Relazione sul Palazzo Istituzionale del Quirinale classe 3° sez. B a. s. 2017/2018
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SCUOLA SECONDARIA STATALE DI PRIMO GRADO “G. PASCOLI”
VIA OVIDIO, 25 C.A.P. 81031 – AVERSA(CE) TEL/FAX 081.5038017 – 081.8154889 Email: [email protected]
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Classe 3^ Sezione B
In particolare curato dagli alunni: Grassia Francesco ,Andreozzi Francesco, Azzellini Antonio, Dorati Giovanni, , Giuliano Nicolas, Schiavone Mariapia, De Costanzo Desideria.
Coordinati dalla Prof.ssa Pezone Anna
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Il palazzo del Quirinale è un palazzo unico al mondo che da quasi mezzo millennio è
associato al concetto latino di “autoritas”.E’ uno dei monumenti italiani storicamente più
importanti.
È il sesto palazzo più grande al mondo in termini di superficie, per fare un confronto, l’intero
complesso della Casa Bianca negli Stati Uniti è venti volte più piccolo.
È stato palazzo dei papi dal 1583 al 1870, residenza dei Re d’Italia dal 1870 al 1946 e dal
1946 è la sede della massima magistratura dello Stato Repubblicano.
Il Quirinale nell’antichità era chiamato colle Salutare o colle Quirino (dal tempio del Dio
Quirino che ne impose il nome e il tempio della Dea Salute nel quale si celebravano
cerimonie propiziatorie del benessere dello stato).
Il nucleo originario fu progettato nel 1583 dall’architetto Ottaviano Mascarino su incarico
del papa Gregorio XIII, il quale intendeva trascorrervi i mesi estivi sfruttando la posizione
del colle Quirino, luogo considerato più fresco e ventilato rispetto al Vaticano che al tempo
era paludoso e c’erano le zanzare portatrici di malaria. Sul colle del Quirinale sorgevano
nuclei residenziali dell’alta aristocrazia romana come i Flavi e la villa di Attico, amico di
Cicerone.
Nel centro della piazza c’è l’obelisco e le gigantesche statue dei Dioscuri mentre trattengono
per le briglie i cavalli scalpitanti, reperti che appartengono alla Roma imperiale.
Tra il 1812 e il 1814 è stato occupato dai francesi; Napoleone voleva fare del palazzo la
reggia dell’impero però non vi fece mai ingresso. Dopo il 1870 divenne palazzo reale dei
Savoia.
Con la proclamazione della Repubblica, l’edificio divenne definitivamente la sede del capo
dello Stato Repubblicano.
Il palazzo è composto dal corpo centrale, che si sviluppa attorno al maestoso cortile
d’onore, con le più belle sale del complesso che fungono da ambienti di rappresentanza
della presidenza della repubblica, mentre gli uffici e gli appartamenti del capo dello stato
sono ospitati al fondo della così detta “manica lunga” sul lato lungo via del quirinale all’
inizio della quale si trovano gli sfarzosi appartamenti imperiali che vennero appositamente
sistemati, decorati e ammobiliati per due visite del kaiser Guglielmo II e che oggi ospitano i
monarchi o i capi di stato stranieri in visita al presidente della repubblica. Il palazzo nella
sua totalità ha 1200 stanze.
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IL CORTILE D’ ONORE
Il Cortile d’Onore del Palazzo del Quirinale si presenta come una grande piazza porticata
dall’assetto armonico e omogeneo, ma in realtà è frutto di quattro distinte fasi di costruzione
che si svilupparono tra la fine del ‘500 e l’inizio del secolo seguente. Il nucleo più antico è
riconoscibile nell’edificio che fa da fondale al cortile, sormontato dal Torrino. Questa parte
del palazzo costituiva in origine una villa isolata, costruita a partire dal 1583 per volontà di
papa Gregorio XIII. Il pontefice infatti desiderava trascorrere le calde estati romane sul colle
Quirinale, luogo più fresco e ventilato rispetto all’area vaticana. L’architetto che progettò
questo primo palazzetto fu il bolognese Ottaviano Mascarino. Il papa successivo, Sisto V,
volle far ampliare l’edificio costruendo la lunga ala verso la piazza e un secondo palazzetto
di fronte alla villa più antica.
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LO SCALONE D’ONORE
Fu costruito dall'architetto Flaminio Ponzio su commissione di papa Paolo V. Di proporzioni
monumentali, è costruito su un sistema a doppia rampa, interrotta da un ampio pianerottolo
affacciato sul giardino. Dalle due rampe successive al pianerottolo si accede, da un lato
all'Anticamera del salone delle Feste, dall'altro al salone dei Corazzieri. Lo scalone d'onore
è dominato da un affresco di Melozzo da Forlì, un Cristo in gloria, o Cristo benedicente,
che faceva originariamente parte della decorazione absidale della chiesa dei Santi Apostoli
, sempre in Roma, totalmente ristrutturata nel Settecento da Carlo Stefano Fontana, la
stessa dalla quale provengono i famosissimi.
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SALONE DEI CORAZZIERI
Con i suoi 37 metri di lunghezza e 12 metri di larghezza e 19 metri di altezza, si tratta della
sala più grande dell'intero palazzo, il primo ambiente che si trova saliti dallo Scalone e
dedicato alla rivista del reparto dei Corazzieri in occasione delle più importanti cerimonie.
Nel salone hanno luogo anche molte altre attività del presidente della Repubblica,
soprattutto pubbliche udienze e premiazioni ufficiali. La sala fu costruita da Paolo V su
progetto di Carlo Maderno nei primi anni del XVII secolo. Di quell'epoca si conservano
ancora il prezioso soffitto a cassettoni e la pavimentazione marmorea riproducente lo
stesso disegno geometrico del soffitto, mentre il grande fregio in affresco nella parte
superiore delle pareti fu realizzato nel 1616 dai pittori Agostino Tassi, Giovanni Lanfranco
e Carlo Saraceni. Della stessa epoca le grottesche degli sguinci delle finestre di Annibale
Duranti. Sotto il fregio, Gaetano Lodi nel 1872 dipinse gli stemmi dei principali comuni
d'Italia. Del Seicento è anche il portale doppio che introduce alla cappella Paolina. Il salone
è impreziosito anche da una serie di arazzi settecenteschi, quattro di scuola francese, gli
altri tessuti a Napoli.
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LA CAPPELLA PAOLINA
L'ambiente ha le stesse caratteristiche architettoniche e proporzionali della Cappella Sistina
in Vaticano. Il grande vano voltato, di circa 42 metri in lunghezza, 13 in larghezza e 20 in
altezza. Questo ambiente fu costruito da Carlo Maderno su ordine di Paolo V Borghese. Le
dimensioni non sono casuali, tanto che qui si tennero addirittura alcuni conclavi. Tuttora, in
occasione delle feste di Natale e di Pasqua, viene celebrata la messa alla presenza del
Presidente della Repubblica. In questo ambiente furono celebrate, nel 1930, le nozze tra
Umberto II e la principessa Maria José del Belgio.
La volta fu ornata nel 1616 da un ricchissimo rivestimento in stucco bianco e dorato, realizzato
da Martino Ferrabosco. Nel 1818 papa Pio VII fece decorare le pareti della cappella con
affreschi monocromi consistenti in lesene scanalate e nicchie ospitanti le figure di Apostoli e
degli Evangelisti. Sull'altare un arazzo francese del XIX secolo raffigurante.
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LA PRIMA SALA DI RAPPRESENTANZA
Edificata da Carlo Maderno all'inizio del Seicento, si affaccia sul cortile interno e
originariamente faceva parte dell'appartamento di papa Paolo V, fungendone da salotto. Nel
1616 da Agostino Tassi decorò il fregio con Scene della vita di san Paolo e con stemmi della
famiglia Borghese. Gli altri medaglioni con figure allegoriche risalgono all'epoca napoleonica,
mentre l'affresco della volta fu realizzato nel 1906 da Alessandro Palombi ed Ernesto Ballarini
e riproduce i Frutti della pace.
Le pareti sono ornate da grandi arazzi con le Storie di Don Chisciotte tessuti dalla Manifattura
Reale di Napoli fra il 1757 e il 1779. Vi è anche un grande quadro di Francesco Mancini,
intitolato La Castità punisce Amore. L'orologio, della metà del Settecento, recante la firma del
grande ebanista Jean-Pierre Latz e proveniente dalla Villa Ducale di Colorno completa gli
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arredi col piccolo stipo in ebano mirabile esempio di artigianato veneziano del XVI secolo
pesso, quando si sente parlare di politica, si adopera il termine “Palazzo”. Lo leggiamo sui
giornali, lo sentiamo usare in televisione e immaginiamo, forse, che si tratti di un vero palazzo,
con le mura e tutto il resto. Uno dei tanti palazzi storici che abbondano in Italia. Non è così.
Non esiste un singolo “palazzo”. Usiamo ancora il termine palazzo, che in passato designava
le residenze di principi e sovrani, per indicare il centro del potere politico, ma in realtà quello
che si definisce “palazzo”, in Italia, è composto da una
quantità di palazzi, reali e concreti, ciascuno dei quali ospita una delle diverse istituzioni in
cui si articola il potere politico. Infatti lo Stato è organizzato attraverso diverse “istituzioni
politiche”, ciascuna delle quali ha la propria sede. Nel nostro paese, i principali tra questi
palazzi si trovano tutti nel centro di Roma e sono vicini tra loro. Il Quirinale è la residenza
ufficiale del presidente della Repubblica, che viene eletto ogni sette anni dai senatori, dai
deputati e dai rappresentanti delle regioni italiane. Per essere eletti alla presidenza della
Repubblica è necessario aver compiuto cinquanta anni e godere dei diritti civili e politici.
Nelle prime tre votazioni, per essere eletti non basta ottenere la maggioranza dei voti:
occorre invece raggiungere la cosiddetta “maggioranza qualificata”, pari a due terzi degli
aventi diritto al voto. A partire dalla quarta votazione, è invece sufficiente la maggioranza
assoluta. Il suo inquilino, detto anche “capo dello Stato”, è il massimo rappresentante delle
istituzioni ma, nel sistema italiano, i suoi poteri effettivi sono limitati. Il suo ruolo è quello di
guardiano e custode della Costituzione. Deve garantire che la Costituzione stessa, la legge
fondamentale della Repubblica, quella dalla quale derivano tutte le altre, sia sempre
rispettata. A decidere le leggi è il Parlamento, la cui sovranità non è illimitata. Non può fare
leggi che siano in contrasto con qualcuno dei (139) articoli che compongono la Costituzione.
Pertanto ci vuole un arbitro: quell’arbitro è, in Italia, il presidente della Repubblica. Dopo
il presidente della Repubblica c’è un’ulteriore “istituzione” che ha proprio il compito di
decidere se una legge è in sintonia con la Costituzione. Tale istituzione è la Corte
Costituzionale, un “tribunale” cui spetta il compito di decidere se una legge sia o no
compatibile con la nostra Costituzione. E mentre il presidente della Repubblica può solo
dare il suo parere, la Corte Costituzionale ha poteri decisionali. Se il verdetto è negativo, la
legge giudicata anticostituzionale automaticamente decade. E’ composta da quindici giudici:
cinque nominati dal presidente della Repubblica, cinque dal parlamento e cinque dalla
magistratura. Il fatto che il presidente della Repubblica abbia in Italia pochi poteri non
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significa che si tratti di una figura “solo rappresentativa”. E’, al contrario, la figura più
autorevole dell’intero paese. Le sue parole non possono essere ignorate. Non è mai
accaduto che una legge rinviata dal presidente al Parlamento con richiesta di modificarne
alcuni aspetti perché contraria alla Costituzione non venisse poi effettivamente modificata.
L’autorevolezza che deriva dal ruolo bisogna anche difenderla col proprio comportamento.
Il presidente, secondo la Costituzione italiana, deve restare sempre arbitro neutrale. Il capo
dello Stato dispone di un potere che, in alcuni momenti, diventa importantissimo: quello di
sciogliere il
Parlamento e indire nuove elezioni per formarne un altro. Secondo la regola, il Parlamento
viene eletto da tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto diciotto anni e che godono dei
diritti civili e politici ogni cinque anni. Perché si formi un governo, cioè la squadra che ha il
compito di dirigere il paese e applicare le leggi, è necessario che la maggioranza dei
parlamentari sostengano, con un voto, questo governo, cioè che gli concedano , come si
dice in gergo politico, la loro “fiducia”. Capita spesso, però, che prima della scadenza dei
cinque anni, alcuni dei parlamentari che subito dopo le elezioni avevano sostenuto il
governo cambino per un motivo o per l’altro idea e “ritirino” la fiducia. Lo possono fare perché
il sistema italiano non prevede il cosiddetto vincolo di mandato, che è anzi espressamente
vietato dalla Costituzione. A quel punto, apparentemente, il presidente della Repubblica non
ha molte scelte. La Costituzione gli impone infatti di verificare se è possibile che si formi una
nuova maggioranza per sostenere un nuovo governo, e in caso contrario deve subito
convocare nuove elezioni. Sembra un percorso obbligato, ma nella realtà, invece, il
presidente può comportarsi in modi molto diversi. Può verificare molto velocemente se
questa nuova maggioranza esista o meno, e poi convocare le elezioni. Ma può anche
prendere molto tempo, provare e riprovare, usare la propria autorevolezza e il proprio peso
morale per cercare di far si che questa nuova maggioranza, piano piano, si formi ed evitare
così nuove elezioni. Costituire una maggioranza per sostenere un governo è uno dei compiti
del Parlamento, non certo l’unico. Il compito principale della Camera dei Deputati e del
Senato, cioè del Parlamento, è discutere e poi approvare le leggi destinate a regolare la vita
del paese. Perché una legge diventi valida, occorre che sia votata dalla maggioranza dei
parlamentari e poi firmata dal presidente della Repubblica che così facendo, si dice con un
termine tecnico, la “promulga”. Il potere di decidere le leggi si chiama “potere legislativo”
ed è uno dei tre poteri principali dello Stato.
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Di seguito sono riportate le parole dell’attuale Presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella:
“Il Quirinale è uno dei luoghi principali in cui si svolge la vita della Repubblica italiana. La
visita del Palazzo, con l’apertura quotidiana e l’accesso del pubblico a nuovi ambienti,
conduce alla scoperta di un patrimonio di arte, storia e cultura di inestimabile valore,
espressione dell’operosità, della creatività e del genio degli italiani; permette allo stesso
tempo di conoscere la sede in cui il Presidente della Repubblica svolge le sue funzioni,
incontra le alte cariche istituzionali, i rappresentanti degli altri Stati e degli organismi
internazionali, gli esponenti della società civile, i cittadini. Il Quirinale è un Palazzo vivo e
vitale per la nostra democrazia, protagonista oggi come ieri della storia del Paese, e come
tale costituisce a pieno titolo la Casa degli italiani”
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BIBLIOGRAFIA Andrea Colombo, I Palazzi della politica, ManifestoLibri G. De Nicola, M. Morpurgo, Cittadini del 21° secolo, Pearson
LINK CONSULTATI
http://palazzo.quirinale.it/ Lezione del Prof. Louis Godart, Il Colle e il Palazzo del Quirinale nella Storia, Ferrara 26 Maggio 2014