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Report della Campagna Glaciologica 2016
(Guido Nigrelli, Marta Chiarle)
Torino, Novembre 2016
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Caratteristiche termo-pluviometriche dell’anno idrologico 2015-2016
Per una breve descrizione delle caratteristiche termo-pluviometriche presenti nel gruppo montuoso Miravidi-
Lechaud, anche quest’anno si è fatto riferimento alla stazione meteorologica di La Thuile “La Grande Tête”
gestita dall’Ufficio Idrografico del Centro Funzionale Regione Autonoma Valle d’Aosta. Le elaborazioni si sono
effettuate sui dati semi orari delle temperature minime (Tmin) e di quelle massime (Tmax). Questa stazione,
attiva dal luglio 1998, è ubicata poco a valle del Colle di Fourclaz, ad una quota di 2430 m s.l.m. e ad una
distanza planimetrica di circa 7 km in direzione SE rispetto ai quattro ghiacciai osservati (Figura 1). Da segnalare
inoltre che la stazione meteorologica “La Grande Tête” dista circa 6,5 km in direzione NW dalla fronte del
Ghiacciaio del Rutor. Le informazioni climatiche qui riportate possono dunque essere utilizzate anche per le
osservazioni effettuate ai ghiacciai del Gruppo Rutor-Valaisan.
L’andamento delle temperature osservate alla stazione automatica “La Grande Tête” per l’anno idrologico 2015-
2016 è riportato in Figura 2. In generale il regime termico annuale è stato caratterizzato da condizioni più miti
rispetto alla media dell’intero periodo di osservazioni (IPO, 1998-2016) ed anche rispetto al quinquennio di
riferimento precedente (QRP, 2010/2011-2014/2015), confermando una tendenza che sembra confermarsi negli
ultimi anni. La media sull’anno idrologico delle Tmin è stata di -1,7 °C, lievemente più elevata di quella del IPO (-
1,9°C) e del QRP (-2,3°C). La media delle Tmax è stata di 5,7 °C, sensibilmente più elevata di quella del IPO
(4,6°C) e del QRP (5,2°C).
L’analisi su base stagionale ha evidenziato un lieve calo delle Tmin primaverili e un lieve aumento di quelle
invernali, sia rispetto alla media IPO e sia rispetto al QRP. La stagione in cui le Tmax hanno dato indicazioni
degne di nota è anche qui l’inverno, più caldo rispetto alla media IPO e QRP. A proposito di questa tendenza è
da segnalare come il mese di dicembre 2015 abbia fatto registrare differenze positive di oltre 5°C rispetto alle
medie IPO e QRP: per questo mese la Tmin è stata di -2,5°C (diff. +5,2°C per IPO e +6,1°C per QRP) e la Tmax
di 3,7°C (diff. +5,5°C per IPO e +5,9°C per QRP). Febbraio e Agosto sono risultati essere i mesi più freddo e più
caldo dell’anno idrologico 2015-2016, rispettivamente con Tmin -8,5°C e Tmax 13,5°C, valori questi
sensibilmente più elevati rispetto alle medie IPO (Tmin -9,3°C e Tmax 12,2°C) e QRP (Tmin -10,5°C e Tmax
12,8°C) calcolate sugli stessi mesi.
Gli estremi termici dell’anno idrologico 2015-2016 sono stati osservati il giorno 24 agosto 2016 (Tmax 21,2°C) e
il giorno 17 gennaio 2016 (Tmin -16,1°C). I valori registrati risultano molto vicini al massimo (Tmax 21,8°C, il19
agosto 2012) e al minimo assoluti (Tmin -22,3°C, il 26 gennaio 2005). Per questo parametro non vi sono
tendenze statisticamente significative riferibili all’intera serie di dati.
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Il regime mensile dei giorni senza gelo (FF), con gelo (WF) e di gelo (OF), unitamente ai valori dei “gradi-giorno”
(DD) è riportato in Tabella 1. I giorni senza gelo, cioè i giorni in cui la Tmin è risultata essere superiore agli 0 °C,
sono stati in totale 147, valore molto vicino a quello medio dell’intero periodo di osservazioni (149) ed anche
rispetto a quello medio del QRP (142). I giorni con gelo, cioè i giorni in cui la Tmin è risultata uguale o inferiore
agli 0 °C sono stati in quest’anno idrologico 218, anche qui valore nella media rispetto a quello dell’intero
periodo di osservazioni (217) e del quinquennio di riferimento precedente (223). I giorni di gelo, cioè i giorni in
cui la Tmax è risultata uguale o inferiore agli 0 °C sono stati in totale 74, valore minimo di tutta la serie e valore
nettamente inferiore al dato medio IPO (107) e al dato medio QRP (97). I “gradi-giorno” - cioè la sommatoria dei
valori giornalieri di Tmax quando questa si presenta con valori giornalieri superiori agli 0 °C - sono risultati in
totale 2413, valore nettamente maggiore rispetto alla media IPO (2101) e alla media QRP (2305). Inoltre, per
quanto riguarda i “gradi-giorno” si segnala come questo evidenzi una tendenza all’aumento statisticamente
significativa al test di Mann-Kendall (liv. conf. 95%). Per tali elaborazioni si ricorda che la serie temporale dei dati
a disposizione non risulta ancora sufficientemente lunga per poter effettuare considerazioni affidabili circa le
tendenze climatiche in atto a scala locale. L’evidente diminuzione dei giorni di gelo, unita all’altrettanto evidente
aumento dei gradi-giorno, confermano le condizioni climatiche più miti di questo anno idrologico rispetto ai
precedenti.
Per quanto riguarda le precipitazioni non è possibile quest’anno effettuare valutazioni quantitative a carattere
locale causa mancanza di dati.
Figura 1 – Ubicazione dei ghiacciai dell’Arguerey Meridionale (200), dell’Arguerey Settentrionale (201), del Breuil Meridionale (202) e del
Breuil Settentrionale (203). Localizzazione dei punti stazione “Punto quota 2566” e “FCC71”, quest’ultimo utilizzato solamente per il
ghiacciaio n 202 (quadrati rossi), e della stazione meteorologica di La Thuile “La Grande Tête” (quadrato giallo), utilizzata per delineare
l’andamento termometrico dell’anno idrologico di riferimento. Base cartografica modificata da Google Maps.
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Figura 2 – Andamento delle temperature mensili osservate alla stazione La Grande Tête per l’anno idrologico ottobre 2015-settembre 2016.
Temperature massime mensili (Tmax), Temperature minime mensili (Tmin), valori estremi delle Tmax (ExTmax) e delle Tmin (ExTmin).
Tabella 1 – Regime mensile dei giorni con e senza gelo, calcolati con i dati delle osservazioni effettuate alla stazione La Grande Tête, per
l’anno idrologico 2015-2016 (fra parentesi il valore del quinquennio di riferimento precedente). FF, numero di giorni senza gelo, Tmin>0°;
WF, numero di giorni con gelo, Tmin≤0°; OF, numero di giorni di gelo, Tmax≤0°; DD, “gradi-giorno”, Σ(Tmax-T0°) con Tmax>T0°.
FF WF OF DD
O 9 (17) 22 (14) 3 (4) 162 (195)
N 13 (2) 17 (28) 8 (13) 156 (86)
D 3 (0) 28 (31) 3 (21) 119 (33)
G 2 (1) 29 (30) 19 (20) 39 (31)
F 2 (1) 26 (27) 19 (20) 37 (35)
M 0 (1) 31 (30) 15 (12) 92 (119)
A 1 (4) 29 (26) 7 (5) 162 (181)
M 7 (11) 24 (20) 0 (2) 213 (240)
G 25 (24) 5 (6) 0 (0) 295 (320)
L 28 (29) 3 (2) 0 (0) 412 (385)
A 30 (30) 1 (1) 0 (0) 417 (398)
S 27 (23) 3 (7) 0 (0) 307 (281)
Anno 147 (142) 218 (223) 74 (97) 2413 (2305)
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Ghiacciaio di Arguerey Meridionale
Nome ghiacciaio: Ghiacciaio di Arguerey Meridionale
Settore alpino: Piemontese-Aostano
Gruppo montuoso: Miravidi-Lechaud
N. catasto CGI: 200
Controllo del: 06.09.2016
Operatori: Guido Nigrelli, Marta Chiarle
Quota minima fronte: 2744 m (GPS). Dato precedente 2734 m, anno 2015 (GPS).
Misure ai segnali
Simbolo e
posizione segnale
Direzione misura Misura attuale
(m)
Misura precedente
(m e anno)
Variazione
(m)
NC15 (cf) 200° 11,5 11,5 (2015) 0,0
Note ed osservazioni
Le misure effettuate dall’unico punto segnale ancora utilizzabile confermano una relativa stabilità della fronte
glaciale, al contrario del forte regresso osservato sempre in questo punto nella campagna precedente (27
agosto 2015). L’esame visivo complessivo della linea della fronte, mette in evidenza però un generalizzato
arretramento: la quota minima della fronte (2744 m) si è elevata di circa 10 m rispetto al rilevamento del
20015 (2734 m).
La superficie del ghiacciaio risulta in gran parte priva di copertura nevosa e su di essa scorre abbondante
acqua di fusione sotto forma di ruscelli d’ablazione. Superata la fronte, l’acqua di fusione glaciale percola
all’interno del potente strato di detrito (clasti decimetrici depositati dal ghiacciaio sul versante in forma
caotica) che occupa gran parte dell’area posta a valle della fronte glaciale. Si segnala che, al di sotto di
questo detrito sono ben visibili placche di ghiaccio in alcuni punti ancora in continuità con la fronte del
ghiacciaio: questa situazione rende difficile l’individuazione della fronte glaciale, qui come anche per gli altri
ghiacciai osservati in questo vallone. Alla luce della situazione riscontrata, si fa presente che le misure
frontali effettuate per questi ghiacciai dagli attuali operatori fanno sempre riferimento alla fronte scoperta da
detrito. Una diffusa copertura detritica (anche qui in forma di clasti decimetrici) è presente ai piedi della
parete rocciosa che delimita superiormente il ghiacciaio, questa risulta pressoché invariata nella forma e
nelle dimensioni rispetto a quella rilevata lo scorso anno. Ben visibile nella parte centrale del ghiacciaio una
morena mobile di superficie che prende corpo nella parte più elevata del ghiacciaio, proprio al di sotto della
Guglia dell’Hermite e che prosegue sino alla zona frontale.
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Alla luce della nuova configurazione assunta dalla fronte glaciale negli ultimi anni, permane l’esigenza di
materializzare un nuovo punto segnale in posizione destra idrografica frontale, al fine di rappresentare in
modo più completo la dinamica glaciale.
Fotografie e relative stazioni
200_ARGUEREYMERIDIONALE_02092016_NIGRELLIGUIDO_1 (fotografia effettuata dal “Punto quota 2566”, materializzato da C.
Lesca nell’agosto del 1953 Boll. Com. Glac. It., II serie, n 5, 1954, pag. 136).
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Ghiacciaio di Arguerey Settentrionale
Nome ghiacciaio: Ghiacciaio di Arguerey Settentrionale
Settore alpino: Piemontese-Aostano
Gruppo montuoso: Miravidi-Lechaud
N. catasto CGI: 201
Controllo del: 06.09.2016
Operatori: Marta Chiarle, Guido Nigrelli
Quota minima fronte: 2692 m (GPS). Dato precedente 2685 m, anno 2015 (GPS).
Misure ai segnali
Simbolo e
posizione segnale
Direzione misura Misura attuale
(m)
Misura precedente
(m e anno)
Variazione
(m)
NC15 (cf) 190° 18,5 15,5 (2015) -3,0
NCB15 (sif) 250° 19,0 17,5 (2015) -1,5
Note ed osservazioni
Complessivamente il ghiacciaio si presenta compatto e uniforme, con un evidente ruscellamento superficiale
nella sua metà inferiore, provocato dall’intensa fusione nivo-glaciale. Sono presenti numerosi blocchi di
pezzatura decimetrica, dislocati in modo sparso sulla superficie del corpo glaciale. Le misure effettuate e
l’esame visivo diretto evidenziano un sensibile arretramento rispetto ai rilievi precedenti (27 agosto 2015). Il
confronto con le immagini del 2015 mette in evidenza una relativa stabilità delle due aree coperte da detrito
presenti nella metà superiore del corpo glaciale, alla destra del Colle dell’Arguerey. Queste aree prendono
forma dal piede della parete rocciosa e si sviluppano per circa 10-15 m sulla linea di massima pendenza.
Sempre rispetto al rilievo precedente, si segnala un discreto aumento della neve residua che quest’anno
occupa per intero la metà superiore del ghiacciaio e lo delimita verso valle con una ben visibile linea di
equilibrio, di forma ondulata. Sul ghiacciaio, a circa una ventina di metri dalla sua fronte, emerge un’area
dalla forma lenticolare, con dimensioni di circa 100-150 m2, in cui il ghiaccio prima presente sembra
collassato, determinando un’apertura della profondità di circa 3 m, ora occupata nella sua parte più
superficiale da uno strato di neve residua. Non è stato possibile raggiungere quest’area per un sopralluogo
più accurato.
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Fotografie e relative stazioni
201_ARGUEREYSETTENTRIONALE_02092016_NIGRELLIGUIDO_1 (fotografia effettuata dal “Punto quota 2566”).
201_ARGUEREYSETTENTRIONALE_06092016_CHIARLEMARTA_2 (misurazione della distanza della fronte glaciale dal punto
segnale NC15).
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Ghiacciaio del Breuil Meridionale
Nome ghiacciaio: Ghiacciaio del Breuil Meridionale
Settore alpino: Piemontese-Aostano
Gruppo montuoso: Miravidi-Lechaud
N. catasto CGI: 202
Controllo del: 02.09.2016
Operatori: Guido Nigrelli, Marta Chiarle
Quota minima fronte: 2840 m (stimata da un confronto fra le fotografie scattate durante il sopralluogo e la
base cartografica 3D di Google Maps)
Note ed osservazioni
Il corpo glaciale presenta una copertura nevosa residua nella parte altimetricamente più elevata,
uniformemente distribuita su tutta la superficie interessata e di dimensioni maggiori rispetto al rilievo
precedente (21.08.2015). La linea di equilibrio è stimata attestarsi a circa 2900 m di quota (una cinquantina
di metri al di sotto di quella osservata lo scorso anno. A causa del rapido arretramento della fronte avvenuto
in questi ultimi anni, a partire dall’estate del 2009 non è più possibile effettuare misurazioni dirette. Il
confronto visivo e fotografico con le situazioni rilevate durante le campagne glaciologiche precedenti, non
evidenzia variazioni significative per quanto riguarda la quota della fronte, che può stimarsi posizionata a
2840 m.
La piccola bocca glaciale ben evidente lo scorso anno nella parte centrale della fronte, quest’anno risulta
coperta di neve. Neve residua è presente anche al di sotto della fronte, sulle porzioni del versante meno
esposte. Non sono osservabili aumenti areali degli affioramenti rocciosi all’interno della superficie glaciale,
da qui se ne deduce una relativa stabilità volumetrica.
Sempre presente, a valle del gradino roccioso su cui si identifica la fronte glaciale attiva, una ben visibile
fascia di ghiaccio morto ricoperto da detrito, residuo della massa glaciale che ancora negli anni ’90 si
estendeva con spessori di qualche metro sino alla piana glaciale.
Complessivamente la parte osservabile del ghiacciaio è da considerarsi stazionaria.
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Fotografie e relative stazioni
202_BREUILMERIDIONALE_02092016_NIGRELLIGUIDO_1 (fotografia effettuata dal punto stazione denominato “FCC71”, individuato
dall’operatore Carlo Clerici durante le osservazioni effettuate per la campagna glaciologica del 1971, il 6 settembre - Boll. Com. Glac. It.,
serie seconda, n 19, 1971, pag. 91).
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Ghiacciaio del Breuil Settentrionale
Nome ghiacciaio: Ghiacciaio del Breuil Settentrionale
Settore alpino: Piemontese-Aostano
Gruppo montuoso: Miravidi-Lechaud
N. catasto CGI: 203
Controllo del: 02.09.2016
Operatori: Marta Chiarle, Guido Nigrelli
Quota minima fronte: 2842 (GPS). Dato precedente 2841 m, anno 2015 (GPS).
Misure ai segnali
Simbolo e
posizione segnale
Direzione misura Misura attuale
(m)
Misura precedente
(m e anno)
Variazione
(m)
AV12 (cf) 270° 38,5 38,5 (2015) -0,0
AV12 (cf) 210° (neve residua) 29,5 (2015) ---
NC15 (cf) 200° 30,5 26,5 (2015) -4,0
Note ed osservazioni
Il ghiacciaio si presenta con una copertura nevosa residua che risulta uniformemente distribuita nella sua
parte più elevata - e cioè quella che si sviluppa a ridosso della parete verticale del Mont Fourclaz (3112 m) -
nonché con alcune evidenti aree innevate dello spessore di circa 20-30 cm localizzate a ridosso di alcuni
tratti della estesa fronte e al di sotto di questa. Ben visibile la linea di equilibrio, che divide trasversalmente e
quasi in parti uguali l’intera superficie glacializzata. Al di sotto della ELA è presente molta acqua di fusione
che scorre in forma incanalata in numerosi rivoli. La copertura detritica presente sulla superficie del
ghiacciaio è significativa, a volte costituita da rocce decimetriche, singole, rotolate lungo la linea di massima
pendenza in forma sparsa, a volte sottoforma di veri e propri coni di detrito di dimensioni decametriche. Da
un’attenta osservazione visiva è possibile rilevare come la copertura detritica presente alla fronte e nelle
aree immediatamente a valle di questa, sia in molti tratti sviluppata su ghiaccio morto oppure in zone
interessate da intensa fusione glaciale. Questa situazione comporta un significativo cambiamento della
morfologia dell’ambiente periglaciale anno dopo anno, rendendo difficoltoso l’individuazione di punti di
riferimento ed il posizionamento di altri punti segnale. Le misure effettuate ai due punti segnale confermano
comunque una relativa stabilità della fronte rispetto alle misure precedenti, anche se complessivamente il
ghiacciaio evidenzia una sensibile riduzione di spessore su tutta la sua estensione.
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Fotografie e relative stazioni
203_BREUILSETTENTRIONALE_02062016_NIGRELLIGUIDO_1 (fotografia effettuata dal tradizionale “Punto quota 2566”).
203_BREUILSETTENTRIONALE_02092016_CHIARLEMARTA_2 (fotografia effettuata dal punto segnale AV12, in direzione della
fronte glaciale. E’ possibile osservare l’abbondante strato di neve residua presente sulla sinistra del lago glaciale).
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Ghiacciaio dell’Invergnan
Nome ghiacciaio: Ghiacciaio dell’Invergnan
Settore alpino: Piemontese-Aostano
Gruppo montuoso: Grande Rousse
N. catasto CGI: 162
Controllo del: 13.09.2016
Operatori: Guido Nigrelli, Marta Chiarle
Quota minima fronte: 2611 m (GPS). Dato precedente 2600 m (C), 26 agosto 2015
Note ed osservazioni
Nell’ambito di un sopralluogo finalizzato alla raccolta di ulteriori informazioni inerenti la valanga di roccia
innescatasi dalla Punta Tina fra il 20 ed il 23 novembre 2014 (cfr GFDQ n 38, 2, pag. 259) e già rilevata lo
scorso anno in data 14 luglio 2015, sono state effettuate quest’anno anche alcune osservazioni di carattere
generale al Ghiacciaio dell’Invergnan.
Per quanto riguarda le osservazioni effettuate al Ghiacciaio dell’Invergnan, queste hanno dato modo di
rilevare come il ghiacciaio sia ormai definitivamente separato in due settori distinti nella sua parte superiore.
Il primo settore, in destra orografica, occupa la parte più a monte del versante nord-occidentale della Grande
Rousse Sud (3514 m) ed è caratterizzato da un bacino di accumulo che scende sino ad una quota di circa
3350 m in cui si evidenziano diverse zone con roccia esposta. Il bacino di ablazione, evidenzia alcune aree
con copertura nevosa residua, presenta una morfologia compatta ma anche alcuni crepacci e termina nella
sua parte non coperta da detrito a circa 2880 m di quota, con tre porte glaciali di piccole dimensioni. La
copertura detritica di questo settore nasconde il ghiaccio sottostante che, dalle evidenze morfologiche
rilevate, si raccorda al bacino di ablazione del secondo settore a circa 2800 m di quota unendo così il
ghiacciaio in un unico corpo. Il secondo settore, localizzato in sinistra orografica, scende dal versante nord-
occidentale di Punta Tina (3510 m). Il bacino di accumulo è coperto da neve residua e scende sino a circa
3200 m di quota, in esso è presente un’ampia zona centrale in cui si possono ancora osservare le evidenti e
profonde incisioni alla massa glaciale provocate dalla valanga di roccia del novembre 2014. Il bacino di
ablazione è caratterizzato nella sua parte superiore da due pareti di ghiaccio sub-verticali alte alcuni metri,
localizzate ad una quota di circa 3000 m. A valle di queste due pareti il ghiaccio è presente sotto una
copertura detritica che prosegue sino al raccordo di questo secondo settore con il primo. Il bacino di
ablazione, ormai unico dei due settori, prosegue verso valle seguendo la morfologia a leggera pendenza del
versante. Qui la copertura detritica è pressoché totale ed è dislocata caoticamente ricoprendo il ghiaccio
sottostante, quasi a formare un ghiacciaio nero (debris-covered glacier). La quota minima della fronte
glaciale è stata rilevata a 2611 m (GPS), in un punto con coordinate UTM-WGS84 32T 348636E 5047862N,
in corrispondenza di una piccola pozza glaciale, a monte della quale si è potuto osservare una parete di
ghiaccio, alta 3 m e larga 6 m circa, messa allo scoperto da diffusi fenomeni di colamento del detrito
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superficiale, spesso alcuni decimetri e composto da materiale fine ricoperto da detrito più grossolano. Poco a
valle della fronte glaciale, alla base della morena laterale sinistra, è presente ghiaccio morto anch’esso
ricoperto di detrito e dal quale fuoriesce acqua di fusione.
Il confronto fra la situazione riscontrata quest’anno e quella dell’anno precedente (figura allegata) non
evidenzia differenze significative in termini di variazioni della fronte glaciale, di distribuzione della copertura
detritica e di estensione del ghiacciaio. Dove non specificato, le quote riportate sono state rilevate dalla
Carta Tecnica Regionale della Valle d’Aosta, in scala 1:10.000.
Per quanto riguarda la valanga di roccia innescatasi dalla Punta Tina fra il 20 ed il 23 novembre 2014, il
rilevamento in campo e le successive elaborazioni con tecniche GIS hanno permesso di stimare e
quantificare i principali parametri di questo processo di instabilità naturale. Il distacco è avvenuto proprio
sullo spartiacque che separa la Valgrisenche dalla Val di Rhêmes in corrispondenza appunto della Punta
Tina (3510 m). L’area di distacco è stata stimata in circa 1050 m2 ed il fenomeno gravitativo ha interessato il
versante occidentale del rilievo, per una superficie di circa 206.000 m2. L’area di transito coinvolta è risultata
essere di circa 157.000 m2, compresa fra i 3450 ed i 2720 m di quota. L’area di accumulo è stata quantificata
in circa 49.000 m2, compresa fra le quote di 2720 e di 2610 m. La superficie totale coinvolta è di circa
256.000 m2, con un volume di roccia stimato di circa 50.000 m3. L’esame visivo dell’accumulo di frana ed i
successivi campioni di roccia e detrito fine esaminati, hanno confermato l’appartenenza di queste rocce al
gruppo dei Micascisti, come da Carta Geologica d’Italia 1:100.000.
162_INVERGNAN_14072015_NIGRELLIGUIDO_1 (Vista d’insieme del Ghiacciaio dell’Invergnan. In evidenza la zona di distacco
(freccia rossa), un tratto dell’imponente morena laterale sinistra e l’accumulo della frana, facilmente riconoscibile dalla presenza di
materiale di colorazione più chiara rispetto a quello circostante).
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Immagine disponibile al link: http://geoclimalp.irpi.cnr.it/images/invergnan2014.png
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Ringraziamenti
Si ringrazia il Centro Funzionale della Regione Autonoma Valle d’Aosta per la fornitura dei dati meteorologici
relativi alla stazione di La Grande Tête (La Thuile) ed il Comune di Valgrisenche (Valle d’Aosta) per la
concessione al transito di alcune strade poderali.
NOTE
Sigle posizione segnale: cf, centro frontale; sf, sinistra idrografica frontale; df, destra idrografica frontale; sl,
sinistra idrografica laterale; dl, destra idrografica laterale.
Sigle rilevamento quota (espressa in m): (A) rilevata con altimetro; (C) desunta da carta topografica; (T)
determinata topograficamente; (GPS) rilevata con GPS.
Ove non sia diversamente indicato tra parentesi, per distanza precedente si intende quella dell’anno solare
precedente l’anno del rilievo. Le variazioni sono indicate con i seguenti simboli: – regresso; + progresso; –X
regresso non quantificabile; +X progresso non quantificabile; 0 ghiacciaio stazionario; ? variazione incerta;
SN fronte innevata per neve residua; NM non misurato.
Le misure effettuate mediante ricevitore GPS (GARMIN ETREX 30) vanno considerate con un’accuratezza
di ±2 m. Le misure delle distanze fra punto segnale e fronte glaciale che sono riportate nelle tabelle alla
colonna “Distanze” sono effettuate mediante rotella metrica e sono arrotondate a 0,5 m.