+ All Categories
Home > Technology > Repubblica web tv

Repubblica web tv

Date post: 13-Jun-2015
Category:
Upload: andrea-portoghese
View: 254 times
Download: 1 times
Share this document with a friend
Description:
Repubblica web tv
3
47 MERCOLEDÌ 8 FEBBRAIO 2012 Il personaggio GIAMPAOLO VISETTI L’ascesa di Xi Jinping la Cina trova il nuovo Mao La cultura SUSANNA NIRENSTEIN Vecchia e brutta Auslander fa rivivere Anna Frank Viaggi Immersioni nel verde della Thailandia Interattività Sport Lo speciale sul “6 Nazioni” di rugby OGGI SU REPUBBLICA.IT “L’ITALIA SONO ANCH’IO”: LA RACCOLTA DELLE FOTO Tecno Blackberry nuovo sistema per il riscatto Immagini iPad Venezia l’atelier del Carnevale Cinema A qualcuno piace Reynolds Canali generalisti, tematici e reality non godono di buona salute Ora il nuovo fenomeno è Internet dove ognuno può costruirsi programmi e show fatti su misura DAL NOSTRO CORRISPONDENTE FEDERICO RAMPINI NEW YORK L a tv è moribonda. L’ago- nia avviene così in fretta che non ci sarà il tempo per celebrarne i funerali. Sta accadendo proprio qui in America, nel regno dei network, nella culla del “cable”, delle news 24 ore su 24 e dei canali tutto-sport, dei reality, delle serie a puntate che hanno plasmato la cul- tura di massa nel mondo intero. Non si tratta solo del tramonto del- la tv “generalista” (archeologia in- dustriale...), ma anche dei canali te- matici, del satellite, dei “bouquet” per abbonati via cavo. Tutto ciò che chiamiamo “televisione”, anche nei suoi formati e sviluppi più re- centi, è in via di estinzione. Non i contenuti: quelli si stanno trasfe- rendo su Internet, ma così facendo l’intero settore cambia pelle e adot- ta nuovi linguaggi, mentre le gerar- chie di potere sono sconvolte, il mo- dello di business è rivoluzionato. L’equivalente delle attuali “reti” tv si chiameranno Google (YouTu- be), Apple, Amazon, Netflix. I nu- meri di questa transizione sono im- pressionanti. Nel dicembre 2011 per la prima volta YouTube ha ol- trepassato la soglia di 1.000 miliardi di “contatti” per i suoi video, e que- st’anno prevede un balzo verso vet- te ancora più stratosferiche, anche grazie all’elezione presidenziale: perché cresce il numero di conteni- tori e contenuti di attualità politica che prendono direttamente la via di Internet senza neppure transitare attraverso i vecchi network tv. SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE CON UN ARTICOLO DI ALESSANDRO LONGO Personal Tv MERCOLEDÌ IL TEMPO DELLA TRUFFA FILIPPO CECCARELLI O cchiali “luminol” per barare al casinò, bloc- chi di tufo spediti al posto di iPad, virus tele- matici che chiedono il pizzo, concorsi fasulli per lavorare a Montecitorio o in villaggi turistici, profughi libici su cui fare la cresta, vendita di finti prodotti bio... Poche attività umane restituiscono, meglio delle truffe, il significato autentico dei tem- pi e il loro dissennato segreto. Da questo punto di vi- sta, il mix di macroscopico scientismo e devota su- perstizione che ha portato un certo “Gruppo di Ri- cerca Idrofrequenziale per il Riequilibrio Bioener- getico dell’Individuo e dell’Ambiente” a commer- cializzare pretesa acqua santa proveniente da Lour- des, Fatima e Medjugorje a scopo terapeutico dice abbastanza sul genio truffaldino, ma ancora di più dice quale e quanta risorsa credulona può essere ac- cesa dal futuro remoto dell’eterna paura. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Transcript
Page 1: Repubblica web tv

■ 47

MERCOLEDÌ 8 FEBBRAIO 2012 Il personaggio

GIAMPAOLO VISETTI

L’ascesadi Xi Jinpingla Cina trovail nuovo Mao

La cultura

SUSANNA NIRENSTEIN

Vecchia e bruttaAuslanderfa rivivereAnna Frank

Viaggi

Immersioninel verdedella Thailandia

Interattività

Sport

Lo specialesul “6 Nazioni”di rugby

OGGI SUREPUBBLICA.IT

“L’ITALIA SONO ANCH’IO”: LA RACCOLTA DELLE FOTO

Tecno

Blackberrynuovo sistemaper il riscatto

Immagini iPad

Venezial’atelierdel Carnevale

Cinema

A qualcunopiaceReynolds

Canali generalisti, tematici e realitynon godono di buona saluteOra il nuovo fenomeno è Internetdove ognuno può costruirsiprogrammi e show fatti su misura

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FEDERICO RAMPINI

NEW YORK

La tv è moribonda. L’ago-nia avviene così in frettache non ci sarà il tempoper celebrarne i funerali.Sta accadendo proprio

qui in America, nel regno deinetwork, nella culla del “cable”,delle news 24 ore su 24 e dei canalitutto-sport, dei reality, delle serie apuntate che hanno plasmato la cul-tura di massa nel mondo intero.Non si tratta solo del tramonto del-la tv “generalista” (archeologia in-dustriale...), ma anche dei canali te-matici, del satellite, dei “bouquet”per abbonati via cavo. Tutto ciò chechiamiamo “televisione”, anchenei suoi formati e sviluppi più re-centi, è in via di estinzione. Non icontenuti: quelli si stanno trasfe-rendo su Internet, ma così facendol’intero settore cambia pelle e adot-ta nuovi linguaggi, mentre le gerar-chie di potere sono sconvolte, il mo-dello di business è rivoluzionato.

L’equivalente delle attuali “reti”tv si chiameranno Google (YouTu-be), Apple, Amazon, Netflix. I nu-meri di questa transizione sono im-pressionanti. Nel dicembre 2011per la prima volta YouTube ha ol-trepassato la soglia di 1.000 miliardidi “contatti” per i suoi video, e que-st’anno prevede un balzo verso vet-te ancora più stratosferiche, anchegrazie all’elezione presidenziale:perché cresce il numero di conteni-tori e contenuti di attualità politicache prendono direttamente la via diInternet senza neppure transitareattraverso i vecchi network tv.

SEGUE NELLE PAGINESUCCESSIVE

CON UN ARTICOLO DIALESSANDRO LONGO

Personal

Tv

MERCOLEDÌ

IL TEMPO DELLA TRUFFA

FILIPPO CECCARELLI

Occhiali “luminol” per barare al casinò, bloc-chi di tufo spediti al posto di iPad, virus tele-matici che chiedono il pizzo, concorsi fasulli

per lavorare a Montecitorio o in villaggi turistici,profughi libici su cui fare la cresta, vendita di fintiprodotti bio... Poche attività umane restituiscono,meglio delle truffe, il significato autentico dei tem-pi e il loro dissennato segreto. Da questo punto di vi-sta, il mix di macroscopico scientismo e devota su-perstizione che ha portato un certo “Gruppo di Ri-cerca Idrofrequenziale per il Riequilibrio Bioener-getico dell’Individuo e dell’Ambiente” a commer-cializzare pretesa acqua santa proveniente da Lour-des, Fatima e Medjugorje a scopo terapeutico diceabbastanza sul genio truffaldino, ma ancora di piùdice quale e quanta risorsa credulona può essere ac-cesa dal futuro remoto dell’eterna paura.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Page 2: Repubblica web tv

La televisione generalista è in crisi

Ma anche i canali tematici e i reality

non godono di buona salute. Perché

oggi il nuovo fenomeno è Internet

dove chiunque può scegliere, in

qualsiasi momento della giornata,

il programma preferito.Può

piazzare le sue immagini e farle

vedere al mondo. Così ognuno di noi

diventa “produttore di se stesso”

to lo stratega di YouTube Ro-bert Kyncl al Consumer Elec-tronic Show di Las Vegas – undato che dovrebbe far rifletterel’industria dello spettacolo».Sempre secondo le previsionielaborate nel quartier generaledi Google, entro il prossimo de-cennio il 75% di tutti i canali tv

saranno creati su Internet. Ca-nali! Non singoli video.

Il Nordamerica continua adessere all’avanguardia nelle ri-voluzioni tecno-sociali, e an-che in questo caso è probabileche il resto del mondo finiscaper imitare il modello più avan-zato. Già oggi in media ogni ca-

nadese guarda online 251 videoal mese tra film, sport, musica,informazione. Negli Stati Unitiil consumo raggiunge 204 videoogni mese. YouTube ne statraendo le conseguenze: halanciato 100 milioni di investi-menti in produzioni video ori-ginali, alleandosi con grandi

nomi che spaziano da Disneyall’agenzia stampa Reuters,passando per la casa cinema-tografica Lionsgate e il rapperJay-Z. Le tv si affannano a rin-correre questa tendenza, e a lo-ro volta moltiplicano le offertein streaming, cioè via Internet:programmi che si possono sca-ricare in diretta sul pc, sull’i-Pad, sul telefonino. E’ una lottacontro il tempo, anche perchénel mondo dei video online glispot pubblicitari stanno cre-scendo al ritmo del 42% annuo.

La velocità con cui i grandinetwork televisivi sono avviatial declino, ispira qualcuno a ce-lebrare con toni nostalgici la fi-ne di un’epoca. L’esperto di tec-nologia del Wall Street Journal,Kevin Sintumuang, ha trasfor-mato la sua column in una iro-nica lettera di addio. I toni sonoquelli con cui ci separa dopo lafine di un lungo amore: «Cara tvvia cavo, lasciami dire che non ècolpa tua, dipende tutto da me.Sono cambiato in questi anni.Raramente sto a casa. E quandoci sono, non ho lo sguardo in-collato ai programmi tv in diret-ta. Ho arretrati di settimane dasmaltire, nel mio videoregistra-tore. Ma soprattutto, se mi rilas-so su un divano con un teleco-mando, è su Internet che vado acercare lo show o il film che miinteressa. Mi dispiace. Questa èsemplicemente la realtà. Ti la-scio, cable-tv».

Nella lettera d’addio c’è unaverità tecnologica. La mortedella tv soppiantata dallostreaming online, non signifi-ca la fine dello schermo a cri-stalli liquidi o Hd-plasma, noncomporta la rinuncia alla qua-lità dell’immagine, non co-

(segue dalla copertina)

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FEDERICO RAMPINI

NEW YORK

Iprimi sintomi di questofenomeno erano stati av-vistati da tempo: sotto i20 anni, esiste un’intera“generazione senza” te-

lespettatori di tipo tradiziona-le, cioè quelli abituati a seder-si davanti a uno schermo e afare zapping col telecomandoin mano. Tanti giovani ameri-cani ignorano dalla nascitaquella dipendenza passiva daipalinsesti: si fanno la loro tv sumisura, “à la carte”, selezio-

nando su YouTube i program-mi che li interessano e passan-doseli fra amici grazie a Face-book e altri siti sociali. Maadesso YouTube e gli altri nonsi accontentano più di esseredei motori di ricerca. Diventa-no i nuovi centri della produ-zione e distribuzione di pro-grammi tv, oltre che della rac-colta pubblicitaria.

Scordatevi l’epoca in cuiYouTube era sinonimo di vi-deo “virali” con bebè che sghi-gnazzano, gattini esilaranti, evideo musicali di modesta qua-lità acustica. «Ben presto il 90%di tutto il traffico online sarà oc-cupato dai video – ha annuncia-

WebL’era della

tv fai da te

R2MONDO■ 48

MERCOLEDÌ 8 FEBBRAIO 2012

la RepubblicaL’INCHIESTA

“Ben prestoil 90% di tuttoil traffico onlinesarà occupatodai video”

L’INCHIESTA

Page 3: Repubblica web tv

stringe ad affaticare gli occhisullo schermo più piccolo di uncomputer. No, il grande scher-mo che avete installato in sa-lotto a Natale non è da buttarevia. “Taglio il cordone ombeli-cale”: questo slogan lanciatosul Wall Street Journal si riferi-sce a un altro pezzo di har-daware che rischia di finire insoffitta, il cavo coassiale insie-me con la scatoletta nera deldecoder per i segnali cable osatellitari. «Ti ho amato davve-ro – scrive ancora Sintumuang– Da bambino. Da adolescente.Anche all’università ho conti-nuato a esserti fedele. Dai pro-grammi per l’infanzia diNickelodeon alla musica diMtv, dallo sport su Espn ai filmdi Hbo. Dal giorno in cui i mieigenitori mi lasciarono guarda-re la tv fino a quando litigavocon mia moglie per il controllodel telecomando, la mia vitadentro la pop culture sarebbestata sminuita senza di te».

Ma ora lo stesso telespettato-re non sa più che farsene diquelle centinaia di canali, affol-lati a tutte le ore con dozzine dicloni di “AmericanIdol”o “Bal-lando con le stelle”, “Isola deifamosi” e “Jersey Shore” più glichef con le ricette di cucina, idocumentari sul regno anima-le, la fitness. «O è troppo o ètroppo poco». Quando una co-sa t’interessa davvero, puoi es-sere sicuro di trovarla su Inter-net. La prova: da quest’annoperfino il SuperBowl — l’even-to sportivo più seguito in asso-luto — è andato in onda in strea-ming. La tecnologia ha già “li-berato” da tempo Internet dal-la schiavitù del computer. Nel-le case degli americani hanno

fatto il loro ingresso delle scato-lette nuove. Hanno il logo dellaApple, o quello della Sony. Pos-sono servire per collegarsi conInternet, trasferendo le imma-gini su qualsiasi schermo (nelcaso della Sony, lo stesso appa-recchio che serve come consoleper i videogiochi scarica instreaming film e programmi te-levisivi). Ma il cambiamentonon è solo tecnico. Il medium èil messaggio anche in questocaso. Tutti i paradigmi della te-levisione saltano, se è Internet ilvettore dei contenuti. Lo hannocapito i nuovi protagonisti chesi affacciano con prepotenza inquesto business. Netflix, il lea-der nell’affitto di Dvd, si sta ri-convertendo a gran velocitàverso la vendita online: non so-lo film, anche serie televisive.

Amazon sta facendo la stessacosa con la sua colossale libre-ria di Dvd. E ovviamente Appleè in grado –grazie alla scatolettadi cui sopra – di offrire il suoipermercato virtuale iTunes:film, programmi tv, musica.Anziché essere vincolati dai pa-linsesti dei network, la tv ce lafacciamo noi, scegliendo di vol-ta in volta da un catalogo che siespande alla velocità della luce.Il passo successivo, è quello giàintrapreso da YouTube che pre-sto sarà impegnato a “produr-re” 25 ore al giorno di nuovicontenuti originali. L’unicoproblema, per il momento, ri-guarda quelle zone sprovvistedi collegamenti Internet ad altavelocità: un servizio lento puòsignificare che il film richiestoci mette parecchi minuti ad es-sere scaricato; o peggio ancora,la scena si ferma sul più bellomentre lo schermo aspetta la“ricarica”. Un inconvenientereale, ma destinato a scompari-re, tanto più che il collegamen-to wi-fi può offrire le stesse pre-stazioni senza investimenti inreti di cavi a fibre ottiche.

La direzione di marcia è que-sta. Su YouTube e altri prota-gonisti di Internet stanno mi-grando a gran velocità non so-lo i creatori di contenuti “dinicchia”, ma gran parte deinuovi canali. Compresi i piùpopolari tra i giovani, come itre canali creati da Ray WilliamJohnson, una nuova star deiteenager, un attore-autore eanchorman la cui specialità èproprio il commento sui video“virali” del momento. Audien-ce: un miliardo di contatti, e 5,3milioni di abbonati.

ALESSANDRO LONGO

ROMA

C’è la web tv che ha fat-to una sit-com perpromuovere il terri-torio. E quella chevuole favorire l’inte-

grazione in un quartiere degradato.C’è chi si occupa di inchieste suglisprechi della politica locale e chi fa undocumentario sul G8 di Genova diecianni dopo. Nel 2011 è cresciuto l’uni-verso delle web tv italiane (canali ac-cessibili con qualsiasi connessioneinternet, da un sito o un’applicazionecellulare): ora sono 590, ben distri-

buite da Nord a Sud.Tutte nate dal basso:dall’entusiasmo disemplici utenti e con iloro soldi. E i soldi oracominciano pure afarli, grazie alle pro-prie piccole tv: è la no-vità che emerge dalr a p p o r t o N e t i z e n2011, pubblicato po-chi giorni fa dall’os-servatorio Altratv. tv.Ha fatto un censimen-to: le regioni con ilmaggior numero diweb tv attive sono La-zio (102), Lombardia(85), Puglia (63) e Emi-lia-Romagna (53). Ov-viamente sono canalivisibili ovunque nelmondo, via Internet,ma si occupano perlo-più di fatti locali: unpo’ come le “tv di stra-da” degli anni passati.«Quest’anno hannocominciato a vedere ilbusiness: stimo in 10milioni di euro il fattu-rato complessivo del-le web tv italiane», di-

ce Giampaolo Colletti, fondatore diAltratv.tv. Nel conto si consideranosolo le iniziative dal basso; non quel-le di gruppi editoriali o comunque dicarattere industriale (come le web tvdi Rai, La7 o Floptv della Fox).

Esempi di successo 2011: Pnbox. tv,che a Pordenone racconta fatti locali

all’interno di un ristorante (500 milaeuro di fatturato); Vallesina Tv, basataa Jesi (300 mila euro); Board tv, dedica-ta agli sport estremi (100 mila euro). Ècresciuta molto Varese News, nato co-me giornale online nel 1997 e diventa-ta web tv nel 2005: oggi conta dieci gior-nalisti professionisti, sette collabora-tori, e fattura un milione di euro.

Come guadagna una web tv? «I mo-di sono tantissimi. Molti sfruttano lapubblicità: sul sito, in forma di ban-ner, o all’interno dei video. Altri rica-vano dalle commesse di aziende opubbliche amministrazioni, che ri-chiedono servizi televisivi a paga-mento», continua Colletti. C’è chi rie-sce a fondere il business della web tvcon quello di un’altra attività: il risto-rante (Pnbox) o un’agenzia di comu-nicazione (Vallesina Tv). «Ultima no-vità, c’è chi comincia a sfruttare ilboom degli smartphone e dei tablet,fornendo applicazioni per accedereai video. Bari Tv ne offre alcuni gra-tuiti e altri a pagamento, dall’applica-zione», aggiunge Colletti.

Aumenta anche il pubblico di questetv in miniatura: nel 2011 il 30 per centodi loro ha avuto tra i 7 mila e i 10 mila vi-sitatori mensili (era soltanto il 20 percento nell’anno precedente). Cresceanche il numero di quelle con oltre 10mila contatti (ora sono il 28 per cento).«Se trasmettessero a reti unificate,avrebbero un totale di 800 mila visita-tori», stima Colletti. E qualche voltal’hanno fatto: alcuni programmi pro-dotti da Altratv sono stati trasmessi incontemporanea da tutte o quasi. È ca-pitato con un documentario sul G8, unvideo celebrativo su Paolo Borsellino euno sul terremoto dell’Aquila.

Ma il programma tipico delle webtv nostrane si occupa di temi più vici-ni al territorio e meno roboanti. Traquelli di maggiore successo nel 2011:TamTam, di R-nord tv, che si occupadei problemi di convivenza in unquartiere disagiato di Modena. La sit-com 84100, di Salernotravel. tv, per lapromozione del territorio. E “La li-bertà di…”, programma di PolarTv diBergamo, fatta da ragazzi massimo30enni, con l’obiettivo di liberare daregole non scritte del comportamen-to che nessuno vieta di infrangere.

L’ESPERTO

In alto,GiampaoloCollettifondatore diAltratv.tv

Nel 2011 un vero e proprio boom con un business in crescita: 10 milioni di fatturato

Sit-com e sprechi della politicala carica dei 590 canali italiani

Il caso

■ 49

@MERCOLEDÌ 8 FEBBRAIO 2012

la Repubblica

Su siti comeYouTube gli spotpubblicitari stannocrescendo al ritmodel 42% annuo

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PER SAPERNE DI PIÙwww.nytimes.comwwitv.com


Recommended