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Relazione moss bags sacile 2014

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BIOMONITORAGGIO DEGLI ELEMENTI IN TRACCIA BIOMONITORAGGIO DEGLI ELEMENTI IN TRACCIA NEI CORSI D'ACQUA DEL COMUNE DI SACILE NEI CORSI D'ACQUA DEL COMUNE DI SACILE TRAMITE MOSS BAGS TRAMITE MOSS BAGS Rio la Paisa, Rio Grava, Fiume Meschio, Fossa Biuba Ottobre 2013 - Agosto 2014 Studio commissionato da
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BIOMONITORAGGIO DEGLI ELEMENTI IN TRACCIABIOMONITORAGGIO DEGLI ELEMENTI IN TRACCIANEI CORSI D'ACQUA DEL COMUNE DI SACILENEI CORSI D'ACQUA DEL COMUNE DI SACILE

TRAMITE MOSS BAGSTRAMITE MOSS BAGS

Rio la Paisa, Rio Grava, Fiume Meschio, Fossa BiubaOttobre 2013 - Agosto 2014

Studio commissionato da

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INDICE GENERALE

IINDICENDICE GENERALEGENERALE

Indice generale..................................................................................................2

Presentazione....................................................................................................3

1 Introduzione.....................................................................................................4

1.1 Principio di funzionamento dei muschi bioaccumulatori....................5

1.2 Metodologie di impiego...........................................................................5

1.3 Scopo del lavoro......................................................................................5

2 Materiali e Metodi............................................................................................7

2.1 Area di studio............................................................................................7

2.2 Strategia d'intervento..............................................................................8

2.3 Realizzazione del monitoraggio.............................................................9

2.4 Preparazione e analisi dei campioni....................................................10

2.5 Presentazione ed elaborazione dei dati...............................................11

3 Risultati e discussione..................................................................................12

3.1 Pre-esposizione......................................................................................12

3.2 Post-esposizione....................................................................................12

3.3 Confronti.................................................................................................13

4 Conclusioni....................................................................................................15

5 Bibliografia citata..........................................................................................16

6 Appendice......................................................................................................18

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PRESENTAZIONE

PPRESENTAZIONERESENTAZIONE

Questo documento presenta i risultati ottenuti durante il primo annodi attività della rete permanente di biomonitoraggio mediante trapianti dimuschi acquatici (moss bags) nei corsi d'acqua del Comune di Sacile, svoltadal Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università degli Studi di Trieste suincarico dall'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) delFriuli - Venezia Giulia.

Le attività di monitoraggio sono avvenute con modalitàstagionale lungo Rio la Paisa, Rio la Grava, Fiume Meschio e FossaBiuba fra il 15/10/2013 ed il 19/08/2014.

A partire dal terzo anno di attività della rete di monitoraggio saràpossibile eseguire una prima analisi delle tendenze temporali dello statochimico di questi corsi d'acqua.

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INTRODUZIONE

11 IINTRODUZIONENTRODUZIONE

La Direttiva Quadro Acque (W.F.D., Water Framework Directive)2000/60/CE, recepita in Italia con il Decreto Legislativo del 3 aprile 2006,n.152, ha sancito il primato degli 'elementi di qualità biologica'(composizione ed abbondanza di flora acquatica, macroinvertebratibentonici e fauna ittica) per la classificazione dello stato ecologico di uncorpo idrico, relegando gli elementi di qualità idro-morfologica, fisica echimica (comprese le concentrazioni degli inquinanti nella colonna d'acqua)ad un ruolo 'di sostegno' nella formulazione del giudizio di qualità (EuropeanParliament and Council, 2000).

Le tecniche di biomonitoraggio, intese come utilizzo di organismiviventi per esprimere valutazioni sullo stato dell'ambiente, hanno assuntoun ruolo preponderante nella gestione ambientale, che però non si esauriscenella sola determinazione dello stato biologico di un ecosistema. La W.F.D.pone infatti un accento particolare sullo stato chimico dell'ambiente conparticolare riferimento alla presenza di sostanze identificate come'prioritarie' (Direttiva 2013/39/UE), composti organici come gli idrocarburipoliciclici aromatici o inorganici come i metalli pesanti (molto pericolosi perl'uomo e l'ambiente acquatico) verso cui i sedimenti e diversi organismiresistenti all'inquinamento possono agire da accumulatori. Gli accumulatoribiologici si prestano efficacemente al monitoraggio 'chimico' delle acque inquanto consentono un giudizio sullo stato di alterazione ambientale in basealla concentrazione integrata nel tempo degli inquinanti nella specieadottata come 'sentinella' (Besse et al., 2012).

I vantaggi offerti dalle tecniche di bioaccumulo, soprattutto per laricerca di metalli in traccia in presenza di inquinamento sporadico ointermittente, rispetto al tradizionale campionamento puntiforme dellacolonna d'acqua sono noti da decenni ed è per questo che l'utilizzo dibioaccumulatori (e parallelamente di sedimenti) per attuare il monitoraggiochimico delle acque è stato incluso nelle linee guida della CommissioneEuropea per l'implementazione della W.F.D. del 2010. I bioaccumulatorivanno dunque impiegati per: a) derivare gli 'standard locali di qualitàambientale' laddove le metodiche convenzionali non possono procurarerisultati soddisfacenti, b) effettuare l’analisi delle tendenze temporali dellesostanze prioritarie c) il monitorare le fonti di pressione e indagare su diesse (European Parliament and Council, 2010).

In questa direzione si è sviluppata per circa un decennio unafeconda attività di ricerca che ha coinvolto il Dipartimento di Scienze dellaVita dell'Università di Trieste e le Agenzie Regionali per la ProtezioneAmbientale (ARPA) del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, in collaborazionecon numerosi enti locali di queste due regioni. Una metodologia basatasull'utilizzo di trapianti di muschi acquatici (moss bags) quali accumulatori dimetalli in traccia è stata così perfezionata e calibrata per essere operativanel complesso e variegato territorio del Nord-est d'Italia (Cesa et al.,

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INTRODUZIONE

2012a).

1.1 Principio di funzionamento dei muschi bioaccumulatori

Muschi ed epatiche hanno la capacità di attrarre grandi quantità diioni carichi positivamente (cationi) sui siti di scambio della parete cellulare edella membrana, che agiscono da ligandi non selettivi tanto dimicronutrienti quanto di microinquinanti. Il fattore di bioaccumulo, ossia ilrapporto fra la concentrazione dell'elemento accumulato dalla pianta equella nell'ambiente circostante, è dell'ordine di 103-105 a seconda dellasostanza e del tempo di esposizione. Ciò consente di lavorare su dati benpiù consistenti di quelli derivanti dall'analisi diretta dell'acqua (spessoinferiori ai limiti di quantificazione strumentale) e soprattutto integrati neltempo (Mouvet, 1986).

L'accumulo avviene tipicamente in due fasi: 1) un rapido e passivoscambio dei cationi a livello superficiale nei primi giorni/ore dall’iniziodell’esposizione, seguito da 2) un lento e poco reversibile meccanismo diassorbimento attivo nel citoplasma durante i giorni e le settimanesuccessive. La concentrazione misurata nella pianta al momento del prelievoè il risultato di un equilibrio dinamico che oscilla tra fasi di accumulo e dirilascio (Claveri et al., 1994; Diaz et al., 2012; Fernandez et al., 2006;Ferreira et al., 2009).

1.2 Metodologie di impiego

I muschi acquatici vengono impiegati secondo due approcci:biomonitoraggio passivo e biomonitoraggio attivo (Gecheva e Yurykova,2014). Il primo consiste nel campionamento di piante che risiedono nelcorso d'acqua oggetto di studio, allo scopo di rilevare contaminazionicroniche o pregresse attraverso la misurazione delle concentrazioni degliinquinanti che sono stati accumulati durante l'intero arco di vitadell'organismo e che possono essere riferite a valori di controllo ricavati dasiti più a monte.

Il secondo approccio prevede invece di trasferire i muschi da un sitoa bassissimo livello di contaminazione all'area di studio mediante appositisupporti (moss bags): i trapianti offrono i vantaggi di utilizzare un'unicaspecie di muschio (omogeneità del materiale di partenza), di sottoporre amonitoraggio i corsi d'acqua che sono privi di mischi autoctoni e di poterriferire l'eventuale innalzamento di concentrazione al solo periodo diesposizione, quindi di datare gli eventi di contaminazione (Cesa et al.,2010). Grazie a questo sistema diventa dunque possibile rilevare ecaratterizzare le contaminazioni sporadiche o intermittenti che i tradizionalimetodi di sorveglianza non possono registrare (Cesa et al., 2006).

1.3 Scopo del lavoro

La tecnica moss bags è stata recentemente proposta dall'Agenzia

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INTRODUZIONE

Regionale per la Protezione Ambientale del Friuli - Venezia Giulia ad alcuneamministrazioni locali della Regione come strumento integrativo osostitutivo delle metodiche tradizionali di sorveglianza ambientale per unaserie corsi d'acqua soggetti ad impatto antropico (Cesa et al., 2012b).

Il Comune di Sacile, di concerto con ARPA, ha sottoposto amonitoraggio nel 2011 un tratto della Fossa Biuba comprendente il punto discarico dell'impianto di depurazione di Cordignano, rilevando la sostanzialeassenza di fenomeni di alterazione chimica relativamente agli elementi intraccia ricercati. Unica eccezione uno sporadico innalzamento delleconcentrazioni di mercurio sino a livelli sospetti, per cui si è suggerito losvolgimento di 1-2 test di accumulo nel corso dell'anno, trattandosi disostanza prioritaria e pericolosa ai sensi delle direttive comunitarie(2000/60/CE, 2008/105/CE).

Nel 2012 il Comune ha richiesto una caratterizzazione della presenzadi elementi in traccia due ulteriori corsi d'acqua, entrambi affluenti delFiume Livenza. Dal confronto con i dati storici di altri corsi d'acquapordenonesi e veneti non si sono riscontrate condizioni di alterazioneambientale da elementi in traccia rilevabili con questo metodo, fattaeccezione per il manganese, la cui circolazione nel tratto dei corso d'acquain esame è verosimilmente legata alla presenza di acque stagnanti a montedella stazione di monitoraggio e non ad una sorgente di emissionepuntiforme.

Nell'ottobre 2013, su consiglio di questo Dipartimento, il Comune diSacile ha attivato una rete moss bags permanente che coinvolge 4 corsid'acqua di particolare interesse, tre dei quali già interessati dalle precedenticampagne di studio: Rio la Paisa, Rio Grava, Fiume Meschio e Fossa Biuba.Il monitoraggio dei principali elementi in traccia effettuato con cadenzastagionale offrirà, con il minimo dispendio di risorse, una visionesufficientemente rappresentativa dello stato chimico dei fiumi e consentirànel lungo termine di operare un'analisi delle tendenze temporali ai fini dellagestione ambientale, così come auspicato dalle direttive comunitarie.

Su mandato dell'Amministrazione Comunale, ARPA ha stipulato unaconvenzione con il Dipartimento di Scienze della Vita dell'Università diTrieste per l'installazione di 4 stazioni moss bags lungo questi corsi d'acquae lo svolgimento di 4 interventi di biomonitoraggio all'anno. L'importo lordocorrisposto all'Ente di ricerca per lo svolgimento del lavoro e l'elaborazionedei risultati è di € 4.000,00 + IVA.

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MATERIALI E METODI

22 MMATERIALIATERIALI EE M METODIETODI

2.1 Area di studio

Il Rio la Paisa giunge a Sacile da est (Fontanafredda) ed il suo corsoprincipale raccoglie diversi tributari sorgivi od irrigui che interessano areecoltivate, industriali ed urbane. Non vengono segnalate particolari fonti dipressione chimica, ad eccezione del depuratore di Fontanafredda, quantopiuttosto un contributo diffuso di acque di dilavamento e reflui domestici.

Il Rio Grava giunge invece da ovest, anch'esso interessato da diversitributari (il principale di questi è il Rio la Rosta, proveniente da Caneva), escorre in un'area prevalentemente agricola, anche se si nota comunque uncerto sviluppo dei tessuti urbano e industriale.

Il Fiume Meschio è un affluente di destra della Livenza. Sorge pressoVittorio Veneto e scorre in gran parte in provincia di Treviso in area agricola.Presso il confine con la provincia di Pordenone riceve le acque del canaleartificiale dell'ENEL, che trae le acque dal lago di Santa Croce nel bacino delPiave. La copiosa immissione di queste acque altera il chimismo naturale delfiume, ma allo stesso tempo migliora la qualità delle acque, e diconseguenza ha anche effetti positivi sulla Livenza.

La Fossa Biuba è un corso d’acqua seminaturale di risorgiva chericeve lo scarico dell'impianto di depurazione consortile di Cordignano (TV)in loc. Vistorta, per poi entrare nel territorio comunale di Sacile (PN) edimmettersi nel Fiume Livenza. L'impianto in passato era autorizzato asmaltire, oltre ai reflui fognari, anche rifiuti liquidi di varia tipologia eprovenienza. L’impatto sul corso d’acqua e sulla zona circostante ha fattosorgere un comitato di cittadini che hanno denunciato per anni lo stato didegrado della zona. Ora il depuratore di Cordignano non accetta più bottiniextracomunali per la revoca dell’autorizzazione specifica a trattare rifiutidiversi da quelli provenienti dal consorzio.

Allo scopo di osservare lo stato chimico di questi corsi d'acquaprima della loro confluenza con il Fiume Livenza, sono state attivate 4stazioni moss bags (elenco in Tabella 1, immagini in Appendice):

SCL-A (Figura 6.1), Rio la Paisa dietro il campo sportivo all'altezzadello stabilimento della MINERARIA SACILESE; in alternativa -quando la piena non consentiva l'accesso al sito - i trapianti sono statispostati poco più a monte e fissati al manufatto che sbarra il corsod'acqua all'altezza della derivazione della vecchia cartiera, sulladestra idrografica, nei pressi della passeggiata; qui però vi è il rischiodi atti vandalici, che hanno compromesso l'intervento in ben dueoccasioni;

SCL-B (Figura 6.2), Rio la Grava lungo Viale della Repubblica, pocopiù a monte del sito utilizzato nel 2012 (che era soggetto alla

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MATERIALI E METODI

deposizione di sedimento e ramaglia sui trapianti), precisamenteall'altezza del CAFFE' MOVIDA;

SCL-C (Figura 6.3), Fiume Meschio in loc. Borgo Schiavoi, 50 m avalle del ponte e di alcuni scarichi fognari domestici sulla destraidrografica;

SCL-D (Figura 6.4), Fossa Biuba in loc. Vistorta, 200 m a valle delloscarico del depuratore, all'altezza del cancello d'ingresso; il punto diosservazione è spostato solo di qualche metro rispetto al sitoutilizzato nel 2011.

STAZIONE DATA DI ATTIVAZIONE LATITUDINE (°N) LONGITUDINE (°E)

SCL-A 15/10/2013 45.95285 12.50798

SCL-B 15/10/2013 45.95693 12.49596

SCL-C 15/10/2013 45.93954 12.49855

SCL-D 15/10/2013 45.93616 12.45829

Tabella 1 Geolocalizzazione della rete di biomonitoraggio.

2.2 Strategia d'intervento

Di prassi, il tempo di esposizione utilizzato dallo scrivente è pari a 4settimane con modalità a ciclo continuo: al momento del recupero delcampione viene subito collocato un nuovo muschio e così via per 13 volteall'anno. Ciò consente un elevato accumulo di metalli da parte del muschio ecostituisce un ragionevole compromesso fra il livello di dettagliodell’indagine e la numerosità dei campioni da analizzare nel corso dell'anno(Cesa et al., 2013). L’osservazione su scala mensile è inoltre coerente con ledisposizioni dell’attuale legislazione in riferimento alle sostanze prioritarie(D.Lgs. 152/2006).

Poiché le risorse a disposizione del Comune di Sacile per ilmantenimento di una rete di biomonitoraggio in 4 corsi d'acqua consentonodi esporre ed analizzare un numero limitato di moss bags, si è concordatocon il Committente di effettuare un solo intervento per ciascuna stagionedell'anno, allo scopo di caratterizzare con sufficiente rappresentatività i corsid'acqua comprendendo tutta la variabilità stagionale delle condizionichimiche ed idrologiche dell'area di studio.

Inoltre, recenti osservazioni effettuate dal nostro gruppo di ricercanel corso della sperimentazione per la stesura delle linee guida del metodo(progetto M.O.S.S.B.A.G.S., realizzato in collaborazione con ARPA-FVG edISPRA nel 2013) hanno dimostrato che, in presenza di inquinamento, glielementi vengono accumulati dal muschio in gran parte entro le prime 2

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MATERIALI E METODI

settimane di esposizione, mentre fra le 2 e le 4 settimane l'incremento diconcentrazione è solitamente più limitato. Per questa ragione si è optato diridurre il tempo di esposizione da 4 a 2 settimane, ottimizzando i tempi. Ciòpresenta anche il vantaggio di ridurre considerevolmente i rischi di perditadel materiale per cause naturali o atti vandalici e di consentire in tempistretti l'eventuale ripetizione di interventi falliti. Come spiegato nel capitoloRisultati, questo approccio si è dimostrato piuttosto conveniente.

2.3 Realizzazione del monitoraggio

I 4 interventi stagionali di monitoraggio sono stati programmati neiseguenti periodi dell'anno: le fasi di magra invernale ed estiva, le fasi dimorbida dopo la piena primaverile e prima di quella autunnale. In fase dipiena non avvengono osservazioni per motivi di sicurezza. Al mutare dellatemperatura e delle condizioni idrologiche di un corso d'acqua laconcentrazione e la biodisponibilità degli inquinanti possono presentare dellevariazioni a carattere ciclico, che devono essere conosciute e scorporatedall'eventuale trend che si vuole studiare nel medio-lungo termine.

Durante ciascun intervento si è provveduto a:

raccogliere il moss bag posizionato la volta precedente,

riassettare e pulire la stazione da eventuali ramaglie ed immondizietrasportate dalla corrente,

(posizionare un nuovo moss bag qualora l'intervento precedente nonsia stato convalidato per la perdita del campione o per l'evidenza dicondizioni di esposizione non accettabili.)

Il muschio utilizzato per il biomonitoraggio appartiene alla comunespecie acquatica Rhynchostegium riparioides (Hedw.) C.E.O. Jensen (=Platyhypnidium riparioides (Hedw.) Dixon), una fra quelle maggiormenteimpiegate in lavori di questo genere, raccolto come di consueto presso lesorgenti del Fiume Livenza, loc. La Santissima, in Comune di Polcenigo (PN).

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MATERIALI E METODI

Il muschio necessario al confezionamento di 3 sacchetti indipendentiper ciascuna stazione più 3 aliquote di bianco pre-esposizione viene raccoltodal substrato con l'ausilio di una lametta usa-e-getta in acciaio, suddivisonelle aliquote stabilite e collocato in moss bags di rete di plastica con fori di4x4 mm (Figura 2.1). Una volta inserito nel sacchetto, il muschio vieneimmediatamente trasportato nel sito di studio all’interno di un bidoncinod’acqua di sorgente.

Le stazioni (Figura 2.2) sono costituite da un paletto di ferroappuntito (16x1400 mm) infisso nell’alveo, ricoperto da un tubo corrugatodi plastica (diam. 32 mm), cui sono legati i moss bags mediante un cordinodi nylon della lunghezza di 1.5 m; il cordino fuoriesce dal tubo alla base delpalo e reca i sacchetti flottanti alla sua estremità, unitamente ad un piccologalleggiante che ne impedisce il contatto con il fondo.

In alternativa (come nel caso della variante di SCL-A), il cordino puòessere ancorato ad un manufatto esistente ed il materiale viene tenuto inimmersione con l'ausilio di un'opportuna zavorra.

2.4 Preparazione e analisi dei campioni

Una volta estratto dal moss bag, il muschio viene risciacquato inloco per rimuovere lo sporco grossolano, quindi trasportato in laboratoriodove è nuovamente lavato con acqua di rubinetto e successivamente conacqua demineralizzata, per rimuovere il sedimento più fine e l'epifauna.Vengono poi selezionate le parti anatomiche adatte all'analisi, cioè gli apici

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Figura 2.1: Moss bag pronto all'uso. Figura 2.2: Stazione attiva.

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MATERIALI E METODI

terminali verdi dei gametofiti (2-4 cm circa). Il materiale selezionato dai 3moss bags di ciascuna stazione viene riunito in un unico campione dadestinarsi all'analisi. Ciò consente di ottenere una media reale dei trecampioni effettuando un'unica misura.

Ogni campione è asciugato all'interno di un pacchetto di cartaassorbente alla temperatura di 40 °C per due giorni in stufa termostatata eventilata, quindi conservato in contenitori ermetici fino alla pesatura emineralizzazione. Un'aliquota di questo materiale viene pesata e poi portataa 105 °C fino al raggiungimento della massa costante, per la stimadell'umidità residua, che mediamente si aggira sul 5%.

I campioni (circa 300-500 mg) sono stati mineralizzati con 4 ml diHNO3 al 69% e 2 ml H2O2 al 30% (vol.) in 'bombe' al Teflon mediantel'esecuzione di un programma termico standard in apposito digestore amicro-onde, ed in seguito analizzati mediante ICP-OES (Cr, Cu, Fe, Ni, Pb,Sb e Zn), HGA (As, Pb e Cd) o FIMS (Hg) seguendo la metodica UNI EN14084:2003 per Cd e Pb, la metodica UNI EN 13806:2003 per il Hg, unmetodo interno per i rimanenti elementi.

L'accuratezza del dato analitico è stata monitorata dagli analisti nellevarie sessioni di lavoro mediante l’uso del seguente materiale standard diriferimento certificato dal Community Bureau of Reference - Commissionedelle Comunità Europee: BCR n° 60 - Lagarosiphon maior (una piantaacquatica). Le percentuali di recupero erano comprese fra 80% e 120%.

Le operazioni sono avvenute a Pordenone presso il laboratoriodell'ARPA.

2.5 Presentazione ed elaborazione dei dati

Le concentrazioni di elementi in traccia nel muschio prima e dopol'esposizione sono espresse in mg/kg su sostanza secca riferita a 105 °C. Leconcentrazioni di ciascun elemento al termine dell'esposizione sono stateconfrontate con 1) le concentrazioni di pre-esposizione, 2) le concentrazionirilevate nelle stazioni di corsi d'acqua limitrofi 3) le concentrazioni osservatein corsi d'acqua di altre zone.

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RISULTATI E DISCUSSIONE

33 RRISULTATIISULTATI EE DISCUSSIONEDISCUSSIONE

L'anomalia climatica instauratasi nella nostra regione a partire daiprimi mesi dell'anno fino a tutta l'estate del 2014, con prolungate e spessointense precipitazioni, ha avuto due effetti principali sul presente lavoro: 1)il materiale in transito ha talvolta sradicato o seppellito le stazioni dimonitoraggio costringendo l'operatore a ripetere la prova, soprattutto lungoil Rio la Grava (SCL-B), 2) la prevista alternanza stagionale dei periodi dimagra, di morbida e di piena che si voleva apprezzare attraverso la misuradelle concentrazioni nel muschio non si è in pratica verificata.

Disponiamo comunque di 4 osservazioni distribuite equamente nelcorso dell'anno che si presteranno al confronto con omologhi riscontriacquisiti nei prossimi anni ai fini dell'analisi delle tendenze. Grazie al breveperiodi esposizione (2 settimane) è stato possibile completare con successoogni ciclo di osservazione stagionale in tempi ragionevoli. I dati sonoriportati in Appendice nella Tabella 2.

3.1 Pre-esposizione

I valori di concentrazione nel muschio prima dell'esposizione sono inlinea con quelli noti per il sito di approvvigionamento (sorgenti del Livenzain loc. Santissima a Polcenigo) che viene utilizzato ininterrottamente dalloscrivente almeno dal 2011. Non vi sono concentrazioni anomale per lanostra esperienza. Il coefficiente di variazione (CV=dev.st/media) delleconcentrazioni di ciascun elemento (esclusi Hg e Sb, non misurabili) ècompreso tra 11% e 46%, talvolta con una marcata stagionalità (As, Cd),come spesso accade in questo sito. Tutto ciò conferma l'adeguatezza edomogeneità del materiale utilizzato per lo studio, oltre che l'accuratezzadelle procedure analitiche.

3.2 Post-esposizione

La variabilità delle concentrazioni dopo l'esposizione èsostanzialmente analoga a quella osservata in pre-esposizione, salvoaumentare per alcuni elementi (As, Cr, Fe) nelle stazioni SCL-C (Meschio) eD (Biuba). Questi sono anche i siti dove si verificano le maggiori variazionidal punto di vista della portata e/o della composizione dell'acqua,soprattutto in riferimento alla materia in sospensione (torrente, scarichifognari). Ciò può modulare la biodisponibilità di alcuni inquinanti, specie seassociati ai sedimenti, come quelli sopra citati.

Per accertare se vi siano o no differenze significative fra leconcentrazioni di qualche elemento prima/dopo l'esposizione oppure fra lediverse stazioni di monitoraggio è stata eseguita una analisi nonparametrica della varianza mediante il test di Kruskal-Wallis per n=4campioni1): le uniche differenze statisticamente significative (p<0.05)

1 Si tratta di un numero molto esiguo, perciò il valore del risultato di questi test non può

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RISULTATI E DISCUSSIONE

riguardano i metalli Cu, Pb, Zn, le cui concentrazioni dopo l'esposizione sonoleggermente superiori a quelle di pre-esposizione (Figura 3.1). Talidifferenze non superano o eccedono di poco il fattore 2, con l'unicaeccezione del rame, il cui fattore di arricchimento arriva a 3.3 nella stazioneSCL-B lungo la Grava. Il rame è notoriamente un metallo verso il quale imuschi acquatici manifestano elevata affinità. Quindi, se vi è statoaccumulo, questo è di entità piuttosto bassa.

Figura 3.1: Concentrazione (mg/kg s.s.)di rame, piombo e zinco nei muschiprima/dopo l'esposizione a Sacile infunzione del periodo dell'anno.

Togliendo dal set di dati quelli relativi alle concentrazioni di pre-esposizione, anche le differenze significative per i tre metalli sopra citativengono a mancare. Ciò significa che il debole arricchimento osservato èavvenuto indistintamente in tutte e 4 le stazioni di monitoraggio, indicandoche non siamo in presenza di sorgenti puntiformi di alterazione ambientale.

3.3 Confronti

Le concentrazioni di Cu, Pb e Zn (i metalli per cui si osserva unminimo accumulo nel muschio) nelle stazioni SCL-A, B e D sono stateconfrontate con quelle misurate in passato nei medesimi siti di osservazione(2011-2012) mediante il test non parametrico di Mann-Whitney. Nonostanteil confronto sia una evidenze forzatura, perché il tempo di esposizione nel

essere considerato diversamente da una conferma formale di quanto riscontrabilesemplicemente con l'osservazione non statistica dei dati.

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010203040506070

AutunnoInverno

Primavera Estate

Zn - ZINCO

Pre-esp. Paisa (SCL-A) Grava (SCL-B)

Meschio (SCL-C) Biuba (SCL-D)

0

2

4

6

8

AutunnoInverno Primavera Estate

Pb - PIOMBO

Pre-esp. Paisa (SCL-A) Grava (SCL-B)

Meschio (SCL-C) Biuba (SCL-D)

0

10

20

30

40

AutunnoInverno Primavera Estate

Cu - RAME

Pre-esp. Paisa (SCL-A) Grava (SCL-B)

Meschio (SCL-C) Biuba (SCL-D)

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RISULTATI E DISCUSSIONE

2014 è dimezzato (da 4 a 2 settimane), non si osservano differenzesignificative (p>0.05) né lungo la Grava (SCL-B) né lungo la Biuba (SCL-D).Le concentrazioni dei tre metalli nel 2014 sono invece significativamenteinferiori a quelle del 2012 lungo la Paisa (SCL-A).

Ciò significa che, mentre in questa stazione la riduzione del tempo diesposizione ha determinato un minor accumulo di elementi effettivamentepresenti e biodisponibili nell'acqua oppure la qualità dell'ambiente èaddirittura migliorata (ma ciò non è dimostrabile con i dati sinora raccolti),nelle altre stazioni lo stato chimico rilevabile con il metodo moss bags è -per quanto concerne i parametri presi in considerazione - invariato,indipendentemente dalla durata dell'esposizione dei sensori. In ogni casonessuna evidenza di peggioramento delle condizioni ambientali risulta con idati in nostro possesso.

Per allargare il confronto fra i siti dell'area di studio e quelli di zonelimitrofe, sempre interessate da un monitoraggio con i moss bags in tempirecenti, si possono citare le concentrazioni medie di Cu, Ni, Pb e Zn nellamedesima specie di muschio esposta per 2 settimane al flusso di acquaproveniente da un impianto di depurazione di acque reflue industriali inComune di Maniago (maggio 2013): 386, 849, 15 e 415 mg/kg,rispettivamente. Nelle attuali stazioni di Sacile osserviamo 14-30 mg/kg peril Cu, 7-13 per il Ni, 2-7 per il Pb e 26-62 per lo Zn. Si tratta di valori chedifferiscono anche per un ordine di grandezza. Lungo un corso d'acqua dellaprovincia di Vicenza soggetto a conferimento di acque reflue contenenti Pb,la concentrazione di questo elemento nei muschi collocati ad alcuni km didistanza risulta compresa fra 20 e 40 mg/kg (marzo 2014). Analogamente ilCr raggiunge i 90-170 mg/kg (a Sacile 4-18 mg/kg). Al confronto conqueste, le concentrazioni raggiunte nei corsi d'acqua di Sacile sono piuttostobasse.

In altre parole, quando gravita sul corso d'acqua una fonte dipressione, l'accumulo di inquinanti in traccia nel muschio è oltremodoevidente. Non è il caso del territorio di Sacile nei siti considerati.

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CONCLUSIONI

44 CCONCLUSIONIONCLUSIONI

La rete permanente di biomonitoraggio degli elementi in tracciatramite moss bags nei corsi d'acqua del Comune di Sacile ha concluso consuccesso il primo anno di attività, pur dovendo fare fronte all'eccezionalepiovosità del periodo e della conseguente frequenza delle piene.

In nessun sito sono state rilevate concentrazioni di inquinanti chepossano far sospettare la presenza di sorgenti di contaminazione rilevabilicon questo metodo. Ciò emerge sia dal confronto interno dei dati adisposizione per i corsi d'acqua considerati, sia dal confronto con altre realtàdel Nord-est d'Italia.

I risultati contenuti nel presente documento costituiscono il primolotto di dati che ci permetteranno, dal terzo anno di attività della rete, unavera e propria analisi delle tendenze temporali dello stato chimico dei corsid'acqua. Ciò rappresenta l'unico mezzo per attuare un piano di gestioneambientale efficace.

Auspichiamo che questo tipo di approccio venga incentivato dalleautorità e possa essere presto adottato dai territori limitrofi a Sacile, così daestendere la rete ed incrementarne l'efficienza. Di particolare utilità sarebbela calibrazione di un indice di alterazione ambientale appositamenteelaborato per il bacino della Livenza, mediante il quale poter formularegiudizi più accurati sulla qualità ambientale del Friuli occidentale.

Si ringraziano il Dr. Pierluigi Verardo le Sig.re Carmela Cattaruzza eMaria Antonietta Mancini (ARPA) per il costante supporto logistico e tecnicoalle attività svolte.

Trieste, 13/10/2014

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66 AAPPENDICEPPENDICE

Figura 6.1: Ortofoto, idrologia essenziale ed immagine del tratto di acquifero in cui si trova la stazione SCL-A .

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Figura 6.2: Ortofoto, idrologia essenziale ed immagine del tratto di acquifero in cui si trova la stazione SCL-B.

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Figura 6.3: Ortofoto, idrologia essenziale ed immagine del tratto di acquifero in cui si trova la stazione SCL-C.

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Figura 6.4: Ortofoto, idrologia essenziale ed immagine del tratto di acquifero in cui si trova la stazione SCL-D.

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CORSO D'ACQUA COD. CAMPIONE DATA IMP. DATA REC. AS CD CR CU FE HG NI PB SB ZN

Sorg. Livenza BIANCO-2013-IV 15/10/2013 15/10/2013 0.82 0.60 9.14 6.34 3476 <0.08 10.8 2.65 <0.3 26.5

BIANCO-2014-I 04/03/2014 04/03/2014 1.39 1.70 15.1 11.7 5168 <0.08 10.7 3.25 <0.3 36.1

BIANCO-2014-II 07/05/2014 07/05/2014 2.02 1.94 14.2 9.15 5565 <0.08 11.4 3.64 <0.3 29.1

BIANCO-2014-III 29/07/2014 29/07/2014 0.81 1.09 13.3 7.99 4803 <0.08 13.4 3.56 <0.3 26.2

Rio la Paisa SCL-A-2013-IV 15/10/2013 29/10/2013 0.62 0.49 8.93 16.8 2723 <0.08 7.15 4.12 <0.3 62.4

SCL-A-2014-I* 18/02/2014 04/03/2014 1.31 0.92 14.5 21.1 4943 <0.08 11.0 6.30 <0.3 59.7

SCL-A-2014-II 20/05/2014 03/06/2014 0.98 0.63 10.7 19.7 3197 <0.08 8.99 6.05 <0.3 43.8

SCL-A-2014-III 15/07/2014 29/07/2014 0.64 0.56 12.0 21.9 3115 <0.08 9.74 6.21 <0.3 58.0

Rio la Grava SCL-B-2013-IV* 15/10/2013 29/10/2013 0.93 0.36 12.2 30.2 4253 <0.08 8.94 6.23 <0.3 57.7

SCL-B-2014-I* 18/02/2014 04/03/2014 1.65 1.12 18.6 26.0 6844 <0.08 11.7 5.60 <0.3 50.8

SCL-B-2014-II 07/05/2014 20/05/2014 1.39 1.00 15.7 24.1 5678 <0.08 11.9 4.35 <0.3 48.9

SCL-B-2014-III* 05/08/2014 19/08/2014 0.90 0.57 14.2 34.3 2984 <0.08 12.1 7.19 <0.3 55.7

Fiume Meschio SCL-C-2013-IV 15/10/2013 29/10/2013 0.38 0.32 4.47 28.2 1451 <0.08 7.24 2.87 <0.3 50.3

SCL-C-2014-I 18/02/2014 04/03/2014 1.15 1.19 13.3 20.9 4641 <0.08 9.91 3.59 <0.3 52.3

SCL-C-2014-II 23/04/2014 07/05/2014 2.38 0.91 14.0 15.2 5910 <0.08 11.5 4.86 <0.3 56.1

SCL-C-2014-III 15/07/2014 29/07/2014 0.57 0.55 7.52 14.0 2885 <0.08 11.9 4.28 <0.3 51.5

Fossa Biuba SCL-D-2013-IV 15/10/2013 29/10/2013 0.57 0.31 8.74 17.1 2775 <0.08 6.78 4.69 <0.3 43.2

SCL-D-2014-I 18/02/2014 04/03/2014 1.21 0.83 15.5 20.7 5191 <0.08 9.81 5.02 <0.3 57.4

SCL-D-2014-II 23/04/2014 07/05/2014 2.04 0.69 13.9 18.8 5041 <0.08 9.01 5.77 <0.3 46.0

SCL-D-2014-III 15/07/2014 29/07/2014 0.49 0.61 10.9 18.9 3665 <0.08 10.3 4.38 <0.3 46.3

Tabella 2 Concentrazione (mg/kg s.s.) degli elementi ricercati nel muschio prima (BIANCO) e dopo l'esposizione nellestazioni SCL-A, B, C, D. La soglia di quantificazione strumentale di mercurio (Hg) ed antimonio (Sb) non è mai stata raggiunta.L'asterisco riportato a destra del codice campione indica condizioni di esposizione non ottimali per la presenza di sedimento o

altro materiale coprente che possono parzialmente limitare l'accumulo da parte del muschio.

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