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Regimi tecnologici Sistemi settoriali e nazionali di ... E... · I vantaggi di tale approccio una...

Date post: 03-Jun-2020
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1 Regimi tecnologici Sistemi settoriali e nazionali di innovazione Malerba, Economia dell’innovazione, cap. 8-13 Malerba F. (2007), “I sistemi innovativi settoriali”, in Innovazione. Imprese, industrie, economie, a cura di J. Fagerberg, D.C. Mowery e R.R. Nelson, Carocci Editore. Franco Malerba, Luigi Orsenigo (1996), Schumpeterian patterns of innovation are technology-specific, Research Policy 25 (1996) 451-478.
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Regimi tecnologici

Sistemi settoriali e nazionali di

innovazione

Malerba, Economia dell’innovazione, cap. 8-13

Malerba F. (2007), “I sistemi innovativi settoriali”, in Innovazione. Imprese,

industrie, economie, a cura di J. Fagerberg, D.C. Mowery e R.R. Nelson, Carocci

Editore.

Franco Malerba, Luigi Orsenigo (1996), Schumpeterian patterns of innovation are

technology-specific, Research Policy 25 (1996) 451-478.

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Introduzione I processi di cambiamento tecnologico sono differenti a livello

settoriale/tecnologico (Malerba ed Orsenigo, 1997; Malerba,

2005), esistono cioè dei sistemi settoriali di innovazione che

sono caratterizzati per ruoli ed importanza diversa degli attori ed

istituzioni del processo innovativo:

si pensi, per esempio, alla differenza che esiste nel processo di

innovazione “science based” del settore farmaceutico rispetto ad

un altro settore sempre “science based” come l’aeronautica,

oppure ad un settore tradizionale come l’industria alimentare.

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Il livello di appropriabilità della conoscenza dipende dal

settore tecnologico/industriale d’attività, in quanto le

tecnologie si differenziano in funzione della facilità di essere

replicate e della facilità nell’essere imitate.

L’appropriabilità dipende dall’efficacia dei meccanismi legali

di protezione (proprietà intellettuale) si parla, pertanto, di

appropriabilità debole o forte (Teece, 1986).

È debole quando le innovazioni sono difficili da proteggere

perchè possono essere facilmente codificate e il sistema di

protezione legale della proprietà intellettuale è meno efficace

(si veda il caso della musica);

è forte se le innovazioni sono facili da proteggere in quanto la

conoscenza su cui si basano è tacita e/o possono essere protette

in maniera efficace dai brevetti (si veda il caso dell’industria

farmaceutica).

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Sistemi settoriali di innovazione e pattern

schumpeteriani di innovazione Settori Schumpeter Mark I

Il pattern dell’attività innovativa è caratterizzato da facilità di entrata in un

industria

Presenza massiccia di nuove imprese: i nuovi imprenditori entrano nel settore

con idee innovative, nuovi prodotti e processi, avviano nuove imprese che

concorrono con quelle esistenti

le nuove imprese distruggono le rendite associate alle precedenti innovazioni

Settori di riferimento: meccanica strumentale e biotecnologie

Settori Schumpeter Mark II

Regime caratterizzato dalla predominanza di grandi imprese che investono

molto in R&S

Presenza di barriere all’entrata: le grandi imprese, grazie allo stock di

conoscenze accumulate in specifiche aree tecnologiche, alle elevate

competenze professionali e risorse finanziarie, ostacolano l’entrata di nuove

imprese

Settori di riferimento: industria dei semiconduttori e dei mainframe

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Schumpeter mark 1 può essere anche definito

come un modello di innovazione “widening”:

base innovativa che si espande attraverso la

continua entrata di nuovi innovatori

Schumpeter mark 2 può essere anche definito

come un modello “deepening” con la dominanza

di poche imprese che innovano continuamente in

un processo cumulativo

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Il contributo di Malerba e Orsenigo “Schumpeterian patterns of innovation are

technology - specific”, Research Policy, 1996

Su questi studi originari poggiano gli studi empirici effettuati da Malerba

e Orsenigo negli anni ’90, al fine di vedere se in diversi paesi e diversi

settori possono essere rilevati i due modelli settoriali dell’innovazione

descritti:

Sulla base di dati brevettuali riclassificati in macro-aree tecnologiche gli

autori misurano le seguenti caratteristiche delle attività innovative settoriali

1. Concentrazione e asimmetria tra le attività innovative delle imprese

2. Grandezza delle imprese innovative

3. Cambiamento nel tempo nella gerarchia degli innovatori

4. Rilevanza dei nuovi innovatori rispetto a quelli preesistenti

I primi 2 indicatori riguardano direttamente le ipotesi schumpeteriane sulla

relazione tra innovazione e dimensione delle imprese

I secondi 2 riguardano il grado di mobilità: “accumulazione creativa”

contro “distruzione creativa”

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Si riportano i settori per i quali i pattern innovativi

sono i medesimi per ogni indicatore preso

singolarmente nei 6 paesi considerati dallo studio

(Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Giappone

e USA)

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Settori poco e molto concentrati

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Settori con alta e bassa asimmetria

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Settori con prevalenza di grandi e piccole

imprese

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Settori con alta e bassa stabilità nella gerarchia

delle imprese innovative

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Settori con alta e bassa entrata di

innovatori

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Attese e risultati

Il modello Schumpter mark 2 dovrebbe essere

caratterizzato da alta concentrazione, alta

asimmetria, alta stabilità nella gerarchia, bassa

entrata e grande dimensione aziendale

Il contrario vale per il modello Schumpeter

mark 1

La correlazione tra gli indicatori che definiscono

i 2 modelli è alta

Un’analisi delle componenti principali identifica

in maniera netta i due diversi modelli

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Risultati Un importante risultato dello studio è che risultano importanti

similitudini tra paesi e differenze tra settori, quindi esistono

diversi modi di organizzare le attività innovative che variano tra

gruppi di settori

• Modello S-MI È stato rinvenuto nelle classi tecnologiche dei

settori tradizionali (Abbigliamento e calzature, mobili, chimica

per l’agricoltura, meccanica, macchine industriali, macchine

elettriche, processi chimici per le industrie agro-alimentari)

• Modello S-MII E’ stato rinvenuto nei settori con economie di

scala ed hi-tech (Chimica organica, bio-chimica, ingegneria

genetica, computers, tecnologie laser, aereospazio,

telecomunicazioni, armamenti, tecnologia nucleare)

Su 49 classi, 19 classi tecnologiche sono del tipo 1 e 15 del tipo 2

in maniera coerente in tutti i paesi

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Sistemi settoriali Malerba F., (2004) “Sectoral Systems of innovation”

L’innovazione ha luogo in ambienti settoriali diversi in termini di:

a)fonti; b)attori; c)istituzioni.

Esempio:

Farmaceutica/Biotecnologie:

a)Science-based

b)Sia grandi imprese che piccole nuove imprese

c)Importanza IPRs, brevetti, Sistema Sanitario Nazionale, caratteristiche

domanda per processo innovativo

Vs

Chimica:

a)R&D laboratories

b)Grandi imprese

c)Importanza politiche di governo

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Elementi base Ogni sistema settoriale ha 3 blocchi costituenti:

1.Conoscenza e regime tecnologico

2.Attori e reti

3.Istituzioni

I vantaggi di tale approccio una migliore comprensione di:

•Struttura e confini settori

•Agenti e loro interazioni

•I processi di apprendimento e innovazione dei specifici

settori

•I tipi di trasformazioni settoriali

•I fattori alla base delle differenti performance di imprese e

paesi nei diversi settori.

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Conoscenze e tecnologie

La conoscenza non si diffonde liberamente né automaticamente tra le imprese e viene assorbita in base alle capacità/competenze che le imprese hanno accumulato nel tempo

Ciascun settore è caratterizzato da conoscenze, tecnologie e input specifici che cambiano nel tempo

Caratteristiche della conoscenza: accessibilità, opportunità tecnologiche, cumulatività

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Accessibilità

possibilità di ottenere conoscenze provenienti dall’esterno delle imprese, a loro volta interne o esterne al settore

alta accessibilità interna al settore comporta una minore appropriabilità

alta accessibilità a conoscenze esterne al settore significa poter disporre di capitale umano qualificato e di università o centri di ricerca attivi nel settore di riferimento

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Opportunità tecnologiche

in alcuni settori le opportunità dipendono dai progressi compiuti dalle università in ambito scientifico

in altri settori, le opportunità di innovare spesso provengono dagli avanzamenti nella R&S delle imprese

in altri settori i rapporti stabili con fornitori e utilizzatori possono svolgere un ruolo fondamentale

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Cumulatività Varia il grado per cui la produzione di nuove

conoscenze dipende da conoscenze esistenti

Livello tecnologico: la cumulatività può riferirsi alla

natura intrinsecamente cumulativa dei processi di

apprendimento dal punto di vista strettamente cognitivo

Livello d’impresa: la cumulatività a livello d’impresa

nasce nel momento in cui la continuità dell’attività

innovativa dipende fortemente dalle competenze delle

specifiche imprese

Livello settoriale: la cumulatività a livello di industria è

presente se esistono basse condizioni di appropriabilità

e se la conoscenza si diffonde ampiamente nelle

imprese del settore

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Agenti e network Gli attori sono eterogenei: consumatori, imprenditori,

scienziati, utilizzatori, produttori e fornitori di input o beni capitali, università, organizzazioni finanziarie, agenzie governative, pubbliche amministrazioni, sindacati, associazioni industriali

Gli agenti sono caratterizzati da processi di apprendimento, competenze, strutture organizzative e comportamenti specifici

Gli agenti possono interagire attraverso processi di comunicazione, cooperazione, competizione, relazioni di mercato e non, alleanze formali tra imprese e reti informali tra individui e tra imprese

L’interazione sistemica di una grande eterogeneità di attori porta alla generazione e allo scambio di conoscenze utili per produrre e commercializzare l’innovazione

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Istituzioni

Le norme, le routine, le abitudini, le pratiche, le

regole, le leggi, gli standard

Le istituzioni possono essere: vincolanti (contratti);

più o meno vincolanti (norme brevettuali, norme

specifiche, tradizioni e convenzioni)

Tramite le istituzioni gli agenti plasmano le

conoscenze, le azioni e le interazioni

Le istituzioni nazionali: sistema dei brevetti, diritti

di proprietà o normative antitrust hanno effetti

differenti a seconda delle caratteristiche di ciascun

sistema settoriale

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Definizione e caratteristiche di SSI Agenti caratterizzati da specifici processi di apprendimento,

competenze, credenze, obiettivi, strutture organizzative e

comportamenti.

•Interagiscono attraverso processi di comunicazione,

scambio, cooperazione, competizione e comando

•Le loro interazioni sono modellate da istituzioni (norme,

routines, consuetudini, pratiche consolidate, regole, leggi,

stardards..).

•Nel tempo I sistemi settoriali si trasformano attraverso co-

evoluzione con I loro differenti elementi costitutivi di

conseguenza possono sorgere nuovi sistemi settoriali.

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Conseguenze di definizione SSI

Enfasi posta su particolare concetto di struttura del settore:

non solo/tanto concentrazione bensì analisi delle relazione tra

agenti, conoscenze, prodotti e tecnologie;

•Sectoral system concepito come risultato “emergente”

dall’interazione/coe-voluzione dei suoi elementi.

•Focus sul processo di trasformazione dei sistemi settoriali

esistenti e sul sorgere di nuovi sistemi settoriali.


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