiore di sviluppare la malattia.82 Quelli chevengono tenuti unicamente al pascolo sono maggiormentea rischio di sviluppo di EGS; tuttavia, la malattia è stata

suggested to be due to hematogenous spread of an ingest-ed neurotoxin.

Currently toxicoinfection with Clostridium botulinumtype C is investigated as a cause of the disease 83. This or-ganism grows and produces toxin in the gastrointestinaltract. The sulphur amino acid depletion seen in horseswith EGS has been suggested to contribute to the patho-genesis of this disease through the increase of oxidativeneuronal death, however, this has not been proven 84. My-cotoxin toxicity has also been implicated as a cause forEGS 83 and low sulphur amino acid concentrations mayenhance the toxicity of mycotoxins.

Diagnosis

There is no non-invasive definitive test to obtain anante-mortem diagnosis of EGS. Although amino acidanalysis cannot be used as a definitive test for EGS be-cause of overlap in individual amino acid concentrationsfor control horses, horses with EGS, and horses co-grazedwith EGS affected horses, it may be of value as an addi-tional diagnostic aid as adequate plasma cysteine concen-trations (greater than 17µmol/L) may exclude EGS 84.The majority of horses with EGS and healthy co-grazedhorses had significantly decreased plasma sulphur aminoacid (cysteine and methionine) concentrations when com-pared to healthy control animals.

Examination of an ileal biopsy, collected via laparoto-my, is the only method to confirm EGS ante-mortem 85.The neuronal degeneration is present in the entericplexuses from the esophagus to the rectum but the mostsevere changes are present in the terminal ileum.

The most important differential diagnoses for acuteEGS are a small intestinal strangulating lesion and duo-denitis – proximal – jejunitis. Clinical signs and neuronallesions in chronic equine motor neuron disease (EMND)and chronic EGS may be very similar and these similari-ties have lead to the speculation that these 2 equine neu-rodegenerative diseases are related 86. Further examina-tion, however, will reveal important differences such asthe fact that EMND occurs in older horses that have nothad access to pasture and EGS occurs in young horseswith access to pasture. Equine grass sickness is sometimesseen in combination with EMND 76,86.

Prognosis

Equine grass sickness is usually fatal. The case fatalityrate for acute and subacute cases is 100%. If horses withacute EGS are not euthanatized within 48 hours, they diefrom circulatory failure or gastric rupture. Horses withsubacute grass sickness are usually euthanatized within 7days 81. Horses with chronic EGS are often euthanatizeddue to weakness and emaciation, however, when givenappropriate care at a referral hospital approximately 50%of cases may survive 80. Survivors may return to work butsome will display residual abnormalities such as mild dys-phagia, sweating, and coat changes.

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segnalata in cavalli da scuderia ed in soggetti che non ave-vano affatto accesso all’erba. I cavalli che sono stati nellescuderie per meno di due mesi e quelli che sono stati re-centemente trasferiti su un pascolo differente sono mag-giormente a rischio di sviluppo di EGS. Gli equini hannomaggiori probabilità di essere colpiti dalla malattia quan-do vengono ricoverati in locali dove si è già verificata inprecedenza la malattia. Anche se i casi di EGS si possonoverificare nel corso dell’intero anno, è stato costantementerilevato che l’incidenza della malattia è maggiore nei mesiprimaverili.

È stato ipotizzato che si verifichi l’ingestione di unaneurotossina che innesca il danno del plesso enterico checonduce agli immediati deficit funzionali osservati nellaforma acuta dell’EGS.79 Le lesioni funzionali precedonoquelle strutturali dovute alla degenerazione assonale retro-grada secondaria. Nell’EGS cronica si osserva un minordanno nervoso enterico iniziale e, successivamente, minorilesioni gangliari prevertebrali secondarie. Di conseguenza,si ha più tempo per lo sviluppo dei meccanismi compensa-tori funzionali e strutturali. È stato ipotizzato che la mino-re gravità del danno subito dal ganglio celiaco-mesentericoin confronto a quello dei gangli paravertebrali sia dovuta adiffusione ematogena di una neurotossina ingerita.

Attualmente, si sta studiando come causa della malattiala tossinfezione da Clostridium botulinum tipo C.83 Questomicrorganismo si moltiplica e produce tossina nel tratto ga-stroenterico. È stato ipotizzato che la deplezione degli ami-noacidi solforati osservata negli equini con EGS contribui-sca alla patogenesi di questa malattia attraverso l’incremen-to della morte neuronale ossidativa, ma non è stato dimo-strato.84 Come possibile causa dell’EGS è stata ipotizzataanche la tossicità da micotossine,83 che può essere accen-tuata dalle basse concentrazioni di aminoacidi solforati.

Diagnosi

Non esiste alcun test definitivo non invasivo per formu-lare una diagnosi di EGS nell’animale in vita. Anche senon può essere utilizzata come metodo definitivo peridentificare la malattia a causa della sovrapposizione nelleconcentrazioni aminoacidiche individuali dei cavalli dicontrollo, di quelli con EGS e di quelli che pascolavanoinsieme a quelli colpiti dalla malattia, l’analisi degli ami-noacidi può essere utile come mezzo diagnostico aggiunti-vo, dal momento che il riscontro di concentrazioni pla-smatiche adeguate di cisteina (superiori a 17 µmol/l) puòescludere l’EGS.84 La maggior parte degli equini colpitidalla malattia e di quelli sani che pascolavano insieme aquelli malati presentava concentrazioni plasmatiche signi-ficativamente ridotte di aminoacidi solforati (cisteina emetionina) in confronto ai soggetti sani di controllo.

L’esame di una biopsia dell’ileo, prelevata mediante la-parotomia, è l’unico metodo per confermare l’EGS nell’a-nimale in vita.85 La degenerazione neuronale è presentenei plessi enterici dall’esofago al retto, ma le alterazionipiù gravi si riscontrano nel tratto terminale dell’ileo.

Le più importanti diagnosi differenziali della EGS acutasono le lesioni strangolanti del tenue e la duodenite prossi-male-digiunite. I segni clinici e le lesioni neuronali nellaforma cronica della malattia da motoneurone degli equini

West Nile Virus Encephalomyelitis

West Nile virus is an Arbovirus with the greatestknown geographic range and is found throughout Africa,north and central Europe and in eastern Asia [Komar N2000]. Prior to 1999 it had not been found in the WesternHemisphere and how or exactly when it was introducedto the United States is unknown.

West Nile virus is a Flavivirus, family Flaviviridae, anda member of the Japanese encephalitis virus complex. Thisgenus of viruses are found in several countries around theworld and include members such as Japanese encephalitis,Kunjin, Murray Valley encephalitis, St. Louis encephalitisand West Nile virus 87. The epidemiology of West Nilevirus is nearly identical to that of SLE. In both diseasesthe agents are principally transmitted by species of Culexmosquitoes and have birds as the reservoir 88. AlthoughWest Nile virus can sometimes result in disease and mor-tality in wildlife (crows and blue jays) and domestic ani-mals, especially horses 88.

Early outbreaks of WNV encephalitis in horses were re-ported in France (1962), Egypt (1963), Morocco (1996),and Italy (1996, 1999) and in the United States in 2000and 200189. In the U. S. in 1999, 9 of 25 horses with clini-cal signs of West Nile encephalitis died or were eutha-nized. 89 In the U.S. in 2000 there were 60 cases of WNVin horses and most of these were from New York andNew Jersey although a few were form other states in thenortheastern portion of the United States.

In that year the horses were initially identified in mid-August with the final cases being noted in October. Hors-es ranged in age from 4 months to 38 years and males ap-peared to be more often affected than females. During2001 many more horses were identified with West NileVirus encephalitis and most of these were form states thathad not previously been recognized as having the viruspresent.

The clinical signs appear to favor pelvic limb weaknessand incoordination. In fact in one outbreak in Italy allhorses exhibited varying degrees of weakness and ataxiain the pelvic limbs. Horse may demonstrate asymmetricclinical signs and thoracic as well as pelvic limb involve-ment can sometimes occur. Depression and altered menta-tion are sometimes observed, although a majority of theaffected horses present with signs of spinal ataxia andweakness. Many horses have difficulty rising, appearweak and have muscle fasciculations.

Diseases that mimic West Nile Virus include rabies,equine protozoal myeloencephalitis, equine herpes virusencephalomyelitis, cervical vertebral stenotic myelopathy,equine degenerative myeloencephalopathy and trauma aswell as WEE, EEE and VEE, although these appear to beless common.

Gross pathologic lesions are not often evident. Histo-logical examination of brainstem and spinal cord tissuedemonstrates mild to moderate nonsuppurative en-cephalomyelitis. These changes are substantially differentform those associated with Eastern and Western en-cephalomyelitis where the cerebral and cerebellar lesionsare most severe.

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(EMND) e nell’EGS cronica possono essere molto simili equeste analogie hanno portato ad ipotizzare che questedue malattie neurodegenerative degli equini siano correla-te.86 Un’ulteriore valutazione, tuttavia, rivela l’esistenza diimportanti differenze, come il fatto che la EMND si verifi-ca nei cavalli anziani che non hanno avuto accesso al pa-scolo e l’EGS colpisce quelli giovani con accesso al pasco-lo. La malattia da erba degli equini si osserva talvolta in as-sociazione con l’EMND.76,86

Prognosi

La malattia da erba degli equini è solitamente fatale. Iltasso di mortalità per i casi acuti e subacuti è del 100%. Sei cavalli con EGS acuta non vengono soppressi eutanasica-mente entro 48 ore, muoiono per insufficienza circolatoriao rottura gastrica. I soggetti colpiti dalla forma subacutadella malattia vengono di solito soppressi eutanasicamenteentro 7 giorni.81 Quelli con EGS cronica sono spesso ab-battuti perché presentano debolezza ed emaciazione, tut-tavia, quando vengono trattati con cure appropriate pressoun ospedale specialistico, si può avere una sopravvivenzadel 50% circa dei casi.80 I sopravvissuti possono tornare allavoro, ma alcuni mostrano anomalie residue quali lievedisfagia, sudorazione ed alterazioni del mantello.

Encefalomielite da West Nile virus

Il West Nile virus è un Arbovirus con la più grandeestensione geografica conosciuta e si trova in tutta l’Africa,nell’Europa settentrionale e centrale e nell’Asia orientale(Komar N 2000). Prima del 1999 non era stato riscontratonell’emisfero occidentale e si ignora come o esattamentequando sia stato introdotto negli Stati Uniti.

Il West Nile virus è un Flavivirus, della Famiglia Flavivi-ridae, ed è membro del complesso del virus dell’encefalitegiapponese. Questo genere di virus si riscontra in diversiPaesi nel mondo e raccoglie vari esponenti come i virusdell’encefalite giapponese, del Kunjin, dell’encefalite dellaMurray Valley, dell’encefalite di St. Louis ed il West Nile.87

L’epidemiologia del West Nile virus è quasi identica aquella dell’SLE. In entrambe le malattie, gli agenti eziolo-gici vengono trasmessi principalmente da specie di zanzaredel genere Culex ed usufruiscono degli uccelli come serba-toio.88 Anche se il West Nile virus può talvolta esitare nellacomparsa di malattia e mortalità negli animali selvatici(corvi e ghiandaie) e negli animali domestici, specialmentenel cavallo.88

Le prime epizoozie di encefalite da WNV negli equinisono state segnalate in Francia (1962), Egitto (1963), Ma-rocco (1996), Italia (1996, 1999) e negli Stati Uniti nel2000 e 2001.89 Negli USA, nel 1999 9 cavalli su 25 con se-gni clinici di encefalite da West Nile virus morirono o fu-rono soppressi eutanasicamente.89 Sempre negli USA, nel2000 si sono avuti 60 casi di WNV negli equini, prove-nienti per la maggior parte da New York e New Jersey, an-che se alcuni erano originari di altri stati nella porzionenord orientale degli Stati Uniti.

In questo anno i cavalli sono stati inizialmente identifi-cati a metà agosto e gli ultimi casi sono stati notati ad otto-

bre. L’età degli animali variava da 4 mesi a 38 anni ed imaschi sembravano essere colpiti con frequenza maggioredelle femmine. Durante il 2001 è stato identificato un nu-mero molto maggiore di equini con encefalite da West Ni-le virus e la maggior parte di essi proveniva da stati neiquali in precedenza non era stata riconosciuta la presenzadel virus.

I segni clinici sembrano favorire la debolezza degli artipelvici e l’incoordinazione. In effetti, in una epizoozia inItalia tutti i cavalli mostravano vari gradi di debolezza edatassia negli arti pelvici. Gli animali colpiti possono pre-sentare segni clinici asimmetrici e talvolta si può avere ilcoinvolgimento degli arti toracici e di quelli pelvici. A vol-te si osservano depressione ed alterazione del sensorio, an-che se la maggior parte degli animali colpiti viene portataalla visita con segni di atassia spinale e debolezza. Molticavalli hanno difficoltà ad alzarsi, sembrano deboli e pre-sentano fascicolazioni muscolari.

Le malattie che simulano l’infezione da West Nile virussono rappresentate da rabbia, mieloencefalite protozoariaequina, encefalomielite da herpes virus equino, mielopatiastenotica vertebrale cervicale, mieloencefalopatia degene-rativa equina e traumi, nonché WEE, EEE e VEE (encefa-liti dell’Ovest, dell’Est e del Venezuela), anche se questesembrano essere meno comuni.

Le lesioni anatomopatologiche macroscopiche spessonon sono evidenti. L’esame istologico del tronco encefalicoe dei tessuti del midollo spinale dimostra un’encefalomieli-te non suppurativa lieve o moderata. Queste alterazionisono sostanzialmente differenti da quelle associate all’en-cefalomielite dell’Est e dell’Ovest, in cui le lesioni cerebra-

Several tests can be utilized to diagnose WNV disease.In veterinary diagnostic laboratories, Hemagglutinationinhibition has been the most common test. Virus isolationmay also be attempted using whole blood, csf or brain orspinal cord tissues.88 In the United States, to date, most ofthe samples have been tested by the National VeterinaryServices laboratory in Ames, Iowa. Use of an antigen cap-ture ELISA may be helpful to detect WNV-specific IgM.89

Treatment of horses with suspected WNV is supportiveusing anti-inflammatory drugs such as DMSO and non-steroidal drugs such as phenylbutazone or flunixin. Pre-ventions should include an integrated mosquito controlprogram along with vaccination. For mosquito control oneneeds to reduce breeding areas by elimination of standingwater, manure storage pits and piles of used tires. In addi-tion the use of both larvicide’s and adults to control mos-quito populations is important. Horses should be kept in-doors at dusk and dawn.

Vaccination should be performed on all horse that areat risk. Currently in the United States of America there isa killed vaccine available on conditional license. Althoughno efficacy data are available at this time it is expectedthat this product will be very useful based on data form asimilar virus Japanese encephalitis virus, found in thesame serocomplex as WNV. A recombinant DNAS vac-cine, which contains both WNV and JE virus sequence inthe plasmid.90

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24 Rassegna di alcune malattie neurologiche del cavallo

li e cerebellari sono più gravi.Per diagnosticare la malattia da WNV si possono utiliz-

zare diversi test. Nei laboratori diagnostici veterinari,quello più comunemente impiegato è l’inibizione dell’e-moagglutinazione. Si può anche tentare l’isolamento delvirus utilizzando sangue intero, liquor o tessuti cerebrali ospinali.88 Negli Stati Uniti, sino ad oggi, la maggior partedei campioni è stata esaminata presso il National Veteri-nary Services laboratory di Ames, Iowa. Per rilevare leIgM WNV-specifiche può essere utile un ELISA a catturadi antigene.89

Il trattamento degli equini con sospetta infezione daWNV è di sostegno e prevede l’impiego di farmaci antin-fiammatori come il DMSO e gli agenti non steroidei comeil fenilbutazone o il flunixin. La prevenzione deve com-prendere un programma integrato di controllo delle zan-zare associato alla vaccinazione. Per il controllo delle zan-zare è necessario ridurre le aree di riproduzione attraversol’eliminazione di acque stagnanti, zone di accumulo del le-tame ed ammassi di vecchi copertoni. Inoltre, è importan-te utilizzare prodotti ad azione larvicida ed adulticida percontrollare le popolazioni delle zanzare. I cavalli devonoessere tenuti al coperto e ritirati al crepuscolo.

Tutti gli animali a rischio devono essere vaccinati. At-tualmente, negli Stati Uniti d’America è disponibile unvaccino a virus inattivato su licenza condizionale. Anche seal momento non sono disponibili dati relativi all’efficacia,si prevede che questo prodotto sarà molto utile in base aidati ricavati da un virus simile, quello dell’encefalite giap-ponese, riscontrato nel medesimo sierocomplesso delWNV. Esiste un vaccino a DNA ricombinante, che contie-ne nel plasmide sia la sequenza del WNV che quella delJE virus.90

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