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rassegna - HOME - Toscana Film Commission€¦ · e la difficoltà di portare gente al cine-ma con...

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rassegna
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Page 1: rassegna - HOME - Toscana Film Commission€¦ · e la difficoltà di portare gente al cine-ma con una programmazione meno commerciale. Oggi, per fortuna, le co-se sono cambiate.

 

rassegna

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

rassegna

Pagina I

Si parla di noi

27/10/2017 p. I-XIV

Spazio Uno messaggi e appelli anti chiusuraRepubblica Firenze 1

27/10/2017 p. XX Clorofilla Film FestRepubblica Firenze 5

27/10/2017 p. 17 L' arte al cinema compie dieci anni con live set e filmCorriere Extra -Toscana

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Si gira in Toscana

27/10/2017 p. 12 Tornano i Medici e la città si trasforma ancora in set Fabio PellegriniCorriere Siena 8

27/10/2017 p. 25 Festa del Cinema arriva il corto girato nelle concerie Carlo BaroniNazione PontederaValdera

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Iniziative ed eventi

27/10/2017 p. 19 Short 03: una serata dedicata ai corti dei registi toscaniNazione Arezzo 10

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IL CINEMA

Spazio Unomessaggie appellianti chiusuraLa storica sala a rischioStamani un incontrocon Palazzo Vecchio

L'ingresso dei cinema Spazio Uno

MESSAGGI,mail, appelli sui so-cial. «Grave errore chiudere unospazio vitale di cultura e sociali-tà, l'unico della zona». Paroletratte da una mail, una delle deci-ne arrivate alla nostra redazione(e agli uffici del sindaco DarioNardella e dell'assessore Giovan-ni Bettarini), che parlano di unaferita: quella provocata dalla no-tizia della probabile chiusura delcinema Spazio Uno di via del So-le. Sala amatissima da generazio-nidi fiorentini che oggi, di fronteal possibile "sfratto" da parte diEnel, proprietaria dell'immobi-le, chiedono all'amministrazio-ne di far valere il vincolo urbani-stico che lo vuole destinato, al-meno per il 60%, a uso cinemato-grafico. Stamani, è previsto unincontro fra i rappresentanti diPalazzo Vecchio, quelli di Enel e igestori di Spazio Uno, dove nel2016 sono stati staccati 38 milabiglietti. Intanto i cittadini, an-che sulla pagina Facebook del ci-nema, reclamano la sopravviven-za di uno dei pochi presidi cultu-rali nel centro iperturistico. E ilregista del film dedicato all'Uni-versale, Federico Micali, avvisa:«Stiamo lasciando il centro inmano ai turisti. Così rischiamo diritrovarci in una Rinascimento-land».

RAU A PAGINA XIV

Si parla di noi Pagina 1

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La storiaUna sala in bilicoMail, lettere, appelli sui social per scongiurare la chiusura del cinema di via del SoleStamani l'incontro tra gestori, proprietari dell'immobile (Enel) e Palazzo Vecchio

GRAVE errore chiudere uno spazio vitale

// di cultura e socialità, l'unico dellazona». Parole tratte da una mail, una

delle decine arrivate alla nostra redazione (e agliuffici del sindaco Dario Nardella e dell'assessoreGiovanni Bettarini), che parlano di una ferita:

quella provocata dalla notizia della probabilechiusura del cinema Spazio Uno di via del Sole.Sala dai prezzi popolari e dalla programmazionedi qualità, amatissima da generazioni di

fiorentini che oggi, di fronte al possibile "sfratto"da parte di Enel, proprietaria dell'immobile,chiedono all'amministrazione di far valere il

vincolo urbanistico che lo vuole destinato,almeno per il 60%, a uso cinematografico. Lunedìla questione è stata discussa in consigliocomunale. E, stamani, è previsto un incontro fra irappresentanti di Palazzo Vecchio, quelli di Enel ei gestori di Spazio Uno, dove nel 2016 sono statistaccati 38 mila biglietti. Intanto i cittadini, anchesulla pagina Facebook del cinema, reclamano la

sopravvivenza di uno dei pochi presidi culturalinel centro iperturistico. Scrive Luca Pacini: «Sonosicuro che comprenderete cosa significhi per noiabitanti del centro storico avere una speranza,una motivazione per non cedere alla voglia difuggire al di fuori delle mura». E ancoraMarianovella Giuffrida: «La paura di vedersprofondare Firenze nella povertà di risorseculturali fruibili per tutti è altissima».

(9.r.)

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OASI DI RESISTENZAIn alto e qua accantolo Spazio Uno di via

dei Sole, fra ipochissimi cinema

rimasti in centro, cherischia di chiudere:

oggi è inprogramma una

riunione fraComune, proprietari

e gestori perdiscuterne il futuro.

In basso a sinistraFederico Micali,

regista fiorentinoautore di

"L'Universale"

Spazio Unol'ultimo Sos

Micali: "Ho raccontato l'Universalema l'amore per i film è cresciuto lì"

GAIA RAU

fi un cinema che non c'èpiù, il mitico Universaledi via Pisana, ha raccon-tato la vita, gli aneddotie l'umanità prima in un

documentario - Cinema Universaled'essai, uscito nel 2008 - e poi in unvero e proprio film, L'Universale, com-media dolce-amara con cui ha immor-talato una pagina di storia cittadina eitaliana a cavallo fra gli anni Settantae Ottanta. Ma Federico Micali, classe1971, lo ha sempre ammesso: l'Uni-versale, chiuso a fine anni Ottanta,non lo ha mai frequentato veramen-te, era troppo giovane per farlo, nono-stante sia cresciuto ascoltandone iracconti. Lo Spazio Uno, invece, sì. Eadesso che la sala di via del Sole, stori-ca mecca di festival e proiezioni d'es-sai, rischia di abbassare il bandone, ilregista è fra i tanti, in città, a invocar-ne la resistenza. Come cinema, e co-me baluardo di cultura in un centro la-sciato sempre più in balia dell'invasio-ne del turismo «usa e getta».

Come ha accolto la notizia di unaprobabile fine del cinema di via del

Sole?«Negli anni lo Spazio Uno ci ha abi-

tuato agli allarmi di chiusura. Se neera parlato anche nel 2008, ma allorail problema riguardava gli spettatori,e la difficoltà di portare gente al cine-ma con una programmazione menocommerciale. Oggi, per fortuna, le co-se sono cambiate. Una parte di pubbli-co ha riscoperto la necessità di un rap-porto diretto, meno spersonalizzato,con la sala cinematografica, e questaè stata in un certo senso anche la for-tuna del mio film, che è stato visto intutta Italia ricreando un po' ovunquequel legame. Succede col cinema, maanche, per esempio, con la libreria, ocon il negozio di alimentari: magari èsolo una conseguenza di quella che iochiamo "hipsteria" diffusa, ma è co-munque una conseguenza positiva,perché significa ridare valore ai rap-porti personali rispetto, per esempio,alla comodità del parcheggio o allaqualità delle luci. E infatti oggi lo Spa-zio Uno non rischia di chiudere per-ché ci va poca gente, ma perché i pro-prietari dell'immobile vogliono ven-derlo e farlo diventare altro. So peròche esiste un vincolo urbanistico che,

in qualche modo, può tranquillizzar-ci: confido che il Comune rispetti que-sta disciplina sacrosanta, mantenen-do in vita un luogo fondamentale perla storia cinematografica cittadina re-cente».

Lei è stato o è ancora un frequenta-tore di Spazio Uno?«Sì, ho molti ricordi legati a quella

sala, con la sua atmosfera un po' buiae fumosa che faceva tanto cinema in-dipendente. E poi le lezioni, gli incon-tri, i festival come i Popoli o l'alloraFrance Cinéma e tante altre manife-stazioni che hanno caratterizzatol'humus della cultura cinematografi-ca fiorentina negli ultimi decenni. Ione sono stato un frequentatore abi-tuale soprattutto negli anni Novanta,quando abitavo a poche centinaia dimetri di distanza, in via della VignaNuova. Ma era un periodo in cui tuttoil centro, e non solo i cinema, era mol-to più vissuti dai residenti rispetto adadesso. Oggi, il resto del mondo vivela gentrification. Noi, a Firenze, la "tu-ristification"».

Grazie a Comune e Regione sonoriaperte , negli ultimi anni, sale co-me lo Spazio Alfieri e la Compa-

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gnia, entrambe in centro , che ga-rantiscono una programmazionefuori dai circuiti tradizionali . Ritie-ne che il pubblico debba interveni-re per permettere a questo tipo direaltà di sopravvivere?«Sì, l'amministrazione deve essere

presente in prima persona per tenerein vita questi presidi culturali, tantopiù in un momento in cui i residentistanno abbandonando il centro a favo-re di Airbnb e rischiamo ogni giornodi più di trovarci di fronte a una "Rina-scimentoland" svuotata di significati.E tutti noi che facciamo cultura dob-biamo rivendicare con forza che è unrischio che non possiamo permetter-ci. Mettere una scultura in piazza del-la Signoria, al di là dei gusti personalio delle polemiche sull'artista, è un'o-perazione giustissima, ma non bastaper riportare la cultura contempora-nea in centro. Per farlo, occorre l'im-pegno di tutti. E su più fronti: l'ammi-nistrazione, per esempio, dovrebbe la-vorare anche per migliorare i collega-menti, dando ai fiorentini che hannosmesso di vivere in centro un incenti-vo per andarci».

LA P _ ENE

Il centro è semprepiù in manoai turisti: rischiamolentamente diritrovarci dentro unaRinascimentoland

©RIPROOUZIONE RISERVATA

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CinemaCLOROFILLA FILM FEST

Gli orti urbani raccontati in Civuole un fiore di Vincenzo Notaro(ore 18), le energie da biomassede L'occasione bruciata. Quando labioenergia fallisce (19,30) di LucaBonaccorsi eAlessandro DePascale e poi ancora Immondezzadi Mimmo Calopresti (ore 20,30).Comincia con tre pellicole, tracorti e documentari, la primagiornata del Clorofilla film festival,rassegna promossa daLegambiente con il meglio dellacinematografia a temaambientale e sociale. La serataviene chiusa da Veleno di DiegoOlivares, presente in sala (ore21,30), interpretato da LuisaRanieri, Massimiliano Gallo eSalvatore Esposito, ambientatonella terra dei fuochi: il dramma diun territorio violato, contaminatodai veleni che criminali senzascrupoli hanno disseminato inbuona parte del casertano. In unpiccolo centro di quella provincia,un'umile famiglia di agricoltoririfiuta di lasciare che i suoi terrenidiventino una discarica a cieloaperto. Spazio Alfieri, via dell'ulivo6,dalle 18, biglietto 6 euro, ingressogiornaliero 10euro

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Protagonisti emigrazione, politica, uomo e naturaApertura con il Leone d'argento Hassan Khan

L 'o*.* acinemacompie dieci anncon ive sete fflm

e lo guardiamo oggi, Lo Schermo dell'Arte, ve-diamo un festival di successo, uno dei fiori al-l'occhiello della 5o giorni di cinema internazio-nale a Firenze ospitata dal Teatro della Compa-gnia (prima dall'Odeon). Prime mondiali chetrattano con il piglio del cinema d'autore i mag-giori eventi e personaggi dell'arte contempora-nea, ospitando anche celebri nomi come DougAitken, Yuri Ancarani, Pierre Bismuth, Libia Ca-stro, Phil Collins, Sarah Morris. Ma se torniamoa dieci anni fa, quando è nato, ricordiamo una«costola», e neanche tra le principali, del Festi-val dei Popoli. E stata questa la sua forza: eman-ciparsi da «costola» a «protagonista». Solo gra-zie alla forza della propria proposta artistica. Uncaso più unico che raro. Ce ne ricordiamo oggiperché Lo Schermo dell'Arte compie lo annicon l'edizione di novembre.

L'apertura del festival diretto da Silvia Luc-chesi non poteva dunque che essere con una fe-sta, animata dal live set dell'artista, musicista escrittore egiziano Hassan Khan, Leone d'argen-to all'ultima Biennale di Venezia che in un solospettacolo sa unire brani registrati in studio eimprovvisazioni live per le quali usa feedback,filtri, processori, manipolazioni con il laptop,sintetizzatori ma anche vocalist, ensemble diottoni, quartetti d'archi, strumenti della musicaaraba classica, Gamelan, e pianoforte. Segue laproiezione (ore 21.30) dell'ultimo capolavoro diAbbas Kiarostami 24 Frames. Mentre in con-temporanea (dalle 18) alla Galleria delle Carroz-ze di Palazzo Medici Riccardi si inaugura la mo-stra Directing the Real. Artists' Film and Videoin the 2010s. Per il suo decennale 26 film d'arti-sta e documentari con molte anteprime italianee 3 mondiali, una mostra curata da LeonardoBigazzi con le opere di oltre 20 artisti, due pro-getti di formazione, cinque premi per artisti.

Il filo conduttore di molti dei film selezionati èla riflessione sull'utilità sociale dell'arte e su al-cuni temi dell'attualità come la libertà diespressione, l'emigrazione, la politica, il rap-porto arte-uomo-natura. Il focus 2017 è dedica-to ad Hassan Khan, e i documentari sui prota-gonisti dell'arte contemporanea spaziano daBeuys di Andres Veiel e Koudelka Shooting HolyLand di Gilad Baram. Shirin Neshat sarà a Fi-renze per presentare il suo ultimo film Lookingfor Oum Kulthum, ci saranno Ahmad Kiarosta-mi figlio del regista Abbas, e l'artista Rä Di Mar-tino con l'attore Corrado Sassi che introdurran-no Controfigura con Filippo Timi e Valeria Golfi-no. Poi James Krump con la prima del film de-dicato al fashion illustrator Antonio Lopez,Rosalind Nashashibi con l'anteprima del suoVivian's Garden, Roee Rosen con il suo ultimovideo The Dust Channel e il ritorno di AdrianPaci che porterà Interregnum. Momento spe-ciale anche con il coreografo Virgilio Sieni chepresenta la prima assoluta del suo ultimo cor-tometraggio Il giardino delle erbacce.

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SceneUn momento di«Controfigura»di Ra DiMartino (fotogrande). Asinistra,dall'alto,Hassan Khan inconcerto, unascena di«Frames» diKiarostami euna di«Looking forOum Kulthum»di Shirin Neshat

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Pienza Iniziate le riprese della seconda parte del serial storico italo-americano

Tornano i Medici e la città si trasforma ancora in setI PIENZA Magnifico al potere, sulla sua amici-Tornano a Pienza i Medici. Le ripresedella seconda parte del serial storicoitalo-americano sono appena iniziatee coinvolgono la Piazza Pio II e il Pa-lazzo Piccolomini. Raul Bovae la Ma-stronardi sono parte del cast moltoricco della fiction. La narrazione saràincentrata sulla figura di Lorenzo Il

zia col Botticelli e con i membri dellaAccademia Neoplatonica fiorentina,culla dell'Umanesimo italiano, di cuifece parte anche Enea Silvio Piccolo-mini, futuro papa Pio II. Raccontataanche la congiura de' Pazzi e la mortedi Giuliano, fratello di Lorenzo. APienza l'amministrazione comunale

collabora con la produzione con assi-duità e anche i cittadini sopportanocon comprensione i disagi che com-portano le riprese. Sul Palazzo Picco-lomini sono tornate le celebri 'pallemedicee' e la Firenze Quattrocentescasarà ancora una volta 'indossata' dal-lafamosapiazzapiesca. i

Fabio Pellegrini

Elezioni II sindaco in carica è Gabriele Berni, ma tra un anno e mezzo sitornerà alle urne.

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Una moderna AliceMurino interpreta unamoderna Alice in un «Paesedelle meraviglie» fra milleeccellenze

COMPRENSORIO «CINQUE» CON CATERINA MURINO

Festa del Cinemaarriva il cortogirato nelle concerie

CIAK Si GIRA «Cinque» il cortometraggio girato nel comprensorio dei Cuoio

IL «CORTO» di Cuoio di Toscanasul Made in Italy sarà propiettatooggi nell'ambito della Festa del Ci-nema di Roma. Cinque, questo il ti-tolo dell'opera dedicata ad artigia-nato, moda e design, ha tra i prota-gonisti l'attrice Caterina Murino, ilmusicista Francesco Tristano e lochef Simone Rugiati, gloria localedei «fornelli nazionali».Il fashion movie nasce per la pro-mozione di Cuoio di Toscana, con-sorzio leader nella produzione dicuoio da suola. Cinque nasce da unaidea di Michele Pecchioli, per la re-gia del collettivo To Guys, al secoloAlessandro De Leo e Alex Avella,vede nel ruolo principale l'attricecagliaritana Murino, ambasciatrice

per il 2017 del brand, che interpre-ta una moderna Alice che si muovein un «Paese delle Meraviglie» do-ve è protagonista non solo il cuoio,ma tutta l'eccellenza italiana; è gira-to in location d'eccezione che rap-presentano il meglio del design edella moda italiana: dal negozio dicalzature su misura dove lavora l'ar-tigiano della scarpa, al barbiere re-trò che torna sul mercato con taglie storie da raccontare. Da cornicela Toscana e i suoi parchi e paesag-gi naturali. La bellezza delle ditache si muovono e creano opere d'ar-te, nella cucina come nell'artigiana-to, nella danza, nella cura della per-sona, nella musica, è il fil rouge cheaccompagnerà Caterina Murino in

un percorso tra scenari sempre di-versi che si aprono uno dietro l'al-tro, in una sorta di sliding doors,per raccontare il percorso di vitadella protagonista.Nel cast ci sono anche i danzatoridella compagnia fiorentina OpusBallet; il pianista del LussemburgoFrancesco Tristano, ; i maestri del-la scarpa su misura Mario Bemer eMattia Capezzani, l'attore AlessioSardelli, la giovanissima KendraFinlay, fino al presidente di Asso-moda Giulio di Sabato. «Siamo or-gogliosi di girare un nuovo filmper diffondere la bellezza del madein Italy nel mondo», dice il presi-dente di Cuoio di Toscana Anto-nio Quirici.

Carlo Baroni

Si gira in Toscana Pagina 9

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A SPAZIO SEME APPUNTAMENTO STASERA DALLE 21

Short 03: una serata dedicataai corti dei registi toscani

«SHORT 03» è il terzo appunta-mento di una serie dedicata al cor-tometraggio. Brevi narrazioni ci-nematografiche curate da registitoscani con proiezione e intervi-sta ad ogni autore. «Short 03» è ilprogetto ideato e curato da Fran-cesco Botti all'interno del «Cantie-re di storie». La rassegna ripartestasera e l'appuntamento è a Spa-zio Seme in via del Pantano adArezzo. Dalle 21 «Short 03» pro-pone «Programma 2045» scritto,montato e diretto da LorenzoLombardi & Santi Amantini perla produzione di Whiterose pictu-

res in associazione con l'IstitutoComprensivo «Leonardo Da Vin-ci» di San Giustino. Produttoriesecutivi del progetto sono Loren-zo Lombardi e Eva Santucci, di-rettore della fotografia SantiAmantini. Il corto ha le musichedi Lorenzo Lombardi e nel castLeonardo Gennaioli, MatteoGiordano, Serena Caselli, IulianBezvolev, Alessia Bartolini, Ales-sandro Nasraoui, Daniel Gega,Agnese Zazzi, Elia Petruzzi, Ya-smine Hajri, Tommaso Barberi.Ma stasera spazio anche alla proie-zione di «Heroes» con Rossano

Valenti per la regia di Daniele Bo-narini, co-regista Li Zhang. Il cor-to vede la musica realizzata daBen Rector.A seguire «Scoppiò la Guerra» cor-to con Chiara Cappelli e Pierfran-cesco Bigazzi ideato e diretto daAlessia Duranti per Majakovskij.E ancora, «Il futuro viene dal vec-chio ma ha bisogno di un ragaz-zo» con le musiche di Arlo Bigaz-zi, «Mangia!» e «Mi hai amato sol-tanto» a cura di Francesco Faral-li. E infine due videoclip con eper Alessandro Fiori. «La terza co-sa» di e con Marco Buzzini. Tuttoa Spazio Seme stasera a partiredalle 21, ingresso 5 euro.

Iniziative ed eventi Pagina 10


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