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Rassegna Stampa · /LJKW6WULNH n oot nato aatt la aia attia allintno i al oatoi a i gna attao liion...

Date post: 18-Feb-2019
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Home Attualità Fatti e Persone Da ab Medica per lo Smart Health Day

Robot da Vinci

Attualità Fatti e Persone

Da ab Medica per lo Smart HealthDay

In occasione dello Smart Health Day, ab Medica questa mattina ci ha accolto nella sua

di Cerro Maggiore (MI) per conoscere da vicino i suoi sistemi avanzati per la chirurgia

e per l’assistenza ospedaliera.

Sistemi robotici come da Vinci (l’affermata piattaforma per la chirurgia mininvasiva) e

Cyberknife (“coltello cibernetico” per la radiochirurgia) sono ampiamente affermati in

Italia e nel mondo.

Altri sistemi, invece, si stanno facendo conoscere…

Cyberknife

Partiamo da Discogel, un dispositivo medico a base di etanolo gelificato, un derivato

di cellulosa e tungsteno per il trattamento mininvasivo e in day hospital delle ernie

discali con radicolopatia, con tecnica percutanea e in anestesia locale: Discogel viene

iniettato direttamente nella sede da trattare e, assorbendo l’acqua presente nel

nucleo polposo, si trasforma in una protesi parziale molle.

Redazione 19 giugno 2018

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LEGGI LA RIVISTA

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NOTIZIARIO CHIMICOFARMACEUTICO

Intelligenza artificiale, il futurodell’healthcare è adesso

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Discogel

Ne traggono vantaggio sia i chirurghi (mininvasività, risultati rapidi, mantenimento

dello spazio discale) sia i pazienti (nessuna recidiva, guarigione in tre settimane circa,

niente cicatrici). Sono circa mille l’anno in Italia gli interventi sulle ernie discali eseguiti

con questo sistema.

Due elementi che rendono poco pratico l’elettroencefalogramma tradizionale sono la

necessità di inumidire gli elettrodi (che allungano i tempi dell’esame) e la presenza di

cavi.

ab Medica propone Helm-eight, un caschetto per l’esecuzione dell’EEG e dell’holter

24 h wireless che permette di eseguire l’esame in tempi ridotti (impiega elettrodi a

secco) e anche in situazioni di emergenza (es. in ambulanza) e sul territorio.

Helm-eight

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Quattro studenti della MakerereUniversity di Kampala (Uganda)hanno sviluppato un software

chiamato [...]

Un nuovo robot per la chirurgia ad accessoristretto

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Il caschetto rileva l’attività cerebrale del cervello ed è utile anche in pazienti epilettici e

in pazienti in riabilitazione neuromotoria post-ictus. I dati raccolti vengono subito

trasmessi, per un’immediata lettura da parte del medico.

In Italia circa il 6,3% dei pazienti ricoverati in ospedale contrae una ICA (infezione

corretalata all’assistenza).

Light Strike

Light Strike è un robot pensato per abbattere la carica batterica all’interno di sale

operatorie e camere di degenza attraverso l’emissione di raggi uvc: una lampada allo

xeno emette una luce pulsata che distrugge la catena DNA del germe patogeno. Per

sanificare le superfici (in assenza di persone) in sala operatoria sono necessari 2 cicli

da 10 minuti, mentre per le camere di degenza bastano due cicli da 5 minuti. Light

Strike vanta ben 22 pubblicazioni scientifiche.

Passiamo alla chirurgia ortopedica, che diventa robotica con Mako, una piattaforma

per la chirurgia protesica di ginocchio (monocompartimentale e totale) e di anca che

permette l’esecuzione con una tecnica più accurata.

Il sistema Mako

Si parte da immagini Tac, sulle quali viene pianificato

l’intervento; una telecamera a infrarossi, poi, guida il

chirurgo nell’esecuzione del gesto, alla cui precisione concorrono i 6 motori che

mantengono la fresa entro l’area di taglio.

Presente in Italia dal 2011, questo sistema oggi è utilizzato in 13 centri.

L’ultima tappa della nostra visita è stato il Laboratorio di Medicina Rigenerativa di ab

Medica per scoprire DegraPol, un polimero della famiglia dei poliuretani biocompatibile

e biodegradabile che dall’iniziale forma di polvere assume l’aspetto e la struttura di un

Intuitive Surgical ha ottenutol’autorizzazione da parte della

Food and Drug Administration statunit[...]

Pharma, il Crm si integra con le banche dati

Cerved e Trueblue provano acambiare l’offerta di Crmdedicata al mercato del pharma

con un sistema [...]

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tessuto. Queste caratteristiche lo rendono ideale per la realizzazione di impalcature

tridimensionali sulle quali le cellule possono depositarsi e riprodursi, favorendo così la

rigenerazione tissutale.

Grazie alla stampa 3D con i fogli di DegraPol si può riprodurre, per esempio, una

valvola polmonare.

Molto altro abbiamo potuto conoscere da vicino a Cerro Maggiore, come

Win@Hospital, la piattaforma dedicata al monitoraggio continuo in tempo reale dei

pazienti ricoverati in reparti a intensità di cura media e bassa, o Vivostat, un sistema

che consente la produzione in 30 minuti di colla di fibrina (fibrina ricca di piastrine, PRF

– utilizzato per la rigenerazione dei tessuti a seguito di lesioni all’interno o all’esterno

del corpo), utilizzata per bloccare il sanguinamento e sigillare cavità o siti di

anastomosi.

Ultimi ma non ultimi, InTouch, il robot per la telepresenza, il teleconsulto, la

teleformazione, ideale per la comunicazione tra strutture hub e strutture spoke, e

MicroLap (strumenti per laparoscopia) e AirSeal (insufflatore che riduce l’impatto di

CO2): questi due, combinati, danno origine alla low impact laparoscopy (LIL), tecnicalaparoscopica multimodale che permette di ridurre lo stress perioperatorio a carico del

paziente.

Cristina Suzzani

Il quotidiano dell'hi-tech

#OLED #TV #IPHONE 8 #IPHONE X #GOOGLE PIXEL 2 XL

Smart Health, ovvero come diventarechirurghi per un giorno grazie ai robot

di Emanuele Villa - 20/06/2018 16:24 1

L'evento Smart Health di ab medica è stata l'occasione per approfondire il discorsodella tecnologia e della robotica nel delicatissimo settore della sanità. Il livello èaltissimo e le prospettive (tecnologiche, quanto meno) sono rosee

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Tecnologia e salute non sono mai stati così vicini. Nonostante i dispositivi di monitoraggio domestico e

outdoor aumentino di giorno in giorno, esiste un certo tipo di tecnologia ancor più importante per la

nostra salute: quella dedicata ai medici, ai chirurghi, agli ospedali e alle sale operatorie. Una

tecnologia estremamente diversa da quella di cui siamo soliti raccontare: qui non c'è solo un'app che

segue i movimenti del paziente o un braccialetto che conta la pulsazioni, ma veri e propri robot che

assistono il chirurgo durante gli interventi più delicati, assicurandone la buona riuscita. Non si può

sbagliare: c'è il gioco la salute e la vita di una persona, non il suo stato di forma più o meno perfetto per

la prova costume.

Ecco perché l'evento smart health organizzato da ab medica, una delle più grandi realtà italiane che

operano nel campo delle tecnologie medicali, è stata un'ottima occasione per conoscere tecnologie

fondamentali in ambito medicale e “fare il punto” sullo stato dell'hi-tech nel mondo della salute.

Ovviamente non siamo chirurghi: quello che diremo sarà scontato e superficiale per alcuni, ma siamo

altrettanto certi di suscitare la curiosità di molti che, anche un po' per timore, si tengono abbastanza

alla larga da questo settore sperando di non entrarci mai in contatto.

SPECIALEMONDIALI2018 NEWS TEST E PROVE INCHIESTE E REPORTAGE GUIDE PRODOTTI FORUM accedi o registrati

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Tecnologia per curare e interveniretempestivamente

Durante l'evento ci siamo improvvisati chirurghi per provare alcune delle soluzioni tecnologiche più

avanzate a disposizione della medicina moderna. Prima cosa il Da Vinci, un'istituzione nel settore e unriferimento assoluto quando si parla di chirurgia robotica mininvasiva. Non essendoci un paziente in

carne ed ossa (grazie al cielo) ma solo delle graffette da spostare, ci è parso tutto facile: nella realtà non

sarà di sicuro così, ma il fatto che la tecnologia robotica possa influenzare in positivo l'esito degli

interventi è chiaro anche ai profani.

Seduti in console osserviamo il tavolo operatorio tramite un visore e muoviamo i bracci robotici chereplicano i nostri movimenti: in realtà li migliorano grazie a un sistema di stabilizzazione avanzata che

ci permette di fare tutto senza fatica e, soprattutto, di non trasmettere al paziente il fisiologico tremore

delle mani e delle dita.

Il sistema robotico Da Vinci in azione

Mentre operiamo (virtualmente, per fortuna) ci passa a fianco un robot In Touch, che ricorda un po'

quelli della fantascienza anni '80.

Alto, indipendente, con un operatore in carne

ed ossa che ci osserva dal monitor: In Touch è

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un dispositivo fondamentale per la telemedicina

e ce ne sono 15 in giro per l'Italia. Sono dotati

di un sistema di ripresa Full HD e di movimento

remoto, al loro interno hanno diversi strumentiper la rilevazione dei parametri del paziente,

parametri che vengono inviati allo

specialista dall'altra parte per una diagnosi

tempestiva e immediato accesso alle cure. Lo

scopo è uno: assicurare a chi abita in aree

disagiate la medesima qualità di cura di chi può

avvalersi di strutture all'avanguardia.

La diffusione in Italia non è capillare, ma

almeno i primi passi sono stati fatti: la prima rete

di “telepresenza” è stata inaugurata tra gli

ospedali di Legnano-Abbiategrasso-Magenta

nel milanese: la centrale di controllo a Legnano

comunica con i robot presenti ad Abbiategrasso

e Magenta e offre un servizio di diagnosi e cura

estremamente tempestiva in caso di ictus

ischemico.

Idem in Abruzzo, dove gli specialisti degli

ospedali di Chieti, Lanciano e Pescara

supportano “in remoto” i colleghi di Casoli,

Guardiagrele, Popoli e Penne. Data la sua utilità e il suo ruolo centrale nell'offrire assistenza medica di

qualità in qualsiasi luogo e in ogni momento, la speranza è che sistemi come questo si diffondano in

fretta a macchia d'olio.

Con Mako gli errori tendono a zero

Basta passare due minuti con Da Vinci per rendersi conto dell'importanza della tecnologia nel mondo

della cura. Ma la presenza di un chirurgo abile ed esperto resta fondamentale: magari un giorno i

sistemi di assistenza, l'intelligenza artificiale e altre belle tecnologie gli permetteranno minori

responsabilità, ma oggi il chirurgo è assolutamente al centro di tutto.

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Strumento per la fresatura dell'articolazione

L'articolazione del ginocchio sulla quale siamo intervenuti con Mako

Eppure ci sono casi in cui la tecnologia tenta di ottenere il ruolo da protagonista. Un caso è Mako, un

altro sistema robotico ultrasofisticato per la chirurgia protesica in ortopedia: anche qui parliamo di

una quindicina di esemplari presenti in Italia (13 per l'esattezza), ideali per la protesizzazione di anca e

ginocchio. L'obiettivo di Mako è ambizioso: togliere l'errore umano dall'equazione. Non ridurlo,

eliminarlo proprio.

Ci siamo dunque avventurati in una delicata

operazione di protesi (parziale, ci pare) di

ginocchio. Al di là della delicatezza

dell'intervento, delicatezza che non c'è quando

si ha a che fare con un femore di gesso,

l'impressione è che la fase di pianificazioneconti almeno quanto l'esecuzione. È tutto

computerizzato, tutto.

Prima si fa una TAC, sulla base della quale il

chirurgo definisce in modo preciso le modalità

di intervento e “istruisce” il software di Makoin tal senso. Poi, una camera 3D consente al

chirurgo di visualizzare in tempo reale

l'avanzamento dell'intervento: la fresatura

dell'osso avviene tramite braccio robotico che è

programmato e “guida” la mano del chirurgo,

impedendo errori umani importanti. Ci abbiamo

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provato e confermiamo, pur nella totale e

assoluta inesperienza, che qui l'assistenza

robotica va ben oltre l'eliminazione del tremore umano. Qui è tutto fissato precedentemente, il che

offre anche un'elevata riproducibilità del gesto umano.

Camera 3D e monitor di controllo dell'intervento

Tra caschetti e onde alfa

Dopo una rapida sessione in compagnia di dischi intervertebrali sintetici e sistemi di sterilizzazione

basati su raggi UV-C, passiamo a un altro dispositivo su cui la ricerca di ab medica punta molto: ilcaschetto Helm-eight.

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Si tratta di un caschetto leggerissimo (apparentemente anche molto delicato) dotato di elettrodi a secco capaci di registrare l'attività cerebrale del paziente. Alcune applicazioni sono evidenti: elettroencefalogramma wireless per chi ne avesse bisogno (soprattutto pazienti epilettici, poiché è prevista la possibilità di prevenzione delle crisi) e come alleato per i percorsi di riabilitazione motoria. Vista la sua rapidità di accensione e registrazione dei dati, trova una collocazione perfetta sulle ambulanze.

Ma c'è qualcosa di più che proietta Helm-eight direttamente nel futuro: il sistema è in grado di captare e registrare le cd. onde alfa , frequenze che il nostro cervello emette solo in determinate circostanze

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o lassi di tempo. L'ipotesi formulata dai ricercatori è usare le onde cerebrali “replicabili” (queste alfa)

per controllare dispositivi esterni, il che rappresenterebbe un passo avanti meraviglioso per soggetti

con disabilità motorie. Potranno non solo comunicare ma anche eseguire operazioni ad oggi

impensabili. Dal canto nostro, la speranza che ciò avvenga nel minor tempo possibile: a giudicare dalle

premesse, vien voglia di essere ottimisti.

Home > Scienze > Robotica

Medicina e tecnologia, l'Italia con abmedica primeggiadi Elena Re Garbagnati @ettorins 20 Giugno 2018, 17:30 13 min Commenti

1 / 6 La medicina all'avanguardia

A tutti purtroppo capita di ricorrere a cure mediche, e spesso solo inqueste occasioni ci si rende conto di quanto i progressi tecnologiciabbiano fatto passi avanti e di quali cure mediche innovative sianodisponibili. Spesso vediamo macchinari e soluzioni all'avanguardia intelevisione, molte volte collocati negli Stati Uniti. Anche in Italiaesistono!

Ieri abbiamo avuto occasione di visitare la sede di ab medica, aziendafondata nel 1984 che nel corso degli anni ha commercializzatosoluzioni medicali all'avanguardia, come il primo sistema robotico daVinci per gli interventi chirurgici in laparoscopia, il primo sistemarobotico Mako per la chirurgia protesica in ortopedia e molto altro.Nelle prossime pagine vi mostriamo una sintesi di quello che abbiamovisto.

INDICE

La medicina all'avanguardia

Discogel, la soluzione per le ernie discali

Helm-eight, un caschetto molto speciale

Mako, il robot per interventi sempre perfetti

Da Vinci, un robot che opera ad arte

Medico a distanza

Se vi interessano altre tecniche rivoluzionari in ambito medicoleggete: Le nuove tecnologie nella Medicina del Terzo Millennio eINRiM, la Scienza delle misure a sostegno della medicina

Problemi di pressione? Tenetela sotto controllo con il misuratoredi Pressione da braccio OMRON M7.

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June 24, 2018

Robot da Vinci, “scatole magiche” ed “elmetti” wireless:la tecnologia in Sanità fa passi da gigante

insanitas.it/robot-da-vinci-scatole-magiche-ed-elmetti-wireless-la-tecnologia-in-sanita-fa-passi-da-gigante/

Un robot che opera comandato da una consolle (da Vinci), una macchina capace di

sanificare, con la sola luce, gli ambienti ospedalieri (Like strike), una “scatola magica” la

WinPack che consente di monitorare a distanza quattro parametri vitali del paziente

ospedalizzato cosi come un “elmetto” l’Helm eight, indossabile e wireless capace di

eseguire un elettroencefalogramma.

È questo il futuro della Sanità presentato, attraverso una serie di device, da “ab medica”

azienda italiana nella distribuzione di tecnologie medicale, nel suo centro di Cerro

Maggiore per lo “Smart health day”.

La sede è già sinonimo di innovazione. Realizzata, o meglio, inaugurata nel 2015 lungo

l’autostrada Milano Varese, su progetto dell’architetto Giuseppe Tortato, si presenta come

una nave dai tagli futuristici “capace – come spiega lo stesso architetto – di volare sull’onda

dell’innovazione.

E di innovazione tratta ab medica fondata nel 1984 da Aldo Cerruti tuttora presidente e

oggi affiancato dalla figlia Francesca, responsabile marketing e comunicazione.

Nel quartier generale di Cerro Maggiore, a venti minuti da Milano, lavorano in circa 160 dei

250 dipendenti della società. L’interno riserva diversi spazi dedicati al benessere di chi vi

lavora: sale bar, salottini, aree verdi. Le sale riunioni in cui ci si imbatte, lungo i corridoi ,

sono dedicati ai grandi “visionari” del cinema: Luciano Visconti, Stanley Kubrick, George

Lucas e così via.

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Ne va fiero il presidente Cerruti che vorrebbe realizzare, all’interno della “nave”, ancora un

auditorium con tanti schermi dove presentare le novità della sua azienda.

Imbattersi nel futuro in ab medica non è difficile. L’azienda oltre ad aver acquisito, negli

ultimi anni, diverse società orientate all’innovazione come Telbios, per le telemedicina o

Officine Ortopediche Rizzoli per la produzione di protesi, è anche attenta alle nuove start

up che nascono nel campo medico.

La piattaforma “Win@Hospital” è una di queste. La WinPack di “Win@hospital” o “scatola

magica” come la chiamano gli uomini di ab medica consente dal pc del medico e

dell’infermiere di monitorare in tempo reale i pazienti ospedalizzati in reparti a bassa e

media intensità di cura.

Quali parametri? Ecg con 7 derivazioni, la saturometria, pressione arteriosa e la

temperatura. Il device è già in uso in 70 ospedali italiani. Il costo per 4 dispositivi e

software è circa 30 mila euro.

Incuriosisce nell’Health day di ab medica anche un gel o meglio una fiala di etanolo

gelificato utilizzato per la cura delle ernie discali. Questo “gel” viene iniettato con una

tecnica percutanea sotto controllo radioscopico al centro del nucleo polposo: dapprima si

ha una disidratazione parziale, successivamente il derivato di cellulosa genera una protesi

parziale molle che permane all’interno del disco.

Adatto, tengono a precisare, non per le ernie espulse ma per quella discale sia lombare

che cervicale che godono di un buon collegamento con il nucleo polposo. Tutto questo sarà

presto illustrato in un sito web che la società sta realizzando.

Non passa inosservata anche una colonna bianca con un piccolo incavo dove viene

inserito un prelievo di 120 ml di sangue e in 30 minuti viene trasformato in colla di fibrina

ricca di piastrine da utilizzare per bloccare sanguinamenti o sigillare cavità.

Certo il principe dell’innovazione nel “salotto tecnologico” di ab medica resta sempre il “da

Vinci” con le sue 4 braccia nell’evoluzione “XI” con possibilità di rotarsi sul corpo del

paziente per la chirurgia multiquadrante e con una telecamera, oggi, capace di acquisire

immagini in fluorescenza.

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Ben presto dovrà competere con il Vinci SP per le procedure chirurgiche urologiche

indicate per un singolo accesso. Bisturi, pinse e telecamera, usciranno tutti da un’unica

porta. Il “da Vinci SP” ha ottenuto l’autorizzazione dalla Food and Drug Administration

statunitense. A produrlo è sempre la Intuitive Surgical Inc.

Aldo e Francesca Cerruti

L’INTERVISTA

Francesca Cerruti (direttore comunicazione di ab medica spa), come vede il futuro della

sanità?

«Sarà una combinazione di eventi. La tecnologia diventa sempre più alla portata di tutti. Sta

facendo dei passi in avanti molto velocemente e in modo incredibile. Vedi le

connessioni, la sicurezza e la stabilità delle stesse; vedi i device sempre più piccoli. In

ambito sanitario vedo il medico connesso ad altri medici, vedo il territorio connesso tramite

apparecchiature e tecnologie. Vedo il cittadino sempre più consapevole. Abbiamo, oggi, la

fortuna di poterci informare, abbiamo la fortuna di poter scegliere qual è la struttura

ospedaliera e la tecnologia più adatta al nostro trattamento. E, il medico ha alla sua

portata molte tecnologie e diverse tecniche operatorie. Per cui vedo un cittadino che

può fare delle scelte sapendo cosa sta scegliendo. Vedo un mondo in cui la giusta

tecnologia assiste un medico esperto e formato. Il tutto porta alla personalizzazione della

cura. Il cittadino è più esperto e consapevole delle opportunità».

Ma non tutti gli ospedali possono permettersi l’alta tecnologia?

«Potenzialmente sì. Tutti gli ospedali possono acquistare tecnologia programmando

l’investimento e accedendo a finanziamenti e agevolazioni ma soprattutto programmando

la gestione e l’ottimizzazione. Bisogna dare un senso all’acquisizione fatta».

Come sarà a suo avviso il medico 4.0?

«Credo che prima di tutto debba mantenere il contatto con il paziente che la tecnologia

rischia di far perdere. Di contro il buon utilizzo della tecnologia può aiutare il medico a

diagnosticare più in fretta e meglio. Avrà possibilità di connettersi con il paziente al

domicilio e con altri colleghi magari più esperiti, e avrà disposizione una serie di device che

potrà utilizzare. Quindi con l’ottimizzazione della tecnologia la macchina e la valigetta

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del medico possono essere sostituiti dai device. Oggi, siamo già abituati a vederci allo

schermo, culturalmente potremmo essere già pronti a guardare anche il medico dall’altra

parte dello schermo». (vl)

La sede di Ab Medica

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