Rassegna Stampa del 18 Aprile 2012
Da “Barlettalive” di Mercoledì 19 aprile 2012
Università privata nella Bat, le 10 domande alle istituzioni del Movimento Pubblica-Mente Finanziamenti all'università privata, ne parlano gli studenti del neo movimento inaugurato da poco in città
Lo scorso 16 Marzo è nato il Movimento Pubblica-Mente, "risultato di un vivace e fertile confronto tra cittadini
allertati dalla comune esigenza di approfondire una circostanza che ci riguarda tutti", si legge nel comunicato
firmato dai suoi rappresentanti.
"Parliamo - spiegano - della decisione intrapresa dalla Provincia e dal Patto Territoriale Nord-Barese Ofantino, di
finanziare con 700.000 Euro l'istituzione di un'Università privata nella Bat".
"Il movimento, composto da studenti delle scuole medie superiori, studenti universitari e sindacati studenteschi, si
è caratterizzato - continua il comunciato - per la disponibilità a raccogliere, attraverso incontri pubblici e scambi sui
social network, i contributi di quanti operano quotidianamente all’interno del mondo della formazione, della ricerca,
del sapere sul nostro territorio. Ha coinvolto e piacevolmente interloquito con le realtà associative, prime tra tutte
le associazioni dei genitori e le forze sociale".
"La nostra principale e sincera premura - sostengono i fondatori del movimento - è contribuire, anche attraverso
una puntuale opera d'informazione, a svolgere appieno il diritto/dovere di cittadinanza attiva, contribuendo in tal
modo alla nostra formazione civica e, ne siamo certi, al miglioramento della qualità democratica della nostra
comunità".
Ecco le 10 domande del Movimento Pubblica-Mente alle istituzioni:
"Presidente Ventola, la Provincia Barletta - Andria - Trani e il Patto Territoriale Nord Barese - Ofantino hanno
deliberato “l’istituzione” di un’Università privata nel nostro territorio, mediante lo stanziamento complessivo di
700.000 Euro. Le modalità, la tempistica e le motivazioni politiche che hanno portato a questo importante
investimento pubblico ci lasciano a dir poco perplessi. Pertanto, riteniamo opportuno rivolgere a lei ed all’Ente che
rappresenta alcune domande, nella speranza che le risposte che vorrete cortesemente fornirci riescano a fugare i
nostri dubbi:
1-Come mai il bando pubblico, indetto il 9 Luglio 2011 (in un periodo in cui volge al termine l’attività didattica
universitaria annuale) ha concesso appena 15 giorni per l’espressione della manifestazione di interesse rendendo di
fatto impossibile l’adesione delle università pubbliche?
2-Perché il Consiglio Universitario Nazionale e il Comitato Universitario Regionale di Coordinamento, vale a dire le
Università italiane e pugliesi, il Presidente della Regione e l’Assessore al ramo, sono stati tenuti all’oscuro
dell’iniziativa?
3-L’ex Presidente del Patto Territoriale Tarantini, durante una trasmissione televisiva, ha parlato di uno studio
preliminare realizzato allo scopo di individuare le facoltà maggiormente richieste dagli studenti della sesta
provincia. Quali sono i risultati di questo studio e perché non è stato reso noto prima della pubblicazione del
bando?
Rassegna Stampa del 18 Aprile 2012
4-Ritiene che l’attivazione di corsi di Laurea come Giurisprudenza ed Economia, peraltro di tutoraggio, sia
compatibile con le radici storiche e culturali, le capacità produttive, le tradizioni e le ambizioni del nostro territorio?
5-Alcuni sostengono (tra questi vi è anche lei) che il finanziamento consiste esclusivamente in borse di studio. La
convenzione stipulata tra LUM e Patto Territoriale testualmente recita: “le risorse eventualmente eccedenti quanto
erogato con borse di studio [...] saranno trasferite alla LUM e da essa utilizzate [...] in conto spese di impianto
[...], in conto spese di gestione”. Quale delle due affermazioni è vera?
6-Nella nostra Provincia ci sono centinaia di studenti cosiddetti “idonei non beneficiari”, ovvero ragazze e ragazzi
che, pur avendone tutti i requisiti, non hanno accesso alle borse di studio solo per mancanza di risorse. Secondo
noi l’istituzione da lei rappresentata dovrebbe sopperire a tale carenza, approfittando della disponibilità di fondi.
Perché scegliere invece di finanziare parzialmente rette ben più dispendiose con borse di studio del valore di 2.500
Euro ciascuna?
7-Ritiene che la sede attualmente individuata per l’Università e cioè un capannone sito in zona industriale, ai
margini della pericolosa strada provinciale Andria - Trani, nei pressi di una discarica, sia la più idonea per
rispondere alle esigenze degli studenti che quotidianamente dovranno recarvisi?
8-Quali sono i benefici che la Provincia prevede possano derivare in termini di valore, prestigio, occupazione e
qualità della formazione dall’insediamento di questa Università?
9-Il percorso che da poco abbiamo intrapreso ci ha mostrato una realtà, quella delle scuole medie superiori, spesso
trascurata. Abbiamo raccolto le testimonianze di studenti e docenti e il responso condiviso parla di istituti scolastici
in condizioni di degrado, che spesso necessitano di ampliamento, dove la manutenzione e la sicurezza sono
insufficienti. Perché non destinare in questa direzione, in alternativa, tali risorse?
10-La fase storica che viviamo si sta caratterizzando anche per i tagli all’istruzione pubblica, scelta che penalizza le
famiglie e la popolazione studentesca, costrette a pesanti sacrifici. Non trova, ora più che mai, inopportuno
preferire di sostenere un’iniziativa privata con denaro pubblico?
Chiediamo a lei, al Presidente del Consiglio Provinciale, ai Capigruppo delle forze politiche presenti in Consiglio
Provinciale di promuovere una seduta monotematica del Consiglio stesso da svolgere entro la fine del corrente
anno scolastico, per chiarire a noi ed alla popolazione della BAT le motivazioni di tale scelta e per rispondere, se
ella lo riterrà, alle domande da noi innanzi poste".
Rassegna Stampa del 18 Aprile 2012
Da “Traniweb” di Mercoledì 19 aprile 2012
«No alla Lum e al parcheggio interrato in piazza Plebiscito» Operamolla incontra i militanti de La Fabbrica di Nichi
Il candidato sindaco del centrosinistra e terzo polo, Ugo Operamolla, ha incontrato i militanti
della Fabbrica di Nichi di Trani. Operamolla ha risposto in maniera molto ampia a tutte le
domande che gli sono state poste in un’ora e mezza abbondante di discussione, entrando nel
merito delle questioni e non nascondendo le sue opinioni su ognuna di esse.
Fra gli argomenti affrontati, quello della cementeria: Operamolla ha sostenuto di essere
nettamente contrario: «E’ indiscutibile – ha detto - che sia un impianto inquinante. Le promesse
occupazionali fatte a suo tempo sono state un’operazione scorretta. Revocare un protocollo
d’intesa è nella piena disponibilità del Comune, e quindi bisognerà farlo».
Riguardo gli spazi sociali, Operamolla ha lanciato l’idea di un auditorium cittadino, utilizzabile a
basso costo oltre al rilancio dei pochi spazi già esistenti. Sul parcheggio di piazza XX settembre,
eletto da un sondaggio de La Fabbrica di Nichi «opera pubblica più inutile» Operamolla sostiene
che sia impossibile, in quanto troppo dispendioso per il Comune, pensare ad un ripristino della
piazza com’era prima, e che vuole tentare comunque, visto che c’è, di renderlo utilizzabile.
Ferma contrarietà è stata invece espressa sul progetto dell’amministrazione tarantini di realizzare
un’opera analoga in piazza Plebiscito. Secondo il candidato sindaco metterebbe anche a rischio,
viste le caratteristiche attuali della piazza, gli edifici attualmente presenti in essa. In ogni caso ha
ribadito che eventuali parcheggi andrebbero realizzati in posti diversi dalle piazze.
Sulla vicenda dei dirigenti del Comune, Ugo Operamolla ha sostenuto che è giusto che simili
funzioni vedano una rotazione delle persone che ricoprono tali incarichi. Altra presa di posizione
importante sulla vicenda della Lum. Operamolla sostiene che, in fin dei conti, non vi è la
necessità di avere la Lum qui visto anche che si prevede l'istituzione di facoltà presenti
nell’Università pubblica di Bari, cioé a breve distanza dal nostro territorio. In ultima analisi, ha
dichiarato di volersi opporre, all’interno del Patto Territoriale, all’uso di quei fondi per la Lum.
Per la questione ospedale, il candidato sindaco ha sostenuto che la Regione Puglia, sotto la
giunta Vendola, abbia fatto molto, finchè ha potuto, per tutelarlo, riaprendo vari reparti e
salvandone altri, e che se ora si è in questa situazione è per i tagli provenienti dai governi
nazionali. «Il piano di riordino di cui si parla da qualche mese – ha detto Operamolla - non è che
che una bozza. Vendola ci ha rassicurato sul fatto che il nuovo ospedale della Bat coprirà tutta la
zona sud della Bat e sarà collocato in un luogo baricentrico tra le varie città coinvolte. Fino a
quando non sarà realizzato, le bocce rimarranno ferme ed anche a nuovo ospedale inaugurato, i
servizi essenziali rimarranno sul territorio. Le rassicurazioni di Vendola sono totalmente
credibili».
Nei prossimi giorni i militanti de La fabbrica di Nichi incontreranno anche il candidato sindaco
Fabrizio Ferrante.
Rassegna Stampa del 18 Aprile 2012
Da “Tranilive” di Mercoledì 19 aprile 2012
Auto-imprenditorialità femminile della Bat, presto un corso per 20 donne Il bilancio del convegno promosso dalla Provincia presso la sede di Trani
Un incontro di orientamento all’autoimprenditorialità rivolto a tutte le donne della Provincia. E’ quanto ha
organizzato l’Assessorato alle Politiche Sociali, per la Famiglia e Pari Opportunità della Provincia di Barletta - Andria
- Trani, nel pomeriggio di ieri presso la sede provinciale di Trani in Via De Gemmis.
Il convegno, denominato “Le Società Cooperative” e realizzato in collaborazione con il Coordinamento
Imprenditoria Femminile Confesercenti Bat, ha registrato la partecipazione del Revisore cooperativo Aldo
Samarelli, esperto in gestione ed amministrazione delle Cooperative sociali, e del Referente Coops Bari per il
progetto Mafalda Elisabetta Cassizzi, oltre all’Assessore provinciale alle Politiche Sociali, per la Famiglia e Pari
Opportunità Carmelinda Lombardi.
Molto nutrita la platea di donne che hanno mostrato il proprio interesse ad intraprendere un’impresa individuale (di
qualsiasi natura ed in qualsiasi settore di mercato), alcune delle quali hanno anche fissato un appuntamento per un
colloquio con i referenti del Progetto Mafalda.
«Mafalda - ha affermato l’Assessore provinciale alle Politiche Sociali, per la Famiglia e Pari Opportunità della
Provincia di Barletta - Andria - Trani, Carmelinda Lombardi - è un progetto promosso dalla nostra Provincia e per il
quale abbiamo ottenuto un finanziamento regionale di circa 165mila euro, volto a favorire la partecipazione
femminile nel mercato del lavoro, la conciliazione dei tempi vita/lavoro, il sostegno alla genitorialità consapevole
ed una cultura attenta alle differenze di genere. Nell’ambito di questo importante percorso di promozione delle
politiche di genere intendiamo attivarci con tutte le nostre forze per diffondere una maggiore e migliore
informazione sulle opportunità lavorative per il mondo femminile».
«Come abbiamo dimostrato nella redazione del Progetto Mafalda, consideriamo infatti le donne non solo portatrici
di diritti da difendere, ma soprattutto protagoniste attive nella creazione di opportunità innovative nel mondo del
lavoro. A tal riguardo - ha poi concluso l’Assessore Lombardi -, tengo a precisare che la nostra Provincia è dotata
di uno Sportello Impresa Donna, uno strumento imprescindibile al quale invito a rivolgersi per qualsiasi tipo di
informazione o orientamento (in forma individualizzata e completamente gratuita)».
Nel corso del convegno è poi stata presentata l’Azione 5 del Progetto Mafalda, curata in collaborazione con Coops
Bari, che prevede una selezione ad evidenza pubblica (prossimamente in pubblicazione), di venti donne residenti
nel territorio provinciale, cui sarà offerta l’opportunità di frequentare gratuitamente un corso finalizzato alla
formazione di tagesmutter (mamme di giorno).
Rassegna Stampa del 18 Aprile 2012
Da “Barlettalife” di Mercoledì 19 aprile 2012
Sede legale della provincia BT da Andria a Barletta Il comitato di lotta "Barletta Provincia" vuole che i ricorsi siano definiti
Annullamento di una parte della norma statutaria
REDAZIONE BARLETTALIFE
Mercoledì 18 Aprile 2012
Riceviamo e volentieri pubblichiamo il documento deliberato dal Consiglio di Presidenza del Comitato di
Lotta "Barletta Provincia" sull'impugnazione dello Statuto della Provincia BT dinanzi al Tar Puglia - Bari.
Barlettalife pubblica questo documento in forma integrale.
Il Consiglio di Presidenza del Comitato di Lotta "Barletta Provincia":
• ritenuta la necessità di una rapida definizione dei ricorsi proposti, dal Comune di Barletta e dal nostro Comitato di
Lotta, al Tar Puglia - Bari, per l'annullamento della norma statutaria della provincia BT, nella parte in cui stabilisce la
sede legale della Provincia ad Andria, fin tanto che la sede della Prefettura resta localizzata a Barletta;
• considerato che l'atteggiamento dilatorio assunto sul punto dall'Amministrazione comunale di Barletta è del tutto
ingiustificato in quanto, dopo la recente presa di posizione governativa, la permanenza delle province nel nostro
ordinamento costituzionale non è più posta in discussione, sicchè non si vede la ragione per la quale si debba
continuare a tergiversare, da parte del Comune di Barletta, anziché richiedere la fissazione con prelievo dell'udienza di
merito del ricorso, in modo da consentire, anche alla difesa del "Comitato di Lotta", l'esercizio, in modo coordinato, di
detta facoltà;
• che per quanto concerne i rapporti con l'Amministrazione comunale di Barletta, sia per tale fondamentale questione,
sia per tutte le altre problematiche riguardanti le localizzazioni non ancora effettuate di molti Uffici statali, regionali e
provinciali, il "Comitato di Lotta" intende proseguire le battaglie in atto a tutela dei diritti della Città di Barletta come
capoluogo capofila della Provincia BT.
Rassegna Stampa del 18 Aprile 2012
Da “Bisceglielive” di Mercoledì 19 aprile 2012
Crisi della Casa Divina Provvidenza, i lavoratori protestano e la politica litiga Il Presidente della Bat, Francesco Ventola, chiede un incontro alla Commissione Sanità della Regione
Mentre continua giorno e notte l'occupazione della Basilica di San Giuseppe all'interno della Casa della Divina
Provvidenza di Bisceglie da parte dei lavoratori in stato di mobilitazione contro il piano di ristrutturazione aziendale
che rischia di lasciare senza lavoro centinaia di dipendenti, la politica trova il modo di continuare a litigare.
Sarà che per mia abitudine sono solito stare quotidianamente in trincea e ricevere tutti, dal singolo cittadino alle
più alte cariche istituzionali, ma ritengo che negare un incontro ad un Presidente di Provincia ed ai componenti di
una Commissione consiliare e sottrarsi dal discutere di tematiche così importanti, sia un atteggiamento poco
costruttivo e trasparente».
E’ quanto scrive, in una nota, Francesco Ventola, per denunciare il “trattamento” ricevuto dall’Assessore alla Sanità
della Regione Puglia, Ettore Attollini, in occasione degli incontri richiesti e mai ottenuti per discutere della crisi che
attanaglia la Casa Divina Provvidenza di Bisceglie.
Come si ricorderà, infatti, lo scorso 9 marzo, in seguito ad una riunione tenuta assieme alla Commissione consiliare
speciale sulle problematiche della Cdp ed ai vertici dell’azienda, il Presidente Ventola scrisse all’Assessore Attollini
per richiedere un incontro urgente volto ad esaminare lo stato di crisi dell’Ente ed eventualmente ad individuare
alcune iniziative in ordine alle problematiche che lo attanagliano.
«Ad oltre un mese di distanza da quella nota - spiega Ventola -, e nonostante i ripetuti solleciti scritti e telefonici
intercorsi tra le nostre segreterie, nessuno si è mai degnato di darci una risposta. Comprendo bene che il neo
Assessore sia sommerso di lavoro, dal momento che in Puglia la Sanità sta attraversando un tracollo senza
precedenti e gli ospedali chiudono ormai con discreta frequenza, ma trovare il tempo per parlare di un problema
altrettanto serio, quale quello che riguarda le centinaia di lavoratori della Casa Divina Provvidenza, è doveroso».
«Chi amministra quotidianamente i Comuni e le Province - aggiunge Ventola -, gira ogni giorno il territorio,
incontra i cittadini e ne ascolta le istanze, non può non accorgersi della gravità della situazione: la crisi
occupazionale in seno alla Cdp è ormai divenuta drammatica e rischia di arrecare danni incalcolabili all’economia
della città di Bisceglie e dell’intera Provincia di Barletta - Andria - Trani. Nelle scorse ore decine di dipendenti, dopo
settimane di pacifica protesta ed ormai in preda alla disperazione, hanno occupato la Basilica di San Giuseppe (sita
all’interno della struttura); il tutto mentre qualcuno non ci degna neanche di un incontro per approfondire la
questione e cercare di trovare delle soluzioni».
«Dopo che è trascorso un mese abbondante dalla mia prima richiesta ad Attollini, ad oggi rimasta inascoltata -
prosegue Ventola -, non intendiamo rimanere con le mani in mano. Pertanto, ieri mattina ho scritto al Presidente
della Commissione Sanità della Regione Puglia, il Consigliere regionale Leonardo Marino, chiedendo un incontro, da
svolgersi in tempi strettissimi, per discutere di un argomento che sta letteralmente angosciando la nostra
comunità».
Rassegna Stampa del 18 Aprile 2012
Da “Barlettalife” di Mercoledì 19 aprile 2012
Maffei è stanco! Allora governo tecnico?
In alto mare ogni decisione sulla composizione della giunta
4 o 5 gli assessorati al PD?
MICHELE SARCINELLI
Mercoledì 18 Aprile 2012 ore 0.50
La notizia è che Nicola Maffei, sindaco di Barletta, entro 48 ore potrebbe sorprendere tutti e consegnare alla città
una giunta tecnica anche duratura e che dia dignità amministrativa a Barletta. Una minaccia o una promessa si usa
dire in questi casi? Tra i primi ad invocarla sono stati gli eletti del centro-destra sicuramente interessati alla soluzione
dei professori che imiti la più vincente strategia nazionale.
In verità dalla riunione serale dei capigruppo, per lo meno da esponenti da noi convocati, non viene disdegnata tale
probabilità. Ci descrivono un Maffei esasperato che forse si augurerebbe un passo indietro dal suo stesso partito, il PD,
che accettando la sofferta soluzione di soli quattro assessorati, condurrebbe invece ad una formalizzazione di giunta
più facilmente politica, sicuramente più congeniale alla dimestichezza politica del sindaco.
L'altra notizia è che il Consiglio comunale è stato convocato per il prossimo 24 aprile, il giorno che precede la
ricorrenza della liberazione. Nel corso della riunione certamente sarà notificato il nome del Presidente del Consiglio e
farne il nome appare superflua alchimia e senza gran che di interesse giunti a questo punto. Interessante potrebbe
rivelarsi la soluzione " tecnica", ma solo per un diverso blando significato, in quanto anche questa soluzione la
immaginiamo sin d'ora addomesticata. Insomma è più facile appartenere alla schiera dei disinnamorati della politica,
essere in questa maggioranza che gli italiani stanno istintivamente scegliendo. Il giorno 24, comunque andrà, sarà
routine.
Rassegna Stampa del 18 Aprile 2012
Da “Barlettalive” di Mercoledì 19 aprile 2012
Difficoltà per i giornalisti di Teleregione, l’associazione della Stampa Puglia attacca l’editore L'associazione: "Tende a comportarsi da padrone, calpestando i più elementari diritti sindacali"
C'è crisi. Anche per l'emittente locale Teleregione, che ha sede a Barletta, il cui editore ha deciso di fare ricorso
alla Cassa intergrazione in deroga. Ma l'associazione della Stampa Puglia contesta il modo di operare scelto dalla
proprietà, considerandolo poco irrispettoso circa "i più elementari diritti sindacali".
Si legge nel comunciato: "L'Associazione della Stampa di Puglia esprime preoccupazione per la situazione
lavorativa dei giornalisti di Teleregione, il cui editore, in aperta contraddizione con i principi di solidarietà e di
fratellanza che diffonde nelle numerose trasmissioni a sfondo religioso, tende a comportarsi da padrone,
calpestando i più elementari diritti sindacali".
Inoltre "il sindacato dei giornalisti pugliesi contesta la manifestata volontà di procedere ad un piano di
contenimento dei costi unicamente attraverso il ricorso alla Cassa integrazione in deroga, con alcuni giornalisti,
quelli più vicini al sindacato, penalizzati più degli altri con la pretesa di collocazione in Cig a zero ore".
"Dopo aver di fatto chiuso la redazione di Bari, - prosegue il comunicato - procedendo al distacco prima delle linee
telefoniche e poi della corrente elettrica senza alcun preavviso e mentre i giornalisti erano regolarmente al lavoro,
l'editore punta adesso ad espellere dal processo produttivo i giornalisti considerati scomodi o che, più
semplicemente, hanno il torto di avere una maggiore anzianità aziendale e, quindi, retribuzioni sensibilmente più
alte, ma pur sempre nei parametri contrattuali".
"E' altresì inaccettabile - attacca l'associazione Stampa Puglia - che, di fronte all'unanime volontà dell'assemblea
dei giornalisti di procedere ad una riduzione dell'orario di lavoro e delle retribuzioni in misura eguale per tutti,
l'editore si ostini ad andare avanti per la propria strada, annunciando epurazioni di massa. Sconcertante è, da
questo punto di vista, la sospensione disciplinare dal lavoro di due giornalisti, cui viene addebitato di aver parlato
con il sindacato, una decisione che denota una concezione ottocentesca delle relazioni industriali".
"Nel contempo l'editore continua ad essere in credito nei confronti dei giornalisti di numerose mensilità, mostrando
indisponibilità a qualsiasi ipotesi di rientro, sia pure graduale. Per tali ragioni, l'Associazione della Stampa di Puglia
- si legge a conclusione del comunicato - non sottoscriverà alcun accordo con l'editore di Teleregione, almeno fino
a quando non accetterà di ripartire i sacrifici su tutto il corpo redazionale, e si riserva ogni altra azione - a
cominciare dal ricorso per comportamento antisindacale - in tutte le sedi competenti".