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Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione ... · I valori dell H2S, il pericoloso...

Date post: 16-Mar-2020
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Il Quotidiano della Basilicata La Gazzetta del Mezzogiorno La Nuova del Sud Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli. Redazione: G. Fiorellini, G. Mafaro, N. Nicoletti Tel. 0971.668145 Fax 0971.668155 Attività al Centro Olio di Viggiano L’ha fortemente voluta, l’ha lanciata. E ora Vito Santarsiero, sindaco di Potenza, spiega le motiva- zioni alla base della Ztl, la Zona a traffico limitato. E sulle fasce orarie il primo cittadino si dice pronto a trattare. L’ascia di guerra l’hanno dissotterrata: i farmacisti sono pronti alla serrata contro le liberalizzazioni. A Potenza però la farma- cia Trerotola annuncia che rimarrà aperta ogni sabato come fosse giorno feriale. Fra le 1.904 cantine se- gnalate a livello naziona- le, Slow Wine ne inserisce anche diciotto della Basi- licata. Se n’è parlato alla presentazione dell’opera i cui autori hanno cercato le migliori e più prestigio- se bottiglie. A PAG. 2 Potenza Liberalizzazioni Vini d’eccezione Ma c’è chi approfitta delle nuove regole Presentata la guida nazionale Il sindaco spiega la “sua” Ztl Farmacisti pronti a dare battaglia Slow Wine segnala diciotto cantine Apertura sulla fasce orarie I valori dell’H2S, il pericoloso idrogeno solforato, nella zona del petrolio sono rimasti molto bassi per tutto il 2011. Lo dice lo studio ad hoc dell’Arpab, che però con- ferma anche lo sforamento del “limite di rilevabilità” nell’aprile scorso, quando alcuni operai dell’area indu- striale di Viggiano lamentarono malori. Sono i risultati della seconda campagna di monitorag- gio dell’ufficio Aria del dipartimento provinciale di Po- tenza dell’Arpab (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Basilicata) dal 12 gennaio al 27 dicem- bre 2011. La prima campagna di monitoraggio era stata effettua- ta nel periodo compreso fra il 11 febbraio del 2009 e il 12 gennaio del 2011. Lo studio è stato realizzato con campionatori passivi del tipo “radiello” dell’idrogeno solforato o solfuro di idrogeno (H2S). L’analisi dei dati raccolti nella seconda campagna di monitoraggio mostrano una concentrazione idrogeno solforato sia per il periodo invernale che per il periodo estivo inferiore al limite di rivelabilità (Lod) di 0,9 mi- crogrammi per metro cubo, tranne che ad aprile 2011 nella zona Industriale di Viggiano (per il campionatore radiello collocato all’Ingresso dell’Elbe Italia e presso l’Azienda Brd Legno) si sono riscontrati valori di 2,7 mi- crogrammi e 2,2 microgrammi superiori al Lod (periodo di monitoraggio dal 25 marzo al 5 aprile). E proprio il 5 aprile scorso nella fabbrica metalmeccani- ca dell’Elbe, a soli 150 metri dal Centro Olio di Viggiano, i 21 lavoratori accusarono bruciore agli occhi e secchez- za alle labbra, alcuni anche nausea e svenimento. Atti- vato il piano di emergenza interno, vennero ricoverati nell’ospedale di Villa d’Agri. Sottoposti a emogasanalisi, l’esito fu di alterazione dei valori di ossigenazione, ascrivibile a intossicazione da emissioni di H2S. Ora, la conferma. Anno 2 Numero 21 del 31/01/2012 Un esempio per tutti Ecco chi era Scalfaro Emergenza rifiuti Si cercano soluzioni Artigianato, settore da sviluppare A PAG. 3 A PAG. 3 A PAG. 3 Messaggio di cordoglio del governatore De Filippo per la scomparsa dell’ex Presidente della Repubblica Situazione critica a Potenza: cumuli di spazzatura lungo le strade. Riunito l’Osservatorio regionale Nuova sede da 900 metri quadri per Confartigianato Il rilancio tra federalismo e accesso al credito H2S, nessun allarme in Valle L’Arpab rende noti i dati della campagna di monitoraggio condotta per tutto il 2011 nell’area del petrolio Mai sforati i limiti di rilevabilità tranne che ad aprile vicino all’Elbe di Viggiano
Transcript

Il Quotidiano della BasilicataLa Gazzetta del Mezzogiorno La Nuova del Sud

Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.itReg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli. Redazione: G. Fiorellini, G. Mafaro, N. Nicoletti Tel. 0971.668145 Fax 0971.668155

Attività al Centro Olio di Viggiano

L’ha fortemente voluta, l’ha lanciata. E ora Vito Santarsiero, sindaco di Potenza, spiega le motiva-zioni alla base della Ztl, la Zona a traffico limitato. E sulle fasce orarie il primo cittadino si dice pronto a trattare.

L’ascia di guerra l’hanno dissotterrata: i farmacisti sono pronti alla serrata contro le liberalizzazioni. A Potenza però la farma-cia Trerotola annuncia che rimarrà aperta ogni sabato come fosse giorno feriale.

Fra le 1.904 cantine se-gnalate a livello naziona-le, Slow Wine ne inserisce anche diciotto della Basi-licata. Se n’è parlato alla presentazione dell’opera i cui autori hanno cercato le migliori e più prestigio-se bottiglie.

• A PAG. 2

Potenza Liberalizzazioni Vini d’eccezione

Ma c’è chi approfittadelle nuove regole

Presentata la guidanazionale

Il sindaco spiegala “sua” Ztl

Farmacisti prontia dare battaglia

Slow Wine segnaladiciotto cantine

Apertura sulla fasce orarie

I valori dell’H2S, il pericoloso idrogeno solforato, nella zona del petrolio sono rimasti molto bassi per tutto il 2011. Lo dice lo studio ad hoc dell’Arpab, che però con-ferma anche lo sforamento del “limite di rilevabilità” nell’aprile scorso, quando alcuni operai dell’area indu-striale di Viggiano lamentarono malori.Sono i risultati della seconda campagna di monitorag-gio dell’ufficio Aria del dipartimento provinciale di Po-tenza dell’Arpab (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Basilicata) dal 12 gennaio al 27 dicem-bre 2011. La prima campagna di monitoraggio era stata effettua-ta nel periodo compreso fra il 11 febbraio del 2009 e il 12 gennaio del 2011. Lo studio è stato realizzato con campionatori passivi del tipo “radiello” dell’idrogeno solforato o solfuro di idrogeno (H2S).L’analisi dei dati raccolti nella seconda campagna di monitoraggio mostrano una concentrazione idrogeno solforato sia per il periodo invernale che per il periodo estivo inferiore al limite di rivelabilità (Lod) di 0,9 mi-crogrammi per metro cubo, tranne che ad aprile 2011 nella zona Industriale di Viggiano (per il campionatore radiello collocato all’Ingresso dell’Elbe Italia e presso l’Azienda Brd Legno) si sono riscontrati valori di 2,7 mi-crogrammi e 2,2 microgrammi superiori al Lod (periodo di monitoraggio dal 25 marzo al 5 aprile).E proprio il 5 aprile scorso nella fabbrica metalmeccani-ca dell’Elbe, a soli 150 metri dal Centro Olio di Viggiano, i 21 lavoratori accusarono bruciore agli occhi e secchez-za alle labbra, alcuni anche nausea e svenimento. Atti-vato il piano di emergenza interno, vennero ricoverati nell’ospedale di Villa d’Agri.Sottoposti a emogasanalisi, l’esito fu di alterazione dei valori di ossigenazione, ascrivibile a intossicazione da emissioni di H2S. Ora, la conferma.

Anno 2 Numero 21 del 31/01/2012

Un esempio per tuttiEcco chi era Scalfaro

Emergenza rifiutiSi cercano soluzioni

Artigianato, settoreda sviluppare

•A PAG. 3 •A PAG. 3•A PAG. 3

Messaggio di cordoglio del governatore De Filippoper la scomparsa dell’ex Presidente della Repubblica

Situazione critica a Potenza: cumuli di spazzaturalungo le strade. Riunito l’Osservatorio regionale

Nuova sede da 900 metri quadri per ConfartigianatoIl rilancio tra federalismo e accesso al credito

H2S, nessun allarme in ValleL’Arpab rende noti i dati della campagna di monitoraggio condotta per tutto il 2011 nell’area del petrolio

Mai sforati i limiti di rilevabilità tranne che ad aprile vicino all’Elbe di Viggiano

Basilicata Mezzogiorno

I valori dell’H2S, il pericoloso idrogeno solforato, nella zona del petrolio sono rimasti molto bassi per tutto il 2011. Lo dice lo studio ad hoc dell’Arpab, che però con-ferma anche lo sforamento del “limite di rilevabilità” nell’aprile scorso, quando alcuni operai dell’area indu-striale di Viggiano lamentarono malori. Sono i risultati della seconda campagna di monitoraggio dell’ufficio Aria del dipartimento provinciale di Potenza dell’Arpab (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della

Basilicata) dal 12 gennaio al 27 dicembre 2011. La pri-ma campagna di monitoraggio era stata effettuata nel periodo compreso fra il 11 febbraio del 2009 e il 12 gen-naio del 2011. Lo studio è stato realizzato con campio-natori passivi del tipo “radiello” dell’idrogeno solforato o solfuro di idrogeno (H2S). Questo monitoraggio è stato, come anche quello precedente, un’integrazione al mo-nitoraggio con il mezzo mobile.

PUNTI DI MONITORAGGIOI campionatori passivi per idrogeno solforato sono col-locati, come nella prima campagna di monitoraggio, in 10 siti nell’intorno dell’area industriale di Viggiano, come indicato nella tabella seguente. I siti di colloca-zione dei campionatori corrispondono a due diverse ti-pologie: industriale (in prossimità della zona dove viene effettuata attività di estrazione di petrolio greggio e di gas naturale); urbano (aree abitate e non direttamente influenzate dalle emissioni di idrogeno solforato).

ANALISI DEI RISULTATIL’ufficio Aria ha registrato anche nel secondo periodo di monitoraggio, tramite la centralina di monitoraggio della Stazione Viggiano, le variazioni della temperatura e dell’umidità, in modo da calcolare i risultati rispetto alla temperatura media del periodo.

RACCOLTA DEI RISULTATI I radielli raccolti dal personale tecnico del dipartimento provinciale di Potenza – ufficio Aria, sono stati analizzati all’interno del laboratorio dello stesso dipartimento.

RISULTATI DEL MONITORAGGIOLe concentrazioni rilevate durante la seconda campa-

gna di monitoraggio per il periodo dal 12 gennaio al 31 dicembre 2011, per un tempo di esposizione variabile (un minimo di 10 giorni e un massimo di 35 giorni), sono riportate in una lunga serie di tabelle, distinte per i vari siti di monitoraggio, che è impossibile riportare in pa-gina per motivi di spazio. L’aspetto importante sono le conclusioni.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVEL’analisi dei dati raccolti nella seconda campagna di monitoraggio mostrano una concentrazione idrogeno solforato sia per il periodo invernale che per il periodo estivo inferiore al limite di rivelabilità (Lod) di 0,9 mi-crogrammi per metro cubo, tranne che ad aprile 2011 nella zona Industriale di Viggiano (per il campionatore radiello collocato all’Ingresso dell’Elbe Italia e presso l’Azienda Brd Legno) si sono riscontrati valori di 2,7 mi-crogrammi e 2,2 microgrammi superiori al Lod (periodo di monitoraggio dal 25 marzo al 5 aprile).E proprio il 5 aprile scorso nella fabbrica metalmeccani-ca dell’Elbe, a soli 150 metri dal Centro Olio di Viggiano, i 21 lavoratori accusarono bruciore agli occhi e secchez-za alle labbra, alcuni anche nausea e svenimento. Atti-vato il piano di emergenza interno, vennero ricoverati nell’ospedale di Villa d’Agri.Sottoposti a emogasanalisi, l’esito fu di alterazione dei valori di ossigenazione per intossicazione da emissioni di H2S. I risultati dell’Arpab sono ora la conferma.

PAG. 231.01.2012 N. 21

Lo studio è stato realizzato con campionatori passivi del tipo “radiello”

Nessun allarme in Val d’AgriL’Arpab assicura: la concentrazione di H2S nel 2011 era nella norma

I risultati della campagna pubblica di monitoraggio nell’area del petrolio sul pericoloso idrogeno solforato

1. http://www.radiello.it/2. Valore guida da DPR 322/713. Air Quality Guideline for Europe ” 2end Edition, World Health Organization, 2000 (N°91)4. Hydrogen Sulfide. Geneva, World Health Orga-nization, 1981 (Environmental Health Criteria, No. 19)5. A.R.P.A.B. Campagna di Monitoraggio con cam-pionatori passivi (radielli) di idrogeno solforato (H2S) in Val D’Agri, 2011

Gli autori

La bibliografia

C’è una sola eccezione:nell’aprile scorsosi sono registrati valorisuperiori al limite

Nello stesso mese, il 5,gli operai dell’Elbelamentarono malorie furono anche ricoverati

Dott. Aldo Crispino, Dott.ssa Lucia Marcone, p.i. Giuseppe Barbarito, p.i. Rocco Marino, p.i. Giuseppe Taddonio.

COMUNE SITO

Viggiano Presso centralina qualità dell’aria

Viggiano Ingresso Elbe Italia

Viggiano Presso Azienda BRD Legno

Viggiano Strada direzione Viggiano

Viggiano Palazzo comunale

Grumento Nova Palazzo comunale

Villa D’Agri Consorzio di Bonifica

Montemurro Piazza Giacinto Albini

Moliterno Municipio Piazza V. Veneto

Tramutola Municipio Piazza del Popolo

ELENCO SITI DI MONITORAGGIO

Basilicata MezzogiornoPAG. 3Data 31.01.2012 N. 21

C’era anche il Presidente della Regione Basilica-ta, Vito De Filippo ieri all’inaugurazione della nuova sede regionale della Confartigianatto e della Cooperativa di Ga-ranzia “Continuità Arti-giana”. Un’occasione per il governatore lucano, per sottolineare il valore sociale ed economico che l’artigianato rappre-senta per il Paese. “Un

settore - ha detto - che deve conquistare sempre più un ruolo di primo pia-no. Il suo sviluppo deve poter contare su federa-lismo, credito e incentivi”. De Filippo ha ricordato che, grazie al patto di Si-stema ‘Obiettivo 2012’ c’è un tavolo aperto con tut-te le organizzazioni pro-fessionali e con la Confar-tigianato Basilicata, e che si sta lavorando su diver-

se misure come il credito d’imposta e il processo di semplificazione dei ban-di che saranno utili anche per il comparto dell’arti-gianato. Abbiamo inoltre stanziato cospicue risor-se per l’avvio di nuove attività. Per costruire il futuro dei nostri territori – ha aggiunto De Filippo – la Regione Basilicata ha finalizzato gli aiuti alla ripresa.“Confartigianato

– ha osservato il presi-dente De Filippo – con l’inaugurazione della nuova sede conferma la sua volntà di essere interlocutore con le con-troparti negoziali e con le istituzioni. Grazie a que-sta attività l’imprendito-ria artigiana e le piccole imprese – ha concluso De Filippo – avranno un partner sempre più affi-dabile.

Fari puntati sullo smal-timento dei rifiuti solidi urbani. La raccolta, in par-ticolar modo a Potenza, si è arrestata nuovamente. Da oltre 48 ore cumuli di riufiuti giciono accanto ai cassonetti. Per far fronte a questa nuovo criticità, nelle scorse ore si è riunito l’Osservatorio regionale dei rifiuti, con all’ordine del giorno lo smaltimento dei rifiuti prodotti in pro-vincia di Potenza. I rappresentanti dei vari enti che a vario titolo or-ganizzano la catena della raccolta e dello smalti-mento dei rifiuti solidi ur-bani sono al lavoro affiché si risolva nel migliore dei modi quella che sta diven-tando un’emergenza. Per questo si è riunito nuo-vamente l’Osservatorio, presieduto dall’assessore regionale all’Ambiente, Agatino Mancusi, al quale hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore della Pro-vincia di Potenza Massimo Macchia, il vicepresidente della Provincia di Matera, Giovanni Bonelli, il sinda-co di Potenza Vito San-tarsiero, l’assessore del Comune di Matera Dome-nico Falcone, il dirigente

generale del Dipartimen-to regionale Ambiente, Donato Viggiano.Durante la riunione si è fatto il punto sulla situa-zione dell’impiantistica re-gionale, in vista della sca-denza al 31 gennaio 2012 del decreto del presidente della Giunta regionale Vito De Filippo, con il quale è stato disposto il trasferi-mento dei flussi dei rifiuti solidi urbani prodotti nel bacino centro della pro-vincia di Potenza verso la provincia di Matera.L’assessore Mancusi, nell’aprire i lavori, ha ri-chiamato i presenti sulla necessità di affrontare la situazione critica dei rifiuti con l’attenzione e il senso di responsabilità dovuti. E’ il caso di ricordare che sulle strade del capoluo-go sarebbero presenti già 150 tonnellate di spazza-tura, a fronte di una pro-duzione settimanale di 420.Nel corso della riunione è stata fatta una ricognizio-ne tecnica sulla situazione delle discariche regionali. Per far fronte alle difficoltà di smaltimento dei rifiu-ti solidi urbani, prodotti nel bacino di Potenza, la

Provincia di Potenza prov-vederà a utilizzare gli im-pianti presenti sul proprio territorio. L’ipotesi è quel-la di conferire i rifiuti negli impianti di Sant’Arcange-lo, Venosa e Fenice Melfi.Infine, per non creare di-scontinuità nel ciclo di gestione dei Rsu, è stata confermata la necessità di continuare a utilizzare la stazione di trasferenza di Tito. Si tratta di un im-pianto usato come tappa intermedia dello smalti-mento del bacino cen-tro. I rifiuti del Potentino vengono stoccati a Tito momentaneamente e poi trasferiti nelle discariche.Voluto dalla giunta regio-nale su proposta dell’as-sessore regionale all’Am-biente Agatino Mancusi, l’Osservatorio è stato isti-tuito nel 2010, ha tra i suoi compiti la gestione e l’attuazione del piano regionale di gestione dei rifiuti, la gestione dei dati riguardanti i rifiuti, la rac-colta differenziata, il trat-tamento e lo smaltimento finalizzati alla riduzione dei rifiuti avviati alla disca-rica, nonché all’aumento delle percentuali di rac-colta differenziata. (bm5)

“La testimonianza di Oscar Luigi Scalfaro e di come abbia saputo af-frontare con pacatezza e determinazione un al-tro momento estrema-mente delicato della vita repubblicana italiana deve rappresentare un modello particolarmen-te prezioso in una nuova vicenda delicatissima del Paese. Per questo la sua mancanza rappresenta

una grave perdita, ma il suo insegnamento costi-tuisce una imprescindibi-le eredità”. E’ il pensiero che il pre-sidente della Regione Basilicata Vito De Filip-po ha rivolto allo scom-parso presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, morto all’età di 93 anni nella notte tra sa-bato e domenica scorsi. Scalfaro fu Presidente tra

1992-1999.“Quando penso alla sua opera – ha continuato De Filippo – inevitabilmente penso anche alla grande azione che fece da pre-sidente della Commis-sione parlamentare d’in-chiesta sull’attuazione degli interventi per la ri-costruzione e lo sviluppo dei territori dell’Irpinia e della Basilicata colpiti dal terremoto del 23 novem-

bre 1980. Un esempio di critica e denuncia co-struttiva che mise al ser-vizio delle popolazioni colpite da quella sciagu-ra. Ed ora – ha concluso De Filippo – a nome di questa terra e di tutto il popolo lucano esprimo il dolore per la perdita di un padre della nostra democrazia che ha con-tribuito alla rinascita del Paese”. (bm5)

Nuova sede per Confartigianato

“Scalfaro, modello per il Paese”

Utensileria artigiana

Il Quirinale

Stoccaggio di rifiuti in attesa del conferimento

De Filippo: “Un partner ancora più presente e in aiuto alle imprese”

De Filippo ricorda l’ex Presidente della Repubblica, morto a 93 anni

Rifiuti, Osservatorio specialeSituazione critica a Potenza. Si cerca un impianto di conferimento

In Regione, riunione con l’assessore Mancusi e i rappresentanti di Comuni e Province di Potenza e Matera

Basilicata Mezzogiorno

Romaniello (Sel): dare ri-sposte al forte e diffuso disagio

“Quasi la metà delle fami-glie, ci ricorda l’Eurispes, è costretta a usare i risparmi per arrivare alla fine del mese, mentre raggiun-gere il ‘traguardo’ della quarta settimana diventa sempre più complicato per il 45,7 per cento degli italiani ed è ‘impossibile’ per il 27,3 per cento. Sono dati allarmanti che – dice Romaniello - han-no inevitabili ricadute sui consumi e sui rapporti tra

cittadini e istituzioni. Su questi temi vorremmo di-scutere al tavolo regionale per ridare smalto al gover-no di centrosinistra.

Vita (Psi): mettere fine a discriminazioni atenei del Sud

“Il divario tra Nord e Sud è già marcato nel settore delle infrastrutture mate-riali per consentire di ac-crescerlo anche in quello delle infrastrutture imma-teriali, quali l’istruzione, la formazione e la ricerca. Va sventato il tentativo di as-

sestare un ulteriore colpo alle Università meridionali attraverso la ripartizione del cosiddetto Fondo di funzionamento ordinario (Ffo) che viene distribuito tra i vari atenei pubblici, sulla base di quanto deci-so dal precedente Gover-no”.E’ quanto sostiene il presi-dente della Quarta Com-missione Rocco Vita (Psi) che ha annunciato di so-stenere l’iniziativa dei ret-tori degli atenei di Puglia, Basilicata e Molise che hanno scritto al ministro dell’Istruzione Francesco

Profumo, sollecitando un suo intervento.

Questione rifiuti. Napoli (Pdl): ancora disagi a Po-tenza

Da tre giorni lo sciopero degli autotrasportatori è terminato, in città circo-lano tutti senza problemi perché il combustibile c’è. Guarda caso- ha dichia-rato Napoli (Pdl)- solo i mezzi dell’Acta hanno an-cora i serbatoi vuoti. Cosa si nasconde dietro questa ennesima scusa?

L’Arbea continuerà ad assolvere le funzioni e i compiti assegnati dal Consiglio regionale. Il Comitato di Indirizzo preposto alla valutazio-ne dell’andamento della gestione e dello stato di attuazione della program-mazione Arbea ,compo-sto dai consiglieri Franco Mattia, presidente, e Gen-naro Straziuso, oltre che da rappresentanti delle organizzazioni professio-nali e di categoria, nelle nove sedute che si sono succedute dal giorno di insediamento, avvenuto il 6 aprile 2011, ha svolto un attento e continuo moni-toraggio del lavoro realiz-zato dall’Agenzia.Bisognava innanzitutto superare le criticità emer-se in passato sui tempi di pagamento degli aiu-ti comunitari a favore di agricoltori e produttori. E l’impegno – come ha con-fermato il presidente Mat-tia - non è mancato.Nell’ambito del Program-ma di Sviluppo Rurale 2007/2013 la Basilicata, al 31 dicembre 2011, ha raggiunto il risultato che si era prefissato: scongiu-rare il disimpegno dei fon-di comunitari. Il positivo traguar-do raggiunto è il risultato del lavoro svolto dal direttore Andrea Freschi, dalla struttura nel suo complesso, grazie all’im-pegno dimostrato da tut-to il personale e dal clima di cooperazione che si è instaurato tra tutti i sog-

getti del mondo agricolo rappresentati nel Comita-to di Indirizzo dell’Arbea.Il presidente Franco Mat-tia è realista. “I risultati raggiunti - ha dichiarato - non devono distoglierci dal proseguire il lavoro intrapreso per superare del tutto i problemi esi-

stenti e che si riferiscono principalmente alla caren-za di personale e all’ina-deguatezza del sistema informatico, elemento fondamentale per velo-cizzare le pratiche, oltre che ai rapporti con Agea e quindi alla riconferma del riconoscimento dell’Arbea quale ente pagatore degli aiuti comunitari. Il trend relativo allo smaltimento delle pratiche in arretrato dimostra infatti che l’im-postazione data all’Ente era quella giusta anche se occorre migliorare gli indi-catori di velocità in ordine all’istruttoria delle prati-che e in ordine al numero

e alla professionalità degli istruttori. Il Comitato che ha più volte ribadito la dif-fusa fiducia nei confronti del Direttore dell’Agenzia

aveva comunque posto come data ultima quel-la del 31 dicembre 2011 affinchè il percorso trac-ciato dal Comitato stesso, che è quello di una messa a regime dei pagamenti a valere sul PSR, fosse co-munque portato a termi-ne entro quella data”.

Il Comitato di indirizzo dell’Arbea nell’esprimere soddisfazione e nel sotto-lineare l’entità delle cifre e della ricaduta economi-ca per la nostra regione tradizionalmente vocata all’agricoltura, mette in evidenza come il lavoro ha consentito di conse-guire un simile eccellente risultato senza sottovalu-tare anche il dato di una positiva sinergia con il Dipartimento Agricoltura.

L’attività di Arbea

Sono stati erogati paga-menti per un importo pari a 99.067.363,70 euro

per un totale di 7.239 do-mande di pa-gamento re-lative a tutte le Misure del Piano di Svi-luppo Rurale

a fronte di 12.608 istrut-torie chiuse al 31/12/2011 rispetto alle 11.469 do-mande da lavorare al 31 dicembre 2010 soprat-

tutto giacenti dagli anni precedenti. In particolare sono state pagate rela-tivamente all’ASSE I 184 domande di misura 112 “Insediamento di giovani agricoltori” per un impor-to di 6.189.728,71 euro; 91 di misura 121 “Ammo-dernamento delle azien-de agricole” per un impor-to di 7.629.869,83 euro; 12 domande di mi-sura 123 Azione A “Trasformazio-ne e commer-cializzazione dei prodotti agri-coli” Azione B “ Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti forestali” per un importo di 11.844.241,73 euro; 98 domande di misura 125 “Infrastruttu-re connesse allo svilup-po ed all’adeguamento dell’Agricoltura” per un importo di 14.908.324,97 euro assegnati ai Comuni per le strade rurali e a pro-getti strutturali dei Con-sorzi di Bonifica per le reti degli acquedotto rurali.

Sull’Asse II che riguar-da le misure a superficie sono state pagate 1.815 domande di misura 211 “Indennità compensa-tiva” per un importo di 3.503.957,69 euro e 1.131 domande di Misura 214 “Pagamenti agro am-bientali” per un importo di 919.366,35 euro di In-tegrato ed 3.299.845,55

euro relativamente al bio-logico. Sono state inoltre pagate domande rive-nienti dai trascinamenti della vecchia program-mazione che ammonta-no a 2.767 domande di misura F (biologico e ex Reg. 2078/92) per un im-porto di 14.741.392,21 euro e 1.069 domande di domande di misura E (Indennità Compensati-va) per 3.467.692 euro. I

pagamenti hanno riguar-dato inoltre 40 domande di Misura 226 che riguar-dano la Forestazione per 22.170.175,61 euro.Sull’Asse III sono stati ef-fettuati pagamenti per un numero di 17 doman-de di Misura 311 C e 313 rispettivamente “diversi-ficazione con attività non agricole” e “Promozione

di attività connesse al Turismo” per un importo di 2 .730.385,41 euro; sono stati erogati anche 3.820.838,50

euro per una domanda di misura 321 “Servizi di base per l’economia e per la popolazione rurale”. In merito all’Asse IV e quin-di per i Leader sono state pagate 8 domande per un totale di 1.526.738,76 euro. In merito al capitolo Assistenza Tecnica e quin-di la misura 511 sono stati effettuati sei pagamenti per 2.314.806,45 euro.

PAG. 431.01.2012 N. 21

Arbea: il lavoro del 2011Mattia (Pdl): “I risultati raggiunti non devono distoglierci dal proseguire il lavoro”

Il Comitato di indirizzo preposto alla valutazione dell’andamento dell’Agenzia monitora con attenzione

Dal 6 aprile 2011 l’organismo ha svolto un attento e continuo monitoraggio del lavoro realizzato dall’agenzia

La Basilicata ha raggiunto il risultato che si era prefissato: scongiurare il disimpegno dei fondi comunitari

Il positivo traguardo è il risultato del lavoro della struttura e della cooperazionetra tutti i soggetti del mondo agricolo

Dal Consiglio

una seduta del Consiglio

Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 31.01.2012 PAG. 5

Martedì 31 gennaio 2012II I

POTENZA LA DECISIONE È STATA PRESA DALL’OSSERVATORIO REGIONALE DEI RIFIUTI

I rifiuti saranno conferitinelle discariche del PotentinoPrevisto l’utilizzo di Venosa, S. Arcangelo e Fenice

l I rifiuti del bacino Centro, di cui fa parteanche la città di Potenza, saranno smaltitinegli impianti ubicati in provincia di po-tenza. Questo è quanto è stato deciso dall’Os -servatorio regionale dei Rifiuti, che si èriunito in vista della scadenza dell’o rd i n a n z adel Presidente della Regione sul conferi-mento degli rsu, in vigore fino ad oggi.

Nel corso della riunione è stata effettuata laricognizione sulla situazione degli impianti esono state avanzate ipotesi per il supera-mento delle criticità nello smaltimento. Inparticolare si è parlato dello smaltimento deirifiuti prodotti in provincia di Potenza.All’incontro, presieduto dall’assessore regio-nale all’Ambiente, Agatino Mancusi, hannopartecipato, tra gli altri, l’assessore dellaProvincia di Potenza Massimo Macchia, ilvicepresidente della Provincia di Matera,Giovanni Bonelli, il sindaco di Potenza VitoSantarsiero, l’assessore del Comune di Ma-tera Domenico Falcone, il dirigente generaledel Dipartimento regionale Ambiente, Do-nato Viggiano.

Durante la riunione è stato fatto il punto

sulla situazione dell’impiantistica regionale,in vista della scadenza al 31 gennaio 2012 deldecreto del presidente della Giunta regionaleVito De Filippo, con il quale è stato disposto iltrasferimento dei flussi dei rifiuti solidiurbani prodotti nel bacino centro della pro-vincia di Potenza verso la provincia di Ma-tera. L’assessore Mancusi, nell’aprire i lavori,ha richiamato i presenti sulla necessità diaffrontare la situazione critica dei rifiuti conl’attenzione e il senso di responsabilità do-vuti. Nel corso della riunione è stata fatta unaricognizione tecnica sulla situazione dellediscariche regionali. Per far fronte alle dif-ficoltà di smaltimento dei rifiuti solidi ur-bani, prodotti nel bacino di Potenza, la Pro-vincia di Potenza provvederà a utilizzare gliimpianti presenti sul proprio territorio.L’ipotesi è quella di conferire i rifiuti negliimpianti di Sant’Arcangelo, Venosa e FeniceMelfi. Infine, per non creare discontinuità nelciclo di gestione dei rifiuti solidi urbani,l’osservatorio ha confermato la necessità dicontinuare a utilizzare la stazione di tra-sferenza di Tito.

Potenza «annega»nella spazzaturaCassonetti strapieni e sacchetti per terra in tutta la città

GIOVANNA LAGUARDIA

l Emergenza rifiuti solidi ur-bani a Potenza. Da qualche giornoa questa parte i rifiuti si stannoaccumulando non soltanto neicassonetti, ma anche a terra, pre-da dei randagi e delle auto in tran-sito. Una situazione che riguardal’intera città, dal centro alla pe-riferia e che, dalla chiusura delladiscarica di Pallareta in poi, siripete con sconfortante regolari-tà. «Come accade ogni volta che èin scadenza l’ordinanza regionaleper il conferimento dei rifiuti -conferma alla Gazzetta il diret-tore dell’Acta Marcello Tricarico -siamo andati in sofferenza perl’esaurimento dei quantitativiprevisti, tanto chel’ultima settimananon abbiamo potutoaffatto conferire allastazione di trasferen-za di Tito, mentre lasettimana preceden-te abbiamo conferitoa singhiozzo, 800quintali al giornoper tre giorni e 250quintali al giornoper gli altri tre gior-ni. Per i primi diecigiorni siamo riuscitia sopperire alle dif-ficoltà aumentandola volumetria sul ter-ritorio, utilizzando inostri cassoni piùgrandi e quando que-sti si sono riempitiabbiamo tenuto laspazzatura sui ca-mion». Negli ultimigiorni, infatti, si so-no visti in giro sol-tanto i tre ruote, cheavrebbero avuto il compito di rac-cogliere almeno i sacchetti a ter-ra. Ma quando si sono riempiti,non hanno potuto far altro cheportare a termine i rispettivi giri,senza poter raccogliere più nulla.Alla «normale» situazione di

emergenza, poi, si è aggiunta an-che un pizzico di sfortuna, vistoche due degli autocompattatori indotazione all’azienda si sono rot-ti. «Per sopperire a questa situa-zione almeno in parte abbiamonoleggiato un mezzo da un’altraditta». Per di più si sente dire ingiro che anche le spazzatrici nongodano di ottima salute. Ma ad

accelerare la «disfatta», oltreall’esaurimento dei volumi con-cessi dall’ordinanza regionale eagli inconvenienti tecnici dell’Ac -ta, ci si è messa anche la discaricadi Pisticci che, come ha dichia-rato alla Gazzetta l’assessore pro-vinciale all’Ambiente MassimoMacchia, «non ha ottemperato deltutto alle indicazioni dell’ordi -

nanza regionale, rifiutando 1000tonnellate di rifiuti provenientidalla città di Potenza». Questosenza contare le difficoltà dovutealla carenza di carburante e allanecessità di avere una riserva an-che per i mezzi antineve. Ieri, in-tanto, L’Acta ha potuto conferire800 quintali di spazzatura alla sta-zione di trasferenza, il che ha con-sentito di svuotare i tre ruote (chesono così tornati all’opera), i ca-mion e due cassoni. Oggi i camionsaranno di nuovo in strada manon si sa se e in che misura po-tranno conferire in discarica. «Senon ci saranno interruzioni, con-ferendo 800 quintali al giorno, lasituazione potrà tronare alla nor-malità in tre o quattro giorni»,

conclude Tricarico.Tutto dipende, dun-que, dall’approvazio -ne della nuova ordi-nanza regionale.

Il presidentedell’Acta DomenicoIacobuzio, ha dettoche «la mancanza dicarburante si è ag-giunta alla questionerelativa all'ordinan-za di sversamento»che comporta «la di-minuzione della quo-ta di sversamentogiornaliero dei rifiu-ti concessa all'Actadai gestori». Per ilconsigliere regiona-le Michele Napoli«l’impossibilità difar circolare i mezzipotrebbe essere l’ul -timo degli espedientiutilizzati percoprirele carenze struttura-li di un sistema ri-

fiuti che in Basilicata è agoniz-zante. Le poche discariche dispo-nibili sono ormai alle soglie dellasaturazione e di conseguenza ri-sulta difficile conferire le quan-tità di spazzatura che la città diPotenza produce».

AC TAUno deipiccoli mezzidell’Acta[foto serviziofotografico TonyVe c e ]

RIFIUTIMontereale. Insenso orariopiazza XVIIIAgosto., S.Maria e l’areaindustriale

S TA Z I O N EIeri sono statiscaricati 800

quintali

PREVISIONITre o quattro giorniper pulire se tutto

filerà liscio

EMERGENZA RIFIUTISISTEMA DISCARICHE IN TILT

AC C U M U LOLa scorsa settimana l’Acta non ha potutoconferire alla stazione di trasferenza equella precedente ha conferito a singhiozzo

ORDINANZAOggi scade l’ordinanza del presidente dellaRegione che regola il «traffico» dell’immondiziadal bacino centro alle discariche

AVIGLIANO ADESSO IL 90 PER CENTO DELLA POPOLAZIONE COMUNALE USUFRUISCE DEL SERVIZIO

E intanto nei comuni vicinila differenziata è vincenteIeri è partito a Possidente il sistema integrato

SANDRA GUGLIELMI

l Da ieri il 90% della popolazione aviglianese ècoperta dalla raccolta differenziata «porta a porta». Èpartito, infatti, anche a Possidente, dopo Lagopesole efrazioni limitrofe, il nuovo sistema integrato di ge-stione dei rifiuti frammisto, a seconda delle zone, traun porta a porta puro e un ritiro presso stabiliti puntidi raccolta.

I sacchetti generici e i cassonetti grigi sarannodestinati alla raccolta della frazione secca indiffe-renziata e saranno ritirati il lunedì; i sacchetti tra-sparenti e le pattumiere marroni dovranno conte-nere la frazione umida e la raccolta verrà effettuata ilmartedì, il giovedì e il sabato; il mercoledì sarà ilgiorno della carta (sacchetti azzurri e cassonettibianchi) e il venerdì quello della plastica (sacchetti ecassonetti gialli). L’immondizia dovrà essere depo-sitata, nei giorni previsti e nei luoghi previsti, dalle22 del giorno precedente a non oltre le 7,00 del giornodi raccolta. La selezione dell’alluminio e del vetrosarà stradale con cassonetti blu/verdi. Due gli eco-centri, uno a Piano del Conte e l’altro in via DonMinzoni, presso l’autoparco comunale, accessibilitutti i pomeriggi esclusi sabato e domenica, presso i

quali potranno essere conferiti i materiali oggetto diraccolta differenziata e, gratuitamente, i beni du-revoli dismessi (divani, materassi, televisori), il cuiritiro potrà avvenire anche a domicilio previa pre-notazione al numero verde 800.58.97.32 attivo dal lu-nedì al venerdì dalle ore 9 alle 13. I commerciantiseguiranno un calendario differente.

Un ruolo fondamentale nell’ottica della differen-ziazione, è ricoperto dalla frazione organica in quan-to la stessa rappresenta la maggioranza relativa deirifiuti domestici prodotti, fino ad arrivare al 30 – 40%degli interi rifiuti urbani, ed è la causa principale,una volta conferita in discarica del cosiddetto biogas,del metano e delpercolato. Nonostante le iniziali dif-ficoltà iniziali che questo tipo di raccolta porta con séper i cittadini, l’amministrazione ha deciso di por-tare avanti, solo con le sue forze e senza contributi,questa difficile sfida sia per diminuire i costi diconferimento in discarica che per ridurre l’inqui -namento ambientale e il successo ottenuto nel centrocittadino, con il 67% di rifiuti differenziati in pochimesi, è stata la dimostrazione della lungimiranzadella scelta. Avigliano ha anche ottenuto, nei giorniscorsi, da Legambiente, durante la consegna dei pre-mi ai comuni ricicloni, una menzione speciale.

BASILICATA PRIMO PIANO

Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 31.01.2012 PAG. 6

Martedì 31 gennaio 2012IV I

CENTRO STORICOIL BILANCIO DI UNA SETTIMANA DI ZTL

SCALE MOBILIOltre 18.200 passaggi medi giornalierinelle scale mobili. Centro svuotato?«Non è vero, chi lo dice è in malafede»

Il sindaco contrattacca«Il centro ora è godibile»Santarsiero risponde alle accuse. Ztl a fasce orarie? Se ne può parlare

.

Percorrendo una stradina del centro sto-rico (impraticabile fino a qualche settima-na fa) mi sono imbattuto nel sindaco enel suo addetto stampa. Non ho potutofare a meno di complimentarmi per l'ado-zione della Ztl anche se, a mio giudizio, letroppe deroghe concesse possono svili-re il provvedimento e prestare il fianco asotterfugi ed intrallazzi vari. Desidero,quindi, riaffermare il mio plauso e, se miè concesso, suggerire - ma non vorreifosse intesa come deroga - di dare lapossibilità per i residenti di via 4 Novem-bre di attraversare via Caporella tanto daevitare un percorso chilometrico perrientrare a casa.LUIGI ANGRISANI

La Ztl ha cambiato volto al centro storico,tanti i residenti che sono con Lei! Non ce-da ai commercianti, la città è bellissimacosì!!!!ALESSANDRA

Il sindaco di Potenza che ha posto in es-sere la Ztl sta subendo dure critiche daparte dei soliti commercianti, invece, i re-sidenti ne sono contenti. Anche se anco-ra non ci sono controlli, il centro sembraquello di un'altra città non di Potenza.Spero solo che il sindaco non torni indie-tro sui suoi passi ma invece continui achiudere altre parti, spero anche che Leie tutti quelli che rappresenta lo sostenga-no in questo periodo, non è facile lo so.Vedere che, le promesse vengono man-tenute e le spese sostenute per la Ztl nonsono state vane, farà molto bene ai citta-dini, se poi i vigili faranno la loro parte nelpretendere il rispetto delle regole, sarà lapartenza per dare un futuro migliore aquesta città!MARILENA

Ma che vogliono questi commerciantiche si lamentano? Offrissero prodotti diqualità ed esclusivi, non diventando re-pliche di negozi presenti in periferia. Evedranno che il potentino salirebbe incentro anche arrampicandosi...MARIA TELESCA

MASSIMO BRANCATI

l Oltre 18.200 passaggi al giorno nelle scalemobili, con un incremento del 35-40% rispettoall’ante-Ztl. Il sindaco Vito Santarsiero snoccioladati che, a suo dire, testimoniano come la chiusuraalle auto del centro storico sia stata «metaboliz-zata» dai potentini. E smentiscono quanti, in que-sta prima settimana di «sperimentazione», par-lano di un borgo svuotato sì di auto, ma anche dipersone: «Non è così. Nonostante il freddo pun-gente venerdì e sabato scorsi via Pretoria e din-torni erano piene di gente, proprio come accadevaprima della Ztl».

Diversi commercianti, però, la pensano di-versamente e denunciano un crollo dellevendite dovuto alla mancanza di utenza...«Comprendo i loro problemi, ma l’amministra -

zione non può certo costringere i cittadini ad en-trare in un negozio».

Allora non crede alla denuncia di fatturatiridotti all’osso?«Non è questo il punto. Ci sarà stato un calo, ma

ho riscontrato anche situazioni che vanno nelladirezione opposta. Qualcuno mi ha detto di averregistrato addirittura un aumento delle vendite inquesta prima settimana di Ztl».

Qualche criticità l’avrà pure annotata, o

no?«Tutto è migliorabile. Ho detto che dopo un mese

faremo una verifica per intervenire laddove ce nefosse bisogno».

Per esempio le navette sottoutilizzate o l’ora -rio di chiusura delle scale mobili...«Sì, è vero le navette sono poco usate, ma credo

che sia una questione di tempo e il potentino necapirà l’importanza. Quanto all’orario delle scalemobili stiamo ragionando sulla possibilità di pro-rogare l’apertura fino a mezzanotte da subito, sen-za aspettare l’e s t at e » .

C’è chi boccia tout court la Ztl. Il fronte meno«fondamentalista» la invita a ripensare allachiusura 24 ore su 24. È ipotizzabile l’in -troduzione di fasce orario?«Ne discuteremo. Ma a quel punto dovremmo

pensare anche di inserire nell’area della Ztl via delPopolo e la zona a ridosso dell’ufficio postale, oggiaperte al traffico».

Ha citato via del Popolo. Sa che il varcosistemato a Porta Salza trae in inganno mol-ti automobilisti? Di fronte alle telecamerefanno marcia indietro credendo che anchequi sia zona a traffico limitato...«Sì, ho già dato mandato ai miei uffici di spostare

quella telecamera o, in alternativa, di sistemare uncartello ben visibile che avvisa gli automobilisti

della libera circolazione».Facebook pullula di voci negative sul prov-vedimento e in redazione riceviamo ognigiorno lamentele di cittadini. Non ha maipensato per un momento di aver sbagliato?«Proprio oggi diversi potentini mi hanno fer-

mato per strada complimentandosi per la sceltadella Ztl. La verità è che sono tanti i cittadinid’accordo con questa impostazione, ma non lo van-no a dire ai giornali o a scrivere sui social net-wo rk » .

Piovono critiche anche dal mondo politico...«E io non capisco chi partendo da una critica alla

Ztl attacca la città dicendo che è in decadenza. Sonoi soliti nemici di Potenza. Il capoluogo non è de-presso, ma vivace e, soprattutto, ha la schienadritta».

Sindaco, cosa risponde a chi l’accusa di averreso il centro storico un bunker, di averloi m p r i g i o n at o ?«Sbaglia chi parla di un centro chiuso. Via del

Popolo è accessibile, così come l’area nei pressidell’ufficio postale. Ripeto, non vedo una zonasvuotata come qualcuno va dicendo: lo scorso finesettimana, nonostante il gelo, ho visto tanta genteche si è riappropriata del borgo finalmente nonaggredito dalle auto. Oggi il centro storico non èchiuso, ma godibile».

l Sulla Ztl pende un ricorso alTar. Il provvedimento, lo ricordia-mo, è stato impugnato dall’AscomPotenza, associazione del com-mercio, del turismo e dei servizidella provincia di Potenza, e daaltri operatori del centro storico,iscritti all’Ascom e alla Potenzadel Centro. L’avv. Mario Iuzzolinodel foro di Napoli ha materialmen-te preparato il ricorso che foca-lizza l’attenzione su alcuni aspettiper denunciare l’«ille gittimità»della chiusura al traffico. «Nel per-seguire una regolamentazione deltraffico urbano, in particolare alcentro storico - si legge nel ricorso- il Comune di Potenza ha deter-minato delle limitazioni alla libe-ra circolazione dei cittadini, per-seguendo anche altre finalità: lariduzione dell’inquinamento at-mosferico e la decongestione dellacircolazione». «Peccato - dice Mar-co Trotta, presidente dell’Ascom -che le aree congestionate nella cir-colazione ed inquinate sono altre:via del Gallitello, rione Santa Ma-ria, rione Poggio Tre Galli. La Ztldel centro storico - aggiunge Trot-ta - dovrebbe essere inquadratanell’ambito della programmazio-ne urbanistica, dove il traffico e lacircolazione sono solo degli stru-menti per il perseguimento di in-teressi superiori e prevalenti: 1) ladestinazione economica dell’a re arispetto al tessuto socio-economi-co e culturale dell’intera città(ruolo centrale e «cuore» di Po-tenza; 2) il mantenimento dellaconcorrenza commerciale; 3) la te-nuta dei livelli occupazionali.

La delibera della giunta - tuonaancora Trotta - è viziata sul pianodella programmazione e su quellodella trasparenza».

Sul piano della programmazio-ne - secondo quanto sottolineatonel ricorso al Tar - il Comune hadisatteso, in attuazione dell’art. 22della legge 340//2000, i criteri «es-senziali» ed irrinunciabili fissatidalla Conferenza unificata Sta-

mensioni, a discapito di un mer-cato concorrenziale con la preva-lenza della Grande distribuzione.Infatti la tutela della concorrenza ,a causa degli effetti urbanistici esociali derivanti dalla presenza dinegozi sul territorio, deve esserearmonizzata con la salvaguardiadella aree urbane, dei centri sto-rici, della pluralità delle diversetipologie di negozi (piccoli, medi egrandi). L’intervento comunalecontrasta con la disciplina delcommercio che persegue la fina-lità di “tutela dei consumatori”attraverso “la possibilità di ap-provvigionamento, il servizio diprossimità (il negozio sotto casa),il pluralismo e l’equilibrio tra levarie forme di commercio (eser-cizi di vicinato, media distribu-zione e grande distribuzione), conparticolare riconoscimento delruolo e della valorizzazione dellepiccole e medie imprese, e dellavalorizzazione e salvaguardia delservizio commerciale nelle areeurbane, rurali, montane…» ( art. 1comma 3 lett. b), d) ed e) del d.lgs.31 marzo 1998 n. 114).

La Ztl 24 ore nel centro storico -conclude Trotta - incide sull’av -viamento commerciale delle atti-vità in esse ubicate, a causa dallachiusura alla circolazione dellazona a più ampia destinazionecommerciale del capoluogo luca-no, creando un ghetto o enclavecommerciale. Deve esserci un rap-porto di ragionevolezza tra l’at t oamministrativo del comune e lalimitazione dei diritti costituzio-nali tutelati (libertà di circolazio-ne e libertà di impresa).

Il provvedimento comunale, in-fine, secondo l’Ascom «non ha as-sicurato la partecipazione e l’in -formazione dei soggetti interessa-ti sia per quanto riguarda la li-bertà economica con la parteci-pazione delle categorie economi-che e sia dei soggetti interessatialla formazione dei piani urbanidel traffico».

LA PROTESTA INIZIATIVA DELL’ASCOM DI POTENZA FIRMATA ANCHE DA ALTRI OPERATORI DEL CENTRO STORICO

Pende sulla «Ztl» un ricorso al Tarecco punto per punto le contestazioniTrotta: «Nessuna programmazione e manca la trasparenza»to-Regioni-Enti Locali che fa ri-ferimento al Piano Urbano di Mo-bilità e le linee guida del MinisteroInfrastrutture e Trasporti. «L’in -tervento del Comune - precisaTrotta - incide sul diritto costi-tuzionale della libera circolazionedel cittadino, art. 16 della Costi-tuzione, che può essere limitatoper ragioni di pubblico interesse e

sul diritto costituzionale della li-bertà di impresa , art. 41 della Co-stituzione che può essere limitatosolo per utilità sociale. La riformadel commercio (d.lgs. 114/98 e suc-cessive modificazioni), non perse-gue esclusivamente una finalità diliberalizzazione, perché portatoalle estreme conseguenze raffor-zerebbe le imprese di maggiori di-

..

S C AT T IFa b r i z i oFiorini sufacebookpubblica fotoper segnalareil deserto

..

D I B AT T I TOÈ semprevivala polemicasull’attivazionedella Ztla Potenza

VIA ROSICALiberata dalle

auto. I residentiringraziano

D E S E R TOSul web foto del

centro senza auto.E senza persone

POTENZA CITTÀ

w w w. l a g a z z e t t a d e l m e z z o g i o r n o . i t

I COMMENTIDAL WEB

Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 31.01.2012 PAG. 7

Martedì 31 gennaio 2012 I XIII

INIZIATIVA NEL CUORE DEGLI ANTICHI RIONI DI TUFO

Come sposarsi con tutto l’amore del mondon Sposarsi nei cinque continenti all’insegna della tradi-

zione e della creatività di artisti e operatori del settore,con proposte e suggestioni allestite nei Sassi. È la for-mula dell’iniziativa “Con tutto l’amore del mondo”, or-ganizzata a Matera dalla società “Stra”, dal 3 al 6 feb-braio, all’interno del complesso ricettivo “Corte SanP i e t ro ” per proporre un evento particolare tra cultura,arte e moda che “dialo gheranno” sul tema dell’a m o re.

SI ESIBISCE QUESTA STERA CON IL LMG QUARTET

Simona Bencini in scena al Cinetix Cafén Simona Bencini e il Lmg Quartet saranno protagonisti

a Matera, oggi, dalle 21.30, della serie di appuntamentiCinetix Live Events, al Cinetix Café, in via Moro. L’ar -tista, voce storica della band “Dirotta su Cuba”, fa tappain città per presentare il suo ultimo lavoro discografico«Spreading Love», dopo propone la sua cifra stilistica inu n’intrigante fusione di jazz e sonorità della world mu-sic. Informazioni e prenotazioni tel. 0835 / 33.72.11.

STORIA GIUSEPPE CONIGLIO RICOSTRUISCE LA VICENDA NEL LIBRO «IL VENTENNIO FASCISTA A PISTICCI»

Lo scontro tra fascistie nazionalisti finìin un bagno di sangueNovanta anni fa a Bernalda i tragici fatti

R I C O R DATOAntonio Sisto,rinchiusodue anni in unlager. Sopra,la cerimoniadel 31 genna-io a Bernalda

Insegnò a MateraSi celebra Pascoli

nel centenario dellamorte del Poeta

Con un incontro culturalesvoltosi a Palazzo Lanfranchi, nel-la sala Levi, ha preso il via a Mate-ra il progetto “Pascoli”, dedicatoal primo centenario della morte diGiovanni Pascoli. L’iniziativa èpromosso dall’Unitep, l’Universi -tà della terza età e dell’educazionepermanente di Matera nella ricor-renza della morte del poeta, avve-nuta a Bologna il 6 aprile 1912.Come è noto, Pascoli, nato a SanMauro di Romagna cominciò lasua carriera di insegnante quale“reggente “ di Latino e Greco nelRegio Liceo-Ginnasio “Duni” diMatera. Correva l’anno scolastico1882-83. Pascoli tornò a Materal’anno successivo. Nel luglio del1884, dopo aver svolto il ruolo dicommissario statale nel Ginnasioparificato di Viggiano, in provin-cia di Potenza, partì per San Mau-ro Forte. Aveva avuto il trasferi-mento al Liceo di Massa. A Mate-ra non ritornò più.L’Unitep ha deciso di celebrarequesta ricorrenza importante at-traverso una serie di incontri cul-turali. Nel primo appuntamento ildocente dell’Unitep Giovanni Ca-serta ha tracciato un profilo gene-rale del poeta. Alla dotta relazioneè seguita la proiezione di un filma-to del regista Pupi Avati, dal titolo“Pascoli, cavaliere errante dellavita e dell’insegnamento”, in cuiricorrono, fra l’altro, riferimenti al-la esperienza materana. Il proget-to proseguirà durante l’anno ac-cademico 2012 dell’Unitep ap-puntamenti tematici che sono in-titolati Pascoli : il fanciullino, La si-lenziosa rivoluzione poetica delPascoli; Pascoli poeta georgico eil suo debito verso Orazio lucano;Pascoli poeta latino; Pascoli e lesue impressioni su Matera1882-84; Pascoli professore a Ma-tera: metodo didattico e progettoeducativo; Due alunni particolar-mente cari al Pascoli negli anni diMatera: Michele Fiore e NicolaFesta; Pubblicazione di inediti acura del prof. Giovanni Caserta;Viaggio sociale a San Mauro diRomagna (Forlì) e a Castelvecchio(Lucca); Viaggio sociale a Viggia-no (Pollino), ove il Pascoli,nell’estate 1883-84, fu commissa-rio per gli esami di Stato.

IL RICORDO IL 31 GENNAIO 1923 FURONO UCCISI GIUSEPPE VIGGIANO, PASQUALE GALLITELLI E MARIA DI STASI

Un eccidio rimasto nella memoriaLa comunità di Bernalda rievoca il dramma consumato durante il Fascismo

DRAMMA Targa a ricordo dell’eccidio

VIVILAREGIONESegnala le tue attività artistiche e le tue iniziativenel campo dello spettacolo e del divertimento a:[email protected]

di MICHELE SELVAGGI

Una pagina nera della politica lucana del-lo scorso secolo. Tre morti, trenta feriti eil danneggiamento di diversi negozi delcentro di Bernalda. Questo il tragico

bilancio della spedizione punitiva di squadre dicamice nere provenienti oltre che da tutta la Ba-silicata, anche dalla vicina Puglia in numero dicirca mille uomini. La cronaca di quei luttuosiavvenimenti è raccontata in modo attento e pun-tuale dal prof. Giuseppe Coniglio, storico pistic-cese che, attraverso ricerche, documenti, testimo-nianze ha ricostruito quella sanguinosa giornata

del 31 gennaio del1922, nel libro "Ilventennio fascista aPisticci".

L’episodio avven-ne giusto 90 anni fa,quando la città diBernalda, che all'e-poca contava quasi 7mila abitanti, si di-mostrava piuttosto

restia a recepire le nuove istanze sociali portateavanti dal Fascismo, mentre l'Amministrazioneguidata dal sindaco Francesco Pizzolla, a capo diuna coalizione di socialisti, nazionalisti ed ex com-battenti, sembrava godere della fiducia di buonaparte della popolazione. «Si presentava quindi per ifascisti lucani – spiega Coniglio – una buona oc-casione per vincere la resistenza dei bernaldesi,con le buone o con un'azione di forza. Bernaldadoveva essere ad ogni costo "fascistizzata" con ungrande concentramento di squadre di azione. Pro-motore della iniziativa – si legge ancora nel librodello storico pisticcese – l'avvocato Nicola San-sanelli, capo carismatico e primo segretario re-

gionale del Partito nazionale fascista e poi segre-tario del Fascio di Napoli, definito da Mussolini«l'uomo certamente adatto a reggere le sorti delFascismo lucano e napoletano».

La spedizione era stata fissata appunto per il 31gennaio, giorno del raduno regionale dei Nazio-nalisti, per cui tutto faceva prevedere una giornataparticolarmente "calda". Le squadre giunsero alleprime luci dell'alba alla stazione ferroviaria dadove poi raggiunsero il paese, accolte da una de-legazione fascista del posto. La prima e la piùnumerosa era quella di Pisticci composta da unatrentina di persone, precedute dalla giovane Do-menichina Albano che la sera prima aveva portatole poche armi della squadra pisticcese. Subito dopoarrivarono i gruppi di Irsina, Ferrandina, Craco ePotenza. Ultima una piccola squadra di Taranto.Temendo il peggio, accogliendo anche l'invito del-l'Amministrazione, buona parte della popolazionesi rinchiuse in casa oppure abbandonò l'abitato.

Nel primo pomeriggio, l'inaspettato arrivo incorteo delle camice azzurre nazionaliste, la cuipresenza creò irritazione nei fascisti che in parataintonarono l'inno "Giovinezza" e altri canti. Il rac-conto di Coniglio continua informando che ad untratto si udirono colpi di arma da fuoco e questa fula scintilla che provocò una vera e propria rissa trasquadristi e nazionalisti senza comunque cono-scere chi aveva sparato per primo.Tra le due fazioniscoppiarono gravi tafferugli e teatro degli scontrifurono corso Umberto, piazza Garibaldi e Plebi-scito e via Pitagora dove si sparò e si saccheggiò perdiverse ore. Grave il bilancio degli scontri, con tremorti: Giuseppe Viggiano (padre dell'ex sindaco),Pasquale Gallitelli, segretario dei nazionalisti, e lagiovane Maria Di Stasi, colpita da un proiettilevagante mentre allattava sua figlia. Trenta i feriti,tra cui lo squadrista potentino Buonadonna, feritoda tre colpi di fucile. Ferito anche il sottufficiale

dell'Arma Adinolfi intervenuto per sedare la rissa,una giovane donna, due fascisti e 14 nazionalisti.L'intervento della forza pubblica limitò di molto idanni. Seguì l'assalto alla sede dei Nazionalisti chevenne messa a soqquadrio e devastata.

Sulla ricostruzione dei fatti – si legge ancora nelresoconto di Coniglio – emersero versioni con-trastanti e in una corrispondenza da Potenza ilfilogovernativo Corriere della Sera riferì che erastato per primo il segretario nazionalista ad apo-strofare e minacciare i fascisti. Gli scontri di Ber-nalda, comunque, avevano suscitato in tutta laregione sdegno e amarezza e da più parti vennesollecitata una inchiesta seria e tempestiva. «Ilregime – conclude il racconto di Coniglio – spacciòper azione difensiva la spedizione punitiva di Ber-nalda per cui dalle risultanze della inchiesta nonemersero particolari fatti ed episodi di violenza percui vi furono leggere condanne, proscioglimenti,non luogo a procedere e indulti in fase istrut-toria».

Insomma, in quel tragico 31 gennaio di 90 anni fanon era successo nulla o quasi nulla.

IL DRAMMALa spedizione delle

camicie nere determinòtre morti e molti feriti

di ANGELO MORIZZI

Anche Bernalda ha il suo giorno della memoria. Sonopassati ormai 89 anni da quel 31 gennaio 1923,quando, durante un violento scontro tra fascisti enazionalisti, persero la vita tre persone, tra cui una

donna: Giuseppe Viggiano, padre di un ex sindaco, PasqualeGallitelli e Maria Di Stasi, colpita a morte mentre, alla finestra,stava allattando il suo neonato. A Bernalda erano stati fissati iraduni sia delle squadre d’azione fasciste, che delle camicieazzurre nazionaliste. Ma il piano dei gerarchi fascisti era,probabilmente, anche quello di punire, con una prova di forza edi imponenza, la comunità che ancora non recepiva le nuoveistanze ideologiche, a differenza di altri centri materani tra cuiMatera, Irsina, Ferrandina, Pisticci e Montescaglioso. «Ber-nalda, infatti - scrive lo storico Giuseppe Coniglio - erainsensibile al fascismo, sostenuto da pochi aderenti, mentreera stata istituita una sezione del Partito Nazionale, da parte diex combattenti, socialisti riformisti e qualche ardito. Per dif-fondere il fascismo, giunsero a Bernalda, all’alba del 31 gen-naio 1923, le squadre d’azione, con i loro capimanipolo di

Irsina, Potenza, Pisticci, Laurenzana, Craco, Taranto e Fer-randina». Quella che doveva essere una manifestazione pa-cifica di propaganda, si tramutò in un violento scontro fra leparti, che si estese nelle vie e piazze principali. «Sin dal mattino- riferisce Coniglio - le squadre nere percorsero le vie del centro,dove fu benedetto il gagliardetto, mentre, di pomeriggio,l’esplosione di un colpo d’arma da fuoco, provocò uno scontrotra fascisti e nazionalisti, la cui sede venne assediata. Alcuninegozi furono saccheggiati, le case perquisite dai fascisti, allaricerca dei loro rivali». Il bilancio fu pesante: dopo due ore diviolenti scontri, oltre ai tre morti, si contarono una trentina diferiti, più o meno gravi. L’eco dei tragici fatti giunse fino aRoma. Mussolini pretese chiarezza sull’accaduto, affidandol’inchiesta al funzionario del Ministero degli Interni Paolo DiTarsia. Gli inquirenti cercarono di individuare i colpevoli: cifurono prosciolti, condannati a pene lievi e, perfino, chi usufruìdell'indulto. La stampa nazionale e locale diede ampio spazio aifatti di Bernalda, fornendo, per la verità, versioni molto con-trastanti, in base al colore politico di ogni testata. Nel 1924Bernalda era ormai fascistizzata. Una lapide commemorativaricorda il fatto di sangue nell'omonima piazza cittadina.

Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 31.01.2012 PAG. 8

8 Martedì 31 gennaio 2012 Martedì 31 gennaio 2012 9

A tu per tu con il governatoredella Basilicata su caso Restaino,la corrente Franceschini, Folino,il petrolio, i giovani, Fenice,e persino la lettera di Anonymous

La partita si giocasullo sviluppotra infrastrutture e polipr oduttivi.Contro la fugadei giovani,che la Svimez certificaessere un problemameridionale e nonlucano, abbiamomesso in campoiniziative

Sul petroliola linea è farsicarico di un’attivitàstrategica per ilPaese, ma a pattodi avereinnanzitutto le piùelevate garanzie suambiente e salute

Il non far nulla perevitare errori nonsolo non è unabuona politica, manemmeno unabuona strategia. Oggisiamo convinti diaver intrapreso lastrada giusta perrecuperare l’af fannoiniziale

Primo piano Primo piano

Intervista esclusiva De Filippol’ottimistaIl momento? «Ci mettiamo realismo er esponsabilità»La responsabilità della classe dirigentedi centrosinistra«Siamo una terra sana e ben rappresentataBasta guardare i giudizi lusinghieri della stampanazionaleE’ il momento di dimissionare il sistemache soffia sul fuoco

di PARIDE LEPORACE

Presidente ci siamo ormai. Il parados-so di una crisi regionale aperta ufficial-mente venerdì sera, nei fatti iniziatacon gli arresti dell’inchiesta Fenice, siconclude in queste ore con il varo diuna nuova giunta. Vorrei chiederle dispiegare ai nostri lettori cosa è accadu-to in Basilicata in queste settimane.

«E’ accaduto che, senza che ci fosseuna crisi, i partiti hanno iniziato a di-scutere su come far andare avantil’azione della coalizione. Guardi, percrisi, in politica, si intende quando unorgano esecutivo, quale è appunto lagiunta regionale, non è in grado di pro-seguire nella sua attività o perché nonha la fiducia dell’organo di rappresen-tanza politica, il consiglio, o perchéqualche componente dello stesso ese-cutivo si è dimesso. Tutto questo, inve-ce, non c’è stato. Era, però, evidente cheall’interno dei partiti e, in molti casi,nei rapporti fra partiti e gruppi, la di-scussione era tesa, con uscite, anchesulla stampa, a volte fuori dai canoniammissibili delladialettica politica.Ladomanda era ed è se si può essere piùcoesi, al di là dell’unità e della forza delcentrosinistra, che non sono mai statein discussione. E, proprio in virtùdell’assenza di una crisi, il dibattito nel-la coalizione è stato tanto sereno da po-terne programmare anche i tempi e imodi che fossero compatibili con le esi-genze di governabilità e, su tutte, il bi-lancio. E dopo l’approvazione del bilan-cio la rinnovata forza della maggioran-za era già evidente. Ne ha dovuto pren-dere atto anche il Quotidiano dandoconto nei titoli di una “maggioranzalarga”».Il Quotidiano non le ha fatto scontidurante una crisi che vi siete ostinatiadefinireverifica, anziabbiamopar-latodiunavera crisidisistemadellaBasilicata: politica, economica e mo-rale.Ritiene il nostrogiudizioecces-sivo?«Lo ritengo un giudizio giornalistico,che forse ha elementi di base, ma sicu-ramente li declina insieme ad altri nonaltrettanto fondati e con toni più fortidi quelli reali. E’ impossibile pensareche lo stravolgimento che attraversa ilmondo, l’Europa e l’Italia trovi una Ba-silicata granitica, su cui non vi siano ri-flessi. E sinceramente anche la politicasi è mostrata non sempre capace di farseguire alle scelte di base comporta-menti coerenti e coesi, tanto che mi per-metto di dire che quando abbiamo par-lato di verifica abbiamo inteso verifica-re anche questi aspetti della coalizione.Ma generalizzare, o addirittura porreuna questione morale in una terra chetutti ritengono sana e ben amministra-ta, sia pure inevitabilmente interessatada qualche caso negativo, francamentenon ci sta».Mi fa capire come il governatore conil più alto consenso elettorale in Ita-lia e l’alleanza più larga della peniso-la possa finire in una palude politicacome quella che abbiamo attraversa-to?«Come ledicevo nonvedopaludi.Ampiconsensi e ampie coalizione richiedonoampi confronti, e la strategia del con-fronto è parte fondamentale della no-stra azione. E poi, visto che ama sotto-lineare i paradossi, gliene evidenziouno io: credo che siamo l’unico governoregionale a godere digiudizi più lusin-ghieri nel dibattito e sui media nazio-nali e nonnella rappresentazione dellarealtà che viene fatta in sede locale. Esi-ste un evidente spiazzamento comuni-cativo per cui, ad esempio, fa rumorel’unico articolo contenente un giudizionegativo sulla gestione delle royaltypubblicato dal Sole 24 ore (senza inter-rogarsi nemmeno sulla coincidenzatemporale con il decreto del Governoche risolve la questione petrolio a favo-re del territorio e non delle Compa-

gnie), mentre passano inosservati itanti pezzi fatti anche dalla stessa te-stata che lodano le scelte della Basilica-ta. E siamo l’unica regione ad avere di-battiti sui giornali sulla provenienzageografica dei manager scelti, temiche altrove vengono proprio ignorati:ma alla gente interessa la qualità deiservizi o la carta d’identità di chi li or-ganizza? Gli organigrammi, forse, su-scitanoaltri tipidi interessi, che quidanoi fanno più rumore che altrove…».La macchia nera di Fenice ha pesatomolto. Si è chiesto come sia potuto ac-cadere? La questione ambientale ènodale per la Basilicata?«Certo che è una questione nodale e perquesto non possiamo permetterci di af-frontarla con chiusure irrazionali. Ilnon far nulla per evitare errori non so-lo non è una buona politica, ma nemme-no una buona strategia. In passato in-dubbiamente la Basilicata si è trovata aconfrontarsi con temi più grandi diquelli a cui era preparata. Oggi siamoconvinti di aver intrapreso la stradagiusta per recuperare l’affanno inizia-le, ma è evidente che qualcosa in prece-denza non è andata per il verso giusto,ma per rispetto ai diversi organismiche sono all’opera per capire cosa siasuccesso (da quelli della politica a quel-li della giustizia) ritengo non sia giustotagliare corto con sentenze affrettate».Restaino indagato e sodale di Sigilli-to. Un sistema non ascrivibile a unasola corrente. Alla vigilia delladrammatica direzione regionale an-che lei ha dato mandato a Luongo di“convincere”Restaino a dimettersi?«L’hodetto primaper l’ambientee lori-peto ora: quando ci sono ipotesi, biso-gna dare tempo e serenità a chi lavoraper verificare se siano o meno fondate.L’idea di Luongo, a quanto ho capito,non era un’indicazione di responsabili-tà, ma una risposta di orgoglio in unmomento difficile della vita politica ita-liana: mostrare che proprio a dispettodi teorie e teoremi, nessuno era legato aincarichi o posizioni personali».Il risultato è un effetto boomerang.Restaino gonfia il petto e rivela l’esi -

stenza della Procura parallela allaRegione. Perché non l’ha dimissio-nato subito? Solidarietà umana o cal-colo politico?«E perché avrei dovuto dimissionarlo?Un assessore della mia giunta si è sen-tito vittima di un processo sommarioche la politica voleva fare, senza atten-dere i tempi della giustizia e ha respin-to questa cosa. Per vera o meno che siastata la sua impressione, non c’è nè so-lidarietà nè calcolo, ma rispetto. Ancheperché forse da dimissionare è quel si-stema che soffia sul fuoco, che cercacolpevoli e complotti a tutti i costi e conuna bramosia malata. Ma per dimissio-nare questo sistema non basta un pre-sidente di Regione, non crede?».Capisco che avete vissuto momentidrammatici sul piano umano. Leisull’onda dell’emozione ha messo inpubblico la macchina del fango cheper settimane l’ha fatta soffrire in-sieme ai suoi familiari..«Questo è l’unico aspetto positivo dellavicenda, perché dopo quella denunciasembra che il cicaleccio si sia calmato.Ma io l’ho fatto solo per indicare a Re-staino che un brusio di fondo ci accom-pagna tutti, che alimenta in un tamtam voci di colpe morali, personali, po-litiche che non hanno il coraggio di af-frontare la luce perché infondate. E glivolevo dire appunto di fare uno sforzonel ragionare al netto di questo cicalec-cio che, diversamente, sortisce i proprieffetti».Corvi e sciacalli non mancano. La vi-cenda del falso Arduino è inquietan-te. Poco lucana direi. Il degrado dellelotte per bande del Pd è palese, e nonse la cavi dicendo che non abbiamo leprove che è stata costruita da uno chenon è del suo partito. A mio modo divedere quel falso è contro di lei...«Guardi, con gli elementi che abbiamo,la vicenda è così intricata da farla sem-brareun nododiGordio.E inquesti ca-si l’unica soluzione valida è quella diAlessandro Magno: un taglio netto. Enettamente dico che un falso è qualcosadi spregevole, indipendentemente dacosa dica e contro chi sia. E in questo

condivido il suo giudizio negativo».In una battuta mi dice che futuro ve-de per la corrente Franceschini in Ba-silicata? A volte abbiamo l’impres -sione che ci sia una sorta di pulizia et-nica nei loro confronti...«Non ho la stessa impressione, anzi hocertezze contrarie. E poi non possiamodire che la politica non deve esser lega-ta a questioni di potere e poi parlare dipulizia etnica ogni volta che un incari-co cambia. Devono contare le apparen-ze o i momenti storici e le persone? Ma,anche ad un’analisi statistica, vedo lacomponente Franceschini ben rappre-sentata dal Parlamento al livello regio-nale al partito....»Nella mia lettura, comunque, la map-pa del potere in Basilicata è di nuovouguale a quella che dipinsi cinqueanni fa, almio arrivo in questaterra:De Filippo e Folino due uomini al co-mando.«Se intendiamo al comandodi Giunta eConsiglio sì. Scherzi a parte, ci sonoschemi che appartengonoad una lette-ratura esemplificativache hadel fiabe-sco e che alimenta anche la teoria dellamalapolitica. E’per questo tipo di lettu-re che la gente ci insegue con le richie-ste più strane, “perché noi possiamo”,salvo poi restare delusa e pensare che“noi possiamo e non vogliamo”. Lo sache c’e un signore che nelle sua sempli-cità mi insegue da mesi chiedendomiuna licenza per vendere l’aglio chenemmeno è nelle competenze della Re-gione e inveendo pubblicamente per-ché non gliela voglio dare? Affrontia-mo la questione con realismo e respon-sabilità: in questo momento in Basili-cata ci sono responsabilità in carico aduna classe dirigente di centrosinistra,fortunatamente qualcuno in più dei so-li De Filippo e Folino, che si dà da fareper fronteggiare uno dei momenti piùdifficili e più delicati della nostra sto-ria».Eppure voi, e con molto decisionismoinatteso, avete deciso le nomine del-la sanità. A proposito le altre nominea quando? E con quali criteri?«Ascolto e condivisione, ma poi è giusto

che ciascuno si assuma le responsabili-tà a cui è stato chiamato, e quellenomi-ne sono di giunta. Le prossime, inevita-bilmente, sono rientrate nel dibattitodella verifica e, conseguentemente, ar-riveranno a valle della sua conclusio-ne».Parliamo di programmi e questioninodali. Il petrolio. La Basilicata haperso un senso comune sulla risorsa.Effetto nimby e no ai permessi. Da do-ve intende ripartire?«Parto dal fatto che la Basilicata non èquella di chi alza di più la voce e che cisono posizioni estreme che non la rap-presentano. La linea della Regione èfarsi carico di un’attività strategica peril Paese, ma a patto e condizione di ave-re innanzitutto le più elevate garanziesu ambiente e salute e, poi, contropar-tite in termini di sviluppo. E sono con-vinto che questo pensiero sia più condi-viso di quanto possa apparire, anche senon posso negare che quelle cassandreche ci vedono tutti morti e devastati inconseguenza di qualsiasi attività di ti-po industriale un effetto emozionalesulla gente pure lo hanno. Per combat-tere questa battaglia dobbiamo sapermettere in campo quanta più informa-zione e trasparenza possibile».Spopolamento giovanile. E’ questio -ne epocale di molte aree, ma in Basi-licata rischia di diventare uno spar-tiacque. Sente l’orgoglio lucano dipoter risolvere questa questione?«Sento l’orgoglio lucano di volerla ri-solvere e spero che ci riusciremo. Lapartita si gioca sullo sviluppo, tra in-frastrutture e poli produttivi. Contro lafuga dei giovani, che la Svimez certifi-ca essere un problema meridionale enon lucano, abbiamo messo in campoiniziative come il Reddito ponte, Gene-razioni verso il lavoro, sostegnoall’Università e alla ricerca, politicheche sappiamo non poter essere una ri-sposta per tutti i 3.500 laureati cheogni anno la Basilicata produce, mache rappresentano la punta più avan-zata di sostegno ai giovani attualmentepraticata nel nostro Paese, tanto che adifferenza degli altri territori che vivo-

no lo stesso problema, riusciamo amantenere una maggiore coesione so-ciale. E se col memorandum riuscire-mo a mettere in campo qualcosa come 6miliardi di euro di investimenti ag-giuntivi rispetto alle politiche naziona-li eper ilSud, e due filiere adalto assor-bimento di addetti, inevitabilmentequalcosa cambierà».L’ascensore sociale lucano è blocca-to. Le ricerche e il senso comune ci di-cono che i posti di responsabilità re-gionali sono appannaggio deglistretti sodali della classe dirigente.Forse bisogna dare più forza al meri-to..«La cultura del sospetto è facile da ali-mentare quanto dannosa e forse biso-gna avere più fiducia nel merito. Il pro-blema è che in Basilicata la gente è po-ca, c’è un sistema di relazioni che, for-tunatamente, non esclude nessuno, eal momento giusto ciascuno si ricordadi ciò che si vuol ricordare e inevitabil-mente, in una terra in cui, ad esempio,su 600mila abitanti ci sono più 2milaconsiglieri comunali, nei ricordi c'èunpolitico. In qualche concorso lo “scan -dalo” era addirittura che il vincitoreera semplicemente dello stesso paese diun politico. Lo sa che se lei o un suo ni-pote dovesse vincere un concorsoall’Arpab o al Comune di San Paolo Al-banese qualcuno inevitabilmente si ri-corderebbe di questa intervista? Ma al-lora cosa dovrebbe fare? Per la colpa diconoscermi dovrebbe chiedere a tuttala sua famiglia di rinunciare aqualun-que contatto col pubblico? Se mettessi-mo questa regola, in Basilicata le sele-zioni andrebbero deserte, perché ci siconosce più o meno tutti. Questo nonsignifica assolvere la politica e le sueresponsabilità. Anzi, io sono convintoche anche dalle ultime vicende dobbia-mo tutti trarre una lezione, facendoprevalere sempre e in ogni caso, comeio mio sforzo di fare, rigore e sobrietà».Ha notato sicuramente che i forconilucani sono pochi e molto spuntati.Una questione di carattere? O forsela crisi non ha aggredito in manieraviolenta quel tipo di categoria?«Mi consenta una considerazione leg-gera e una più seria. La prima è cheogni movimento nazionale trova quiaccoliti spesso sempre tra la stessa ri-stretta cerchia di persone. Ci sono per-sone che hanno più sigle con cui parla-no sui giornali che anni, e non sono tee-nagers. Ma passando all’aspetto serio,non sempre contano i numeri. Se ci so-no problemi concreti siamo pronti sem-pre al dialogo, indipendentemente daquanti sono a patirli o a sollevarli».Laquestione meridionalehasperan-ze di esser affrontata seriamente daitecnocrati del governo?«Credo debba esse affrontata INESO-RABILMENTE. Mi sembra che ormaitutti abbiano la consapevolezza che sise vuol salvare l’Italia bisogna farlacrescere e l’Italia non può crescere senon cresce il Sud».La Basilicata può avere fiducia nellasua nuova giunta e nella politica chela esprime?«La Basilicata puòcontinuare ad averefiducia, ma questo non vuol dire chepuò delegare tutto e disinteressarsi. Ilmomento, come ho detto, è difficile e de-licato, c’è bisogno di tutti. Serve intra-prendenza e responsabilità tra impren-ditori, sindacati, commercianti, dipen-denti, giovani, anziani tanto per porta-re avanti le attività di ciascuno quantoper contribuire con le proprie idee allacrescita di un sistema comune. Anchedenunciando ciò che non va, ma nongiocando a quel “tanto peggio tantomeglio” che ha caratterizzato una cul-tura politica superata dalla storia».Il futuro prossimo di Vito De Filip-po?«Presidente della Regione Basilicata. Enon posso dirle che poi farò il giornali-sta... Per me sarebbe un ritorno al pas-sato».

Il giudizio I partiti PetrolioNon c’è questionemorale in una terrache tutti ritengonoben amministratae sana

Anche nei rapportifra partitila discussioneera tesa, con uscitesopra le righe

Col memorandumpuntiamo a6 miliardidi investimentiper il Sud

Dopo la denunciasembra che il cicaleccioche ha colpito anchei miei familiarisi sia calmato.L’ho fatto solo perindicare a Restaino cheun brusio di fondo ciaccompagna tutti

Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 31.01.2012 PAG. 9

8 Martedì 31 gennaio 2012 Martedì 31 gennaio 2012 9

A tu per tu con il governatoredella Basilicata su caso Restaino,la corrente Franceschini, Folino,il petrolio, i giovani, Fenice,e persino la lettera di Anonymous

La partita si giocasullo sviluppotra infrastrutture e polipr oduttivi.Contro la fugadei giovani,che la Svimez certificaessere un problemameridionale e nonlucano, abbiamomesso in campoiniziative

Sul petroliola linea è farsicarico di un’attivitàstrategica per ilPaese, ma a pattodi avereinnanzitutto le piùelevate garanzie suambiente e salute

Il non far nulla perevitare errori nonsolo non è unabuona politica, manemmeno unabuona strategia. Oggisiamo convinti diaver intrapreso lastrada giusta perrecuperare l’af fannoiniziale

Primo piano Primo piano

Intervista esclusiva De Filippol’ottimistaIl momento? «Ci mettiamo realismo er esponsabilità»La responsabilità della classe dirigentedi centrosinistra«Siamo una terra sana e ben rappresentataBasta guardare i giudizi lusinghieri della stampanazionaleE’ il momento di dimissionare il sistemache soffia sul fuoco

di PARIDE LEPORACE

Presidente ci siamo ormai. Il parados-so di una crisi regionale aperta ufficial-mente venerdì sera, nei fatti iniziatacon gli arresti dell’inchiesta Fenice, siconclude in queste ore con il varo diuna nuova giunta. Vorrei chiederle dispiegare ai nostri lettori cosa è accadu-to in Basilicata in queste settimane.

«E’ accaduto che, senza che ci fosseuna crisi, i partiti hanno iniziato a di-scutere su come far andare avantil’azione della coalizione. Guardi, percrisi, in politica, si intende quando unorgano esecutivo, quale è appunto lagiunta regionale, non è in grado di pro-seguire nella sua attività o perché nonha la fiducia dell’organo di rappresen-tanza politica, il consiglio, o perchéqualche componente dello stesso ese-cutivo si è dimesso. Tutto questo, inve-ce, non c’è stato. Era, però, evidente cheall’interno dei partiti e, in molti casi,nei rapporti fra partiti e gruppi, la di-scussione era tesa, con uscite, anchesulla stampa, a volte fuori dai canoniammissibili delladialettica politica.Ladomanda era ed è se si può essere piùcoesi, al di là dell’unità e della forza delcentrosinistra, che non sono mai statein discussione. E, proprio in virtùdell’assenza di una crisi, il dibattito nel-la coalizione è stato tanto sereno da po-terne programmare anche i tempi e imodi che fossero compatibili con le esi-genze di governabilità e, su tutte, il bi-lancio. E dopo l’approvazione del bilan-cio la rinnovata forza della maggioran-za era già evidente. Ne ha dovuto pren-dere atto anche il Quotidiano dandoconto nei titoli di una “maggioranzalarga”».Il Quotidiano non le ha fatto scontidurante una crisi che vi siete ostinatiadefinireverifica, anziabbiamopar-latodiunavera crisidisistemadellaBasilicata: politica, economica e mo-rale.Ritiene il nostrogiudizioecces-sivo?«Lo ritengo un giudizio giornalistico,che forse ha elementi di base, ma sicu-ramente li declina insieme ad altri nonaltrettanto fondati e con toni più fortidi quelli reali. E’ impossibile pensareche lo stravolgimento che attraversa ilmondo, l’Europa e l’Italia trovi una Ba-silicata granitica, su cui non vi siano ri-flessi. E sinceramente anche la politicasi è mostrata non sempre capace di farseguire alle scelte di base comporta-menti coerenti e coesi, tanto che mi per-metto di dire che quando abbiamo par-lato di verifica abbiamo inteso verifica-re anche questi aspetti della coalizione.Ma generalizzare, o addirittura porreuna questione morale in una terra chetutti ritengono sana e ben amministra-ta, sia pure inevitabilmente interessatada qualche caso negativo, francamentenon ci sta».Mi fa capire come il governatore conil più alto consenso elettorale in Ita-lia e l’alleanza più larga della peniso-la possa finire in una palude politicacome quella che abbiamo attraversa-to?«Come ledicevo nonvedopaludi.Ampiconsensi e ampie coalizione richiedonoampi confronti, e la strategia del con-fronto è parte fondamentale della no-stra azione. E poi, visto che ama sotto-lineare i paradossi, gliene evidenziouno io: credo che siamo l’unico governoregionale a godere digiudizi più lusin-ghieri nel dibattito e sui media nazio-nali e nonnella rappresentazione dellarealtà che viene fatta in sede locale. Esi-ste un evidente spiazzamento comuni-cativo per cui, ad esempio, fa rumorel’unico articolo contenente un giudizionegativo sulla gestione delle royaltypubblicato dal Sole 24 ore (senza inter-rogarsi nemmeno sulla coincidenzatemporale con il decreto del Governoche risolve la questione petrolio a favo-re del territorio e non delle Compa-

gnie), mentre passano inosservati itanti pezzi fatti anche dalla stessa te-stata che lodano le scelte della Basilica-ta. E siamo l’unica regione ad avere di-battiti sui giornali sulla provenienzageografica dei manager scelti, temiche altrove vengono proprio ignorati:ma alla gente interessa la qualità deiservizi o la carta d’identità di chi li or-ganizza? Gli organigrammi, forse, su-scitanoaltri tipidi interessi, che quidanoi fanno più rumore che altrove…».La macchia nera di Fenice ha pesatomolto. Si è chiesto come sia potuto ac-cadere? La questione ambientale ènodale per la Basilicata?«Certo che è una questione nodale e perquesto non possiamo permetterci di af-frontarla con chiusure irrazionali. Ilnon far nulla per evitare errori non so-lo non è una buona politica, ma nemme-no una buona strategia. In passato in-dubbiamente la Basilicata si è trovata aconfrontarsi con temi più grandi diquelli a cui era preparata. Oggi siamoconvinti di aver intrapreso la stradagiusta per recuperare l’affanno inizia-le, ma è evidente che qualcosa in prece-denza non è andata per il verso giusto,ma per rispetto ai diversi organismiche sono all’opera per capire cosa siasuccesso (da quelli della politica a quel-li della giustizia) ritengo non sia giustotagliare corto con sentenze affrettate».Restaino indagato e sodale di Sigilli-to. Un sistema non ascrivibile a unasola corrente. Alla vigilia delladrammatica direzione regionale an-che lei ha dato mandato a Luongo di“convincere”Restaino a dimettersi?«L’hodetto primaper l’ambientee lori-peto ora: quando ci sono ipotesi, biso-gna dare tempo e serenità a chi lavoraper verificare se siano o meno fondate.L’idea di Luongo, a quanto ho capito,non era un’indicazione di responsabili-tà, ma una risposta di orgoglio in unmomento difficile della vita politica ita-liana: mostrare che proprio a dispettodi teorie e teoremi, nessuno era legato aincarichi o posizioni personali».Il risultato è un effetto boomerang.Restaino gonfia il petto e rivela l’esi -

stenza della Procura parallela allaRegione. Perché non l’ha dimissio-nato subito? Solidarietà umana o cal-colo politico?«E perché avrei dovuto dimissionarlo?Un assessore della mia giunta si è sen-tito vittima di un processo sommarioche la politica voleva fare, senza atten-dere i tempi della giustizia e ha respin-to questa cosa. Per vera o meno che siastata la sua impressione, non c’è nè so-lidarietà nè calcolo, ma rispetto. Ancheperché forse da dimissionare è quel si-stema che soffia sul fuoco, che cercacolpevoli e complotti a tutti i costi e conuna bramosia malata. Ma per dimissio-nare questo sistema non basta un pre-sidente di Regione, non crede?».Capisco che avete vissuto momentidrammatici sul piano umano. Leisull’onda dell’emozione ha messo inpubblico la macchina del fango cheper settimane l’ha fatta soffrire in-sieme ai suoi familiari..«Questo è l’unico aspetto positivo dellavicenda, perché dopo quella denunciasembra che il cicaleccio si sia calmato.Ma io l’ho fatto solo per indicare a Re-staino che un brusio di fondo ci accom-pagna tutti, che alimenta in un tamtam voci di colpe morali, personali, po-litiche che non hanno il coraggio di af-frontare la luce perché infondate. E glivolevo dire appunto di fare uno sforzonel ragionare al netto di questo cicalec-cio che, diversamente, sortisce i proprieffetti».Corvi e sciacalli non mancano. La vi-cenda del falso Arduino è inquietan-te. Poco lucana direi. Il degrado dellelotte per bande del Pd è palese, e nonse la cavi dicendo che non abbiamo leprove che è stata costruita da uno chenon è del suo partito. A mio modo divedere quel falso è contro di lei...«Guardi, con gli elementi che abbiamo,la vicenda è così intricata da farla sem-brareun nododiGordio.E inquesti ca-si l’unica soluzione valida è quella diAlessandro Magno: un taglio netto. Enettamente dico che un falso è qualcosadi spregevole, indipendentemente dacosa dica e contro chi sia. E in questo

condivido il suo giudizio negativo».In una battuta mi dice che futuro ve-de per la corrente Franceschini in Ba-silicata? A volte abbiamo l’impres -sione che ci sia una sorta di pulizia et-nica nei loro confronti...«Non ho la stessa impressione, anzi hocertezze contrarie. E poi non possiamodire che la politica non deve esser lega-ta a questioni di potere e poi parlare dipulizia etnica ogni volta che un incari-co cambia. Devono contare le apparen-ze o i momenti storici e le persone? Ma,anche ad un’analisi statistica, vedo lacomponente Franceschini ben rappre-sentata dal Parlamento al livello regio-nale al partito....»Nella mia lettura, comunque, la map-pa del potere in Basilicata è di nuovouguale a quella che dipinsi cinqueanni fa, almio arrivo in questaterra:De Filippo e Folino due uomini al co-mando.«Se intendiamo al comandodi Giunta eConsiglio sì. Scherzi a parte, ci sonoschemi che appartengonoad una lette-ratura esemplificativache hadel fiabe-sco e che alimenta anche la teoria dellamalapolitica. E’per questo tipo di lettu-re che la gente ci insegue con le richie-ste più strane, “perché noi possiamo”,salvo poi restare delusa e pensare che“noi possiamo e non vogliamo”. Lo sache c’e un signore che nelle sua sempli-cità mi insegue da mesi chiedendomiuna licenza per vendere l’aglio chenemmeno è nelle competenze della Re-gione e inveendo pubblicamente per-ché non gliela voglio dare? Affrontia-mo la questione con realismo e respon-sabilità: in questo momento in Basili-cata ci sono responsabilità in carico aduna classe dirigente di centrosinistra,fortunatamente qualcuno in più dei so-li De Filippo e Folino, che si dà da fareper fronteggiare uno dei momenti piùdifficili e più delicati della nostra sto-ria».Eppure voi, e con molto decisionismoinatteso, avete deciso le nomine del-la sanità. A proposito le altre nominea quando? E con quali criteri?«Ascolto e condivisione, ma poi è giusto

che ciascuno si assuma le responsabili-tà a cui è stato chiamato, e quellenomi-ne sono di giunta. Le prossime, inevita-bilmente, sono rientrate nel dibattitodella verifica e, conseguentemente, ar-riveranno a valle della sua conclusio-ne».Parliamo di programmi e questioninodali. Il petrolio. La Basilicata haperso un senso comune sulla risorsa.Effetto nimby e no ai permessi. Da do-ve intende ripartire?«Parto dal fatto che la Basilicata non èquella di chi alza di più la voce e che cisono posizioni estreme che non la rap-presentano. La linea della Regione èfarsi carico di un’attività strategica peril Paese, ma a patto e condizione di ave-re innanzitutto le più elevate garanziesu ambiente e salute e, poi, contropar-tite in termini di sviluppo. E sono con-vinto che questo pensiero sia più condi-viso di quanto possa apparire, anche senon posso negare che quelle cassandreche ci vedono tutti morti e devastati inconseguenza di qualsiasi attività di ti-po industriale un effetto emozionalesulla gente pure lo hanno. Per combat-tere questa battaglia dobbiamo sapermettere in campo quanta più informa-zione e trasparenza possibile».Spopolamento giovanile. E’ questio -ne epocale di molte aree, ma in Basi-licata rischia di diventare uno spar-tiacque. Sente l’orgoglio lucano dipoter risolvere questa questione?«Sento l’orgoglio lucano di volerla ri-solvere e spero che ci riusciremo. Lapartita si gioca sullo sviluppo, tra in-frastrutture e poli produttivi. Contro lafuga dei giovani, che la Svimez certifi-ca essere un problema meridionale enon lucano, abbiamo messo in campoiniziative come il Reddito ponte, Gene-razioni verso il lavoro, sostegnoall’Università e alla ricerca, politicheche sappiamo non poter essere una ri-sposta per tutti i 3.500 laureati cheogni anno la Basilicata produce, mache rappresentano la punta più avan-zata di sostegno ai giovani attualmentepraticata nel nostro Paese, tanto che adifferenza degli altri territori che vivo-

no lo stesso problema, riusciamo amantenere una maggiore coesione so-ciale. E se col memorandum riuscire-mo a mettere in campo qualcosa come 6miliardi di euro di investimenti ag-giuntivi rispetto alle politiche naziona-li eper ilSud, e due filiere adalto assor-bimento di addetti, inevitabilmentequalcosa cambierà».L’ascensore sociale lucano è blocca-to. Le ricerche e il senso comune ci di-cono che i posti di responsabilità re-gionali sono appannaggio deglistretti sodali della classe dirigente.Forse bisogna dare più forza al meri-to..«La cultura del sospetto è facile da ali-mentare quanto dannosa e forse biso-gna avere più fiducia nel merito. Il pro-blema è che in Basilicata la gente è po-ca, c’è un sistema di relazioni che, for-tunatamente, non esclude nessuno, eal momento giusto ciascuno si ricordadi ciò che si vuol ricordare e inevitabil-mente, in una terra in cui, ad esempio,su 600mila abitanti ci sono più 2milaconsiglieri comunali, nei ricordi c'èunpolitico. In qualche concorso lo “scan -dalo” era addirittura che il vincitoreera semplicemente dello stesso paese diun politico. Lo sa che se lei o un suo ni-pote dovesse vincere un concorsoall’Arpab o al Comune di San Paolo Al-banese qualcuno inevitabilmente si ri-corderebbe di questa intervista? Ma al-lora cosa dovrebbe fare? Per la colpa diconoscermi dovrebbe chiedere a tuttala sua famiglia di rinunciare aqualun-que contatto col pubblico? Se mettessi-mo questa regola, in Basilicata le sele-zioni andrebbero deserte, perché ci siconosce più o meno tutti. Questo nonsignifica assolvere la politica e le sueresponsabilità. Anzi, io sono convintoche anche dalle ultime vicende dobbia-mo tutti trarre una lezione, facendoprevalere sempre e in ogni caso, comeio mio sforzo di fare, rigore e sobrietà».Ha notato sicuramente che i forconilucani sono pochi e molto spuntati.Una questione di carattere? O forsela crisi non ha aggredito in manieraviolenta quel tipo di categoria?«Mi consenta una considerazione leg-gera e una più seria. La prima è cheogni movimento nazionale trova quiaccoliti spesso sempre tra la stessa ri-stretta cerchia di persone. Ci sono per-sone che hanno più sigle con cui parla-no sui giornali che anni, e non sono tee-nagers. Ma passando all’aspetto serio,non sempre contano i numeri. Se ci so-no problemi concreti siamo pronti sem-pre al dialogo, indipendentemente daquanti sono a patirli o a sollevarli».Laquestione meridionalehasperan-ze di esser affrontata seriamente daitecnocrati del governo?«Credo debba esse affrontata INESO-RABILMENTE. Mi sembra che ormaitutti abbiano la consapevolezza che sise vuol salvare l’Italia bisogna farlacrescere e l’Italia non può crescere senon cresce il Sud».La Basilicata può avere fiducia nellasua nuova giunta e nella politica chela esprime?«La Basilicata puòcontinuare ad averefiducia, ma questo non vuol dire chepuò delegare tutto e disinteressarsi. Ilmomento, come ho detto, è difficile e de-licato, c’è bisogno di tutti. Serve intra-prendenza e responsabilità tra impren-ditori, sindacati, commercianti, dipen-denti, giovani, anziani tanto per porta-re avanti le attività di ciascuno quantoper contribuire con le proprie idee allacrescita di un sistema comune. Anchedenunciando ciò che non va, ma nongiocando a quel “tanto peggio tantomeglio” che ha caratterizzato una cul-tura politica superata dalla storia».Il futuro prossimo di Vito De Filip-po?«Presidente della Regione Basilicata. Enon posso dirle che poi farò il giornali-sta... Per me sarebbe un ritorno al pas-sato».

Il giudizio I partiti PetrolioNon c’è questionemorale in una terrache tutti ritengonoben amministratae sana

Anche nei rapportifra partitila discussioneera tesa, con uscitesopra le righe

Col memorandumpuntiamo a6 miliardidi investimentiper il Sud

Dopo la denunciasembra che il cicaleccioche ha colpito anchei miei familiarisi sia calmato.L’ho fatto solo perindicare a Restaino cheun brusio di fondo ciaccompagna tutti

Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 31.01.2012 PAG. 10

Martedì 31 gennaio 2012 19

Deferita la serrata in attesa di conoscere i risultati dell’incontro di domani al Ministero

Farmacisti sul piede di guerraE intanto Trerotola approfitta della liberalizzazione e rimane aperta tutti i sabato

Vertenza AiasProclamato lo statodi agitazioneper manenteProclamato lo stato di agitazionepermanente di tutti i lavoratori dell’Aias di Potenza. I rappresentantisindacali di Cgil, Cisl, Uil e FialsConfsal hanno spiegato che tra imotivi principali della dichiarazio-ne dell stato di agitazione, c’è «ilritardo nei pagamenti degli stipen-di, il mancato rispetto dei contenu-ti della delibera di giunta regionale1706 del 2010 per quanto riguar-da l’approvazione dell’accordosul piano di ristrutturazione e sta-bilizzazione dell’Aias, il mancatoavvio del Tavolo tecnico per la de-finizione della tariffa in domiciliareprovvisorio, nonché la mancataconvocazione di un tavolo perl’adeguamento tariffario delle pre-stazioni sanitarie per gli anni2000-2006».Mancato adeguamento che nonconsente ai lavoratori di poterepercepire «gli arretrati contrattualiderivanti dal nuovo Contratto na-zionale di lavoro.Pertanto i sindacati «a tutela deidiritti e della dignità professionalee umana dei lavoratori» hannodeciso di proclamare lo stato diagitazione permanente di tutti i la-voratori».Non solo. I rappresentati di Cgil,Cisl, Uil e Fials Confsal hanno an-che preannunciato che si riserva-no, sin da ora «ogni ulteriore azio-ne di lotta per addivenire alla de-finizione di tutte le problematicheormai annose e certamente allostato dell’arte valutate quantome-no con superficialità dalle Istitu-zioni preposte».Insomma è arrivato il momento dirisolvere una volta per tutte unavertenza che si trascina ormai datroppo tempo e che penalizza nonsoltanto i lavoratori ma anche tuttiquelli che usufruiscono dei servi-zi.

L’interno di una farmacia e nel riquadro il presidente dell’Ordine dei farmacistidella provincia di Potenza, Magda Cornaccione

I prezzi più alti della abitazione si registrano in centro storico e a Poggio tre Galli

Nonostante la crisi il mattone regge

PotenzaREDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

NONOSTANTE la crisi eco-nomica nel secondo seme-stre del 2011 le quotazioniimmobiliari nel capoluogodi regione si mantengonostabili, con sconti, in sede dichiusura di trattative, chepossono variare tra il 15 e il20 per cento.

Per quanto riguarda le lo-cazioni gli immobili vengo-no affitati in breve tempo seil canone è sui 400 euro,mentre quando le richiestesi mantengono sui 450-500euro al mese per i bilocali e550-650 euro al mese per itrilocali, l'incontro tra do-manda e offerta diventa piùdifficoltoso.

Rimane una buona richie-sta di locazioni per studenti;il costo a posto letto in came-ra singola è di 150-170 euroal mese, in camera doppia in-torno ai 100-125.

Gli acquirenti sono costi-tuiti solitamente da fami-glie, già proprietarie di unimmobile, che hanno neces-sità di modificare la propriasituazione abitativa. Le gio-

vani coppie punta più sullalocazione.

I tagli più richiesti sonoquelli compresi tra i50 e i 90metri quadri, con importimedi intorno ai 160.000 eu-ro. In calo le compravenditedi immobilidi pregio inquanto i po-tenziali ac-quirenti sonopiù cauti e se-lettivi anchedal punto divista del prez-zo.

Nel capo-luogo i prezzipiù alti si rag-giungonoraggiungo -no nel centrostorico e nella zona nord delcapoluogo dove un apparta-mento signorile nuovo puòcostare tra i 2.600 e i 2.800euroalmetro quadro Incen-tro storico i prezzi di abita-zioni signorili ristrutturatesi aggirano intorno ai 2.500euro al metro quadro men-

tre per le soluzioni da ri-strutturare si può arrivaresui 2.000 euro

Molto richieste le aree se-micentrali, come rione Li-bertà, Verderuolo, SantaMaria e Francioso, per i col-

legamenti, l'e-sposizione e iservizi pre-senti. A rioneLibertà, al di làdi alcuni pa-lazzi di tipo po-polare di 3-4piani, nellamaggior par-te dei palazzi,realizzati fragli anni ‘50 e‘70, gli appar-tamenti costa-no in media

1.800 euro al metro quadrose usati e 2.000 se ristruttu-rati.

Quotazioni simili a Fran-cioso dove per un un immo-bile ristrutturato di tipo me-dio si spendono 2.100 euroal metro quadro

Le zone dove si sta co-

struendo più edilizia resi-denziale privata sono l’areadi Poggio Tre Galli, via delGallitello, dove il costo diun’abitazione varia dai2.400 ai 2.600 euro al metroquadro.

E’ STATO deferito a data ancora dastabilire lo sciopero dei farmacistiche, in un primomomento, si sareb-be dovuto tenere domani per prote-stare contro il decreto sulle libera-lizzazioni assunto dal governoMonti.

L’altrafaccia dellamedagliadelleliberalizzazioni, però, è rappresen-tata dalla farmaciaTrerotola che hadeciso di prendere quanto di buonoc’èneldecreto - ovvero lapossibilitàdi decidere come e quando rimanereaperti - eha stabilitocheil sabatosa-rà un giorno come un’altro.

Da Trerotola, quindi, a prescinde-re dalla turnazione festiva, le portesaranno aperte dal lunedì al sabatodalle 8 alle 14 e dalle 16 alle 21. Comerecita loslogan sceltoper lacampa-gna pubblicitaria: “C’è sempre unafarmacia aperta vicino a te”. E perevitare che qualcuno possa darglidel menagramo, lostesso Trerotolaha aggiunto: “Cà nun pozza maiserv!!!!”. Insomma una trovata de-cisamente innovativa, sia per la de-cisione di utilizzare il dialetto po-tentino, sia per l’autoironia utiliz-zata, masoprattutto perchéè lapri-mavoltache unafarmaciadecidedirimanere aperta di sabato anchequando non è di turno.

Tornando al fronte della serratatutto parte da “La difesa dei nostridirittiè ladifesadeldiritto allasalu-te di tutti i cittadini”che poi è quantoscritto in un manifesto affisso daFederfarma nelle vetrine di quasitutte le farmacie del capoluogo.

«Abbiamo deciso di rinviare losciopero - ha fatto sapere MagdaCornacchione, presidente dell’Or -dine dei farmacisti della provinciadi Potenza - in attesa di conoscerel’esito dell’incontro, in programmadomani, al Ministero tra i rappre-sentanti di Federfarma e del Fofi(Federazione italiana degli ordinidei farmacisti». Ciò non toglie che«se non verrà trovato un accordo traquanto prevede il decreto e quelleche sono le nostre richieste, la serra-ta ci sarà». Non si tratta «di voleretutelare quella che per molti è unacasta - ha proseguito Magda Cor-nacchione - bensì assicurare ai cit-tadinidei servizibuonivisto cheso-

prattutto nei piccoli comuni dellaBasilicata la farmacia è l’unico pre-sidio sanitario esistente». E se Mon-ti vuole fare salire a 5.000 le nuovefarmacie «va anche detto che oggi intuttaItalia cenesono1.000 chenonsono mai state assegnate». In prati-ca «l’incontro inprogramma doma-ni dovrà fare chiarezza su alcuneanomalie previste dal decreto, comea esempio, quella di potere aprirefarmacie nelle stazioni». Una cosa,infatti, «aprire unafarmacia in unastazione di una grande città e unconto è aprirla in un contesto comequello lucano».

Se il decreto dovesse passare cosìcom’è in Basilicata,sarebbero più lefarmacie nelle stazioni che i treni

che vi transitano.E anche perquanto «riguarda gli

orari - ha proseguito il presidentedell’Ordine dei farmacisti di Poten-za - già da tempo stiamo valutandoquesta possibilità per venire incon-tro alle esigenze dei cittadini, però,non è possibile ipotizzare orari trop-po dilatati perché il tutto finirebbecon il danneggiare i clienti. Dopo 12ore di lavoro, insomma, la stanchez-za si farebbe sentire e si perderebbedi lucidità». Il decreto è stato predi-sposto «senza sentire nessun far-macista» ed è una «cosa assurda vi-sto cheio credo che ilbinomio debbaessere farmaco-farmacista e nonfarmaco-farmacia, nel senso che do-ve c’è il farmaco cideveessere il far-

macista» e questo come risposta aMonti che vorrebbe vendere farma-

ci di fascia C, come possono es-sere gli psicofarmaci, nei su-permercati, dove chiunquecon una semplice ricetta puòcomprare quello che vuolesenza la presenza di una per-sona qualificata, come è ap-punto il farmacista, che puòanche consigliare il pazien-te».

Ma a oggi chi ha vinto e chiha perso la battaglia per le li-beralizzazioni?

La prima impressione è cheabbiano perso tutti. Il Governo, in-fatti, ha sostanzialmentescelto unavia di mezzo, per non scontentaretroppo i farmacisti titolari, rappre-sentatida Federfarma,peri quali lapaura maggiore erala possibilità divendere i medicinali di fascia C - ov-vero quelli acquistabili solo dietropresentazione di ricetta medica etutti a pagamento per il cittadino -anche nei supermarket e nelle para-farmacie. E proprio queste ultimesembrano le più deluse dalle deci-sioni prese, che comunque dovran-no essere ratificate dal Parlamento.

GOVERNO In un primo momen-to sembravache lascelta fossequel-la di lasciare la libertà di vendita del-la fascia C anche alle parafarmacie ealla grande distribuzione. Ma inuna intervista tv il presidente delConsiglio ha detto che c’è stato unerrore di trascrizione e dunque ilpacchetto di riforma non compren-devaquestopunto. Sarà.Però ilmi-nistro della Salute in una intervistaall'Avvenire aveva detto di essere fa-vorevole alla presenza delle farma-cie nei centri commerciali.

FARMACISTI TITOLARI Sonosul piede di guerra, perché erano fa-vorevoli a un aumento complessivodel numero (2000/2500 in più) diesercizi, ma non di 5 mila circa comeprevisto, invece, dal Decreto legge

PARAFARMACIE Non hannoottenuto la possibilità di venderemedicinali su ricetta a pagamento e,pur essendoa tuttigli effetti farma-cisti, restano dei laureati di serie b

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Nuova del Sud - 31.01.2012 PAG. 11

Santarsiero si difende: “Non esiste la bacchetta magica. Le case? Prima si faceva clientelismo”

“Nei prefabbricati a vita”Animato confronto a Bucaletto tra residenti e sindaco. Sott’accusa il bando per i 100 alloggiPOTENZA- Il progetto di ri-qualificazione del quartie-re ma anche i problemi vec-chi e nuovi al centro di unincontro ieri a Bucaletto nel-la chiesa rionale dove è sta-ta organizzata un’assem-blea pubblica tra i cittadi-ni, il comitato di quartieree l’amministrazione comu-nale. Occasione imperdibi-le per i residenti del rionealle porte del capoluogo lu-cano: hanno potuto espri-mere dubbi,evidenziarecriticità di-rettamenteal sindacoVito Santar-siero. I citta-dini lamen-tano, tra lealtre cose, irequisiti ri-chiesti per ilnuovo ban-do di asse-gnazione dialloggi po-polari chenon assicu-rano priori-tà a chi vive ancora nei pre-fabbricati. “Il bando messoa punto per i cento alloggida realizzare nel quartiere– hanno sottolineato - nongarantiscono di liberare iprefabbricati in cui ancoraabitano numerose fami-glie che per pochi spiccio-li potrebbero non rientra-re tra gli assegnatari dinuove case”. Altra critica ri-guarda proprio i recenti la-vori di riqualificazione: lafontana da poco realizzatanella piazza del rione nonè funzionante e nel frattem-po l’acqua sporca che vi siè raccolta continua a rista-gnare. “L’abbiamo vistafunzionare per breve tem-

po. Ora -è stato spiegato dalpresidente del comitato diquartiere Angelo Quarati-no - si trova in uno stato didegrado, certamente ancheper colpa dei cittadini po-co rispettosi”. A questo siaggiunge il mancato servi-zio di pulizia del rione do-ve non si vedono più da tem-po i due operatori ecologi-ci che spazzavano strade emarciapiedi. Non meno fa-stidioso, dicono i residen-ti di Bucaletto, è il frequen-te ritardo degli autobus ur-bani della Cotrab. “Capita-hanno detto - anche di do-verli aspettare invano per-chè non poche volte hannosaltato le corse”. La questio-

ne sicurezza, poi, continuaa preoccupare. Il sindacoSantarsiero nel suo inter-vento ha ricordato gli sfor-zi dell’amministrazione co-munale nel portare a termi-ne la riqualificazione dellacittadella evidenziando che“non esiste una bacchettamagica per risolvere imme-diatamente i problemi” maa Bucaletto “è certo non sa-ranno più assegnati altriprefabbricati”. Riguardogli alloggi popolari il sin-daco ha spiegato che sonostati e saranno assegnati inbase ai requisiti previsti dal-la legge, assicurando chesono stati fatti tutti i neces-sari controlli sulle famiglie

a cui è stata consegnata unacasa popolare. Il primocittadino ha voluto anchesottolineare come l’ammi-nistrazione abbia provvedu-to in questi anni a program-mare la realizzazione dinuovi alloggi “mentre pri-ma a Bucaletto si facevaclientela, la peggiore e voieravate mediamente inquesto sistema”. Rispon-dendo alle affermazioni ri-guardo ai fumi della SiderPotenza, vicina a Bucalet-to, Santarsiero ha detto chetutto è a norma perchè so-no effettuati controlli am-bientali per verificare le con-seguenze delle attività svol-te nello stabilimento. (Ca.Zi)

Ordine al Merito, il prefetto consegna le onorificenze

POTENZA - questamattina alle 11 il pre-fetto di Potenza Anto-nio Nunziante nel cor-so di un’apposita ceri-monia organizzatapresso la Prefetturadi Potenza consegneràle onorificenze dell’Or-dine al Merito della Re-pubblica Italiana con-ferite con decreto del

Presidente della Re-pubblica del 2 giugno2011. le persone insi-gnite della distinzioneonorifica sono: Romo-lo Panico (ufficiale),attilio Citrino (cava-liere), Carmine Lavec-chia(cavaliere), Anto-nio Maria Mirauda (ca-valiere) e Giovanni Sfa-ra (cavaliere).

“Sui fumi dellaSider i controllidicono che tutto

è a norma”

L’incontro di ieri sera con ilsindaco, il CdQ e alcuniresidenti (Esposito)

Tra austerity e tagli solo un vassoio di dessert e tre bottigliette di acqua

Il Comune di Potenza “risparmia” anche sul rinfresco offerto al presidente Fini

POTENZA - Dura la vitadegli enti locali. La crisi eil debito “storico” è anco-ra più forte al Comune diPotenza, dove le casse del-la città devono giornal-mente fare i conti con mi-lioni di debiti che pesanosulla spesa corrente quel-la che, in tempi normali,sarebbe dedicata alla ma-nutenzione delle strade, alverde ed agli stabili di pro-prietà. Al Comune non re-sta che “tagliare”. Anchesu buffet. E’ balzato agli oc-chi di tutti come durantela visita a Palazzo di Cit-tà del presidente della Ca-mera Gianfranco Fini, il

Comune di Potenza ha of-ferto “soltanto” un picco-lo vassoio di dessert con“appena” tre bottigliette diacqua minerale. Alla pre-senza di assessori, presi-

dente del Consiglio comu-nale, consiglieri di mag-gioranza e opposizione èvenuto il dubbio che qual-cuno abbia persino dovu-to rinunciare. Chissà se il

sindaco Santarsiero (comegià fatto con il presiden-te Monti) abbia racconta-to a Fini, durante la visi-ta nell’impianto delle sca-le mobili “Santa Lucia” odirante la consegna delmedagliere della Città,co-me sia difficile ammini-strare un Comune comequello di Potenza costret-

to appunto a tagliare,vendere, recuperare i cre-diti vantati verso altre isti-tuzioni ed individuareprogetti innovativi. Certolo sforzo compiuto per ab-battere il debito storico del-la città, passato da 170 mi-lioni di euro a meno di 100,non è cosa da poco. Il Co-mune di Potenza è dentro

lo scenario generale dellacrisi, con l’aggravante di12 milioni annuali da de-trarre alla spesa correnteper le rate mutuo destina-te al pagamento del debi-to storico. E allora: giustorisparmiare su tutto, an-che sul rinfresco quandol’ospite è la terza carica del-lo Stato. (Ce.Be.)

La passeggiata del presi-dente Fini (con Santarsieroe il consigliere Fanelli delFli) nelle scale mobili SantaLucia e l’incontro a Palazzodi Città con il rinfresco

Martedì 31 gennaio 201214 _Potenza e Provincia_

Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Nuova del Sud - 31.01.2012 PAG. 12

Presentata la guida Slow wine: diciotto le cantine lucane segnalate

Storie di vita, di vigne e di vini made in Italy

POTENZA - La narrazio-ne del vino in una guidada consultare per scopri-re l’Italia enologica. Unamappa dove trovare 1904cantine recensite in lun-go e largo per la Peniso-la. Storie di vita, di vignee di vini: è questa la filo-sofia nuova che anima laguida Slow wine presen-tata al teatro Stabile gra-zie alla condotta Slow fo-od di Potenza in collabo-razione con la Cooperati-va V Centroenologico econ Cibò Enogastronomia.Per l’occasione presente ilgiornalista enogastrono-mico Luciano Pignata-ro, coordinatore per Cam-pania, Basilicata e Cala-bria di Slow food. Ben 18le cantine lucane segna-late, espressioni di un for-te legame con il territorio,la storia e cultura. La no-vità dell’edizione 2012? ”Ilmiglioramento qualitati-vo delle cantine del Vultu-re in particolare - ha di-chiarato ai microfoni deLa Nuova tv - che si con-traddistinguono semprepiù per uno stile ben de-finito. La Basilicata si con-ferma terra di qualità, dirossi di struttura, di gran-de longevità e personali-tà”. Una guida che si di-stingue dalle altre perchèi degustatori vanno diret-tamente nelle aziende perconoscere quello che c’èdietro a un’etichetta diqualità: dalle storie dellecantine, all’evoluzione,alle caratteristiche fino aicambiamneti delle diver-se annate. Pignataro hapoi definito i vini lucani”ricchi di storia, capaci distare bene a tavola e chedifficilmente possono es-sere replicati. Alla Basili-cata vitivinicola, però, co-me nel resto del Sud, man-ca la capacità di stare in-sieme e una maturità

commerciale”. Il riconosci-mento più importante,contraddistinto dal simbo-lo della chiocciola (che vie-ne attribuito alle aziende),per la Basilicata è stato as-segnato alla giovane e in-traprendente Elena Fuc-ci, unica donna enoloca inregione che ha cercato nel-la sua unica etichetta, Ti-tolo, eleganza e finezzagrazie anche a scelte co-raggiose. Il riconosci-mento delle bottiglie (at-tribuito ad aziende chefanno prodotti di alto li-

vello) è stato attribuito aMusto Carmelitano di Ve-nosa, mentre le monete(buon rapportoqualità/prezzo) a Cantinadi Venosa, Bonifacio e Gri-falco della Lucania. La fi-duciaria della condotta diPotenza (nata lo scoro lu-glio), Cateriana Salvia, au-spica momenti di promo-zione per avvicinare lagente ai valrori slow: bel-lo, pulito e giusto. E perfinire una degustazionedelle etichette segnalatenel volume. Un bicchieredi vino accompagnato daiprodotti lattierio casearidella latteria Tripaldi e Be B Group Soc. Coop.Un’occasione per conosce-re dal vivo i protagonistidell’enologia lucana, le lo-ro storie e leggere, oltreall’etichetta. Gastronautinon per caso, ma per scel-ta. (I.D.M.)

Pro Loco Lagopesole, Carlo Lucia confermato presidenteLAGOPESOLE - È Car-lo Lucia il presidente del-la Pro Loco di Lagopeso-le che traghetterà l’asso-ciazione verso il tra-guardo dei trent’anni nel2014. Lo affiancheran-no nel suo secondo man-dato consecutivo due ri-conferme: Luciana Pacealla vicepresidenza eMarcello Romano nellaveste di tesoriere, en-trambi con le stesse ca-riche esercitate nelloscorso triennio. Quattro,invece, i nuovi ingressinel neoeletto ConsiglioDirettivo: Fabio D’An-drea che, ritornato nel-la sua terra di origine do-po aver lavorato per al-cuni anni in Emilia Ro-

magna, metterà a dispo-sizione della Pro Loco lesue conoscenze ed il suointeresse per lo svilup-po territoriale; AngelaSantamato ed Enzo Pos-sidente, la prima di La-gopesole e il secondo diPossidente, due giova-nissimi che legati allapropria Regione hannodeciso di continuare ilpercorso di studi in ter-ra lucana e di adoperar-si per la promozione lo-cale; Angelica Masi che,vissuta ad Avigliano esposata e residente a La-gopesole da pochi anni,potrà mettere a serviziodel paese in cui vivel’esperienza maturatanel campo lavorativo.

Cantava l’anno: Rocco Di Bono

presenta il suo libro

La copertina

OPPIDO - Domani alleore 18,00, presso la Bi-blioteca comunale, l’Uni-tre in collaborazionecon il Comune di Oppi-do Lucano, presenterà illibro Cantava l’anno -Mezzo secolo di storia at-traverso le canzoni diRocco Di Bono. Il libro,primo lavoro di Rocco DiBono, avvocato di Gen-zano di Lucania appas-sionato lettore, ripercor-re la storia della secon-da metà del Novecentoattraverso una tracciainsolita e insospettabile,sorprendente, singolareed emozionante. L’auto-re usa la musica per rac-contarci questi ultimicinquant’anni di storia,incrocia le storie quoti-diane che hanno attra-versato la nostra gene-razione e le canzoni chehanno segnato quel par-

ticolare momento stori-co, culturale e sociale.Dal boom economico alsessantotto, dallo sbar-co sulla luna alle stragi

neofasciste e poi mafio-se, fino al fenomeno e ladiffusione delle “radio li-bere”, al crollo dell’Ursse a Tangentopoli: tuttolegato dal filo rosso del-la musica e delle canzo-ni che hanno scandito iltempo di quegli eventi.

L’opera è stata pubbli-cata dalla FondazioneNuove Proposte di Mar-tina Franca (TA). LaFondazione, con il Pre-sidente Elia Greco, sindalla sua costituzione,nel 1970, ha sempresvolto, senza fini di lu-cro, attività editorialecon l’avvio, negli ultimianni, di tre collane (Sag-gistica, Narrativa, Poe-sia) in aggiunta a quel-la già esistente. La dif-fusione delle pubblicazio-ni avviene attraverso ilProgetto “GiambattistaGifuni”.

La guida presentata ieri al teatro Stabile di Potenza

Esce il libro di Celeste PansardiPOTENZA - Pagine aperte e di fresco respiro. Unascrittura pulita e lineare per una storia d’amo-re incastonata dentro sentimenti e pregiudizi didue nobili famiglie del settecento rispettivamen-te di Rivello e Villa del Bosco (odierna Nemoli). Un libro che, in senso più stretto, diviene uncompagno segreto del lettore. Così si presenta“La pergola di Lillà” (euro 15,00, pag.156) di Ce-leste Pansardi di fresca uscita per i tipi di Va-lentina Porfidio Editore di Moliterno, in cui ilracconto dell’autrice, venendo coniugare sto-ria e narrativa, segna l’unione di due casate, iBarone di Rivello coi Filazzola di Bosco.

Vivere Pietragalla partecipa a La 7 a “Gli intoccabili”

PIETRAGALLA - L’asso-ciazione Vivere Pietra-galla ha partecipato al-l’ultima puntata de “GliIntoccabili”, la trasmis-sione di approfondi-mento andata in ondamercoledì scorso suLa7. I responsabili del-l’associazione, che sidedica da qualche annoall’organizzazione diattività politiche e cul-turali nel territorio diPietragalla, hanno po-

tuto così seguire da vi-cino, tra il pubblico, l’av-vincente programmadi inchieste, che vedetra gli autori anche ungiornalista di origini lu-cane – Alessandro Gar-ramone - condotto conprofessionalità da Gian-luigi Nuzzi che, in que-

sta occasione, si è sof-fermato sul caso di unalto prelato che, rimos-so dal suo incarico do-po aver fatto pulizia tragli appalti e le fornitu-re del Vaticano, ha de-nunciato in una letteraal papa la corruzione al-l’interno dei sacri palaz-

zi.Vivere Pietragalla ha

approfittato dell’occa-sione per salutare il ce-lebre giornalista mila-nese con il quale colti-va un rapporto di ami-cizia e stima reciprocafin dai tempi della pre-sentazione, nel piccolopaese lucano, dei suoi li-bri d’inchiesta sulle fi-nanze vaticane e sulla’ndrangheta nel Nordd’Italia.

15_Potenza e Provincia_ Martedì 31 gennaio 2012

Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Nuova del Sud - 31.01.2012 PAG. 13

Al via ieri nella Casa Cava il confronto con i cittadini sotto lo slogan “Starci. Lavoriamo insieme”

Matera Capitale europea della CulturaPrimo obiettivo: entrare nella short list

di DEBORA DESIO

MATERA- Con un incon-tro pubblico il Comitatoper la candidatura di Ma-tera a Capitale europeaper la Cul-tura (Cec)ieri ha se-gnato unpassaggiofondamen-tale: stop al-la prima fa-se fatta diindagine evolontà evia alla fase

e godere di un sostegnopubblico e condiviso. Intotale quindi, possono ac-cedere, al momento, so-lo cinque città, tra cuiMatera. Entro metà 2013un gruppo formato da 13esperti, di cui 7 nomina-ti da Bruxelles e 6 dal no-stro governo nazionale,dovranno osservare lecinque città dalle qualitrarre la rosa delle fortu-nate che formerà la fati-dica short list. In questafase le città dovranno ri-spondere ad un questio-nario di 40 domandefornite dalla Commis-sione Europea ed in se-conda battuta dovrannosostenere un “esame ora-le” in cui il rappresentan-te della città candidata,avrà mezz’ora a disposi-zione per motivare la scel-

vera e propria di lavoroper la candidatura. Perfare ciò, durante l’incon-tro pubblico che si èsvolto nella Casa Casa,Paolo Verri, ha sottoli-neato che i prossimi seimesi saranno dettati dal-la partecipazione pubbli-ca al progetto. L’esigen-za di ascoltare la cittadi-nanza, il territorio rien-tra tra i criteri di valuta-zione della Città dei Sas-si da parte del Comitatoeuropeo che assegna ilprestigioso titolo. Due lemodalità che sarannoadottate. Primo: realizza-re incontri diretti congruppi ristretti di mas-simo 20/25 partecipantiper volta per raccoglieresuggerimenti, critichee sostegno al lavoro. Se-condo: creare una piatta-forma telematica dovetutti potranno dare il pro-prio parere, soprattuttoi materani che vivonofuori città. Un’idea que-sta che nasce sulla scor-ta dell’esperienza dellaRegione Basilicata con ilprogetto Visioni Urbanee che Paolo Verri sottoli-nea aver dato ottimi ri-scontri, in termini di par-tecipazione e qualità de-gli interventi registrati.Il termine di questa fasechiamata “Starci. Lavo-riamo insieme” coincide-rà con la prossima Festadella Bruna, al terminequindi di questi sei me-si circa, sarà stilato unprimo documento pro-grammatico. In Italiasono circa 20 le città at-tualmente candidate. Tut-te dovranno rispondereai due requisiti fonda-mentali per accedere poialla fase dalla quale na-scerà la short list : ave-re un comitato dedicato

ta di candidarsi. Stilataquindi la lista dei pochieletti che concorrerannoal titolo, la commissioneeffettuerà dei sopralluo-ghi nelle varie realtà.Questo è quanto accadràda oggi in poi, ma il co-

mitato insediatosi il 29luglio 2011 ha già svol-to un compito importan-te durante gli scorsi me-si, durante il quale haprodotto sei documentiche il professor Alessan-dro Bollo ha definito se-

milavorati, che fungeran-no da base per le futurevalutazioni. Il primo do-cumento ha interessatoil turismo e la fase di ac-coglienza, valutando lecriticità esistenti nelle in-frastrutture e sevizi, il se-condo tema la comunica-zione ed il marketing,quindi la scelta del logo,dello slogan e dei coloriper identificare la candi-datura; il terzo la Gover-nance, ovvero i rapportipubblico-privato, le pro-blematicità emerse e lecompensazioni di interes-se tra la città e l’hinter-land; il quarto la dimen-sione economica; il quin-to il sostegno della comu-nità materana che risie-de fuori città ed il soste-gno che potrebbe porta-re ed infine, i temi nar-

rativi trattati dalla altrecittà candidate che pos-sono essere ripetuti o da-re spunto a Matera. Que-st’ultimo punto, il sestoè stato analizzato dalprof. Francesco Bian-chini, che ha tracciato unbilancio di tutte le cittàcandidate, nel corso de-gli anni, sottolineando glierrori e le idee vincenti.E così alla fine l’utilizzodell’arte come strumen-to di critica positiva, hatratto ispirazione da An-versa Cec 1993, la visio-ne urbana e la sua archi-tettura come parte inte-grante della città si è ispi-rato a Glasgow Cec 1990.Matera unirà ancora al-la Cultura la Natura, for-te del Parco della MurgiaMaterana, parte inte-grante del territorio.

Fino alla Festa della Bruna incontri“ristretti” per raccogliere suggerimenti,

critiche e sostegno al lavoro. Saràattivato anche un sito internet

Il primoconfrontocon icittadini perlanciare lacandidaturadi Matera aCapitaleeuropeadella culturanel 2019

Paolo Verriieri allaCasa Cavadurante larelazionesulle diversecandidaturedegli scorsianni

Adozione internazionale, se il figlio viene da lontanoMATERA- L’associazioneCamera Minorile In Cam-MiNo e Il Lion Club Ma-tera Host, nell’ambitodelle attività program-mate per l’anno sociale2011/2012 hanno orga-nizzato un incontro distudio dal titolo ”Adozio-ne internazionale: quan-do il figlio viene da lon-tano. Nodi critici e pun-ti di forza.” che si terràa Matera giovedì 9 feb-braio, dalle ore 15 alle ore19, presso l’Hotel San Do-menico in via Roma.L’evento è patrocinato dalComune di Matera e dal-l’Amministrazione pro-vinciale. L’evento è accre-ditato dal Consiglio del-l’Ordine degli Avvocati di

Matera ai fini della for-mazione professionalecontinua (4 crediti forma-tivi). I relatori saranno laprof.ssa De Natale, giàPro Rettore UniversitàCattolica Milano, ladott.ssa Tuccillo, presi-dente Tribunale MinoriPotenza, la dott.ssa Bac-chetta, vice presidenteCommissione AdozioniInternazionali, la dott.ssaRotondaro, psicologa delComune Matera, ladott.ssa Basentini, psico-loga Tm Potenza, e ladott.ssa Torre, presiden-te dell’associazione Arie-te Onlus di Napoli. Leconclusioni saranno del-l’avvocato Emilio NicolaBuccico.

Anche Sassilive alla festa dei 30 anni di Radio Deejay

Capolupo con Albertino

MATERA- Una festaindimenticabile per unradio grande da 30anni. E’ la festa per i 30anni di Radio Deejay,one nation, one station,one love. E questa se-ra al Mediolanum Fo-rum di Milano per la fe-sta organizzata da Ra-dio Deejay in occasio-ne dei suoi primi 30 an-ni “on air” ci sarà an-che il direttore di Sas-siLive.it Michele Capo-lupo, da sempre appas-sionato del mondo Dee-jay e già protagonistail 18 febbraio scorso ne-gli studi di Radio Dee-jay per consegnare ilpane di Matera ai fra-telli Pasquale e Alber-

to Di Molfetta, cono-sciuti con gli pseudoni-mi di Linus e Alberti-no. “Abbiamo fatto 30e li festeggiamo il 31”.Questo l’invito rivoltoda Linus agli ascolta-tori di Deejay e in duesettimane i 12mila bi-glietti sono stati giàvenduti. Un sold outche ha provocato ungrande rammarico inmigliaia di fans chenon hanno fatto intempo ad acquistare ibiglietti e che ora do-vranno accontentarsidi rivedere i momentipiù emozionanti in dif-ferita sul sito ufficialedella radio www.deee-jay.it oppure su Deejay

Tv. A questa festa me-morabile per RadioDeejay la città di Mate-ra, patrimonio mondia-le Unesco per gli anti-chi rioni Sassi e cittàcandidata a capitaleeuropea della culturanel 2019, sarà rappre-sentata alla festa dei 30anni di Radio Deejaydal giornalista di Sas-siLive.it Michele Capo-lupo.

19_Matera e Provincia • Alta Murgia_ Martedì 31 gennaio 2012


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