RASSEGNA STAMPA
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL TEATRO ROMANO DI VOLTERRA
UFFICIO STAMPA & PR
ALMA DADDARIO
NICOLETTA CHIORRI
https://eventiculturalimagazine.com/2017/07/06/festival-dei-festival-festival-internazionale-del-
teatro-romano-volterra-jazz-filarmonica-giacomo-puccini-palio-di-pomarance/
Festival dei Festival Festival internazionale del Teatro Romano -Volterra Jazz Filarmonica Giacomo Puccini – Palio di Pomarance
Del Festival dei Festival fanno parte il Festival internazionale del Teatro Romano, diretto da Andrea Mancini, che arriva alla quindicesima edizione, con un programma che va dal classico, reinterpretato in chiave contemporanea, dei Teatri di Pietra, al ritorno in scena del grande Lindsay Kemp che dopo anni di assenza ha scelto proprio Volterra per il suo Kemp Dance. In chiusura la presenza di Fernando Arrabal e della prima del Dalì vs Picasso e il recital di una soprano di fama internazionale qual è Patrizia Ciofi. A tutto questo si lega il lavoro di altissimo livello portato avanti da Volterra Jazz con un programma di concerti di richiamo assoluto, eseguiti dai musicisti Jerome Sabbagh, Stefano Battaglia, Mirco Mariottini, Daniele Malvisi e Giulio Stracciati anche direttore artistico del Festival Volterra Jazz che quest’anno compie il suo 24°anno. Infine l’impegno più popolare, ma non per questo di minore interesse, della Filarmonica Giacomo Puccini, che festeggia il centosettantesimo della propria attività e il progetto della Pro Loco di Pomarance che merita un’attenzione particolare, lavorando da sempre con lo straordinario Palio di Pomarance, un palio tutto teatrale, con le contrade che si sfidano a colpi di scene, verso risultati spesso esaltanti. Festival dei Festival Festival Internazionale del Teatro Romano 13 luglio – 8 agosto 2017 Direttore artistico Andrea Mancini OMAGGIO A VITTORIO GASSMAN E’ dedicata a Vittorio Gassman la quindicesima edizione del Festival Internazionale del Teatro Romano. Andrea Mancini nuovo direttore artistico intende così ricordare il grande attore che una trentina di anni fa ideò il festival Volterrateatro, per la città di Volterra. Il 13 luglio alle 18, in piazza dei Priori, sarà inaugurato il Monumento Effimero, non una struttura, ma una grande immagine che proviene da Opera dello straccione di John Gay, prima interpretazione da protagonista di Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le scene di Toti Scialoja, andato in scena al Teatro argentina di Roma nel 1943 e subito bloccato dalla censura fascista che non sopportò le critiche al regime. “Così in piazza dei Priori – dice Andrea Mancini – quest’anno costruiremo un monumento
effimero, effimero come il teatro. Un monumento a Vittorio Gassman, a partire da un elemento scenico che rappresenta il giovanissimo attore accanto ad una grande forca. Un monumento di passaggio come è il festival del Teatro Romano, che il 13 luglio, aprirà al pubblico le sue porte e le sue pietre, tagliate quasi duemila anni fa”. Lo spettacolo di apertura al Teatro Romano giovedì 13 luglio alle 21,30, coprodotto con Teatri di Pietra, partner del festival, sarà Caligola Homme absurde e Homme Révolté, da Svetonio e Camus, regia e coreografia di Aurelio Gatti, musica originale di Lucrezio de Seta, interpreti: Carlotta Bruni, Luna Marongiu, Rosa Merlino, Elisabetta Ventura, Vittoria Faro, Cinzia Maccagnani, Sebastiano Tringali. La messinscena in forma di danza-teatro è scabra. E’affidata a sei donne e ad un uomo, attribuendo alle prime la dinamica, la passione, la necessità di cambiamento, la determinazione e al secondo la staticità della forma. La musica integra il visivo e rappresenta la folla, il senato e la luna. Al Teatro Persio Flacco 14 luglio ore 21,30, prima internazionale, Dances Lindsay Kemp, con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro Paci, è il ritorno di un grande artista che resta giovanissimo in scena, in mezzo ai suoi ballerini. Lo spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp: un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in Ricordi di una Traviata; un’allegoria profondamente semplice nel Il Fiore; un viaggio dentro la pazzia mistica del leggendario ballerino de Les Ballets Russes, Nijinsky e infine L’Angelo, anima che trascende ogni identità per diventare simbolo dell’essenza umana, della rinascita e della speranza. Completano lo spettacolo: Mi Vida, creato dal grande coreografo Belga Luc Bouy e La Femme en Rouge di Kemp, entrambi per Daniela Maccari, coreografa collaboratrice e musa ballerina di Kemp con l’attore ballerino Ivan Ristallo. Teatro Romano, domenica 16 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Edipo di Sofocle, adattamento e regia di Cinzia Maccagnano, con Dario Garofalo, Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Raffaele Gangale. “Quella di Edipo – scrive la regista – è una ribellione che avviene in se stesso: è lui che evoca la ragione e poi l’istinto, creando dialoghi serrati che diventano sempre più interrogatori, con Creonte e con Tiresia, quasi fossero voci interiori che lo tormentano e lo inducono a scavare nel conscio e nell’inconscio affinché la verità si palesi accecante come la luce”. Teatro Romano, giovedì 20 luglio ore 21,30, Romeo and Juliet, Dance Company, coreografie Alberto Canestro, il lavoro è legato alla classicità dall’esempio di grandi maestri, esperienza che Canestro e la Agostini dimostrano di aver ben presente. In particolare il movimento dei danzatori corrisponde ad alcune sequenze della tradizione, letta e rivista con sensibilità contemporanea. I due protagonisti, Elena Dioguardi e Leandro Salvischiani, Giulietta e Romeo, costruiscono un’azione di apertura verso il pubblico, verso gli altri danzatori. Allargano cioè, il loro gesto all’esterno, ma riportandolo subito dopo verso se stessi, a ferire, a colpire il loro proprio corpo. Giovani che si aprono al mondo, ma che ne vengono subito offesi. Museo Etrusco Guarnacci venerdì 21 luglio ore 18, Pilade Cantini presenta il libro Attacco all’Arte la bellezza negata di Simona Maggiorelli, ed. L’asino d’oro 2017. Il libro è un viaggio attraverso epoche fra loro lontane in difesa del linguaggio silenzioso e universale delle immagini. Con l’antichista Ronchey, lo scopritore di Ebla Matthiae e il poeta siriano Adonis, l’autrice indaga l’iconoclastia cristiana e le devastazioni dell’Isis, individuando nella ‘diffidenza’ verso le immagini un tratto comune ai tre monoteismi. Non usano picconi come i wahhabiti, ma svendono il patrimonio storico-artistico e lo lasciano andare in malora: accade in Italia, dove il sistema di tutela negli ultimi quarant’anni è stato attaccato da politiche iperliberiste. Palazzo Minucci Solaini sabato 22 luglio ore 18, da Le libere donne di Magliano di Mario Tobino, Monologhi al femminile-Libere donne, regia Andrea Buscemi con Livia Castellana, musiche originali Nicolò Buscemi, assistente Martina Benedetti. “Ne Le libere Donne di Magliano, scrive il regista, Tobino è maestro nel tradurre i fremiti della sofferenza fisica e psicologica e il suo messaggio si imprime nel ricordo, turbando il sonno a distanza di anni. Forse l’arte è simpliciter questo: sapienza nella descrizione del dolore. Tobino si spinge in avanguardia ancora più in là, quasi scommettendo nientemeno che sulla cognizione del medesimo”. Teatro Romano, sabato 22 luglio ore 21,30, Monologhi al femminile – La signorina Else di Arthur Schnitzler, uno spettacolo di Andrea Buscemi con Martina Benedetti. Si tratta di una critica impietosa verso la società, in cui la famiglia borghese pur di salvaguardare il proprio status sacrifica la giovane figlia, Else. Schnitzler esprime un giudizio negativo verso la società viennese dei primi del Novecento, poco sensibile alle motivazioni che determinano atteggiamenti estremi e che dovrebbero essere il vero scandalo, mentre si scandalizza soltanto delle apparenze. Teatro Romano domenica 23 luglio ore 21,30, Agamennone di Fabrizio Sinisi, da Eschilo, con Paolo Graziosi, Elena Ghiaurov, Alessandra Falluchi, Elisabetta Arosio, regia Alessandro Machìa. Ambientato in un paese abbattuto e confuso, logorato dalla crisi e dalla fame, ormai al di là della politica, in un
tempo che è livida trasfigurazione dell’oggi, a ridosso di una guerra dove tutto si è perso e nulla si è guadagnato, Agamennone è una riscrittura contemporanea del classico greco in cui il tragico viene riattuato e scatenato nei suoi elementi essenziali: amore e rabbia, erotismo e cupezza, tristezza e furore. Museo Etrusco Guarnacci lunedì 31 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Elena simulacro e impostura, autore e regista Aurelio Gatti, con Gabriella Cassarino, Raffaele Gangale, Carlo Greca, Luna Marongiu. I molteplici volti di Elena attraverso le voci delle fonti antiche e le parole di chi l’ha accusata e difesa, in un avvicendamento di toni e figure contrastanti la figura di Elena si svela mostrando i molti volti della sua seduzione‚ la sua multiforme bellezza. Una‚ due‚ tre‚ molte Elene‚ colpevoli o vittime‚ innocenti o infami per colpa o per destino. Teatro Romano martedì 1 agosto ore 21,30, Pan…crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, movimenti coreografici Carlotta Bruni,musiche originali Davi Dainelli eseguite dal vivo da Angela Zapolla al violino, regia e interpretazione di Simone Migliorini. Lo spettacolo è una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto. Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi. Teatro Romano giovedì 3 agosto ore 21,30 Il sogno di August Strindbergh, progetto artistico di e con Mila Moretti. Da anni TeatrO2 lavora al tema del sogno, lasciandosi condurre da un Baedeker d’eccezione, Il Sogno di August Strindberg, che è, essenzialmente, la rappresentazione di una lacerante crisi interiore, generale e personale, in cui trova eco il dolore dell’autore per la fine del suo matrimonio con Harriett Bosse. Il Sogno è per noi un nobile pretesto per parlare con la lingua del teatro, di tutte le sostanze dolorose del vivere , in tutte le sue molteplici sfaccettature, dove l’essere in presenza di pubblico corrobora il desiderio di aprire all’improvviso quella scatola cinese in cui le storie e i personaggi si animano, dando vita allo spettacolo dei sogni che accomunano, pur essendo sempre diversi, donne e uomini, senza censure. Teatro Romano domenica 6 agosto ore 20, Cerimonia consegna dei Premi Ombra Della Sera a Giuseppe Pambieri, Micha Van Hoecke, Luca Signorini, Nicasio Anzelmo assegnati dalla Giuria presieduta dal prof. Giovanni Antonucci, e composta da Vito Bruschini, Rainero Schembri, Maria Letizia Compatangelo, Elena d’Elia, Edoardo Siravo, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Alma Daddario, Lia Gay, Maura Catalan, Natalia di Bartolo. Teatro Romano lunedì 7 agosto ore 21,30, Dalì vs Picasso di Fernando Arrabal, produzione Atto Due e Festival di Teatro Romano di Volterra, regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre. Parigi 1937. Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra generazioni. Scontro fra padre e figlio. Teatro Romano martedì 8 agosto ore 21,30, Patrizia Ciofi – La sposa e i suoi carnefici musiche di Bellini, Gounoud, Donizetti, Verdi, regia di Patrizia Ciofi e Simone Migliorini. Un concerto esclusivo tra Lirica e Prosa di Natalia di Bartolo con Patrizia Ciofi e Simone Migliorini, in scena Giulietta-Juliette, Lucia di Lammermoor e Desdemona, tre grandi eroine della letteratura, della prosa e della lirica: tre spose e i loro rispettivi “carnefici”. Vincenzo Bellini, Charles Gounod, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi per l’incantevole voce di uno dei soprani più celebri al mondo, William Shakespeare e Sir Walter Scott per un interprete di prosa d’eccezione. Duetti giocati tra canto lirico e recitazione: un esperimento mai tentato! Imperdibile. Il Festival dei Festival è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra COMUNE DI VOLTERRA SOPRINTENDENZA AI BENI ARCHEOLOGICI DELLA TOSCANA CON ASSOCIAZIONE CULTURALE GRUPPO PROGETTO CITTA’ – ASSOCIAZIONE VOLTERRA JAZZ – ASSOCIAZIONE PRO POMARANCE – FILARMONICA GIACOMO PUCCINI GRAZIE A SOCIETA’ CHIMICA LARDERELLO, CASSA RISPARMIOVOLTERRA SPA UNICOOP FIRENZE, ALTAIR CHIMICA E KNAUFF SPA Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 http://www.teatroromanovolterra.it Ufficio Stampa Alma Daddario & Nicoletta Chiorri
https://www.teatrionline.com/2017/07/festival-internazionale-del-teatro-romano-15-edizione/
Festival/Rassegna
Festival Internazionale del Teatro Romano (15° edizione)
Dal 13 luglio all'8 agosto a Volterra (PI)
By
Redazione
-
7 luglio 2017
Del Festival dei Festival fanno parte il Festival internazionale del Teatro Romano, diretto
da Andrea Mancini, che arriva alla quindicesima edizione, con un programma che va dal classico,
reinterpretato in chiave contemporanea, dei Teatri di Pietra, al ritorno in scena del grande Lindsay
Kemp che dopo anni di assenza ha scelto proprio Volterra per il suo Kemp Dance. In chiusura la
presenza di Fernando Arrabal e della prima del Dalì vs Picasso e il recital di una soprano di fama
internazionale qual è Patrizia Ciofi. A tutto questo si lega il lavoro di altissimo livello portato avanti da Volterra Jazz con un
programma di concerti di richiamo assoluto, eseguiti dai musicisti Jerome Sabbagh, Stefano
Battaglia, Mirco Mariottini, Daniele Malvisi e Giulio Stracciati anche direttore artistico del
Festival Volterra Jazz che quest’anno compie il suo 24°anno. Infine l’impegno più popolare, ma non per questo di minore interesse, della Filarmonica Giacomo
Puccini, che festeggia il centosettantesimo della propria attività e il progetto della Pro Loco di
Pomarance che merita un’attenzione particolare, lavorando da sempre con lo straordinario Palio di
Pomarance, un palio tutto teatrale, con le contrade che si sfidano a colpi di scene, verso risultati
spesso esaltanti.
——— Festival dei Festival Festival Internazionale del Teatro Romano 13 luglio – 8 agosto 2017 Direttore artistico Andrea Mancini OMAGGIO A VITTORIO GASSMAN E’ dedicata a Vittorio Gassman la quindicesima edizione del Festival Internazionale del Teatro
Romano.Andrea Mancini nuovo direttore artistico intende così ricordare il grande attore che una
trentina di anni fa ideò il festival Volterrateatro, per la città di Volterra. Il 13 luglio alle 18, in piazza dei Priori, sarà inaugurato il Monumento Effimero, non una
struttura, ma una grande immagine che proviene da Opera dello straccione di John Gay, prima
interpretazione da protagonista di Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le scene di Toti Scialoja,
andato in scena al Teatro argentina di Roma nel 1943 e subito bloccato dalla censura fascista che
non sopportò le critiche al regime. “Così in piazza dei Priori – dice Andrea Mancini – quest’anno
costruiremo un monumento effimero, effimero come il teatro. Un monumento a Vittorio Gassman, a
partire da un elemento scenico che rappresenta il giovanissimo attore accanto ad una grande forca.
Un monumento di passaggio come è il festival del Teatro Romano, che il 13 luglio, aprirà al
pubblico le sue porte e le sue pietre, tagliate quasi duemila anni fa”. Lo spettacolo di apertura al Teatro Romano giovedì 13 luglio alle 21,30, coprodotto con Teatri di
Pietra, partner del festival, sarà Caligola Homme absurde e Homme Révolté, da Svetonio e
Camus, regia e coreografia di Aurelio Gatti, musica originale di Lucrezio de
Seta, interpreti: Carlotta Bruni, Luna Marongiu, Rosa Merlino, Elisabetta Ventura, Vittoria
Faro, Cinzia Maccagnani, Sebastiano Tringali. La messinscena in forma di danza-teatro è scabra.
E’affidata a sei donne e ad un uomo, attribuendo alle prime la dinamica, la passione, la necessità di
cambiamento, la determinazione e al secondo la staticità della forma. La musica integra il visivo e
rappresenta la folla, il senato e la luna. Al Teatro Persio Flacco 14 luglio ore 21,30, prima internazionale, Dances Lindsay Kemp,
con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro Paci, è il ritorno di un grande
artista che resta giovanissimo in scena, in mezzo ai suoi ballerini. Lo spettacolo offre quattro
magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp: un’onirica identificazione
melodrammatica con Violetta e Callas inRicordi di una Traviata; un’allegoria profondamente
semplice nel Il Fiore; un viaggio dentro la pazzia mistica del leggendario ballerino de Les Ballets
Russes, Nijinsky e infine L’Angelo, anima che trascende ogni identità per diventare simbolo
dell’essenza umana, della rinascita e della speranza. Completano lo spettacolo: Mi Vida, creato dal
grande coreografo Belga Luc Bouy e La Femme en Rouge di Kemp, entrambi per Daniela Maccari,
coreografa collaboratrice e musa ballerina di Kemp con l’attore ballerino Ivan Ristallo. Teatro Romano, domenica 16 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Edipo di Sofocle, adattamento e
regia di Cinzia Maccagnano, con Dario Garofalo, Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu,
Cristina Putignano, Raffaele Gangale. “Quella di Edipo – scrive la regista – è una ribellione che
avviene in se stesso: è lui che evoca la ragione e poi l’istinto, creando dialoghi serrati che diventano
sempre più interrogatori, con Creonte e con Tiresia, quasi fossero voci interiori che lo tormentano e
lo inducono a scavare nel conscio e nell’inconscio affinché la verità si palesi accecante come la
luce”. Teatro Romano, giovedì 20 luglio ore 21,30, Romeo and Juliet, Dance Company, coreografie
Alberto Canestro, il lavoro è legato alla classicità dall’esempio di grandi maestri, esperienza che
Canestro e la Agostini dimostrano di aver ben presente. In particolare il movimento dei danzatori
corrisponde ad alcune sequenze della tradizione, letta e rivista con sensibilità contemporanea. I due
protagonisti, Elena Dioguardie Leandro Salvischiani, Giulietta e Romeo, costruiscono un’azione
di apertura verso il pubblico, verso gli altri danzatori. Allargano cioè, il loro gesto all’esterno, ma
riportandolo subito dopo verso se stessi, a ferire, a colpire il loro proprio corpo. Giovani che si
aprono al mondo, ma che ne vengono subito offesi. Museo Etrusco Guarnacci venerdì 21 luglio ore 18, Pilade Cantini presenta il libro Attacco
all’Arte la bellezza negata di Simona Maggiorelli, ed. L’asino d’oro 2017. Il libro è un viaggio
attraverso epoche fra loro lontane in difesa del linguaggio silenzioso e universale delle immagini.
Con l’antichista Ronchey, lo scopritore di Ebla Matthiae e il poeta siriano Adonis, l’autrice indaga
l’iconoclastia cristiana e le devastazioni dell’Isis, individuando nella ‘diffidenza’ verso le immagini
un tratto comune ai tre monoteismi. Non usano picconi come i wahhabiti, ma svendono il
patrimonio storico-artistico e lo lasciano andare in malora: accade in Italia, dove il sistema di tutela
negli ultimi quarant’anni è stato attaccato da politiche iperliberiste. Palazzo Minucci Solaini sabato 22 luglio ore 18, da Le libere donne di Magliano di Mario
Tobino,Monologhi al femminile-Libere donne, regia Andrea Buscemi con Livia Castellana,
musiche originaliNicolò Buscemi, assistente Martina Benedetti. “Ne Le libere Donne di Magliano,
scrive il regista, Tobino è maestro nel tradurre i fremiti della sofferenza fisica e psicologica e il suo
messaggio si imprime nel ricordo, turbando il sonno a distanza di anni. Forse l’arte è simpliciter
questo: sapienza nella descrizione del dolore. Tobino si spinge in avanguardia ancora più in là,
quasi scommettendo nientemeno che sulla cognizione del medesimo”. Teatro Romano, sabato 22 luglio ore 21,30, Monologhi al femminile – La signorina
Else di Arthur Schnitzler, uno spettacolo di Andrea Buscemi con Martina Benedetti. Si tratta di
una critica impietosa verso la società, in cui la famiglia borghese pur di salvaguardare il proprio
status sacrifica la giovane figlia, Else. Schnitzler esprime un giudizio negativo verso la società
viennese dei primi del Novecento, poco sensibile alle motivazioni che determinano atteggiamenti
estremi e che dovrebbero essere il vero scandalo, mentre si scandalizza soltanto delle apparenze. Teatro Romano domenica 23 luglio ore 21,30, Agamennone di Fabrizio Sinisi, da Eschilo,
con Paolo Graziosi, Elena Ghiaurov, Alessandra Falluchi, Elisabetta Arosio, regia Alessandro
Machìa. Ambientato in un paese abbattuto e confuso, logorato dalla crisi e dalla fame, ormai al di
là della politica, in un tempo che è livida trasfigurazione dell’oggi, a ridosso di una guerra dove
tutto si è perso e nulla si è guadagnato, Agamennone è una riscrittura contemporanea del classico
greco in cui il tragico viene riattuato e scatenato nei suoi elementi essenziali: amore e rabbia,
erotismo e cupezza, tristezza e furore. Museo Etrusco Guarnacci lunedì 31 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Elena simulacro e
impostura, autore e regista Aurelio Gatti, con Gabriella Cassarino, Raffaele Gangale, Carlo
Greca, Luna Marongiu.I molteplici volti di Elena attraverso le voci delle fonti antiche e le parole
di chi l’ha accusata e difesa, in un avvicendamento di toni e figure contrastanti la figura di Elena si
svela mostrando i molti volti della sua seduzione‚ la sua multiforme bellezza. Una‚ due‚ tre‚ molte
Elene‚ colpevoli o vittime‚ innocenti o infami per colpa o per destino. Teatro Romano martedì 1 agosto ore 21,30, Pan…crazio, la libertà di avere paura di Alma
Daddario, movimenti coreografici Carlotta Bruni,musiche originali Davi Dainelli eseguite dal
vivo da Angela Zapolla al violino, regia e interpretazione di Simone Migliorini. Lo spettacolo è
una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra
metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto.
Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto che cerca soprattutto nelle donne.
Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si
alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in
quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in
fondo appartengono a tutti noi. Teatro Romano giovedì 3 agosto ore 21,30 Il sogno di August Strindbergh, progetto artistico di
e conMila Moretti. Da anni TeatrO2 lavora al tema del sogno, lasciandosi condurre da un Baedeker
d’eccezione, Il Sogno di August Strindberg, che è, essenzialmente, la rappresentazione di una lacerante crisi interiore, generale e personale, in
cui trova eco il dolore dell’autore per la fine del suo matrimonio con Harriett Bosse. Il Sogno è per
noi un nobile pretesto per parlare con la lingua del teatro, di tutte le sostanze dolorose del vivere , in
tutte le sue molteplici sfaccettature, dove l’essere in presenza di pubblico corrobora il desiderio di
aprire all’improvviso quella scatola cinese in cui le storie e i personaggi si animano, dando vita allo
spettacolo dei sogni che accomunano, pur essendo sempre diversi, donne e uomini, senza censure. Teatro Romano domenica 6 agosto ore 20, Cerimonia consegna dei Premi Ombra Della Sera a
Giuseppe Pambieri, Micha Van Hoecke, Luca Signorini, Nicasio Anzelmo assegnati dalla Giuria
presieduta dal prof. Giovanni Antonucci, e composta da Vito Bruschini, Rainero Schembri, Maria
Letizia Compatangelo, Elena d’Elia, Edoardo Siravo, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Alma
Daddario, Lia Gay, Maura Catalan, Natalia di Bartolo. Teatro Romano lunedì 7 agosto ore 21,30, Dalì vs Picasso di Fernando Arrabal, produzione Atto
Due e Festival di Teatro Romano di Volterra, regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre. Parigi 1937.
Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche:
Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra generazioni.
Scontro fra padre e figlio.
Teatro Romano martedì 8 agosto ore 21,30, Patrizia Ciofi – La sposa e i suoi carnefici musiche
di Bellini, Gounoud, Donizetti, Verdi, regia di Patrizia Ciofi e Simone Migliorini. Un concerto
esclusivo tra Lirica e Prosa di Natalia di Bartolo con Patrizia Ciofi e Simone Migliorini, in scena
Giulietta-Juliette, Lucia di Lammermoor e Desdemona, tre grandi eroine della letteratura, della
prosa e della lirica: tre spose e i loro rispettivi “carnefici”. Vincenzo Bellini, Charles Gounod,
Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi per l’incantevole voce di uno dei soprani più celebri al mondo,
William Shakespeare e Sir Walter Scott per un interprete di prosa d’eccezione. Duetti giocati tra
canto lirico e recitazione: un esperimento mai tentato! Imperdibile. ——— Il Festival dei Festival è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra COMUNE DI VOLTERRA SOPRINTENDENZA AI BENI ARCHEOLOGICI DELLA
TOSCANA CON ASSOCIAZIONE CULTURALE GRUPPO PROGETTO CITTA’ – ASSOCIAZIONE
VOLTERRA JAZZ – ASSOCIAZIONE PRO POMARANCE – FILARMONICA GIACOMO
PUCCINI GRAZIE A SOCIETA’ CHIMICA LARDERELLO, CASSA RISPARMIOVOLTERRA SPA UNICOOP
FIRENZE, ALTAIR CHIMICA E KNAUFF SPA
——— Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it
http://www.gliscomunicati.it/Content.asp?ContentId=8537&3digits=853700&Title=Festival%20dei%20Festival%20-%20Omaggio%20a%20Vittorio%20Gassman%20-%2013%20Luglio/8%20Agosto%202017
Festival dei Festival - Omaggio a Vittorio Gassman - 13 Luglio/8 Agosto 2017
Autore: Nicoletta Chiorri & Alma Daddario - Redazione Cult
Data: 07/07/2017 06:47:23
FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI VOLTERRA, COMUNE DI VOLTERRA
SOPRINTENDENZA AI BENI ARCHEOLOGICI DELLA TOSCANA
CON ASSOCIAZIONE CULTURALE GRUPPO PROGETTO CITTA' - ASSOCIAZIONE
VOLTERRA JAZZ - ASSOCIAZIONE PRO POMARANCE - FILARMONICA GIACOMO
PUCCINI
GRAZIE A SOCIETA' CHIMICA LARDERELLO, CASSA RISPARMIOVOLTERRA SPA UNICOOP
FIRENZE, ALTAIR CHIMICA E KNAUFF SPA
Festival dei Festival
Festival internazionale del
Teatro Romano -Volterra Jazz
Filarmonica Giacomo Puccini - Palio di Pomarance
Del Festival dei Festival fanno parte il Festival internazionale del Teatro Romano,
diretto da Andrea Mancini, che arriva alla quindicesima edizione, con un programma che
va dal classico, reinterpretato in chiave contemporanea, dei Teatri di Pietra, al ritorno in
scena del grande Lindsay Kemp che dopo anni di assenza ha scelto proprio Volterra per
il suo Kemp Dance. In chiusura la presenza di Fernando Arrabal e della prima del Dalì
vs Picasso e il recital di una soprano di fama internazionale qual è Patrizia Ciofi.
A tutto questo si lega il lavoro di altissimo livello portato avanti da Volterra Jazz con
un programma di concerti di richiamo assoluto, eseguiti dai musicisti Jerome
Sabbagh, Stefano Battaglia, Mirco Mariottini, Daniele Malvisi e Giulio
Stracciati anche direttore artistico del Festival Volterra Jazz che quest’anno compie il
suo 24°anno.
Infine l’impegno più popolare, ma non per questo di minore interesse, della Filarmonica
Giacomo Puccini, che festeggia il centosettantesimo della propria attività e il progetto
della Pro Loco di Pomarance che merita un'attenzione particolare, lavorando da sempre
con lo straordinario Palio di Pomarance, un palio tutto teatrale, con le contrade che si
sfidano a colpi di scene, verso risultati spesso esaltanti.
E’ dedicata a Vittorio Gassman la quindicesima edizione del Festival
Internazionale del Teatro Romano. Andrea Mancini nuovo direttore artistico intende
così ricordare il grande attore che una trentina di anni fa ideò il festival Volterrateatro,
per la città di Volterra.
Il 13 luglio alle 18, in piazza dei Priori, sarà inaugurato il Monumento Effimero, non
una struttura, ma una grande immagine che proviene da Opera dello straccione di John
Gay, prima interpretazione da protagonista di Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le
scene di Toti Scialoja, andato in scena al Teatro argentina di Roma nel 1943 e subito
bloccato dalla censura fascista che non sopportò le critiche al regime. “Così in piazza dei
Priori - dice Andrea Mancini - quest'anno costruiremo un monumento effimero, effimero
come il teatro. Un monumento a Vittorio Gassman, a partire da un elemento scenico che
rappresenta il giovanissimo attore accanto ad una grande forca. Un monumento di
passaggio come è il festival del Teatro Romano, che il 13 luglio, aprirà al pubblico le
sue porte e le sue pietre, tagliate quasi duemila anni fa”.
Lo spettacolo di apertura al Teatro Romano giovedì 13 luglio alle 21,30, coprodotto con
Teatri di Pietra, partner del festival, sarà Caligola Homme absurde e Homme
Révolté, da Svetonio e Camus, regia e coreografia di Aurelio Gatti, musica originale
di Lucrezio de Seta, interpreti: Carlotta Bruni, Luna Marongiu, Rosa Merlino,
Elisabetta Ventura, Vittoria Faro, Cinzia Maccagnani, Sebastiano Tringali.
La messinscena in forma di danza-teatro è scabra. E’affidata a sei donne e ad un uomo,
attribuendo alle prime la dinamica, la passione, la necessità di cambiamento, la
determinazione e al secondo la staticità della forma. La musica integra il visivo e
rappresenta la folla, il senato e la luna.
Al Teatro Persio Flacco 14 luglio ore 21,30, prima internazionale, Dances Lindsay
Kemp, con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro Paci, è il ritorno
di un grande artista che resta giovanissimo in scena, in mezzo ai suoi ballerini. Lo
spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp:
un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in Ricordi di una
Traviata; un’allegoria profondamente semplice nel Il Fiore; un viaggio dentro la pazzia
mistica del leggendario ballerino de Les Ballets Russes, Nijinsky e infine L’Angelo, anima
che trascende ogni identità per diventare simbolo dell’essenza umana, della rinascita e
della speranza. Completano lo spettacolo: Mi Vida, creato dal grande coreografo Belga
Luc Bouy e La Femme en Rouge di Kemp, entrambi per Daniela Maccari, coreografa
collaboratrice e musa ballerina di Kemp con l’attore ballerino Ivan Ristallo.
Teatro Romano, domenica 16 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Edipo di
Sofocle, adattamento e regia di Cinzia Maccagnano, con Dario Garofalo, Cinzia
Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Raffaele Gangale. “Quella di Edipo
– scrive la regista – è una ribellione che avviene in se stesso: è lui che evoca la ragione e
poi l’istinto, creando dialoghi serrati che diventano sempre più interrogatori, con Creonte
e con Tiresia, quasi fossero voci interiori che lo tormentano e lo inducono a scavare nel
conscio e nell’inconscio affinché la verità si palesi accecante come la luce”.
Teatro Romano, giovedì 20 luglio ore 21,30, Romeo and Juliet, Dance
Company, coreografie Alberto Canestro, il lavoro è legato alla classicità dall’esempio
di grandi maestri, esperienza che Canestro e la Agostini dimostrano di aver ben presente.
In particolare il movimento dei danzatori corrisponde ad alcune sequenze della tradizione,
letta e rivista con sensibilità contemporanea. I due protagonisti, Elena
Dioguardi e Leandro Salvischiani, Giulietta e Romeo, costruiscono un’azione di apertura
verso il pubblico, verso gli altri danzatori. Allargano cioè, il loro gesto all’esterno, ma
riportandolo subito dopo verso se stessi, a ferire, a colpire il loro proprio corpo. Giovani
che si aprono al mondo, ma che ne vengono subito offesi.
Museo Etrusco Guarnacci venerdì 21 luglio ore 18, Pilade Cantini presenta il
libro Attacco all’Arte la bellezza negata di Simona Maggiorelli, ed. L’asino d’oro
2017. Il libro è un viaggio attraverso epoche fra loro lontane in difesa del linguaggio
silenzioso e universale delle immagini. Con l’antichista Ronchey, lo scopritore di Ebla
Matthiae e il poeta siriano Adonis, l’autrice indaga l’iconoclastia cristiana e le
devastazioni dell’Isis, individuando nella ‘diffidenza’ verso le immagini un tratto comune
ai tre monoteismi. Non usano picconi come i wahhabiti, ma svendono il patrimonio
storico-artistico e lo lasciano andare in malora: accade in Italia, dove il sistema di tutela
negli ultimi quarant’anni è stato attaccato da politiche iperliberiste.
Palazzo Minucci Solaini sabato 22 luglio ore 18, da Le libere donne di Magliano di
Mario Tobino, Monologhi al femminile-Libere donne, regia Andrea
Buscemi con Livia Castellana, musiche originali Nicolò Buscemi, assistente Martina
Benedetti. “Ne Le libere Donne di Magliano, scrive il regista, Tobino è maestro nel
tradurre i fremiti della sofferenza fisica e psicologica e il suo messaggio si imprime nel
ricordo, turbando il sonno a distanza di anni. Forse l’arte è simpliciter questo: sapienza
nella descrizione del dolore. Tobino si spinge in avanguardia ancora più in là, quasi
scommettendo nientemeno che sulla cognizione del medesimo”.
Teatro Romano, sabato 22 luglio ore 21,30, Monologhi al femminile – La signorina
Else di Arthur Schnitzler, uno spettacolo di Andrea Buscemi con Martina Benedetti. Si
tratta di una critica impietosa verso la società, in cui la famiglia borghese pur di
salvaguardare il proprio status sacrifica la giovane figlia, Else. Schnitzler esprime un
giudizio negativo verso la società viennese dei primi del Novecento, poco sensibile alle
motivazioni che determinano atteggiamenti estremi e che dovrebbero essere il vero
scandalo, mentre si scandalizza soltanto delle apparenze.
Teatro Romano domenica 23 luglio ore 21,30, Agamennone di Fabrizio Sinisi, da
Eschilo, con Paolo Graziosi, Elena Ghiaurov, Alessandra Falluchi, Elisabetta
Arosio, regia Alessandro Machìa. Ambientato in un paese abbattuto e confuso, logorato
dalla crisi e dalla fame, ormai al di là della politica, in un tempo che è livida
trasfigurazione dell’oggi, a ridosso di una guerra dove tutto si è perso e nulla si è
guadagnato, Agamennone è una riscrittura contemporanea del classico greco in cui il
tragico viene riattuato e scatenato nei suoi elementi essenziali: amore e rabbia, erotismo e
cupezza, tristezza e furore.
Museo Etrusco Guarnacci lunedì 31 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Elena
simulacro e impostura, autore e regista Aurelio Gatti, con Gabriella Cassarino,
Raffaele Gangale, Carlo Greca, Luna Marongiu. I molteplici volti di Elena attraverso le
voci delle fonti antiche e le parole di chi l'ha accusata e difesa, in un avvicendamento di
toni e figure contrastanti la figura di Elena si svela mostrando i molti volti della sua
seduzione‚ la sua multiforme bellezza. Una‚ due‚ tre‚ molte Elene‚ colpevoli o vittime‚
innocenti o infami per colpa o per destino.
Teatro Romano martedì 1 agosto ore 21,30, Pan…crazio, la libertà di avere
paura di Alma Daddario, movimenti coreografici Carlotta Bruni,musiche
originali Davi Dainelli eseguite dal vivo da Angela Zapolla al violino, regia e
interpretazione di Simone Migliorini. Lo spettacolo è una proposta originale: una sorta di
riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato
dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto. Pancrazio cresce con
un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri
tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si
alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili
portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso
dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi.
Teatro Romano giovedì 3 agosto ore 21,30 Il sogno di August Strindbergh, progetto
artistico di e con Mila Moretti. Da anni TeatrO2 lavora al tema del sogno, lasciandosi
condurre da un Baedeker d’eccezione, Il Sogno di August Strindberg,
che è, essenzialmente, la rappresentazione di una lacerante crisi interiore, generale e
personale, in cui trova eco il dolore dell’autore per la fine del suo matrimonio con Harriett
Bosse. Il Sogno è per noi un nobile pretesto per parlare con la lingua del teatro, di tutte le
sostanze dolorose del vivere , in tutte le sue molteplici sfaccettature, dove l'essere in
presenza di pubblico corrobora il desiderio di aprire all'improvviso quella scatola cinese
in cui le storie e i personaggi si animano, dando vita allo spettacolo dei sogni che
accomunano, pur essendo sempre diversi, donne e uomini, senza censure.
Teatro Romano domenica 6 agosto ore 20, Cerimonia consegna dei Premi Ombra
Della Sera a Giuseppe Pambieri, Micha Van Hoecke, Luca Signorini, Nicasio
Anzelmo assegnati dalla Giuria presieduta dal prof. Giovanni Antonucci, e composta da
Vito Bruschini, Rainero Schembri, Maria Letizia Compatangelo, Elena d'Elia, Edoardo
Siravo, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Alma Daddario, Lia Gay, Maura Catalan,
Natalia di Bartolo.
Teatro Romano lunedì 7 agosto ore 21,30, Dalì vs Picasso di Fernando Arrabal,
produzione Atto Due e Festival di Teatro Romano di Volterra, regia Manola Nifosì e
Sergio Aguirre. Parigi 1937. Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e
devastante sulle loro due opere emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e
Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra generazioni. Scontro fra padre e figlio.
Teatro Romano martedì 8 agosto ore 21,30, Patrizia Ciofi – La sposa e i suoi
carnefici musiche di Bellini, Gounoud, Donizetti, Verdi, regia di Patrizia Ciofi e
Simone Migliorini. Un concerto esclusivo tra Lirica e Prosa di Natalia di Bartolo con
Patrizia Ciofi e Simone Migliorini, in scena Giulietta-Juliette, Lucia di Lammermoor e
Desdemona, tre grandi eroine della letteratura, della prosa e della lirica: tre spose e i loro
rispettivi "carnefici". Vincenzo Bellini, Charles Gounod, Gaetano Donizetti e Giuseppe
Verdi per l'incantevole voce di uno dei soprani più celebri al mondo, William
Shakespeare e Sir Walter Scott per un interprete di prosa d'eccezione. Duetti giocati tra
canto lirico e recitazione: un esperimento mai tentato! Imperdibile.
Il Festival dei Festival è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra
Informazioni e prenotazioni:
Pro Volterra 058886150
Consorzio Turistico 058887257
www.teatroromanovolterra.it
http://www.lafolla.it/lf173dei.php
spettacolo: a Volterra
Festival dei Festival
Festival dei Festival Festival internazionale del Teatro Romano -Volterra Jazz Filarmonica Giacomo Puccini - Palio di Pomarance Del Festival dei Festival fanno parte il Festival internazionale del Teatro Romano, diretto da Andrea Mancini, che arriva alla quindicesima edizione, con un programma che va dal classico, reinterpretato in chiave contemporanea, dei Teatri di Pietra, al ritorno in scena del grande Lindsay Kemp che dopo anni di assenza ha scelto proprio Volterra per il suo Kemp Dance. In chiusura la presenza di Fernando Arrabal e della prima del Dalì vs Picasso e il recital di una soprano di fama internazionale qual è Patrizia Ciofi.
A tutto questo si lega il lavoro di altissimo livello portato avanti da Volterra Jazz con un programma di concerti di richiamo assoluto, eseguiti dai musicisti Jerome Sabbagh, Stefano Battaglia, Mirco Mariottini, Daniele Malvisi e Giulio Stracciati anche direttore artistico del Festival Volterra Jazz che quest’anno compie il suo 24°anno.
Infine l’impegno più popolare, ma non per questo di minore interesse, della Filarmonica Giacomo Puccini, che festeggia il centosettantesimo della propria attività e il progetto della Pro Loco di Pomarance che merita un'attenzione particolare, lavorando da sempre con lo straordinario Palio di Pomarance, un palio tutto teatrale, con le contrade che si sfidano a colpi di scene, verso risultati spesso esaltanti.
Festival dei Festival Festival Internazionale del Teatro Romano 13 luglio – 8 agosto 2017
articolo pubblicato il: 07/07/2017
Claudia Grohovaz
Dal palcoscenico a dietro le quinte
http://www.claudiagrohovaz.com/2017/07/festival-internazionale-del-teatro.html
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL TEATRO
ROMANO DI VOLTERRA
FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI VOLTERRA, COMUNE DI VOLTERRA SOPRINTENDENZA AI BENI ARCHEOLOGICI DELLA TOSCANA CON ASSOCIAZIONE CULTURALE GRUPPO PROGETTO CITTA' - ASSOCIAZIONE VOLTERRA JAZZ - ASSOCIAZIONE PRO POMARANCE - FILARMONICA GIACOMO PUCCINI GRAZIE A SOCIETA' CHIMICA LARDERELLO, CASSA RISPARMIOVOLTERRA SPA UNICOOP FIRENZE, ALTAIR CHIMICA E KNAUFF SPA Festival dei Festival Festival internazionale del Teatro Romano -Volterra Jazz Filarmonica Giacomo Puccini - Palio di Pomarance Del Festival dei Festival fanno parte il Festival internazionale del Teatro Romano, diretto da Andrea Mancini, che arriva alla quindicesima edizione, con un programma che va dal classico, reinterpretato in chiave contemporanea, dei Teatri di Pietra, al ritorno in scena del grande Lindsay Kemp che dopo anni di assenza ha scelto proprio Volterra per il suo Kemp Dance. In chiusura la presenza di Fernando Arrabal e della prima del Dalì vs Picasso e il recital di una soprano di fama internazionale qual è Patrizia Ciofi. A tutto questo si lega il lavoro di altissimo livello portato avanti da Volterra Jazz con un programma di concerti di richiamo assoluto, eseguiti dai musicisti Jerome Sabbagh, Stefano Battaglia, Mirco Mariottini, Daniele Malvisi e Giulio Stracciati anche direttore artistico del Festival Volterra Jazz che quest’anno compie il suo 24°anno. Infine l’impegno più popolare, ma non per questo di minore interesse, della Filarmonica Giacomo Puccini, che festeggia il centosettantesimo della propria attività e il progetto della Pro Loco di Pomarance che merita un'attenzione particolare, lavorando da sempre con lo straordinario Palio di Pomarance, un palio tutto teatrale, con le contrade che si sfidano a colpi di scene, verso risultati spesso esaltanti. ---------------------------------------- Festival dei Festival Festival Internazionale del Teatro Romano 13 luglio – 8 agosto 2017
Direttore artistico Andrea Mancini OMAGGIO A VITTORIO GASSMAN E’ dedicata a Vittorio Gassman la quindicesima edizione del Festival Internazionale del Teatro Romano. Andrea Mancini nuovo direttore artistico intende così ricordare il grande attore che una trentina di anni fa ideò il festival Volterrateatro, per la città di Volterra. Il 13 luglio alle 18, in piazza dei Priori, sarà inaugurato il Monumento Effimero, non una struttura, ma una grande immagine che proviene da Opera dello straccione di John Gay, prima interpretazione da protagonista di Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le scene di Toti Scialoja, andato in scena al Teatro argentina di Roma nel 1943 e subito bloccato dalla censura fascista che non sopportò le critiche al regime. “Così in piazza dei Priori - dice Andrea Mancini - quest'anno costruiremo un monumento effimero, effimero come il teatro. Un monumento a Vittorio Gassman, a partire da un elemento scenico che rappresenta il giovanissimo attore accanto ad una grande forca. Un monumento di passaggio come è il festival del Teatro Romano, che il 13 luglio, aprirà al pubblico le sue porte e le sue pietre, tagliate quasi duemila anni fa”. Lo spettacolo di apertura al Teatro Romano giovedì 13 luglio alle 21,30, coprodotto con Teatri di Pietra, partner del festival, sarà Caligola Homme absurde e Homme Révolté, da Svetonio e Camus, regia e coreografia di Aurelio Gatti, musica originale di Lucrezio de Seta, interpreti: Carlotta Bruni, Luna Marongiu, Rosa Merlino, Elisabetta Ventura, Vittoria Faro, Cinzia Maccagnani, Sebastiano Tringali. La messinscena in forma di danza-teatro è scabra. E’affidata a sei donne e ad un uomo, attribuendo alle prime la dinamica, la passione, la necessità di cambiamento, la determinazione e al secondo la staticità della forma. La musica integra il visivo e rappresenta la folla, il senato e la luna. Al Teatro Persio Flacco 14 luglio ore 21,30, prima internazionale, Dances Lindsay Kemp, con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro Paci, è il ritorno di un grande artista che resta giovanissimo in scena, in mezzo ai suoi ballerini. Lo spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp: un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in Ricordi di una Traviata; un’allegoria profondamente semplice nel Il Fiore; un viaggio dentro la pazzia mistica del leggendario ballerino de Les Ballets Russes, Nijinsky e infine L’Angelo, anima che trascende ogni identità per diventare simbolo dell’essenza umana, della rinascita e della speranza. Completano lo spettacolo: Mi Vida, creato dal grande coreografo Belga Luc Bouy e La Femme en Rouge di Kemp, entrambi per Daniela Maccari, coreografa collaboratrice e musa ballerina di Kemp con l’attore ballerino Ivan Ristallo. Teatro Romano, domenica 16 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Edipo di Sofocle, adattamento e regia di Cinzia Maccagnano, con Dario Garofalo, Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Raffaele Gangale. “Quella di Edipo – scrive la regista – è una ribellione che avviene in se stesso: è lui che evoca la ragione e poi l’istinto, creando dialoghi serrati che diventano sempre più interrogatori, con Creonte e con Tiresia, quasi fossero voci interiori che lo tormentano e lo inducono a scavare nel conscio e nell’inconscio affinché la verità si palesi accecante come la luce”. Teatro Romano, giovedì 20 luglio ore 21,30, Romeo and Juliet, Dance Company, coreografie Alberto Canestro, il lavoro è legato alla classicità dall’esempio di grandi maestri, esperienza che Canestro e la Agostini dimostrano di aver ben presente. In particolare il movimento dei danzatori corrisponde ad alcune sequenze della tradizione, letta e rivista con sensibilità contemporanea. I due protagonisti, Elena Dioguardi e Leandro Salvischiani, Giulietta e
Romeo, costruiscono un’azione di apertura verso il pubblico, verso gli altri danzatori. Allargano cioè, il loro gesto all’esterno, ma riportandolo subito dopo verso se stessi, a ferire, a colpire il loro proprio corpo. Giovani che si aprono al mondo, ma che ne vengono subito offesi. Museo Etrusco Guarnacci venerdì 21 luglio ore 18, Pilade Cantini presenta il libro Attacco all’Arte la bellezza negata di Simona Maggiorelli, ed. L’asino d’oro 2017. Il libro è un viaggio attraverso epoche fra loro lontane in difesa del linguaggio silenzioso e universale delle immagini. Con l’antichista Ronchey, lo scopritore di Ebla Matthiae e il poeta siriano Adonis, l’autrice indaga l’iconoclastia cristiana e le devastazioni dell’Isis, individuando nella ‘diffidenza’ verso le immagini un tratto comune ai tre monoteismi. Non usano picconi come i wahhabiti, ma svendono il patrimonio storico-artistico e lo lasciano andare in malora: accade in Italia, dove il sistema di tutela negli ultimi quarant’anni è stato attaccato da politiche iperliberiste. Palazzo Minucci Solaini sabato 22 luglio ore 18, da Le libere donne di Magliano di Mario Tobino, Monologhi al femminile-Libere donne, regia Andrea Buscemi con Livia Castellana, musiche originali Nicolò Buscemi, assistente Martina Benedetti. “Ne Le libere Donne di Magliano, scrive il regista, Tobino è maestro nel tradurre i fremiti della sofferenza fisica e psicologica e il suo messaggio si imprime nel ricordo, turbando il sonno a distanza di anni. Forse l’arte è simpliciter questo: sapienza nella descrizione del dolore. Tobino si spinge in avanguardia ancora più in là, quasi scommettendo nientemeno che sulla cognizione del medesimo”. Teatro Romano, sabato 22 luglio ore 21,30, Monologhi al femminile – La signorina Else di Arthur Schnitzler, uno spettacolo di Andrea Buscemi con Martina Benedetti. Si tratta di una critica impietosa verso la società, in cui la famiglia borghese pur di salvaguardare il proprio status sacrifica la giovane figlia, Else. Schnitzler esprime un giudizio negativo verso la società viennese dei primi del Novecento, poco sensibile alle motivazioni che determinano atteggiamenti estremi e che dovrebbero essere il vero scandalo, mentre si scandalizza soltanto delle apparenze. Teatro Romano domenica 23 luglio ore 21,30, Agamennone di Fabrizio Sinisi, da Eschilo, con Paolo Graziosi, Elena Ghiaurov, Alessandra Falluchi, Elisabetta Arosio, regia Alessandro Machìa. Ambientato in un paese abbattuto e confuso, logorato dalla crisi e dalla fame, ormai al di là della politica, in un tempo che è livida trasfigurazione dell’oggi, a ridosso di una guerra dove tutto si è perso e nulla si è guadagnato, Agamennone è una riscrittura contemporanea del classico greco in cui il tragico viene riattuato e scatenato nei suoi elementi essenziali: amore e rabbia, erotismo e cupezza, tristezza e furore. Museo Etrusco Guarnacci lunedì 31 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Elena simulacro e impostura, autore e regista Aurelio Gatti, con Gabriella Cassarino, Raffaele Gangale, Carlo Greca, Luna Marongiu. I molteplici volti di Elena attraverso le voci delle fonti antiche e le parole di chi l'ha accusata e difesa, in un avvicendamento di toni e figure contrastanti la figura di Elena si svela mostrando i molti volti della sua seduzione‚ la sua multiforme bellezza. Una‚ due‚ tre‚ molte Elene‚ colpevoli o vittime‚ innocenti o infami per colpa o per destino. Teatro Romano martedì 1 agosto ore 21,30, Pan…crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, movimenti coreografici Carlotta Bruni,musiche originali Davi Dainelli eseguite dal vivo da Angela Zapolla al violino, regia e interpretazione di Simone Migliorini. Lo spettacolo è una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza,
inventore del flauto. Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi. Teatro Romano giovedì 3 agosto ore 21,30 Il sogno di August Strindbergh, progetto artistico di e con Mila Moretti. Da anni TeatrO2 lavora al tema del sogno, lasciandosi condurre da un Baedeker d’eccezione, Il Sogno di August Strindberg, che è, essenzialmente, la rappresentazione di una lacerante crisi interiore, generale e personale, in cui trova eco il dolore dell’autore per la fine del suo matrimonio con Harriett Bosse. Il Sogno è per noi un nobile pretesto per parlare con la lingua del teatro, di tutte le sostanze dolorose del vivere , in tutte le sue molteplici sfaccettature, dove l'essere in presenza di pubblico corrobora il desiderio di aprire all'improvviso quella scatola cinese in cui le storie e i personaggi si animano, dando vita allo spettacolo dei sogni che accomunano, pur essendo sempre diversi, donne e uomini, senza censure. Teatro Romano domenica 6 agosto ore 20, Cerimonia consegna dei Premi Ombra Della Sera a Giuseppe Pambieri, Micha Van Hoecke, Luca Signorini, Nicasio Anzelmo assegnati dalla Giuria presieduta dal prof. Giovanni Antonucci, e composta da Vito Bruschini, Rainero Schembri, Maria Letizia Compatangelo, Elena d'Elia, Edoardo Siravo, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Alma Daddario, Lia Gay, Maura Catalan, Natalia di Bartolo. Teatro Romano lunedì 7 agosto ore 21,30, Dalì vs Picasso di Fernando Arrabal, produzione Atto Due e Festival di Teatro Romano di Volterra, regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre. Parigi 1937. Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra generazioni. Scontro fra padre e figlio. Teatro Romano martedì 8 agosto ore 21,30, Patrizia Ciofi – La sposa e i suoi carnefici musiche di Bellini, Gounoud, Donizetti, Verdi, regia di Patrizia Ciofi e Simone Migliorini. Un concerto esclusivo tra Lirica e Prosa di Natalia di Bartolo con Patrizia Ciofi e Simone Migliorini, in scena Giulietta-Juliette, Lucia di Lammermoor e Desdemona, tre grandi eroine della letteratura, della prosa e della lirica: tre spose e i loro rispettivi "carnefici". Vincenzo Bellini, Charles Gounod, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi per l'incantevole voce di uno dei soprani più celebri al mondo, William Shakespeare e Sir Walter Scott per un interprete di prosa d'eccezione. Duetti giocati tra canto lirico e recitazione: un esperimento mai tentato! Imperdibile. Il Festival dei Festival è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra COMUNE DI VOLTERRA SOPRINTENDENZA AI BENI ARCHEOLOGICI DELLA TOSCANA CON ASSOCIAZIONE CULTURALE GRUPPO PROGETTO CITTA' - ASSOCIAZIONE VOLTERRA JAZZ - ASSOCIAZIONE PRO POMARANCE - FILARMONICA GIACOMO PUCCINI GRAZIE A SOCIETA' CHIMICA LARDERELLO, CASSA RISPARMIOVOLTERRA SPA UNICOOP FIRENZE, ALTAIR CHIMICA E KNAUFF SPA Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it
http://www.gonews.it/2017/07/05/festival-internazionale-del-teatro-romano-lappuntamento-volterra/
Festival internazionale del Teatro Romano, l’appuntamento a Volterra
05 luglio 2017 15:08 Cultura Volterra
Del Festival dei Festival fanno parte il Festival internazionale del Teatro Romano, diretto da Andrea
Mancini, che arriva alla quindicesima edizione, con un programma che va dal classico, reinterpretato in
chiave contemporanea, dei Teatri di Pietra, al ritorno in scena del grande Lindsay Kemp che dopo anni
di assenza ha scelto proprio Volterra per il suo Kemp Dance. In chiusura la presenza di Fernando
Arrabal e della prima del Dalì vs Picasso e il recital di una soprano di fama internazionale qual è Patrizia
Ciofi. A tutto questo si lega il lavoro di altissimo livello portato avanti da Volterra Jazz con un
programma di concerti di richiamo assoluto, eseguiti dai musicisti Jerome Sabbagh, Stefano Battaglia,
Mirco Mariottini, Daniele Malvisi e Giulio Stracciati anche direttore artistico del Festival Volterra Jazz
che quest’anno compie il suo 24°anno. Infine l’impegno più popolare, ma non per questo di minore
interesse, della Filarmonica Giacomo Puccini, che festeggia il centosettantesimo della propria attività e
il progetto della Pro Loco di Pomarance che merita un’attenzione particolare, lavorando da sempre con
lo straordinario Palio di Pomarance, un palio tutto teatrale, con le contrade che si sfidano a colpi di
scene, verso risultati spesso esaltanti. Il Festival dei Festival è appoggiato da Fondazione Cassa di
Risparmio di Volterra, nel ruolo di mecenate. Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150
Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it Festival dei Festival Festival
Internazionale del Teatro Romano 13 luglio – 8 agosto 2017 Direttore artistico Andrea Mancini
OMAGGIO A VITTORIO GASSMAN E’ dedicata a Vittorio Gassman la quindicesima edizione del
Festival Internazionale del Teatro Romano. Andrea Mancini nuovo direttore artistico intende così
ricordare il grande attore che una trentina di anni fa ideò il festival Volterrateatro, per la città di
Volterra. Il 13 luglio alle 18, in piazza dei Priori, sarà inaugurato il Monumento Effimero, non una
struttura, ma una grande immagine che proviene da Opera dello straccione di John Gay, prima
interpretazione da protagonista di Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le scene di Toti Scialoja,
andato in scena al Teatro argentina di Roma nel 1943 e subito bloccato dalla censura fascista che non
sopportò le critiche al regime. “Così in piazza dei Priori – dice Andrea Mancini – quest’anno
costruiremo un monumento effimero, effimero come il teatro. Un monumento a Vittorio Gassman, a
partire da un elemento scenico che rappresenta il giovanissimo attore accanto ad una grande forca. Un
monumento di passaggio come è il festival del Teatro Romano, che il 13 luglio, aprirà al pubblico le sue
porte e le sue pietre, tagliate quasi duemila anni fa”. Lo spettacolo di apertura al Teatro Romano giovedì
13 luglio alle 21,30, coprodotto con Teatri di Pietra, partner del festival, sarà Caligola Homme absurde e
Homme Révolté, da Svetonio e Camus, regia e coreografia di Aurelio Gatti, musica originale di
Lucrezio de Seta, interpreti: Carlotta Bruni, Luna Marongiu, Rosa Merlino, Elisabetta Ventura, Vittoria
Faro, Cinzia Maccagnani, Sebastiano Tringali. La messinscena in forma di danza-teatro è scabra.
E’affidata a sei donne e ad un uomo, attribuendo alle prime la dinamica, la passione, la necessità di
cambiamento, la determinazione e al secondo la staticità della forma. La musica integra il visivo e
rappresenta la folla, il senato e la luna. Al Teatro Persio Flacco 14 luglio ore 21,30, prima
internazionale, Dances Lindsay Kemp, con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro
Paci, è il ritorno di un grande artista che resta giovanissimo in scena, in mezzo ai suoi ballerini. Lo
spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp: un’onirica
identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in Ricordi di una Traviata; un’allegoria
profondamente semplice nel Il Fiore; un viaggio dentro la pazzia mistica del leggendario ballerino de
Les Ballets Russes, Nijinsky e infine L’Angelo, anima che trascende ogni identità per diventare simbolo
dell’essenza umana, della rinascita e della speranza. Completano lo spettacolo: Mi Vida, creato dal
grande coreografo Belga Luc Bouy e La Femme en Rouge di Kemp, entrambi per Daniela Maccari,
coreografa collaboratrice e musa ballerina di Kemp con l’attore ballerino Ivan Ristallo. Teatro Romano,
domenica 16 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Edipo di Sofocle, adattamento e regia di Cinzia
Maccagnano, con Dario Garofalo, Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Raffaele
Gangale. “Quella di Edipo – scrive la regista – è una ribellione che avviene in se stesso: è lui che evoca
la ragione e poi l’istinto, creando dialoghi serrati che diventano sempre più interrogatori, con Creonte e
con Tiresia, quasi fossero voci interiori che lo tormentano e lo inducono a scavare nel conscio e
nell’inconscio affinché la verità si palesi accecante come la luce”. Teatro Romano, giovedì 20 luglio ore
21,30, Romeo and Juliet, Dance Company, coreografie Alberto Canestro, il lavoro è legato alla
classicità dall’esempio di grandi maestri, esperienza che Canestro e la Agostini dimostrano di aver ben
presente. In particolare il movimento dei danzatori corrisponde ad alcune sequenze della tradizione, letta
e rivista con sensibilità contemporanea. I due protagonisti, Elena Dioguardi e Leandro Salvischiani,
Giulietta e Romeo, costruiscono un’azione di apertura verso il pubblico, verso gli altri danzatori.
Allargano cioè, il loro gesto all’esterno, ma riportandolo subito dopo verso se stessi, a ferire, a colpire il
loro proprio corpo. Giovani che si aprono al mondo, ma che ne vengono subito offesi. Museo Etrusco
Guarnacci venerdì 21 luglio ore 18, Pilade Cantini presenta il libro Attacco all’Arte la bellezza negata di
Simona Maggiorelli, ed. L’asino d’oro 2017. Il libro è un viaggio attraverso epoche fra loro lontane in
difesa del linguaggio silenzioso e universale delle immagini. Con l’antichista Ronchey, lo scopritore di
Ebla Matthiae e il poeta siriano Adonis, l’autrice indaga l’iconoclastia cristiana e le devastazioni
dell’Isis, individuando nella ‘diffidenza’ verso le immagini un tratto comune ai tre monoteismi. Non
usano picconi come i wahhabiti, ma svendono il patrimonio storico-artistico e lo lasciano andare in
malora: accade in Italia, dove il sistema di tutela negli ultimi quarant’anni è stato attaccato da politiche
iperliberiste. Palazzo Minucci Solaini sabato 22 luglio ore 18, da Le libere donne di Magliano di Mario
Tobino, Monologhi al femminile-Libere donne, regia Andrea Buscemi con Livia Castellana, musiche
originali Nicolò Buscemi, assistente Martina Benedetti. “Ne Le libere Donne di Magliano, scrive il
regista, Tobino è maestro nel tradurre i fremiti della sofferenza fisica e psicologica e il suo messaggio si
imprime nel ricordo, turbando il sonno a distanza di anni. Forse l’arte è simpliciter questo: sapienza
nella descrizione del dolore. Tobino si spinge in avanguardia ancora più in là, quasi scommettendo
nientemeno che sulla cognizione del medesimo”. Teatro Romano, sabato 22 luglio ore 21,30,
Monologhi al femminile – La signorina Else di Arthur Schnitzler, uno spettacolo di Andrea Buscemi
con Martina Benedetti. Si tratta di una critica impietosa verso la società, in cui la famiglia borghese pur
di salvaguardare il proprio status sacrifica la giovane figlia, Else. Schnitzler esprime un giudizio
negativo verso la società viennese dei primi del Novecento, poco sensibile alle motivazioni che
determinano atteggiamenti estremi e che dovrebbero essere il vero scandalo, mentre si scandalizza
soltanto delle apparenze. Teatro Romano domenica 23 luglio ore 21,30, Agamennone di Fabrizio Sinisi,
da Eschilo, con Paolo Graziosi, Elena Ghiaurov, Alessandra Falluchi, Elisabetta Arosio, regia
Alessandro Machìa. Ambientato in un paese abbattuto e confuso, logorato dalla crisi e dalla fame, ormai
al di là della politica, in un tempo che è livida trasfigurazione dell’oggi, a ridosso di una guerra dove
tutto si è perso e nulla si è guadagnato, Agamennone è una riscrittura contemporanea del classico greco
in cui il tragico viene riattuato e scatenato nei suoi elementi essenziali: amore e rabbia, erotismo e
cupezza, tristezza e furore. Museo Etrusco Guarnacci lunedì 31 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Elena
simulacro e impostura, autore e regista Aurelio Gatti, con Gabriella Cassarino, Raffaele Gangale, Carlo
Greca, Luna Marongiu. I molteplici volti di Elena attraverso le voci delle fonti antiche e le parole di chi
l’ha accusata e difesa, in un avvicendamento di toni e figure contrastanti la figura di Elena si svela
mostrando i molti volti della sua seduzione‚ la sua multiforme bellezza. Una‚ due‚ tre‚ molte Elene‚
colpevoli o vittime‚ innocenti o infami per colpa o per destino. Teatro Romano martedì 1 agosto ore
21,30, Pan…crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, movimenti coreografici Carlotta
Bruni,musiche originali Davi Dainelli eseguite dal vivo da Angela Zapolla al violino, regia e
interpretazione di Simone Migliorini. Lo spettacolo è una proposta originale: una sorta di riscrittura
contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua
spaventosa bruttezza, inventore del flauto. Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame
d’affetto che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza,
situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche
con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio
attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi. Teatro Romano giovedì 3 agosto ore
21,30 Il sogno di August Strindbergh, progetto artistico di e con Mila Moretti. Da anni TeatrO2 lavora
al tema del sogno, lasciandosi condurre da un Baedeker d’eccezione, Il Sogno di August Strindberg, che
è, essenzialmente, la rappresentazione di una lacerante crisi interiore, generale e personale, in cui trova
eco il dolore dell’autore per la fine del suo matrimonio con Harriett Bosse. Il Sogno è per noi un nobile
pretesto per parlare con la lingua del teatro, di tutte le sostanze dolorose del vivere , in tutte le sue
molteplici sfaccettature, dove l’essere in presenza di pubblico corrobora il desiderio di aprire
all’improvviso quella scatola cinese in cui le storie e i personaggi si animano, dando vita allo spettacolo
dei sogni che accomunano, pur essendo sempre diversi, donne e uomini, senza censure. Teatro Romano
domenica 6 agosto ore 20, Cerimonia consegna dei Premi Ombra Della Sera a Giuseppe Pambieri,
Micha Von Hecke, Luca Signorini, Nicasio Anzelmo assegnati dalla Giuria presieduta dal prof.
Giovanni Antonucci, e composta da Vito Bruschini, Rainero Schembri, Maria Letizia Compatangelo,
Elena d’Elia, Edoardo Siravo, Mariano Rigillo, Cicci Rossini, Alma Daddario, Lia Gay, Maura Catalan,
Natalia di Bartolo. Teatro Romano lunedì 7 agosto ore 21,30, Dalì vs Picasso di Fernando Arrabal,
produzione Atto Due e Festival di Teatro Romano di Volterra, regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre.
Parigi 1937. Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere
emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra
generazioni. Scontro fra padre e figlio. Teatro Romano martedì 8 agosto ore 21,30, Patrizia Ciofi – La
sposa e i suoi carnefici musiche di Bellini, Gounoud, Donizetti, Verdi, regia di Patrizia Ciofi e Simone
Migliorini. Un concerto esclusivo tra Lirica e Prosa di Natalia di Bartolo con Patrizia Ciofi e Simone
Migliorini, in scena Giulietta-Juliette, Lucia di Lammermoor e Desdemona, tre grandi eroine della
letteratura, della prosa e della lirica: tre spose e i loro rispettivi “carnefici”. Vincenzo Bellini, Charles
Gounod, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi per l’incantevole voce di uno dei soprani più celebri al
mondo, William Shakespeare e Sir Walter Scott per un interprete di prosa d’eccezione. Duetti giocati tra
canto lirico e recitazione: un esperimento mai tentato! Imperdibile.
Fonte: Ufficio Stampa
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http://www.traiettorie.org/2017/07/08/a-volterra-il-festival-dei-festival-musica-danza-e-teatro/
A VOLTERRA IL FESTIVAL DEI FESTIVAL:
MUSICA, DANZA E TEATRO luglio 8, 2017
Del Festival dei Festival fanno parte il Festival internazionale del Teatro Romano,
diretto da Andrea Mancini, che arriva alla quindicesima edizione, con un programma
che va dal classico, reinterpretato in chiave contemporanea, dei Teatri di Pietra, al
ritorno in scena del grande Lindsay Kemp che dopo anni di assenza ha scelto proprio
Volterra per il suo Kemp Dance. In chiusura la presenza diFernando Arrabal e della
prima del Dalì vs Picasso e il recital della sopranoPatrizia Ciofi.
A tutto questo si lega il lavoro portato avanti daVolterra Jazz con un programma di
concerti di richiamo, eseguiti dai musicistiJerome Sabbagh, Stefano Battaglia, Mirco
Mariottini, Daniele Malvisi e Giulio Stracciati anche direttore artistico del Festival
Volterra Jazz che quest’anno compie il suo 24°anno.
Infine l’impegno più popolare della Filarmonica Giacomo Puccini, che festeggia il
centosettantesimo della propria attività e il progetto della Pro Loco di Pomarance con
il Palio di Pomarance, un palio tutto teatrale, con le contrade che si sfidano a colpi di
scene.
Festival Internazionale del Teatro Romano “ Omaggio a Vittorio Gassman”
13 luglio – 8 agosto 2017
Direttore artistico Andrea Mancini
E’ dedicata a Vittorio Gassman la quindicesima edizione del Festival
Internazionale del Teatro Romano. Andrea Mancini nuovo direttore artistico intende
così ricordare il grande attore che una trentina di anni fa ideò il festival Volterrateatro,
per la città di Volterra.
Il 13 luglio alle 18, in piazza dei Priori, sarà inaugurato il Monumento Effimero, non
una struttura, ma una grande immagine che proviene da Opera dello straccione di John
Gay, prima interpretazione da protagonista di Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le
scene di Toti Scialoja, andato in scena al Teatro argentina di Roma nel 1943 e subito
bloccato dalla censura fascista che non sopportò le critiche al regime.
Lo spettacolo di apertura al Teatro Romano giovedì 13 luglio alle 21,30, coprodotto
con Teatri di Pietra, partner del festival, saràCaligola Homme absurde e Homme
Révolté, da Svetonio e Camus, regia e coreografia di Aurelio Gatti, musica originale
di Lucrezio de Seta, interpreti: Carlotta Bruni, Luna Marongiu, Rosa Merlino,
Elisabetta Ventura, Vittoria Faro, Cinzia Maccagnani, Sebastiano Tringali. La
messinscena in forma di danza-teatro è scabra. E’affidata a sei donne e ad un uomo,
attribuendo alle prime la dinamica, la passione, la necessità di cambiamento, la
determinazione e al secondo la staticità della forma. La musica integra il visivo e
rappresenta la folla, il senato e la luna.
Al Teatro Persio Flacco 14 luglio ore 21,30, prima internazionale, Dances Lindsay
Kemp, con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro Paci, è il ritorno
di un grande artista che resta giovanissimo in scena, in mezzo ai suoi ballerini. Lo
spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp:
un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in Ricordi di una
Traviata; un’allegoria profondamente semplice nel Il Fiore; un viaggio dentro la pazzia
mistica del leggendario ballerino de Les Ballets Russes, Nijinsky e infine L’Angelo,
anima che trascende ogni identità per diventare simbolo dell’essenza umana, della
rinascita e della speranza. Completano lo spettacolo: Mi Vida, creato dal grande
coreografo Belga Luc Bouy e La Femme en Rouge di Kemp, entrambi per Daniela
Maccari, coreografa collaboratrice e musa ballerina di Kemp con l’attore ballerino Ivan
Ristallo.
Teatro Romano, domenica 16 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Edipo di
Sofocle, adattamento e regia di Cinzia Maccagnano, con Dario Garofalo, Cinzia
Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Raffaele Gangale. “Quella di
Edipo – scrive la regista – è una ribellione che avviene in se stesso: è lui che evoca la
ragione e poi l’istinto, creando dialoghi serrati che diventano sempre più interrogatori,
con Creonte e con Tiresia, quasi fossero voci interiori che lo tormentano e lo inducono a
scavare nel conscio e nell’inconscio affinché la verità si palesi accecante come la luce”.
Teatro Romano, giovedì 20 luglio ore 21,30, Romeo and Juliet, Dance
Company, coreografie Alberto Canestro, il lavoro è legato alla classicità dall’esempio
di grandi maestri, esperienza che Canestro e la Agostini dimostrano di aver ben presente.
In particolare il movimento dei danzatori corrisponde ad alcune sequenze della
tradizione, letta e rivista con sensibilità contemporanea. ProtagonistiElena
Dioguardi e Leandro Salvischiani.
Museo Etrusco Guarnacci venerdì 21 luglio ore 18, Pilade Cantini presenta il
libro Attacco all’Arte la bellezza negata di Simona Maggiorelli, ed. L’asino d’oro
2017.
Il libro è un viaggio attraverso epoche fra loro lontane in difesa del linguaggio silenzioso
e universale delle immagini. Con l’antichista Ronchey, lo scopritore di Ebla Matthiae e il
poeta siriano Adonis, l’autrice indaga l’iconoclastia cristiana e le devastazioni dell’Isis,
individuando nella ‘diffidenza’ verso le immagini un tratto comune ai tre monoteismi.
Palazzo Minucci Solaini sabato 22 luglio ore 18, da Le libere donne di Magliano di
Mario Tobino, Monologhi al femminile-Libere donne, regia Andrea
Buscemi con Livia Castellana, musiche originali Nicolò Buscemi, assistente Martina
Benedetti.
Teatro Romano, sabato 22 luglio ore 21,30, Monologhi al femminile – La signorina
Else di Arthur Schnitzler, uno spettacolo diAndrea Buscemi con Martina Benedetti. Si
tratta di una critica impietosa verso la società, in cui la famiglia borghese pur di
salvaguardare il proprio status sacrifica la giovane figlia, Else.
Teatro Romano domenica 23 luglio ore 21,30, Agamennone di Fabrizio Sinisi, da
Eschilo, con Paolo Graziosi, Elena Ghiaurov, Alessandra Falluchi, Elisabetta
Arosio, regia Alessandro Machìa. Ambientato in un paese abbattuto e confuso,
logorato dalla crisi e dalla fame, ormai al di là della politica, in un tempo che è livida
trasfigurazione dell’oggi, a ridosso di una guerra dove tutto si è perso e nulla si è
guadagnato, Agamennone è una riscrittura contemporanea del classico greco.
Museo Etrusco Guarnacci lunedì 31 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Elena
simulacro e impostura, autore e regista Aurelio Gatti, con Gabriella Cassarino,
Raffaele Gangale, Carlo Greca, Luna Marongiu.
I molteplici volti di Elena attraverso le voci delle fonti antiche e le parole di chi l’ha
accusata e difesa, in un avvicendamento di toni e figure contrastanti.
Teatro Romano martedì 1 agosto ore 21,30, Pan…crazio, la libertà di avere
paura di Alma Daddario, movimenti coreograficiCarlotta Bruni,musiche
originali Davi Dainelli eseguite dal vivo da Angela Zapolla al violino, regia e
interpretazione di Simone Migliorini.
Lo spettacolo è una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà
capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore
del flauto.
Teatro Romano giovedì 3 agosto ore 21,30 Il sogno di August Strindbergh, progetto
artistico di e con Mila Moretti.
Teatro Romano domenica 6 agosto ore 20, Cerimonia consegna dei Premi Ombra
Della Sera a Giuseppe Pambieri, Micha Van Hoecke, Luca Signorini, Nicasio
Anzelmo assegnati dalla Giuria presieduta dal prof. Giovanni Antonucci, e composta da
Vito Bruschini, Rainero Schembri, Maria Letizia Compatangelo, Elena d’Elia, Edoardo
Siravo, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Alma Daddario, Lia Gay, Maura Catalan,
Natalia di Bartolo.
Teatro Romano lunedì 7 agosto ore 21,30, Dalì vs Picasso di Fernando Arrabal,
produzione Atto Due e Festival di Teatro Romano di Volterra, regia Manola Nifosì e
Sergio Aguirre.
Parigi 1937. Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due
opere emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani.
Scontro tra generazioni. Scontro fra padre e figlio.
Teatro Romano martedì 8 agosto ore 21,30, Patrizia Ciofi – La sposa e i suoi
carnefici musiche di Bellini, Gounoud, Donizetti, Verdi, regia di Patrizia Ciofi e
Simone Migliorini.
Un concerto esclusivo tra Lirica e Prosa di Natalia di Bartolo con Patrizia Ciofi e
Simone Migliorini, in scena Giulietta-Juliette, Lucia di Lammermoor e Desdemona, tre
grandi eroine della letteratura, della prosa e della lirica: tre spose e i loro rispettivi
“carnefici”.
Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257
www.teatroromanovolterra.it
http://teatro.persinsala.it/festival-dei-festival-4/40802
FESTIVAL DEI FESTIVAL d i T es s a G ran a t o
Home Annunci/Comunicati Festival Teatrali Teatro Romano // 2017-07-11
Dalla Performance al Jazz In partenza in area volterrana, il Festival Internazionale del Teatro Romano, Volterra Jazz, Filarmonica
Giacomo Puccini e Palio di Pomarance.
A Volterra l’estate scalda ulteriormente gli animi con due mesi di eventi, in partenza il 13 luglio, dedicati
all’intrattenimento e allo spettacolo. Il Festival dei Festival ingloba, infatti, oltre al Festival del Teatro
Romano – e quindo danza, prosa e lirica – anche Volterra Jazz (che quest’anno giunge alla
ventiquattresima edizione), il Palio di Pomarance, e la Filarmonica Giacomo Puccini. Così da offrire una
scelta che spazi vivacemente tra le arti dal vivo.
Il nome che cattura l’attenzione è sicuramente Lindsay Kemp. Performer, attore, danzatore, mimo, allievo di
Marcel Marceau, da anni cittadino toscano, il 14 luglio sarà al Teatro Persio Flacco di Volterra con una sua
creazione, in Prima Internazionale. Eccelso contaminatore tra i generi e inventore di una poetica onirica,
nell’ambito del Festival presenterà Kemp Dances, una metamorfosi di personaggi e microuniversi, dal
doppio Violetta/Callas, a figure immaginifiche come l’Angelo, fino all’omaggio al ballerino russo Nijinsky, in
un esplorare gli estremi e le espressioni più dolci ed esasperate del corpo danzante.
L’anello che fa da congiunzione al Festival del Teatro Romano, di cui Kemp Dances rappresenta lo
spettacolo chiave, sarà Vittorio Gassman, che quest’anno è il filo conduttore e l’ispirazione. Questa è stata
l’intenzione del direttore artistico Andrea Mancini per rammentare l’attore che, proprio trent’anni fa,
ideò Volterrateatro. Come da comunicato stampa: “Il 13 luglio alle 18, in piazza dei Priori, sarà inaugurato il
Monumento Effimero, non una struttura, ma una grande immagine che proviene da Opera dello
straccione di John Gay, prima interpretazione da protagonista di Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le
scene di Toti Scialoja, andato in scena al Teatro argentina di Roma nel 1943 e subito bloccato dalla censura
fascista che non sopportò le critiche al regime. “Così in piazza dei Priori”, dice Andrea Mancini: “quest’anno
costruiremo un monumento effimero, effimero come il teatro. Un monumento a Vittorio Gassman, a partire
da un elemento scenico che rappresenta il giovanissimo attore accanto a una grande forca”.
Da notare è il taglio del Festival, che affianca opere del repertorio classico, e greco, ad altre di matrice
moderna e contemporanea. Pensiamo a Edipo di Sofocle, in scena il 16 luglio, per la regia di Cinzia
Maccagnano; e, per contrappunto, a La signorina Else, di Schnitzler, in scena il 22 luglio, per la regia di
Andrea Buscemi.
Un programma da scoprire, insomma, e che proseguirà fino ad agosto. Volterra Jazz e il Palio di Pomarance
– interessante rievocazione storica in chiave teatrale – arricchirrano ulteriormente quello che è stato definito,
a maggior ragione, un Festival dei Festival. E per citare alcuni strumentisti che si esibiranno live, ecco i nomi
di Jerome Sabbagh, Stefano Battaglia, Mirco Mariottini, Daniele Malvisi e Giulio Stracciati – anche direttore
artistico del Volterra Jazz.
Festival dei Festival (Festival Internazionale del Teatro Romano + Volterra Jazz) va in scena
da giovedì 13 luglio a domenica 6 agosto
Volterra, varie location
giovedì 13 luglio
Teatro Romano
h. 21:30
Caligola
da Svetonio e Camus
coreografia e regia Aurelio Gatti
venerdì 14 luglio
Teatro Persio Flacco
h. 21:15
Kemp Dances
di e con Lindsay Kemp
e con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro Paci
domenica 16 luglio
Teatro Romano
h. 21:30
Edipo di Sofocle
Adattamento e regia Cinzia Maccagnano
con Dario Garofalo, Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Raffaele Gangale
giovedì 20 luglio
Teatro Romano
h. 21:30
Romeo and Jiuliet
coreografia Alberto Canestro
sabato 22 luglio
Monologhi al femminile
Chiostro Pinacoteca Civica
h. 18:30
Libere donne
da Mario Tobino
con Livia Castellana
regia Andrea Buscemi
Teatro Romano Volterra
h. 21:30
Signorina Else
di Artur Schnitzler
con Martina Benedetti
regia Andrea Buscemi
domenica 23 luglio
Teatro Romano Volterra
h. 21:30
Agamennone
di Fabrizio Sinisi da Eschilo
con Paolo Graziosi, Elena Ghiaurov, Valeria Perdonò, Coro (La Città), Elisabetta Arosio
regia Alessandro Machìa
lunedì 31 luglio
Museo Etrusco Guarnacci
h. 21:30
Elena Simulacro e Impostura
di Aurelio Gatti
con Gabriella Cassarino, Raffaele Gangale, Carlo Greca, Luna Marongiu
martedì 1 agosto
Palazzo dei Priori
h. 21:30
Pan-Crazio. La libertà di avere paura
di Alma Daddario
con Simone Migliorini, Carlotta Bruni, David Dainelli, Angela Zapolla
giovedì 3 agosto
Teatro Romano Volterra
h. 21:30
Il sogno
di August Strindberg
regia Mila Moretti
lunedì 7 agosto
Teatro Romano
h. 21:30
Dalì VS. Picasso
di Fernando Arrabal
regia Manola Nifosì – Sergio Aguirre
martedì 8 agosto
Teatro Romano
h. 21:00
Patrizia Ciofi in concerto
La sposa e i suoi carnefici
di Natalia Di Bartolo
con Patrizia Ciofi, Simone Migliorini
VOLTERRA JAZZ
mercoledì 2 agosto
Teatro Romano
h. 21:30
Jerome Sabbagh Quartet
giovedì 3-10 agosto
Logge del Palazzo Pretorio
10-13/17:22
Crossover
di Alì Hassoun
venerdì 4 agosto
Piazzetta dei Fornelli
h. 21:30
Stefano Battaglia&Mirco Mariottini
sabato 5 agosto
Piazzetta dei Fornelli
h. 21:30
Stefano Onorati&Giulio Stracciati
mercoledì 9 agosto
Teatro Romano
h. 21:30
Daniele Malvisi Sextet
http://primapaginanews.it/dettaglio_news_hr.asp?ctg=2&id=387665
NEWS PPN
Cultura - Al via il Festival Internazionale del Teatro Romano di
Volterra dal 13 luglio all'8 agosto 2017
Roma, 6 lug (Prima Pagina News) Del Festival dei Festival fanno parte il Festival internazionale del Teatro Romano,
diretto da Andrea Mancini, che arriva alla quindicesima edizione, con un programma che va dal classico, reinterpretato in
chiave contemporanea, dei Teatri di Pietra, al ritorno in scena del grande Lindsay Kemp che dopo anni di assenza ha
scelto proprio Volterra per il suo Kemp Dance. In chiusura la presenza di Fernando Arrabal e della prima del Dalì vs
Picasso e il recital di una soprano di fama internazionale qual è Patrizia Ciofi. A tutto questo si lega il lavoro di altissimo
livello portato avanti da Volterra Jazz con un programma di concerti di richiamo assoluto, eseguiti dai musicisti Jerome
Sabbagh, Stefano Battaglia, Mirco Mariottini, Daniele Malvisi e Giulio Stracciati anche direttore artistico del Festival
Volterra Jazz che quest’anno compie il suo 24°anno. Infine l’impegno più popolare, ma non per questo di minore
interesse, della Filarmonica Giacomo Puccini, che festeggia il centosettantesimo della propria attività e il progetto della
Pro Loco di Pomarance che merita un'attenzione particolare, lavorando da sempre con lo straordinario Palio di
Pomarance, un palio tutto teatrale, con le contrade che si sfidano a colpi di scene, verso risultati spesso esaltanti. E’
dedicata a Vittorio Gassman la quindicesima edizione del Festival Internazionale del Teatro Romano. Andrea Mancini
nuovo direttore artistico intende così ricordare il grande attore che una trentina di anni fa ideò il festival Volterrateatro,
per la città di Volterra. Il 13 luglio alle 18, in piazza dei Priori, sarà inaugurato il Monumento Effimero, non una struttura,
ma una grande immagine che proviene da Opera dello straccione di John Gay, prima interpretazione da protagonista di
Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le scene di Toti Scialoja, andato in scena al Teatro argentina di Roma nel 1943 e
subito bloccato dalla censura fascista che non sopportò le critiche al regime. “Così in piazza dei Priori - dice Andrea
Mancini - quest'anno costruiremo un monumento effimero, effimero come il teatro.
http://kirolandia.blogspot.it/2017/07/kirosegnaliamo-11-17-luglio-2017.html
"FESTIVAL DEI FESTIVAL" Festival Internazionale del Teatro Romano Direttore artistico Andrea Mancini TEATRO ROMANO - TEATRO PERSIO FLACCO Volterra (PI) 13 luglio – 8 agosto 2017 - vari orari OMAGGIO A VITTORIO GASSMAN
Festival internazionale del Teatro Romano -Volterra Jazz - Filarmonica Giacomo Puccini -
Palio di Pomarance E’ dedicata a Vittorio Gassman la quindicesima edizione del Festival Internazionale del Teatro
Romano. Andrea Mancini nuovo direttore artistico intende così ricordare il grande attore che una
trentina di anni fa ideò il festivalVolterrateatro, per la città di Volterra. Il 13 luglio alle 18, in piazza dei Priori, sarà inaugurato il Monumento Effimero, non una
struttura, ma una grande immagine che proviene da Opera dello straccione di John Gay, prima
interpretazione da protagonista di Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le scene di Toti Scialoja,
andato in scena al Teatro argentina di Roma nel 1943 e subito bloccato dalla censura fascista che
non sopportò le critiche al regime. “Così in piazza dei Priori - dice Andrea Mancini - quest'anno
costruiremo un monumento effimero, effimero come il teatro. Un monumento a Vittorio Gassman, a
partire da un elemento scenico che rappresenta il giovanissimo attore accanto ad una grande forca.
Un monumento di passaggio come è il festival del Teatro Romano, che il 13 luglio, aprirà al
pubblico le sue porte e le sue pietre, tagliate quasi duemila anni fa”. PROGRAMMA DI QUESTA SETTIMANA: >>> TEATRO ROMANO giovedì 13 luglio alle 21.30 Spettacolo di apertura Coprodotto con Teatri di Pietra, partner del festival, sarà Caligola Homme absurde e Homme
Révolté, da Svetonio e Camus, regia e coreografia di Aurelio Gatti, musica originale di Lucrezio de
Seta, interpreti: Carlotta Bruni, Luna Marongiu, Rosa Merlino, Elisabetta Ventura, Vittoria Faro,
Cinzia Maccagnani, Sebastiano Tringali. La messinscena in forma di danza-teatro è scabra.
E’affidata a sei donne e ad un uomo, attribuendo alle prime la dinamica, la passione, la necessità di
cambiamento, la determinazione e al secondo la staticità della forma. La musica integra il visivo e
rappresenta la folla, il senato e la luna.
>>> TEATRO PERSIO FLACCO 14 luglio ore 21.30 Prima internazionale, Dances Lindsay Kemp, con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo,
Alessandro Paci, è il ritorno di un grande artista che resta giovanissimo in scena, in mezzo ai suoi
ballerini. Lo spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di
Kemp: un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in Ricordi di una Traviata;
un’allegoria profondamente semplice nel Il Fiore; un viaggio dentro la pazzia mistica del
leggendario ballerino de Les Ballets Russes, Nijinsky e infine L’Angelo, anima che trascende ogni
identità per diventare simbolo dell’essenza umana, della rinascita e della speranza. Completano lo
spettacolo: Mi Vida, creato dal grande coreografo Belga Luc Bouy e La Femme en Rouge di Kemp,
entrambi per Daniela Maccari, coreografa collaboratrice e musa ballerina di Kemp con l’attore
ballerino Ivan Ristallo. >>> TEATRO ROMANO 16 luglio ore 21.30 Teatri di Pietra, Edipo di Sofocle, adattamento e regia di Cinzia Maccagnano, con Dario Garofalo,
Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Raffaele Gangale. “Quella di Edipo –
scrive la regista – è una ribellione che avviene in se stesso: è lui che evoca la ragione e poi l’istinto,
creando dialoghi serrati che diventano sempre più interrogatori, con Creonte e con Tiresia, quasi
fossero voci interiori che lo tormentano e lo inducono a scavare nel conscio e nell’inconscio
affinché la verità si palesi accecante come la luce”. Il Festival dei Festival è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra COMUNE DI VOLTERRA SOPRINTENDENZA AI BENI ARCHEOLOGICI DELLA TOSCANA CON ASSOCIAZIONE CULTURALE GRUPPO PROGETTO CITTA' - ASSOCIAZIONE
VOLTERRA JAZZ - ASSOCIAZIONE PRO POMARANCE - FILARMONICA GIACOMO PUCCINI GRAZIE A SOCIETA' CHIMICA LARDERELLO, CASSA RISPARMIOVOLTERRA SPA UNICOOP
FIRENZE, ALTAIR CHIMICA E KNAUFF SPA Indirizzi: TEATRO ROMANO piazza Caduti nei Lager Nazisti - Volterra (PI) / TEATRO
PERSIO FLACCO via dei sarti, 37 - Volterra (PI) Sito di riferimento: www.teatroromanovolterra.it ____
http://www.fashionnewsmagazine.com/web/2017/07/12/il-festival-internazionale-del-teatro-romano-
rende-omaggio-a-vittorio-gassman/
Il Festival Internazionale del Teatro Romano rende
omaggio a Vittorio Gassman
In partenza la quindicesima edizione della rassegna di Volterra inserita
nel cartellone del Festival dei Festival
S C RI TTO D A D AN IE LA GI AN N AC E - LU GLI O 1 2 , 2 0 1 7 I N S H O W , TE ATRO
Gli amanti del teatro avranno l’imbarazzo della scelta se dovessero decidere di fare un salto
a Volterra per partecipare al Festival dei Festival, un ricchissimo cartellone di cui fanno parte
il Festival Internazionale del Teatro Romano, il Volterra Jazz, la Filarmonica Giacomo
Puccini, che festeggia il centosettantesimo della propria attività, e il Palio di
Pomarance. Il Festival Volterra Jazz prevede quest’anno, in occasione della sua 24ma edizione,
la presenza di musicisti di rilievo quali Jerome Sabbagh, Stefano Battaglia, Mirco Mariottini,
Daniele Malvisi e Giulio Stracciati, il quale è anche direttore artistico della manifestazione. Il Palio
di Pomarance è un progetto teatrale a cura della Pro Loco di Pomarance, che permette di assistere ai
duelli delle contrade che si sfidano a colpi di scene.
In particolare, il Festival Internazionale del Teatro Romano si svolge dal 13 luglio all’8 agosto,
con direttore artistico Andrea Mancini. Questa quindicesima edizione della rassegna è dedicata
a Vittorio Gassman, che a Volterra fondò il festival Volterrateatro. Il ricordo dell’indimenticato
attore parte da “Opera dello straccione di John Gay”, prima interpretazione da protagonista di
Gassman con la regia di Vito Pandolfi, in scena a Roma nel 1943. Di questa rappresentazione, si
ricorda un’immagine nello specifico, attraverso il Monumento Effimero, inaugurato in piazza dei
Priori il 13 luglio alle 18.
Lindsay Kemp sceglie di tornare in scena, dopo anni di assenza, e lo fa portando al Teatro Persio
Flacco il 14 luglio alle ore 21.30, la prima internazionale del suo Dances Lindsay Kemp, con
Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro Paci. Sono quattro i personaggi che
l’artista rappresenta, tratti da opere diverse tra loro, come “Ricordi di una Traviata”, “Il Fiore”,
“Les Ballets Russes”, e “L’Angelo”. Dance Company si esibisce il 20 luglio alle 21.30 in “Romeo
and Juliet”, per le coreografie di Alberto Canestro, e con protagonisti Elena Dioguardi e
Leandro Salvischiani.
Andrea Buscemi dirige due spettacoli di “Monologhi al femminile”: il primo intitolato “Libere
donne”, ispirato a “Le libere donne di Magliano” di Mario Tobino, e interpretato da Livia
Castellana; il secondo, invece, è “La signorina Else”, titolo omonimo dell’opera di Arthur
Schnitzler da cui è tratto, e con protagonista Martina Benedetti. Mentre “Libere donne” descrive
in maniera minuziosa la sofferenza fisica e psicologica, “La signorina Else” è incentrato sulla
critica ad una famiglia borghese della Vienna dei primi del Novecento, che pur di lasciare intatto il
proprio nome e salvare le apparenze decide di sacrificare la giovane figlia Else.
Pennadoro dalla penna al cuore
Le recensioni giornalistiche di Tania Croce
http://pennadororecensioni.blogspot.it/2017/07/volterra-omaggia-vittorio-gassman-alla.html
Volterra omaggia Vittorio Gassman alla quindicesima edizione del Festival Internazionale del Teatro Romano.
Festival dei Festival
Festival Internazionale del Teatro Romano 13 luglio – 8 agosto 2017
Direttore artistico Andrea Mancini
OMAGGIO A VITTORIO GASSMAN
E’ dedicata a Vittorio Gassman la quindicesima edizione del Festival Internazionale del Teatro Romano. Andrea Mancini nuovo direttore artistico intende così ricordare il grande attore che una trentina di anni fa ideò il festival Volterrateatro, per la città di Volterra. Il 13 luglio alle 18, in piazza dei Priori, sarà inaugurato il Monumento Effimero, non una struttura, ma una grande immagine che proviene da Opera dello straccione di John Gay, prima interpretazione da protagonista di Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le scene di Toti Scialoja, andato in scena al Teatro argentina di Roma nel 1943 e subito bloccato dalla censura fascista che non sopportò le critiche al regime. “Così in piazza dei Priori - dice Andrea Mancini - quest'anno costruiremo un monumento effimero, effimero come il teatro. Un monumento a Vittorio Gassman, a partire da un elemento scenico che rappresenta il giovanissimo attore accanto ad una grande forca. Un monumento di passaggio come è il festival del Teatro Romano, che il 13 luglio, aprirà al pubblico le sue porte e le sue pietre, tagliate quasi duemila anni fa”. Lo spettacolo di apertura al Teatro Romano giovedì 13 luglio alle 21,30, coprodotto con Teatri di Pietra, partner del festival, sarà Caligola Homme absurde e Homme Révolté, da Svetonio e Camus, regia e coreografia di Aurelio Gatti, musica originale di Lucrezio de Seta, interpreti: Carlotta Bruni, Luna Marongiu, Rosa Merlino, Elisabetta Ventura, Vittoria Faro, Cinzia Maccagnani, Sebastiano Tringali. La messinscena in forma di danza-teatro è scabra. E’affidata a sei donne e ad un uomo, attribuendo alle prime la dinamica, la passione, la necessità di cambiamento, la determinazione e al secondo la staticità della forma. La musica integra il visivo e rappresenta la folla, il senato e la luna. Al Teatro Persio Flacco 14 luglio ore 21,30, prima internazionale, Dances Lindsay Kemp, con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro Paci, è il ritorno di un grande artista che resta giovanissimo in scena, in mezzo ai suoi ballerini. Lo spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp: un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in Ricordi di una Traviata; un’allegoria profondamente semplice nel Il Fiore; un viaggio dentro la pazzia mistica del leggendario ballerino de Les Ballets Russes, Nijinsky e infine L’Angelo, anima che trascende ogni identità per diventare simbolo dell’essenza umana, della rinascita e della
speranza. Completano lo spettacolo: Mi Vida, creato dal grande coreografo Belga Luc Bouy e La Femme en Rouge di Kemp, entrambi per Daniela Maccari, coreografa collaboratrice e musa ballerina di Kemp con l’attore ballerino Ivan Ristallo. Teatro Romano, domenica 16 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Edipo di Sofocle, adattamento e regia di Cinzia Maccagnano, con Dario Garofalo, Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Raffaele Gangale. “Quella di Edipo – scrive la regista – è una ribellione che avviene in se stesso: è lui che evoca la ragione e poi l’istinto, creando dialoghi serrati che diventano sempre più interrogatori, con Creonte e con Tiresia, quasi fossero voci interiori che lo tormentano e lo inducono a scavare nel conscio e nell’inconscio affinché la verità si palesi accecante come la luce”. Teatro Romano, giovedì 20 luglio ore 21,30, Romeo and Juliet, Dance Company, coreografie Alberto Canestro, il lavoro è legato alla classicità dall’esempio di grandi maestri, esperienza che Canestro e la Agostini dimostrano di aver ben presente. In particolare il movimento dei danzatori corrisponde ad alcune sequenze della tradizione, letta e rivista con sensibilità contemporanea. I due protagonisti, Elena Dioguardi e Leandro Salvischiani, Giulietta e Romeo, costruiscono un’azione di apertura verso il pubblico, verso gli altri danzatori. Allargano cioè, il loro gesto all’esterno, ma riportandolo subito dopo verso se stessi, a ferire, a colpire il loro proprio corpo. Giovani che si aprono al mondo, ma che ne vengono subito offesi. Museo Etrusco Guarnacci venerdì 21 luglio ore 18, Pilade Cantini presenta il libro Attacco all’Arte la bellezza negata di Simona Maggiorelli, ed. L’asino d’oro 2017. Il libro è un viaggio attraverso epoche fra loro lontane in difesa del linguaggio silenzioso e universale delle immagini. Con l’antichista Ronchey, lo scopritore di Ebla Matthiae e il poeta siriano Adonis, l’autrice indaga l’iconoclastia cristiana e le devastazioni dell’Isis, individuando nella ‘diffidenza’ verso le immagini un tratto comune ai tre monoteismi. Non usano picconi come i wahhabiti, ma svendono il patrimonio storico-artistico e lo lasciano andare in malora: accade in Italia, dove il sistema di tutela negli ultimi quarant’anni è stato attaccato da politiche iperliberiste. Palazzo Minucci Solaini sabato 22 luglio ore 18, da Le libere donne di Magliano di Mario Tobino, Monologhi al femminile-Libere donne, regia Andrea Buscemi con Livia Castellana, musiche originali Nicolò Buscemi, assistente Martina Benedetti. “Ne Le libere Donne di Magliano, scrive il regista, Tobino è maestro nel tradurre i fremiti della sofferenza fisica e psicologica e il suo messaggio si imprime nel ricordo, turbando il sonno a distanza di anni. Forse l’arte è simpliciter questo: sapienza nella descrizione del dolore. Tobino si spinge in avanguardia ancora più in là, quasi scommettendo nientemeno che sulla cognizione del medesimo”. Teatro Romano, sabato 22 luglio ore 21,30, Monologhi al femminile – La signorina Else di Arthur Schnitzler, uno spettacolo di Andrea Buscemi con Martina Benedetti. Si tratta di una critica impietosa verso la società, in cui la famiglia borghese pur di salvaguardare il proprio status sacrifica la giovane figlia, Else. Schnitzler esprime un giudizio negativo verso la società viennese dei primi del Novecento, poco sensibile alle motivazioni che determinano atteggiamenti estremi e che dovrebbero essere il vero scandalo, mentre si scandalizza soltanto delle apparenze. Teatro Romano domenica 23 luglio ore 21,30, Agamennone di Fabrizio Sinisi, da Eschilo, con Paolo Graziosi, Elena Ghiaurov, Alessandra Falluchi, Elisabetta Arosio,
regia Alessandro Machìa. Ambientato in un paese abbattuto e confuso, logorato dalla crisi e dalla fame, ormai al di là della politica, in un tempo che è livida trasfigurazione dell’oggi, a ridosso di una guerra dove tutto si è perso e nulla si è guadagnato, Agamennone è una riscrittura contemporanea del classico greco in cui il tragico viene riattuato e scatenato nei suoi elementi essenziali: amore e rabbia, erotismo e cupezza, tristezza e furore. Museo Etrusco Guarnacci lunedì 31 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Elena simulacro e impostura, autore e regista Aurelio Gatti, con Gabriella Cassarino, Raffaele Gangale, Carlo Greca, Luna Marongiu. I molteplici volti di Elena attraverso le voci delle fonti antiche e le parole di chi l'ha accusata e difesa, in un avvicendamento di toni e figure contrastanti la figura di Elena si svela mostrando i molti volti della sua seduzione‚ la sua multiforme bellezza. Una‚ due‚ tre‚ molte Elene‚ colpevoli o vittime‚ innocenti o infami per colpa o per destino. Teatro Romano martedì 1 agosto ore 21,30, Pan…crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, movimenti coreografici Carlotta Bruni,musiche originali Davi Dainelli eseguite dal vivo da Angela Zapolla al violino, regia e interpretazione di Simone Migliorini. Lo spettacolo è una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto. Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi. Teatro Romano giovedì 3 agosto ore 21,30 Il sogno di August Strindbergh, progetto artistico di e con Mila Moretti. Da anni TeatrO2 lavora al tema del sogno, lasciandosi condurre da un Baedeker d’eccezione, Il Sogno di August Strindberg, che è, essenzialmente, la rappresentazione di una lacerante crisi interiore, generale e personale, in cui trova eco il dolore dell’autore per la fine del suo matrimonio con Harriett Bosse. Il Sogno è per noi un nobile pretesto per parlare con la lingua del teatro, di tutte le sostanze dolorose del vivere , in tutte le sue molteplici sfaccettature, dove l'essere in presenza di pubblico corrobora il desiderio di aprire all'improvviso quella scatola cinese in cui le storie e i personaggi si animano, dando vita allo spettacolo dei sogni che accomunano, pur essendo sempre diversi, donne e uomini, senza censure. Teatro Romano domenica 6 agosto ore 20, Cerimonia consegna dei Premi Ombra Della Sera a Giuseppe Pambieri, Micha Van Hoecke, Luca Signorini, Nicasio Anzelmo, Renato Giordano, Fabio Armiliato, assegnati dalla Giuria presieduta dal prof. Giovanni Antonucci, e composta da Vito Bruschini, Rainero Schembri, Maria Letizia Compatangelo, Elena d'Elia, Edoardo Siravo, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Alma Daddario, Lia Gay, Maura Catalan, Natalia di Bartolo. Teatro Romano lunedì 7 agosto ore 21,30, Dalì vs Picasso di Fernando Arrabal, produzione Atto Due e Festival di Teatro Romano di Volterra, regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre. Parigi 1937. Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra generazioni. Scontro fra padre e figlio.
Teatro Romano martedì 8 agosto ore 21,30, Patrizia Ciofi – La sposa e i suoi carnefici musiche di Bellini, Gounoud, Donizetti, Verdi, regia di Patrizia Ciofi e Simone Migliorini. Un concerto esclusivo tra Lirica e Prosa di Natalia di Bartolo con Patrizia Ciofi e Simone Migliorini, in scena Giulietta-Juliette, Lucia di Lammermoor e Desdemona, tre grandi eroine della letteratura, della prosa e della lirica: tre spose e i loro rispettivi "carnefici". Vincenzo Bellini, Charles Gounod, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi per l'incantevole voce di uno dei soprani più celebri al mondo, William Shakespeare e Sir Walter Scott per un interprete di prosa d'eccezione. Duetti giocati tra canto lirico e recitazione: un esperimento mai tentato! Imperdibile. Il Festival dei Festival è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra COMUNE DI VOLTERRA SOPRINTENDENZA AI BENI ARCHEOLOGICI DELLA TOSCANA CON ASSOCIAZIONE CULTURALE GRUPPO PROGETTO CITTA' - ASSOCIAZIONE VOLTERRA JAZZ - ASSOCIAZIONE PRO POMARANCE - FILARMONICA GIACOMO PUCCINI GRAZIE A SOCIETA' CHIMICA LARDERELLO, CASSA RISPARMIOVOLTERRA SPA UNICOOP FIRENZE, ALTAIR CHIMICA E KNAUFF SPA
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a luglio 24, 2017
http://www.quinewsvolterra.it/lindsay-kemp-per-la-prima-volta-a-volterra.htm
Lindsay Kemp per la prima volta a Volterra
L’artista inglese di fama internazionale ha presentato il suo nuovo
spettacolo nella sala del Maggior Consiglio di Palazzo dei Priori
VOLTERRA — “Una città bellissima che, animata da spiriti antichi, conserva un grande fascino”.
Con queste parole Lindsay Kemp ha espresso la sua gioia/felicità nel trovarsi a Volterra e nel
potersi esibire al Teatro Persio Flacco con il suo ultimo spettacolo che andrà in scena il 14 luglio.
Mercoledì 21 giugno, infatti, l’artista di fama internazionale, accolto nella sala del Maggior
Consiglio dal sindaco di Volterra Marco Buselli, ha presentato Kemp Dances, un’antologia di
musiche e danze in cui il suo trasformismo e la sua energia comunicativa daranno vita a
reinterpretazioni in chiave moderna di alcuni opere classiche.
Una forma espressiva, quella del ballo, che riesce ad abbattere ogni barriera, a superare le differenze
culturali e a raggiungere il cuore delle persone. La danza, infatti, per Kemp, rappresenta un
“linguaggio universale e porta la luce anche nelle situazioni più difficili.”
Lo spettacolo fa parte del calendario del Festival Internazionale del Teatro Romano.
Viola Luti
© Riproduzione riservata
http://www.lanazione.it/pisa/cronaca/kemp-dances-colori-e-virtuosismi-al-teatro-flacco-di-volterra-
1.3261663
C R O N A C A
“Kemp Dances”, colori e virtuosismi al teatro Flacco di Volterra Il protagonista, che ha dato il suo nome allo spetacolo, ha già incantato le platee
pisane con la regia de "il flauto magico" Pubblicato il 10 luglio 2017
Ultimo aggiornamento: 10 luglio 2017 ore 19:48
Un momento dello spettacolo
PISA, 10 luglio 2017 – Va in scena al teatro “Persio Flacco” di Volterra ,venerdì 14 luglio alle
21.30 con uno spettacolo più che originale. Lindsay Kemp e la Lindsay Kemp Company tornano sul
palcoscenico con “Kemp Dances”, nuove creazioni frammiste ad alcuni dei pezzi classici
dell’artista ricreati e rivissuti oggi. Un mosaico spettacolare ed emozionante di personaggi e
racconti fantastici, realizzato con quattro collaboratori in scena e lo storico assistente David
Haughton, sostenuti da un potente mix eclettico di musiche e da illuminazioni che suscitano irreali
visioni. E come sempre con questo saltimbanco dell’anima, tutto è in divenire: insieme a elementi
fissi c’è sempre anche una reinvenzione costante di ogni racconto e ogni gesto. A gennaio Lindsay è
stato il regista de "Il flauto magico" andato in scena a Livorno,Pisa e Lucca incantando le platee.
L'esibizione offre 4 magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp: un’onirica
identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in “Ricordi di una Traviata”, la semplicità
estrema ma profonda di “Il Fiore”, poi un viaggio dentro la pazzia mistica del leggendario ballerino
de Les Ballets Russes, Nijinsky, e alla fine, in “L’Angelo”, un’anima che trascende ogni identità per
diventare un simbolo dell’essenza umana, della rinascita e della speranza.
Lo spettacolo contiene anche “Mi Vida”, creato dal grande coreografo Belga Luc Bouy, e “La
Femme en Rouge” di Kemp, tutti e due per Daniela Maccari – coreografa collaboratrice e ormai
“musa ballerina” di Kemp – e l’attore-ballerino Ivan Ristallo. Questo nuovo spettacolo offre, come
sempre, gli inviti e incantesimi di Lindsay Kemp in un linguaggio impattante che rimane sempre
accessibile a tutti… ma è anche una rara opportunità di vedere un “mostro sacro” del teatro del
ventesimo secolo, che ama e brucia e vola ancora sul palcoscenico del ventunesimo.
Il Tirreno EDIZIONE PONTEDERA
http://iltirreno.gelocal.it/pontedera/cronaca/2017/06/22/news/in-scena-lindsay-kemp-maestro-di-bowie-1.15523575 IL 14 LUGLIO
In scena Lindsay Kemp, maestro di
Bowie
VOLTERRA. Il Teatro Romano di Volterra il 14 Luglio ospiterà lo spettacolo
“Kemp Dances” di Lindsay Kemp, artista di fama internazionale conosciuto
anche come ispiratore di tantissimi personaggi...
22 giugno 2017
VOLTERRA. Il Teatro Romano di Volterra il 14 Luglio ospiterà lo spettacolo “Kemp
Dances” di Lindsay Kemp, artista di fama internazionale conosciuto anche come
ispiratore di tantissimi personaggi della musica come David Bowie, scomparso poco più
di un anno fa, ma anche Mick Jagger, Kate Bush e Peter Gabriel.
L’evento è stato presentato nella Sala del Maggior Consiglio alla presenza di Kemp che si
è detto «emozionatissimo di poter recitare in una città suggestiva come Volterra poiché si
sente ispirato da questo luogo». Ha inoltre detto di «essere molto contento di far parte di
questo festival» e che il suo spettacolo, che è sbarcato anche in con una tournée in
Spagna, avrà il compito di sollevare lo spirito del pubblico perché secondo lui ne ha
bisogno: «Il mondo oggi è molto scuro e privo di amore, noi vogliamo intrattenere e
trasmettere amore».
È poi intervenuto il sindaco di Volterra Marco Buselli che ha definito la presenza di
Lindsay Kemp nel teatro di Volterra il coronamento di un sogno: «Volterra città d’arte
merita un artista di questo calibro, siamo felici e onorati di avere con noi una leggenda
internazionale». Non poteva certamente mancare una domanda sul com’è stato lavorare
con David Bowie, il grande artista visibilmente emozionato ha dichiarato che è stato un
vero piacere lavorare con lui. Si sono conosciuti quando David aveva 19
anni e tra loro è stato un amore a prima vista, da quel momento Bowie ha cominciato a
seguire le lezioni da Lindsay per poi prepare poco dopo prepararono lo spettacolo “Pierrot
in Torquoise”. «È stato uno dei miei studenti migliori», ha detto Kemp di Bowie.
Giulio Pucci
Il Tirreno EDIZIONE PONTEDERA
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2017/07/13/news/daniela-maccari-balla-per-il-grande-kemp-
1.156100514
PROTAGONISTI
Daniela Maccari balla per il grande Kemp PISA. Prima ballerina, coreografa e assistente del grandissimo Lindsay Kemp. Parliamo della pisana Daniela Maccari, un concentrato di talento e passione, nata, cresciuta e formatasi artisticamente…
13 luglio 2017
PISA. Prima ballerina, coreografa e assistente del grandissimo Lindsay Kemp. Parliamo
della pisana Daniela Maccari, un concentrato di talento e passione, nata, cresciuta e
formatasi artisticamente all’ombra della Torre, che dopo importanti tourneè nei principali
teatri italiani, debutterà domani sera, venerdì 14, al Teatro Persio Flacco di Volterra
proprio in un lavoro diretto dal famosissimo coreografo, attore e mimo inglese con uno
spettacolo dal titolo “Kemp Dances”. Con lei sul palco, oltre allo stesso Kemp, ci
saranno Ivan Ristallo, David Haughton, James Vanzo e Alessandro Pucci. «Il titolo
dello spettacolo gioca sul doppio significato in inglese di “Kemp danza” e “Le danze di
Kemp” - spiega Daniela Maccari, in questi giorni a Pisa -. Il sottotitolo “Invenzioni e
reincarnazioni” specifica invece che si tratta di un evento antologico con pezzi di repertorio
di Lindsay e nuove creazioni. Un grande spettacolo nel quale Lindsay interpreta un
omaggio a Maria Callas in “Ricordi di una Traviata”, celebra l’essenza della vita con “Il
fiore”, interpretata da Nijinsky, il grande ballerino russo finito in manicomio, e nella quale
anch’io prendo parte calandomi nei panni di una ballerina pazza che ricorda quando
danzavo “La morte del cigno”, per concludere con “L’angelo”».
Daniela è entusiasta e come darle torto. Da dieci anni lavora con uno dei mostri sacri della
danza nel mondo, diventandone sua coreografa e prima ballerina. «Quello che portiamo in
scena - sottolinea - è uno spettacolo completo, dentro il quale Kemp ha ritagliato per me
ruoli favolosi che amo tantissimo. A cominciare da “La femme en rouge”, in cui danzo con
Ivan Ristallo, “Il cigno” e per finire “Mi vida”, rivista dal grande coreografo belga Luc
Bouy e creata qualche anno fa per Luciana Savignano». Un spettacolo portato in giro
dalla compagnia in molte città italiane. «Sono felice - racconta Daniela - che dopo aver
girato tanto veniamo con la compagnia quasi a Pisa, la mia città, che l’anno scorso mi ha
anche onorata del premio “Pisani si nasce. Ho iniziato a studiare danza da piccolissima
con Ioana Butnariu, mi sono perfezionata con la grande maestra Marina Van Hoecke.
Avevo capito da subito che questa doveva essere la mia strada. Una decina di anni fa poi
l’incontro con Lindsay. Mi ha fatto un’audizione per danzatrice, mi ha preso e sono
diventata subito prima ballerina della compagnia, coreografa e sua assistente».
«Vedendo il suo lavoro - continua Daniela - immediatamente ho pensato: questa è la
danza, questo è il teatro che voglio fare. Lui è una fonte inesauribile, si impara ogni volta
che si muove o ogni volta che dice qualcosa. Kemp non è solo un grande artista, ma un
grande maestro di vita. Vive il suo lavoro come se fosse la sua vita, in maniera totale e
viscerale. Mi ha insegnato che dobbiamo fare della nostra danza un regalo per lo
spettatore.
Che dobbiamo regalare bellezza ed amore. Che ogni pubblico, in qualsiasi parte del
mondo, grande o piccolo che sia, ha diritto alla massima bellezza. Ma soprattutto che
dobbiamo danzare ogni giorno come se fosse la prima volta».
Roberta Galli
https://teatro.gaiaitalia.com/2017/07/12/kemp-dances-il-genio-di-lindsay-kemp-inscena-a-volterra-il-14-
luglio/
“Kemp dances”, il genio di Lindsay Kemp #Inscena a
Volterra il 14 luglio Pubblicato da admin in Copertina, Danza 12/07/2017
di Gaiaitalia.com Nel corso della loro lunga e straordinaria carriera, Lindsay Kemp e la Lindsay Kemp Company hanno
suscitato meraviglia e scalpore in ogni parte del mondo, mescolando stili di teatro, mimica, danza,
tradizione, esperimento, ironia e sensazioni. Ancora oggi, come allora, la magia degli spettacoli di Kemp ruotava intorno al suo personalissimo carisma di interprete trasformista senza distinzione di ruoli donna,
uomo, elfo, marionetta o altro. In scena trascendeva sempre ogni genere e ogni personaggio raccontato attraverso la sua danza senza
tempo e senza regole, fatta di tecnica unita alla trasmissione di emozioni. Quella che lui stesso ha sempre
definito in maniera estrema come “Un’immobilità carica di emozioni che vale cento gesti atletici”. “Kemp Dances” è una serie di “invenzioni e reincarnazioni” di nuove interpretazioni, creazioni e frammenti di alcuni dei suoi pezzi classici ricreati e rivissuti in chiave moderna. Un mosaico spettacolare ed emozionante
di personaggi e racconti fantastici, realizzato con quattro collaboratori in scena e lo storico collaboratore David Haughton, sostenuti da un potente mix di musiche e luci che suscitano irreali visioni.
Un saltimbanco dell’anima tutto in divenire mescolato a elementi fissi in cui c’è sempre una reinvenzione
costante di ogni racconto e ogni gesto.
Lo spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp. Un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in “Ricordi di una Traviata”. Un’allegoria
profondamente semplice de “Il Fiore”, un viaggio dentro la pazzia mistica del leggendario ballerino Nijinsky,
de Les Ballets Russes e “L’Angelo”. Un’anima che trascende ogni identità per diventare un simbolo
dell’essenza umana, della rinascita e della speranza. Ad arricchire il tutto, un estratto di “Mi Vida”, un
adattamento ad hoc dal grande coreografo belga, Luc Bouy tratto da “La Femme en Rouge” interpretato da
Daniela Maccari, coreografa, collaboratrice e ormai musa di Lindsay Kemp e l’attore ballerino, Ivan Ristallo. Kemp Dances offre come sempre inviti e incantesimi di Lindsay Kemp in un linguaggio d’impatto
che rimane sempre accessibile a tutti, ma regala nello stesso tempo l’opportunità di vedere ancora in scena un genio del teatro del ventesimo secolo.
Programma:
“Ricordi di una Traviata” – musica di Giuseppe Verdi cantata da Maria Callas, Lindsay Kemp
“La Femme en Rouge” – canzoni popolari francesi, Daniela Maccari, Ivan Ristallo
“Il Fiore”– musica di W.A. Mozart. “Laudate Dominum”, Lindsay Kemp
“Mi Vida” di Luc Bouy musica di Gregorio Paniagua, Francisco Tarrega, Arvo Part – Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo
“Frammento dal Diaria di Vaslav Nijinski” – musica di Carlos Miranda, Lindsay Kemp, Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro Pucci
“Il Cigno” – musica di Ca mille Saint Saens, Daniela Maccari “L’Angelo” – musica di Giuseppe Verdi, dal Requiem, Lindsay Kemp
Lindsay Kemp, danzatore, attore, pittore, autore, costumista, scenografo, insegnante, coreografo, registae
straordinario essere umano è considerato da pubblico e stampa come uno dei grandi maestri contemporanei
ancora viventi; nella sua lunga carriera artistica ha collaborato con leggende artistiche del calibro di Nureyev, Fellini, Mick Jagger, Ken Russell e Derek Jarman ma soprattutto ha esercitato un’influenza determinante sulla
storia del rock. Tra i suoi allievi si possono annoverare tra gli altri Peter Gabriel, Kate Bush e David Bowie di cui firmò la regia di Ziggy Stardust.
Icona del mondo dello spettacolo negli anni settanta/ottanta Kemp ha lasciato il segno producendo opere
significative dall’indimenticabile Flowers a Sogno di una notte di mezza estate, Salomè e tantissimi altri che lo hanno reso celebre in tutto il mondo. Dopo i numerosi successi dello scorso millennio, Kemp è tornato in
scena col suo spettacolo Kemp Dances, che dopo il tour in Spagna tornerà quest’anno in Italia a partire da Firenze, il prossimo settembre.
(12 luglio 2017)
https://eventiculturalimagazine.com/2017/07/12/kemp-dances-invenzioni-e-reincarnazioni/
“KEMP DANCES” Invenzioni e Reincarnazioni
Nel corso della loro lunga e straordinaria carriera, Lindsay Kemp e la Lindsay Kemp Company
hanno suscitato meraviglia e scalpore in ogni parte del mondo, mescolando stili di teatro, mimica,
danza, tradizione, esperimento, ironia e sensazioni. Ancora oggi, come allora, la magia degli
spettacoli di Kemp ruotava intorno al suo personalissimo carisma di interprete trasformista senza
distinzione di ruoli donna, uomo, elfo, marionetta o altro.
In scena trascendeva sempre ogni genere e ogni personaggio raccontato attraverso la sua danza
senza tempo e senza regole, fatta di tecnica unita alla trasmissione di emozioni. Quella che lui
stesso ha sempre definito in maniera estrema come “Un’immobilità carica di emozioni che vale
cento gesti atletici”.
“Kemp Dances” è una serie di “invenzioni e reincarnazioni” di nuove interpretazioni, creazioni e
frammenti di alcuni dei suoi pezzi classici ricreati e rivissuti in chiave moderna. Un mosaico
spettacolare ed emozionante di personaggi e racconti fantastici, realizzato con quattro collaboratori
in scena e lo storico collaboratore David Haughton, sostenuti da un potente mix di musiche e luci
che suscitano irreali visioni. Un saltimbanco dell’anima tutto in divenire mescolato a elementi fissi
in cui c’è sempre una reinvenzione costante di ogni racconto e ogni gesto.
Lo spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp.
Un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in “Ricordi di una Traviata”.
Un’allegoria profondamente semplice de “Il Fiore”, un viaggio dentro la pazzia mistica del
leggendario ballerino Nijinsky, de Les Ballets Russes e “L’Angelo”. Un’anima che trascende ogni
identità per diventare un simbolo dell’essenza umana, della rinascita e della speranza. Ad arricchire
il tutto, un estratto di “Mi Vida”, un adattamento ad hoc dal grande coreografo belga,
Luc Bouy tratto da “La Femme en Rouge” interpretato da Daniela Maccari, coreografa,
collaboratrice e ormai musa di Lindsay Kemp e l’attore ballerino, Ivan Ristallo.
Kemp Dances offre come sempre inviti e incantesimi di Lindsay Kemp in un linguaggio d’impatto
che rimane sempre accessibile a tutti, ma regala nello stesso tempo l’opportunità di vedere ancora in
scena un genio del teatro del ventesimo secolo.
Lindsay Kemp
In
In esclusiva per il XV Festival Internazionale del Teatro Romano
Con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, David Haughton e James Vanzo
Luci David Haughton
Coreografia Lindsay Kemp, Luc Bouy, Daniela Maccari
Organizzazione artistica e tecnica David Haughton
14 Luglio 2017
Ore 21,30
Teatro Persio Flacco
Via dei Sarti, 37 – Volterra
Programma:
“Ricordi di una Traviata” – musica di Giuseppe Verdi
Cantata da Maria Callas
Lindsay Kemp
“La Femme en Rouge” – canzoni popolari francesi
Daniela Maccari, Ivan Ristallo
“Il Fiore”- musica di W.A. Mozart. “Laudate Dominum”
Lindsay Kemp
“Mi Vida” di Luc Bouy
musica di Gregorio Paniagua, Francisco Tarrega, Arvo Part
Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo
“Frammento dal Diaria di Vaslav Nijinski” –
musica di Carlos Miranda
Lindsay Kemp, Daniela Maccari, Ivan Ristallo,
James Vanzo, Alessandro Pucci
“Il Cigno” – musica di Ca mille Saint Saens
Daniela Maccari
“L’Angelo” – musica di Giuseppe Verdi, dal Requiem
Lindsay Kemp
Lindsay Kemp
Danzatore, attore, pittore, autore, costumista, scenografo, insegnante, coreografo, regista…
Considerato da pubblico e stampa come uno dei grandi maestri contemporanei ancora viventi, LK
nella sua lunga carriera artistica ha collaborato con leggende artistiche del calibro di Nureyev,
Fellini, Mick Jagger, Ken Russell e Derek Jarman ma soprattutto ha esercitato un’influenza
determinante sulla storia del rock. Tra i suoi allievi si possono annoverare tra gli altri Peter Gabriel,
Kate Bush e David Bowie di cui firmò la regia di Ziggy Stardust.
Icona del mondo dello spettacolo negli anni settanta/ottanta Kemp ha lasciato il segno producendo
opere significative da Flowers a Sogno di una notte di mezza estate, Salomè e tantissimi altri che lo
hanno reso celebre in tutto il mondo.
Dopo i numerosi successi dello scorso millennio, Kemp è tornato in scena col suo spettacolo Kemp
Dances, che dopo il tour in Spagna tornerà quest’anno in Italia a partire da Firenze, il prossimo
settembre.
Informazioni e prenotazioni:
Pro Volterra 058886150
Consorzio Turistico 058887257 http://www.teatroromanovolterra.it
Ufficio Stampa Festival
Alma Daddario & Nicoletta Chiorri
F i d e s t – A g e n z i a g i o r n a l i s t i c a / p r e s s a g e n c y
Quotidiano di informazione – Anno 29 n° 249
https://fidest.wordpress.com/2017/07/12/festival-internazionale-del-teatro-romano-di-volterra/
Festival Internazionale del Teatro Romano
di Volterra
Posted by fidest press agency su mercoledì, 12 luglio 2017
Volterra. Il 13 e 14 luglio comincia alla grande il Festival Internazionale del Teatro Romano di
Volterra. Il festival inizierà ufficialmente il giorno 13 con lo spettacolo CALIGOLA, che aprirà a
tutti gli effetti il festival, andando in scena alle 21,30 nello splendido sito archeologico del
Teatro Romano, aperto grazie alla Soprintendenza ai Monumenti e al Comune di Volterra. Si
tratta di uno spettacolo che mischia il teatro alla danza. Con la regia e coreografia di Aurelio
Gatti, coprodotto da Teatri di Pietra, partner del festival. Ci saranno Carlotta Bruni, Luna
Marongiu, Rosa Merlino, Elisabetta Ventura, Vittoria Faro, Cinzia Maccagnani, Sebastiano
Tringali.
La serata sarà preceduta alle 18 in piazza dei Priori da una manifestazione di forte valore
simbolico, Andrea Mancini, il direttore artistico del Festival, inaugurerà il Monumento effimero
a Vittorio Gassman, insieme a tante presenze significative, tra le quali proprio Kemp, ma
anche Aurelio Gatti e tanti amici e parenti del grande Gassman, che trent’anni fa portò la sua
idea di teatro popolare proprio a Volterra, “lasciandoci tra l’altro – come racconta Mancini –
l’eredità di un testo che nei prossimi anni andrà in scena proprio negli antichi spazi
archeologici della città”.
Il 14 alle 21 al Teatro Persio Flacco la manifestazione avrà una prestigiosa serata
internazionale, con lo straordinario KEMP DANCE, lo spettacolo di Lindsay Kemp che manca
da anni dall’Italia e che è stato completamente rinnovato. Si aspetta il pubblico delle grandi
occasioni, per celebrare un mito della danza e del costume internazionale, maestro e mentore
di tanti artisti, tra i quali David Bowie. Di questo parlerà tra l’altro Gabriele Rizza nelle sue
parole introduttive, prima di lasciare il posto alla straordinaria performance di Kemp – che è un
ragazzo di quasi ottant’anni – e dei suoi bravissimi ballerini: Daniela Maccari, Ivan Ristallo,
James Vanzo, Alessandro Paci e David Haughton. (foto: Kemp La Traviata)
http://www.lafolla.it/lf173dances.php
spettacolo: al Teatro Persio Flacco di Volterra
"Kemp Dances"
Lindsay Kemp In
“Kemp Dances” Invenzioni e Reincarnazioni
In esclusiva per il XV Festival Internazionale del Teatro Romano Con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, David Haughton e James Vanzo Luci David Haughton Coreografia Lindsay Kemp, Luc Bouy, Daniela Maccari Organizzazione artistica e tecnica David Haughton
14 Luglio 2017 Ore 21,30 Teatro Persio Flacco Via dei Sarti, 37 - Volterra
Nel corso della loro lunga e straordinaria carriera, Lindsay Kemp e la Lindsay Kemp Company hanno suscitato meraviglia e scalpore in ogni parte del mondo, mescolando stili di teatro, mimica, danza, tradizione, esperimento, ironia e sensazioni. Ancora oggi, come allora, la magia degli spettacoli di Kemp ruotava intorno al suo personalissimo carisma di interprete trasformista senza distinzione di ruoli donna, uomo, elfo, marionetta o altro. In scena trascendeva sempre ogni genere e ogni personaggio raccontato attraverso la sua danza senza tempo e senza regole, fatta di tecnica unita alla trasmissione di emozioni. Quella che lui stesso ha sempre definito in maniera estrema come “Un’immobilità carica di emozioni che vale cento gesti atletici”.
“Kemp Dances” è una serie di “invenzioni e reincarnazioni” di nuove interpretazioni, creazioni e frammenti di alcuni dei suoi pezzi classici ricreati e rivissuti in chiave moderna. Un mosaico spettacolare ed emozionante di personaggi e racconti fantastici, realizzato con quattro collaboratori in scena e lo storico collaboratore David Haughton, sostenuti da un potente mix di musiche e luci che suscitano irreali visioni. Un saltimbanco dell’anima tutto in divenire mescolato a elementi fissi in cui c’è sempre una reinvenzione costante di ogni racconto e ogni gesto. Lo spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp. Un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in “Ricordi di una Traviata”. Un’allegoria profondamente semplice de “Il Fiore”, un viaggio dentro la pazzia mistica del leggendario ballerino Nijinsky, de Les Ballets Russes e “L’Angelo”. Un’anima che trascende ogni identità per diventare un simbolo dell’essenza umana, della rinascita e della speranza. Ad arricchire il tutto, un estratto di “Mi Vida”, un adattamento ad hoc dal grande coreografo belga, Luc Bouy tratto da “La Femme
en Rouge” interpretato da Daniela Maccari, coreografa, collaboratrice e ormai musa di Lindsay Kemp e l’attore ballerino, Ivan Ristallo. Kemp Dances offre come sempre inviti e incantesimi di Lindsay Kemp in un linguaggio d’impatto che rimane sempre accessibile a tutti, ma regala nello stesso tempo l’opportunità di vedere ancora in scena un genio del teatro del ventesimo secolo.
Programma: “Ricordi di una Traviata” - musica di Giuseppe Verdi Cantata da Maria Callas Lindsay Kemp “La Femme en Rouge” - canzoni popolari francesi Daniela Maccari, Ivan Ristallo “Il Fiore”- musica di W.A. Mozart. “Laudate Dominum” Lindsay Kemp “Mi Vida” di Luc Bouy musica di Gregorio Paniagua, Francisco Tarrega, Arvo Part Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo “Frammento dal Diaria di Vaslav Nijinski” - musica di Carlos Miranda Lindsay Kemp, Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro Pucci “Il Cigno” - musica di Ca mille Saint Saens Daniela Maccari “L’Angelo” - musica di Giuseppe Verdi, dal Requiem Lindsay Kemp
Lindsay Kemp Danzatore, attore, pittore, autore, costumista, scenografo, insegnante, coreografo, regista… Considerato da pubblico e stampa come uno dei grandi maestri contemporanei ancora viventi, LK nella sua lunga carriera artistica ha collaborato con leggende artistiche del calibro di Nureyev, Fellini, Mick Jagger, Ken Russell e Derek Jarman ma soprattutto ha esercitato un’influenza determinante sulla storia del rock. Tra i suoi allievi si possono annoverare tra gli altri Peter Gabriel, Kate Bush e David Bowie di cui firmò la regia di Ziggy Stardust. Icona del mondo dello spettacolo negli anni settanta/ottanta Kemp ha lasciato il segno producendo opere significative da Flowers a Sogno di una notte di mezza estate, Salomè e tantissimi altri che lo hanno reso celebre in tutto il mondo. Dopo i numerosi successi dello scorso millennio, Kemp è tornato in scena col suo spettacolo Kemp Dances, che dopo il tour in Spagna tornerà quest’anno in Italia a partire da Firenze, il prossimo settembre.
Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it
articolo pubblicato il: 12/07/2017
Fatti&Fattoidi
http://fattiefattoidi.com/blog/2017/07/13/il-grande-lindsay-kemp-tra-meravigliose-invenzioni-e-reincarnazioni-divine/
Il grande Lindsay Kemp tra meravigliose ‘Invenzioni’ e
‘Reincarnazioni’ divine
Posted on 13/07/2017 by veronicameddi
V. M. – Il 14 luglio al Teatro Persio Flacco (Via dei Sarti, 37 – Volterra) la magia di Lindsay Kemp in “KEMP DANCES” Invenzioni e Reincarnazioni. In esclusiva per il XV Festival Internazionale del Teatro Romano. Con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, David Haughton e James Vanzo.
Nel corso della loro lunga e straordinaria carriera, Lindsay Kemp e la Lindsay Kemp Company hanno suscitato meraviglia e scalpore in ogni parte del mondo, mescolando stili di teatro, mimica, danza, tradizione, esperimento, ironia e sensazioni. Ancora oggi, come allora, la magia degli spettacoli di Kemp ruotava intorno al suo personalissimo carisma di interprete trasformista senza distinzione di ruoli donna, uomo, elfo, marionetta o altro. In scena trascendeva sempre ogni genere e ogni personaggio raccontato attraverso la sua
danza senza tempo e senza regole, fatta di tecnica unita alla trasmissione di emozioni. Quella che lui stesso ha sempre definito in maniera estrema come “Un’immobilità carica di emozioni che vale cento gesti atletici”.
“Kemp Dances” è una serie di “invenzioni e reincarnazioni” di nuove interpretazioni, creazioni e frammenti di alcuni dei suoi pezzi classici ricreati e rivissuti in chiave moderna. Un mosaico spettacolare ed emozionante di personaggi e racconti fantastici, realizzato con quattro collaboratori in scena e lo storico collaboratore David Haughton, sostenuti da un potente mix di musiche e luci che suscitano irreali visioni. Un saltimbanco dell’anima tutto in divenire mescolato a elementi fissi in cui c’è sempre una reinvenzione costante di ogni racconto e ogni gesto.
Lo spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp. Un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in “Ricordi di una Traviata”. Un’allegoria profondamente semplice de “Il Fiore”, un viaggio dentro la pazzia mistica del leggendario ballerino Nijinsky, de Les Ballets Russes e “L’Angelo”. Un’anima che trascende ogni identità per diventare un simbolo dell’essenza umana, della rinascita e della speranza. Ad arricchire il tutto, un estratto di “Mi Vida”, un adattamento ad hoc dal grande coreografo belga, Luc Bouy tratto da “La Femme en Rouge” interpretato da Daniela Maccari, coreografa, collaboratrice e ormai musa di Lindsay Kemp e l’attore ballerino, Ivan Ristallo.
Kemp Dances offre come sempre inviti e incantesimi di Lindsay Kemp in un linguaggio d’impatto che rimane sempre accessibile a tutti, ma regala nello stesso tempo l’opportunità di vedere ancora in scena un genio del teatro del ventesimo secolo.
Programma:
“Ricordi di una Traviata” – musica di Giuseppe Verdi
Cantata da Maria Callas
Lindsay Kemp
“La Femme en Rouge” – canzoni popolari francesi
Daniela Maccari, Ivan Ristallo
“Il Fiore”– musica di W.A. Mozart. “Laudate Dominum”
Lindsay Kemp
“Mi Vida” di Luc Bouy
musica di Gregorio Paniagua, Francisco Tarrega, Arvo Part
Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo
“Frammento dal Diaria di Vaslav Nijinski” –
musica di Carlos Miranda
Lindsay Kemp, Daniela Maccari, Ivan Ristallo,
James Vanzo, Alessandro Pucci
“Il Cigno” – musica di Ca mille Saint Saens
Daniela Maccari
“L’Angelo” – musica di Giuseppe Verdi, dal Requiem
Lindsay Kemp
Lindsay Kemp
Danzatore, attore, pittore, autore, costumista, scenografo, insegnante, coreografo, regista…
Considerato da pubblico e stampa come uno dei grandi maestri contemporanei ancora viventi, LK nella sua lunga carriera artistica ha collaborato con leggende artistiche del calibro di Nureyev, Fellini, Mick Jagger, Ken Russell e Derek Jarman ma soprattutto ha esercitato un’influenza determinante sulla storia del rock. Tra i suoi allievi si possono annoverare tra gli altri Peter Gabriel, Kate Bush e David Bowie di cui firmò la regia di Ziggy Stardust.
Icona del mondo dello spettacolo negli anni settanta/ottanta Kemp ha lasciato il segno producendo opere significative da Flowers a Sogno di una notte di mezza estate, Salomè e tantissimi altri che lo hanno reso celebre in tutto il mondo.
Dopo i numerosi successi dello scorso millennio, Kemp è tornato in scena col suo spettacolo Kemp Dances, che dopo il tour in Spagna tornerà quest’anno in Italia a partire da Firenze, il prossimo settembre.
http://www.stamptoscana.it/articolo/spettacoli/lindsay-kemp-a-volterra-lineffabile-semplicita-
dellarte
Lindsay Kemp a Volterra: l’ineffabile semplicità dell’arte
Spettacoli Gabriele Rizza
Lunedì 17 Luglio, 2017 - 18:05
Volterra - Lo stile non invecchia. Anzi se possibile si affina. Lindsay Kemp, 80 anni, conserva intatto il suo fascino. E rilancia il suo inconfondibile touch, un pastiche di pantomima, danza classica, tecniche butoh (che però afferma di non avere mai studiato), il corpo infarinato, i costumi vaporosi, i movimenti en ralenti, i travestimenti, atmosfere rarefatte che si dissolvono in un erotismo ambiguo e penetrante dentro parabole visionarie e allucinate. Un trionfo dell’eccesso ma anche di una alchimia performativa che ramifica con puntuale, compiaciuto equilibrio la leggerezza impalpabile di Ariel e la dispettosa complicità di Puck. Così, il volto di biacca, il tradizionale kimono, il corpo flessuoso, l’aria sognante, lo sguardo birichino, i passi morbidi che sembrano lievitare, due grandi ali come braccia che volteggiano nell’aria sulle note del Requiem di Verdi, Lindsay Kemp si è materializzato l’altra sera sul palcoscenico del Persio Flacco di Volterra per lo spettacolo inaugurale del Festival internazionale del teatro romano giunto alla 15esima edizione, da quest’anno affidato alle cure di Andrea Mancini. Accompagnato da Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo e Alessandro Paci, Kemp dà vita a una partitura raffinata e suggestiva, un collage di pezzi e frammenti, dove ritroviamo il mito di Violetta Valery, stralci da Duende e Flowers, i suoi titoli più famosi, i corpi scandalosi di Genet e Nijinsky, altre icone dell’immaginario kempiano insieme a Salomè, e l’inconfondibile eco del melodramma, inesauribile campionario di scene madri. Il teatro danza di Lindsay Kemp è prima di tutto una questione di “reincarnazioni”. I suoi “amori” ritornano, sempre uguali sempre diversi. Come le sue pause, i suoi intermezzi, quel suo padroneggiare il tempo e la memoria, anche quando si allungano a dismisura, quella sapienza compositiva che rende la luce assoluta protagonista al pari del movimento e della musica. Ecco, se la stella di Lindsay Kemp risplende inalterata e inconfondibile nel firmamento della danza contemporanea e della performing art, dopo tanti anni e tante avventure, si deve alla sua esclusiva capacità di rendere ineffabile e trascendentale, al di là di ogni diavoleria tecnologica, la semplicità artigianale della messinscena, un carico di effetti “speciali” che trasmettono pura e semplice emozione. Foto: www.lindsaykemp.eu
BRAINSTORMING CULTURALE MAGAZINE
IL MOVIMENTO CIRCOLARE DELLA CULTURA
https://brainstormingculturale.wordpress.com/eventi/dances-lindsay-kemp-invenzioni-e-reincarnazioni/
DANCES LINDSAY KEMP –
INVENZIONI E REINCARNAZIONI
L’incanto della danza tra sogno e realtà
Artista poliedrico e versatile, Lindsay Kemp è un poeta visionario dallo stile personale,
leggero, provocatorio e rarefatto, che combina le alchimie della luce alla bellezza del movimento.
Un evento imperdibile per uno spettacolo ricco di misticismo e spiritualità
Sabato 14 luglio, presso il Teatro Persio Flacco di Volterra, Lindsay Kemp ha portato la magia
della danza nel suo spettacolo Kemp Dances–Invenzioni e Reincarnazioni, nell’ambito della XV
edizione del Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra. Un’esibizione eccezionale
seguita da una platea attenta e raccolta, in una dimensione onirica, sospesa nel tempo.
Trasformista, poliedrico e versatile, Lindsay Kemp è un visionario, un artista totale dallo
stile personale, leggero, provocatorio e rarefatto, che combina le alchimie della luce alla bellezza
del movimento. Mimo, attore, danzatore e coreografo, è stato maestro e ispiratore, tra gli altri,
di Kate Bush, Mick Jagger e del leggendario David Bowie, alias Ziggy Stardust.
Nei settantacinque minuti di spettacolo, tra dinamici cambi palco e accurati quanto
essenziali dettagli scenici, Kemp divide lo spazio con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James
Vanzoe Alessandro Pucci.
Nei “sette tableaux” rappresentati, Kemp, vestito e truccato in total white, è una tela sulla quale
dipinge i personaggi che, grazie al movimento coreutico, nascono o rivivono, come da titolo.
Il sipario si apre su “Ricordi” di una Traviata, omaggio a Giuseppe Verdi. Con
una mimica morbida e dolce, spesso danzando come un “derviscio“, Kemp narra
la passione di Alfredo e Violetta, dai fasti iniziali fino al tragico epilogo. La “femme en rouge” è il
passo a due di Daniela Maccari e Ivan Ristallo. Un bistrot parigino è il teatro di un amore appena
nato, danzato con grazia e leggerezza, bruscamente interrotto dal violento scoppio della Seconda
Guerra Mondiale.
Sulle note del “Laudate Dominum” diMozart, Kemp interpreta “Il fiore”, coreografia in cui tutto
è affidato allegestualità. Le espressioni del volto, la dilatazione degli occhi, della bocca, le braccia
e le mani accompagnano il gesto in perfetta sintonia con la musica.
“Mi vida” è, invece, l’omaggio al coreografo Luc Bouy. La Maccari e Ristallo danzano con un
eccezionale controllo dei movimenti, su musiche di Paniagua e di Tarrega, fino a che Vanzo, nei
panni della Morte, ne decreterà la definitiva separazione e all’addio, su sottofondo di Arvo Part.
Doveroso il tributo corale al “ballerino di Dio“, Vaslav Nijinsky, con un frammento del suo Diario
– elogio di un personaggio lucidamente folle – innovatore assoluto della danza. La sua vita,
dai successi mondiali alla malattia mentale, è condensata in pochi minuti, sotto una nevicata di
piume.
Gran finale di Daniela Maccari con “Il cigno”, di Camille Saint-Saёns, e di Kemp
con “L’angelo”. Il primo, apparentemente fuori dai canoni del balletto classico, è per questo ancora
più realistico; il secondo, sulle note del “Requiem” di Verdi, trasforma Kemp in un essere etereo,
che discreto e silenzioso si congeda dal pubblico, tra applausi scroscianti e una meritatissima
standing ovation.
Kemp Dances è uno spettacolo denso di misticismoe spiritualità, potente ed evocativo allo
stesso tempo. È il manifesto di un maestro di gestualità geniale e umile, simbolo dell’essenza
umana, padrone assoluto di una dimensione fantastica divenuta realtà.
Elena D’Elia
Foto: Sergio Battista
Teatro Persio Flacco
XV edizione del Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra 14 luglio
prima internazionale
Dances Lindsay Kemp con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo e Alessandro Paci
coreografo belga Luc Bouy e La Femme en Rouge di Kemp per Daniela Maccari ( coreografa
collaboratrice e musa ballerina di Kemp con l’attore ballerino Ivan Ristallo)
http://ildiscorso.it/spettacolo/teatro/pancrazio-la-liberta-di-avere-paura-al-festival-internazionale-del-teatro-romano-di-volterra-1-ago/
Romano di Volterra 1° Ago.
PAN…crazio: la libertà di avere paura al Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra 1° Ago. Scritto da: Redazione 2017-07-26 in Dall'Italia,
Il 1° Agosto 2017 alle ore 21,30 nella Piazza dei Priori di Volterra, andrà in scena lo spettacolo PAN… crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, con Simone Migliorini interprete dell’opera di una delle più apprezzate e innovative scrittrici e giornaliste romane.
Lo spettacolo, “straordinario per originalità e impatto emotivo”, come è stato definito da alcuni critici dopo l’anteprima di questa estate, nel Teatro Romano di Volterra, andrà in scena in una nuova versione. Il testo è una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto.
Paola Dei, psicologa e giornalista, dopo aver visto l’anteprima dello spettacolo ha scritto: “Pan…crazio è un insieme di contraddizioni che rendono carne il disagio e la patologia. Ha poco a che fare con un personaggio in sé, quanto piuttosto diviene abito di una trama universale. Simone Migliorini, usando la voce come uno strumento, rende visibile l’invisibile e davanti ai nostri occhi appare la ninfa descritta: come il latte appena munto,
una preda ambita per il dio dei boschi e delle tenebre”. “Il teatro nasce dal mito – afferma l’autrice del testo Alma Daddario – e la vita è permeata dal mito che lungi dall’essere lontano da noi ci condiziona nelle nostre esistenze. Ben lo aveva capito Freud, e ancor di più Hillman, grande estimatore di Pan. E’ un mito di drammatica attualità quello di Pan l’incontrollabile, semidio che ci ricorda il nostro ‘cuore selvaggio’, quello legato a madre natura. Ma si è creata così nei secoli una frattura drammatica che ha distrutto un’armonia necessaria e vitale senza la quale non si cavalca l’incertezza precaria della vita: quella fra anima e corpo. Quale mito più rappresentativo di questi nostri tempi incerti? Pan è il semidio che ci rammenta delle nostre radici di uomini fragili, parte di un tutto che non deve essere rinnegato perché rappresenta una forza, una speranza, un riscatto anche nell’arte, questo incomparabile dono divino qui rappresentato dalla musica”.
Attraverso una scrittura molto attenta alla sonorità e dal ritmo serrato, l’autrice dà voce al protagonista, che nella pièce diventa un musicista contemporaneo dall’infanzia difficile, segnata dall’abbandono della madre e dal controverso rapporto con un padre dispotico, egocentrico e perfezionista, che ne mina le già fragili sicurezze. Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto, che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi.
Non si risparmia in questa non facile prova d’attore Simone Migliorini, che dando voce a tutti i personaggi, dimostra un virtuosismo e una sensibilità singolare. Ma altri virtuosi contribuiscono alla magia della messa in scena: il maestro David Dainelli, che ha firmato le musiche originali, al piano. La talentuosa violinista Angela Zapolla, l’ispirata danzatrice Carlotta Bruni, che evoca i fantasmi di un femminino onnipresente seppur sfuggente.
Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it
http://www.momentosera.it/articolo.php?id=41079
PAN… crazio: la libertà di avere paura al Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra
Il 1° Agosto 2017 alle ore 21,30 nella Piazza dei Priori di
Volterra, andrà in scena lo spettacolo PAN… crazio, la libertà di
avere paura di Alma Daddario, con Simone Migliorini interprete
dell’opera di una delle più apprezzate e innovative scrittrici e
giornaliste romane.
Lo spettacolo, “straordinario per originalità e impatto emotivo”,
come è stato definito da alcuni critici dopo l’anteprima di questa
estate, nel Teatro Romano di Volterra, andrà in scena in una
nuova versione. Il testo è una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea
del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua
spaventosa bruttezza, inventore del flauto.
Paola Dei, psicologa e giornalista, dopo aver visto l’anteprima dello spettacolo ha scritto:
“Pan...crazio è un insieme di contraddizioni che rendono carne il disagio e la patologia. Ha
poco a che fare con un personaggio in sé, quanto piuttosto diviene abito di una trama
universale. Simone Migliorini, usando la voce come uno strumento, rende visibile l'invisibile
e davanti ai nostri occhi appare la ninfa descritta: come il latte appena munto, una preda
ambita per il dio dei boschi e delle tenebre”.
“Il teatro nasce dal mito – afferma l’autrice del testo Alma Daddario - e la vita è permeata
dal mito che lungi dall’essere lontano da noi ci condiziona nelle nostre esistenze. Ben lo
aveva capito Freud, e ancor di più Hillman, grande estimatore di Pan. E’ un mito di
drammatica attualità quello di Pan l’incontrollabile, semidio che ci ricorda il nostro ‘cuore
selvaggio’, quello legato a madre natura. Ma si è creata così nei secoli una frattura
drammatica che ha distrutto un’armonia necessaria e vitale senza la quale non si cavalca
l’incertezza precaria della vita: quella fra anima e corpo. Quale mito più rappresentativo di
questi nostri tempi incerti? Pan è il semidio che ci rammenta delle nostre radici di uomini
fragili, parte di un tutto che non deve essere rinnegato perché rappresenta una forza, una
speranza, un riscatto anche nell’arte, questo incomparabile dono divino qui rappresentato
dalla musica”.
Attraverso una scrittura molto attenta alla sonorità e dal ritmo serrato, l’autrice dà voce al
protagonista, che nella pièce diventa un musicista contemporaneo dall’infanzia difficile,
segnata dall’abbandono della madre e dal controverso rapporto con un padre dispotico,
egocentrico e perfezionista, che ne mina le già fragili sicurezze.
Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto, che cerca soprattutto nelle
donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche
comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure
femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio
attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi.
Non si risparmia in questa non facile prova d’attore Simone Migliorini, che dando voce a
tutti i personaggi, dimostra un virtuosismo e una sensibilità singolare. Ma altri virtuosi
contribuiscono alla magia della messa in scena: il maestro David Dainelli, che ha firmato le
musiche originali, al piano. La talentuosa violinista Angela Zapolla, l’ispirata danzatrice
Carlotta Bruni, che evoca i fantasmi di un femminino onnipresente seppur sfuggente.
PAN… crazio: la libertà di avere paura
La musica, l’istinto, la paura
di Alma Daddario
con Simone Migliorini
musiche dal vivo di David Dainelli
coreografie di Carlotta Bruni
al violino Angela Zapolla
Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra & Pentagono produzioni
1 Agosto 2017
ore 21,30
Piazza dei Priori
Volterra
GLI SPETTATORI SARANNO DOTATI DI SPECIALI CUFFIE WIRELESS SILENT SYSTEM
Informazioni e prenotazioni:
Pro Volterra 058886150
Consorzio Turistico 058887257
www.teatroromanovolterra.it
http://www.gliscomunicati.it/Content.asp?ContentId=8638&3digits=863800&Title=PAN...crazio: la liberta' di avere paura - Volterra, Piazza dei Priori - 1 Agosto 2017
PAN...crazio: la liberta' di avere paura - Volterra, Piazza dei
Priori - 1 Agosto 2017 Autore: Nicoletta Chiorri - Redazione Cultura
Data: 27/07/2017 06:47:15
PAN…crazio: la libertà di avere paura
La musica, l’istinto, la paura
di Alma Daddario
con Simone Migliorini
musiche dal vivo di David Dainelli
coreografie di Carlotta Bruni
al violino Angela Zapolla
Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra & Pentagono
produzioni
1 Agosto 2017
ore 21,30
Piazza dei Priori
Volterra
GLI SPETTATORI SARANNO DOTATI DI SPECIALI CUFFIE
WIRELESS SILENT SYSTEM
Il 1° Agosto 2017 alle ore 21,30 nella Piazza dei Priori di Volterra, andrà in scena lo
spettacolo PAN… crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, con Simone
Migliorini interprete dell’opera di una delle più apprezzate e innovative scrittrici e
giornaliste romane.
Lo spettacolo, “straordinario per originalità e impatto emotivo”, come è stato definito da
alcuni critici dopo l’anteprima di questa estate, nel Teatro Romano di Volterra, andrà in
scena in una nuova versione. Il testo è una proposta originale: una sorta di riscrittura
contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla
madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto.
Paola Dei, psicologa e giornalista, dopo aver visto l’anteprima dello spettacolo ha
scritto: “Pan...crazio è un insieme di contraddizioni che rendono carne il disagio e la
patologia. Ha poco a che fare con un personaggio in sé, quanto piuttosto diviene abito di
una trama universale. Simone Migliorini, usando la voce come uno strumento, rende
visibile l'invisibile e davanti ai nostri occhi appare la ninfa descritta: come il latte
appena munto, una preda ambita per il dio dei boschi e delle tenebre”.
“Il teatro nasce dal mito – afferma l’autrice del testo Alma Daddario - e la vita è
permeata dal mito che lungi dall’essere lontano da noi ci condiziona nelle nostre
esistenze. Ben lo aveva capito Freud, e ancor di più Hillman, grande estimatore di Pan.
E’ un mito di drammatica attualità quello di Pan l’incontrollabile, semidio che ci ricorda
il nostro ‘cuore selvaggio’, quello legato a madre natura. Ma si è creata così nei secoli
una frattura drammatica che ha distrutto un’armonia necessaria e vitale senza la quale
non si cavalca l’incertezza precaria della vita: quella fra anima e corpo. Quale mito più
rappresentativo di questi nostri tempi incerti? Pan è il semidio che ci rammenta delle
nostre radici di uomini fragili, parte di un tutto che non deve essere rinnegato perché
rappresenta una forza, una speranza, un riscatto anche nell’arte, questo incomparabile
dono divino qui rappresentato dalla musica”.
Attraverso una scrittura molto attenta alla sonorità e dal ritmo serrato, l’autrice dà voce al
protagonista, che nella pièce diventa un musicista contemporaneo dall’infanzia difficile,
segnata dall’abbandono della madre e dal controverso rapporto con un padre dispotico,
egocentrico e perfezionista, che ne mina le già fragili sicurezze.
Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto, che cerca soprattutto
nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni
paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni
oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio
viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi.
Non si risparmia in questa non facile prova d’attore Simone Migliorini, che dando voce
a tutti i personaggi, dimostra un virtuosismo e una sensibilità singolare. Ma altri virtuosi
contribuiscono alla magia della messa in scena: il maestro David Dainelli, che ha
firmato le musiche originali, al piano. La talentuosa violinista Angela Zapolla, l’ispirata
danzatrice Carlotta Bruni, che evoca i fantasmi di un femminino onnipresente seppur
sfuggente.
Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150
Consorzio Turistico 058887257
www.teatroromanovolterra.it
http://ilgiornaleoff.ilgiornale.it/2017/07/27/aria-destate-aria-di-festival/
Aria d’estate, aria di Festival 27/07/2017 Tania Croce TEATRO
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Nemmeno l’aria irrespirabile di quest’estate riesce a interrompere il fluire dei
Festival dedicati all’arte in tutte le sue forme, un canto libero, soave e contagioso.
Ha compiuto 60 anni, quello dei Due Mondi di Spoleto, un vero e proprio inno alla
vita, alla natura, a quel talento che gli artisti sono riusciti a rendere eterni come il
cielo e le stelle. Il racconto per immagini di questi sessant’anni, si svolge all’interno
del Museo Archeologico Statale di Spoleto, un’immersione totale nel canto, la danza,
il teatro, la letteratura.
Torna la rassegna Teatri di Pietra, da diciotto anni appuntamento immancabile con
il fascino senza tempo dei luoghi antichi e la magia del teatro. La XVIII edizione
della rete culturale per la valorizzazione dei teatri antichi e dei siti monumentali e
archeologici, è tornata attraverso lo spettacolo dal vivo, con oltre venti aree coinvolte
in diverse regioni, dalla Toscana alla Sicilia, che ospiteranno gli appuntamenti di una
programmazione dedicata ai temi del Mediterraneo e del Mito, ideata daPentagono
Produzioni e Circuito Danza Lazio, in collaborazione con la Soprintendenza
Speciale Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Roma per Villa di Livia e l’Arco
di Malborghetto, con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali
e del Turismo, la Regione Lazio, il Parco di Veio e il Comune di Roma – XV
Municipio. KLYTAEMNESTRA at INFERI di Stefano Bandini e Alma Daddario
con Alida Mancini è sicuramente la punta di diamante degli appuntamenti nel Lazio
accanto all’Odissea di Blas Roca Rey che lo scorso anno ha portato la sua Iliade.
E’ dedicata a Vittorio Gassman la quindicesima edizione del Festival
Internazionale del Teatro Romano di Volterra. Andrea Mancini, il nuovo direttore
artistico, intende così ricordare il grande attore che una trentina di anni fa ideò il
festival Volterrateatro, per la città di Volterra.
Il 13 luglio alle 18, in Piazza dei Priori, è stato inaugurato
il Monumento Effimero, non una struttura, ma una grande immagine che proviene
da Opera dello straccione di John Gay, prima interpretazione da protagonista di
Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le scene di Toti Scialoja, andato in scena al
Teatro argentina di Roma nel 1943 e subito bloccato dalla censura fascista che non
sopportò le critiche al regime. “Così in piazza dei Priori – dice Andrea Mancini –
quest’anno costruiremo un monumento effimero, effimero come il teatro. Un
monumento a Vittorio Gassman, a partire da un elemento scenico che rappresenta il
giovanissimo attore accanto ad una grande forca. Un monumento di passaggio come è
il festival del Teatro Romano, che il 13 luglio, ha aperto al pubblico le sue porte e le
sue pietre, tagliate quasi duemila anni fa”.
Al Teatro Romano il 1 agosto alle ore21,30, Pan…crazio, la libertà di avere
paura di Alma Daddario, movimenti coreografici Carlotta Bruni, musiche
originali Davi Dainelli eseguite dal vivo da Angela Zapolla al violino, regia e
interpretazione di Simone Migliorini. Lo spettacolo è una proposta originale: una
sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo,
abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto.
Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto che cerca soprattutto
nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni
paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni
oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio
viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi.
Il 3 agosto alle ore 21,30 Il sogno di August Strindbergh, progetto artistico di e
con Mila Moretti. Da anni TeatrO2 lavora al tema del sogno, lasciandosi condurre da
un Baedeker d’eccezione, Il Sogno di August Strindberg, che è, essenzialmente, la
rappresentazione di una lacerante crisi interiore, generale e personale, in cui trova eco
il dolore dell’autore per la fine del suo matrimonio con Harriett Bosse. Il Sogno è per
noi un nobile pretesto per parlare con la lingua del teatro, di tutte le sostanze dolorose
del vivere, in tutte le sue molteplici sfaccettature, dove l’essere in presenza di
pubblico corrobora il desiderio di aprire all’improvviso quella scatola cinese in cui le
storie e i personaggi si animano, dando vita allo spettacolo dei sogni che
accomunano, pur essendo sempre diversi, donne e uomini, senza censure.
Il 6 agosto alle ore 20, si svolgerà la consegna dei Premi Ombra Della Sera a
Giuseppe Pambieri, Micha Van Hoecke, Luca Signorini, Nicasio Anzelmo, Renato
Giordano, Fabio Armiliato, assegnati dalla Giuria presieduta dal prof. Giovanni
Antonucci, e composta da Vito Bruschini, Rainero Schembri, Maria Letizia
Compatangelo, Elena d’Elia, Edoardo Siravo, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini,
Alma Daddario, Lia Gay, Maura Catalan, Natalia di Bartolo.
L’ 8 agosto alle ore 21,30, Patrizia Ciofi – La sposa e i suoi carnefici musiche di
Bellini, Gounoud, Donizetti, Verdi, regia di Patrizia Ciofi e Simone Migliorini. Un
concerto esclusivo tra Lirica e Prosa di Natalia di Bartolo con Patrizia Ciofi e Simone
Migliorini, in scena Giulietta-Juliette, Lucia di Lammermoor e Desdemona, tre grandi
eroine della letteratura, della prosa e della lirica: tre spose e i loro rispettivi
“carnefici”. Vincenzo Bellini, Charles Gounod, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi
per l’incantevole voce di uno dei soprani più celebri al mondo, William Shakespeare
e Sir Walter Scott per un interprete di prosa d’eccezione. Duetti giocati tra canto
lirico e recitazione: un esperimento mai tentato! Imperdibile.
Fatti&Fattoidi
http://fattiefattoidi.com/blog/2017/07/26/al-teatro-romano-di-volterra-pan-crazio-libera-la-paura/
Al Teatro Romano di Volterra ‘Pan….crazio’ libera la paura
Posted on 26/07/2017 by veronicameddi Leave a comment
V. M. – Il 1° Agosto 2017 alle ore 21,30 nella, andrà in scena lo spettacolo PAN… crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, con Simone Migliorini interprete dell’opera di una delle più apprezzate e innovative scrittrici e giornaliste romane.
Lo spettacolo, “straordinario per originalità e impatto emotivo”, come è stato definito da alcuni critici dopo l’anteprima di questa estate, nel Teatro Romano di Volterra, andrà in scena in una nuova versione. Il testo è una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto.
Paola Dei, psicologa e giornalista, dopo aver visto l’anteprima dello spettacolo ha scritto: “Pan…crazio è un insieme di contraddizioni che rendono carne il disagio e la patologia. Ha poco a che fare con un personaggio in sé, quanto piuttosto diviene abito di una trama universale. Simone Migliorini, usando la voce come uno strumento, rende visibile l’invisibile e davanti ai nostri occhi appare la ninfa descritta: come il latte appena munto, una preda ambita per il dio dei boschi e delle tenebre”.
“Il teatro nasce dal mito – afferma l’autrice del testo Alma Daddario – e la vita è permeata dal mito che lungi dall’essere lontano da noi ci condiziona nelle nostre esistenze. Ben lo aveva capito Freud, e ancor di più Hillman, grande estimatore di Pan. E’ un mito di drammatica attualità quello di Pan l’incontrollabile, semidio che ci ricorda il nostro ‘cuore selvaggio’, quello legato a madre natura. Ma si è creata così nei secoli una frattura drammatica che ha distrutto un’armonia necessaria e vitale senza la quale non si cavalca l’incertezza precaria della vita: quella fra anima e corpo. Quale mito più rappresentativo di questi nostri tempi incerti? Pan è il semidio che ci rammenta delle nostre radici di uomini fragili, parte di un tutto che non deve essere rinnegato perché rappresenta una forza, una speranza, un riscatto anche nell’arte, questo incomparabile dono divino qui rappresentato dalla musica”.
Attraverso una scrittura molto attenta alla sonorità e dal ritmo serrato, l’autrice dà voce al protagonista, che nella pièce diventa un musicista contemporaneo dall’infanzia difficile, segnata dall’abbandono della madre e dal controverso rapporto con un padre dispotico, egocentrico e perfezionista, che ne mina le già fragili sicurezze.
Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto, che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi.
Non si risparmia in questa non facile prova d’attore Simone Migliorini, che dando voce a tutti i personaggi, dimostra un virtuosismo e una sensibilità singolare. Ma altri virtuosi contribuiscono alla magia della messa in scena: il maestro David Dainelli, che ha firmato le musiche originali, al piano. La talentuosa violinista Angela Zapolla, l’ispirata danzatrice Carlotta Bruni, che evoca i fantasmi di un femminino onnipresente seppur sfuggente.
http://www.lafolla.it/lf173crazio.php
teatro: a Piazza dei Priori di Volterra
"PAN... crazio"
PAN... crazio: la libertà di avere paura
La musica, l’istinto, la paura di Alma Daddario con Simone Migliorini musiche dal vivo di David Dainelli coreografie di Carlotta Bruni al violino Angela Zapolla
Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra & Pentagono produzioni 1 Agosto 2017 ore 21,30 Piazza dei Priori Volterra Gli spettatori saranno dotati di speciali cuffie wireless silent system
Il 1° Agosto 2017 alle ore 21,30 nella Piazza dei Priori di Volterra, andrà in scena lo spettacolo PAN… crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, con Simone Migliorini interprete dell’opera di una delle più apprezzate e innovative scrittrici e giornaliste romane. Lo spettacolo, “straordinario per originalità e impatto emotivo”, come è stato definito da alcuni critici dopo l’anteprima di questa estate, nel Teatro Romano di Volterra, andrà in scena in una nuova versione. Il testo è una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto.
Paola Dei, psicologa e giornalista, dopo aver visto l’anteprima dello spettacolo ha scritto: “Pan...crazio è un insieme di contraddizioni che rendono carne il disagio e la patologia. Ha poco a che fare con un personaggio in sé, quanto piuttosto diviene abito di una trama universale. Simone Migliorini, usando la voce come uno strumento, rende visibile l'invisibile e davanti ai nostri occhi appare la ninfa descritta: come il latte appena munto, una preda ambita per il dio dei boschi e delle tenebre”. “Il teatro nasce dal mito – afferma l’autrice del testo Alma Daddario - e la vita è permeata dal mito che lungi dall’essere lontano da noi ci condiziona nelle nostre esistenze. Ben lo aveva capito Freud, e ancor di più Hillman, grande estimatore di Pan. E’ un mito di drammatica attualità quello di Pan l’incontrollabile, semidio che ci ricorda il nostro ‘cuore selvaggio’, quello legato a madre natura. Ma si è creata così nei secoli una frattura drammatica che ha distrutto un’armonia necessaria e vitale senza la quale non si cavalca l’incertezza precaria della vita: quella fra anima e corpo. Quale mito più rappresentativo di questi nostri tempi incerti? Pan è il semidio che ci rammenta delle nostre radici di uomini fragili, parte di un tutto che non deve essere rinnegato perché rappresenta una forza, una speranza, un riscatto anche nell’arte, questo incomparabile dono divino qui rappresentato dalla musica”. Attraverso una scrittura molto attenta alla sonorità e dal ritmo serrato, l’autrice
dà voce al protagonista, che nella pièce diventa un musicista contemporaneo dall’infanzia difficile, segnata dall’abbandono della madre e dal controverso rapporto con un padre dispotico, egocentrico e perfezionista, che ne mina le già fragili sicurezze. Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto, che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi.
Non si risparmia in questa non facile prova d’attore Simone Migliorini, che dando voce a tutti i personaggi, dimostra un virtuosismo e una sensibilità singolare. Ma altri virtuosi contribuiscono alla magia della messa in scena: il maestro David Dainelli, che ha firmato le musiche originali, al piano. La talentuosa violinista Angela Zapolla, l’ispirata danzatrice Carlotta Bruni, che evoca i fantasmi di un femminino onnipresente seppur sfuggente. Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it
articolo pubblicato il: 26/07/2017
http://www.theatreonweb.it/spettacoli-teatrali-in-toscana/pan-crazio-la-liberta-di-avere-paura.html
Pan… crazio, la libertà di avere paura
Lo spettacolo "Pan... crazio, la libertà di avere paura" è una proposta originale: una sorta di
riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla
madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto. , “straordinario per originalità e impatto
emotivo”, come è stato definito da alcuni critici. Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile
fame d’affetto, che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della
violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a
farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio
viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi.
Dettagli evento
Volterra (PI)
Piazza dei Priori
Dal 01/08 al 01/08/2017
Martedì ore 21.30
Festival Internazionale Teatro Romano
Di Alma Daddario
Regia e interpretazione Simone Migliorini
Movimenti coreografici Carlotta Bruni
Musiche originali Davi Dainelli
eseguite dal vivo con Angela Zapolla - violino
Info: 347.597.2883
http://www.italiaspettacolo.it/pancrazio-la-liberta-di-avere-paura/
PAN…crazio: la libertà di avere paura
1° Agosto 2017 alle ore 21,30 nella Piazza dei Priori di Volterra
27/07/2017
di
Alma Daddario con
Simone Migliorini
musiche dal vivo di David Dainelli, coreografie di Carlotta Bruni, violino Angela Zapolla
GLI SPETTATORI SARANNO DOTATI DI SPECIALI CUFFIE WIRELESS
SILENT SYSTEM Il 1° Agosto 2017 alle ore 21,30 nella Piazza dei Priori di Volterra, andrà in scena
lo spettacolo PAN… crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, con Simone Migliorini interprete dell’opera di una delle più apprezzate e innovative
scrittrici e giornaliste romane. Lo spettacolo, “straordinario per originalità e impatto emotivo”, come è stato
definito da alcuni critici dopo l’anteprima di questa estate, nel Teatro Romano di Volterra, andrà in scena in una nuova versione. Il testo è una proposta originale:
una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del
flauto. Paola Dei, psicologa e giornalista, dopo aver visto l’anteprima dello spettacolo ha
scritto: “Pan…crazio è un insieme di contraddizioni che rendono carne il disagio e la patologia. Ha poco a che fare con un personaggio in sé, quanto piuttosto diviene
abito di una trama universale. Simone Migliorini, usando la voce come uno
strumento, rende visibile l’invisibile e davanti ai nostri occhi appare la ninfa
descritta: come il latte appena munto, una preda ambita per il dio dei boschi e delle tenebre”.
“Il teatro nasce dal mito – afferma l’autrice del testo Alma Daddario – e la vita è permeata dal mito che lungi dall’essere lontano da noi ci condiziona nelle nostre
esistenze. Ben lo aveva capito Freud, e ancor di più Hillman, grande estimatore di Pan. E’ un mito di drammatica attualità quello di Pan l’incontrollabile, semidio
che ci ricorda il nostro ‘cuore selvaggio’, quello legato a madre natura. Ma si è creata così nei secoli una frattura drammatica che ha distrutto un’armonia
necessaria e vitale senza la quale non si cavalca l’incertezza precaria della vita: quella fra anima e corpo. Quale mito più rappresentativo di questi nostri tempi
incerti? Pan è il semidio che ci rammenta delle nostre radici di uomini fragili, parte di un tutto che non deve essere rinnegato perché rappresenta una forza, una
speranza, un riscatto anche nell’arte, questo incomparabile dono divino qui rappresentato dalla musica”. Attraverso una scrittura molto attenta alla sonorità e dal ritmo serrato, l’autrice dà
voce al protagonista, che nella pièce diventa un musicista contemporaneo dall’infanzia difficile, segnata dall’abbandono della madre e dal controverso
rapporto con un padre dispotico, egocentrico e perfezionista, che ne mina le già fragili sicurezze.
Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto, che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza,
situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un
vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi.
Non si risparmia in questa non facile prova d’attore Simone Migliorini, che dando voce a tutti i personaggi, dimostra un virtuosismo e una sensibilità singolare. Ma
altri virtuosi contribuiscono alla magia della messa in scena: il maestro David Dainelli, che ha firmato le musiche originali, al piano. La talentuosa violinista Angela Zapolla, l’ispirata danzatrice Carlotta Bruni, che evoca i fantasmi di un
femminino onnipresente seppur sfuggente.
Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra & Pentagono produzioni
1 Agosto 2017 ore 21,30
Piazza dei Priori Volterra
www.teatroromanovolterra.it
https://eventiculturalimagazine.com/2017/07/27/gli-spettatori-saranno-dotati-di-speciali-cuffie-
wireless-silent-system/
GLI SPETTATORI SARANNO DOTATI DI SPECIALI CUFFIE WIRELESS SILENT SYSTEM Il 1° Agosto 2017 alle ore 21,30 nella Piazza dei Priori di Volterra, andrà in scena lo spettacolo PAN… crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, con Simone Migliorini interprete dell’opera di una delle più apprezzate e innovative scrittrici e giornaliste romane. Lo spettacolo, “straordinario per originalità e impatto emotivo”, come è stato definito da alcuni critici dopo l’anteprima di questa estate, nel Teatro Romano di Volterra, andrà in scena in una nuova versione. Il testo è una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto. Paola Dei, psicologa e giornalista, dopo aver visto l’anteprima dello spettacolo ha scritto: “Pan…crazio è un insieme di contraddizioni che rendono carne il disagio e la patologia. Ha poco a che fare con un personaggio in sé, quanto piuttosto diviene abito di una trama universale. Simone Migliorini, usando la voce come uno strumento, rende visibile l’invisibile e davanti ai nostri occhi appare la ninfa descritta: come il latte appena munto, una preda ambita per il dio dei boschi e delle tenebre”. “Il teatro nasce dal mito – afferma l’autrice del testo Alma Daddario – e la vita è permeata dal mito che lungi dall’essere lontano da noi ci condiziona nelle nostre esistenze. Ben lo aveva capito Freud, e ancor di più Hillman, grande estimatore di Pan. E’ un mito di drammatica attualità quello di Pan l’incontrollabile, semidio che ci ricorda il nostro ‘cuore selvaggio’, quello legato a madre natura. Ma si è creata così nei secoli una frattura drammatica che ha distrutto un’armonia necessaria e vitale senza la quale non si cavalca l’incertezza precaria della vita: quella fra anima e corpo. Quale mito più rappresentativo di questi nostri tempi incerti? Pan è il semidio che ci rammenta delle nostre radici di uomini fragili, parte di un tutto che non deve essere rinnegato perché rappresenta una forza, una speranza, un riscatto anche nell’arte, questo incomparabile dono divino qui rappresentato dalla musica”. Attraverso una scrittura molto attenta alla sonorità e dal ritmo serrato, l’autrice dà voce al protagonista, che nella pièce diventa un musicista contemporaneo dall’infanzia difficile, segnata dall’abbandono della madre e dal controverso rapporto con un padre dispotico, egocentrico e perfezionista, che ne mina le già fragili sicurezze. Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto, che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi. Non si risparmia in questa non facile prova d’attore Simone Migliorini, che dando voce a tutti i personaggi, dimostra un virtuosismo e una sensibilità singolare. Ma altri virtuosi contribuiscono alla magia della messa in scena: il maestro David Dainelli, che ha firmato le musiche originali, al piano. La talentuosa violinista Angela Zapolla, l’ispirata danzatrice Carlotta Bruni, che evoca i fantasmi di un femminino onnipresente seppur sfuggente. PAN…crazio: la libertà di avere paura La musica, l’istinto, la paura di Alma Daddario con Simone Migliorini musiche dal vivo di David Dainelli coreografie di Carlotta Bruni al violino Angela Zapolla Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra & Pentagono produzioni
1 Agosto 2017 ore 21,30 Piazza dei Priori Volterra GLI SPETTATORI SARANNO DOTATI DI SPECIALI CUFFIE WIRELESS SILENT SYSTEM
Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 http://www.teatroromanovolterra.it Ufficio Stampa D&C Communication [email protected]
http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=95019
PAN…crazio: la libertà di avere paura al Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra (Piazza dei Priori - 1° Agosto)
on 26 Luglio, 2017
PAN…crazio: la libertà di avere paura
La musica, l’istinto, la paura
di Alma Daddario
con Simone Migliorini
musiche dal vivo di David Dainelli
coreografie di Carlotta Bruni
al violino Angela Zapolla
Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra &
Pentagono produzioni
1 Agosto 2017
ore 21,30
Piazza dei Priori
Volterra
GLI SPETTATORI SARANNO DOTATI DI SPECIALI CUFFIE
WIRELESS SILENT SYSTEM
Il 1° Agosto 2017 alle ore 21,30 nella Piazza dei Priori di
Volterra, andrà in scena lo spettacolo PAN… crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, con
Simone Migliorini interprete dell’opera di una delle più apprezzate e innovative scrittrici e giornaliste
romane.
Lo spettacolo, “straordinario per originalità e impatto emotivo”, come è stato definito da alcuni critici
dopo l’anteprima di questa estate, nel Teatro Romano di Volterra, andrà in scena in una nuova
versione. Il testo è una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il
semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del
flauto.
Paola Dei, psicologa e giornalista, dopo aver visto l’anteprima dello spettacolo ha scritto: “Pan...crazio è
un insieme di contraddizioni che rendono carne il disagio e la patologia. Ha poco a che fare con un
personaggio in sé, quanto piuttosto diviene abito di una trama universale. Simone Migliorini, usando la
voce come uno strumento, rende visibile l'invisibile e davanti ai nostri occhi appare la ninfa
descritta: come il latte appena munto, una preda ambita per il dio dei boschi e delle tenebre”.
“Il teatro nasce dal mito – afferma l’autrice del testo Alma Daddario - e la vita è permeata dal mito che
lungi dall’essere lontano da noi ci condiziona nelle nostre esistenze. Ben lo aveva capito Freud, e ancor di
più Hillman, grande estimatore di Pan. E’ un mito di drammatica attualità quello di Pan l’incontrollabile,
semidio che ci ricorda il nostro ‘cuore selvaggio’, quello legato a madre natura. Ma si è creata così nei
secoli una frattura drammatica che ha distrutto un’armonia necessaria e vitale senza la quale non si
cavalca l’incertezza precaria della vita: quella fra anima e corpo. Quale mito più rappresentativo di questi
nostri tempi incerti? Pan è il semidio che ci rammenta delle nostre radici di uomini fragili, parte di un
tutto che non deve essere rinnegato perché rappresenta una forza, una speranza, un riscatto anche
nell’arte, questo incomparabile dono divino qui rappresentato dalla musica”.
Attraverso una scrittura molto attenta alla sonorità e dal ritmo serrato, l’autrice dà voce al protagonista,
che nella pièce diventa un musicista contemporaneo dall’infanzia difficile, segnata dall’abbandono della
madre e dal controverso rapporto con un padre dispotico, egocentrico e perfezionista, che ne mina le già
fragili sicurezze.
Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto, che cerca soprattutto nelle donne.
Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si
alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci
è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a
tutti noi.
Non si risparmia in questa non facile prova d’attore Simone Migliorini, che dando voce a tutti i
personaggi, dimostra un virtuosismo e una sensibilità singolare. Ma altri virtuosi contribuiscono alla
magia della messa in scena: il maestro David Dainelli, che ha firmato le musiche originali, al piano. La
talentuosa violinista Angela Zapolla, l’ispirata danzatrice Carlotta Bruni, che evoca i fantasmi di un
femminino onnipresente seppur sfuggente.
Informazioni e prenotazioni:
Pro Volterra 058886150
Consorzio Turistico 058887257
www.teatroromanovolterra.it
Ufficio Stampa
D&C Communication
347 2101290 – 338 4030991
http://www.italianinsider.it/?q=node/5691
Pan-krazy, a modern twist on Greek God Pan on August 1
INSIDER NEWSDESK
| 27 JULY 2017
VOLTERRA - PAN… crazio: the freedom to be afraid is coming to Volterra’s Piazza dei Priori, on August 1 at
9:30pm. It is part of the town’s International Roman Theatre Festival, organised by Pentagon Productions. The
performance is a kind of contemporary, original rewriting of Greek God Pan's myth, half-goat half-man,
abandoned by his mother for his frightful ugliness, and inventor of the flute.
Alma Daddario, who directed the play and wrote the original book on which it is based, is a well-established
journalist in Rome. Simone Migliorini stars in the performance giving voice to all the characters, with live music
by David Dainelli on the piano and Angela Zapolla on the violin, and inspired choreography by Carlotta Bruni.
Through a very thought-out organisation of sound and rhythm, the author gives voice to the protagonist, who
becomes a contemporary musician from a difficult childhood marked by the abandonment of his mother and the
controversial relationship with an egocentric and perfectionist father. Pan grows up with an inevitable and
insatiable hunger for affection, which is especially sought after in women.
Spectators will wear special wireless silent system headphones during the piece of theatre described as
"extraordinary for originality and emotional impact” by critics after the preview earlier this summer. A new
version will be unveiled to the general public next month.
Paola Dei, psychologist and journalist, after seeing the show’s preview, wrote: "Pan ... crazio is a set of
contradictions […] It has little to do with a single character, but rather becomes a universal plot. Simone
Migliorini, using his voice as a tool, makes the invisible visible, and in front of our eyes appears the nymph: a
prey sought for the god of the woods and the darkness.”
“Theatre is born out of myth," explains Daddario, “Freud understood that well, and Hillman, a great admirer of
Pan, even more so. Pan is an uncontrollable reminder of our 'wild heart', the one related to mother nature. Which
myth is most representative of our uncertain times? Pan is the semi-God that reminds us of our roots. He
represents a force, a hope, this incomparable divine gift represented here by music.”
vk
Claudia Grohovaz
Dal palcoscenico a dietro le quinte
http://www.claudiagrohovaz.com/2017/07/pancrazio-la-liberta-di-avere-paura.html
PAN…CRAZIO: LA LIBERTÀ DI AVERE PAURA
PAN…crazio: la libertà di avere paura
La musica, l’istinto, la paura di Alma Daddario con Simone Migliorini musiche dal vivo di David Dainelli coreografie di Carlotta Bruni al violino Angela Zapolla Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra & Pentagono produzioni 1 Agosto 2017 ore 21,30 Piazza dei Priori Volterra GLI SPETTATORI SARANNO DOTATI DI SPECIALI CUFFIE WIRELESS SILENT SYSTEM Il 1° Agosto 2017 alle ore 21,30 nella Piazza dei Priori di Volterra, andrà in scena lo spettacolo PAN… crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, con Simone Migliorini interprete dell’opera di una delle più apprezzate e innovative scrittrici e giornaliste romane. Lo spettacolo, “straordinario per originalità e impatto emotivo”, come è stato definito da alcuni critici dopo l’anteprima di questa estate, nel Teatro Romano di Volterra, andrà in
scena in una nuova versione. Il testo è una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto. Paola Dei, psicologa e giornalista, dopo aver visto l’anteprima dello spettacolo ha scritto: “Pan...crazio è un insieme di contraddizioni che rendono carne il disagio e la patologia. Ha poco a che fare con un personaggio in sé, quanto piuttosto diviene abito di una trama universale. Simone Migliorini, usando la voce come uno strumento, rende visibile l'invisibile e davanti ai nostri occhi appare la ninfa descritta: come il latte appena munto, una preda ambita per il dio dei boschi e delle tenebre”. “Il teatro nasce dal mito – afferma l’autrice del testo Alma Daddario - e la vita è permeata dal mito che lungi dall’essere lontano da noi ci condiziona nelle nostre esistenze. Ben lo aveva capito Freud, e ancor di più Hillman, grande estimatore di Pan. E’ un mito di drammatica attualità quello di Pan l’incontrollabile, semidio che ci ricorda il nostro ‘cuore selvaggio’, quello legato a madre natura. Ma si è creata così nei secoli una frattura drammatica che ha distrutto un’armonia necessaria e vitale senza la quale non si cavalca l’incertezza precaria della vita: quella fra anima e corpo. Quale mito più rappresentativo di questi nostri tempi incerti? Pan è il semidio che ci rammenta delle nostre radici di uomini fragili, parte di un tutto che non deve essere rinnegato perché rappresenta una forza, una speranza, un riscatto anche nell’arte, questo incomparabile dono divino qui rappresentato dalla musica”. Attraverso una scrittura molto attenta alla sonorità e dal ritmo serrato, l’autrice dà voce al protagonista, che nella pièce diventa un musicista contemporaneo dall’infanzia difficile, segnata dall’abbandono della madre e dal controverso rapporto con un padre dispotico, egocentrico e perfezionista, che ne mina le già fragili sicurezze. Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto, che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi. Non si risparmia in questa non facile prova d’attore Simone Migliorini, che dando voce a tutti i personaggi, dimostra un virtuosismo e una sensibilità singolare. Ma altri virtuosi contribuiscono alla magia della messa in scena: il maestro David Dainelli, che ha firmato le musiche originali, al piano. La talentuosa violinista Angela Zapolla, l’ispirata danzatrice Carlotta Bruni, che evoca i fantasmi di un femminino onnipresente seppur sfuggente. Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it
https://eventiculturalimagazine.com/2017/07/28/dali-vs-picasso/
DALI’ VS PICASSO
Parigi 1937: Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche:
Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica.
Scontro fra Titani.
Scontro tra generazioni.
Scontro fra padre e figlio.
Dalì sceglie Picasso come padre, ne cerca l’attenzione e il riconoscimento per poi poterlo “uccidere”, affascinato
dal pensiero freudiano che vede un “eroe” in tutti coloro che “si rivoltano contro l’autorità paterna e la
dominano”.
Così lo scontro si materializza. Campo di battaglia è l’artista e il suo “impegno”: opere che illustrano,
documentano, denunciano didascalicamente; oppure opere che rappresentano, interpretano e traducono la realtà in
un linguaggio diverso e universale?
Parlare del proprio tempo in una lingua fuori dal tempo, tanto da diventare “pericolosi” e “contro”, in questa
ambizione di eternità.
Le donne, che assistono, sembrano relegate al ruolo stereotipato e passivo di generatrici del desiderio, muse
necessarie alla creazione. Ma eccole dettare le regole del gioco, a cui tutti stanno partecipando più o meno
consapevoli, e la situazione si ribalta: Dora e Gala, come “deus ex machina”, spostano le pedine sullo scacchiere.
Mentre Dalì e Picasso entrano ed escono dai loro quadri in un gioco che trasforma continuamente il paesaggio.
Un gioco che “decontestualizza” gli oggetti per “ricontestualizzarli” alla ricerca delle “risposte”, attraverso le
piccole miserie umane, le ambiguità, verso la rivelazione ed il colpo di scena finale.
Nota Biografica
Fernando Arrabal è un drammaturgo, saggista, regista, sceneggiatore, poeta, scrittore e pittore spagnolo.
Considerato uno degli autori più importanti e completi del XX secolo, Arrabal è spesso visto come l’incarnazione
dell’arte contemporanea; è infatti l’unico ad aver collaborato con tutte e tre le icone dell’arte contemporanea:
André Breton per il Surrealismo,Tristan Tzara per il Dadaismo e Andy Warhol per la Pop Art. Le sue opere
teatrali sono tra le più rappresentate al mondo. Si tratta di un teatro che porta spesso all’estremo le tematiche del
realismo, dell’assurdità dell’esistenza, della patafisica e dell’impegno civile e politico.
“Fernando Arrabal è autore di un teatro geniale, brutale, sorprendente e gioiosamente provocatorio” (Dal
Dictionnaire des littératures de langue française – Edizioni Bordas)
IN ANTEPRIMA INTERNAZIONALE
DALI’ VS PICASSO
Di Fernando Arrabal
Con Manola Nifosì, Sergio Aguirre, Elena Fabiani e Luigi Monticelli
Scenografia Cristina Conticelli
Costumi Alessandra Vadalà
Sartoria Maria Teresa Oteri
Disegno luci Giovanni Berti
Regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre
Una produzione AttoDue e Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra
7 Agosto 2017
ore 21,30
TEATRO PERSIO FLACCO
Via dei Sarti – Volterra
Informazioni e prenotazioni:
Pro Volterra 058886150
Consorzio Turistico 058887257 http://www.teatroromanovolterra.it
Ufficio Stampa
D&C Communication
http://www.fattitaliani.it/2017/07/volterra-il-7-agosto-fernando-arrabal.html
sabato 29 luglio 2017
Volterra, il 7 agosto Fernando Arrabal presenta l'ultima opera teatrale dedicata
all’anniversario dell’opera “Guernica” di Picasso Argomenti: Arte, Fatti Artistici, Fatti Teatrali, Pablo Picasso, Spagna, Teatro, Toscana, Volterra
Il grande Maestro spagnolo Fernando Arrabal sceglie Volterra per presentare la sua ultima opera teatrale dedicata all’anniversario dell’opera “Guernica” di Picasso. L’autore onora della sua presenza per questa speciale serata Parigi 1937: Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra generazioni. Scontro fra padre e figlio. Dalì sceglie Picasso come padre, ne cerca l’attenzione e il riconoscimento per poi poterlo “uccidere”, affascinato dal pensiero freudiano che vede un “eroe” in tutti coloro che “si rivoltano contro l’autorità paterna e la dominano”. Così lo scontro si materializza. Campo di battaglia è l’artista e il suo “impegno”: opere che illustrano, documentano, denunciano didascalicamente; oppure opere che rappresentano, interpretano e traducono la realtà in un linguaggio diverso e universale? Parlare del proprio tempo in una lingua fuori dal tempo, tanto da diventare “pericolosi” e “contro”, in questa ambizione di eternità. Le donne, che assistono, sembrano relegate al ruolo stereotipato e passivo di generatrici del desiderio, muse necessarie alla creazione. Ma eccole dettare le regole del gioco, a cui tutti stanno partecipando più o meno consapevoli, e la situazione si ribalta: Dora e Gala, come “deus ex machina”, spostano le pedine sullo scacchiere. Mentre Dalì e Picasso entrano ed escono dai loro quadri in un gioco che trasforma continuamente il paesaggio. Un gioco che “decontestualizza” gli oggetti per “ricontestualizzarli” alla ricerca delle “risposte”, attraverso le piccole miserie umane, le ambiguità, verso la rivelazione ed il colpo di scena finale. Nota Biografica Fernando Arrabal è un drammaturgo, saggista, regista, sceneggiatore, poeta, scrittore e pittore spagnolo. Considerato uno degli autori più importanti e completi del XX secolo, Arrabal è spesso visto come
l'incarnazione dell'arte contemporanea; è infatti l'unico ad aver collaborato con tutte e tre le icone dell'arte contemporanea: André Breton per il Surrealismo,Tristan Tzara per il Dadaismo e Andy Warhol per la Pop Art. Le sue opere teatrali sono tra le più rappresentate al mondo. Si tratta di un teatro che porta spesso all'estremo le tematiche del realismo, dell'assurdità dell'esistenza, della patafisica e dell'impegno civile e politico. “Fernando Arrabal è autore di un teatro geniale, brutale, sorprendente e gioiosamente provocatorio” (Dal Dictionnaire des littératures de langue française - Edizioni Bordas) Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/tempo-libero/teatro/evento/dali_vs_picasso_di_fernando_arrabal-
171906.html
Dali' vs Picasso di Fernando Arrabal
Teatro Romano - Viale Francesco Ferrucci - Volterra
07 agosto 2017
Produzione AttoDue e Festival di Teatro Romano di Volterra DALI VS PICASSO Di Fernando Arrabal Con Manola Nifosì. Sergio Aguirre, Elena Fabiani e Luigi Monticelli Scenografia Cristina Conticelli Costumi Alessandra Vadalà Sartoria Maria Teresa Oteri Disegno Luci Giovanni Berti Regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre Parigi 1937. Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra generazioni. Scontro fra padre e figlio. Dalì sceglie Picasso come padre, ne cerca l’attenzione e il riconoscimento per poi poterlo “uccidere”, affascinato dal pensiero freudiano che vede un “eroe” in tutti coloro che “si rivoltano contro l’autorità paterna e la dominano”. E lo scontro si materializza. Campo di battaglia è l’artista e il suo “impegno”: opere che illustrano, documentano, denunciano didascalicamente; oppure opere che rappresentano, interpretano e traducono la realtà in un linguaggio diverso e universale? Parlare del proprio tempo in una lingua fuori dal tempo, tanto da diventare “pericolosi” e “contro”, in questa ambizione di eternità. Le donne, che assistono, sembrano relegate al ruolo stereotipato e passivo di generatrici del desiderio, necessario alla creazione. Ma eccole dettare le regole del gioco, a cui tutti stanno partecipando più o meno consapevoli, e la situazione si ribalta: Dora e Gala, come “deus ex machina”, spostano le pedine sullo scacchiere. Mentre Dalì e Picasso entrano ed escono dai loro quadri in un gioco che trasforma continuamente il paesaggio. Un gioco che “decontestualizza” gli oggetti per “ricontestualizzarli” alla ricerca delle “risposte”, attraverso le piccole miserie umane, le ambiguità, verso la rivelazione ed il colpo di scena finale.
http://www.lafolla.it/lf173picasso.php
teatro: al Teatro Persio Flacco di Volterra
"Dalì Vs Picasso"
In anteprima internazionale
Dalì Vs Picasso
Di Fernando Arrabal Con Manola Nifosì, Sergio Aguirre, Elena Fabiani e Luigi Monticelli Scenografia Cristina Conticelli Costumi Alessandra Vadalà Sartoria Maria Teresa Oteri Disegno luci Giovanni Berti Regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre Una produzione AttoDue e Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra
7 Agosto 2017 ore 21,30 Teatro Persio Flacco Via dei Sarti - Volterra
Il grande Maestro spagnolo Fernando Arrabal sceglie Volterra per presentare la sua ultima opera teatrale dedicata all’anniversario dell’opera “Guernica” di Picasso. L’autore ci onora della sua presenza per questa speciale serata
Parigi 1937: Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra generazioni. Scontro fra padre e figlio. Dalì sceglie Picasso come padre, ne cerca l’attenzione e il riconoscimento per poi poterlo “uccidere”, affascinato dal pensiero freudiano che vede un “eroe” in tutti coloro che “si rivoltano contro l’autorità paterna e la dominano”. Così lo scontro si materializza. Campo di battaglia è l’artista e il suo “impegno”: opere che illustrano, documentano, denunciano didascalicamente; oppure opere che rappresentano, interpretano e traducono la realtà in un linguaggio diverso e universale? Parlare del proprio tempo in una lingua fuori dal tempo, tanto da diventare “pericolosi” e “contro”, in questa ambizione di eternità. Le donne, che assistono, sembrano relegate al ruolo stereotipato e passivo di generatrici del desiderio, muse necessarie alla creazione. Ma eccole dettare le regole del gioco, a cui tutti stanno partecipando più o meno consapevoli, e la situazione si ribalta: Dora e Gala, come “deus ex machina”, spostano le pedine sullo scacchiere. Mentre Dalì e Picasso entrano ed escono dai loro quadri in un gioco che trasforma continuamente il paesaggio. Un gioco che “decontestualizza” gli oggetti per “ricontestualizzarli” alla ricerca delle “risposte”, attraverso le piccole miserie umane, le ambiguità, verso la rivelazione ed il colpo di scena finale.
Fernando Arrabal è un drammaturgo, saggista, regista, sceneggiatore, poeta, scrittore e pittore spagnolo. Considerato uno degli autori più importanti e completi del XX secolo, Arrabal è spesso visto come l'incarnazione dell'arte contemporanea; è infatti l'unico ad aver collaborato con tutte e tre le icone dell'arte contemporanea: André Breton per il Surrealismo,Tristan Tzara per il Dadaismo e Andy Warhol per la Pop Art. Le sue opere teatrali sono tra le più rappresentate al mondo. Si tratta di un teatro che porta spesso all'estremo le tematiche del realismo, dell'assurdità dell'esistenza, della patafisica e dell'impegno civile e politico. “Fernando Arrabal è autore di un teatro geniale, brutale, sorprendente e gioiosamente provocatorio” (Dal Dictionnaire des littératures de langue française - Edizioni Bordas)
Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it
articolo pubblicato il: 30/07/2017
Claudia Grohovaz
Dal palcoscenico a dietro le quinte
http://www.claudiagrohovaz.com/2017/08/dali-vs-picasso.html
DALI’ VS PICASSO
IN ANTEPRIMA INTERNAZIONALE
DALI’ VS PICASSO
Di Fernando Arrabal Con Manola Nifosì, Sergio Aguirre, Elena Fabiani e Luigi Monticelli Scenografia Cristina Conticelli Costumi Alessandra Vadalà Sartoria Maria Teresa Oteri Disegno luci Giovanni Berti Regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre
Una produzione AttoDue e Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra 7 Agosto 2017 ore 21,30 TEATRO PERSIO FLACCO Via dei Sarti - Volterra Il grande Maestro spagnolo Fernando Arrabal sceglie Volterra per presentare la sua ultima opera teatrale dedicata all’anniversario dell’opera “Guernica” di Picasso. L’autore ci onora della sua presenza per questa speciale serata
Parigi 1937: Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra generazioni. Scontro fra padre e figlio. Dalì sceglie Picasso come padre, ne cerca l’attenzione e il riconoscimento per poi poterlo “uccidere”, affascinato dal pensiero freudiano che vede un “eroe” in tutti coloro che “si rivoltano contro l’autorità paterna e la dominano”.
Così lo scontro si materializza. Campo di battaglia è l’artista e il suo “impegno”: opere che illustrano, documentano, denunciano didascalicamente; oppure opere che rappresentano, interpretano e traducono la realtà in un linguaggio diverso e universale? Parlare del proprio tempo in una lingua fuori dal tempo, tanto da diventare “pericolosi” e “contro”, in questa ambizione di eternità.
Le donne, che assistono, sembrano relegate al ruolo stereotipato e passivo di generatrici del desiderio, muse necessarie alla creazione. Ma eccole dettare le regole del gioco, a cui tutti stanno partecipando più o meno consapevoli, e la situazione si ribalta: Dora e Gala, come “deus ex machina”, spostano le pedine sullo scacchiere. Mentre Dalì e Picasso entrano ed escono dai loro quadri in un gioco che trasforma continuamente il paesaggio. Un gioco che “decontestualizza” gli oggetti per “ricontestualizzarli” alla ricerca delle “risposte”, attraverso le piccole miserie umane, le ambiguità, verso la rivelazione ed il colpo di scena finale.
Nota Biografica
Fernando Arrabal è un drammaturgo, saggista, regista, sceneggiatore, poeta, scrittore e pittore spagnolo. Considerato uno degli autori più importanti e completi del XX secolo, Arrabal è spesso visto come l'incarnazione dell'arte contemporanea; è infatti l'unico ad aver collaborato con tutte e tre le icone dell'arte contemporanea: André Breton per il Surrealismo,Tristan Tzara per il Dadaismo e Andy Warhol per la Pop Art. Le sue opere teatrali sono tra le più rappresentate al mondo. Si tratta di un teatro che porta spesso all'estremo le tematiche del realismo, dell'assurdità dell'esistenza, della patafisica e dell'impegno civile e politico.
“Fernando Arrabal è autore di un teatro geniale, brutale, sorprendente e gioiosamente provocatorio” (Dal Dictionnaire des littératures de langue française - Edizioni Bordas)
Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it
http://www.gonews.it/2017/07/28/fernando-arrabal-sceglie-volterra-presentare-la-sua-ultima-opera-
teatrale-dali-vs-picasso/
Fernando Arrabal sceglie Volterra per presentare la sua
ultima opera teatrale ‘Dalì vs. Picasso’ 28 luglio 2017 18:25 Cultura Volterra
IN ANTEPRIMA INTERNAZIONALE
DALI’ VS PICASSO
Di Fernando Arrabal
Con Manola Nifosì, Sergio Aguirre, Elena Fabiani e Luigi Monticelli
Scenografia Cristina Conticelli
Costumi Alessandra Vadalà
Sartoria Maria Teresa Oteri
Disegno luci Giovanni Berti
Regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre
Una produzione AttoDue e Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra
7 Agosto 2017
ore 21,30
TEATRO PERSIO FLACCO
Via dei Sarti – Volterra
Il grande Maestro spagnolo Fernando Arrabal sceglie Volterra per presentare la sua ultima opera
teatrale dedicata all’anniversario dell’opera “Guernica” di Picasso.
L’autore ci onora della sua presenza per questa speciale serata
Parigi 1937: Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere
emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica.
Scontro fra Titani.
Scontro tra generazioni.
Scontro fra padre e figlio.
Dalì sceglie Picasso come padre, ne cerca l’attenzione e il riconoscimento per poi poterlo
“uccidere”, affascinato dal pensiero freudiano che vede un “eroe” in tutti coloro che “si rivoltano
contro l’autorità paterna e la dominano”.
Così lo scontro si materializza. Campo di battaglia è l’artista e il suo “impegno”: opere che
illustrano, documentano, denunciano didascalicamente; oppure opere che rappresentano,
interpretano e traducono la realtà in un linguaggio diverso e universale?
Parlare del proprio tempo in una lingua fuori dal tempo, tanto da diventare “pericolosi” e “contro”,
in questa ambizione di eternità.
Le donne, che assistono, sembrano relegate al ruolo stereotipato e passivo di generatrici del
desiderio, muse necessarie alla creazione. Ma eccole dettare le regole del gioco, a cui tutti stanno
partecipando più o meno consapevoli, e la situazione si ribalta: Dora e Gala, come “deus ex
machina”, spostano le pedine sullo scacchiere. Mentre Dalì e Picasso entrano ed escono dai loro
quadri in un gioco che trasforma continuamente il paesaggio.
Un gioco che “decontestualizza” gli oggetti per “ricontestualizzarli” alla ricerca delle “risposte”,
attraverso le piccole miserie umane, le ambiguità, verso la rivelazione ed il colpo di scena finale. Fonte: Ufficio Stampa
Pennadoro dalla penna al cuore
Le recensioni giornalistiche di Tania Croce http://pennadororecensioni.blogspot.it/2017/07/in-anteprima-internazionale-dali-vs.html
IN ANTEPRIMA INTERNAZIONALE DALI' VS PICASSO Di Fernando Arrabal
TEATRO PERSIO FLACCO
Via dei Sarti - Volterra
Il grande Maestro spagnolo Fernando Arrabal sceglie Volterra per presentare la sua ultima opera
teatrale dedicata all’ anniversario dell’opera “Guernica” di Picasso.
L’autore ci onora della sua presenza per questa speciale serata Parigi 1937: Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra generazioni. Scontro fra padre e figlio. Dalì sceglie Picasso come padre, ne cerca l’attenzione e il riconoscimento per poi poterlo “uccidere”, affascinato dal pensiero freudiano che vede un “eroe” in tutti coloro che “si rivoltano contro l’autorità paterna e la dominano”. Così lo scontro si materializza. Campo di battaglia è l’artista e il suo “impegno”: opere che illustrano, documentano, denunciano didascalicamente; oppure opere che rappresentano, interpretano e traducono la realtà in un linguaggio diverso e universale? Parlare del proprio tempo in una lingua fuori dal tempo, tanto da diventare “pericolosi” e “contro”, in questa ambizione di eternità. Le donne, che assistono, sembrano relegate al ruolo stereotipato e passivo di generatrici del desiderio, muse necessarie alla creazione. Ma eccole dettare le regole del gioco, a cui tutti stanno partecipando più o meno consapevoli, e la situazione si ribalta: Dora e Gala, come “deus ex machina”, spostano le pedine sullo scacchiere. Mentre Dalì e Picasso entrano ed escono dai loro quadri in un gioco che trasforma continuamente il paesaggio. Un gioco che “decontestualizza” gli oggetti per “ricontestualizzarli” alla ricerca delle “risposte”, attraverso le piccole miserie umane, le ambiguità, verso la rivelazione ed il colpo di scena finale. L'appuntamento è per il 7 agosto alle 21.30
a luglio 29, 2017
http://laregledujeu.org/arrabal/2017/07/12/8084/dialogue-fracassant-entre-dali-picasso-a-partir-7-aout-
de-20017-festival-internazionale-romano-di-volterra/
par
Fernando Arrabal
Dialogue fracassant entre Dali et Picasso, à
partir du 7 aout de 20017: Festival
Internazionale Romano di Volterra. 12 juillet 2017
Première Italienne de « Dalí vs Picasso » d’Arrabal. direction de Manola Nifosì et Sergio Aguirre
à partir du 7 aout de 20017 Festival Internazionale Romano di Volterra. (Centro Iniziative
Teatrali-AttoDue) “…dialogue fracassant entre Dali et Picasso …. jubilatoire… un festival
dont on sort enchanté… ou plutôt ‘arrabalisé’…”: BRUNO WOUTERS “… « Dali vs Picasso » ...
Première Italienne de « Dalí vs Picasso » d’Arrabal.
direction de Manola Nifosì et Sergio Aguirre
à partir du 7 aout de 20017 Festival Internazionale Romano di Volterra. (Centro Iniziative Teatrali-
AttoDue)
“…dialogue fracassant entre Dali et Picasso …. jubilatoire… un festival dont on sort enchanté… ou
plutôt ‘arrabalisé’…”: BRUNO WOUTERS
“… « Dali vs Picasso » arrivé ce matin…. et avalé dans l’instant à mon petit déjeuner. J’en suis
encore tout ébloui. Connaissant les deux tableaux, je reste stupéfait de n’avoir jamais fait les
réflexions si évidentes qu’Arrabal fait sur leur relation (je ne parle que du point de vue historique-
artistique, non du dialogue dramatique qui est son ‘Domaine Transcendant’)…” : Thieri Foulc
(R.H.S.M.)
“…je ne résiste pas au plaisir de vous dire l’enthousiasme … cette performance de haute volée… et
votre hypothèse, mais n’est-ce qu’une hypothèse?, laisse sans voix…”: Pierre Joannon
” … formidable pièce – bravo! …c’est délicieux comme un quatuor … je suis impressionné… les
paroles de Picasso sont bien plus intelligentes que le francais habituel de Picasso. C’est drôle que la
biographie (à la fin) de Dali dit qu’il était un “homme hors du commun” – c’est le moins qu’on
puisse dire. Bravo encore – cette pièce fait penser à un chef- d’oeuvre
philosophique …”: BENJAMIN IVRY
“…alors, comment le cacher? je l’ai lu “Dali versus Picasso”. Lu, d’un bout à l’autre lu,
avec passion, avec sourire, avec sidération, souvent,
comme un coup de poing aux coucougnettes mentales.
Que le Dieu Pan se réjouisse devant la toile ou la page blanche,
mais que les boucs n’en rougissent pas pour autant,
F.A. a rédigé là, en effet, je suis contraint de le dire,
-puisque il n’aime pas les compliments, il va être obligé de m’entendre- ,
un texte fort, virevoltant et chaud, qui vous prend aux tripes,
à la fois qu’il révèle les travestissements cachés dont l’Histoire a peut-être toujours besoin
pour se donner (et nous donner) des héros.
On le suit en se demandant à chaque instant où ces deux- là , Dali et Picasso, s’en vont marchant,
et où, lui aussi, il va aussi.
L’on est malheureux et heureux à la fois,
malheureux parce que c’est inquiétant,
heureux parce que c’est décapant,
de voir en son dialogue étoilé se croiser infiniment
des perspectives un peu ivres,
dans un jeu où la seule “vérité” finalement devient celle du dieu Pan, derrière ou devant les toiles,
les gratifiant, par son ironie joyeuse, de ses excréments aussi indifférents que féconds,
lesquels paradoxalement, en font d’autant mieux justement, comme on dit, des “Oeuvres”.
Bref, il rend d’autant plus hommage aux oeuvres qu’il invite à l’oubli des auteurs…
Et peu importe dès lors si la vérité des oeuvres repose sur des mensonges ou des supercheries,
à l’image de Guernica…
Faute de ce mensonge de l’Homme,
l’Oeuvre Guernica aurait-elle pu en définitive trouver son destin et sa reconnaissance?
Il y a bien sûr, pour le philosophe que je suis un peu, plein d’autres choses dont j’aimerai parler
avec lui.
Aussi, il importe qu’il prépare dès à présent pour nous deux une bonne bouteille de vin, et du
meilleur en plus, afin que nous puissions prendre le temps, tous les six, avec les amis Pablo,
Salvador, et même leurs femmes, dire pis que pendre d’eux, pour mieux encore être abasourdis de
leurs oeuvres.
Bravo, donc, à lui, en tout cas. …” : Jean-Pierre Vilain.
“Une œuvre d’une richesse extraordinaire Un Capricho excentrique made in Arrabal Prodigieux et
jouissif !
La nuit du 29 avril 1937, Salvador Dalí et Pablo Picasso – deux artistes desterrados (expatriés)
fuyant le conflit qui oppose les républicains aux nationaux en Espagne -, se rencontrent dans un
grand salon parisien délabré dans lequel sont exposés, tout au fond, les célèbres tableaux
Construction molle avec haricots bouillis-Prémonition de la guerre civile (1936) et Guernica (1937).
Le bombardement du village basque par l’aviation allemande a eu lieu le 26 avril, mais ce n’est que
le 29 avril que le journal communiste L’Humanité révèle le drame.
Le 4 mai 1937, l’Exposition Universelle de Paris est inaugurée par le Président Lebrun ; Picasso
présente Guernica dans le Pavillon de la République espagnole.
Le dialogue entre les deux peintres est interrompu à de nombreuses reprises par les interventions
loufoques des Voix Off de Gala et Dora Maar – faisant office de chœur antique et de sorcières
shakespeariennes arrabalisées -, par les lancers de couteau de la photographe, ainsi que par les
mictions inopportunes du bouc Barrabal qui pisse allègrement sur la toile de Picasso ou danse à la
façon du Gran Cabrón dans le tableau El aquelarre de Goya, inscrivant sans le moindre doute la
conversation des deux génies dans le registre panique.
Dans ce nouveau texte, Fernando Arrabal surprend le lecteur comme à son habitude ; à la lecture du
dialogue, on a l’impression que les rôles de ces illustres personnages sont inversés. Marâtre histoire
aime bien interpréter le rôle de l’amnésique ; on garde en souvenir, mémoire collective partiale
imposée, deux étiquettes bien distinctes qui collent à la peau des peintres : Dalí, l’excentrique avide
de dollars – Avida Dollars, anagramme composé par le pape Breton – et Picasso, le communiste
baiseur.
Ici, Arrabal tire la carte de la confusion panique ; il nous rappelle qu’en 1937 le peintre catalan est
trotskiste tandis que l’andalou ne deviendra communiste que huit ans plus tard, en 1944. Sans cette
précision, on aurait volontiers attribué les répliques de Dalí à Picasso et vice-et-versa, – Picasso : Le
jour où je me déciderai à réaliser une toile à sujet politique, je peindrai Louise Michel ; Dalí : Il faut
vous engager comme moi je le fais. […] Le front antifranquiste, c’est l’espoir ! […] Ma toile est un
manifeste en faveur des offensés et des humiliés. –
Picasso a peint son célèbre tableau de trente-deux mètres carrés qu’il a fait à la gloire de la Fée
Électricité ; il compte l’exposer dans le Pavillon Électricité de l’imminente Exposition
Internationale. Il enrage car Dufy en a peint un plus grand, les électriciens parisiens m’ont fait
travailler au plus grand tableau de ma vie pour qu’ensuite je n’aie plus qu’à me le mettre dans le
cul.
Gala annonce à Picasso, en pleine dispute avec Dalí, une requête de l’ambassadeur de la République
espagnole : le Gouvernement espagnol veut que vous représentiez l’Espagne démocratique,
l’Espagne révolutionnaire, l’Espagne en guerre contre le fascisme. Il semble intéressé par la
compensation financière, un million de pesetas or, ça fait réfléchir.
C’est encore Gala qui permet de dénouer l’intrigue, ce serait épatant si vous adaptiez à la guerre
civile le tableau de la Fée Électricité. En rapportant la nouvelle dévoilée par l’article de L’Humanité
– journal qui publie des critiques acerbes, des railleries, des jugements défavorables sur l’œuvre de
Picasso -, Dalí, Dora Maar et Gala pressent Picasso d’accepter la proposition de l’Espagne
républicaine et de donner à son tableau le nom du village martyr basque, “Guernica” est le titre
idéal pour ton ex-déjà “Fée Électricité” ! Ainsi Picasso laisse à Dufy le soin d’exposer le plus grand
tableau du monde, par la taille, pour présenter le plus grand tableau du monde, Guernica, d’un point
de vue esthétique.
Dans le personnage Dalí on retrouve beaucoup de points qui nous rappellent Fernando Arrabal, ce
dernier a d’ailleurs collaboré de nombreuses fois avec le maître catalan, tout comme avec Picasso.
Il y a dans ce texte arrabalien, qui ne se définit pas comme une pièce de théâtre mais comme un «
dialogue », une volonté de rassembler le destin de ces illustres desterrados dont l’auteur fait partie,
rappeler aussi le respect et l’admiration qu’ils avaient l’un pour l’autre.
Arrabal revient à la genèse de ces figures majeures de l’histoire des Arts en empruntant les chemins
de traverses, guidé par le dieu Pan.
Le dialogue parvient à son paroxysme lorsque Dalí demande, – j’exige que sur le champ, avec ce
bistouri, vous extirpiez d’un seul coup, mes deux testicules -, à Picasso de lui faire une ablation de
ses attributs virils, les mêmes avec lesquels il rendit le sperme de sa conception à son père en lui
disant, « Maintenant nous sommes quittes ! »
Dalí, Prémonition de la guerre civile est un exercice de style panique magistralement mené, dont le
texte est inspiré par la folie, la confusion, la transgression, l’humour et le grotesque ; c’est un rêve
éveillé, une chimère panico-goyesque dont seul Fernando Arrabal en a le secret. Un délire littéraire
qui tient à la fois du surréalisme et du panique, un texte dans le plus pur esprit arrabalien qui manie
une multitude de références littéraires, historiques et picturales pour en faire une œuvre d’une
richesse extraordinaire. Un Capricho excentrique made in Arrabal. Prodigieux Frédéric
Aranzueque-Arrieta
Picasso
Dalí
http://teatro.persinsala.it/dali-vs-picasso-2/42110
Dalì vs Picasso
DALÌ VS PICASSO d i S imo n a M ar i a F r i ge r io e Lu c i ano Ugge
Home Performing Arts/Prosa Teatro Persio Flacco // 2017-08-08
Fernando Arrabal in persona accompagna la prima nazionale, in italiano, del suo Dalí vs Picasso. Uno
scroscio di applausi saluta uno tra i maggiori esponenti del Surrealismo.
Sono due sans-papiers, internati e reietti, i protagonisti di Dalí vs Picasso. Apolidi a causa di qualche guerra
dei nostri giorni o in cerca di miglior fortuna, come capitò ai due geni spagnoli (o, meglio, catalano e
andaluso) che restarono per lunghi anni lontani dalla Spagna (franchista) e, anzi, il secondo vi si allontanò
per sempre (morendo due anni prima dell’infame generalissimo).
Mischiando con la mano leggera di un surrealismo venato di ironia le vicende dei summenzionati
personaggi, tanto celebri quanto ingombranti, con quelle di comuni boat people odierni, Arrabal riesce a
disquisire di arte, impegno politico, guerra e devastazione, sete di sesso e fame di denaro, senza cadere nel
didascalico o, peggio, nel pedagogico.
La regia di Manola Nifosì e Sergio Aguirre (molto convincenti anche in scena, nei panni di Gala Dalí e Pablo
Picasso) scorre veloce, ben supportata da una scenografia essenziale che rimanda a quel recupero delle
forme geometriche che fu tra le basi dell’arte contemporanea grazie, anche e soprattutto, a Paul Cézanne.
Una scenografia che, oltretutto, evita il cliché di mostrare Guernica – opera talmente nota da non avere
bisogno di essere riprodotta in scena.
Il risultato del confronto – profondamente surrealista – ribalta fatti e convincimenti. Arrabal recupera una
matrice trotzkista nel primo Avida Dollars (l’anagramma con il quale Breton, non a caso, definì Dalí), e
sottolinea forse eccessivamente le titubanze di Picasso verso un serio impegno politico (che, negli anni, si
concretizzerà fino alla battaglia per procurare un passaporto e salvare, di conseguenza, la vita di Pablo
Neruda che, in Confesso che ho vissuto, definirà il maestro andaluso “grande di genio come di cuore”).
Un bel debutto, forse da rodare ancora un po’ per rendere lo spettacolo più surreale e con una tinta di
grottesco più accentuata.
Lo spettacolo è andato in scena nell’ambito del Festival dei Festival:
Teatro Persio Flacco
via dei Sarti, 37 – Volterra
lunedì 7 agosto, ore 21.30
Dalí vs Picasso
di Fernando Arrabal
regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre
con Manola Nifosì, Sergio Aguirre, Elena Fabiani e Luigi Monticelli
scenografia Cristina Conticelli
costumi Alessandra Vadalà
sartoria Maria Teresa Oteri
disegno luci Giovanni Berti
regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre
una produzione AttoDue e Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra
http://www.lideamagazine.com/patrizia-ciofi-e-simone-migliorini-trionfano-a-volterra-con-la-sposa-e-i-
suoi-carnefici-di-natalia-di-bartolo/
Patrizia Ciofi E Simone Migliorini Trionfano A Volterra Con LA SPOSA E I SUOI CARNEFICI Di Natalia Di Bartolo Written By: Editorial Staff USA | 12 August 2017 | Posted In:
Music/Musica
Recensione di Angelo Rivoli
In scena a Volterra, giorno 8 agosto 2017, in prima assoluta, quale serata conclusiva del XV Festival internazionale del
teatro romano, nel monumento millenario, uno spettacolo tra Opera e Prosa: “La sposa e i suoi carnefici” di Natalia Di
Bartolo.
Protagoniste due eroine immortali del teatro di tutti i tempi: Giulietta e Desdemona, accomunate entrambe dall’essere
spose, ma costrette al sacrificio estremo dalla violenza cieca dei propri congiunti: il padre per Giulietta e il marito per
Desdemona. I congiunti, armati di un amore che diventa potere inconsapevolmente crudele e vessatorio, sanno
diventare i più spietati carnefici.
Il canto lirico era tratto dalle opere di Vincenzo Bellini “I Capuleti e i Montecchi”, di Charles Gounod “Roméo et Juliette” e
di Giuseppe Verdi “Otello”. L’idea era però anche quella di far “parlare” i librettisti di tali opere, insieme a Shakespeare,
oltre che farli “cantare”. Un lavoro di cesello tra frasi musicali, canto e recitazione, che ha dovuto tenere conto d i
passaggi musicali e canori, di fiati e suggestioni, di duetti traslati dall’Opera alla Prosa. Apparentemente un semplice
collage, è stato invece un gran lavoro anche di scrittura, che si è giovato di sinergia ed ha tenuto conto delle singole
competenze.
Laura Pasqualetti
A Volterra, la protagonista Patrizia Ciofi, soprano di fama internazionale, non si è risparmiata, ha recitato abilmente per
la prima volta e la sua ben nota presenza scenica ha conferito spessore alle due spose protagoniste. Il suo canto è stato
sentito, emozionante ed emozionato, intenso e coinvolgente. L’artista era anche al debutto come Desdemona verdiana,
in un evento nell’evento che ha conferito un valore aggiunto allo spettacolo.
Patrizia Ciofi
La pianista Laura Pasqualetti, già collaboratrice del M° Riccardo Muti, ha eseguito le musiche al pianoforte con un tocco
volutamente orchestrale e intensa sensibilità.
Quanto ai carnefici è bastato un grande interprete per entrambi, ma anche per altri personaggi cardine delle due trame:
Simone Migliorini, nella veste di “attore fine dicitore”. E’ una figura che va scomparendo dai teatri, questa. E’ quella di
colui che sa pronunciare il verso, che ne conosce gli accenti, i ritmi e i respiri, che ne sprigiona l’afflato e il canto e
dunque utilizza la propria vocalità con un’impostazione simile a quella del canto lirico. L’interprete si è così districato tra i
brani di Shakespeare e le rime dei librettisti, duettando con il soprano in un incalzare di voci, canto, parole e poesia da
mettere i brividi.
Simone Migliorini
Il pubblico era incantato. Gli spettatori, che colmavano la platea del meraviglioso monumento volterrano, trattenevano il
respiro e seguivano agilmente le trame, riconoscendo i personaggi, nell’abile interscambio vocale, negli atteggiamenti e
nelle posture, nei gesti contenuti, ma pregni di significati simbolici di entrambi gli interpreti, anche abilissimi registi.
Laura Pasqualetti, Simone Migliorini, Natalia Di Bartolo e Patrizia Ciofi
Un pugnale e un fazzoletto ricamato, disposti su un leggio al centro del palcoscenico erano tutta la scena, ma sufficienti
a definire luoghi ed azioni. Lo splendido scenario di Volterra e del suo teatro romano, dotato d’acustica sublime, faceva
da cornice ed amplificava atmosfera ed emozione.
Uno spettacolo originalissimo, dunque, in cui è stato percorso un sentiero mai battuto prima. Si potrebbe parlare di una
particolare “avanguardia”. La commmistione di generi performativi in questo caso va ben al di là della commistione di
generi, tecnologie e multimedialità, come oggi va tanto di moda. Qui si è trattato, invece, di un teatro “semplice”, fatto di
pochi mezzi e grande talento e che recupera il ruolo centrale dell’artista, anche con rilevanti essenzialità ed eleganza.
Foto di Stefano Fidanzi – GIAN Volterra
OperaeOpera theatre and other arts
http://operaeopera.com/2017/08/la-sposa-suoi-carnefici-ciofi-migliorini-dibartolo/
LA SPOSA E I SUOI CARNEFICI a Volterra 03/08/2017Editing by ©dibartolocritic
LA SPOSA E I SUOI CARNEFICI a Volterra. Patrizia Ciofi e Simone Migliorini: tra Opera e
Prosa in un esperimento drammaturgico in prima assoluta di Natalia Di Bartolo. Patrizia Ciofi
debutta nel ruolo di Desdemona. Un evento nell’evento.
Patrizia Ciofi, soprano di fama mondiale, è una dei grandi ospiti della XV edizione
del Festival internazionale del teatro romano di Volterra e chiuderà la rassegna 2017,
giorno 8 agosto, con uno spettacolo inedito, in prima assoluta, scritto su misura per
lei e per Simone Migliorini dalla musicologa Natalia Di Bartolo, critico, fra le altre,
della rivista Sipario.
LA SPOSA E I SUOI CARNEFICI è il titolo di un’originale selezione di brani
d’Opera e Prosa: protagoniste tre delle eroine più famose del teatro di tutti i tempi,
Giulietta Capuleti, Lucia di Lammermoor e Desdemona, accomunate dall’essere
spose e vittime innocenti rispettivamente di padre, fratello e marito, divenuti spietati
carnefici.
L’esperimento ideato dalla Di Bartolo è quello di far duettare la grande interprete
dell’Opera – che si cimenterà anche in duetti recitati – con il grande interprete della
Prosa, accompagnati al pianoforte da Laura Pasqualetti, altra star del cast.
Le tre eroine rivivranno in brani scelti da “I Capuleti e I Montecchi” di Bellini e
“Roméo et Juliette” di Gounod; “Lucia di Lammermoor” di Donizetti e ”Otello” di
Verdi e Patrizia Ciofi ne eseguirà i brani più celebri e virtuosistici, debuttando in
assoluto nella parte di Desdemona dall’Otello di Verdi. Un evento nell’evento.
Il fine dello spettacolo è anche quello di mettere in risalto la valenza poetica dei
libretti delle opere suddette, spesso dimenticati e mai prima d’ora “declamati” da un
fine dicitore. Dunque Romani, Barbier, Carré, Cammarano e Boito si affiancheranno
a Shakespeare e Scott e, per la prima volta, “parleranno” con la grande voce di
Simone Migliorini.
Uno spettacolo originalissimo, che si fa forte di due grandissimi talenti dell’Arte del
Teatro, che percorreranno un sentiero mai battuto prima. Lo splendido scenario di
Volterra e del suo teatro romano, dotato d’acustica sublime, farà da cornice ed
amplificherà atmosfera ed emozione.
PUNTO CONTINENTI
http://puntocontinenti.it/?p=11585
VOLTERRA: CIOFI E MIGLIORINI IN ‘LA SPOSA E I SUOI
CARNEFICI’ POSTED BY MAURIZIO MIRANDA ON AGOSTO - 12 - 2017
Foto: da sinistra la pianista Laura Pasqualetti, il grande soprano Patrizia Ciofi e l’attore e
direttore artistico del festival di Volterra Simone Migliorini
In scena a Volterra, giorno 8 agosto 2017, quale serata conclusiva del XV Festival internazionale del
teatro romano, nel monumento millenario, uno spettacolo tra Opera e Prosa: “La sposa e i suoi carnefici”
di Natalia Di Bartolo. Protagoniste due eroine immortali del teatro di tutti i tempi: Giulietta e Desdemona,
accomunate entrambe dall’essere spose, ma costrette al sacrificio estremo dalla violenza cieca dei propri
congiunti: il padre per Giulietta e il marito per Desdemona. I congiunti, armati di un amore che diventa
potere inconsapevolmente crudele e vessatorio, sanno diventare i più spietati carnefici.
Il canto lirico era tratto dalle opere di Vincenzo Bellini “I Capuleti e i Montecchi”, di Charles Gounod
“Roméo et Juliette” e di Giuseppe Verdi “Otello”. L’idea era però anche quella di far “parlare” i librettisti di
tali opere, insieme a Shakespeare, oltre che farli “cantare”. Un lavoro di cesello tra frasi musicali, canto e
recitazione, che ha dovuto tenere conto di passaggi musicali e canori, di fiati e suggestioni, di duetti
traslati dall’Opera alla Prosa. Apparentemente un semplice collage, è stato invece un gran lavoro anche di
scrittura, che si è giovato di sinergia ed ha tenuto conto delle singole competenze.
A Volterra, la protagonista Patrizia Ciofi, soprano di fama internazionale, non si è risparmiata, ha recitato
abilmente per la prima volta e la sua ben nota presenza scenica ha conferito spessore alle due spose
protagoniste. Il suo canto è stato sentito, emozionante ed emozionato, intenso e coinvolgente. L’artista
era anche al debutto come Desdemona verdiana, in un evento nell’evento che ha conferito un valore
aggiunto allo spettacolo. La pianista Laura Pasqualetti, già collaboratrice del M° Riccardo Muti, ha
eseguito le musiche al pianoforte con un tocco volutamente orchestrale e intensa sensibilità.
Quanto ai carnefici è bastato un grande interprete per entrambi, ma anche per altri personaggi cardine
delle due trame: Simone Migliorini, nella veste di “attore fine dicitore”. E’ una figura che va scomparendo
dai teatri, questa. E’ quella di colui che sa pronunciare il verso, che ne conosce gli accenti, i ritmi e i
respiri, che ne sprigiona l’afflato e il canto e dunque utilizza la propria vocalità con un’impostazione simile
a quella del canto lirico. L’interprete si è così districato tra i brani di Shakespeare e le rime dei librettisti,
duettando con il soprano in un incalzare di voci, canto, parole e poesia da mettere i brividi.
Il pubblico era incantato. Gli spettatori, che colmavano la platea del meraviglioso monumento volterrano,
trattenevano il respiro e seguivano agilmente le trame, riconoscendo i personaggi, nell’abile interscambio
vocale, negli atteggiamenti e nelle posture, nei gesti contenuti, ma pregni di significati simbolici di
entrambi gli interpreti, anche abilissimi registi. Un pugnale e un fazzoletto ricamato, disposti su un leggio
al centro del palcoscenico erano tutta la scena, ma sufficienti a definire luoghi ed azioni. Lo splendido
scenario di Volterra e del suo teatro romano, dotato d’acustica sublime, faceva da cornice ed amplificava
atmosfera ed emozione. Uno spettacolo originalissimo, dunque, in cui è stato percorso un sentiero mai
battuto prima. Si potrebbe parlare di una particolare “avanguardia”. La commmistione di generi
performativi in questo caso va ben al di là della commistione di generi, tecnologie e multimedialità, come
oggi va tanto di moda. Qui si è trattato, invece, di un teatro “semplice”, fatto di pochi mezzi e grande
talento e che recupera il ruolo centrale dell’artista, anche con grande essenzialità ed eleganza.
Di: Maurizio Miranda
http://www.noidonne.org/blog.php?ID=08254
DALLA RETE: ARTI, MUSICA E CULTURA
Notte di stelle al teatro Romano di Volterra
Nella meravigliosa cornice del teatro Romano di Volterra una serata indimenticabile fra i profumi
dell'antichità e la leggerezza dell'arte senza tempo. Uno spettacolo di grande valore culturale e
la gioia di festeggiare il compleanno di Arrabal
inserito da M.P.D.
Notte di stelle al Teatro Romano di Volterra
di Paola Dei
Nella splendida cornice del Teatro Romano di Volterra, uno degli esempi di progetto vitruviano meglio
conservato in Italia, la sera del 6 agosto 2017 ha avuto luogo premiazione della XVa edizione del
Festival Ombre della Sera, Il verso, l'afflato, il canto.
Evento che da anni risplende nel territorio pisano grazie a Simone Migliorini, che ne è stato Direttore
artistico fino ad anno scorso ma che ha ancora un ruolo chiave nell'Evento, ad Andrea Mancini, nuovo
Direttore artistico, Giovanni Antonucci, Presidente di giuria, Alma Daddario, organizzatrice di eventi e
giornalista ed altre figure che hanno contribuito alla realizzazione con quell'entusiasmo e quella
passione necessarie quando ci si occupa di una materia viva come lo sono le arti. L'auspicio di questa
edizione è che in futuro la meravigliosa scenografia naturale divenga luogo di una rappresentazione
importante come lo sono quelle che si svolgono a Taormina.
Presenta Alida Mancini con la partecipazione del gruppo musicale amatoriale locale con la grande
passione per l'arte swing quintet, nati perseguire braini della tradizione degli anni 50 e collaboratori di
Etruria Jazz Orchestral. La conduttrice, dopo aver ringraziato gli Enti, le Istituzioni e gli sponsor
partecipanti, la giuria, si dice felice di sostenere questo "onore e onere". Chiave di volta del Premio è il
talento, "se poi c'è la bellezza ancora meglio" ci dice sorridente.
Il compito di scegliere i premiati è stato appannaggio della Giuria presieduta dal prof. Giovanni
Antonucci, e composta da: Vito Bruschini, Maura Catalan, Maria Letizia Compatangelo, Alma Daddario,
Elena d’Elia, Natalia di Bartolo, Lia Gay, Floriana Mastandrea, Carmela Piccione, Mariano Rigillo, Anna
Teresa Rossini, Rainero Schembri, Edoardo Siravo.
I premi sono stati assegnati a: Giuseppe Pambieri, Micha Van Hoecke, Luca Signorini, Nicasio
Anzelmo, Renato Giordano, Fabio Armiliato.
Fra i riflettori risplende l' Ombra della sera intitolata a "Giovanni Villifranchi" e consegnata a Renato
Giordano per la drammaturgia. Viene premiato dal Presidente Unicoop Firenze e ci rivela che:"I miei
testi sono scritti per dare in scena. Quando si scrive occorre lasciarli decantare e poi riprenderli."
Alcuni stralci della motivazione: attore, regista, segretario del sindacato nazionale autori drammatici.
Autore di primo piano di un numero considerevole di testi presentati in tutto il mondo. Creatore di
commedie con protagonisti personaggi storici di rilievo, da San Francesco a il Cardinale Mazzarino, da
Vivaldi a D'Annunzio fino a Mahler, è stato contemporaneamente creatore di pièces profondamente
legate ai cambiamenti di costume della nostra società. La sua non è però mai una drammaturgia
cronachistica. Per lui, il teatro è metafora, ma anche smascheramento di una realtà.
Simone Migliorini e Giorgia Vicenti leggono un brano dalla pièce Doppio gioco, un intelligente incontro
immaginario costruito su basi di realtà fra il librettista Lorenzo Da Ponte e Casanova.
A seguire viene consegnato a Nicasio Anzelmo il Premio intitolato a "Dino Lessi" per l'organizzazione
teatrale. Alcuni stralci della motivazione: "Regista, drammaturgo, traduttore e adattatore, laureato in
Storia del Teatro e docente di interpretazione scenica nelle più accreditate Scuole di Teatro italiane, si
è formato alla scuola dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, di Ariane Mnounchkine e di Sandro
Sequi e Krzysztof Zanussi, dei quali è stato aiuto regista. Ha diretto grandi attori, tra cui Milena Vukotic,
Valentina Fortunato, Corrado Pani, Massimo Foschi, Riccardo Garrone, Valeria Valeri, Ambra Angiolini.
È poi la volta del Premio Ombre della sera intitolato a “Ernestina Fenzi”2017 per la danza a Micha Von
Henke che ci parla del fuoco sacro e ne diviene manifestazione vivente.
Alcuni stralci della motivazione: "Regista, coreografo, danzatore, ha saputo dar corpo nell’arco di
un’attività inarrestabile ad un teatro fatto di memorie e di poesia assoluta, sempre nel rispetto della
sacralità e della spiritualità dell’essere umano....Creazioni mai gridate, sempre sussurrate, dalle favole
più edulcorate come 'Pierino e il Lupo' a pièce più politiche come il ‘Paradosso svelato’ o ‘Odissea blu’,
al centro di un conflitto segreto, imperscrutabile, quasi insanabile tra il sogno e la realtà, tra l’effimero e
la ricerca logorante di un pragmatismo rassicurante. Percorsi labirintici che si riverberano come specchi
in tutta l’opera di Micha van Hoecke. Una vita, un’esistenza dedicata al teatro. Una passione mai
spenta che lo accompagna dalla sua adolescenza. E come ama spesso ripetere lo stesso Micha: ‘Mi
sento come quell’ingegnere protagonista di una novella di Sciascia che su un treno si innamora di una
ragazza…Da quella folle corsa non sono ancora sceso’’. Infiammati dall'energia dionisiaca evocato dai
suoni e dalle suggestive immagini in notturna assistiamo alla cos Etna del terzo premiato, il volterrano
Luca Signorini, a lui va l'Ombra della Sera intitolata a "Franco Porretti" per le arti e i mestieri. Alcuni
stralci della motivazione: "Violoncellista, compositore e scrittore illustre, la sua carriera è costellata di
successo e riconoscimenti prestigiosi. Ha inciso ed eseguito brani del repertorio violoncellistico, dal
‘700 ai giorni nostri, collaborando con direttori del calibro di Carlo Maria Giulini, Daniele Gatti e Jeffrey
Tate, e con Maestri quali Uto Ughi, Bruno Canino, Felix Ayo e Franco Petracchi". È poi la volta
dell'ancora bellissimo Giuseppe Pambieri al quale viene consegnato il Premio Ombra delle Sera
intitolato a "Tommaso Fedra-Inghirami" per la carriera. Alcuni stralci della motivazione: «In
cinquant'anni di teatro, si è imposto per il rigore delle sue interpretazioni, per la sottigliezza nel cogliere
l'anima dei personaggi e per la sensibilità con cui ha affrontato autori classici e contemporanei.
L'Oreste delle Mosche di Sartre lo rivelò giovanissimo come un attore che era molto più di una
promessa. L'Edmund del Re Lear, diretto da Strehler, lo consacrò a meno di trent'anni come un
interprete di grande personalità, in grado di restituirci tutti i risvolti di un personaggio particolarmente
complesso. Nella Città morta, diretta da Franco Zeffirelli e accanto alla grande Sarah Ferrati, colse tutti
i tesori della poesia drammatica di D'Annunzio, come aveva già fatto nell'edizione televisiva della Figlia
di Iorio. Nella Bisbetica domata, interpretata accanto a Lia Tanzi, poi riproposta in Tv con lo stesso
successo, fu un Petruccio irresistibile nella sua spavalderia e nel suo fascino di conquistatore. Nel
frattempo era diventato popolarissimo in TV, soprattutto con sceneggiati di qualità come Le sorelle
Materassi, Il signore di Ballantrae e Quell'antico amore. Il teatro, però, continuava a essere il suo
fondamentale punto di riferimento. Dopo una sua performance tratta da Pirandello giungiamo all'ultimo
Premio intitolato a "Bruno Landi" per la lirica e consegnato a Fabio Armiliato che ci delizia con due
tango: Volver tratto dal film Volver di Almodovar e Por una cabeza, tratto dal film Profumo di donna con
Al Pacino. Alcuni stralci della motivazione: "L’inconfondibile voce di questo artista si coniuga a
un’indiscussa musicalità. Le sue carismatiche esecuzioni, dense di pathos e di poesia, contribuiscono
alla diffusione del bel canto e dei capolavori dell’opera lirica che tutto il mondo ci invidia. La sua tecnica
esecutiva, frutto di uno studio attento e scrupoloso dei personaggi e dei loro compositori, si armonizza
con doti di profonda spiritualità, sensibilità e umanità, che si manifestano concretamente in attività nel
campo del sociale. Un esempio di devozione per la musica e di rispetto per la vita nei suoi valori più
autentici". Una meravigliosa sorpresa durante la premiazione, è l'arrivo del Maestro Fernando Arrabal
che ha festeggiato con noi il suo ottantacinquesimo o compleanno con una vitalità ed una lucidità
mentale da far invidia ai ventenni.
La serata si conclude con un appuntamento al 2018.
| 23 Agosto 2017
PUNTO CONTINENTI
http://puntocontinenti.it/?p=11530
VOLTERRA: UN FESTIVAL PER L’ARTE E PER IL SOCIALE POSTED BY PUNTO CONTINENTI ON AGOSTO - 7 - 2017
FOTO: Momento finale della premiazione l’Ombra della Sera di Volterra. Foto di Sergio Battista.
Tra i più soddisfatti c’è sicuramente Simone Migliorini, ideatore del Premio Volterra, ormai considerato l’Oscar del Teatro. “Quest’anno” dice Migliorini, “oltre a valorizzare l’arte, premiando alcuni dei suoi più
autorevoli interpreti a livello internazionale, abbiamo concretizzato il gemellaggio con il Progetto REA
(Radiotelevisioni Europee Associate, ndr.) di promozione di un nuovo e forte Stato Sociale. Infatti, l’arte e, in particolare, il teatro, rappresenta lo strumento ideale per rilanciare l’idea di una società più giusta e
sicura”. Da consumato regista e attore, Migliorini si è esibito anche in una parte recitante insieme alla brava attrice e ballerina Giorgia Vicenti.
Questi due ingredienti, arte e sociale, messi in sintonia hanno finito per valorizzare ulteriormente la
consegna a Volterra (splendida località in provincia di Pisa) dei Premi Ombra della Sera: una manifestazione giunta alla sua XV edizione e che ha avuto per la prima volta come direttore
artistico Andrea Mancini. Tra gli ospiti illustri va segnalato sicuramente Fernando Arabal, il grande drammaturgo, saggista, regista, sceneggiatore, poeta, scrittore e pittore spagnolo. L’edizione 2017 ha
premiato sei grandi personaggi del Teatro e della lirica. Al coreografo Micha Van Hecke è andato il
Premio alla Danza Ernestina Fenzi; al violoncellista Luca signorini il premio al volterrano distinto nelle arti e nei mestieri Franco Porretti; al regista e promotore del festival di Segesta Nicasio Anzelmo il
premio Dino Lessi all’organizzazione teatrale; al regista e attore Renato Giordano il premio Giovanni Villifranchi alla drammaturgia; al tenore Fabio Armiliato il Premio ‘Bruno Landi’ alla lirica;
all’attore Giuseppe Pambieri il Premio Tommaso Fedra Inghirami alla carriera. La manifestazione è stata
accompagnata dall’orchestra Jazz Cep. Da registrare che ogni premio è intestato a un personaggio volterrano che nei secoli si è distinto nella disciplina che viene premiata (es. teatro, lirica, danza,
drammaturgia). Il premio consiste nella riproduzione, in formato originale, del famoso bronzetto etrusco denominato: Ombra della Sera, realizzato da un ignoto scultore vissuto circa 3000 anni fa. Secondo la
tradizione, fu Gabriele D’Annunzio a dare alla filiforme statuetta votiva questo nome.
Ad assegnare questi premi è stata un’autorevole giuria di giornalisti, scrittori e artisti, presieduta dal prof. Giovanni Antonucci, e composta da: Vito Bruschini, Maura Catalan, Maria Letizia
Compatangelo, Alma Daddario, Elena d’Elia, Natalia di Bartolo, Lia Gay, Floriana Mastandrea, Carmela Piccione, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Rainero
Schembri, Edoardo Siravo. La serata è stata presentata da Alida Mancini mentre la regia della premiazione è stata di Vito Bruschini. Infine, i rapporti con la stampa sono stati curati da Alma
Daddario.
Da registrare che nelle scorse edizioni hanno ricevuto il premio Ombra della Sera tra gli altri: Massimo
Ranieri, Gabriele Lavia, Arnoldo Foà, Giuliana Lojodice, Franca Valeri, Alessandro Gassman, Giorgio
Albertazzi, Antonio Calenda, Leo Gullotta, Maria Grazia Patella, Miro Solman, Edoardo Erba, Manlio Santanelli, Ugo Chiti, Nuccio Messina, Pino Strabioli, Paola Gassman, Maria Rosaria Omaggio, Paolo Ferrari,
Maurizio Giammusso, Roberto Herlitzka, Glauco Mauri, Ivana Monti, Franco Cordelli, Masolino d’Amico, Eros Pagni, Alan Rickman, Fernando Arrabal, Isabel Russinova, Simone Cristicchi.
Di seguito riportiamo alcuni pareri espressi dai partecipanti al Festival (artisti, giuria, pubblico) sul sostegno
dato dalla manifestazione al Progetto REA di rilancio dello Stato Sociale. Dice Giovanni Antonucci, Presidente della Giuria: Il problema dello Stato Sociale è un problema molto serio che riguarda anche gli artisti, gli uomini di cultura, gli intellettuali. Inoltre è fondamentale valorizzare il mondo della scuola. Aggiunge Maria Letizia Compatangelo, membro della giuria oltre che drammaturga e
Presidente del Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea, Cendic: Non posso che essere d’accordo con questa scelta di Volterra e appoggiare l’iniziativa della REA che chiede la ricostituzione di un forte Stato Sociale. Del resto molti dei temi affrontati dalla drammaturgia riguardano proprio la società. Come diceva De Filippo, non sono i fatti che interessano il teatro ma le conseguenze dei fatti. Per l’artista Giuseppe Pambieri, Come attore poso dire che siamo alla frutta quindi posso solo appoggiare questa iniziativa. Mi dicono che stanno, ad esempio, smantellando l’ospedale di Volterra. Ma allora se dovessi cominciare a sentirmi veramente male che fanno, mi portano a Siena? Che assurdità.
Anche altri partecipanti al Premio Volterra hanno accettato di intervenire sull’argomento. Dice il
tenore Fabio Armiliato: Essere un artista e avere la possibilità di condividere la propria arte con tanta gente è sempre stato per me e per la mia compagna Daniela Dessì (la grande cantante lirica scomparsa
proprio un anno fa, ndr.) un vero stimolo a trasmettere qualcosa di bello e solidale alle persone che hanno bisogno di essere aiutate, magari con concerti o attività didattiche. Più volte, infatti, siamo andati in Comunità di recupero per cercare di portare dei messaggi positivi. Dare e ricevere per il sociale è qualcosa di straordinario. Aggiunge il regista Nicasio Anzelmo (che ha ridato vita a un altro grande teatro greco nel Comune di Calatafimi Segesta in Sicilia): “Sono convinto anch’io che l’arte debba sostenere una ricrescita sociale, un impegno sociale. E’ assolutamente necessario. Per lo scrittore Vito Bruschini, Purtroppo, lo Stato Sociale ha anche dei grandi e potentissimi nemici che sono il mondo delle banche e della finanza che non hanno alcun interesse che la massa delle persone sia libera da condizionamenti economici. Ed è per questo che il Festival ha deciso di sostenere con convinzione questa battaglia per il sociale.
Su queste posizioni si è allineato l’intero Comune di Volterra in appoggio agli sforzi dei giornalisti della REA. Spiega il Sindaco della città Marco Buselli: Siamo ben lieti di ospitare questo gemellaggio tra il Festival e lo Stato Sociale. Come Comune ci troviamo fortemente impegnati su questo tema, in particolare sulla tutela della salute. Penso al nostro Ospedale. Le leggi impostate solo sui numeri fanno sì che un Comune che non ha un bacino di utenza di almeno 80 mila persone non ha diritto a un Ospedale vero. E’ il teorema della legge Balduzzi. I diritti alla salute, però, non si misurano solo con i numeri. Bisogna riprendere il concetto di diritto al lavoro, alla salute, all’istruzione: diritti che non possono essere vincolati semplicemente al pareggio di bilancio.
A questo punto rimane solo da segnalare che la manifestazione ha goduto del patrocinio del Comune di Volterra, della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona e della soprintendenza ai beni archeologici della
Toscana, ed è stata realizzata in collaborazione con: Comune di Volterra, Associazione Culturale Gruppo Progetto Città, Associazione Volterra Jazz, Associazione Pro Pomarance e Filarmonica Giacomo Puccini. Tra
gli sponsor figurano la Società Chimica Lardello, la Cassa Risparmio Volterra spa, Unicoop Firenze, Altair
chimica e Knauff spa.
Da vedere il video sulla manifestazione
Dall’Ombra una Luce sullo Stato Sociale
https://www.youtube.com/watch?v=Gdgy7tWLfNM
http://www.gonews.it/2017/08/04/oscar-del-teatro-volterra-premio-ombra-della-sera/
Oscar del teatro a Volterra: ecco il premio ‘Ombra della sera’
04 agosto 2017 11:21Cultura Volterra
Nell’ambito del Festival Internazionale del Teatro Romano si terrà l’Assegnazione dei premi Ombra
della Sera Oscar del teatro italiano, Nella suggestiva cornice del Teatro Romano di Volterra
domenica 6 Agosto h 20,00.
Cerimonia consegna dei Premi Ombra Della Sera a: Giuseppe Pambieri, Micha Van Hoecke, Luca
Signorini, Nicasio Anzelmo, Renato Giordano, Fabio Armiliato; assegnati dalla Giuria presieduta
dal prof. Giovanni Antonucci, e composta da: Vito Bruschini, Maura Catalan, Maria Letizia
Compatangelo, Alma Daddario, Elena d’Elia, Natalia di Bartolo, Lia Gay, Floriana Mastandrea,
Carmela Piccione, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Rainero Schembri, Edoardo Siravo
Presenta la serata Alida Mancini
Regia di Vito Bruschini
In seno al Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra giunto alla XV edizione, c’è il
Premio “Ombra della Sera” che una giuria di autorevoli giornalisti, scrittori e artisti, presieduta dal
Professor Giovanni Antonucci, riconosce a personaggi che si siano distinti per la loro arte e per la
loro carriera.
Nelle scorse edizioni hanno ricevuto il premio Ombra della Sera tra gli altri: Massimo Ranieri,
Gabriele Lavia, Arnoldo Foà, Giuliana Lojodice, Franca Valeri, Alessandro Gassman, Giorgio
Albertazzi, Antonio Calenda, Leo Gullotta, Edoardo Erba, Manlio Santanelli, Ugo Chiti, Nuccio
Messina, Pino Strabioli, Paola Gassman, Maria Rosaria Omaggio, Paolo Ferrari, Maurizio
Giammusso, Roberto Herlitzka, Glauco Mauri, Ivana Monti, Franco Cordelli, Masolino d’Amico,
Eros Pagni, Alan Rickman, Fernando Arrabal, Isabel Russinova, Simone Cristicchi.
Ogni premio è intestato a un personaggio volterrano che nei secoli si è distinto nella disciplina che
viene premiata (es. teatro, lirica, danza, drammaturgia).
Il premio consiste nella riproduzione, in formato originale, del famoso bronzetto etrusco
denominato: Ombra della Sera, realizzato da un ignoto scultore vissuto circa 3000 anni fa. Secondo
la tradizione, fu Gabriele D’Annunzio a dare alla filiforme statuetta votiva questo nome.
Sin dalla prima assegnazione, il premio è stato considerato dai critici un vero e proprio Oscar del
teatro.
Fonte: Ufficio Stampa