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Relazione 6 giugno rivista da...

Date post: 16-Aug-2020
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Regione Calabria RELAZIONE AI DISEGNI DI LEGGE Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2009 e pluriennale 2009/2011 della regione Calabria (Legge finanziaria) Bilancio di previsione della Regione Calabria per l’ esercizio finanziario 2009 e del bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011 Presentata dallAssessore al Bilancio e Patrimonio Demetrio Naccari Carlizzi
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Regione Calabria

RELAZIONE

AI DISEGNI DI LEGGE

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2009 e pluriennale

2009/2011 della regione Calabria (Legge finanziaria)

Bilancio di previsione della Regione Calabria per l’ esercizio finanziario 2009

e del bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011

Presentata dall’ Assessore al Bilancio e Patrimonio Demetrio Naccari Carlizzi

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1. PREMESSA 2

1.1 LE DIFFICOLTÀ DI ORDINE FINANZIARIO LEGATE ALLA SCARSA DISPONIBILITÀ DI

RISORSE AUTONOME........................................................................ 21.2 L’AZIONE DI RIFORMA DELLA SPESA REGIONALE. ...................................... 41.3 LE POSSIBILI SCELTE STRATEGICHE...................................................... 51.3.1 LA MANOVRA SULLE ENTRATE ............................................................. 51.3.2 LA RIFORMA DELLA SPESA ................................................................. 71.4 LA NECESSITÀ DI UN INTERVENTO IMMEDIATO NEL SETTORE DELLA SANITÀ......111.4.1 IL DEFICIT STORICO DEL SISTEMA SANITARIO REGIONALE. .........................121.4.2 IL DISAVANZO DEL SSR PER L’ANNO 2008............................................131.4.3 I PROVVEDIMENTI ADOTTATI DALLA GIUNTA...........................................141.4.4 I DECRETI DEL PRESIDENTE IN QUALITÀ DI COMMISSARIO AD ACTA...............16

2. IL QUADRO COMPLESSIVO DELLE RISORSE 17

2.1 L'AVANZO DI AMMINISTRAZIONE ........................................................192.2 LE ENTRATE TRIBUTARIE ..................................................................202.3 IL MECCANISMO DI FINANZIAMENTO DELLA SANITÀ. .................................212.4 LE RISORSE PER L’ATTUAZIONE DEL POR 2007-2013..............................222.5 I CONTRIBUTI E LE ENTRATE DERIVANTI DA ASSEGNAZIONI STATALI. .............222.6 L’INDEBITAMENTO .........................................................................232.7 LE ENTRATE LIBERE DA VINCOLI .........................................................26

3. LE SPESE 28

3.1 LA SPESA COMPLESSIVA ..................................................................283.2 LA SPESA DA REALIZZARE CON RISORSE AUTONOME .................................293.3 LA COMPOSIZIONE DELLA SPESA ........................................................313.4 LA SPESA PER AREE DI INTERVENTO ....................................................32

4. I RESIDUI 34

4.1 I RESIDUI ATTIVI...........................................................................344.2 I RESIDUI PASSIVI E PERENTI ............................................................35

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1. PREMESSA

1.1 Le difficoltà di ordine finanziario legate alla scarsadisponibilità di risorse autonome

La situazione finanziaria regionale, per effetto di decisioni assuntedall’Amministrazione regionale negli anni passati ed in parte derivanti dadecisioni che esulano dalla sfera di competenza regionale, richiede un interventocorrettivo sulle dinamiche della spesa regionale realizzata con le risorseautonome che attenui in maniera sostanziale un trend in costante crescita che,anche nel breve periodo, potrebbe risultare non più sostenibile. La situazione chedimostra come la spesa necessaria a legislazione vigente sia annualmentesuperiore alle entrate autonome è chiaramente dimostrata nella tabella 1.

Tabella 1Tipologia Entrata 2009 2008 2007 2006 2005 2004

Fabbisogno t eor ico at t uale a

legislazione vigent e 1052 1019 1000 980 920 900

LIVELLO DI SPESA AUTORIZZATO925,9 919,5 904,1 943,1 847,6 877,7

Tot ale Ent rat e della Regione

in libera disponib ilit à 693 699 724,4 694,6 670,2 671,8

La spesa con risorse autonome

0

200

400

600

800

1000

1200

2009 2008 2007 2006 2005 2004

Anni

Mil

ion

id

ieu

ro

Fabbisogno teorico

Livelli di spesa autorizzata

Entrate in libera disponibilità

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Le entrate libere da vincoli da destinare a finalità autonomamente definitedalla Regione ammontano mediamente a 680-700 milioni di euro, sommaassolutamente insufficiente a coprire il fabbisogno di spesa finanziato con risorseautonome, stimato intorno ad un 1,05 miliardi di euro.Per far fronte all’intero fabbisogno finanziario inerente alla copertura delle spesastorica a legislazione vigente, escluse quelle ulteriori previste da eventuali nuoveleggi di spesa, occorrerebbero, quindi, 350 milioni di euro circa cherappresentano, pertanto, in assenza di un reale incremento delle entrate in liberadisponibilità e senza l’attuazione di una manovra correttiva, un disavanzo sulfronte entrate-spese autonome che può essere definito di tipo strutturale.

Occorre, pertanto, proseguire senza indugio nell’adozione di misure finalizzate ariqualificare nel suo insieme la spesa regionale, distogliendola da impieghi nonsostenuti da motivazioni di efficienza e produttività e riorientandola verso finalitàdi riconosciuta e sicura utilità economica e sociale. La riforma della spesa, al di làdei tagli necessari che sono continuamente effettuati e che dovranno per forza dicose essere effettuati al fine di garantire l’equilibrio di bilancio, deve assumerenecessariamente carattere strutturale. E’ impensabile, infatti, a situazioneinvariata, e in una Regione che, per quanto riguarda le risorse autonome, sifinanzia in gran parte con fondi perequativi, pensare di risolvere, anno per anno, iproblemi della copertura finanziaria delle sempre maggiori necessità con lariprogrammazione delle solite risorse rivenienti dal riaccertamento deiresidui, dal definanziamento dei fondi in perenzione amministrativa odall’indebitamento per spese di investimento per coprire il disavanzo.

Il livello dei residui, peraltro, è ormai sceso a livelli fisiologici, riguardasoprattutto fondi a destinazione vincolata, e “forzare” la mano su tale argomento“fidando” sui ritardi e sulla inefficienza delle strutture regionali, può essere unasoluzione peggiore del male. Occorre precisare, peraltro, che le somme resedisponibili con il definanziamento dei residui perenti o rivenienti dalriaccertamento dei residui passivi andrebbero utilizzate per spese di investimento“una tantum” e non per finanziare spese di carattere ricorrente che poi siripropongono ogni anno, come nella fattispecie. Il definanziamento dei perenti, inparticolare, non elimina il debito nei confronti dei beneficiari, e quindi, all’iniziodell’anno successivo occorre finanziarlo ex novo e ciò riduce gli eventuali avanzi digestione o crea un disavanzo reale in sede di chiusura dei conti.

Appare, pertanto, necessario proseguire senza indugio, anche in vista della pienaattuazione del federalismo fiscale, nella riforma radicale della finanzaregionale, che non può essere solo di natura tecnica ma che investe tutto ilsistema regionale, il livello politico, le forze sociali, gli enti locali e tutto l’apparatoburocratico. Senza un risolutivo intervento di natura strutturale che incida suimeccanismi della spesa da realizzare con risorse autonome, la sostenibilitàfinanziaria del sistema regionale può essere assicurata solo attraverso unacontinua opera di tagli generalizzata, con il rischio di non riuscire a garantire,

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come peraltro già successo negli ultimi due esercizi finanziari, l’intera coperturadella spesa disposta dalle leggi regionali vigenti.

1.2 L’azione di riforma della spesa regionale.

L’azione da sviluppare per la riforma della spesa regionale è demandata aitre strumenti tipici della politica di bilancio: disegno di legge finanziariaregionale, disegno di legge di bilancio e disegno di legge collegato. In tale contesto,il disegno di legge finanziaria, ed il disegno di legge di bilancio costituiscono lasede nella quale possono essere unicamente contemplati interventi di naturaquantitativa, esclusivamente volti a ridimensionare sul piano degli stanziamentil’entità della spesa. Ma accedere in via esclusiva ad un’azione limitata e ad unapura opera di riduzione di stanziamenti di bilancio, prescindendo dai fondamentilegislativi sulla base dei quali quegli stanziamenti si determinano, costituirebbeun limite sostanziale della manovra e ricondurrebbe la manovra stessa ad unadimensione di tipo prettamente congiunturale. In tali sedi normative, accanto aduna ineludibile opera di riconsiderazione puntuale delle ragioni che motivano ladimensione e talora il permanere stesso di appostazioni di risorse finanziarieautorizzate in passato, viene quindi a delinearsi una complessiva azione diriforma destinata ad interessare quei comparti ove maggiormente è avvertital’esigenza di un intervento di razionalizzazione. Le azioni di risanamento sopradelineate devono trovare corrispondenza in termini attuativi nelle disposizioniinserite nel collegato alla manovra di bilancio. In particolare, le misure ivicontemplate devono mirare ad incidere in maniera strutturale su alcune delleprincipali voci della spesa di funzionamento del complessivo sistema regionale,intendendo per tale non solo quello costituito dall’Amministrazione regionale insenso stretto ma anche quello del sistema regionale pubblico allargato, nel qualetrovano considerazione i diversi soggetti istituzionali (società, enti, aziende edagenzie) che fanno riferimento alla finanza regionale.

Ma tali scelte vanno sostanzialmente condivise, per cui è assolutamentenecessario avviare un serrato confronto, sia in Giunta Regionale che nella sedenaturalmente deputata alla funzione legislativa, e cioè il Consiglio regionale, voltoad individuare le scelte più opportune capaci di incidere in maniera strutturale sualcune delle principali voci della spesa di funzionamento del complessivo sistemaregionale, intendendo per tale non solo quello costituito dall’Amministrazioneregionale in senso stretto ma anche quello del sistema regionale pubblicoallargato, nel quale trovano considerazione i diversi soggetti istituzionali (società,enti, aziende ed agenzie) che fanno riferimento alla finanza regionale.

Naturalmente non è sufficiente “scrivere” le riforme: occorre soprattutto saperletradurre in fatti ed azioni concrete.

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1.3 Le possibili scelte strategiche

1.3.1 La manovra sulle entrate

Il nuovo ruolo affidato alle Regioni per effetto del federalismo fiscale imponeun atteggiamento più attivo rispetto alle politiche relative alle entrate regionali,tributarie e non.

E’ evidente che le potenzialità delle entrate tributarie sono sensibilmentediverse fra regione e regione e dipendono soprattutto dalla differenza esistente frai livelli economici regionali. Si consideri, peraltro, che l’autonomia finanziariadelle Regioni sul versante delle entrate è stata notevolmente limitata in campotributario da una serie di provvedimenti normativi, talora confermati da sentenzedella Corte Costituzionale che hanno stabilito principi in contrasto conl’evoluzione in senso federale dello Stato e delle Amministrazioni territoriali.

Per questo motivo le operazioni che la Regione Calabria può mettere in attosono principalmente relative all’incremento delle entrate mediante l’utilizzo degliasset finora non sfruttati.

Tale autonomia, peraltro, era già abbastanza limitata prima di tali interventie riguardava principalmente tre tributi: l’addizionale regionale IRPEF, l’impostaregionale sulle attività produttive e la tassa di circolazione.

Le sentenze della Corte Costituzionale nn. 296 e 297 del dicembre 2003hanno statuito che, per quanto riguarda l’IRAP e la tassa di circolazione, non sitratta di tributi regionali, ma di tributi statali il cui gettito è devoluto alle Regionie, pertanto, le manovre di iniziativa regionale possono essere deliberate solo neilimiti previsti dalla normativa statale di riferimento.

Peraltro, le manovre sull’addizionale regionale sono state sospese da leggistatali fino al dicembre del 2004, e solo con la Finanziaria 2005 è stato previstoche gli aumenti dell’addizionale possono essere deliberati per coprire eventualidisavanzi del Sistema Sanitario regionale.

I margini discrezionali di aumento dei tributi della Regione Calabria sonopertanto esauriti per effetto delle disposizioni della Legge Regionale 30/2002 chehanno aumentato l’addizionale regionale IRPEF nella misura dello 0,5% per lacopertura dei disavanzi della Sanità relativi all’esercizio 2001 (poi estesa neglianni successivi) e la tassa automobilistica nella misura del 10%. Tali interventi,seppur necessari, hanno portato la fiscalità regionale ad un livello molto elevatoanche rispetto al contesto socio-economico regionale.

La rimodulazione delle aliquote dell’addizionale regionale IRPEF introdottaper l’anno 2008 con un emendamento al ddl inerente l’assestamento di bilancio2007 è stata poi annullata con decreto del Presidente della Giunta regionale nellaveste di Commissario ad acta nel maggio 2008, al fine di recuperare risorse per ilripiano del deficit della Sanità per l’anno 2007.

Pertanto, allo stato attuale, non si prevedono per il 2009 interventi sulversante delle entrate tributarie, se non quello legato all’aumento dello 0,92%dell’aliquota IRAP privata – livello massimo consentito - a partire dal 1

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gennaio 2009, che sarà necessario adottare per la copertura dei disavanzi dellasanità per l’anno 2008.

Lo sforzo dell’Amministrazione regionale sarà, quindi, incentrato soprattuttosu una più efficace azione di controllo e di lotta all’evasione alla stregua di quantogià fatto per la tassa automobilistica regionale nel corso degli ultimi anni.

Relativamente a quest’ultima, entro il 31 dicembre, con l’emissione deirelativi ruoli, si concluderà il procedimento di accertamento della tassa relativaagli anni 2004-2005 il cui ammontare è valutabile in circa 50 milioni di Euro.Entro la stessa data si procederà all’invio degli avvisi di accertamento relativiall’annualità 2006 il cui ammontare, ad oggi non determinabile con esattezza,dovrebbe attestarsi sullo stesso livello degli anni precedenti.

Le potenzialità delle entrate tributarie regionali sono decisamente più alterispetto agli attuali livelli soprattutto per ciò che riguarda alcune tipologie ditributi propri (es. concessioni del demanio marittimo, tassa sulle concessioniregionali).

Non è più procrastinabile in tal senso l’avvio di un’azione mirata a valutare ilpotenziale di entrate tributarie e, quindi, l’attuale gap di riscossione della RegioneCalabria, per poi prevedere tutti gli interventi necessari per avviare le necessarieattività di accertamento e riscossione dei tributi.

Una potenzialità che la Regione intende sfruttare ampiamente èrappresentata dalla valorizzazione del patrimonio immobiliare di proprietà,attraverso l’attuazione di azioni volte alla riqualificazione, razionalizzazione edismissione, ma anche mediante forme di gestione più efficienti e più efficaci. Intale prospettiva, la prima azione da sviluppare e portare a compimento riguarda ilcensimento dei beni immobili regionali una parte dei quali sono pervenuti allaRegione anche per effetto delle leggi di trasferimento di funzioni e risorsesuccedutesi nel corso degli anni. Tale censimento rappresenta una azioneprioritaria, essendo il patrimonio pubblico, sia dal punto di vista economico che daquello sociale e culturale, una risorsa da valorizzare al meglio e da tutelarenell’interesse della collettività.

E’ necessario, pertanto, un piano di ricognizione del patrimonio peravere reale contezza di quanto appartiene alla Regione Calabria, al fine direcuperare risorse finanziarie, evitare abusivismi, valorizzare i siti. Tale percorsodovrà tendere ad una sana, efficace ed efficiente gestione del patrimonio pubblicoavviando preliminarmente le seguenti attività:

1. puntuale completamento del censimento del demanio e del patrimonioimmobiliare;

2. analisi di tutti i flussi attivi relativi al demanio ed al patrimonio erecupero delle posizioni pregresse;

3. definizione di un piano di utilizzo e riqualificazione dei beni;4. razionalizzazione della spesa e delle ubicazioni degli uffici regionali

territoriali.Questo processo di ricognizione sarà sicuramente agevolato in seguito alla recenteaggiudicazione della gara sul patrimonio che consente di disporre di un validosupporto nell’azione di ricognizione e della successiva valorizzazione.

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Effettuato il censimento si interverrà mediante dismissione degli asset nonstrategici, l’individuazione delle forme di gestione più conveniente del patrimonioimmobiliare - che potrà anche prevedere la costituzione di un nuovo soggettogiuridico con specifici compiti, tra gli altri, di “facility management” – chedovrebbero consentire il conseguimento di significative economie.

Tale azione sarà estesa anche al patrimonio degli Enti strumentali e delleAziende Sanitarie Locali che possono recuperare importanti risorse per lariqualificazione della loro attività.

Allo stato non è possibile quantificare quanto si può recuperare in termini dientrate da tale attività, stante la grave mancanza di informazioni al riguardo chenon consente alcuna previsione attendibile.

1.3.2 La riforma della spesa

L’azione di riforma deve obbligatoriamente muoversi su più direttrici, essendomolteplici le cause che hanno inciso sulle dinamiche di spesa. Le azioni che siritengono non più rinviabili possono essere così riassunte:

a) razionalizzazione della spesa nel settore della forestazione.

A seguito della stabilizzazione di tutti gli operai idraulico forestali, avvenutanel 2004 con deliberazione della Giunta regionale, il costo che grava sullerisorse autonome regionali, compresi i 160 milioni di euro a carico dello Statoche al momento sono garantiti solo per l’anno 2009, è cresciuto in manieraesponenziale, così come evidenziato nella tabella 2.

Tabella 2 –Spesa per le attività di forestazione nel periodo 2003-2008 ed altre speseper il precariato

Tipologia 2008 2007 2006 2005 2004 2003Forestali (capitolo 2233211) 112.745.925 101.700.000 119.500.000 77.000.000 75.000.000 73.000.000Forestali (mesi non coperti) 44.000.000 22.000.000 - - - -Fondo sollievo gestito dall'Afor 21.500.000 19.300.000 21.688.297 18.300.000 - -Ex fondo sollievo 340.862 554.985 4.000.000 2.000.000 13.000.000 10.000.000

Totale Forestazione 178.586.786 143.554.985 145.188.297 97.300.000 88.000.000 83.000.000Lpu-Lsu a carico Regione 51.000.000 57.350.000 26.750.000 26.550.000 26.440.000 29.745.000Lavoratori espulsi 8.900.000 - - - - -Arssa 41.000.000 41.500.000 44.100.000 36.500.000 31.470.000 30.470.000Arssa (non coperta) 6.000.000 3.500.000 - - - -

TOTALE spesa a carico regione 285.486.786 245.904.985 216.038.297 160.350.000 145.910.000 143.215.000Percentuale su entrate libere 41% 35% 31% 23% 21% 20%

Come si può notare, il costo complessivo, che comprende anche gli operai dell’exfondo sollievo, si è enormemente dilatato negli ultimi 4 anni per quanto riguardaesclusivamente la quota a carico del bilancio regionale, che è praticamente più cheraddoppiata, ponendo dei seri problemi per il reperimento delle risorse finanziarienecessarie, visto anche il corrispondente non aumento delle entrate in liberadisponibilità. Tant’è che nelle due ultime annualità sono rimaste scoperte nel2007 la mensilità di dicembre e nel 2008 le due mensilità di novembre e dicembre.

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Tale aspetto rende ormai improcrastinabile intervenire in più direzioni al fine dicondurre il trend di spesa, ormai fuori controllo, in ambiti compatibili con gliequilibri di bilancio. Le diverse azioni possibili sono di seguito riassunte:

- utilizzazione per l’anno 2009 degli ammortizzatori sociali;

- verificare la possibilità di realizzare con una parte della manodopera progettireali di difesa ambientale e idrogeologica e di salvaguardia del territorio, alfine di rendere eleggibile la spesa a livello comunitario e liberare così unaparte di risorse autonome, che possono così essere utilizzate per altri scopi;

- rivedere alcune voci di spesa del contratto stesso che, perdurando da anni,hanno ormai assunto carattere di definitività pur non producendo alcunautilità pubblica. Si fa riferimento ad alcuni oneri accessori previsti dallacontrattazione, quali i rimborsi spese per i trasferimenti che, mentre prima, inuna situazione di precarietà potevano rappresentare un’integrazione direddito, adesso, dopo la completa stabilizzazione, sono diventati una “rendita”;

- incentivi all’esodo, per la riduzione del numero dei lavoratori;

- procedere alla completa revisione del riconoscimento di oneri per servizigenerali agli Enti attuatori;

- attuare il trasferimento alle province o alle Comunità Montane, senza aggraviodi costi per il bilancio regionale;

b) razionalizzazione della spesa nel settore dei trasporti:

Il processo di riforma già avviato dovrà essere completato con l’attuazionedell’affidamento dei servizi di trasporto pubblico d’interesse regionale tramiteconcorso di gara pubblica e con la gestione diretta da parte delle Province qualienti delegati.La Regione intende, inoltre, elaborare ed approvare ai sensi delle norme nazionalie regionali vigenti, il Piano Triennale dei Servizi di Trasporto Pubblico Locale edei bacini di traffico, al fine individuare gli interventi da realizzare in direzionedel potenziamento, dell’integrazione vettoriale e tariffaria, nonché delladefinizione delle reti di interesse regionale e locale.L’obiettivo generale è quello di realizzare un sistema del TPL qualificato in gradodi drenare traffico dal trasporto motorizzato privato.Dette politiche dovranno consentire delle economie ed una maggiore efficienza delsistema.Inoltre sono attese delle economie conseguenti all’affidamento tramite gara deiservizi, economie possibili per come già riscontrato da altre esperienze nazionalinel settore.

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c) abbandono della logica di tipo incrementale della spesa

Deve essere ricondotto allo spirito della riforma della contabilità regionale di cuial decreto legislativo n. 76/2000 l’utilizzo dello strumento del collegato allamanovra finanziaria, utilizzato impropriamente per inserire norme finanziarie“una tantum” che poi diventano spese ricorrenti;

d) minore “pressione” sulle poche risorse regionali ed una maggiore“attenzione” sulle ben più corpose risorse comunitarie e nazionali

Queste ultime, se utilizzate adeguatamente, sia dal punto di vista quantitativoche qualitativo, possono creare sviluppo ed occupazione; i settori devonoprogrammare i loro interventi puntando sull’utilizzo delle risorse assegnate avario titolo dallo Stato o dalla UE che rischiano di perdersi, anche alla luce dellalogica che sottende ai tagli già effettuati già nel corso del 2008 dal governonazionale;

e) attuare un razionale processo di delegificazione

Occorre ridurre sostanzialmente le circa 150 leggi di spesa attualmente in vigore,anche alla luce della rivisitazione delle competenze regionali attuate dalle leggi didelega e dalla modifica del Titolo V della Costituzione. L’obiettivo dovrebbe esserequello di procedere per Testi Unici in tutti i settori, al fine di determinare unarazionalizzazione delle politiche di intervento nei vari settori ed un minore sprecodi risorse;

f) procedere ad una riduzione delle spese di funzionamento

L’attuazione delle gare per l’acquisto di beni e servizi può comportare unasostanziale riduzione dei costi; con l’avvio della SUA i risparmi potranno esserenotevoli;

g) revisione degli Enti strumentali

Essi al momento rappresentano solo un centro di spesa limitandosi, di fatto, aderogare le retribuzioni del personale dipendente e precario; tutti gli aumenti deifondi di dotazione erogati negli ultimi anni hanno, infatti, riguardato quasiesclusivamente incrementi dei costi per il personale. Una buona parte presentanobilanci con forti disavanzi, che inevitabilmente graveranno prima o poi sulbilancio regionale;

h) la razionalizzazione delle partecipazioni

Negli ultimi anni esse hanno comportato notevoli esborsi per la copertura diperdite e per la ricapitalizzazione di enti strutturalmente deficitari; occorreproseguire nella dismissione già avviata nel 2008, evitando

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i) aumento dell’efficienza della burocrazia regionale e degli enti locali

La revisione della spesa non può prescindere dal porsi l’obiettivo di spendere leingenti risorse di natura vincolata che sono allocate, alcune da più anni, nelbilancio regionale. Nell'esame delle risultanze della gestione finanziaria inerenteall'esercizio 2008, si ha la possibilità di verificare una "capacità direalizzazione" della Regione molto bassa.

In particolare, se si sommano le componenti finanziarie negative e cioè i residuipassivi propri (al netto delle contabilità speciali), pari a 1,8 miliardi di euro circa,i residui perenti agli effetti amministrativi, pari a 423 milioni di euro, i residuidi stanziamento (che in quanto economie, in gran parte con vincolo didestinazione, sono riprodotte attraverso l'avanzo di amministrazione applicato albilancio 2009), pari a 3,2 miliardi di euro, si ottiene la somma complessivacomunque non spesa alla fine dell'esercizio 2008 pari ad un valore di 5,4 miliardidi euro circa, prescindendo dalla provenienza.

Tabella n. 3 – La parte non spesa

VOCI PRINCIPALI

LE SOMME

NON

IMPEGNATE

NEL 2008

SOMME

IMPEGNATE IN

TOTALE E NON

PAGATE

TOTALE NON

SPESO%

APQ 856,3 466,8 1.323,1 24,2

POR 2000-2006 285,2 818,8 1.104,0 20,2

POR 2007-2013 1.011,4 37,9 1.049,3 19,2

SANITA' 524,6 27,4 552,0 10,1

EDILIZIA 156,5 105,3 261,8 4,8

ALTRI 376,1 383,0 759,1 13,9

FONDI PERENTI - 423,6 423,6 7,7

TOTALE 3.210,1 2.262,8 5.472,9 100,0

Questi ultimi dati espongono, sia pure in modo grossolano, il grado di"efficienza" dell'amministrazione regionale, che afferisce, comunque, non solo allaqualità della burocrazia regionale ed alla più volte evocata complessità delleprocedure di spesa, ma anche ai ritardi, alle lentezze e alle inefficienze degli entilocali, che sono i destinatari di gran parte delle risorse in argomento e chepresentano un livello di progettazione inadeguato e scarsamente innovativo, equindi una “domanda” qualitativamente scadente.E’ innegabile, comunque, il “contributo” della burocrazia regionale e non, nel

determinare un’eccessiva lentezza dei processi di spesa. Ciò richiede, quindi, fral’altro, urgenti interventi in materia di personale per elevare il livello della qualità

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della dirigenza, per una diversa organizzazione e distribuzione territoriale dellerisorse umane, oltre alla ormai improcrastinabile implementazione di un sistemadi controllo di gestione adeguato alle caratteristiche e alle esigenze dicambiamento della regione. Un efficace sistema di CdG consente di realizzare ilreale collegamento fra obiettivi e risultati, e quindi rende possibile legare a questiultimi la retribuzione di risultato, che deve essere attribuita solo edesclusivamente in base all’attività realizzata e ai risultati raggiunti.

Aver limitato nel corso degli anni la politica di gestione del personale ad unegualitarismo di massa, in cui i meccanismi di ricompensa sono accessibili a tuttiindifferentemente dai meriti e dai risultati raggiunti, è espressione di una miopiaculturale che ha provocato dei danni irreparabili in termini di investimento nellecapacità personali degli individui coinvolti, di valori da trasmettere e di codicimorali da rispettare, evidenziatisi nella cronica mancanza di benessereorganizzativo, di demotivazione e di mancata assunzione di responsabilità.E’ necessario, pertanto, curare lo sviluppo della carriera per garantire che siano

promosse alle posizioni chiave persone adeguatamente qualificate e formate e nonquelle legate al “carro politico” di turno.Gli individui, dal canto loro, hanno bisogno dello sviluppo della carriera per

aumentare il gusto di lavorare e per ottenere retribuzioni migliori. Soloprogettando percorsi di carriera che consentono alle persone preparate diassumere responsabilità crescenti nel tempo, si garantiscono all'organizzazione leconoscenze necessarie per raggiungere gli obiettivi aziendali.

1.4 La necessità di un intervento immediato nelsettore della Sanità.

La questione “Sanità”, aldilà di tutte le strumentalizzazioni di carattere politicoe di tutte le considerazioni sulla qualità dei servizi erogati, rappresenta unproblema che se non affrontato immediatamente rischia di travolgere in manieradevastante il già precario equilibrio economico-finanziario regionale, anche esoprattutto perché i deficit del sistema dovranno gravare sul bilancio regionale, daun lato, e sulle famiglie e sulle imprese calabresi, dall’altro, poiché tali disavanzipossono essere coperti finanziariamente, viste le poche risorse autonomedisponibili, solo attraverso il ricorso a manovre fiscali sui tributi sostanzialmentemanovrabili (IRAP e Irpef).

Deve, pertanto, essere immediatamente adottato il piano di rientro per lacopertura dei disavanzi 2001-2007, anche al fine di sbloccare le risorse finanziarieattualmente congelate presso il Ministero per circa 650 milioni di euro, peraltro inparte già erogate alla ASL in via di anticipazione, nel quale in ogni caso sianoaffrontati in maniera decisa tutti quegli aspetti che hanno generato, oltre che idisavanzi, sprechi ed inefficienze, sottraendo risorse fondamentali per garantirelivelli adeguati di assistenza.

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Vanno, quindi, subito aggrediti i molteplici fattori di costo e di inefficienzagestionale che gravano sul sistema sanitario regionale, di cui i più critici edimmediatamente evidenti sono così sintetizzabili: inaffidabilità del dato contabile delle aziende; mancata attivazione di un sistema informativo efficiente; disomogeneità della rete ospedaliera pubblica e privata, con aree di eccesso

di offerta, talora scarsamente qualificata, e sacche di obsolescenzastrutturale, tecnologica e ridotta qualificazione professionale;

rapporto non equilibrato tra i ruoli professionali, con preponderanza versofigure a minore specializzazione o amministrative;

scarso sviluppo dei servizi territoriali con eccesso di offerta nel settore delladiagnostica di laboratorio;

eccesso di mobilità passiva, condizionato anche da quanto ai puntiprecedenti;

eccesso di spesa farmaceutica convenzionata; mancata attivazione di procedure condivise tra le aziende per l’acquisizione

di beni e servizi; mancanza di coordinamento delle reti aziendali di controllo; il cumulo, sul capitale, degli interessi passivi a causa di un’endemica

carenza di liquidità delle aziende; improprie applicazioni contrattuali; il mancato rispetto dei tetti massimi di spesa stabiliti con la

programmazione annuale.

1.4.1 Il deficit storico del sistema sanitario regionale.

Nella convinzione che l’accertamento del debito storico non può che essere la basedi partenza per una definitiva rimozione delle cause del deficit strutturale, nelcorso dell’ultima parte del 2008 e nei primi mesi del 2009, sono state attivatediverse azioni al fine di far emergere la reale situazione debitoria del sistemasanitario regionale.

L’advisor KPMG, nominato dal Governo, attraverso l’esame delladocumentazione raccolta dal soggetto attuatore del Commissario delegato odacquisita presso il Dipartimento Tutela della salute, ha proceduto, intorno allafine di febbraio 2009, ad una prima ipotesi di consistenza del debito aggregato al31 dicembre 2007 in 2,1 miliardi di euro, di cui 1,7 miliardi di euro circa laquota attribuibile agli esercizi anteriori al 31 dicembre 2005.

Il dato, inoltre, per come riferito dall’advisor, necessita ancora di unarevisione straordinaria, basandosi esso su saldi contabili ulteriormente daverificare, quanto meno incerti, rivenienti dal passaggio dal vecchio sistema dicontabilità finanziaria alla nuova contabilità economico-patrimoniale o per lapresenza di debiti non cancellati ed ancora iscritti a passivo, nonostantel’avvenuto pagamento, anche a seguito di transazioni o di procedure esecutivegiudiziali.

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1.4.2 Il disavanzo del SSR per l’anno 2008

Nel tavolo tecnico di verifica tenutosi presso il Ministero dell’Economia edelle finanze il 19 marzo 2009, è stato determinato un disavanzo del sistemasanitario regionale, per l’annualità 2008, pari complessivamente ad euro 322,6milioni di euro. Tale importo era la risultante, per circa 124 milioni di euro, delleperdite consolidate dell’esercizio 2008, determinate sulla base dei conti economicidel quarto trimestre, al netto della copertura effettuata con risorse proprie dellaRegione, pari a circa 35 milioni di euro, inerenti alla quota ancora disponibiledell’IRPEF 2008 (manovra regionale) e per 198 milioni di euro di debito 2007 nonripianato dovuto alla contabilizzazione da parte delle Aziende, nell’esercizio 2007,di sopravvenienze passive e/o insussistenze attive, di fondi rischi ed altriaccantonamenti, nonché da rettifiche scaturite dalla procedura di ascolto deifornitori effettuata dalle Aziende, su indicazione dell’Ufficio del Commissariodelegato per l’emergenza.

Si ricorda che per l’anno 2007, in sede di approvazione del bilancio 2008, siera già provveduto ad una manovra straordinaria di rientro per circa 116,5milioni di euro, in conseguenza delle determinazioni assunte dal Presidente dellaGiunta regionale, nella qualità di Commissario ad acta ex art. 1 D.L. 20 marzo2007 n. 23.

L’esplosione del debito 2007 da 116,5 milioni a 315 milioni, dovuta alla“solerte” attività delle Aziende che, in sede di approvazione dei bilanci, hannocontinuato a registrare passività, emergenti da un’attività di ascolto dei creditori,promossa dall’Ufficio del Commissario delegato per l’emergenza socio-economico-sanitaria, ha, di fatto, impedito alla Regione di presentare al Tavolo tecnico del 19marzo una manovra straordinaria di ripiano per l’anno 2008, già predisposta pergarantire la copertura finanziaria dei 124 milioni di euro attribuibili allo stessoesercizio.

Ciò ha provocato, anche per il 2009, l’avvio delle procedure, da parte delMinistero, previste dalla normativa vigente, con l’aggravante, questa volta, chel’ulteriore deficit di 198 milioni di euro, non è ripianabile con manovre sullafiscalità regionale né con un ulteriore utilizzo, dopo quello straordinario dell’annoscorso, di risorse autonome.

C’è da ribadire, però, che le ulteriori passività registrate dalle Aziende nonsolo non si riferiscono in gran parte a perdite di competenza dell’anno 2007, mapresentano elementi di grossa incertezza ed aleatorietà, peraltro già emersi nelcorso di semplici procedure di verifica attuate nell’ultimo periodo da parte dellostesso advisor e da alcuni dirigenti del Dipartimento Sanità.

Anche per questo, la Regione Calabria ha cercato, anche se inutilmente, diinserire le partite iscritte nel 2007 all’interno dello stock del debito da ripianarecon l’accordo per il rientro complessivo dai disavanzi 2001-2006.

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1.4.3 I provvedimenti adottati dalla Giunta

Nella seduta del 31 marzo 2009, la Giunta regionale ha approvato unprimo pacchetto di provvedimenti urgenti, tra i quali la deliberazione n. 140/2009,avente ad oggetto “Deficit storico del servizio sanitario regionale e disavanzo diesercizio del 2008. Provvedimenti e proposta di legge regionale”;

Con tale deliberazione viene proposto al Consiglio regionale un ddl, poidiventato legge regionale 30 aprile 2009, n. 11, che prevede, all’articolo 1,l’autorizzazione alla Giunta regionale a provvedere, con proprio atto, allacopertura del disavanzo dell’esercizio consolidato per l’anno 2008, per comeemerso dei conti economici del quarto trimestre, secondo le seguenti modalità:

a) quanto al disavanzo strettamente imputabile all’esercizio finanziario2008, mediante il gettito derivante dalla manovra regionale sull’imposta sulreddito delle persone fisiche, già iscritta in bilancio e quantificata in 69,5 milionidi euro, e dall’aumento dell’aliquota dell’IRAP privata (+0,92%), che dovrebbecomportare un gettito di circa 48,3 milioni di euro.

b) quanto al disavanzo riveniente dalle sopravvenienze passive e dagliaccantonamenti iscritti nell’esercizio 2007, nell’ambito della complessiva manovradi rientro dal deficit dal 2001 in avanti.

La determinazione di estendere la proposta di accordo per il rientro al periodoantecedente al 31 dicembre 2007 risponde alla logica della lettera d’intenti -firmata nel marzo 2008, dai Ministri della Salute e dell’Economia e delle finanze,unitamente al Presidente della Giunta regionale, successivamente agliapprofondimenti tecnici del Tavolo di verifica del 12 febbraio 2008 - nella quale sistabiliva di soprassedere rispetto proposta di accordo avanzata dalla RegioneCalabria per il rientro dal deficit anteriore al 31 dicembre 2006, in attesa dellaricognizione sullo stato dei conti e della verifica sull’adeguatezza delle strutture edei procedimenti amministrativo-contabili, da eseguirsi con l’ausilio di un advisor,designato dal Ministero dell’Economia e finanze, e trova ancora più forza a seguitodella ritardata designazione dell’advisor stesso da parte del Governo.

Essa, infatti, è avvenuta a distanza di ben sei mesi dall’intesa, con notadella Ragioneria generale dello Stato del 25 settembre 2008 n. 113156 e, pertanto,solo a partire da quel momento, con deliberazioni del 6 ottobre 2008 n. 730 e del27 ottobre 2008 n. 788, la Giunta regionale ha potuto conferire l’incaricoall’advisor KPMG, dando mandato al Dipartimento Tutela della salute per lastipula del relativo contratto.

Il ritardo nell’affiancamento dell’advisor, unitamente alle caratteristichedelle rettifiche apportate ai bilanci aziendali successivamente, rendono perciònecessario includere nella pianificazione del rientro complessivo del debito 2001-2006 anche il 2007, ormai concluso.

Sempre secondo il ddl in argomento, il Consiglio dovrebbe delegare allaGiunta regionale il potere di adottare ogni atto necessario volto alla stipula edattuazione dell’accordo con lo Stato per il rientro dai disavanzi del serviziosanitario, sia per quanto riguarda gli indirizzi da adottare per la progressivariqualificazione del servizio sanitario regionale, che per la parte finanziaria.

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Sotto il profilo strettamente finanziario, il progetto di legge prevede chel’accordo destini alle Aziende sanitarie ed ospedaliere, per la copertura deidisavanzi antecedenti al 31 dicembre 2007, le risorse provenienti oltre che dallemanovre fiscali possibili, dall’applicazione di ticket sulla distribuzione dei farmacie/o sull’erogazione di determinate prestazioni sanitarie, dall’assegnazione di quotedi finanziamento integrativo, a seguito della sottoscrizione e dell’attuazionedell’accordo per il rientro dai disavanzi (verosimilmente per il periodo anteriore al31 dicembre 2005), dalle sovvenzioni aggiuntive dello Stato, dall’attribuzione deifondi statali non ancora assegnati per il raggiungimento degli obiettivi del pianosanitario nazionale, dall’esercizio delle azioni di responsabilità per danno erariale.

Con il citato provvedimento, la Giunta regionale, considerata l’inaffidabilitàdella contabilità delle Aziende sanitarie, ha inoltre avanzato formale richiesta disupporto alla Corte dei Conti, con particolare riferimento all’accertamento dellostato dei conti sanitari regionali, a seguito delle verifiche dell’advisor designatodal Ministero dell’economia e delle finanze, all’adozione di misure atte pergarantire l’adeguatezza dei sottostanti procedimenti amministrativi e contabili,alla predisposizione di linee guida vincolanti, ai fini del riconoscimento, da partedelle Aziende, dei debiti emersi dalla procedura d’ascolto promossa dal soggettoattuatore del Commissario delegato per l’emergenza socio-economico-sanitaria.

In aggiunta a quanto sopra, con nota in data 7 aprile 2009, il Presidentedella Giunta regionale ha inoltrato apposita richiesta di supporto all’Agenzianazionale per i servizi sanitari regionali, ai fini della predisposizionedell’accordo per il rientro dai disavanzi, di cui all’art. 1, comma 180, della legge 30dicembre 2004 n. 311.

L’Agenzia potrà ben supportare gli uffici regionali nella predisposizione erealizzazione operativa, proprio in quanto la sua attività è indirizzata adanalizzare varie funzioni: dalla valutazione di efficacia dei livelli essenziali diassistenza alla rilevazione e all’analisi dei costi, alla formulazione di proposte perl’organizzazione dei servizi sanitari all’analisi dell’innovazione di sistema almonitoraggio dei tempi di attesa.

Nelle more di ciò, la Regione Calabria ha inoltre previsto di richiedereall’advisor di prevedere azioni volte alla diffusione della cultura contabileattraverso l’implementazione di nuove procedure amministrativo-contabili, laredazione di linee guida per la redazione dei bilanci, un nuovo piano dei contiunico regionale allineato alle effettive esigenze della Regione, nonché la diffusionedi criteri di monitoraggio amministrativo-contabile e gestionale, che permettanouna diretta valutazione dei dati della produzione e contabili.

La delibera ha poi, infine, individuato tutta una serie di linee prioritaried’intervento che devono portare nel più breve tempo possibile ad arginare il debitoannuale di carattere strutturale. Tali obiettivi riguardano principalmente ilriordino dei sistemi informativi e dell’area di controllo, il governo della spesafarmaceutica, la razionalizzazione delle procedure di acquisto di beni e servizi, ilcontenimento del costo del personale, il riordino della rete ospedaliera eterritoriale.

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1.4.4 I decreti del Presidente in qualità di Commissario ad acta

Il Tavolo degli adempimenti di cui all’art. 12 dell’Intesa Stato – Regioni, del 23 marzo 2005,cosiddetto tavolo “Massicci”, non ha ritenuto adeguati, però, i provvedimenti amministrativi enormativi assunti dalla Regione ed ha così avviato la procedura prevista dall’articolo 1, comma174, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, che cita testualmente ”Al fine del rispettodell’equilibrio economico-finanziario, la regione, ove si prospetti sulla base del monitoraggiotrimestrale una situazione di squilibrio, adotta i provvedimenti necessari. Qualora dai dati delmonitoraggio del quarto trimestre si evidenzi un disavanzo di gestione a fronte del quale nonsono stati adottati i predetti provvedimenti, ovvero essi non siano sufficienti, con la proceduradi cui all’articolo 8, comma 1, della legge 5 giugno 2003, n. 131, il Presidente del Consigliodei ministri diffida la regione a provvedervi entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello diriferimento. Qualora la regione non adempia, entro i successivi trenta giorni il presidentedella regione, in qualità di commissario ad acta, approva il bilancio di esercizio consolidatodel Servizio sanitario regionale al fine di determinare il disavanzo di gestione e adotta inecessari provvedimenti per il suo ripianamento, ivi inclusi gli aumenti dell’addizionaleall’imposta sul reddito delle persone fisiche e le maggiorazioni dell’aliquota dell’impostaregionale sulle attività produttive entro le misure stabilite dalla normativa vigente.

Il Presidente, pertanto, con decreti vari

- ha approvato il bilancio di esercizio consolidato del Servizio sanitario regionale perl’esercizio 2008, riferito al monitoraggio del IV° trimestre, rideterminandolo in viadefinitiva in € 96.215.617,00;

- ha disposto, nel territorio della Regione Calabria, l’incremento dello 0,92% dell’aliquotaIRAP di cui all’articolo 16, comma 1, del decreto legislativo 15 dicembre 1997 n. 446, condecorrenza dall’esercizio finanziario in corso e nei confronti di tutti i soggetti obbligati,destinando le conseguenti maggiori entrate, valutate in 48,3 milioni di euro, alripianamento del disavanzo in argomento;

- ha rideterminato in euro in € 56.766.464,34 l’effettivo ed ulteriore disavanzo del serviziosanitario regionale, da ripianare per l’esercizio 2007, anziché i 198 milioni determinatiinizialmente, in considerazione del fatto che le risultanze contabili del bilancio di esercizio2007, derivanti dall’iscrizione delle poste straordinarie e dagli accantonamenti, sono statesuccessivamente oggetto di correzione da parte delle Aziende, anche sulla base dei rilievidei collegi sindacali;

- ha utilizzato per la copertura dei 152 milioni circa (2007+2008), oltre i 48 milioni derivantidall’aumento dell’aliquota IRAP, i 69 milioni di euro circa di IRPEF 2009, già iscritta inbilancio per effetto dell’incremento da 0,9 ad 1,4 deciso con legge regionale n. 30 del2002, e 35 milioni di euro di risorse regionali, sottratte alla manovra finanziaria 2009.

Spetta adesso al Tavolo e quindi, in via ultimativa, alla politica, decidere o meno sulcommissariamento della Sanità calabrese.

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2. Il quadro complessivo delle risorse

Il bilancio della Regione per l’anno 2009, al netto delle partite di giro, ammonta,al momento, a circa 9,6 miliardi di euro. Si tratta, però, in gran parte di risorsea destinazione vincolata, vale a dire di somme il cui utilizzo può aver luogo soloper finalità stabilite da altri decisori istituzionali o con questi concordate.

Tabella n. 4Le entrate dist inte rispetto al vincolo Valor i assolut i %

Avanzo di am m inist razione 3.807 39,7%

Ent rat e per la Sanit à 3.251 33,9%

Por 2007-2013 (annualit à 2009) 482 5,0%

Alt r i fondi vincolat i 727 7,6%

Ent rat e per m ut ui 637 6,6%

Ent rat e libere da vincoli 693 7,2%

9.597 100%

Le entrate regionali

39%

34%

5%

8%

7%

7%

Avanzo di amministrazione

Entrate per la Sanità

Por 2007-2013 (annualità 2009)

Altri fondi vincolati

Entrate per mutui

Entrate libere da vincoli

Rientrano in tale area le somme riprodotte nella parte spesa poiché nonimpegnate nell’esercizio precedente e finanziate con l’avanzo di amministrazione(3,8 miliardi di euro, pari al 40% dell’intero bilancio), le risorse destinate alfinanziamento del servizio sanitario regionale (3,2 miliardi di euro circa - 34%),l’annualità 2009 del Programma Operativo Regionale (497 milioni di euro – 5%),nonché ulteriori fondi di natura vincolata assegnati a vario titolo dallo Stato (727milioni di euro circa, pari al 7,6%).Le entrate libere da vincoli da destinare a finalità autonomamente definite dallaRegione ammontano, invece, a circa 693 milioni di euro, pari a circa il 7,2%delle risorse attualmente iscritte in bilancio.

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La tabella 5 contiene più in dettaglio il riepilogo delle entrate previste per il 2009distinte per provenienza. Come si può notare le voci principali riguardano:

Tabella 5 - Quadro delle entrate previste nel bilancio di previsione 2009 raffrontate con quelle deibilanci 2008-2005 iniziali

DESCRIZIONE 2009 2008 2007 2006 2005

AVANZO DI AMMINISTRAZIONE 3.807.298.974 3.750.035.156 3.284.997.093 3.025.359.781 2.982.695.297

ENTRATE TRIBUTARIE AL NETTO DELLA SANITA' 621.055.768 623.913.272 660.076.207 595.290.857 594.290.857

- Im post a concession i ben i dem anio 320.000 270.000 290.000 290.000 290.000- Tassa su lle concession i regionali 3.200.000 1.600.000 1.400.000 1.400.000 1.400.000- Tassa reg ionale d i circo lazione 156.000.000 152.000.000 125.000.000 122.000.000 121.000.000- Tassa reg ionale ab ilit azione esercizio venat or io 1.500.000 1.900.000 1.900.000 2.200.000 2.200.000- Addizionale reg ionale im post a consum o m et ano 5.300.000 5.800.000 8.000.000 8.000.000 8.000.000- Tr ibu t o speciale deposit o d iscar ica r if iut i 4.000.000 4.000.000 4.500.000 4.500.000 4.500.000- Provent i da dem anio id r ico 1.500.000 2.500.000 1.611.346 1.611.346 1.611.346

- IRAP - Quot a libera 446.218.761 446.218.761 446.000.000 446.000.000 446.000.000

- IRPEF - Quot a libera 0 9.289.511 9.289.511 9.289.511 9.289.511

- Recupero evasione t assa aut om obilist ica 0 0 51.000.000 0 0

- Com pensazione perd it a di ent rat a 2.767.007 0 11.085.350 0 0

Tassa per im pian t i d i p roduzione d i energ ia elet t r ica 80.000 35.000 0 0 0

- Canone ut enza acqua pubb lica 170.000 300.000 0 0 0

ENTRATE TRIBUTARIE PER SANITA' 367.135.239 402.202.905 397.614.161 376.980.714 252.906.369

- Quot a IRPEF dest inat a al f inanziam ent o del S.S.R. 128.137.000 155.171.746 160.224.741 157.442.869 77.475.248

- Quot a IRAP dest inat a al f inanziam ent o del S.S.R. 121.068.239 180.491.159 177.908.299 173.056.724 128.950.000

- Quot a IRPEF dest inat a al r ip iano dei disavanzi 69.570.000 66.540.000 59.481.121 46.481.121 46.481.121

- Quot a IRAP dest inat a al r ip iano dei d isavanzi 48.360.000 0 0 0

Entrate interamente dest inate al

f inanziamento del SSR2.884.398.018 2.582.780.572 2.373.844.783 2.352.506.750 2.304.864.733

- Com par t ecipazione reg ionale all' IVA 2.884.398.018 873.328.616 873.328.616 873.328.616 873.328.616

- Fondo perequat ivo di so lidar iet à in t er reg ionale 0 1.709.451.956 1.500.516.167 1.479.178.134 1.431.536.117

Entrate per quote regionali di t ribut i

statali127.764.412 116.397.612 61.916.379 60.846.379 68.846.379

- Quot a accisa benzina 45.000.000 40.133.200 60.846.379 60.846.379 68.846.379

- Quot a accisa gaso lio per au t ot razione vinco lat a 55.551.233 55.551.232,85 1.070.000 0 0

- Ult er io re quot a accisa gaso lio per au t ot razione vinco lat a 6.500.000 0

- Quot a accisa gaso lio per au t ot razione libera 20.713.179 20.713.179 0 0 0

Entrate extra-t ributarie 7.085.996 3.210.000 3.200.000 3.211.800 8.354.800

- Ent rat e ext ra-t r ibu t ar ie (vincolat e) 805.996 0 0 0 0- Ent rat e ext ra-t r ibu t ar ie (libere) 6.280.000 3.210.000 3.200.000 3.211.800 8.354.800

Altri t rasferiment i vincolat i 1.144.888.853 1.571.267.485 655.466.998 1.187.192.413 1.208.640.665

- Quot a del Por Calabr ia 482.492.234 936.846.639 0 456.246.000 437.796.000

- Trasfer im ent i St at o , UE e alt r i sogget t i 638.088.022 610.112.250 631.158.402 697.559.989 720.659.100

- Mut ui san it à (rat e am m ort am ent o) 0 0 0 9.077.828 25.876.969

- Mut ui ccddpp calam it à nat urali (rat e am m ort am .) 24.308.596 24.308.596 24.308.596 24.308.596 24.308.596

Entrate per mutui, prestit i ed alt re

operazioni credit izie637.487.541 401.750.382 34.403.140 0 0

- Mut ui var i 174.520.396 0 34.403.140 0 0

Ant icipazione di cassa 250.000.000 250.000.000 0 0 0

Mut u i per co f inanziam ent o POR 160.099.989 101.153.338 0 0

Mut u i per indeb it am ent o ar t . 26 legge cont ab ilit à 52.867.156 50.597.043 0 0 0

Totale Entrate 9.597.114.801 9.451.557.384 7.471.518.762 7.601.388.694 7.420.599.100

3,8 miliardi di euro circa (39,7%) quale avanzo di amministrazione 2008applicato al bilancio 2009 e costituito in gran parte, come meglio specificatonel successivo paragrafo, da economie su fondi con vincolo di destinazioneriprodotte nel bilancio 2009 nei capitoli di provenienza;

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3,2 miliardi di euro circa (33,9%) quale quota dei tributi erariali (irpef,iva, quota sanità irap, ecc) destinata al finanziamento del serviziosanitario regionale;

621 milioni di euro (6,8%) di entrate tributarie, che comprendono la quotaIrap ex fondo perequativo di 446,2 milioni di euro, le entrate tributarieproprie “strettamente regionali” (tassa automobilistica, concessionidemaniali, gas metano, discariche, ecc) previste per il 2009 in 174,8 milionidi euro circa;

7 milioni di euro di entrate extratributarie, di cui 6,5 libere da vincoli; 127,7 milioni di euro di entrate per quote regionali di tributi statali, quali

l’accisa sulla benzina (45 milioni di euro) e sul gasolio per autotrazione(76,2 milioni di euro, di cui 20,7 in libera disponibilità poiché sostitutive dicompensazioni per mancati introiti di accisa sulla benzina);

1.144 milioni di euro (12,6%) quale quota di assegnazioni comunitarie estatali, riguardanti principalmente, oltre alle risorse relative al POR 2007-2013, il finanziamento di 160 milioni di euro per i forestali, i trasferimentiper le funzioni conferite ai sensi del decreto legislativo 112/98 (108,4milioni di euro), il saldo delle disponibilità di risorse depositate presso laCCDDPP per le funzioni trasferite in materia di edilizia sovvenzionata(203 milioni di euro), i contributi per la copertura delle rate diammortamento dei mutui a carico dello Stato per le calamità naturali (24milioni di euro) e quello per i mutui attuati per il rinnovo del parcoautobus;

387,4 milioni di euro di entrate derivanti dal ricorso all’indebitamentocui si aggiunge l’iscrizione per l’eventuale ricorso all’anticipazione di cassa(250 milioni di euro).

2.1 L'avanzo di amministrazione

Come ogni anno, una componente significativa dell'entrata di competenza èrappresentata dall'avanzo di amministrazione applicato al bilancio annuale anorma dell'art. 13, comma 2, della legge regionale di contabilità n. 8/2002. Dettoavanzo è la risultante della somma algebrica dei seguenti elementi, di segnodiverso:

a) la cassa regionale che presenta al 31.12.2008 un saldo attivo presunto dieuro 399.115.344,07;

b) i residui attivi presunti ammontanti ad euro 5.247.424.076,79;c) i residui passivi presunti ammontanti ad euro 1.839.240.447,06;

La somma algebrica degli elementi di cui alle precedenti lettere a), b) e c), è pariad euro 3.807.298.973,80 che costituisce l'avanzo di amministrazione presuntoapplicato al bilancio 2009 ed utilizzato secondo l'elenco di cui all'allegato n. 1,approvato con l'art. 15 del disegno di legge di bilancio.

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Come sopra esposto, tale avanzo è dato, sotto il profilo tecnico-contabile, dallasomma algebrica tra fondo cassa, residui attivi e residui passivi; la suaconsistenza non deve, però, trarre in inganno in quanto detto risultato è lungi dalrappresentare un’effettiva eccedenza di somme disponibili per la Regione.

In particolare, l'avanzo presunto di amministrazione 2009 è costituito:

o per 3.210,1 milioni di euro, e cioè per quasi l’84,3%, da economiepresunte meramente contabili derivanti da spese non impegnate nelcorso dell'esercizio 2008, ma finanziate con assegnazioni statali adestinazione vincolata, accertate o riscosse nel corso dell'esercizio o inesercizi precedenti (parte A dell'allegato 1). Tali spese sono, pertanto,riscritte nel bilancio di competenza e finanziate con la quota suddetta diavanzo. Occorre al più presto prendere atto di tale situazione, pertentare di eliminare gradualmente le cause sostanziali di rallentamentodella capacità di spesa della regione di cui i residui passivi e le spese diinvestimento non utilizzate e riscritte in bilancio costituiscono la meraespressione contabile. L’approfondimento di tali cause, come già detto inprecedenza, diventa fondamentale per rimuovere gli ostacoli cheimpediscono la crescita della regione in termini di sviluppo edoccupazione;

o per 254 milioni di euro, corrispondenti al 6,7%, quale quota previstaper la copertura finanziaria dei residui passivi perenti agli effettiamministrativi (parte B dell'allegato 1), determinati ad inizio esercizioin 423,3 milioni di euro e definanziati per il 40%;

o per 343 milioni di euro, corrispondenti al 9,1% della quota libera pernuove destinazioni di spesa (parte C dell'allegato 1) da cui vanno peròdepurate le economie su residui passivi da riprodurre sui capitolivincolati di provenienza del bilancio 2008 (216 milioni di euro)

2.2 Le entrate tributarie

I tributi propri della regione, comprese l’imposta regionale sulle attivitàproduttive e l’addizionale regionale Irpef, ammontano complessivamente a 988,1milioni di euro circa. Ma se si considera, come sopra specificato, che una quotadell’Irap, pari ad euro 121 milioni di euro, ed una quota dell’Irpef pari a 128milioni di euro, sono destinate al finanziamento del servizio sanitario regionale,mentre un’altra parte dell’addizionale Irpef, quantificata in 69,5 milioni di euro ederivante dai provvedimenti fiscali in materia di addizionale IRPEF assunti con lalegge regionale 7 agosto 2002, n. 30 e successive modifiche ed integrazioni, nonchéi 48,3 milioni di euro derivanti dall’incremento dell’aliquota IRAP, è destinata allacopertura dei disavanzi di gestione in materia di spesa sanitaria, ci si rende contoche le entrate tributarie scendono a 621 milioni di euro. Occorre, però,sottolineare che una gran parte di tali risorse è costituita dalla quota restantedell’Irap, pari a 446,2 milioni di euro, che sostituisce le entrate derivanti dall’ex

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fondo perequativo di cui all’art. 3 del decreto legislativo n. 549/95. Pertanto, leentrate tributarie proprie “strettamente regionali”, pari a 175 milioni di eurocirca (1,8% delle entrate complessive al netto delle contabilità speciali, il 17,7%circa di tutte le entrate tributarie), continuano a rappresentare una componentemolto limitata nell'acquisizione di mezzi finanziari aggiuntivi per provvedere aibisogni della Regione.

2.3 Il meccanismo di finanziamento della sanità.

Nel bilancio corrente è stata inserita la previsione di cui alla delibera CIPEdi riparto, determinata in 3.133 milioni di euro, allocati all’UPB di spesa6.1.01.01, da cui sono stati detratti i 15 milioni destinati al finanziamento delfondo di dotazione dell’ARPACAL.

Il finanziamento di tale fabbisogno, come previsto dal decreto legislativo n.56/2000 e successive modifiche ed integrazioni, avviene secondo i seguenti canali:

o quota parte del gettito IRAP, corrispondente a 121 milioni di euro;

o parte del gettito dell’addizionale regionale IRPEF stimato in 128 milioni dieuro (0,9%). L’altra quota dell’addizionale IRPEF riferita alla manovraregionale (+0,5%) è destinata comunque alla copertura dei disavanzi dellasanità;

o fondo sanitario di parte corrente, definito al momento in 2.884 milioni di euro efinanziato da una quota di compartecipazione regionale all’IVA.

Tabella 6 – Finanziamento spesa sanitaria regionale di parte corrente

FINANZIAMENTO S.S.R.Entrata

IRAP SANITA' 1.1.04 1101111 121.068.239,19

IRPEF SANITA' (0,9% - esclusa manovra regionale) 1.1.05 1101112 128.137.000,00

Compartecipazione regionale all’IVA 1.2.02 1202108 2.884.398.017,81

Totale entrata SANITA' competenza 3.133.603.257,00

Spesa

fondo sanitario 6.1.01.01 4211103 3.024.595.159,29

quota premiale 6.1.01.01 61010175 94.008.097,71

Quota per Arpacal 3.2.01.01 2131103 15.000.000,00Totale spesa SANITA' competenza 3.133.603.257,00

*Nota. L’intero gettito Irap, al netto della spesa ex-art.26, comma 1, decreto lgs 446/97 è determinato in 567 milioni dieuro. Tale importo è decurtato di 446,2 milioni di euro, a titolo di fondo perequativo 2008 di cui all’art.3 d.lgs 549/95.La differenza di 121 milioni di euro è destinata al finanziamento della spesa sanitaria di parte corrente.

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2.4 Le risorse per l’attuazione del POR 2007-2013

La quota 2009 inerente all’attuazione del Programma Operativo RegionaleCalabria FESR 2007-2013 ammonta a 409 milioni di euro, di cui 209 a carico delFondo Europeo di Sviluppo Regionale, 164 milioni quale quota assegnata dalloStato a carico del fondo di rotazione; 34,9 milioni di euro con risorse proprieregionali derivanti dal ricorso all’indebitamento attuato ai sensi degli articoli 26 e27 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8. A tale quota si aggiungono 9,6 dieuro a valere sul fondo unico per le imprese trasferito alla Regione ai sensi deldecreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112.La quota FSE 2007-2013 per l’anno 2009 ammonta, invece, a complessivi 120milioni di euro. La copertura di tale quota è garantita per 60 milioni di euro acarico del Fondo Sociale Europeo, per 48 milioni di euro quale quota assegnatadallo Stato a carico del fondo di rotazione, per 12 milioni con risorse proprieregionali derivanti dal ricorso all’indebitamento attuato ai sensi degli articoli 26 e27 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.

Le risorse relative all’attuazione del Programma Operativo RegionaleCalabria FEASR (Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale) 2007-2013 nontransitano dal bilancio regionale, ma sono trasferite direttamente all’Organismodi coordinamento istituito presso il Ministero del Tesoro e che l’AGEA, in qualitàdi organismo pagatore nazionale per l’erogazione di contributi e premi previsti daifondi comunitari, utilizzerà in funzione delle esigenze finanziarie necessarie adeffettuare i pagamenti richiesti dalla Regione, ai sensi di quanto previsto dall’art.6, comma 1, del Regolamento (CE) n. 1290 del 21 giugno 2005. Ciò fino a quandonon entrerà in funzione l’organismo pagatore regionale ARCEA. In bilancio è,quindi, iscritta la sola quota relativa al cofinanziamento a carico della regione, perun importo di 22 milioni di euro, di cui 12 milioni per l’esercizio finanziario 2008non erogati.Sono invece iscritte in bilancio le risorse relative all’attuazione del ProgrammaOperativo FEP (Fondo Europeo per la Pesca) 2007-2013 ammontanti acomplessivi euro 50.454.678,00 per tutto il periodo 2007-2013, di cui euro16.392.225,35 quale quota 2009.

2.5 I contributi e le entrate derivanti da assegnazioni statali.

Le voci più significative dello stato di previsione dell'entrata con vincolo didestinazione:

lavori forestali: sono previste in bilancio le risorse a carico dello Stato (160,1milioni di euro circa);calamità naturali: le assegnazioni dello Stato a titolo di contributo per lacopertura degli oneri di ammortamento relativi ai mutui contratti con la CassaDDPP per far fronte alle calamità naturali dell’ottobre 1996 che hanno colpitola città di Crotone, per l’evento sismico dell’ottobre 1998 che ha interessato

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alcuni comuni della Provincia di Cosenza e per i danni conseguenti agli eventialluvionali del 9 e 10 settembre 2000 che hanno colpito il versante ionico delleprovince di Catanzaro, Crotone, Reggio e Cosenza (UPB 4.4.07) ammontano a24,30 milioni di euro circa;trasporti: per le funzioni trasferite in materia di trasporto pubblico locale, èriportata in bilancio la somma complessiva di 64,4 milioni di euro circa, dadestinare a FS Spa, ai sensi del decreto legislativo n. 422/97 e successivemodifiche ed integrazioni. Inoltre sono riportate in bilancio le annualità acarico dello Stato relative alla copertura dei disavanzi di esercizio delle aziendedi trasporto pubbliche e private relativi ad anni precedenti (12,1 milioni dieuro – UPB 2.1.01) ed i contributi in annualità, sempre a carico del bilanciostatale, da destinare alla sostituzione di autobus in esercizio da oltre 15 anni aisensi della legge n. 194/98 (5,8 milioni di euro – UPB 4.4.01);edilizia residenziale: è prevista in bilancio la somma di euro 203 milioniquale fondo unico regionale per l’esercizio delle competenze trasferite inmateria di edilizia sovvenzionata accantonato presso la Cassa DDPP (saldo digiacenza aggiornato al 31.12.2008).sanità: oltre alle entrate di natura tributaria di cui al Titolo I che finanziano ilfondo sanitario regionale, è iscritta in bilancio la quota delle risorse, per unimporto di 6,1 milioni di euro circa, da destinare ai soggetti colpiti dalletrasfusioni di sangue infetto di cui alla legge n. 210/92;funzioni trasferite: sono iscritte le risorse erogate o ancora da erogare allaRegione per l’anno 2009 ai sensi dei decreti legislativi nn. 143/97 (agricoltura epesca) e n. 112/98 (Sviluppo economico e attività produttive, territorio,ambiente e infrastrutture, polizia amministrativa, protezione civile, ecc), perun importo di oltre 44,3 milioni di euro (UPB 2.1.18 e UPB 4.4.21).

2.6 L’indebitamento

Il livello di indebitamento previsto per l’esercizio finanziario 2009, al netto dellaeventuale anticipazione di cassa autorizzata per un importo massimo di 250milioni di euro, è pari a 387,4 milioni di euro circa, di cui 160 milioni di europer il cofinanziamento del POR 2007-2013, che comprende anche la quota di debitoautorizzata nel 2008 (101 milioni di euro) ma non utilizzata e quindi non accertatanell’esercizio precedente ai sensi dell’art. 27, comma 4, della legge di contabilità e52,8 milioni di euro per la copertura del disavanzo risultante tra il totale delleentrate che si prevede di accertare nel corso dell’esercizio ed il totale delle speseper investimenti non finanziate con entrate a destinazione vincolata, ai sensidell’articolo 26 della legge di contabilità. La destinazione di tali entrate èspecificatamente evidenziata, per UPB e per capitolo, nell’apposito allegato n. 3 albilancio 2009.La restante parte, per un importo di 64,5 milioni di euro è destinata adinterventi di potenziamento del programma di investimenti di cui all’Accordo fra laRegione e i Comuni indicati nell’articolo 20 della legge regionale 17 agosto 2005, n.13, finalizzato allo sviluppo dell’occupazione e delle attività economiche e la

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riqualificazione ambientale e la cui rata è finanziariamente coperta dalle entrateper royalties, a partire dall’anno 2007.

Naturalmente il ricorso all’indebitamento ha un limite, costituito dallaimpossibilità che l’importo complessivo delle annualità di ammortamento, percapitale e interesse, e delle altre forme di indebitamento, a carico della Regione, inestinzione nell’esercizio di riferimento, superi il 25% dell’ammontare complessivodelle entrate tributarie non vincolate della Regione.Come si può notare nella tabella n. 7 il livello di indebitamento previsto per il

2009 è di poco superiore al 21,6%, se si comprendono anche la quota annua dirisorse destinate a titolo di contributo agli Enti Locali che hanno contratto mutuiai sensi di normative regionali. Occorre, pertanto, cominciare a limitare latendenza manifestatasi negli ultimi anni in sede di approvazione del bilancio,allorché si ricorre al debito, per soddisfare le esigenze del territorio, spostando glioneri sugli esercizi futuri in carenza di risorse autonome immediatamentedisponibili.

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Tabella n. 7 –

Bilancio 2009 Prospetto dimostrativo della capacità di indebitamento

Previsioni

A Totale Entrate Titolo I 4.000.353.437,60

Entrate titolo IV destinate alla copertura anche parziale di mutui a titolarità regionale 30.091.153,45

B

capitoli a detrarre

1101105 Tassa concessione rilascio esercizio venatorio 1.500.000,00

1101108 Tassa sui rifiuti (trasferimenti a Province e ambiente) 1.480.000,00

1101111 IRAP per Sanità 121.068.239,19

1101112 Addizionale IRPEF (quota per Sanità) 128.137.000,00

11050002 Addizionale regionale IRPEF (quota per disavanzi Sanità) 69.570.000,00

12010003 Accisa sul gasolio per autotrazione 55.551.232,85

11040003 IRAP per disavanzi 48.360.000,00

1202108 Iva destinata al finanziamento del S.S.r 2.884.398.017,81

Totale tributi con vincolo di destinazione 3.310.064.489,85

C Entrate tributarie nette (A-B) 720.380.101,20

D Limite di indebitamento (25% di C) 180.095.025,30

E

Indebitamento a carico del bilancio regionale per mutui già contratti a titolarità regionale75.376.984,86

Mutui sanità (capitale + interessi) 32.355.083,80

Mutui calamità naturali 24.523.088,62

Mutuo parco autobus 7.073.646,46

Rate mutui opere pubbliche enti locali a titolarità regionale 2.595.537,28

Mutui regionali edilizia scolastica 698.362,68

Programma urbano dei parcheggi a titolarità regionale 780.740,68

Indebitamento art. 26 per disavanzo (investimenti) 3.718.065,42

Leasing immobili Comalca 482.459,92

Interessi su eventuali anticipazioni di cassa 150.000,00

Fondo rischi per differenziali negativi derivanti da operazioni di swap 3.000.000,00

F

Indebitamento a carico del bilancio regionale per mutui non ancora perfezionati 30.618.078,00

Mutuo Opere di culto (ancora non perfezionato) 1.818.078,00

Mutuo per Investimenti Sanità nuovi Ospedali 12.280.000,00

Indebitamento potenziale per POR (rata a partire dal 2010) 16.520.000,00

G

Contributi a carico del bilancio regionale per mutui assunti da terzi 59.638.553,92

Estinzione passività in agricoltura 9.084.980,01

Estinzione passività sport 1.289.000,00

Estinzione passività opere di culto 1.699.509,74

Contributi per mutui contratti dagli Enti locali per Opere pubbliche 33.539.164,04

Contributi per mutui contratti dagli Enti locali in materia di edilizia scolastica 3.505.080,99

Estinzione passività nel settore del Commercio 745.908,76

Mutui trasporti mobilità ciclistica 41.582,54

Limiti di impegno autorizzati e non definiti 9.733.327,84

Totale indebitamento 155.900.288,94

H Livello di indebitamento E+F+G (compresi i contributi a terzi per mutui contratti dagli stessi) 21,64%

I Livello di indebitamento E+F (compresi quelli non ancora perfezionati) 14,71%

L Livello di indebitamento E (puro) 10,46%

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2.7 Le entrate libere da vincoli

Così come specificato in precedenza, le entrate in libera disponibilità suscettibilidi scelte di tipo discrezionale ammontano a circa 693 milioni di euro, pari acirca il 7,6% delle risorse attualmente iscritte in bilancio.Come si può notare nella tabella n. 1, esse risultano essere assolutamenteinsufficienti per garantire la copertura finanziaria delle spese a legislazionevigente da finanziare con le risorse autonome, stimabili intorno ad un valorestandard pari a 1.050 milioni di euro.

Tabella 8 – Entrate libere da vincoli

Tipologia Entrata2009

ATTUALE

2008

FINALE

2007

FINALE

2006

finale

Tributi propri liberi 174,8 170,6 202,7 169,8

IRAP (quota libera) 446,2 446,2 446,0 446,0

IRPEF (quota libera) 0 9,3 9,3 9,3

Accisa benzina 45 45,5 61,9 60,8

Accisa su gasolio per

autotrazione (quota

libera)

20,7 20,7 0,0 0,0

Entrate extratributarie 6,28 6,7 4,5 8,7

Totale Entrate della

Regione in libera

disponibilità

693,0 699,0 724,4 694,6

Per tale motivo è stato necessario incrementare la quota di avanzo libero con ildefinanziamento dei fondi in perenzione amministrativa, per un importo di169,3 milioni di euro e con il ricorso all’indebitamento ai sensi dell’art. 26 e 27della legge regionale di contabilità, per 52,8 milioni di euro.Il livello di spesa autorizzato con le risorse autonome è, pertanto, di 925,2 milionidi euro, escludendo la quota 2008-2009 di 160 milioni di euro che va acofinanziare il POR 2007-2013 a carico del bilancio regionale che, come giàprecisato in precedenza, è attualmente “spalmata” sui capitoli della spesa creatiad hoc per l’attuazione del Programma Operativo e che, quindi, va considerataquale spesa avente natura vincolata e, quindi, non manovrabile.

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Tabella n. 9 – La manovra di copertura

Tipologia Entrata2009

ATTUALE

2008

FINALE

2007

FINALE

2006

finale

Totale Entrate della

Regione in libera

disponibilità

693,0 699,0 724,4 694,6

Avanzo/Disavanzo

libero0,0 0,0 31,9 103,5

Disponibilità compreso

l'avanzo/disavanzo693,0 699,0 756,3 798,1

Definanziamento dei

perenti in libera

disponibilità

169,3 154,4 124,2 63,0

Economie da residui

passivi o di

stanziamento

10,1 15,5 23,6 82,0

Indebitamento per

spesa regionale in

conto capitale

52,8 50,6 0,0 0,0

LIVELLO DI SPESA

AUTORIZZATO925,2 919,5 904,1 943,1

Indebitamento per il

Por160,1 101,1 0,0 0,0

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28

3. Le spese

3.1 La spesa complessiva

Il bilancio della Regione, come già specificato nel capitolo precedente vale 9,6miliardi di euro circa, al netto delle contabilità speciali e comprese le risorse per3,8 miliardi di euro non impegnate nel corso dell’esercizio precedente e riprodottenella competenza dell’esercizio in corso attraverso l’allegato 1 al bilancio e sonofinanziate con l’avanzo di amministrazione.Il 30% circa delle risorse attengono al POR e ai fondi FAS, mentre il 41% è

rappresentato da spese per la sanità. La spesa finanziata con risorse autonomerappresenta solo il 9,6% della spesa complessiva in termini di competenza.

Tabella n. 10

Le spese

Valor i

assolut i %

Spese per la Sanit à 3.988 41,6%

Por 2007-2013 1.572 16,4%

Por 2000-2006 285 3,0%

APQ 972 10,1%

Alt r i fondi vincolat i 1.601 16,7%

Fondi perent i 254 2,6%

Spese con r isorse aut onom e 925 9,6%

9.597 100%

Le spese regionali

41%

16%

3%

10%

17%

3%

10%

Spese per la Sanità

Por 2007-2013

Por 2000-2006

APQ

Altri fondi vincolati

Fondi perenti

Spese con risorse autonome

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29

3.2 La spesa da realizzare con risorse autonome

A seguito della situazione descritta in precedenza, i margini che si aprono, almomento, nell’ambito del bilancio regionale per la realizzazione di nuoviinterventi risultano molto ristretti e vengono in sostanza a coincidere con gli spaziche sarà possibile creare attraverso interventi di razionalizzazione della spesaregionale.

Si tratta, in sostanza, di avviare (e in non pochi casi solo di rendere efficaci)una serie di misure finalizzate a riqualificare nel suo insieme la spesa regionale,distogliendola da impieghi non sostenuti da motivazioni di efficienza eproduttività e riorientandola verso finalità di riconosciuta e sicura utilitàeconomica e sociale.

In particolare la proposta di bilancio per il 2009 prevede:

il definanziamento di gran parte delle leggi regionali di spesa attualmente invigore, a parte quelle legate alle cosiddette emergenze sociali, in attesa didelineare una riforma concertata della spesa regionale realizzata con risorseautonome;

la riduzione delle spese di funzionamento della Giunta mediamente del 13%; l’eliminazione o la riduzione di tutte le spese non sorrette da specifiche leggi

regionali, ad eccezione di quelle sorrette da specifiche convenzioni o che sonoritenute non comprimibili o comunque difficilmente eliminabili;

la previsione della copertura finanziaria delle rate di ammortamentoinerenti ai mutui contratti sia per la copertura dei disavanzi della maggiorespesa sanitaria che quelli relativi alle altre estinzioni di passività.

la previsione di 94 milioni di euro per il finanziamento relativo al compartodel Trasporto Pubblico locale a favore delle aziende che erogano tale servizio inregime di concessione, cui si aggiungono oltre 9,2 milioni di euro relativi alpagamento dell’IVA per i contratti di servizio a carico del bilancio regionale;

la previsione di 88 milioni di euro, quale quota a carico del bilancioregionale, per il comparto di spesa inerente alle attività di forestazione, chedovrebbero essere sufficienti, insieme ai 160 milioni di euro stanziati dallaLegge Finanziaria dello Stato per l’anno 2009, a coprire le 2 mensilità nonpagate nell’esercizio precedente, anche grazie all’attivazione dell’istituto dellacassa integrazione per il periodo novembre-dicembre 2009;

i fondi di dotazione dell’ARSSA (46 milioni di euro), delle ARDIS (7,35milioni di euro) e dell’ARCEA (1,6 milioni di euro);

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30

2009 2008 2007 differenza

2009-2008 %GIUNTA REGIONALE (1.1.1.2/3/4/5) 1,820 2,085 1,625 -0,265 -13%

PERSONALE (1.2.1.1) 121,019 150,544 166,772 -29,525 -20%

CONSIGLIO REGIONALE (1.1.1.1) 77,500 76,600 78,500 0,900 1%

SPESE FUNZIONAMENTO 44,858 60,341 54,369 -15,483 -26%

trasferimento a Province (1.5.1) 53,245 56,215 61,038 -2,970 -5%

298,443 345,785 362,304 -47,342 -14%

TURISMO (2.2.1) 5,071 5,073 6,740 -0,002 0%

INDUSTRIA, PMI, ARTIGIANATO (2.2.2) 1,684 4,443 4,877 -2,759 -62%

COMMERCIO, FIERE (2.2.3) 2,146 2,584 1,102 -0,438 -17%

AGRICOLTURA, ZOOTECNIA (2.2.4) 21,901 23,993 23,759 -2,092 -9%

ARSSA 46,000 41,000 37,941 5,000 12%

TRASPORTI (2.3) 108,513 127,070 113,306 -18,557 -15%

AZIONI DIVERSE (2.6) 0,467 0,500 0,448 -0,033 -7%

trasferimento a Province 3,705 3,895 3,750 -0,190 -5%

189,488 208,558 191,923 -19,070 -9%

63,109 44,320 25,611 18,789 42%

FORESTALI E SALV. TERRITORI (3.2.4) 136,193 143,556 125,337 -7,363 -5%

URBANISTICA E POLITICA CASA (3.2.2) 3,913 4,660 1,032 -0,747 -16%

TUTELA AMBIENTALE (3.2.1) 5,760 2,864 2,822 2,896 101%

acquedotti (3.2.5) 0,000 10,000 0,000 -10,000 -100%

Trasferimento a Province (3.6) 2,770 2,763 2,763 0,007 0%

211,745 208,163 157,565 3,582 2%

POLITICHE ATTIVE LAVORO (4.3.2) 54,400 62,780 59,865 -8,380 -13%

DIRITTO ALLO STUDIO (4.2) 21,202 13,482 16,534 7,720 57%

PARI OPPORTUNITA' (4.3.3) 0,270 0,623 0,760 -0,353 -57%

Trasferimento a Province (4.6) 10,850 11,000 9,600 -0,150 -1%

86,722 87,885 86,759 -1,163 -1%

ATTIVITA' CULTURALI (5.2.1) 6,375 8,174 8,948 -1,799 -22%

SPORT, TEMPO LIBERO (5.2.2) 1,740 1,952 1,563 -0,212 -11%

OPERE DI CULTO (5.2.3) 1,700 2,262 2,520 -0,562 -25%

Trasferimento a Province(5.4) 0,898 0,898 0,898 0,000 0%

10,712 13,286 13,929 -2,574 -19%

TUTELA DELLA SALUTE (6.1) 15,977 8,974 9,371 7,003 78%

SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI (6.2) 26,270 27,430 27,941 -1,160 -4%

MUTUI SANITA' 20,594 34,615 32,487 -14,021 -41%

Trasferimento a Province (6.3) 0,070 0,075 0,075 -0,005 -7%

62,911 71,094 69,874 -8,183 -12%

PROTEZIONE CIVILE (7.1) 17,282 1,000 1,000 16,282 1628%

SICUREZZA (7.2) 1,167 1,702 3,126 -0,535 -31%

18,449 2,702 4,126 15,747 583%

FONDI SPECIALI (8.1) 2,500 2,100 0,994 0,400 19%

FONDI DI RISERVA (8.2) 44,956 19,012 19,800 25,944 136%

47,456 21,112 20,794 26,344 125%

925,926 958,585 907,274 -32,659 -3%

Area 7

Difesa civile

e sicurezza

Area 8

Oneri non

ripartibili

TOTALE

Area 4

Istruzione,

Formazione

professionale

e lavoro

Area 5

Attività

culturali,

sportive,

ricreative e

del culto

Area 6

Servizi alla

persona

Tabella B - Analisi dettagliata della utilizzazione della quota libera negli anni 2007-2009

Area 1

Servizi

generali

Area 2

Sviluppo

economico

Area 3

Uso e

salvaguardia

del territorio

OPERE PUBBLICHE ENTI LOCALI (3.2.3)

il finanziamento del fondo di dotazione dell’ARPACAL, determinato in 15milioni di euro - posti a carico del fondo sanitario regionale così come previstodalla legge regionale n. 20/99;

il finanziamento del fondo regionale per le politiche sociali (16,5 milioni + i 5,5dei gruppi appartamento);

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il finanziamento di 39 milioni di euro per far fronte al finanziamento dellespettanze degli LSU/LPU;

gli 8,9 milioni per l’attivazione di forme di sostegno del reddito per lavoratoriultracinquantenni espulsi da aziende in crisi, cui si aggiungono 4,2 milioni dieuro per l’utilizzazione di una parte dei lavoratori prima impiegati nei serviziesternalizzati;

i 21,6 milioni di euro per l’ex fondo sollievo per il momento ancora gestitodall’AFOR;

il finanziamento di 77,5 milioni di euro per il funzionamento del Consiglioregionale, di cui euro 900.000,00 per l’anno 2008;

la copertura finanziaria delle spese derivanti dal processo di trasferimento difunzioni e compiti alle Province attuato ai sensi della legge regionale n.34/2002 (76 milioni di euro circa).

3.3 La composizione della spesa

Le spese, com’è noto, sono classificate nel bilancio secondo la loro natura insette tipologie differenti: spese correnti di funzionamento, spese correntioperative, spese in conto capitale, contributi in annualità (limiti di impegno),contributi in annualità successive, spese correnti servizio prestiti, spese rimborsoprestiti.

Se si osserva la tabella 12 si può notare che:

Tabella 12 – Le spese della regione distinte per tipologia

1Correnti

Funzionamento

241,6

26%

281,6 32,3 253,7

2,6%

294,9 3,1 -13% -14%

2Correnti

Operative

257,1

28%

261,4 30,0 4.731,4

49,3%

4.696,9 49,7 -1% -2%

3 In capitale 298,0 32% 248,1 28,5 4.159,7 43,3% 4.000,6 42,3 7% -3%

4Contributi in

annualità

9,7

1%

0,0 0,0 30,8

0,3%

42,5 0,4 0% -28%

5Annualità

successive

51,4

6%

40,7 4,7 96,2

1,0%

95,7 1,0 26% 0%

6 Interessi 28,2 3% 17,9 2,1 30,7 0,3% 30,6 0,3 58% 0%

7 Rimborso prestiti

39,9

4%

21,3 2,4 294,5

3,1%

290,2 3,1 88% 1%

Totale 925,9 100% 871,0 100,0 9.597,1 100% 9.451,4 100,0 3% -3%

Diff.za %

2009-

2008

Totale

risorse

2008

Diff.za %

2009-

2008

% su

totale

Tipo

spesa Descrizione

spesa

Risorse

autonome

2008

% su

totale

Risorse

autonome

2009

% su

totale

Totale

risorse

2009

% su

totale

le spese correnti, per effetto del peso considerevole del Fondo Sanitarioregionale di parte corrente sulla spesa complessiva, incidono per il52,2% contro il 44,6% della spesa per investimenti, comprendendo nelle

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prime i tipi spesa 1,2 e 6 e nelle seconde i tipi spesa 3,4 e 5, mentre ilpeso del rimborso prestiti è uguale allo 3,1%.

il peso percentuale delle spese correnti passa al 57 per cento se sineutralizzano le risorse assegnate dallo Stato per la sanità. Infatti, se siprendono in considerazione solo le risorse autonome, le spese perinvestimenti rappresentano il 39% della spesa complessiva regionale;

le spese correnti di funzionamento (tipo spesa 1) sulle risorse liberediminuiscono di ben 40 milioni di euro in termini assoluti rispetto al2008 (-13% in termini percentuali), ed il peso delle stesse sulle risorselibere scende al 26% rispetto al 32,3% dell’anno precedente;

rimangono sostanzialmente stabili le spese correnti operative (tipo spesa2) da finanziare con risorse autonome, anche se diminuiscono in terminidi peso percentuale totale rispetto all’anno precedente (28% contro 30%);

le spese in conto capitale (tipo spesa 3) finanziate con risorse autonomeaumentano rispetto al 2008 sia in valore assoluto che in terminipercentuali (+7%);

aumenta rispetto al 2008 la pressione dell’indebitamento sulle risorseautonome sia in termini assoluti che in percentuale.

3.4 La spesa per aree di intervento

La spesa complessiva regionale, distinta per area di intervento, ammonta a9.6 milioni di euro, al netto delle partite di giro inclusi tutti gli stanziamenti dinatura vincolata iscritti negli esercizi precedenti, non impegnati nel corso del2008. Nella tabella 13 è descritta la ripartizione della spesa complessiva frale diverse aree; come si può notare oltre il 42,7% della spesa (4.097 milioni di eurocirca) continua ad essere comunque finalizzata alla tutela della salute e pergarantire i servizi socio-assistenziali, mentre il 17,5% allo sviluppo economico(industria, agricoltura, trasporti, ecc), il 20,8% per l’uso e la salvaguardia delterritorio, il 7,4% all’istruzione e alla formazione professionale, il 6,4% ai Servizigenerali. Gli altri settori di spesa, invece, anche per i motivi evidenziati neiprecedenti paragrafi, continuano a rivestire, in termini percentuali, un pesonettamente inferiore o addirittura del tutto marginale. Nella tabella 14 èrappresentata la distribuzione della quota libera fra le diverse aree di intervento.

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33

Tabella 13 - Spesa totale distinta per area di intervento.

Descrizione

area di

intervento

Valori

assoluti 2009Valori%

Valori

assoluti 2008Valori%

Valori

assoluti 2007Valori%

Valori

assoluti 2006Valori%

Valori

assoluti 2005Valori%

Servizi generali613.344 6,4 638.529 6,8 354.851 4,7 306.724 4,0 326.187 4,3

Sviluppo

economico 1.683.191 17,5 1.914.411 20,3 1.317.424 17,6 1.482.397 19,5 1.404.108 18,9

Salvaguardia

del territorio 1.997.075 20,8 1.810.509 19,2 1.605.476 21,4 1.480.555 19,5 1.541.612 20,7

Istruzione,

Formazione e

Lavoro 709.383 7,4 763.376 8,1 405.239 5,4 339.725 4,5 382.198 5,2

Cultura, sport e

culto 125.195 1,3 101.344 1,1 68.196 0,9 67.284 0,9 69.725 0,9

Servizi alla

persona 4.097.174 42,7 3.823.586 40,5 3.356.902 44,8 3.543.029 46,6 3.381.371 45,6

Difesa civile e

sicurezza 70.260 0,7 42.263 0,4 18.366 0,2 6.371 0,1 4.434 0,1

Oneri non

ripartibili 301.493 3,1 357.539 3,8 371.973 5,0 375.602 4,9 310.964 4,3

TOTALE 9.597.115 100% 9.451.557 100 7.498.427 100 7.601.687 100 7.420.599 100

La quota libera in argomento rappresenterebbe l’ammontare delle risorse sucui teoricamente sarebbe stato possibile operare, da parte della Giunta e delConsiglio, delle scelte di natura discrezionale. In realtà se si considera che i 925milioni di euro rientrano le spese per il personale e per garantire il funzionamentodel Consiglio e della Giunta, i forestali, i trasporti, gli Lpu-Lsu, i servizi socio-assistenziali, il diritto allo studio, le estinzioni di passività, nonché ilfinanziamento delle leggi regionali in vigore, va da sé che le disponibilitàfinanziarie per operare delle scelte strategiche erano comunque abbastanzalimitate.

Tabella 14 – Spesa realizzata con risorse autonome per area di intervento

i

Descrizione area

di intervento

Valori

attuali

2009

Valori

%

Valori

iniziali

2008

Valori

%

Valori

iniziali

2007

Valori

%

Valori

iniziali

2006

Valori

%

Servizi generali 298.443 32,2 325.813 37,4 342.513 41,5 289.627 37,4

Sviluppo

economico189.488 20,5 193.890 22,3 180.840 21,9 153.297 19,8

Salvaguardia del

territorio211.745 22,9 162.140 18,6 142.388 17,3 145.878 18,9

Istruzione,

formazione e

Lavoro

86.722 9,4 83.693 9,6 60.747 7,4 51.741 6,7

Cultura, sport e

culto

10.712 1,2 12.858 1,5 9.619 1,2 10.242 1,3

Servizi alla

persona62.911 6,8 68.806 7,9 63.107 7,7 76.820 9,9

Difesa civile e

sicurezza18.449 2,0 2.702 0,3 2.126 0,3 3.497 0,5

Oneri non

ripartibili47.456 5,1 21.112 2,4 23.495 2,8 42.376 5,5

TOTALE 925.926 100,0 871.014 100 824.835 100 773.478 100

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4. I RESIDUI

4.1 I residui attivi

Nell’attuale stesura del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2009sono già riportati i risultati relativi alla definitiva chiusura dei conti relativa allagestione dell'esercizio finanziario 2008. Visto, quindi, il ritardo con il quale è statoapprovato il bilancio di previsione, i dati relativi all’avanzo di amministrazione, airesidui attivi e passivi, al saldo di cassa, è da considerare definitivo e pertanto sipotrà fare a meno dell’assestamento di bilancio.

Nella stesura definitiva sono esposti residui attivi per circa 5.247 milioni dieuro (4.951,6 nel 2008 e 4.672,9 milioni di euro nel 2007).

Come si può notare nella successiva tabella n. 15 la struttura dei residui attivievidenzia, comunque, che una parte consistente di essi (5 miliardi di euro circa)proviene dagli stanziamenti di un numero limitato di UPB e capitoli dell’entrata,il cui peso è pari al 98% del totale dei residui.

Tabella n. 15 – Valore dei residui attivi distinti per voci principali di entrata.

Residui attivi distinti per voci principali 2008

% su

residui

totali

2007

% su

residui

totali

2006

% su

residui

totaliPOR 2000-2006 768,10 14,6% 1.331,30 26,9% 1.778,00 38,0%

Programmazione negoziata - APQ 1.479,90 28,2% 1.287,10 26,0% 771,00 16,5%

Por 2007 - 2013 764,40 14,6% - 0,0% - 0,0%

Tributi per finanziamento Sanità + irpef regionale 664,53 12,7% 556,90 11,2% 510,20 10,9%

Contabilità speciali 529,00 10,1% 471,00 9,5% 497,20 10,6%

Approvvigionamento idrico 357,90 6,8% 372,40 7,5% 381,10 8,2%

Fondi vincolati Sanità 122,30 2,3% 169,00 3,4% 1,10 0,0%

Assunzione di mutui 179,50 3,4% 163,60 3,3% 185,10 4,0%

Legge 64/87 Piani sviluppo per il Mezzogiorno 97,00 1,8% 97,00 2,0% 184,00 3,9%

Sanità Art. 20 80,00 1,5% 83,90 1,7% 86,30 1,8%

Calamità naturali in Agricoltura 57,30 1,1% 57,30 1,2% 57,30 1,2%

Accisa sulla benzina 7,60 0,1% 32,50 0,7% 20,00 0,4%

Tassa automobilistica 70,00 1,3% 53,20 1,1% 53,20 1,1%

QCS 1994-1999 - 0,0% - 0,0% 109,70 2,3%

Totale 5.177,53 98,7% 4.675,20 94,4% 4.634,20 99,2%

Altri 69,89 1,3% 276,40 5,6% 38,60 0,8%

Residui totali 5.247,42 100,0% 4.951,60 100,0% 4.672,80 100,0%

Una quota consistente di essi (57%) riguarda le risorse POR e FAS, la cuiritardata riscossione è legata alla lentezza delle procedure di spesa perinvestimenti più volte sopra richiamata. Comincia a diventare pesante (12,7% deltotale) il credito vantato nei confronti dello Stato sulle voci che finanziano il SSR,in gran parte congelato per via dei mancati adempimenti degli accordi in materiasanitaria ed il cui sblocco è legato all’adozione del piano di rientro dei disavanzi dicui al paragrafo 1.4.

Le difficoltà di cassa - correlate in buona misura anche all'andamento deiresidui attivi - compromettono il corretto svolgimento dei compiti istituzionalidell'Ente Regione, a causa della ricordata politica della spesa, in termini

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restrittivi, imposta dal Governo centrale come manovra di politica economico-finanziaria. Tale difficoltà, negli ultimi anni, è stata aggravata, oltre che dalblocco delle risorse di cui al decreto legislativo n. 56/2000, anche dalleanticipazioni che la Regione ha operato per le spese inerenti al servizio acquedotti,nonché per tutta una serie di spese per investimenti con finanziamento a caricodello Stato, per le quali i competenti settori non hanno attivato le procedureamministrative atte a consentire il trasferimento delle risorse relative da partedei Ministeri interessati. Ciò impone l'adozione di provvedimenti correttivi el’individuazione delle responsabilità dei dirigenti inadempienti, anche in relazionea quanto previsto dall’art. 43, comma 9, lett. g), della legge regionale 4.2.2002, n.8.

4.2 I residui passivi e perenti

I residui passivi propri ammontano a 1,8 miliardi di euro circa (1,74 nel 2008) in granparte (70%) per riflesso relativi alla spesa per investimenti (POR e FAS), come evidenziatonella tabella n. 16.

I residui perenti alla chiusura dell'esercizio 2008, come già evidenziato in precedenza,ammontano a 423 milioni di euro, di cui euro 180,4 di parte corrente e 242,9 di parte in contocapitale. Nelle apposite UPB dello stato di previsione della spesa 8.3.01.01 (parte corrente) e8.03.01.02 (parte in conto capitale) sono state iscritte complessivamente risorse per 254milioni di euro, per un importo pari esattamente al 60% delle obbligazioni assunte.

Tabella n. 16 – I residui passivi per voci principali.

VOCI PRINCIPALI

residui passivi

esposti nel

bilancio 2009%

APQ 466,8 25,4POR 2000-2006 818,8 44,5POR 2007-2013 37,9 2,1SANITA' 27,4 1,5EDILIZIA 105,3 5,7ALTRI 383,0 20,8

TOTALE 1.839,2 100,0


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