Date post: | 01-May-2015 |
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REGIONE SICILIANA
Gli indicatori per l'azione pubblica locale:Primo Repertorio Statisticodei comuni della Sicilia
ISTAT Sede Territoriale per la Sicilia
POVERTÀ E VULNERABILITÀVenerdì 11 novembre ore 16.00Complesso monumentale dello Steri, Palazzo Chiaramonte, Sala delle ArmiPiazza Marina, 61 - Palermo
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“L’informazione statistica” è un supporto oggi indispensabile per le decisioni
dei governi e delle amministrazioni pubbliche degli operatori economici delle parti sociali dei cittadini tutti.
Serve a rendere i governi,a qualsiasi livello, trasparenti e valutabili, in definitiva accountable nei confronti degli elettori e dei legittimi portatori di interessi. Offre la possibilità di conoscere e valutare le attività e la performance degli amministratori
Introduzione
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Informazione e cultura statistica
Una comune cultura statistica è un cardine dello sviluppo del sistema statistico, a livello nazionale e territoriale.
Numbers are public, but the public is not generally numerate (Gigerenzer 2002) La statistica ufficiale è resa pubblica, ma i
cittadini non hanno gli strumenti culturali per metterla a buon uso
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“…This means that we are inundated by a flood of data. A flood you, who run some of the best statistical instituted in the word, must hels us stem” (Romano Prodi – Presidente della Commissione Europea - Inaugurazione DGINS Conference di Palermo 2002)
I dati statistici sono così abbondanti e accessibili che il loro valore tende a zero. La catena del valore si sposta verso l’alto ovvero verso la selezione, la sistematizzazione, l’analisi.
Dare risposte a fabbisogni informativi specifici
Sovrabbondanza di informazioni. Necessità di sintesi e analisi
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Europa e federalismo
MODIFICHE
ISTITUZIONALIESIGENZE INFORMATIVE
Costituzione Europea Sovranazionali
Federalismo Subnazionali
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La risposta dei dati territoriali
Spesso si coglie solo in parte il fenomeno oggetto di studio: è comunque importante individuare la FONTE
Una soluzione INTEGRARE LE FONTI === COMPARABILITA’ (?)
AGGIORNABILITA’ (?)
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Repertorio Statistico dei Comuni
Partnership ISTAT – Regione Siciliana Offerta di indicatori per fascia demografica dei
comuni per una lettura facile e immediata del fenomeno e la possibilità di confronto per analisi di benchmarking e di contesto
Offerta di indicatori selezionati per nove aree tematiche (143)
Analisi descrittiva dei principali fenomeni socioeconomici
Metadati per sintetizzare il patrimonio informativo raccolto, le definizione degli indicatori e le molteplici fonti, in prevalenza del Sistema Statistico Nazionale, che sono state selezionate
Glossario per le definizioni degli aggregati più significativi.
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Repertorio statistico dei Comuni
cd-rom e link a http://www.istat.it/it/archivio/37124 oppure
http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_LaStrutturaRegionale/PIR_AssessoratoEconomia/PIR_DipBilancioTesoro/PIR_ServizioStatisticaper la navigazione ipertestuale all’interno dei nove capitoli e la consultazione delle variabili selezionate per il calcolo degli indicatori.
Consultazione friendly anche del data base in serie quinquennale.
In linea con quanto previsto dal Codice italiano delle statistiche ufficiali:
rafforzare al cooperazione all’interno del Sistema Statistico nazionalevalorizzare il patrimonio informativo esistente
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Politiche sociali e informazione statistica
Nella gestione delle politiche sociali è più che evidente l’importanza di adeguati strumenti di conoscenza:
per valutare i bisogni che l’adeguatezza dei servizi, per mettere in atto correttivi o attivare nuove misure
che meglio rispondano ai bisogni della cittadinanza.
Quindi, anche per la componente sociale, sono nati sistemi informativi SOCIALI regionali e locali
IMPORTANTEadottare “terminologie” e “linguaggi comuni” in modo da renderli “parlanti” tra loro e rispetto al livello nazionale
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Politiche sociali e informazione statistica
I maggiori produttori dei dati elementari del sistema sociale sono i Comuni o le loro associazioni, in quanto
osservatori del fabbisogno
erogatori dei servizi
Essi hanno necessità di informazioni per: poter programmare al meglio la rete assistenziale monitorarla e offrire trasparenza sul proprio operato
verso la cittadinanza verso tutti gli stakeholders del sistema sociale
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Politiche sociali e informazione statistica
Nel 2004, è stata avviata un’indagine sulla spesa sociale relativa ad interventi e servizi sociali erogati dai Comuni singoli o associati.
L’indagine è stata frutto della collaborazione tra
Ministero del welfare, dell’economia, l’Istat e le Regioni per valutare le voci di spesa per i diversi servizi sociali, con l’obiettivo di condividere un
linguaggio comune
Le informazioni raccolte sono articolate in sette aree di utenza dei servizi: famiglia e minori, disabili, dipendenze, anziani, immigrati e nomadi, povertà disagio adulti e senza fissa dimora, multiutenza
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Politiche sociali e informazione statistica
All’interno di ogni area di utenza si rileva: la presenza di vari tipi di servizi sociali e di contributi
economici il numero di utenti che ne beneficiano le spese correnti impegnate dagli enti gestori per l’anno di
riferimento le quote pagate dagli utenti e dal Servizio Sanitario
Nazionale come compartecipazione alla spesa (quindi, per differenza, le risorse pubbliche destinate alle politiche sociali a livello locale)
A partire dall’indagine riferita al 2006 si rilevano inoltre le fonti di finanziamento per le spese indicate da ciascun ente di rilevazione.
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Citazione
Marco Revelli afferma: “So benissimo che la povertà interessa poco. Lo so per averlo sperimentato giorno dopo giorno nel triennio in cui mi è capitato di presiedere la commissione d’indagine sull’esclusione sociale (Cies) (...) È spiacevole a dirsi, ma è così. Interessa poco al sistema dei media, perché essendo cosa grave e preoccupante, non lascia spazio al gossip. E interessa poco anche alla politica (...) perché in assenza di politiche sociali credibili, di contrasto e di risposta, la povertà non è un item quotabile alla borsa del consenso politico.” (Revelli M. (2010), Poveri noi. Einaudi, pag. 34-35).
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“I bambini con i loro perché ci mettono spesso in difficoltà. All’università un professore ad ogni risposta mi chiedeva sempre: perché? Lo faceva almeno tre volte e i questo modo si arrivava ad individuare la ragione di fondo di un fenomeno. Le domande sono fondamentali per conoscere e apprendere. Chissà per quale motivo noi adulti siamo più abituati a dare risposte che a fare domande.
E se riprendessimo il gioco dei perché? E magari cominciassimo col chiederci perché c’è chi vive nel superfluo e chi negli stenti?”
(Claudio Baccarini - Diario di viaggio sul treno che non va in nessun posto)
GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE
Conclusione