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REGIONE VENETO - files.meetup.comfiles.meetup.com/229945/By-pass di Campalto rassegna stampa... ·...

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REGIONE VENETO - COMUNE DI VENEZIA STRADA STATALE - BY-PASS DI CAMPALTO Il by-pass di Campalto sarà una piccola tangenziale lunga circa 2 km che avrà un costo iperbolico, il preventivo iniziale di quest'opera era nel 2003 di 11 MILIONI DI EURO , quintuplicato in vari stepad oggi è di circa 57,6 MILIONI DI EURO : sarà una strada da oltre 25 MILIONI DI EURO a km . Questa strada statale sarà modificata in variante declassata sotto i 35q: una inconcepibile trasformazione, visto che si tratta di un collegamento comunque interno alla strada statale ss14, dove in entrata e in uscita il transito è consentito a tutti i mezzi, compresi i camion oltre i 35 q; con un banale ricorso al Tar il by-pass potrebbe tornare agibile al trasporto pesante; situazione inverosimile comunque che Anas regali al Comune di Venezia una strada statale con divieti, quando in precedenza lo stesso presidente Anas per il Veneto ha dichiarato già nel 2009 che questo progetto, come qualunque strada statale, non è vincolabile a nessun divieto di transito (Lettera Anas by-pass senza interdizioni ). “Una grande opera di pubblica utilità” risulta essere un’affermazione inverosimile, visto che nel raggio di 1,5 km ci sono già tre direttrici stradali parallele (via Orlanda, via Triestina, via Vallenari bis) e il traffico di via Orlanda, dopo la costruzione di via Vallenari bis e il Passante di Mestre, è diminuito dal 2010 del 60%, come ha riscontrato il monitoraggio della regione Veneto; risulta inoltre che nei programmi futuri di mobilità urbana è programmata un ulteriore congrua diminuzione dei transiti nella zona di San Giuliano. La Regione Veneto nel passato ha, per competenza espresso il suo parere su questo progetto stradale: in fase di esame, aveva richiesto la sospensiva dell’iter di approvazione di questo by-pass in quanto mancante dello studio sui flussi di traffico post Passante (Dolo –Mestre- Quarto d’Altino), salvo poi dare il suo consenso, non tenendo conto degli esiti della rilevazione; risulta evidente che con questa approvazione la Regione ha reso compatibile una grave non conformità urbanistica e paesaggistica rispetto al Palav2000. (Palav tav 2-25 ). Anas è promotrice di una gara d'appalto ricca di anomalie: la più eclatante é il ricorso della ditta arrivata al secondo posto nella gara d’appalto, che in maniera incredibile successivamente all’aggiudicazione provvisoria, sta creando uno pseudo accordo di affidamento lavori ad entrambe le imprese arrivate in prima e seconda posizione; questa procedura se sarà tale risulterà in totale contrasto con i criteri di aggiudicazione esplicitati nel bando e senza il rispetto della trasparenza pubblica ignorando inoltre le norme previste dal DLgs 163/2006 Codice dei contratti pubblici. Per questo by-pass stradale risulta inesistente una Valutazione Ambientale Strategica (VAS), un processo finalizzato ad integrare le considerazioni di natura ambientale per migliorare la qualità decisionale complessiva; l'obiettivo principale della VAS è di valutare gli effetti ambientali di una pianificazione, prima della sua approvazione, durante e al termine del periodo di validità; serve soprattutto a sopperire alle mancanze di altre procedure parziali di valutazione ambientale, introducendo l'esame degli aspetti ambientali già nella fase strategica che precede la progettazione e la realizzazione delle opere. In questo progetto risulta assente la relazione di salvaguardia ambientale e tutela paesaggistica (VIAS) che ne valuti preventivamente l’impatto ambientale necessaria per le opere in un contesto di gronda lagunare; attualmente nel progetto viene ignorata la tutela della fascia di rispetto di 300 metri dalla gronda, prevista dalla legge Galasso del 1985 e dal decreto Urbani del 2004: per un’analoga situazione di mancanza documentale è saltato il Palais Lumière. In questa opera risulta anche mancante la valutazione di impatto ambientale (VIA), che è una procedura amministrativa di supporto per l'autorità decisionale finalizzato a individuare, descrivere e valutare gli impatti ambientali prodotti dall'attuazione di un determinato progetto. In questo contesto idrogeologico delicatissimo, diventa fondamentale poter valutare "l’impatto ambientale" in tutte le sue eccezioni: quali effetti rilevanti possono essere causati da un sistema urbanizzato e viario eccessivamente densi sullo stato di qualità delle componenti ambientali, dove l’ambiente è inteso sia antropizzato, sia come ambiente naturale. Questa futura variante stradale risulta già in conflitto con le disposizioni del nuovo PTRC varato il 09-04-2013 e concepito per la salvaguardia del territorio con riferimento alle tematiche paesaggistiche. Una struttura del genere è priva della compatibilità per lo sviluppo di una città: in zona urbana non è sostenibile la costruzione di una strada statale, che mantiene tutte le caratteristiche di una tangenziale
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REGIONE VENETO - COMUNE DI VENEZIA STRADA STATALE - BY-PASS DI CAMPALTO Il by-pass di Campalto sarà una piccola tangenziale lunga circa 2 km che avrà un costo iperbolico, il preventivo iniziale di quest'opera era nel 2003 di 11 MILIONI DI EURO, quintuplicato in vari stepad oggi è di circa 57,6 MILIONI DI EURO: sarà una strada da oltre 25 MILIONI DI EURO a km. Questa strada statale sarà modificata in variante declassata sotto i 35q: una inconcepibile trasformazione, visto che si tratta di un collegamento comunque interno alla strada statale ss14, dove in entrata e in uscita il transito è consentito a tutti i mezzi, compresi i camion oltre i 35 q; con un banale ricorso al Tar il by-pass potrebbe tornare agibile al trasporto pesante; situazione inverosimile comunque che Anas regali al Comune di Venezia una strada statale con divieti, quando in precedenza lo stesso presidente Anas per il Veneto ha dichiarato già nel 2009 che questo progetto, come qualunque strada statale, non è vincolabile a nessun divieto di transito (Lettera Anas by-pass senza interdizioni). “Una grande opera di pubblica utilità” risulta essere un’affermazione inverosimile, visto che nel raggio di 1,5 km ci sono già tre direttrici stradali parallele (via Orlanda, via Triestina, via Vallenari bis) e il traffico di via Orlanda, dopo la costruzione di via Vallenari bis e il Passante di Mestre, è diminuito dal 2010 del 60%, come ha riscontrato il monitoraggio della regione Veneto; risulta inoltre che nei programmi futuri di mobilità urbana è programmata un ulteriore congrua diminuzione dei transiti nella zona di San Giuliano. La Regione Veneto nel passato ha, per competenza espresso il suo parere su questo progetto stradale: in fase di esame, aveva richiesto la sospensiva dell’iter di approvazione di questo by-pass in quanto mancante dello studio sui flussi di traffico post Passante (Dolo –Mestre- Quarto d’Altino), salvo poi dare il suo consenso, non tenendo conto degli esiti della rilevazione; risulta evidente che con questa approvazione la Regione ha reso compatibile una grave non conformità urbanistica e paesaggistica rispetto al Palav2000. (Palav tav 2-25). Anas è promotrice di una gara d'appalto ricca di anomalie: la più eclatante é il ricorso della ditta arrivata al secondo posto nella gara d’appalto, che in maniera incredibile successivamente all’aggiudicazione provvisoria, sta creando uno pseudo accordo di affidamento lavori ad entrambe le imprese arrivate in prima e seconda posizione; questa procedura se sarà tale risulterà in totale contrasto con i criteri di aggiudicazione esplicitati nel bando e senza il rispetto della trasparenza pubblica ignorando inoltre le norme previste dal DLgs 163/2006 Codice dei contratti pubblici. Per questo by-pass stradale risulta inesistente una Valutazione Ambientale Strategica (VAS), un processo finalizzato ad integrare le considerazioni di natura ambientale per migliorare la qualità decisionale complessiva; l'obiettivo principale della VAS è di valutare gli effetti ambientali di una pianificazione, prima della sua approvazione, durante e al termine del periodo di validità; serve soprattutto a sopperire alle mancanze di altre procedure parziali di valutazione ambientale, introducendo l'esame degli aspetti ambientali già nella fase strategica che precede la progettazione e la realizzazione delle opere. In questo progetto risulta assente la relazione di salvaguardia ambientale e tutela paesaggistica (VIAS) che ne valuti preventivamente l’impatto ambientale necessaria per le opere in un contesto di gronda lagunare; attualmente nel progetto viene ignorata la tutela della fascia di rispetto di 300 metri dalla gronda, prevista dalla legge Galasso del 1985 e dal decreto Urbani del 2004: per un’analoga situazione di mancanza documentale è saltato il Palais Lumière. In questa opera risulta anche mancante la valutazione di impatto ambientale (VIA), che è una procedura amministrativa di supporto per l'autorità decisionale finalizzato a individuare, descrivere e valutare gli impatti ambientali prodotti dall'attuazione di un determinato progetto. In questo contesto idrogeologico delicatissimo, diventa fondamentale poter valutare "l’impatto ambientale" in tutte le sue eccezioni: quali effetti rilevanti possono essere causati da un sistema urbanizzato e viario eccessivamente densi sullo stato di qualità delle componenti ambientali, dove l’ambiente è inteso sia antropizzato, sia come ambiente naturale. Questa futura variante stradale risulta già in conflitto con le disposizioni del nuovo PTRC varato il 09-04-2013 e concepito per la salvaguardia del territorio con riferimento alle tematiche paesaggistiche. Una struttura del genere è priva della compatibilità per lo sviluppo di una città: in zona urbana non è sostenibile la costruzione di una strada statale, che mantiene tutte le caratteristiche di una tangenziale

a scorrimento veloce, anche se è formalmente declassata in variante con divieti al traffico pesante; nelle aree residenziali urbane, quale è quella di Campalto, si devono costruire, se necessarie, solo strade comunali di quartiere che legano il tessuto urbano senza dividere il territorio. Questa variante sarà una nuova sorgente inquinante per l'ambiente che si aggiunge ad una situazione già grave, poiché sono concentrate a brevissima distanza molte fonti che emettono smog di ogni genere e polveri sottili di PM10, quali la statale ss14 via Orlanda e via Vallenari bis, il corridoio aereo dell'aeroporto Marco Polo e la centrale Veritas a biomassa (inceneritore di cippato con potenza nominale complessiva tra 1,5 e 3 MW) di via Porto di Cavergnago. Questo progetto stradale è ricco di gravi incongruenze: le stravaganze della sede stradale, i raccordi sproporzionati con via Orlanda, le distanze risibili da molte abitazioni (pochi metri, in contrasto con le norme nazionali che definiscono le distanze minime per i nuovi tracciati), i tronconi stradali senza collegamenti, le vie d'uscita mancanti di alcuni lotti confinanti, le insufficienti mitigazioni acustiche, l'assenza di alcune abitazioni nella planimetria, quindi l’uso di mappe non aggiornate, ma soprattutto l’ingiustificata divisione del complesso urbano residenziale di Campalto e l’aver stravolto piccole e medie imprese agricole e artigianali, private del loro fondo e della loro attività produttiva. Anas ha progettato questa strada statale con strategie di divieto al traffico pesante, prevedendo connessioni al futuro Piano Integrato complessivo esente da attraversamenti dei centri abitati; dimentica però che sulle altre bretelle di collegamento di questo corridoio non esistono interdizioni: questo, “importante intervento organico” risulta essere così disomogeneo. Il Comune di Venezia avendo un passivo di bilancio molto vicino ai 600 MILIONI DI EURO, sforando clamorosamente il Patto di stabilità, per realizzare questo monumentale sperpero, dovrà compensare una consistente differenza di budget, poiché Anas ha incrementato senza garanzie di copertura una simbolica cifra di 57,6 MILIONI DI EURO inferiore comunque al consuntivo finale vicino ad una previsione ottimistica di spesa di oltre 65 MILIONI DI EURO (dichiarazione ufficiale dirigente Anas fatta il 27-01-2013). 17-12-2014 Quadrante di Tessera saltato: by-pass di Campalto decaduto 14-12-2013 By-pass di Campalto: un mostro di cemento che sarà costruito a debito 23-10-2013 Interrogazione parlamentare Cozzolino n. C.4/02256 14-10-2013 By-pass di Campalto: un’opera “al di fuori della legge” 22-09-2013 Campalto, sul by-pass il vincolo Lumiere 20-08-2013 Campalto, guerra al by-pass 30-07-2013 By-pass di Campalto: Condannati a subire l'alleanza Comune - Regione - Anas 28-07-2013 Costoso ed inutile: il by-pass di Campalto va fermato 07-07-2013 By-pass di Campalto: calamità urbana senza precedenti 28-05-2013 By-pass di Campalto: mostro di cemento che dovremo subire per l'eternità 05-03-2013 Business Anas: 2 km di strada al costo di 57,6 milioni di euro 28-01-2013 By-pass di Campalto: bisogna farlo a qualsiasi costo 29-12-2012 By-pass di Campalto: violenza urbana terribile 14-12-2012 Mozione di Saverio Centenaro n. 1611 n.p.g. 293 24-11-2012 Campalto, avanza il by-pass che ora nessuno vuole più 17-11-2012 Interpellanza comunale 898 Boraso Centenaro 10-04-2012 By-pass di Campalto: Il fronte del no giovedì in piazza 17-03-2012 By-pass di Campalto: un'opera inutile, costosa, che danneggerà i nostri figli 20-11-2011 Anche Chisso boccia il by-pass di Campalto 02-11-2010 Comunicato stampa comune di Venezia: dichiarazioni dell'assessore Ugo Bergamo 06-07-2010 Un’infinita colata di cemento 01-07-2010 Via Orlanda, traffico diminuito del 60% 23-06-2010 Interrogazione regionale Petteno' 10-06-2010 Verbale seduta Consiglio Comunale di Venezia 28-05-2010 Mozione comunale Centenaro 10-06-2004 Collegio ingegneri della provincia di Venezia

RASSEGNA STAMPA 22 gennaio 2013 La Nuova Venezia «Decaduto il by-pass di Campalto» Il comitato torna protestare: è inutile se il Quadrante di Tessera si blocca. «Quadrante di Tessera saltato, by-pass di Campalto decaduto». A protestare, ancora una volta, è il comitato del Quartiere di gronda lagunare, che si batte contro la realizzazione della costosissima infrastruttura che dovrebbe sgravare– almeno un tempo era stata pensata per questo – il centro dal traffico di attraversamento. Il Comitato da un pezzo sostiene che i flussi di traffico sono mutati rispetto ad un tempo, specialmente con l’apertura del Passante di Mestre e che ora, vedendo il Quadrante di Tessera in bilico, è ancora più convinto che bisognerebbe fermarsi e riflettere per non iniziare un’opera, del costo di svariate decine di milioni di euro, che rischia di diventare una cattedrale nel deserto. «Vogliamo gridare al mondo la nostra sofferenza: noi siamo le famiglie disperate che avranno la disgrazia di subire a brevissimo il prossimo realizzo dell’opera stradale. Ricordiamo a tutti il nostro sciagurato futuro». «Il Quadrante», fa presente il comitato, «è uno dei pilastri fondamentali per la costruzione dell’inutile by-pass stradale. Questa variante è strettamente allacciata alla realizzazione del futuro Quadrante, ma ne travisa le originarie previsioni del Piano regolatore generale che prevedeva una viabilità urbana comunale di quartiere al servizio del centro abitato». E ancora: «Il by-pass viene originalmente concepito come “una grande opera strategica integrata”: il responsabile di Anas ha dichiarato nel 2010 che questa “indispensabile” piccola tangenziale risulta componente di connessione proprio del programma Quadrante di Tessera, pertanto deve essere obbligatoriamente realizzata». C’è poi, per il comitato, un’ulteriore problema non trascurabile: «Anas ha programmato questa variante stradale con strategie di divieto al traffico pesante, prevedendo connessioni al futuro Piano Integrato complessivo esenti da attraversamenti dei centri abitati, ha dimenticato però che sulle altre bretelle di collegamento di questo corridoio non esistono interdizioni, come del resto per qualunque altra strada statale, dove non può essere posto nessun divieto o limitazione di transito». Chiarisce il comitato: «Risulta evidente che in questo by-pass esiste un interesse della coalizione politica che arde nel volerlo edificare come fosse un business finanziario, corre voce che se non venisse realizzato salterebbero tutte le C2Rs legate al piano integrato». Conclude il comitato: «In futuro attendiamoci da chi si spartisce il nostro territorio, anche la notizia che il by-pass di Campalto risulterà scollegato dalla montagna di cemento chiamata Quadrante di Tessera anche dopo il crollo definitivo del progetto». 19 gennaio 2014 Il Gazzettino Campalto. “Senza il Quadrante il by-pass non serve” Il comitato che combatte la realizzazione della strada a Campalto rilancia l’offensiva dopo la decisione di Save di rinunciare al progetto «È saltato il Quadrante di Tessera e quindi non ha più alcun senso realizzare il by-pass di Campalto». La notizia che Save ha abbandonato il progetto del Quadrante di Tessera ha suscitato euforia a Campalto, soprattutto tra coloro, e non sono pochi, che da sempre contestano la realizzazione del by-pass campaltino. Secondo il comitato contrario all’opera, con l’annullamento del progetto del Quadrante viene meno uno dei pilastri fondamentali sui cui reggono le ragioni di chi sostiene l’utilità di questa strada. «La Variante che apre le porte al by-pass – ha scritto in un comunicato la portavoce del comitato M. C. – è strettamente allacciata alla realizzazione del progetto Quadrante, tanto è che uno dei responsabili dell’Anas, ancora nel 2010, dichiarò «che questa “indispensabile” piccola tangenziale risulta componente di connessione del programma Quadrante di Tessera, pertanto dev’essere assolutamente e obbligatoriamente realizzata». Va detto che il progetto del by-pass è sostenuto anche dalla Municipalità di Favaro e che il presidente Ezio Ordigoni ha sempre dichiarato che tale bretella, integrata nello sviluppo del Quadrante di Tessera,

costituirà per il territorio veneziano un importante nodo europeo. «Se questi sono i motivi portanti per cui Anas, Comune e Municipalità, hanno sempre sostenuto la necessità di realizzare tale monumento agli sprechi, visto che quei due chilometri di strada verranno a costare poco meno di sessanta milioni di euro – ha proseguito la portavoce – risulta evidente adesso che, dopo la declinazione di Save, questa opera obsoleta è inutile per l’area del paese di Campalto serve solo a causare un aumento immediato di polveri sottili e danni alla salute dei residenti». Caduto il progetto del Quadrante, la gente ora però teme che si trovino altre ragioni per giustificare la realizzazione del by-pass. «Effettivamente non siamo tranquilli – risponde M. C. – dal momento che corre voce che se non venisse realizzato salterebbero tutte le C2Rs (lottizzazioni di iniziativa privata) legate al piano integrato ed, inoltre, il raggruppamento politico a capo della città non vuole perdere il congruo finanziamento di Anas. Per cui – ha concluso – attendiamoci dai politici, nei prossimi mesi, fiumi di parole, con le quali cercheranno di convincerci che il by-pass, nonostante il crollo del progetto del Quadrante, sarà comunque utile realizzarlo». 17 gennaio 2014 La Voce di Venezia Quadrante di Tessera saltato: by-pass di Campalto decaduto Dopo questo avvenimento vogliamo gridare al mondo tutta la nostra sofferenza: noi siamo le famiglie disperate che avranno la disgrazia di subire a brevissimo il prossimo realizzo dell’opera stradale chiamata by-pass di Campalto. Vogliamo sempre ricordare a tutti il nostro sciagurato futuro. Finalmente é notizia definitiva che il Quadrante di Tessera è saltato per sempre: praticamente viene eliminato uno dei pilastri fondamentali per il realizzo del sopraccitato inutile by-pass stradale. Questa variante è strettamente allacciata alla realizzazione del futuro progetto Quadrante, però trae e travisa le originarie previsioni del PRG che prevedeva in origine una viabilità urbana di strada comunale di quartiere al servizio del centro abitato di Campalto. Questo by-pass viene originalmente concepito come “una grande opera strategica integrata”: il responsabile di Anas ha dichiarato nel 2010 che questa “indispensabile” piccola tangenziale risulta componente di connessione proprio del programma Quadrante di Tessera, pertanto secondo ordini di scuderia deve essere assolutamente e obbligatoriamente realizzata. Anas ha programmato questa variante stradale con strategie di divieto al traffico pesante, prevedendo connessioni al futuro Piano Integrato complessivo esente da attraversamenti dei centri abitati; ha dimenticato però che sulle altre bretelle di collegamento di questo corridoio non esistono interdizioni, nonostante in precedenza, già nel 2009, lo stesso Presidente di Anas per il Veneto avesse dichiarato che per il by-pass di Campalto, come del resto per qualunque altra strada statale, non può essere posto nessun divieto o limitazione di transito. Risulta evidente che in questo by-pass esiste un interesse della coalizione politica che arde nel volerlo edificare come fosse un business finanziario, corre voce che se non venisse realizzato salterebbero tutte le C2Rs legate al piano integrato e questo raggruppamento politico non vorrebbe perdere il congruo finanziamento di Anas. Questo progetto stradale viene sostenuto anche dalla Municipalità locale: il presidente della Municipalità di Favaro ha chiesto al Comune di realizzare anche le bretelle per evitare Favaro e Dese, dichiarando inoltre che il by-pass di Campalto, integrato nello sviluppo del Quadrante di Tessera, costituirà per il nostro territorio un importante nodo europeo. Vogliamo segnalare praticamente che il progetto di questo futuro monumento agli sprechi (57,6 milioni di € per circa 2 Km di strada) venne previsto in primis proprio come connessione al Quadrante di Tessera: risulta evidente adesso che, dopo la declinazione di Save, questa opera obsoleta è inutile per l’area del paese di Campalto, serve solo a causare un aumento immediato di polveri sottili e danni alla salute dei residenti. In futuro attendiamoci da queste entità che si spartiscono il nostro territorio anche la notizia che il by-pass di Campalto risulterà scollegato dalla montagna di cemento chiamata Quadrante di Tessera anche dopo il crollo definitivo di questo progetto.

14 gennaio 2014 La Voce di Venezia Save, Marchi esce dal Quadrante Tessera «Prendendo atto dell’impossibilità di realizzare a Venezia un lungimirante sviluppo di un’area come il Quadrante di Tessera, Save ha deciso di non perseguire oltre nel progetto». Il presidente di Save, Enrico Marchi, gestore dell’aeroporto di Tessera, ha annunciato l’uscita della società dal piano di riorganizzazione delle aree che prevedevano il nuovo stadio e la nuova sede di terraferma del Casinò di Venezia. Lo ha fatto parlando per quasi un’ora. Non solo per motivare la scelta di Save, ma per spiegarne la genesi della sua scelta, i retroscena e i motivi che lo hanno portato a dire basta. Un monologo che ha avuto più volte modo di indicare un solo colpevole nella decisione finale: il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni. Il presidente Marchi ha spiegato che le trattative partono da un accordo del 2008 con l’allora sindaco Massimo Cacciari, attualmente da rivedere per le nuove norme Enac che ora richiedono 1 chilometro di terreno di margine dall’aeroporto. Save, in questi anni, aveva acquistato oltre 100 ettari di terreni per lo sviluppo dell’area, poi le aveva offerte al Comune in cambio dell’allargamento delle piste dell’aeroporto: «Ora metteremo in vendita quelle aree, visto che al Comune non interessano – spiega Marchi – mi dispiace che sia andata così, ma questo sindaco non rispetta gli accordi e neanche i contratti firmati». «Noi non vogliamo più essere l’alibi per il Comune di Venezia che non fa nulla, non realizza lo stadio e addossa la colpa ad altri. Oggi il sindaco Orsoni ha detto che se è tra gli ultimi sindaci in Italia è colpa del Governo…» «Se il problema che bloccava lo stadio era Save – conclude Marchi – voglio proprio vedere che cosa sarà capace di fare il Comune». 02 gennaio 2014 Il Gazzettino By-pass di Campalto, la protesta continua. L’Anas ha già picchettato il tracciato della nuova contestata strada, tira dritto per la sua strada, ma i cittadini non si arrendono e continuano a protestare. Parliamo del by-pass di Campalto, ormai prossimo all’avvio visto che il tracciato è già bel che picchettato e della protesta dei residenti che non solo non demordano, ma sfornano di continuo motivi per contestare l’opera. «Siamo le famiglie che saranno a breve rovinate da scelte ottuse che impongono di costruire a tutti i costi una strada inconciliabile nel nostro territorio, lunga circa due chilometri, dal costo iperbolico stimato dall’Anas di 57,6 milioni di euro» scrive il comitato “By-pass” in una lettera indirizzata alla stampa. «Vorremmo subito porre una domanda: come mai a Belluno dieci chilometri di galleria stradale costano circa sessanta milioni di euro e a Campalto per due chilometri di strada mettono a bilancio grosso modo la stessa cifra»? Secondo la portavoce del comitato M. C. il by-pass di Campalto è, tra l’altro, un’opera con copertura parziale, giacché l’importo garantito di cassa risulta solo quello del bando originale, equivalente a 31 milioni di euro, mentre il resto della spesa preventivata non risulta ad oggi effettivamente coperto. Sempre in tema di contestazioni il comitato sostiene che se l’Anas dovesse affidare i lavori ad entrambe le ditte classificatesi ai primi due posti della gara d’appalto per "compiacere" la seconda che ha presentato ricorso al Tar del Veneto contestando l’esito della gara stessa, «ciò risulterebbe in totale contrasto con i criteri di aggiudicazione del bando e non rispetterebbe la prevista trasparenza pubblica». L’ultimo rilievo riguarda la valutazione di impatto ambientale: «Anas sostiene che non è necessaria la relazione della VIA – scrive M. C. – invece in questo specifico contesto idrogeologico, ovvero nell’area indicata dal progetto, risulta obbligatoria, così come la VIAS, la valutazione preventiva dell’impatto ambientale necessaria per tutte le opere da realizzarsi nel contesto di gronda lagunare».

18 dicembre 2013 La Nuova Venezia By-pass di Campalto: il comitato è spaventato. «Opera a copertura parziale e attendiamo risposte da un anno!». «Come mai a Belluno dieci chilometri di galleria stradale costano circa 60 milioni di euro e a Campalto per due chilometri di strada ne mettono a bilancio 57,6 milioni?». La domanda la pongono i cittadini contrari al by-pass di Campalto che continuano a contrastare l’opera e denunciano: «La novità emersa in questi giorni da indiscrezioni della Regione è che il by-pass di Campalto è una opera con budget a copertura parziale: siamo venuti a conoscenza che l’importo garantito di cassa risulta solo quello del bando originale, equivalente a 31 milioni e 559 mila euro; il resto degli stanziamenti sbandierati non risulta ad oggi effettivamente coperto». E ancora, riguardo la gara d’appalto promossa dall’Anas: «Dopo il ricorso della ditta arrivata al secondo posto nell’aggiudicazione provvisoria, risulta pendente un contenzioso legale della stessa dinnanzi al Tar del Veneto e pertanto non si è potuto procedere alla stipula del contratto». E riguardo la richiesta del comitato di accesso agli atti del progetto «viene dichiarato candidamente che in questo progetto obsoleto non è necessaria la relazione della valutazione di impatto ambientale VIA. In questo contesto idrogeologico invece risulta obbligatoria per valutare gli impatti ambientali di tutte le opere e a maggior ragione in questa che attraversa pesantemente i centri urbani». Molte le critiche del comitato contro il by-pass di Campalto alle istituzioni, dal Comune all’Anas, e i cittadini, nel loro ultimo comunicato, ricordano la promessa del maggio 2012 del sindaco Orsoni che aveva garantito un confronto con Anas per valutare se il tracciato era modificabile per essere reso meno impattante. «Da quella data non abbiamo più sentito nulla, siamo ancora in attesa di una risposta e siamo spaventati sentendo le ultime indiscrezioni di Anas sulle modifiche per accomodare le molte incongruenze progettuali». 14 dicembre 2013 La Voce di Venezia By-pass di Campalto: un mostro di cemento che sarà costruito a debito Siamo il gruppo di famiglie che saranno a breve rovinate dalle scelte ottuse di una coalizione comunale senza scrupoli che vuol procedere a costruire a tutti i costi una strada inconciliabile nel nostro territorio, lunga circa due km dal costo iperbolico stimato dall’Anas di 57,6 milioni di euro. Vorremmo subito porre una domanda: come mai a Belluno 10 chilometri di galleria stradale costano circa 60 milioni di euro e a Campalto per due km di strada ne mettono a bilancio 57,6? Questo progetto presentato per la prima volta nel 2003, suscitò subito un crescendo di polemiche perché nella variante al Prg generale quel tracciato in origine doveva essere una strada urbana minore e non una piccola tangenziale declassata artificiosamente in statale non camionabile. La novità emersa negli ultimi giorni da indiscrezioni della Regione è che il by-pass di Campalto è un’opera con budget a copertura parziale: siamo venuti a conoscenza che l’importo garantito di cassa risulta solo quello del bando originale, equivalente a € 31 milioni 559 mila 149,22; il resto degli stanziamenti sbandierati non risulta ad oggi effettivamente coperto. Un’altra recente informativa riguarda la gara d’appalto di cui Anas è promotrice: dopo il ricorso della ditta arrivata al secondo posto nell’aggiudicazione provvisoria, risulta pendente un contenzioso legale della stessa dinnanzi al TAR del Veneto, e pertanto non si è potuto procedere alla stipula del contratto. Siamo informati anche come Anas, di conseguenza, sia in fase finale per un accordo di affidamento lavori ad entrambe le imprese arrivate in prima e seconda posizione: se così fosse, questa procedura risulterebbe in totale contrasto con i criteri di aggiudicazione esplicitati nel bando e sarebbe senza il rispetto della trasparenza pubblica ignorando inoltre le norme previste dal DLgs 163/2006 Codice dei contratti pubblici. L’ultima notizia di rilievo è il ricevimento della risposta alla nostra richiesta di accesso agli atti: viene dichiarato candidamente che in questo progetto obsoleto non è necessaria la relazione della valutazione di impatto ambientale VIA, in questo contesto idrogeologico risulta invece obbligatoria per valutare gli impatti ambientali di tutte le opere e a maggior ragione in questa che attraversa pesantemente i centri urbani. In questo futuro progetto manca anche la VIAS, una valutazione preventiva dell’impatto ambientale necessaria per le opere in un contesto di gronda lagunare; attualmente nel progetto viene ignorata la

tutela della fascia di rispetto di 300 metri dalla gronda, prevista dalla legge Galasso del 1985 e dal decreto Urbani del 2004: per un’analoga situazione di mancanza documentale è saltato il Palais Lumière. Infine siamo ancora in attesa della promessa fatta dal nostro primo cittadino in data 07-05-2012: il sindaco nell’incontro con i comitati si era impegnato in prima persona a fare un confronto con Anas per vedere se il tracciato era modificabile e se era possibile rendere la strada meno impattante. Da quella data non abbiamo più sentito nulla, siamo ancora in attesa di una risposta, vorremmo sapere se l’incontro almeno c’è stato, siamo spaventati sentendo le ultime indiscrezioni di Anas sulle modifiche per accomodare le molte incongruenze progettuali. Siamo sicuri che quello che verrà costruito sarà un “mostro di cemento” con caratteristiche molto diverse da quelle che volevano propinarci nel progetto originale. 27 ottobre 2013 La Nuova Venezia By pass di Campalto, interrogazione a due ministri Il Movimento Cinque Stelle interroga i ministri all’Ambiente e ai Beni Culturali sul by-pass di Campalto. A scrivere un’interrogazione parlamentare a risposta scritta qualche giorno fa, sono stati i consiglieri grillini Cozzolino, D’Incà, Da Villa e Brugnerotto, che hanno chiesto lumi in merito all’opera che dovrebbe sgravare il centro di Campalto dal traffico di attraversamento. «Il cosiddetto by-pass di Campalto è un anello di strada che sta per essere realizzato nel comune di Venezia, in località Campalto, collegato alla statale 14, direzione Trieste», si legge. «Lungo poco più di due chilometri, gira intorno ad una parte del centro abitato, a ridosso di abitazioni, interseca aree produttive, in un incrocio con una via urbana trasversale è previsto uno scavo di 11 metri nel sottosuolo, ma sono del tutto ignorate falde acquifere, risorgive del fiume Marzenego, interrato a tratti, e la rete di fossati e canali strettamente collegati con la laguna di Venezia, che mantengono in equilibrio il bacino idrogeologico della gronda lagunare». E ancora: «Questa infrastruttura sta per essere realizzata senza preventiva Vas, valutazione ambientale strategica, richiesta per opere interne ad un bacino idrogeologico, risulta mancante la Via, valutazione di impatto ambientale e la relazione di salvaguardia ambientale e tutela paesaggistica». Da qui la richiesta di sapere «quali misure intendano adottare i ministri interrogati al fine di tutelare l'ambiente e il rispetto dei vincoli paesaggistici esistenti in territorio lagunare dalla realizzazione di un'infrastruttura che si presenta potenzialmente pericolosa, di forte impatto ambientale e causa di incremento dell'inquinamento atmosferico, già elevato, data la vicinanza dell'aeroporto». 26 ottobre 2013 Il Gazzettino Campalto, il by-pass adesso finisce in Parlamento Interrogazione di Cozzolino (M5S): «Opera costosissima e dannosa, mancano le valutazioni ambientali». Il by-pass di Campalto finisce sul tavolo dei ministri dell’ambiente e dei beni culturali. A sollecitare l’intervento del Governo è il deputato veneziano del M5S Emanuele Cozzolino, che ha presentato ai ministri Andrea Orlando e Massimo Bray un interrogazione nella quale si solleva una serie di eccezioni rispetto alla regolarità del progetto del by-pass di Campalto. «E’ un opera dannosa sotto tutti i punti di vista – ha spiegato Cozzolino. Quello finanziario per il costo elevatissimo rispetto ai due chilometri di strada che verranno realizzati, ma soprattutto è dannosa dal punto di vista ambientale e della qualità della vita dei cittadini. E’ davvero incredibile come in zona lagunare, a soli 300 metri dalla gronda e dunque in zona protetta da rigidi vincoli ambientali e paesaggistici – ha proseguito – possa nascere una piccola tangenziale senza aver prodotto preventivamente una valutazione ambientale strategica, né una valutazione di impatto ambientale». Secondo il deputato di M5S, il Veneto, e la zona di Venezia in particolare, si sta, purtroppo, distinguendo per un triste primato, quello della costruzione di infrastrutture che peggiorano la qualità della vita dei cittadini e ne mettono a forte rischio la salute. «Come accadrà – ha sottolineato – agli abitanti di Campalto che saranno presto alla mercè del traffico e dell’inquinamento acustico e ambientale causati da tale progetto».

Nell’ interrogazione alla quale i ministri dovranno fornire una rispota scritta, Cozzolino ricorda che il progetto non è stato sottoposto ad una preventiva valutazione ambientale (Vas), richiesta per opere interne ad un bacino idrogeologico , che risulta mancante della valutazione di impatto (Via) e della relazione di salvaguardia ambientale e paesaggistica. «Il progetto, inoltre , ignora nel suo tratto la tutela della fascia di rispetto di 300 metri della gronda prevista dalla legislazione vigente». A tal proposito il deputato ricorda ai ministri che proprio per carente documentazione prodotta in relazione a vincoli paesaggistici esistenti in zona lagunare il ministro dei beni Culturali ha negato le autorizzazioni per la realizzazione del Palais Lumiere a Marghera. 24 ottobre 2013 Interrogazione parlamentare Cozzolino n. C.4/02256 XVII LEGISLATURA Allegato B Seduta di Mercoledì 23 ottobre 2013 ATTI DI CONTROLLO PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Interrogazioni a risposta scritta: COZZOLINO, D'INCÀ, DA VILLA e BRUGNEROTTO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che: - il cosiddetto by-pass di Campalto è un anello di strada che sta per essere realizzato nel comune di Venezia, in terraferma, in località Campalto. Collegato alla strada statale 14, direzione Trieste, lungo poco più di 2 chilometri, gira intorno ad una parte del centro abitato, a ridosso di abitazioni, interseca aree produttive, in un incrocio con una via urbana trasversale è previsto uno scavo di 11 metri nel sottosuolo, ma sono del tutto ignorate falde acquifere, risorgive del fiume Marzenego, interrato a tratti, e la rete di fossati e canali strettamente collegati con la laguna di Venezia, che mantengono in equilibrio il bacino idrogeologico della gronda lagunare; - tale infrastruttura sta per essere realizzata senza preventiva VAS – valutazione ambientale strategica, richiesta per opere interne ad un bacino idrogeologico, risulta mancante la VIA – valutazione di impatto ambientale e la relazione di salvaguardia ambientale e tutela paesaggistica, su tutta la gronda insiste infatti il piano regionale PALAV 2000; - nello specifico, il progetto del by-pass, infine, ignora nel suo tratto la tutela della fascia di rispetto di 300 metri dalla gronda prevista dalla legislazione vigente. A tal proposito giova ricordare che, proprio per carente documentazione prodotta in relazione a vincoli paesaggistici esistenti in zona lagunare il Ministero per i beni culturali ha negato le autorizzazioni di competenza per la realizzazione dell'opera denominata Palais Lumiere in zona Marghera, altra località comunale prospiciente la laguna di Venezia; - in tale contesto idrogeologico estremamente delicato è fondamentale poter valutare l'impatto ambientale di un'opera sotto ogni aspetto, prevedendo quali effetti rilevanti possono essere causati da un sistema urbanizzato e viario eccessivamente denso sullo stato di qualità delle componenti ambientali, dove l'ambiente è inteso sia antropizzato, sia come ambiente naturale; - la futura variante stradale risulta già in contrasto con le disposizioni del nuovo piano regionale di coordinamento varato il 9 aprile 2013 e concepito per la salvaguardia del territorio con riferimento alle tematiche paesaggistiche; - l'infrastruttura che verrà realizzata, manterrà tutte le caratteristiche di una tangenziale a scorrimento veloce, anche se formalmente, proprio perché a ridosso del centro abitato, secondo l'amministrazione comunale dovrebbe essere declassata in variante con il divieto al traffico di mezzi pesanti; - risulta incomprensibile quanto questo sia possibile, essendo un tratto interno ad una statale, la strada statale 14, e in quanto tale, priva di qualsiasi limitazione di transito –: Quali misure intendano adottare i Ministri interrogati al fine di tutelare l'ambiente e il rispetto dei vincoli paesaggistici esistenti in territorio lagunare dalla realizzazione di un'infrastruttura che si presenta potenzialmente pericolosa, di forte impatto ambientale e causa di incremento dell'inquinamento atmosferico, già elevato, data la prossimità dell'aeroporto di Venezia. (4-02256)

14 ottobre 2013 La Voce di Venezia By-pass di Campalto: un’opera “al di fuori della legge” Siamo il gruppo di sventurate famiglie che subiranno a brevissimo i danni del disastro ambientale chiamato “opera stradale by-pass di Campalto”. Vogliamo segnalare ulteriormente il nostro martirio perché finiremo seppelliti in un tragico destino: la morte urbana delle nostre vite causata da un’ inutile opera mangiasoldi che sbranerà il territorio e il nostro futuro. La tragedia è che la dispotica intesa politica locale vuole realizzare questo mostro di cemento a qualsiasi costo, pressando Anas a divorare 57,6 milioni di euro di pubbliche risorse. Si vuole costruire questo by-pass stradale senza la tutela della fascia di rispetto di 300 metri dalla gronda lagunare, distanza obbligata dalla legge Galasso del 1985 e dal decreto Urbani del 2004: praticamente una montagna di cemento che viola le conformità urbanistiche del Palav e ignora la salvaguardia del territorio nei riferimenti della paesaggistica del nuovo PTRC regionale. Per confermare che quest’opera è “al di fuori della legge”, vogliamo evidenziare che nel territorio, a breve distanza da questo futuro scempio urbano, per le stesse regole di legge dei vincoli paesaggistici è saltato il tanto discusso Palais Lumière. Il quadro globale poi si allarga con le notizie del nuovo Stadio di Tessera, ove risulta che il trust di aziende interessato a costruirlo ha dichiarato che garantirà assolutamente il rispetto di tutti i vincoli paesaggistici esistenti. Allargando ancora il contesto delle grandi opere, è notizia pubblica lo spostamento di percorso verso nord della TAV, come risulta nei comunicati interni della Regione: questo cambio di tragitto consentirà il rispetto dei vincoli di salvaguardia imposti per la distanza dalla gronda lagunare. Un’altra situazione lampante riguarda la futura seconda pista dell’Aeroporto Marco Polo che, sempre a causa di questi obbligati vincoli paesaggistici, sembrerebbe definitivamente in forse. La condizione di essere un’opera “al di fuori della legge”, riguarda anche l’obbligo di interdizione al traffico pesante che il comune di Venezia richiede nel transito di questo by-pass: è palesemente un’irregolarità urbana (nonché una presa in giro) inserire tale divieto in un tratto interno ad una strada statale interamente camionabile. Rimane sempre il sospetto che si voglia realizzare questo by-pass perché rappresenta un collegamento veloce verso il discusso Quadrante di Tessera, senza nessuna utilità per l’area di Campalto, con un aumento immediato di polveri sottili e danni alla salute dei residenti. Vogliamo porre in tal senso una domanda: perché il comune di Venezia non ritiene opportuno procedere con una rilevazione preventiva da parte di Arpav dei valori di inquinamento ambientale dell’area, per verificare la compatibilità con un incremento della rete viaria di attraversamento? L’area di Campalto negli ultimi decenni è stata individuata come zona in cui è stato possibile seppellire diverse “scorie” inquinanti; ci si chiede come mai le istituzioni pubbliche chiamate a tutela dei cittadini e dei beni comuni dimostrino tanta noncuranza e negligenza. Concludiamo, ricordando che anche la gara d'appalto di questo by-pass presenta situazioni di dubbia regolarità, poiché Anas avvalla un ricorso della ditta giunta seconda classificata, accetta un accordo successivo all’aggiudicazione provvisoria e stabilisce un affidamento dei lavori ad entrambe le imprese arrivate prima e seconda in graduatoria: tutto ciò è in contrasto con i criteri di aggiudicazione esplicitati nel bando di un concorso pubblico, nonché, di conseguenza, viola il rispetto della trasparenza pubblica e delle norme previste dal DLgs 163/2006 Codice degli stessi contratti pubblici. In un momento in cui stanno emergendo irregolarità nelle procedure di gestione finanziaria per la realizzazione di grandi opere nel nostro territorio, cresce nell’opinione pubblica l’esigenza di un maggior controllo, di un ascolto attivo verso i cittadini che chiedono alle istituzioni di rendere conto su come sono utilizzati i finanziamenti pubblici e, soprattutto, chiedono una condivisione sociale delle finalità prefissate dalle scelte che trasformeranno definitivamente il nostro territorio.

22 settembre 2013 Il Gazzettino “Campalto, sul by-pass il vincolo Lumiere” Lo sostiene la presidente del comitato, contestando il progetto: «Un’autostrada di bugie che costerà 25 milioni a chilometro» Il comitato “by-pass” è tornato alla carica contro la realizzazione dell’infrastruttura, è come un romanzo a puntate: una volta al mese, a Campalto, spunta un comunicato a firma del comitato “By-pass”, nel quale la presidente M. C. riepiloga le “lacune” che conterrebbe il progetto della nuova strada, ormai prossima alla realizzazione. «Un’autostrada di bugie che costerà più di 25 milioni a chilometro» è il titolo del comunicato che gira in questi giorni, che ricorda «a tutti quelli che vogliono fregiarsi di questo scempio urbano che ci sono alcuni scheletri nell’armadio». A cominciare, viene detto, dalla gara d’appalto organizzata da Anas, «ricca di anomalie e in totale contrasto con i criteri di aggiudicazione esplicitati nel bando e senza il rispetto della trasparenza pubblica». Altro aspetto è che il progetto del by-pass non sarebbe stato sottoposto alla Valutazione ambientale strategica (Vas), un processo finalizzato ad integrare le considerazioni di natura ambientale per migliorare la qualità decisionale complessiva; mancherebbe della Via (Valutazione di impatto ambientale), procedura amministrativa di supporto per l’autorità decisionale finalizzata ad individuare e valutare gli impatti ambientali prodotti dall’attuazione di un determinato progetto ed, inoltre, sarebbe assente, sempre secondo il comitato, la relazione di salvaguardia ambientale e tutela paesaggistica, che valuta preventivamente l’impatto ambientale necessario per le opere in un contesto di gronda lagunare. Ma non è finita, perché il progetto ignorerebbe la tutela della fascia di rispetto di 300 metri dalla gronda, prevista dalla legge Galasso del 1985 e dal decreto Urbani del 2004. Ricordiamo che per un’analoga situazione di mancanza documentale è saltato, tempo addietro, il Palais Lumière, su cui era stato fatto valere il vincolo dal ministero dei Beni Culturali. Infine, mancherebbero anche tre obiettivi importanti intrinseci nelle procedure di Via e Vas: il miglioramento dell’informazione pubblica nei processi di pianificazione e programmazione delle grandi opere, la partecipazione della gente nei processi decisionali sull’approvazione di questi progetti e la ricerca di un equilibrio ecosostenibile. L’ultima stoccata fa riferimento al costo dell’opera. «Potenzialmente il budget di 57,6 milioni di euro, perché tanto verrebbero a costare quei due chilometri di nuova strada, potrebbe essere utilizzato per promuovere le agonizzanti realtà produttive di questo territorio». 28 agosto 2013 La Nuova Venezia Il Comitato continua la lotta contro il By-pass di Campalto. Non si arrende il comitato “By-Pass”, che da un bel pezzo, oramai, si batte contro la realizzazione dell’arteria stradale per anni denominata via Orlanda bis, progettata con l’intento di sgravare Campalto dal traffico di attraversamento. Di recente i rappresentanti hanno scritto una lettera indirizzata - spiegano - «a tutti i responsabili di questo futuro scempio urbano». Un documento in cui elencano quelle che chiamano le “12 verità nascoste”. «Questo by-pass stradale», scrivono, «lo si vuole costruire senza la relazione paesaggistica (Via e Vias) obbligatoria per queste opere. Attualmente, nel progetto viene ignorata la tutela della fascia di rispetto di 300 metri dalla gronda lagunare prevista dalla legge Galasso del 1985 e dal decreto Urbani del 2004: per un’analoga situazione di mancanza documentale è saltato il Palais Lumière». E ancora: «Anas è promotrice di una gara d'appalto ricca di sperequazioni, visto che il ricorso della ditta giunta seconda classificata nell’espletamento della gara d’appalto, si è concluso con un accordo successivo all’aggiudicazione provvisoria e con un affidamento di lavori ad entrambe le imprese arrivate prima e seconda nell’aggiudicazione».

28 agosto 2013 Il Gazzettino In digiuno con don Bizzotto contro allagamenti e by pass I comitati locali appoggiano la battaglia del sacerdote contro le opere dannose per l’ambiente. Anche il comitato allagati di Favaro è a fianco di Don Albino Bizzotto. Ieri Fabrizio Zabeo, presidente del gruppo favarese che si batte per la salvaguardia del territorio dal rischio idraulico, assieme all’ingegnere Alessandro Pattaro di «Idea sostenibile» e di Michele Boato, storico ambientalista, hanno fatto visita a Don Albino Bizzotto, animatore dei Beati Costruttori di Pace, che da dodici giorni digiuna contro la realizzazione delle Grandi Opere inutili in Veneto. «Progetti ciclopici, finanziariamente onerosi e spesso realizzati a pregiudizio dell’ambiente – ha affermato Zabeo, che oggi e domani digiunerà per solidarietà con Don Albino. Uno scempio ambientale che può declinarsi come consumo di suolo, perdita di biodiversità, antropizzazione del territorio, aumento delle criticità ambientali, frammentazione della rete ecologica, sperpero di denaro pubblico». «La protesta di Don Albino – ha aggiunto Pattaro – offre dignità e legittimità alle rivendicazioni spontanee dai cittadini del nostro territorio, critica un modello di sviluppo non sostenibile, rende consapevoli di uno stile di vita dal tenore sempre più elevato e dall’impronta ecologica non commisurata alla biocapacità ambientale». Il comitato allagati di Favaro, come molte persone e associazioni, condivide la protesta di Don Albino perché ritiene ingiustificata, e soprattutto dannosa, la continua cementificazione del territorio, le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, a cominciare dal pericolo rappresentato dalle frequenti inondazioni che si verificano ogni qualvolta piove con più insistenza. «Da qualche anno – ha proseguito Zabeo – ovvero da quando la nostra protesta ha varcato la soglia di molte istituzioni, bisogna dire che qualcosa in più è stato fatto per quanto riguarda la tutela del territorio. Ma ciò non basta – ha proseguito – perché da qui alla totale messa in sicurezza delle realtà in cui viviamo la strada è ancora molto lunga e se non si comincia ad operare con la dovuta attenzione le criticità ambientali andranno aumentando, anziché diminuire». A sposare la protesta di Don Bizzotto contro l’inutilità di certe opere, sempre per restare nell’ambito favarese, vi è anche il comitato By pass di Campalto, da tempo impegnato a contrastare la realizzazione da parte di Anas di quei due chilometri di bretella che secondo i progettisti dovrebbe sgravare il centro di Campalto dal traffico di attraversamento, ma che gli abitanti giudicano inutile. «In zona urbana – dicono i residenti – non è sostenibile la costruzione di una strada statale che mantiene tutte le caratteristiche di una tangenziale a scorrimento veloce. Nelle aree residenziali urbane, come quella di Campalto, appunto, si devono costruire, se necessario, solo strade comunali di quartiere che legano il tessuto urbano senza dividere il territorio». 20 agosto 2013 Il Gazzettino Campalto, guerra al by-pass Continuano le iniziative dei residenti contro la realizzazione dell'opera. La portavoce di un comitato, M.C., parla di «verità nascoste». Campalto non molla e nonostante l'iter per la realizzazione del by-pass difficilmente potrà a questo punto essere fermato, si continua in paese a produrre comunicati e volantini attaccando Anas, Regione e comune di Venezia, nella speranza che qualcuno si convinca a bloccare il progetto. La bretella che secondo i progettisti dell'opera dovrebbe sgravare il centro di Campalto dal traffico di attraversamento, per gli abitanti del posto è invece, «una calamità, una cosa da non farsi per non provocare uno scempio urbano». M.C., portavoce di uno dei tanti comitati sorti per contrastare l'opera, ha scritto proprio a ferragosto una lettera in cui, una volta di più, elenca quelle che definisce «delle verità nascoste». «Come ad esempio - scrive - che il preventivo iniziale dell'intervento, nel 2003, era di 11 milioni di euro e in pochi anni è quintuplicato visto che ora si parla 57,6 milioni di euro. Dire, poi che si tratta di una "grande opera di pubblica utilità" è un affermazione inverosimile - sostiene M.C.- visto che nel raggio di 1,5 km. ci sono già tre direttrici stradali parallele (via Orlanda, via triestina e la via Vallenari bis) e il traffico di via Orlanda, dopo la costruzione della Vallenari e il Passante di di

Mestre, è diminuito dal 2010 del 60%, come ha riscontrato il monitoraggio dellqa Regione Veneto. Inoltre si vuole costruire il by-pass senza la relazione paesaggistica (Via e Vias) obbligatoria per queste opere e viene ignorata la tutela della fascia di rispetto della gronda lagunare prevista dalla legge Galasso del 1985 e dal decreto Urbani del 2004». Lo sfogo della portavoce continua con un attacco ad Anas colpevole secondo M.C., di aver condotto male la gara d'appalto, «visto che il ricorso della ditta giunta seconda nella gara si è concluso con un accordo che affida i lavori ad entrambe le imprese arrivate ai primi due posti, in contrasto con i criteri di aggiudicazione esplicitati nel bando e senza il rispetto della trasparenza pubblica e nelle norme previste dal Codice dei contratti pubblici». Un ultimo aspetto che preoccupa non poco gli abitanti di Campalto è che una struttura del genere non risulta compatibile con lo sviluppo della città. «In zona urbana - scrivono - non è sostenibile la costruzione di una strada statale che mantiene tutte le caratteristiche di una tangenziale a scorrimento veloce, anche se declassata in variante con divieti al traffico pesante. Nelle aree residenziali urbane come quella di Campalto si devono costruire se necessario, solo strade comunali di quartiere che legano il tessuto urbano senza dividere il territorio». 07 luglio 2013 La Nuova Venezia Il vincolo “scoperto” con il Palais Lumière ora andrà applicato Il Comune e Ferrazzi al ministero: è necessario eliminarlo. La norma esisteva da anni, ma era sempre stata disattesa. Il Palais Lumière e il vincolo paesaggistico che c’è sempre stato, anche se nessuno - dal Comune alla Soprintendenza - sembrava essersene accorto. Il Comune ha già contestato e lo farà ora nuovamente, per iscritto - come ha ribadito ieri l’assessore all’Urbanistica Andrea Ferrazzi - la validità del vincolo sulla fascia paesaggistica di 300 metri dalla laguna previsto dai decreti Galasso, già in vigore da circa vent’anni. Nel frattempo, però, come è stato confermato ieri, per autotutela lo applicherà su tutti i nuovi progetti che verranno portati per l’approvazione all’attenzione di Ca’ Farsetti. A far scoppiare il caso, com’è noto, proprio la conferma dell’esistenza del vincolo paesaggistico sull’area in cui Pierre Cardin voleva realizzare il suo gigantesco palazzo di luce a Marghera e che l’Ufficio legislativo del Ministero ha ribadito nel maggio scorso al Comune, che chiedeva chiarimenti. «L’Ufficio conferma l’esistenza della fascia di tutela - scrivono tra l’altro i Beni Culturali rigettando il parere legale di Ca’ Farsetti - e la delimitazione dell’unitarietà dell’ecosistema lagunare consente di delimitare la fascia di rispetto paesaggistico di 300 metri». E non è possibile, escludere dal vincolo i canali artificiali, come chiedeva il Comune. «L’estensione del vincolo ai canali artificiali trova conforto nella giurisprudenza», replica il Ministero che a proposito dell’area di Marghera dove era previsto il Palais Lumière precisa: «L’area in questione necessita di riqualificazione paesaggistica e urbanistica anche in funzione di rivitalizzazione economica». «Noi non contestiamo il vincolo dei decreti Galasso - ha ribattuto ieri Ferrazzi - ma questa interpretazione di esso che viene data dal Ministero e che ci penalizza fortemente, visto che nessuno intervento realizzato fino ad oggi è mai stato assoggettato alla procedura paesaggistica». Ma l’applicazione del vincolo non comportebbe il blocco dell’edificabilità nelle aree della laguna a esso sottoposte ne l’«abusività» di quanto già edificato, come teme e sostiene il Comune, Ma la presentazione di una relazione paesaggistica per ogni nuovo progetto - compreso eventualmente quello del Palais Lumière - e il parere successivo della Soprintendenza, che lo autorizzi o no, come già accade. Difficile che il Governo si convinca a cambiare una legge dello Stato, che non vale solo per Venezia, perché al Comune non piace o non è mai stata effettivamente applicata. Perché il vincolo c’era già, anche se nessuno, evidentemente, lo aveva mai raccontato a Pierre Cardin nel lungo e tormentato iter del progetto del Palais Lumière.

30 luglio 2013 La Voce di Venezia By-pass di Campalto: Condannati a subire l'alleanza Comune - Regione - Anas Siamo un gruppo di cittadini condannati a subire ingiustamente una pena capitale grazie ad un’alleanza Comune - Regione Veneto - Anas. La causa di questo nostro prossimo inferno sarà la costruzione di un by-pass stradale lungo circa 2 km. dal costo iperbolico, con un budget incrementato di recente a 57 milioni di €: praticamente una tangenziale da oltre i 25 milioni di € per km. Qui di seguito viene descritto il nostro dramma evidenziato nel ruolo delle parti: Il Comune di Venezia vuole costruire a qualsiasi costo questa superstrada incompatibile per lo sviluppo di una città, poiché in una zona urbana risulta insostenibile il realizzo di un percorso camionabile declassato con astuzia in strada statale con divieti al traffico pesante eludibili poi facilmente con un semplice ricorso al Tar. La giunta comunale probabilmente, visti i vari buchi nel bilancio e non avendo soldi per urbanizzare la zona di Campalto, per non perdere le sue care CR2s, brama la costruzione di questa futura tangenziale al posto di una strada di quartiere originalmente prevista nel Piano Integrato. Il Sindaco esprime il suo benestare per questa variante stradale sicuramente in conflitto con il nuovo PTRC concepito per la salvaguardia del territorio nella tematica paesaggistica; inoltre risulta favorevole alla realizzazione di un' opera stradale come questa ricca di gravi incongruenze: le stravaganze della sede stradale, i raccordi sproporzionati con via Orlanda, le distanze risibili da molte abitazioni, i tronconi stradali senza collegamenti, le vie d'uscita mancanti di alcuni lotti confinanti, le insufficienti mitigazioni acustiche, l'assenza di alcune abitazioni nella planimetria. La Municipalità di Favaro Veneto pretende di costruire un' inutile strada duplicato visto che nel raggio di 2,5 km ci sono già tre direttrici stradali parallele (via Orlanda, via Triestina, via Vallenari bis), ed il traffico sulla via Orlanda sia diminuito del 60% dopo il 2010; ignora comunque anche le problematiche d'inquinamento ambientale poiché sono concentrati a brevissima distanza molte fonti inquinanti di rilievo, quali le tre statali citate prima, il corridoio aereo dell'aeroporto Marco Polo e la centrale a biomassa di via Porto di Cavergnago. Il presidente della municipalità di Favaro Veneto definisce il by-pass di Campalto, “una grande opera strategica”, in varie sue affermazioni esige che le opere previste all'interno del Nuovo Quadrante siano realizzate assolutamente, forse la sua convinzione è che se non si realizzasse questa variante salterebbero tutte le C2Rs legate al piano integrato e la sua maggioranza non vuole perdere questo congruo finanziamento Anas. Anas, oltre ad essere il grande sponsor, ignora le regole dei concorsi pubblici quando gestisce una gara d'appalto ricca di sperequazioni, visto che il ricorso della ditta seconda classificata crea stranamente un affidamento lavori ad entrambe le imprese arrivate ai primi due posti. Per quanto riguarda invece il divieto sul transito pesante Anas dichiara, che costruirà una strada non vincolata da alcuna interdizione. Il responsabile compartimentale Anas contribuisce a questo business quintuplicando, con più incrementi nel corso degli anni, l’originale budget di 11 milioni di €, favoleggia poi strategie su divieti al traffico pesante previsti in questa bretella immaginando connessioni ad un futuro Piano Integrato complessivo esente da attraversamenti dei centri abitati, dimentica infine che sulle altre bretelle di collegamento di questo corridoio non esistono interdizioni: questo, da lui definito, “importante intervento organico” risulta essere così disomogeneo. La Regione Veneto collabora a questo programma di vecchia data, poiché nel passato prima aveva preteso l’interruzione dell'iter di concessione della variante in quanto era atteso uno studio flussi traffico post apertura Passante, aggiornato all'intero sistema trasportistico dell'area interessata al by-pass, salvo poi dare il proprio assenso senza che fossero stati resi noti i controlli richiesti.; con questa concessione la Regione Veneto rendeva compatibile una grave non conformità urbanistica e paesaggistica rispetto al Palav.

28 luglio 2013 Il Gazzettino «Costoso ed inutile: il by-pass di Campalto va fermato» Campalto: i residenti tornano alla carica per chiedere la sospensiva dell'opera viaria. Gli abitanti di Campalto non demordono, anche se la speranza che qualcuno si convinca a fermare il progetto del by-pass va sempre più affievolendosi. E così, mentre ormai i lavori per realizzare quei due chilometri di strada che secondo le intenzioni dei progettisti dovrebbero sgravare dal traffico il centro del paese sono ormai alle porte, il comitato «by-pass di Campalto» torna alla carica ribadendo con forza la propria contrarietà all'opera. «Siamo disperati - hanno scritto in un volantino - al solo pensiero delle violenze che andremo a patire a seguito di questa calamità urbana che sconvolgerà per sempre il territorio e la vita di molte famiglie». La rabbia del comitato è rivolta principalmente all' Anas che avrebbe - è scritto - «eluso i criteri di un concorso pubblico, poiché ha deciso, a seguito del ricorso presentato dalla ditta che nella gara d'appalto si è classificata al secondo posto, di riesaminare il verdetto e pur di non bloccare l'iter ha deciso di accogliere le motivazioni dei ricorrenti e di affidare i lavori ad entrambe le imprese classificate ai primi due posti. I residenti, in aperto contrasto con il parere dei progettisti, sostengono che la bretella tracciata a nord dell'abitato di Campalto non è affatto indispensabile, avendo già altre opere, come la realizzazione del Passante autostradale e la via Vallenari bis, assorbito agevolmente una buona parte del traffico che gravava nella zona, rendendo, di conseguenza, inutile qualsiasi necessità di costruire altre strade a Campalto. «Tanto più - spiega M.C., presidente del comitato - che il by-pass, così come è stato progettato, collegherebbe due statali camionabili come Triestina e Orlanda, e quindi, nonostante le assicurazioni degli amministratori che la bretella rimarrà strada interdetta ai camion, in primis l'assessore alla mobilità comunale, noi temiamo che con un semplice ricorso al Tar potrebbe essere ritrasformata in un percorso aperto ad ogni tipo di traffico». Altro tasto sul quale insiste il comitato è quello relativo al costo dell'opera. «Contro la crisi che impone obbligate parsimonie - leggiamo - Anas scavalca le imposizioni economiche di questo momento per sprecare nella costruzione di un by-pass stradale obsoleto e inutile e lungo 2,2 chilometri, un budget di 57,6 milioni di euro: un vero record di spesa per un collegamento stradale che costerà più di 25 milioni di euro a chilometro». 07 luglio 2013 La Nuova Venezia Il comitato torna alla carica: «Il by-pass sarà devastante» «Una calamità urbana senza precedenti». Torna a protestare il comitato “By-pass di Campalto”, contro l’opera che presto sarà accantierata e che dovrebbe, nelle intenzioni di Anas e Comune, sgravare il centro dal traffico di attraversamento. «Vogliamo continuare a gridare la nostra disperazione elencando le violenze che andremo a patire a seguito della costruzione dell’intervento che sconvolgerà per sempre il territorio e le vite di molte famiglie che avranno la sventura di subirla». «Anas favoleggia», si legge in una nota, «quando dichiara che è indispensabile costruire questa bretella per allacciare un futuro piano intergrato complessivo contro gli attraversamenti dei centri urbani. Lo scenario prospettato è in totale contrasto con gli altri corridoi già presenti nel territorio: ad esempio il divieto al trasporto pesante risulta inesistente negli altri due by-pass di San Donà di Piave e di Portogruaro». Non solo: «Anas ignora le didattiche urbanistiche perché regala al Comune una strada statale declassata vietandone il transito al traffico pesante. Si dimentica, però, che il by-pass stradale collega altre due statali che sono invece camionabili: questa astuzia forse nasconde l’irregolarità di poter costruire un by-pass camionabile in mezzo ad un centro urbano, e che comunque con un banalissimo ricorso al Tar verrebbe ritrasformato in percorso aperto ad ogni tipo di traffico». Prosegue il comitato: «Con questa opera vengono scavalcate le imposizioni economiche di questo momento storico di crisi in quanto si sprecherà nella costruzione di un by-pass stradale obsoleto e lungo 2,2 chilometri, un budget di 57,6 milioni di euro: un vero record di spesa per un collegamento

stradale che costerà più di 25 milioni di euro a chilometro». Il comitato torna a snocciolare i contro e le motivazioni per le quali respinge l’infrastruttura. 06 luglio 2013 La Voce di Venezia By-pass di Campalto: calamità urbana senza precedenti Siamo sempre noi, quelli del comitato by-pass di Campalto, vogliamo continuare a gridare la nostra disperazione elencando qui di seguito tutte le violenze che andremo a patire a seguito di questa calamità urbana che sconvolgerà per sempre il territorio e le vite di molte famiglie che avranno la sventura di subirla. Contro le regole di una gara d’appalto pubblica: Anas elude i criteri di un concorso pubblico poiché, a seguito del ricorso presentato dalla ditta che nella gara d’appalto si é classificata seconda e che, non accettando l’esito formulato al momento dell’apertura delle buste ha deciso di contestare, decide di riesaminare l’appalto accogliendo le motivazioni esposte dai ricorrenti; dopodiché affida i lavori ad entrambe le imprese classificate nei primi due posti. Contro un futuro piano stradale integrato complessivo: Anas favoleggia nelle dichiarazioni quando dichiara che è indispensabile costruire questa bretella per allacciare un futuro piano intergrato complessivo contro gli attraversamenti dei centri urbani. Lo scenario prospettato risulta però in totale contrasto con gli altri corridoi già presenti nel territorio: ad esempio il divieto al trasporto pesante risulta inesistente negli altri due by-pass di San Donà di Piave e di Portogruaro, ovviamente questo immaginario intervento organico risulta inutile e disomogeneo. Contro un equilibrio di proporzione urbanistica: Anas ignora le didattiche urbanistiche quando regala al Comune di Venezia una strada statale declassata vietandone il transito al traffico pesante. Si dimentica però che questo by-pass stradale collega altre due statali che sono invece camionabili: questa astuzia forse nasconde l’irregolarità di poter costruire un by-pass camionabile in mezzo ad un centro urbano, e che comunque con un banalissimo ricorso al Tar verrebbe ritrasformato in percorso aperto ad ogni tipo di traffico. Contro la crisi che impone obbligate parsimonie: Anas scavalca le imposizioni economiche di questo momento storico di crisi in quanto sprecherà nella costruzione di un by-pass stradale obsoleto e lungo 2,2 km un budget di 57,6 milioni di euro: un vero record di spesa per un collegamento stradale che costerà più di 25 milioni di euro a km. Contro l’inutilità di un’opera stradale come questa: Anas disconosce la futilità di un progetto che risulta a tutti gli effetti essere un doppione poiché nel raggio di circa 1,5 km esistono già realizzate tre strade parallele (via Orlanda, via Triestina, via Vallenari bis) che assolvono agevolmente ogni tipo di carico di traffico: bisogna considerare poi che lo stesso è diminuito dal 2010 del 60%. Contro i comandamenti del PTRC: Anas rifiuta il rispetto dei pilastri strutturali del Piano Territoriale Regionale che è contro il consumo del territorio, travolge con superficialità le aspirazioni delle popolazioni residenti nelle riqualificazioni urbanistiche e avvalla un progetto che rende compatibile una grave non conformità urbanistica e paesaggistica rispetto al PALAV. Contro la direzione di sostenibilità socio-ambientale: Anas vìola, con un progetto come questo, gli standard di sostenibilità socio-ambientali richiesti ormai da parecchi anni in tutti gli stati membri europei per la costruzione di opere di questo calibro. Contro lo sviluppo di una città pensata come “motore per il futuro”: Anas sconvolge lo sviluppo compatibile di una città: in zona urbana risulta non sostenibile la costruzione di una statale camionabile declassata con strani divieti che divide in due un paese, si dovrebbero costruire, se necessario, solo strade comunali che legano il tessuto urbano senza distruggere il territorio dove passano. Contro un progetto urbanistico rispettoso del territorio: Anas calpesta il rispetto del territorio proponendo un progetto stradale ricco di gravi incongruenze: stravaganze della sede stradale, sproporzionati raccordi stradali con via Orlanda, distanze risibili da molte abitazioni, tronconi stradali senza collegamenti, mancanza di corsie ciclabili, vie d'uscita assenti in alcuni lotti confinanti, insufficienti mitigazioni acustiche, ma soprattutto un progetto fortemente divisorio del complesso urbano. Contro una logica distributiva dei valori dei terreni di una città: Anas assieme al Comune di

Venezia strangolano spesso i risarcimenti agli espropriati: viene utilizzata la logica speculativa delle lottizzazioni di iniziativa privata ZTO C2Rs, vengono spesso mercanteggiati indennizzi con metodi sottrattivi. Queste pseudo urbanizzazioni prevedono la cessione gratuita al Comune di ingenti quantità di aree a espansione residenziale. Contro una classe politica che vuole lavorare correttamente: Anas gode della protezione della Regione Veneto che risulta corresponsabile: infatti questa nel passato, durante alcune verifiche esecutive, aveva richiesto la sospensiva dell’iter di approvazione di questo by-pass poiché mancava lo studio flussi traffico post-passante (Dolo – Quarto d’Altino), salvo poi dare il suo consenso senza questo importante documento insabbiando il tutto. Il comune di Venezia invece risulta essere invece interessato a questo monumento agli sprechi perché se non si dovesse fare salterebbero tutte le C2Rs legate al piano integrato e la sua maggioranza non vuole perdere questo congruo finanziamento. 01 giugno 2013 Il Gazzettino By-pass di Campalto cantieri aperti a fine anno Slittato l'avvio dei lavori a causa di un contenzioso tra due ditte che hanno vinto l'appalto. Un piccolo inconveniente ha fatto slittare leggermente i tempi d'avvio dei lavori, ma è certo che prima della fine dell'anno il cantiere per la realizzazione del by-pass di Campalto diverrà operativo. La conferma che a breve si comincerà a fare sul serio arriva dal vicepresidente della Municipalità di Favaro Angelo Lerede, che qualche giorno fa assieme all'assessore Ugo Bergamo, al presidente della Municipalità Ezio Ordigoni e ad una delegazione dell'associazione "Tesserabella", ha incontrato il capo compartimento Anas del Veneto Eutimio Mucilli, per fare il punto della situazione. L'inconveniente che ha dilazionato di qualche mese l'inizio dei lavori si riferisce al ricorso presentato dalla ditta che nella gara d'appalto si è classificata seconda e che non accettando l'esito formulato al momento dell'apertura delle buste ha deciso di ricorrere. A seguito del riesame l'Anas ha accolto le motivazioni esposte dei ricorrenti, decidendo di affidare, quindi i lavori ad entrambe le imprese classificate ai primi due posti. Intanto a Campalto i residenti continuano a protestare perché ritengono i lavori del by-pass inutili e dispendiosi. «Un'opera "mangiasoldi" - hanno scritto in un comunicato - che divorerà il territorio e che costringerà noi e i nostri figli a subire, in futuro, le ripercussioni causate dalla vicinanza di una strada ad alta percorribilità». «La situazione più assurda - spiega M.C., portavoce di uno dei comitati che osteggiano il progetto - è che la coalizione politica locale (leggasi maggioranza comunale) lo vuole realizzare a qualsiasi costo, spingendo l’Anas a sperperare una montagna di pubbliche risorse (57 milioni di euro) che potrebbero essere meglio utilizzate altrove, sfregiando le campagne di Campalto con una gran quantità di cemento, violando le conformità urbanistiche del Palav e ignorando la salvaguardia del territorio nei riferimenti della paesaggistica del nuovo Piano territoriale regionale». I residenti se la prendono anche con la Regione.«Certamente - risponde M.C. - perché anche la Regione è complice di questa orribile violenza urbana, poiché nel passato ha insabbiato una sospensiva all’iter di approvazione del by-pass, mentre era atteso lo studio flussi traffico post-passante, probabilmente perché avrebbe impedito il proseguo di questo obbrobrio urbano». Per gli abitanti di Campalto il by-pass è diventata un'opera inutile nel momento in cui è stato realizzato proprio il passante Mira/Quarto, che ha tolto dalla tangenziale molto di quel traffico che s'incanalava verso Campalto. 29 maggio 2013 La Nuova Venezia «By-pass di Campalto, un’opera mangiasoldi» Le famiglie della zona urlano: «È contro il piano territoriale regionale». «Il By-pass di Campalto è in conflitto con il nuovo Piano Territoriale Regionale di Coordinamento, il cosiddetto Ptrc». A tornare a protestare sono le famiglie interessate dalla futura infrastruttura. Scrivono: «Con questa segnalazione, vogliamo urlare per l’ennesima volta tutta la nostra disperazione: siamo condannati a patire un tragico destino per questa inutile opera mangiasoldi che divorerà il territorio».

Proseguono: «Mediante questo intervento, si sfregeranno le campagne di Campalto con una montagna di cemento, violando le conformità urbanistiche del Palav, ignorando la salvaguardia del territorio nei riferimenti della paesaggistica del nuovo Piano di Coordinamento regionale. Vengono infatti infranti i pilastri di questo nuovo sistema di pianificazione territoriale che sono: la difesa del consumo del territorio, la promozione della qualità degli insediamenti strutturali secondo le aspirazioni delle popolazioni residenti e la filosofia che concepisce la città come motore del futuro nelle riqualificazioni urbanistiche». E ancora: «In definitiva questa variante stradale risulta in completa antitesi con la direzione di sostenibilità socio ambientale intrapresa ormai da molti anni da tutti gli stati civili europei». «Vogliamo segnalare che l’opera stradale sarà priva di compatibilità per lo sviluppo di una città, visto che in zona urbana risulta non sostenibile il realizzo di una variante camionabile, dequalificata con astuzia in strada statale munita di divieto al traffico pesante, facilmente eludibile con un banale ricorso al Tar». Chiosano: «In mezzo ad un paese civile si devono realizzare, se necessario, solo strade comunali non camionabili che collegano il tessuto urbano senza divorare il territorio ricoprendolo di cemento e asfalto». 28 maggio 2013 La Voce di Venezia By-pass di Campalto: mostro di cemento che dovremo subire per l'eternità Con questa segnalazione vogliamo urlare un’ennesima volta tutta la nostra disperazione: siamo le famiglie sciagurate che hanno la sventura di subire a breve il prossimo realizzo dell’opera stradale chiamata by-pass di Campalto. Siamo condannati a patire un tragico destino per questa inutile opera mangiasoldi che divorerà il territorio; la situazione assurda è che la prepotente coalizione politica locale vuole realizzarla a qualsiasi costo spingendo l’Anas a sperperare una montagna di pubbliche risorse che potrebbero essere meglio utilizzate altrove, sfregiando le campagne di Campalto con una montagna di cemento, violando le conformità urbanistiche del Palav, ignorando la salvaguardia del territorio nei riferimenti della paesaggistica del nuovo PTRC regionale. Vengono infatti infranti i pilastri di questo nuovo sistema di pianificazione territoriale che sono: la difesa del consumo del territorio, la promozione della qualità degli insediamenti strutturali secondo le aspirazioni delle popolazioni residenti e la filosofia che concepisce la città come motore del futuro nelle riqualificazioni urbanistiche. In definitiva questa variante stradale risulta in completa antitesi con la direzione di sostenibilità socio ambientale intrapresa ormai da molti anni da tutti gli stati civili europei. Anche la Regione è complice di questa orribile violenza urbana, poiché nel passato ha insabbiato una sospensiva all’iter di approvazione di questo by-pass stradale, mentre era atteso lo studio flussi traffico post-passante, probabilmente perché avrebbe impedito il proseguo di questo obbrobrio urbano. Vogliamo segnalare che questa inutile opera stradale sarà priva di compatibilità per lo sviluppo di una città, poiché in zona urbana risulta non sostenibile il realizzo di una variante camionabile, dequalificata con astuzia in strada statale munita di divieto al traffico pesante, facilmente eludibile con un banale ricorso al Tar. In mezzo ad un paese civile si devono realizzare, se necessario, solo strade comunali non camionabili che collegano il tessuto urbano senza divorare il territorio ricoprendolo di cemento e asfalto. In questo iperbolico monumento agli sprechi (57 milioni di euro di budget per due km di strada) risaltano anche le diverse problematiche di chi ha vinto la gara appalto, poiché sussiste un notevole ritardo nell’avvio dei cantieri: questo strano congelamento è provocato dalla guerriglia legale che attualmente intercorre tra le due ditte che compongono l’Ati, probabilmente esiste un forte conflitto sperequativo alla base di questo project financing che attualmente è la modalità operativa di prassi per la realizzazione di opere pubbliche con spese scaricate sul futuro della collettività. Vogliamo infine anche ricordare l’esistenza dei dannati che confinano con questo futuro inferno urbano poiché dovranno patire questa condanna assieme ai loro figli per l’eternità.

17 aprile 2013 La Nuova Venezia «By-pass di Campalto: uno sperpero di soldi» Il Comitato contro la realizzazione dell’opera torna a protestare: Il comitato By-Pass di Campalto, in attesa di sapere quando inizieranno i lavori di realizzazione della cosiddetta Orlanda bis, mantiene viva l’attenzione, tornando ancora una volta a protestare contro l’opera. «Siamo un gruppo di famiglie che hanno la sciagura di abitare a contatto con la futura costruzione dell’infrastruttura stradale», si legge in una nota. «Siamo condannati a subire una pena capitale grazie alle prepotenze di un’alleanza tra Anas e la coalizione politica che domina il Comune, responsabile di scelte incomprensibili, in antitesi con la direzione di sostenibilità socio ambientale intrapresa negli ultimi anni da tutti gli stati civili. La drammatica situazione in cui troviamo deriva da questo accordo tra le parti che pretendono di voler costruire a qualsiasi costo questo monumento agli sprechi travolgendo tutto quello che si trova davanti al loro cammino. Anas utilizza con furbizia molti tecnicismi come la presenza misteriosa di un divieto di transito ai mezzi pesanti. Lo scenario che si prospetta risulta però in totale contrasto con gli altri by-pass presenti in zona: ad esempio questo divieto risulta insussistente nelle altre due bretelle di San Donà e Portogruaro rendendo così inutile e disomogeneo questo “fondamentale intervento organico”. La beffa è che il divieto ai mezzi pesanti inserito da Anas si può eliminare con un semplice ricorso al Tar e comunque è curioso che attualmente l’Anas regali al Comune una superstrada dal costo iperbolico con un’interdizione al transito pesante, salvo poi eluderla con una miriade di autorizzazioni in deroga. Vogliamo informare la collettività di come, in questo contingente momento di crisi, si provveda allo sperpero delle risorse pubbliche». 16 aprile 2013 Il Gazzettino Regione: adottato dalla giunta il nuovo Piano territoriale di coordinamento. Zorzato: si delinea uno sviluppo diverso, il Veneto del futuro salva la campagna. Come Renato Pozzetto: vado a vivere in città. Ma, a differenza del film, non per fuggire da pollai e aratri, bensì per salvaguardare quel poco di campagna che al Veneto ancora è rimasto e che l’urbanizzazione soprattutto degli ultimi trent’anni rischiava di trasformare in una distesa di capannoni vuoti adesso. Tant’è, il Veneto del domani limiterà il consumo di territorio, il suolo agricolo sarà salvaguardato, se servirà un capannone si andrà a prenderne uno di quelli abbandonati. E’ in questa logica le città torneranno ad essere “motore del futuro”. E’ la filosofia del nuovo PTRC, il Piano territoriale di coordinamento di cui la giunta regionale ha appena adottato la variante parziale. «Salvaguardia del territorio e rilancio delle città», sintetizza Marino Zorzato vicepresidente e assessore all’ urbanistica. La Bibbia: Il PTRC è come se fosse la “Bibbia” o la “Costituzione” della pianificazione, e lo strumento di massimo governo del territorio. «Attraverso il PTRC » - dice Zorzato - «si esprimono tutte le politiche che promuovono la competitività del Veneto nel contesto nazionale ed internazionale». Alta filosofia? Non proprio. Se si parla, ad esempio, di corridoi europei, il Piano ne individua la collocazione, mettendoli in rete con i nodi viari principali. E’ già qui va detto che la TAV, l’alta velocità ferroviaria, è prevista. Il Pregresso: Un PTRC il Veneto ce l’aveva già, è quello del 1992. Nel 2009 (ma il lavoro era iniziato quasi dieci prima), sul finire dell’ultima giunta Galan, la giunta aveva adottato un nuovo Piano. Ma una volta consegnato al consiglio regionale, è rimasto chiuso in un cassetto. E’ così che nell’autunno 2011, la giunta Zaia decide di predisporre una variante parziale con riferimento anche alla tematica paesaggistica. «Che non è solo attenzione al paesaggio» - spiega Zorzato - «ma è anche una lettura dei vincoli». L’ esempio è quello classico dell’intervento che deve andare all’esame della commissione di Salvaguardia: «Presenti il progetto e non sai come andrà finire. Con il nuovo PTRC invece , si dà una lettura dei vincoli, viene chiarito cosa è consentito. E’di fatto una “sburocratizzazione”». Gli Obiettivi: A cosa serve un PRTC? «A dare indirizzi», - risponde Zorzato -.

Ed è evidente che questi indirizzi devono coniugarsi con il momento storico. Non siamo più in una fase di crescita. E’ cresciuta invece, la sensibilità ambientale. Complice anche l’alluvione del 2010, la tutela del suolo non è più uno slogan da ambientalisti sfegatati. Così come la promozione del turismo assume una connotazione più marcata in un momento in cui le piccole imprese del manifatturiero e dell’edilizia sono in difficoltà e la crescita arriva dai visitatori. I Pilastri: Dunque uno dei pilastri del PTRC è la difesa del suolo, tenendo conto anche del rischio idraulico e sismico. Poi c’è la mobilità: è previsto l’aggiornamento del sistema infrastrutturale tenendo conto anche dei corridoi europei. Un apposito capitolo è dedicato alla città “motore del futuro”. «La regione» - dice Zorzato - «riconosce alla rete della città venete il ruolo centrale nella visione di sviluppo socio-economico anche in relazione alle potenzialità offerte dai corridoi plurimodali». Significa che per (ri)portare la gente in città, con l’obiettivo di non consumare suolo, bisogna riqualificare i centri, “rigenerarli”. Servizi, dunque, ma anche riqualificazioni urbanistiche. Area Metropolitana: Le tabelle del PRTC non sono solo una fotografia dell’esistente, sono un po’ l’analisi del Veneto. E si presteranno a svariate letture politiche. Ad esempio la città metropolitana nella tabella dell’attuale sistema di sviluppo e relazioni non è la PaTreVe, ma tutta l’area centrale del Veneto. Su tali ambiti sono state riconosciute le aree a più alta densità insediativi sulle quali la variante prevede una disciplina finalizzata al minor consumo di suolo e la promozione della qualità degli insediamenti secondo le aspirazioni delle popolazioni residenti. L’iter: Per arrivare a questa variante di PRTC ci sono stati 27 incontri tra Regione e ministeri, 70 incontri tecnici, 7 incontri per tematiche disciplinari, un concorso fotografico, la riunione conclusiva al Bo. Così la prima stesura di un “quaderno delle strategie”. Infine l’adozione da parte della giunta il 9 aprile. Ora il Piano sarà pubblicato sul Bur e a quel punto ci saranno 120 giorni di tempo per presentare eventuali osservazioni. Dopodiché dovrà esprimersi il consiglio regionale senza più tenerlo nel cassetto. 05 marzo 2013 La Voce di Venezia Business Anas: 2 km di strada al costo di 57,6 milioni di euro Siamo un gruppo di famiglie che hanno la sciagura di abitare a contatto con la futura costruzione dell’opera stradale chiamata by-pass di Campalto. Siamo condannati a subire una pena capitale grazie alle prepotenze di un’alleanza tra Anas e la coalizione politica che domina il Comune di Venezia, reo di un debito di oltre 400 milioni di euro, quasi sicuramente fuori dal patto di stabilità; ma soprattutto responsabile di scelte incomprensibili che sono tra l’altro completamente in antitesi con la direzione di sostenibilità socio ambientale intrapresa negli ultimi anni da tutti gli stati civili. Siamo in una situazione tragica grazie alle ottusità dirigenziali di Anas, un ente cieco nelle prospettive urbane, confuso nell’esecuzione delle procedure, ma disponibile a sovvenzionare per 2 km di pubblica inutilità la bellezza di 57,6 milioni di euro. L’appalto è stato aggiudicato alla Ati composta da Oberosler cav. Pietro Spa e Trevi Spa. Anas inizialmente ha garantito questa superstrada con una sponsorizzazione di circa 31,5 milioni di euro, sviluppata poi in un secondo momento a 46,5 milioni di euro, incrementata nelle risorse attualmente a 57,6 milioni di euro, con prospettica finale di consuntivo, calcolati gli espropri reali, le varie interferenze e i potenziali imprevisti, vicino ai 65 milioni di euro (dichiarazione di un alto dirigente della stessa Anas). La drammatica situazione deriva da questo accordo tra le parti che pretendono di voler costruire a qualsiasi costo questo monumento agli sprechi travolgendo tutto quello che si trova davanti al loro cammino. Anas utilizza con furbizia molti tecnicismi come la presenza misteriosa di un divieto di transito ai mezzi pesanti, o le dichiarazioni del responsabile compartimentale che in primis svela un’espressa volontà: «intanto costruiamo la strada poi si vedrà»poi manifesta come «necessità impellente» la costruzione di questa bretella che si allaccia ad un «futuro piano integrato complessivo per evitare gli attraversamenti dei centri abitati.» Lo scenario che si prospetta risulta però in totale contrasto con gli altri by-pass presenti in zona: ad esempio questo divieto risulta insussistente nelle altre due bretelle di San Donà di Piave e di

Portogruaro rendendo così inutile e disomogeneo questo «fondamentale intervento organico». La beffa grottesca è che il divieto ai mezzi pesanti inserito da Anas si può eliminare con un semplice ricorso al Tar, e comunque è curioso che attualmente la stessa regali al Comune di Venezia una superstrada dal costo iperbolico con un’interdizione al transito pesante, salvo poi eluderla con una miriade di autorizzazioni in deroga. Si evince che, con questo accordo, si pretende di realizzare una strada statale totalmente priva della compatibilità per lo sviluppo di una città in sostituzione di una strada di quartiere originalmente prevista nella stessa locazione del Piano Integrato (nei centri urbani si dovrebbero costruire se necessario solo strade comunali che armonizzano il contesto urbano, non superstrade che dividono un paese in due). La dichiarazione più irrazionale definisce di «pubblica utilità» una strada doppione, visto che nel raggio di 1,5 km esistono già tre direttrici stradali parallele, e il traffico su via Orlanda è diminuito del 60% dal 2010. Ricordiamo anche che la Regione Veneto ha contribuito a spingere l’opera: infatti ha richiesto la sospensiva dell’iter di approvazione del by-pass in attesa di uno studio flussi traffico post passante (Dolo – Quarto d’Altino), salvo poi dare il suo consenso insabbiando il tutto; inoltre la Regione con questa approvazione ha reso compatibile una grave non conformità urbanistica e paesaggistica rispetto al Palav. L’opera che Anas promuove tra l’altro è traboccante di gravi incongruenze progettuali: la posizione della sede stradale, i raccordi sproporzionati con via Orlanda, le distanze insufficienti da molte abitazioni, i tronconi stradali senza collegamenti, le corsie ciclabili mancanti, le vie d’uscita assenti in alcuni lotti confinanti, le insufficienti mitigazioni acustiche, ma soprattutto questa colata di cemento risulta divisoria del complesso urbano. Tralasciando le prepotenze civili degli espropri con le C2Rs, vogliamo se possibile informare la collettività di come, in questo contingente momento di crisi, si provveda allo sperpero delle risorse pubbliche con opere inutili e lesive come questa. 29 gennaio 2013 La Nuova Venezia By-pass di Campalto, lettera aperta per dire no A breve apre il cantiere, ma il Comitato non si è ancora arreso all’opera di attraversamento Una lettera aperta per dire ancora una volta “no” alla strada di attraversamento che dovrebbe sgravare il centro dal traffico, la cosiddetta via Orlanda Bis, ma che secondo gli abitanti è inutile. A scriverla il Comitato by-pass di Campalto, che si batte contro la realizzazione dell’infrastruttura. Ricordiamo che ad aggiudicarsi la gara è stata un’ATI (associazione temporanea di imprese) che fa capo alla Oberosler e alla Trevi e che i lavori inizieranno a breve. «Vogliamo ancora una volta rendere collettivo il nostro dramma per questa grande opera di pubblica inutilità lunga 2 km e dal costo preventivato attualmente di 57,6 milioni di euro», si legge in un ironico e pungente comunicato del comitato: «Ringraziamo l’Anas che ha incrementato il budget di sperpero di denaro pubblico perché la comunità ha bisogno di queste cattedrali nel deserto dal costo iperbolico, il nostro territorio necessita di essere massacrato da questi mostri di cemento. Ringraziamo il responsabile compartimentale Anas per i divieti al traffico pesante previsti nella bretella di Campalto che si allaccia a un Piano Integrato complessivo per evitare l’attraversamento dei centri abitati: questi divieti però risultano inesistenti nelle altre due bretelle di San Donà di Piave Portogruaro. Ringraziamo la Regione per il consenso a questo progetto che rende compatibile in modo enigmatico una grave non conformità urbanistica e paesaggistica rispetto al Palav e la Municipalità locale per volere una strada duplicato visto che nel raggio di 1,5 km ci sono già tre direttrici stradali parallele. Il presidente della Municipalità Ordigoni ha chiesto al Comune pure i by-pass di Favaro e Dese preoccupandosi di un’ imprevedibile crescita aeroportuale e di un improbabile sviluppo del Quadrante di Tessera: le sue convinzioni sono che se non si dovesse fare il by-pass di Campalto salterebbero tutte le C2Rs legate al piano integrato e la sua maggioranza non vuole perdere il finanziamento dell’Anas. Il Comune poi vuole a qualsiasi condizione questa superstrada priva della compatibilità nello sviluppo

di una città: in zona urbana risulta non sostenibile la costruzione di una camionabile declassata con furbizia in statale con divieti al traffico pesante eludibili con molta facilità». 28 gennaio 2013 La Voce di Venezia By-pass di Campalto: bisogna farlo a qualsiasi costo Siamo sempre noi quelli del Comitato by-pass di Campalto: vogliamo ancora rendere collettivo il nostro dramma per questa grande opera di pubblica inutilità lunga 2 km e dal costo preventivato attualmente di 57,6 MILIONI DI EURO (fonte Anas 25-01-2013). Ringraziamo l'Anas che ha incrementato il budget di sperpero di denaro pubblico poiché la comunità ha bisogno di queste cattedrali nel deserto dal costo iperbolico, il nostro territorio necessita di essere massacrato da questi mostri di cemento. Ringraziamo il responsabile compartimentale Anas per i divieti al traffico pesante previsti nella bretella di Campalto che si allaccia a un Piano Integrato complessivo per evitare l'attraversamento dei centri abitati: questi divieti però risultano inesistenti nelle altre due bretelle di San Donà di Piave e Portogruaro rendendo disomogeneo questo intervento organico da lui dichiarato. Ringraziamo la Regione per il consenso a questo progetto che rende compatibile in modo enigmatico una grave non conformità urbanistica e paesaggistica rispetto al Palav. Ringraziamo anche le procedure passate della Regione che aveva richiesto la sospensione dell'iter di approvazione della variante in attesa che venisse prodotto uno studio flussi sul traffico aggiornato all'intero sistema trasportistico dell'area interessata al by-pass a seguito dell'apertura del Passante, salvo poi dare il proprio assenso senza che fossero stati resi noti i controlli richiesti. Ringraziamo la Municipalità locale per volere una strada duplicato visto che nel raggio di 1,5 km ci sono già tre direttrici stradali parallele (via Orlanda, via Triestina, via Vallenari bis). Ringraziamo il presidente della Municipalità che ha chiesto al Comune i by-pass di Favaro e Dese preoccupandosi di un' imprevedibile crescita aeroportuale e di un improbabile sviluppo del Quadrante di Tessera; le sue convinzioni sono che se non si dovesse fare il by-pass di Campalto salterebbero tutte le C2Rs legate al piano integrato e la sua maggioranza non vuole perdere il finanziamento dell'Anas. Ringraziamo il Comune di Venezia per volere a qualsiasi condizione questa superstrada priva della compatibilità nello sviluppo di una città: in zona urbana risulta non sostenibile la costruzione di una camionabile declassata con furbizia in statale con divieti al traffico pesante eludibili con molta facilità (basterebbe un semplice ricorso al Tar); in mezzo ad un paese civile si dovrebbero costruire, se necessario, solo strade comunali non camionabili che legano il tessuto urbano senza distruggere il paese dove passano; se il Comune non ha i soldi per urbanizzare la zona di Campalto non può volere la costruzione di una strada statale che nel Piano Integrato era prevista come una strada di quartiere. Ringraziamo il Sindaco per il benestare ad un progetto stradale ricco di gravi incongruenze: le stravaganze della la sede stradale, i raccordi sproporzionati con via Orlanda, le distanze risibili da molte abitazioni, i tronconi stradali senza collegamenti, la mancanza di corsie ciclabili, le vie d'uscita mancanti di alcuni lotti confinanti, ma sopratutto divisorio del complesso urbano. Ringraziamo l'assessore alla mobilità per la prepotenza sociale subita dalla maggioranza degli espropriati nei risarcimenti, che vengono realizzati il più delle volte con un metodo vicino al taglieggiamento: spesso viene impiegato il sistema speculativo delle lottizzazioni di iniziativa privata C2Rs. Ringraziamo tutto l'apparato pubblico per queste pseudo urbanizzazioni che dispongono il trasferimento non retribuito al Comune di importanti quantità di aree a espansione residenziale, un effettivo e proprio perverso project financing, ovvero lo stile attuale per la costruzione di opere pubbliche con costi scaricati sul futuro della società e sovente una fregatura nei rimborsi per gli espropriati limitrofi. Questa opera obsoleta è incompatibile in un territorio già trucidato da molte scelte sbagliate che non vogliamo elencare: concludendo ignoriamo anche che il traffico sulla via Orlanda è diminuito del 60% dal 2010.

25 gennaio 2013 Il Gazzettino Campalto, il by-pass tira dritto L’Anas procede con la contestata arteria: espropri conclusi, lavori al via in estate. Il by-pass di Campalto procede come un treno. Ci sono i soldi assicura l’Anas, le procedure per gli espropri sono già in fase avanzatissima, e c’è già l’impresa che si è aggiudicata la gara d’appalto per i lavori (è l’Ati composta da Oberosler cav. Pietro Spa e Trevi Spa). Lavori che se non ci saranno intoppi, dovrebbero cominciare già quest’estate. Dopodiché, sempre salvo complicazioni, nel giro di pochi mesi la nuova strada sarà pronta e permetterà di declassare ad arteria urbana il nuovo tratto di via Orlanda che va da poche centinaia di metri dopo il centro di Campalto, in direzione Tessera, fino ad una cinquantina di metri oltre il centro Don Vecchi e il cimitero. In questi giorni sui terreni oggetto di esproprio sono stati piantati i paletti che delimitano la striscia di terra che verrà occupata. Complessivamente un paio di chilometri compresi tra due nuove grandi rotonde: una vicino al Don Vecchi e l’altra all’incrocio tra via Orlanda e via Sabbadino, quella che porta al villaggio Laguna; dal Don Vecchi la strada si diramerà passando alle spalle del centro abitato (verso Favaro), a circa 200 metri di distanza; supererà in sottopasso via Gobbi e proseguirà fino a ricongiungersi con via Orlanda all’altezza dell’entrata del villaggio Laguna. «Finanziariamente l’opera è interamente coperta da risorse Anas, abbiamo a disposizione 57.600.000 di euro, l’importo lordo del progetto complessivo, compresi espropri, interferenze e quant’altro - spiega il responsabile compartimentale dell’Anas Eutimio Mucilli -. Per i lavori veri e propri di costruzione della bretella si prevedono 31.600.000 di euro». Il Comune non dovrà dunque integrare la somma? «In un primo tempo era stata ipotizzata una partecipazione in caso di contenziosi particolari per gli espropri, poi abbiamo incrementato le risorse sulla base di una serie di verifiche fatte assieme al Comune». Per la nuova strada, però, non potranno transitare camion con portata superiore ai 35 quintali. «C’è un limite di portata prima della variante, lungo via Orlanda, e quello rimane. Certo che se l’intento è quello di allontanare definitivamente il traffico pesante dal centro del paese, intanto costruiamo la strada, poi si vedrà». Ha ancora un senso realizzare il by-pass di Campalto oggi, dopo che sono state costruite la Vallenari bis e i tre sottopassi lungo la 14 bis grazie ai quali il traffico su via Orlanda è notevolmente ridotto? «La bretella di Campalto fa parte di un piano più complessivo per evitare l’attraversamento dei centri abitati: dopo quella di San Donà di Piave e Portogruaro, ora tocca a Campalto, e se si potesse realizzare anche il by-pass di Tessera avremmo completato un intervento organico». Intervento sostenuto anche dalla Municipalità locale il cui presidente chiede al Comune anche le bretelle per evitare Favaro e Dese: «Il nostro territorio, con lo sviluppo dell’aeroporto e del Quadrante, è un nodo europeo e se non avremo una viabilità adeguata, rischiamo di essere travolti - afferma Ezio Ordigoni -. E’ quando dico viabilità adeguata parlo anche di quella ciclabile a proposito della quale il prossimo primo febbraio si firmerà l’accordo di programma per realizzare la nuova pista Dese-Favaro». 25 gennaio 2013 Il Gazzettino «Paesaggio rovinato da una strada inutile» Il comitato di cittadini: «Il traffico dal 2010 è diminuito del 60%». Non c’è verso, i cittadini del Comitato by-pass di Campalto non accetteranno mai la nuova strada che, dicono, oltre a rovinare per sempre uno dei pochi tratti de campagna rimasti attorno a Mestre, ha una montagna di altre criticità. «Questa statale viene dichiarata "una grande opera di pubblica utilità” in modo inverosimile visto che nel raggio di un chilometro e mezzo ci sono già tre strade parallele, e soprattutto che il traffico in via Orlanda è diminuito del 60%. E’ un progetto che viene sostenuto anche dalla Regione la quale, in modo misterioso, ha reso compatibile una grave non conformità urbanistica e paesaggistica rispetto al Palav». Quali sono le incongruenze più evidenti secondo il Comitato? «I raccordi sproporzionati con via Orlanda, le distanze risibili da molte abitazioni, i tronconi stradali

senza collegamenti, la mancanza di corsie ciclabili, le vie d’uscita mancanti in alcuni lotti confinanti ma, soprattutto l’opera divide in due il complesso urbano di Campalto». E come se non bastasse i cittadini confinanti con la nuova opera lamentano pure la «brutalità sociale patita riguardo gli espropri: gli indennizzi vengono concretizzati impiegando la logica speculativa delle lottizzazioni di iniziativa privata ZTO C2Rs, con la cessione gratuita al Comune di enormi quantità di aree a espansione residenziale, un reale perverso project financing (ossia la moda corrente) per la costruzione di opere pubbliche con costi scaricati sul futuro della collettività e con una fregatura per gli espropriati confinanti». 09 gennaio 2013 La Nuova Venezia Torna alla carica il comitato contro il by-pass di Campalto «Inutile mostro di cemento dal costo proibitivo, una fregatura per espropriati e confinanti». Torna all'attacco il comitato "By-Pass" per segnalare malumori e mal di pancia causati della realizzazione del by-pass di Campalto, i cui lavori partiranno a breve. «Siamo i confinanti danneggiati da questo mostro di cemento divora campagne», spiegano, «vogliamo delineare i punti incongruenti di questa folle opera che stravolgerà la vita a molte persone: un by-pass stradale camionabile lungo circa 2 chilometri, dal costo preventivo stimato di circa 70 milioni di euro (fonte Anas 2011)». Questa previsione di spesa in realtà è stata corretta al ribasso, ma rimangono sempre tanti soldi. «È un' opera da realizzare probabilmente incompleta di alcune sue componenti» prosegue il comitato, «soprattutto priva del computo reale dei valori degli espropri, dal costo preventivato». È' una strada modificata in variante stradale declassata sotto i 35 quintali: incomprensibile trasformazione visto che serve a collegare altri due percorsi camionabili e con un banale ricorso al Tar, ritorna agibile al trasporto pesante. Per l'assessore Bergamo è una grande opera di pubblica utilità: affermazione incredibile visto che nel raggio di due chilometri ci sono già tre direttrici parallele. Anche la Regione ha avallato il progetto anche se ci sono incompatibilità rispetto al Palav. Si tratta di una violenza urbana subita anche dagli espropriati: per i risarcimenti viene utilizzata scorrettamente la logica speculativa delle lottizzazioni di iniziativa privata, le cosiddette C2Rs». Dichiara ancora il comitato "By-Pass": «Il Comune, con un passivo di bilancio di oltre 400 milioni, per realizzare questo monumento agli sprechi dovrà compensare una pesante differenza poiché il budget Anas è di poco meno di 47 milioni, e il consuntivo a fine opera sarà ben oltre il preventivo, nella più ottimistica delle previsioni». Ricordiamo infine che l'Anas ha già dato il via agli espropri, è entrata in possesso delle aree e ha picchettato i terreni che dovrà utilizzare. Inoltre lavora sia a Tessera, fronte aeroporto, che lungo via Orlanda fronte Don Vecchi Quater. 29 dicembre 2012 Il Gazzettino By-pass di Campalto, violenza urbana terribile Durissimo attacco del Comitato by-pass di Campalto al Comune di Venezia. «Stiamo subendo una violenza urbana terribile che cambierà le nostre vite per generazioni» così il comitato by-pass di Campalto liquida in maniera lapidaria quella che definisce «una strada camionabile di circa due chilometri al costo iperbolico di 50 milioni di euro». L'attacco è all'amministrazione comunale tacciata di "ottusità" e "prepotenza" nel voler costruire l'opera. «Questo monumento agli sprechi - scrive ancora il gruppo di famiglie residenti - è voluto solo da una coalizione politica e calpesta i cittadini e le doverose economie che in questo momento storico sarebbero necessarie. Si tratta di una superstrada superata come necessità dal passante autostradale Dolo – Quarto d’Altino, dichiarata inutilmente di pubblica utilità visto che nel raggio di 2 km ci sono già tre direttrici stradali parallele (via Orlanda, via Triestina, via Vallenari bis)». «Nel progetto - si legge ancora nella nota diffusa - appare stranamente una dichiarata modifica stradale da strada camionabile in variante stradale declassata sotto i 35q. E' curioso pensare che Anas regali al comune di Venezia una strada declassata quando di norma deve collegare due statali

camionabili, questa operazione sicuramente nasconde una sorpresa: basta che venga presentato un semplice ricorso al Tar e la strada declassata ritorna camionabile». Lo stesso Comitato sottolinea inoltre delle «forti incongruenze» nelle planimetrie progettuali evidenziate «sulla sede stradale, sui raccordi con via Orlanda, sulle distanze dalle abitazioni, sui tronconi del by-pass senza collegamenti, sulla mancanza di corsie ciclabili». Incongruenze che sarebbero state rilevate pure nei verbali delle tre conferenze servizi e nella delibera regionale. Quindi l'affondo finale: «i proprietari dei terreni, dove stanno piantando i picchetti degli espropri, vengono taglieggiati nei risarcimenti utilizzando scorrettamente la logica speculativa delle lottizzazioni di iniziativa privata C2Rs». 28 dicembre 2012 La Voce di Venezia By-pass di Campalto: Il potere dei soliti noti Siamo un gruppo di famiglie condannate a subire le sopraffazioni di un amministrazione comunale ottusa e prepotente nel voler proseguire a costruire a tutti i costi una strada camionabile di circa due km dal costo iperbolico di 50 milioni di euro. Questo monumento agli sprechi è voluto solo da una coalizione politica che calpesta i cittadini e le doverose economie che in questo momento storico sarebbero necessarie. Si tratta di una superstrada superata come necessità dal passante autostradale Dolo – Quarto d’Altino, dichiarata inutilmente di pubblica utilità visto che nel raggio di 2 km ci sono già tre direttrici stradali parallele (via Orlanda, via Triestina, via Vallenari bis). Nel progetto comunque appare stranamente una modifica stradale: da strada camionabile in variante stradale declassata sotto i 35q. E’ curioso pensare che Anas regali al comune di Venezia una strada declassata, quando di norma deve collegare due statali camionabili, questa operazione sicuramente nasconde una sorpresa: basta che venga presentato un semplice ricorso al Tar e la strada declassata ritorna camionabile. Inoltre nelle planimetrie progettuali appaiono forti incongruenze: sulla sede stradale, sui raccordi con via Orlanda, sulle distanze dalle abitazioni, sui tronconi del by-pass senza collegamenti, sulla mancanza di corsie ciclabili, oltre a ciò nei verbali delle tre conferenze servizi sono evidenti notevoli incoerenze, come nella delibera regionale compaiono visibili stravaganze. Oltre a questo danno, la beffa che i proprietari dei terreni, dove stanno piantando i picchetti degli espropri, vengono taglieggiati nei risarcimenti utilizzando scorrettamente la logica speculativa delle lottizzazioni di iniziativa privata C2Rs. Stiamo subendo una violenza urbana terribile che cambierà le nostre vite per generazioni. 16 dicembre 2012 La Nuova Venezia By-pass di campalto, picchetti nelle aree espropriate Si è messa in moto la macchina per realizzare l’opera osteggiata dal comitato locale. In questi giorni i tecnici di Anas stanno picchettando le aree in corso di espropriazione lungo il tracciato dove verrà realizzato il famoso by-pass di Campalto, strada che dovrebbe sgravare il centro del paese dal traffico di attraversamento. Progetto però avversato da parte della popolazione, che invece ritiene che, dopo l’apertura del Passante, non serviva. Il personale contatta i residenti, prende appuntamento, si presenta per la consueta procedura, che prevede due testimoni al momento del picchetto, in vista dell’immissione in possesso. Poi viene chiesto se si è d’accordo o meno con le proposte fatte e il proprietario del terreno può accettare o appellarsi a quanto previsto per legge. I tempi sono quelli annunciati dalla stessa Anas. A maggio la concessionaria aveva avviato la procedura di gara per la realizzazione della costosa opera. Al termine della fase erano stati scelti dei concorrenti, ai quali era stata trasmessa la lettera di invito alla partecipazione al bando di gara. Le ditte selezionate erano parecchie. Tra novembre e dicembre Anas avrebbe avviato la procedura di “immissione di possesso” delle aree interessate agli espropri, così come avvenuto, mentre l’inizio lavori è previsto a primavera 2013. Dunque la macchina operativa si è messa in moto e a breve, non appena svolte tutte le pratiche, i cittadini

vedranno i cantieri. Il by-pass dovrebbe essere lungo 2 chilometri e costerà quasi 50 milioni di euro, di cui 5 milioni solo per gli espropri e un’altra buona parte per realizzare il sottopasso in trincea sotto la falda acquifera, ad undici metri di profondità. Il comitato non è felice. «Da quello che possiamo vedere», spiegano i portavoce del comitato by-pass, «tutto quello che abbiamo sempre detto si è avverato: l'impatto che ha sul territorio è devastante, strutturalmente e socialmente, in quanto frammenta ancora di più il paese e rende esplicita la presa in giro sostenuta dai nostri amministratori comunali». «In tempi di crisi così profondi ci si augurava un miglior modo di spendere i nostri soldi», prosegue M.C., «visto il costo di questa arteria e vista la diminuzione di traffico: l'urgenza di costruirla per pubblica utilità fa un po’ sorridere date le tante strade che abbiamo nel raggio di poche centinaia di metri e come porta d'ingresso per l'entrata nella nostra città di Venezia poi non è certo il massimo. Ci auguriamo che i nostri amministratori abbiano fatto un giro per vedere bene com'è posizionata la strada per valutare il loro consenso». 14 dicembre 2012 Mozione di Saverio Centenaro n. 1611 n.p.g. 293 Oggetto: - come viene applicato, se confermato, il vincolo paesaggistico espresso dal Ministero dei Beni Culturali per la realizzazione del Palais Lumiere agli altri progetti in città aventi medesime caratteristiche? Considerato: - da qualche giorno il Sindaco di Venezia ha ricevuto, notizia appresa dalla stampa locale, una missiva da parte del Ministero dei Beni Culturali che individua un vincolo paesaggistico per la realizzazione del Palais Lumiere a Marghera in quanto pure “..i canali industriali sono assimilabili alla linea della battigia e quindi va rispettata una fascia di rispetto di 300 mt.. Inoltre ..”Il Comitato tecnico ministeriale per la redazione del vincolo paesaggistico del Veneto include nel sistema lagunare, tutti i canali, anche artificialmente costituiti”; - secondo gli Uffici competenti dell’Amministrazione “non c’è alcun vincolo in quell’area”; - l’eventuale vincolo indicato non varrebbe solo per il Palais Lumiere ma anche per tutta una serie di progetti in città, tra cui alcuni già in fase di realizzazione tipo il By-pass di Campalto, che dista dalla gronda lagunare qualche centinaio di metri o gli interventi per il tram a San Giuliano e molti altri ancora; - c’è la necessità di comprendere le eventuali ricadute di tale normativa; Visto che: - l’Amministrazione ha chiesto un parere super partes ad un docente di diritto amministrativo e “sulla base di questo ragionerà sul da farsi”; - e’ evidente che non c’è nessuna certezza sull’interpretazione della norma; Constatato che: - Passano i giorni, tra l’altro con una trattativa avanzata per la vendita dei terreni comunali allo stilista Cardin, la cui sorte potrebbe essere messa in discussione proprio per questo “inghippo” normativo; - e’ urgente una chiarificazione in sede istituzionale; Si interroga il Signor Sindaco per sapere: - i contenuti del parere richiesto; - le ricadute sugli altri progetti in città aventi le medesime caratteristiche di distanza dalla gronda lagunare/canale artificiale (by-pass di Campalto, Tram a San Giuliano, ecc.) e quindi sottoposti a parere paesaggistico; - se non intenda coinvolgere a partire dalle Commissioni Consiliari, tecnici e Soprintendenza per un confronto normativo urgente al fine di capire come la progettazione urbanistica comunale, tra l’altro con il PAT in dirittura di arrivo, possa essere ritardata o bloccata o rivista in virtù di vincoli di cui non si era a conoscenza.

24 novembre 2012 Il Gazzettino Campalto, avanza il by-pass che ora nessuno vuole più Non lo vuole più nessuno ma la macchina è in moto e sta pure correndo veloce. Si tratta del by-pass di Campalto, due chilometri di strada che costeranno circa 50 milioni di euro e che serviranno per liberare il centro del paese dal traffico di attraversamento. Proprio l'altro ieri, conferma l'assessore regionale ai trasporti, Renato Chisso, sono arrivate le prime lettere di esproprio inviate dall' Anas ai proprietari dei terreni sui quali passerà la strada, e l'assessore, dopo essersi espresso pesantemente contro l'opera, ieri si è trincerato dietro un no comment lasciandosi scappare solo «opera inutile». La nuova bretella, ricordiamo, partirà una cinquantina di metri prima del centro Don Vecchi, provenendo da Tessera. In quel punto su via Orlanda sorgerà una rotonda e da lì la strada si diramerà passando alle spalle del centro abitato (verso Favaro), a circa 200 metri di distanza andrà in sottopasso per superare via Gobbi e proseguirà fino a ricongiungersi con via Orlanda all'altezza dell'entrata del villaggio Laguna; lì verrà realizzata una seconda rotonda. E' vero che questa opera permetterà di declassificare a strada urbana il tratto di via Orlanda compreso tra la prima rotonda e il centro di Campalto abbassando i limiti di velocità da 70 a 50 chilometri all'ora e permettendo di realizzare marciapiedi e altri passaggi pedonali. Ma è altrettanto vero che da quando il by-pass venne pensato per evitare gli incidenti che tanti morti hanno provocato tra la popolazione campaltina, sono nel frattempo state realizzate la vallenari bis, che corre parallela a via Orlanda e al nuovo by-pass, e i tre sottopassi di via Martiri della Libertà che hanno fluidificato di molto il traffico portando i camion (peraltro possono transitare solo quelli autorizzati Ztl) che prima passavano per Campalto a scegliere altri percorsi. Per questo gli abitanti di Campalto, dopo aver protestato per anni chiedendo di mettere in sicurezza via Orlanda, da un anno almeno stanno protestando con Comune e Regione perché convincano l'Anas a fare retromarcia. Comune e Municipalità non fanno pressioni sull'Anas, anzi sono convinti che il by-pass lo vogliano i cittadini, e la regione, nonostante l'assessore Chisso si sia espresso contrariamente alla realizzazione della bretella, ha comunque dato parere favorevole al progetto definitivo dell'Anas, pur rilevando la non conformità urbanistica e paesaggistica di parte dell'opera rispetto al Palav. A questo punto a decidere se partiranno i lavori o meno saranno solo i soldi: dipenderà, insomma, da quanto di quei 50 milioni necessari si ritroverà in cassa l'Anas. 28 settembre 2012 La Nuova Venezia By-pass di Campalto, l’Anas pianifica Inizio dei lavori nella primavera 2013 By-pass di Campalto, lavori entro la primavera. La comunicazione è stata data, nei giorni scorsi, dalla stessa Anas, che ha risposto alle curiosità di molti residenti, specialmente di chi all’opera è contrario, come l’ex consigliere di Favaro, Giorgio Ragazzoni, che più di altri ha cercato di contrastarne la realizzazione, dimostrando che non è quella la soluzione ai problemi di via Orlanda. Ma anche il comitato rappresentato da M.C. e, tra gli altri, da Giancarlo Pellizzer, che in questi mesi hanno cercato di far fare retromarcia al Comune, senza però riuscirci. A maggio è stata avviata la procedura di gara per la realizzazione della costosa opera. Al termine della fase sono stati scelti dei concorrenti, ai quali è stata trasmessa la lettera di invito alla partecipazione al bando di gara. Le ditte selezionate sono state 52. Tra novembre e dicembre Anas inizierà la procedura di “immissione di possesso” delle aree interessate agli espropri, mentre l’inizio lavori è previsto per la primavera 2013. Dunque oramai la macchina operativa si è messa in moto e a breve, non appena svolte tutte le pratiche, i cittadini vedranno i cantieri. Il By-pass dovrebbe essere lungo 2 chilometri e costerà quasi 50 milioni di euro, di cui 5 milioni solo per gli espropri e un’altra buona parte per realizzare il sottopasso in trincea sotto la falda acquifera, ad undici metri di profondità. A Tessera invece, stanno iniziando, sempre ad opera di Anas, i lavori di costruzione delle due rotonde all’imbocco dell’aerostazione, che dovrebbero mettere finalmente in sicurezza un altro punto nero della viabilità, vale a dire l’immissione all’aeroporto Marco Polo, dove spesso e volentieri si verificano incidenti, anche se per fortuna, non mortali.

16 giugno 2012 La Nuova Venezia «By-pass di Campalto, vogliamo incontrare l’Anas» «Vorremmo ricordare all’assessore Ugo Bergamo la promessa che ci era stata fatta di poter incontrare Anas assieme al Comune e sapere se si è fatto portavoce delle nostra richieste». Il Comitato by-Pass di Campalto commenta così le affermazioni dell’assessore che, durante la presentazione del secondo lotto della Vallenari bis, ha ribadito che l’amministrazione va avanti con l’obiettivo di realizzare l’opera. «Bergamo», spiega M.C., «ha detto che via Orlanda diventerà una strada urbana e verrà eliminato il traffico di attraversamento improprio: bene, questo ci conferma quanto temiamo e cioè che la nuova infrastruttura sarà una super strada dove verrà scaricato tutto il flusso automobilistico. I cittadini non la useranno mai e si continueranno a creare altre ferite insanabili, alle quali poi sarà difficile rimediare» 14 giugno 2012 La Nuova Venezia Bergamo: «By-pass di Campalto: non è un’alternativa». «Il By-Pass e la Vallenari Bis assolvono a funzioni diverse». L’assessore Ugo Bergamo ha precisato che la nuova strada non va a sostituire il by-pass di Campalto, infrastruttura molto contestata da diversi comitati di residenti, spiegando che la nuova Vallenari e il by-pass, servono entrambi ad alleggerire il traffico, ma in direttrici diverse. Più di qualcuno aveva proposto invece (anche l’assessore regionale, Renato Chisso) di allungare la Vallenari da via Triestina e portarla a Tessera. L’assessore ha precisato di aver incontrato i comitati, di aver interloquito con Anas e di voler trasformare via Orlanda in una strada a dimensione urbana. L’intenzione di Anas è di iniziare i lavori entro l’anno, visto che a breve sarà affidato l’appalto di realizzazione dell’opera, parallela alla statale. 10 giugno 2012 La Nuova Venezia By-pass di Campalto al via gli espropri dei terreni per Anas L’azienda delle strade scrive ai proprietari delle aree: Sta nascendo la nuova viabilità da cinquanta milioni di euro, Anas va avanti con le procedure per realizzare il by-pass di Campalto. All’albo pretorio del Comune di Venezia è stata depositata la comunicazione dell’azienda nazionale delle strade ai proprietari delle aree tra Favaro e Campalto interessate alla realizzazione della variante il by-pass di Campalto. Cinque comunicazioni per sette aree interessate ai futuri lavori della nuova viabilità. Con gli atti, Anas comunica ai proprietari che è stato approvato il progetto definitivo dei lavori ed è stata anche disposta la dichiarazione di pubblica utilità, anticamera delle procedure di espropriazione. Le comunicazioni sono partite il 9 maggio scorso e per i proprietari ci sono ora 30 giorni di tempo per presentare le proprie osservazioni. La documentazione è in visione presso l’ufficio per le espropriazioni di Anas diretto dall’ingegner Eutimio Mucilli, e questo settore di Anas si occuperà poi di andare ad attribuire un valore alle aree da espropriare ai fini della liquidazione della indennità di espropriazione. Procede quindi nonostante il no dei cittadini di Campalto l’iter per la realizzazione della nuova viabilità. Come noto da tempo la realizzazione dell’opera è osteggiata dai residenti, riuniti in comitato e che la ritengono inutile, specie dopo i lavori giunti alla seconda fase per la realizzazione della Vallenari bis. Ma lo stesso sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, incontrando il comitato ai primi di maggio aveva spiegato che l’opera dalla giunta viene ritenuta «indispensabile per alleggerire il traffico di passaggio su via Orlanda, sia per dare maggiore sicurezza a tutta l'area, sia per permettere al centro di Campalto di potersi sviluppare in armonia con il resto del territorio». Interessati dalle comunicazioni di Anas sono la famiglie Mestriner tra Quarto d’Altino e Treviso, proprietaria di due terreni; le famiglie Bembo e Coin, tra cui anche Piergiorgio e Vittorio; le famiglie Adami, Agostini e Marzaro e infine i Checchin. Per la realizzazione del by-pass di Campalto, costo stimato 50 milioni di euro, ora Anas prevede la procedura dell’appalto integrato con affidamento della progettazione esecutiva alla ditta che si aggiudicherà i lavori.

27 maggio 2012 La Nuova Venezia «By-pass di Campalto, Orsoni ci dica se ha discusso con Anas» Il sindaco Giorgio Orsoni ci aveva promesso che avrebbe parlato con Anas, ma non abbiamo più sentito nulla e siamo in attesa di un cenno». M.C., del comitato “By-Pass”, si fa portavoce del gruppo di cittadini che il 6 maggio si sono recati a Ca’ Farsetti, per discutere dell’arteria stradale avversata da molti, il cui appalto è stato già bandito. «Orsoni» precisa «ci aveva fatto dei ragionamenti, uno di questi era che avrebbe parlato con Anas per trovare un percorso meno impattante e cercare una soluzione alternativa. Vorremmo sapere se l’incontro c’è stato». «Il nostro intento» prosegue «è che quella che verrà costruita sia una strada urbana con piste ciclabili e caratteristiche diverse da quelle che vogliono propinarci, e vorremmo discutere con Anas. E gli espropri?». Anas sta assegnando l’appalto, visto che l’intento è quello di partire con i lavori entro l’anno. 08 maggio 2012 La Nuova Venezia Il sindaco: «Il by-pass di Campalto è migliorabile ma va fatto» «Ho voluto partecipare a questo incontro e capisco le vostre perplessità, verificheremo con Anas quali correttivi migliorativi possano essere accolti stante la attuale fase di procedimento. Sono però convinto che sia indispensabile alleggerire il traffico di passaggio su via Orlanda, sia per dare maggiore sicurezza a tutta l’area, sia per permettere al centro di Campalto di potersi sviluppare in armonia con il resto del territorio». Così il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, nell’incontro di oggi con i portavoce degli abitanti contrari al by-pass. Presenti anche l’assessore alla Mobilità, Urgo Bergamo, l’assessore all’Urbanistica Ezio Micelli e il vicesindaco, Sandro Simionato. Un vertice atteso da tempo, da quando i comitati hanno chiesto un confronto con l’amministrazione sulla reale necessità della strada di due chilometri del costo di 50 milioni di euro. Presenti, tra gli altri, Mara Franco del comitato di via Porto di Cavergnago, M.C. del comitato “By-Pass”, Giancarlo Pellizzer, Pino Sartori della Salsola, Alice Patelli di Campalto Viva. I residenti hanno ribadito il loro no ad una strada che ritengono «inutile», sia per il costo sia perché non si è mai dato corso ad uno studio sui flussi di traffico dopo l’apertura del Passante autostradale, che ha modificato la geografia della mobilità. «Il sindaco» spiega Mara Franco, «si è impegnato a fare un passaggio con l’Anas per vedere se il tracciato è modificabile e se è possibile rendere la strada meno impattante e più urbana. Ci è sembrato convinto della necessità di realizzare l’infrastruttura anche se non era a conoscenza del fatto che nel Piano integrato era prevista, ma come strada di quartiere. Abbiamo evidenziato le criticità, quali il taglio in due di via Gobbi e il fatto che questa poteva essere una opportunità per ripensare le aree periferiche». «All’inizio» precisa Alice Patelli «siamo stati accolti con l’accusa di essere i soliti comitati che non vogliono la strada per motivi legati ai terreni e dunque per interessi personali, poi il sindaco ci ha ascoltato più a fondo e speriamo che abbia compreso le nostre ragioni. E cioè che a noi non serve una super strada che riporti il traffico a scorrimento veloce in centro» 07 maggio 2012 Comune di Venezia comunicato stampa By-pass Campalto, il sindaco Orsoni incontra i comitati Il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, ha incontrato stamattina a Ca' Farsetti una delegazione del comitato contro il by-pass di Campalto, contraria alla realizzazione dell'infrastruttura ad opera di Anas. All'incontro hanno partecipato anche gli assessori comunali alla Mobilità e Trasporti, Ugo Bergamo, e all'Urbanistica, Ezio Micelli, Il sindaco ha ricordato che il by-pass è opera di Anas, società del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, e non del Comune di Venezia, e che furono proprio i cittadini di Campalto a chiedere la soluzione del pesante problema del traffico di passaggio su via Orlanda all'indomani di numerosi e gravi incidenti di

cui sono rimasti vittima alcuni abitanti della zona. Orsoni, insieme agli assessori Bergamo e Micelli, ha inoltre ribadito che furono accolte da Anas le richieste di modifica al progetto avanzate dalla Municipalità di Favaro e dal Consiglio Comunale di Venezia che portarono ad alcune limitazioni al traffico pesante sulla nuova arteria in via di realizzazione. E' stata infine sottolineata la coerenza dell'opera con il Piano Urbano della Mobilità e il Piano Integrato di Campalto. "Ho voluto partecipare a questo incontro e capisco le vostre perplessità - ha spiegato il sindaco Orsoni ai rappresentanti del comitato -, verificheremo con Anas quali correttivi migliorativi possano essere accolti stante la attuale fase di procedimento. Sono però convinto che sia indispensabile alleggerire il traffico di passaggio su via Orlanda, sia per dare maggiore sicurezza a tutta l'area, sia per permettere al centro di Campalto di potersi sviluppare in armonia con il resto del territorio". 06 maggio 2012 La Nuova Venezia Campalto, il nodo del by-pass: i comitati: «Delusi dal Pd» Si è svolto ieri mattina a Campalto, all’istituto Pascoli, un incontro o meglio un momento chiarificatore, tra il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Claudio Borghello, il segretario provinciale Michele Mognato e alcuni rappresentanti dei comitati contrari alla realizzazione del by-pass di Campalto, ma anche i portavoce dei commercianti. Sul piatto, ancora una volta, l’arteria che, nelle intenzioni dell’ amministrazione, dovrebbe sgravare il paese dal traffico di attraversamento. «Siamo delusi dalle riposte che ci ha dato oggi il Pd» commenta Giorgio Lazzaro «l’unica cosa che ci è stata detta, è che la maggioranza non vuole perdere il finanziamento dell’Anas, ma non ci hanno spiegato il motivo, quando basta prendere una carta geografica e guardare dall’alto il paese per capire che non ha senso realizzare una virgola di 2 chilometri del costo di 50 milioni di euro tra due strade comunali. E lo dice uno che 4 anni fa, quando è morta Giulia Abbadir, ha puntato il dito contro la classe politica che non aveva fatto nulla». «Il problema è lo stesso da sempre» commenta Alice Patelli di Campalto Viva «da quando si è iniziato a discutere che all’interno del Piano integrato era prevista una strada, abbiamo specificato che doveva essere urbana e doveva servire per collegare e ricucire il tessuto urbano. Poi visto che soldi non ce n’erano, si sono appoggiati all’Anas. E’ come se a me servisse un cappotto e dicessi vabbé dai, mi compero una canottiera visto che non posso permettermelo. Adesso i tempi sono cambiati e si continua nonostante ciò, a parlare di questo mitico Piano integrato che dopo 11 anni nessuno ha visto. Il piano particolareggiato era nato per far crescere il paese, ora si realizzerà prima una strada statale, si lascerà tutto così com’è e Campalto rimarrà periferia della periferia, altro che strada-piazza» 04 maggio 2012 La Nuova Venezia Segnalato il by-pass di Campalto al commissario anti-sprechi I cittadini si scatenano online con il consulente del governo: «Costa 50 milioni ed è inutile» e Pipitone (Idv) indica anche il centro protonico di Zelarino: «Milioni gettati al vento: fermatelo» I residenti scrivono al commissario agli sprechi. Si tratta di una sorta di petizione on-line, quella ingaggiata dai comitati contrari alla realizzazione del by-pass (vedi mappa), l’arteria stradale pensata (in teoria) per sgravare Campalto dal traffico di attraversamento e che sarà realizzata dall’Anas, la quale ha già bandito la gara di appalto. «Un by-pass stradale camionabile lungo circa 2,5 chilometri dal costo preventivato, completo di tutte le sue parti strutturali, di circa 50 milioni di euro», si legge nel testo che i residenti stanno copia-incollando «modificato poi in variante stradale declassata sotto i 35 quintali, probabilmente incompleta di alcune sue componenti e priva del computo reale dei valori degli espropri». E ancora: «I comitati By-pass Campalto, Cittadini Per Campalto, Giovani Per Campalto, Residenti Favaro, Porto di Carvegnago, Alluvionati Favaro, le associazioni Campalto Viva e Salsola e da ultimo Blog Territori-Paradossi che hanno invitato i politici del Comune, della Provincia e della Regione al municipio di Favaro, aspettano risposte sulla scelta, ribadita dalla giunta qualche giorno fa, di portare avanti la realizzazione da parte di Anas dell’infrastruttura». Infine: «Il progetto su via Orlanda proposto da Anas, Regione e Comune è obsoleto e non tiene conto

delle attuali esigenze della popolazione di Campalto e dell’intera area nordest di Mestre». Questa è il messaggio inviato all’indirizzo web http://governo.it/GovernoInforma/dialogo/index.htm. «Visto che esiste il super commissario agli sprechi», spiega Elettra Vivian del comitato residenti di Favaro, «abbiamo deciso di scrivere in quanti più possibile ad Enrico Bondi: chissà che almeno lui non ci ascolti». Nel frattempo è nato anche il comitato a favore del by-pass, che teme, per motivazioni diverse, che aumenti il traffico sulla Vallenari bis. Lunedì alle 12 è in programma l’incontro tra il sindaco Orsoni, e i residenti. 18 aprile 2012 La Nuova Venezia Chiuso il bando per il by-pass di Campalto Il bando per la realizzazione del by-pass di Campalto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 marzo. Il termine di presentazione delle domande era fissato per il 17 aprile (la gara è europea, visto il costo): la procedura dunque si è, di fatto, chiusa ieri. Nel senso che entro ieri le ditte interessate e le imprese avrebbero dovuto presentare l’offerta. L’importo esatto è di 31milioni 559.149,22 euro, ai quali però si aggiunge la partita relativa appunto agli espropri, che per ora rimane aperta. Adesso una commissione competente, come avviene di solito, vaglierà tutte le offerte pervenute e di seguito verrà scelta quella più conveniente. A seconda del numero, in ogni caso, potrebbe volerci del tempo per confermate l’incarico. Nel frattempo i comitati contrari alla realizzazione dell’opera, convinti che l’infrastruttura non sia più necessaria, non si danno per vinti. Il 7 maggio, il giorno dedicato, in molti comuni della provincia, alle elezioni, incontreranno il primo cittadino, Giorgio Orsoni, per cercare di convincerlo a tornare sui suoi passi, se esiste ancora una possibilità di fermare la macchina che si è messa in moto. In tanti si domandano se ora come ora non sia troppo tardi per qualsiasi tipo di decisione. Nei giorni scorsi molte sono state le manifestazioni di dissenso ad un’opera ritenuta molto costosa e inutile, compreso un sit-in davanti al municipio di Favaro. 15 aprile 2012 La Nuova Venezia Orsoni convoca i comitati il 7 maggio «Una presa in giro» Non diminuisce la protesta contro il by-pass di Campalto «A fine mese scade il bando, parlarne dopo è inutile» Il sindaco Giorgio Orsoni incontrerà gli abitanti di Campalto il 7 maggio. La comunicazione è stata data ieri dagli stessi residenti, che però sono perplessi. «Ci sembra una presa in giro perché a fine mese scade il bando lanciato per la realizzazione del progetto e dunque è inutile parlarne dopo», commenta Giorgio Lazzaro di Cittadini per Campalto, «A questo punto torniamo a chiedere un pubblico dibattito. I consiglieri comunali e provinciali del Pd sono d’accordo con il by-pass, bene: li sfidiamo a venirci a spiegare una volta per tutte le loro ragioni , visto che noi non le comprendiamo e se l’assessore Bergamo vuole realizzare l’opera è perché si è consultato con loro. Tra l’altro se il presidente di Save vuole stravolgere il Quadrante di Tessera per realizzare la seconda pista, a questo punto perché fare il by-pass? Siamo delusi, ci sentiamo beffati: la data del 7 maggio serve solo per prendere tempo». «Il by-pass serve, come ha detto il presidente della Municipalità, in vista della realizzazione del piano integrato di Campalto», rincara la dose Elettra Vivian, «perché con i nuovi insediamenti sarà necessario sviluppare una nuova viabilità. Quello che non considera Ordigoni è l'assurda idea di fare una statale in luogo di una strada rionale. Se il Comune non ha i soldi per urbanizzare la zona di Campalto, non può essere questo un motivo valido per accettare una statale e poi far fiorire altri comitati per declassarla». «In effetti», commenta M.C., «speravamo che l’incontro ci venisse concesso prima, ci auguriamo che non sia troppo tardi». Concorde con i comitati l’ex consigliere comunale Daniele Comerci: «Andrebbe fatta una riflessione sull’utilità della nuova arteria stradale. I comitati contrari a questa opera hanno ragione da vendere. Oggi il by-pass ha perso parte della sua reale utilità. Non vedrei nulla di scandaloso se l’amministrazione rivedesse la sua posizione, anche se non so se tecnicamente sia possibile.

14 aprile 2012 La Nuova Venezia Dopo la protesta i “no by-pass” vanno dal sindaco I comitati di Campalto incontrano il sindaco, Giorgio Orsoni. Si sono presentati in Consiglio di Municipalità giovedì sera: una trentina di persone hanno chiesto di parlare per sapere dal presidente, Ezio Ordigoni, perché la Municipalità non faccia nulla per bloccare l’arteria stradale, ma specialmente per farsi dare una risposta in merito ai flussi di traffico, che gli abitanti vogliono conoscere. «Ordigoni», spiega Elettra Vivian del comitato residenti Favaro «non ci ha risposto su nulla, nessuna delle perplessità che abbiamo avanzato ha ottenuto una risposta credibile». «“L’unica cosa che ci ha detto», prosegue M.C. del comitato By-pass, «è che il sindaco ci darà un incontro, e infatti confermiamo di essere stati contattati dalla sua segreteria per fissare una data. Ci auguriamo che lo faccia davvero e che l’incontro si tenga a breve, visto che non abbiamo più molto tempo, dal momento che il bando per la costruzione dell’opera è già stato avviato. In caso contrario continueremo come abbiamo fatto finora, con altre manifestazioni. Per quel che ci riguarda», prosegue M.C., «continuiamo a non capire perché Anas e Comune vogliano buttare denaro per una strada che non serve a nulla, visto che il traffico è diminuito». «A nostro avviso inoltre», prosegue Vivian, «ci sono delle incongruenze. Nella seduta delle conferenza di servizi del 16 dicembre 2009 la Regione ha chiesto la sospensione dell'iter di approvazione della variante, in attesa che venisse prodotto uno studio del traffico che tenesse conto dell'intero sistema trasportistico attuale e futuro dell'area interessata al by-pass. Eppure nella successiva conferenza dei servizi, la Regione non si è presentata». Anche Michele Boato giovedì sera ha segnalato che, a suo avviso, ci sono dei punti oscuri nella documentazione a sostegno della costruzione dell’arteria stradale. 13 aprile 2012 La Nuova Venezia «Inutile il by-pass di Campalto» In cento al corteo di protesta Alla manifestazione davanti al municipio di Favaro anche le 47 associazioni capitanate da Boato «Il collegamento è un progetto datato e costoso». Ma i politici snobbano, ci sono solo Boraso e Bellato. Alla battaglia dei comitati contro il by-pass di Campalto, si sono aggiunte ieri anche le 47 associazioni capitanate da Michele Boato, che lottano contro le colate di cemento. In tanti ieri pomeriggio, si sono riuniti davanti alle porte chiuse del municipio di Favaro, per protestare contro l’arteria stradale dal costo elevatissimo, che ritengono inutile. Quasi un centinaio di persone aderenti ai comitati che in queste settimane si stanno battendo per farsi ascoltare, hanno partecipato con i loro rappresentanti: M.C., Giancarlo Pellizzer, Elettra Vivian, ma anche Ilario Vettorello, Pino Sartori della Salsola, Claudio Piovesan e molti altri. E c’erano molti abitanti, alcuni dei quali residenti che abitano fronte nuova arteria e che verranno espropriati di parte dei loro terreni, come Corrado Perocco e Rachele De Carlo. Al collo, appesi dei cartelli, indirizzati per la maggior parte all’assessore alla viabilità, Ugo Bergamo, ma anche agli altri attori dell’amministrazione. “Sindaco, Bergamo, Ordigoni” si legge appeso al collo di Giancarlo Pellizzer, che spiega: «Siamo convinti che chi riesce a rivedere le proprie idee di fronte ad avvenimenti e cambiamenti, dimostri intelligenza, umiltà e capacità amministrative». I politici, tranne il consigliere comunale Renato Boraso e il consigliere di Municipalità, Marco Bellato, hanno snobbato la protesta. Di Regione, Provincia e Comune, non c’era nessuno, così come non c’erano consiglieri provinciali e comunali. «Sono venuto perché concordo con i residenti», sbotta Boraso, «è un’opera inutile e costosa, ma soprattutto superata». I comitati avevano un documento della Regione che è stato poi preso in considerazione per la conferenza dei servizi e firmato dall’ex presidente Giancarlo Galan, visto che risale al 2009. Si legge a chiare lettere che l’opera “non è conforme alla normativa” in relazione al Palav, ma subito dopo qualche riga si dice che è compatibile con il Piano vigente. «Insomma» fa presente Boato «questa delibera a mio avviso è illegale e lo dice la delibera stessa, se non è conforme alla normativa come si fa a dire che l’opera è compatibile?

Si tratta di un atto che dal punto di vista amministrativo è nullo». Tra i manifestanti anche Mario Manente: «Ritengo che sia giusto e doveroso discutere, specialmente delle opere che vengono realizzate dopo venti anni e che possono non avere più senso, ma comunque è giusto parlarne». «Non capiamo» commenta Luciano Vanin «evidentemente c’è qualche cosa sotto a questa faccenda». «I consiglieri di zona ci hanno deluso» rincara la dose Pellizzer «non si può amministrare un territorio e dire le cose si fanno perché è così punto, decidiamo noi». I residenti e i comitati non capiscono perché nessuno voglia parlarne: «Devono mostrarci i flussi del traffico», aggiunge M.C., «devono farci capire perché la vogliono a tutti i costi». Sono rimasti un’ora di fronte al municipio, ma nessuno si è presentato, tanto meno il presidente Ordigoni. «Dove sono le forze politiche?» domanda Fabrizio Zabeo del comitato Allagati. Così alle 20.30, quando è iniziato il consiglio di Municipalità, previsto per ieri sera, sono tornati in Piazza Pastrello e sono saliti al primo piano, per farsi sentire e ripetere a tutti i presenti, le loro ragioni. 12 aprile 2012 La Nuova Venezia By-pass di Campalto È il giorno del no Oggi alle 18 va in scena davanti al municipio di Favaro la protesta dei residenti contro il by-pass di Campalto, il cui bando è già stato lanciato. I comitati By-Pass Campalto, Cittadini Per Campalto, Giovani Per Campalto, Residenti Favaro, Porto di Carvegnago, Alluvionati Favaro, le associazioni Campalto Viva e Salsola e da ultimo Blog Territori-Paradossi hanno invitato i politici del Comune, della Provincia e della Regione e al municipio di Favaro aspettano risposte alla scelta, ribadita dalla giunta qualche giorno fa, di portare avanti la realizzazione da parte di Anas dell’infrastruttura che costa 50 milioni di euro. «Il progetto su via Orlanda proposto da Anas, Regione e Comune è obsoleto e non tiene conto delle attuali esigenze della popolazione di Campalto e dell’intera area nordest di Mestre» scrivono i comitati in un volantino che sta girando per la città. Il presidente di Favaro, Ezio Ordigoni, mantiene la sua linea: «Se non si dovesse fare il by-pass», spiega, «salterebbero tutte le C2Rs legate al Piano integrato. Io guardo al futuro, adesso c’è crisi, ma tra dieci anni non appena partirà il nuovo piano urbanistico, mi troverò nuovi comitati che rivorranno il by-pass. Adesso le vacche sono magre ma bisogna capire se l’infrastruttura ha senso in prospettiva, senza contare che creerà una nuova zona residenziale. Credo che ci sia qualcuno che crea un sentire comune per tornaconti elettorali. Il by-pass ha una filosofia, deve togliere traffico di attraversamento, ma non è solo: deve trasformare Campalto in una entità viva, residenziale, di lusso. By-pass significa sviluppo, non riesco a capire da dove derivi, ai comitati, la certezza che non serve». 10 aprile 2012 La Nuova Venezia By-pass di Campalto Il fronte del no giovedì in piazza. Contesta la scelta comunale e chiede un atto di coraggio alla Regione: appuntamento alle 18 al municipio di Favaro.Comitati uniti contro il by-pass. Resta compatto il fronte del no alla nuova arteria stradale parallela a via Orlanda, sulla quale sono invece divisi Comune e Regione. I comitati By-Pass Campalto, Cittadini Per Campalto, Giovani Per Campalto, Residenti Favaro, Porto di Carvegnago, Alluvionati Favaro, le associazioni Campalto Viva e Salsola e il blog Territori-Paradossi hanno dato appuntamento a tutti i politici giovedì alle 18 al municipio di Favaro. Non svelano ancora i particolari della protesta, che sarà comunque eclatante. Motivo? «Vogliamo dire no ad una strada inutile e dal costo esorbitante». «L’apertura del passante autostradale, della nuova Vallenari, dei tre sottopassi in via Martiri della Libertà», si legge in un volantino diffuso sul territorio, «hanno notevolmente migliorato la viabilità di Campalto e il quadro generale dell’emergenza non esiste più. Il progetto su via Orlanda, proposto da Anas, Regione e Comune, è obsoleto e non tiene conto delle attuali esigenze della popolazione di Campalto e dell’intera area a nordest di Mestre. La Vallenari bis e il by-pass di Campalto sono opere distanti 600 metri, convergenti verso via Martiri della Libertà e collegate in un’area a sud di Tessera.

Il by-pass è un doppione dal costo di oltre 50 milioni di euro da realizzare in un momento di estrema difficoltà finanziaria degli enti locali e statali. L’assessore regionale alla viabilità Renato Chisso più volte ha dichiarato ormai inutile l’opera e ora, per essere credibile, deve agire assieme al presidente Zaia: devono ritirare la firma sull’accordo di programma perché sono venute meno le ragioni contenute in quel documento». I cittadini non risparmiano nessuno: «Il sindaco Orsoni in campagna elettorale», si legge nel manifesto, «proprio a Campalto, ad una specifica domanda sull’utilità dell’opera rispose: “Se sarò eletto sindaco mai prenderò decisioni senza prima aver sentito i cittadini”. Ad oggi sul problema non ha mai risposto alle richieste di confronto dei comitati cittadini. Il presidente della municipalità, Ezio Ordigoni, di recente ha dichiarato: “Anche se l’opera può essere discutibile, con il cantiere si creano posti di lavoro”. Idem per il carcere. Grave che un amministratore “decida” solo per sensazioni. Pd, Pdl, Lega, Idv, Verdi, Udc, Rc siano capaci di rivedere il patto di programma della viabilità a Campalto, perché in questi anni si sono fatte opere nel territorio attese da più di 30 anni». Da qui l’invito a tutti di presentarsi giovedì alle 18 in piazza Pastrello. 06 aprile 2012 La Nuova Venezia «Spendete per il Montiron i milioni del by-pass di Campalto» Cresce l’indignazione dei residenti dopo l’ennesimo incidente mortale, l’opera prevista a Campalto è considerata inutile: «I soldi servono qui». I morti non si contano più al Montiron: il tratto, teatro mercoledì all’ora di pranzo del terribile incidente costato la vita a Nicole Lorenzon, 26enne trevigiana, continua da anni a distruggere vite. Chi è transitato lungo la Triestina ha visto una scena che nessuno dovrebbe vedere: un’auto accartocciata e ridotta ad un sandwich, due camion dilaniati e piegati come bestie ferite. Nonostante i moniti dei cittadini, nulla è cambiato in questi anni e il Montiron, a differenza di via Orlanda, dove non ci sono stati più mortali negli ultimi anni, è il vero punto nero della viabilità: «I soldi servirebbero là», sbotta Giorgio Lazzaro del comitato Cittadini per Campalto, «è impossibile che qualcuno non ci abbia pensato. Stiamo parlando della Triestina, della stessa strada in carico alla Statale dove Anas realizzerà l'inutile by-pass spendendo 50 milioni di euro. Come si fa a non vedere che quel denaro potrebbe servire a salvare delle vite? Ne basterebbe una parte per fare quel che chiedono gli abitanti: realizzare una rotonda e sistemare la viabilità. Dalla bretella arrivano tutti i camion che vengono convogliati a percorrere quel tratto, che all’altezza del cavalcavia del Montiron diventa un imbuto. È vergognoso, è sempre una statale e riguarda sempre Anas, la Regione dovrebbe ragionare di mettere a posto questo tratto perché qui davvero servono dei lavori, visto che il Comune non ci vuol sentire». «Da anni continuiamo a dire che il punto nero da mettere in sicurezza non è sicuramente Campalto», rincara la dose Elettra Vivian del comitato dei residenti di Favaro, «per non dire tutta la statale fino a Jesolo. Utilizzati nel territorio, quei 50 milioni di euro, riservati al by-pass di Campalto, potrebbero servire a realizzare il ponte translagunare per raggiungere Treporti ed evitare i morti lungo la Jesolana ed ulteriori lutti che purtroppo, finché le cose rimangono così, ci saranno sicuramente». Nel tratto di Triestina in questione, le auto prendono velocità e, spesso e volentieri a causa della strada stretta, escono di strada o fanno un frontale. Il fattore pericolo aumenta quando piove, l’asfalto è bagnato e la visibilità è scarsa. Con l’arrivo dell’estate e l’aumento del traffico lungo la direttrice Mestre-Jesolo la situazione peggiora. Più volte Loris Berardinelli, titolare del Country House, che si trova a due passi, prima della biforcazione per Altino, ha ribadito l’urgenza di fare qualche cosa, di prendere provvedimenti, di realizzare quanto meno una rotatoria all’altezza di via Eliodoro, che potrebbe, se non altro, rallentare un po’ la velocità delle auto.

04 aprile 2012 La Nuova Venezia La sfida dei comitati «Referendum sul by-pass di Campalto» L’opera viene ritenuta inutile malgrado la conferma della giunta Bergamo viene sollecitato a dare spiegazioni. «E Chisso contesti l’accordo» «Non ci bastano le spiegazioni striminzite dell’assessore Ugo Bergamo, vogliamo risposte e serie argomentazioni per le quali il by-pass di Campalto è così indispensabile come dice, quando a noi, che abitiamo nel territorio, non risulta, se davvero servisse, saremmo i primi a chiederlo...». I comitati di Campalto non se la mettono via dopo la risposta della Giunta all’assessore regionale Renato Chisso, il quale ha domandato al sindaco, Giorgio Orsoni, se davvero l’opera sia necessaria. «Sfidiamo i partiti ad un referendum sul nostro territorio», sbotta Giorgio Lazzaro, del comitato Cittadini per Campalto, «Questa ci sembra una ripicca politica, i soliti giochetti di rimpallo dei partiti e delle competenze». «Chisso non può chiamarsi fuori dalla partita», rincara la dose Elettra Vivian del comitato Residenti di Favaro, «Se c’è un accordo di programma alla base della realizzazione dell’infrastruttura, l’assessore deve mettere in discussione quell’accordo, deve far verificare l’effettiva necessità dell’opera. Via Orlanda è già libera e la strada-piazza non ci sarà mai perché passerà il traffico, basta pensare che nonostante la Vallenari bis, il centro di Favaro continua ad essere gravato dalle auto. Saremo costretti a scendere in piazza per protestare». «Speriamo in una presa di posizione precisa di Chisso», commenta Matteo Cocchetto per il Coordinamento dei comitati uniti, «Non può abbandonarci ora, il traffico è calato del 60 per cento dagli ultimi rilevamenti. Abbiamo un assessore regionale che dice di no, noi siamo contrari, che ci diano delle valide motivazioni del perché la nuova arteria stradale, un’opera che costa decine di milioni, deve essere realizzata. A questo punto che sia il consiglio comunale ad esprimersi alla luce degli avvenimenti». «Perché buttare via soldi per un’opera che non serve?», si domanda Primo Finotello di Campalto Viva, «Il problema del traffico non c’è più, pertanto che non lo facciano passare come una richiesta della popolazione. A suo tempo era necessario, ma quando hanno deciso di farlo lo scenario era cambiato». «Non comprendo l’atteggiamento della giunta comunale», sottolinea il consigliere del Pdl Saverio Centenaro, «Il traffico è diminuito grazie alla nuove arterie aperte nel nostro territorio. Il by-pass trova opposizione non solo tra i cittadini ma anche tra le forze economiche del paese. Ci sono opere prioritarie: perché non sospendono il bando visto che ancora si può fare? Sarebbe più saggio attendere la conclusione della Vallenari bis fino a via Sansovino. Invece qualsiasi assessore della giunta si interpelli rimanda alla forza politica alleata, leggasi vicesindaco Simionato e assessore Bergamo, che si scaricano il problema a vicenda, ognuno dicendo che è l’altro a volerlo». 03 aprile 2012 La Nuova Venezia Bergamo non torna indietro Il by-pass di Campalto si farà Ieri si è riunita la Giunta e tra i diversi temi affrontati c’è anche quello relativo alla viabilità e alla nuova arteria stradale, avversata da una parte della cittadinanza e contrastata da molti comitati. «Abbiamo confermato la valutazione positiva sul by-pass», spiega l’assessore alla Mobilità, Ugo Bergamo, «perché svolge un ruolo importante per far diventare via Orlanda una strada urbana. La funzione della Vallenari bis è diversa, perché mette in collegamento il centro di Favaro con quello di Mestre, attraverso Bissuola e via Vespucci». Gli uffici inoltreranno quanto stabilito all’assessore regionale, Renato Chisso, che non più di qualche giorno fa aveva contattato il sindaco, Giorgio Orsoni e lo stesso Bergamo, proprio per spiegar loro che il by-pass di Campalto a suo avviso era diventato superfluo e che quel denaro poteva essere riversato su opere più impellenti. Una tesi che Chisso sostiene da mesi oramai. «La nostra è una decisione definitiva», prosegue ancora Bergamo, «Di fronte alla richiesta della Regione abbiamo valutato la situazione. Entrambe le arterie, by-pass e Vallenari, conservano la loro utilità, non sono sostituibili e servono due territori diversi, la nostra posizione è questa. Dubbi non ne abbiamo». «A questo punto», commenta Elettra Vivian del comitato Residenti di Favaro, «di fronte ad una spesa di 50 milioni abbiamo un ente come la Regione che sostiene non serva e un ente subordinato

alla Regione il quale dice che serve. Qual è la verità? Quali sono i parametri in base ai quali si stabilisce che il by-pass è necessario, di fronte ad una crisi economica come quella che stiamo vivendo? Quanto si verifica in questo comune, a nostro avviso, è grottesco, forse sarebbe il caso che ci sia una verifica da parte della Corte dei Conti e del Ministero. Infine attendiamo di capire cosa farà Chisso per impedire l’opera, visto che non si parla di viabilità comunale ma statale». 30 marzo 2012 La Nuova Venezia By-pass di Campalto dieci giorni per fermarlo Chisso e i comitati della zona sono contrari all’opera, già deliberata dal Comune l’assessore regionale fa pressing sul sindaco Orsoni per annullare l’operazione, dieci giorni di tempo per fermare il by-pass. Si è svolto un paio di sere fa all’istituto Pascoli di via Orlanda un incontro tra l’assessore regionale Renato Chisso e i rappresentanti del comitato “By-Pass”, il gruppo giovani, il comitato Allagati, i comitati “Residenti di Favaro”, “Campato Viva” e “Comitato di via Porto di Cavergnago”. La riunione serviva a mettere a fuoco la questione relativa all’arteria stradale che una buona parte della cittadinanza non vuole perché oramai inutile e dannosa, ma che l’assessore alla Mobilità, Ugo Bergamo, e il presidente di Favaro, Ezio Ordigoni, sono decisi a portare avanti perché sostengono sia strategica oltre che già deliberata dal Comune. In più occasioni i comitati, gli stessi invitati martedì sera, hanno fatto appello proprio all’assessore regionale per chiedergli di far sentire la propria voce. Chisso più volte si era detto sfavorevole alla realizzazione del nuovo by-pass, ritenuto non così necessario dopo l’apertura del Passante autostradale, della costruzione della cosiddetta Vallenari bis, dello snellimento della viabilità grazie ai nuovi sottopassi lungo via Martiri della Libertà che hanno alleggerito il traffico e non di poco, spostandolo su altre direttrici. Il bando è stato pubblicato, ma voci ufficiose sostengono che la macchina organizzativa e burocratica non sia stata ancora messa in moto e che dunque, se qualcuno vuole fermare l’opera, ha ancora margine per farlo a patto che ci sia la volontà da parte di tutti, partiti compresi, La questione, oltre che pratica, è decisamente politica. Davanti ai comitati Chisso ha telefonato al sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, per cercare di comprendere le sue intenzioni in merito all’infrastruttura. Chisso ha ribadito che è disponibile a non fare l’opera e reinvestire i soldi in altre parti del territori dove ci sono esigenze impellenti; i comitati, dal loro punto di vista, hanno precisato che quei finanziamenti si possono benissimo risparmiare. Al mattino ci sono stati colloqui telefonici Chisso e l’assessore Bergamo, il primo cittadino si è riservato di fare le dovute valutazioni con uffici e assessorati: insomma, il tempo stringe, ma se si vuole fare marcia indietro c’è la possibilità. 21 marzo 2012 La Nuova Venezia Il presidente Ordigoni «sfiduciato» dai comitati Lettera aperta al numero uno della Municipalità per contestare le sue scelte: «Carcere, by-pass di Campalto e Quadrante sono opere senza senso» Una volta si sarebbe detto “han preso carta e penna”, ma oggi più che il calamaio, ci si affida al pc. L’hanno fatto il comitato “Residenti di Favaro”, quello “Allagati di Favaro” e “Cittadini per Campalto”. I tre rappresentanti, Elettra Vivian, Fabrizio Zabeo e Giorgio Lazzaro, si sfogano contro il presidente Ezio Ordigoni. La gocciolina che ha fatto traboccare il vaso, a loro dire, sarebbero le recenti dichiarazioni con le quali Ordigoni si dispiace per la mancata realizzazione del carcere nel suo territorio. «In più occasioni – si legge – lei ha esortato il “fare” su carcere, by-pass di Campalto, Quadrante di Tessera, con l’unico suo convincimento che “fare” sia uguale a sviluppo ed occupazione, ignorando l’altra faccia della medaglia della politica del “fare” che ha portato l’Italia ad avere il debito pubblico che ha e non ha prodotto né sviluppo, né occupazione che lei vede dappertutto. Se fossimo al posto suo cercheremmo in ogni modo di opporci alla realizzazione di opere che non hanno più

senso e ragione d’essere: non si fanno carceri perché non si celebrano i processi e si mandano ai domiciliari i reclusi; non si fa una strada perché era stata prevista oltre venti anni fa, non si dissipano ettari ed ettari di aree verdi per un’ipotesi di sviluppo tutta da dimostrare o per favorire quelle ambizioni speculative che hanno alimentato corruzione e malaffare». E ancora: «Lo scontro in corso per la terrazza del Fontego del Tedeschi ci porta a pensare che il potere cerchi di ingabbiarci su questioni secondarie per far andare avanti quelle ritenute primarie quali la sublagunare, il Quadrante, il by-pass. Ricordiamo che il Comune ha già ampiamente sforato i limiti di inquinamento da polveri e altri agenti inquinanti previsti per tutto il 2012 e buona parte della Municipalità che lei amministra deve subire inerme il pesante inquinamento dell’aeroporto senza trarne alcun beneficio in termini economici se non qualche precario posto di lavoro. La nostra città paga le conseguenze di scelte di politica urbanistica tarate sulla trasformazione del territorio, sul binomio cemento-ricchezza, con le quali si è persa di vista la trama urbana, si è impoverito il centro urbano allocando all’esterno copiosi insediamenti commerciali che hanno spento le consuetudini degli stili di vita di vicinato. Queste politiche hanno portato la città in generale e il nostro territorio in particolare, in buona parte non ancora servito da un efficiente servizio fognario, al dissesto idrogeologico. E lei anziché ravvedersi, continua ad esortare il fare». 19 marzo 2012 Il Gazzettino commento cittadini su articolo 17-03-2012 By-pass di Campalto una soluzione a costo 0 Mai nessuno ha pensato a questa ipotesi economica e pratica. La soluzione a questo problema è molto semplice: basta applicare la ZTL a via Orlanda e deviare il traffico sul by-pass di via Vallenari, questa operazione è a esborso 0. Il by-pass di Campalto è fisicamente un doppione dal costo impressionante che distrugge il territorio con montagne di colate di cemento, ipotecando la vita agli sfortunati che se lo troveranno sotto casa. Ogni allusione alla classe politica coinvolta a questo business è lecita. Spero che questa farina del diavolo vada in crusca con la comparsa di qualche esposto alla procura della repubblica o meglio alla corte dei conti (il comune ha già qualche problema con Calatrava). Manca un pò di trasparenza per autorizzare la costruzione di una strada declassata 35 q. lunga solo 2 km. al costo su carta di 46 milioni di euro. Ho forti dubbi che l'opera venga completata in tutte le sue parti visto il risicato budget e l'imprevedibilità legale degli espropri. Comunque il problema principale non è il valore degli espropri, ma quanto denaro pubblico dovrà essere speso per un opera invasiva che lascerà un segno indelebile nel nostro territorio e nel futuro di molte famiglie. 18 marzo 2012 La voce di Venezia By-pass di Campalto il business delle C2Rs Cara redazione, siamo un gruppo di cittadini di Campalto che, grazie al by-pass, subiremo la perdita, per esproprio, di parte dei nostri giardini e la morte della piccola campagna che circonda le nostre case. Al danno si dovrà aggiungere la beffa di un risarcimento ridicolo, se non nullo, come in alcuni casi. Vogliamo segnalare come funziona questo sopruso: il comune utilizzerà per questa prepotenza l' art. 21/a del PALAV che comprende il piano delle lottizzazioni di iniziativa privata in ZTO C2Rs. Queste pseudo urbanizzazioni prevedono la cessione gratuita al Comune di ingenti quantità di aree a espansione residenziale, un vero e proprio aberrante project financing, ossia (per utilizzare l'espressione impiegata dal legislatore) la moda attuale per la realizzazione di opere pubbliche con spese scaricate sul futuro della collettività. Gli espropriati subiranno una congrua decurtazione del risarcimento, con una compensazione calcolata dalle speculazioni di chi gestisce questo taglieggiamento. La stessa Anas sembra in imbarazzo nel quantificare queste condizioni di mercanteggiamento. Bisogna ricordarsi che questa società fino a qualche mese fa, prima di questi algoritmi urbanistici, aveva dato forfait.

Emerge dunque con prepotenza la volontà di eseguire questo monumento agli sprechi in qualsiasi modo, strangolando gli espropriati e massacrando il territorio. Ricordiamo che una buona parte del percorso per realizzare il sottopasso correrà in trincea sotto la falda acquifera andando a danneggiare anche il sottosuolo. 17 marzo 2012 Il Gazzettino Il by-pass di Campalto: un'opera inutile, costosa, che danneggerà i nostri figli. Siamo un gruppo di cittadini che hanno la sfortuna di abitare a brevissima distanza da dove inizierà la costruzione di questa piccola Tav, il by-pass di Campalto. Portiamo a conoscenza che sono arrivate le prime lettere di esproprio dei terreni. Informiamo inoltre che vengono utilizzati escamotage (lotti classificati C2Rs, formula che prevede una cessione in percentuale di terreno al Comune) per figurare un consuntivo di spesa più basso. Il comune comunque sperpererà a fine opera una differenza congrua sul budget stanziato dall' Anas di 46 milioni di euro. Questo inutile fiume di denaro pubblico, meriterebbe un esposto in procura o alla corte dei conti per chiedere la correttezza di spesa che necessita per costruire una strada di soli 2.5 km. declassata sotto i 35 quintali (non camionabile) come dichiarato dall'assessorato alla mobilità e trasporti nella conferenza servizi del 13-09-2010. Inoltre temiamo che ci sia anche un gioco di prestigio dell'assessore, perché siamo a conoscenza che grazie ad un banale ricorso al Tar la declassata diventa purtroppo camionabile. Oltre al danno ambientale e alle risorse pubbliche dilapidate, la beffa di avere sotto casa una strada ad alto inquinamento e rumore: un vero paradiso per i nostri figli. 13 marzo 2012 La Nuova Venezia By-pass di Campalto, i residenti si rivolgono all’associazione Adico per i giusti indennizzi. I cittadini di Campalto tornano a mobilitare l’Adico (associazione dei consumatori) di Mestre per ottenere assistenza legale sull’indennizzo relativo alla costruzione dell’infrastruttura di cui l’Anas ha appena avviato il bando di gara. Si tratta del cosiddetto by-pass, due chilometri scarsi di strada per svariati milioni di euro: sono parecchie le famiglie che si ritroveranno la strada a due passi da casa. «I cittadini – spiega il presidente dell’Adico, Carlo Garofolini – sono sempre più costretti a subire questi espropri. Intendiamoci, realizzare opere come quella di Campalto significa rovinare l’ambiente e stravolgere la vita di un paese. Per quel che possiamo, però, ci mettiamo a disposizione almeno perché gli interessi vengano salvaguardati. Prima si agisce meglio è, perché per esperienza sappiamo che più si aspetta più tutto si complica». «Si può essere indennizzati – precisa ancora – nella maniera adeguata. Anche con le complanari del Passante si è visto cosa accade, perché si deve tener conto della svalutazione della casa di chi risiede a dieci, venti, cinquanta metri da una abitazione». «Solo la politica oramai può fermare il by-pass – commenta Giorgio Lazzaro del comitato Cittadini per Campalto - noi possiamo fare molto poco: ci siamo appellati all’assessore regionale Renato Chisso perché chieda quanto meno un tavolo tecnico. Se non altro in nome della spesa pubblica, per valutare davvero l’utilità dell’infrastruttura è doveroso farlo per rispetto dei cittadini ai quali si chiedono più tasse, più sacrifici. Al di là degli interessi che qualcuno può avere perché magari è più o meno vicino all’arteria stradale, si tratta di un’opera inutile dal punto di vista strutturale: basta guardare la Vallenari bis, non serve a nulla, a cosa servirà il by-pass? Se si escludono i 15 giorni all’anno di esodo verso Jesolo, per il resto via Orlanda non è più trafficata e anche i mezzi pesanti non la percorrono più». Il progetto del by-pass, da molti conosciuto come via Orlanda bis, è stato presentato la prima volta nel 2003. Dopo numerosi stop and go, il bando è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 marzo. Il termine di presentazione delle domande è fissato per il 17 aprile, la gara è europea visto il costo. L’importo esatto è di 31milioni 559mila 149,22 euro, al quale si aggiunge la partita relativa agli espropri, che per ora rimane aperta.

10 marzo 2011 Associazione Adico By-pass di Campalto: unire le forze per far valere i diritti dei residenti Già 10 i casi di futuri espropriati sottoposti all’ufficio legale. Il presidente Carlo Garofolini: «I danni causati dal Passante hanno portato alla class action, fondamentale muoversi insieme» Deprezzamento delle abitazioni anche fino a 200 metri di distanza dalla nuova strada, calo degli affari delle attività commerciali come conseguenza della deviazione dei flussi di traffico, lesioni strutturali agli edifici a causa dei lavori prima, e delle vibrazioni costanti poi. Quello che si potrebbe chiamare “effetto Passante” rischia di contagiare anche i 150 residenti che saranno interessati dalla realizzazione del by-pass di Campalto, l’opera progettata dall’ Anas e voluta dal Comune di Venezia per spostare sicuramente auto e camion da via Orlanda, e quindi dai centri abitati di Campalto e Tessera. E i timori stanno già muovendo i cittadini, che subito dopo l’avvio della procedura di esproprio hanno iniziato a rivolgersi all’ Adico – Associazione difesa consumatori di Mestre per tutelare i propri diritti. Sono già 10 le richieste di consulenza arrivate allo sportello di via Volturno e il presidente dell’associazione Carlo Garofolini lancia un appello anche a tutte le altre famiglie interessate e ai comitati cittadini: «In questi casi bisogna unire le forze per far arrivare alle grandi società e alla pubblica amministrazione le proprie richieste – afferma Garofolini – quindi invitiamo tutti a contattarci per fare fronte comune e promuovere un’azione più incisiva ed efficace». Anche perché all’orizzonte si profila pure la possibilità di impugnare il progetto davanti al Tar. I problemi dei primi residenti che hanno sottoposto i loro casi all’ufficio legale dell’ Adico nel corso di questa settimana riguardano sia abitazioni che attività commerciali: divisioni delle proprietà, con la futura arteria che passerà tra casa e negozio; spostamento del fronte delle attività; ipotesi di indennizzo ritenute ingiuste; disagi per ritrovarsi la strada a 30, 40 metri dalla porta di casa dove prima si aveva un ampio giardino. «È evidente che chi si vede deprezzare la casa e non ha nemmeno beneficiato degli indennizzi subisce il danno e pure la beffa – commenta ancora il presidente – quindi è bene agire prima possibile. L’azione legale collettiva partita da Crea e poi estesa alle zone di Mirano e Salzano unisce già quasi 400 residenti ed è così che bisogna fare anche a Campalto. Per quanto riguarda il by-pass di Campalto, l’avviso di avvio del procedimento per la dichiarazione di pubblica utilità e della concomitante procedura di esproprio è stato affisso all’albo pretorio del Comune lo scorso 25 febbraio e i residenti interessati hanno ancora 3 settimane di tempo – fino al 27 marzo – per presentare eventuali osservazioni. Secondo i legali dell’ Adico sono in particolare due i punti su cui si possono imperniare: la vicinanza della nuova strada che avrà traffico pesante alle abitazioni (30-40 metri) e la compressione delle attività commerciali che si affacciano su via Orlanda, che verrebbero danneggiate dalla deviazione del traffico sul by-pass. 09 marzo 2012 La Nuova Venezia Appello a Chisso sul by-pass di Campalto «L’assessore regionale alle Infrastrutture deve dare dimostrazione dei fatti, deve andare oltre le dichiarazioni». A lanciare un appello all’assessore Renato Chisso dopo la pubblicazione del bando per la realizzazione del by-pass di Campalto (noto anche come Orlanda bis) è il comitato residenti di Favaro, che giovedì era al fianco dei tanti gruppi, movimenti e associazioni contrari alla realizzazione dell’infrastruttura. «Se veramente Chisso crede all’inutilità del by-pass – spiega Elettra Vivian – avvii egli stesso un tavolo di confronto con Anas e Comune e convinca chi non si rende conto che si tratta di un opera che non ha più senso di essere proposta. Se così non è, ci sentiamo presi in giro». I tanti comitati che hanno inviato una lettera al sindaco Orsoni e al ministro Passera attendevano un vertice tra il Comune e gli enti coinvolti. Invece mercoledì è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il bando di concorso per partecipare alla realizzazione vera e propria dell’infrastruttura. Un bando da oltre 30 milioni che scadrà tra un mese e che prevede anche un sottopasso profondo 15 metri.

08 marzo 2012 La voce di Venezia E' iniziata la TAV di Campalto! Cara Redazione, vi voglio informare che il Comune di Venezia vuole fregiarsi con una superata iniziativa urbanistica, senza pensare prima al realizzo di strutture pubbliche indispensabili che la cittadinanza ormai aspetta da parecchi anni. La megaopera è una probabile statale camionabile col nome di by-pass di Campalto. Con dubbie garanzie di copertura spese, il Comune ha dato il via all'Anas per la gara d'appalto infrastrutture: vengono stanziati 30 milioni euro per realizzare la variante Vallenari bis sulla strada statale 14. Una superstrada, della lunghezza di circa 2,5 chilometri, costruita nella periferia a nord di Campalto strutturata da un tunnel sotterraneo lungo 90 m. e profondo 15 m. che passa sotto la Via Gobbi proprio a fianco del condominio del panificio, e da due ampie rotatorie che creano un' intersecazione con la via Orlanda. Questa piccola TAV praticamente un doppione della circonvallazione appena costruita a Favaro Veneto costerà, a fine opera completa di tutti i suoi oneri accessori e parti integranti urbane, la bellezza di 50 milioni di euro. Questo preventivo compare nelle dichiarazioni fatte dall'Anas sui alcuni quotidiani locali di Venezia, dove la stessa dichiara chiaramente che: a causa degli alti costi per gli espropri dei terreni con le sopravalutazioni e al realizzo di un'opera in regola completa di tutte le sue componenti strutturali, veniva sforato ampiamente il deposito disponibile in cassa ed era conseguente la rinuncia alla costruzione. 08 marzo 2012 La Nuova Venezia By-pass di Campalto, pubblicato il bando Il dado è tratto. L’annuncio pubblicato ieri sui quotidiani, anche quelli locali come da normative, non lascia spazio a fraintendimenti e nemmeno a marce indietro. Tante però, le domande cui i residenti non hanno avuto risposta. Come saranno pagati gli espropri, tanto per cominciare. Il punto più buio di tutto il progetto – per i comitati – è il sottopasso su via Gobbi, profondo 15 metri che stando al comitato allagati potrebbe creare molti problemi idraulici e non tiene in debito conto le falde acquifere. Un progetto presentato nel 2003 la prima volta, quando suscitò subito polemiche perché nella variante al Prg generale quel tracciato doveva essere una strada urbana. Il termine di presentazione delle domande, ora come ora, è fissato per il 17 aprile 2012, la gara è europea visto il costo. L’importo esatto è di 31 milioni 559 mila 149,22 euro. Il presidente di Favaro, Ezio Ordigoni, si è detto felice che le cose procedano. I comitati di Favaro e Campalto tornano a farsi sentire contro il By-pass nello stesso giorno in cui l’Anas pubblica il bando di gara sulla Gazzetta ufficiale. Ieri mattina ben 11 portavoce dei diversi gruppi, associazioni e movimenti sorti in questi anni per contrastare l’infrastruttura definita «inutile» e «anacronistica», si sono ritrovati all’ex scuola Pascoli di via Orlanda, per chiedere ancora una volta a Comune e Regione di tornare a dialogare sul costosissimo progetto che lo stesso assessore Renato Chisso, il giorno dell’inaugurazione del sottopasso tra la statale 14 e via Martiri della Libertà, ha spiegato non essere più necessario. Presenti, tra gli altri, il comitato residenti Favaro, il comitato By-pass, il comitato di via Cavergnago, Cittadini per Campalto, Blog Territori e Paradossi, La Salsola, il comitato Giovani per Campalto, il comitato Alluvionati di Favaro. Per i residenti hanno parlato Gianfranco Albertini, M.C., Giancarlo Pellizzer, Mara Franco, Fabrizio Zabeo. I comitati hanno scritto una lettera al sindaco, Giorgio Orsoni, nella quale domandano al primo cittadino l’avvio di una discussione e l’apertura di un confronto. «Il By-pass proposto da Anas e voluto da Regione e Comune – si legge – è una realtà obsoleta, un vero “fondo di magazzino” che non tiene conto degli attuali sviluppi e delle future esigenze della popolazione di Campalto e dell’intera area nord est di Mestre. 50 milioni di euro per una strada che condivide con la nuova via Vallenari lo stesso punto di partenza in via Martiri della Libertà e l’arrivo a Tessera, trada già finanziata e parzialmente realizzata». I cittadini pretendono un confronto, rivendicano l’apertura dimostrata dal vicesindaco Sandro Simionato, ricordano che in quattro mesi non sono stati minimamente contattati e che l’amministrazione tace. Lanciano qualche frecciata alla Municipalità di

Favaro, che sta spingendo per realizzare la nuova strada. «Perché ci si ostina – domanda M. C. – a realizzare progetti vecchi e far passare strade dentro il paese riportando il traffico in centro, arterie chiuse, senza sbocchi che non servono ai cittadini?». Pellizzer ha fatto presente che nell’arco di qualche anno lo scenario del territorio è profondamente cambiato e che la stessa Municipalità nel 2009 aveva messo dei paletti. Insomma, per i comitati la Vallenari è più che sufficiente e potrebbe essere allungata fino a Tessera. «A Mestre – spiega Albertini – ci sono tante proprietà e non ci sono soldi per fare». L’Anas ha solo la scelta. I comitati stanno rigirando tutto il materiale in loro possesso al ministro Corrado Passera, al quale hanno scritto una lettera dove si chiede di «accertare lo stato di necessità dell’opera» e soprattutto di non sprecare il denaro. Nel frattempo ieri è stato pubblicato dalla direzione generale Anas sulla Gazzetta il bando di gara (base d’asta circa 31 milioni di euro) esclusi i costi relativi agi espropri che dovrebbero far salire il saldo a circa 46 milioni di euro, della variante alla statale 14 Triestina, ossia il By-pass. «Da parte nostra non c’è non ripensamento – risponde l’assessore alla Mobilità Bergamo lapidario – il Consiglio si è espresso, l’iter procede e spero velocemente» 06 marzo 2012 Adnkronos Regioni Infrastrutture: Anas, 30 milioni euro per realizzare variante Campalto su ss14 L'Anas domani pubblicherà in Gazzetta Ufficiale il bando di gara relativo alla progettazione esecutiva e ai lavori per la realizzazione della variante alla strada statale 14 della Venezia Giulia, a Campalto, in provincia di Venezia. L'intervento ha lo scopo di mettere in sicurezza l'attraversamento del centro abitato, contribuendo alla razionalizzazione e specializzazione dei flussi di traffico. La variante, della lunghezza di circa due chilometri, si sviluppa nella zona nord di Campalto e si caratterizza per la presenza di due ampie rotatorie per l'innesto con la statale 14 oltre che di una galleria artificiale di 85 metri che consente la soluzione in sicurezza dell'intersezione con Via Gobbi. Il valore del bando e' di oltre 30 milioni di euro. L'impresa aggiudicataria avrà 90 giorni di tempo per la predisposizione del progetto esecutivo e 480 giorni per il completamento dei lavori dalla data di consegna del cantiere. Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro e non oltre le 12 del giorno 17 aprile 2012 presso la Direzione Generale Anas - Protocollo Generale, Via Monzambano 10, 00185 Roma, con specifica indicazione 'Unita' Gare e Contratti - Servizio Gare. 01 marzo 2012 Il Foglio di Campalto By-Pass di Campalto pregressi e progressi La tormentata storia del by-pass di Campalto, sulla cui costruzione ogni politico si diverte a dire la sua, sembra arrivata ad una svolta. Tutto inizia con due episodi chiave: il primo a metà novembre quando, all’inaugurazione del sottopasso tra via Martiri della Libertà e via Orlanda, l’Assessore Regionale Chisso si dice soddisfatto dei passi avanti fatti per il miglioramento della viabilità della zona e nella stessa occasione si fa scappare che il by-Pass di Campalto diventa quindi un opera di secondaria importanza con la conseguenza che, i fondi già stanziati, potrebbero essere investiti per interventi più urgenti. Il secondo avvenimento importante avviene durante l’inaugurazione del nuovo tratto di Via Vallenari, quando il vicesindaco Simionato, sollecitato a dare un parere sulle parole di Chisso, si dice disponibile a parlare sulla necessità o meno del by-pass. Due dichiarazioni che lasciano intendere una volontà, mai espressa prima, di voler affrontare una valutazione sulla reale necessità di realizzazione di questa arteria stradale. Nel frattempo la notizia di qualche mese fa, che annunciava un intervento del Comune per colmare la differenza tra il costo inizialmente stimato da Anas e il costo finale per la realizzazione (risultato della rivalutazione dei terreni interessati), si è dimostrata senza fondamento, spingendo ancor più in un angolo la fattibilità dell’opera. Al di là delle uscite dei vari politici sulla presunta imminente costruzione, resta il fatto che per prendere una decisione c’è bisogno che Regione e Comune si parlino per portare avanti insieme la strada che

entrambi sembra vogliano proseguire. Ma se Comune e Regione sembrano andare allo stesso passo, così pare non sia nella Municipalità di Favaro dove, pur di non perdere i finanziamenti per il by-pass, si appoggerebbe il progetto anche se ritenuto da molti non più necessario. E’ evidente l’esigenza di creare un tavolo comune che veda riuniti tutti i livelli delle amministrazioni locali ma anche i comitati e i cittadini affinché si metta finalmente fine a questa dibattuta questione. 08 febbraio 2012 La Nuova Venezia Sì al by-pass di Campalto. Espropri, via alle lettere Boraso chiede un gruppo di lavoro sulle valutazioni degli indennizzi Centenaro (Pdl) insiste: «50 milioni sprecati perché basta la Vallenari bis» «Un gruppo di lavoro formato da politici, tecnici e Anas per seguire da vicino la fase relativa agli espropri dei cittadini». La proposta, che porta l’imprinting del consigliere comunale Renato Boraso, è emersa ieri durante la commissione sul by-pass di Campalto, arteria viaria parallela a via Orlanda che, secondo parte dei residenti e comitati del territorio, oggi non serve più. La commissione aveva per tema l’interpellanza all’assessore alla Mobilità, Ugo Bergamo, proprio sulla realizzazione dell’asse viabilistico. «L’assessore – spiega Boraso – ha confermato che non esiste nessun presupposto affinché il Comune in sede d’esproprio intervenga finanziariamente a sostegno dell’Anas. Come consigliere ho proposto la costituzione di un gruppo di lavoro per seguire attentamente il procedimento e far sì che tutti si attengano alla sentenza della Corte di Cassazione, secondo la quale non esiste più l’esproprio a valore medio agricolo. Il gruppo dovrebbe comprendere almeno i consiglieri comunali del territorio. Intanto nel giro di un mese partiranno le lettere d’esproprio». Boraso fa i nomi e, oltre ad includere se stesso, cita Centenaro e Scaramuzza e ancora il responsabile Anas per gli espropri, un rappresentante dei cittadini, una delegazione della Municipalità, l’amministrazione comunale e la direzione urbanistica. «Che venga organizzato un gruppo di lavoro va bene – conferma il consigliere comunale del Pd, Gabriele Scaramuzza – ma penso che debba essere formato solo dai tecnici dell’Anas e che debba mantenere un rapporto forte con il territorio e la Municipalità, noi abbiamo altri modi di interloquire». «Oggi (ieri ndr) abbiamo avuto la conferma che si va avanti – commenta il consigliere comunale del Pdl Saverio Centenaro – Come verranno pagati gli espropri non si è capito perché ci sono varie interpretazioni: sarei felice se non si facesse più il by-pass, 50 milioni sprecati per una strada che con la Vallenari bis non serve più». «Bergamo ha confermato che il by-pass verrà realizzato – spiega il consigliere comunale del Pd Gianluca Trabucco – Il responsabile dell’Urbanistica ha precisato che non ci saranno maggiori spese per gli espropri perché i lotti interessati dal passaggio sono C2Rs, formula che prevede che comunque un pezzo di terreno venga ceduto al Comune. I costi non saranno elevati com’era timore di alcuni consiglieri tra i quali Boraso e in ogni caso l’amministrazione non si sobbarcherà maggiori spese. Se il Gruppo di lavoro serve per facilitare la vita ai cittadini ben venga, ma deve essere formato prevalentemente da tecnici». 28 gennaio 2012 La Nuova Venezia Boraso: «L’Anas ha detto sì. Il by-pass di Campalto si farà» Il consigliere è sicuro: «Tra poco partirà il bando. Chiedo un gruppo di lavoro per sapere i costi» Il Comitato di cittadini insorge: «Un’opera inutile e una ferita mortale per il nostro quartiere» «Il by-pass si farà perché l’ok dall’Anas di Roma è arrivato, ma noi chiediamo garanzie per le oltre cento famiglie che verranno espropriate». La notizia ufficiosamente circola da un po’; del resto il presidente di Favaro, Ezio Ordigoni, non ha mai fatto mistero del fatto che il Comune e la Municipalità spingevano per realizzare a tutti i costi l’infrastruttura che invece in molti ritengono sia oramai inutile. Ad andare all’attacco è il consigliere comunale Renato Boraso. Sul tappeto l’arteria stradale parallela a via Orlanda, del costo di svariate decine di milioni di euro. «Ho scritto un’interrogazione ancora diversi mesi fa – spiega – quando sembrava che non se ne facesse

più nulla perché i costi erano lievitati; domandavo spiegazioni in merito ai valori e agli indici degli espropri, chiedevo di capire che cosa sarebbe accaduto, come sarebbero state risarcite le persone coinvolte. Il tempo è passato, so che gli uffici hanno lavorato, che il progetto va avanti e che a breve saranno spedite le lettere ufficiali di espiratorio e di seguito partirà il bando. A questo punto, visto come stanno le cose, chiedo che venga istituito un gruppo di lavoro per capire i costi effettivi e chi pagherà. Continuo a sostenere che l’opera non serve come in più occasione è stato ribadito e fatto presente anche dall’assessore regionale alle Infrastrutture». A chiedere spiegazioni sono specialmente i cittadini del Quartiere di gronda lagunare: «Quando ci è stato detto che l’Anas si sarebbe tirata indietro e non avrebbe più realizzato l’opera – spiega Giorgio Lazzaro del comitato “Cittadini per Campalto” – eravamo contenti. Il fatto che abbiano stralciato il by-pass di Favaro dal Pat la dice lunga sull’utilità di queste infrastrutture. A maggior ragione andrebbe stralciato il by-pass di Campalto. Se è una offesa quello di Favaro, questa è una ferita mortale ancora maggiore, tanto più che ora si è dimezzata l’area interessata dal Quadrante di Tessera e questo ultimo non è nemmeno così strategico come prima. E’ stato poi dimostrato che basta la nuova viabilità realizzata dalla Regione in via Martiri della Libertà: se il Comune volesse, potrebbe creare una Ztl a Campalto e deviare tutto il traffico verso Jesolo e l’Aeroporto lungo la bretella e in tangenziale, non sono certo quei 5 chilometri in più a creare problemi. Vogliamo chiarezza, che i politici non pensino di farla passare come una strada necessaria per il paese, perché sappiamo bene che è solo una necessità della politica. Chi crede di arricchirsi con il by-pass deve prestare attenzione, faremo le pulci e le contropulci a tutta la partita, abbiamo già incaricato un legale di andare a verificare la procedura, siamo ben consci che si tratta solo di interessi». 20 novembre 2011 La Nuova Venezia Anche Chisso boccia il by-pass di Campalto «Assurdo spendere 50 milioni per due chilometri, quei soldi sono utili altrove» Il by-pass di Campalto? «E’ un’opera in più e uno spreco di risorse». L’assessore regionale alle Infrastrutture Renato Chisso, ieri mattina al taglio del nastro ha liquidato così la costruzione da parte di Anas, fortemente voluta dal Comune e dall’assessorato alla Mobilità, della nuova arteria stradale che negli obiettivi si propone di sgravare dal traffico il centro di Campalto, ma che molti – compresi i comitati e una grossa fetta dei cittadini – dubitano serva in questo momento vista la riduzione del flusso automobilistico conseguente all’apertura del Passante, compreso Chisso, che ieri non ha mancato di rimarcare la sua contrarietà. «Potrebbero essere spostati – ha dichiarato – in qualche altra parte nel Comune». Anche perché i 2 chilometri di strada costano più di 50 milioni di euro, una cifra esorbitante. Un botta e risposta a margine del taglio del nastro, con il vicesindaco e assessore al Bilancio Sandro Simionato. Nei giorni scorsi il consigliere comunale Renato Boraso ha chiesto lumi all’amministrazione, per sapere se davvero il Comune si farà carico di pagare, come si vocifera, la maggiorazione del costo degli espropri dovuta alle aree diventate con il Piano integrato edificabili da agricole. «Non mi risulta – chiarisce Simionato – l’opera verrà pagata da Anas». «Ma ci sono 10 milioni di euro di esubero dei costi – rilancia l’assessore Chisso – e in ogni caso la partita non è ancora chiusa». Comune, Anas e Regione potrebbero essere in tempo per cambiare le carte sul tavolo. L’assessore regionale alle Infrastrutture ha ribadito che forse prolungare la Vallenari bis fino a Tessera sarebbe meglio che spendere tutte quelle risorse per costruire una nuova arteria stradale parallela a via Orlanda.

18 novembre 2011 La Nuova Venezia «By-pass di Campalto, chi paga gli espropri?» «Davvero il Comune pagherà di tasca propria gli espropriati del by-pass?». A porre il quesito sotto forma di interpellanza al sindaco Giorgio Orsoni è il consigliere comunale della Lista Civica Impegno per Venezia, Mestre e isole Renato Boraso, ma anche il consigliere del Pdl e vicepresidente del Consiglio comunale Saverio Centenaro. «Anzitutto – spiegano nella premessa – allo stato attuale rimaniamo fortemente contrari alla realizzazione della nuova arteria stradale superata dall’apertura del Passante di Mestre e dalla nuova Vallenari. Preso atto purtroppo – si legge nell’interpellanza – che Anas SpA intende procedere a gara per la realizzazione del nuovo by-pass e considerato che da notizie non ufficiali, per la parte afferente all’esproprio, il Comune garantirebbe l’equo indennizzo per le aree edificabili sugli importi non coperti da Anas, chiediamo al sindaco e agli assessori al Patrimonio e alla Mobilità se davvero ciò sia vero». Non solo: «Visto che dal 14 giugno di questo anno la Corte di Cassazione ha annullato l’esproprio a valore medio agricolo obbligando gli enti all’esproprio al valore di mercato, vorremmo anche sapere in che termini il Comune intenda garantire agli espropriati il valore a prezzo edificabile dal momento che Anas non ha le risorse disponibili». Insomma, se è vero come sembra che le procedure di esproprio procedono e che presto sarà bandita la gara e Anas pagherà quanto era previsto e non di più, i consiglieri domandano a quanto ammonta la somma che esborserà il Comune a chi possiede un terreno che il Piano Integrato di Campalto ha trasformato da agricolo in edificabile e se corrisponda al vero il fatto che a pagare il «sovraprezzo», se così vogliamo chiamarlo, sia davvero il Comune. 17 novembre 2011 Interpellanza nr. d'ordine 898 Presentata dai Consiglieri: Renato Boraso Saverio Centenaro Oggetto: NUOVO BY-PASS CAMPALTO. Tipo di risposta richiesta: in Commissione INTERPELLANZA URGENTE Premesso che: -i sottoscritti Consiglieri rimangono, allo stato attuale, fortemente contrari alla realizzazione del nuovo By-Pass di Campalto superato dall’apertura del Passante di Mestre e dalla nuova Vallenari; Preso atto purtroppo che: -A.N.A.S. S.p.A. intende procedere a gara per la realizzazione del nuovo By-Pass di Campalto; Considerato che: -da notizie non ufficiali, per la parte afferente all’esproprio, il Comune di Venezia garantirebbe l’equo indennizzo per le aree edificabili sugli importi non coperti da A.N.A.S. S.p.A.; Si chiede al Signor Sindaco e agli Assessori al Patrimonio e alla Mobilità: 1) di conoscere se quanto evidenziato in premessa corrisponde al vero; 2) in che termini il Comune di Venezia intenda garantire agli espropriati, evidenziando che dal 14.06.2011 la Corte di Cassazione ha annullato l’esproprio a valore medio agricolo obbligando gli Enti all’esproprio al valore di mercato, il valore a prezzo edificabile non avendo A.N.A.S. S.p.A. le risorse disponibili. 16 novembre 2011 La Nuova Venezia «Presto l’appalto del by-pass di Campalto» Allarme di Boraso per i costi «Il by-pass di Campalto si farà e a breve partirà la gara d’appalto». Dopo numerosi stop and go, non da ultimo la lettera inviata dagli uffici di Roma di Anas nella quale si spiegava che i costi erano lievitati per via degli espropri e della variante urbanistica approvata dal Comune, sembra proprio che tra l’amministrazione e la società che gestisce la rete stradale italiana, sia stato trovato un accordo. A dare la notizia è il consigliere comunale Renato Boraso, che da anni si occupa della vicenda e soprattutto dei tanti cittadini che si trovano lungo il tracciato. «Ho contattato l’ufficio espropri di Venezia - spiega -. Confermano che purtroppo l’opera sta per partire e a breve sarà bandita la gara d’appalto: ho chiesto garanzie in merito alla questione espropri perché a tutti gli effetti non può più avvenire a valore

agricolo vista l’ultima sentenza della Corte costituzionale. Non sta a me valutare quanto e come, ma deve essere un equo indennizzo visto che è inutile nasconderci che l’arteria intercetta aree edificabili. Per questo - aggiunge - mi farò garante tra l’amministrazione e le centocinquanta famiglie che subiscono l’esproprio». In questi mesi dunque, gli uffici comunali si sono messi al lavoro per dimostrare che l’infrastruttura era fattibile e che i costi non erano lievitati tanto quanto pensava Anas. “Sembrerebbe - prosegue Boraso - che il Comune potrà farsi carico della cifra supplementare, cioè il differenziale tra i primi 04 milioni previsti per gli espropri e quanto servirà per coprire la somma reale, visto che la variante l’ha approvata il Comune. A giorni - prosegue - presenterò un’interpellanza al sindaco per capire se davvero si accollerà i costi l’amministrazione e come si intenda procedere. A mio avviso si tratta di un’opera superata dagli eventi, in particolare con la realizzazione del Passante, ma prendo atto che la si vuole fare a tutti i costi». «Come ho più di una volta ribadito - sottolinea il presidente dell’associazione Vivere la Laguna Giorgio Ragazzoni - si tratta di denaro pubblico che poteva venire investito altrove vista la crisi, i tempi che corrono e i problemi che ci sono, vedi l’emergenza idraulica del territorio. Credevamo che non venisse più realizzata l’opera e ci piacerebbe che qualcuno ci venisse a spiegare cosa succederà» 25 settembre 2011 La Nuova Venezia Niente by-pass da costruire a Campalto, grazie Anas Il Comitato bacchetta il presidente di Municipalità: declassa la periferia e il nostro territorio. Grazie all'Anas che ha deciso di non realizzare più il by-pass. Nei giorni scorsi il comitato che prende il nome proprio dall'infrastruttura osteggiata da moltissimi residenti si è riunito per fare il punto della situazione alla ripresa dell'attività ordinaria. «Rendiamo merito ad Anas - si legge in un documento - che ha deciso di non costruire il by-pass a causa dell'aumento dei costi di realizzazione. Finalmente un ente pubblico comincia a riflettere, in un momento di crisi generale, su dove e come investire le proprie risorse finanziarie e valuta il costo dell'opera sproporzionato per 2 chilometri di asfalto inutili se non dannosi. Il dubbio di dover realizzare ad "ogni costo" una strada inutile era già stato espresso più volte in diverse manifestazioni e incontri, attraverso raccolte di firme nel 2006 e nel 2008: nei dibattiti pubblici i cittadini avevano richiesto un confronto diretto con l'amministrazione per riflettere sulle reali esigenze del quartiere e sui criteri decisionali di pianificazione urbanistica con cui graduare nel tempo gli interventi. La porta di accesso a Venezia per chi arriva dall'aeroporto è Campalto: un'area dell'entroterra il cui sviluppo è avvenuto in maniera caotica e irrazionale, con il consenso di politici e amministratori che hanno assistito indifferenti allo scempio e non hanno saputo sfruttare la peculiarità del territorio. Ci ha molto sorpreso sentire il parere isolato del presidente della Municipalità, Ezio Ordigoni, nonostante il pregresso dibattito e i diversi documenti approvati dai consiglieri che hanno condiviso e sostenuto le stesse esigenze espresse dai cittadini, parere che ha praticamente declassato a mera periferia questo nostro territorio. Addurre come pretesto i posti di lavoro che l'opera creerebbe è pura mistificazione: qualche posto di lavoro temporaneo non compensa l'ennesima mortificazione di questo tratto di gronda lagunare, la cui valorizzazione oltre che una grande opportunità, produrrebbe altri risultati, anche in termini di posti di lavoro. 01 settembre 2011 La Nuova Venezia Il by-pass di Campalto si farà e ancora più velocemente di prima Parola del presidente di Favaro, Ezio Ordigoni, il quale alla vigilia della ripresa a ritmo serrato della macchina amministrativa, spiega che l'infrastruttura, che in più di un'occasione ha definito «fondamentale», non è stata minimamente accantonata come si credeva a luglio. Sul tappeto i due chilometri di arteria stradale ad opera di Anas, che dovrebbero sgravare il centro dal traffico di attraversamento, invisi a molta parte della cittadinanza. Da un lato l'arteria non piace perché, secondo molti, non è più necessaria; in secondo luogo perché in tanti sostengono che, anziché allontanare il traffico, introdurrà una nuova frattura all'interno del paese, spostando

la congestione solo di qualche centinaio di metri. A metà del mese di luglio era giunta la lettera della direzione centrale di Anas, la quale si disimpegnava dall'avvio dell'opera per i costi lievitati e troppo alti relativi alle modifiche apportate dal Comune (bretelline e controstrade) e dal costo degli espropri (molti terreni vengono trasformati in edificabili da agricoli con il Piano integrato di Campalto). «Da allora gli uffici si sono chiariti - ha sottolineato ieri Ordigoni -. A breve verrà definita la questione e grazie alla spiegazioni del Comune, si appurerà che non ci sono costi più alti e che, se ci dovessero essere dei ricorsi, se ne farà carico l'amministrazione comunale e non Anas. La pretesa dei cittadini di ottenere qualche cosa di più, è stato appurato, che non è fondata e la lettera di Anas è semmai servita, a mio avviso, ad accelerare il processo e far partire l'iter attuativo: nessun contrasto né criticità o titubanze, dunque». A non essere felici sono gli abitanti di Campalto che verranno espropriati e il comitato residenti, molto dubbioso in materia: «Ma - ribatte un portavoce - ci fa strano che Anas prima dica di sì e poi dica di no: non crediamo che la questione sia così semplice, specialmente vista la situazione magra in cui versano le casse del Comune. In ogni caso staremo a vedere». Nelle settimane successive alla lettera di Anas, indirizzata al Comune e alla Regione, il consigliere del Pdl, Renato Boraso, aveva preannunciato una pioggia di ricorsi al Tribunale amministrativo regionale proprio per via degli espropri dei terreni, mentre sono già diversi i cittadini che si sono rivolti alle associazioni dei consumatori per promuovere azioni legali. 29 luglio 2011 La Nuova Venezia Campalto, espropri per il by-pass «Sbagliata l'indennità proposta» «L'indennità di esproprio a valori agricoli medi è incostituzionale». Ad attaccare gli assessori Ugo Bergamo (Mobilità) e Ezio Micelli (Urbanistica) è il consigliere di opposizione Renato Boraso, il quale ritorna sulla questione del by-pass di Campalto. «Qualche giorno fa - spiega - con grave ingerenza, gli assessorati hanno valutato che tecnicamente gli espropri dei terreni lungo il by-pass debbano avvenire a prezzo di esproprio agricolo. La questione è grave perché qualche mese prima lo stesso Bergamo aveva dichiarato ai cittadini interessati che si sarebbe impegnato affinché gli espropri avvenissero per area edificabile come previsto dal Prg di Campalto, tanto che molti cittadini coinvolti hanno pagato le rivalutazioni dei terreni come edificabili e versando dunque l'Ici al Comune come da C2Rs. Se non bastasse il 10 giugno la Corte Costituzionale ha sentenziato che l'indennità di esproprio a valori agricoli medi è incostituzionale. Possiamo andare avanti con questi amministratori? È possibile che l'amministrazione si ricordi solo dei cittadini quando c'è da pagare e mai quando c'è da dare? Mi chiedo cosa ci sia dietro questa ingerenza verso un'opera che realizza un altro ente, l'Anas, dai più ormai ritenuta inutile e che costa 50 milioni per 2 chilometri lineari. Ricordo al sindaco che ogni persona fisica o giuridica ha diritto al rispetto dei suoi beni. Nessuno può essere privato della sua proprietà se non per causa di utilità pubblica e nelle condizioni previste dalla legge e dai principi generali di diritto internazionale». Il consigliere riporta i passi della legge e chiede le dimissioni degli assessori competenti. 27 luglio 2011 La Nuova Venezia Espropri del by-pass di Campalto, i sospetti del comitato «Agli incontri sugli espropri ci era stato detto che i terreni sarebbero stati pagati per il loro giusto valore». E' perplesso il comitato «Cittadini per Campalto» su come il Comune sta gestendo con Anas la partita del By-pass di Campalto. Lunedì si è tenuto un incontro tecnico. «Prima dicono una cosa - dice Giorgio Lazzaro - poi un'altra, adesso non si capisce bene questa magia. Come si fanno a pagare dei terreni come agricoli e dopo averli espropriati farli diventare edificabili? Ci sembra quanto meno improbabile». «Senza contare - prosegue - che questa frenesia del Comune nel voler fare il by-pass a tutti i costi è sospetta: sembra quasi avessero già messo a bilancio una compartecipazione agli utili. L'Anas aveva tolto una patata bollente al Pd visto che i cittadini non lo volevano, alle prossime

elezioni sapremo che è stato il Pd a volere l'opera». E il consigliere d'opposizione Renato Boraso: «L'assessore alla Mobilità Bergamo dichiarò mesi fa che i terreni sarebbero stati espropriati ad aree edificabili, la mano destra di questa amministrazione non sa quel che fa la sinistra: i cittadini interessati pagano da questo anno l'Ici per aria edificabile C2Rs e non agricola. Quando il Comune vuole incassare è edificabile, quando deve pagare la valuta diventa agricola? Pensare - conclude - che per 2 chilometri si spendono 50 milioni è già un punto di domanda, senza riconoscere l'equo indennizzo al cittadino apriremo un fronte di decine di cause contro il Comune». 26 luglio 2011 La Nuova Venezia «Anas, l’opera si può fare» Il by-pass di Campalto non costa 70 milioni, come dice l’Anas. È stato un incontro di carattere puramente tecnico quello che si è svolto ieri negli uffici di viale Ancona tra l’Anas e gli assessore rispettivamente alla Mobilità e all’Urbanistica, Ugo Bergamo ed Ezio Micelli, che aveva per tema la cosiddetta via Orlanda bis. Tecnico ma sostanziale, perché il nocciolo della vicenda va ricercato, almeno stando alle dichiarazioni, in una questione di soldi: se la posta da spendere è di 46 milioni va bene, se parliamo di 25 milioni in più, Anas non può permettersi di tirali fuori. Dunque ieri i tecnici degli uffici di urbanistica hanno cercato di dimostrare ai tecnici di Anas - norme e codicilli alla mano - che la spesa rimane tale e quale, né più né meno. «Anas - chiarisce l’assessore Micelli - aveva interpretato le norme urbanistiche in modo difforme dal senso che i nostri uffici hanno voluto dare alla trasformazione delle aree: il contenuto di edificazione dato alle C2rs dal Piano integrato prevede che, a fronte di una certa edificabilità, le proprietà debbano cedere le aree destinate alla costruzione di infrastrutture stradali». Vale a dire le aree a standard, seguendo una pista che anticipa le logiche del credito edilizio: io ti cedo un’area e tu me ne rendi un’altra edificabile, magari da un’altra parte. «Per questo - precisa - il conteggio Anas e dunque il sovracosto che ci hanno imputato non è corretto: abbiamo ribadito, in punta di diritto urbanistico, che le stime del costo di valutazione delle aree sono in linea con le valutazioni precedenti». Le aree insomma, saranno pagate come agricole perché il loro valore rimane tale, non come C2rs, nonostante non venga sottratto il potenziale edificatorio, al contrario di quanto avrebbero voluto i cittadini che si sono rivolti all’Associazione dei consumatori. «Verranno rese edificabili - aggiunge - ma a determinate condizioni, tali da non rendere più oneroso l’aggravio per le casse di Anas». Adesso il Comune manderà una memoria esplicativa scritta di quanto chiarito ieri e Anas ne prenderà atto e risponderà di conseguenza. «Si è trattato - ripete Micelli - di un fraintendimento tra Anas e Comune, per noi la spesa rimane di 46 milioni, le aree che devono essere cedute non sono edificabili in senso stretto, ma solo una volta cedute a valore agricolo sarà possibile edificare». Adesso la palla passa all’Anas. «Siamo in fase di approfondimento - precisa l’assessore Bergamo - Anas non ha mai detto che non voleva più realizzare la strada, noi riteniamo che non ci siano motivi per non realizzare l’iniziativa. L’incontro è stato improntato a una grande collaborazione e non c’è volontà da parte di nessuno di abbandonare l’opera». L’impasse dunque, verrà superata a breve secondo il Comune. Il «qui pro quo» era nato dopo che Anas aveva scritto una lettera al sindaco, spiegando che vista la lievitazione dei costi dovuta all’approvazione del Piano integrato di Campalto, che modificava la destinazione delle aree, ma anche alle richieste del Comune (contro strade e bretelle), non era disposta a spendere tanto. 19 luglio 2011 La Nuova Venezia «Senza il by-pass di Campalto cambiano tutti i progetti» La mancata realizzazione del by-pass di Campalto da parte di Anas per via dei costi troppo alti dell’infrastruttura preoccupa la Municipalità di Favaro, che non ci vede affatto chiaro in materia. «Ufficialmente - spiega il delegato all’Urbanistica Paolo Vettorello - non abbiamo fatto passaggi, anche se ci prepareremo alle domande dei cittadini che sicuramente vorranno sapere qualche cosa ed è probabile che anche questa sera in Consiglio il tema emerga. A nostro avviso la decisione di Anas SpA di non finanziare più il by-pass sembra pretestuosa: a volerla proprio dire tutta non è che non si sapesse che c’erano in corso delle varianti urbanistiche, sono anni che di parla del Piano integrato di Campalto, un tema noto che non nasce ora.

E poi non sembra a nostro avviso che il valore dei terreni sia così elevato da portare un aumento di tutti quei milioni di euro». Insomma, che i cittadini volessero essere risarciti a dovere e che il nuovo piano particolareggiato modificasse molta parte delle destinazioni urbanistiche trasformando terreni da agricoli in edificabili non è una novità, tanto che se ne è discusso a lungo. Il punto, secondo la Municipalità, è che se viene meno l’Orlanda bis venga messa in crisi tutta la mobilità di scorrimento futura che era stata pianificata anche in funzioni delle nuove funzioni previste attorno all’aeroporto. «Se decade questo progetto - chiarisce Vettorello - decade anche l’asse di Tessera e dunque il Passante di Tessera: quale senso avrebbe altrimenti un by-pass parziale? Viene insomma meno tutto il progetto di mobilità che serviva per alleggerire il territorio. Adesso - continua - cercheremo di approfondire la vicenda, chiederemo lumi e soprattutto faremo pressione perché venga convocato un tavolo con Anas per capire le esatte posizioni dell’azienda. Sappiamo che ci sono anche molti cittadini i quali traggono beneficio dal fatto che non si realizzi più perché erano contrari all’opera, ma in questo senso crolla la riqualificazione complessiva. C’è la necessità di un confronto più serrato con Anas e in ogni caso sarebbe stato più opportuno aver convocato le parti in una conferenza dei servizi». 17 luglio 2011 La Nuova Venezia By-pass di Campalto, subito un tavolo tecnico con l’Anas «Consiglierei all’Anas che, piuttosto di perdere tempo con le missive da Roma a Venezia e da Venezia a Roma, convochi un tavolo tecnico, una conferenza dei servizi, quel che vuole, per studiare insieme al Comune quali erano le opportunità messe a disposizione del privato e se oggi il conto economico regge». Ad intervenire sulla vicenda del by-pass di Campalto, la cosiddetta Orlanda bis, è il consigliere comunale del Pd Gabriele Scaramuzza, presidente della Municipalità all’epoca delle proteste degli abitanti. «Dialogare via lettera mi sembra una perdita di tempo - commenta - finora se ne è buttato anche troppo: l’ultimo voto inerente la variante è di un anno fa, l’avvio del procedimento di esproprio è di sei mesi fa, se continuiamo ad attendere l’opera costerà sempre di più. Piuttosto, che si verifichino le condizioni concrete e reali di valorizzazione delle aree, ma lo si faccia subito. Altrimenti, se Anas ha politicamente deciso di non realizzare l’opera e se quello degli espropri è un modo per disimpegnarsi, che lo espliciti chiaramente». Il consigliere comunale ribatte anche all’assessore regionale alla Mobilità Renato Chisso, che venerdì ha definito l’opera «troppo costosa»: «Chisso si preoccupi del trasporto pubblico su rotaia, ne ha già abbastanza con quello».Ad intervenire è anche il presidente dell’Adico, Carlo Garofolini. L’associazione dei consumatori, dopo l’avvio del procedimento di esproprio che riguardava oltre 150 famiglie ed enti, aveva raccolto il mal di pancia degli interessati, mettendo a disposizione il proprio legale. «Quando i cittadini sono venuti da noi - precisa - la nostra posizione era proprio quella di contestare un eventuale esproprio, perché lo ritenevamo illegittimo nei modi se il valore remunerato fosse stato quello agricolo, vista l’approvazione della variante di Campalto che rimescolava le carte in tavola: abbiamo subito accolto il diritto degli abitanti ad essere risarciti secondo gli indici edificabili. In questo modo vengono salvaguardati i diritti dei consumatori e la proprietà e non si consuma inutilmente il territorio» 16 luglio 2011 La Nuova Venezia Addio by-pass, i comitati esultano, Chisso: «Costi assurdi, troppi 70 milioni per due chilometri» Per i comitati è una vittoria, la Municipalità spera invece che si possa trovare una mediazione. Stiamo parlando del by-pass di Campalto, progetto inviso a molta parte della cittadinanza, che si era arresa all'idea che sarebbe stato realizzato sulla scorta della pubblicazione del procedimento di esproprio. Invece tutto d'un tratto è la stessa Anas a dire «no» con una lettera arrivata direttamente dalla direzione romana e indirizzata al sindaco Giorgio Orsoni, all'assessore Ugo Bergamo e all'assessore regionale alla Mobilità Renato Chisso. Le opere complementari richieste (le varie bretelline di collegamento e le modifiche al progetto) e soprattutto il costo dei terreni, che al momento della pianificazione dell'infrastruttura erano tutti agricoli mentre con il Piano integrato sono diventati edificabili, fanno salire il preventivo da 46 a 70 milioni di euro. Troppo per due chilometri di strada statale. Chisso fa due conti veloci: «Prendo atto di questa decisione - spiega - il problema è che a questo punto è impensabile con i tempi che corrono pagare il 50 per cento in

più del costo iniziale per una bretella, senza contare che la gran parte delle opere richieste dal Comune correvano su area edificabile». L'assessore non risparmia qualche frecciata: «È accaduto che la mano destra che disegnava il Piano integrato di Campalto non sapeva cosa faceva nel frattempo la viabilità del Comune: ho contattato Anas, ma la questione non è di facile soluzione, come Regione non possiamo chiedere ad Anas 70 milioni di denaro pubblico per questa infrastruttura, sarebbe uno schiaffo e l'Anas non li ha. Si tratta di un'opera così breve che ha più una storia che un futuro. Piuttosto che si riveda il progetto». Ordigoni, fermo sostenitore della necessità dell'arteria viaria, spera che sia solo un «qui pro quo»: «Credo che si debba arrivare ad una mediazione, si tratta di trovare una soluzione idonea che tuteli tutti ma che non privi la mobilità cittadina di un'opera collegata al passante di Tessera e al Quadrante». «Siamo felicissimi - sbotta invece M.C. del Comitato by-Pass - per noi è una grande notizia. È ora che qualcuno rinsavisca e capisca che il by-pass non serve a nessuno: ci auguriamo che non sia un fattore momentaneo, è tempo di finirla con le porcherie, che pensino a scuola o sanità». Tra i più accaniti oppositori della via Orlanda bis, l'ex consigliere di An, Giorgio Ragazzoni, il quale si è battuto per mesi contro l'iter. «Finalmente - rincara la dose Giorgio Lazzaro del comitato Cittadini per Campalto - si sono resi conto dell'assurdità della spesa e hanno capito che come non serve la Vallenari bis orfana e scollegata con via Altinia non servirebbe neanche il by-pass, sprecare tutti quei soldi sarebbe stata un'oscenità, ora speriamo non sia solo una scusa per uscire dall'impasse degli espropri». «Qualora venga confermato che Anas non darà più attuazione al by-pass - interviene il consigliere Saverio Centenaro (Pdl) - sarà necessario rivedere con urgenza la mobilità del Quadrante Nordest non ultimo prevedendo l'allungamento della Vallenari-bis fino a Tessera come peraltro auspicato da molti cittadini. Il by-pass era stato previsto in tempi e in un contesto particolare dello sviluppo di Campalto, occorre rivedere anche nel Pat il nuovo tessuto urbanistico con l'annullamento di quest'opera». 15 luglio 2011 Il Gazzettino Il valore dei terreni è cresciuto per il cambio di destinazione d’uso: Campalto retromarcia sul by-pass L’Anas rinuncia alla costruzione: «Costo aumentato da 46 a 70 milioni per via degli espropri». È saltato il by-pass di Campalto. Quei due, tanto discussi, chilometri di tangenziale, progettati per bypassare il centro abitato di Campalto, non si faranno più per mancanza di copertura finanziaria. Lo ha comunicato, ieri, il condirettore generale dell’Anas Gavino Coratza, con una lettera inviata al sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, al presidente della Regione Luca Zaia, all’assessore regionale alla Mobilità Renato Chisso, all’omologo comunale Ugo Bergamo e per conoscenza al Compartimento Anas di Mestre. Il motivo per cui il costo dell’opera si è impennato passando dai 46 milioni di euro inizialmente preventivati, ai 70 milioni che ora servirebbero per realizzare l’intervento, è da imputare al cambio di destinazione d’uso, da agricolo a residenziale, di gran parte dei terreni sui quali è stato progettato il tracciato, avvenuto a seguito dell’approvazione da parte del Comune della variante al Piano regolatore Generale per la zona di Campalto. Un aspetto, quello del cambio di destinazione, sul quale i soggetti interessati all’esproprio avevano confidato fin dall’avvio della procedura espropriativa, nel tentativo evidente di ottenere un maggiore risarcimento dalla confisca dei terreni. Combinazione ha voluto che mentre si organizzavano incontri con la popolazione per "aggiustare" il tracciato del by-pass e conferenze dei servizi tra gli enti interessati alla realizzazione dell’opera, l’amministrazione comunale sia giunta alla fine dell’iter di approvazione della variante al Prg, per effetto della quale molte aree di Campalto si sono trasformate, appunto, da agricole a residenziali. La sovrapposizione del tracciato con le previsioni della variante al Prg - ha scritto il dirigente dell’Anas - evidenzia una sostanziale incompatibilità tra il progetto e le destinazioni di Piano, per cui il costo dell’opera subirebbe ora un incremento di circa il 50 per cento, in quanto le aree da espropriare per il nuovo Prg sono diventate edificabili rispetto alle previsioni del progetto presentato per l’attivazione della conferenza dei servizi ove erano previste come agricole. Un incremento di costi che l’Anas è impossibilitata a sostenere in quanto l’intervento è già finanziato con fondi ordinari stanziati con contratto di programma 2008 per euro 46.549.149,23. Stando così le cose - ha concluso il condirettore generale della società stradale - il progetto non potrà essere approvato e, di conseguenza, non potremo procedere con la gara d’appalto e la costruzione dell’opera.

27 marzo 2011 Il Gazzettino By-Pass di Campalto, scadono i termini per gli espropri Scade questa settimana il termine di trenta giorni per presentare le osservazioni sugli espropri relativi al by-pass di Campalto. Lo ricorda l'Adico (Associazione dei consumatori) che invita tutti a rivolgersi agli uffici Adico per fare fronte comune «al fine di ottenere un giusto indennizzo e far valere il proprio terreno così come prevede il Piano integrato di Campalto entrato da poco in vigore. Un conto è vedersi risarcito un terreno come agricolo - ha spiegato il presidente dell'Adico, Carlo Garofolini altra cosa è invece ottenere un indennizzo come terreno edificabile. Sono 150 le famiglie complessivamente interessate dall'esproprio e tra gli espropriandi figurano pure la Fondazione Carpinetum di don Armando Trevisiol, la chiesa Copta Ortodossa della comunità egiziana che dovrà sorgere proprio a fianco, nonché diverse porzioni di aree demaniali. Le osservazioni di coloro che già si sono rivolti all'Adico sono state presentate agli uffici Anas di via Mozambano a Roma, presso la direzione centrale di progettazione, mentre gli atti, le carte e i progetti possono essere visionati in via Milosevich, a Mestre. Il progetto del by-pass, il cui costo risulta essere al momento di 47 milionidi euro, di cui 5 destinati agli espropri, prevede un tracciato a nord di via Orlanda di duemila metri che si innesta all'altezza del dismesso deposito militare in direzione Tessera, per ricollegarsi con la statale 14 in prossimità dell'incrocio tra via Orlanda e via Sabbadino. 25 marzo 2011 La Nuova Venezia Osservazioni al By-pass di Campalto scade il termine Scade questa settimana il termine per presentare le osservazioni sugli espropri relativi al By-pass di Campalto. A fine febbraio Anas spa ha pubblicato la lista completa e aggiornata dei residenti del paese che saranno espropriati dal gestore della rete autostradale italiana, in vista della costruzione dell’oramai nota infrastruttura. Arteria stradale in più occasione contestata dagli abitanti. Almeno 150 le famiglie interessate dall’esproprio, ma anche negozi e attività. Tra gli espropriandi ci sono pure la fondazione Carpinetum di don Armando Trevisiol, la chiesa Copta Ortodossa della comunità egiziana che dovrà sorgere proprio a fianco, nonché diverse porzioni di aree demaniali. Le osservazioni sono state presentate agli uffici Anas di via Mozambano a Roma, presso la direzione centrale di progettazione, mentre gli atti, le carte e i progetti sono invece disponibili in via Milosevich, a Mestre. Più di qualcuno ha deciso di farsi aiutare dai legali dell’Associazione Consumatori di Mestre, l’Adico, per cercare di ottenere un giusto indennizzo e far valere il proprio terreno così come prevede il Piano integrato di Campalto entrato da poco in vigore. Un conto è vedersi risarcito un terreno agricolo, altra cosa un sito dove possono essere costruite case a schiera piuttosto che attività commerciali. Cittadini e comitati hanno in più occasioni richiesto, senza successo, un incontro per capire il progetto definitivo. L’arteria sarà lunga 2 km e costerà decine di milioni, 5 solo per gli espropri. 19 marzo 2011 La Nuova Venezia By-Pass di Campalto, espropri a breve A pochi giorni dalla pubblicazione dei nomi delle oltre 150 famiglie che Anas S.p.A. esproprierà per realizzare il by-pass di Campalto, i primi cittadini hanno già bussato alla porta dell'Adico di Mestre per far valere i propri diritti in termini di economici, sia per quanto riguarda le indennità di esproprio sia per i disagi dovuti alla vicinanza della strada alle abitazioni. I motivi alla base della protesta sono parecchi. La strada passerà vicino a molte abitazioni e allontanerà il traffico di attraversamento dalle attività del centro. I diretti interessati pretendono inoltre il giusto indennizzo delle loro proprietà. Il Piano integrato di Campalto ha trasformato i terreni in edificabili ma con tutta probabilità saranno risarciti come terreni agricoli, pagati 7 anziché 225 euro a metro quadro. A fine febbraio Anas SpA ha pubblicato la lista dei cittadini che saranno espropriati: un obbligo in vista dell'avvio di procedimento per la dichiarazione di pubblica utilità. Per presentare le osservazioni c'è tempo fino al 27 marzo: diversi cittadini si stanno già attivando per tutte le procedure necessarie alle pratiche. L'Adico invita quante più persone possibili a rivolgersi alla sede di via Volturno per farsi aiutare a presentare le proprie osservazioni agli uffici romani della società e intentare un'azione legale comune.

Se Anas e Comune non terranno in considerazione le richieste degli abitanti l'associazione valuterà anche la possibilità di ricorrere al Tar per ottenere la sospensione del procedimento. «Opere di questo tipo hanno un indubbio interesse pubblico - spiega il presidente Carlo Garofolini - ma noi non possiamo che metterci nei panni delle singole famiglie. Oltre alla tutela dei diritti concreti, che siano un giusto indennizzo o la sopravvivenza di un'attività commerciale, si deve pensare anche in prospettiva, perché la realizzazione di infrastrutture di questo tipo può cambiare radicalmente la vita di chi si trova sul loro percorso. Abbiamo visto cosa accade in questi casi seguendo in passato decine di famiglie interessate dalla realizzazione del Passante: ora hanno le case che si stanno sgretolando e chi aveva scelto di investire in una vita appartata in campagna si trova con traffico a poche decine di metri da casa a tutte le ore del giorno. In questo caso, inoltre, c'è poca chiarezza e gli interessati non riescono a reperire le giuste informazioni da chi di competenza». Due Natali fa la conferenza dei servizi decisoria era stata sospesa proprio per attendere l'approvazione del Piano integrato che regola viabilità e urbanistica di Campalto e costituisce la regia di tutti i progetti. Assessori e Municipalità avevano fornito rassicurazioni ben precise agli abitanti sul fatto che sarebbero stati risarciti sulla base dei valori assegnati dal Piano integrato del quartiere. 10 marzo 2011 La Nuova Venezia «Siamo pronti a far causa contro il by-pass di Campalto» A pochi giorni dalla pubblicazione dei nomi delle oltre 150 famiglie che Anas SpA esproprierà per realizzare il by-pass di Campalto, i primi cittadini hanno già bussato alla porta dell’Adico di Mestre per far valere i propri diritti in termini di economici, sia per quanto riguarda le indennità di esproprio sia per i disagi dovuti alla vicinanza della strada alle abitazioni. I motivi alla base della protesta sono parecchi. La strada passerà vicino a molte abitazioni e allontanerà il traffico di attraversamento dalle attività del centro. I diretti interessati pretendono inoltre il giusto indennizzo delle loro proprietà. Il Piano integrato di Campalto ha trasformato i terreni in edificabili ma con tutta probabilità saranno risarciti come terreni agricoli, pagati 7 anziché 225 euro a metro quadro. A fine febbraio Anas SpA ha pubblicato la lista dei cittadini che saranno espropriati: un obbligo in vista dell’avvio di procedimento per la dichiarazione di pubblica utilità. Per presentare le osservazioni c’è tempo fino al 27 marzo: diversi cittadini si stanno già attivando per tutte le procedure necessarie alle pratiche. L’Adico invita quante più persone possibili a rivolgersi alla sede di via Volturno per farsi aiutare a presentare e proprie osservazioni agli uffici romani della società e intentare un’azione legale comune. Se Anas e Comune non terranno in considerazione le richieste degli abitanti l’associazione valuterà anche la possibilità di ricorrere al Tar per ottenere la sospensione del procedimento. «Opere di questo tipo hanno un indubbio interesse pubblico - spiega il presidente Carlo Garofolini - ma noi non possiamo che metterci nei panni delle singole famiglie. Oltre alla tutela dei diritti concreti, che siano un giusto indennizzo o la sopravvivenza di un’attività commerciale, si deve pensare anche in prospettiva, perché la realizzazione di infrastrutture di questo tipo può cambiare radicalmente la vita di chi si trova sul loro percorso. Abbiamo visto cosa accade in questi casi seguendo in passato decine di famiglie interessate dalla realizzazione del Passante: ora hanno le case che si stanno sgretolando e chi aveva scelto di investire in una vita appartata in campagna si trova con traffico a poche decine di metri da casa a tutte le ore del giorno. In questo caso, inoltre, c’è poca chiarezza e gli interessati non riescono a reperire le giuste informazioni da chi di competenza». Due Natali fa la conferenza dei servizi decisoria era stata sospesa proprio per attendere l’approvazione del Piano integrato che regola viabilità e urbanistica di Campalto e costituisce la regia di tutti i progetti. Assessori e Municipalità avevano fornito rassicurazioni ben precise agli abitanti sul fatto che sarebbero stati risarciti sulla base dei valori assegnati dal Piano integrato del quartiere.

03 marzo 2011 La Nuova Venezia «By-pass di Campalto, fateci vedere il progetto» «Vogliamo che il Comune e l’Anas ci illustrino il progetto definitivo dell’infrastruttura che sorgerà nel nostro territorio». La richiesta proviene dal Comitato By-pass, formatosi negli anni scorsi proprio per contrastare l’arteria stradale la cui realizzazione è stata decisa dall’ultima conferenza dei servizi che ha sancito l’accordo tra gli enti interessati, tra cui Anas, Regione e Comune. «Adesso che il progetto definitivo è pronto - spiega una portavoce M.C. - qualcuno deve venire ad illustrarcelo visto che sono state apportate parecchie modifiche». Proprio il Comitato, incredulo dopo la Conferenza dei servizi, aveva chiesto nei mesi scorsi i verbali del vertice oltre che un incontro con l’assessore alla Mobilità e i tecnici dell’Anas. Il 25 febbraio Anas ha pubblicato la lista completa e aggiornata dei cittadini del paese che saranno espropriati dal gestore della rete autostradale italiana: 150 le famiglie interessate, che hanno tempo 30 giorni per fare osservazioni, ma anche negozi e attività. Più di qualcuno in questi giorni sta cercando di ottenere informazioni per capire quali siano i termini degli espropri, gli indici economici che saranno utilizzati e come verranno risarciti i terreni. Se cioè si farà riferimento alle indicazioni contenute nel cosiddetto Piano integrato del quartiere di gronda lagunare - atteso per anni dai residenti - che trasforma terreni agricoli in C2rs residenziali, oppure no. 26 febbraio 2011 La Nuova Venezia Al via gli espropri per 150 famiglie Anas spa ha pubblicato ieri la lista completa e aggiornata dei cittadini del paese che saranno espropriati dal gestore della rete autostradale italiana, in vista della costruzione dell’oramai noto by-pass di Campalto. Arteria stradale in più occasioni contestata dagli abitanti e specialmente da chi risiede nei pressi della futura infrastruttura. Un obbligo, quello di Anas, in vista dell’avvio di procedimento per la dichiarazione di pubblica utilità, essendo pronto il progetto definitivo. Almeno 150 le famiglie interessate dall’esproprio, ma anche negozi e attività, quali, ad esempio, l’autofficina Cocchetto. Tra gli espropriandi c’è pure la fondazione Carpinetum di don Armando Trevisiol, che lungo via Orlanda, sta costruendo il Don Vecchi Quater, la chiesa copta ortodossa della comunità egiziana che dovrà sorgere proprio a fianco, nonché diverse porzioni di aree demaniali. Tutti i soggetti coinvolti hanno tempo 30 giorni da ieri per presentare le proprie osservazioni agli uffici Anas di via Mozambano a Roma, presso la direzione centrale di progettazione, mentre gli atti, le carte e i progetti, possono essere visionati dai cittadini interessati in via Milosevich a Mestre. «Oramai l’iter è terminato - spiega il delegato all’Urbanistica di Favaro, Paolo Vettorello - ma può esserci spazio per capire l’entità dell’esproprio e verificarne l’esatta determinazione sia in termini di superficie che di valori economici. Mi auguro che gli indici rispecchino quanto meno quelli riportati dalla Variante di Campalto». Il punto infatti, è tutto qui. Da poco è stato approvato il cosiddetto Piano integrato del quartiere di gronda lagunare, che rivoluziona in termini urbanistici tutto il paese, trasformando terreni agricoli in «C2rs», residenziali: un conto è vedersi risarcito un terreno agricolo, altra cosa un sito dove possono essere costruite case a schiera piuttosto che attività commerciali. Il valore in quest’ultimo caso schizza all’insù. «I termini di esproprio non sono ancora chiari - spiega il vicepresidente del consiglio comunale, Saverio Centenaro - anche se l’ultima Conferenza dei servizi è avvenuta dopo l’approvazione della famosa variante: il nodo centrale sta proprio in questo ultimo passaggio, anche perché c’è una bella differenza». E questa è la domanda alla quale molti in paese vorrebbero una risposta. Tra i maggiori oppositori dell’opera l’ex consigliere di An Giorgio Ragazzoni, che l’anno passato aveva pure deciso di contare le auto una ad una per dimostrare che i flussi del traffico sui quali si basavano Anas e Comune, dopo l’apertura del Passante, erano notevolmente diminuiti. L’arteria dovrebbe essere lunga 2 chilometri e costerà 46 milioni di euro, di cui 5 milioni solo per gli espropri e un’altra buona parte per realizzare il sottopasso in trincea sotto la falda acquifera.

06 febbraio 2011 La Nuova Venezia Anas pubblica l'elenco dei terreni da «invadere», incertezze sui prezzi Anas spa ha pubblicato ieri la lista completa e aggiornata dei cittadini del paese che saranno coinvolti della futura infrastruttura. Un obbligo, quello di Anas, in vista dell'avvio di procedimento per la dichiarazione di pubblica utilità, essendo pronto il progetto definitivo.espropriati dal gestore della rete autostradale italiana, in vista della costruzione dell'oramai noto by-pass di Campalto. Arteria stradale in più occasioni contestata dagli abitanti e specialmente da chi risiede nei confini. Almeno 150 le famiglie interessate dall'esproprio, ma anche negozi e attività, quali, ad esempio, l'autofficina Cocchetto. Tra gli espropriandi c'è pure la fondazione Carpinetum di don Armando Trevisiol, che lungo via Orlanda, sta costruendo il Don Vecchi Quater, la chiesa copta ortodossa della comunità egiziana che dovrà sorgere proprio a fianco, nonché diverse porzioni di aree demaniali. Tutti i soggetti coinvolti hanno tempo 30 giorni da ieri per presentare le proprie osservazioni agli uffici Anas di via Mozambano a Roma, presso la direzione centrale di progettazione, mentre gli atti, le carte e i progetti, possono essere visionati dai cittadini interessati in via Milosevich a Mestre. «Oramai l'iter è terminato - spiega il delegato all'Urbanistica di Favaro, Paolo Vettorello - ma può esserci spazio per capire l'entità dell'esproprio e verificarne l'esatta determinazione sia in termini di superficie che di valori economici. Mi auguro che gli indici rispecchino quanto meno quelli riportati dalla Variante di Campalto». Il punto infatti, è tutto qui. Da poco è stato approvato il cosiddetto Piano integrato del quartiere di gronda lagunare, che rivoluziona in termini urbanistici tutto il paese, trasformando terreni agricoli in «C2rs», residenziali: un conto è vedersi risarcito un terreno agricolo, altra cosa un sito dove possono essere costruite case a schiera piuttosto che attività commerciali. Il valore in questo ultimo caso schizza all'insù. «I termini di esproprio non sono ancora chiari - spiega il vicepresidente del consiglio comunale, Saverio Centenaro - anche se l'ultima Conferenza dei servizi è avvenuta dopo l'approvazione della famosa variante: il nodo centrale sta proprio in questo ultimo passaggio, anche perché c'è una bella differenza». E questa è la domanda alla quale molti in paese vorrebbero una risposta. Tra i maggiori oppositori dell'opera l'ex consigliere di An Giorgio Ragazzoni, che l'anno passato aveva pure deciso di contare le auto una ad una per dimostrare che i flussi del traffico sui quali si basavano Anas e Comune, dopo l'apertura del Passante, erano notevolmente diminuiti. L'arteria dovrebbe essere lunga 2 chilometri e costerà 46 milioni di euro, di cui 5 milioni solo per gli espropri e un'altra buona parte per realizzare il sottopasso in trincea sotto la falda acquifera. 18 dicembre 2010 La Nuova Venezia Sul by-pass di Campalto c'è un silenzio colpevole Comitati sul piede di guerra: «Nessuno ci ha risposto» Sono trascorse oltre due settimane da quando come coordinamento dei comitati e delle associazioni di Campalto abbiamo inoltrato al governatore Luca Zaia una richiesta di chiarimenti sulla posizione ufficiale della Regione in merito al by-pass di Campalto». «Abbiamo inoltre invitato il sindaco Giorgio Orsoni a illustrare in pubblico il progetto definitivo dell'infrastruttura approvato nella conferenza dei servizi di tre mesi fa: come unica risposta il silenzio». Gli abitanti, alle porte del 2011, tornano a farsi sentire. «Dopo le dichiarazioni dell'assessore regionale Renato Chisso che, alla cerimonia di posa della prima pietra della Vallenari bis, sollevava dubbi sull'utilità del progetto del by-pass, essendo in fase di realizzazione appunto la Vallenari bis, in nome della tanto decantata trasparenza pensavamo arrivasse qualche comunicato. In ambito comunale - scrivono i comitati di Campalto - il comportamento può essere considerato ancora più disdicevole. La collaborazione che era nata tra cittadini e amministratori nel corso degli ultimi due anni della passata giunta e aveva portato alla realizzazione di interventi concreti nel campo della sicurezza stradale in via Orlanda, dando l'avvio alla realizzazione dei primi tratti di pista ciclabile, è stata troncata di netto dalle attuali amministrazioni comunale e locale», attaccano i comitati del quartiere. «Nessun pubblico confronto è stato attuato - aggiungono - la popolazione è all'oscuro di quale sarà il progetto definitivo del by-pass e nessuna risposta è stata data ai molteplici quesiti in più occasioni sollevati».

Continuano i comitati: «Nessuna indicazione è stata data sulla compatibilità dell'opera con la viabilità ordinaria e sulle garanzie di sicurezza per pedoni e ciclisti. Permangono inoltre molti dubbi sulla reale possibilità di interdire il transito dei mezzi pesanti, dal momento che il rilascio delle autorizzazioni è di competenza dell'Anas e non comunale, fatto che noi consideriamo assai grave e che può aprire la strada al ritorno di un traffico indiscriminato di attraversamento». Il Coordinamento fa poi presente che allo stato attuale non esistono proposte per la messa in sicurezza di via Orlanda tra Campalto e Tessera, né tanto meno esistono progetti per un collegamento ciclo pedonale tra i due centri abitati. Di fatto il Biciplan prevede piste su Favaro, Dese e Tessera. «Piegandosi al volere dell'Anas - concludono i comitati - il Comune ha perso ogni prerogativa sulla possibilità di intervenire sull'intero tratto di strada che congiunge la bretella aeroportuale con la regionale 14 Martiri della Libertà e rinunciato alla possibilità di chiedere forme di indennizzo, come avvenuto in occasione del Passante autostradale» 08 dicembre 2010 La Nuova Venezia La folle corsa al cemento In tutto il Veneto prosegue a gonfie vele la cementificazione del territorio. La superficie urbanizzata, nella nostra regione, si è più che quadruplicata dal 1950 ad oggi. Centinaia di migliaia di ettari di campagna spariti sotto colossali colate di cemento e asfalto in pochissimi anni. Eppure, i nostri amministratori locali proseguono nella corsa forsennata alla cementificazione. Nel Comune di Venezia, l’amministrazione locale, con in testa l’assessore all’Urbanistica Ezio Micelli (già presidente dell’Immobiliare Veneziana), sta portando avanti il progetto del Social Housing, che porterà a urbanizzare centinaia di migliaia di metri quadrati di territorio agricolo in tutto il circondario mestrino (anche in zone ad alto rischio idro-geologico come Asseggiano) per costruire l’ennesima valanga di case e palazzi pur esistendo già ora migliaia di alloggi in tutto l’entroterra veneziano (in gran parte nuovi) che rimangono inutilizzati a causa di un’eccessiva offerta da parte del mercato. Questa è la coerenza dei nostri politici; Social Housing, Quadrante di Tessera, nuovi serpenti d’asfalto spesso inutili come il by-pass di Campalto e la strada dei Bivi. Il partito veneziano del cemento e dell’asfalto gode di ottima salute e prosegue la sua folle corsa verso la distruzione del territorio appoggiato da politici interessati più al portafoglio delle imprese e degli speculatori che al bene dei cittadini. 07 dicembre 2010 Il Gazzettino I comitati di Campalto non s’arrendono e ora scrivono anche a Zaia Ieri il Coordinamento dei comitati schierati contro la realizzazione del by-pass ha inviato al Governatore del Veneto Luca Zaia una lettera con la quale viene chiesto di conoscere la reale posizione assunta dalla Regione su questo argomento, in considerazione del fatto che nessun rappresentante regionale era presente alla Conferenza dei Servizi di settembre in cui è stato deciso di dare seguito al progetto e, soprattutto, dopo aver sentito dire, di recente, dall’assessore regionale alla mobilità Renato Chisso, che esiste ancora la possibilità di tornare indietro rispetto alle decisioni prese finora. «Come è ben noto – è scritto nella lettera – questa infrastruttura aprirà nel centro di Campalto uno squarcio di oltre due chilometri, con un sottopasso a quota meno 11 metri (quasi il doppio di quello aperto tra la regionale 14 e Via San Donà, a Favaro) in un’area ad alto rischio inondazioni, con barriere fonoassorbenti lungo il percorso e due rotatorie di oltre 70 metri di diametro all’ingresso e all’uscita del paese. Il tutto per un costo presunto di circa 50 milioni di euro». Visto che l’assessore regionale Renato Chisso, in occasione dell’apertura dei lavori per la «Vallenari bis» avvenuta la settimana scorsa, ha dichiarato che sarebbe necessario un ripensamento relativamente alla realizzazione del by-pass di Campalto in quanto la sua funzione potrebbe essere assolta dal prolungamento fino a Tessera della stessa «Vallenari bis», il Coordinamento dei comitati di Campalto, nello scritto inviato al Governatore, chiede se ha ancora senso che, in una situazione di difficoltà indotta dalle recenti alluvioni e con urgenti interventi da disporre su strade ad alto rischio di incidenti come l’ex strada statale Romea, vengano spesi circa 50 milioni di denaro pubblico per realizzare 2 chilometri di una strada alternativa a Via Orlanda di cui oggi «non si rileva la reale necessità vista la riduzione del traffico determinata dall’apertura del Passante autostradale e alle limitazioni del traffico per i mezzi pesanti».

30 novembre 2010 La Nuova Venezia Vogliamo conoscere la posizione ufficiale della Regione in merito alla costruzione del By-pass di Campalto Venerdì mattina i comitati e le associazioni, sette, che da anni lottano contro la realizzazione dell'infrastruttura tecnicamente chiamata «variante alla statale Triestina», hanno protocollato a Palazzo Balbi una lettera indirizzata al governatore Luca Zaia. I comitati chiedono conto della costruzione del tratto di strada di due chilometri per il quale l'Anas spenderà all'incirca 50 milioni di euro. In sostanza, una richiesta di aiuto al presidente della Regione perché faccia luce sulla vicenda. I comitati si appellano alla trasparenza, spiegando nel documento che a dicembre 2009 (poco prima delle elezioni) proprio la Regione aveva chiesto la sospensione e l'aggiornamento della Conferenza dei servizi sul By-pass per ottenere maggiori dati in relazione ai flussi del traffico dopo l'apertura del Passante, salvo poi dare il proprio assenso senza che fossero stati resi noti i controlli richiesti. «Una situazione - scrivono i comitati - a dir poco contraddittoria, soprattutto alla luce di quanto affermato di recente dall'assessore alla Mobilità Renato Chisso». Il quale alla posa della prima pietra della Vallenari bis si era lasciato sfuggire davanti all'amministrazione comunale veneziana che forse sarebbe stato necessario un ripensamento sull'infrastruttura. Chiediamo a Zaia che informi la cittadinanza sulla posizione ufficiale della Regione del Veneto assumendo la totale responsabilità delle sue affermazioni nella consapevolezza che, in una situazione di effettiva difficoltà indotta dalle recenti alluvioni e con urgenti interventi da disporre su strade ad alto rischio di incidentalità nel territorio veneziano, basta pensare alla statale Romea, verranno impiegati circa 50 milioni di denaro pubblico per realizzare poco più di 2 chilometri per una strada alternativa a via Orlanda di cui oggi non si rileva la reale necessità. Meglio dunque, secondo i cittadini, destinare quei 50 milioni a chi ha perduto la casa o per mettere in sicurezza la Romea. Il coordinamento dei comitati ha poi protocollato una lettera al sindaco Giorgio Orsoni, oltre che all'assessore alla Mobilità Ugo Bergamo, con la richiesta urgente di un'assemblea pubblica. Sono trascorsi oltre due anni dalla presentazione alla cittadinanza del progetto di massima dell'opera. Non sono state indette le assemblee promesse nel novembre 2009 dall'ex assessore alla mobilità Enrico Mingardi e dall'allora presidente della Municipalità Gabriele Scaramuzza». I comitati chiedono che venga illustrato il progetto finale approvato nella Conferenza dei servizi dello scorso settembre «perché vengano date precise risposte alle molteplici domande rimaste senza risposta» su quanto riguarda viabilità, traffico e sicurezza stradale. 23 novembre 2010 La Nuova Venezia By-pass di Campalto, serve un ripensamento Per Chisso è una specie di doppione, i Comitati approvano. L'ha detto mentre si felicitava per la partenza dei lavori di costruzione della Vallenari bis: «Servirebbe un ripensamento sull'altra opera, quella progettata dall'Anas, ma vedete voi». Parliamo dell'assessore regionale alla Mobilità, Renato Chisso, e l'infrastruttura in questione è il By-pass di Campalto, contro il quale si batte gran parte dei residenti del quartiere di gronda lagunare, specie chi ha chiesto uno studio approfondito dei flussi del traffico dopo l'apertura del Passante. L'assessore comunale alla Mobilità, Ugo Bergamo, e i rappresentanti dell'amministrazione presenti sul palco, compreso il presidente di Favaro, Ezio Ordigoni, non hanno battuto ciglio. L'Udc, del resto, è sempre stato chiaro sulla necessità di realizzare l'opera. «Basterebbe allungare la Vallenari bis per arrivarci comunque» aggiunge Chisso. L'idea più volte espressa dal comitato «Cittadini per Campalto», quella cioè che la Vallenari è un doppione del By-pass e che potrebbe essere rivista questa ultima arteria stradale e magari allungata, non è proprio balzana. I comitati, nel frattempo, rispondono al presidente della Municipalità chiarendo alcuni punti relativi al passaggio automobilistico e all'introduzione della Ztl per i mezzi pesanti e ricordando che il confronto pubblico

atteso dopo la sospensione della Conferenza dei Servizi indetta sotto Natale, prima delle elezioni, non è mai stato convocato. Atteggiamento questo, che ha rovinato il rapporto tra comitati e istituzioni. «Il By-pass - scrive il gruppo di cittadini - aprirà nel centro di Campalto uno squarcio di oltre due chilometri, con un sottopasso a quota - 11 metri e in un'area ad alto rischio inondazioni. Due rotatorie di oltre 70 metri di diametro saranno realizzate all'ingresso e all'uscita del paese rendendo pericolosissimo il transito per pedoni e ciclisti. Pur rispettando le opinioni di tutti, non ci sembra il modo migliore per valorizzare un territorio e salvaguardare la qualità della vita. Teniamo poi a ribadire come in via Orlanda, dopo l'introduzione delle limitazioni al transito dei tir e il controllo della velocità, si è praticamente ridotta a zero l'incidentalità». 23 novembre 2010 Il Gazzettino By-pass di campalto: fra meno di un anno e mezzo sarà pronta e Favaro inizierà a respirare La Vallenari bis, infatti, toglierà di mezzo il 70 per cento dei veicoli che attraversano oggi - a passo di lumaca - il centro di Favaro Veneto. Ieri c’è stato il primo colpo di vanga e nel 2012 la prima macchina correrà sulla Vallenari bis. L’obiettivo è realizzarla entro 500 giorni, ma forse ci vorrà meno visto che l’impresa incaricata dei lavori, assieme alla Sacaim, è la Carron di Treviso che finora ha sempre consegnato in anticipo, dal ponte di via Torino al sottopasso di Favaro. Se i tempi saranno rispettati per la primavera del 2012 sarà dunque possibile, arrivando dall’aeroporto, innestarsi sulla 14 bis senza fare la coda in centro a Favaro. La strada che si deve realizzare è lunga poco meno di 2 chilometri, sarà ad una sola corsia per senso di marcia e sarà sempre affiancata dalla pista ciclabile. La Vallenari bis costa 24 milioni e 500 mila euro: 16 li mette il Comune e 8 e mezzo la Regione. In 490 giorni i lavori saranno conclusi. Ieri al via ufficiale dei lavori c’erano l’assessore regionale alle Infrastrutture, Renato Chisso, il vicesindaco Sandro Simionato, gli assessori ai Lavori pubblici Alessandro Maggioni e alla Mobilità Ugo Bergamo. Con loro anche il presidente di Asm Giorgio Nardo e della Municipalità Ezio Ordigoni. Segno evidente che si tratta di un’opera strategica per Favaro - come ha ricordato il vicesindaco Sandro Simionato. Del resto la Vallenari bis - ha detto l’assessore Renato Chisso - recupera quei trent’anni di opere non fatte a Favaro. Il quartiere, infatti, aspettava da una vita che ci si preoccupasse di liberare il centro dalla morsa del traffico. E adesso è in arrivo anche il by-pass di Campalto, a completare l’opera. Ma in questo caso Chisso ha invitato alla riflessione: «C’è tempo per un ripensamento, se volete» - ha detto alla Municipalità e al Comune. Ma torniamo alla Vallenari bis. Il primo tratto che sarà realizzato va da via Triestina - all’altezza con il nuovo parcheggio scambiatore dietro il deposito del tram - e arriverà fino a via Gobbi e sarà pronto entro novembre 2011. Poi man mano si procederà fino alla 14 bis per agganciarsi alla Vallenari lato aula bunker. Qui andrà ad innestarsi sull’attuale Vallenari che correrà dentro il nuovo insediamento Peep fino all’Osellino. La Vallenari bis, infatti, dovrebbe andare a finire contro via Sansovino. In linea di massima è pure previsto un ponte di collegamento tra via Sansovino e la Vallenari bis, a scavalcare l’Osellino. Il Comune però è ancora in alto mare con la progettazione di questo pezzo di strada. Anzi, l’intero Peep della Bissuola, così come la parte del social housing e pure quella delle cooperative che costruiranno in edilizia convenzionata, è ancora in alto mare. 14 novembre 2010 La Nuova Venezia Grandi opere, il no dei comitati Sette comitati uniti contro l’amministrazione. Oggi, giorno di grande festa per San Martino, «By-pass», «XII maggio-Cavergnago», «Cittadini per Campalto», «La Salsola», «Campalto Viva», «Blog Territori e Paradossi» e il «Gruppo Giovani Campalto» hanno stampato un volantino che sta passando di mano in mano, distribuito tra i banchetti e gli stand della festa. «Il by-pass progettato da Anas e accettato da Comune e Regione taglierà Campalto con una barriera invalicabile, impedendo di fatto la nascita di una viabilità alternativa e riportando i mezzi pesanti a transitare per il paese con nuovi pericoli e crescente inquinamento - si legge nel volantino - Via Gobbi rimarrà l’unica

strada di collegamento con Favaro, su di essa e su via Orlanda si riverserà tutto il traffico locale e ridurre il traffico nel centro di Campalto diventerà impossibile». Poi a caratteri più grandi è stampato: «No alle autostrade cittadine, no al transito dei mezzi pesanti su strade che passano per il centro delle città, no a una espansione edilizia disordinata e incontrollata, no alle colate di cemento per il Quadrante di Tessera e no alla Tav lungo la costa». Tutti maxi progetti che nei prossimi mesi saranno al centro del dibattito e che vedranno interessata una fetta di territorio, quello compreso tra Campalto, Tessera e Ca’ Noghera, che gli abitanti non vogliono vedere ferita e distrutta. «Chiediamo - si legge ancora - che via Orlanda sia declassata a strada urbana nell’intero tratto da Tessera a Mestre, che vengano messe in sicurezza le fermate Actv e si realizzino marciapiedi e pista ciclabile. Che venga migliorata la viabilità cittadina con percorsi protetti per ciclisti e pedoni. Che lo sviluppo economico avvenga nel pieno rispetto della peculiarità del territorio, della sua storia e delle tradizioni dei suoi abitanti privilegiando agricoltura, artigianato, commercio e turismo sostenibili. Vogliamo che si continui con l’azione di bonifica della gronda lagunare, patrimonio inestimabile che la natura ci ha regalato, perché diventi elemento trainante della crescita economica e culturale di Campalto e Tessera, che si proceda con un’attenta analisi del territorio e un trasparente confronto con la cittadinanza prima di progettare nuovi interventi». I cittadini hanno ben chiaro ciò che vogliono, ma non trovano corrispondenza nei progetti del Comune. In tutta riposta il presidente di Favaro, Ezio Ordigoni, difende strenuamente l’opera che, secondo una parte dei cittadini e dei comitati, non è più strettamente necessaria dopo l’apertura del Passante autostradale che ha modificato i flussi del traffico, ma soprattutto è troppo costosa. «Il by-pass di Campalto è un’infrastruttura strategica per la sicurezza di pedoni e ciclisti e rispetta l’esigenza di sviluppo del territorio, ne salvaguarda e valorizza gli ambiti di pregio paesaggistico ambientale caratterizzati dall’affaccio di gronda lagunare». Ordigoni ribadisce quanto già detto ai comitati dall’assessore alla Mobilità, Ugo Bergamo: «Il by-pass è stato al centro di un ampio dibattito cittadino e recepisce l’apporto di tutte le forze politiche e territoriali». Il presidente di Favaro precisa che durante la Conferenza dei Servizi decisoria, le amministrazioni regionali e locali competenti, Comune, Regione e Soprintendenza per i beni architettonici hanno espresso un parere positivo. 29 ottobre 2010 La Nuova Venezia By-Pass di Campalto, il comitato attacca «Vogliamo il verbale» «Dopo un mese e mezzo da quando abbiamo richiesto il verbale della Conferenza dei servizi, siamo ancora in attesa che ci venga fornito riscontro». Il comitato «By-Pass», rappresentato dai portavoce M.C. e Matteo Cocchetto, si dice indignato per il comportamento del Comune. «Come comitati e cittadini - spiegano - abbiamo seguito passo passo l’iter della nuova arteria che Anas intende costruire a Campalto, abbiamo chiesto in tutti gli incontri che si sono tenuti con Regione, Comune, Municipalità, di essere informati sui passaggi di approvazione di quest’opera che riteniamo abbia molti punti contraddittori a partire, a partire dal divieto di transito ai mezzi superiori ai 35 quintali, alla mancanza di interconnessioni con la viabilità attuale». Domanda il comitato: «Che è accaduto poi? Scopriamo che si è tenuta la Conferenza dei servizi decisoria che ha dato parere favorevole, siamo indignati del comportamento che le amministrazioni hanno tenuto nei nostri confronti, abbiamo chiesto il verbale e ad oggi siamo ancora in attesa». Attacca il comitato: «Questo modo di approvare un progetto tanto importante all’oscuro dai residenti, conferma il sistema di operare di questa amministrazione, che in campagna elettorale si era dimostrata disponibile ed attenta a recepire i problemi sollevati, ma che poi procede e decide in totale autonomia e anche di nascosto». 02 novembre 2010 Comune di Venezia comunicato stampa By-pass di Campalto: una nota dell'assessore Bergamo: L'Assessorato alla Mobilità e Trasporti del Comune di Venezia, in relazione ad alcuni articoli usciti sulle principali testate locali venerdì 29 ottobre, in cui l'Amministrazione comunale viene accusata di non aver sufficientemente coinvolto il territorio nella definizione del progetto del By-pass di Campalto, ha inviato la seguente nota: "L'assessore Ugo Bergamo, con il mandato del sindaco, durante la Conferenza di servizi del 13 settembre scorso, ha espresso parere favorevole all'opera riportando alcune prescrizioni in conformità a quanto

deliberato dal Consiglio di Municipalità di Favaro Veneto, con Ordine del giorno n. 7 del 16/6/2010, e dal Consiglio Comunale, con Ordine del giorno n. 7 del 5/7/2010. Tali prescrizioni sono state il frutto di numerosi incontri pubblici che si sono svolti nel corso degli anni con la Municipalità, ma anche con comitati, associazioni, categorie e cittadini al fine di evidenziare le criticità ma anche i punti di forza del progetto. In sede di conferenza dei servizi l'assessore ha ottenuto che il complesso delle prescrizioni indicate nell'Ordine del giorno del Consiglio Comunale venissero accolte dall'Anas e andassero a modificare il progetto. Nello specifico le richieste sono state: la predisposizione di strutture che consentano la successiva realizzazione del percorso ciclopedonale di collegamento tra Campalto ed il Centro Sportivo Taliercio di Via Porto di Cavergnago; la mitigazione acustica con tecniche e modalità che si uniformino alle previsione della Variante per l'area significativa di Campalto; la verifica e risoluzione delle eventuali interferenze con le unità abitative esistenti; la previsione di una riorganizzazione funzionale e viabilistica del tratto di Via Orlanda, compreso tra il nuovo by-pass e l'innesto con la S.R. 14; l'istituzione, successivamente alla realizzazione dell'opera, di una commissione paritetica tra Anas e Comune, con funzioni di controllo e monitoraggio della gestione veicolare, alla quale competa la determinazione di eventuali vincoli correttivi rispetto alle possibili ricadute di traffico sull'abitato di Campalto, nonché la verifica di possibili tempistiche per il declassamento dell'opera ad asse viario comunale; la conferma del divieto di transito ai mezzi pesanti sopra le 3,5 tonnellate, anche sulla nuova infrastruttura. Inoltre Anas si è impegnata a prevedere la 'riorganizzazione funzionale e viabilistica del tratto di via Orlanda compreso tra il nuovo by-pass e l'innesto con la S.R. 14' nella programmazione futura delle opere infrastrutturali di nuova realizzazione, compatibilmente con le future assegnazioni finanziarie, nonché la conferma del divieto di transito ai mezzi pesanti. Avendo dunque seguito in maniera integrale le disposizioni del Consiglio Comunale non erano previsti ulteriori passaggi pubblici. Si fa presente che non appena sarà a disposizione copia conforme con tutte le firme del verbale della conferenza dei servizi, lo stesso verrà inoltrato alla Presidenza di Municipalità." 24 settembre 2010 La Nuova Venezia Approvato il by-pass di Campalto Il by-pass di Campalto è stato approvato in via definitiva dalla Conferenza dei servizi che si è svolta il 13 settembre convocata dal Provveditorato alle Opere pubbliche. Nonostante il disaccordo di parte della cittadinanza, il Comune, la Regione e l’Anas hanno dato il loro assenso all’infrastruttura che dovrebbe sgravare Campalto dal traffico di attraversamento. Adesso l’Anas modificherà il progetto definitivo tenendo conto delle richieste del consiglio comunale; una volta pronto anche l’esecutivo si andrà in gara. Ad esprimere soddisfazione è l’assessore alla Mobilità Ugo Bergamo: «La Conferenza dei Servizi che si è svolta nei giorni scorsi - spiega - ha finalmente trovato un pieno accordo di Anas, Regione e Comune. Il progetto approvato ha ottenuto due assicurazioni importanti: anzitutto che sarà precluso il traffico ai mezzi pesanti superiori ai 35 quintali. Il divieto vigente sarà dunque mantenuto. In secondo luogo verrà convocata una commissione paritetica con gli enti coinvolti per valutare l’impatto sull’abitato. Inoltre, quando sarà possibile il by-pass sarà declassato a strada comunale. Sono stati anche approvati altri interventi correttivi richiesti dalla cittadinanza e recepiti dal consiglio: la pista ciclopedonale che arriva sino al Taliercio, la mitigazione acustica e ambientale. Ora sarà redatto il progetto esecutivo e poi si andrà in gara. In meno di un anno il cantiere potrà partire». «L’atteggiamento della giunta comunale di Venezia nel merito del by-pass di Campalto - interviene il vicepresidente del consiglio comunale Saverio Centenaro - dimostra la poco attenzione ai problemi sollevati dai cittadini e dai consiglieri comunali in commissione assieme all’Anas. Il fatto che si sia tenuta la conferenza dei servizi senza averne notizia dimostra l’incapacità di un confronto. L’assessore regionale Renato Chisso, che aveva promesso ai cittadini un suo interessamento, mi conferma di non essere a conoscenza della convocazione dell’incontro». Strali anche dal comitato «Cittadini per Campalto». «Questa conferenza dei servizi tra carbonari - attacca Giorgio Lazzaro - denota la coda di paglia del Comune e dimostra che si tratta di un progetto

ad uso personale, l’ennesima infrastruttura che viene fatta per soddisfare la politica e i suoi bisogni economici: sanno che non ha senso ma vanno avanti per pura presa di posizione ed egoismo. Un po’ come il bilancio: l’hanno votato ma i problemi sono degli altri. Idem per il tram. È la storia del nostro comune, sarebbe ora che la Corte dei Conti indagasse». «La Regione - interviene l’ex consigliere comunale Giorgio Ragazzoni, in prima linea contro il by-pass - aveva chiesto il rinvio della Conferenza dei servizi per ottenere l’aggiornamento dei dati sui flussi del traffico: perché l’assessore regionale Chisso non ha insistito per ottenerli? Evidentemente ci ha rinunciato, il che significa che è stato solo un rinvio elettorale». Il by-pass dovrebbe essere lungo 2 chilometri e costerà quasi 50 milioni, di cui 5 per gli espropri e un’altra buona parte per realizzare il sottopasso in trincea sotto la falda acquifera, a 11 metri di profondità. 07 luglio 2010 La Nuova Venezia «Pronti a bloccare i tir in via Orlanda» Non mollano i comitati dopo il voto del consiglio comunale che dà il via libera al by-pass di Campalto. Ammettono la sconfitta, certo, ma non sono per nulla disposti ad abbandonare la lotta, anzi minacciano di bloccare il passaggio dei mezzi pesanti autorizzati in via Orlanda come forma di protesta estrema. La prima mossa, però, da parte dei gruppi di Campalto contrari alla realizzazione della nuova opera sarà quella di informare la cittadinanza su quello che sta accadendo. Combattivi sempre, nonostante a Ca’ Farsetti i comitati abbiano registrato una pesante battuta d’arresto. Non solo è stato confermato il parere favorevole alla realizzazione del by-pass di Campalto, primo colpo incassato dai cittadini contrari alla nuova opera viaria, ma è stata anche rifiutata la possibilità di un referendum popolare sulla sua realizzazione, proposto dal consigliere comunale Sebastiano Bonzio. «Non finisce qui, sappiamo di dovere fare i conti con una sconfitta ma non siamo assolutamente intenzionati ad arrenderci - afferma M.C. del comitato “No by-pass” -. Le ragioni del nostro no a questa nuova opera non perdono validità: continueremo a informare la cittadinanza spiegando alla gente che questo non sarà un by-pass ma una nuova tangenziale che riporterà il traffico in via Orlanda a livelli che per ora sono solo un ricordo del passato». Il punto di forza della protesta dei comitati, infatti, è il calo del traffico in via Orlanda rispetto al 2002, con rilevazioni fatte dagli stessi comitati che hanno rivelato come il flusso di mezzi sia sceso anche del 60%. E non è finita perché, se da una parte sono allo studio altre rilevazioni, dall’altra prende corpo la possibilità di una protesta più forte. «Il by-pass rappresenta una spesa assurda: con quei 50 milioni si potrebbero fare ben altre cose - attacca Giorgio Lazzaro di “Cittadini per Campalto” - Confidiamo sempre in un ravvedimento dei nostri amministratori e siamo pronti a bloccare i mezzi pesanti che, autorizzati, transitano lungo via Orlanda. Questa è l’ultima strada che ci resta per fare valere le nostre ragioni». 06 luglio 2010 La Nuova Venezia Un’infinita colata di cemento E' veramente inaccettabile la caparbietà e la testardaggine con cui l’amministrazione comunale di Venezia si ostina a volere a tutti i costi il cosiddetto By-pass di Campalto. E’ veramente triste e penoso constatare come la politica sia refrattaria ad ammettere i propri errori e a porvi rimedio, anche quando tutte le evidenze dimostrano l’inopportunità e l’inadeguatezza di certe decisioni. Purtroppo, in questi anni la costruzione di nuove strade e la rendita fondiaria legata alla speculazione immobiliare e alla cementificazione del territorio sono i due perni principali su cui si regge l’equilibrio di potere e interessi che unisce la politica alle imprese. Oggi come oggi, quasi nessun amministratore locale è più interessato agli altissimi valori della salvaguardia del territorio e della tutela delle nostre campagne e del paesaggio rurale. Le infrastrutture stradali e le lottizzazioni edilizie non sono più vincolate all’utilità e alle necessità della popolazione, ma sono il mezzo con cui le imprese concludono gli affari grazie all’appoggio della classe politica. Il territorio mestrino, in particolare, è al centro di moltissimi progetti che, se non verranno fermati, rischiano di trasformare quel poco di campagna e di territorio agricolo che ancora circonda e allieta la nostra città in

una groviera di cemento e asfalto senza più anima. Oltre al By-pass di Campalto, altre devastanti e inutili arterie stradali minacciano il nostro hinterland, come la Strada dei Bivi, la Supercastellana, eccetera, mentre progetti di cementificazione radicale e pianificata come il cosiddetto Social-Housing di Asseggiano faranno sparire sotto immense colate di cemento decine di ettari di campagna. 01 luglio 2010 La Nuova Venezia «Via Orlanda, traffico diminuito del 60%» Le auto? «In alcune direttrici sono diminuite addirittura del 60%». Ieri sera il comitato «No by-pass», dopo aver «contato» auto e camion per il secondo giorno consecutivo (foto), ha fornito le prime indiscrezioni in cifre percentuali. «Ci sono momenti della giornata - spiega M.C. - in cui via Orlanda è vuota e nessun incolonnamento è stato rilevato, in alcuni tratti passano meno della metà di mezzi rispetto al 2002, pertanto abbiamo deciso che la prossima settimana dopo aver illustrato i dati, estenderemo la rilevazione a tutta la giornata». Lunedì a mezzogiorno, in centro, sarà allestito un gazebo. Nel frattempo il comitato «Cittadini per Campalto» si sta dando da fare su un altro versante. «Stiamo verificando i costi degli interventi messi in piedi da Anas - spiega Giorgio Lazzaro - tante cose non ci tornano. Come è possibile che a Belluno 10 chilometri di galleria costino 60 milioni di euro e a Campalto 2 chilometri di strada ne costino 50 milioni?». 30 giugno 2010 La Nuova Venezia «Traffico diminuito, by-pass di Campalto inutile» Il sole battente e la calura estiva non hanno fermato i membri del comitato «No by-pass», che ieri si sono piazzati nei punti strategici all’incrocio tra via Orlanda, via Gobbi e via Passo e tra via Orlanda e via Sabbadino, per contare le auto e i camion che transitano lungo la statale. L’ultima rilevazione dei flussi risale al 2002. Obiettivo dei cittadini: dimostrare che da 8 anni i numeri sono cambiati ed eseguire la rilevazione chiesta dalla Regione al Comune durante l’ultima conferenza dei servizi. Avvisata la cittadinanza i residenti muniti di frigoriferino e bibite ghiacciate per evitare di disidratarsi, si sono piazzati negli angoli predisposti, con delle schede prestampate sulle quali apportare le cifre. Tra ieri ed oggi, sono ben 28 le persone che si turneranno. «Per ora - spiega M.C. - siamo soddisfatti, i dati confermano quanto continuiamo a dire, del resto è sotto gli occhi di tutti: fino a qualche anno fa in una giornata di sole di fine giugno la coda per andare verso le spiagge era chilometrica. Adesso non più». Il comitato ha eseguito le rilevazioni negli stessi giorni della settimana e nella stessa fascia oraria coperta 8 anni prima dal Comune. Nel 2002 dalle 7.30 alle 9.30 in direzione Tessera transitavano mille veicoli, 850 in direzione San Giuliano, nel pomeriggio dalle 17.30 alle 19.30 ne passavano 1.050 verso le spiagge e 900 diretti a Mestre. «Non possiamo ancora dire nulla sui dati - prosegue la portavoce - ma le auto sono molte meno». Aggiunge l’ex consigliere di An Giorgio Ragazzoni, membro del comitato impegnato nella conta: «Ieri c’era la pattuglia dei vigili che controllava i permessi dei camion. Ci domandiamo a cosa serva aver installato da oltre un anno una telecamera spenta e utilizzare gli agenti che invece servirebbero altrove, ci sembra uno spreco inutile di forze». Ma il comitato evidenzia anche una seconda incongruenza: «I due ordini del giorno sul by-pass approvati il primo l’anno scorso e il secondo quest’anno, sono differenti. Quello targato 2009 diceva che solo a certe condizioni la strada sarebbe stata giudicata utile e dunque costruita, quello approvato qualche settimana fa invece non è dello stesso avviso. Vorremmo capire cosa ci sta dietro il cambio di rotta da una amministrazione all’altra». «Ci viene detto che il nodo della questione è politico - sottolinea Giancarlo Pellizzer - ma francamente non capisco cosa significhi e vorrei che qualcuno mi spiegasse il senso di questa affermazione, che per noi è vuota di significato, come a dire che la strada deve essere fatta perché c’è di mezzo la politica». Il comitato attende che anche l’assessore regionale Renato Chisso si esprima. Ad intervenire sulla vicenda, il capogruppo di Rifondazione a Ca’ Farsetti, Sebastiano Bonzio, che ha lanciato la proposta di indire un referendum tra i cittadini: «La diminuzione della mole di autovetture e di mezzi pesanti è palese - precisa - Visto che la regione rivendica le competenze da Anas, spero che non perda questa occasione. Per questo la conta dei numeri deve essere fornita al Comune e alla Regione, che in

questa vicenda sta assumendo un tono pilatesco, a differenza di altre occasioni in cui Palazzo Balbi ha dimostrato piglio decisionista» 23 giugno 2010 Interrogazione regionale presentata dai Consigliere Pettenò (FSV) By-pass di Campalto Regione ambigua (Arv) Venezia 23 giu. 2010 - Quali sono le intenzioni e i progetti dell'assessore regionale Renato Chisso e della Giunta sul By-pass di Campalto messo in discussione dagli stessi consiglieri del Pdl in comune a Venezia? A chiedere chiarezza è il consigliere regionale Pietrangelo Pettenò della Federazione della Sinistra veneta. Con una lunga e articolata interrogazione alla Giunta Pettenò vuole capire se il governo regionale è favorevole o meno alla variante della SS 14 "Triestina" dei centri abitati di Campalto e Tessera ("opera impattante - annota Pettenò - che costerà circa 46 milioni di euro per poco più di 2 chilometri di strada"), visto che i consiglieri comunali di Venezia del Popolo della Libertà (stesso partito dell'assessore Chisso) hanno presentato una mozione che invita a ripensare a un "progetto complessivo della mobilità del territorio" che tuteli le frazioni di Campalto e di Tessera e garantisca "minor spreco del territorio" collegando tra loro i progetti di intervento viario. CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO NONA LEGISLATURA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA N. 71 BY-PASS DI CAMPALTO: LA REGIONE NON BY-PASSI LE PROPRIE RESPONSABILITÀ E SI ESPRIMA CON CHIAREZZA SULLA VARIANTE ALLA SS 14 “TRIESTINA” DEI CENTRI ABITATI CAMPALTO E TESSERA Presentata il 23 giugno 2010 dal Consigliere Pettenò Premesso che: - in data 28 maggio 2010, è stato presentata una mozione, sottoscritta dai consiglieri comunali di Venezia del Popolo delle Libertà Saverio Centenaro, Michele Zuin, Marta Locatelli, Antonio Cavaliere, Sebastiano Costalonga, Cesare Campa, Lorenza Lavini, Renato Boraso, Luca Rizzi, avente come oggetto: Indirizzi del Consiglio comunale di Venezia alla conferenza dei servizi in merito alla realizzazione del By-Pass di Campalto (variante alla SS 14 “Triestina” dei centri abitati Campalto e Tessera); - nella suddetta mozione si ricordava testualmente come: - in data 20 luglio 2009 il Consiglio comunale di Venezia esprimeva tutta una serie di condizioni pregiudiziali all’assenso dell’opera in oggetto dando mandato preciso al Sindaco e alla Giunta in vista della prevista conferenza dei servizi; - è trascorso quasi un anno da tale atto di indirizzo e che la conferenza dei servizi non è stata ancora convocata; - il documento prosegue rammentando, sempre testualmente che: - la variante al piano regolatore generale per l'area significativa di Campalto, di cui l’opera in questione ne fa parte integrante, risale al 2006, e che da allora gli intendimenti, da parte dell’amministrazione, sullo sviluppo di tutto la zona vedono interventi urbanistici specifici tali da ritenere un’adeguata mobilità che possa essere non solo compatibile ma anche sostenibile; - il realizzo del passante di Mestre ha sgravato notevolmente la zona dal traffico di attraversamento; - siamo in fase di appalto della Vallenari bis; - il By-Pass così come progettato risulta anacronistico; - i cittadini di Campalto hanno contribuito e tutt’ora con forza sostengono la necessità di ravvisare l’opera in questione con criteri nuovi avendo una visione generale del territorio. Considerato che le suddette premesse hanno portato i consiglieri comunali veneziani del Popolo delle Libertà alle seguenti considerazioni finali (sempre testualmente): - “solo un progetto complessivo sulla mobilità del territorio, potrà permettere di studiare, verificare e modificare di conseguenza i flussi veicolari a vantaggio di tutta la collettività; ” - c’è “la necessità di intervenire con urgenza sulla mobilità futura, tutelando le frazioni di Tessera e Campalto, garantendo il minor spreco di territorio, valutando interventi di progettazione viaria omogenei

e collegati fra loro”; - “le risorse vanno canalizzate al meglio”. In conseguenza a quanto premesso e considerato i consiglieri comunali veneziani del Popolo delle Libertà impegnano “il Sindaco o l’Assessore delegato in sede di conferenza di servizi a rappresentare le succitate osservazioni all’ANAS, concordando una verifica progettuale che tenga conto della nuova Vallenari bis, la viabilità del “Quadrante di Tessera” e degli innesti previsti sulla SR 14.” Tenuto conto che alla posizione seria espressa dai consiglieri comunali veneziani del Popolo delle Libertà, tesa ad ottenere un’inversione di rotta politica da parte del Comune di Venezia e a una puntuale ed approfondita verifica dell’utilità del By-Pass di Campalto (Variante alla SS 14 “Triestina” dei centri abitati Campalto e Tessera), corrisponde un atteggiamento ambiguo ed inaccettabile, trattandosi di un’opera impattante che costerà circa 46 milioni di euro per poco più di 2 km di strada, da parte della Regione, in particolare da parte dell’Assessore con delega alla programmazione dei trasporti e alle infrastrutture Renato Chisso che, trincerandosi dietro una condotta pilatesca, scarica sul comune la responsabilità di scegliere, contraddicendo il piglio decisionista ed autoritario con il quale è stata imposta ai territori ed alle comunità la realizzazione del passante di Mestre. Considerato che allo scrivente consigliere, l’assessore regionale alla programmazione dei trasporti, trasporto pubblico locale, navigazione interna e portuale, infrastrutture, legge speciale per Venezia, come i nove consiglieri comunali di Venezia, risulta essere tuttora, convintamene, iscritto al partito del Popolo delle Libertà. Tutto ciò premesso e considerato il sottoscritto consigliere Interroga la Giunta regionale Per sapere se la posizione della Regione sul By-Pass di Campalto (variante alla SS 14 “Triestina” dei centri abitati Campalto e Tessera) sia favorevole oppure sia assimilabile a quella espressa nella loro mozione dai consiglieri comunali di Venezia del Popolo delle Libertà Saverio Centenaro, Michele Zuin, Marta Locatelli, Antonio Cavaliere, Sebastiano Costalonga, Cesare Campa, Lorenza Lavini, Renato Boraso, Luca Rizzi e come intenda operare per far pesare questa posizione, prima che venga realizzata un’opera impattante come il By-Pass di Campalto che costerà circa 46 milioni di euro per poco più di 2 km di strada. 15 giugno 2010 La Nuova Venezia «Questa è la dimostrazione che il by-pass di Campalto non serve» «L’incidente di ieri è l’ennesima dimostrazione che il by-pass non serve a nulla e che i carichi speciali continueranno a passare per via Orlanda». Il comitato «Cittadini per Campalto» torna all’attacco e rimette sul piatto la questione irrisolta della mobilità futura del quadrante compreso tra Campalto e Tessera. «I carichi speciali, lo sanno tutti, passano regolarmente per via Orlanda con i permessi in regola e sarà sempre così. Il by-pass prevede giocoforza un tunnel (la parte più costosa) e per i sottopassi i carichi speciali non transitano, pertanto l’Anas non potrà servirsene per dirottare eventuali carichi». Dunque? «L’incidente di ieri ha bloccato tutta la circolazione, il traffico si è riversato su Favaro: se anche ci fosse stato il by-pass cosa sarebbe cambiato? Non serve a nulla una nuova camionabile che abbia due innesti sempre lungo via Orlanda: potrà eliminare parte del traffico del centro del paese che però è stato già ridotto con la Ztl. Ma in questi casi sarà come se non ci fosse, pertanto è inutile che ci vengano a raccontare le fiabe. Spenderanno 50 milioni di euro per questo?». Nelle scorse settimane i diversi comitati riuniti nel Coordinamento hanno incontrato il presidente di Favaro, Ezio Ordigoni, per esprimergli la contrarietà alla nuova infrastruttura così come è stata progettata, un doppione della Vallenari, secondo i residenti. Tra le perplessità sul nuovo asse stradale a scorrimento veloce che attraverserà il centro abitato c’è proprio la mancanza di interconnessioni che ne permettano l’utilizzo per il paese e senza limitazioni di transito. Il comitato torna a chiedere una rivisitazione della viabilità tenendo conto delle attuali e future esigenze della popolazione e dell’intera città. A chiedere la convocazione di una commissione urgente sul by-pass, la scorsa settimana durante il consiglio comunale, era stato il vicepresidente Saverio Centenaro, con un ordine del giorno scritto.

11 giugno 2010 La Nuova Venezia Scontro politico sul by-pass di Campalto «Il by-pass è strategico, prioritario e per nulla scollegato dal contesto». L’assessore alla Mobilità, Ugo Bergamo, e quello all’Urbanistica, Ezio Micelli, viaggiano all’unisono per quel che riguarda l’arteria stradale di Campalto sulla quale ieri è iniziata la discussione. Entrambi erano presenti all’illustrazione del progetto riveduto e corretto da parte dell’Anas. Hanno espresso la convinzione che l’infrastruttura vada fatta al più presto e la partita chiusa entro fine mese. Un incontro caldo, al quale hanno partecipato i cittadini del comitato, i consiglieri comunali e municipali. L’Anas ha illustrato il progetto da quasi 50 milioni: accolte praticamente tutte le richieste del Comune (barriere fonoassorbenti, strade di accesso ai fondi, verde), ma il nocciolo della convocazione era un altro: è necessario il by-pass? Per il comitato non serve più. Il Pd si è schierato per il sì, il Pdl è revisionista, il capogruppo di Rifondazione, Sebastiano Bonzio, allegherà alla mozione, che sarà portata in consiglio come indirizzo alla giunta, la richiesta di avviare una consultazione popolare. Per il sì all’opera sono il presidente Ezio Ordigoni e il consigliere Gabriele Scaramuzza: «Dobbiamo continuare sulla strada intrapresa, leggi sostanziale assenso all’opera con determinate caratteristiche: ciclabilità, permeabilità, divieto di transito ai tir per traguardare le situazioni viabilistiche nel medio lungo periodo». Scaramuzza ha ricordato anche il giusto indennizzo degli espropriandi. Il consigliere del Pdl Renato Boraso ha sparato a zero sulla giunta, Centenaro ha ribadito la necessità di ripensare alla mobilità tenendo conto dei cambiamenti intercorsi dal 2005. Il comitato dichiara guerra al Pd. «Non siamo arrabbiati, molto di più - dice Giorgio Lazzaro, a nome del comitato - Il divieto ai camion durerà lo spazio del primo ricorso al Tar di un tir. Del resto le rotonde sono segnate apposta perché i carichi eccezionali proseguano diritti dall’Orlanda al by-pass. Avremo doppio traffico: da una parte di via Martiri c’è la città, oltre inizia la nostra “riserva metropolitana”. Infine ci sezioneranno trasversalmente propinandoci la scusa dei 1.800 abitanti in più. Diventeremo come Gaza, con il nostro bel muro di barriera fonoassorbente. Se ci trasformeranno in palestinesi, faremo una nuova Intifada. La posizione del Pd è anacronistica e lo dimostra la storia, è sempre indietro: lavora per le elezioni, noi per le generazioni». 11 Giugno 2010 Il Gazzettino Campalto, sul by-pass non si torna indietro Sono rimasti delusi i rappresentanti dei comitati di Campalto che ieri speravano in uno stop da parte dell’amministrazione comunale al progetto del by-pass. Non è stato così, anzi, l’assessore alla Mobilità Ugo Bergamo lo ha definito «un’opera strategica per la rete viaria di quella zona» e il suo collega all’Urbanistica, Ezio Micelli, ha parlato di «struttura che rispetta l’esigenza di sviluppo sostenibile del territorio». In via Palazzo, a Mestre, ieri mattina è stato illustrato dal Capo compartimento Anas del Veneto, Eutimio Mucilli, e dai suoi collaboratori il progetto definitivo del by-pass di Campalto, alla presenza, oltre che degli assessori citati, dei consiglieri della quarta commissione comunale e dei rappresentanti dei comitati cittadini di Campalto. Rispetto alla presentazione avvenuta un anno e mezzo fa nell’aula magna dell’istituto Gramsci di via Passo, il progetto è cambiato sostanzialmente poco, ovvero sono state apportate giusto quelle modifiche che in sede di Conferenza dei Servizi il Comune, facendo proprie le istanze della Municipalità di Favaro, aveva suggerito. In pratica è stata riposizionata di qualche metro la rotatoria situata all’altezza dell’incrocio con via Sabbadino, prevista la realizzazione di alcune contro-strade non asfaltate per favorire l’accesso ai fondi, aggiunto un “braccio” per consentire l’ingresso verso via Casilina e via Morosina, ricavato uno spazio a fianco della carreggiata di circa un metro e mezzo per realizzare la pista ciclabile, e infine inserite alcune opere “mitiganti” ai lati del nuovo tracciato per contenere il rumore provocato dai mezzi in transito. Per il resto è tutto uguale: la lunghezza del percorso di due chilometri, il sottopasso di 480 metri all’altezza dell’intersezione di via Gobbi, la larghezza della strada di 3,75 metri per ogni corsia di marcia. Triplica il costo dell’opera: a spesa iniziale di 16 milioni di euro, è passata a 46 milioni a seguito del

rimodulamento del percorso e dell’inserimento del sottopasso. Numerosi gli interventi che sono seguiti all’illustrazione del progetto. C’è stato chi, come Sebastiano Bonzio, ha proposto un referendum popolare per capire se a Campalto gli abitanti vogliano o no il by-pass, altri, come Saverio Centenaro e molti suoi colleghi di schieramento, che con una mozione hanno chiesto una verifica progettuale che parta da una visione più generale del territorio, ed altri ancora (Scaramuzza, Ordigoni e Reato) che hanno confermato l’opportunità di realizzare l’opera. Amareggiati, a dir poco, i rappresentanti dei comitati, che con l’arrivo del by-pass temono che via Orlanda possa essere nuovamente invasa dai mezzi pesanti. 10 giugno 2010 La Nuova Venezia By-pass di Campalto, delusi da Bergamo Ancora una volta siamo delusi: anziché andare avanti torniamo indietro. Il Coordinamento dei comitati martedì ha incontrato l’assessore alla mobilità Ugo Bergamo per riprendere il filo dei problemi della viabilità legati al territorio di Campalto e Tessera. In primo luogo i by-pass, soprattutto quello del quartiere di gronda lagunare, sono giunti ormai alla stretta decisiva. L’assessore - spiegano Giorgio Lazzaro e Gianfranco Albertini - è rimasto ancorato all’idea dell’utilità per il territorio dell’infrastruttura, necessaria per sgravare dal traffico via Orlanda. Ha inoltre prospettato l’idea che, una volta completata anche l’arteria di Tessera, l’intero asse di attraversamento possa essere nuovamente percorso dal traffico pesante. Da qui lo stupore di chi, per anni, ha combattuto contro il transito dei mezzi pesanti - pagato con decine di vittime - per il centro del paese. Questa posizione è in netto contrasto con le moderne concezioni di centro urbano, che tendono ad allontanare il traffico di attraversamento e a rallentare quello locale privilegiando la qualità della vita e la sicurezza dei residenti. Concetto molto lontano dal modo di pensare di alcuni nostri amministratori più propensi a privilegiare il business. Abbiamo fatto notare come il progetto sia obsoleto, non risponda né alle esigenze degli abitanti di Campalto, né a quelle dell’eventuale sviluppo del Quadrante di Tessera, se mai verrà intrapreso. Se è necessaria un’arteria di collegamento veloce non sarà certo il sistema regionale 14, via Orlanda, by-pass di Tessera e Campalto con cinque tra innesti e rotatorie più varie strettoie, su strade percorse da pedoni e ciclisti, a risolvere il problema. Un incontro deludente, che ha denunciato ancora una volta la mancanza di coraggio nell’affrontare la riorganizzazione del territorio della nostra sconquassata periferia, preferendo dare una risposta a una vecchia emergenza piuttosto che riprogettare gli interventi sulla base delle reali necessità, presenti e future». Oggi alle 9.30, nel municipio di Mestre, incontro aperto al pubblico con il capo dipartimento dell’Anas, che illustrerà il progetto riveduto e corretto. Intanto i manifesti lungo via Orlanda ricordano come la pensano alcuni abitanti contraria ad una nuova camionabile. 10 giugno 2010 Verbale seduta Consiglio Comunale di Venezia Ordine del giorno: Audizione del Capo Compartimento ANAS Ing. Eutimio Mucilli, in merito al tracciato del “By-pass di Campalto” (Variante alla SS 14 “Triestina” dei centri abitati Campalto e Tessera). Verbale seduta: Alle ore 9.40, il Presidente della IV commissione Consigliare, Luigi Giordani, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta. Introduce dando la parola all’ ing. Mucilli di ANAS. MUCILLI: ricorda che nell’ottobre 2008 ha avuto inizio il processo. Ora partiamo dal progetto proposto in sede della prima conferenza sevizi in accoglimento, per ciò che è possibile, delle osservazioni / richieste degli Enti locali. CARBONE: illustra il progetto con l’ausilio di slides. MAZZONETTO: chiede se la misura totale della carreggiata sia, invece, da riferirsi alla singola corsia. CARBONE: risponde che si riferisce alla singola corsia e prosegue con l’illustrazione, facendo presente che il 22-07-2009, nella prima conferenza servizi, il Comune ha presentato le proprie osservazioni tra le quali una controstrada che colleghi la Via Casilina ed altre osservazioni che si evincono dal verbale della prima conferenza servizi.

CENTENARO: chiede di proiettare una planimetria generale del tracciato e aggiunge sollevando il problema in modo che tutti abbiano idea di cosa sia il “by-pass di Campalto”. Continua dicendo che erano tutti (maggioranza e opposizione) d’accordo di dare una soluzione alla via Orlanda. Invita l’Urbanistica a verificare il tracciato perché una nuova abitazione ai confini con via Martello, con accesso da via Orlanda, non compare nella planimetria. Fa presente che ci sono già in programma la “Vallenari bis” ed il “Quadrante di Tessera”. Aggiunge che oggi si devono dare indicazioni al Sindaco o all’Assessore che parteciperà alla prossima conferenza servizi. Ribadisce che nel 2005 maggioranza ed opposizione erano d’accordo sul “By-pass”, ma che all’epoca non c’era il passante che ha sgravato la Tangenziale di Mestre; quindi, chiede se vale pena continuare in questa direzione. Se la risposta è affermativa, chiede agli assessori la verifica del tracciato e della controstrada che lambisce l’abitazione a cui faceva cenno prima. MAZZONETTO: chiede lumi sull’importo dei lavori triplicato da 16 milioni a 46 milioni di Euro. Solleva dubbi sulla classificazione acustica (3 A) della strada. Ribadisce che c’è già la “Vallenari Bis” asserendo che la si può già considerare un’alternativa. Chiarisce che la precedente domanda sulla larghezza delle corsie era volta a capire se potessero sopportare il flusso d’auto previsto. Chiede se non fosse stato meglio interrare l’intero tracciato per diminuirne l’impatto ambientale. Pensando anche all’abbinamento con la “Vallenari Bis”, chiede alla Giunta quali siano i programmi per la viabilità. BONZIO: ribadisce la richiesta fatta per convocare la Commissione al pomeriggio in modo da consentire la partecipazione dei cittadini. Ricorda che Rifondazione non era d’accordo alla realizzazione dell’opera ed escluso l’ordine del giorno del 2005 e del 2009, non lo è tutt’ora. Dice che Rifondazione era favorevole perché lo erano i cittadini. Si dice contrario a rispondere ai problemi di viabilità esclusivamente con la realizzazione di nuove infrastrutture. Registra che forze politiche che all’ora erano d’accordo col progetto oggi sono contrarie. E’ convinto sia giusto discutere sull’utilità dell’opera; si deve oggi capire cosa l’Amministrazione intende fare, ribadendo al Sindaco e agli Assessori di tenere in considerazione le osservazioni pervenute anche alla luce dei progetti esistenti. Chiede a Mazzonetto di spostare le proprie rimostranze in Regione Veneto. Conclude dicendo che nel caso la mozione venisse respinta si avvarrà dell’art.28 comma 10 dello Statuto che prevede la consultazione della popolazione del Comune. SCARAMUZZA: chiede si determini una volontà in un senso o nell’altro e che la si porti in conferenza di servizi. Le prime discussioni sul “By-Pass” risalgono al 2003 ed il quadro complessivo dell’epoca era già quello di oggi. La “Vallenari Bis” serve a sgravare il centro di Favaro Veneto in funzione dell’entrata in funzione del tram. Considera che, in assenza di divieti specifici, chi oggi transita sulla Via Orlanda non transiterebbe sulla “Vallenari Bis”. Ricorda l’ultimo ordine del giorno condiviso da tutte le forze politiche. Esplicita la richiesta dei cittadini di mantenere il divieto di transito per i mezzi superiori ai 35 quintali anche per il progettando “By-Pass”, oltre che mantenerlo sull’Orlanda – SS14. Conclude che è giusto verificare le richieste puntuali di Centenaro. BORASO: fa presente che la Commissione di salvaguardia, qualche giorno fa, ha bocciato il progetto del “Quadrante” e che il presidente della suddetta Commissione è Luca Zaia. Chiede agli Assessori presenti che non si vada via con ancor più confusione. Si dichiara d’accordo riguardo i quadri pianificatori che prevedono progetti che poi possono non essere realizzati. Esorta i consiglieri di maggioranza a dire la verità ad ANAS dicendo che non sono d’accordo col progetto. Chiede di sospendere questo progetto (“By-Pass”) e di concentrarsi su altri progetti come la viabilità per l’aeroporto, la “Vallenari bis” ecc. e chiede alla Giunta di decidere. REATO: chiede sia dato un mandato chiaro al sindaco o a chi lo rappresenterà in conferenza di servizi. Chiede un monitoraggio aggiornato sui flussi di traffico e sull’inquinamento acustico della Via Orlanda. Chiede venga posto il vincolo sul traffico pesante sul “By-Pass” appoggiando quanto detto prima da Scaramuzza.Si deve avere una visione complessiva della viabilità nel nostro territorio perché guardare solo al “By-Pass” risulterebbe limitativo. SCARPA: pensava che il “Piano integrato” di Campalto fosse positivo e non capiva la contrarietà dei cittadini; poi,documentandosi, ha capito che le vie d’attraversamento veloce dei centri abitati non hanno motivo d’esistere. Ritiene non sia giustificato mantenere questo progetto ed è abbastanza d’accordo con la mozione di Centenaro. Pensa comunque si debba svolgere un ulteriore approfondimento. ORDIGONI: presenta un documento riassuntivo (acquisito dalla Commissione).

GAVAGNIN: pensa che quest’opera non corrisponda più alle esigenze del progetto originario. Secondo lui bisognerebbe prevedere autovelox e limitazioni per evitare nuovi lutti. LAVINI: dice di essere stata, da subito, d’accordo con la mozione di Centenaro perché comunque il passante ha già sgravato il traffico della Via Orlanda e aggiunge che per ciò che riguarda le limitazioni a cui faceva riferimento il consigliere Gavagnin, fa presente che ANAS può dare delle deroghe al divieto di passaggio per i mezzi di peso complessivo superiore ai 35 quintali. Aggiunge che visto tutto ciò ed il fatto che dalla stima dei costi, gli stessi risultano triplicati, pensa si debba prendere una decisione. GIORDANI: ricorda che nella prossima Commissione verrà discusso un documento da sottoporre alla Giunta. BERGAMO: asserisce che la mozione di Centenaro corrisponde alle intenzioni della Giunta e cioè dare parole definitive a tutti i lavori che interessano la Città. Aggiunge che hanno un progetto di Città che traguarda il 2010, il 2020 ed va oltre. Affrontare tutte le questioni, oltre quella del “By-Pass”, con grande tempestività. Ricorda che il Comune di Venezia ha un piano del traffico approvato dal Consiglio comunale e lo si deve tenere in considerazione. Aggiunge che non si stanno, perciò, muovendo a tentoni. MUCILLI: conferma che lunedi prossimo ci sarà la conferenza di servizi per il via definitivo alla rotatoria d’ingresso all’aeroporto. MICELLI: precisa di aver partecipato all’odierna Commissione non solo perché è stato invitato ma perché pensa serva una fattiva collaborazione fra i due assessorati (di Bergamo e suo). Non pensa che questo “By-Pass” sia totalmente sganciato dalla realtà organica del territorio. Ritiene consenta al centro di Campalto un recupero di una sua parte che ora è di mèro attraversamento. Aggiunge che stanno pensando ad un programma di modernizzazione. Conviene con le osservazioni di Centenaro e dice che bisogna considerare le singole esigenze dei proprietari. Non ci si può esimere dalla proprie responsabilità e si devono prendere decisioni che diano risposte ai cittadini. 28 maggio 2010 Mozione di Saverio Centenaro Oggetto: Indirizzi del Consiglio Comunale di Venezia alla Conferenza dei Servizi in merito alla realizzazione del By-Pass di Campalto (Variante alla SS 14 “Triestina” dei centri abitati Campalto e Tessera). Premesso: - che in data 20/7/2009 il Consiglio Comunale di Venezia esprimeva tutta una serie di condizioni pregiudiziali all’assenso dell’opera in oggetto dando mandato preciso al Sindaco e alla Giunta in vista della prevista Conferenza dei Servizi; - che è trascorso quasi un anno da tale atto di indirizzo e che la Conferenza dei Servizi non è stata ancora convocata; Preso atto: - che la Variante al Piano Regolatore Generale per l'area significativa di Campalto, di cui l’opera in questione ne fa parte integrante, risale al 2006, e che da allora gli intendimenti, da parte dell’Amministrazione, sullo sviluppo di tutto la zona vedono interventi urbanistici specifici tali da ritenere una adeguata mobilità che possa essere non solo compatibile ma anche sostenibile; Considerato: - che il realizzo del Passante di Mestre ha sgravato notevolmente la zona dal traffico di attraversamento; - che siamo in fase di appalto della Vallenari bis; - che il by-pass così come progettato risulta anacronistico; Tenuto conto: - che i cittadini di Campalto hanno contribuito e tutt’ora con forza sostengono la necessità di ravvisare l’opera in questione con criteri nuovi avendo una visione generale del territorio; Considerato: - che solo un progetto complessivo sulla mobilità del territorio, potrà permettere di studiare, verificare e modificare di conseguenza i flussi veicolari a vantaggio di tutta la collettività; Ravvisata: - la necessità di intervenire con urgenza sulla mobilità futura, tutelando le frazioni di Tessera e Campalto, garantendo il minor spreco di territorio, valutando interventi di progettazione viaria omogenei e collegati fra loro;

Tenuto conto: - che le risorse vanno canalizzate al meglio; Richiamato: - il contenuto dell’odg del 20/7/2009 n. 1755 del Consiglio Comunale di Venezia. Tutto ciò premesso e considerato Il Consiglio Comunale di Venezia: Impegna il Sindaco o l’Assessore delegato in sede di Conferenza di Servizi a rappresentare le succitate osservazioni all’ANAS, concordando una verifica progettuale che tenga conto della nuova Vallenari Bis, la viabilità del “Quadrante di Tessera” e degli innesti previsti sulla SR 14. 10 gennaio 2010 La Nuova Venezia By-pass di Campalto i due chilometri della discordia Il tema caldo degli ultimi anni che incendia gli animi dei Campaltini è la costruzione del cosiddetto by-pass di Campalto, altrimenti detta Via Orlanda bis. L'oggetto in discussione è una strada statale, progettata da Anas, lunga circa due chilometri da cui ci si immette per mezzo di una rotatoria più o meno alla confluenza di Via Sabbadino con Via Carlo Martello e che termina uscendo con una seconda rotatoria all'altezza delle caserme andando verso Tessera. La realizzazione di questo ambizioso progetto fa parte di un quadro di riorganizzazione più ampio della rete viaria di tutta la zona Est della Municipalità che comprende la creazione di altre due arterie stradali: la Via Vallenari Bis, pensata soprattutto per liberare dal traffico Via San Donà una volta che il tram sarà messo sui binari, e la Via Triestina Bis per quanto concerne la zona di Tessera. Il by-Pass è considerato da Anas, Comune e Regione un'opera essenziale per deviare il traffico fuori dai centri abitati e per facilitare le vie di accesso alla città lagunare avvicinandola alla terraferma, a servizio del flusso automobilistico che fluirà verso la zona aeroportuale e in direzione opposta verso Mestre e Venezia. Di tutt'altra opinione sono i numerosi Comitati nati per sostenere l'inutilità e l'inefficacia di tale progetto i quali, durante i numerosi incontri per la presentazione e discussione del progetto, hanno avanzato delle proposte al fine di rendere l'opera utile non solo al traffico esterno trasversale ma anche alla popolazione residente. Accorgimenti che riguardano la realizzazione di barriere verdi, di connessioni con il sistema viario locale e la costruzione di piste ciclabili. Inoltre, consapevoli e rafforzati dalle tristi esperienze, visti i numerosi incidenti mortali avvenuti lungo Via Orlanda, di quanto sia pericoloso il transito lungo le strade cittadine dei mezzi pesanti, e decisi a non voler veder vanificare le lotte per la richiesta di maggior sicurezza, comitati e cittadini sostengono e ribadiscono con forza il divieto di transito lungo la nuova arteria stradale ai mezzi superiori ai 35 quintali. La Municipalità di Favaro ha giocato un importante ruolo di mediazione tra le due posizioni, accogliendo e sostenendo le richieste avanzate dai cittadini, smorzando i toni e portando questa travagliata vicenda fino al suo rush finale. Tuttavia l'approvazione finale del progetto, che doveva avvenire durante la Conferenza dei Servizi tenutasi a metà dicembre, si è conclusa invece con un nulla di fatto. Anas ha infatti accettato di far slittare la decisione a dopo le feste per permettere al Comune di approfondire gli studi sui flussi automobilistici che attraverseranno Campalto nei prossimi anni prendendo in considerazione le sollecitazioni di residenti e Comitati contrari alla realizzazione. Nella speranza di far luce su questa complicata questione abbiamo proposto tre domande alla Rappresentante del Coordinamento dei Comitati contrari alla costruzione del by-pass, Marina Chiarel, e all'Assessore alla Mobilità del Comune di Venezia, Enrico Mingardi. Perché c'è tanta fretta di veder approvato un progetto che potrebbe rivelarsi, una volta ultimata la Via Vallenari Bis, totalmente inefficace agli scopi per il quale era stato pensato? M.C: Prima di tutto perché con la concessione della ZTL su Via Orlanda, Anas adesso ha bisogno di una nuova strada a scorrimento veloce, in più per il Comune far realizzare una strada pagata da Anas è un'occasione da non perdere. E.M.: La Via Vallenari Bis è destinata ad assorbire i flussi automobilistici diretti verso la zona di Favaro, mentre il by-pass pensato per Campalto e previsto dal Piano Integrato, servirà ad evitare la circolazione

di migliaia di macchine in centro città. Quali sono i benefici che porterà l'opera ai cittadini di Campalto? M.C.: Nessun beneficio. Quest'opera non è solo un danno per i cittadini perché essendo una strada di attraversamento porterà ad un aumento del traffico e il conseguente aumento dell'inquinamento, ma è anche un beffa perché i residenti non potranno nemmeno utilizzarla. E.M.: La deviazione del traffico fuori Campalto, porterà ad un processo di riqualificazione urbana della città, Via Orlanda infatti diventerà una strada urbana, commerciale e più vivibile. Dato che l'approvazione è stata nuovamente posticipata, secondo Lei quale sarà il futuro di quest'opera? M.C.: Come comitati ci auspichiamo che continui la discussione e il confronto su elementi reali, che continui l'approfondimento per arrivare ad un progetto che soddisfi le necessità del Comune tenendo in considerazione i bisogni di Campalto. E.M.: Fatto salvo che la costruzione dell'opera resta una priorità, l'approvazione è stata rimandata per approfondire lo studio dei flussi e riverificare la progettazione, ma soprattutto per offrire trasparenza ai cittadini. Anche se da queste brevi risposte si evince che l'inizio dei lavori sembra ancora distante e il dibattito resta aperto, il raggiungimento di un accordo conciliatorio si fa ogni giorno più vicino grazie a questa rara ma importantissima sinergia costruttiva che si è instaurata tra Amministrazione e Cittadini. 18 maggio 2009 Gianfranco Albertini QUALE PROGETTO PER LA VIABILITA' DI CAMPALTO (VE)? E' stato chiesto ai "Cittadini per Campalto", in più occasioni e da più parti, di esprimere un parere sul by-pass di Campalto. Fino ad oggi abbiamo conservato una linea di attesa in quanto il confronto aveva preso, fin dalla presentazione pubblica del progetto, la strada della polemica e della propaganda politica, anteponendo spesso posizioni personalistiche ai reali interessi della comunità. Oggi, anche attraverso il confronto tra le associazioni e i comitati del territorio, la polemica comincia a lasciare spazio alla dialettica costruttiva. Pertanto, prima di esprimere un parere, sarà utile fare qualche considerazione. I cittadini di Campalto, costretti a subire per molti anni disagi non indifferenti legati alla mole di traffico che percorreva la SS.14 Triestina (incidenti, talvolta mortali, inquinamento, impossibilità di muoversi a piedi o in bicicletta), avevano in più occasione manifestato contro il transito dei mezzi pesanti per il centro del paese. Gli ultimi provvedimenti presi dal Comune di Venezia per via Orlanda, assieme agli altri interventi per migliorare il livello di sicurezza, avevano cominciato a creare un'aura di ottimismo nella popolazione. Ora, con il progetto "by-pass", nuove nubi si scorgono all'orizzonte. La realizzazione di un asse stradale a scorrimento veloce, aperto al transito di ogni veicolo, non fa altro che spostare, ingigantendolo, il problema. Campalto e Tessera rispecchiano l'assetto urbanistico tradizionale del borgo rurale; l'antica strada consolare che le attraversava e diventata la ss. 14 "Triestina", arteria tra le più trafficate e pericolose sulla cui manutenzione l'ANAS non interviene da decenni. Come in tante altre aree dell'entroterra veneziano, nell'ultimo mezzo secolo lo sviluppo del paese e avvenuto in maniera disordinata, governata più dall'abusivismo e dalla speculazione che da un preciso progetto urbanistico. Ciò, accaduto sotto gli occhi di politici e amministratori decisamente poco vigili, ha fatto sì che venissero preclusi interventi futuri di razionalizzazione delle risorse e del territorio. In poche parole: si continuano a creare aree edificabili che porteranno la popolazione di Campalto vicina ai 10000 abitanti senza che vi sia oggettivamente uno spazio utile per far passare una strada che non condizioni pesantemente il grado di vivibilità. Il by-pass di Campalto e stato presentato come la soluzione di tutti i problemi legati alla viabilità della zona, ma è sufficiente un'analisi, anche superficiale, del progetto per capire che le cose non stanno affatto così. Costituisce una cesura invalicabile che separa nettamente in due il centro abitato: Campalto non è via Orlanda e via Passo! La maggior parte della popolazione è distribuita lungo via Gobbi e le strade laterali e in questa zona sono previsti gran parte dei nuovi insediamenti abitativi.

La realizzazione dell'opera trasformerebbe via Gobbi, già attualmente sotto dimensionata per assorbire il traffico quotidiano, nell'unica strada di collegamento con Favaro e renderebbe praticamente impossibile la realizzazione di una nuova rete viaria urbana. Tutti i cittadini residenti al di là del by-pass, soprattutto gli anziani e i più giovani, sarebbero gravemente penalizzati dal fatto di non poter utilizzare la viabilità che attualmente si snoda sulle vie Morosina e Casilina per raggiungere il centro di Campalto. I suoi innesti su via Orlanda sono altamente pericolosi: provenendo dalla R. 14 è prevista una diramazione all'altezza di via C. Martello con una rotatoria di dimensioni considerevoli. A parte l'indiscutibile impatto visivo, essa costituisce un elemento di pericolo per pedoni e ciclisti che la dovessero attraversare per raggiungere le attività commerciali, le abitazioni esistenti e quelle progettate nell'area o, semplicemente, raggiungere Mestre attraverso l'itinerario ciclopedonale previsto dall'assessorato alla mobilità. Inoltre, nella zona vi sono numerose imprese di tipo turistico - ricettivo tra cui un campeggio molto frequentato. In direzione Tessera, invece, l'area interessata è quella prossima al cimitero che non ha certo bisogno di un incremento di traffico. Ciò contrasta con le richieste più volte manifestate dai cittadini di mettere in sicurezza la strada con la realizzazione di fermate ACTV a norma, marciapiedi e piste ciclabili che permettano il collegamento delle due frazioni tra loro. Se consideriamo poi che un'analoga soluzione e prevedibile per il by-pass di Tessera possiamo facilmente renderci conto della futura impossibilita di collegare la frazione a Campalto, a Mestre e a Venezia con un percorso a basso impatto. L'idea che via Orlanda e il centro di Campalto possano essere pedonalizzati è qualcosa che va alla di là della semplice utopia: è irrealizzabile. Non avendo il by-pass sbocchi utili nel centro del paese sulla viabilità cittadina, tutto il traffico, a partire da quello costituito dai mezzi pubblici, si riverserebbe sull'asse via Orlanda - via Passo. Come già accennato in precedenza, non sarà possibile realizzare una nuova viabilità alternativa. Sarebbero a nostro parere queste sufficienti poche e semplici osservazioni per smorzare l'entusiasmo che qualche amministratore e qualche esponente politico ha dimostrato in favore dell'opera in oggetto. Campalto è sempre stata considerata, e continua a esserlo tuttora, un ostacolo sull'asse viario Venezia-Aeroporto-Litorale. Per decenni é stato consentito, nonostante i divieti, il transito indiscriminato di ogni tipo di veicolo che ha fatto di via Orlanda una tra le strade più pericolose dell'intero territorio nazionale con un'ecatombe di vittime innocenti. Di conseguenza, l'importante è superare questo ostacolo; non importa se la qualità della vita viene pesantemente aggravata e viene altrettanto gravemente condizionato lo sviluppo urbanistico del territorio. Il progetto è strettamente collegato alla realizzazione del futuro Quadrante di Tessera, tradendo e travisando le originarie previsioni del PRG che prevedeva una viabilità urbana di servizio all'abitato di Campalto. Alla richiesta dei cittadini di provvedere a un miglioramento della viabilità ordinaria che tenga conto dei prossimi nuovi insediamenti che faranno di Campalto una quasi città con circa 10000 abitanti si risponde con un progetto dal costo stimato esorbitante, scarsamente utile per la comunità, ad alto impatto ambientale costituendo un percorso privilegiato per i mezzi pesanti. Mentre in tutta Europa si lavora per portare il traffico, soprattutto quello pesante, fuori dai centri abitati, da noi si chiede che i cittadini approvino la realizzazione di una semi-autostrada che taglia in due il paese peggiorando visibilmente la qualità della vita. Vista la posizione intransigente di ANAS che respinge le richieste di mitigazione inoltrate da cittadini e Municipalità di Favaro e conserva il progetto con le sue connotazioni di strada ad alto scorrimento si possono fare ulteriori considerazioni. La massiccia cementificazione prevista tra l'aeroporto Marco Polo e l'abitato di Tessera risponde a logiche speculative e non a reali esigenze del territorio; tale realizzazione necessita di strade d'accesso: da lì i by-pass di Campalto e, successivamente, di Tessera. Da sempre opere di questo genere solleticano gli appetiti dei costruttori e di altre "lobbies" economiche appoggiate da una parte dei politici e, di conseguenza, vengono spiattellate come opere d'interesse comune finanziate con denaro pubblico quelle che in realtà sono solamente interventi accessori a operazioni private

a fine di lucro. In conclusione ribadiamo la nostra posizione: No al transito indiscriminato dei mezzi pesanti nei centri urbani, No alla realizzazione di autostrade cittadine, No a uno sfruttamento del territorio e delle sue risorse su base speculativa. Chiediamo invece che: 1.via Orlanda sia declassata a strada urbana nell'intero tratto da Tessera a Mestre; che vengano messe in sicurezza le fermate ACTV e si realizzino marciapiedi e pista ciclabile. 2.venga migliorata la viabilità cittadina con percorsi protetti per ciclisti e pedoni. 3.lo sviluppo economico avvenga nel pieno rispetto della peculiarità del territorio, della sua storia e delle tradizioni dei suoi abitanti privilegiando agricoltura, artigianato, commercio e turismo sostenibili. 4.si continui con l'azione di bonifica della Gronda Lagunare, patrimonio inestimabile che la natura ci ha regalato, perché diventi elemento trainante della crescita economica e culturale di Campalto e Tessera. 5.si proceda con un'attenta analisi del territorio nel suo complesso e un trasparente confronto con la cittadinanza prima di progettare nuovi interventi come il mercato ortofrutticolo in un'area dove è previsto il passaggio della ciclabile verso i plessi scolastici di Mestre o la colata di cemento sulle aree adiacenti all’aeroporto a ridosso del centro abitato di Tessera. 25 novembre 2008 La Nuova Venezia By-pass di Campalto, alla Gramsci viene illustrato il progetto definitivo Il progetto definitivo del by-pass di Campalto viene illustrato oggi (ore 17.30) alla cittadinanza nella scuola Gramsci di via Passo. I residenti potranno rendersi conto del tracciato dell’opera, tra le arterie viarie più importanti dei prossimi anni anche in vista della nuova viabilità funzionale al Quadrante di Tessera. Sarà l’occasione, per le decine di abitanti che si vedranno espropriati di parte del proprio terreno, di fare domande ai tecnici Anas, porre quesiti, esporre le proprie osservazioni. Il progetto definitivo è a disposizione degli abitanti, appeso all’albo pretorio dal 29 ottobre. E c’è tempo ancora pochi giorni per farsi dare i disegni negli uffici di via Milosevich. Via Orlanda bis, da progetto Anas del 2004, ha inizio in corrispondenza dell’intersezione tra le vie Sabbadino e via Orlanda per poi puntare verso Nord utilizzando per un breve tratto via Martello e dirigersi attraverso le zone agricole di Campalto. La Municipalità ha chiesto il divieto di ingresso al by-pass da via Martello in direzione Est, per via della potenziale pericolosità dell’innesto, il divieto di transito ai mezzi superiori ai 35 quintali e il declassamento di via Orlanda a strada comunale il prima possibile. 10 giugno 2004 Collegio degli Ingegneri della provincia di Venezia Relazione sulla viabilità di Mestre Commissione: VIABILITA' E MOBILITA' NELLA TERRAFERMA VENEZIANA Indice: 0 Introduzione. 1 La rete viaria locale 2 I collegamenti con Venezia 3 La pianificazione urbanistica e la rete viaria periferica 4 Parcheggi scambiatori nella pianificazione Comunale 5 Le stazioni SFMR e relativi parcheggi 6 Il P.G.T.U., i parcheggi e la rete viaria urbani 7 Il centro di Mestre e i percorsi pedonali 8 Il Trasporto pubblico collettivo 9 Alcune considerazioni sulla terza corsia in tangenziale 10 Raccomandazioni Lo scopo di questo documento è quello di offrire un contributo al dibattito sulla pianificazione della

mobilità nella terraferma veneziana. Volutamente non tratta dei grossi temi già ampliamente dibattuti quali: il passante o la sublagunare. Tratta invece del ruolo della rete viaria periferica , del migliore posizionamento delle stazioni SFMR con i relativi parcheggi scambiatori, della pianificazione della mobilità pedonale funzionale alla valorizzazione del centro di Mestre. Non vengono considerati in questo documento: la rete delle piste ciclabili, i sensi unici ed altri argomenti che potranno essere oggetto di studio futuri. Si compone di 18 pagine e 7 allegati, è stato redatto in Venezia Mestre dalla Commissione Viabilità e Mobilità del Collegio degli Ingegneri della Provincia di Venezia con il contributo degli Ingegneri Valerio Lastrucci, Francesco Miconi, Cristiano Perale e Antonio Sabbadin. Questo documento è stato illustrato al Consiglio direttivo del Collegio degli Ingegneri della Provincia di Venezia in data 25 giugno 2003. 3 La pianificazione urbanistica e la rete viaria periferica: L’ attuale pianificazione urbanistica risolve l’ insufficienza di collegamenti anulari al centro di Mestre con la realizzazione della strada dei “Bivi”; a nostro giudizio ,invece, le soluzioni per i centri di Tessera, Campalto, Favaro, Zelarino, Gazzera, Chirignago, Villabona-Catene, appaiono approssimative o addirittura inespresse. Riteniamo però di dover evidenziare come appaia chiaro che la soluzione “Bivi” è di difficile se non impossibile attuazione; infatti sono assai numerosi i problemi che si presentano di difficile soluzione: i cospicui finanziamenti necessari, gli onerosi e complessi espropri , i non semplici rapporti con le FF.SS. Così dicasi dei by-pass di Tessera e Campalto, i quali, oltre ad essere subordinati ad improbabili iniziative urbanistiche di natura privata, appaiono come soluzioni provvisorie. Altro elemento di perplessità,che ritroviamo nel P.R.G. è rappresentato dalla previsione della prosecuzione di via Vallenari su via Sansovino con conseguente attraversamento del parco di S. Giuliano ed il poco felice incrocio con via Vespucci. Questa arteria, rappresenterebbe comunque un’ulteriore asse radiale di attraversamento urbano, non necessario, in quanto i flussi di traffico che dovrebbero interessarla potrebbero utilizzare la via Pertini, o meglio, via Martiri della Libertà. Si suggeriscono perciò alcune soluzioni alternative che, pur non costituendo un collegamento anulare continuo, potrebbero in ogni modo contribuire ad apportare un generale miglioramento alla rete stradale urbana e conseguentemente a decongestionare alcuni suoi punti critici: Settore nord – ovest ( Terraglio-Miranese ) Settore sud – ovest (Miranese-Marghera commerciale) Settore est ( via Orlanda ) I by-pass di Tessera e Campalto previsti nel P.R.G. , sono da considerarsi inadeguati; considerata la possibilità di poter attraversare sia via Triestina che via Gobbi, sarebbe più opportuna a nostro parere la previsione di una strada di scorrimento, la cosiddetta Orlanda bis, parallela a via Orlanda (fig.3) che andrebbe dalla zona dello stadio Taliercio alla SS 14bis intestandosi all'altezza del deposito ACTV. Con il sistema di collegamenti prospettato sarà possibile che i flussi automobilistici di natura extraurbana utilizzino percorsi esterni piuttosto che attraversare i centri urbani della città di terraferma. In particolare riteniamo che ne avranno particolare beneficio : il centro di Mestre, via Fradeletto, via Trieste, la bassa Milanese e via Orlanda. CONSIDERAZIONI SULLA VARIANTE BY-PASS DI CAMPALTO Per le frazioni di Campalto e Tessera l'Amministrazione comunale di Venezia ha programmato delle trasformazioni urbanistiche improntate alla riqualificazione del territorio e al miglioramento della qualità della vita dei suoi abitanti. Una nuova idea di frazione che incrocia i bisogni dei residenti, l'ambiente, l'economia e lo sviluppo compatibile. Concetti e criteri avvalorati in via di principio da tutte le forze politico-istituzionali, ma disattesi nelle pratiche del fare. A mettere in discussione le linee guida del Piano Integrato è la scelta di procedere con la realizzazione

in capo ad Anas della variante alla SS 14 "Triestina" meglio noto come by-pass di Campalto. La luttuosa storia della via Orlanda potrebbe non aver fine se nel 2009 dovesse passare la decisione di realizzare nel cuore della città una nuova arteria a scorrimento veloce, aperta a ogni tipo di veicolo, senza alcuna limitazione e con i suoi innesti a pochi metri dalle case. Ciò in contrasto con le richieste più volte manifestate dai cittadini di mettere in sicurezza l'intero tratto di via Orlanda da Tessera a Campalto con la realizzazione di fermate ACTV a norma, marciapiedi e piste ciclabili che permettano il collegamento delle due frazioni tra loro. Dov'è finito il buonsenso che ha portato alla realizzazione del Passante per salvare Mestre dal traffico di attraversamento? Mentre in tutta Europa si lavora per portare il traffico, soprattutto quello pesante, fuori dai centri abitati, da noi si chiede che i cittadini approvino la realizzazione di una "semi autostrada" che taglia in due il paese peggiorando visibilmente la qualità della vita. Tutti parlano di federalismo "padroni a casa propria", ma le istanze degli abitanti di Campalto e Tessera vengono disattese con decisioni calate dall'alto e realizzate da un ente centrale quale l'ANAS. Sull'onda emotiva degli ultimi drammatici incidenti, alla legittima richiesta di sicurezza la pubblica amministrazione aveva risposto rispolverando un vecchio progetto nato all'interno del piano integrato e strettamente connesso con la viabilità cittadina ordinaria. ANAS, avendo visto in questo progetto la possibilità di riottenere la totale competenza sulla via Orlanda, asse strategico per il transito dei mezzi eccezionali e via di sfogo per il traffico in caso di chiusura degli assi autostradali, si è assunta l'onere della sua realizzazione senza tener conto né del parere degli abitanti, né delle osservazioni della Municipalità. E' convinzione dei cittadini rappresentati dai comitati e dalle associazioni firmatari della presente che sia scaduto il tempo in cui le decisioni vengono prese secondo le logiche del potere fine a se stesso e del pressappochismo del fare tanto per fare e sia giunto il momento di studiare la pianificazione del territorio in forma condivisa con chi all'interno di questo territorio vive e opera quotidianamente. Gli scriventi Comitati ritengono che sia necessario addivenire ad una decisione finale che salvaguardi la residenza, la qualità della vita dei cittadini, le attività economiche e la mobilità sostenibile. Per tale motivo si chiede al Consiglio Comunale, al Sindaco e agli Assessori competenti di intervenire verso Anas affinché sospenda l'iter di realizzazione della suddetta arteria statale e di provvedere alla prioritaria applicazione di quanto contenuto nel PUM approvato dalla Giunta comunale in data 4 luglio 2008 (interventi generici a carico del Comune, migliorativi dell'attuale assetto; non si parla di competenze ANAS) nonché alla discussione e approvazione del PAT. La progettazione della strada in oggetto, qualunque tipologia possa assumere, dovrà trovare giustificazione concreta negli strumenti di programmazione della mobilità e del territorio, attualmente in attesa di essere discussi ed approvati dalle Municipalità e dal Consiglio Comunale, e dovrà rispettare le reali esigenze della popolazione. Convinti che la politica saprà cogliere l'importanza della nostra richiesta, convinti che una nuova pagina per Campalto, Tessera e le altre zone periferiche in particolare e l'intero territorio cittadino in generale si possa scrivere senza aprire nuove ferite, si resta in attesa di cortese riscontro.


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