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Rassegnastampa04dicembre2015

Date post: 24-Jul-2016
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Venerdì 05 dicembre 2015 Rassegna associava 2 Rassegna Sangue e emoderiva 5 Rassegna sanitaria, medico-scienfica e Terzo seore 8 Prima pagina 12 Rassegna stampa A cura dellUfficio Stampa FIDAS Nazionale
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Page 1: Rassegnastampa04dicembre2015

Venerdì 05 dicembre 2015

Rassegna associativa 2

Rassegna Sangue e emoderivati 5

Rassegna sanitaria, medico-scientifica e Terzo settore 8

Prima pagina 12

Rassegna stampa

A cura dell’Ufficio Stampa

FIDAS Nazionale

Page 2: Rassegnastampa04dicembre2015

Rassegna associativa

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REGIONE BASILICATA.IT

PRIMA GIORNATA DI DONAZIONE SANGUE DELLA FIDAS MELFI

Si è svolta nella mattinata di mercoledì 2 dicembre la 1° giornata di donazione sangue organizzata

della Sezione Fidas Melfi. Numerosi i giovani studenti e le donne accorsi per compiere il gesto di

solidarietà e di altruismo verso quanti necessitano di terapia trasfusionale. Dopo una prima fase di

presenza nel territorio e di donazioni individuali, - spiega un comunicato della Fidas - questa matti-

na si è passati ad una giornata organizzata presso il Servizio Trasfusionale dell’Ospedale San Gio-

vanni di Dio che ha visto 25 accessi con 15 donazioni e 10 predonazioni. Giovanissimi i donatori

che hanno allungato il braccio, molti i ventenni e 25enne il più vecchio dei presenti.

“Abbiamo voluto puntare molto sui giovani – dice Erica Falaguerra, Vicepresidente di Fidas Melfi-

ed oggi cogliamo il frutto del lavoro svolto con una serie di incontri negli istituti scolastici superiori

di Melfi che ci ha visti impegnati fin dalle prime settimane del nuovo anno scolastico con la disponi-

bilità dei dirigenti scolastici e dei docenti che ci hanno accolto con interesse e cordialità”. “Con l’a-

pertura della Sezione Fidas Melfi –sostiene Paolo Ettorre, Presidente Fidas Basilicata- si potenzia

la presenza dell’associazionismo del dono nella zona del Vulture-Melfese. Una zona ricca di sensi-

bilità e dove insistono strutture sanitarie importanti che vanno sostenute anche con la disponibilità

di sangue ed emoderivati e con la presenza del volontariato organizzato che costituisce risorsa per

la sanità, per le istituzioni del territorio e per le comunità in cui opera”. E Sabrina Gagliardi, Presi-

dente Fidas Melfi, non può che esprimere gioia e soddisfazione per questo avvio di attività che se-

gnala risultati positivi ed aspettative di ulteriori traguardi. “Stimoleremo i giovani di Fidas Melfi –ha

proseguito- alla donazione in aferesi per assicurare anche plasma e piastrine di cui necessita il

CROB di Rionero e la cura di tante patologie”. Presente il Vicepresidente nazionale Antonio Bron-

zino che invitato i giovani a farsi promotori della cultura del dono e della solidarietà.

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L’UNIONE SARDA.IT

L'associazione dei donatori di sangue entra

nella famiglia Fidas

Sabato, nel corso della tappa di “Sapori d'autunno”, l'associazione di volontari che per 13 anni ha raccolto sangue con la sigla di Asds Sulcis iglesiente prenderà ufficialmente il nome di “Fidas Domusnovas”, mettendo la propria esperienza a servizio della Fe-derazione italiana associazioni donatori di sangue, che conta qua-si 2 milioni di tesserati. «Scelta fatta per potenziare la raccolta approfittando delle tutele di un circuito nazionale», chiosa il pre-sidente Gianluigi Loi. Per l'occasione sabato, alle 10, si terrà la Messa del donatore (verrà premiato come donatore assiduo il parroco emerito dell'Assunta don Giovanni Frongia) seguita dalla benedizione del monumento al donatore (realizzato dagli studenti dell'Asproni di Iglesias con lo scultore Giorgio Melis) presso il ci-mitero comunale e dalla cerimonia di inaugurazione al monte gra-natico. (s. f.)

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Rassegna

sangue e emoderivati

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REDATTORE SOCIALE.IT

Sangue infetto, "risarcimenti bloccati dal

parlamento"

Roma - L'avvocato Anton Giulio Lana, legale che segue da anni le vicende le persone rimaste vittime di trasfusioni con sangue infet-to, e' intervenuto ai microfoni della trasmissione 'Legge o giustizia' condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, emittente dell'universita' Niccolo' Cusano (www.unicusano.it). In Italia sono 6.500 le persone che aspettano un risarcimento ingente dallo Sta-to (450 mila euro per chi e' vivo e 650mila euro per i parenti dei defunti) per essere state contagiate da Hiv, epatite B, epatite C, a causa di trasfusioni di sangue infetto. "I risarcimenti, nonostante sentenze esecutive abbiano detto che lo Stato deve pagare, non sono ancora stati erogati- ha spiegato- poiche' una vecchia legge di Stabilita' dice che i soldi del ministero della Sanita' sono impi-gnorabili. Secondo questa legge, se la Sanita' dovesse erogare ri-sarcimenti cosi' ingenti smetterebbe di funzionare. La cosa para-dossale e' che dopo anni di processi, un giudice arriva a condan-nare il potere esecutivo e quel potere esecutivo mette in atto una legge per evitare di pagare. Siamo costretti a fare un terzo giudizio al Tar per far si' che venga nominato un soggetto fisico, un com-missario ad acta, che curi il pagamento di quella determinata sen-tenza. Sul piano internazionale invece ci siamo rivolti alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Lo Stato prima o poi dovra' pagare miliardi di risarcimenti, oltre ad eventuali multe inflitte dalla Corte europea". (DIRE)

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ASKANEWS Irgb-Cnr: possibile sostituire un cromosoma difettoso con uno sano Esperimento di trapianto nella cellula staminale di un topo

Roma, 3 dic. (askanews) - Sostituire un cromosoma difettoso con uno sano che, eli-minando il cromosoma malato, rende la cellula sana a tutti gli effetti. E' l'esperimento condotto dall'Istituto di ricerca genetica e biomedica del Consiglio nazionale delle ri-cerche (Irgb-Cnr) di Milano nel gruppo 'Genoma umano', Istituto clinico Humanitas, di Rozzano (Mi) - illustrato sulla rivista "Oncotarget" - che apre nuove prospettive per il trattamento di malattie genetiche. Il team di ricerca, guidato da Paolo Vezzoni, Anna Villa e Marianna Paulis, è riuscito per la prima volta a sostituire un cromosoma difettoso con uno sano, all'interno di una cellula staminale di mammifero, in particolare, un topo. "Nel nostro esperimento il cro-mosoma da eliminare era portatore di una grave variazione genica che nell'uomo pro-voca la sindrome di Lesch Nyhan", spiega Vezzoni. "Mutazioni dannose nel DNA provocano malattie genetiche. La terapia genica con-venzionale non è in grado di curare, neanche in linea teorica, tutte le alterazioni gene-tiche poiché non consente il trasferimento di grandi porzioni di DNA. In particolare, si-nora, non può nulla contro alterazioni cromosomiche importanti come, ad esempio, la mancanza di un intero cromosoma o una grossa delezione. Queste particolari anoma-lie potrebbero tuttavia essere curate se fossimo in grado di sostituire l'intero cromoso-ma difettoso con una sua copia sana", spiega Vezzoni. Per lo studio il gruppo ha utilizzato la metodica delle microcellule: "un cromosoma X esogeno, trasportato da una microcellula vettore, è stato introdotto nelle cellule con cromosoma X malato. La presenza di una copia sana del gene originariamente difet-toso ha così permesso di risolvere il difetto funzionale", conclude Vezzoni. La novità fondamentale sta nella possibilità di eliminare il corrispettivo cromosoma endogeno, così che la cellula trapiantata possieda un normale corredo cromosomico, diventando cioè una cellula sana a tutti gli effetti. "Ci siamo concentrati sul cromosoma sessuale X perché numerose malattie geneti-che sono causate proprio da alterazioni di questo cromosoma, come ad esempio al-cune varianti di distrofia muscolare o l'emofilia. Inoltre, questo tipo di approccio mo-stra per la prima volta come sia possibile sostituire un intero volume dell'enciclopedia genomica aprendo una nuova strada al trattamento di malattie genetiche".

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Rassegna

Politica sanitaria,

Medico-scientifica e

Terzo Settore

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Prima pagina

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