Date post: | 07-Apr-2016 |
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RASSEGNA STAMPA
Martedì 2 dicembre 2014
Rassegna Associativa 2
Rassegna Sangue e Emoderivati 4
Rassegna Medico-scientifica, politica sanitaria e terzo settore 7
Prime Pagine 15
Sommario:
Rassegna associativa FIDAS
Rassegna sangue e emoderivati
GIORNALE DEL POPOLO.CH
Le donazioni di sangue si fanno "social"
Dal 1° dicembre 2014 Trasfusione CRS Svizzera avrà la sua pagina Facebook. L’o-
biettivo è sensibilizzare la popolazione sulla donazione di sangue e sulla donazione
di cellule staminali del sangue.
La maggior parte delle persone è consapevole che una donazione del sangue può
salvare una vita. Per quanto concerne la donazione di cellule staminali del sangue,
invece, la situazione è un po’ diversa. Quando viene sollevato l’argomento, la reazio-
ne più frequente è più o meno questa: «Cellule staminali del sangue? Non ne ho mai
sentito parlare!». Effettivamente, in Svizzera, la donazione di cellule staminali del
sangue è poco conosciuta e le informazioni in merito scarseggiano. Se qualcuno ha
alcune nozioni al riguardo, queste sono spesso errate o incomplete, un aspetto che fa
scaturire a sua volta ulteriori domande e incertezze. Va detto però che sussiste un bi-
sogno di informazione anche per la donazione di sangue, ad esempio: quale ruolo
svolgono in realtà i gruppi sanguigni nella donazione? Quali tipi di donazione esisto-
no? Questi sono due esempi di domande frequenti.
Grazie a novità, impressioni e nozioni interessanti sul tema del sangue, Trasfusione
CRS Svizzera vuole fornire informazioni e motivare il pubblico a dare il proprio contri-
buto. In linea con lo slogan della donazione di cellule staminali del sangue «Uniti con-
tro la leucemia» e con quello della campagna «Donare il sangue – Noi già lo faccia-
mo!», esistono diversi modi per dimostrare il proprio sostegno. Ognuno, infatti, è libe-
ro di scegliere come partecipare alla causa di Trasfusione CRS Svizzera: ogni contri-
buto è prezioso!
Per Trasfusione CRS Svizzera è importante mantenere l’impegno esistente e acquisi-
re costantemente nuovi sostenitori. Considerate le possibilità offerte da Facebook,
l’organizzazione è convinta che la sua nuova pagina fan sarà un ottimo mezzo per
conseguire questo obiettivo.
LA SICILIA (ed. Catania)
Ospedale Caltagirone: sul centro trasfusionale l'assessore regionale
non esclude una... proroga
Ci sono speranze concrete per evitare la chiusura dei centri trasfusionali degli ospedali di Caltagiro-
ne e Paternò. «Il centro regionale sangue - afferma l'assessore regionale alla Sanità, Lucia Borselli-
no - sta profondendo il massimo sforzo possibile con i suoi valutatori. Sì, ci sono criticità per l'ade-
guamento di alcune strutture nei tempi rigorosi previsti dal ministero, ma non è un problema che ri-
guarda soltanto la Sicilia. Pertanto, sia in conferenza delle Regioni, sia in commissione Sanità, stia-
mo prospettando l'esigenza di essere comunque messi nelle condizioni di assolvere alle prescrizio-
ni».
Insomma, pur non chiamandola proroga - come esplicitamente a lei richiesto in una nota dalla de-
putata regionale Concetta Raia - l'assessore ammette la possibilità che venga concesso un maggio-
re lasso di tempo per l'accreditamento delle strutture trasfusionali, anche in considerazione del fatto
che si tratta di servizi di supporto indispensabili sia per l'attività medica e chirurgica degli ospedali,
sia per i pazienti che hanno bisogno di continue trasfusioni.
Alla Borsellino, nel corso della sua recente visita - con il presidente Rosario Crocetta - all'ospedale
di Caltagirone, sono state poste numerose problematiche, come i tempi assai lunghi necessari per
effettuare una risonanza magnetica a causa del mancato funzionamento di una macchina, «come
l'assenza - evidenziata dal sindaco Nicola Bonanno - di numerose, rilevanti figure professionali per
le quali urgono i concorsi» e come, più complessivamente, quelle attinenti al futuro di una sanità ca-
latina oggi balbettante. «Confido che i vertici del governo regionale - sottolinea il deputato regionale
Gino Ioppolo - abbiano potuto toccare con mano una realtà sanitaria di cui il territorio ha fortemente
bisogno. La sanità nel Calatino, infatti, rappresentata dai due presidi riuniti di Caltagirone e di Mili-
tello in Val di Catania, serve una potenziale utenza di ben oltre 200 mila abitanti, il che giustifica la
nostra proposta di trasformare i due ospedali riuniti in presidio di primo livello. Sarà così possibile
programmare lo sviluppo e la crescita delle due indispensabili strutture sanitarie». Analoghe richie-
ste di attenzione anche dai deputati regionali Marco Falcone e Francesco Cappello.
Intanto, fra tante incertezze, una buona notizia riguarda il nuovo reparto di Malattie infettive, che si
sviluppa su una superficie di oltre 1400 mq e conta 8 stanze, con posto letto singolo, dotate di ba-
gno in camera e zona filtro; e 6 stanze, ad alto isolamento, sempre con posto letto singolo, bagno in
camera e zona filtro. Gli ambienti sono interamente climatizzati e con filodiffusione. Gli arredi sono
tutti nuovi. È stato realizzato un percorso indipendente per le visite ai pazienti in alto-isolamento.
Rassegna medico-scientifica e
politica sanitaria
PANORAMA.IT Ebola, si aggrava il medico italiano contagiato Le condizioni del paziente, ricoverato all'ospedale Spallanzani di Roma, conti-nuano a peggiorare Sta sempre male il medico italiano di Emergency contagiato dal virus Ebola e rico-verato all'istituto Spallanzani di Roma, e la tensione è palpabile nella task force che sta cercando di curarlo, al punto che nessuno dei medici rilascia dichiarazioni. A parlare è solo il bollettino medico, il settimo dal ricovero dell'uomo, e le notizie non sono buone. ''Le condizioni generali del paziente sono lievemente peggiorate - si legge -. Permangono febbre elevata, profonda spossatezza e esantema cutaneo diffuso. Il paziente è facilmente contattabile, autosufficiente, risponde a tono alle domande''. Le speranze dei medici per ora sono riposte nella seconda infusione con il sangue di un paziente guarito, praticata ieri con una sacca arrivata dalla Ger-mania e che si è aggiunta a quella già praticata con sangue proveniente dalla Spa-gna. Oltre alla trasfusione, che anche l'Oms considera tra i trattamenti più promettenti anche se non ancora testato su larga scala, la task force ha somministrato anche due farmaci sperimentali al paziente, anche questi ben tollerati. Il medico sicilia-no, che e' stato contagiato in Sierra Leone, è uno dei 22 pazienti con Ebola trattati fuori dall'Africa, in Europa e negli Usa. Fra questi, che in molti casi sono stati cu-rati con plasma di persone guarite, si contano cinque morti, l'ultimo dei quali è Martin Salia, un medico statunitense contagiato in Sierra Leone e rimpatriato il 15 novembre scorso in Nebraska quando però le sue condizioni erano già molto gravi. Sul fronte africano invece i segnali sono positivi, con nuove conferme dei pro-gressi fatti dalla comunità internazionale contro la malattia. ''Siamo veramente in una situazione diversa rispetto a due mesi fa, i progressi sono stati impressionanti, soprattutto per il lavoro delle Ong e delle comunita' locali - ha affermato Bruce Aylward, l'inviato dell'Oms nei paesi colpiti dall'epidemia -. Questo sforzo si è tradotto in un rallentamento consistente dell'epidemia. Il fatto però che siamo sulla buona strada non è sufficiente, perché i risultati raggiunti oggi servono solo a rallentare il virus, non a fermarlo''. Fra i problemi evidenziati dall'agenzia c'e' la carenza di fondi. ''Finora degli 1,5 miliardi di dollari richiesti ne sono stati raccolti 960 - ha sottolineato l'esperto - questo gap si traduce in scelte da fare nelle azioni da compiere, mentre invece tutte sarebbero necessarie''
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