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RAUMPLAN _ PICCINI FRANCESCA

Date post: 12-Mar-2016
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ESERCITAZIONE N.2
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Page 1: RAUMPLAN _ PICCINI FRANCESCA
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Il contributo probabil-mente più importante dato da Adol Loos fu lo sviluppo di un nuovo concetto di spazio. Far entrare e condurre il pensiero nella terza dimensione, e come lo dimensione, e come lo definì il suo allievo e biografo Heinrich Kulka il “Raumplan”.

“In generale fino ad ora la princi-pale preoccupazione degli architetti era la costruzione delle facciate e la disposizione dei pilastri interni.La pianta veniva risolta piano per piano proiettato su una superficie, quello che casualmente rimaneva tra i pilastri lo si chiamava spazio.Da sempre si aveva la volontà di Da sempre si aveva la volontà di mettere in relazione gli spazi tra di loro, ma nessuno aveva mai pensa-to di farlo in un’altra direzione.Accade così che nelle abitazioni ci sia una sequenza di spazi collegati.A teatro troviamo gallerie o annessi dell’altezza di un piano collocati uno sopra l’altro, che comunicano apertamente con uno spazio princi-pale e ampio. Loos capì come l’angustia del palco fosse sopporta-bile soltanto perché si poteva guardare nel grande spazio princi-pale, così che il collegamento di uno spazio principale più alto con una nicchia più bassa offre la possibilità di risparmiare spazio e applicò quindi questa intuizione all’architettura residenziale.

Attraverso Adolf Loos venne alla luce un nuovo e superiore con-cetto di spazio: la libertà di pensiero nelle tre dimensioni, la progettazione di spazi collocati a livelli differenti, senza il vincolo di piani tutti alla stessa altezza, la composizione degli spazi idealcomposizione degli spazi ideal-mente connessi in una totalità armonica e indivisibile e una struttura che pianifica l’economia dello spazio. A seconda della loro funzione e della loro importanza gli spazi possono avere non solo grandez-ze, ma livelli e altezze differenti. In questo modo Loos può creare a parità di mezzi costruttivi più spazio abitabile. Così, infatti, in un cubo con le stesse fondamenun cubo con le stesse fondamen-ta, con lo stesso tetto e le stesse mura perimetrali vi può trovare posto un numero maggio-re di spazi…” [ H.Kulka ]

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“ Io non progetto piante, facciate, sezioni; io progetto uno spazio.In effetti, da me non vi sono pianoterra, pianonobile, cantina; non vi sono che spazi comuni-canti, atri, terrazze.

CIASCUN SPAZIO NECESSITA DI UNA DATA ALTEZZA - LA SALA DA PRANZO NON AVRA’ LA STESSA ALTEZZA DELLA DISPENSA - E DI CONSEGUEN-ZA I SOFFITTI AVRANNO QUOTE DIVERSE. GLI SPAZI VANNO POSTI IN RELAZIONE VANNO POSTI IN RELAZIONE TRA LORO CON IMPERCETTIBI-LE NATURALEZZA. [ Adolf Loos ]

- QUALITA’ INTERNA DELL’ABITAZIONE

- USO DELLA LUCE CHE REGOLA L’ATMOSFERA

- VALORE COMUNICATIVO DEI MATE-RIALI NELLO SPAZIO

Questi sono i principali valori di Loos

Le sue case sembrano nascondere la complessità degli interni dentro volumi elementari.

-VILLE STEINER, MOLLER , RUFER --> Vienna

- CASA TZARA --> Parigi- CASA TZARA --> Parigi

- CHALET KHUNER --> montagne del Summering

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Piano terra Piano terra rialzato

Il Raumplan si dispiega nella massima articolatezza, grazie anche allo sdoppiamento delle scale:- una attraversa verticalmente l'intera casa permettendo un accesso diretto ai singoli piani;- l'altra si snoda come una passeggiata e permette di scoprire la successione degli spazi in una sorta di crescendo.

Villa Muller_ Praga 1928-30 _ Adolf Loos

Pianta piano terra Pianta piano terra rialzato Pianta primo piano Pianta del terrazzo

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Primo piano Terrazzo al secondo piano

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Casa Tristan Tzara _ Parigi 1925 _Adolf Loos

Pianta piano terra

Pianta primo piano Pianta secondo piano Pianta terzo piano Pianta quarto piano

Nell'abitazione dell'artista dadaista troviamo il grado massimo di complessità nella pianta:- da un lato, l'alloggio principale che si snoda su quattro livelli, - dall'altro, la situazione del - dall'altro, la situazione del terreno, con un dislivello superio-re a due piani, costringeva a vere e proprie acrobazie.

Il volume viene manipolato come se fosse un materiale grezzo da cui creare una composizione dinamica nella sezione.

L'elemento principale del piano abitato è il salone, alle cui spalle sorge la sala da pranzo con la loggia.Questi tre ambienti sono posti sullo stesso asse.All'esterno la casa diventa di All'esterno la casa diventa di tutti, è parte della città e deve avere una forma civile ricono-scibile da tutti.Il Raunplan va a fare delle stanze un gioco d'incastri.

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Sezione A-A’

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Come altri architetti hanno affrontato il tema del Raum-plan:

- UNITE’ D’HABITATION DI MAR-SIGLIA ( 1946-52 ) _ LE COR-BUSIER

Alloggi duplex, l’altezza di ogni piano è 2.26m, un vuote del solaio in uno dei due piani determina nello spazio di sog-giorno un’ altezza di 4.48m e la configurazione a L nella sezione verticale dell’alloggio.Il soggiorno è caratterizzato anche da un’ampia vetrata che occupa interamente la parete esterna.

- VILLA LA ROCHE PARIGI (1923-25) _ LE CORBUSIER

Le Corbusier sviluppa il tema dell’ambiente a più livelli.Lo spazio d’ingresso a tripla Lo spazio d’ingresso a tripla altezza è costituito dalla hall che collega i due corpi ortogo-nali della casa e funge da cer-niera. La hall occupa tutta l’altezza della casa, la galleria si sviluppa su due livelli a partire dal primo piano.Per mantenere contiuità tra sla Per mantenere contiuità tra sla da pranzo e galleria, una passe-rella attraversa la hall riprenden-do l’effetto del balcone sospeso nel vuoto. Lungo la passerella si aprono le visuali sull’interno e l’esterno della casa.

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13° Mostra Internaziona d’Architettura _ La Biennale di Venezia _ Padiglione Italia

Il raumplan ai giorni nostri...

House NA, Tokyo ( 2010-2011) _ Sou Fujimoto

Ci troviamo difronte ad un Ci troviamo difronte ad un ambiente gradinato interamente abitabile; edificio si basa su un sottile telaio di acciaio a piani sfalsati. Ogni livello diventa così una superficie generica, senza qualificazione specifica, che può essere impiegata come scrivaessere impiegata come scriva-nia, ripiano, letto, sedia, soste-gno… esaltando l'abitudine giapponese del sedersi o dor-mire a terra.

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Fonti consultate:

- Adolf Loos _ Robert Trevisiol

- Appunti di storia dell’ architettura 2 _ prof.ssa M.Giacomelli

-rivista Domus

-http://inside.arc.usi.ch/cms/upload-http://inside.arc.usi.ch/cms/uploaded/atelier/SA_2011/angonese.pdf

-http://www.iuav.it/Ateneo1/docenti/architettu/docenti-a--/Silvia-Mor/materiali-/Laboratorio-integrato---Loos.pdf

-http://composizione2.altervista.org/Case_Unifamiliari/Loos_Adolf/loos.pdf


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